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PROGETTAZIONE DEL PDF E DEL PEI- PROGETTO DI VITA E MODELLI DI QUALITÀ DELLA VITA: DALLA PROGRAMMAZIONE ALLA GIUBILEO

Prof. Simone Consegnati

Indice della lezione:Libro consigliato: Alunni con BES - Bisogni Educativi Speciali.........................................................................1Diagnosi Funzionale....................................................................................................................................................... 2

Come potrebbe essere.............................................................................................................................................. 2Come si fa....................................................................................................................................................................... 3Come si dovrebbe fare............................................................................................................................................. 3

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE.........................................................................................................................3COSA E' il PDF.............................................................................................................................................................. 3GLI OBIETTIVI............................................................................................................................................................. 4

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO.............................................................................................................5COSA E’:........................................................................................................................................................................... 5COSA CONTIENE......................................................................................................................................................... 6PEI differenziato o per obiettivi minimi...........................................................................................................6

D.M. BES 27/12/2012 e Circolare applicativa n.8 del 6/3/2013..............................................................6Funzioni dei Centri Territoriali di Supporto..................................................................................................7Organizzazione interna dei CTS...........................................................................................................................7Cosa sono i BES?......................................................................................................................................................... 7Individuazione dei destinatari............................................................................................................................. 7Strumenti didattici..................................................................................................................................................... 8Alunni con altri BES … riflessioni........................................................................................................................9

Il PDP.................................................................................................................................................................................... 9Le indicazioni del PDP devono essere...............................................................................................................9Contenuti indispensabili del PDP.....................................................................................................................10

RIFLESSIONI FINALI................................................................................................................................................... 10Compensare............................................................................................................................................................... 10

Gli strumenti compensativi devono:..........................................................................................................10Dispensare.................................................................................................................................................................. 10

Gli interventi......................................................................................................................................................... 11

Libro consigliato: Alunni con BES - Bisogni Educativi Specialihttp://www.erickson.it/Libri/Pagine/Scheda-Libro.aspx?ItemId=40418

In particolare: Introduzione Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 (sulla normativa) Capitolo 5 Capitolo 7 (sul PAI) Capitolo 9 Capitolo 10 (da studiare)

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Diagnosi FunzionaleCome si arriva ad avere un’assegnazione dell’insegnante di sostegno:

Primo provvedimento dopo la certificazione (ambito medico) Descrizione analitica compromissioni funzionali Funzionale al sostegno (veramente?) Rinnovata ad ogni inizio ciclo scolastico o in caso di variazioni significative

C’è uno strumento che si ha prima della diagnosi funzionale che è il test di mappatura cromosomico-genetico. Una volta che l’alunno ha la certificazione egli rientra all’interno dell’iter della legge 104 che prevede questi 3 step:

La diagnosi funzionale Il profilo dinamico funzionale Il PEI

Per diagnosi funzionale si intende la descrizione analitica (e a volte anche un po’ grossolana) della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap" (D.P.R. 24/02/1994). È quindi un documento che delinea le modalità di funzionamento delle abilità del soggetto sottoposto ad esame e che sintetizza queste informazioni all'interno di un "quadro" psicologico-funzionale che consenta di comprendere l'ambito della patologia riscontrata al momento della valutazione. La diagnosi funzionale diventa, così, uno strumento conoscitivo che, partendo dalla menomazione e dai suoi effetti sul soggetto, mira ad individuare:

l'insieme delle disabilità e delle difficoltà, determinate dalla menomazione o indotte da modelli ed atteggiamenti culturali e sociali;

il quadro delle capacità (con riferimento a recuperabilità, residui funzionali, settori vicarianti,..);

una prospettiva di tipo evolutivo che metta in evidenza le potenzialità di sviluppo per ciascun soggetto previsione estremamente significativa per il successivo intervento educativo.

Come potrebbe essereDovrebbe e potrebbe diventare una raccolta, partecipata e collaborativa tra le diverse figure di riferimento dell’alunno, che sono veramente funzionali all’integrazioneUna diagnosi funzionale è realmente tale solo se:

È di immediata utilità per le insegnanti Se riesce a appropriati e di metodi di lavoro efficaci a guidarlo nella scelta degli

obiettivi Se riflette le caratteristiche dell’alunno veramente

Secondo Dario Ianes la diagnosi funzionale “risente ancora di un’impostazione prevalentemente clinico — medica” e sarebbe, pertanto “molto spesso scarsamente legata alle necessità degli insegnanti impegnati nell’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap” (fonte wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Diagnosi_funzionale)

Secondo la normativa Le aree fondamentali della diagnosi funzionale dovrebbero essere: Dati amnestici, clinico-medici, familiari e sociali

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Livelli di competenza raggiunti nelle aree fondamentali dello sviluppo Livelli di competenze raggiunti rispetto agli obiettivi della classe Aspetti psicologici, affettivo emotivi, relazionali e comportamentali

Dati amnestici, clinico-medici, familiari e sociali: Si riferisce alla situazione fisica, organica dell’alunno Fondamentali le collaborazioni con specialisti Dividere questo primo punto in tre campi di informazione:1. La storia clinica dell’alunno2. Situazione attuale dell’alunno3. Gli effetti riscontrati o prevedibili sulla prassi scolastica, con riferimento a limitazioni e

precauzioni

Come si fa Come si dovrebbe fare

Alunno solo come disabile Conoscenza approssimativa Prevalenza ambito medico Non da indicazioni didattiche

Alunno come persona Conoscenza approfondita Visione globale Offre spunti didattici e non

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Funzione raccordo documentazione nella df e dei diversi spcialisti nell’ottica

dell’integrazione Punta alla conoscenza piena studente Finalizzata ad un intevento educativo individualizzato Per essere funzionale deve essere pratico, concreto, di uso quotidiano E’ dinamico come lo e’ la persona

Il Profilo Dinamico Funzionale Definisce la situazione di partenza e le tappe di sviluppo da conseguire E’ realizzato sulla base del contributo dato da ogni componenti del GLH Si rivolge alle aree degli apprendimenti, della socializzazione e delle autonomie

(difficoltà e potenzialità) Va compilato nei mesi di marzo/aprile dell’anno scolastico precedente Dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado

COSA E' il PDFIl P.D.F. è un documento, redatto successivamente alla D.F. che raccoglie la sintesi conoscitiva, riferita al singolo alunno, relativamente alle osservazioni compiute sullo stesso in contesti diversi, da parte di tutti i differenti operatori che interagiscono con lui: famiglia, scuola, servizi. Ha lo scopo di integrare le diverse informazioni già acquisite e indicare, dopo il primo inserimento scolastico, "il prevedibile livello di sviluppo che il bambino potrà raggiungere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni)" (D.P.R. 24/2/94).

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Questo documento "indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap, con relative possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate progressivamente, rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata" (D.L. 297/94). Descrive cioè "in modo analitico i possibili livelli di risposta dell'alunno in situazione di handicap riferiti alle relazioni in atto e a quelle programmabili" (D.P.R. 24/2/94). In sostanza il P.D.F., senza pretese definitorie e classificatorie, rappresenta un momento di interazione e di confronto tra i diversi punti di vista dei soggetti coinvolti nella relazione educativa con l'alunno (docenti, tecnici U.L.S. e, fin dove possibile, la famiglia) con particolare riferimento all'ambiente scolastico.

Deve essere aggiornato e viene verificato “in via orientativa” a conclusione della scuola dell’infanzia, della classe seconda quarta della scuola primaria della scuola media al secondo e quarto anno dell’istruzione secondaria superiore.

E lo aggiorna periodicamente a conclusione della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e di secondo grado.

Nel PDF ci deve essere, quindi, una dimensione collegiale che punta a sintetizzare:1. Punti di forza, i livelli raggiunti/autonomie2. Deficit, difficoltà, carenze, incapacità3. Relazioni di influenza tra le caratteristiche personali

Obiettivo di ricostruire una sintesi integrata per comprendere a fondo le caratteristiche dell’alunno, trasformandole in:

Obiettivi a lungo termine Obiettivi a medio termine Obiettivi a breve termine

GLI OBIETTIVI OBIETTIVI A LUNGO TERMINE: costituiscono la bussola e la mappa dell’intervento

pedagogico. OBIETTIVI A MEDIO TERMINE: raggiungibili nell’arco di alcuni mesi. Richiedono un

impegno collettivo nel tempo e una programmazione. OBIETTIVI A BREVE TERMINE: sono l’aspetto quotidiano dell’agire pedagogico, si

ottengono attraverso il lavoro costante in classe

Il PDF, quindi, deve: Avere funzione raccordo documentazione nella df e dei diversi spcialisti nell’ottica

dell’integrazione Punta alla conoscenza piena studente Finalizzata ad un intevento educativo individualizzato Per essere funzionale deve essere pratico, concreto, di uso quotidiano E’ dinamico come lo e’ la persona

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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO A cosa serve? A garantire il diritto all’integrazione scolastica degli alunni con certificazione

COSA E’:

Il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) o P.E.P. (Piano Educativo Personalizzato) è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, per un determinato periodo di tempo.Il PEI è uno strumento di garanzia perché è uno strumento di raccordo tra la scuola e la famiglia. Per ogni alunno in situazione di handicap inserito nella scuola viene redatto il P.E.I./P.E.P., a testimonianza del raccordo tra gli interventi predisposti a suo favore, per l'anno scolastico in corso, sulla base dei dati derivanti dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo Dinamico Funzionale. Gli interventi propositivi vengono integrati tra di loro in modo da giungere alla redazione conclusiva di un P.E.I./P.E.P. che sia correlato alle disabilità dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno comunque disponibili.La strutturazione del P.E.I./P.E.P. è complessa e si configura come mappa ragionata di tutti i progetti di intervento: didattico-educativi, riabilitativi, di socializzazione, di integrazione finalizzata tra scuola ed extra-scuola.

Il PEI, quindi, è: Docomneto nel quale sono descritti interventi e percorsi integrati alla

programmazione di classe E’ un progetto globale di vita dell’alunno Deve indicare la proposta relativa alle risorse necessarie:

o Ore sostegno, ore aggiuntive, assistenza per autonomia e comunicazione, ausili, sussidi

Sono definiti interventi finalizzati alla piena realizzazione dell’educazione, istruzione e integrazione

Discusso e redatto dal GLH Deve essere firmato per accettazione dai genitori (o membri del GLH)

Il PEI Gli strumenti didattici devono essere formulati da tutti i docenti (art. 12 comma 5 legge

104/92) Il PEI può prevedere la riduzione o sostituzione dei contenuti delle discipline (per tutte

le scuole di tutti gli ordini e gradi) La valutazione avrà esito positivo qualora si verifichi che vi siano progressi rispetto ai

livelli iniziali degli apprendimenti.

COSA CONTIENE

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Il P.E.I./P.E.P., partendo dalla sintesi dei dati conosciuti e dalla previsione degli interventi prospettati, specifica gli interventi che i diversi operatori mettono in atto relativamente alle potenzialità  già rilevate nella Diagnosi Funzionale e nel Profilo Dinamico Funzionale. Si riferisce  integrandoli alla programmazione della classe e al Progetto di Istituto e/o di plesso nel rispetto delle specifiche competenze. Il modello allegato fa riferimento alle aree indicate nel Profilo Dinamico Funzionale  e alla scelta condivisa di specifici obiettivi, relativi all’area considerata, coerenti con il quadro delle potenzialità espresse. (Nell’esempio allegato è stata esaminata l’area "Autonomia" e, tra gli obiettivi perseguibili, quello di " vestirsi da soli") Il modello prende in considerazione:

gli obiettivi educativi/riabilitativi  e di apprendimento riferiti alle aree e alle funzioni, perseguibili in uno o più anni

le attività proposte i metodi ritenuti più idonei i tempi di scansione degli interventi previsti e gli spazi da utilizzare i materiali, i sussidi con cui organizzare le proposte di intervento l’indicazione delle risorse disponibili, nella scuola e nell’extra-scuola, in termini di

strutture, servizi, persone, attività, mezzi. le forme ed i modi di verifica e di valutazione del P.E.I./P.E.P.

Pertanto il P.E.I/P.E.P. sarà formato da tante schede quanti sono gli obiettivi individuati all’interno delle varie Aree.

PEI differenziato o per obiettivi minimi l’obbligo scolastico può adempiersi fino ai 18 anni d’età per le scuole superiori:

o PEI semplificato o per obiettivi mimi Diplomao PEI differenziato Attestato

In caso di pareri divergenti tra scuola e famiglia, prevale la volontà della famiglia, ma in caso in cui l’alunno seguirà un PEI per obiettivi minimi egli sarà valutato come tutti gli altri.In caso di più insegnanti di sostegno potranno esprimere un solo voto.

D.M. BES 27/12/2012 e Circolare applicativa n.8 del 6/3/2013

1 BES 2 Organizzazione territoriale per l’ottimale realizzazione dell’inclusione scolastica

Destinatari1. Alunni con disturbi specifici2. Alunni con deficit da disturbo

dell’attenzione e dell’iperattività3. Funzionamento cognitivo limite Adozione di strategie di intervento

I CTS - Centri Territoriali di Supporto: distribuzione sul territorio

Funzioni dei Centri Territoriali di Supporto

Regolamento dei CTS Organizzazione interna dei CTS

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per i BES Formazione

Funzioni dei Centri Territoriali di Supporto1. Informazione e formazione2. Consulenza3. Gestione degli ausili e comodato d’uso4. Buone pratiche e attività di ricerca e sperimentazione5. Piano annuale di intervento6. Risorse economiche7. Promozione di intese territoriali per l’inclusione

Organizzazione interna dei CTS1. Il Dirigente Scolastico2. Gli Operatori. Équipe di docenti curricolari e di sostegno specializzati3. Il Comitato Tecnico Scientifico4. Referente regionale dei CTS5. Coordinamento nazionale dei CTS6. Portale

Cosa sono i BES?Secondo la D.M del 27/12/2012Quest’area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali. Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie:

Disabilità Disturbi evolutivi specifici (DSA, ADHD,coordinazione motoria) Dello svantaggio socio-economico,linguistico, culturale

A tutte queste tipologie la direttiva estende i benefici della L. 170/2010, cioè le misure compensative e dispensative

Individuazione dei destinatari

Alunni con disabilità L’Articolo 12, comma 5 della Legge 104/92 e l’articolo 2 del DPR del 24 febbraio

1994 stabiliscono la necessità di una certificazione medico legale di disabilità. Secondo la legge la persona con disabilità è solo quella che, a causa di un evento

pre-peri-post natale abbia una minorazione stabilizzata o pregressiva che sia causa di emarginazione.

Alunni con DSAo Diagnosi deve pervenire dalla ASL o centro convenzionato o accreditatoo Può essere correttamente effettuata solo dopo la 2 classe della primariao Per gli alunni che devono sostenere esami di Stato diagnosi deve pervenire

entro il 31 marzo Non tutti i casi di svantaggio possono avere causa sanitaria ed essere certificati In mancanza di diagnosi medica occorre fare riferimento a situazioni oggettive

(segnalazioni Servizi o status di stranieri)

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Ma In mancanza di dati oggettivi? La Circolare precisa che in mancanza di dati oggettivi ha stabilito che siano i docenti

del Consiglio di classe a decidere, ove necessario a maggioranza, se l’alunno versi in caso di svantaggio che meriti dei benefici didattici previsti

L’esito della deliberazione deve essere verbalizzato, con l’individuazione delle ragioni e l’indicazione dei singoli interventi didattici

Strumenti didattici

Alunni con disabilità

DF PDF PEI PROGETTO DI VITAPossono (non devono necessariamente) essere presenti:

Tempi più lunghi Uso di tecnologie Prove equipollenti Ore di docente specializzato sul sostegno e assistenza

Alunni con DSA• Il consiglio di classe deve predisporre un Progetto Didattico Personalizzato (PDP)• Nel PDP deve essere indicato: Dati anagrafici dell’alunno Tipologia del disturbo Attività didattiche individualizzate Attività didattiche personalizzate Strumenti compensativi utilizzati Misure dispensative adottate Forme di verifica e valutazione personalizzate

(MIUR, DM, 2011, pag. 8)

Alunni con altri BES Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti

conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

Alunni con altri BES … riflessioni La scuola non è chiamata ad identificare gli alunni con BES, ma quelli che hanno

bisogno di una personalizzazione, definita in un PDP Il PDP non è conseguenza dell’individuazione del bisogno, ma parte integrante

dell’identificazione del bisogno (questo alunno è con BES perché secondo la scuola ha bisogno di un PDP)

La scuola deve aver chiaro fin dall’inizio il tipo di intervento che intende attuare con quello specifico alunno

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Il PDP Non si conclude nel momento in cui viene approvato, anzi inizia con la sua

compilazione E’ uno strumento che deve essere usato, letto, consultato frequentemente Deve prevedere procedure di valutazioni iniziali, finali e in itinere

Le indicazioni del PDP devono essere Significative, individuare e selezionare le attività o modalità di insegnamento più

importanti, in grado di portare al cambiamento Realistiche, considerare i vincoli ed evitare promesse o prestazioni irrealizzabili Coerenti, evitare contraddizioni interne e difformità ingiustificate tra insegnanti e

discipline Concrete e verificabili, evitare affermazioni generiche e vaghe perché improduttive

Contenuti indispensabili del PDP

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RIFLESSIONI FINALI

Compensare Rappresenta un’azione che mira a ridurre gli effetti negativi del disturbo per

raggiungere comunque prestazioni funzionalmente adeguate Un’efficace azione C. può arrivare a fornire competenze in grado di ridurre le difficoltà

operative e funzionali che comporta.

Gli strumenti compensativi devono:

Esistere: parlando di BES le situazioni in cui non esistono strategie compensative sono la regola.

Funzionare: se non compensano, cioè se non bilanciano il disturbo o la difficoltà, non servono

Essere convenienti: occorre confrontare vantaggi/svantaggi che derivano dall’uso di strumenti compensativi

Dispensare Rappresenta una presa d’atto della situazione e ha lo scopo di evitare che il disturbo

possa comportare un insuccesso scolastico (e non solo) con ricadute personali gravi Le azioni D. non rappresentano mai una soluzione, neppure indiretta, ai problemi degli

alunni con DSA

Gli interventi Dispensativi: non risolvono i problemi esistenti, ma permettono che non

ne emergano di nuovi Compensativi: sistema alternativo per raggiungere l’obiettivo

didattico/formativo, giungendo spesso a risultati funzionalmente equivalenti

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Abilitativi : finalizzati a dare abilità, (l’insegnamento, l’autonomia, competenze trasversali, ecc)

(N.B: LO SCHEMA VA LETTO COME UNA PIRAMIDE A PARTIRE DAL BASSO)

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