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Provincia➔Mamma coraggio«Lotto per Francesco»Elettrodi nel cervello, ma la cefalea grave non dà treguaNapolitano interviene per la pensione d’invaliditàla malattia

CEFALEAA GRAPPOLO

CH - Cluster headachesin inglese è una cefaleadi tipo primario, con at-tacchi intensissimi su unsolo lato della testa, ri-petuti nelle ventiquattroore. La sequenza si ripe-te per settimane, mesi o,nel caso dei cronici, perbuona parte della vita.

LE CAUSE - Non sono an-cora state accertate, mada alcuni anni si ipotizzauna disfunzione della re-gione ipotalamica delcervello (con ipertrofia).Questa zona del cervellogestisce, tra le altre co-se, anche i ritmi circadia-ni (quelli che definisco-no le attività giorno-not-te).

GLI ATTACCHI - Proprioper questa genesi, pro-babilmente, gli attacchie i cicli hanno cadenzeprecise, quasi scanditeda un orologio. Nono-stante la precisione indi-viduale, gli attacchi e i ci-cli hanno frequenze, du-rate e intensità estrema-mente variabili sull’uni-verso dei pazienti.

IL DOLORE PIÙ FORTE - L’attacco in sé provoca ildolore più intenso maiprovato dall’uomo (don-ne sofferenti di cefalea agrappolo dicono che tut-ta la sequenza del partoè nulla in confronto auna sola ora dell’attac-co). L’attacco arriva qua-si sempre con un preav-viso minimo. In pochi mi-nuti arriva al picco mas-simo, continua per il90% del tempo e poi di-minuisce velocemente fi-no a scomparire del tut-to.

OCCHIO E TEMPIA - So-no i punti da cui parte ildolore, per poi spessoestendersi alle mandibo-le, colpendo gengive,denti e palato. Talvoltadelle ombre precedonol’attacco. Altri sintomidell’attacco sono occhioche lacrima, naso che co-la e rossori al volto.

ALBANO SANT’ALESSANDRO Un co-raggio da leoni, una forte determinazio-ne e l’incessante volontà di lottare con-tro un male cronico per dedicarsi il piùpossibile al suo bambino. Perché Fran-cesco c’è, ed è già un miracolo che siapotuto nascere sano, due anni fa: oggiè un frugoletto allegro, curioso e intel-ligente. La vita di Rosaria Lussana, 33anni di Albano Sant’Alessandro, la pri-ma donna al mondo divenuta madrenonostante l’impianto di elettrodi nelcervello per tentare di curare una terri-bile cefalea a grappolo, sta andandoavanti tra mille difficoltà e ostacoli fisi-ci e burocratici, ma anche con l’amo-re del marito e del figlio e la solidarietàdi parenti, amici e conoscenti. «Nonposso arrendermi, ho un marito e un fi-glio meravigliosi e voglio essere unabuona moglie e una buona madre» di-ce Rosaria.

NEL 1999 LA TERRIBILE DIAGNOSIUna storia tormentata cominciata nel

1999 con una diagnosi senza scampo:la cefalea a grappolo provoca dolori im-provvisi e talmente forti da essere chia-mata «cefalea da suicidio». Poi la deci-sione di affidarsi all’istituto neurologi-co Besta di Milano e di sot-toporsi all’impianto deglielettrodi, un intervento chefinora ha riguardato unatrentina di persone nelmondo.

È qui che Rosaria incon-tra Marco Martinelli, 28 an-ni, magazziniere con la suastessa malattia e già sotto-posto allo stesso interven-to, e sboccia l’amore, cheporta alle nozze e poi aquella gravidanza che ha messo in sub-buglio i medici.

LA GRAVIDANZA E GLI ATTACCHI«Ci hanno fatto delle ramanzine tre-

mende, volevano a tutti i costi farmiabortire, ma noi non ci abbiamo pensa-to neanche per un momento, volevamocreare una famiglia», racconta Rosaria.Francesco viene al mondo il 21 luglio2006 ed è sano nonostante il parto pre-maturo. Ma contemporaneamente allagioia Rosaria deve fare i conti con un’a-mara constatazione: mentre il maritoMarco è riuscito a stare decisamentemeglio e a passare da una cefalea cro-nica a periodica, su di lei gli elettrodinon stanno funzionando. Gli attacchicontinuano, arrivano a essere 20 al gior-no e periodicamente nemmeno gli an-tidolorifici che Rosaria si inietta diret-tamente in un catetere venoso hannoeffetto, rendendo necessario il coma far-macologico.

«Finora mi è capitato sei volte, di cuiquattro negli ultimi due anni da quan-do è nato Francesco – dice Rosaria –. Èrischioso e pieno di difficoltà, perchéquando mi sveglio perdo anche la me-moria dei giorni precedenti, ma in queiperiodi sono io stessa a implorare di es-sere messa in coma. Bastano pochi gior-

ni e poi sto bene, è come resettare uncomputer».

LOTTA CONTRO LA BUROCRAZIAMa Rosaria deve anche fare i conti

con le conseguenze delle dosi massic-ce di farmaci, che si stanno facendo sen-tire sul suo fisico, e con una paralisi alpollice e all’indice della mano sinistraa causa di una piccola lesione al cervel-lo provocata da uno dei due elettrodi.E come se non bastasse, le lotte buro-cratiche per farsi riconoscere l’invali-dità. «Ho ottenuto l’invalidità della leg-ge 104 che mi consente di poter lavora-re qualche ora in meno, e da pochi gior-ni l’assegno di inabilità che è di 85 eu-ro al mese. L’Inps invece mi ha negatola pensione di invalidità, ho perso il ri-corso e ora ho avviato una causa». Masu questo punto potrebbe arrivare pre-sto una buona notizia, perché Marco hascritto al presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, dal quale è parti-ta una telefonata all’Inps perché ricon-sideri la pratica.

La pensione consentirebbe a Rosariadi dedicarsi completamente alla fami-glia nei momenti in cui sta bene. «Inrealtà non sono per niente entusiasta al-

l’idea di rimanere a casa,mi piace il mio lavoro inbanca dove tra l’altro sonostati molto disponibili. Mami fa male il fatto che nonriesco a seguire bene Fran-cesco. La prima volta chel’ho preso in braccio e l’hoallattato aveva già sei me-si, e nei periodi in cui so-no in coma so che lui sof-fre della mia assenza, noncapisce che tornerò dopo

pochi giorni. La penultima volta, a ot-tobre, quando sono tornata mi ha chiu-so la porta in faccia, ce l’aveva con me.A maggio invece, l’ultima volta che so-no stata in coma, mi hanno detto chemi cercava e chiedeva di me, credo stiacominciando a capire che la mammasta male, che non va via perché non glivuole bene».

LE CURE E LA FAMIGLIANei giorni in cui Rosaria è in Riani-

mazione (prima al Bolognini di Seria-te, poi ai Riuniti dove si è spostato il me-dico che la segue, il dottor Mariano Mar-chesi) è Marco ad occuparsi di France-sco, aiutato dai parenti e dal personaledell’asilo nido di Albano. «Ogni voltail risveglio dal coma è più duro – pro-segue Rosaria – e in più si sta accorcian-do sempre più il periodo tra un coma el’altro. La nostra è una vita in cui la pa-rola programmazione non esiste, l’an-no scorso abbiamo prenotato le vacan-ze quattro volte e non siamo mai par-titi. Ma non ci arrendiamo, vogliamoessere dei bravi genitori per Francesco,e la sua presenza, il fatto di doverlo cre-scere, ci costringe a stare allegri anchequando è più dura e ci dà la forza di an-dare avanti». Una forza da leoni.

Monica Colombo

Rosaria Lussanaè di Albano.

Quando il doloreè insopportabile,

viene messa in coma

farmacologico

Rosaria Lussana col figlio Francesco e il marito Marco Martinelli (foto Colleoni)

Seriate La Terza età nei paesi del Distretto: sostegni a famiglie e badanti

Anziani, cresce la domanda di aiutiSERIATE Prospettive di vita in crescita, maanche più richieste di aiuto e sostegno nellenecessità quotidiane. Questi solo alcuni de-gli aspetti emersi nel convegno sulla Terzaetà dal titolo «A casa Mia» promosso a Se-riate dall’Ambito territoriale che compren-de i comuni di Seriate (capofila), Albano, Ba-gnatica, Brusaporto, Cavernago, Costa diMezzate, Grassobbio, Montello, Pe-drengo, Scanzorosciate e Torre de’Roveri.

I lavori sono stati introdot-ti dal sindaco di Seriate Sil-vana Santisi Saita che haannunciato il successo(«copiato» ha precisato ilsindaco) del «Buono mira-to» istituito nell’Ambito perun progetto prolungato a tu-tela dell’anziano non autosuf-ficiente a casa.

Ha completato le informazioniGiuseppe Guerini, coordinatore delTavolo anziani dell’Ambito, informando chenel 2007 sono stati erogati «Buoni mirati»per 181 mila euro a favore di 51 famiglie de-gli undici comuni. L’assegno mensile variada 200 a 400 euro e l’assegno medio erogatoè stato di 336 euro al mese. Le domande pre-sentate sono state 75; nel 2008 le famiglie be-neficiarie sono 53 e l’assegno medio men-sile è di 343 euro. Le domande sono cresciu-

te a 89. Dal 5 maggio l’Ambito ha istituto an-che un buono badanti, novità nello scenarioprovinciale, del valore di 300 euro al mesesecondo parametri di permesso di soggior-no e di Isee familiare; lo stanziamento è di50 mila euro e saranno erogati da settembre.

Sempre per completare il quadro sul fron-te sanitario: gli anziani maschi over 65

anni del Distretto sanitario di Seria-te hanno una percentuale di ma-

lattie tumorali (44,5%) supe-riore alla media provincialebergamasca (39,6%). Recu-perano invece nelle malat-tie cardiocircolatorie, dovela media provinciale 36%mentre quella di Seriate èdel 31%. Invece le donne

over 65 del Distretto di Se-riate muoiono meno di tu-more degli uomini: 28%contro il 44%. Ma gli uomi-ni muoiono meno delle

donne per malattie cardiocircolatorie: 31,6%contro il 41% delle donne. Gli over 65 ma-schi del Distretto di Seriate sono ultimi inBergamasca nella mortalità per malattie car-diocircolatorie; le donne sono terz’ultime.Quanto ai ricoveri ospedalieri risulta una af-fermata preferenza per l’ospedale Bologniniseguito molto a distanza dalle cliniche Ga-vazzeni, Castelli, San Francesco.

Al convegno hanno portato contributi condati e riflessioni l’assessore provinciale Bian-co Speranza; Massimo Giupponi, direttoresociale dell’Asl di Bergamo; don Marco Mi-lesi, direttore dell’Ufficio diocesano per lapastorale della salute; Marco Trabucchi, pre-sidente dell’Associazione nazionale di ge-riatria. Testimonianze dal territorio sonogiunte da Mario Cocco, infermiere professio-nale; Lino Biffi, assessore di Pedrengo, e Clau-dio Cremaschi, presidente dell’Auser pro-vinciale. Il tema della gestione della doman-da sociale è stato affrontato da GianantonioFarinotti, coordinatore sociale Ambito di Se-riate; Edoardo Manzoni, vicepresidente del-l’associazione San Giuseppe a cui aderisco-no le case di riposo di ispirazione cristia-na; Giuseppe Sampietro, responsabile del-l’osservatorio epidemiologico Asl di Ber-gamo e Stefano Rinaldi, dirigente del Comu-ne di Seriate.

Tra gli interventi è emersa la necessità didisporre di strutture intermedie fra ospe-dale e residenza per non autosufficienti (Rsa).Un’esigenza a cui stanno cercando di por-re rimedio le diocesi. È stato poi affermatoin maniera positiva il ruolo delle badanti,che consentono di condurre una vita digni-tosa a tanti anziani. A questo proposito è sta-to ricordato che la Provincia organizza cor-si di formazione per badanti.

Emanuele Casali

Silvana Santisi Saita

Val Brembana, dalla Comunità buoni alle famiglie numerose

PIAZZA BREMBANA Dal 16 giugno èpossibile presentare domanda agli Uf-fici della Comunità montana di ValleBrembana per l’assegnazione dei buo-ni previsti per le famiglie numerose. L’i-niziativa è illustrata dall’assessore aiServizi sociali Patrizio Musitelli: «Lefinalità sono l’abbattimento dei costiper la frequenza della scuola dell’infan-zia e delle rette per l’asilo nido, il rim-borso delle spese dentistiche e oculisti-che, il supporto al sostenimento dellespese per la frequenza universitaria e ilticket per l’acquisto di prodotti freschi».

«La quota destinata ai rimborsi - con-tinua l’assessore - è pari a 50 mila 600euro, il contributo assegnato verrà de-terminato in percentuale sulla spesa so-stenuta fino a un massimo di 3 mila eu-ro al netto di eventuali altri contributipubblici. Per i ticket per l’acquisto diprodotti freschi il budget complessi-vo è di 25 mila euro, suddiviso per ilnumero dei beneficiari fino a un mas-simo di mille euro spendibili presso

esercizi convenzionati». «Sono sommeimportanti - osserva il presidente co-munitario Piero Busi - che stanno a di-mostrare l’attenzione dell’ente comu-nitario a situazioni sociali delicate e per-tanto meritevoli di doveroso sostegno».

Nel bando sono precisate le modalitàe le possibilità di fruizione dell’inizia-tiva: residenza sul territorio, tre o piùfigli a carico, essere titolari di una car-ta di soggiorno, disporre di un redditocon dichiarazione Isee non superiore a15 mila euro, rendicontazione delle spe-se sostenute tra luglio 2006 e settembre2007. Sarà possibile presentare doman-da fino al 30 settembre. Il rimborso verràerogato ai beneficiari entro il 30 ottobre;i ticket saranno distribuiti tramite i ser-vizi sociali di pertinenza territoriale peruna prima quota del 50% entro ottobree per il resto entro dicembre. Per ulte-riori informazioni ci si può rivolgere aiServizi sociali delle sedi comunitarieoppure dei Comuni.

Sergio Tiraboschi

Il prefetto Andreana (a destra) nelsopralluogo a Piario (foto Fronzi)

Piario Il direttore Amadeo incontra prefetto ed enti locali

«Il cantiere dell’ospedale va»PIARIO Il cantiere del nuovo ospe-dale di Piario è al centro in questigiorni di incontri tra la direzionegenerale dell’Azienda ospedaliera«Bolognini» di Seriate, il prefettoe gli amministratori locali. Il pre-fetto Camillo Andreana, infatti, èstato accompagnato dal direttoregenerale Amedeo Amadeo in visi-ta nel cantiere. «È stata l’occasione– spiega Amadeo – per fare il pun-to sull’avanzamento dei lavori, maanche per mostrare l’entità non in-differente e la complessità dell’o-pera in corso». Il direttore genera-le ha rilevato che gli interventi stan-no procedendo e dovrebbero esse-re state superate tutte le difficoltàche finora hanno compromesso laconclusione delle opere nei tempiprevisti. «La consegna dovrebbeavvenire in autunno – sintetizzaAmadeo – e il trasloco da Cluso-ne a Piario dovrebbe concretizzar-si per fine anno».

Ma in questi giorni c’è stata an-che una delegazione di amministra-tori dell’alta Valle Seriana che siè incontrata con Amadeo. L’inizia-tiva – alla quale hanno partecipatoil presidente della Comunità mon-tana di Clusone, Lucio Fiorina, cheera accompagnato dall’assessore aiServizi sociali dell’ente Giorgio Ca-povilla, il presidente della Confe-renza dei sindaci Gianfranco Ga-brieli, i sindaci di Clusone e Piario,Guido Giudici e Renato Bastioni –ha avuto lo scopo proprio di fare ilpunto sui lavori di completamen-to del nuovo ospedale.

«C’era la preoccupazione – affer-ma Gianfranco Gabrieli, che è an-che sindaco di Cerete – che i lavo-ri, così come era risultato dall’ulti-ma visita al cantiere, procedesserotroppo a rilento a causa della dit-ta incaricata dell’esecuzione del-le opere edili. Ma ci è stato comu-nicato che la stessa ha proceduto a

subappaltare alla ditta Visini di Pia-rio l’esecuzione dei lavori in car-tongesso, per cui su questo frontesi è abbastanza tranquilli. Il diret-tore generale ha poi assicurato chec’è una continua sollecitazione per-ché la stessa ditta che sta eseguen-do le opere edili accresca gli ope-rai in cantiere, da trenta dovrebbeportarli almeno a sessanta».

L’incontro, svoltosi a Seriate, hapreso in esame anche la situazionedella carenza di personale al «SanBiagio» di Clusone, in modo parti-colare per quanto riguarda la Pe-diatria. «Il direttore generale Ama-deo – continua Gabrieli – ci ha ga-rantito che tale situazione non di-pende dall’Azienda ospedalierache sta facendo il possibile per ri-solverlo, ma dal fatto che attual-mente è difficile trovare pediatriche intendono svolgere la loro pro-fessione all’ospedale di Clusone».

Enzo Valenti

LL’’EECCOO DDII BBEERRGGAAMMOO 2233SABATO 21 GIUGNO 2008

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Ricerche in Piemonte. Sorpreso dal maltempo sulla via del ritorno: ha lanciato l’allarme col cellulare, poi il silenzio

Escursionista disperso in Val VigezzoDi Dalmine, ha 58 anni: non dà notizie da due giorni. In campo il Soccorso alpino, cani ed elicotteri

DALMINE Si era avventurato per i verdi sentieridella Valle Vigezzo, in Piemonte nella provinciadi Verbano-Cusio-Ossola, a caccia di panoramimontani e aria pulita, ma sulla via del ritorno qual-cosa è andato storto. Il tempo è improvvisamentepeggiorato, sono arrivate pioggia e nebbia che han-no reso difficile riconoscere la strada giusta. Ha fat-to in tempo a fare una telefonata per dire che erain difficoltà. L’ultima chiamata alle 17 di venerdìpoi il silenzio. Fiorenzo Mola, 58 anni, di Dalmi-ne manca all’appello ormai da due giorni, disper-so sulle montagne al confine con la Svizzera.

DECINE DI UOMINI MOBILITATILe ricerche sono iniziate venerdì sera, quando

la compagna di Fiorenzo Mola allarmata per l’in-solito ritardo ha segnalato la scomparsa. La mac-china dei soccorsi si è messa in moto verso le 21 eha iniziato a spingersi sui sentieri alla ricerca diuna persona in difficoltà, smarrita e forse ferita.Un’operazione che purtroppo non ha dato esitopositivo. Così ieri, fin dalle prime ore della mat-tina, decine di uomini del Soccorso alpino dellaGuardia di Finanza, del Soccorso alpino civile, vi-gili del fuoco e unità cinofile sono stati mobilita-ti per cercarlo tra i boschi. Purtroppo il tempo nonha favorito la ricerca di tracce utili a ricostruire ilpercorso affrontato da Fiorenzo Mola: ieri si so-no susseguiti rapidi rovesci e i cani hanno fatica-to a trovare una pista.

Durante la sua camminata l’escursionista di Dal-mine ha però incrociato altre persone, anche unpastore a cui avrebbe chiesto delle indicazioni sulsentiero migliore da prendere, ma sorpreso dallapioggia potrebbe avere smarrito la strada.

Grazie all’ultima chiamata è stato comunque pos-sibile circoscrivere la zona in cui Fiorenzo Mola siè mosso: il fatto che il suo cellulare funzionasse si-gnifica che è rimasto in territorio italiano. I soccor-ritori hanno dedicato la giornata di ieri a setaccia-re boscaglia e anfratti nel verde, ma hanno dovutosospendere le ricerche dopo le 18,30 quando il so-le ha cominciato a calare. Oggi alle prime luci del-l’alba si rimetteranno all’opera anche con l’ausiliodegli elicotteri. I parenti di Fiorenzo Mola stan-no seguendo con apprensione gli sforzi dei soccor-ritori.

L’ESCURSIONE IN VALLE VIGEZZOÈ il secondo anno che Fiorenzo Mola ha scelto

come meta la Valle Vigezzo, che si trova nelle Al-pi Lepontine, nell’estremo lembo orientale del Pie-monte a pochi chilometri dal confine svizzero, pertrascorrere un periodo di relax a contatto con la na-tura. Da quanto è stato possibile sapere, Mola è unappassionato di camminate in montagna e non ve-deva l’ora di sperimentare i sentieri della zona. Dauna decina di giorni era in valle e molto proba-bilmente aveva studiato degli itinerari da scopri-re. Venerdì è iniziata la sua escursione, sembra chefosse diretto verso i «Laghi di pane e latte». Alle11 ha preso la funivia e alle 15 ha fatto una pri-ma chiamata per dire che era tutto a posto. Sullavia del ritorno, verso le 17, invece è stato raggiun-to dalla pioggia e dalla nebbia: da quel momentonon ha più dato notizie di sè.

Due vedute della Valle Vigezzo nel territorio diCraveggia sulle Alpi Lepontine in Piemonte (fotoMaurizio Besana). Sorpreso dal maltempoFiorenzo Mola, 58 anni, di Dalmine, non è tornatodalla sua escursione: è disperso da venerdì sera

Trescore, invito alle ditte

Disabili, parteil trasportosponsorizzato

TRESCORE Assicurare la mobilitàdei soggetti non autosufficienti.Semplificare la ricerca dei servizidi trasporto da parte degli utenti di-sabili e delle loro famiglie. Dare al-le famiglie un indiretto servizio di«sollievo» e ai disabili la possibi-lità di usufruire di un servizio ditrasporto anche per il tempo libero(richiesta fino ad oggi spesso nega-ta per la carenza cronica di risorse).Sono questi gli obiettivi che hannospinto l’assessorato ai Servizi So-ciali del Comune di Trescore ad av-viare il progetto «Insieme ci muo-viamo», che punta a potenziare ilservizio di trasporto già esistenti, afavore delle persone in difficoltà,facendo leva sul prezioso aiuto ditutte le forze sociali disponibili.

SPAZI PUBBLICITARI IN AFFITTOA tal proposito, l’assessorato ai

Servizi Sociali ha scelto, fra dive-se agenzie di mobilità, la società«SG» (Servizi Gratuiti di Mobilità)per la fornitura al Comune di Tre-score di un automezzo in comoda-to gratuito, attrezzato per il traspor-to dei soggetti disabili. Il finanzia-mento del veicolo, e di parte delservizio, avverrà grazie al contribu-to degli imprenditori di Trescore,che potranno contribuire all’inizia-tiva affittando spazi pubblicitarisulla carrozzeria del veicolo stes-so.

«Si tratta di una promozioneaziendale che si arricchisce di unparticolare valore aggiunto – spie-ga l’assessore ai Servizi Sociali, Bor-romeo – Le aziende sensibili, infat-ti, potranno promuovere il propriomarchio o il proprio logo, stampan-dolo sulle fiancate dell’autoveico-lo, e nel contempo contribuire adun’azione di solidarietà di rilevan-te interesse sociale. A breve, con-tatteremo le aziende del territorio:queste avranno così l’opportunitàdi sostenere concretamente un’ini-ziativa tesa a favorire l’integrazio-ne delle fasce di popolazione piùdeboli, ottenendone un positivo ri-torno di immagine. Questo proget-to è molto valido, perchè realizzasul campo il principio della sus-sidiarietà, ovvero l’intervento con-giunto tra pubblico e privato».

In vista, dunque, una gara solida-le per aggiudicarsi a suon di euroun «pezzo» di carrozzeria del pul-lmino attrezzato, in altre parole una«fetta» di quella «torta» che si chia-ma affetto.

T. P.

Albano La madre con elettrodi in testa, il Quirinale: ministero del Lavoro allertato

Caso cefalea grave, Napolitano risponde

Rosaria Lussana e il suo bimbo

ALBANO SANT’ALESSANDRO Il suo caso nonè stato dimenticato, anzi se ne sta interessan-do il ministero del Lavoro. Un segnale inco-raggiante quello arrivato dalla segreteria delpresidente della Repubblica per la vicenda diRosaria Lussana, la 33enne di Albano Sant’A-lessandro che soffre di cefalea a grappolo edè stata la prima donna a diventare mammacon due elettrodi impiantati nel cervello.

Rosaria, madre di Francesco, purtroppo nonha tratto molti giovamenti dal sistema deglielettrodi che le ha causato una lesione al cer-vello provocandole la paralisi di pollice e in-dice. Per attenuare gli attacchi di cefalea è co-stretta a utilizzare antidolorifici e quando ildolore si fa insopportabile è necessario ricor-rere al coma farmacologico. Negli ultimi dueanni si è dovuti ricorrere al coma 4 volte, ri-coverando Rosaria per almeno due o tre gior-ni attendendo che il dolore passasse.

Ma oltre a combattere il suo male, Rosariaè impegnata in una battaglia contro la buro-crazia che finora non le ha concesso la pen-

sione di invalidità. Un sostegno prezioso nel-le sue condizioni, che le consentirebbe di de-dicarsi con più attenzione alla sua salute e al-la famiglia. Dall’Inps era riuscita a ottenerel’assegno di inabilità - 85 euro al mese - manon la pensione di invalidità: sarebbe troppogiovane. Il marito di Rosaria, Marco Martinel-li, ha scritto al presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano che ha manifestato il suointeressamento: l’Inps di Bergamo è stata in-vitata a riconsiderare il caso. L’esito dovreb-be essere comunicato nei prossimi giorni.

È stata quindi accolta con soddisfazione lanuova comunicazione giunta dal consiglieredel presidente della Repubblica per gli Af-fari interni. «Al riguardo – le ha scritto il con-sigliere Alberto Ruffo – la informo che que-sta presidenza, nel prendere atto di quantoprecisato dalla Direzione provinciale Inps diBergamo con la lettera del 20 giugno, ha rite-nuto di interessare il ministero del Lavoro,della salute e delle politiche sociali per le op-portune valutazioni di competenza».

DOMENICA 3 AGOSTO 20082222 PPRROOVVIINNCCIIAALL’’EECCOO DDII BBEERRGGAAMMOO

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Dossena Una donna mentre lavorava nell’orto ha notato l’animale. Il sindaco: non c’è pericolo

L’orso JJ5 si rifà vivo: avvistato in giardinoALBINOMI IE

INCURSIONE AL SUPERMARKETCON IL COLTELLO: VIA 500 EURO

Rapina mercoledì sera al supermercatoDi Più di via Marconi, ad Albino. Unbandito solitario, armato di coltellino, èentrato nel punto vendita all’orario dichiusura, verso le 19,30. Con il volto co-perto da un passamontagna e con il col-tellino in pugno, ha minacciato una cas-siera e si è fatto consegnare il denaro,circa 500 euro in contanti. Poi è fuggi-to allontanandosi a piedi. Il personaledel supermercato ha chiamato il 112 esul posto sono intervenuti i carabinieri.

DOSSENA Se prima a lasciar pensareche l’orso JJ5 si fosse stabilito nei bo-schi fra Dossena e Lenna c’erano soltan-to le impronte e qualche sporadico av-vistamento in alta quota, da mercoledìc’è pure un primo «contatto» ravvici-nato a Dossena che ha procurato ungrosso spavento a una signora del pae-se.

L’animale è stato infatti visto merco-ledì attorno alle 15,30 in località Gro-masera, poco sotto il centro di Dossena,da una donna che si trovava a pochecentinaia di metri dalla sua abitazione,mentre faceva alcuni lavori nell’orto.

«Il cane ha iniziato ad abbaiare e lasignora non ha subito notato la bestia acirca 150 metri di distanza, ferma nelprato in un punto a un centinaio di me-tri dal bosco – spiegano alcuni residen-

ti –. Quando però si è accorta della pre-senza dell’orso è subito corsa nella suaabitazione ed ha avvisato immediata-mente i vicini. Nel frattempo l’anima-le è tornato a nascondersi fra i rovi ele piante».

In paese ora si parla continuamentedell’insolito incontro. Il grande planti-grado risvegliatosi solo da poco dal le-targo, e presumibilmente affamato, de-ve essere sceso a fondovalle per procac-ciarsi il cibo. A preoccupare i residen-ti in particolare è la località in cui è sta-to notato: «Dossena, oltre al centro sto-rico raggruppato nei pressi della chie-sa, ha numerose case e strade isolate,che si diramano in piccole contrade sututto il territorio comunale – spieganodei cittadini –. Strade sterrate che con-ducono in borghi caratteristici. Se quin-

di l’orso è stato visto in quella zona, nonè da escludere che si ripetano nuovi in-contri. Gromasera non è una zona iso-lata del paese, è poco distante dal cen-tro».

A rassicurare sono invece il primo cit-tadino Franco Zani e il suo vice Ansel-mo Micheli: «Non abbiamo ancora par-lato direttamente con chi ha notato l’a-nimale – spiegano Zani e Micheli –, nel-le prossime ore ne discuteremo in mo-do dettagliato per capire se c’è o no pe-ricolo per i residenti. Ad una prima sti-ma approssimativa non sembrerebbeesserci alcuna minaccia per l’incolu-mità delle persone. La preoccupazionedi chi vive in paese è legittima, per que-sto parleremo anche con gli enti com-petenti e gli esperti».

Massimo Pesenti

L’orso JJ5 è stato avvistato aDossena (foto Silvano Sonzogni)

Scontro sugli sciFerito lo skyrunnerMario PolettiImpatto con un villeggiante al monte PoraIl recordman si è rotto spalla, clavicola e naso

MONTE PORA Il campione bergamasco dicorsa in montagna (skyrunning), Mario Po-letti, 39 anni, originario di Clusone, deten-tore del record assoluto di percorrenza delsentiero delle Orobie, è rimasto ferito ieriin un incidente sciistico sulle piste delmonte Pora. Scontrandosi con uno sciato-re villeggiante, Poletti ha riportato la frat-tura di una spalla, una clavicola e il naso.Per lui è stato necessario il trasporto conl’elisoccorso del 118 agli Ospedali Riu-niti di Bergamo. Anche l’altro sciato-re coinvolto è rimasto ferito.

LO SCONTROL’incidente sulle piste si

è verificato ieri intorno al-le 12,45. Mario Poletti eraa sciare al Monte Pora incompagnia della mogliequando, per cause anco-ra in corso di accertamen-to, durante una discesa siè scontrato con uno sciato-re villeggiante, A. B., 46 an-ni. L’impatto è stato violen-to ed entrambi i coinvolti sonocaduti.

I SOCCORSISubito è stato dato l’allarme e sul po-

sto sono intervenuti i soccorritori. Il vil-leggiante ferito è stato portato a valle e tra-sportato con un’ambulanza della Croce Bludi Gromo all’ospedale di Piario. Ha ripor-tato traumi al volto, alla testa e al torace.Le su condizioni, stando alle prime infor-mazioni, non sarebbero comunque gravi.Per il campione di skyrunning Mario Po-letti, invece, è stato necessario il ricoveroagli Ospedali Riuniti di Bergamo. Il cam-pione è stato prima trasportato con l’eli-

cottero del 118 di Brescia fino all’elibasedi Orio al Serio e, poi, da lì trasferito conun’ambulanza del 118 di Bergamo fino aiRiuniti. «Mario – ha detto ieri la sorellaNadia – è stato ricoverato e ha riportato lafrattura di una spalla, della clavicola e delnaso. I medici stanno ancora valutando l’e-ventualità di sottoporlo a un interventochirurgico». L’atleta è rimasto cosciente e,al di là delle fratture, le sue condizioni nonvengono considerate gravi.

L’UOMO DEL RECORDMario Poletti è un campionedi skyrunning (conquistò il

titolo di campione italianonel 2003 e fu vicecampio-ne mondiale nel 2004),ma nel suo curriculum diatleta vanta anche ottimipiazzamenti in numerosemaratone: nel periodo trail 1995 e il 1999 ne ha cor-

se ben 17, tra cui NewYork, stabilendo la mi-glior prestazione nellamaratona di Bergamo con2 ore, 19 minuti e 13 se-

condi, giungendo al secondo posto, nel1997.

Nell’agosto 2005 ha stabilito il record dipercorrenza del Sentiero delle Orobie, traValcanale e la Presolana: 84 chilometri in8 ore, 52 minuti e 31 secondi. Dopo quel-l’impresa si è fatto promotore e oggi orga-nizza in prima persona la manifestazio-ne Orobie Skyraid, gara a staffetta lungo ilSentiero delle Orobie che unisce ben set-te rifugi della Bergamasca e richiama atle-ti di grande livello. La competizione que-st’anno si terrà il 2 agosto.

Vittorio Attanà

Mario Poletti

ONOREII I I I

Frontale fra auto, elisoccorso per una ragazza

La donna è di Martinengo

Assalto in villaLei faceva da paloai romeni: tre anni

MARTINENGO C’è anche una donna di Martinen-go fra i condannati per l’assalto alla villa dell’exsindaco di Capriolo (Brescia): Antonella Russo-manno ieri ha rimediato tre anni per tentata rapi-na. Secondo l’accusa avrebbe agito da «palo» du-rante il tentato colpo nella villa di Fabrizio Riga-monti, la notte del 21 febbraio. I tre romeni chesi erano intrufolati nel giardino dell’abitazione era-no armati di cacciavite, di bastoni e anche di unagrossa ascia, ed è anche per questo motivo che igiudici della seconda sezione penale di Bresciahanno accolto la tesi della tentata rapina e non delsemplice furto.

Tutti e cinque gli imputati sono stati condanna-ti ieri, a tempo record, per tentata rapina, per fur-to di un furgone. Contestati anche i reati di deten-zione di arnesi atti allo scasso e di resistenza (duecarabinieri sono finiti al pronto soccorso, uno haancora un braccio ingessato). Pesanti le condannedispensate dal tribunale. Cinque anni e 4 mesi perBalari Bujor a cui è legata sentimentalmente la don-na di Martinengo; 5 anni per Viorel Dimitru; 3 an-ni per Ionu Stan; 4 anni, 9 mesi e 10 giorni per Leo-nard Stan. Antonella Russomanno ha ottenuto idomiciliari nell’abitazione di Martinengo.

Processati con rito abbreviato, i cinque erano pre-senti in aula. Solo la donna ha scelto di rilasciaredichiarazioni spontanee, ribadendo che lei non sa-peva nulla dell’eventuale piano del suo ragazzo,che lo aveva solo accompagnato perché aveva bi-sogno dell’auto e perché doveva accompagnare treamici a Ghisalba e «non volevo rischiare che il mioragazzo mi portasse l’auto tardi la mattina, perchéalle 5 dovevo andare al lavoro». Ma il suo raccon-to non ha convinto i giudici.

Convincente, invece, la requisitoria del pub-blico ministero. «Non esiste alcun dubbio, né unaricostruzione alternativa - ha esordito il sostitutoprocuratore Antonio Chiappani -. Il gruppo di ro-meni era a Capriolo per fare una rapina, non unfurto». Per il pubblico ministero non ci sono dub-bi per una serie di motivi. «Il numero è significa-tivo: non si va a fare un furto in sette. Un gruppocosì numeroso si muove solo per una rapina». Eper l’accusa il fatto che la banda fosse armata diun’ascia non lascia molte vie di scampo: «L’uso diun’ascia non passa inosservato, il rumore di un col-po ben assestato sveglia chiunque e non mi risul-ta che siano state sequestrate bombolette per ad-dormentare le persone presenti in casa».

I carabinieri ai cinque condannati hanno seque-strato anche un passamontagna e due cappelliniin lana: «Non si va travisati a fare un furto, non ènecessario».

In vendita falsi gioielli d’oroCarabiniere scopre la truffa

CARAVAGGIO Hanno offerto la loromerce in vendita, paccottiglia di mi-nimo valore spacciata come se si trat-tasse di veri gioielli in oro, ma han-no scelto male il possibile acquiren-te: sfortuna ha voluto, per una cop-pia di conviventi romeni, che si trat-tasse di un brigadiere dei carabinie-ri del nucleo operativo radiomobiledi Treviglio fuori servizio, e quindiin borghese. Per questo quindi sonofiniti in manette con l’accusa di ten-tata truffa, arrestati dai carabinieridella stazione di Caravaggio, luogodove stavano mettendo in atto l’azio-ne: si tratta di un ventiduenne rome-no, A. V., e di G. E., sua compagna ecoetanea, che ieri mattina sono sta-ti processati per direttissima davan-ti al giudice Stefano Storto, difesi dal-l’avvocato Anna Mazza.

L’episodio contestato è avvenutomercoledì mattina a Caravaggio, do-ve la coppia romena, insieme al fi-glioletto di cinque anni, è arrivatanelle vicinanze di un bar: inizialmen-te è entrata la donna, pare cercandodi acquistare qualcosa da mangiare,seguita poco dopo dal compagno edal figlio. In mancanza di denaro concui pagare eventuali acquisti, i duehanno cominciato a mostrare al bari-sta e ad alcuni avventori catenine ebraccialetti, sostenendo che si tratta-

va di gioielli in oro e cercando divenderli. In realtà si trattava di ve-ra e propria paccottiglia, fatta conmetalli di scarso valore, e quindi nes-suno ha acquistato.

Ad un certo punto l’offerta è statafatta anche al brigadiere fuori servi-zio, che si è subito accorto della fal-sità degli oggetti, ma ha finto di es-sere interessato e ha iniziato a tem-poreggiare per escogitare il modoadatto per bloccarli. Prima, secondole ricostruzioni, il brigadiere avreb-be detto che non aveva con sé i con-tanti e doveva andare a prenderli, mai due si sono offerti di accompagnar-lo al bancomat, così ha deciso diprendere il telefonino e di fingere dichiamare la moglie per decidere conlei se acquistare i gioielli: in realtà ilcarabiniere ha chiamato i colleghidella stazione di Caravaggio, che han-no subito compreso il «messaggio incodice» e sono intervenuti.

La coppia, alla vista dei militari, hatentato un accenno di fuga, ma è sta-ta subito bloccata e la loro merce èstata sequestrata. Subito dopo i duesono stati arrestati per tentata truffa,e il loro bimbo affidato ad alcuni pa-renti. Ieri i due romeni sono statiquindi processati in direttissima, edentrambi hanno ammesso: «Abbia-mo cercato di vendere quei monili,

dicendo che erano d’oro, per ricava-re qualche soldo, ma nessuno ci hadato denaro». Il giudice ha convali-dato entrambi gli arresti, disponen-do la misura cautelare del divieto didimora nella Bergamasca, quindi conrito abbreviato ha condannato i ro-meni a due mesi e venti giorni di re-clusione ciascuno, oltre a 100 eurodi multa.

T. T.

I monili «d’oro» (foto Cesni)

Albano Ha vinto la causa. Il giudice: malattia grave, è inabile al lavoro

Cefalea a grappolo, ottiene la pensioneALBANO SANT’ALESSANDRO RosariaLussana, la mamma trentatreenne di Al-bano Sant’Alessandro che soffre di unacefalea a grappolo diagnosticatale nel’99, ha vinto la causa contro l’Inps. Ieriil giudice del lavoro di Bergamo Anto-nella Troisi le ha riconosciuto l’inabilitàal lavoro al 100% e dunque la donna,che lavorava in banca e che a causa del-la sua grave malattia ultimamente eraspesso assente, in un futuro molto pros-simo si vedrà riconoscere la pensione.

L’Inps ha 30 giorni di tempo per pre-sentare ricorso, ma - assicurano i beneinformati - difficilmente lo farà. La va-lutazione medica prodotta dal perito no-minato dal giudice non lascia molto spa-zio a ribaltamenti di giudizio. «Sonocontenta - commenta Rosaria Lussana -, ma un po’ mi dispiace perché amavoil mio lavoro. Solo che ultimamente erasempre più difficile andarci: nel 2008ero stata sottoposta tre volte a coma far-macologico, il trattamento a cui ricor-ro quando i dolori diventano insoppor-tabili». Per tentare di farle cessare, que-ste tremende cefalee, la donna si era an-che sottoposta all’impianto di due elet-trodi nel cervello, ma la situazione cli-nica non è mutata. «Dolori fastidiosis-simi, da alleviare con molti farmaci - rac-conta lei - e con ossigeno liquido. Primaal lavoro dovevo portarmi molti medi-cinali, con conseguenze prevedibili per

il mio fegato. Ora che potrò stare a casa,sarò in grado di ricorrere più spesso al-l’ossigeno liquido come rimedio alter-nativo».

Per vedersi riconoscere il giusto livel-lo di inabilità al lavoro, tre anni fa Rosa-ria si era rivolta all’Inps. Ma quest’ul-timo s’era opposto sostenendo che eratroppo giovane per fruire della pensio-ne. «Mi avevano concesso un assegnodi 88 euro al mese - confida - insufficien-

te, anche perché io e mio marito nel frat-tempo abbiamo avuto un figlio. Le as-senze dal lavoro aumentavano per po-termi curare, in più anche mio maritodoveva prendere permessi speciali perassistere me e accudire il nostro bambi-no. Non ci fossero stati due datori di la-voro così comprensivi, non so se entram-bi avremmo mantenuto il posto, in que-sto periodo di crisi poi».

C’è da dire che la commissione del-l’Inps le aveva riconosciuto una inva-lidità dell’75%, sufficiente ad applica-re i benefici della legge 104 che preve-de un orario di lavoro giornaliero ridot-to (6 ore), ma non la pensione, per la qua-le è necessaria la certificazione del 100%di invalidità con inabilità al lavoro. Que-sto a Rosaria però non bastava e così unanno fa, assistita dall’avvocato Lidia Re-daelli, aveva intentato causa all’Istitutodi previdenza sociale. «In un anno il tri-bunale del lavoro di Bergamo ha defini-to la causa - commenta il legale -, biso-gna riconoscerne l’efficienza».

«Un anno a me all’inizio sembravalunghissimo - dice ora Rosaria -, ancheperché, avendo fatto tre ricoveri con co-ma farmacologico solo nel 2008, pensa-vo: vedrai che non ce la faccio ad arri-vare a tempi così lunghi. Invece, ades-so, pensando anche a cause che per fi-nire ci impiegano decenni, posso rite-nermi soddisfatta».

Rosaria colmarito e il figlio

È di tre persone ferite, fra cui una ragazza tra-sportata in ospedale con l’elicottero, il bilanciodi un incidente accaduto ieri alle 13,15 a Ono-re, sulla provinciale per Castione. Lo scontro invia Valle di Scalve, all’altezza della rotatoriaper la nuova zona artigianale. Un imbianchinoromeno, C. N., 29 anni, di San Lorenzo di Ro-vetta, viaggiava in direzione di Castione al vo-lante di una Volkswagen Passat, quando si èscontrato con una Skoda Felicia che si immet-teva dalla zona artigianale, guidata da C. R., ra-gazza di 25 anni, di Fino del Monte, che viag-giava in compagnia di due parenti, un dodicen-ne, F. R., e L. R., di 25 anni. Sul posto sono inter-

venuti i mezzi del 118, l’elisoccorso e i vigili delfuoco di Clusone. I pompieri hanno provvedu-to a spegnere il motore di una delle due auto(che non si riusciva più ad arrestare). La con-ducente della Skoda, ferita abbastanza seria-mente ma non in pericolo di vita, è stata traspor-tata in elicottero all’ospedale di Seriate, mentrei passeggeri se la sono cavata con piccole con-tusioni. Illeso il romeno alla guida della Passat.Sul posto la polizia locale dell’Unione comu-ni della Presolana e, per i rilievi, i carabinieridel nucleo operativo e radiomobile di Clusone.

(foto Fronzi)

VENERDÌ 13 MARZO 20092266 PPRROOVVIINNCCIIAALL’’EECCOO DDII BBEERRGGAAMMOO