“ la relazione d’aiuto ” casa santa luisa 11.12.2014 dott.ssa franca seniga

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“ la relazione d’aiuto ” Casa Santa Luisa 11.12.2014 Dott.ssa Franca Seniga

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Page 1: “ la relazione d’aiuto ” Casa Santa Luisa 11.12.2014 Dott.ssa Franca Seniga

“ la relazione d’aiuto ”

Casa Santa Luisa 11.12.2014

Dott.ssa Franca Seniga

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La RELAZIONE è reciprocità.La relazione è come il respiro.La relazione è necessaria, anche se

impegnativa, difficile. La relazione comporta responsabilità e

partecipazione.

La relazione d’aiuto comporta più mani, comporta un dialogo in cui qualcuno guida e l’altro si lascia attivamente accompagnare, non è sempre paritaria.

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Definiamo la relazione d’aiuto “ E’ l’insieme delle azioni indirizzate ai

rapporti con la persona, il contesto di appartenenza e l’organizzazione di riferimento, connotandosi in base al rapporto interpersonale e alle aspettative reciproche di scambio e comunicazione” (Dizionario di Servizio Sociale)

Vi sono azioni concertate, vi è un riferimento chiaro, vi sono aspettative, sempre, sia nei Volontari che nelle persone accolte.

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Un momento complesso sia per la

necessità di orientarsi nell’ampia gamma delle richieste possibili, sia per le decisioni da prendere per il loro accoglimento, rifiuto o rinvio.

Decisioni: quanto vogliamo fare, quanto possiamo fare.

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A livello tecnicoSi compone di tre fasi:1.Una prima fase di front office, con funzioni di

informazione e primo orientamento … osservazione, anche del non verbale.

2.Una seconda fase, che consiste nel colloquio di approfondimento … Ascolto.

3.La presa di decisione da ambo le parti: presa in caricosegnalazione ad altrichiusura del caso

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Presuppone competenza

Chi è il volontario competente?Competenze tecniche (conosco

l’organizzazione e i riferimenti)Competenze derivanti da caratteristiche

personali (a volte oscure alla persona, qualità, abilità, capacità che non pensavamo di avere … a volte anche in negativo, occorre riconoscere i propri limiti)

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Empatiala capacità di riconoscere, comprendere e

condividere le emozioni altrui, fondamentale per lo sviluppo dell'emotività umana e per poter instaurare e gestire rapporti sociali soddisfacenti. l’empatia è una predisposizione naturale che si sviluppa in tenera età attraverso il rapporto con gli altri esseri umani, principalmente con i nostri genitori. L'empatia è la base su cui poggiano le relazioni tra esseri umani. Non può esistere una relazione significativa senza empatia.

La qualità della relazione d’aiuto passa dall’empatia.

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Compassionela parola compassione deriva dal latino “Cum

Patior” che significa “soffro con”. la compassione è il sentimento di partecipazione personale alla sofferenza altrui, chi lo prova sente anzi condivide la pena degli altri e prova il desiderio di alleviarla.

Si può provare compassione di fronte a un lutto, a una grave malattia, o a qualunque incapacità che provoca sofferenza nel nostro prossimo e che provoca in noi un’analoga sofferenza e l’impulso a prestare aiuto.

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Non giudizioAhi, cieca umana mente, | come i giudizi tuoi

son vani e torti! (Torquato Tasso)Cerca di non giudicare gli altri. Se giudichi gli

altri, non stai dando nessun amore. (Madre Teresa di Calcutta

Il giudizio rimane in noi, occorre superarlo … e se ci sentiamo giudicati, diamo peso in base a chi ci giudica. Se il giudizio viene da una persona di cui mi fido, si distrugge un rapporto.

Confrontarsi, fare esercizio di non giudizio.

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A Casa Santa Luisa, si vivono situazioni ad alto impatto emotivo. E’ importante sostenersi a vicenda.

Anche come Volontari è importante essere accolti, accompagnati, preparati, non giudicati, e lavorare in squadra. Occorre ci sia un chiaro punto di riferimento e una figura che, passo passo, introduca nella metodologia del Servizio.

E’ buona cosa creare spazi di condivisione dell’esperienza profonda che si vive nel Servizio.