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APEX Come detto più volte, l’Altopiano delle Rocche visto dall’alto (Google Earth) sembra essere un’aquila con ali e zampe aperte. Il luogo, di per sé assolutamente anonimo, dovrebbe essere importante per essere il nascondiglio segreto del Corpo di Cristo, tutt’oggi ancora inspiegabilmente “vivente” e in grado di tornare in vita come uno zombie. L’immagine dello zombie è quella che appare impressa nel lino della Sacra Sindone di Torino, uno dei tanti sudari che nel corso dei secoli sono stati usati per coprire il personaggio. Questi viene soprannominato il Vignaiolo o Fonte Vignone, poiché il suo corpo, disteso nel sepolcro durante i lunghi intervalli che intermezzano le resurrezioni, si surriscalda e sanguina macchiando il lenzuolo di lino con il quale viene coperto. Il personaggio è detto anche Pathos, parola che in greco significa dolore, sofferenza, passione, assonante con Pato, che in spagnolo significa Oca. L’Altopiano, invece, nel linguaggio crittato è PX. La sigla significa: - ROCA, cioè Rocca, se si prende la P come una lettera greca ro maiuscola e la X come una lettera greca chi ; - PIX, cioè pisello; - PAX, cioè pace. La sigla ermetica PX o PIX può essere resa geometricamente nella forma di un’aquila, cioè dell’Altopiano stesso, sovrapponendo la P o la PI (scrivendo la lettera pi per esteso) alla X Ma anche prendendo PX come PAX si arriva all’aquila: occorre aggiungere il prefisso ra- per ottenere rapax, cioè rapace e, quindi, aquila rapace. Immaginando di chiudere le estremità laterali delle ali del rapace si ottiene un’ape o una mosca o una farfalla, nel linguaggio per simboli un’APEX. Si può quindi dire che in X è l’ape o la mosca o la farfalla.

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APEX

Come detto più volte, l’Altopiano delle Rocche visto dall’alto (Google Earth) sembra essere

un’aquila con ali e zampe aperte.

Il luogo, di per sé assolutamente anonimo, dovrebbe essere importante per essere il nascondiglio

segreto del Corpo di Cristo, tutt’oggi ancora inspiegabilmente “vivente” e in grado di tornare in vita

come uno zombie.

L’immagine dello zombie è quella che appare impressa nel lino della Sacra Sindone di Torino, uno

dei tanti sudari che nel corso dei secoli sono stati usati per coprire il personaggio.

Questi viene soprannominato il Vignaiolo o Fonte Vignone, poiché il suo corpo, disteso nel

sepolcro durante i lunghi intervalli che intermezzano le resurrezioni, si surriscalda e sanguina

macchiando il lenzuolo di lino con il quale viene coperto.

Il personaggio è detto anche Pathos, parola che in greco significa dolore, sofferenza, passione,

assonante con Pato, che in spagnolo significa Oca.

L’Altopiano, invece, nel linguaggio crittato è PX.

La sigla significa:

- ROCA, cioè Rocca, se si prende la P come una lettera greca ro maiuscola e la X come una

lettera greca chi ;

- PIX, cioè pisello;

- PAX, cioè pace.

La sigla ermetica PX o PIX può essere resa geometricamente nella forma di un’aquila, cioè

dell’Altopiano stesso, sovrapponendo la P o la PI (scrivendo la lettera pi per esteso) alla X

Ma anche prendendo PX come PAX si arriva all’aquila: occorre aggiungere il prefisso ra- per

ottenere rapax, cioè rapace e, quindi, aquila rapace.

Immaginando di chiudere le estremità laterali delle ali del rapace si ottiene un’ape o una mosca o

una farfalla, nel linguaggio per simboli un’APEX.

Si può quindi dire che in X è l’ape o la mosca o la farfalla.

L’ape è la bee1, cioè l’Agnello di Dio (agnus Dei), cioè Gesù di Nazareth.

La mosca è il Baphomet, cioè il Baffo Ometto, cioè il Basso Ometto.

La farfalla è la mariposa2, cioè “Maria che riposa”.

L’ape è inoltre l’epa(r), in greco antico ἧπαρ, -πατος (epar, epatos), il fegato3, cioè colui che muore

di rabbia impotente per essere eterno prigioniero degli ebrei, trasformato in Donna mediante

evirazione e ficcato, cioè sepolto vivo, in un antro sotterraneo, dove percolano liquami.

Fegato è quindi Pathos, è πατος o πάθος, cioè lo stesso Gesù di Nazareth.

Nella crittografia è:

- [o]live[r], cioè fegato (liver) che vive (live) nell’acqua delle olive (urina);

- higado, cioè high Gadu, high Gat o Goliath, cioè hidalgo e addirittura God (G.A.D.U.).

Trattandosi di fegato egli è ficatu(m), cioè ficcato, nella sede anatomica dell’Uomo-Donna

dell’Altopiano.

Tuttavia, a ben riflettere, trattandosi di Gesù Bambino che (ri)nasce, dopo un periodo di gestazione

nel grembo materno, il luogo anatomico dove egli è nascosto, non dovrebbe essere il fegato, ma

l’utero materno, coincidente con Rocca di Mezzo.

Il paese visto dall’alto sembra essere un feto nell’alvo materno.

A tal proposito illuminanti sono gli affreschi medievali dell’Abbazia di Santa Lucia, in particolare

la formella in cui Gesù è rappresentato come un infante in fasce che resuscita dal sepolcro: la forma

1 Nell’antica toponomastica la città di Aveja, i cui resti archeologici sono stati scavati nei pressi di Fossa, portava talenome in riferimento alla vera città di Aveja, che era la dimora della Abeja, in spagnolo ape, e della Bella, in spagnolobella.Le Api sono il simbolo dello Stato Pontificio, lo Stato segretamente creatosi in Roma in seguito alla conquista dellaGiudea, o dello Stato Vaticano, cioè Stato delle Api che faticano o lavorano per Pietro e lo Shoa.Per gli ebrei Stato Pontificio è l’Urbe dove è tenuto il corpo vivente del Pontifex Maximus, mentre il Vaticano è il Vate-cane profeta della distruzione definitiva di Gerusalemme, cioè Gesù, definitivamente incastrato tra i criptoebrei.Il crittogramma Vaticanus significa quindi da tempo immemorabile “batti il cane” nonché “batti cane” per l’eternità nel

bath (vath) come un bat, cioè batti nel cesso come un pipì-strello nella buia caverna della Estrela dell’Altopiano (lospagnolo estrela è in italiano stella).Le api laboriose erano Gesù, i suoi Apostoli e tutti i suoi seguaci (le Tre Api della famiglia Barberini rappresentano iTre Tafani della Trinità cristiana), ma per gli ebrei essi erano api boriose nel senso latino di apri o capri boriosi.Oggi le Api sono rappresentate dalla laboriosa Chiesa Cattolica Romana.Nell’Opus Dei si parla espressamente di obreros e di obra, api operaie che faticano per l’Ape Regina, cioè MariaRegina.In realtà l’espressione è ambigua e lascia insinuare il dubbio che l’Opus Dei lavori per Israele.2 Ad essa era stata dedicata l’Abbazia Benedettina di Farfa (farfalla) nel territorio sabino, ai piedi del monte Acuziano(toponimo che significa monte degli aguzzini riferito al non distante Altopiano delle Rocche).3 Non distante dall’Altopiano si trova la frazione Collefegato del Comune di Borgorose.Borgorose è un toponimo che allude alla presenza in zona di genti di origine ebrea, ma probabilmente alludeprecisamente all’Altopiano delle Rocche, dove da secoli risiede una popolazione criptoebrea.Altro toponimo interessante della zona è Spedino, crittazione di spiedino e spadino, l’arnese che, secondo gli indiziemersi nel corso della ricerca, dovrebbe essere ancora oggi segretamente usato per trafiggere l’Ostia Sacra, sulla scia diuna diuturna tradizione ebraica (Eucarestia).In tale contesto Collefegato dovrebbe significare “Collega del Fegato”, cioè Compagno di Gesù, oppure “Colleghi diGesù” e riferirsi ai due Compagni, che insieme a lui, formano la Trinità, tutti e tre chiamati in codice Padre, Figlio eSpirito Santo.

dell’infante rispecchia inequivocabilmente Rocca di Mezzo vista dall’alto, mentre le pareti del

sepolcro sono una rappresentazione delle antiche mura medievali.

L’obiezione che si può muovere all’ipotesi predetta è che:

- il termine latino apex4, apicis significa apice, vertice, cima, sommità5;

- che nello schema geometrico illustrato l’apice corrisponde al punto di intersezione della X;

- che cadendo la X pressappoco su Rovere qui dovrebbe essere il punto dove si trova la cavità

sotterranea.

E’ a Rovere, infatti, il punto dove le gambe divaricate della figura antropomorfa si congiungono nel

cosiddetto “cavallo” o “cavalletto”.

L’obiezione troverebbe conferma nella X formata nell’antico abitato di Rovere dall’incrocio di due

stradine che si inerpicano verso la sommità del paese (vedi foto che segue).

4 Ulteriori significati sono:- elmo, cimiero, cresta, punta dell'elmo;- tiara, berretto sacerdotale.5 Nella lingua latina un sinonimo di apex, apicis è culmen, -is in italiano colmo, da cui derivano columen e columna.Nella crittografia ebraica l’Apex e la Columna I è Yoshua per gli ebrei divenuto Gesù, cioè, come spiegato più volte,loro cesso (gesù-cessù).L’espressione Colonna I ha per gli ebrei il significato sarcastico e derisorio di “Colonna d’Italia” o “Colonna Italiana”,nel senso di Prima Colonna d’Italia e di Roma.Siffatto concetto è dissimulato nel toponimo Colonnella, comune in provincia di Teramo.

La X di Rovere

L’Altopiano delle Rocche ha la forma di un uomo con gambe divaricate e braccia aperte

Da Rovere, conformemente alla X formata dalle due stradine, i due assi delle gambe proseguono,

grosso modo, lungo le braccia aperte della figura.

Tuttavia, ulteriori passaggi logici consentono di sostenere che il luogo X si trova non a Rovere bensì

a Rocca di Mezzo.

Infatti, se si considera la X come il numero romano dieci X, tirando due linee:

- la prima perpendicolare al vertice del triangolo dell’abitato di Rovere

- l’altra da Rovere a Rocca di Mezzo

si ottengono due lancette di un orologio immaginario che segna le ore 10,00.

Unendo poi le estremità delle lancette si visualizzerà una bandierina triangolare o la testa stilizzata

di un’oca con il becco rivolto verso Rocca di Mezzo.

La bandierina può essere vista anche come la P di Pathos (Gesù), che, a mò di bandierina, indica

verso Rocca di Mezzo, dove dovrebbe essere nascosto il suo sepolcro, gestito da una “cosca”.

Si usa qui la parola pesante “cosca” solo ed esclusivamente come risultato delle deduzioni di tipo

formale e linguistico che seguono.

Cosca deriva etimologicamente da coschin, parola di origine araba o berbera, in greco ,

che vuol dire oscurità, luogo in ombra o nascosto ed è quindi un sinonimo di casco nell’accezione di

copertura e protezione.

In realtà, sia casco che cosca, nonché coschin derivano, nel linguaggio ermetico e crittato, da coscia

(latino coxa,-ae), parola con cui si indica il pube tra gli inguini o tra le anche6, dove si trova la

cascia, cioè la cassa o il sepolcro7 (la vagina).

Più in alto delle cosce ci sono le cosquillas, cioè le coscette o assicelle (axillas).

Le assicelle, con le rispettive ascelle, sono le braccia rispetto alle assi (axes) che sono le gambe.

Le coscette è dove si prova solletico (cosquillas), è il luogo del reir, cioè l’abitazione di Re Inri8, è il

luogo dell’Altopiano protetto dalla piccola cosca (cosquillas) coperta, presumibilmente legata ad

una cosca sionista di dimensioni nazionali ed internazionali.

Dovrebbe essere questo l’Ade o , la spelonca dove si trova I, la Colonnella Italiana, cioè lo

spietato Colonnello dello shoa evirato e reso Colonnella9.

6 Anca, osso del bacino, deriva da ancus (sp. ancho, cioè largo).Da ancus, curvo, deriva angulus (vedi la spiegazione della derivazione etimologica di angolo su www.etimo.it ).Il culo nel senso di anche è così detto perché è curvo (ancus) e largo (ancho), mentre nel senso di orifizio è così dettoperché tra le anche “colo o calo” (sp. cola).7 Il sepolcro è la akasha dove giace Acacia, pianta simbolo della Massoneria, che allude alla resurrezione dei morti.8 Il verbo reir in spagnolo significa ridere.Va scomposto in Re-ir con l’aggiunta della sillaba ni, equivalente alla lettera greca e al termine inglese knee.Ne consegue che Re INRI è in ginocchio (in knee) e fa ridere gli ebrei.

La spelonca era già conosciuta in epoca micenea come dimora della LUPA o LYPA o LUPERCU.

Con il termine gli antichi greci designavano quello che sarebbe diventato il cribellum per

i Romani.

Il cribellum era un arnese appuntito per trafiggere sadicamente le vittime, utilizzato già ai tempi

dell’antico Egitto ed in seguito usato dalle popolazioni del Medioriente e del Nordafrica, nonché del

bacino del Mediterraneo, soprattutto sugli schiavi ebrei.

Nella lingua italiana ne è derivato il verbo crivellare e trivellare (fare numerosi buchi su una

superficie).

Cribellum deriva da cribrum, a sua volta derivante dal verbo cerno, che significa separare sia nel

senso di fendere le carni sia nel senso di scegliere le vittime e separarle dal resto dell’enorme

gregge per macellarle (cribrum)10.

Nella lingua inglese il crivello è detto sieve dal latino sivum, termine equivalente a sebum: sebo o

grasso animale.

La parola sebo, in realtà, come pure sabeo e sabino, etnonimi italici, deriva da sabia o sabbia, da cui

derivano anche le parole sabreo, sabra, sabio, perché coloro che usavano il cribellum erano “grassi

maiali” del Medioriente e del Nordafrica, cioè di regioni caratterizzate dalla presenza del deserto

sabbioso, ma forse anche perché le vittime erano spalmate di grasso animale per essere arrostite a

fuoco lento mediante impalatura (spiedo).

Nel dialetto dell’Italia meridionale l’inglese sieve lo si ritrova nella forma dialettale sive: lardo

animale.

Una variante dialettale è assogna o sugna, mentre un sinonimo della lingua italiana è strutto.

Sinteticamente il significato crittato di tale terminologia, in relazione alla storia illustrata nella

ricerca, è che gli ebrei distrutti da grassi, lordi maiali avevano in cambio distrutto uno dei Yoshua

della Sunna ed i suoi Compagni, nell’attesa della vendetta sionistica vera e propria di là da venire

nel tempo.

Sabei (Sabey), Sebei (Sebrei) era uno degli antichi nomi dei Muslim o Muselim.

Un altro nome in codice dei Muslim era Malsi e Malis11, anagrammi di Islam, che nella penisola

italiana confluirono nell’etnonimo Marsi, non tanto per il fenomeno fonetico del rotacismo della l

in r quanto per un voluto accorgimento crittografico.

9 Colonnella è il nome di un Comune in Provincia di Teramo.10 Nella lingua inglese l’equivalente di cerno è to sift, sempre da sieve (cribrum, cerno).Il verbo nacque per designare la depredazione e la schiavizzazione metodica praticata dai Romani durantel’occupazione della Gran Bretagna (il frumento erano i Bretoni).In relazione allo stesso fenomeno furono coniati i verbi to trash, trascinare, to thresh, trebbiare, come pure il terminethreshold, che alludeva al trascinamento dei Bretoni schiavizzati oltre la soglie della porta dell’Inferno.11 Mali è l’odierno nome geografico di uno Stato dell’Africa nordoccidentale.In spagnolo “malos” significa cattivi, malvagi: evidentemente il nome è di conio criptoebreo africano.

Il nome Marso può farsi derivare anche da Marco (famosa variante nella lingua tedesca è Marx,

cioè Marcso).

Il nome Marco, il cui precipuo significato è marco, nel senso di “marchio, etichetto, classifico gli

ebrei”, era uno dei nomi dei vari Yoshua succedutisi nel tempo fino a Gesù di Nazareth.

Nei Vangeli cristiani è il nome di uno dei Compagni di Yoshua, l’Apostolo Marco, rappresentato da

un Leone: il Leone di San Marco.

Nel contesto geometrico sopra illustrato il nome, da riferirsi come epiteto a Gesù, si cala

perfettamente.

Infatti, lo schema che si ricava dalla combinazione di Marco e la X è il seguente:

Marco X Marco, Marso in X

Marso X Me arso in X

Malso X Mi alzo in X

Malsi X Islam in X

Il fatto che Rovere è l’estrema propaggine della regione Marsicana induce a credere che Marco il

Marso, l’Islam per antonomasia, colui che marchiava e bruciava gli ebrei, catturato, trasformato

mediante evirazione in Maria, sia stato sepolto “vivo” in un antro segreto sotto Rocca di Mezzo,

roccaforte dei criptoebrei (piccola Gerusalemme).

In tal senso il dieci romano X deve essere interpretato, alla stregua di quanto detto sopra, come ore

dieci: dalle 12,00 Rovere alle 10,00 Rocca di Mezzo.

Sommando 10 + 12 si ha 22, la cui somma dà 4.

Il 4 si visualizza congiungendo le estremità delle due lancette.

Rigirandolo dall’altra parte si avranno due cuspidi di freccia contrapposte, che formano un rombo.

RdC Terranera

RdM

Rovere

Ovindoli

MARSICA

Il loro significato è per l’appunto che il Marso dalla Marsica romana è stato portato sull’Altopiano

durante l’Impero di Augusto e consegnato all’antica comunità ebrea ivi dimorante, in quanto dai

Romani considerato un semplice ed inutile Traditore del popolo ebreo, un Pato12.

12 Le parole Pathos e Pato, che in spagnolo significa oca, unitamente all’acrostico Pax, vanno interpretate come pacto eprecisamente come “Patto di Gesù”. Si tratta di un antichissimo accordo ermetico tra i criptoebrei che vincola almantenimento del segreto, a qualsiasi costo, circa l’ubicazione del luogo segreto del Santo Sepolcro. Sostanzialmenteessi sono tenuti a praticare la religione cattolica e a vivere cristianamente, ma tutti devono essere segretamente compatti

Come si è detto in precedenza Apex è un crittogramma di Gesù in croce x, dato che il contrario di

ape è epa.

Epa sta per ἧπαρ, epa[r], genitivo ἤπατος, èpatos, crittogramma di άθος, Pathos Gesù.

so tap pathos

Il contrario di pathos è so[h] tap, cioè “sono tappato” nel luogo X, il luogo segreto da scovare.

P

margherita

epaape

mariposa

Tap può significare anche tappo e, in tale accezione, potrebbe riferirsi ad uno dei Compagni di

Gesù, cioè a Baphomet o Basso Ometto, che, in ipotesi, potrebbe essere stato segregato con il suo

Amico.

Unendo le due api, quella che sale e quella che scende, si ottiene una farfalla, in spagnolo mariposa.

Mariposa è un acrostico che possiede un duplice significato:

- Maria riposa nel sepolcro celato sull’Altopiano delle Rocche;

- Maria sposa, cioè Maria è la Sposa degli Ebrei (Maria est sponsa).

Nell’insegnamento cristiano è la Chiesa Cattolica, intesa come intera comunità di fedeli, ad essere

sposa mistica di Gesù, cioè legata indissolubilmente a Cristo.

Ciò per gli ebrei significa che i cristiani, loro nemici, sono sposati ad uno di loro reso Vittima

Eterna del popolo israeliano (Ostia Eterna) e, come tali, beffati.

La frase “Maria è sposa” sarebbe in spagnolo “Maria es en esposas”, cioè in manette, arrestata per

sempre dagli ebrei.

ed uniti intorno al Landmark inviolabile, consistente nel fatto che l’Ostia Sacra deve rimanere Ostia Eterna, cioèVittima del popolo ebreo per l’eternità. Sono tenuti a rispondere ad eventuali “spie” o “intrusi” messisi sul percorso checonduce al sepolcro segreto che nulla sanno al riguardo. I criptoebrei traditori nulla possono perché il Patto è protetto adogni livello istituzionale e l’accesso al luogo segreto o, meglio, al luogo che non esiste è negato agli estranei.

L’Altopiano visto dall’alto può sembrare un Fiore a cinque o anche a sei petali.

Se si immagina di ruotare il Fiore su se stesso, la Farfalla diventa un Fiore con numerosi petali, per

esempio una margherita13.

La mariposa X, formata da ape ed epa , può diventare dapprima un compasso ed una squadra

sovrapposti e poi una stella di Sion A.

La Stella di Sion è detta anche Maghen David, perché è possibile ricavarla dalla parola David scritta

in caratteri maiuscoli del greco antico.

Intorno ad essa ruota da tempo immemorabile la catena delle Maghe di Israele o Maghe di N

(agNus Dei o acus di N).

Dato che dal 4 si ottiene il 6, cioè dalla Croce si ottiene Sion A, traducendo l’operazione nei numeri

romani IV e VI, si può scrivere che IVI è M, cioè che qui nella foglia d’edera (IVY) si trova il

sepolcro di Maria, già Yoshua di Nazareth il Diavolo (W).

In realtà, non dovrebbe esserci una sola Maria ma tre, cioè i Tre dello shoa di Gerusalemme al

tempo dei Romani, ricordati nella tradizione cattolica come la SS. Trinità o come Padre, Figlio e

Spirito Santo.

Tre sono le croci X X X delle Tre Marie e dei Tre Gesù (evirati e trasformati in Madonne).

11 2 3

2 32 3 2 3

1 1

11 22 33

La terzina dei tre numeri della Stella di David va interpretata nel modo che segue:

- l’undici sono le Colonne del Tempio II, dove dovrebbe giacere nel sepolcro Gesù che risorge, ed

unite sono un pi greco ;

- il 22 è la grande O greca che si ottiene contrapponendo i due numeri 2, nonché la M di Maria;

- il 33 è l’otto 8 che si ottiene contrapponendo i due numeri 3.

Da quanto sopra si ottiene , cioè pi greco più due croci egizie, composte da due omicron e

due tau, che insieme danno potto (8).

13 In inglese la margherita è oxeye daisy, nome composto da ox, bue, eye, occhio e daisy, cioè “di Aisha” o “ Aisha”,che significa in inglese A-He-She, in latino Is-Ea, da cui Elisa(beth o beit), espressioni con cui ci si riferisce all’Uomo-Donna.L’occhio del bue è al tempo stesso la vagina della mucca, cioè Rovere rispetto al Monte Sirente.In latino il nome generico era bellis perennis, nome metaforico che alludeva a chi perseguitava gli ebrei con bellisperennibus o con un bellum perenne.

Potto o poto, inglese pot, spagnolo pote, italiano pentola o ciotola, è un termine figurato e traslato

per vulva.

La simbologia significa che, essendo Rovere il potto della Mucca (Mukkat, Baka o Kaba), Gesù è

Mucca (Monte Sirente) con la vagina (Rovere) per l’eternità o, detto in altri termini, è Donna o

Madonna, vittima eterna degli ebrei e loro eterno capro espiatorio.

Ad onor del vero l’insieme di elementi può essere interpretato anche nel senso che Rovere è lo

(s)pot della Mucca, cioè il posto segreto del suo sepolcro, anche perché il colle di Rovere fa pensare

ad una pentola, che in inglese è pot.

Ne discenderebbe R-spot e quindi Rospotto Silente sotto Rovere.

Anche il termine inglese per margherita, oxeye daisy, potrebbe suggerire Rovere come luogo del

sepolcro: Elisa (bet) in occhio del bue (Rovere).

Ma forse è meglio intendere il crittogramma come El Isa (Jesus) con occhio del bue, cioè evirato e

con vagina, in Sin Bet di Rocca di Mezzo.

Per Ape si intende anche il Bue Ape o Apis, conosciuto pure come Vitello d’Oro.

Il Vitello d’Oro è un’allegoria con molti significati, tra di essi quello che interessa qui evidenziare è

quello di Vitellus o Viteliu.

Sarebbe il V-Italicus o V-Italus, cioè l’Uomo appartenente al popolo italiano in senso lato,

comprensivo di tutti i popoli del bacino del Mediterraneo e dell’Oriente, additato come I-taliota,

vale a dire tagliatore degli ebrei (da talio, talionis derivante dal verbo tollo e dalla stessa radice

etimologica di tolgo, verbo che sarebbe da scriversi correttamente come toglio analogamente a

taglio).

Come personaggio storico il Bue Apis sarebbe Yoshua catturato, messo in croce e sepolto vivo per

l’eternità nella “pis”, cioè nella piscia o, in inglese, piss.

Costui era uno dei Vitelli che praticavano il “pic” e la crocefissione degli ebrei (pi-x).

Nell’ambito della mappa segreta il Bue Ape o Apis corrisponde al Monte Sirente, alle cui pendici

sorge il colle di Rovere.

La sagoma del Monte, infatti, è quella di un grande bovino accovacciato, del quale si nota l’intero

corpo tranne la testa.

Rovere sarebbe nel contesto allegorico la vagina del Toro oramai Bue o, meglio ancora, Mucca,

cioè rappresenterebbe Gesù sconfitto e reso Donna.

L’acrostico APAX contiene in sé il nome Ara Pacis.

L’Ara Pacis era un’antichissima ara sacrificale situata sul Campidoglio di Roma, già attiva prima

della fondazione di Roma.

Anche in questo caso l’ara era stata così chiamata tenendo presente la vicina Ara dell’Altopiano

delle Rocche (al riguardo vedi il paragrafo “I Cavalli dell’Altopiano).

Infatti la parola latina Pax può essere condensata nel simbolo PX

o nella stella a cinque punte, Pentalfa, che rappresenta l’Altopiano delle Rocche

A parte ciò, l’Ara Pacis di Roma rinvia ad un’altra ara di ben maggiore importanza storica.

Si tratta della vera e propria Ara Pacis, cioè l’Ara o Ara Aleph , coincidente con il sito

delle Piramidi egizie.

Non è da escludersi, comunque, che l’Ara Alfa, cioè il sito delle Piramidi più importanti del Pianeta

possa essere quello di Visoko in Illiria o un sito non ancora scoperto, localizzabile in Russia

(Ukraina), come lasciano presumere alcuni utili indizi che saranno esposti altrove.