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RIGE e il viaggio nel tempo La Formica C ARLO M ARTIGLI eR OBERTO L AUCIELLO C O N D V D

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RIGEe il viaggio nel tempo

La Formica

CARLO MARTIGLI e ROBERTO LAUCIELLO

CONDV

D

Progetto editoriale:

Montaggio video: E. Nasuti

Produzione esecutiva: M. Consigliere

Le voci

Il Narratore: C.A. Martigli • La Formica Rige: I. Chierici • La Formica Regina: R. Ronzitti

Il Bruco: C.A. Martigli • Il Topo: B. Schenone • Giove: M. Consigliere

Strarikkos Kontasoldos: P. Repetto • La Gazza Ladra: B. Schenone

Primo Pirata: M. Repetto • Secondo Pirata: S. Repetto

CARLO MARTIGLI E ROBERTO LAUCIELLO

RIGEe il viaggio nel tempo

La Formica

– Basta! Non ce la faccio più!Rige sollevò la testa dall’enorme libro di economia su cui stava studiando da mesi. Aveva gli occhi ros-si per la stanchezza, lo stomaco vuoto per la fame e le antenne piegate a metà per la fatica. Essere Mi-nistro era davvero una grande responsabilità. Bevve una goccia di aranciata e si stiracchiò le zampe. In quel momento si udì uno squillo di trombe: uno squadrone di formiche guerriere si schierò nellasua stanza. Subito dopo fece il suo ingresso la Regina, sbattendo a destra e a sinistra il suo gigante-sco pancione.– Rige!– Sì, Regina, sono sveglio!– Lo spero bene, domani devi presentare la storia dell’economia al gran Consiglio dei Ministri. Mi raccomando, è importante!– Sempre ai tuoi ordini, cara Regina!– Bravo Rige, a domani allora!

Preceduta da un altro squillo di trombe, la Regina si allontanò. Rige si rituffò nella lettura di quellibrone, e per un attimo gli occhi gli si chiusero dal gran sonno. Un delizioso profumo gli arrivò al naso.– Mmmmh! Zucchero caramellato, la mia passione! Ma da dove arriva?

Gli antichi abitanti della Lidia, l’attuale Turchia, furono la prima popolazione al mondo a coniare moneta, nel670 a.C. circa, utilizzando una lega di oro e argento in metallo battuto chiamata “electrum“.

L’odore era irresistibile e lo stomaco di Rige brontolò rumorosamente. Una pausa se la poteva ancheconcedere e un granello di zucchero gli avrebbe dato la forza di continuare a studiare. Seguì quel pro-fumino a occhi chiusi fuori dal formicaio. Si sentiva trascinato da un filo invisibile al punto che inciampòe cadde rovinosamente a terra. Nel rialzarsi si accorse di essere finito in un luogo del tutto sconosciuto.Si guardò intorno e notò un buffo bruco che tirava un carretto pieno di chicchi di riso. Che stranezza!– Ehi, amico, dove mi trovo?– Per la terra, grullo! – gli rispose il bruco – E se non hai nulla da fare dammi una mano a spingerequesto carro fino al mercato. Se m’aiuti ti regalo un chicco!

Le monete nell’antichità erano spesso di metallo prezioso (oro e argento). Nel IX secolo d.C. sotto la dinastiaSung apparvero in Cina le prime banconote cartacee.

– Vai a vendere al mercato? – Vendere? E che vuol dire? Sei proprio grullo, allora! Vado a cambiare i chicchi di riso con uno d’uva, chepoi scambierò con un paio di foglie con le quali io e la mia famiglia mangeremo per tutta la stagione.– Questo si chiama baratto. Non hai dei soldi?– Soldi? E che sono? Bello mio, ma da dove vieni? E come m’hai chiamato? Barattolo? Barattolo sarai tu!– Ma no, ho detto baratto, non barattolo! Il baratto è la forma più antica del commercio! Il bruco lo guardò con aria arcigna e sospettosa.– Se non mi aiuti allora addio. Meglio che vada. A mezzogiorno passano i mammut e rischio d’essereschiacciato!Rige non poté fare a meno di mettersi a ridere.– Che cosa dici? I mammut non esistono più, appartengono all’epoca primitiva!– La smetti di offendere? Primitivo sarai tu! Beccati questo!Il bruco gli tirò un chicco di riso e lo colpì in testa.

Nei millenni precedenti alla nascita della moneta, il commercio era basato sul “baratto“ cioè sullo scambio direttodi beni contro altri beni. L’introduzione delle monete, fatte di metalli preziosi e durevoli, ha reso possibile il risparmio.

Quando Rige si riebbe il bruco era scomparso e con lui il carretto, la foresta e tutto quanto. Che botta! Ma… dove si trovava? Provò ad alzarsi, ma faceva fatica a tenersi in piedi: la terra sotto dilui oscillava come… una nave. Un topo bianco con una benda su un occhio e una zampa di legnogli si avvicinò zoppicando. – Ah! Una spia a bordo! Ciurma! – urlò – buttatelo in mare!– No! – lo implorò Rige – non sono una spia!– Ah, no? E allora che cosa ci fai a bordo della mia nave?– Onestamente… non lo so.– Preparati a fare una bella nuotata – lo minacciò allora il topo – a meno che…– A meno che…? – Tu non possa pagare!– Certo che posso! Ecco qua!Rige tirò fuori una moneta con la testa della Regina su una faccia e una formica sull’altra. Il topo la esaminò e la morsicò con i suoi denti appuntiti.– Il metallo è buono – disse – ma questa moneta vale una formica!– Non è vero – protestò Rige – ci puoi comprare un intero grappolo d’uva, se vuoi.

I Sumeri sono stati la prima popolazione “civilizzata” con origine nel 3500 a.C. circa in Mesopotamia. Usarono le acquedei fiumi Tigri ed Eufrate per l’agricoltura e per la navigazione, costruendo canali, argini, dighe e riserve d’acqua.

La Zecca è l’officina dove si fabbricano le monete. Il processo si chiama coniazione, dal nome di due stampi (conii)in cui vengono incisi i disegni, le scritte, il valore e l’anno di emissione che compaiono sulle facce della moneta.

– Eh no, caro mio, non pensare di imbrogliarmi. Qui da noi, tra i topi Sumeri, ogni moneta vale per quel-lo che rappresenta. Se c’è la testa di un cavallo vale un cavallo, se c’è un maiale vale un maiale, se c’èuna patata vale una patata. Qui c’è una formica, quindi vale una formica, ovvero meno di niente!Il topo cominciò a sghignazzare e tutto l’equipaggio, fatto di topastri come lui, si mise a ridere e a pe-stare i piedi. Rige era confuso, topi Sumeri aveva detto il capitano, ma i Sumeri erano vissuti tremilaanni prima… Mentre pensava a come fosse finito tra loro, l’equipaggio lo legò come un salame, e siapprestò a buttarlo a mare. Fu allora che Rige ebbe un’idea.– Fermatevi! Capitano, hai guardato la moneta dalla parte sbagliata. Non hai visto la corona che ha intesta la Regina? Quindi, secondo ciò che hai detto, questa moneta vale un regno! Il capitano lo guardò con sospetto, osservò bene la moneta e si grattò la testa con un pugnale.– Per tutti i tonni del mare! Hai ragione! Ragazzi, siamo ricchi! Rige fu liberato e l’equipaggio cominciò a festeggiarlo alla maniera dei pirati, lanciandolo in aria e ur-lando il suo nome. Ma uno scossone della nave lo fece finire in acqua. Rige si sentì trascinare nel profondo degli abissi.

Chiuse gli occhi e, quando li riaprì, si ritrovò all’interno di un bellissimo tempio, con bianche colonnealte fino al cielo. Pensò di essere finito nel Paradiso delle formiche. Ce n’erano a migliaia che anda-vano e venivano. Vide un giovane vestito di bianco e gli si avvicinò. – Mi scusi, signor Angelo, questo è il Paradiso?– Nel paradiso del commercio sicuramente, per tutte le olive! Ah, ah, ah, ah! Qui siamo in Grecia, laculla della civiltà! Ma da dove vieni?– Eh, lo sapessi…– Losapessi? Non so dove sia questo posto... A ogni modo lieto di fare la tua conoscenza e, a proposito,io non mi chiamo Signor Angelo ma Strarikkos Kontasoldos e tu? Che cosa ci fai da queste parti?– Io sono Rige, sarei un Ministro ma mi sono perso e… beh, è una storia lunga.– Mi dispiace allora, non ti posso stare ad ascoltare. Il tempo è denaro e io ho poco del primo e mol-to del secondo. Accetta quindi questa dramma e buona fortuna, buon Rige della città di Losapessi!

Nell’VIII secolo a.C la civiltà greca abbandona il concetto di città-fortezza comandata da un re per affermare la “Polis“(centro economico del mondo antico) che prevede l’attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica.

Strarikkos Kontasoldos si allontanò e Rige rimase a guardare la moneta. Era proprio una dramma d’ar-gento dei tempi dell’antica Grecia. Valeva sei oboli, l’aveva appena studiato, ed era sufficiente per com-prarci una pecora. Con cento dramme invece, che valevano una mina, si poteva acquistare un caval-lo da guerra, e con sessanta mine, pari a un talento, forse anche una nave intera! Questi ultimi era-no rarissimi e li possedevano soltanto i ricchi mercanti, come Strarikkos Kontasoldos… Ma più che lastoria a Rige interessava sapere che cosa gli stesse capitando. Prima il bruco che diceva di stare at-tento ai mammut, poi i topi pirati Sumeri e ora l’antica Grecia. Quale straordinaria magia lo stava facendo viaggiare nel tempo? – Io, l’ho deciso io. Io posso tutto! – disse un vocione cavernoso.Rige si guardò intorno ma non vide nessuno. Poi alzò gli occhi e nel cielo vide un gigante immenso,con un barbone bianco e dei fulmini in mano.– Giove?– Padre Giove, come ti permetti, screanzato esserucolo! Un fulmine gli partì dalla mano con un immenso boato e colpì Rige scagliandolo in alto nel cielo, doveun altro dio con le gote a forma di nuvola lo soffiò via.

“Dramma“ (o Dracma) è il nome di una moneta dell’antica Grecia, usata in molti dei regni ellenici del Medio Orientedopo la conquista di Alessandro Magno. Fu la prima moneta d’argento battuta dall’antica Roma nel III secolo a.C.

Il moderno concetto di “banca“ nasce a Genova nel XV secolo. Nel 1483 il francescano Beato Angelo daChivasso fonda il Monte di Pietà di Genova, antico nucleo di quella che è stata la Cassa di Risparmio diGenova e Imperia e che oggi è Banca Carige.

Perse ancora conoscenza e si risvegliò in mezzo a una piazza, fra dame dai lunghi vestiti e cavalieridalle spade al fianco. Per evitare di essere calpestato in tutta quella confusione, si rifugiò sotto unatenda, dove trovò un uccello bianco e nero con uno sguardo malandrino negli occhi. Rige gli si avvi-cinò. Era davvero afflitto.– Sa per cortesia dirmi dove siamo e in che anno?L’uccello lo guardò stupito e avvicinò il suo becco a punta verso di lui. Rige temette che se lo volesse mangiare.– Domanda invero bizzarra, messere. Siamo ne lo anno del Signore 1407, e questa è una bella con-trada della dolce Genoa, terra de’ Liguri laboriosi. Rige si coprì gli occhi con le mani. Oh, no! Era andato avanti, ma era ancora seicento anni indietro dal suo tempo! – Ahimè – continuò l’elegante uccello – l’onesta mia carriera di gazza ladra è finita. In questi giorni hanno fondato una banca, la prima al mondo a quanto si mormora.

Non più banchi e banchetti dove luccicavano ori e argenti, che portavo via con un colpo di becco, macasseforti chiuse e ben protette, dove lo denaro è al sicuro dalli ladri come me! Addio messere!– Aspetta – gli gridò Rige – mi porteresti con te? – Monta, nobile formica, sarà uno mio piacere lo portarti per i cieli.Sulla testa della gazza ladra Rige osservava monti, fiumi e boschi alla ricerca di un qualsiasi indizio chelo potesse riportare a casa.– Oro! La gazza ladra gridò e si tuffò a capofitto verso la terra. Rige si attaccò disperatamente alle piume men-tre con una manovra acrobatica, l’uccello si posò al suolo e si mise in bocca una moneta. Ruzzolato per terra Rige gli gridò:– Non è oro, luccica, ma è un Euro! C’è una bella differenza!L’uccello lo guardò torvo e cominciò a batterlo con l’ala. – Smettila, gazza ladra, smettila! – le urlò.

La cassaforte è un contenitore con serratura adatto a custodire denaro, documenti e oggetti preziosi per proteggerlida furti, incendi e manomissioni. Evoluzione degli antichi scrigni e forzieri, ha origine e diffusione nel XIX secolo.

Dal 1° gennaio 2002 l’Euro è la nuova valuta ufficiale dell’Unione Europea emessa dalla Banca CentraleEuropea con sede a Francoforte. Prima, ogni Paese utilizzava una moneta diversa, l’Italia la Lira.

– Rige! Come ti permetti di chiamare ladra la tua Regina? Stai dormendo. Svegliati! Tra qualche mi-nuto inizia il Consiglio dei Ministri!Rige si levò le zampe dalla testa e vide la Regina che gli batteva la spalla con lo scettro. – Regina! Sei tu! Finalmente. Ah, che sogno pazzesco! Non sai che cosa mi è successo!– No, mio caro Rige, non lo so, ma so quello che ti succederà se non ti sbrighi. Vedo che non hai nem-meno toccato lo zucchero caramellato che ti ho fatto avere. Per non mangiare questa leccornia do-vevi proprio dormire dalla grossa, ma mai grossa… come la mia pancia!La Regina per fortuna si mise a ridere della sua stessa battuta e Rige, ancora confuso, si diresse bar-collando verso la grande Sala del Consiglio, dove avrebbe tenuto la sua conferenza sulla storia dellamoneta. Rige si schiarì la voce. – Cari amici – disse ai Ministri riuniti – oggi vi dovrei parlare della storia della moneta, ma invece diannoiarvi ho deciso di raccontarvi il mio sogno. La Regina applaudì e i Ministri fecero lo stesso. Rige descrisse tutti gli avvenimenti che aveva sogna-to con grande ammirazione e interesse da parte dei suoi illustri colleghi.

– Quindi potete capire la disperazione della gazza ladra. Niente più monete d’oro o d’argento da ru-bare, tutto quanto bene al sicuro nella cassaforte di una banca. E pensate se si trovasse nei nostri tem-pi, con le banconote di carta che stampa la grande Banca Centrale. Non le userebbe nemmeno persoffiarsi il naso! Mentre, come tutti sanno, le banconote valgono molto di più delle monete metalli-che, come questa, per esempio.Rige fece per prendere una moneta dalla tasca, ma subito la rimise via.– Grazie alla Banca del Bosco – concluse rapidamente – i nostri risparmi sono al sicuro!Uno scroscio di applausi accolse il suo discorso e tutti i Ministri si affollarono alla tavola apparecchia-ta, zeppa di prelibate bontà. Rige si avvicinò furtivamente alla Regina.– Guarda che cosa ho trovato in tasca, Regina… un’antica dramma greca…Alla sovrana cascò il doppio mento.– Allora – disse – non è stato un sogno…– Non lo so più, Regina. Credevo che studiare la storia dell’economia fosse una cosa noiosa e inve-ce è addirittura… magica. Forse ho veramente viaggiato nel tempo…– Non lo sapremo mai, allora.– Credo proprio di no Regina, a meno che non provi a rileggere quel libro e a ridormirci sopra. Magari viaggerò nel futuro, la prossima volta!Mentre Rige e la Regina ridevano insieme, il libro di storia si aprì da solo sulla scrivania del nostroMinistro e grande esploratore, una moneta d’oro luccicò, si staccò dalle pagine e volò via.

EUROLE CARATTERISTICHE DELLA VALUTA COMUNE DELL’UNIONE EUROPEA

Taglio: € 5

Dimensioni: 120 x 62 mm

Colore: grigio

Stile architettonico: Classico€ 5

€ 10

€ 20

€ 50

€ 100

€ 200

€ 500

Taglio: € 10

Dimensioni: 127 x 67 mm

Colore: rosso

Stile architettonico: Romanico

Taglio: € 20

Dimensioni: 133 x 72 mm

Colore: blu

Stile architettonico: Gotico

Taglio: € 50

Dimensioni: 140 x 77 mm

Colore: arancione

Stile architettonico: Rinascimentale

Taglio: €100

Dimensioni: 147 x 82 mm

Colore: verde

Stile architettonico: Barocco e Rococò

Taglio: € 200

Dimensioni: 153 x 82 mm

Colore: giallo-marrone

Stile architettonico: Architettura del ferro e del vetro

Taglio: € 500

Dimensioni: 160 x 82 mm

Colore: violetto

Stile architettonico: Moderno del XX secolo

Diametro: 25,75 mmPeso: 8,50 gForma: rotondaColore: bianco-argento (parte esterna)giallo-oro (parte interna)Retro: “Ritratto di Dante Alighieri” Raffaello

ComposizioneEsterno: rame-nichel Interno a tre strati: nichel-ottone,nichel, nichel-ottone

Diametro: 24,25 mmPeso: 7,80 gForma: rotondaColore: giallo-oroRetro: Monumento equestre di Marco Aurelio

ComposizioneNordic gold

BordoAltezza: 2,38 mmcontornato con smerli fini

Diametro: 22,25 mmPeso: 5,74 gForma: fiore spagnoloColore: giallo-oroRetro: scultura di Boccioni

ComposizioneNordic gold

BordoAltezza: 2,14 mmliscio

Diametro: 19,75 mmPeso: 4,10 gForma: rotondaColore: giallo-oroRetro: “Nascita di Venere” Botticelli

ComposizioneNordic gold

BordoAltezza: 1,93 mmcontornato con smerli fini

Diametro: 21,25 mmPeso: 3,92 gForma: rotondaColore: rosso-rameRetro: Anfiteatro Flavio (Colosseo)

Composizioneacciaio ricoperto di rame

BordoAltezza: 1,67 mmliscio

Diametro: 18,75 mmPeso: 1,67 gForma: rotondaColore: rosso-rameRetro: Mole Antonelliana di A. Antonelli

Composizioneacciaio ricoperto di rame

Diametro: 16,25 mmPeso: 2,30 gForma: rotondaColore: rosso-rameRetro: Castel del Monte

Composizioneacciaio ricoperto di rame

BordoAltezza: 1,67 mmliscio

Bordo finemente zigrinato con incisione (diversa per ciascun paese)Altezza: 2,20 mm

Diametro: 23,25 mmPeso: 7,50 gForma: rotondaColore: giallo-oro (parte esterna)bianco-argento (parte interna)Retro: “Uomo vitruviano” L. da Vinci

ComposizioneParte esterna: nichel-ottone Parte interna a tre strati: rame-nichel, nichel, rame-nichel

BordoAltezza: 2,33 mmzigrinato in modo discontinuo

BordoAltezza: 1,67 mmliscio con scanalatura

€ 2

€ 1

€ 0,50

€ 0,20

€ 0,10

€ 0,05

€ 0,02

€ 0,01

ISBN 978-88-88929-49-1