01 ambienti lavoro
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AMBIENTI DI LAVORO
INDICE• Rischi e requisiti dei luoghi di lavoro
• La valutazione dei rischi. Aspetti da valutare
La sicurezza strutturale
L‘ambiente di lavoro
Sicurezza antinfortunistica
Le vie di circolazione
I luoghi di lavoro esterni
Gli archivi e i depositi
Gli impianti tecnici
L’organizzazione del lavoro
Le vie d’uscita ed emergenza
Le porte e portoni
I refettori
Gli spogliatoi
L’illuminazione
• Sentenze
LUOGHI DI LAVORO: L’AZIENDA
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Vengono definiti luoghi di lavoro i luoghi destinati a contenere i posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda, ogni altro luogo nell’area comunque accessibile (anche posti di lavoro esterni o ad itinere), e devono possedere requisiti migliori rispetto alle normative precedente e tenere conto dei soggetti portatori di handicap e delle emergenze. I rischi e gli interventi riguardano per cui vie ed uscite di emergenza, servizi igienici, posti lavoro e di passaggio, vie di circolazione, aerazione, illuminazione, pavimenti, muri e soffitti, porte e portoni, locali di riposto, spogliatoi ed armadi.
L’AZIENDADefinizione di luoghi di lavoro
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• Descrizione sommaria edificio -> planimetria
• Caratteristiche generali per reparto:• Uffici• Magazzino• Produzione• Cortile• Locali manutenzione e servizi• Ecc.
• fotografie
DESCRIZIONE
L’AZIENDA
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Mantenere sempre le vie e le uscite di sicurezza sgombre di materiali per essere fruibili in eventuali situazioni di emergenza. Garantire l’apertura delle porte nel senso dell’esodo e in modo facile ed immediato. Se ciò può determinare pericoli per passaggio di mezzi o altre cause, è ammessa l’apertura in senso contrario all’esodo, a patto di adottare accorgimenti che garantiscano condizioni di sicurezza equivalente.
vie di circolazione, di uscita e uscite di
emergenza
L’AZIENDA
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I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio non devono presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone e dei mezzi di trasporto. (1.4.9. All.V). I pavimenti ed i passaggi non devono essere ingombrati da materiali che ostacolano la normale circolazione. (1.4.10. All.V)
PAVIMENTI
L’AZIENDA
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Le porte dei locali di lavoro devono, per numero, dimensioni, posizione, e materiali di realizzazione, consentire una rapida uscita delle persone ed essere agevolmente apribili dall'interno durante il lavoro. (1.6.1. All.V)
PORTE E PORTONI
L’AZIENDA
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SCAFFALATUREUfficio: non sovraccaricare i ripiani, verificare che scaffali che superano 1,50m di altezza siano fissati alla parete. Magazzino: esporre il cartello di portata, la struttura deve essere ancorata al pavimento
L’AZIENDA
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Certificare il soppalco, predisporre un idoneo parapetto di protezione contro le cadute accidentali.L’apertura (manuale o meccanizzata) di un cancello scorrevole comporta, anche se per il limitato periodo del carico/scarico, l’assenza di protezione. Tale soluzione è da ritenersi accettabile a condizione di prevedere l’uso di un dispositivo anticaduta o di trattenuta per i lavoratori esposti a rischio di caduta dall’alto durante il periodo in cui il cancello rimane aperto per farvi passare i carichi, predisporre un doppio cancelletto per potere caricare/scaricare bancali con il muletto senza il pericolo di cadere dall’alto
SOPPALCO
L’AZIENDA
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Mantenerle libere e sgombre da ostacoli. Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenute in modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza. I gradini devono avere pedata e alzata dimensionate a regola d'arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito.(1.7.1.1. All.V)
SCALE FISSE
L’AZIENDA
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In genere per una attività lavorativa media si intende adeguata una temperatura compresa tra 20-21°C d’inverno e 23-24°C d’estate con umidità compresa tra 40-60% e velocità dell’aria non superiore a 0,2 m/sec. La temperatura in inverno non deve mai scendere sotto ai 16°C. Se i locali di lavoro fruiscono di impianto di condizionamento, la temperatura e l’umidità dell’aria debbono essere mantenute entro i seguenti limiti indicativi:d’inverno: temperatura interna 18-20°C umidità relativa 40-60%d’estate: differenza di temperatura tra esterno e interno <7°C umidità relativa 40-50%
MICROCLIMA
L’AZIENDA
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I refettori devono essere ben illuminati, aerati e riscaldati nella stagione fredda. Il pavimento non deve essere polveroso e le pareti devono essere intonacate ed imbiancate. Deve soddisfare i requisiti igienici previsti dal Regolamento CE 852/04 e dal D.Lgs. 193-2007.
REFETTORIO/MENSA
L’AZIENDA
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Acquistare cassetta medica a norma di Decreto 15 /07/ 2003, n.388Controllare periodicamente la presenza e la data di scadenza dei prodotti nella cassetta medica.
Mantenere l'area pulita e in ordine
ZONA PAUSA BREVE
PRESIDIO MEDICO
L’AZIENDA
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Devono essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati. I locali destinati a spogliatoio devono essere posizionati vicini ai locali di lavoro aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili. Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentono a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro, ed essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia, a cura del datore di lavoro
Spogliatoi e armadi per il vestiario
L’AZIENDA
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I lavoratori devono disporre, in prossimità dei loro posti di lavoro, dei locali di riposo, degli spogliatoi e delle docce, di gabinetti e di lavabi con acqua corrente calda dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi. Questi devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia, a cura del datore di lavoro.I gabinetti devono essere separati per donne e uomini se i lavoratori sono più di dieci.1 wc + antibagno + 1 lavabo fino a 3 lav.2 wc + antibagno + 2 lavabi fino a 10 lav.3 wc + antibagno + lavabi + spogliatoi da 10 a 40 lav.1 wc ulteriore ogni 30 lavoratori
Servizi igienici
L’AZIENDA
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Seguire le procedure previste dal D.Lgs.177/2011. Il personale deve essere adeguatamente formato sia sui rischi per le operazioni in ambienti confinati sia per l’utilizzo di DPI di III categoria quali gli autorespiratori. Predisporre Piano Operativi di Sicurezza con le procedure delle operazioni.
SPAZI CONFINATI
L’AZIENDA
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Pianificare corsi di formazione lotta antincendio per gli addetti e di informazione generale per i dipendenti. Controlli periodici della corretta posizione e dei livelli di pressione degli estintori, informazione generale ai dipendenti su come evacuare in caso di incendio.Redigere DVR incendi e piano di evacuazione.
INCENDIO
L’AZIENDA
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Certificare l’impianto ai sensi del DM 37/08 e provvedere alla verifica della messa a terra da parte dell’ASL o ente abilitato. Prevedere controllo periodico della funzionalità di differenziali e salvavita. appendere prese multiple al muro o alla scrivania in posizione verticale. Riunire i cavi con fascette e canaline onde evitare grovigli di fili. .
IMPIANTO ELETTRICO
L’AZIENDA
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Mantenere accessi alle aree per i manutentori agevoli e sgombri da ostacoli. Predisporre gli accessi alle aree per la manutenzione in piena sicurezza: l’accesso al tetto deve essere sicuro e non comportare rischi di caduta, nel caso siano assenti prevedere di installare idonei punti di ancoraggio per imbracature di sicurezza o linee vita. L’accesso ad altri locali per la manutenzione (caldaia, cabina energia elettrica, aria compressa, ecc.) deve essere agevole e non presentare ostacoli.
Accesso alle aree/locali per la manutenzione
L’AZIENDA
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Dipingere e mantenere sempre evidenti le strisce gialle indicanti i percorsi e le aree pedonali, mantenere le vie di circolazione libere, non accatastare materiali e colli lungo i passaggi, stoccare la merce in maniera ordinata su scaffalature o aree predisposte. Assicurare la separazione dei percorsi pedonali da quelli dei mezzi, attraverso specifica segnaletica orizzontale e verticale e adeguate protezioni. Vietare il deposito di materiali e oggetti nelle zone di passaggio.
MAGAZZINO
L’AZIENDA
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È necessario rivedere i percorsi interni all’azienda in modo da ridurre i rischi derivanti dalla circolazione dei mezzi di trasporto. Separare gli accessi e quando possibile proteggere quelli pedonali. Segnalare le aree di circolazione all’interno dell’azienda mediante adeguata segnaletica orizzontale e verticale. Assicurare che le vie di circolazione destinate ai veicoli passino a distanza sufficiente dalle porte, passaggi per pedoni, e che queste siano protette.
PIAZZALE/CORTILE/AREA SCARICO
L’AZIENDA
LUOGHI DI LAVORO: CANTIERE
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Cantiere temporaneo o mobile, di seguito denominato: "cantiere": qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile
DEFINIZIONE
IL CANTIERE
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Rischio dovuto all’organizzazione del cantiere, alle vie di fuga, alla pavimentazione, ai passaggi, alle opere provvisionali, ai mezzi di protezione collettiva. Rischio dovuto alle condizioni ambientali in caso di lavori all’esterno: colpi di calore, colpi di sole, freddo.Si rimanda al PSC, al POS o al Duvri del cantiere (o dell’appalto in caso di opere presso aziende terze) per le specifiche.
I RISCHI
IL CANTIERE
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• Spazi confinati• Operazioni limitrofe a strade di
traffico urbano• Investimento da mezzi guidati
da terzi• Sprofondamento in buche o
vasche• Caduta materiale dall’alto• Esposizione a fattori
microclimatici avversi• Urto con materiali movimentati
da terzi• Puntura di insetti, morso di
animale
DA VALUTARE ANCHE:
IL CANTIERE
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• Scale portatili• Piattaforme elevabili,
autoscale, cestelli elevabili• Ponteggi• Trabattelli: • Lavori in quota
DA VALUTARE ANCHE:
IL CANTIERE
CONTRATTI D’APPALTO / INTERFERENZE
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INTERFERENZE
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Obblighi relativi alla gestione dei contatti di appaltoLa norma introduce l’obbligo per il datore di
lavoro committente, nell’ambito dell’affidamento di lavori ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi, di formalizzare l’azione di promozione della cooperazione e del coordinamento tra i datori di lavoro e/o lavoratori autonomi cui i lavori sono affidati, tramite la redazione di un “Documento Unico di Valutazione dei Rischi” -da allegare al contratto di appalto - che indichi le misure tecniche e procedurali adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi da interferenze tra i lavoratori dell’impresa committente e i lavoratori delle diverse imprese coinvolte nel’esecuzione dell’opera complessiva
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CONTRATTI D’APPALTO
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Tipologia di attività Attività che vengono effettuate
continuativamente all’interno dell’azienda da ditte esterne, durante la normale produzione e/o manutenzione (ad esempio le pulizie, che vengono generalmente regolamentate da contratto quadro ad es. su base annuale, ecc.);
Attività che, sulla base di un contratto con specifico ordine (ordine chiuso), vengono effettuate a richiesta del committente all’interno dell’azienda da ditte esterne, durante la normale produzione e/o manutenzione (attività di manutenzione di macchinari, ecc.);
Attività straordinarie (nuovi fabbricati, ecc.), non si ritiene debbano essere ricomprese nell’analisi, in quanto soggette normalmente alla specifica disciplina del Titolo IV del D.Lgs. n. 81/08 che prevede la realizzazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento.
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CONTRATTI D’APPALTO
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Tipo
logi
a di
att
ivit
à
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CONTRATTI D’APPALTO
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MISURE DI PREVENZIONEFornire al committente un dettaglio dei rischi derivanti dalle attività introdotte nel sito e delle misure di sicurezza e prevenzione adottate sotto forma di DVR di sito, POS o altra documentazione;Richiedere al committente copia del DUVRI da sottoscrivere e allegare al contratto d’opera/appalto.Effettuare un supplemento di analisi e valutazione al momento dell’effettivo inizio dei lavori e poi nel corso del loro svolgimento dell’analisi dei rischi e delle misure di sicurezza adottate per eliminare i rischi derivanti dalle interferenze. Queste ulteriori analisi possono comportare l’integrazione e la modifica della valutazione dei rischi e delle misure adottate per eliminare le interferenze formalizzate nel DUVRI.Richiedere al committente le informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare gli appaltatori e sulle misure di prevenzione ed emergenza adottate in relazione alla propria attività nelle aree coinvolte dalle attività della ditta appaltatrice;
TELELAVORO E IL LAVORO A DOMICILIO
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DEFINIZIONEIl termine telelavoro fu coniato nel 1973 negli USA da Jack Nilles, ed identifica genericamente quel tipo di attività caratterizzata dall’impiego di tecnologie informatiche-telematiche e dalla lontananza dalla sede principale dell’azienda. il telelavoro può essere definito come lavoro informatico a distanza e consiste in una tipologia di prestazione effettuata fuori dall’ufficio (nel proprio domicilio, in telecentri, in uffici virtuali, ecc) mediante un personal computer connesso o meno via modem con l’azienda, estrinsecantesi nel trattamento informatico o telematico di informazioni.
TELELAVORO
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Tipologie di telelavoro
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il telelavoro off line: il telelavoratore svolge la sua prestazione senza alcun collegamento elettronico con l’azienda
il telelavoro one way: i dati affluiscono direttamente dal videoterminale esterno al computer madre senza che però sia possibile un controllo diretto e un intervento immediato sul terminale esterno
il telelavoro on line: il lavoratore opera su un videoterminale inserito in una rete di comunicazione elettronica che consente un dialogo interattivo fra i vari videoterminali esterni e fra questi e il computer madre
TELELAVORO
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Tipologie di telelavoro
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Telelavoro a domicilio: è la forma di telelavoro maggiormente diffusa e riconosciuta. Implica la delocalizzazione della postazione di lavoro dall’impresa alla casa del lavoratore.
Working out o telelavoro mobile: il lavoratore non ha una sede fissa di lavoro, ma svolge la sua attività spostandosi da un luogo all’altro e comunicando con la sede per mezzo di apparecchiature portatili
Telecentri o telecottage: la prestazione di lavoro viene svolta presso strutture dotate di tutti gli strumenti necessari per il lavoro e la comunicazione a distanza
TELELAVORO
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I RISCHI
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La mancanza di un vero e proprio ambiente di lavoro può «riflettersi negativamente sulla crescita professionale del lavoratore, sullo scambio di esperienze, sulla costruzione delle relazioni professionali».Ma può riflettersi negativamente anche sulla «vita familiare», «a causa della mancanza di una netta distinzione tra vita privata e lavoro», che spesso fa sorgere disturbi di natura psico-sociale.
TELELAVORO
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I RISCHI
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Descritte sommariamente le implicazioni positive e negative riguardanti il complesso organizzazione del lavoro, lavoratore, collettività analizziamo i rischi specifici che possono incidere sulla salute degli addetti al telelavoro: 1) Rischi da uso di VDT, 2) Movimenti ripetitivi e
postura, 3) Rischi da ambienti confinati
(chimico, fisico, biologico)4) Rischi da VDT..
TELELAVORO
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LA PREVENZIONE
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La prevenzione primaria deve prevedere una bonifica ambientale con progettazione corretta del posto di lavoro ed una buona attività di formazione ed informazione degli addetti. La prevenzione secondaria va effettuata rispettando gli obblighi di sorveglianza sanitaria secondo le regole vigenti.
TELELAVORO
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Il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale, con sentenza emessa a seguito di giudizio abbreviato, ha condannato il datore di lavoro di un’azienda alla pena di complessivi euro 5.400,00 di ammenda per il reato di cui all'art. 64, comma 1, del D. Lgs. n. 81/2008, in relazione all'art. 63, comma 1 dello stesso decreto, per non avere provveduto affinché i luoghi di lavoro fossero conformi ai requisiti di cui al punto 1.12 dell'Allegato IV allo stesso decreto in quanto nella sua azienda non esisteva un locale appositamente destinato a spogliatoio ed, inoltre, sempre per la violazione delle medesime disposizioni, per non aver provveduto affinché i luoghi di lavoro fossero conformi ai requisiti di cui al punto 1.10.1 dell’Allegato stesso, in quanto l'area di lavoro, trovandosi interamente al disotto di un soppalco, non beneficiava dell'apporto della luce naturale diretta proveniente dalle finestrature del soffitto.
SENTENZASENTENZE