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Lo stato di salute dell’edilizia nel Lazio SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI 1 OSSERVATORIO SULLO STATO DI SALUTE DELL’EDILIZIA NEL LAZIO – SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI

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Page 1:  · Web viewA tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti

Lo stato di salute dell’edilizia nel Lazio

SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI

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OSSERVATORIO SULLO STATO DI SALUTE DELL’EDILIZIA NEL LAZIO – SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI

Page 2:  · Web viewA tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti

Il presente documento riassume i principali risultati dell’Osservatorio sullo Stato di Salute del settore dell’Ediliza del Lazio promosso da Federlazio.

Obiettivo fondamentale dell’Osservatorio è quello di raccogliere annualmente un insieme di dati e informazioni significative sull’andamento del settore nella Regione Lazio.

Il lavoro è articolato in una raccolta ed elaborazione di dati di contesto, rilevati da fonti ufficiali, e nei risultati di una indagine diretta presso gli operatori del settore nel Lazio.

Le interviste, realizzate sulla base di un questionario on-line rivolto a un campione rappresentativo di 130 aziende, si sono svolte nel tra il 10 aprile e il 5 maggio 2017 raccogliendo giudizi e informazioni riferite al consuntivo 2016 e alle previsioni per il 2017.

L’iniziativa di realizzare un Osservatorio periodico deriva da due considerazioni di fondo.

La prima di carattere generale riguarda il peso e l’importanza del comparto che, nonostante la crisi e la conseguente riduzione della sua base produttiva, con le sue 72.000 imprese e e oltre 130 mila addetti, costituisce il 15% dell’universo imprenditoriale e il 6% dell’occupazione totale nella Regione Lazio e svolge una importante funzione di traino per l’intera economia e il sistema produttivo.

La seconda, invece, più specifica è quella di raccogliere e monitorare, costantemente dati e informazioni utili a supportare azioni e iniziative opportune da parte di un insieme ampio e vasto di stakeholders per consentire e accompagnare la ripresa del settore, che genererebbe ricadute positive anche sul tessuto urbanistico e territoriale, sulle attività di intere filiere produttive, significative e importanti, della regione.

Il rilancio dell’edilizia rappresenta, infatti, una delle condizioni di base per lo sviluppo economico . In particolare per il suo impatto sulla qualità urbanistica e infrastrutturale del territorio.

In tale contesto, va, inoltre, ricordato e sottolineato il particolare impegno necessario per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma nell’estate dello scorso anno, che rappresenta una sfida per l’intero Paese.

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A tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti sociali, associative, sindacali, e le rappresentanze Camerali e delle comunità locali abbiano elaborato e approvato un protocollo di intesa relativo alle zone colpite dal terremoto per passare dalla gestione dell’emergenza alla fase di stabilizzazione delle aree e avvio della ricostruzione dei centri colpiti.

Il piano di carattere strategico si muove secondo un approccio di ampio respiro di cui la ricostruzione materiale delle zone colpite dal sisma rappresenta il passo propedeutico dell’impegno per il rilancio del tessuto sociale e civile dell’area. Non è indifferente, infatti, considerare come l’economia della zona sia fortemente intrecciata al tessuto sociale sottostante che sostiene ed è a sua volta sostenuto dalla diffusione delle attività agricole, agroalimentari, turistiche, culturali.

Un tema da coniugare strettamente con quello della più complessiva “rigenerazione urbana” che dovrà interessare questi territori.

Il tema della rigenerazione urbana di tutto il territorio regionale assume, inoltre, un’ importanza di portata strategica. Sono da sottolineare in tal senso gli impegni e le azioni delle istituzioni nazionali e locali e del sistema degli stake holders pubblici e privati volte a sviluppare piani di sviluppo e crescita delle attività in questa direzione.

Tra le più significative il Piano Casa Italia elaborato dal Governo a seguito degli eventi sismici dello scorso anno che costituisce, dopo molti anni, il primo piano strategico di investimenti per la messa in sicurezza e riqualificazione del territorio e del patrimonio abitativo nazionale e la legge regionale sulla rigenerazione urbana.

La proposta legislativa regionale, in via di approvazione, è finalizzata a disciplinare gli interventi di rigenerazione urbana e di recupero del patrimonio edilizio, è stata elaborata secondo un disegno strategico orientato:

alla costruzione di un’opportunità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, da rigenerare e da recuperare, senza ulteriore consumo di suolo;

offrire l’occasione per concorrere a valorizzare particolari territori urbani; consentire un’accurata e prudente attivazione dei percorsi di partenariato, misto pubblico-

privato; concorrere a riavviare un ciclo economico legato all’edilizia, oggi quasi spento.

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I dati di contesto

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Il quadro complessivo che emerge dai dati disponibili dalle principali fonti ufficiali e istituzionali e dalle informazioni emerse dall’indagine condotta presso gli imprenditori laziali, risulta piuttosto coerente nel delineare una situazione di forte difficoltà e declino del settore.

Tale condizione si verifica sia sul territorio nazionale sia su quello regionale.

Le dinamiche occupazionali e imprenditoriali a livello nazionale

Il primo dato significativo da cui muoversi riguarda dinamica fortemente sfavorevole dell’occupazione. Infatti in tutto il paese tra il 2012 e il 2016 l’occupazione del settore delle costruzioni si è ridotta di quasi 300 mila unità. Il tasso di riduzione nel quinquennio è stato del 17,4%.

In sostanza nel comparto delle costruzioni negli utlimi cinque anni si è perso quasi un posto di lavoro ogni cinque.

Grafico 1 - Andamento dell’occupazione nelle costruzioni in Italia (valori in migliaia)

2012 2013 2014 2015 2016

1,700

1,553 1,484 1,468

1,404

Variazione 2016-2012- 300 mila

Fonte: elaborazione Federlazio su dati Istat

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Nel rapportarsi a questa situazione bisogna sottolineare il fatto che il settore delle costruzioni mostra segnali di sofferenza molto più accentuati anche rispetto al resto dell’economia italiana e, purtroppo, una tendenza che non presenta segnali di ripresa, diversamente da altri comparti che, sia pur lentamente, si sono rimessi in moto.

Il grafico che segue mostra in “valori indice” gli andamenti dell’occupazione in Italia tra il 2012 e il 2016 confrontando i principali comparti dell’economia nazionale con quello delle costruzioni. Come si puo’ facilmente notare tutti i settori economici (anche il manifatturiero) tra il 2015 e il 2016 hanno recuperato e superato il livello del 2012 mentre quello delle costruzioni continua a evidenziare un trend discendente.

Grafico 2 - Variazioni percentuali dal 2012 al 2016 del numero di occupati nei principali comparti economici in Italia (valori indice 2012=100)

2012 2013 2014 2015 2016 75.0

80.0

85.0

90.0

95.0

100.0

105.0

110.0

100.0

95.9 97.4

101.1

106.1

100.0 98.3

99.7 99.6 100.4

91.4

87.3 86.4

82.6

99.2 99.8 100.9 102.7

100.0

98.3 98.7 99.6 100.9

Agricoltura, silvicoltura e pesca Totale industria escluse costruzioniCostruzioni ServiziTotale

Fonte: elaborazione Federlazio su dati Istat

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Anche le dinamiche imprenditoriali scontano la situazione di estrema difficoltà e, infatti, in tutta ltalia, tra il 2012 e il 2016, il settore delle costruzioni ha perso oltre 62 mila imprese.

Grafico 3 - Andamento del numero di imprese nel settore edilizia e costruzioni in Italia (anni 2012-2016)

2012 2013 2014 2015 2016 500,000

550,000

600,000

650,000

700,000

750,000

800,000

850,000

813,277 790,681 774,124 760,867 750,863

Saldo 2016-2012 = - 62.414

Fonte: elaborazione Federlazio su dati Unioncamere - Movimprese

L’ultimo elemento considerato sul fronte occupazionale riguarda l’andamento della cassa integrazione che presenta un andamento di crescita fino al 2013 e un calo nei successivi anni. Infatti, dopo un amento costante e continuo che ha portato a un picco di oltre 143 milioni di ore complessive autorizzate nel 2013, negli anni successivi le ore richieste hanno cominciato a calare, attestandosi al 56,7 milioni di ore nel 2016.

Vanno però a tal proposito segnalati almeno due fenomeni che hanno inciso su tale situazione:

il primo riguarda i cambiamenti normativi che regolano l’accesso e la durata della cassa integrazione introdotti nel 2015 che rendono il ricorso a tale misura più difficile e costosa per l’azienda e che ne riducono il tempo massimo di durata;

la contrazione occupazionale dell’intero settore che ha ridotto significativamente la platea dei potenziali beneficiari.

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Grafico 4 - Cassa Integrazione autorizzata nel settore dell'edilizia in Italia tra il 2006 e il 2016 (valori in milioni di ore)

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

49.1

35.9 38.0

72.8

95.7100.2

130.9

143.1

133.1

89.2

56.7

Fonte: elebarazine federlazio su dati Inps

L’attività imprenditoriale e l’occupazione nell’edilizia a livello regionale

Se dal punto di vista delle dinamiche imprenditoriali il contesto della regione lazio sembererebbe meno critico rispetto al quadro nazionale (il numero di imprese edili è diminuito nel periodo 2012 di 1.196 unità, pari a un tasso del -1,6%, rispetto a un tasso nell’intero paese del -7,6%), la situazione appare, invece, estrememente drammatica per quanto riguarda il contesto occupazionale.

Tabella 1 - Numero di imprese attive dei settori: edilizia, servizi immobiliari e manifatturiero nel Lazio (anni 2012-2016)

2012 2013 2014 2015 2016

Variaz. Assoluta Variaz. %

2016-2012 2016-2012

Totale imprese attive 469.086 470.849 475.489 478.372 483.473 14.387 3,1%

Edilizia 73.226 72.625 72.499 72.300 72.030 -1.196 -1,6%

Servizi immobiliari 18.876 19.134 19.358 19.646 20.138 1.262 6,7%

Manifattura 30.523 30.051 29.736 29.489 29.128 -1.395 -4,6%

Altre Attività 346.461 349.039 353.896 356.937 362.177 15.716 4,5%

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Fonte: elaborazione Federlazio su dati Unioncamere-Movimprese

Nel periodo 2012-2016 i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni sono oltre 30 mila e, se si amplia l’analisi anche ai due anni precedenti, il numero raddoppia attestandosi a 61.300 (con un tasso negativo del -32% rispetto al valore nazionale del – 25,6% nello stesso periodo).

In sostanza negli utlimi sette anni nel Lazio un occupato su tre in edilizia ha perso il posto di lavoro.

Grafico 5 - Occupati nell’edilizia nelle province del Lazio (anni 2010-2016)

Fonte: elaborazione Federlazio su dati istat

In alcune province, addirittura, come quelle di Viterbo e Rieti, i posti di lavoro nel settore delle costruzioni sono oggi circa la metà rispetto a quelli che si contavano nel 2010.

Sempre nello stesso periodo nella sola provincia di Roma i posti in meno sono quasi 42 mila.

Tabella 2 - Occupati nell’edilizia nelle provincie del Lazio (anni 2010-2016) Provincie 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 variazione

ass. 2016-2010

variazione % 2016-2010

Frosinone 23,6 20,5 17,6 14,1 11,9 16,8 16,8 -6,8 -28,8%Latina 15,7 20,5 21,4 18,8 12,7 12,5 13,7 -2,0 -12,8%Rieti 7,6 6,3 6,5 5,7 5,7 3,7 4,0 -3,6 -47,0%Roma 131,7 110,4 104,9 102,8 99,9 95,6 89,9 -41,8 -31,7%Viterbo 12,6 9,9 9,4 7,1 6,9 6,5 5,6 -7,0 -55,6%Totale Regione Lazio 191,3 167,6 159,8 148,5 137,1 135,2 130,0 -61,3 -32,0%

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Fonte: elaborazione Federlazio su dati ISTAT

Un altro elemento di riflessione significativo, inoltre, deriva dal confronto con le dinamiche occupazionali di altri comparti economici in Regione.

Infatti, mentre negli utlimi due anni, per gran parte dei comparti economici l’occupazione in regione è tornata lievemente a crescere e, nel complesso è oggi di 6 punti percentuali superiore a quella del 2010, per le attività edili, i posti di lavoro sono continuati a diminuire anche negli ultimi anni, come illustrato dal grafico successivo.

Grafico 6 - Variazioni percentuali dal 2011 al 2016 del numero di occupati nei principali comparti economici nel Lazio (valori indice 2010=100)

2011 2012 2013 2014 2015 201665.0

75.0

85.0

95.0

105.0

115.0

125.0

98.094.1

97.7 96.0

90.9 91.587.6

83.5

77.6

71.7 70.768.0

101.7103.9 104.6

109.9 111.2113.0

100.0 100.9 101.4104.8 105.2 106.4

Agricoltura e Industria escluse costruzioni CostruzioniServizi Totale

Fonte: elaborazione Federlazio su dati Istat

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Infine, la Cassa Integrazione mostra lo stesso andamento registrato a livello nazionale con una crescita costante e significativa tra il 2010 e il 2014 e un calo nel periodo successivo. Anche in questo caso valgono le considerazioni relative ai cambiamenti che normano l’accesso e la durata della Cassa Integrazione che si sono realizzati nel 2015 e agli effetti della riduzione complessiva dell’occupazione che incide anche in maniera deflattiva sulle ore di Cassa Integrazione richieste.

Grafico 7 - Milioni di ore di Cassa Integrazione autorizzate nel settore dell'edilizia nella Regione Lazio (anni 2010-2015)

2010 2011 2012 2013 2014 2015

6.17

7.99

11.37

12.8813.93

7.60

Fonte: elaborazione Federlazio su dati ISTAT

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Il quadro generale della attività in edilizia e alcuni specifici andamenti

Il quadro generale, emergente sia dai dati statistici sia dalle opinioni degli imprenditori del Lazio, è quello di una persistente situazione di incertezza e difficoltà, in particolare per quanto riguarda il mercato dei bandi pubblici, degli investimenti infrastrutturali e della nuova edilizia privata.

L’indice della produzione edilizia del 2017 è di quasi 35 punti percentuali inferiore rispetto al livello del 2010. Nel dettaglio si può notare che dopo un relativo rallentamento delle dinamiche di declino tra il gennaio 2014 e il gennaio 2016, con un rallentamento di soli due punti nel biennio, nel gennaio 2017, invece, l’indice cala di 3,5 punti percentuali.

Grafico 8 - Indice della produzione edilizia (dati destagionalizzati 2010=100)

Jan-10 Jan-11 Jan-12 Jan-13 Jan-14 Jan-15 Jan-16 Jan-17

100 97.9

86.9

76.571.1 68.4 68.9

65.4

Fonte: elaborazione Federlazio su dati istat

Infatti, dopo una serie di segnali di leggera ripresa, di timida crescita degli indici di fiducia degli imprenditori del settore e di una serie di aspettative positive, riguardanti il possibile rilancio degli investimenti pubblici, che si sono verificati nel 2015, sono seguiti andamenti sostanzialmente piatti e di arretramento nel 2016.

Nel determinare la situazione ricopre un ruolo fondamentale la dinamica della domanda pubblica. Secondo l’osservatorio dell’Ance sull’andamento dei bandi pubblici il volume complessivo degli

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importi messi a gara nel 2016 si è ridotto di quasi il 15% rispetto al 2015; in particolare si sono ridotti maggiormente i valori dei bandi con importi compresi tra i 150 mila e 1,5 milioni di euro,

più accessibili e interessanti per le aziende di dimensioni intermedie che costituiscono l’ossatura del comparto.

In un quadro generale particolarmente negativo vanno tuttavia considerati gli andamenti, invece positivi delle attività di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio abitativo sostenuti dagli incentivi fiscali che sono stati confermati anche per il 2017.

Grafico 9 - Indice degli investimenti in abitazioni tra il 2000 e il 2010 (valori indice 2000=100)

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In prospettiva, soprattutto sull’impatto che tali andamenti potrebbero avere sulle attività di ristrutturazione degli immobili oggetto di compravendita, vanno considerati anche i dati positivi delle dinamiche immobiliari.

Infatti, risulta in ripresa l’andamento del mercato immobiliare con un numero di compravendite che nel 2016 ha superato le 500 mila unità e una crescita in tutte le aree del Paese.

Grafico 10 - Andamento delle vendite immobiliari: mercato residenziale per macro area geografica (Anni 2012-2016)

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2012 2013 2014 2015 2016

42,639 38,054 38,114 40,258 45,856

83,898 75,676 76,290 79,445 91,357

93,904 84,238 89,681 94,466

109,736

145,925 133,112 137,611 147,400

179,885

77,652 72,044 75,828

83,067

102,030

Isole Sud Centro Nord Ovest Nord Est

Tot. Italia444.018 Tot. Italia

403.124Tot. Italia417.524

Tot. Italia444.636

Tot. Italia528.865

Fonte: elaborazione Federlazio su dati Agenzia delle Entrate

Anche nel Lazio il mercato immobiliare si sta riprendendo.

Il grafico 11, riferendosi al mercato residenziale del Lazio, evidenzia la ripresa del numero di compravendite, che nel 2015 è tornato ai livelli del 2012 e nel 2016, in termini assoluti, ha fatto registrare un ulteriore miglioramento con una crescita di quasi 6.500 unità.

Grafico 11 - Andamento delle compravendite immobiliari – Mercato residenziale nel Lazio e nelle singole province (anni 2012-2016)

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2012 2013 2014 2015 2016

Frosinone Latina Rieti Viterbo Roma

48.72343.969

47.698 48.744

55.195 variaz. 2016-2012+ 6.472

Fonte: elaborazione Federlazio su dati Agenzia delle entrate

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I risultati dell’indagine

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La seconda sezione del rapporto illustra nel dettaglio i risultati dell’indagine condotta da Federlazio.

Il questionario di indagine ha affrontato le seguenti tematiche:

situazione attuale del mercato e andamento dell’occupazione;

andamento delle attività aziendali per segmenti di mercato;

fattori di carattere generale che incidono sulle dinamiche del mercato;

ricorso al credito;

prospettive per il 2017

La situazione attuale di mercato

Il grafico 12 e la tabella 3 riguardano le risposte relative all’andamento complessivo del business aziendale, elaborando il saldo tra chi dichiara di avere registrato un andamento positivo e chi, invece, ha verificato un andamento negativo nel 2016 rispetto all’anno precedente.

Nel 2016, il saldo delle valutazioni sull’andamento dell’attività aziendale evidenzia un indice negativo di 30 punti che conferma lo stato di estrema difficoltà del settore, già emersa dai dati di contesto. E’ particolarmente significativo sottolineare che tale saldo è il risultato della differenza aritmetica tra il 15% delle aziende che hanno registrato un qualche sviluppo del proprio business e dal 45% che, invece, ha visto ancora una volta arretrare i livelli di attività aziendale.

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Grafico 12 - Attività dell’impresa

15%

40%45%

-30

CresciutaInvariataDiminuitaSaldo

Fonte: Indagine Federlazio 2017

Tale condizione risulta, poi, particolarmente accentuata tra le piccole imprese e tra quelle che operano anche sul mercato pubblico.

Tabella 3 - Attività dell’impresa per classi di addetti e addetti per mercato

Totale

Classe addetti Mercato prevalentefino a 5 addetti

da 6 a 15 addetti

oltre 15 addetti

Esclusivamente

privato

Pubblico e Privato

Cresciuta 15,0% 14,3% 14,3% 9,5% 28,6% 6,8%Invariata 40,0% 33,3% 50,0% 66,7% 35,7% 42,0%Diminuita 45,0% 52,4% 35,7% 23,8% 35,7% 50,0%Saldo (cresciuta-diminuita) -30,0 -38,1 -21,4 -14,3 -7,1 -43,2

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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Il grafico 13 riporta le risposte alla domanda sull’andamento del livello dei prezzi che il mercato riconosce alle attività edilizie. In tal modo si è voluto così rilevare non solo un giudizio complessivo sul giro d’affari delle aziende, ma anche sulla tenuta o meno dei livelli retributivi del lavoro, riconosciuti dalla clientela.

Anche in questo caso il saldo, calcolato come differenza tra le percentuali di coloro che hanno ottenuto prezzi migliori e peggiori rispetto all’anno scorso, risulta fortemente negativo (-26) evidenziando anche una difficoltà sul fronte della capacità di tenuta del settore dal punto di vista della qualità e del valore delle singole commesse.

In sostanza, quindi, non si registra soltanto una minore dimensione complessiva del business, ma anche una maggiore difficoltà nel mantenere livelli di redditività costanti e tale fenomeno riguarda in maniera più accentuata le commesse di maggiore valore, evidenziando una crescente competizione sul prezzo e un aumento del potere dei commitenti che dispongono una maggiore capacità di spesa.

Grafico 13 - Livello dei prezzi riconosciuti dal mercato (valore/prezzo dei lavori)

Aumento15%

Stabilità44%

Diminuzione41%

Fonte: Indagine Federlazio 2017

20

OSSERVATORIO SULLO STATO DI SALUTE DELL’EDILIZIA NEL LAZIO – SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI

Page 21:  · Web viewA tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti

Alla riduzione del volume complessivo delle attività e della contrazione della redditività del lavoro si associa una forte diminuzione dei livelli occupazionali anche per l’anno scorso, che ha riguardato il 35%, delle imprese intervistate.

Grafico 14 - Il numero degli occupati (Anno 2016)

7.0%

57.9%

35.1%

-28,1

CresciutoInvariatoDiminuitoSaldo

Fonte: Indagine Federlazio 2017

In particolare i posti di lavoro diminuiti in misura più accentuata sono risultati quelli stabili, a tempo indeterminato, confermando la condizione di incertezza del mercato.

Grafico 15 - Andamento dell’occupazione per tipologia di contratto

Contratto a tempo pieno e indeterminato

Contratto a tempo pieno e determinato

Contratto Part-Time a tempo indeterminato

Contratto Part-Time a tempo determinato

Collaborazioni Occasionali (o per brevi periodi)

Altre tipologie

5.4%

11.4%

0.0%

2.7%

5.3%

3.6%

66.1%

72.7%

86.0%

89.2%

81.6%

89.3%

28.6%

15.9%

14.0%

8.1%

13.2%

7.1%

-23,2

-4,5

-14,0

-5,4

-7,9

-3,6

Saldo(aumentato-diminuito) DiminuitoInvariato Aumentato

Fonte: Indagine Federlazio 2017

21

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Page 22:  · Web viewA tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti

Gli andamenti dei singoli segmenti di mercato

In questo scenario si possono, tuttavia, intravedere alcuni timidi segnali che possono indicare alcune vie di uscita per immaginare l’avvio di un lento, ma necessario percorso di ripresa del settore.

Il grafico 16 che riporta il dettaglio delle informazioni raccolte, illustra fenomeni di un certo interesse, evidenziando come, da un lato, la crisi abbia colpito in maniera particolarmente significativa le attività relative alle nuove costruzioni, soprattutto dell’edilizia commerciale, privata e industriale; mentre, dall’altro versante, le attività connesse alle ristrutturazioni e alla valorizzazione dell’edilizia privata risultano essere quelle che hanno consentito al settore di contenere le difficoltà.

In tal senso si conferma quanto già considerato in precedenza a proposito degli effettti positivi delle misure di incentivazione fiscale che hanno rappresentato l’unico argine effettivo contro la crisi del settore di questi anni.

Grafico 16 - Andamento per singoli settori di mercato

Edilizia Commerciale

Nuova Edilizia Privata

Edilizia Industriale

Bandi e Lavori Pubblici

Interventi di recupero urbano

Edilizia ricettivo / Alberghiera

Ristrutturazioni e valorizzazione edilizia privata

3.0%

6.5%

10.5%

20.0%

27.0%

15.6%

17.1%

42.4%

45.7%

39.5%

22.2%

27.0%

50.0%

56.1%

54.5%

47.8%

50.0%

57.8%

45.9%

34.4%

26.8%

-51,5

-41,3

-39,5

-37,8

-18,9

-18,8

-9,8

saldo (in crescita - in diminuzione) In diminuzioneInvariato In crescita

Fonte: Indagine Federlazio 2017

22

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Page 23:  · Web viewA tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti

I fattori principali di difficoltà

Il quadro di difficoltà in cui versa il settore assume una connotazione particolarmente vivida attraverso le valutazioni espresse dagli imprenditori che indicano al primo posto tra i fattori che incidono negativamente sull’andamento del business settoriale il “rallentamento e le complicazioni nelle procedure di aggiudicazione dei bandi pubblici”.

Grafico 17 - Fattori di difficoltà (voto medio su scala 1-5)

Difficoltà di reperimento mano d'opera qualificata

Limiti della normativa urbanistica

Fenomeni di dumping da parte della concorrenza

Contrazione domanda privata

Scarsità di liquidità e difficoltà finanziarie

Incertezza delle politiche urbanistiche - difficoltà di applicazione delle normative urbanistiche

Aumento dei vincoli burocratici e normativi

Riduzione dei bandi gara pubblici

Rallentamento e complicazioni nelle procedure di aggiudicazione dei bandi pubblici

2.28

2.89

3.38

3.47

3.48

3.54

3.61

3.66

4.05

Fonte: Indagine Federlazio 2017

Tale opinione rimanda quindi a una condizione che si caratterizza, non solo, per l’obiettiva riduzione delle risorse economiche disponibili ma, anche e soprattutto, per le difficoltà procedurali per accedere ai bandi e, una volta acquisite le commesse, per attivare effettivamente i lavori aggiudicati.

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Page 24:  · Web viewA tale proposito risulta particolarmente significativo il fatto che, proprio pochi giorni dopo la conclusione della nostra indagine, la Regione Lazio e le principali parti

Risulta quindi auspicabile e necessario uno sforzo di semplificazione e di crescita dell’efficienza ed efficacacia nell’azione delle Pubbliche Amministrazioni responsabili della gestione delle procedure di gara e affidamento dei bandi pubblici.

Con gli imprenditori intervistati si sono anche affrontati una serie di temi relativi ad alcuni aspetti riguardanti il rapporto tra aziende e pubblica amministrazione e tra le normative nazionali e la loro effettiva applicazione a livello locale.

Come era facile attendersi, tutti gli aspetti analizzati rappresentano elementi di criticità per gli imprenditori, ma è importante sottolineare che i giudizi maggiormente negativi riguardano il rapporto con la Pubblica Amministrazione Locale.

Quindi, oltre agli elementi normativi e alla loro scarsa chiarezza e linearità, ciò che maggiormente incide in senso negativo nelle attività imprenditoriali risulta essere l’impreparazione o la scarsa disponibilità da parte delle strutture burocratiche che rappresentano l’interfaccia pubblica degli imprenditori nel proprio lavoro quotidiano.

Grafico 18 - Giudizio sui fenomeni e problematiche esistenti

Difficoltà interpretativa della normativa nazionale e locale

Rapporto con i rappresentanti politici delle amministrazioni locali

Difficoltà di coordinamento della normativa nazionale e locale di settore con le circolari e gli ordini di servizio

Rapporto con la burocrazia delle Amministrazioni Locali

Capacità della P.A. di rispondere alle esigenze degli operatori

6.7%

2.1%

4.8%

2.1%

4.3%

33.3%

40.4%

33.3%

23.4%

15.2%

46.7%

31.9%

35.7%

46.8%

43.5%

13.3%

25.5%

26.2%

27.7%

37.0%

Situazione positiva Situazione ne' negativa ne' positivaSituazione abbastanza negativa Situazione molto negativa

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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l ricorso al credito

Un aspetto particolarmente significativo nell’attività aziendale è rappresentato dal rapporto con gli istituti di credito che hanno una influenza determinante sulla possibilità di affrontare il mercato in momenti di particolare incertezza come quelli che sono emersi dai dati fin qui analizzati.

Il grafico 19 illustra le risposte che gli imprenditori hanno fornito a tre distinte domande sul tema.

La prima evidenza emergente è che poco meno della metà delle aziende intervistate, il 46%, hanno richiesto una qualche forma di credito bancario nel 2016 .

Grafico 19 - Richieste di credito negli ultimi 12 mesi

46%

54%

Sì NO

Fonte: Indagine Federlazio 2017

In generale si tratta di una proporzione piuttosto bassa, in particolare se si confronta questo dato con quello emergente dall’indagine congiunturale che Federlazio realizza su tutte le imprese del Lazio, dalla quale risulta che due aziende su tre circa hanno richiesto un credito bancario nel corso del 2016.

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Anche da tale situazione emergono le difficoltà e le dinamiche di stagnazione e arretramento del settore che in assenza di prospettive di crescita e di commesse consistenti non può neanche affacciarsi sul mercato creditizio.

Tale condizione colpisce più incisivamente, anche in questo caso, le aziende di minore dimensione. Quelle con meno di 5 addetti solo in un caso su cinque hanno fatto richiesta di credito bancario.

Il grafico 20 illustra i risultati relativi all’esito delle domande di credito bancario, dal quale si evidenzia che il 40% delle aziende è riuscito ad ottenere completamente quanto richiesto e che un altro 27% ha ottenuto riposte parzialmente positive. A completare il quadro il 33% di richieste non accolte.

Grafico 20 - Esito richieste di credito

si completamente39%

Si parzialmente27%

No33%

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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Quanto ai motivi del mancato o parziale accoglimento delle richieste (grafico 21) oltre i due terzi degli imprenditori (63,6%) che non sono riusciti ad ottenere, completamente o parzialmente, il credito, hanno dichiarato che la banca non ha ritenuto finanziabile l’iniziativa proposta.

Grafico 21 - Motivazioni del mancato o parziale accoglimento delle richieste

La banca non ha concesso il credito per garanzie insufficienti

L'azienda non ha accettato le condizioni proposte dalla banca

La Banca non ha ritenuto finziabile l'iniziativa

54.5%

27.3%

63.6%

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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Le prospettive future

L’ultima parte del questionario di indagine ha rilevato le prospettive e le aspettative future degli imprenditori edili del Lazio, partendo dal primo dato significativo, rappresentato dalla consistenza del proprio portafoglio ordini e lavori in corso (grafico 22).

Complessivamente l’orizzonte temporale, in mesi di lavoro assicurato per le imprese, è risultato pari a 10 mesi, che corrisponde allo stesso valore emerso dalle indagini periodicamente realizzate dall’Istat sull’intero territorio nazionale.

Guardando alle distribuzioni dei dati, secondo le caratteristiche delle aziende, si evidenziano sotanzialmente tre livelli:

il primo, che comprende le aziende con fatturato superiore a 5 milioni, che operano in ambito nazionale e che hanno un numero di addetti superiore a 15, evidenzia un orizzonte temporale che in media è attorno ai 15 mesi;

la seconda fascia rappresentata in particolare dalle aziende con un fatturato compreso tra 500 mila euro e 5 milioni che ha un periodo di lavoro assicurato attorno ai 10 mesi;

il terzo livello, composto dalle aziende di piccole, dimensioni che si colloca tra 5 e 7 mesi di attività.

E’ anche interessante valutare il dato relativo al mercato prevalente di riferimento dal quale emerge che le aziende che operano in ambito esclusivamente privato si muovono dentro un orizzonte temporale piuttosto limitato ovvero nell’ordine di 5 o 6 mesi.

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Grafico 22 - Portafoglio ordini e lavori in corso

Totalefino a 500.000€

tra 500.001 e 1.000.000€tra 1000.0001 e 3.000.000€

da 3.000.001 a 5.000.000€oltre 5.000.000€

Locale / ComunaleProvinciale

RegionaleNazionale

Esclusivamente privatoPubblico e Privato

fino a 5 addettida 6 a 15 addetti

oltre 15 addetti

Ambito

geogra

fico pre

valente

Classe

addetti

10.27.4

9.69.9

9.715.0

4.46.4

9.214.9

5.411.8

7.610.2

13.9

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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Dopo aver valutato la situazione relativa all’immediato futuro è stato chiesto agli intervistati di esperimere una serie di valutazioni più specifiche in merito a quanto si attendono per il 2017 in termini di valore complessivo delle attività, andamento e dinamiche dei prezzi e dell’occupazione.

Rispetto al quadro riferito al 2016 le aspettative per il 2017 sembrano in generale in lieve miglioramento (tabella 4), con un saldo complessivo pari a -16 che risulta diversificato tra le aziende di minore dimensione, che prospettano ancora il persistere di notevoli difficoltà, rispetto a quelle di maggiore dimensione per le quali il saldo tra aspettative positive e negative risulta di segno positivo.

E’ anche interessante notare il fatto che le attese delle aziende che operano anche sul mercato pubblico risultano leggeremente più improntate all’ottimismo rispetto a quelle che operano esclusivamente sul mercato privato.

Tabella 4 - Previsioni andamento attività (rapporto 2016 - 2017)

Totale fino a 5 addetti

da 6 a 15

addetti

oltre 15 addetti

Esclusivamente

privato

Pubblico e

Privato

GIRO D'AFFARI COMPLESSIVO

In crescita 24,0% 11,1% 35,7% 31,3% 16,7% 26,3%Invariato 36,0% 22,2% 50,0% 43,8% 41,7% 34,2%In diminuzione

40,0% 66,7% 14,3% 25,0% 41,7% 39,5%

saldo -16,0 -55,6 21,4 6,3 -25,0 -13,2

Totale fino a 5 addetti da 6 a 15 addetti oltre 15 addetti Esclusivamente privato

Pubblico e Privato

-16,0

-55,6

21,4

6,3

-25,0

-13,2

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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Si è poi passati a valutare nel dettaglio le aspettative riferite ai singoli segmenti di mercato, che fanno emergere alcuni elementi di positività ed orientamenti in prospettiva futura (tabella 5).

Innazitutto si evidenziano aspettative di crescita per gli interventi di recupero urbano e delle ristrutturazioni per l’edilizia privata. Anche le previsioni riguardanti bandi e lavori pubblici sembrano orientarsi verso un cauto ottimismo. Sul fronte delle negatività va segnalato che il filone dell’edilizia commerciale sembra essere considerato in fortissimo declino e con pochissime prospettive di sviluppo.

Tabella 5 - Aspettative sui segmenti di mercato (2017)

In crescita

Invariato In diminuzion

e

Saldo Aumento-Diminuzione

Interventi di recupero urbano

26,3% 52,6% 21,1% 5,3

Ristrutturazioni e valorizzazione edilizia privata

33,3% 35,7% 31,0% 2,4

Bandi e Lavori Pubblici 26,8% 41,5% 31,7% -4,9 Edilizia ricettivo / Alberghiera

19,4% 48,4% 32,3% -12,9

Nuova Edilizia Privata 16,3% 41,9% 41,9% -25,6 Edilizia Industriale 17,1% 40,0% 42,9% -25,7 Edilizia Commerciale 3,1% 40,6% 56,3% -53,1

Fonte: Indagine Federlazio 2017

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Grafico 23 - Aspettative sui segmenti di mercato (2017)

Interventi di recupero urbano

aumento stabile diminuzione

Ristrutturazioni e valorizzazione edilizia privata

aumento stabile diminuzione

Investimenti e bandi Pubblici

aumento stabile diminuzione

Fonte: Indagine Federlazio 2017

Nuova edilizia privata e commerciale

aumento stabile diminuzione

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In conclusione è possibile, anche attraverso le indicazioni che emergono dalle opinioni degli imprenditori edili del Lazio, individuare alcuni elementi importanti in chiave di prospettiva e impegno futuro.

Come si è visto gli imprenditori sembrano fare un certo affidamento sullo sviluppo delle attività di ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare, che potrebbero essere anche trainate dalla ripresa del mercato immobiliare.

Assieme a questo filone si esprime una aspettativa positiva nei confronti delle attività relative alla riqualificazione urbana, quanto mai necessario oggi nella città di Roma e nelle altre città laziali, che potrebbe generare nuove e ampie opportunità di business.

In questo quadro e sul fronte dell’impegno pubblico non va assolutamente sprecata l’occasione del “Piano Casa Italia”, messo in cantiere dal governo, successivamente agli eventi sismici, composto da un insieme di misure di largo respiro volte alla messa in sicurezza del territorio e al miglioramento complessivo del patrimonio immobiliare.

Di particolare interesse e impatto per il territorio regionale è poi la Proposta di Legge Regionale 365/2017 “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio” in via di approvazione,con la quale la Regione Lazio propone un testo che superi il regime del Piano Casa e anticipi l’entrata in vigore del Testo unico sull’urbanistica. Tra gli obiettivi, il rilancio del settore e la promozione di operazioni di più vasta scala che consentano interventi di demolizione e ricostruzione con rigenerazione funzionale e sociale, ridando ruolo ai Comuni e contrastando il fenomeno del consumo di suolo.

Si spera inoltre che, sul fronte procedurale, la Pubblica Amministrazione abbia consolidato le nuove procedure connesse al nuovo codice degli appalti e che tale condizione possa riflettersi positivamente sui livelli di efficienza, efficacia e rapidità di aggiudicazione dei bandi pubblici che incide in maniera particolarmente negativa sulle attività delle aziende intervistate.

Infine, ma forse primo in ordine di importanza, l’impegno e le necessità di forti investimenti per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto dello scorso anno. Su questo fronte l’impegno formalizzato nel Patto per la ricostruzione e la crescita dell’economia dei Comuni colpiti dal terremoto elaborato e proposto dalla Regione Lazio, che rappresenta un importante e significativo passo per la messa in campo di un approccio sistematico che prevede il coinvolgimento diretto e l’azione unitaria di tutti principali attori economici coinvolti e interessati allo sviluppo territoriale della Regione.

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