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70 otiziario ibliografico periodico della Giunta regionale del Veneto n. 70 / 2014 - periodicità quadrimestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/PD - taxe perçue - tassa riscossa n b

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70otiziarioibliografico

periodico della Giunta regionale del Veneto

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Giunta regionale del VenetoDipartimento Cultura - Sezione Attività Culturali e Spettacolo30121 Venezia - Palazzo Sceriman - Cannaregio Lista di Spagna 168

periodicità quadrimestralePoste Italiane SpASpedizione in abbonamento postale - 70% NE/PDtaxe perçue - tassa riscossain caso di mancato recapito restituire al mittenteif undeliverable return to Padova CMP - Italy

ISSN 1593-2869

nbin questo numero

Il Veneto e la valorizzazione del patrimonio artistico.Le grandi mostre in Veneto nel 2014-2015Marino Zorzato

recensioni e segnalazioni

cataloghi di mostre e musei

l’editoria nel veneto

Viaggio nelle Venezie.La geografia della bellezza: paesaggi, opere d’arte,testimonianze storiche nelle province venete.Collana realizzata su iniziativa della Regione del VenetoRomano Tonin

Musei, Biblioteche e Archivi del Veneto.Gli Atti delle Giornate di studio promosse dalla Regione del VenetoMassimo Canella

rivisteria venetaStoria e Archeologia

in copertinaAleksandr Aleksandrovic Dejneka,

Giovane donna con libro, part., 1934San Pietroburgo, Museo di Stato Russo

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2 notiziariobibliografico70

comitato promotore

Luca Zaia Presidente della Regione del VenetoMarino Zorzato Vice Presidente - Assessore al Territorio,alla Cultura e agli Affari GeneraliRegione del Veneto

comitato di redazione

Ulderico Bernardi Università Ca’ Foscari di VeneziaFausta BressaniDirettore Sezione Beni Culturali Regione del Veneto Massimo Canella già Dirigente Servizio Beni Librari, Archivistici e MuseiSaveria Chemotti Università degli Studi di PadovaMaria Teresa De Gregorio Direttore Dipartimento Cultura Regione del VenetoChiara Finesso Responsabile di redazioneGiuseppe Gullino Università degli Studi di PadovaAmerigo Restucci Università Iuav di VeneziaAnna Maria Spiazzigià Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e TrevisoAngelo Tabaro Presidente Teatro Stabile del VenetoLorenzo Tomasin Università di LosannaMarino Zorzi già Direttore Biblioteca Nazionale Marciana

direttore editoriale

Romano Tonin

responsabile di redazione

Chiara Finesso

segreteria di redazione

Giovanna Battiston, Novella CesaroAlessandro Lise, Sara Pierobon

progetto grafico

Il Poligrafo casa editrice, Laura Rigon

impaginazione

Alessandro Lise, Sara Pierobon

collaboratori alla redazione

di questo numero

Massimo Canella, Sonia CeleghinDiego Crivellari, Giulia D’AmantiMaria Teresa De Gregorio, Gessica Indorato Sara Pierobon, Claudia RuggieroRomano Tonin, Arianna Volpini

collaboratori alla rassegna bibliografica

Giovanna Battiston, Giulia D’AmantiGessica Indorato, Alessandro LiseLaura Organte, Sara Pierobon

direzione e redazione

Giunta regionale del VenetoDipartimento CulturaSezione Attività Culturali30121 Venezia - Palazzo ScerimanCannaregio Lista di Spagna, 168tel. 041 2792733 - fax 041 2792794e-mail: [email protected]

Recapito della Redazione “Notiziario Bibliografico” presso Il Poligrafo casa editrice35121 Padova | via Cassan 34 (piazza Eremitani)tel. 049 8360887 | fax 049 8360864e-mail: [email protected](libri da recensire, materiali per la rivista, richieste relative a cambiamenti d’indirizzo e numeri arretrati vanno inviati a questo indirizzo)

Direttore responsabile: Franco MiraccoPeriodicità quadrimestraleTiratura 15.000 copieEditore Il Poligrafo - Regione del VenetoAutoriz. del Tribunale di Padova n. 1291 del 21-6-1991Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamentopostale - 70% NE/PD - taxe perçue - tassa riscossa Stampa Litocenter - Piazzola sul Brenta (pd)chiuso per la stampa: gennaio 2015

Il “Notiziario Bibliografico” è consultabile integralmente on line

I L P O L I G R A F O

Notiziario Bibliograficon. 70 periodico quadrimestrale d’informazione bibliograficaa cura della Giunta regionale del Veneto

Il “Notiziario Bibliografico” si proponecome strumento vivo per conoscere – con rubriche, recensioni, approfondimenti – quanto viene pubblicato, nei più diversi ambiti, in Veneto e sul Veneto.Il percorso iconografico “le murrine”, che attraversale rubriche della rivista, propone, di volta in volta, un tema tratto da varie opere pittoriche. La “murrina”, opera d’artigianato tipicamente veneziano, è il risultato della lavorazione a taglio di una canna di vetro interamente realizzata a mano:la canna viene composta da diversi strati di vetro colorato, con una tecnica artigianale unica, conosciuta solo nell’isola di Murano e tramandata per centinaia di anni di padre in figlio.In questo senso, “le murrine” diventano una lente,dispositivo attraverso cui filtrare lo sguardo sull’arte e sulla tradizione del Veneto, e non solo. In questo numero le “murrine” si soffermano sul tema delle donne che leggono, sempre più frequente nella pittura a partire dal Seicento.L’istruzione femminile per molto tempo ha rappresentato una condizione elitaria. Gli artisti che ritraggono le lettrici sanno tratteggiare un universo interiore articolato, complesso, in continua evoluzione.Rappresentazioni eleganti, raffinate, ricche di sensodel bello, che esprimono una vasta gamma di atteggiamenti e sfumature emotive: attenzione,curiosità, serenità, malinconia, inquietudine, sensualità, fierezza, assorta meditazione.

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indice

7 Il Veneto e la valorizzazione del patrimonio artistico.Le grandi mostre in Veneto nel 2014-2015On. Marino ZorzatoVice Presidente - Assessore al Territorio, alla Cultura e agli Affari Generali - Regione del Veneto

recensioni e segnalazioni

Arte

15 La storia dell’arte a Venezia ieri e oggi: duecento anni di studi, a cura di Xavier Barral i Altet e Michele GottardiSonia Celeghin

15 Rosalba Carriera (1673-1757), a cura di Giuseppe Pavanello Sonia Celeghin

16 Maria Beatrice Autizi, Moda e arte nel Trecento. Lusso, fasto e identità al tempo dei CarraresiSonia Celeghin

16 Ugo Soragni, Giorgione e il culto del Sole. Eresie e significati nella pittura del RinascimentoSonia Celeghin

17 Denise Modonesi, Per una storia della medaglistica veronese. La collezione Eugenio Fornoni e la donazione Riccardo Cassini nel Medagliere dei Musei CiviciGessica Indorato

17 Alessandra Sarchi, Antonio Lombardo Sonia Celeghin

18 Il Caffè Pedrocchi. La storia, le storie, a cura di Paolo Possamai e Lionello PuppiSonia Celeghin

19 Giuseppe Morazzoni, Maioliche e armi antiche di Legnago, a cura di Andrea FerrareseGessica Indorato

19 Barbara Ceccato, Breve guida all’incisione d’arte. Storia, tecniche, collezioneSara Pierobon

19 Antonello Nave, Giovanni Biasin (1835-1912). Un artista veneziano a Rovigo tra eclettismo e LibertyClaudia Ruggiero

19 Il Cadore nell’opera di Vico Calabrò. Genti Storia Tradizioni LeggendeGessica Indorato

20 Una storia dipinta. Venezia Città-Porto. Come i maggiori artisti raccontano, attraverso le immagini pittoriche, eventi, navi, campi, calli, banchine, dai secoli passati ai giorni nostri, testi di Camillo Arcuri, Laura De Fuccia, Alberto Ghiara, Mario RepettoGessica Indorato

20 Giancarlo Milani. L’operaGiulia D’Amanti

21 Nuove figure 3. Laboratori e atelier nell’anno 2009Giulia D’Amanti

Architettura - Urbanistica - Paesaggio

21 Se vuole le racconto un episodio... posso? Interviste su Edoardo Gellner, a cura di Daniel Battistella e Nic PintonArianna Volpini

22 Aldo Peressa. Cappella Fanti, a cura di Francesco Lazzarini, foto di Daniele DomenicaliDiego Crivellari

22 Musei, numero monografico della rivista “Architettiverona”Claudia Ruggiero

22 Umberto Trame, I luoghi della cura. Studi e progetti per il nuovo ospedale e la Facoltà di Medicina della città di Padova, con scritti di Giovanni Bozzo, Antonio Canini, Paolo Feltrin, Michela Maguolo, Roberto Masiero, Pierluigi Matteraglia e Maurizio Rippa BonatiDiego Crivellari

23 Premio architettura città di Oderzo. Dodicesima edizione, a cura di Giuditta RadoDiego Crivellari

23 Iginio Bonoldi, Dimore italiane nella tradizioneClaudia Ruggiero

cataloghi di mostre e musei

25 Veronese inciso. Stampe da Veronese dal XVI al XIX secoloSara Pierobon

25 Andrea Brustolon (1662-1732). “Il Michelangelo del legno”,a cura di Anna Maria Spiazzi, Massimo De Grassi, Giovanna GalassoSara Pierobon

26 Corot e l’arte moderna. Souvenirs et Impressions, a cura di Vincent PomarèdeGessica Indorato

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26 Vetri dal Museo Salviati. Magiche trasparenze della donazione Tedeschi, a cura di Rosa Barovier MentastiClaudia Ruggiero

27 Ugo Valeri. Volto ribelle della Belle Époque, a cura di Virginia Baradel e Federica Luser, con testi di Virginia Baradel, Federica Luser, Paolo TietoClaudia Ruggiero

27 Nobiltà del lavoro. Arti e mestieri nella pittura veneta tra Ottocento e Novecento,a cura di Myriam Zerbi e Luisa TurchiMassimo Canella

28 I Basaldella. Dino, Mirko, Afro, a cura di Giuseppe Appella, Fabrizio D’Amico, Marco GoldinSonia Celeghin

28 Sironi. Lo Studio dall’Antico, a cura di Virginia Baradel e Fabio Benzi, Andrea Sironi-StraußwaldSonia Celeghin

29 Virgilio Guidi. Grandi opere (1948-1983), a cura di Michele Beraldo, Dino MarangonSonia Celeghin

29 Premio III Biennale dell’Incisione Contemporanea “Città di Bassano del Grappa” 2013, a cura di Giuliana Ericani, Federica MillozziClaudia Ruggiero

30 Il mio Realismo. Bruno Breggion. Retrospettiva, a cura di Flavia Casagranda e Federica MillozziSonia Celeghin

30 Safet Zec. Il potere della pittura, a cura di Giandomenico RomanelliGessica Indorato

30 Pittori chioggiotti del ’900Claudia Ruggiero

31 Finzi. Dal nero al non colore. Opere 1950-2010, a cura di Michele Beraldo e Dino MarangonGessica Indorato

31 Emilio Baracco, Armonica-mente. Tra segno e formaGessica Indorato

32 Nero apparente. Silvia Braida. Primo Premio Biennale dell’Incisione Contemporanea “Città di Bassano del Grappa” 2011, a cura di Federica MillozziClaudia Ruggiero

32 Tony Cragg in 4D. Dal fluire alla stabilità / Etwas festes aus dem Strömenden, a cura di Silvio Fuso e Valerio DehòGessica Indorato

33 Omaggio ad Antonio Buzzanca (1909-1995). Paesaggi e nature morte: variabili atmosfere, a cura di Monica Castellarin, Silvia DateiClaudia Ruggiero

33 Raffaele Panella. L’architettura del molteplice. The architecture of multiplicity, a cura di Riccarda CantarelliClaudia Ruggiero

34 L’acqua e la luce. La fotografia a Venezia all’alba dell’Unità d’Italia, a cura di Sara FilippinClaudia Ruggiero

l’editoria nel veneto

47 Viaggio nelle Venezie.La geografia della bellezza: paesaggi, opere d’arte, testimonianzestoriche nelle province venete.Collana realizzata su iniziativa della Regione del VenetoRomano Tonin

49 Musei, Biblioteche e Archivi del Veneto.Gli Atti delle Giornate di studio promosse dalla Regione del VenetoMassimo Canella

rivisteria veneta

Spoglio dei periodici di storia e archeologia (2010-2014)

47 Alta Padovana. Storia, cultura, società

47 Annuario Storico della Valpolicella

48 Archeologia Uomo Territorio. Rivista del gruppo archeologico milanese

49 Archeologia veneta

51 Archivio Storico di Belluno Feltre e Cadore

52 Archivio Veneto

54 Atti e Memorie della Società dalmata di storia patriafondata in Zara nel 1926

54 Chioggia. Rivista di studi e ricerche

56 Laboratorio di storia contemporanea. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Vicenza “Ettore Gallo”

56 La Mainarda. Quaderno annuale di studi storici del territorio colognese

58 Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco

59 Memoria/memorie: materiali di storia

59 Notiziario dell’Associazione Nobiliare Regionale Veneta

60 Padusa. Bollettino del Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici

61 Protagonisti. Rivista bellunese di storia e cultura contemporanea

62 Quaderni del Risorgimento

63 Quaderni di archeologia del Veneto

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64 Quaderni di oplologia del circolo culturale “Armigeri del Piave”

64 Quaderni per la storia dell’Università di Padova

66 Rivista di archeologia

67 Storiadentro nuova serie. Rivista di studi storici

67 Storia Veneta

69 Studi e ricerche

71 Studi Polesani

71 Studi Storici Luigi Simeoni

72 Studi Veneziani

75 Terra d’Este. Rivista di storia e cultura

76 Venetica. Rivista degli Istituti per la storia della Resistenza di Belluno, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza

78 Altre riviste segnalate

Hugo van der Goes, Altare Portinari,

part., 1476Firenze, Galleria degli Uffizi

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Paolo Caliari, detto Paolo Veronese,

La Dialettica, part., 1577-1578

Venezia, Palazzo Ducale

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il veneto

e la valorizzazione

del patrimonio

artistico

Le grandi mostre in Veneto nel 2014-2015

On. Marino ZorzatoVice Presidente - Assessore al Territorio, alla Cultura e agli Affari GeneraliRegione del Veneto

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La promozione dei beni culturali rappresenta uno dei capisaldi dello Statuto delVeneto, nonché un dovere nei confronti di tutti i cittadini: l’impegno assunto dallaRegione del Veneto nel corso del 2014 si è sostanziato in un’offerta straordinaria-mente ricca, varia e prestigiosa. All’eccellente patrimonio storico-artistico, già parteintegrante del tessuto identitario delle principali città venete, si è aggiunto un vastis-simo programma di eventi espositivi, con opere del passato e del presente prove-nienti dall’Italia e dall’estero, in allestimenti che hanno contemplato percorsi tema-tici, itinerari diacronici, indagini sugli influssi, ricognizioni sulla fortuna incontratanel tempo da determinati artisti e movimenti. L’apporto di grandi maestri contem-poranei, la partecipazione di rappresentanze provenienti da numerosi paesi delmondo e la presenza di dibattiti e proiezioni hanno inoltre reso feconde e vitali leesperienze proposte, contribuendo in maniera significativa al fare artistico del futu-ro. La Regione del Veneto è da sempre bacino di raccolta di realtà storiche e di sedi-mentazioni culturali, un crocevia di esperienze eterogenee, una fucina di nuoveidee. In una così vasta offerta uno solo è stato il criterio che ha presieduto a ogni sin-gola azione: la valorizzazione delle eccellenze. Cinque grandi mostre, arricchite e accompagnate da una serie di eventi collaterali,sono state dedicate al genio di Paolo Veronese. Attraverso le numerose proposte cul-turali sono stati esplorati aspetti diversi dell’opera del Caliari, artista che rappresen-ta uno dei vertici della pittura rinascimentale, nonché motivo di orgoglio per lanostra regione. La mostra Paolo Veronese. L’illusione della realtà, tenutasi a Veronapresso il Palazzo della Gran Guardia, ha presentato al pubblico un considerevolenumero di opere provenienti dal territorio nazionale e dall’estero. Attraverso dipin-ti e disegni preparatori, preziose testimonianze del modo di lavorare dell’artista, l’esposizione ha messo in evidenza una serie di elementi fondamentali per com-prendere e apprezzare pienamente l’opera del Caliari: le dimensioni inerenti allaformazione e al lavoro di bottega, i rapporti con committenti, collaboratori e archi-tetti, le tematiche allegoriche e mitologiche, la spiritualità. Tutto ciò ha consentito digiungere a una più approfondita conoscenza dell’opera di questo straordinario arti-sta. L’approccio di ampio respiro della rassegna veronese ha trovato un suo contral-tare nella dimensione più specifica e circoscritta della mostra Quattro Veronese venu-ti da lontano. Le allegorie ritrovate, tenutasi a Vicenza e incentrata su quattro tele asoggetto allegorico, di provenienza eterogenea. L’esposizione, arricchita dalla pre-senza di due paesaggi dipinti da Umberto Boccioni, ha presentato al pubblico i risul-tati di una straordinaria scoperta effettuata nell’ambito degli studi sul Caliari: solodi recente, infatti, è stata riconosciuta l’autenticità dei due lavori appartenenti allacollezione di Villa San Remigio a Verbania Pallanza, cronologicamente riconducibi-li alla giovinezza dell’autore. Tale acquisizione ha permesso di individuare un colle-gamento con le due opere provenienti dagli Stati Uniti e di ipotizzare pertanto l’ap-partenenza dei quattro lavori a un ciclo pittorico di cui molti aspetti rimangonoancora misteriosi e sfuggenti. Le opere padovane, la loro distribuzione sul territorio e la rielaborazione che ne èstata effettuata da parte di alcuni continuatori sono state al centro dell’esposizioneVeronese e Padova. L’artista, la committenza e la sua fortuna, ospitata presso i MuseiCivici Eremitani. Un aspetto di straordinario interesse è stato rappresentato dallapresenza del gruppo degli Undici Apostoli proveniente dalla galleria di Praga, unpezzo che originariamente apparteneva all’Ascensione e che era stato trafugato alcu-ni decenni dopo la collocazione dell’opera nella chiesa di San Francesco. La possi-bilità di ammirare a Padova questa sezione del dipinto ha costituito un’occasione

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unica, offerta al pubblico degli studiosi e degli appassionati per la prima volta dopoquattrocento anni.Non solo il mondo della pittura ha saputo accogliere e far vivere nel tempo l’ereditàdi Veronese. Anche l’incisione ha raccolto e reinterpretato, con gli strumenti e le tec-niche che le sono propri, gli spunti provenienti dalle opere di questo artista, elabo-rando notevolissime riproduzioni. Alcuni saggi di tale felice procedimento mimeti-co hanno rappresentato il fulcro della mostra, ospitata presso i Musei Civici diBassano del Grappa, Veronese inciso. Stampe da Veronese dal XVI al XIX secolo.Cinquantotto fogli hanno testimoniato la vitalità delle suggestioni offerte dalla pro-duzione pittorica dell’artista veneto, che si sono trasformate in acqueforti e xilogra-fie. L’esposizione ha costituito inoltre una preziosa occasione per conoscere, attra-verso tali realizzazioni, anche alcuni capolavori andati perduti. In una dimensionelegata alla realtà della provincia di Treviso si è situata l’iniziativa Veronese nelle terredi Giorgione, articolata in due filoni di indagine. Il Museo “Casa Giorgione” diCastelfranco Veneto ha accolto la mostra Villa Soranzo. Una storia dimenticata.L’esposizione è stata finalizzata a ricostruire la vicenda degli affreschi realizzati dalpittore a Treville nella perduta Villa Soranzo alla metà del Cinquecento. Le immagi-ni, staccate dalle pareti dell’edificio e trasferite su tela, hanno costituito il fulcro delpercorso espositivo. A completamento della mostra è stato proposto Il trionfo delladecorazione in villa, itinerario tra le dimore trevigiane di Villa Maser, Villa Emo eVilla Corner Chiminelli in cui Veronese e i suoi allievi operarono.Alle cinque mostre principali si sono ricollegate poi alcune interessanti iniziativeparallele, tra le quali si è distinta, per originalità, Paolo Veronese. L’incanto delle vesti(San Zenone degli Ezzelini, Treviso). In questo contesto sono state esposte fedeliriproduzioni dei sontuosi vestiti che compaiono nei dipinti dell’artista. I capi di abbi-gliamento sono stati realizzati con una cura quasi “filologica”, impiegando le mede-sime tecniche sartoriali che venivano utilizzate all’epoca del Caliari. Dal complesso delle iniziative dedicate a Veronese è emerso quindi un fecondoapproccio multidisciplinare, in cui l’indagine di natura storico-artistica relativa asoggetti, tecniche, tematiche e ricezione delle opere è stata felicemente integrata daaltri campi del sapere, come la storia della stampa e della moda, in una dimensionedi ricerca che ha privilegiato spesso aspetti inediti e poco approfonditi.Le grandi mostre monografiche hanno costituito un fiore all’occhiello dell’offertaculturale predisposta in Veneto nel 2014. A quest’ambito va ricondotta l’esposizio-ne padovana Corcos. I sogni della Belle Époque, ospitata nella sede di PalazzoZabarella. In tale contesto il pubblico ha potuto ammirare non solo le opere piùfamose, ma anche alcuni inediti. Con oltre cento opere la mostra – che ha preso ilnome da Sogni, il più celebre e discusso dipinto di Corcos – ha rappresentato la mag-giore selezione dedicata al pittore livornese. Artista di altissimo livello e autore dimemorabili ritratti, attivo tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi delNovecento, Corcos riscosse un considerevole successo già all’inizio del ventesimosecolo e riveste tuttora una notevole importanza nelle esposizioni allestite in Italia.L’eleganza, la grazia, la cura del dettaglio, l’attenzione alle più sottili inquietudinidell’animo si uniscono a un respiro internazionale, riconducibile non solo al perio-do parigino degli anni ottanta dell’Ottocento, ma anche al confronto con esperienzeche esulano dai confini nazionali. Capace di dividere, ma anche di affascinare esedurre, l’opera di questo protagonista dell’arte italiana tra i due secoli si fa emble-ma della modernità; essa è stata presentata al pubblico in un percorso espositivofinalizzato a ricostruire luoghi, affetti, viaggi, esperienze di vita e di lavoro.Per coloro che desiderano ammirare e confrontare le opere di artisti appartenenti adiverse epoche e correnti le mostre tematiche costituiscono un’occasione imperdi-bile. In questo contesto due iniziative, giunte a conclusione nella prima metà del2014, risultano degne di particolare attenzione. La prima è stata dedicata al paesag-gio, la seconda ha posto l’accento sugli influssi esercitati dai cosiddetti artisti nordi-ci sulla produzione italiana, rinnovandola profondamente. Forte di novanta dipintie dieci disegni, la mostra Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento,tenutasi presso la Basilica Palladiana di Vicenza, ha presentato, all’interno di un per-corso espositivo cronologicamente impostato, la tematica della rappresentazione

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Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, Disputa di Gesù tra i dottori del tempio, 1562 caMadrid, Museo Nacional del Prado

Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, Martirio di santa Giustina, 1576 caPadova, Musei Civici, Museo d’Arte Medioevale e Moderna

Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, Martirio di santa Giustina, part., 1576 caPadova, Basilica di Santa Giustina

Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, Cena in casa di Simone, 1560 caTorino, Galleria Sabauda

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Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, Venezia in tronocon la Giustizia e la Pace, 1577-1578 Venezia, Palazzo Ducale

Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, Nozze mistiche di santa Caterina d’Alessandria, 1571 Venezia, Gallerie dell’Accademia

Paolo Veronese (?), San GiorgioVerona, Museo di Castelvecchio

Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, San Gerolamo Penitente, part., 1580-1582, Venezia, Gallerie dell’Accademia

Paolo Caliari, detto Paolo Veronese, La Maddalena e l’angelo, 1582Padova, Musei Civici, Museo d’Arte Medioevale e Moderna

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della natura nelle sue molteplici declinazioni e interpretazioni, attraverso movi-menti ed esperienze come il classicismo secentesco, la pittura di veduta, la stagioneromantica, il realismo e infine l’impressionismo, punto d’arrivo del percorso, in unadimensione che oltrepassa i confini europei estendendosi alle realizzazioni ameri-cane. Monet ha costituito il traguardo e l’autore principe di questa esposizione dedi-cata al paesaggio e all’evoluzione della sua raffigurazione nel corso dei secoli. Piùcircoscritto l’orizzonte cronologico offerto dalla mostra L’ossessione nordica, ospitatanella sede di Palazzo Roverella a Rovigo. La rassegna ha evidenziato come la pitturaitaliana tra Ottocento e Novecento abbia subito l’influsso di autori come Klimt,Böcklin, Klinger e Munch. Tali suggestioni giunsero agli artisti del nostro paese tra-mite le esposizioni allestite presso la Biennale, operando una serie di profonde tra-sformazioni. I pittori stranieri risultarono portatori di una sensibilità sconosciuta edi una profonda carica innovativa, legate alla dimensione onirica e simbolica ravvi-sabile nelle rappresentazioni dell’uomo, degli ambienti domestici, della natura. Nelpercorso espositivo i quadri dei grandi artisti nordici sono stati posti a riscontro conle realizzazioni italiane, in un dialogo che ha messo in luce gli influssi e i procedi-menti imitativi.Numerose iniziative sono state dedicate anche alle esperienze cronologicamente piùvicine a noi, con attenzione alla carica rivoluzionaria portata da alcuni artisti, allegrandi scoperte dei collezionisti, alle novità tecniche e ai saperi specialistici. Nel filone dell’architettura contemporanea si è collocato l’allestimento padovanointitolato Renzo Piano Building Workshop - Pezzo per pezzo, esposto a Palazzo dellaRagione tra marzo e agosto 2014 e accompagnato da una lectio magistralis tenutapresso l’Università. La città di Padova ha accolto questa mostra itinerante, nata neiprimi anni Ottanta, riconfermando il proprio ruolo di primo piano nella valorizza-zione dei talenti nazionali. Gli edifici principali progettati da Piano sono stati pre-sentati attraverso l’impiego di materiali informativi eterogenei: disegni, fotografie,video, plastici e schede hanno consentito a un pubblico di professionisti e di esti-matori di approfondire la conoscenza del più famoso architetto italiano nel mondo.Un ruolo di primaria importanza va assegnato a Fundamentals, la quattordicesimaMostra Internazionale di Architettura, rimasta aperta al pubblico presso i giardinidella Biennale e l’Arsenale di Venezia sino a fine novembre. Sessantacinque paesi,dieci dei quali per la prima volta, hanno offerto il loro contributo all’interno dei padi-glioni della Mostra, rappresentando le molteplici sfumature assunte dalla moderni-tà architettonica in un contesto – quello della globalizzazione – in cui tutto tende auniformarsi. Al ricco panorama di iniziative si sono aggiunti ventidue eventi colla-terali, di altissima qualità e di respiro internazionale, nonché una collaborazione coni settori della Biennale dedicati a musica, danza, teatro e cinema, in un fecondoapproccio multidisciplinare. L’esposizione del 2014 è stata definita da Paolo Baratta“una ricerca corale sull’architettura”; in questo contesto si è rivelata molto impor-tante, grazie alla presenza di seminari, proiezioni e dibattiti, la dimensione di ricer-ca, didattica, confronto e riflessione, non disgiunta da una costante attenzione almondo dei professionisti, con gli aspetti materiali della disciplina e il suo patrimo-nio di tecniche e saperi in continua evoluzione. Da questo percorso espositivo èemerso un monito: adottare un approccio attivo nei confronti dell’architettura e del-l’arte, superando il disinteresse e i pregiudizi più diffusi.Più di una volta la provincia di Venezia ha colto l’occasione di valorizzare le operedei principali artisti del Novecento, con la loro carica innovativa e provocatoria, por-tatrice di stimoli e fermenti creativi. Un esempio è rappresentato dalla mostramonografica, svoltasi tra maggio e settembre, che la cittadina di Jesolo ha dedicatoal talento di Andy Warhol. Questo artista è stato protagonista, insieme ad altri gran-di dell’arte contemporanea come Roy Lichtenstein e Jeff Koons, della più ampiaesposizione Lo sguardo di Ileana Sonnabend, ospitata presso la Galleria Internazio-nale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro fino a gennaio 2015. Collezionista di altissimolivello e valorizzatrice di straordinari talenti, Sonnabend ha consentito a numerosiartisti del Novecento di presentare i loro lavori all’interno dei percorsi espositivi dalei allestiti. L’itinerario della mostra ha previsto anche forme espressive come l’artepovera, con un gruppo di opere realizzate da artisti italiani.

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Uno sguardo, infine, alle iniziative proposte per il 2015, alcune delle quali aperte alpubblico già negli ultimi giorni del 2014. Ricordiamo innanzitutto le celebrazionipreviste per il quinto anniversario della morte di Aldo Manuzio, in occasione dellequali è stato predisposto un Comitato Regionale. Precursore della modernità, con ilcarattere corsivo e i primi “tascabili” egli ha inaugurato un’era, realizzando piena-mente il passaggio dal mondo pionieristico dell’incunabolo a quello del volume astampa così come lo intendiamo noi oggi. Venezia è stata in quegli anni protagoni-sta sulla scena europea dell’arte tipografica, con una straordinaria fioritura di attivi-tà e un ricchissimo fermento culturale. Valorizzare quindi la figura di questo gran-de professionista, veneziano non di nascita ma di adozione, significa anche metterein evidenza come la sua impresa editoriale abbia certamente costituito una delleeccellenze presenti nel nostro territorio all’inizio del XVI secolo.Sulla scia della grande mostra tematica dedicata al paesaggio nella prima metà del2014, la città di Vicenza propone, fino a giugno 2015, un’altra cospicua rassegna,con opere riconducibili a contesti geografici, storici e artistici assai disparati: le dueiniziative sono accomunate non solo da una notevole quantità di lavori e dalla pre-senza di apporti eterogenei, ma anche dal nome del curatore, Marco Goldin. Le rap-presentazioni della sera e della notte, le sfumature dell’alba e le atmosfere del cre-puscolo sono infatti al centro della rassegna Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh. Lasera e i notturni dagli Egizi al Novecento, organizzata all’interno della Basilica Pal-ladiana di Vicenza. Le opere provenienti dall’Egitto, assieme ai lavori di celeberrimiartisti di età moderna e contemporanea, da Tiziano a Bacon, fino a un grande viven-te come López García, permettono di costruire un percorso espositivo accattivante esuggestivo, carico di emozioni positive, che affonda le radici in una storia lontanis-sima, quella del mondo egizio, e in un passato più vicino a noi, quello degli ultimisecoli. Due importanti monografiche sono previste rispettivamente nella prima e nellaseconda metà del 2015; la prima valorizza le opere di un grande artista contempo-raneo, la seconda consentirà al pubblico di riscoprire un maestro dell’Ottocento ita-liano. Antonio López García, pittore e scultore di respiro internazionale, ha sceltoproprio la città di Vicenza per la sua seconda esposizione italiana, ospitata presso ilMuseo Civico di Palazzo Chiericato. Non solo dipinti, ma anche sculture e disegnipreparatori ricostruiscono il percorso artistico dell’autore spagnolo, attento alla rap-presentazione della realtà nelle sue dimensioni più recondite, enigmatiche, arcane.La città di Padova accoglierà un’esposizione dedicata a Giovanni Fattori, che verràospitata nella sede di Palazzo Zabarella tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Taleiniziativa si inserirà nel già avviato percorso di valorizzazione dell’Ottocento italia-no, sulla scia di precedenti rassegne. Artista in grado di rappresentare con pregnan-za e risolutezza le vicende risorgimentali, le tensioni e le inquietudini di un’epocafondamentale della nostra storia, le condizioni di vita delle masse popolari, i gesti, isentimenti e le condizioni che accomunano l’umanità intera, Fattori occupa unposto di primo livello nel panorama italiano e internazionale. Il suo percorso arti-stico verrà analizzato in un’ottica diacronica e in chiave dinamica, con attenzione aimutamenti intervenuti nelle tecniche di rappresentazione della realtà, con un supe-ramento della riduttiva ascrizione di questo artista al solo ambito macchiaiolo.Nella sua attività di promozione culturale la Regione del Veneto ha assunto un ruolodi primo piano nel contesto nazionale, valorizzando, nelle splendide cornici delleprincipali città, opere di artisti del passato e della contemporaneità, in un’ottica nonsolo italiana, ma anche internazionale, e soprattutto venendo incontro ai gusti, alleesigenze e ai desideri di un vasto pubblico, formato non solo di esperti del settore,ma anche di non professionisti sensibili e appassionati. Il 2014 si è rivelato un annocontraddistinto da una molteplicità di eventi, e non meno ricco di stimoli si pro-spetta il 2015, alla luce delle iniziative previste. La valorizzazione dei tesori artisticitramandati dalla storia e delle eccellenze del presente rimane sempre l’obiettivoprincipe di ogni singola azione culturale. L’impegno della Regione del Veneto in taledirezione risulta quindi pienamente confermato.

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Paolo Caliari, detto Paolo Veronese,Lucrezia, 1583 ca Vienna, Kunsthistorisches Museum

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Julius LeBlanc Stewart,Sarah Bernhardt

e Christina Nilsson, 1883Collezione privata

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recensioni e segnalazioni

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La storia dell’arte a Venezia ieri e oggi: due-cento anni di studi, Atti del convegno di stu-di (Venezia 5-6 novembre 2012), a cura diXavier Barral i Altet, Michele Gottardi, curaredazionale di Marina Niero, Venezia, Ate-neo Veneto, 2013, 8°, pp. 709, ill., s.i.p. (nu-mero monografico di “Ateneo Veneto. Rivi-sta di scienze, lettere ed arti. Atti e memoriedell’Ateneo Veneto”, CC, s. III, 12/I, 2013).

Il prestigioso volume, realizzato grazie alcontributo della Fondazione di Venezia,raccoglie gli Atti del Convegno internazio-nale che, il 5 e il 6 novembre del 2012, hareso omaggio alla storiografia dell’arte ve-neziana, in occasione della celebrazione delBicentenario dell’Ateneo Veneto. La pubbli-cazione è finalizzata a tracciare un panora-ma complessivo ed estremamente significa-tivo del progetto culturale e artistico vene-ziano. Oggetto di studio diviene – come sot-tolineato anche dai curatori Michele Gottar-di e Xavier Barral i Altet – l’attenta “rifles-sione sull’evoluzione della storia dell’arte,degli studi sull’arte e delle ricerche su Ve-nezia nel corso di questi due ultimi secoliattraverso le opere delle personalità erudite,l’attenzione per la diffusione del gusto ve-neziano fuori da Venezia e il ruolo giocatodall’Ateneo Veneto”, che si conferma essereuna prestigiosa istituzione culturale, daduecento anni, per la città e gli studiosi. Il volume, che raccoglie i contributi di insi-gni docenti e ricercatori, proprio per la suaimpostazione di analisi complessiva constudi aperti e problematici, s’impone comeun punto di riferimento importante, offren-do “una visione della situazione attuale de-gli studi, con ampie prospettive di futuro”.La portata dell’evento risulta evidente dalletematiche affrontate nelle diverse sezioni incui si divide il volume e dai rispettivi inter-venti nei quali gli studiosi si confrontano.La prima sezione è dedicata alle istituzioni alservizio della storia dell’arte e raccoglie i con-tributi di Renata Coldello, Camillo Tonini,Philip Rylands, Marina Niero, Vittorio Paju-sco e Francesca Ghersetti. A seguire, la se-zione incentrata sugli studi inerenti alla Ve-nezia medievale con i saggi di Chiara Piva,

Antonella Ballardini, Valentina Cantone,Ivan Foletti, Hans Aurenhammer, MichelaAgazzi, Chiara Romanelli, Valentino Pace,Enzo De Franceschi, Anna Tüskès. Ampiospazio è dato anche alla sezione sulla culturafigurativa e sulla storia della città in epocamoderna con i contributi di Sergio Marinel-li, Bernard Aikema, Federica Molin, France-sca Guidolin, Paolo Delorenzi, Fabien Be-nuzzi, Donatella Calabi, Martina Frank, Va-leria Farinati, Liya Chechik. Sugli “sguardisul passato” tra Otto e Novecento indagano isaggi di Guido Zucconi, Eva Maria Baum-gartner, Myriam Pilutti Namer, Isabella Col-lavizza, Stefania Coccato, Elena Catra, MariaAntonella Bellin, Carlo Corsato. La Veneziadei collezionisti viene descritta attraverso glistudi di Giuliana Ericani, Martina Massaro,Eleonora Charans, mentre i percorsi di Fran-cesca Castellani, Giuliana Tomasella, Cristi-na Beltrami e Ilaria Bernardi sono dedicatialla fortuna della città lagunare negli studi enell’arte. Seguono indagini sul ruolo dellemostre e sulla storia della Biennale, con gliinterventi di Laura Poletto, Chiara Di Stefa-no, Valeria Finocchi, Elisa Prete, GiuseppeBarbieri. L’ultima sezione degli atti descrive,invece, la Venezia fotografata attraverso isaggi di Margherita Naim, Marta Nezzo e Al-berto Prandi.Chiudono il volume le tavole a corredo deivari contributi degli studiosi, l’indice deinomi, a cura di Chiara Romanelli, e l’ap-pendice che riporta l’organigramma dell’A-teneo Veneto e le relative pubblicazioni. | Sonia Celeghin |

Rosalba Carriera (1673-1757), Atti del Con-vegno Internazionale di Studi (Venezia,Fondazione Giorgio Cini - Chioggia, Audi-torium San Niccolò, 26-28 aprile 2007), a cura di Giuseppe Pavanello, Venezia, Fon-dazione Giorgio Cini Onlus - Verona, Scrip-ta edizioni, 2009, 4°, pp. 387, ill., e 39,00.

Attraverso il Comitato Regionale deputatoalle Celebrazioni del 250° anniversario del-la morte di Rosalba Carriera (1757-2007),promosse dalla Regione del Veneto e dalla

Fondazione Giorgio Cini, si è reso omaggioalla pittrice veneziana con due importantiappuntamenti: la mostra dedicatale a PalazzoCini nel 2007 e il Convegno Internazionaledi Studi tenutosi presso la Fondazione a Ve-nezia e l’Auditorium San Nicolò di Chioggia,nell’aprile dello stesso anno.Il pregevole volume degli Atti del Convegnosegna una tappa decisiva sullo stato degli stu-di dell’attività artistica della Carriera e “a leg-gere gli interventi emerge come l’attività diRosalba, nell’ambiente veneziano e nel rag-gio europeo, riceva ora nuova luce. Un’inda-gine particolare è stata indirizzata al tema delcollezionismo delle opere rosalbiane, a cui èstata dedicata una parte del Convegno, quin-di degli Atti” (Giuseppe Pavanello).Gli inediti approcci interdisciplinari, conl’analisi delle ricerche documentarie e ar-chivistiche dei contributi dei maggiori spe-cialisti, hanno portato a focalizzare aspettifondamentali dell’opera e della vicenda bio-grafica della pittrice, artista di eccelsa e ge-niale raffinatezza nonché personalità dispicco del Settecento tra le più richieste nelcontesto europeo da parte di collezionistid’arte, diplomatici e sovrani. La pubblicazione, corredata di splendide ta-vole, si compone di sedici saggi di autorevo-li studiosi: Pietro Del Negro ricostruisce larete di relazioni dell’artista e della sua fami-glia con il patriziato veneziano; BernardinaSani amplia “la riflessione sui modelli pitto-rici che hanno avuto il ruolo di maestri idea-li e sull’influsso che la pittrice ha avuto suiritrattisti europei del ’700”; Sergio Marinellianalizza i rapporti documentati tra la Bale-stra e Carriera; Franca Zava Boccazzi descri-ve il soggiorno parigino della pittrice; Wil-liam Barcham effettua una disamina sul for-te legame tra Rosalba e Anton Maria Zanet-ti, raffinato conoscitore d’arte veneziano,con il banchiere francese e collezionistaPierre Crozat; Barbara Mazza Boccazzi ana-lizza le relazioni tra Rosalba e Algarotti; Ur-sula Mehler mette a punto una serie di con-siderazioni sulla formazione artistica di Ro-salba, su un disegno berlinese e sul Genti-luomo in rosso di Ca’ Rezzonico; CatherineWhistler descrive i profili dei personaggi il-lustri che hanno amato Venezia e i delicatied eleganti pastelli della Carriera; Sergio Be-nedetti illustra la figura del probabile com-

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mittente dei pastelli Milltown; Bernardo Fal-coni analizza le innovazioni tecniche intro-dotte con successo da Rosalba Carriera nellapittura in miniatura; Gianluca Tormen in-daga la presenza delle opere di Rosalba nelcollezionismo veneziano; Amalia DonatellaBasso illustra la serie dei pastelli apparte-nenti alla collezione del “Reale Palazzo diStra”; Andreas Henning esamina la storiadella straordinaria raccolta dei pastelli dellaCarriera a Dresda; Assia Kantor-Gukovskayaanalizza la significativa collezione di Pietro-burgo; Giovanna Nepi Scirè si sofferma sul-le origini dei pastelli delle Gallerie dell’Acca-demia; il saggio di Annalisa Perissa Torrini,che chiude il volume, illustra le problemati-che conservative e le vicende relative all’in-tervento di restauro del Ritratto del Cardina-le Melchiorre de Polignac. | Sonia Celeghin |

MARIA BEATRICE AUTIZI, Moda e arte nel Tre-cento. Lusso, fasto e identità al tempo dei Car-raresi, Padova, Il Poligrafo, 2013, 8°, pp. 176,ill., e 25,00.

La documentata ricerca di Maria BeatriceAutizi rievoca, con una dettagliata e incal-zante ricostruzione, “il periodo glorioso”della dominazione carrarese ripercorrendo-ne, attraverso lo studio dell’iconografia deltempo, “alcune delle principali tappe stori-co-artistiche”. Un excursus avvincente e mi-nuzioso sull’evoluzione della moda a Pado-va, in un’epoca in cui, proprio nel centro pa-tavino, vigeva un vivace clima civile e cultu-rale e dove il costume era diventato “unmezzo di riconoscimento individuale e col-lettivo di affermazione sociale ed economi-ca”. La narrazione scorre densa e puntualecon una prosa che ricostruisce il distintivosociale, i gusti personali e la cura con cui “iCarraresi, i loro familiares, e i personaggi dicorte” costruivano la propria immagine pub-blica e ufficiale. Nel panorama delle botte-ghe artigianali, i manifattori quali drappieri,lanaioli, ricamatori specializzati, tintori, cal-zolai, suolatori, orefici, intagliatori di pietre,producevano pezzi di altissima qualità, asse-condando gusti e coniugando nuovi mate-riali con tessuti provenienti anche dai mer-cati d’oltre confine. Le tendenze della modatrecentesca a Padova vengono documentatenelle miniature della Bibbia Istoriata pado-vana, nel Codice Capodilista che fornisceuna “tarda documentazione della moda ma-schile da parata” e ancora nelle Cronache deiGatari, strumento “insostituibile per cono-scere le vicende del tempo dei Carraresi”nonché le occasioni mondane quali matri-moni, tornei e parate, in cui i signori esibi-

vano la propria eleganza come segno tangi-bile di sfarzo e potere e come esigenza d’im-magine per le loro relazioni sociali. Ma è la pittura, in particolar modo la ritrat-tistica, a offrire interessanti riscontri. Neicicli pittorici di Giusto de’ Menabuoi, Alti-chiero da Zevio, “forse il massimo interpre-te della moda al tempo dei Carraresi”, Gua-riento, “negli affreschi della Basilica di San-t’Antonio e dell’Oratorio di San Giorgio, nelBattistero del Duomo e nella Reggia Carra-rese”, sono documentati accuratamenteogni singolo capo di vestiario e “le tendenzedella moda”, nonché “le evoluzioni del gu-sto nel corso del secolo”. Fogge nei capi era-no i colori, i tessuti, l’acconciatura e gli ac-cessori, preziosi e ovviamente ricercaticome “i copricapo dove più che nelle vesti sisbizzarriva l’estro creativo” per l’abbiglia-mento sia maschile che femminile. Lo sfar-zo dei capi risultava particolarmente evi-dente in vesti e sopravesti, finemente im-preziosite da ricami, e nel mantello, “fode-rato di seta in estate e di pelliccia in inver-no”. Negli affreschi sono spesso raffiguratianche i bambini, soprattutto maschi, conabiti importanti che non differivano moltoda quelli degli adulti. Il volume è corredatoda un apparato illustrativo molto elegante edi effetto. | Sonia Celeghin |

UGO SORAGNI, Giorgione e il culto del Sole.Eresie e significati nella pittura del Rinascimen-to, Saonara (PD), Il Prato, 2009, 8°, pp. 408,ill., e 50,00.

Giorgione e il culto del Sole. Eresie e significatinella pittura del Rinascimento è il risultato diuna ricerca pluriennale che ha contribuito auna nuova lettura interpretativa dell’operadel maestro di Castelfranco. Il pregevole vo-lume di Ugo Soragni, edito nel V centenariodella morte di Giorgione (1510-2010), è vo-luto e concepito con il preciso intento di nonvoler esaurire le ipotesi interpretative sul pit-tore ma di “spostare il dibattito sul terrenodella ricerca dei significati delle opere d’artepartendo dai documenti di cui si dispone”. A discapito anche di errate interpretazioniformulate per secoli e spesso di quelle “con-troverse e inattendibili” provenienti da studiprecedenti, l’autore ha portato ad ipotizzareche “i significati più reconditi dei dipinti delmaestro siano da collegare ai culti naturali acui lo stesso sarebbe stato legato e che nelRinascimento erano considerati eretici”.Della vita di Giorgione si sa poco e molte-plici sono ancora le chiavi interpretativeproposte per la sua pittura. In questo testovengono identificati legami fino a oggi in-

immagini tratte daRosalba Carriera... (in alto) Moda e arte nel Trecento... (in basso)

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sospettabili tra pittori e scuole diverse, il cuipunto in comune, secondo la tesi propostadall’autore, sarebbe proprio il culto natura-le. Nel “solco tracciato dalle ricerche” di unodei massimi esperti e studiosi del maestro,lo storico Enrico Guidoni, la ricerca condot-ta da Ugo Soragni porta sicuramente nuovalinfa agli studi sulle opere del pittore e di-mostra come il Sole ricorra frequentementein gran parte della pittura del Quattro e delCinquecento. La pubblicazione raccoglie nove saggi cheanalizzano, con dovizia di particolari espli-cativi, capolavori di Giorgione e di “suoi al-lievi ed epigoni”, quali Vincenzo Catena,Pordenone, Paris Bordon e di “artisti appa-rentemente autonomi” quali Giovanni Bel-lini, Bramantino, Cima da Conegliano. Deinove studi il contributo sul maestro a To-lentino, il cui affresco viene collocato “ac-canto alle opere giovanili maggiormente in-fluenzate dalla pittura lombarda e centroitaliana degli ultimissimi anni del XV seco-lo”, è inedito. Le indagini, le riflessioni, leipotesi interpretative sui dipinti, raccoltenei diversi documenti, fanno emergereaspetti curiosi, inquietanti, spesso intimi epersonali, celati da significati decifrabili at-traverso oggetti, posture dei personaggi epaesaggi e con “riferimenti sia diretti sia in-diretti, impiegati a seconda della possibilitàdi ostentare o, all’opposto della necessità didissimulare la propria fede ‘eretica’”. Una pubblicazione di grande rilievo cultu-rale, ricca di nuove ipotesi e argomentazio-ni avvincenti sull’opera di Giorgione e so-stenuta da un significativo apparato sia cri-tico di citazioni e note, sia di tavole a colori.| Sonia Celeghin |

DENISE MODONESI, Per una storia della meda-glistica veronese. La collezione Eugenio Forno-ni e la donazione Riccardo Cassini nel Meda-gliere dei Musei Civici, Verona, Comune diVerona, Assessorato alla Cultura, CiviciMusei d’Arte, 2010, 8°, pp. 204, ill., s.i.p.

Grazie a una generosa donazione del 2008della Fondazione Cariverona, è stato possi-bile per l’Amministrazione comunale vero-nese acquistare la raccolta delle oltre 200medaglie del numismatico Eugenio Forno-ni, provenienti in larga parte dalla collezio-ne di un nobile veronese dell’Ottocento. L’acquisizione risulta significativa per i Mu-sei Civici di Verona, perché si tratta soprat-tutto di pezzi dedicati a personaggi e avveni-menti storici della città: un piccolo tesoroper il già ricco Medagliere, il cui valore sto-rico e artistico è stato condiviso e valorizzato

negli anni a partire dalla pubblicazione diVerona illustrata, nel 1732, di Scipione Maf-fei. Esso ha inoltre potuto fregiarsi, nel 2010,del prezioso lascito dello scultore RiccardoCassini, che consta di 32 tra medaglie e mi-niature prodotte nel corso della sua carriera.A questi nuovi pezzi di Fornoni e Cassini èdedicato il presente volume, che si proponedi catalogare le due collezioni, ora parte in-tegrante del patrimonio cittadino: un pro-getto di Denise Modonesi, realizzato a coro-namento della sua trentennale esperienzanella Direzione museale.Il volume si apre proprio con un saggio diModonesi, che espone ordinatamente unricco excursus della storia della medaglisticaa Verona – dunque della storia del Meda-gliere museale – utile per apprezzare mag-giormente il catalogo (suddiviso alfabetica-mente per incisori, per quanto riguarda ipezzi del Quattro e Cinquecento; cronologi-camente e per incisori per quanto, invece,concerne le medaglie dal Sei al Novecento).Ogni esemplare presenta una scheda tecni-ca dettagliata, cui fa seguito l’illustrazionecorrispondente nelle tavole poste in calce alvolume. Un Indice analitico e un Indice degli autori,che rimanda per ogni voce a un capitolo ini-ziale di informazioni storiche, offrono noti-zie biografiche e maggiori dettagli per l’in-quadramento storico di ciascun pezzo: acompletamento di un lavoro degno di lode ecui si può sperare faccia seguito un catalogocompleto dell’intera raccolta del Museo Civi-co veronese. | Gessica Indorato |

ALESSANDRA SARCHI, Antonio Lombardo, Ve-nezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere edArti, 2008, 8°, pp. 396, ill., e 48,00.

Il volume, frutto della tesi di dottorato di ri-cerca discussa presso l’Università Ca’ Fo-scari di Venezia dalla studiosa AlessandraSarchi nel 2003, costituisce un prezioso efinissimo studio monografico riguardantela carriera artistica dello scultore AntonioLombardo (1460?-1516) tra Venezia e Ferra-ra. L’autrice indaga e ricostruisce, attraver-so un consistente ritrovamento di docu-menti archivistici, l’attività dell’artista – fi-glio di un padre divenuto famoso nella suaarte, Pietro Lombardo – andando così a col-mare anche gran parte di quel “debito” sto-rico, biografico e stilistico delle sue opere ecreandone, in tal modo, una nuova prospet-tiva. Da un’attenta disamina della fortunacritica attraverso i secoli e dalla formazioneartistica, nella bottega del padre e a fiancodell’affermato fratello Tullio, con cui andrà

immagine tratta da Giorgione e il culto del Sole...

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a condividere l’importante fase venezianacon rilevanti “commissioni di marca reli-giosa e patrizia”, emergono la maestriaespressiva e tecnica nonché la grande capa-cità compositiva di Antonio, il cui stile nonmancò d’inflenzare altri scultori d’ambitoveneto. Opera cruciale nella biografia arti-stica dello scultore, capolavoro riconosciutoin quanto firmato, ma anche caposaldo delsuo catalogo e “dai massari additata agli al-tri scultori quale esemplare da seguire”, è ilrilievo raffigurante il Miracolo del neonatoparlante per la cappella di Sant’Antonio nel-l’omonima basilica padovana, scolpito tra il1500 e la fine del 1502. “Un’opera – scriveSarchi – in cui Antonio esprime autonomiastilistica e originalità di mezzi espressivi [...]in cui i dettagli naturalistici non perdonodel tutto la loro valenza descrittiva e in cuila modulazione dei volumi e dei piani dellefigure è viva e palpitante. Il successo tribu-tato dai coevi all’opera si registra nell’asse-gnazione, di poco conseguente, allo sculto-re di una delle più importanti commissionidell’epoca: la cappella Zen in San Marco”.In quest’opera si ravvisa “un momento digrande crescita e di grande emancipazioneda parte di Antonio, sia riguardo il suo pre-cedente curriculum sia riguardo il contestoartistico della bottega Lombardo”. La datache segna una svolta della carriera artisticadello scultore è il 25 gennaio 1505, quandolo stesso riceve, “per il tramite di FrancescoMaria del Monte, banchiere, sessanta duca-ti d’oro da parte del duca”. In seguito a que-sto pagamento Lombardo avvia l’importan-te rapporto lavorativo con Alfonso I d’Este,divenendone l’artista di corte e segnandoun cambiamento radicale di posizione so-ciale, che va ad accentuare “la sua consape-volezza d’artista”. Una chiamata, quella diAntonio Lombardo a Ferrara, che cade – come sottolinea l’autrice – “sotto il segnodell’ambizione culturale di Alfonso di dis-porre dei propri artisti”. Tra le imprese arti-stiche che tengono impegnato Antonio allacorte estense, il progetto del camerino dimarmo è tra le più importanti. Di questo“studiolo di dimensioni assai ridotte, comeera nella tradizione umanistica dei luoghidi ritiro e di introspezione” la studiosa ponel’accento sul problema dell’ubicazione edell’interpretazione iconografica, passandoin rassegna anche le numerose ipotesi deglistudiosi e chiarendone, attraverso le inter-pretazioni delle fonti, l’intervento cronolo-gico dello scultore e il coinvolgimento dellostesso nella decorazione. Chiudono il volume una corposa sezionecomprendente il catalogo delle opere, il rege-sto documentario e un erudito apparato bi-bliografico e iconografico. | Sonia Celeghin |

Il Caffè Pedrocchi. La storia, le storie, a cura diPaolo Possamai e Lionello Puppi, Padova, Il Poligrafo, 2014, 8°, pp. 288, ill., e 38,00.

Un omaggio al Caffè Pedrocchi, luogo pereccellenza della città di Padova, della vita so-ciale, della mondanità gaudente, del diver-tirsi colloquiando, delle feste danzanti e an-cora, fin dalla sua creazione, salotto privile-giato per la circolazione delle idee culturali,politiche e per gli incontri degli intellettua-li. A quasi duecento anni dalla sua realizza-zione esce un pregevole volume dalle firmeautorevoli, pubblicato con il contributo del-la Fondazione Antonveneta, in un’eleganteveste grafica con un ricco apparato sia ico-nografico, sia fotografico, quest’ultimo rea-lizzato da Graziano Arici.Il libro, che si configura come un viaggio,sullo Stabilimento Pedrocchi, sull’universoumano dei suoi frequentatori nonché sulleidee pensate al Caffè, intende fare il puntodella situazione dopo un lungo, meticolosoe attento lavoro di ricerca e di studio dei cu-ratori. Un’impresa editoriale, dunque, di al-tissimo livello per la presenza di autorevolicompetenze. I saggi gettano nuova luce sul-la storia del Caffè, sul forte legame con lacittà e sulle vicende che vedono coinvolti idue grandi protagonisti: l’ambizioso Anto-nio Pedrocchi, “il caffettiere intraprenden-te” che eredita la fiorente attività paternasorta in un punto strategico della città, eGiuseppe Jappelli, ingegnere e architetto,esponente di spicco della borghesia cittadi-na che crea un edificio incredibilmenteeclettico e con il coinvolgimento di impor-tanti artisti quali Caffi, De Min e Petrelli.Frammenti di vita privata, costellata daaneddoti sconosciuti, vengono narrati congrande intensità e fervore da Giulio Mozzi.Il saggio di Piero Del Negro descrive il pro-filo della socialità padovana, la storia del“più bel caffè ridotto dell’Europa, centropropulsore della vita cittadina, dal caffèsimbolo del Risorgimento allo storico Caffèdel Novecento”. Il prezioso studio di Lionel-lo Puppi, che ripercorre minuziosamentel’iter progettuale dello Stabilimento, dise-gna un quadro appassionato, approfonditoe articolato dell’iniziativa architettonica, se-gnata dal “felice incontro di due congeniali-tà”, attraverso “l’elaborazione e la definizio-ne del progetto fino all’accettazione delloJappelli”. Il contributo di Marisa Macchiet-to ricorda le lunghe e laboriose tappe delpercorso di riqualificazione funzionale e ar-chitettonica del Caffè (1994-1999) che por-tarono al recupero dello storico Stabilimen-to, affidato, in quegli anni, all’architettoUmberto Riva e ai suoi collaboratori. Chiu-de il volume il saggio Itinerari per l’isola Pe-drocchi di Paolo Possamai, che accompagnail lettore nei locali e nelle splendide sale del

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Caffè che si susseguono “come una passeg-giata coperta” descrivendo, mirabilmente,quel “respiro autenticamente internaziona-le dell’opera jappelliana”. | Sonia Celeghin |

GIUSEPPE MORAZZONI, Maioliche e armi anti-che di Legnago, a cura di Andrea Ferrarese,Legnago (VR), Fondazione Fioroni Musei e Biblioteca Pubblica, 2010, 8°, pp. 158, ill., s.i.p.

È questo il risultato della ripubblicazione diun agile volume-guida del Museo Fioroni,scritto nel 1950 grazie alla competenza diGiuseppe Morazzoni e alla solerzia di Ma-ria Fioroni. Nel quarantesimo anniversariodella scomparsa di quest’ultima e nel sessan-tesimo della pubblicazione del volumetto, laFondazione ha dunque voluto riprendere inmano Maioliche e armi antiche di Legnago,arricchendolo di una contestualizzazioneadeguata e di inedite illustrazioni, al fine direstituirlo al pubblico in una veste ancorapiù preziosa dell’originale, la versione cheaveva avuto tanto peso culturale per il mu-seo legnaghese (che in capo a pochi anniavrebbe dato vita all’omonima Fondazione).È stato così possibile tornare a riflettere suquegli anni, dal 1948 al 1952, in cui tantafortuna avevano avuto gli innumerevoli sca-vi archeologici del sottosuolo di Legnago.A un saggio iniziale di Andrea Ferrarese,storico e direttore della Fondazione Fioroni,il volume fa seguire un’appendice documen-taria, composta di articoli comparsi in gior-nali dell’epoca e di lettere alla signorina Fio-roni da parte dell’autore del volumetto, Giu-seppe Morazzoni; segue la ristampa anasta-tica del testo originale, corredato di venti-quattro tavole illustrate.Riproporre questo volume al pubblico odier-no significa non solo celebrare l’impegnonel tempo di questa Fondazione, ma anchevalorizzare l’importanza che gli studi e l’en-tusiasmo di Maria Fioroni ebbero in un’e-poca particolare quale fu il secondo dopo-guerra italiano. I giornali del periodo dimostrarono larga at-tenzione nei riguardi delle scoperte avvenu-te a Legnago, che riportavano alla luce nu-merosi reperti recanti le prove di antichi fa-sti della città, mentre la cura con cui vennegestito il Museo Fioroni rimane motivo diorgoglio per quanti sono legati alla storia diquesto territorio. | Gessica Indorato |

BARBARA CECCATO, Breve guida all’incisioned’arte. Storia, tecniche, collezione, Adria, Mo-stra della Stampa Antica - Padova, Bottegadelle Arti, 2009, 8°, pp. 48, ill., s.i.p.

La diciannovesima edizione della Mostradella Stampa Antica Città di Adria è stataaccompagnata dalla pubblicazione di unaguida che illustra la storia e le tecniche del-l’incisione d’arte e che si presenta comeuno strumento prezioso per gli amatori del-la disciplina e per i frequentatori abituali diuna kermesse come quella tradizionalmenteospitata nella città polesana. Un agile excur-sus dal sapore didattico, che si snoda lungoi secoli, dalle origini quattrocentesche del-l’arte incisoria, con i nomi “mitici” di arti-giani quali Maso Finiguerra e MartinSchongauer, fino agli echi e alle fantasie no-vecentesche di una produzione grafica cheha visto all’opera anche celebri artisti comeMirò, Picasso e Warhol. Scrive Barbara Cec-cato, autrice del volumetto: “L’obiettivo diquesta breve guida sulla storia dell’incisio-ne è quello di permettere al pubblico di av-vicinarsi a un aspetto della produzione arti-stica, spesso tenuto in secondo piano daimanuali e dalle pubblicazioni di storia del-l’arte”. Se, da un lato, infatti, l’interesse de-gli storici dell’arte si è concentrato solita-mente sull’opera pittorica dei singoli autori,dall’altro resta vero che proprio dallo studiodei disegni e delle incisioni è possibile rica-vare informazioni utili rispetto al modo dilavorare di un artista, alla sua formazione,alla sua perizia tecnica e, forse, diventa pos-sibile scoprire un’altra “faccia”, più apparta-ta, più artigianale, ma ugualmente affasci-nante, della tradizionale produzione artisti-ca. In questo senso, la Breve guida è unostrumento che si rivolge indistintamente atutti gli appassionati d’arte e ai frequentato-ri di fiere e mostre-mercato del settore.| Sara Pierobon |

ANTONELLO NAVE, Giovanni Biasin (1835-1912).Un artista veneziano a Rovigo tra eclettismo eLiberty, con un contributo di Roberta Reale,Rovigo, Associazione culturale Minelliana,2011, 8°, pp. 122, ill., e 22,00.

Il nome di Giovanni Biasin, di cui appenadue anni fa è ricorso il centenario dellascomparsa, evoca una personalità significa-tiva: pittore e decoratore tra i più importan-ti dell’Ottocento rodigino, a lui è dedicato lostudio monografico scritto da AntonelloNave che qui si presenta, Giovanni Biasin(1835-1912). Un artista veneziano a Rovigo traEclettismo e Liberty.

Per quanto riguarda temi e ispirazioni, l’at-tività artistica di Biasin si concentra su Rovi-go, città in cui egli trovò lavoro e fortuna, sta-bilendovisi definitivamente a partire dal1863, e su Venezia, sua città natale. L’artistaviene oggi ricordato come pittore di storia,allegorie e decorazioni neoclassiche. Tutta-via, le sue opere più celebri rimangono le ve-dute veneziane, ambito nel quale spicca Pa-norama di Venezia, del 1887, creazione re-centemente restaurata e alla quale viene dataspeciale attenzione nel corredo iconograficodella pubblicazione. Come si può intuiresfogliando il volume di Nave, nei molti pa-norami veneziani la protagonista è la scenaquotidiana nella sua naturalezza e nella resanitida e dettagliata dei particolari: i soggettisono spesso imbarcazioni di vario tipo,come gondole, piroscafi, vaporetti, e cittadi-ni veneziani affaccendati nelle loro attività. Nella produzione pittorica di Biasin centra-le è anche il filone delle decorazioni, settorenel quale è d’obbligo menzionare gli affre-schi del salone di palazzo Gobatti, risalential 1863, di soggetto mitologico-allegorico,Zefiro e Flora, Cerere e Trittolemo, Bacco eArianna, Il ratto di Proserpina, e le decora-zioni al soffitto del gabinetto del sindaco diRovigo, datate invece al 1887. Tra i dipinti diBiasin che la monografia mette in risalto visono Manifestazioni notturne in Piazza Mag-giore per l’annessione del Polesine al Regno d’I-talia, del 1867, e Il ritorno a Venezia del dogeFrancesco Morosini la cui realizzazione, se-condo le fonti più attendibili, risalirebbe al1860 circa. La ricostruzione storica messa apunto da Nave ripercorre le tappe fonda-mentali del percorso pittorico di Biasin, re-stituendone non solo il profilo artistico, maanche l’immagine di uomo segnata dall’im-pegno politico, in particolare dalla parteci-pazione, sin da quando l’artista era giova-nissimo, alle imprese risorgimentali.Il volume è arricchito da un commento in-troduttivo di Antonio Romagnolo e da uncontributo di Roberta Reale contenente rag-guagli sui dieci taccuini scritti da Giovannie dal figlio Vittorio: essi contengono dise-gni, diari, annotazioni, scenografie teatrali,acquarelli. | Claudia Ruggiero |

Il Cadore nell’opera di Vico Calabrò. GentiStoria Tradizioni Leggende, Pieve di Cadore(BL), Tiziano, 2009, 8°, pp. 150, ill., s.i.p.

In occasione del settantesimo compleannodell’artista, critico e storico dell’arte bellu-nese Vico Calabrò, la Magnifica Comunitàdi Cadore ha promosso la realizzazione diquesto volume, con il contributo della Pro-

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vincia di Belluno, della Regione del Veneto,dei Comuni di Auronzo, Pieve, San Vito eValle di Cadore, nonché della ComunitàMontana Valle del Boite. Una sinergia voltaa omaggiare sia la ricca opera di Calabrò, siail territorio del Cadore, da lui celebrato nel-la maggior parte della sua produzione.Gli affreschi del bellunese spaziano dagliedifici pubblici alle abitazioni private, men-tre le illustrazioni di libri, opuscoli e rivistesono da aggiungere alla produzione di volu-mi scritti per e sul Cadore: un copioso teso-ro per la comunità locale, che lo apprezzaanche per la disinteressata generosità con laquale si è sempre dato – non mancando nep-pure di fare dono alla Biblioteca di Vigo diuna cinquantina di pubblicazioni da lui il-lustrate – meritandosi nel 2008 l’iscrizionenel “Libro d’onore” della Comunità.Numerosi i contributi, all’interno del volu-me, dedicati alla produzione e all’operato diCalabrò per il territorio bellunese, volti aomaggiare l’artista ma anche l’ambiente delCadore stesso. Il testo passa poi in rasse-gna, a guisa di catalogo, le opere dell’artistalegate ai luoghi descritti: dipinti murali, col-lezioni pubbliche, dipinti di argomento ca-dorino, libri illustrati, illustrazioni per rivi-ste, cataloghi e volumi di arte, testi per cata-loghi, mostre, lezioni e interventi pubblici.Il volume diventa così un prezioso stru-mento di conoscenza, sia per lettori appas-sionati del territorio bellunese, sia per colo-ro che, studiosi e non, fossero interessati al-l’artista. Un ordinato excursus che non con-cede nulla alla celebrazione retorica, ma sipresenta piuttosto come un sincero omag-gio all’opera di una vita. | Gessica Indorato |

Una storia dipinta. Venezia Città-Porto.Come i maggiori artisti raccontano, attraversole immagini pittoriche, eventi, navi, campi,calli, banchine, dai secoli passati ai giorni no-stri, testi di Camillo Arcuri, Laura De Fuc-cia, Alberto Ghiara, Mario Repetto, Genova,GGallery Editrice, 2009, 8°, pp. 192, ill., e 69,00.

Il volume, realizzato grazie all’Autorità Por-tuale di Venezia e al contributo di altri enti,intende narrare la realtà veneziana e del suoporto attraverso opere scelte di artisti dedi-cate alle bellezze del territorio.L’intento è quello di riscoprire e approfondi-re il connubio indissolubile tra la città e ilsuo porto, due spazi tra loro interconnessi inun delicato quanto antico equilibrio, cherende Venezia una delle città più affascinan-ti e celebrate nel mondo. Risulta così chiaral’importanza di occuparsi con scrupolo della

gestione e del controllo di questo equilibrio,con attenzione alle più moderne tecnologieche permettano di coniugare sviluppo eco-nomico e sostenibilità ambientale. Il volume indaga il fascino che la città lagu-nare ha suscitato nell’arte nel corso dellastoria, in un percorso che permette di ap-prezzarne la particolarità dalle angolazionipiù varie: sono così messi in risalto i movi-menti e i commerci marittimi, i mercati, l’at-tività di gondolieri, massaie, pescatori, con-dottieri. Il tutto sullo sfondo di una cittàscintillante di tesori, protetta da san Marcoe dall’imponenza della sua spettacolare ba-silica, ma anche brulicante di vita popolare,di processioni e celebrazioni religiose e dimaschere carnevalesche. Non mancano approfondimenti in meritoalla miseria che colpì la città in seguito al-l’invasione napoleonica e alla fine della Re-pubblica – sul finire del XVIII secolo –, ri-sultato di una crisi economica devastanteche è documentata in pitture cariche di in-quietudine e pathos.Se ne ricava un’immagine di Venezia più chemai ammaliante, mentre si riflette sull’enor-me importanza della laguna e del porto, ful-cro stesso del lustro e dell’incanto di una cit-tà così ricca di storia. | Gessica Indorato |

Giancarlo Milani. L’opera, Padova, Il Poli-grafo, 2011, pp. 140, ill., e 30.00.

Il volume propone un’esaustiva rassegnadella produzione artistica di Giancarlo Mi-lani, scultore e storico insegnante dell’Isti-tuto Statale d’Arte “Pietro Selvatico” di Pa-dova: l’esordio di Milani risale agli anniCinquanta, rivolgendosi a un’arte figurativa“che riecheggia l’arte classica, la grande le-zione rinascimentale del Donatello e deisuoi seguaci a Padova, ma anche l’intimacarica espressiva di Arturo Martini”, comebene descrive Maria Beatrice Rigobello Au-tizi in apertura del volume. Nelle stesse pa-gine viene ripercorsa la storia artistica delloscultore, che per le sue opere utilizza unavasta gamma di materiali – marmo, bronzo,legno, gesso, terracotta, cera – coerente-mente con le diverse fasi delle sue esigenzeespressive, a tratti più armoniose o più cu-biste, lineari o frammentarie. L’opera di Mi-lani, cui sono state dedicate diverse mostre,sia collettive che personali, vede anche unagrande attenzione per l’arte pubblica, conesiti talvolta monumentali e un forte inte-resse anche per l’arte sacra.La ricca rassegna fotografica delle opere del-l’autore permette di osservare direttamentela profonda evoluzione artistica dello scul-

immagini tratte daIl Cadore nell’0pera di Vico Calabrò... (in alto) Una storia dipinta... (in basso)

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tore, dagli esordi ai giorni nostri, e l’estre-ma particolarità e significatività del suo sti-le. Chiude il volume una breve serie di con-tributi scritti tra gli anni Settanta e il 2002a firma di Giancarlo Caldini, Silvana Weil-ler Romanin Jacur e Giorgio Segato, permeglio comprendere e contestualizzare lafortuna critica di Milani. | Giulia D’Amanti |

Nuove figure 3. Laboratori e atelier nell’anno2009, Venezia, Accademia di Belle Arti di Venezia, Padova, Il Poligrafo, 2010, 8°,pp. 80, ill., e 22,00.

Il volume raccoglie le opere che hanno par-tecipato, nel 2009, a un progetto didatticodell’Accademia di Belle Arti di Venezia: l’e-sposizione in una “non Mostra” di disegni,pitture, decorazioni e sculture frutto del ta-lento dei suoi giovani allievi. Il progetto ri-prende, dopo un periodo di sospensione,l’evento “Nuove Figure”, che alla fine deglianni Novanta aveva consentito all’Accade-mia e ai suoi artisti di presentarsi alla città,ottenendo visibilità e un discreto successodi pubblico; dopo un paio di edizioni, a cau-sa di alterne vicende, l’evento era stato so-speso “perdendo quella consuetudine cheavrebbe potuto istituzionalizzarlo insiemeal rapporto con i privati che si erano fatti vo-lentieri coinvolgere” (così ricorda CarloMontanaro, allora direttore dell’Accademia)e sostituito per un certo periodo da altremanifestazioni, collaterali all’EsposizioneBiennale d’Arte, quali “Atelier aperti” e“Controluce”.Il volume si divide in tre sezioni, corrispon-denti ai luoghi che hanno accolto le esposi-zioni e i lavori di gruppo: ex Ospedale degliIncurabili, la sede centrale che ospita l’ate-lier dell’Accademia; San Servolo, dove l’Ac-cademia ha trasferito gli insegnamenti rela-tivi alle nuove tecnologie, e Forte Marghera,con il capannone 35, in cui docenti e allievidei corsi di “Pittura e Decorazione” e “Dise-gno contemporaneo” avevano partecipato alprogetto “Krossing”, evento legato allaBiennale di Arti Visive. | Giulia D’Amanti |

architettura

urbanistica - paesaggio

Se vuole le racconto un episodio... posso? In-terviste su Edoardo Gellner, a cura di DanielBattistella e Nic Pinton, Belluno, IstitutoBellunese di Ricerche Sociali e Culturali,2009, pp. 184, ill., e 15,00.

La figura di Edoardo Gellner, nato a Fiumenel 1909 e attivo come architetto a Cortinad’Ampezzo a partire dagli anni Quaranta, èraccontata in questo volume da sedici testi-monianze di persone che bene lo hanno co-nosciuto, collaborando con lui alla realizza-zione di numerosi progetti o studiando lasua opera. Come spiega Roberto Dulio nel-la sua prefazione, lo studio della produzio-ne di un architetto spesso non può evitaredi confrontarsi con l’aneddotica, i raccontidi esperienze reali e di episodi più o meno“mitici”, che però spesso sono veicolo per“quell’intuizione” che, una volta verificatacon i documenti d’archivio, può essere laspinta per una nuova e inattesa lettura. In questo ambito si colloca la raccolta di in-terviste curata dall’architetto Daniel Batti-stella e dal giornalista Nic Pinton, già in col-laborazione per la realizzazione del film-do-cumentario dedicato a Edoardo GellnerBorn! Edoardo Gellner tra 1909 e 2009.Dai racconti emerge innanzitutto il caratte-re deciso di Gellner – che addirittura impo-neva al collega Carlo Scarpa ritmi conside-rati insostenibili dall’architetto veneziano,abituato a presentarsi in studio non primadelle dieci – unito a una grande risolutezzae carisma, evidente per esempio quando, inoccasione della costruzione del villaggio Enia Borca di Cadore, si rivolse direttamente aEnrico Mattei per ottenere l’interramentodei cavi elettrici, che altrimenti sarebbero ri-masti sospesi. Fortissimo è infatti nell’ar-chitettura di Gellner l’interesse per la salva-guardia del paesaggio montano, che non siattua però nella costruzione di banali imita-zioni in stile rustico, ma nell’adattamentodelle strutture a nuove esigenze e materiali.Come sottolinea nel suo intervento lo storicodell’architettura Francesco del Co, i nodi cru-ciali della produzione di Gellner sarannoproprio il rapporto con la tradizione e lacommittenza dell’Eni e di Enrico Mattei, fi-gura i cui rapporti con l’architetto devono an-cora essere studiati approfonditamente. Tra le altre interviste, si segnalano quelle aMarino Forin, Franco Mancuso, ValerianoPastor. A completare il volume, una selezio-ne di schizzi di Edoardo Gellner, dissemina-ti lungo tutta l’opera. | Arianna Volpini |

immagine tratta da Giancarlo Milani...

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Aldo Peressa. Cappella Fanti, a cura di Fran-cesco Lazzarini, foto di Daniele Domenica-li, Padova, Il Poligrafo, 2010, 4°, pp. 56, ill.,e 25,00.

Traendo ispirazione dalla necropoli di Ter-messos in Panfilia, caratterizzata da sarco-faghi sconnessi e disseminati lungo il pen-dio della montagna, Aldo Peressa progettala cappella gentilizia della famiglia Fantipresso il cimitero di Fino Mornasco, crean-do una struttura che dall’esterno apparepiena e unitaria e invece al suo interno sisvuota e si suddivide in quattro parti, indi-viduate dall’incrocio dei punti cardinali. Il richiamo all’essenzialità del modello anti-co si attua soprattutto nella scelta del mate-riale, “pietra scabra, irregolare, con la su-perficie trattata a spacco come la crosta delblocco di cava e che denuncia, insieme, neldisegno delle carotature, l’azione e la faticadel lavoro del cavatore”, come spiega Peres-sa stesso nel testo In forma di lettera com-preso nella sezione dedicata alla Genesi delprogetto. A questo uso solido e ruvido delmateriale si accosta un raffinato e studiatoutilizzo della luce, che, penetrando dall’alto,va a illuminare la struttura e in particolarmodo la parete che ospita i loculi, conferen-dole una tonalità bruna e calda. Una nota diessenzialità e pulizia è conferita dallo stiledel pavimento, ispirato alla Villa Imperialedi Katsura a Kyoto, costruito in ghiaia di fiu-me con l’inserimento di alcune lastre irre-golari in pietra nera che delineano il per-corso dall’entrata ai loculi. La genesi dell’opera qui descritta viene se-guita nel volume da una corposa sezionededicata al progetto e al susseguirsi dellesue fasi, testimoniata da schizzi e planime-trie; la parte riservata alla Struttura presen-ta poi, ancor più nello specifico, le sezionidella cappella, cui seguono le tavole che de-lineano l’utilizzo e la collocazione dei diver-si materiali – pietra, ferro e terra. Il volumeè inoltre disseminato di fotografie della cap-pella e di immagini scattate durante il pro-cedere dei lavori. | Diego Crivellari |

Musei, numero monografico della rivista“Architettiverona”, 94, XXI, 2, maggio/ago-sto 2013, 8°, pp. 130, ill., s.i.p.

L’ultimo numero di “Architettiverona”, rivi-sta quadrimestrale sul mondo e la profes-sione dell’architetto, verte sui musei dellacittà di Verona e del territorio provinciale.In particolare, si dà conto dei principali sce-nari di mutamento che oggi interessano leistituzioni museali della città scaligera: dal

rinnovamento di spazi e contenuti del Mu-seo degli affreschi alla riconversione dellacaserma di Castel San Pietro a museo, dalriordino del Museo archeologico al Teatroromano al recupero del complesso militareasburgico dove è previsto un polo musealeunitario, fino al riallestimento della Galleriad’arte moderna. La presente edizione riesce così a delineareun quadro di profondi cambiamenti che stainvestendo la rete museale del territorio ve-ronese, sia sul piano architettonico, sia suquello della gestione, sempre più privatisti-ca, della rete museale. Si tratta di uno sce-nario che il direttore Alberto Vignolo, nel-l’editoriale, non esita a paragonare all’in-treccio narrativo del celebre romanzo Se unanotte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvi-no: “che, se una notte d’inverno volesse vi-sitare i musei veronesi, si troverebbe intri-cato in una rete di linee che s’allacciano, inuna rete di linee che s’intersecano”. Al cen-tro delle riflessioni non sono solo i museiprincipali, ma anche le realtà museali piùpiccole o che si trovano dislocate nel territo-rio provinciale tra Arcole, Cologna Veneta,Legnago e San Bonifacio e che vengono nonsolo descritte ma anche considerate conuno sguardo lucido e critico.Il numero contiene, poi, un allegato dedica-to al Museo di Castelvecchio. Del Museo,che viene presentato non solo come impor-tante luogo di esposizione del patrimonioartistico veronese, ma anche come straordi-nario centro di promozione socio-culturale,si pone in evidenza il lavoro di conservazio-ne dell’opera del maestro Carlo Scarpa e direcupero di nuovi spazi all’interno del com-plesso scaligero. | Claudia Ruggiero |

UMBERTO TRAME, I luoghi della cura. Studi eprogetti per il nuovo ospedale e la Facoltà diMedicina della città di Padova, con scritti diGiovanni Bozzo, Antonio Canini, Paolo Fel-trin, Michela Maguolo, Roberto Masiero,Pierluigi Matteraglia e Maurizio Rippa Bo-nati, Padova, Il Poligrafo, 2010, 4°, pp. 240,ill., e 30,00.

Il volume è dedicato agli studi e ai progetticondotti intorno al tema del nuovo Ospeda-le e della nuova Facoltà di Medicina di Pa-dova, progetto ambizioso ma necessario peruna città che mira a modernizzarsi e valo-rizzare le proprie eccellenze, fornendo unospazio di cura e assistenza ai cittadini ade-guato e una struttura di formazione effi-ciente. Per il progetto è stata individuata l’a-rea di Padova ovest, rendendo necessariaanche una pianificazione più ampia della

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recensioni e segnalazioni

zona interessata, in modo che la strutturaospedaliera non rimanga isolata, ma vengainvece integrata nell’espansione dell’areacittadina.Il volume è suddiviso in quattro sezioni, laprima dedicata al rapporto fra sistema ospe-daliero e tessuto urbano, con interventi diUmberto Trame, Pierluigi Matteraglia, Pao-lo Feltrin e Giovanni Bozzo, seguita da unapprofondimento storico che ripercorre losviluppo dell’architettura ospedaliera a Pado-va, in Veneto e in Europa dal Settecento aoggi. La terza parte si concentra sugli studicondotti, nell’ambito di workshop e laboratoridi laurea dell’Università Iuav di Venezia, sulterreno individuato: si tratta di studi morfo-logici, pianificazione del sistema urbano del-la zona ovest della città e progetti del nuovocomplesso ospedaliero e del campus. L’ulti-ma sezione affronta invece le tipologie di di-verse strutture sanitarie, in particolare delprogetto di Le Corbusier dell’Ospedale di Ve-nezia e dell’ospedale ideale progettato dalMinistero della Sanità, passando a una let-tura comparata della disposizione degli spa-zi e dei servizi in nove differenti struttureitaliane. Chiudono il volume due appendicidedicate all’organizzazione e alla strutturadell’attuale sistema ospedaliero di Padova edella Facoltà di Medicina e Chirurgia e allaprogrammazione sanitaria della Regione del Veneto. | Diego Crivellari |

Premio architettura città di Oderzo. Dodicesi-ma edizione, a cura di Giuditta Rado, Padova,Il Poligrafo, 2011, 4°, pp. 168, ill, e 30,00.

Il Premio Architettura Città di Oderzo inda-ga dal 1997 l’architettura contemporaneanel Nordest e i suoi esiti più significativi. Inun contesto complesso, come quello delleTre Venezie, il rapido sviluppo economico ela tumultuosa crescita urbana che ne è con-seguita sono gli elementi necessariamentechiamati a confrontarsi con i valori architet-tonici e paesaggistici di un passato ricco disegni e suggestioni. L’innovazione urbani-stica, se attenta alla qualità paesaggistica,può tradursi in un miglioramento dellecondizioni di vita per l’intera popolazione. Nel volume – realizzato con il contributo diRegione del Veneto, Provincia Autonoma diBolzano e Consiglio Nazionale degli Archi-tetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conserva-tori – vengono presentati i risultati più inte-ressanti selezionati dalla giuria presiedutada Carlo Magnani, i progetti menzionati equello vincitore del primo premio: il Recu-pero del Forte di Fortezza, in provincia diBolzano, degli architetti Markus Scherer e

Walter Dietl. Ognuna delle opere menzio-nate è presentata singolarmente da un testointroduttivo redatto in doppia lingua – ita-liano e tedesco – e da un ricco apparato fo-tografico. Seguono una veloce rassegna ditutte le opere presentate e un breve riassun-to delle passate edizioni del Premio, con ri-spettivi vincitori e opere selezionate. Il vo-lume è anche un’occasione di riflessione sualcuni temi importanti legati all’architetturae al Premio: vengono infatti riportati gli in-terventi emersi nel corso della Tavola roton-da, tenutasi in quest’occasione sul tema deldialogo tra cittadino e opere pubbliche, pre-sieduta da Carlo Magnani e che ha registra-to i contributi di Marzio Favero, AlfonsoMayer, Stefano Pelliciari e Paolo Pisciotta.Viene poi proposta la riflessione, firmatadal presidente e dal comitato organizzativo,sul ruolo che il Premio si è sempre dato neiconfronti del territorio del Triveneto. Anche in questa dodicesima edizione, ilPremio Architettura Città di Oderzo si ponecome luogo privilegiato di ricerca e di pro-mozione della qualità nelle trasformazioniterritoriali, scegliendo opere ed esperienzealtamente significative di architettura, di co-struzione e ricostruzione, di conservazionee valorizzazione di paesaggi e infrastruttu-re. Ne è testimonianza il premio speciale at-tribuito in questa edizione a Villa Girasole – presentata in conclusione al volume –, co-struita dall’ingegnere Angelo Invernizzinella campagna veronese tra il 1929 e il1935, scelta come esempio di consapevolez-za e responsabilità ambientale e sperimen-tazione architettonica, unico esempio italia-no di casa girevole. Il volume è inoltre cor-redato di un inserto dedicato all’iniziativaeducativa, nata in seno al Premio, rivoltaagli alunni delle classi terze delle scuole ele-mentari di Oderzo, intitolato I bambini pro-gettano la città. | Diego Crivellari |

IGINIO BONOLDI, Dimore italiane nella tradi-zione, Padova, Il Poligrafo, 2013, 8°, pp. 335,ill., e 35,00.

Un volume da sfogliare con interesse, un al-bum di immagini da ammirare con occhiocurioso e appagato dalla bellezza di forme egeometrie. Il libro Dimore italiane nella tra-dizione raccoglie una serie di progetti rea-lizzati da Iginio Bonoldi nel corso della suaoltre cinquantennale carriera di architetto,avviata a Venezia subito dopo la laurea nel1953 sotto la guida di Luigi Vietti, al quale ilvolume è dedicato.I lavori di Bonoldi che sono qui illustrati,soprattutto ville e condomini, recano im-

pressa la sua personale tensione verso l’ori-ginale e verso la ricerca di una soluzione ar-chitettonica ogni volta diversa e varia, inbase non solo alle destinazioni d’uso ma an-che al contesto spaziale. E di contesti spa-ziali, l’operato di Bonoldi ne conosce diver-si. Nel volume la sezione delle opere è in-fatti suddivisa in undici capitoli secondo uncriterio geografico: sono presentati i lavoriscelti dall’architetto stesso – alcuni dei qua-li si possono riconoscere anche negli origi-nari bozzetti a matita – realizzati prima invarie città del Veneto e del Nordest, poi nel-la capitale, e infine anche oltralpe. L’elencoè vario e si compone prevalentemente di vil-le, abitazioni e complessi residenziali. Spic-cano per imponenza e bellezza le case edifi-cate a Cortina d’Ampezzo, nella periferia diTreviso e nel rinomato quartiere Olgiata diRoma. Oltre a lussuose dimore e raffinatiappartamenti, i lavori del progettista con-templano anche edifici commerciali e pub-blici come la scuola media di Cortina, il ri-storante “Gambrinus” a San Polo di Piave,in provincia di Treviso, l’area del golf Clubdi Galzignano Terme, in provincia di Pado-va, l’hotel “Accademia” di Verona o, ancora,il palazzo dell’Accademia navale di Livornoe l’Efibanca di Roma. La lista si chiude congli appartamenti costruiti a Udine, Goriziae in Emilia Romagna mentre un solo esem-pio, la “casa r.”, testimonia nel volume laproduzione in terra austriaca.La sezione dedicata alle opere è precedutada una conversazione, sotto forma di inter-vista, tra Bonoldi e l’architetto LucianoClaut, nel corso della quale Bonoldi toccatemi cruciali dello sviluppo del suo percorsoprofessionale e del mestiere di architetto: laformazione scolastica e universitaria, la pas-sione giovanile per l’architettura, le primeesperienze negli studi di Venezia e Roma, il rapporto con i clienti, le relazioni con gliarchitetti veneziani degli anni Sessanta. | Claudia Ruggiero |

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Sir James JebusaShannon,

In the dunes, 1910 ca

Washington,Smithsonian American

Art Museum

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Veronese inciso. Stampe da Veronese dal XVI

al XIX secolo, catalogo della mostra (Bassanodel Grappa - VI, Museo Remondini - PalazzoSturm, 14 settembre 2014 - 19 gennaio 2015),Bassano del Grappa (VI), Comune di Bassa-no del Grappa, 2014, 8°, ill., pp. 90, s.i.p.

Paolo Veronese si inserisce nella grandetradizione pittorica veneziana del XVI seco-lo. Le sue tele si caratterizzano per la pecu-liarità delle tinte brillanti e gioiose, il trattolimpido e la trasparenza delle atmosfere.Un maestro del colore, che attraverso l’esal-tazione del solo timbro cromatico è in gra-do di donare vita ed emotività alle forme, diunificarle in un tutto armonico. Su iniziati-va della Regione Veneto, l’arte del maestroPaolo Caliari è stata offerta al visitatore lun-go l’itinerario “Scopri il Veneto di Paolo Ve-ronese”, un percorso in cui si è inserita lamostra “Veronese inciso. Stampe da Vero-nese dal XVI al XIX secolo”, allestita presso iMusei Civici di Bassano del Grappa, nellaprestigiosa sede del Museo della StampaRemondini. Qui, infatti, è ospitata una co-spicua raccolta incisoria, donata alla cittàdall’ultimo erede della grande stamperia ve-neta, Giambattista Remondini.In occasione delle celebrazioni veronesiane,il personale qualificato dei Musei Civici diBassano ha individuato 126 incisioni tracalcografie e xilografie, tratte dalle opere diPaolo Veronese, delle quali una sessantinadestinate alla mostra. Tutte le incisionisono state studiate e raccolte in questo vo-lume con una breve descrizione della stam-pa e dell’opera del Veronese da cui è tratta.La completezza del catalogo si congiungecon la pregevolezza storico-artistica dell’o-perazione, che mette in luce un vero e pro-prio patrimonio composto dalle stampe deimaggiori maestri dell’incisione. Il Veroneseè infatti interpretato dal bulino e dalle ac-queforti di nomi quali Agostino Carracci,Valentin Lefevre, fino a quelli degli incisorineoclassici. Senza trascurare l’apporto didocumenti inediti sconosciuti alla critica,ma che si sono rivelati di grande valore ese-cutivo, come sottolinea nella sua nota criti-ca di apertura Giuliana Ericani. Ancora Ericani presenta il catalogo secondoil “paradosso” che l’incidere il Veroneserappresenta: un maestro del colore evocato,

copiato, tradotto (forse interpretato?) me-diante una tecnica che per definizioneesclude il colore e la morbidezza della pen-nellata. Eppure è proprio attraverso questoparadosso, raccolto con attenzione e dovizianel Museo Remondini, che il visitatore delVeronese ha l’occasione di scoprire altri au-tentici artisti che hanno condotto una magi-strale esecuzione in bianco e nero delle for-me e dell’espressività che il Veronese ma-neggiava attraverso il medium del colore.| Giulia D’Amanti |

Andrea Brustolon (1662-1732). “Il Michelan-gelo del legno”, catalogo della mostra (Belluno,Palazzo Crepadona, 28 marzo - 12 luglio 2009),a cura di Anna Maria Spiazzi, Massimo De Grassi, Giovanna Galasso, Belluno, Co-mune di Belluno - Milano, Skira, 2009, 8°,pp. 383, ill., s.i.p.

La mostra dedicata alle opere dello scultoreAndrea Brustolon (1662-1732), ospitata nel-la sede di Palazzo Crepadona a Belluno, harappresentato un evento significativo e for-temente voluto, con una serie di contri buti,patrocini e collaborazioni. Numerose sonoinfatti le realizzazioni di questo artista dis-seminate tra Belluno e Feltre; la scultura li-gnea, del resto, rappresenta una peculiaritàdistintiva del territorio. Va messo in eviden-za, inoltre, come questo professionista, chesi guadagnò l’appellativo di “Michelangelodel legno”, abbia in un certo senso anticipa-to esperienze future, prefigurando, in alcu-ne sue opere, il neoclassicismo. La caricainnovativa delle sue realizzazioni e l’atten-zione nei confronti della dimensione emo-tiva e della sfera del sacro fanno di questoartista un interprete straordinario dellascultura tra Seicento e Settecento.Il volume si articola in tre grandi sezioni.Nella prima, Saggi, figurano contributi che,con l’ausilio delle immagini, ricostruisconofelicemente alcuni aspetti fondamentali percomprendere l’opera di Brustolon. Dopouna ricognizione sugli esordi, l’attenzionesi sofferma sulla produzione di carattere re-ligioso destinata alle chiese del Bellunese.

L’attività preparatoria viene poi indagata al-l’interno di due contributi rispettivamenteincentrati sui disegni e sulle terrecotte.Vengono inoltre ricostruiti aspetti di carat-tere più generale: una ricognizione su pit-tura e scultura a Venezia all’epoca in cuiBrustolon visse consente di inquadrare me-glio la sua attività. Alcune pagine sono de-dicate ai modelli cui l’artista e altri profes-sionisti dell’arte del legno si ispirarono perrealizzare gli apparati decorativi delle loroopere. Il capitolo “Le Michel-Ange du bois”si sofferma su alcuni aspetti della fama del-lo scultore bellunese, la cui eccezionale pe-rizia fu riconosciuta da numerose persone.I dati forniti dagli archivi di famiglia vengo-no proposti al lettore nei capitoli “Cinque fi-glie di donna Caterina Brustolon” e “Primenote d’archivio attorno a uno scultore nellaBelluno tra Sei e Settecento: Andrea Bru-stolon egregius opifex”. Una sintetica de-scrizione della struttura della mostra lasciaspazio alla sezione di spicco del volume, in-titolata Opere e suddivisa secondo un crite-rio tematico.In una serie di pregevoli riproduzioni foto-grafiche vengono proposte al lettore tutte leimmagini dei pezzi ospitati all’interno delpercorso espositivo, cui si aggiungono quel-le di sculture brustoloniane situate in alcu-ne chiese del territorio. Dopo una ricogni-zione sugli esordi e su altri scultori dell’e-poca, l’attenzione si concentra sul “forni-mento Venier”, la più famosa realizzazionedi Andrea Brustolon, e sulle statue allegori-che commissionategli dalla famiglia Piloni.Alcune pagine incentrate sulla pittura dimaestri come Carpioni, Ricci, Zanchi eGiordano precedono quelle dedicate a dise-gni e terrecotte creati dall’artista bellunese eutilizzati come materiali preparatori. Dopouna rassegna di opere a soggetto devozio-nale segue una ricognizione, intitolata “Iti-nerario provinciale”, relativa alla presenzadi sculture realizzate da Brustolon in alcunechiese del Bellunese. La terza sezione, il Catalogo delle opere, pre-senta dettagliate schede descrittive inerentiai materiali (sculture, disegni, pitture) deiquali viene fornita la riproduzione fotogra-fica nella parte centrale del volume. Un’ac-curata bibliografia, completa di fonti archi-vistiche e manoscritte, contiene un utile ri-

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epilogo dei materiali informativi sull’attivitàdi Andrea Brustolon, fornendo al lettoretutte le coordinate utili per lo svol-gimento di approfondimenti personali. | Sara Pierobon |

Corot e l’arte moderna. Souvenirs et Impres-sions, catalogo della mostra (Verona, Palaz-zo della Gran Guardia, 27 novembre 2009 -7 marzo 2010), a cura di Vincent Pomarède,Venezia, Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali - Regione del Veneto - Provincia diVerona - Marsilio, 2009, 4°, pp. 278, ill.,s.i.p.

La mostra, dedicata alla pittura di Jean-Bap-tiste Camille Corot, è stata possibile graziealla sinergia tra il Comune di Verona e ilprestigioso Musée du Louvre, che ha per-messo l’istituzione di un protocollo d’intesaper una collaborazione pluriennale (fino al2015): un traguardo significativo per la de-mocratizzazione dei musei, ma anche perla politica culturale della Regione.Il catalogo si apre con quattro saggi che in-quadrano in modo approfondito la figura ela fortuna di Corot: Vincent Pomarède de-scrive gli scenari e le visioni che in sessan-t’anni di carriera “il più inimitabile pittoredi paesaggio” ha esplorato, in un’articolataricostruzione della sua vita e dell’opera; Na-thalie Michel-Szelechowska si sofferma sul-le influenze e i maestri ai quali Corot si eraavvicinato coniugando tradizione e moder-nità; Michael Pantazzi analizza l’influenzaesercitata sui contemporanei e su quanti sa-rebbero poi diventati impressionisti, fin dal-le sue prime esposizioni al Salon; ClaudeMonet, Camille Pissarro, Berthe Morisot,Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, RenéGimpel sono solo alcuni dei molti rimastiaffascinati dalla sua tecnica. David Liot trac-cia invece un confronto tra le avanguardie,che si sarebbero affermate dopo la sua mor-te, e le opere di Corot, dalle quali promanauna “dolcezza senza tempo”, una “luce par-ticolare e irreale che diluisce le forme”.La parte centrale e più consistente del volu-me è costituita dal catalogo delle opere, con-cepito e articolato in tre sezioni: “L’ultimodei classici”, Gli “ornamenti” della Natura einfine Corot. “Il primo dei moderni. Chiudo-no il volume la Cronologia delle opere e l’e-lenco delle Esposizioni. | Gessica Indorato |

Vetri dal museo Salviati. Magiche trasparenzedella donazione Tedeschi, catalogo della mo-stra (Padova, Musei Civici agli Eremitani,21 settembre - 24 novembre 2013), a cura diRosa Barovier Mentasti, Padova, Comunedi Padova - Milano, Skira, 2013, 8°, pp. 135,ill., s.i.p.

L’incanto di un’arte e la magia di una storiasegnano il carattere della mostra di vetrid’arte provenienti dal museo Salviati, ospita-ta presso i Musei Civici agli Eremitani. Il vo-lume, nato in occasione dell’esposizione,presenta il ricco catalogo di pezzi provenien-ti dalla fucina di Antonio Salviati, avvocatovicentino, capofila di quel gruppo di illumi-nati imprenditori grazie ai quali, nell’Otto-cento, l’industria del vetro d’arte a Veneziaconobbe una grande rinascita. Il catalogo si apre con un intervento diAnna Tedeschi, ultima erede di casa Salvia-ti, che ha messo a disposizione un consi-stente nucleo di vetri di sua proprietà. Neltesto l’autrice ripercorre la vicenda della ve-treria veneziana, che è anche la storia di unlungo corso di entusiasmi e passioni tra-mandati di generazione in generazione.Tutto ha inizio dall’audace impresa di An-tonio Salviati di dare vita a una fonderia cheporterà all’apertura di una sede in CanalGrande a Venezia. Alla sua morte, avvenutanel 1890, l’attività viene rilevata da Mauri-zio Camerino, giovanissimo e povero, maserio e stimato, che nel 1922 inaugura ilMuseo della vetreria, composto da una riccacollezione di vetri veneziani datati tra ilXVIII e l’inizio del XX secolo dalla quale pro-vengono i pezzi in mostra. Segue l’entratain azienda dei figli e dei nipoti di Maurizio,fino all’approdo di Anna Tedeschi. Segue un brano sulla storia della produzio-ne vetraria veneziana, a cura di Rosa Baro-vier Mentasti, che ne documenta ascesa, ca-duta e risorgimento, dalla crisi attraversatanel Settecento, determinata dalla concor-renza della vetraria inglese e boema e dallacaduta della Repubblica, alla rinascita nel-l’Ottocento, fino ad arrivare alla produzionedei designer e degli artisti del Novecento.Particolare attenzione è riservata al corag-gioso decollo di Salviati, che sin da subitomostrò di imporsi nel settore del vetro sof-fiato d’alto artigianato, costituendo unesempio sulla scia del quale avvenne il ri-lancio della vetraria veneziana nel mercatomondiale.Tra le opere illustrate nella sezione del cata-logo – 109, scelte da Tedeschi una a una –si trovano oggetti disegnati da Dino Mar-tens, che furono esposti alle Biennali del1932 e del 1934, e da Mario Deluigi, ospita-ti a quella del 1936. La riproduzione deipezzi – lumi a olio, flaconi di cristallo, cali-ci, coppe, bicchieri, urne, vasetti, elementi

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immagini tratte daAndrea Brustolon... (in alto)Vetri dal Museo Salviati... (in basso)

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cataloghi di mostre e musei

decorativi di accecante bellezza – è correda-ta da lunghe e approfondite descrizioni. | Claudia Ruggiero |

Ugo Valeri. Volto ribelle della Belle Époque,catalogo della mostra (Padova, Musei Civiciagli Eremitani, 20 aprile - 21 luglio 2013), a cura di Virginia Baradel e Federica Luser,con testi di Virginia Baradel, Federica Lu-ser, Paolo Tieto, Trieste, Trart Edizioni,2013, 4°, pp. 238, ill., f 30,00.

Ugo Valeri fu pittore e illustratore dal tem-peramento tormentato e ribelle, personalitàtra le più irrequiete e affascinanti del pano-rama artistico italiano tra Otto e Novecento.All’indomani del centenario della morte, lacittà di Padova gli ha dedicato una mostra. Ugo Valeri. Volto ribelle della Belle Époque èanche il catalogo che accompagna l’esposi-zione e che presenta una raccolta di operedel pittore, fratello maggiore del poeta Die-go, nato a Piove di Sacco nel 1873 e morto intragiche – e tuttora misteriose – circostanzea Venezia nel 1911. I lavori sono editi e ine-diti, provenienti da istituzioni museali e col-lezioni private. Di Valeri, del suo tratto svelto, del suo dise-gno dinamico, del suo sguardo fugace, ciparlano i soggetti dei suoi lavori: dalle figuresfuggenti che affollano le strade e i quartieridella città e che danno vita alla sezione La strada, agli scorci rubati di Paesaggi e Sim-bolismi, dagli interni che fotografano attimidi vita domestica di Gli affetti e Ritratti allecaricature de L’illustrazione. Completano larassegna le sezioni La favola e il sogno e Quel-le signore, il suo punto di vista sul mondofemminile. Il volume non offre solamenteuna carrellata delle opere di questo singola-re illustratore: grazie agli interventi di Fede-rica Luser, Virginia Baradel e Paolo Tieto, neporta alla luce l’originale percorso di forma-zione umano e intellettuale. Ancora, lo con-testualizza nel tempo e nello spazio in cuivisse, la Fin de siècle, e ne focalizza gli aspet-ti più caratteristici e seducenti, come la ri-cerca della vita scapigliata e bohémienne traPadova, Venezia, Milano e Bologna. Sfogliando le pagine del volume, abbiamol’impressione di cogliere perfettamente chiera davvero quest’artista “amante della stra-da”, sempre travolto da un’ispirazione chenasce dall’osservazione attenta della strada, come bene evidenzia la consistenza dellaprima delle otto sezioni tematiche, appuntoLa strada, in cui è suddiviso il catalogo delleopere. A volte è il mondo appariscente, vi-vace e gioviale dei giovani che si ritrovanonelle piazze, altre volte è quello più sempli-

ce, dimesso e quotidiano delle donne che la-vano i panni al fiume. “La strada è il suoambiente naturale”, scrive Luser nello scrit-to che precede il cuore del catalogo, La men-talità randagia.Il libro si chiude con il repertorio contenen-te 596 opere classificate per le varie tipolo-gie e tecniche artistiche esperite da Valeri,in tal senso talento versatile e polivalente: le matite, le chine, gli acquerelli, gli olii, letempere e, infine, i manifesti e le illustra-zioni per romanzi e riviste, in cui più che al-trove la vena caricaturale dell’artista appareinconfondibile. | Claudia Ruggiero |

Nobiltà del lavoro. Arti e mestieri nella pitturaveneta tra Ottocento e Novecento, catalogo del-la mostra (Stra - VE, Villa Pisani, 2 giugno -4 novembre 2012), a cura di Myriam Zerbi eLuisa Turchi, Torino, Umberto Allemandi & C., 2012, 8°, pp. 151, ill., f 24,00.

Ottimo riscontro di pubblico per la mostratematica che ha avuto luogo presso il Mu-seo Nazionale di Villa Pisani a Stra. Le cu-ratrici Myriam Zerbi e Luisa Turchi hannoincentrato la loro attenzione sul tema dei“veci mestieri de ’na volta”, così come sonostati rappresentati tra Ottocento e Novecen-to dalla pittura e dalla fotografia. Per quan-to riguarda la pittura, senza trascurare i pre-cedenti della pittura di genere, Myriam Zer-bi prende le mosse dal discorso pronuncia-to nel 1850 da Pietro Selvatico Estense al-l’Accademia di Belle Arti di Venezia, intito-lato Sulla convenienza di trattare in pitturasoggetti tolti alla vita contemporanea. In essol’autrice individua il punto di partenza delprocesso di affermazione anche nel Veneto,dopo i culti della bellezza ideale neoclassicae di quella morale romantica, di una nuovatendenza alla rappresentazione del “vero”:questo anche in considerazione dei gusti diun nuovo pubblico borghese, che sarebbestato più soddisfatto di vedere sulle tele “lelacrime e il riso sinceri del buon artigianoche non la magnanimità di Scipione”, equindi più disposto a comperare le opere“con degna mercede”. L’esposizione pittori-ca, riccamente documentata nel bel catalo-go edito da Umberto Allemandi & C., ha ri-guardato 66 dipinti provenienti da tutte leprovince venete, con una duplice attenzioneagli aspetti contenutistici e didascalici deiquadri, filo conduttore della mostra, e allepersonalità dei loro autori, di ognuno deiquali viene riportata una scheda bio-biblio-grafica notevolmente estesa: si va da moltipittori meno noti, ma non per questo menointeressanti, a nomi come Milesi, Tito,

immagini tratte daCorot e l’arte moderna... (in alto) Ugo Valeri... (in basso)

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Dall’Oca Bianca, Lancerotto e Fragiacomo.Parallelamente, in un’altra area del comples-so monumentale di Villa Pisani, è stata espo-sta, a cura di Daniele Resini, una selezione diimmagini fotografiche tratte dall’archivio diTommaso Filippi di proprietà dell’Istituto diRicovero e Educazione (IRE), atte anche achiarire la reciproca influenza fra le due artinella rappresentazione dei soggetti di generee, più in generale, della realtà percepita per lestrade e nei campi. Alla pubblicazione inte-grale delle opere fanno da cornice nel catalo-go un excursus sugli “ambulanti”, sui mestie-ri tessili a Venezia, sulle tracce rimaste nellatoponomastica, nonché cenni di storia indu-striale. | Massimo Canella |

I Basaldella. Dino, Mirko, Afro, catalogo del-la mostra (Villa Manin, Passariano di Co-droipo - UD, 27 marzo - 29 agosto 2010), a cura di Giuseppe Appella, Fabrizio D’A-mico, Marco Goldin, Treviso, Linea d’om-bra Libri, 2010, 4°, pp. 287, ill., s.i.p.

La mostra “I Basaldella. Dino, Mirko, Afro”,curata da Giuseppe Appella, Fabrizio D’A-mico, Marco Goldin e organizzata da Linead’ombra, ha presentato al pubblico circa170 opere dei tre fratelli udinesi del Nove-cento, tra dipinti di Afro e sculture di Mirkoe Dino, provenienti da importanti collezionipubbliche italiane, con la collaborazione econ i prestiti dall’Archivio Afro di Roma, edai numerosi nuclei collezionistici, familia-ri o storici, dei tre Basaldella. La grande re-trospettiva, fortemente voluta dalla RegioneFriuli Venezia Giulia e dall’Azienda specia-le Villa Manin a Passariano, è stata ospitatanelle splendide sale del maestoso comples-so secentesco. Un evento straordinario cheha consentito di onorare, ancora una volta, itre fratelli friulani, personalità artistiche difama internazionale ma profondamente le-gate alla loro terra d’origine. Nel percorso espositivo, dagli esordi comu-ni fino agli anni della maturità e a quelli tar-di, sono state presentate alcune opere inedi-te, quale corpus eccezionale nell’ambito del-l’attività artistica dei Basaldella. Un’avven-tura da cui emergono “sia la comune for-mazione friulana e veneziana degli anniVenti sia il persistere di analogie nel perio-do romano e milanese, seguendone poi ipercorsi individuali”.Le opere della mostra, tra disegni di studio,bozzetti, dipinti, sculture in rilievo e a tuttotondo, in creta, bronzo e legno, sono docu-mentate nello splendido apparato fotografi-co del catalogo dell’esposizione, che costi-tuisce un corredo iconografico di forte im-

patto, preceduto dai preziosi contributi deicuratori della mostra. I saggi ripercorronol’intera vicenda artistica del mondo affasci-nante dei tre Basaldella, d’indole diversa edivisi da differenti scelte espressive e di vitama accomunati da un “destino parallelo”,che li ha portati, pur “nell’intrecciarsi delloro lavoro creativo” e degli “stimoli reci-proci”, a diverse specificità linguistiche. Le ampie rivisitazioni bio-bibliografiche,precedute dal catalogo delle opere di Dino,Mirko e Afro e che chiudono il pregevolevolume, sono a cura di Lara Conte, BrunaFontana e Gianni Schiavon. | Sonia Celeghin |

Sironi. Lo Studio dall’Antico, catalogo dellamostra (Padova, Musei Civici agli Eremita-ni, 21 settembre - 24 novembre 2013), a cura di Virginia Baradel, Fabio Benzi, An-drea Sironi-Straußwald, Padova, Comunedi Padova - Ginevra-Milano, Skira, 2013, 8°,pp. 111, ill., s.i.p.

Una recente donazione ai Musei Civici diPadova di due opere su carta di Mario Siro-ni da parte di Andrea Sironi-Straußwald – un disegno, ispirato ai soldati dormientidella Resurrezione di Giotto alla Cappella de-gli Scrovegni, e uno studio per la decorazio-ne della parete maggiore del Liviano – haconsentito di allestire, presso la sede mu-seale, una significativa esposizione dedicataall’artista. L’evento, promosso e organizzato dall’As-sessorato alla Cultura del Comune di Pado-va e dai Musei Civici e curato da VirginiaBaradel, Fabio Benzi e Andrea Sironi-Straußwald con la direzione generale di Da-vide Banzato, presenta una rilevante sele-zione del cospicuo materiale grafico lascia-to dall’artista. Il catalogo, che accompagnal’evento, si avvale di pregevoli contributistorico-critici degli studiosi sironiani, corre-dati da un ricco apparato iconografico. Attorno alla coppia di fogli donati sono pre-sentati due gruppi di opere grafiche di as-soluta novità per il pubblico e per la critica.Opere che riportano a una delle commis-sioni pubbliche più significative nella Pado-va negli anni Trenta “alla esaltazione della‘Pittura murale’ vissuta da Sironi in quelperiodo”. “Il primo dei due gruppi – scriveSironi-Straußwald – è rappresentato dallaquasi totalità degli studi conosciuti dell’arti-sta tratti da pitture, sculture e architettureantiche, che vengono esposti accanto al di-segno giottesco”. Quanto al secondo nu-cleo, invece, esso è costituito da studi legatiall’attività di frescante. Il saggio di Benzi,profondo estimatore dell’opera sironiana, il

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cui tema dà il titolo alla mostra, offre signi-ficativi spunti di riflessione sull’arte delmaestro: l’individuazione dei modelli da cuiprovengono le figurazioni, la contestualiz-zazione delle opere, il confrontarsi con ilpassato e con la tradizione, la constatazionedell’assenza di studi dall’antico nelle operegrafiche degli anni Venti e l’addensarsi in-vece degli stessi nel Sironi muralista e teo-rico degli anni Trenta. “Studi contestualiz-zati – sottolinea Benzi – accanto all’attivitàcritica di Sironi, con una serie di articoli sulsenso dell’arte del passato”.Spetta a Virginia Baradel, insigne conosci-trice del Novecento padovano e veneto, ri-percorrere, invece, la vicenda che vide l’arti-sta coinvolto in una delle più significativecommissioni pubbliche di pittura muraledegli anni Trenta a Padova: il concorso tesoa “trasformare l’Università della città in unMuseo di arte moderna secondo gli indiriz-zi di decorazione pubblica del tempo: inter-vento che fu poi affidato a Massimo Campi-gli”. Chiude il catalogo l’intenso contributobiografico di Elena Pontiggia, un’altra gran-de studiosa sironiana, che ripercorre, conprecisione e puntualità, le tappe esistenzia-li del maestro. | Sonia Celeghin |

Virgilio Guidi. Grandi opere (1948-1983), ca-talogo della mostra (Piazzola sul Brenta -PD, Villa Contarini, 23 marzo - 30 giugno2013), a cura di Michele Beraldo, Dino Ma-rangon, Torino, Allemandi & C., 2013, 8°,pp. 133, ill., f 24,00.

Ancora una volta Villa Contarini a Piazzolasul Brenta ha aperto le porte, nelle suesplendide sale, a un’esposizione dedicata al-l’artista Virgilio Guidi, uno dei maggioriprotagonisti italiani delle vicende artistichedel XX secolo. L’evento, curato da MicheleBeraldo e Dino Marangon, promosso e so-stenuto dalla Regione del Veneto, con il con-tributo del Gruppo Euromobil, ha presenta-to al pubblico le opere di grande formatoprovenienti da collezioni private italiane cheappartengono alla produzione del secondodopoguerra. Il catalogo, il cui titolo riprendequello dell’esposizione, costituisce, attraver-so le numerose illustrazioni delle opere a co-lori e le relative schede, uno studio fonda-mentale per ripercorrere, approfondire e va-lorizzare il periodo di attività creativa delmaestro “successivamente al suo ritorno aVenezia nel dopoguerra”. Il volume, che siavvale dei significativi contributi dei curato-ri della mostra, si offre, infatti, quale stru-mento essenziale per arricchire la conoscen-za dell’attività artistica di Virgilio Guidi.

Dino Marangon, nel suo studio, si addentranell’analisi dell’opera guidiana attraversouna profonda meditazione sui temi che ca-ratterizzano la ricchezza della pittura dell’ar-tista, quali la grazia, la figurazione della bel-lezza femminile, la concezione e l’interpreta-zione della luce e dello spazio, che “sempreavranno un ruolo centrale nell’evoluzionedelle sue ricerche formali, costantementeaperte alla sperimentazione”. Michele Beral-do, nel suo saggio, affronta, sottolineando ivari risvolti nonché il dibattito critico attornoalla sua opera, la partecipazione del maestroalle Biennali di Venezia, in particolare l’edi-zione del 1954, “che segnò per lo stesso ilmomento più alto della sua carriera”, e l’e-sperienza della Biennale del 1964. Ai saggisegue un contributo critico di Salvatore La-vecchia su Guidi poeta. Chiudono il catalogogli apparati bio-bibliografici curati da FrancaBizzotto. | Sonia Celeghin |

Premio III Biennale dell’Incisione Contempo-ranea “Città di Bassano del Grappa” 2013, ca-talogo della mostra (Bassano del Grappa - VI,Museo Remondini, Palazzo Sturm, 26 apri-le - 7 luglio 2013), a cura di Giuliana Erica-ni, Federica Millozzi, Bassano del Grappa(VI), Comune di Bassano del Grappa, 2013,8°, pp. 74, ill., f 8,00.

Il catalogo è stato realizzato in occasionedella terza edizione del Premio dell’Incisio-ne Contemporanea di Bassano del Grappa2013, che rappresenta un coacervo di idee,esperienze e interpretazioni legate a quel-l’arte antica e di nicchia che è l’incisione.Nel breve volume sono presentate le operedei due autori vincitori, rispettivamente nel-la sezione Biennale e Biennale giovani – ri-servata agli under 35 – e, a seguire, i lavoriselezionati e menzionati dalla commissionegiudicatrice in funzione della scelta delleopere vincitrici. Oltre alle realizzazioni e aiprofili biografici dei due premiati, RogerBenetti, 41 anni, per il Premio Biennale,con Pleistocene I (puntasecca su plexiglass),ed Eugenia Christova, 27, per il PremioGiovani, con La danza della Vita: L’Accresci-mento (acquaforte, acquatinta, puntasecca),v’è spazio anche per gli altri 23 artisti pre-scelti dal concorso. Gli scritti di GiulianaEricani e Pier Domenico Bonomo, poi, sonouno speciale omaggio a Giorgio Trentin,considerato tra i padri dell’incisione italianacontemporanea, fondatore dell’Associazio-ne Incisori Veneti e del Premio stesso. Laparte finale della pubblicazione è dedicataad altre trenta schede di artisti e delle loroopere in mostra. | Claudia Ruggiero |

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Il mio Realismo. Bruno Breggion. Retrospetti-va, catalogo della mostra (Bassano del Grap-pa - VI, Palazzo Agostinelli, 22 dicembre2013 - 9 marzo 2014), a cura di Flavia Casa-granda, Federica Millozzi, Bassano delGrappa (VI), Comune di Bassano del Grap-pa, [2013], 8°, pp. 71, ill., f 13,00.

Bassano del Grappa ha reso omaggio a ungrande protagonista dell’arte cittadina daglianni Cinquanta, Bruno Breggion, con una si-gnificativa esposizione, promossa dall’Asses-sorato alla Cultura e Attività Museali, coordi-nata dalla direzione del Museo Civico e cura-ta da Flavia Casagranda. Una retrospettivacompleta, a suggello di un legame tra la cittàe l’artista, bassanese d’adozione. Sono oltreun centinaio le opere tra dipinti, disegni, ac-querelli e ceramiche, in gran parte inedite,provenienti da collezioni private, rintracciatee riunite grazie al lavoro certosino della cura-trice. Il catalogo dell’esposizione si apre con isaggi di Flavia Casagranda e Giuliana Erica-ni, che inquadrano con scrittura critica e ap-passionata l’intensa attività artistica di Breg-gion, ripercorrendo il contesto culturale incui si trovò a operare, la formazione e la pro-duzione, dai dipinti, ai disegni, agli affreschie all’interesse per la ceramica. Segue l’inter-vista, curata da Federica Millozzi, all’artistaNatalino Andolfatto che, con immensa no-stalgia, ricorda l’amico Bruno.Ai contributi fa seguito il catalogo vero eproprio delle opere, suddiviso in quattro se-zioni: i dipinti, gli acquerelli, i disegni e imateriali tipografici e le ceramiche.Chiude il catalogo il regesto, curato da Fla-via Casagranda, che testimonia come la pie-na attività dell’artista si sia svolta quasiesclusivamente nel Bassanese, con il suopaesaggio e con i tanti angoli del territorio.Un soggetto che rimarrà costante “lungol’intero arco della vita artistica del maestro,dalle prime esperienze accademiche, attra-verso gli studi e gli incontri veneziani, finoalla maturità”. | Sonia Celeghin |

Safet Zec. Il potere della pittura, catalogo del-la mostra (Venezia, Museo Correr, 8 mag-gio - 18 luglio 2010), a cura di Giandomeni-co Romanelli, Venezia, Fondazione MuseiCivici Venezia - Milano, Skira, 2010, 4°, pp. 96, ill., e 29,00.

Il pittore bosniaco Safet Zec, classe 1943,vive tra Sarajevo, Belgrado e Pocitelj – neipressi di Mostar – fino allo scoppio dellaguerra, che causa la distruzione di grandeparte delle sue opere – tutte quelle conserva-te nella sua abitazione-atelier – e lo costringe

a fuggire. Già artista affermato oltre che nelsuo paese pure a livello internazionale, po-tendo contare esposizioni anche in Americae Giappone, giunge così a Udine nel 1992 epoi a Venezia nel 1998, dove risiede tuttora,pur avendo riallacciato i rapporti con la suaterra dopo la fine del conflitto.Il presente volume costituisce il catalogodella mostra che la Fondazione Musei Civi-ci di Venezia ha promosso per celebrare il fascino della pittura di questo artista, “ar-tigiano del colore e delle forme, innamora-to della materia [...] che mescola e trasforma[...] in figure e immagini, in ambienti ecose” (Giandomenico Romanelli). I saggi di Romanelli e di Pascal Bonafoux il-lustrano al lettore le tecniche, le suggestio-ni e lo stile del pittore, che infonde nelle sueopere quel senso di tragicità e di misteroche ne costituisce il tratto distintivo; si os-servano così gli oggetti prescelti da Zec perle sue tele, i personaggi che attirano la suaattenzione e in particolar modo quelli chepopolano la città di Venezia: “Zec dipingeVenezia come un cesto, una sedia, una ca-micia ecc. Il suo modello non smette di es-sere l’umiltà” (P. Bonafoux).Il volume raccoglie poi nella sezione “Ope-re” tutti i dipinti presenti nella mostra: illettore può così ripercorrere le visioni, glioggetti, gli ambienti e gli incontri di Zec, inun suggestivo percorso di immagini che vada una Facciata veneziana a tavoli di coloriper pittura, da una Sedia con barattoli a bar-che ormeggiate, da figure in Partenza a capi di abbigliamento dipinti su uomini in ombra. Aida Abadzic Hodzic si soffermainvece sui nuovi temi affrontati da Zec ne-gli ultimi anni, temi che danno sempre piùun’idea di apertura e incompiutezza, ac-compagnati a livello tecnico dalla netta pre-valenza dei bianchi, dei toni freddi che deli-neano una scena sporca e spezzata.Il catalogo delle opere, che vanno grosso-modo dalla fine degli anni Novanta al pri-mo decennio degli anni Duemila, è seguitodall’elenco delle esposizioni e dei premi ri-conosciuti a Zec e da una bibliografia sele-zionata per l’approfondimento dell’opera diquesto artista tanto legato alla propria terraquanto cosmopolita. | Gessica Indorato |

Pittori chioggiotti del ’900, catalogo della mo-stra (Chioggia - VE, Museo Civico della La-guna Sud, 21 aprile - 17 giugno 2012),Chioggia (VE), Città di Chioggia, art&printeditrice, 2012, 4°, pp. 246, ill., s.i.p.

Narrare la storia e la vita di una città attra-verso lo sguardo dei suoi pittori. Un obietti-

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vo ambizioso felicemente raggiunto dal vo-lume che qui si presenta e che contiene leopere dei più importanti e noti pittorichioggiotti del Novecento. La pubblicazioneè il catalogo della mostra che si è tenuta alMuseo Civico della Laguna nella primaveradel 2012 in omaggio a una Chioggia oggi di-menticata. Attraverso i lavori dei pittori cuil’esposizione ha dato spazio, infatti, si col-gono luci, colori e aspetti di una città ormaitramontata, quella che a cavallo dei secoliOtto e Novecento era afflitta da una tre-menda situazione di povertà generale e pre-carietà politica, ma che al tempo stesso erameta privilegiata di artisti provenienti datutto il continente interessati a condurreuna ricerca sulla pittura di genere e su quel-le verista e impressionista.La rassegna dei venti artisti scelti dà modo diripercorrere la storia dell’arte figurativachioggiotta, che pare attraversata dalle piùdisparate tipologie di pittura (da quella sto-rica a quella di genere, dalla ritrattistica al revival barocco) e correnti (surrealismo,espressionismo, impressionismo, neoreali-smo, astrattismo). Del primo Novecento siricordano in particolare le significative pre-senze di Giuseppe Ponga, decoratore dellacappella del Sacro Cuore nella chiesa dei Fi-lippini, Aristide Naccari, importante illustra-tore e autore dell’altare dell’Addolorata inSant’Andrea, Carlotta Penzo, specializzatanel ritratto. Dario Galimberti, Luigi Pagan eAngelo Brombo sono invece i rappresentan-ti del “chioggismo”, quel movimento svilup-patosi tra le due guerre che tende a ritrarre illato peschereccio della città, colta appuntonel mondo tradizionale della pesca e del fol-klore. I lavori indicativi di questa correntesono, per esempio, Barca in cantiere di Ga-limberti, Barche in laguna, Pomeriggio labo-rioso di Pagan, Pescheria, La Mietitura, Mer-lettaie. Le opere di Giorgio Penzo e di Gior-gio Varisco testimoniano invece percorsiespressionisti e surrealisti che paiono evi-denti in realizzazioni quali Chioggia surrealedel primo o San Marco con le ali del secondo.Tra i pittori più interessanti e originali dellaseconda metà del Novecento cui mostra e ca-talogo hanno dato preminenza va segnalatoWalter Pregolato, celebre per le sue “ma-schere”, elementi inquietanti quanto persi-stenti dietro i quali si cela un’arte ricca dimetafore e allegorie pregne di significato.I profili professionali e biografici dei ventipittori selezionati sono preceduti da testi in-troduttivi di taglio storico e artistico scritti daSergio Ravagnan, il quale contestualizza dalpunto di vista storico le produzioni pittori-che, e Dino Memmo, che invece tratta deifervori artistici che visse Chioggia durantetutto il secolo scorso. | Claudia Ruggiero |

Finzi. Dal nero al non colore. Opere 1950-2010, catalogo della mostra (Piazzola sulBrenta - PD, Villa Contarini, 19 dicembre2010 - 20 marzo 2011), a cura di MicheleBeraldo e Dino Marangon, Venezia, Regio-ne del Veneto - Crocetta del Montello (TV),Antiga, 2010, 8°, pp. 192, ill., e 15,00.

La splendida cornice di Villa Contarini aPiazzola sul Brenta (Padova) ha ospitato l’e-sposizione dedicata alla pittura di Ennio Fin-zi, una lunga carrellata che attraversa bensessant’anni di attività artistica. Scrive Mi-chele Beraldo: “La complessità e la variabili-tà dei temi adottati da Ennio Finzi, nel corsodi più di sessant’anni di pittura, costituisco-no un caso di assoluto rilievo nel panorama,non soltanto italiano, dell’arte contempora-nea. La condotta generale del suo orienta-mento pittorico, che sin dal principio ha po-tuto manifestarsi nel campo dell’astrazione,ha visto alternarsi due modalità espressive,due diversi svolgimenti stilistici: l’uno pro-penso a definire la forma attraverso un se-gno calibrato e geometrico, l’altro inclinealla perentorietà del gesto informale”. Il catalogo ripercorre il percorso della mo-stra di Piazzola ed è anche l’occasione perripensare gli esiti di una lunga carriera arti-stica, oltre che di un’opera capace di con-servare e di inverare le proprie radici terri-toriali. Come nota Elio Armano, il valore ri-conosciuto di Finzi consiste anche nel “sa-per declinare, dentro i nuovi scenari di unamodernità che ormai ha compiuto un seco-lo buono, intuizioni e approcci al mondodella visibilità interpretata che derivano dauna peculiarità e da una sensibilità tutte ve-nete”, in modo originale e diverso da nomicome quelli di Vedova, Santomaso, Tancredi.| Gessica Indorato |

EMILIO BARACCO, Armonica-mente. Tra segnoe forma, catalogo della mostra (Padova, Gal-leria Cavour, 11 febbraio - 1° aprile 2012), Pa-dova, Comune di Padova, 2012, 8°, pp. 60,ill., s.i.p.

Il volume è il risultato degli studi e dell’in-teressamento del Comune di Padova e del-l’Assessorato alla Cultura a un grande arti-sta contemporaneo patavino, molto ammi-rato per l’abilità, l’estro e il peso culturaledella sua ricca e sempre feconda produzio-ne ben oltre i confini dell’Italia: USA, Fran-cia, Russia, Olanda, Belgio, Germania, Cinae Giappone apprezzano incuriositi l’arte diEmilio Baracco, colto pittore figlio delle Avan-guardie ma anche della classicità greca. Staproprio in questo, probabimente, il suo più

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grande punto di forza: il connubio che riescea trovare e ricreare in ogni opera tra la per-fezione della bellezza classica – con i suoicanoni precisi, eppure mai prevedibili – el’ardire e la provocazione delle lezioni futu-rista e surrealista. Il risultato è una sugge-stione tutta nuova, che si coglie nell’ammi-razione di acquerelli, disegni, sculture,gioielli: un’arte capace di scandagliare leprofondità metafisiche e le paure inconsciesenza mai smettere di stupire e ammaliare,e in cui simboli e segni di linguaggi plurimi– filosofici, naturali, artistici, misterici – simescolano per raccontare la complessitàdella mente umana e della vita.Un flusso onirico instancabile e suggestivo,quello di Baracco, in cui la mostra e il pre-sente volume intendono portarci: piccolipunti di riferimento che ritornano sempre,come le conchiglie, i prismi e i solidi geo-metrici, costituiscono una guida nel percor-so di lettura. Un’attenzione particolare è rivolta al tema del rapporto tra uomo e na-tura – motivo ancestrale nell’arte di ognitempo – e al senso di angoscia e sbigotti-mento di fronte a un’apparenza di pericolo-sa incomunicabilità.Il catalogo celebra così il virtuosismo di Baracco, corredando le prime immagini,scelte significativamente, di commenti di cri-tici. Chiudono il volume una breve biografiadell’artista e un elenco delle sue mostre te-nute in tutto il mondo. | Gessica Indorato |

Nero apparente. Silvia Braida. Primo PremioBiennale dell’Incisione Contemporanea “Cittàdi Bassano del Grappa” 2011, catalogo dellamostra antologica di Silvia Braida (Bassanodel Grappa - VI, Museo Civico, Nuovi Salo-ni, 26 aprile - 7 luglio 2013), a cura di Fede-rica Millozzi, Bassano del Grappa (VI), Co-mune di Bassano del Grappa, 2013, 8°, pp. 42, ill., s.i.p.

La breve pubblicazione nasce in rapportoalla mostra antologica di Silvia Braida, vin-citrice del Premio Biennale dell’IncisioneContemporanea di Bassano del Grappa nel2011. Con l’esposizione prima e il catalogopoi, l’artista ha avuto l’opportunità di pre-sentare al pubblico alcune delle sue opereche evocano, come anticipato in aperturadel volume da Giuliana Ericani e Carlo Fer-raro, “i raggiungimenti formali ed emotividella grande lezione di Afro”. Nel percorsoqui proposto si assiste a un fluire continuodi emozione e spiritualità che l’arte raffina-ta – e per alcuni versi misteriosa – dell’inci-sione sa trasmettere: aprono opere realizza-te con l’uso della collagraph e la tecnica del-

la puntasecca, immagini essenziali in cuiprevalgono i colori del rosso e del nero; poi,con grande creatività, seguono interventicon filo, incisioni su tessuto, murillo, cartagiapponese, materiali che diventano motoredell’espressività artistica e intellettuale. Nel-la produzione incisoria di Braida, comeemerge dagli esempi riportati nel catalogo,è costante la presenza della pittura, suo pri-mo grande amore. Nella pubblicazione si ri-portano due brevi interventi sull’arte diBraida, a cura di Piera Sgiarovello e WalterSchönenbreg, e un’intervista all’artista acura di Federica Millozzi. | Claudia Ruggiero |

Tony Cragg in 4D. Dal fluire alla stabilità / Etwas festes aus dem Strömenden, catalogodella mostra (Venezia, Ca’ Pesaro, 28 ago-sto 2010 - 9 gennaio 2011; Merano, 4 feb-braio - 29 maggio 2011), a cura di SilvioFuso e Valerio Dehò, Venezia, Marsilio,2010, 4°, pp. 194, ill., s.i.p.

Il catalogo, che raccoglie gli esiti di una mo-stra che ha avuto due suggestive colloca-zioni – Ca’ Pesaro e Merano Arte – ha unospessore scientifico, grazie ai contributi deicuratori, Silvio Fuso e Valerio Dehò, e diJon Wood, che ne fa un volume eccezional-mente prezioso per lo studio dell’opera diTony Cragg. Silvio Fuso introduce il lettorealla sua poetica: la rinuncia alla mistifica-zione, l’interrogarsi circa il senso delle cose,“l’amorevole rispetto che dovremmo porta-re nei confronti della materia in cui viviamoe che ci costituisce”, con parole dell’artista.Un’estetica colta e sofferta, che vive la scul-tura come strumento per “liberare” lo spiri-to dell’uomo – già in questo molto vicino aMichelangelo, come avremo modo di nota-re più avanti. Jon Wood ci offre, invece, unalettura psicoanalitica dell’opera di Cragg:muovendo dalla passione di Freud per ilcollezionismo di piccole sculture, in cui eglitrovava “una testimonianza tridimensiona-le di come funzionasse la mente dei nostriprogenitori”, Wood arriva a definire la con-cezione di Cragg di una scultura vissutacome “proiezione materiale di contenutipsicologici ed emotivi”, particolarmenteeloquente nel soggetto “gruppo”, ove gli ele-menti di famiglia e folla, intimità e aliena-zione possono esprimersi con maggior for-za, propria anche della cultura postbellicain cui Cragg si è formato. Valerio Dehò, in-fine, si sofferma sul rapporto di Cragg conl’antico e la tradizione scultorea, in partico-lare dal Rinascimento in poi, da una parteper lo straordinario lavoro di ricerca attornoalla plasticità, da Michelangelo a Bernini

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– le colonne tortili del Baldacchino in SanPietro, ad esempio – dall’altra per la sceltadi misurarsi con opere di grandi dimensio-ni che si proiettano nell’ambiente come“sintesi di spazio e creatività”. Un contribu-to fondamentale per comprendere la com-plessità di un artista paradossalmente tantovicino all’arte povera e alla cultura del do-poguerra, come abbiamo visto. Ma vicino auna certa tradizione classica è anche la suaprofonda ricerca di spiritualità, pur nellalaicità: un artista che “tocca i vertici del sim-bolico, sempre che si condivida il pensierodi Goethe, secondo il quale simbolico è sol-tanto ciò che corrisponde perfettamente allanatura. | Gessica Indorato |

Omaggio ad Antonio Buzzanca (1909-1995).Paesaggi e nature morte: variabili atmosfere,catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuc-kermann, 7 settembre - 6 ottobre 2013), a curadi Monica Castellarin, Silvia Datei, Padova,Editrice Elzeviro, 2013, 8°, pp. 35, ill., s.i.p.

La mostra antologica che il Comune di Pa-dova ha dedicato al pittore Antonio Buzzan-ca (1909-1995) è stata possibile grazie allacollaborazione del figlio dell’artista, Giam-paolo, che ha messo a disposizione i dipin-ti di proprietà della famiglia. Il catalogo presenta le 58 opere pittoriche dicasa Buzzanca che sono state ospitate neglispazi per esposizioni temporanee a PalazzoZuckermann. Boschi, torrenti, contrade iso-late, cieli tersi, cime innevate: a caratteriz-zare l’ispirazione dell’artista padovano è ildebole per la natura, elemento prevalentenelle scene che ritraggono baite e casolari dimontagna, prati e vallate di campagna. Neisuoi dipinti, per la maggior parte oli su telao compensato, il tema dominante è soprat-tutto il paesaggio montano dell’Agordino edella valle d’Ampezzo, ma a questi si ag-giungono anche nature morte, fiori e oriz-zonti della campagna veneta, rappresenta-zioni nelle quali è facilmente intuibile il gu-sto espressionista di Buzzanca. Non mancala celebrazione della città natale, che si tro-va ritratta nelle immagini delle Riviere, diPiazza dei Signori, di Prato della Valle e delSanto. Nella pubblicazione, oltre ai lavori dipittura, v’è spazio anche per alcune testi-monianze critiche e per un breve profilobiografico-artistico del pittore, completo diun elenco di mostre personali e collettive,oltre che di premi e riconoscimenti vari. | Claudia Ruggiero |

Raffaele Panella. L’architettura del molteplice.The architecture of multiplicity, catalogo dellamostra “Panella. Architetture per la città”(Venezia, Università Iuav di Venezia, Coto-nificio veneziano, spazio espositivo “GinoValle”, 15-30 settembre 2011), a cura di Ric-carda Cantarelli, Padova, Il Poligrafo, 2012,8°, pp. 173, ill., f 30,00.

La creatività è dote e formazione. Con la suaRaffaele Panella, architetto, docente e intel-lettuale, ha saputo dare vita a un’architettu-ra attenta al complesso rapporto con l’urba-nistica. Un tratto che mette bene in eviden-za il volume Raffaele Panella. L’architetturadel molteplice, realizzato in occasione dell’o-monima mostra allestita a Venezia nellospazio espositivo “Gino Valle” dell’Univer-sità Iuav e curata da Riccarda Cantarelli. Èproprio quest’ultima a sottolineare, nel li-bro, come l’immagine di Panella che affiorada questa esposizione sia quella di una per-sonalità complessa, nella quale sono ine-stricabili le figure dell’architetto che dà for-ma alla città, del ricercatore immerso nellarelazione teoria-prassi, ma anche nei com-plessi meccanismi istituzionali, del docentedalla vocazione didattica e, infine, dell’intel-lettuale animato dal forte impegno civile.Un percorso di studio e produzione daimolteplici risvolti, appunto, come ci indicail titolo dell’allestimento, tappa significativanella carriera dell’architetto perché segna ilritorno, dopo trent’anni di assenza, all’Uni-versità Iuav.Suddivisa in tre sezioni, e presentata in lin-gua inglese, una consistente parte del volu-me è dedicata all’esposizione delle opere, daiprogetti di riqualificazione rivolti a istituti ci-vici, scolastici e per anziani, alle strategie direcupero di importanti centri storici italiani,come l’area archeologica dei fori imperiali aRoma o piazza Sesto San Giovanni a Milano.La prima parte include lavori collocabili tra lafine degli anni Sessanta e gli inizi del Due-mila, la seconda quelli realizzati in Emilia, laterza è invece composta da cinque progetti diricerca dell’Università. Segue la “Tavola ro-tonda” che riunisce, con la coordinazione diRenato Bocchi, una serie di interventi e con-siderazioni sulla figura artistica e umana diPanella, riflettendo in particolare sull’attuali-tà della sua ricerca. Gli autori dei testi –Amerigo Restucci, Marco De Michelis, Re-nato Bocchi, Piero Ostilio Rossi, Carlo Quin-telli, Carlo Magnani, Pierluigi Grandinetti,Giovanni Iacometti – accendono il dibattitosulle nuove forme dell’architettura contem-poranea e focalizzano l’attenzione sul Panel-la architetto e studioso dei fenomeni urbani.Dal ritratto emergono la formazione allascuola di Giuseppe Samonà e la fondazionedel Gruppo Architettura insieme a Carlo Ay-monino, Guido Canella e altri, esperienze

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che riportano in primo piano il legame deldocente con la città lagunare e i suoi ultimi,e ormai lontani, anni veneziani in cui, primadi trasferirsi definitivamente a Roma, si è oc-cupato del recupero urbano e architettonicodei maggiori centri storici del Veneto.Come una sorta di sigillo in calce, a chiude-re la parte degli interventi è una testimo-nianza dello stesso Panella che invita a ri-flettere sulla vicenda architettonica italianadel secondo Novecento. | Claudia Ruggiero |

L’acqua e la luce. La fotografia a Venezia al-l’alba dell’Unità d’Italia, catalogo della mo-stra (Venezia, Palazzo Loredan, 3 marzo - 15 maggio 2011), a cura di Sara Filippin, Ve-nezia, Istituto Veneto di Scienze Lettere edArti, 2011, 8°, pp. 154, ill., f 15,00.

La mostra fotografica in occasione dellaquale è stato realizzato questo volume hainteso focalizzare, dal punto di vista dellastoria della fotografia, un’epoca fondamen-tale della storia italiana: gli anni anteceden-ti l’annessione di Venezia e del Veneto all’Ita -lia. La prospettiva scelta è quella della scenaveneziana che nell’Ottocento, per la sua ab-bacinante bellezza, è luogo privilegiato dafotografi di tutto il mondo. La pubblicazione presenta i lavori della mo-stra ripartiti in quattro nuclei. Il primo, inti-tolato “I ‘segni’ della storia nella veduta”, sipuò dire un excursus di fotografie su carta al-buminata scattate negli anni che vanno dal-l’epoca asburgica al periodo postunitario: i soggetti sono i panorami, i canali, le piaz-ze, le chiese. “Venezia e il Risorgimento”, ilsecondo insieme di immagini, ripercorre laStoria nel mito risorgimentale veneziano; a scorrere nelle pagine sono momenti collet-tivi, dai festeggiamenti in piazza San Marcoai concerti delle bande austriache e italiane.Protagonisti della sezione “Calli e corti‘sconte’” sono i veneziani del popolo, soprat-tutto donne, al lavoro o colte nei momentiprivati, in gruppo oppure sole: le vediamo ri-tratte al pozzo, in corte, mentre cuciono o in-filano perle. L’ultima brevissima sezione, “Ilcinema guarda Venezia”, è dedicata al rap-porto della città lagunare con il cinema e in-clude immagini di strumenti quali stereo-ca-mera, grafoscopio, stereovisore e vetri daproiezione provenienti dal Museo del Preci-nema di Padova. Oltre alle sezioni fotografiche, il volumecontiene degli scritti di Gian Piero Brunetta,Sara Filippin, Maurizio Rippa Bonati, Alber-to Prandi, Alberto Zotti, Carlo Montanaro. | Claudia Ruggiero |

cataloghi di mostre e musei

immagini tratte da L’acqua e la luce...

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Vittorio Matteo Corcos,Sogni, 1896

Roma, Galleria Nazionaled’Arte Moderna

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Maurice Denis, Le Muse, 1893

Parigi, Musée d’Orsay

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viaggio nelle venezie

La geografia della bellezza: paesaggi, opere d’arte, testimonianzestoriche nelle province venete.Collana realizzata su iniziativa della Regione del Veneto

Romano Tonin

La protagonista assoluta di questa splendi-da e ricchissima collana editoriale dedicataalla regione del Veneto, “Viaggio nelle Ve-nezie”, è la geografia della bellezza. Unageografia che sa parlare attraverso l’imma-gine, perché, come riflette Manlio Brusatinin uno degli interventi introduttivi, “il Ve-neto è la terra delle immagini e di tuttoquanto le belle immagini possono trasmet-tere alla vita e alla coscienza degli uomini”. In primo luogo, dunque, è una straordina-ria iconografia l’oggetto principale di questaserie di pubblicazioni, che sono parte diun’iniziativa editoriale sostenuta dalla Re-gione del Veneto con l’obiettivo di far cono-scere le bellezze naturali e artistiche dellepiù importanti città e dei loro comprensori.La collana si compone di otto tomi: il primocontiene una descrizione generale dei temiche interessano il territorio e funge da in-troduzione agli altri sette, che riguardanoinvece le singole province e le relative peri-ferie. Alle illustrazioni – fotografie del pre-sente a colori e scatti del passato in bianco enero – si accompagnano testi di interessestorico e sociale che raccontano di questaterra e della sua gente, a firma di personali-tà significative del mondo della cultura,quali Andrea Zanzotto, Giannantonio Ci-botto, Lionello Puppi e Mario Rigoni Stern.Nell’introduzione al primo volume il gior-nalista e scrittore Alvise Zorzi riscopre ilVeneto nella sua evoluzione storica dall’e-poca romana a oggi. Da quando, con l’I-stria, il Friuli, Bergamo e Brescia, formavala Regione Decima dell’impero di Augustoai primi del Quattrocento, periodo a partiredal quale è la città di Venezia a regnare,suggellando il carattere unitario della regio-ne. E ancora, dall’anno Mille, che vede sboc-ciare la potenza politica della città lagunare,

ai tempi dei Comuni e delle Signorie, carat-terizzati dalle aspre rivalità tra città, finoalla Rivoluzione francese, quando, per ope-ra dell’armata napoleonica, il territorio vie-ne colpito non solo dalla cacciata dei rap-presentanti della Serenissima, ma anchedal trafugamento di numerose opere d’arte.Nell’Ottocento a cambiare il volto delle cittàvenete è l’industrializzazione, a segnarequello delle campagne sono la fame e l’e-migrazione verso paesi lontani. Il Venetoraggiunge una certa soglia di benessere ge-nerale nella seconda metà del Novecentograzie allo spirito d’iniziativa e alla dedizio-ne al lavoro e al sacrificio, capisaldi – comescrive Zorzi – di “tutto ciò che ha fatto delVeneto, area depressa fino a cinquant’annifa, una delle aree industrialmente più avan-zate d’Europa”. Area che, sebbene dura-mente colpita dall’attuale crisi economica,riesce a trovare le forze per non capitolare.Vicenza. La provincia preziosa. Questo è il ti-tolo scelto per il volume sulla città resa fa-mosa in tutto il mondo dalle opere di An-drea Palladio. Ed è proprio il patrimonio ar-chitettonico e artistico che egli ha lasciato – dalla celebre villa “La Rotonda” al TeatroOlimpico – a costituire il cuore del valoreestetico della città. Città d’arte e di scrittori,Vicenza, con il suo nugolo di letterati: Antonio Fogazzaro, Guido Piovene, Clau-dio Parise, Mario Rigoni Stern, Luigi Mene-ghello. Il tomo a essa dedicato si concentraanche sulla rappresentazione del mondopopolare – che rispetto ad altre realtà limi-trofe si caratterizza per essere molto vivonell’osservanza della spiritualità e dell’eticadel lavoro – e sui meravigliosi paesaggi del-l’Altipiano di Asiago e delle sue montagne,teatro sanguinoso della Grande Guerra,oggi luogo di memoria collettiva.Vicenza non è l’unica città in cui ha lascia-to tracce di sé il Palladio, che ha lavorato as-siduamente anche a Treviso, dove ha realiz-zato significativi esempi di ville venete. Nel territorio trevigiano, che è illustrato neltomo Treviso. I luoghi del colore, si trovanotestimonianze d’arte di grande interesse; sipensi, per esempio, non solo alle opere delgià citato architetto, ma anche a quelle dimaestri della pittura, quali Cima da Cone-gliano e Giorgione, e della scultura comeAntonio Canova. Centrale, nel volume, è

anche l’elemento paesaggistico, come rivelala fitta presenza di fiumi e canali, e non mi-nore attenzione viene conferita allo scena-rio storico, che ci ricorda come la terra tre-vigiana, durante il primo conflitto mondia-le, sia stata anche luogo di guerra e morte.Nelle pagine del libro Padova. Città tra pie-tre e acque viene descritto un luogo emble-matico dell’amore per la cultura e il sapere,ruolo che ha ricoperto con eccellenza findalla nascita della sua università, nel Me-dioevo. Gli aspetti della città cui viene con-cesso ampio risalto riguardano la Padovadegli affreschi, in cui spiccano il Giotto del-la Cappella degli Scrovegni e il Tiziano del-la Scoletta del Santo. Certamente lo studionon dimentica la Padova delle chiese, ambi-to in cui regna incontrastata l’attrattiva perla basilica di Sant’Antonio, a oggi una dellemete di devozione popolare e pellegrinag-gio più amate d’Italia. Assieme a spazi sim-bolici della città, come Prato della Valle, laSpecola, il Caffé Pedrocchi, sono ben valo-rizzati anche i musei e le ville, che si distin-guono per le loro preziose opere d’arte.Verona. Civiltà della bellezza. Questo è l’a-spetto della città scaligera che viene privile-giato, e non è difficile comprenderne il mo-tivo. Riconosciuta dall’Unesco “patrimoniodell’umanità”, la città ospita bellezze stori-che e artistiche di alto valore, dall’Arena,scenario di celebri spettacoli lirici, alla basi-lica di San Zeno, dalla cinta muraria a Ca-stelvecchio. Nella città più romantica delVeneto arte e storia si fondono in un pre-zioso connubio che la rendono una dellemete turistiche privilegiate nella regione. Il suo nome evoca personalità indimentica-bili del mondo letterario, autori come il lati-no Catullo, cui ha dato i natali, e personag-gi intramontabili quali Romeo e Giulietta,protagonisti dell’opera di Shakespeare. Il corredo fotografico del libro non mancadi porre in evidenza incantevoli ambientinaturali, come il lago di Garda e Bolca, sitodi un importante giacimento fossilifero. Il tomo che illustra il territorio rodigino, Rovigo. Terra tra due fiumi, offre all’atten-zione del lettore uno straordinario apparatoiconografico in cui a dominare è l’immagi-ne dell’acqua. Il Polesine è caratterizzatodalla presenza dei fiumi Po e Adige e da par-ticolari aspetti naturali degni di essere cono-

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Venezia, Pellestrina, la famosa diga nota come “i murazzi”

Treviso, Palazzo dei Trecento, part. della facciata

Venezia, Canal Grande con il ponte di Rialto e, a destra, il palazzo dei Camerlenghi (sec. XVI) e le Fabbriche Vecchie di Rialto (sec. XVI)

Verona, Teatro Romano

Belluno, Torretta dell’orologio del palazzo dei Rettori e torre civica del palazzo dei Vescovi

Vicenza, La torre Bissara dalla loggia superiore della Basilica

Padova, Palazzo della Ragione, loggia e facciata su Piazza della Frutta

Rovigo, scorcio di piazza Vittorio Emanuele II

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sciuti e ammirati. Tuttavia, Rovigo non of-fre solo bellezze naturali, ma anche opere dinotevole interesse storico e artistico, comela chiesa di Santa Maria del Soccorso, detta“La Rotonda”, o le famose ville venete dis-seminate nella campagna polesana, le colle-zioni d’arte quali la pinacoteca dell’Accade-mia dei Concordi, la fitta rete museale checomprende i musei archeologici nazionalidi Adria e Fratta Polesine e il Museo deigrandi fiumi.È Venezia ad assumere un ruolo di primopiano nel panorama artistico, storico, natu-rale e delle tradizioni popolari venete. Taleaspetto viene evidenziato in modo significa-tivo dal titolo del volume a essa riservato:Venezia. Regina del mare e delle arti. Il teso-ro che rende unica al mondo questa città sifonda su un insieme di elementi: il patri-monio artistico e culturale, le vicende stori-che che la città e i suoi abitanti hanno attra-versato nei secoli, la particolare struttura ur-bana. Ai testi che narrano la storia di Vene-zia, del suo ruolo di punto d’incontro traOriente e Occidente e di quello di capitale diuno stato alla fine del XVIII secolo si affian-cano le immagini d’arte, di luoghi simboli-ci, come la basilica di San Marco, o di ope-re d’arte a firma di grandi maestri: Tinto-retto, Tiepolo, Giorgione, Tiziano. Parti delvolume sono dedicate alle isole che com-pongono il delicato ambiente lagunare e al-l’area urbana della riviera del Brenta.Infine Belluno, patria delle Dolomiti, di cuiviene messa in rilievo l’immagine di terra diconfine, capace di conservare ancora oggipaesaggi incontaminati e tradizioni popolari.Il volume dedicato a questo territorio, Bellu-no. Nel regno delle Dolomiti, contiene imma-gini di grande impatto estetico, a suggerirediversi percorsi ambientali, artistici e stori-ci che si incentrano sulle città di Feltre eBelluno, sulle opere d’arte figurativa che sipossono ammirare nelle ville e nei palazzi,sul ricordo della Grande Guerra e, natural-mente, sulle Dolomiti. Tra le montagne piùbelle del mondo è nata la storia dell’alpini-smo moderno, ed è sempre qui che l’uomo,in epoche ormai lontane, ha sperimentatol’avventura e la scoperta.

Viaggio nelle Venezie / From Veneto to Veneto, Ve-nezia, Regione del Veneto - Cittadella (PD), Bi-blos, 8 voll., 2012, 4°, ill., s.i.p. VOL. 1, pp. 447: Alvise Zorzi, Introduzione | Man-lio Brusatin, La terra delle immagini | Luigi Mal-nati, Le radici della memoria | Predrag Matveje-vic, Dal mare | Gino Benzoni, La Venezia da Mar| Giandomenico Romanelli, L’evoluzione di unacittà perfetta | Lionello Puppi, Le piazze venetenell’età della Serenissima | Loredana Olivato, Pa-lazzi e Fondachi | Caterina Furlan, Il “colore” del-le città | Donata Battilotti, Edilizia rurale e ville |Margherita Azzi Visentini, I giardini della Sere-

nissima | Pietro Marchesi, Castelli e città murate| Mario Rigoni Stern, Dal Baldo al Peralba |Giannantonio Cibotto, Il Grande Delta | PietroNonis, Le immagini della fede | Andrea Zanzotto,La memoria nella lingua.

VOL. 2: Vicenza. La provincia preziosa / The facetsof Wealth, pp. 463, ill. Pietro Nonis, Introduzione | Le origini: LoredanaCapuis, Le radici della memoria: i Veneti | Stefa-nia Pesavento Mattioli, Le radici della memoria:l’epoca romana | Sergio Bonato, Le radici dellamemoria: i Cimbri | La città preziosa: GiuseppeBarbieri, Le piazze urbane | Loredana Olivato, I palazzi urbani | Guido Beltramini, Palladio el’architettura della città | Giuseppe Barbieri, I Musei Civici | Loredana Olivato, I teatri | RemoSchiavo, I teatri municipali | Renato Zironda, I luoghi della fede | Vincenzo Fontana, Da Palla-dio a Scarpa: i ponti del vicentino | La bellezzacome senso della vita: Margherita Azzi Visentini,I giardini del vicentino | Donata Battilotti, Dai ca-stelli alle ville | L’altopiano di luce: Mario RigoniStern, Uno sguardo dall’Altipiano | Silvio Scorte-gagna, La flora vicentina | Paolo Mietto, La terra |Paolo Mietto, La montagna | Antonio Dal Lago,Elvio Cerato, Fiumi, laghi, canali | Giovanni Cap-nist, Anna Capnist Dolcetta, La civiltà della men-sa | La provincia erudita e operosa: Livia AlbertonVinco Da Sesso, Facciate affrescate: il caso Bassa-no | Paola Marini, Bassano: immagini e immagi-nario | Nadir Stringa, La tradizione ceramica nelvicentino | Paolo Cornale, I marmi, le pietre e laloro lavorazione | Bernardetta Ricatti Tavone, Lefonti e le terme | LeopoldoMagliaretta, Le filande |Giovanni Luigi Fontana, La tradizione tessile |Fernando Zampiva, Settecento anni di concia |Giovanni Luigi Fontana, Terre e culture: la grap-pa | Giovanna Baldissin Molli, L’oro: la tradizio-ne | La memoria popolare: Walter Stefani, Le festein piazza | Walter Stefani, I Caffè storici | WalterStefani, I mercati.

VOL. 3: Padova. Città tra pietre e acque / A city ofstone and water, pp. 455, ill.Alberto Andreatta, Presentazione | I tempi anti-chi: Loredana Capuis, Padova preromana | Stefa-nia Pesavento Mattioli, La città romana | FrancoSartori, La memoria di Padova nella letteraturaantica | Paola Zanovello, Da Patavinorum ac-quae a Terme Euganee | Irene Favaretto, La risco-perta dell’antico a Padova | Città tra pietre e acque:Loredana Olivato, Urbanistica e architettura nellacittà del Santo | Ludovico Bertazzo, Pellegrini aPadova, nel nome di Antonio | Giovanna Baldis-sin Molli, La Basilica del Santo e le sue opere d’ar-te | Vincenzo Mancini, La patavinitas dipinta |Elisabetta Saccomani, La devozione affrescata |Loredana Olivato, Piazze e Caffè | Padova affre-scata: Francesco Piovan, Dall’Università degliStudenti all’Università degli Studi | Lorenzo Ber-nardi, Università e mondo del lavoro: furtivi am-miccamenti | Arturo Paganelli, Una passeggiataper l’Orto Botanico di Padova | Marco Callegari,Le biblioteche storiche della città di Padova | Ivano

Paccagnella, Angelo Beolco, “Il Ruzzante”, e lalingua pavana | Ugo Mattana, Mercati dell’Otto-cento e del Novecento | Mura, ville, giardini: San-te Bortolami, Le città murate | Margherita AzziVisentini, I giardini del padovano | FrancescoG.B. Trolese, Il monachesimo nel padovano | Giu-seppe Tamburrino, La tradizione benedettina delrestauro del libro | Marco Callegari, Francesco Pe-trarca a Padova | Giovanna Baldissin Molli, I musei di Padova e del territorio | La grande pro-vincia: Francesco Carraro, Geologia di un territo-rio | Francesco Tessari, Tra Adige e Brenta, daiColli Euganei alla Laguna | Umberto Niceforo, Lerisorgive e le acque del fiume Brenta | ClaudioGrandis, L’energia dell’acqua | Giovanni Capnist,Tradizioni della cucina pavana | Tra Ottocento eNovecento: Raffaello Vergani, La lavorazione del-le cave | Giorgio Roverato, Aziende e tradizioni fa-miliari del padovano | Giorgio Roverato, L’indu-stria nel padovano.

VOL. 4: Treviso. I luoghi del cuore / A place of co-lour, pp. 463, ill.Manlio Brusatin, I quattro colori di Treviso e del-la sua marca | Le origini: Maria Elisabetta Ger-hardinger, Rinvenimenti preistorici e protostorici |Maria Stella Busana, L’antica via Postumia:Oderzo e dintorni | Elisa Possenti, L’età dei Lon-gobardi | Treviso, urbs picta: Andrea Bellieni,Treviso: architettura e sviluppo urbano | DanielaRando, Treviso nell’età medievale | Enrica Cozzi,La pittura gotica a Treviso | Tra Grappa e Piave:Francesco Carraro, Breve storia geologica del tre-vigiano | Parco Naturale Regionale del FiumeSile, Itinerario lungo il Sile | Danilo Gasparini,Broli e mulini tra Piave e Sile | Civiltà di villa:Margherita Azzi Visentini, La civiltà di villa neltrevigiano | Dario Canzian, Castelli e rocche | PierAngelo Passolunghi, Il monachesimo nel trevigia-no | Giovanna Baldissin Molli, I musei del terri-torio | I frutti della terra: Gian Maria Varanini,Civiltà del vino. Commercio, produzione e consu-mo | Albino Marchioro, Il radicchio di TrevisoRosso Tardivo, Fiore d’inverno | Giampiero Rora-to, Tradizione gastronomica del trevigiano | Le me-morie: Giacinto Cecchetto, Castelfranco Venetotra Ottocento e Novecento | Livio Vanzetto, Piave,Montello, Grappa: memorie delle due guerre | Gio-vanni Luigi Fontana, La tradizione industriale deilanifici di Follina.

VOL. 5: Verona. Civiltà della bellezza / The cultureof beauty, pp. 431, ill.Giovanna Baldissin Molli, Verona. Civiltà dellabellezza | Le origini: Francesco Carraro, La Pes-sàra di Bolca | Luciano Salzani, Nella preistoria enella protostoria | Margherita Bolla, Una passeg-giata nella Verona romana | Daniela Zumiani,Verona, «...l’Adeze lì passa» | Segni della città sto-rica: Gian Maria Varanini, Cangrande I dellaScala, Signore di Verona | Annamaria ConfortiCalcagni, Le mura raccontano la storia della città |Loredana Olivato, Michele Sanmicheli e la “CittàVeneziana” | Enrico Maria Guzzo, I tesori dei ca-nonici: la biblioteca e il museo | Gian Paolo Mar-

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chi, Scipione Maffei e il collezionismo antiquario |Ugo Soragni, Urbanistica e architettura in etàasburgica | Francesco Bletzo, Quando lo spettaco-lo anima i luoghi della storia | Anna Chiara Tom-masi, Luoghi e scenografie | I tesori dell’arte: Mar-co Agostini, Antiche testimonianze di arte sacra |Tiziana Franco, La stagione dell’arte cortese | Mar-co Agostini, «Di marmo candido e adorno d’inta-gli» | Paola Marini, Andrea Mantegna e il rinno-vamento dell’arte | Enrico Maria Dal Pozzolo, Mi-lites Christi in posa | Andrea Tomezzoli, Pitturain scuro, pittura in chiaro | Alba Di Lieto, CarloScarpa a Verona | Giovanna Baldissin Molli, Sto-ria, arte e natura nei musei veronesi | Dal monteBaldo alla Lessinia: Giacomo De Franceschi, Flo-ra e fauna dei monti Lessini | Ugo Sauro, Lessinia:teatro di pietra | Gian Paolo Marchi, Letterati eviaggiatori sul Lago di Garda | Castelli, ville e giar-dini: Gianni Perbellini, Le rocche e i castelli | Fran-cesco Monicelli, Le ville | Margherita Azzi Visen-tini, I parchi e i giardini | L’uomo e la terra: Pier-paolo Brugnoli, La fortuna del Rosso a Verona |Marino Zampieri, Feste e tradizioni gastronomi-che | Pierpaolo Brugnoli, Cultura e civiltà del vino.

VOL. 6: Belluno. Nel regno delle Dolomiti / Therealm of the Dolomites, pp. 431, ill.Anna Maria Spiazzi, Presentazione | Le anticheorigini: Elodia Bianchin Citton, La frequentazioneumana in età preistorica | Giovanna Gangemi,Dall’età del ferro alla romanizzazione | Marisa Ri-goni, Feltre, città romana | Belluno, cuore delle Do-lomiti: Marco Perale, Belluno, la bella addormen-tata | Mauro Vedana, Origini ed evoluzione dellacasa bellunese-feltrina | Marco Perale, Le Tre Cime,le Cinque Torri e il fiume | Sergio Claut, Case af-frescate a Feltre | I tesori dell’arte: Rita Bernini,Arte figurativa gotica, Marta Mazza, L’età dei Ve-cellio | Giovanna Galasso, La scultura lignea | Ser-gio Claut, Ville in territorio bellunese | La memoriadella terra: Francesco Carraro, Panorama geologi-co dal Monte Rite | Massimo Spampani, Sulletracce degli animali nel giardino delle Alpi | Nelgiardino delle Dolomiti: Massimo Spampani, Il Parco Naturale delle Dolomiti D’Ampezzo | En-rico Vettorazzo, Il Parco Nazionale Dolomiti Bel-lunesi | Stefano Illing, Recupero della memoria sto-rica nei musei di guerra | Flavio Faoro, Alpinismo:un amore antico | Le memorie storiche: Carlo Zol-dan, Riti, usanze e leggende legati al ciclo dell’anno |Gianluigi Secco, Gli arcaici carnevali della monta-gna bellunese | Iolanda Da Deppo, Conservare ilcibo: sistemi, metodi, tradizioni | Elisa Bellato, Da-niela Perco, Oggetti e luoghi: un percorso tra i mu-sei etnografici | Giovanni Larese, Il futuro ha uncuore antico.

VOL. 7: Rovigo. Terra tra due fiumi / Land betweentwo rivers, pp. 415, ill.I tempi antichi: Giovanna Gambacurta, L’età pre-romana | Enrico Zerbinati, L’età romana | Stefa-nia Malavasi, L’età moderna | La città delle rose:Sergio Garbato, Piazze, chiese e palazzi | Leobal-do Traniello, La Rotonda | Adriano Mazzetti, Latradizione dei cenacoli culturali | I tesori dell’arte:

Alessia Vedova, Le collezioni civiche d’arte | Dona-ta Samadelli, I luoghi del sacro | Pier Luigi Baga-tin, Le radici del cuore | La terra tra due fiumi: An-tonio Lodo, Adria, cuore antico del Polesine | Lu-ciano Zerbinati, Le Ville Venete in Polesine | Gio-vanna Baldissin Molli, I musei del territorio |Chiara Crepaldi, Cultura e ritualità alimentare |Tra acqua, cielo e terra: Francesco Carraro, La sto-ria del Delta del Po | Emanuela Finesso, Delta,orizzonte di acqua e terra | Emiliano Verza, La ma-gia del delta padano | Le memorie storiche: Gian-paolo Romanato, Lo “spirito libertario” nel Pole-sine | Mihran Tchaprassian, Po 1951, l’evento e lamemoria | Giorgio Tinazzi, Il Delta e il cinema.

VOL. 8: Venezia. Regina del mare e delle arti /Queen of the sea and of the arts, pp. 463, ill.Le origini: Francesco Carraro, Storia geologica del-la Laguna | Luigi Fozzati, Il primo popolamentodella Laguna | Maurizia De Min, Il territorio lagu-nare nell’Alto Medioevo | La regina del mare: Gian-domenico Romanelli, L’evoluzione di una cittàperfetta | Ettore Merkel, Otto insigni luoghi di cul-to | Margherita Azzi Visentini, I palazzi e i giar-dini di Venezia | Elisabetta Molteni, Venezia, unacittà difesa da lontano | Camillo Tonini, La carto-grafia di Venezia tra realtà e mito | I tesori dell’ar-te: Filippo Pedrocco, Venezia e i suoi pittori | Atti-lia Dorigato, I luoghi dell’arte | GiandomenicoRomanelli, La Biennale di Venezia | Carlo Mon-tanaro, Il cinema di Venezia | Le isole della Lagu-na: Attilia Dorigato, Murano e il vetro soffiato |Doretta Davanzo Poli, I merletti della Laguna |Antonio Manno, I mestieri di Venezia | La Rivieradel Brenta: Margherita Azzi Visentini, Ville e giar-dini della Riviera del Brenta | Giovanna BaldissinMolli, I musei del territorio | La terraferma: LaraSabbadin, Alle “spalle” della dominante | Giampie-ro Rorato, La tradizione gastronomica veneziana.

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Treviso, riva dei Buranelli

Vicenza, Teatro Olimpico, proscenio

Fratta Polesine, villa Davì ora Guzzon-Zanobbi

Verona, piazza dei Signori vista dal loggiato del palazzo di Cangrande

Padova, facciata del palazzo del Monte di Pietà Nuovo e angolo della loggia della Gran Guardia

Belluno, loc. San Pellegrino, villa Buzzati

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musei, biblioteche

e archivi del veneto

Gli Atti delle Giornate di studiopromosse dalla Regione del Veneto

Massimo Canella

L’art. 101 del Codice dei Beni Culturali e delPaesaggio (D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42,e successive modifiche) definisce con chia-rezza le peraltro già ben conosciute funzio-ni degli “istituti della cultura” preposti allaconservazione e alla fruizione dei beni cul-turali: museo, “una struttura permanenteche acquisisce, conserva, ordina ed esponebeni culturali per finalità di educazione e distudio”; biblioteca, “una struttura perma-nente che raccoglie e conserva un insiemeorganizzato di libri, materiali e informazio-ni, comunque editi o pubblicati su qualun-que supporto, e ne assicura la consultazio-ne al fine di promuovere la cultura e lo stu-dio”; archivio, “una struttura permanenteche raccoglie, inventaria e conserva docu-menti originali di interesse storico e ne as-sicura la consultazione per finalità di studioe di ricerca”. A fianco degli istituti l’articolocita i “luoghi della cultura”: aree e parchi ar-cheologici e complessi monumentali. Nella percezione della gente risalta l’impor-tanza del servizio offerto da questi istitutialla cittadinanza, ai territori e all’utenza, peristruzione o per diletto, e anche con atten-zione ai risvolti economici. Però la legisla-zione italiana, a differenza di altre legisla-zioni europee, è incentrata sui beni conser-vati dagli istituti e regola i servizi al pubbli-co come aspetti particolari delle tre fonda-mentali possibilità di tutela, valorizzazionee fruizione dei beni. Nel linguaggio propriodi questo contesto normativo possiamo direche l’Ente Regione: 1) esercita le funzioni amministrative e tec-nico-scientifiche di tutela dei beni librari inattuazione della normativa in merito, dicompetenza esclusiva dello Stato: esercita,cioè, le funzioni di sovrintendenza, dotatedi ampia discrezionalità tecnica, sui benidelle biblioteche come su qualsiasi altrobene culturale librario, purché non apparte-nenti allo Stato. Funzioni analoghe possonoessere esercitate su altre tipologie di beni aseguito di specifici accordi e intese, finoranon realizzati (art. 5); 2) concorre alla valorizzazione dei beni de-tenuti da istituti e luoghi della cultura o inessi presenti, anche statali, ossia alla pro-mozione della conoscenza del patrimonio edel miglioramento delle sue condizioni diutilizzazione mediante le più svariate for-me di attività. Tale miglioramento può es-

sere attuato anche sulla base di leggi regio-nali apposite, adottate nel rispetto dei princi-pi generali fissati dalle leggi dello Stato (art. 7comma 2);3) in merito alla fruizione, che il Codice at-tuale considera un’articolazione della valo-rizzazione, può intervenire in modo sussi-diario, anche con strumenti legislativi, nelladisciplina dell’organizzazione e dei servizial pubblico di musei, biblioteche, archivi eluoghi della cultura non appartenenti alloStato (art. 102, comma 2). Tra sversali alletre funzioni sono le competenze in materiadi catalogazione (art. 17).Tutela, valorizzazione e fruizione richie -dono l’impegno di professionalità specifi-che, spesso di grado assai elevato, che sisono sviluppate negli istituti di diversa tipo-logia con finalità e modalità molto differenti.L’ambito dei musei è da questo punto di vi-sta il più complesso: gli operatori hannouna formazione disciplinare artistica, stori-ca, naturalistica, scientifica o, su un pianopiù operativo, museotecnica o didattica; il loro terreno d’incontro è la museologia,che consiste nell’arte di gestire un meccani-smo complesso come il museo, quale chesia la sua specializzazione tematica. La fi-gura professionale del bibliotecario è stori-camente assai più consolidata e unitaria,anche se differiscono molto le competenzerichieste a chi gestisce il servizio di pubbli-ca lettura da quelle di chi si occupa preva-lentemente di studio, tutela e valorizzazio-ne dei beni. Negli archivi l’unitarietà delflusso documentario degli enti pubblici eprivati, dal protocollo fino all’archivio stori-co, richiede competenze aggiuntive nonsolo di storia istituzionale, ma anche di or-ganizzazione amministrativa odierna. Sonopoi cruciali, nei tre settori, competenze dif-fuse nella conservazione e nell’informatica.Malgrado la distanza nelle funzioni e nelletradizioni storiche, negli ultimi anni le or-ganizzazioni professionali degli operatoridegli istituti hanno individuato ampi spaziper dialogare non tanto sui principi disci-plinari, quanto sugli obiettivi concreti daraggiungere assieme.Fin dagli anni Novanta la Regione del Ve netoha individuato come proprio obiettivo strate-gico la costituzione in comunità degli opera-tori delle diverse tipologie di istituto, sia perottenere le conoscenze necessarie all’eserci-zio delle proprie funzioni, sia soprattutto perfavorire l’aggiornamento e la maturazioneprofessionali e, di conseguenza, l’adegua-mento delle prestazioni degli istituti aglistandard richiesti nell’epoca attuale. Taleobiettivo è stato perseguito sia mediante cor-si specifici sia, soprattutto, con la convoca-zione, ogni anno, di giornate di studio e diconfronto a tema e con la cura nella raccoltae nella pubblicazione dei relativi atti, che

hanno costituito delle vere e proprie collaneeditoriali, utilissime per la conoscenza dellerisorse culturali del Veneto, del loro assettoorganizzativo e della loro evoluzione storica.L’ambito dei musei negli anni Novanta erail più vivace e per propria natura anche ilpiù eterogeneo, e quindi il più bisognosodell’istituzione territoriale come luogo incui ritrovarsi e confrontarsi: la prima “Con-ferenza Regionale dei Musei del Veneto” siè tenuta a Venezia nei giorni 16 e 17 giu-gno 1997, e da allora al 2012 ha sempre ri-spettato una cadenza annuale, svolgendosianche a Padova, Verona, Vicenza, Treviso eRovigo. Gli atti sono stati pubblicati rego-larmente nell’anno successivo: i primi cin-que anni da Edizioni Canova di Treviso,nell’ambito delle attività di un “Osservato-rio regionale musei del Veneto” gestito conla “Fondazione Giuseppe Mazzotti per laciviltà veneta”; dal 2002 direttamente dallaRegione, con il supporto organizzativo del-la Fondazione stessa. Mentre nelle confe-renze, pur molto polifoniche, si è prestataparticolare attenzione agli aspetti gestiona-li, la sollecitudine istituzionale della Regio-ne per la funzione educativa del museo haportato all’organizzazione, dal 1997, di ap-posite “Giornate regionali di studio sullaDidattica Museale”, rivolte più agli opera-tori – anche esterni – che ai quadri diretti-vi o dirigenti, che hanno spaziato interdi-sciplinarmente in un settore meritevole dimaggiori attenzioni accademiche e di ap-propriati riconoscimenti professionali, fi-nendo col costituire per esso un punto diriferimento a livello nazionale.Le professionalità più omogenee nell’ambi-to delle biblioteche avevano un luogo diconfronto organizzato nell’AssociazioneItaliana Biblioteche (AIB), qualificatissimoed efficiente quanto, secondo quel che eradiventato un luogo comune, a rischio di au-toreferenzialità in mancanza di interlocuto-ri adeguati. Un dialogo proficuo con la Re-gione è stato avviato con le “Giornate dellebiblioteche del Veneto” di Venezia del1999, che sono poi proseguite con cadenzaregolare fino al 2012. La raccolta e la pub-blicazione degli atti è cominciata con leGiornate di Abano Terme del 12 e 13 no-vembre 2004, cruciali per la definizionedelle linee di politica bibliotecaria seguitesuccessivamente con impegno dalla Regio-ne, e ha documentato l’alternarsi dei temidella cooperazione tecnologica e interistitu-zionale, a partire dalla promozione del Ser-vizio Bibliotecario Nazionale (SBN), conquelli dell’esercizio attivo delle funzioni ditutela del nostro splendido patrimonio li-brario. Non è rimasta memoria scritta deicontributi comunicati nelle edizioni prece-denti, svoltesi, oltre che a Venezia, a Pado-va, Vicenza e Belluno.

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Il settore degli archivi è stato più problema-tico da organizzare, per l’assoluta fram-mentazione del panorama istituzionale(ogni istituzione ha un archivio), per la giàricordata incidenza degli aspetti organizza-tivi e giuridici e per l’obiettiva preponde-ranza degli Archivi di Stato, a fronte di unafrequente sottovalutazione della materia daparte degli enti locali. La Regione del Vene-to, organizzatasi bene e tempestivamenteper quanto riguarda i propri archivi, ha co-struito un rapporto con l’Università di Pa-dova, l’associazione professionale e il Mini-stero per i Beni e le Attività Culturali, neisuoi uffici centrali e nella Soprintendenzaarchivistica del Veneto, tale da consentire,nella “Giornata regionale degli archivi” diVenezia del 25 novembre 2011, la presenta-zione del prototipo di un innovativo Siste-ma Informativo Archivistico Regionale(SIAR), perfettamente interoperabile coi si-stemi informativi ministeriali. Gli atti dellagiornata sono stati pubblicati nel 2012 coltitolo Memoria e innovazione. Nuovi stru-menti / Nuove esigenze.Non resta che augurarci che, anche nellemutate circostanze che stiamo vivendo, laRegione riesca, magari in forme nuove, adassicurare la continuità di una sua presenzasul piano dell’analisi e delle proposte, che siè dimostrata in questi anni assai utile allosviluppo partecipato del settore dei serviziculturali. I volumi delle collane degli attinon sono reperibili in commercio, ma sonomolto presenti nelle biblioteche pubbliche:si consiglia di individuarne la localizzazio-ne tramite le schede consultabili nell’Opacdel Servizio Bibliotecario Nazionale - SBN

(h t tp : / /www.sbn . i t /opacsbn/opac/iccu/free.jsp).

I. Atti delle Conferenze regionali dei Musei del Veneto

1. Gestione e formazione nei musei del Veneto: 1a Conferenza Regionale dei Musei del Veneto(Venezia 16-17 giugno 1997), a cura di Luca Bal-din, Treviso, Canova, 1998, 8°, pp. 175, ill., s.i.p.

2. Promuovere il museo. Atti della II. Conferenza Re-gionale dei Musei del Veneto (Vicenza, PalazzoChiericati, 15-16 settembre 1998), a cura di LucaBaldin, Treviso, Canova, 1999, 8°, pp. 191, s.i.p.

3. Il sistema museale veneto. Atti della III. Confe-renza Regionale dei Musei del Veneto (Verona, 21-22 settembre 1999), a cura di Luca Baldin,Treviso, Canova, 2000, 8°, pp. 314, s.i.p.

4. Il museo dalla parte del visitatore. Atti della IV.Conferenza Regionale dei Musei del Veneto (Trevi-so, 21-22 settembre 2000), a cura di Luca Baldin,Treviso, Canova, 2001, pp. 208, ill., 8°, s.i.p.

5. Progettare il museo. Atti della V. Conferenza Re-gionale dei Musei del Veneto (Padova, 24-25 set-

tembre 2001), a cura di Luca Baldin, Treviso,Canova, 2002, 8°, pp. 117, ill., s.i.p.

6. Un museo su misura: gli standard museali el’applicazione locale. Atti della VI. Conferenza Re-gionale dei Musei del Veneto (Rovigo, CentroCongressi del Cen. Ser. 23-24 settembre 2002),Venezia - Mogliano Veneto, Regione del Veneto -Arcari Editore, 2003, 8°, pp. 159, s.i.p.

7. ’900 ed oltre: l’Italia dei musei e la produzioneartistica contemporanea. Atti della VII. ConferenzaRegionale dei Musei del Veneto (Venezia, Fonda-zione Querini Stampalia, 29-30 settembre2003), Venezia, Regione del Veneto, 2004, 8°,pp. 163, ill., s.i.p.

8. I musei veneti in Europa: esperienze, opportuni-tà, strumenti. Atti della VIII. Conferenza Regiona-le dei Musei del Veneto (Padova, Università deglistudi, 27-28 settembre 2004), Venezia, Regionedel Veneto, 2005, 8°, pp. 158, ill., s.i.p.

9. Dai principi agli impegni in agenda: politiche pergli standard nei musei. Atti della IX. Conferenza Re-gionale dei Musei del Veneto (Venezia, Vega, 1 di-cembre 2005; bbcc Expo 9. Salone dei beni e del-le attività culturali, Sala Rossa, 2 dicembre 2005),Venezia, Regione del Veneto, 2006, 8°, pp. 206,s.i.p.

10. Musei tra due millenni: per i dieci anni dellaConferenza regionale dei Musei del Veneto. Attidella X. Conferenza Regionale dei Musei del Veneto(Venezia, Chiesa di San Vidal, 30 novembre2006; bbcc Expo 10. Salone dei beni e delle atti-vità culturali, 1 dicembre 2006), Venezia, Re-gione del Veneto, 2007, 8°, pp. 164, ill., s.i.p.

11. Il collezionismo privato nella fruizione pubbli-ca: quando il museo è presidio di tutela e promoto-re di valorizzazione. Atti della undicesima Confe-renza Regionale dei Musei del Veneto (Venezia,Museo Civico di storia naturale, 29 novembre2007; bbcc Expo 11. Salone dei beni e delle atti-vità culturali, 30 novembre 2007), Venezia, Re-gione del Veneto, 2008, 8°, pp. 119, ill., s.i.p.

12. La città nel museo, il museo nella città: docu-mentare il presente tra identità civiche e nuove re-lazioni urbane. Atti della dodicesima ConferenzaRegionale dei Musei del Veneto (Venezia, Univer-sità Iuav di Venezia, 24 novembre 2008), Vene-zia, Regione del Veneto, 2009, 8°, pp. 119, ill.,s.i.p.

13. Il museo fuori di sé: i diversi mo(n)di dell’artecontemporanea tra città e territorio. Atti della tre-dicesima Conferenza Regionale dei Musei del Ve-neto (Venezia, Teatro Piccolo Arsenale, 13 no-vembre 2009), Venezia, Regione del Veneto,2010, 8°, pp. 173, ill., s.i.p.

14. Il museo dentro il museo: i meccanismi com-plessi di una moderna istituzione culturale. Attidella quattordicesima Conferenza Regionale deiMusei del Veneto (Venezia, Sale Monumentalidella Biblioteca Nazionale Marciana, 13 dicem-bre 2010), Venezia, Regione del Veneto, 2011,8°, pp. 95, ill., s.i.p.

15. Gestire in rete il patrimonio culturale. Atti del-la quindicesima Conferenza Regionale dei Museidel Veneto (Vicenza, Palazzo Leoni Montanari,12 dicembre 2011), Venezia, Regione del Vene-to, 2012, 8°, pp. 176, ill., s.i.p.

La prospettiva dell’edizione del 2011, svoltasi aVicenza, Palazzo Leoni Montanari, in data 14 di-cembre, è stata quella della gestione in rete: siadal punto di vista tecnologico (Giulia Pretto eMatteo Lorenzini hanno illustrato gli esiti delprogetto MuseiD/Italia per un’anagrafe nazio-nale online dei musei e dei luoghi della cultura),sia soprattutto dal punto di vista istituzionale.Nella sessione della mattina, tradizionalmentevotata agli inquadramenti teorici, Luigi M. DiCorato della Fondazione Musei Senesi e LucaBaldin di Fondazione Mazzotti hanno affronta-to le problematiche inerenti alle nozioni di rete,sistema e distretto e alle loro declinazioni prati-che; Claudio Bocci di Federculture quello deimodi per promuovere una progettualità gestio-nale di sistema; Pasquale Seddio, aziendalistadell’Università del Piemonte Orientale, ha trat-tato il tema della verifica del grado di sostenibi-lità economico-finanziaria di tali progetti. Nelpomeriggio sono state illustrate svariate espe-rienze o proposte di gestione sistemica: fra i polidi eccellenza, attrattivi di interessi significativial di là dei confini territoriali (Paola Marini);nell’ambito di Unioni di Comuni (Daniele Vi-sconti dell’Unione dei Comuni Amiata Val Nor-cia); fra istituti gestiti dallo stesso ente territo-riale (Marilena Varotto dei Musei Civici di Pa-dova); nel quadro delle politiche culturali di ungrande istituto di credito (Antonio Massari diIntesa San Paolo con le sue gallerie di Vicenza,Milano e Napoli); come forma di esercizio dellefunzioni istituzionali delle fondazioni bancarie(Fabio Achilli di Fondazione Venezia). La rela-zione introduttiva di Aurora Di Mauro dà unquadro completo delle iniziative della Regioneper creare e mantenere un livello sistemico re-gionale del mondo museale idoneo ad assicura-re l’aggiornamento professionale, il migliora-mento qualitativo e la creazione di una comuni-tà di operatori: azione di cui le conferenze deimusei, come momenti di monitoraggio di in-formazione e proposta, sono state forse il puntodi forza maggiore. | Massimo Canella |

II. Giornate della didattica museale

1. Giornata regionale della didattica museale. Set-tore archeologia. Atti del Convegno (Concordia Sa-gittaria, Sala del Cinema comunale, 18 ottobre1997), a cura di Pierangela Croce Da Villa eAlessandra Menegazzi, [Portogruaro: Lit. Villot-ta & Bergamo], 1999, 8°, pp. VIII-71, ill., s.i.p.

2. Il museo come laboratorio per la scuola: per una di-dattica dell’arte. Terza Giornata di studio sulla di-dattica museale (Padova, Accademia Galileiana, 12 novembre 1999), a cura di Mirella Cisotto Na-lon, Padova, Il Poligrafo, 2000, 8°, pp. 173, ill.,s.i.p.

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3. La memoria delle mani sapienti: i musei etno-grafici e la tradizione degli antichi mestieri. IV. Giornata Regionale di studio sulla DidatticaMuseale (Schio - Vicenza, Aula Magna, IstitutoITIS, 10 novembre 2000), Venezia, Regione delVeneto, 2001, 8°, pp. 119, ill., s.i.p.

4. Le professionalità della didattica museale: oltrela formazione, verso il riconoscimento. Atti della V. Giornata Regionale di studio sulla didattica mu-seale (Venezia, Museo di Ca’ Rezzonico, 30 otto-bre 2001), a cura di Luca Baldin, Treviso, Cano-va, 2002, 8°, pp. 115 + 1 tav., s.i.p.

5. L’attività didattica nel cuore del museo: gli atto-ri e i modelli di gestione. Atti della VI. Giornata re-gionale di studio sulla didattica museale (Verona,palazzo della Gran Guardia, 18 novembre2002), Venezia, Regione del Veneto, 2003, 8°,pp. 111, ill., s.i.p.

6. Il museo come luogo dell’incontro: la didatticamuseale delle identità e delle differenze. Atti dellaVII. Giornata regionale di studio sulla didatticamuseale (Vicenza, Palazzo Opere Sociali, 24 no-vembre 2003), Venezia, Regione del Veneto,2004, 8°, pp. 127, s.i.p.

7. Il museo nel territorio e nell’ambiente: ricerca,tutela, didattica, formazione. Atti della VIII. gior-nata regionale di studio sulla didattica museale(Venezia, Auditorium Santa Margherita, 22 no-vembre 2004), Venezia, Regione del Veneto,2005, 8°, pp. 103, ill., s.i.p.

8. I musei incontrano il mondo degli adulti. Meto-di ed esperienze di lifelong learning. Atti “Musei elifelong learning: esperienze educative rivolte agliadulti nei musei europei” (Bologna, Sala Audito-rium della Regione Emilia-Romagna, 17-18 otto-bre 2005). Atti IX Giornata Regionale di studiosulla Didattica Museale. “L’età matura del museo.Incontro con i mondi degli adulti” (Rovigo, Acca-demia dei Concordi, 7 novembre 2005), Vene-zia-Bologna, Regione del Veneto - IBC RegioneEmilia-Romagna, 2006, 8°, pp. 191, s.i.p.

9. La villa come risorsa educativa: esperienze e pro-spettive per una didattica tra museo e territorio.Atti della X. Giornata regionale di studio sulla di-dattica museale (Levada di Piombino Dese - PD,Villa Marcello, 25 settembre 2006), Venezia,Regione del Veneto, 2007, 8°, pp. 120, ill., s.i.p.

10. Comunicare l’archeologia: ricerca e interazionein dieci anni di didattica. Atti della XI. GiornataRegionale di studio sulla Didattica Museale (Este -PD, Museo Nazionale Atestino, 24 settembre2007), Venezia, Regione del Veneto, 2008, 8°,pp. 150, ill., s.i.p.

11. Educare nella città cosmopolita: culture senzaquartieri per una didattica museale del dialogo.Atti della XII. Giornata regionale di studio sulla di-dattica museale (Vicenza, Palazzo Chiericati, 22 settembre 2008), Venezia, Regione del Ve-neto, 2009, 8°, pp. 143, ill., s.i.p.

12. Fare spazio: le relazioni educative nell’arte con-temporanea. Atti della XIII. Giornata regionale di

studio sulla didattica museale (Venezia, Fonda-zione Querini Stampalia, 2 ottobre 2009), Vene-zia, Regione del Veneto, 2010, 8°, pp. 127, ill.,s.i.p.

13. Dire e fare didattica: strumenti per la progetta-zione e la valutazione delle attività educative neimusei. Atti della XIV. Giornata regionale di studiosulla didattica museale (Venezia, 14. bb.cc. Expo,Salone dei Beni e delle Attività Culturali, 3 di-cembre 2010), Venezia, Regione del Veneto,2011, 8°, pp. 120, ill., s.i.p.

14. Oltre il silenzio delle cose: professionisti in dia-logo per la comunicazione educativa dei musei. Attidella XV. Giornata regionale di studio sulla didatti-ca museale (Montebelluna - TV, Auditorium Bi-blioteca Civica, 14 novembre 2011), Venezia, Re-gione del Veneto, 2012, 8°, pp. 175, ill., s.i.p.

Elevato il livello culturale di questa Giornatamontebellunese, progettata da Aurora Di Mauroe Monica Celi, che sembra tirare le fila di moltipercorsi tracciati nell’ultimo quindicennio inmateria di educazione scolare e degli adulti e dicomunicazione verbale e allestitiva. La mattina-ta, dopo interventi istituzionali tutt’altro che ba-nali di Angelo Tabaro e del sindaco Marzio Fa-vero, può essere divisa in quattro parti: la prima,con le comunicazioni di allestimenti o riallesti-menti museali innovativi di altre regioni del Tri-veneto (rispettivamente il Museo Retico di San-zeno in Val di Non per il Trentino e il MuseoGeologico della Carnia di Ampezzo per il Friu-li); la seconda, con riflessioni di esponenti direaltà d’avanguardia a livello nazionale (MariaXanthoudaki del Museo Nazionale della Scienzae della Tecnologia di Milano e Martina De Lucadella Galleria nazionale d’arte moderna diRoma); la terza, con la comunicazione di ricer-che universitarie venete su temi della didatticamuseale (Chiara Mauro e Orietta Zanato Orlan-dini del Dipartimento di Scienze dell’educazio-ne di Padova, Silvia Casini del Dipartimento diFilosofia e Beni culturali di Venezia); la quarta,col racconto dell’interazione progettuale nell’al-lestimento di una mostra naturalistica fra la na-turalista Monica Celi e gli architetti-artistiEdoardo Gamba e Davide Pesavento. Altre ri-flessioni di considerevole spessore sono arrivatenel pomeriggio da persone impegnate nel siste-ma museale veneto: Daniela Perco, che, fra l’al-tro, riferisce di una visita al Museo etnograficodella Provincia di Belluno da parte di una dele-gazione di Kanak della Nuova Caledonia; ElenaMinarelli, della Guggenheim; Giovanna Gam-bacurta ed Elena Zega, del Museo nazionale ar-cheologico di Adria; Silvia Bevilacqua, di un’as-sociazione che gestisce i servizi del Museo dellaBattaglia di Vittorio Veneto. | Massimo Canella |

III. Atti delle Giornate delle Biblioteche del Veneto

1. Le biblioteche del territorio e la politica bibliote-caria regionale. Giornata delle Biblioteche del Ve-neto, 6. edizione (Abano Terme, 12-13 novembre

2004, Sala Kursaal e sede Biblioteca civica), Regione del Veneto, Giunta regionale; con lacollaborazione del Consorzio per il sistema bi-bliotecario di Abano Terme e del Comune diAbano Terme, Venezia, Regione del Veneto,2005, 8°, pp. 111, s.i.p.

2. Tutelare e cooperare: politiche e iniziative regio-nali per la valorizzazione del patrimonio librario elo sviluppo delle biblioteche (Verona, Museo Civicodi storia naturale, 11 novembre 2005), Venezia,Regione del Veneto, 2006, 8°, pp. 94, ill., s.i.p.

3. Cooperare in biblioteca: esempi e prospettive. Attidella 8. Giornata delle biblioteche del Veneto (Tre-viso, Biblioteca del Seminario vescovile, 24 no-vembre 2006), Venezia, Regione del Veneto,2007, 8°, pp. 174, ill., s.i.p.

4. Misurare e valutare: per una politica biblioteca-ria delle autonomie. Atti della 9. Giornata delle bi-blioteche del Veneto (Abano Terme, Sala Kursaal,29 giugno 2007), Venezia, Regione del Veneto,2008, 8°, pp. 149, ill., s.i.p.

5. Integrare le risorse per migliorare i servizi. Attidella 1o. Giornata delle biblioteche del Veneto (Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 11 dicembre2008), Venezia, Regione del Veneto, 2010, 8°,pp. 156, ill., s.i.p.

6. La valorizzazione del patrimonio culturale:esperienze venete. Atti della 11. giornata delle bi-blioteche del Veneto (Piazzola sul Brenta, VillaContarini - Fondazione G.E. Ghirardi, 29 otto-bre 2009), Venezia, Regione del Veneto, 2010,8°, pp. 145, ill., s.i.p.

7. La biblioteca promossa: proposte... di buona con-dotta. Atti della 12. Giornata delle Biblioteche delVeneto (Piazzola sul Brenta, Villa Contarini - Fon-dazione G.E. Ghirardi, 16 dicembre 2010), Vene-zia, Regione del Veneto, 2011, 8°, pp. 98, ill.,s.i.p.

8. Collezioni librarie pubbliche e private: materialidi lavoro. Atti della 13. Giornata delle Bibliotechedel Veneto (Rovigo, Accademia dei Concordi, 20ottobre 2011), Venezia, Regione del Veneto,2012, 8°, pp. 196, ill., s.i.p.

La prima parte della giornata, intitolata “Per latutela delle collezioni librarie” e coordinata daFausta Bressani, era dedicata alle questioni teo-riche; in particolare si sono affrontati alcuniaspetti giuridici della tutela del patrimonio li-brario, sia in senso generale (con l’intervento diMassimo Canella, Strumenti normativi e ruolodelle istituzioni per i beni librari), sia per aspettipiù specifici (con il contributo di Mara Colpo,L’autorizzazione allo scarto). I protagonisti dellaseconda parte di questa prima sessione, invece,sono stati i collezionisti privati, con gli interven-ti di Vincenzo Ferro, Marcus Perini e StefaniaBaldo, che si sono soffermati rispettivamentesulla storia del collezionismo privato, sul rap-porto tra collezionismo e mercato delle stampee sulla stima del valore dei libri e delle stampe.Tutti e tre hanno proposto anche alcune rifles-sioni sull’attuale situazione del collezionismo li-

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brario, alle prese con il variare dei gusti degli ac-quirenti e con le nuove modalità di acquisto – ma ancor prima di ricerca del materiale –, do-vute alla rivoluzione digitale. Gli ultimi contri-buti della mattinata, infine, riguardano due im-portanti biblioteche venete: una pubblica, la Bi-blioteca Nazionale Marciana di Venezia (Stefa-no Frassetto, curatore delle raccolte, con un in-tervento incentrato sui criteri di scelta e le atti-vità correlate all’acquisizione di materiale libra-rio) e una privata, la Biblioteca del SeminarioVescovile di Rovigo (Adriano Mazzetti). La seconda sessione, invece, aveva un’imposta-zione più pratica ed era incentrata su alcune spe-cifiche istituzioni (in particolare della provinciadi Rovigo, coerentemente con la sede del conve-gno) e precisi progetti di catalogazione e conser-vazione: ecco quindi l’intervento di AntonellaTurri sulla Biblioteca dell’Accademia dei Con-cordi e quello di Michela Marangoni sulle suecollezioni. Completa la breve rassegna delle bi-blioteche il contributo di Silvia Roversi sulle rac-colte manoscritte della Biblioteca comunale diAdria, l’unica altra biblioteca rodigina inclusacon quella dell’Accademia dei Concordi nel Ca-talogo dei codici medievali di Belluno e Rovigo (dicui parla, in questo volume, la curatrice Nicolet-ta Giovè Marchioli); delle miniature contenutenei manoscritti di queste due biblioteche si oc-cupa invece il saggio di Federica Toniolo. La gior-nata e il libro si chiudono con due interventi (diLeonardo Granata e Paolo Eleuteri) sulla sezionededicata a Libri e Scritture dell’Umanesimo Ve-neto del Quattrocento (LeSUV) nella Nuova Bi-blioteca Manoscritta (NBM). | Chiara Schiavon |

IV. Atti della prima Conferenza regionale

degli Archivi del Veneto

Memoria e innovazione. Nuovi strumenti / Nuoveesigenze. Atti della Prima Giornata regionale degliArchivi (Venezia, Sale Monumentali della Bi-blioteca Nazionale Marciana, 25 novembre2011), Venezia-Treviso, Regione del Veneto -Canova, 2012, 8°, pp. 153, s.i.p.

Le problematiche archivistiche hanno avuto ne-gli ultimi anni una visibilità maggiore che inpassato, sia per la crucialità amministrativa e or-ganizzativa dei temi della gestione dei flussi do-cumentali e della cosiddetta dematerializzazio-ne, o più propriamente non tangibilità dei do-cumenti, sia per la moltiplicazione delle possi-bilità di fruizione e di organizzazione dei datiofferte da un impiego appropriato delle nuovetecnologie. La riflessione veneziana si è concen-trata su questo secondo aspetto, in cui ha as-sunto particolare rilievo la collaborazione fraStato e Regione. Lo Stato, infatti, superando unapropria frammentazione interna, ha dato all’u-tenza una prospettiva di accesso unificato alleproprie banche dati attraverso il portale del SAN

– Sistema Archivistico Nazionale – e i portali te-matici ad esso collegabili, offrendo ai sistemi abase territoriale la possibilità di integrarvisi in-teroperativamente; la Regione del Veneto, in

particolare, ha sviluppato con l’Università di Pa-dova un suo progetto di Sistema InformativoArchivistico Regionale (SIAR), del tutto in lineacon gli standard nazionali e quindi integrabilenel SAN, e peraltro portatore di novità tecnologi-che e concettuali di assoluto rilievo a livello didatabase. Nella mattinata del 25 novembre laprofessoressa Maristella Agosti ha chiarito iconcetti che hanno informato quest’attività re-gionale, esposta poi da Nicola Ferro e Gianma-ria Silvello dell’Università di Padova, da Andrei-na Rigon della Regione e da Cristina Tommasidella Soprintendenza; in parallelo, AntonellaMulè del Ministero ha presentato il nuovo Por-tale degli Archivi d’Impresa, anticipando partedell’ampia presentazione del SAN svoltasi poi aPescara il 17 dicembre 2011, e Guido Guerzoniha aperto prospettive di interazione con il mon-do, peraltro assai differente, dei musei. Nel po-meriggio qualificati esponenti della professionehanno illustrato sia progetti di successo e infase molto avanzata (Francesca Cavazzana Ro-manelli con Ecclesiae Venetae, Gianni Penzo Do-ria con la rete degli archivi storici delle Univer-sità, Anna Tonicello dell’Istituto Universitariodi Architettura), sia problematiche proprie dellegestioni archivistiche degli enti locali (GloriaMaroso) e delle istituzioni private (FrancescaGhersetti), nonché della vita associativa dei pro-fessionisti (Luigi Contegiacomo). Le introduzio-ni di Fausta Bressani, dirigente regionale per iBeni Culturali, e della Soprintendente ErildeTerenzoni hanno dato conto dello stato com-plessivo dell’arte nel territorio e della fattiva col-laborazione fra le istituzioni chiamate a presie-dervi. | Massimo Canella |

Ricomincio da tre! Costruire la rete dei servizi cul-turali, Atti della Giornata regionale per i Musei,gli Archivi e le Biblioteche del Veneto (Venezia,Fondazione Scientifica Querini Stampalia On-lus, 15 aprile 2013), Venezia, Regione del Vene-to, 2014, 8°, pp. 109, s.i.p.

Un dotto e documentato intervento di Dorit Rai-nes sulla formazione degli operatori culturali inItalia e all’estero, che chiarisce con efficace sin-tesi le origini storiche delle distinte disciplinemuseologica, archivistica e biblioteconomica e illoro odierno articolarsi e, a determinati fini,convergere, sembra essere il contributo più co-struttivo alla riflessione promossa a Venezia il15 aprile 2013 dalla Regione del Veneto e dal co-ordinamento veneto fra le associazioni dei pro-fessionisti dei beni culturali: la collaborazionefra queste, infatti, abbisogna di una visione diinsieme in grado di rendere trasparenti le affi-nità, le differenze e le convergenze di interessifra mondi professionali contigui più operativa-mente che culturalmente. Il coordinamento èstato promosso nel 2011, a livello nazionale e re-

gionale, dalle associazioni più rappresentative – Associazione Italiana Biblioteche (AIB), Asso-ciazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI),International Council of Museum - Italia(ICOM). Il presidente ICOM Alberto Garlandiniricorda le quattro sfide alle quali, per mezzo delcoordinamento, le associazioni intendono ri-spondere: il nuovo ruolo degli istituti culturalinel cambiamento sociale; le reti e i sistemi ter-ritoriali; l’innovazione tecnologica e l’immate-riale; le nuove professionalità. Claudio Gamba,dirigente della Regione Lombardia, riferisce deiprogressi nella definizione consensuale dei li-velli minimi di valorizzazione previsti per tuttigli istituti culturali dall’art. 114 del Codice deiBeni Culturali e del Paesaggio. Ampia la gam-ma delle problematiche concrete testimoniatedai dirigenti regionali delle tre associazioni, daRoberto Grossi di Federculture e dai rappresen-tanti di un ente privato, la Querini (Marino Cor-tese e Marigusta Lazzari), e di uno comunale,l’Istituzione Montebelluna Cultura (Alda Re-sta). Interessanti gli interventi conclusivi di al-cuni consiglieri regionali veneti: Nereo Laroni,Carlo Alberto Tesserin, Gustavo Franchetto,Giuseppe Berlato Sella e Roberto Fasoli. | Massimo Canella |

immagine tratta da Collezioni librarie pubbliche e private...

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Vincent van Gogh,L’Arlésienne

(Madame Ginoux), 1888New York, Metropolitan

Museum of Art

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spoglio dei periodici

di storia e archeologia

(2010-2014)

Il precedente spoglio dei periodici di “Sto riae archeologia” era stato presentato sul “Noti -ziario Bi blio grafico” n. 62 e prendeva in con-siderazione gli anni 2007-2010. Il presenteag gior namento si riferisce quindi alle nuo veuscite a partire dall’ultimo fascicolo se gna latosul “No tiziario” n. 62.

Alta Padovanastoria, cultura, società

direttore responsabile: Ruggiero Marconatocomitato di redazione: Sante Bortolami, Brunello Gentile, Claudio Marcato, Ferruccio Ruzzante, Giovanni Zalinperiodicità: semestraleeditore: Fondazione “Alta Padovana Leone Wollemborg” - via Caltana, 7 - 35011 Cam podarsego (PD) - tel. 049/9290107sede della redazione: via Aurelia, 56 - 35010 Loreggia (PD) - tel. 049/5790077

n. 15, giugno 2010Ruggiero Marconato, Presentazione | FurioGal lina, La ferrovia Ostiglia-Treviso da lineamilitare a percorso ciclo-pedonale | BrunelloGentile, Vigonza: passato, presente e... Futuri-smo | Franco De Checchi, L’immagine di Ca-doneghe nelle cartoline illustrate del primo No-vecento | Paolo Miotto, Eretici e inquisitori nel-l’Alta Padovana nella seconda metà del Due-cento | Paolo Brentel - Bruno Caon, Il primoMantegna a San Giorgio in Brenta | Mario Va-lentini, L’origine geologica del territorio del ba-cino del fiume Brenta | Alberto Golin, Omici-dio a Pozzoleone nel 1845 dopo una festa daballo | Biblioteca.

n. 16, dicembre 2010Ruggiero Marconato, Presentazione | Elda Mar-tellozzo Forin, In memoria di Sante Bortolami,lo storico che ha considerato “grandi” anche le“piccole” storie | Ruggiero Marconato (a cura di),Pubblicazioni di Sante Bortolami | Furio Galli-na, Panigale, Campanigalli e la coltivazione delpanico | Paolo Miotto, Note sulla Grande Guer-

ra (1915-1918) a San Martino di Lupari | Pao-lo Brentel - Bruno Caon, Madonna con Bam-bino. Palazzo Pretorio di Cittadella | BrunelloGentile, Vigonza: lo Spirito del Luogo in unteatro che rivive | Recensioni | Biblioteca.

n. 17-18, dicembre 2012 Ruggiero Marconato, Presentazione | Ugo Sil-vello, L’uomo di Fontaniva. L’uomo della fa-scia delle risorgive: un guerriero o un cacciatorepreistorico? | Daniele Rampazzo, Fra storia eleggenda: le origini del cristianesimo nel pado-vano (prima parte) | Furio Gallina, Gli annidel vulcano. Le conseguenze dell’eruzione delTambora (1815) nei distretti di Padova, Cam-posampiero e Piazzola sul Brenta | Franco DeCecchi, La famiglia “da Vigodarzere” nelle vi-cende della Padova medievale | AntoniettaCurci, Due corpose relazioni intorno alla Bren-ta e alle sue derivazioni | Recensioni: Ruggie-ro Marconato, Ettore Berno: Sulle tracce del-l’uomo che morì due volte. Leggende e segreti alPalazzon | Biblioteca | Gloria Negri, La Chie-sa di S. Marco Evangelista di Camposampiero.Restauro e scoperte | Renato Martinello, San Lo-renzo di Campo San Martino. La storia di unmonastero oggi scomparso la cui presenza conti-nua a vivere nel culto del santo al quale è dedica-ta la sagra paesana | Ivone Cacciavillani, Il Par-lamento della Patria del Friuli | Brunello Genti-le, “Carte valori d’epoca” nel padovano | LaraPollato, Per Giuseppe Toniolo | Matteo Ferrona-to, Museo Virtuale “Umbro Apollonio”.

Annuario Storico della Valpolicella

direttore: Pierpaolo Brugnolicoordinatore redazionale: Andrea Brugnoliredazione: Riccardo Bertolazzi, Claudio Bismara, Alfredo Buonopane, Alberto Castagna, Giovanni Castiglioni, Giorgio Chelidonio, Bruno Chiappa, Valeria Chilese, Marianna Ci priani, Giannantonio Conati, Giuseppe Conforti, Ettore Curi, Dario Degani, Pio Degani, Evelina De Rossi, Massimo Donisi, Andrea Fedrighi, Silvia Ferrari, Maria Paola Guarienti, Emanuele Luciani,Faustino Mazzi, Uranio Perbellini, Maria Antonietta Polati, Marina Repetto,

Luciano Ro gnini, Fabio Saggioro, Giuliano Sala, Fiammetta Serego Alighieri,Vito Solieri, Gigi Speri, Michele Suppi, Flavia Ugolini, Anna Vaccari, Gian Maria Varanini, Mattia Vinco, Giovanni Viviani, Alessandra Zamperini,Silvana Zanolli, Giulio Zavattaperiodicità: annualeeditore: Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella - Fumane (VR)sede della redazione: Centro di Documentazioneper la Storia della Valpolicella - viale Verona, 27 (c/o Biblioteca Civica) - recapito: via Vajo, 25 - 37022 Fumane (VR)e-mail: [email protected]

2010-2011Presentazione | Laboratorio: Alberto Broglio,La decorazione pittorica della Grotta di Fuma-ne | Sofia Cordioli, Il paesaggio antropico dellaValpolicella romana | Riccardo Bertolazzi,Un’iscrizione di età repubblicana dal pagusArusnatium | Andrea Brugnoli, Tra parole ecose: insediamento e territorialità in Valpolicel-la dalle fonti scritte (IX-XII secolo) | Chiara Pa-ganotto, Paesaggio e geografia dei castelli inValpolicella | Pierpaolo Brugnoli, Il castello ealtri antichi possessi della famiglia Bellando aValgatara | Giulio Zavatta, I «beni mobili» deiDella Torre tra XVI e XVII secolo. Inventari perla villa di Fumane e il palazzo di città | BrunoChiappa, Il testamento di Domenico de Cavalla-riis e uno staffalo a Casterna di Fumane | Pier-paolo Brugnoli, Un’antica stazione di posta:casa Ventura a Peri in Valdadige | Ettore Curi,Il vino “voltato”, chimicamente “rivoltato”. Vinoe chimica nella Valpolicella dell’Ottocento | Os-servatorio. Attività: Il trentennale del Centro diDocumentazione | Un ciclo di lezioni sulle tra-dizioni popolari | Un corso per conoscere la Val-policella | Flaminio Pellegrini accademico e filo-logo: editi gli atti del convegno | Purano, la chie-sa di San Giorgio e un lascito del 1410 | Preisto-ria Festival 2011 | Associazioni della Valpolicel-la: la fondazione dell’Archeoclub Negrar | Il Premio «Gianfranco Policante» 2010 | Il Pre-mio «Masi» 2011 | L’attività del Centro di Do-cumentazione per la Storia della Valpolicella.

2011-2012Presentazione | Laboratorio: Andrea Brugno-li - Francesco Cortellazzo, L’iscrizione del cibo-rio di San Giorgio di Valpolicella | PierpaoloBrugnoli, I Badile pittori e intagliatori e il loro

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legame con Mazzurega | Claudio Bismara,Ambiente e insediamento «in terra de Pruniscum Cerna» agli inizi del XV secolo | PierpaoloBrugnoli, Campello, Olmo e Pescaria (Mara-no). Note storiche e toponomastiche | EmanueleLuciani, «Il gusto particolare dei vini navigati»:il giro del mondo del Valpolicella (1871-1873) |Evelina De Rossi, Un giardino in Valpolicella:il parco di villa Serego a Santa Sofia di Pede-monte | Ezio Perbellini, I soldati e le comunitàdella Valpolicella durante la guerra italo-turca(1911-1912) per la Libia | Olinto Domenichini,Partigiani sul Pastello | Osservatorio: Il sito webdel Centro di Documentazione per la Storia dellaValpolicella | Il premio Policante 2011 | MemoriaFilm Festival 2012 e premio «Vittorio Ugolini»per scuole primarie e secondarie | Il colera a San-t’Anna d’Alfaedo tra XVIII e XIX se colo: una ri-cerca archivistica | Una fontana di nembro per ilmonastero cistercense di Waldsassen | L’attivitàdel Centro di Documentazione per la Storia del-la Valpolicella.

2012-2013Presentazione | Laboratorio: Giorgio Cheli-donio - Graziano Costa, Tracciati preistoricitra l’alta Valpolicella, la Valpantena e la Val-dadige | Andrea Brugnoli - Francesco Cortel-lazzo, La carta lapidaria del campanile di Ne-grar (1166) | Giuliano Sala, Gli affreschi dellachiesa di Santa Lucia a Pol di Pescantina |Claudio Bismara, «In ora Pontis de Vea». Il Pon te di Veia in un documento del 1432 |Pierpaolo Brugnoli, La casa padronale e il mu-lino denominati La Tor a Valgatara di Marano |Mattia Vinco, Le visite pastorali gibertine e nuo-ve sculture per il Maestro di San Giorgio | Pier-paolo Brugnoli, Per una genealogia dei lapici-di Fumanelli da Squarano | Alessandra Zam-perini, L’elogio della virtù, i Cavalieri di PaoloLigozzi e la committenza dei Saibante a SanPietro in Cariano | Andrea Brugnoli, Una pro-duzione di aceto “balsamico” a villa Della Tor-re nel XVII secolo | Ettore Curi, Enologia in Val-policella agli inizi del XIX secolo: le sperimenta-zioni con la macchina di Grisetti | Ezio Filippi,Agricoltura e vitivinicoltura nel Comune di Pe-scantina nella relazione di Giovanni BattistaGanassini (1847) | Emanuele Luciani, Inno-vazione e moderazione: la Società Patriotticadella Valpolicella (1866-1873) | Ginevra Aval-le, L’archivio di Flaminio Pellegrini all’Accade-mia della Crusca | Osservatorio. Attività: La quinta edizione del corso Conoscere la Val-policella | Attività: Memoria Film Festival e pre-mio Vittorio Ugolini 2013 | Segnalazioni: Una nuo va edizione del patrimonio epigraficodel pagus Arusnatium | Segnalazioni: VillaDella Torre a Fumane di Valpolicella: scoperte econferme in una nuova monografia | Segnalazio-ni: Olindo Falsirol e l’archeologia a Marano |Premi: Il premio Gianfranco Policante 2012 |Iniziative: Il giardino di pietra: una sculturaper Sant’Ambrogio realizzata dalla Scuola delmarmo Bon Brenzoni | Pubblicazioni: L’attivi-

tà del Centro di Documentazione per la Storiadella Valpolicella.

2013-2014Presentazione | Laboratorio: Andrea Brugnoli -Francesco Cortellazzo, L’epigrafe del Sator aSan Michele di Arcé | Ester Bontempo, Pitturemurali medievali (XIII-XV secolo) in edifici resi-denziali della Valpolicella | Giuliano Sala, Unanuo va attribuzione alla bottega di maestro Cico-gna: la Madonna e santi presso la parrocchiale diVolargne | Fausta Piccoli, Un’Ultima cena nellapieve di San Giorgio e un pittore in Valpolicellaall’alba del XV secolo | Claudio Bismara, I Maffei di Sant’Egidio a Fumane nella primametà del Quattrocento | Pierpaolo Brugnoli, I Marastoni da Mazzurega alla cappella Pelle-grini di San Bernardino | Mattia Vinco, Fran -cesco Badile: un nome e due biografie per il Mae-stro di San Giorgio di Valpolicella | Maria Anto -nietta Polati, La famiglia dei Borchia da Montetra cura dei beni e devozioni particolari | Pier-paolo Brugnoli, La fondazione della cappelladi Sant’Apollonia, ora di San Peretto e San Pie -tro in Cariano | Alfredo Buonopane - GiulioZavatta, Un inedito inventario della collezionedi antichità appartenuta a Cesare Nichesola aPonton | Claudia Bissoli, Lo scultore Innocen-zo Fraccaroli da Castelrotto e le sue relazionicon Verona e la Valpolicella | Andrea Brugno-li, Don Luigi Dalla Bella e l’introduzione dellapatata nella valle di Negrar | Emanuele Lucia-ni, Un periodico della Valpolicella contro i «bol-scevichi bianchi» (1921-1922) | Osservatorio.Attività: On-line il Codice digitale degli archiviveronesi | Il sesto corso di formazione del CTG.Conoscere la Valpolicella: l’Ottocento | Premi: Il premio Policante 2012-2013 | Iniziative: Me-moria film festival a Fumane | Segnalazioni:Villa Della Torre a Fumane: novità e confermein una recente monografia | Di Arusnati, templie “romanizzazione”: nuovi studi sulla Valpoli-cella romana | Pubblicazioni: L’attività delCentro di Documentazione della Valpolicella.

Archeologia Uomo Territoriorivista del gruppo archeologico milanese

direttore responsabile: Andrea Perindirettore editoriale: Gianluca Groppellicomitato scientifico: Ettore Bianchi, Maurizio Buora, Ernesto De Carolis, Vincenzo D’Ercole, Luigi Di Cosmo, Marco Giglio, Gianluca Groppelli, Alessandro Pratesi, Andrea Ziffereroredazione: Rosa Maria Carinci, Federico Colombo, Giovanna Chisu, Graziella Chisu, Paolo M. Galimberti, Alberto Rovida, Dario Savoiasegreteria di redazione: Laura Comelliperiodicità: annuale

sede della redazione: Archeologia Uomo Terri-torio c/o Gruppo Archeologico Milanese,C.so Lodi, 8c - 20135 Milanotel./fax 02/796372sito web: www.aut-online.itemail: [email protected]

n. 29, 2010Andrea Zifferero, Nuovi dati dall’agro vulcente:il progetto Marsiliana d’Albegna (2002-2009).New data from the territory of Vulci: the Marsi-liana d’Albegna Project (2002-2009) | EttoreBianchi, L’insicurezza delle Alpi occidentali nelsecolo III. Evidenze numismatiche e questioni dimetodo. Turmoil in the Western Alps during theThird Century. Numismatic Evidences and Me-thodological Questions.

suppl. n. 29, 201030 anni di trasformazioni nelle conoscenze e metodologie archeologiche a MilanoScritti di A. Ceresa Mori, M.P. Rossignani, C. Cortese, E. Grassi, F. Airoldi, F. Sacchi, C. Baratto, P. Bordigone, G. Facchinetti, E. Se-dini, E.A. Bianchi, M. Sannazaro, M. David, S. Lusuardi Siena, A. Ruggieri, F. Airoldi, C. Ba -ratto, E. Dellù, E. Monti, C. Solcia, P.M. Ga-limberti, D. Savoia, D. Caporusso, A. Perin, F. Crespi, G. Limongiello, S. Bozzini, I. Scan-carello, M. Bacchi, C. Ambrosini.

n. 30, 201130 anni di trasformazioni nelle conoscenze e metodologie archeologiche a MilanoElisa Grassi, Attività metallurgiche a Mediola-num tra archeologia e archeometria. Metallurgyin Mediolanum between archaeology and ar-chaeometry | Filippo Airoldi, Bolli su ceramicad’uso comune dagli scavi nei cortili dell’Univer-sità Cattolica. Potter’s Stamps on Coarse Warefrom the Università Cattolica Excavations | Fu-rio Sacchi - Chiara Baratto - Paola Bordigone -Grazia Facchinetti - Elisa Grassi - Eliana Se-dini, Il teatro romano di Milano: un esempio diapplicazione delle nuove metodologie di indagi-ne e valorizzazione. The Roman Theatre in Mi-lan: new investigation and exploitation techni-ques applied | Marco Sannazaro, Archeologiacristiana a Milano: gli ultimi 30 anni. Christianarchaeology in Milan: the last thirty years period |Massimiliano David, Il paesaggio urbano diMediolanum nell’età di Decimo Magno Auso-nio. Fonti letterarie e fonti archeologiche a con-fronto. Mediolanum skyline in the Decimo Ma-gno Ausonio age. Comparison between literaryand archaeological sources | S. Lusuardi Siena - A. Ruggieri - F. Airoldi - C. Baratto - E. Dellù -E. Monti - C. Solcia, Recenti indagini nel com-plesso episcopale milanese | Paolo M. Galimber-ti, Documenti e monumenti: alla ricerca di unacollaborazione tra storici e archeologi. Docu-ments and monuments: in search of collaborationamong historians and archaeologists | DonatellaCaporusso, Un museo dedicato a Milano anti-ca. A museum for ancient Milan | Andrea Pe-

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rin, Allestimento delle ceramiche graffite e dellemaioliche nelle Civiche Raccolte d’Arte Anticadel Castello Sforzesco di Milano. The layout ofgraffita ware and majolica in the Civiche Rac-colte d’Arte Antica of the Castello Sforzesco inMilan | Federica Crespi, Milano, la città cheproduce e la città che ricorda. Un conflitto vistoattraverso le pagine del Corriere della Sera. Milan,a producing and a remembering city. A contrastthrough the Il Corriere della Sera newspaper |Gianpiero Limongiello - Claudio Cortese - SaraBozzini - Immacolata Scancarello - Marco Bacchi,Percorsi divulgativi in e-learning sulla Milano ro-mana. Popular e-learning paths on Roman Milan.

suppl. n. 30, 201130 anni di trasformazioni nelle conoscenze emetodologie archeologiche a Milano F. Airoldi, Bolli su ceramica d’uso comune | C. Ambrosini, Milano e l’archeologia preventi-va oggi. A che punto siamo? | E.A. Bianchi, La capienza degli edifici per spettacolo nella Mi -lano romana. Aspetti di demografia storica | D. Caporusso, Un museo dedicato a Milanoantica | A. Ceresa Mori, Trent’anni di tutela ericerca archeologica a Milano | C. Cortese, Ricostruire i processi di trasformazione della cit-tà antica: il ruolo dell’informatica | F. Crespi, La città che produce e la città che ricorda: un conflitto visto attraverso le pagine de Il Cor-riere della Sera | M. David, Il paesaggio urbanodi Mediolanum nell’età di Decimo Magno Au-sonio. Fonti letterarie e fonti archeologiche a con-fronto | P.M. Galimberti, Documenti e monu-menti: alla ricerca di una collaborazione tra sto-rici e archeologi | E. Grassi, La scienza al servi-zio della storia: ricerche archeologiche e archeo-metriche sull’artigianato metallurgico nella Mi-lano Romana | G. Limongiello - C. Cortese - S. Bozzini - I. Scancarello - M. Bacchi, Per-corsi divulgativi storico-archeologici in e-lear-ning sulla Milano romana | S. Lusuardi Siena,Trent’anni dopo: nuove conoscenze e prospettiveper l’archeologia medievale a Milano | S. Lu-suardi Siena - A. Ruggieri - F. Airoldi - C. Ba-ratto - E. Dellù - E. Monti - C. Solcia, Recentiindagini nel complesso episcopale milanese | A. Perin, Allestimento delle graffite e maiolichenei Musei d’Arte del Castello Sforzesco di Mila-no | M.P. Rossignani, Il suburbio di Milanonelle ricerche degli ultimi decenni | F. Sacchi -C. Baratto - P. Bordigone - G. Facchinetti - E. Grassi - E. Sedini, Il teatro romano di Mi-lano: un esempio di applicazione delle nuovemetodologie di indagine e valorizzazione | M. San -nazaro, Archeologia cristiana a Milano: gli ul-timi trent’anni | D. Savoia, La “strada copertasegreta” del Castello Sforzesco di Milano.

n. 31, 2012Giovanna Bosi - Paola Torri - Paolo M. Ga-limberti - Jonathan Mills - Mauro Rottoli, In-dagini archeologiche sull’antico giardino deisemplici della Spezieria dell’Ospedale Maggioredi Milano. Archaeological survey of the ancient

“hortus simplicium” pharmacy medical gardenof the Hospital Maggiore Milan.

n. 32, 2013Notizie dagli scavi: Luciano Mingotto, Il bor-go medievale di Portobuffolè (TV): ritrovamentidi strutture di scarichi domestici del XVI secolo.The medieval village of Portobuffolè (Treviso):finds of domestic pipelines of the 16th century.

Archeologia veneta

direttore responsabile: Francesco Cozzacomitato scientifico: Simonetta Bonomi, Gian Pietro Brogiolo, Gianpaolo Candiani,Francesco Cozza, Giovanni Gorini, Michelangelo Mu narini, Elena Pettenò, Marisa Rigoni, Angela Ruta Serafini, Giovanna Tosi, Paola Zanovelloperiodicità: annualeeditore: Società Archeologica Veneta Onlus- Padovasede della redazione: c/o Società ArcheologicaVeneta Onlus - corso Garibaldi, 41 - C.P. 722 - 35122 Padovatel. 347/9179129e-mail: [email protected]: www.archeovenetaonlus.it

XXXIII, 2010Stefania Bonato - Chiara Destro - StefaniaMazzocchin - Elga Tomaello - Stefano Tuz-zato, Nuovi dati sull’abitato di IX-VIII sec. a.C.e sull’edilizia pubblica romana da uno scavopresso il ponte di San Lorenzo a Padova | Ma-riolina Gamba - Giovanna Gambacurta - LucaMillo - Andrea Nardo - Nicoletta Onisto - Pao-lo Poli, Per una revisione della tomba patavina“dei vasi borchiati” | Andrea Stella, Le moneteromane dalla necropoli Rebato ad Este (Pado-va) | Luana Toniolo, Bolli su terra sigillata ita-lica dal territorio di Campagna Lupia (Vene-zia) | Alberto Vigoni, La via Annia a San Sti-no di Livenza (Venezia) | Gian Antonio Maz-zocchin - Stefania Mazzocchin - Danilo Ru-dello, Analisi dei pigmenti e degli strati prepa-ratori di pitture parietali romane provenienti daPadova | Marco Bortoletto - Marco D’Agosti-no - Alberto Lezziero - Marco Marchesini -Silvia Marvelli, Evidenze archeologiche som-merse altomedievali ai margini dell’isola diSanta Cristina nella laguna nord diVenezia |Brunella Bruno - Enrico Faccio - Monica Ib-sen - Elisabetta Neri - Brunella Portulano, Ri-cerche archeologiche nell’oratorio di San Roccodi Illasi (Verona) | Michelangelo Munarini,C’era una volta: storie padovane di antiche sco-delle maiolicate | Gianpaolo Candiani, Il recu-pero di un Termine de pria in campanea Paduealla Mandria.

J.B. Siméon Chardin, I piaceri della vita privata, 1746Stoccolma, Museo Nazionale

Rembrandt H. van Rijn, Anziana donna che legge, 1631Amsterdam, Rijksmuseum

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XXXIV, 2011Alessandro Asta - Tiziana Cividini - VeronicaGroppo - Luca Millo - Cristiano Putzolu, Nuo -ve testimonianze archeologiche da Noventa diPiave (Venezia) | Alberto Vigoni, Il pozzo ro-mano del sito del Santuario di Lova a Campa-gna Lupia (Venezia) | Antonella Arzone - Bru-nella Bruno - Alessandro Canci - GiovannaFalezza - Ada Gabucci - Maurizio Marinato -Brunella Potulano, Vicende di un insediamen-to nella pianura veronese nel corso di un millen-nio: lo scavo archeologico in località Alzana diArcole (Verona) | Silvia Cipriano, I laterizi bol-lati del Museo della Centuriazione Romana diBorgoricco (Padova) | Sara Emanuele, Tecno-logia e tecniche costruttive dei manufatti d’uso edi ornamento rinvenuti nella necropoli romanadi San Donato di Lamon (Belluno) | GiovannaMaria Sandrini - Michele Pasqualetto, Unaborraccia da un pozzo romano di Opitergium |Marco Bortoletto, Elementi di edilizia religiosaa Venezia tra X e XII secolo: le evidenze archeo-logiche | Franco Benucci, Gli antichi terminiconfinari del Padovano, tra pietre e carte d’ar-chivio | Gian Pietro Brogiolo, Analisi stratigra-fica nel sottoportico del palazzo Monte di Pietàa Padova | Francesco Cozza - Sara Emanuele- Vincenzo Gobbo, La dama della collana |Giulio Carraro, Evidenze numismatiche dalmonastero di Cella Nova a Padova | AlessandraCanazza - Marco D’Agostino - Alberto Lez-ziero, Interventi subacquei di valutazione pre-ventiva dell’interesse archeologico nella lagunasettentrionale di Venezia, tra canale Cenesa ePunta Buranei | Francesco Cozza, La Ca’ delfigo già palazzo Folco a Padova sede della So-printendenza per i Beni Archeologici del Veneto| Enrico Longo, Cema: l’archeofuturo è realtà.

XXXV, 2012Numero monografico: Atti del Convegno di Stu-di “Giulia Fogolari e il suo ‘repertorio... predilettoe gustosissimo’. Aspetti di cultura figurativa nelVeneto antico” (Este - Adria, 19-20 aprile 2012)Vincenzo Tiné, Il ruolo di Giulia Fogolari nel-la storia della Soprintendenza alle antichità delVeneto e alcune riflessioni sull’evoluzione del si-stema della tutela archeologica in Italia | AnnaMaria Chiecco Bianchi, Ricordo di Giulia Fo-golari | Irene Faveretto, Giulia Fogolari, Pro-curatore di San Marco: una parentesi felice |Loredana Capuis, Giulia Fogolari e l’Istitutodi Archeologia | Loredana Capuis, Anna Ma-ria Chieco Bianchi, Ricordo di Giuseppe Pe-nello | Giovanni Leonardi, Il capo, il sole e ilvillaggio: spunti interpretativi sul rapporto traiconografia e ideologia sociale dall’età del ramealla media età del bronzo | Elodia BianchinCitton, I vasi zoomorfi del Bronzo finale e del-la prima età del ferro dell’area euganea: tipolo-gia, funzione e significato | Loredana Capuis,Anna Maria Chieco Bianchi, Riflessioni sul-l’arte delle situle a Este: rapporti tra produzionevotiva e produzione funeraria | Margherita Ti-relli - Anna Marinetti - Aldo Luigi Prosdoci-

mi, Il cippo del lupo dal santuario di Altino |Franco Marzatico, Uomini, animali, natura edèi nell’iconografia del mondo retico | PaolaCàssola Guida - Serena Vitri, Documenti diarte delle situle nelle regioni del Caput Adriae |Andrej Preloznik - Mitja Gustin, Cinturonida parata: esempi di contatti tra l’area veneta ela Dolenjska nell’età del ferro | Mariolina Gam-ba, Giovanna Gambacurta, Angela Ruta Se-rafini, Magnifici, focosi, scintillanti. I cavallinell’arte delle situle | Lorenzo Dal Ri, La fibulasemilunata con volto umano da Fiè/Völs, pres-so Bolzano | Carla Baldini Cornacchione -Stefano Buson, Tecniche decorative delle lami-ne votive del santuario di Reitia | GiuseppeSassatelli, Etruschi e Veneti. Relazioni cultura-li e mobilità individuale | Gianni Ciurletti, Le più antiche manifestazioni d’arte figurativadel Trentino. Scoperte recenti e riletture | ElenaDi Filippo Balestrazzi, Una stele patavina traveneticità e romanizzazione: la stele di OstialaGallenia | Giovanni Gorini, Rapporti icono-grafici tra monete preromane e prodotti artisticidel Veneto antico | Pierangela Croce Da Villa,Testimonianze di scultura celebrativa in IuliaConcordia | Francesca Ghedini - Giulia Sal-vo, Leggere le immagini: il contributo della tra-dizione letteraria | Giuliana Cavalieri Manas-se - Maria José Strazzulla, Terrecotte architet-toniche da recenti scavi in Adria (Rovigo) |Paola Zanovello, Aegyptus, cavallo patavino |Guido Rosada, La Venetia et Histria nellaprospettiva della Tabula di Peutinger | Arman-do De Guio, Mine-scape vs Mind-scape. “Sto-rie di rame” e “Remote Sensing” fra iconografiadella mente e iconologia del paesaggio | Sezioneposter: Silvia Rossi, La necropoli atestina divia Scarabello: lo scavo di G.B. Frescura nel1958 | Giovanna Gambacurta, Materiali pre-romani e romani del Santuario di Lagole di Ca-lalzo al Museo di Pieve di Cadore | Anna Bon-dini, Este ed il suo agro tra IV e II secolo a.C. |Anna Crismani, Indagine sulla necropoli diCaporetto nell’ambito dei rapporti tra i Venetiantichi e le popolazioni dell’arco alpino orienta-le nell’età del ferro | Camilla Sainati, La necro-poli dell’età del ferro di Saletto di Montagnana(Padova) in località Arzarello | Ambra Betic,Elementi di cultura veneta nelle necropoli delgruppo istriano durante l’età del ferro | CarlaPirazzini, La necropoli preromana di via Tie-polo a Padova: lo scavo di G.B. Frescura nel1965 | Federica Wiel-Marin, Il ruolo dei Vene-ti nella selezione della ceramica attica nell’em-porion di Adria | Giovannangelo Camporea-le, Considerazioni conclusive | Bibliografia.

XXXVI, 2013Mara Migliavacca, Ai margini dell’urbanesi-mo. Le comunità montane dell’Italia settentrio-nale in un’età di cambiamenti | Alberto Balas-so - Marco Cagnoni - Paolo Cattaneo - Vin-cenzo Gobbo - Isabel Liacer - Francesca Me-loni - Cristiano Miele - Cinzia Rossignoli, Inse-diamenti romani tra Berici ed Euganei lungo il

rivisteria veneta

Peter Janssens Elinga, Donna che legge, 1668-1670Monaco, Alte Pinakothek

Jan Vermeer, Donna che legge una lettera, 1663-1664 caAmsterdam, Rijksmuseum

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rivisteria veneta

tracciato dell’autostrada A31-Valdastico sud | An-tonella Arzone - Federico Biondani, La circo -lazione monetaria a Verona in età romana: i datidei lavori d’Adige (1887-1894) | Stefania Bona-to - Silvia Cipriano - Mariolina Gamba - Mi-chele De Michelis - Marco Marchesini - Sil-via Marvelli - Stefania Mazzocchin, PalazzoChiericati a Vicenza. Sviluppo urbano dalla ro-manità a Palladio | Guido Andrea Anese -Andrea Battiston - Vincenzo Gobbo - ElenaNatali - Elena Pettenò - Alessandra Benedet-ta Piccolo - Maria Teresa Ret - Federica Ri-naldi, Portus de Gruario: il frate, il mercante,il fabbro del quartiere settentrionale | CristianoMiele, Sondaggi archeologici nel sito del castel-lo vescovile di Castelgomberto (Vicenza) | Gra-ziano Serra, Nuovi dati per l’archeologia di Je-solo (Venezia) attraverso l’aerofotointerpretazio-ne | Vincenzo Gobbo, “Bestiario ceramico”. Gli animali simbolici sulle ceramiche graffite ri-nascimentali dalla struttura esagonale del di-strutto monastero di Santa Chiara de Cella Nuo-va di Padova: il castoro | Gianpaolo Candiani,Annotazioni su Alcune notizie sulle mura diPadova | Alessandro Canci - Marina Zago,Una trapanazione cranica risalente all’epoca diGirolamo Fabrizio d’Acquapendente dall’ex con-vento di San Francesco a Conegliano (Treviso).

Archivio Storicodi Belluno Feltre e Cadore

direttore responsabile: Paolo Contedirezione scientifica: Nicoletta Comar, Marco Peralecomitato di consulenza scientifica: Luisa Al pago-Novello Ferrerio, Ester Cason An gelini, Orietta Ceiner Viel, Sergio Claut, Enzo Croatto,Bruno De Donà, Grazioso Fab bia ni, Davide Faoro, Antonio Genova, Giovanni Grazioli, Luigi Guglielmi, Cesare Lasen, Carlo Mon dini, Giancarlo Pagogna, Gregorio Piaia, Ugo Pistoia, Sante Rossetto, Bianca Simo nato, Eurigio Tonetti, Flavio Vizzutticomitato di redazione: Piergiorgio Cesco Frare,Tiziana Conte, Gabriella Dalla Vestra, Monica Frapporti, Letizia Lonzi, Silvia Miscellaneo, Loris Santomasosegreteria dell’associazione: Paola De Nardperiodicità: quadrimestraleeditore: Associazione Culturale Amicidell’“Archivio Storico di Belluno, Feltre e Ca dore”, Bellunosede della redazione: c/o Archivio Storico di Belluno, Feltre e Cadore - piazza del Mercato, 26 - 32100 Belluno -C.P. 34 - 32100 Belluno Castelloe-mail: [email protected]: www.asbfc.it

a. LXXXII, n. 345, gennaio-aprile 2011Studi e ricerche: Davide Faoro, Una nuovaiscrizione romana dall’agro bellunese: la libertaPinaria Prima | Ferruccio Vendramini, Un tu -multo popolare a Limana nel 1897 per i “benicomunali” | Massimo De Grassi, Novità suValentino Panciera Besarel | Comunicazioni:Francesco Laveder, Ancora sul toponimo e co-gnome “Lavedèr” | Enzo Croatto, Lavedèr: con-clusione di una tenzone linguistica | Mostre,incontri, notizie: Rita Da Pont, Tra Settecento eOttocento: gli allievi della 5a elettronica dell’ITIS

“G. Segato” per gli 80 anni dell’“archivio” |Paolo Conte, 800 disegni inediti dell’Ottocentoveneziano: significativa presenza di Ippolito Caf-fi al Museo Correr | Renza Fiori, Calalzo di Ca-dore: incontro dedicato a Alessio De Bon e ai suoiscritti sulla via Claudia Augusta Altinate | Ales-sandra Cason, Fiorenza Tomea (1910-1960):esposizione a cento anni dalla nascita e a cin-quanta dalla morte | Isabella Pilo, Silvio Guar-nieri (1910-1992): convegno e mostra a Feltre perricordarlo a un secolo dalla nascita | RodolfoZucco, Beniamino Dal Fabbro: una giornata distudi. Un’esposizione documentaria a 100 annidalla nascita | Recensioni e segnalazioni.

a. LXXXII, fasc. 346, maggio-agosto 2011La Direzione, A soci e abbonati | Sesta edizio-ne del premio “Enrico De Nard” | Studi e ri-cerche: Piergiorgio Cesco-Frare, «Le stradedelle peccore». Note etnografiche e toponomasti-che in margine agli antichi laudi del centenariodi Comèlico Inferiore | Attività dell’Associazio-ne: Assemblea ordinaria dell’Associazione.

a. LXXXII, fasc. 347, settembre-dicembre 2011Studi e ricerche: Premio De Nard | GiorgioMaggioni - Livia Maggioni, Francesco Piloniultimo podestà austriaco e primo sindaco italia-no di Belluno (1865-1867) | Luca Sartorello,Saverio Scolari: da Belluno al Regno d’Italia |Sergio Claut, «Io Francesco Terili scultor daChristi et altro» | Comunicazioni: ClaudioComel, Luigi Jarosch: un musicista lentiaiesedell’800 | Mostre, incontri, notizie: GiorgioReolon, La pala di Zermen di Cima alla mo-stra di Conegliano | Monica Frapporti, Il Con-tado di Mel nel Cinquecento: un convegno a Pa-lazzo delle Contesse | Nicoletta Comar, Augu-sto Murer. Legni e bronzi delle dolomiti tra tra-dizione e innovazione | Loris Santomaso, È morto il linguista GioBatta Rossi | IsabellaPilo, Feltre ha dedicato una nuova e significativamostra a Tancredi Parmeggiani (1927-1964) |Recensioni e segnalazioni.

a. LXXXII, suppl. al fasc. 347, settembre-dicembre 2011Hee sunt vie. Strade pubbliche del distretto diBelluno nel 1444. Studio di Alberto Alpago-Novello, a cura di Luisa Alpago-Novello,Orietta Ceiner, Monica Frapposti.Ai lettori | Luisa Alpago-Novello, Premessa |Alberto Alpago-Novello, Introduzione | Pre-

sentazione e note storiche introduttive | Descri-zione del documento e criteri di trascrizione |Trascrizione e traduzione del documento | Car-tografia di riferimento | Appendice | Bibliogra-fia | Indice dei nomi.

a. LXXXIII, fasc. 348, gennaio-aprile 2012Novità grafiche e supplemento speciale | Studi ericerche: Ferruccio Vendramini, Federico Ca-vessago, tipografo bellunese nel secondo Ottocen-to | Stefania Chiot, Nicolò Cavalli (1730-1822):novità biografiche e due incisioni inedite | Comunicazioni: Letizia Lonzi, Tra la fittaschiera degli allievi di Besarel. Segnalazioni nel-l’alto bellunese | Mostre, incontri, notizie:Alessandra Cason, Luigi Cima e l’800 vene-ziano a Palazzo delle Contesse di Mel | DinoBridda, L’an de la fan, Tra immagini d’epocae testimonianze dei protagonisti | Tullia Zanel-la, In Cadore: “Estate” non solo “tizianesca” |Alessandra Cason, Arte del Novecento a Bellu-no | Umberto Olivier, 1511: presa del castello diBotestagno. Convegno storico internazionaleItalia-Austria | Ferruccio Vendramini, 150anni dall’Unità d’Italia: la scuola in cammi-no... | Dino Bridda, A proposito delle manife-stazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia inprovincia di Belluno: un primo bilancio | Re-censioni e segnalazioni.

a. LXXXIII, fasc. 349, maggio-agosto 2012Studi e ricerche: Lucia Nadin, Un monumen-to a Giorgio Castriota Scanderbeg nel 1465: l’e-dicola-ciborio di Mel. Ipotesi di lettura | Gior-gio Maggioni - Livia Maggioni, Gregorio XVI,Massimo D’Azeglio e gli ultimi casi di Roma-gna (1845-1846) | Comunicazioni: GiorgioReolon, Fonti incisorie per Nicolò De Stefani eCesare Vecellio | Mostre, incontri, notizie:Bianca Simonato, Ex cineribus Feltri 1511-2011:mostra documentaria | Redazione, Ex cineri-bus Feltri: Convegno di studi | Isabella Pilo,Dino Buzzati: un convegno a Belluno nel qua-rantennale della sua scomparsa | Carlo Mondi-ni, Col del Buson nella Valle dell’Ardo: storia diun sito archeologico dal Neolitico all’età delRame | Recensioni e segnalazioni.

a. LXXXIII, fasc. 350, settembre-dicembre 2012Ai lettori | Sesta edizione del Premio “Enrico DeNard” | Studi e ricerche: Francesco Laveder,Antiche miniere in Alta Valle del Mis | Giulia-na Zanella, Incalzati dalla peste. Feltre, SanRocco e San Sebastiano, sopra la cisterna exvoto constructam | Comunicazioni: SanteRossetto, Storie di zattieri | Mostre, incontri,convegni: Letizia Lonzi, Convegno celebrativodel V centenario degli affreschi di Tiziano Ve-cellio a Padova | Loris Santomaso, GiovanBattista Pellegrini (1921-2007), linguista agor-dino e la sua montagna | Loris Santomaso,Don Ferdinando Tamis, storico dell’Agordino,nel Centenario della nascita | Tullia Zanella,Estate tizianesca 2012 | Recensioni e segnalazioni.

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a. LXXXIV, fasc. 351, gennaio-aprile 2013Studi e ricerche: Monica Frapporti, Il mae-stro legatore del cervo coronato. Un gruppo di le-gature “medievali” realizzate da una bottegabellunese | Pier Mattia Tommasino, Piccolo pro-logo a Giovanni Battista Castrodardo (1517 c. -1588 c.) e al suo Alcorano di Macometto (Ve-nezia. 1547) | Comunicazioni: Sergio Claut,La battaglia di Cimabanche della chiesa dellaMadonna della Difesa a Cortina d’Ampezzo |Mostre, incontri, notizie: Giorgio Reolon, Ti-ziano in tre mostre: Alba, Padova e Venezia |Isabella Pilo, Convegno di studi su «Buzzati40. Libri, lettori e testimoni» | Alessandra Ca-son, Da Cima ad Afro. Artisti delle DolomitiPatrimonio dell’Umanità. Mostra documenta-ria | Recensioni e segnalazioni: Loris Santo-maso, Giorgio Reolon, Bianca Simonato,Dino Bridda | Attività dell’Associazione | As-sociati e Abbonati.

a. LXXXIV, fasc. 352, maggio-agosto 2013Studi e ricerche: Irene Angelini, Il notaio epoeta per passione Domenico Sacello | DavideFaoro. Antiquaria ed epigrafia nel Sette-Otto-cento bellunese | Comunicazioni: Paolo Con-te, Giovan Battista Lazzarini (1712-1791): indizi, attribuzioni e dipinti ritrovati | Mostre,incontri, notizie: La Redazione, «Ussolo deZividal»: progetto “Conoscere la città” della So-cietà Dante Alighieri | Giorgio Reolon, PietroBembo e l’invenzione del Rinascimento. Manet.Ritorno a Venezia | Alessandra Cason, Tizia-no. Dal Cadore all’Europa | Recensioni e se-gnalazioni: Marco Maierotti, Bruno DeDonà, Luigi Guglielmi, Roberta Sarzetto,Michela Fregona, Giorgio Reolon, Alessan-dra Cason, Giovanni Tomasi, Ferruccio Ven-dramini, Carlo Mondini.

a. LXXXIV, fasc. 353, settembre-dicembre 2013Studi e ricerche: Giorgio Maggioni - LiviaMaggioni, Gregorio XVI e i colloqui con Nicola Izar di Russia (dicembre 1845) | Carlo Londero,Dietro La luna è vostra di Beniamino Dal Fab-bro | Comunicazioni: Luca Sartori, L’anticaancona della chiesa pievanale di Castellavazzo| Milena Dean, Il restauro della Madonna conbambino attribuita a Matteo Cesa | Mostre,incontri, notizie: Dino Bridda, Nella sede di“Bellunesi nel mondo”: inaugurato il Museo in-terattivo | Giorgio Reolon, Le immagini nel li-bro tipografico. Incisioni e incisori bellunesi traCinquecento e Ottocento | Alessandra Cason,Tiziano, Venezia e il papa Borgia | LetiziaLonzi, Ennio Concina e il Cadore | Ester Ca-son Angelini, Belluno. Storia di una provinciadolomitica | Recensioni e segnalazioni: Leti-zia Lonzi, Silvia Miscellaneo, Ugo Pistoia,Nicoletta Comar, Isabella Pilo, Loris Santo-maso, Monica Frapporti, Rita Da Pont, CarloMondini, Bianca Simonato | Attività dell’As-sociazione.

a. LXXXIV, fasc. 354, gennaio-giugno 2014Studi e ricerche: Elisa Possenti, La chiesa al-tomedievale di San Pietro a Mel, nuovi dati sul-la provincia di Belluno | Meri Sclosa, Tanto diCappello! Domenico Tintoretto ritrattista e lapiù antica veduta di Belluno | Ferruccio Ven-dramini, Virgilio Andrea Doglioni e la ripresadelle iniziative culturali a Belluno nel secondodopoguerra | Comunicazioni: Sante Rossetto,Truffe e baruffe per i beni comunali a Trichiana |La scomparsa di Claudio Comel | Mostre, in-contri, notizie: Alexia Nascimbene, Materialie reperti della provincia di Belluno alla mostraVenetkens | Giorgio Reolon, In mostra Le Do-lomiti nella pittura del Novecento | GiorgioReolon, Espressioni di fede: tavolette votive, inci-sioni, matrici xilografiche e altri tesori | PaoloConte, Francesco Terilli presente a Padova nellamostra L’uomo della croce. L’immagine scol-pita prima e dopo Donatello | Carlo Mondini,Archeologia bellunese alla XLVIII riunione scien-tifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Proto-storia | Paolo Conte - Giorgio Reolon, La ne-cropoli longobarda di Palazzo Fulcis | Recen-sioni e segnalazioni: Marco Perale, Bianca Si-monato, Dino Bridda, Isabella Pilo, LorisSantomaso, Giorgio Reolon, La Redazione,Giovanni Tomasi, Letizia Lonzi, Paolo Conte,Eugenio Tonetti | Attività dell’Associazione |Premio “Enrico De Nard” | Associati e Abbo-nati 2013.

a. LXXXV, fasc. 355, settembre-dicembre 2014Studi e Ricerche: Elda Martellozzo Forin, I Miari Vareschi: da Belluno a Padova nella se-conda metà del Quattrocento. Appunti | MarcoSpagni, Considerazioni sull’approccio alla te-matica resistenziale in Ferruccio Vendramini eil dibattito storiografico nel Veneto | Paolo Con-te, Profilo biografico di Giorgio Maggioni(1918-2014) | Paolo Pellegrini, Giorgio Mag-gioni tra Umanesimo e bibliofilia | Paolo Con-te, Giorgio Maggioni: scritti di argomento bel-lunese | Comunicazioni: Letizia Lonzi, Giun-te ai Ruopel de Cargna | Paolo Conte, Una rac-comandazione per Giuseppe Jappelli e il monu-mento ad Antonio Canova in due lettere ineditedi Giovanni De Min | Mostre Incontri Notizie:Silvia Miscellaneo, Giornata di studio per il 50°anniversario del disastro del Vajont 9 ottobre1963. Studi e riflessioni cinquant’anni dopo | La Redazione, «Da porta Dojona a porta Rugoe... ciò che fu!» Appunti per una storia dei dise-gni del passato | La Redazione, L’Alcorano diMacometto. Storia di un libro del Cinquecentoeuropeo | La Redazione, Piazza Castello ieri eoggi. Antefatti, fatti e... misfatti dal Medioevo ainostri giorni | Flavio Vizzutti, Una mostra alMuseo d’arte sacra: Costantino e Silvestro. Ope-re dal territorio | Tiziana Conte, Il fascino del-l’antico: dall’Accademia ercolanese a Gio Ponti |Federica Fontana, Davide Visentin, UrsulaWierer, MesoLife. Una prospettiva mesoliticasulle Alpi e i territori limitrofi | Giorgio Reo-lon, La grande mostra su Paolo Veronese e un

dipinto eseguito per Belluno | Tullia Zanella,Estate tizianesca 2014 | Letizia Lonzi, Presen-tato a Pieve di Cadore il Codice DiplomaticoCadorino di Giovanni Fabbiani | Bruno DeDonà, Ricordo di Mario de Donà, nome d’arteEronda, a cinque anni dalla morte | Recensio-ni e segnalazioni.

Archivio Veneto

direttore responsabile: Giovanni Pillininicomitato scientifico: Gherardo Ortalli (presidente), Pietro Del Negro,Dieter Girgensohn, Giuseppe Gullino, Jean-Claude Hocquet, Sergei Pavlovic Karpov,Maria Francesca Tiepolo, Gian Maria Varanini,Wolfgang Wolterscomitato di redazione: Eurigio Tonetti, Michael Knapton, Antonio Lazzarini, Franco Rossiperiodicità: semestraleeditore: Deputazione di Storia patria per le Veneziesede della redazione: c/o Deputazione di Storia patria per le Venezie - S. Croce, 1583 -Calle del Tintor - 30135 Venezia tel. 041/5241009

a. CXLI, vol. CLXXV (2010), V serie, n. 210 S. Perini, Lavoro e contrasti sociali nella Vene-zia secentesca | S. Bonnini, «Quel sincero affet-to alla patria nostra». Gian Domenico Tiepoloe l’Histoire de la République de Venise diPierre Daru | A. Benedetti, Rodolfo Renier ed il«Giornale storico della letteratura italiana» |M. Nardello, Itinerario formativo e pastoraledel vescovo Antonio Mantiero: dalla terra di No-voledo alla città di Schio (1884-1931) | Note edocumenti: E. Boscolo, L’iscrizione atestinaCIL, V, 2613: Corelius o Cornelius? | Recen-sioni | Notizie | Elenco dei soci.

a. CXLII, (2011), VI serie, n. 1 Premessa del Presidente | Andrea Caracausi,Venezia e i traffici mediterranei in età moderna |Edoardo Demo, Francesco Vianeio, Manifat-ture e commerci nella Terraferma veneta in etàmoderna | Giovanna Paolin, Chiesa e Stato aVenezia: alcune note | Luciano Pezzolo, La sto -ria agraria veneta: risultati, ipotesi e prospettive |Michele Simonetto, La storiografia politica suVenezia in età moderna. 1990-2010 | AndreaZannini, La politica estera della Serenissimada Agnadello a Napoleone. Un ventennio di sto-riografia | Norme per la redazione dei testi.

a. CXLII, (2011), VI serie, n. 2Luigi Calzavara, Venezia: geometria delle origi-ni | Pier Cesare Ioly Zorattini, Altre storie diAdriatico: ebrei e giudaizzanti a Ragusa, nelleisole ioniche e sulla costa dalmata nei processi

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del S. Uffizio di Venezia | Giulia Vertecchi, La gestione del rischio nella politica annonariadi Venezia durante le guerre veneto-turche (1645-1699) | Amedeo Benedetti, Vincenzo Crescini,il maggior provenzalista del suo tempo | DonatoD’Urso, Giacomo Sani, garibaldino deputatoprefetto | Mario Zangrando, Veterani del Qua-rantotto a Padova, una foto di gruppo | MatteoMeichiorre, Monsignor Antonio Vecellio, ilbeato Bernardino e la questione ebraica. Rico-struzione storiografica (secoli XV-XX) | MatteoVenier, Humanitatis silva: digressioni sopraun recente libro di Giovanni Pellizzari | Note edocumenti: Sergio Perini, La fondazione diuna compagnia industriale a Venezia nel 1719.

a. CXLIII, (2012), VI serie, n. 3Donne, lavoro, economia a Venezia e in terrafer-ma tra Medioevo ed età modernaAnna Bellavitis, Linda Guzzetti, Introduzione |Fernanda Sorelli, Diritto, economia, società:condizioni delle donne a Venezia nei secoli XII-XIII | Linda Guzzetti, Gli investimenti del-le donne veneziane nel medioevo | Paula Clar-ke, Le “mercantesse” di Venezia nei secoli XIV e XV | Edoardo Demo, Donne imprenditri-ci nella Terraferma Veneta della prima età mo-derna (secoli XV-XVI) | Tiziana Plebani, Rica-mi di ago e di inchiostro: una ricchezza per lacittà (XVI secolo) | Isabella Campagnol, Pene-lope in clausura. Lavori femminili nei monaste-ri veneziani della prima età moderna | AnnaBellavitis, Apprendiste e maestre a Venezia traCinque e Seicento | Marcello Della Valentina,“Parone”: donne alla guida di una bottega arti-giana a Venezia nel ’700.

a. CXLIII, (2012), VI serie, n. 4Raffaele Roncato, Cultura cavalleresca e tro-badorica alla corte trecentesca dei Tempesta.Qualche spunto d’indagine tra Venezia, laMarca Trevigiana e Ferrara | Andrea Peressi-ni, Il perito ordinario Ottavio Fabri (1544-1612)e la formazione del “corpus” di ingegneri al ser-vizio della magistratura dei beni inculti | Gio-vanni Pellizzari, In margine alle Digressionidi Matteo Venier sopra un mio libro | Note edocumenti: Giuseppe Gardoni, Una promo-zione agli ordini sacri del vescovo veronese Te-baldo (1303) | Sergio Perini, Provvedimenti inmateria di sanità a Venezia durante la pesti-lenza del 1630-1631 | Antonio Bruno, Alcuni do-cumenti inediti sull’eccidio del 10 maggio 1848 aTreviso | Mariano Nardello, «Per me nulla dimeglio che fare vita di pietà». Su Fedele Lam-pertico, Dante Alighieri e i Servi di Maria | Re-censioni | Atti della Deputazione di StoriaPatria per le Venezie.

VI serie, n. 5, 2013Presentazione | Antonio Lazzarini, I boschi delVeneto prima dell’Unità | Eurigio Tonetti, Au-tonomie municipali e Governo austriaco: un di-battito fra Milano e Venezia sullo scorcio dellaRestaurazione (1846-48) | Giampietro Berti,

Gli studenti padovani nel ’48 | Adriana Guar-nieri Corazzol, Melodramma e identità nazio-nale nel Risorgimento | Giovanni Zalin, Lecondizioni economiche e sociali della Veneziaalla vigilia dell’Unità (1859-1866) | Gianni A.Cisotto, L’annessione del Veneto e le prime ele-zioni politiche nella regione | Mauro Passarin,Nuove agenzie culturali e pedagogiche dopol’Unità. I Musei dei Risorgimento | Note e Do-cumenti: Francesca Medioli, Arcangela Tara-botti; una famiglia non detta e un segreto indi-cibile in famiglia.

VI serie, n. 6, 2013Piero Del Negro, Gli elenchi dei caduti nellaGrande Guerra: il caso del Veneto | TizianaFeltresi, Serifos e i veneziani | SimonettaAdorni Braccesi - Paolo Preto, La relazioneinedita di Niccolò Franciotti su Venezia e laBattaglia di Lepanto | Lionello Luppi, “MaistroJacomo Coltrin inzegniere” e i parenti brescianidi Tiziano | Tommaso Zaramella, La bat tagliadi Grado: l’uscita in mare del Rivoli e la tristefine del Mercurio (1812) | Pier Cesare Ioly Zo-rattini, Gracia Nasci alias Beatriz Mendes deLuna, la Señora | Recensioni: Dennis Roma-no, La rappresentazione di Venezia. FrancescoFoscari: vita di un doge nel Rinascimento (Giu-seppe Gullino) | Elisa Pellin, I necrologi delcapitolo di San Pietro (1287-1789) (Flavia DeVitt) | Enrica Capitanio - Nicole Dao, I Cata-pan della pieve di Dignano tra Medioevo ed Etàmoderna (Flavia De Vitt) | Donne a Verona.Una storia della città dal medioevo a oggi (Ric-cardo Cella) | Filippo De Vivo, Patrizi, infor-matori, barbieri. Politica e comunicazione aVenezia nella prima età moderna (Michele Si-monetto) | Tiziana Plebani, Un secolo di sen-timenti. Amori e conflitti generazionali nellaVenezia del Settecento (Francesca Medioli) |Atti della Deputazione di Storia Patria per le Venezie: Verbale dell’assemblea dei soci del 6 ottobre 2013 | Giuseppe Gullino, Da Padovaal Prado: gli enigmi di un quadro del Veronesefra i Contarini e Filippo IV | Deputazione diStoria Patria per le Venezie.

VI serie, n. 7 (2014) Filippo Boscolo, Atti di evergetismo nella Vi-cenza del II secolo d.C. | Lorenzo Calvelli, L’e-nigma epigrafico di Barbola | Dieter Girgen-sohn, La città suddita in Italia nel basso Me-dioevo: giurisdizione a Treviso sotto la domina-zione Veneziana (1338-1344) | Antonio Lazza-rini, Boschi, legnami, costruzioni navali. L’ar-senale di Venezia fra XVI e XVIII secolo (Parteprima) | Piero del Negro, Una nota in marginea Da Bonaparte a Radetzky. Cittadini in armi:la Guardia nazionale a Venezia (1797-1849) diAdolfo Bernardello | Norme per la redazionedei testi di «Archivio Veneto».

Pierre-Antoine Baudouin, La lettura, 1760 caParigi, Musée des Arts Décoratifs

Johann Ernst Heinsius, La duchessa Anna Amelia,1772-1775Weimar, Klassik Stiftung

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Atti e Memorie della Società dalmata di storia patriafondata in Zara nel 1926

direttore responsabile: Nicolò Luxardo De Franchi (presidente)a norma dello Statuto sociale il consiglio direttivodella società funge da comitato di redazioneeditore: Scuola Dalmata dei Ss. Giorgio e Trifone - Castello, 3259/a - 30015 Veneziadirezione: via Romana, 42 - 35038 Torreglia (PD) - tel. 049/9934811e-mail: [email protected]

vol. XXXVI, (2009-2010)Ante Bajamonti i Split. Slobodna Dalmacija,Split, 2007 (traduzione dal croato: Ina Beda-lov, Diego Gloria) (revisione dei testi e reda-zione: Franco Luxardo, Luciano Monzali) |Franco Luxardo, Introduzione | LucianoMonzali, Presentazione | Prefazione all’edizio-ne italiana | Prefazione | Autonomisti e Nazio-nalisti | Bajamonti lo Spalatino | BajamontiPolitico | Bajamonti Costruttore | La Diga | LaRiva di Spalato | L’acquedotto | Palazzo Baja-monti | La Fontana Monumentale | Il TeatroBajamonti | L’“Associazione Dalmatica” e Le Procurative | La Sconfitta. La Morte. L’oblio |Pubblicazioni di Antonio Bajamonti | Ringra-ziamenti | Profilo bio-bibliografico di Duko Keù(Emet) | Bibliografia Aggiuntiva sulla storia diSpalato e della Dalmazia nell’800 | Indice deiNomi | Atti Sociali.

vol. XXXVII, 2012I dalmati e il compimento dell’Unità d’Italia.Franco Luxardo, Presentazione | Laura Ga-gliardi, La nascita dell’idea unitaria e la Dal-mazia agli albori dell’età napoleonica | GiorgioFederico Siboni, Fermenti patriottici in altoAdriatico. Prospettive storiografiche e interpreta-tive | Lucio Toth, La partecipazione dei dalmatiall’unità d’Italia | Caludio Carcerieri, La Giu -risdizione d’appello di alcuni collegia judicumdel dominio veneto sulle cause della città di Cat-taro | Oddone Talpo, Dalla Carboneria alla di-fesa della scuola italiana 1813-1890 | GiuseppePraga, Documenti intorno all’arca di San Si-meone in Zara e al suo autore Francesco da Mi-lano | Pubblicazioni, tornate di studio ed operedella Società dalmata di storia patria.

Chioggiarivista di studi e ricerche

direttore responsabile: Cinzio Gibincomitato direttivo: Alberto Elia, Cinzio Gibin, Dino Memmo,Sergio Ravagnan, Stefano Spagnoloredazione: Erminio Boscolo Bibi, Fabrizio Bo scolo, Federica Boscolo Chio,

Giorgio Boscolo Femek, Luigi De Perini,Franco Frizziero, Alberto Naccari, Angelo Padoan, Davide Scarpa, Nico Sibour Vianello, Gianfranco Tiozzo, Loris Tiozzo, Giorgio Vianellocomitato scientifico: Ulderico Bernardi, Gior getta Bonfiglio Dosio, Manlio Brusatin,Dino De Antoni, Pierluigi Fantelli, Bianca Lanfranchi Strina, Anton Maria Scarpa,Gianni Scarpa, Elvidio Surian, Pier Giorgio Tiozzo, Marcello Zunicasegreteria: Marialisa Freguggia (responsabile ufficio cultura), Achille Voltolinaperiodicità: semestraleeditore: Città di Chioggia - Il leggio libreria editrice - viale Padova, 5 -30019 Sottomarina (VE) - tel. 041/5540099 -fax 041/5548616sede della redazione: Bi blioteca civica “Cri stoforo Sabbadino” - campo Marconi, 108 -30015 Chioggia (VE)tel. 041/5501110 - fax 041/5509308e-mail: [email protected]: www.chioggia.org

n. 38, aprile 2011Saggi e interventi. Scrittori e anniversari: Fe-lice Pozzo, Chioggia e i naviganti della melorianel centenario della morte di Salgari | Archeo-logia e simboli: Sandro Varagnolo, Il ritornodelle Vere da Pozzo in Campo Duomo. Omag-gio alla memoria di Cristoforo Sabbadino | Ni-cola Bacci, I pozzi alla veneziana del CampoDuomo: i risultati delle indagini archeologiche |Giorgio Aldrighetti, Il leone di San Marco |Alessia Boscolo “Nata”, I lapicidi del muraz-zo. Il caso dei leoni marciani a Sottomarina |Gabriella Bologna, Chioggia “Pittoresca” neidipinti di Ludwig Passini e nelle fotografie di Al-fred Stieglitz | Società: Matteo Boscolo Anzo-letti, L’amministrazione della giustizia aChiog gia dalle origini ai giorni nostri | SergioRavagnan, Sequestrati dai “titini” | Nuovi cen-tri museali: Maria B. Rasotto, La realizzazio-ne del museo di Zoologia adriatica “GiuseppeOlivi” | Elisa Cenci - Nicole Chimento, La didattica e il museo di Zoologia adriatica“Giuseppe Olivi” | Immagine di Chioggia.Iconografia: Angelo Padoan, Un monumentodel dialetto chioggiotto. “El descorso del pescaòreciozòto” | Stefano Maccarini Foscolo Canella,I pescatori chioggiotti nei dipinti di Giorgio Ca-nella | Tesi di Laurea: Vincenzina Prescianot-to, Eleonora Duse e il legame con Chioggia, cit-tà di origine della sua famiglia | Itinerari di-dattici: Cinzio Gibin (a cura di), Una letturapiacevole | Recensioni e segnalazioni: CinzioGibin, Jacopo Dondi dell’Orologio e il suo pen-siero scientifico-filosofico nel De fluxu et refluxumaris | Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, Chioggiae la cultura del mare. Un nuovo studio di DinoMemmo | Anna Boscolo, I 100 anni del porto diChioggia | Paolo Padoan, Composizioni musi-cali di Vittore Bellemo | Angelo Padoan, Il mon-

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Onorio Marinari, Santa Caterina d’Alessandria, s.d. Salisburgo, Residenzgalerie

Maurice Quentin de La Tour, Émilie du Châtelet, s.d.Collezione privata

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do della pesca nel Novecento | Fabrizio BoscoloCaporale, La mia Chioggia.

n. 39, ottobre 2011Saggi e interventi. Cultura e società: VirgilioGiormani, Le Quattro Fontane del Lido di Ve-nezia e la Fontana di Sottomarina | ElisabettaG. Rizzioli, Resoconti e impressioni di AntonioRosmini conoscitore d’arte in viaggio da Veneziaa Chioggia | Alberto Naccari, Aspetti di vita cul-turale clodiense nel secondo Settecento | GinaDuse, Aristide Naccari, illustratore per “ItaliaAgricola” | Segni e cultura materiale: AlessiaBoscolo Nata, I lapicidi del murazzo. I simbolidi un mestiere | Giorgio Boscolo Femek, Recu-pero di una formella in maiolica con raffiguratoSant’Antonio | Collezioni naturalistico-scienti-fiche. Uomini da ricordare: Sandra Casellato,Storia della collezione marina di Trieste e Rovi-gno | Cinzio Gobin (a cura di), In memoria delprof. Bruno Battaglia. Genetista e direttore dellastazione idrobiologica di Chioggia | Carlo Baldi,Ricordo del maestro Romano Cavallaro | DavideScarpa (a cura di), La collezione ornitologica“Cavallaro” | Sergio Ravagnan, Ricordo delprof. Ruggero Ravagnan | Immagini del territo-rio di Chioggia. Iconografia: Cinzio Gibin, IlCanal di Valle | Tesi di laurea: Dario Rava-gnan, Giobatta Bizzarri un protagonista del mo-vimento ginnico nazionale di metà Ottocento |Itinerari didattici: Cinzio Gibin (a cura di),Scienza e coscienza nazionale. Il tema della VII

edizione di “Progetto Galileo” | Rassegna biblio-grafica: Pier Giorgio Tiozzo Gobetto (a curadi), Bibliografia Chioggia: 2010.

n. 40, aprile 2012Saggi e interventi. Etnografia/Araldica: LuigiDivari, Pièleghi, pielegànti e pieleghéti. Quandoi chioggiotti pescavano con gli ami | Gianfran-co Tiozzo Netti, La “racogesta”, “el viagio” |Dino De Antoni, Nomi e soprannomi. Presen-tazione del volume Cognomi e soprannomi |Giorgio Aldrighetti, Le famiglie nobili diChioggia | Anniversari/Uomini da ricordare:Sergio Ravagnan, Medaglia d’argento al valorcivile per i soccorsi agli alluvionati del Polesine |Davide Scarpa, I dieci anni al Centro di Edu-cazione Ambientale a Chioggia | Franco Friz-ziero, Il Centro di Educazione Ambientale. Pri-ma di nascere | Pier Giorgio Tiozzo Gobetto,Elio Ballarin (1933-1992): l’impegno per il riscat-to di Chioggia | Università e Ricerca: AndreaSambo - Emilio Reginella - Carlotta Maz zoldi,La Banca Dati della pesca a Chioggia | Segna-libro | Immagini del territorio di Chioggia.Iconografia: Isabella Reale, A Chioggia! Il mi -to dell’isola felice nelle opere degli artisti friulanitra Otto e primo Novecento | Tesi di Laurea:Erika Gardin, “La Bataglia de Ronçisvale” | Iti-nerari didattici: Carla Sfriso, Le celebrazioniper i 150 anni dell’Unità d’Italia. La caccia altesoro per conoscere i luoghi della nostra storia |Rassegna bibliografica: Bibliografia Chioggia:2011, a cura di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto.

n. 41, ottobre 2012Saggi e interventi: Vincenzina Prescianotto,250 anni di rappresentazioni delle BaruffeChiozzotte | Gina Duse, Verso la modernità.Donne a Chioggia nell’Ottocento | Sergio Ra-vagnan, Chioggia vera Musa per l’arte di Leo-nardo Bazzaro | Luciano Bellemo - RuggeroDonaggio - Cesare Mantovan, Riflessioni sulCristo di san Domenico dopo il ritrovamento deltestamento di ser Francesco di Chioggia | Cin-zio Gibin, Spallanzani a Chioggia. Una gran-de impresa portata a termine: L’Edizione Na-zionale delle Opere di Lazzaro Spallanzani |Immagini del territorio di Chioggia. Icono-grafia: Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, Guerri-no Seggionétto (1915-2002) e la sua Sottomari-na | Tesi di Laurea: Caterina Alfiero, Indagi-ne faunistica su anfibi e rettili dell’oasi natura-listica di Ca’ Roman (Pellestrina, Venezia) |Itinerari didattici: XX giornata FAI di Primave-ra. Gli studenti del “Cestari” Apprendisti Cice-roni. Palazzo Granaio a Chioggia e l’arte delcantastorie | Marta Boscolo Marchi, Chioggia,itinerario storico | Francesco Scarpa, Interpre-tare il Cupido | Gina Duse, Quale città? | Re-censioni e segnalazioni: Alessia BoscoloNata, Chiese storiche di Chioggia | Mario Ma-rafante, Vittore Bellemo, il prete che fece prega-re cantando | Erika Gardin, Preghiere e cantidel popolo di Chioggia | Matteo Doria, Il meto-do scientifico di Girolamo Ravagnan, custodedella memoria chioggiotta | Gina Duse, La spe-ranza di una profuga | Otello Giovanardi, Lo stato della pesca. Un bilancio a più voci | Segnalazioni, a cura di Cinzio Gibin.

n. 42, aprile 2013Saggi e interventi. Territorio e architetturamilitare: Alessia Boscolo Nata, Tracce di pre-sidi militari nel territorio lagunare: le torri tele-metriche | Linguistica ed etimologia: LuigiZennaro, I pronomi clitici soggetto nel dialettodi Chioggia | Giovanni Roman, La Natola ve-neziana. Una nuova proposta etimologica | An-gelo Padoan, Il gatto e le galline padovane. Curiosando nella storia di Chioggia | Anniver-sari e personaggi: Ruggero Donaggio, 260anni dei Filippini a Chioggia | Paolo Padoan,Mario Biagio Voltolina a vent’anni dalla morte |Gina Duse, Un doganiere dell’Ottocento. Ilchiog giotto Agostino Gallimberti | Araldica:Giorgio Aldrighetti, Stemma di monsignorFrancesco Moraglia patriarca di venezia, me-tropolita della provincia veneta | Storia ed eco-logia: Tomaso Fortibuoni, Come cambia ilmare? Dagli archivi, la storia dell’Adriatico |Immagini del territorio di Chioggia. Icono-grafia: Dino Memmo - Sandro Varagnolo,Antonio Marinetti detto il Chiozzotto (Chiog-gia 1719 - Venezia 1790) | Tesi di Laurea: Ca-terina Salvagno, I pittori stranieri a Chioggiatra Ottocento e Novecento. Alexandr Roussoff eHans Herrmann | Itinerari didattici: Viaggionel Medioevo. Pagine della nostra storia in... ci-neteatro, a cura di Gentilla Boscolo - Paolo

Boscolo - Adriana Doria | Recensioni e se-gnalazioni: Cinzio Gibin, Giovanni Dondimedico | Sergio Ravagnan, Bibliografia Chiog-gia. Temi e autori dal 1970 ad oggi | Pier Gior-gio Tiozzo Gobetto, Pittori di Chioggia: unpercorso attraverso 19 artisti del Novecento |Marta Boscolo Marchi, Upside down. Quan-do il mare diventa cielo: la Chioggia inedita diAlessandro Boscolo Agostini | Angelo Padoan,Le chiese del litorale | Riccardo Vianello,Chioggia: la Cape Canaveral di casa nostra.Cenni sul primo lancio spaziale in laguna.

suppl. al n. 42, Collana Il Novecento, 4Umberto D’Ancona. Fiume 9 maggio 1896 -Marina di Romea 24 agosto 1964. Scienziatodell’Università di Padova, fondatore della Sta-zione idrobiologica di Chioggia, a cura di Cin-zio Gibin.Presentazione | Gian Antonio Danieli, Um-berto D’Ancona: un grande scienziato, un gran-de maestro | Alessandro Minelli, UmbertoD’Ancona, zoologo ed ecologo | Maria BericaRasotto, La sessualità dei pesci Teleostei. Storiadi una ricerca corale iniziata e diretta da Um-berto D’Ancona | Gerolamo Lanfranchi - Ele-na Canadelli, La Stazione idrobiologica “Um-berto D’Ancona” di Chioggia tra passato e futu-ro | Cinzio Gibin, Umberto D’Ancona e Chiog-gia | Schede: Gian Antonio Danieli, Note bio-grafiche su Umberto D’Ancona | Maria BericaRasotto, Come si ritenevano innumerevoli lestelle, così si ammetteva inesauribile l’abbon-danza di pesci nel mare | Alessandro Minelli,I pesci di Umberto D’Ancona.

n. 43, ottobre 2013Saggi e interventi. Fabrizio Boscolo Caporale,Ricordando Ennio Concina. I remember... |Società e costume: Sergio Ravagnan - Rug-gero Donaggio, Chioggia e i giochi in televisio-ne | Letteratura e Medicina: Ugo Dotti, Lette-ra medica di Giovanni Dondi dall’Orologio aFrancesco Petrarca | Storia naturale e Storiadel territorio: Franco Tiozzo Cuccaro, Sullasinonimia del Gobius Lunieus | Erminio Bo-scolo Bibi, Cippi di delimitazione delle zone diservitù militare riferite alle fortificazioni del ter-ritorio di Chioggia | In ricordo: Cinzio Gibin,In ricordo di Margherita Hack | Cinzio Gibin,In ricordo di Rita Levi-Montalcini | Immaginidel territorio di Chioggia. Iconografia: SergioPiva, I Poli di Chioggia | Tesi di Laurea: Raf-faella Rosteghin, Chioggia nella Prima Guer-ra mondiale. Aspetti amministrativi e sociali |Itinerari didattici: Cinzio Gibin, Esperienze dicollaborazione tra insegnanti dell’Istituto Com-prensivo Chioggia 2 | Recensioni e segnalazio-ni: Erika Gardin, La Banda musicale di Chiog-gia nel 35° anniversario di Rifondazione | Car-lo Alberto Redi, Scienza e cittadinanza scien-tifica. L’esempio di Umberto D’Ancona | ElenaCanadelli, Scienza, organizzazione del sapere,pratica politica in Stefano Andrea Renier | Cin-zio Gibin, Natura e Cultura.

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n. 44, aprile 2014Saggi e interventi. Strutture culturali: MariaGrazia Bevilacqua, Archivio storico comunaledi Chioggia. Traditio, memoria, civilitas | Raf-faella Rosteghin, Chioggia nella Prima Guerramondiale. Documenti su aspetti amministrativie sociali | Territorio, scienza e tecnica: Davide Scarpa, Il giardino botanico di PalazzoGrassi | Ettore Curi, 1851-1852: L’organizzazio-ne del Museo dell’Accademia di Agricoltura diVerona | Giorgio Vianello, Il MOSE: straordi-nario patrimonio di conoscenze, di progettuali-tà, di soluzioni tecniche e di nuove tecnologie |Teatro ed etnografia: Angelo Padoan, ArnaldoBoscolo Cegión (1885-1963). Commediografo diSottomarina | Sottomarina, ortolani, zucche ealtri ortaggi tradizionali, colloquio tra Gian-franco Tiozzo Netti e Pier Giorgio Tiozzo Go-betto | Reprint: Matteo Doria, L’isola della feli-cità di Raffaele Calzini | Immagini di Chiog-gia e del suo territorio. Iconografia: GiorgioAldrighetti, Il patrimonio araldico della Catte-drale di Chioggia | Tesi di Laurea: SimonettaBoscolo Nale, La scuola e la costruzione del sa-pere collettivo | Itinerari didattici: Bruno LaRocca, Anno scolastico 1976-1977: studenti diMestre al Mercato Ittico di Chioggia | Recen-sioni e segnalazioni: Antonio Diano, La chie-sa di San Pieretto | Gian Duse, Segnalazioni.

n. 45, ottobre 2014Saggi e interventi: Cinzio Gibin, Omaggio aJacques Le Goff | Mestieri e saperi: Dino DeAntoni, Ortolani marinanti e pescaori cioso-ti, due mondi limitrofi ma molto diversi | Ermi-nio Boscolo Bibi, Conte ortolane | Territorio,storia e fonti: Cinzio Gibin, Il Campanile diCavanella d’Adige e gli ottant’anni dalla posadella prima pietra | Gina Duse, 1945-46: duechioggiotti in Boemia | Loriano Ballarin, Unfatto di sangue in laguna nel ’700 | Ambiente estoria della scienza: Valentina Melli - CarlottaMazzoldi, Una nuova medusa in Adriatico |Cinzio Gibin, Renier, Brocchi e la Conchiolo-gia fossile subappennina | Segnalibro | Scul-tura e storia: Antonello Nave, Il monumento aNatale Schiavoni e le opere dello scultore Gae-tano Zennaro | Immagini di Chioggia e delsuo territorio. Iconografia. Paolo Pozzebon,Michelangelo Schiavoni, pittore, incisore e re-stauratore | Tesi di Laurea: Luca Tiozzo Fa-siolo, Studio dei colonizzatori delle tartarughemarine dell’alto Adriatico | Itinerari didattici:Fabrizio Boscolo Caporale, Sottomarina &Chioggia Project. Dalla ricerca d’ambiente al-l’ambiente della ricerca | Recensioni e segna-lazioni: Pier Luigi Fantelli, Arte, Storia e mo-dernità in Aristide Naccari | Erika Gardin,Compie quarant’anni la sezione chioggiotta del-la Gioventù Musicale d’Italia | Erika Gardin,I trentacinque anni del Coro Popolare Chioggiot-to | Gina Duse, Verità, Conoscenza, Giustizia |Cinzio Gibin, Segnalazioni.

suppl. al n. 45, Quaderno 9Educazione sentimentale a Chioggia nella pri-ma metà dell’Ottocento, a cura di Gina Duse.

suppl. al n. 45, Collana Il Novecento. 5Chioggia e il cinema, di Sergio Ravagnan.

Laboratorio di storia contemporaneaIstituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Vicenza “Ettore Gallo”

presidente: Giuseppe Pupillovicepresidente: Giorgio Sala, Giulio Vescoviresponsabile comitato scientifico: Giovanni Faveroperiodicità: irregolareeditore: Istituto Storico della Resistenza dell’EtàContemporanea della Provincia di Vicenzasede della redazione: c/o Museo del Risorgi-mento e della Resistenza - Villa Guiccioli -viale 10 Giugno, 115 - 36100 Vicenza -tel. 0444/222820 - 334/3683126e-mail: [email protected]: www.istrevi.it

Quaderni sulla Resistenza e la RSI(1943-1945)

Lucio Pegoraro, Diritto costituzionale e Resi-stenza, 2014 | 1. Il dibattito tra Enrico Opochere Umberto Scarpelli del 1975 | 2. Leggere le “Let-tere dei condannati a morte in Europa” | 3. An-che dalla musica partigiana gli stessi valori chesarebbero confluiti nella Costituzione | 4. Leidee della Resistenza sono le idee dei suoi com-battenti e dei suoi martiri.

Quaderni su guerre e memoria del ’900

Massimiliano Marangon, La Strada degli eroi:sacralizzazione della violenza guerriera, fonda-zione istituzionale e memoria storica, 2012 | 1. Delimitare il problema | 2. La festa sangui-naria: teorie sulla guerra e narrazioni 1918 | 3. Un sacrificio fondativo | 4. Monumenti agliEroi e culto nazionale della Patria | 5. Esempi:tra Pasubio e Asiago | 6. L’utilità del dolore | 7. Giovani, padri, nonni | 8. Per una religionecivile della Patria | 9. Riferimenti bibliografici.

Carla Poncina, La cerimonia degli addii, 2014 |“Un ragazzo delle nostre contrade” | La barbariee la pietà | E la poesia sconfisse la morte... | La Resistenza “raccontata”.

Fonti e testimonianze

Egidio Pasetto, Commemorazione di NenoColdagelli, 2013 | Scrivevo il 9 settembre del2007, ricordando Bruno Trentin | Una sera di

quel novembre, mi raggiunge una telefonata |Che storia è stata quella di Neno nel Veneto? |Alla Direzione Generale della Camera del La-voro di Venezia | A proposito ancora del suo understatement.

Franco A. Dal Maso, In difesa delle istituzionidemocratiche, 2013 | Nota redazionale | 16 Mar -zo 2013 | Ma io vorrei tornare indietro nel tempo |Nella casa di Antonio Giuriolo | In allarme perun possibile colpo di Stato | Il senso di quel chestavo facendo. Un messaggio rivolto ai giovani.

Bepi De Marzi, Presentazione del libro di A.F.Dal Maso, “Il profumo della libertà”, 2014 | Il silenzio sul poggio, a San Pietro, la vecchiacontrada dietro il Castello di Arzignano.

Ugo De Grandis, Intervento al convegno “Mal-ga Silvagno, l’eliminazione della componentecomunista”, 2014.

Giancarlo Zorzanello, L’eccidio di Fontanelle diConco: disgrazia o esecuzione?, 2014 | A) Rin -graziamenti | B) La successione causale dei fatti |C) È possibile, dopo più di settant’anni, cono-scere quello che successe a malga Silvagno ilgiorno dell’eccidio? | D) Cosa fecero il Nodari eil Vezzaro il giorno dell’eccidio? | F) Esecuzioneo disgrazia? | G) L’epilogo | Conclusione.

Mario Faggion, Relazione al convegno “MalgaSilvagno, l’eliminazione della componente co-munista”, 2014 | I protagonisti, le testimonian-ze e le ricerche storiche | Garibaldini e bado-gliani: le due anime della formazione partigia-na di Fontanelle di Conco | La strumentalizza-zione del tema religioso il fattore determinantedella frattura nel distaccamento Monte Grappa |Conclusione.

Recensioni e dibattiti

Sonia Residori, È questa l’ora. Diario di LinoCamonico, martire bassanese della Resistenza,2009.Sonia Residori - Adriana Lotto, Quella del Va-jont. Tina Merlin, una donna contro, 2011.Roberto Monicchia - Sergio Luzzatto, Parti-gia. Una storia della Resistenza, 2013.Carla Poncina - Francesco Tessarolo, 1943,la guerra in casa, 2013.

La Mainardaquaderno annuale di studi storici del territorio colognese

direttore responsabile: Luca Fiorindirettore editoriale: Guerrino Maccagnancomitato di redazione: Nino Ambrosini, Loredana Battaglia, Beppino Dal Cero,

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Matteo Guidorizzi, Antonio Lora, Silvano Marcati, Claudio Soprana periodicità: annualeeditore: Centro Studi “Giulio Cardo” - Cologna Veneta (VR)consiglio direttivo del Centro Studi “Giulio Cardo”: Guerrino Maccagnan, Guglielmo Ferretto, Loredana Battaglia, Costantino Boliandi, Silvano Marcati, Santina Pellizzari, Claudio Sopranasede della redazione: Centro Studi “Giulio Cardo” - via Cavour, 72 - 37044 Cologna Veneta (VR)

s. II, a. VIII, n. 8, 2011Il documento | Editoriale | Giorgio Chierica-to - Matteo Guidorizzi, Un tram per Coriano |Claudio Soprana, Memoria e riconoscenza peri caduti | Alessia Boaretti - Silvano Marcati,Villa Mercante - Labia ai Quari | Jessica So-prana, Il fascino di un’antica villa poco cono-sciuta | Loredana Battaglia - Guerrino Macca-gnan, Carte che raccontano | Beppino DalCero, La necropoli di Desmontà | Luigino Lu-nardi, Un paese conteso e diviso | Vico Calabrò,Le sentenze latine | Varia - 150° dell’Unità d’I-talia: Guerrino Maccagnan, Il tricolore | An-tonio Calafà, La Crociata antiaustriaca dei co-lognesi nel 1848 | Guerrino Maccagnan, SilvioContro: un colognese nella leggenda dei Mille |Irene Framarin, Sulle orme dei garibaldini |Guerrino Maccagnan, Cologna italiana nel1866 | La memoria | Guerrino Maccagnan,Il monumento a Garibaldi | Guerrino Macca-gnan, Il centenario della morte di Antonio Fo-gazzaro | Il personaggio: Ernesto Santi,Un farmacista-scienziato colognese: AntonioFinco | Guerrino Maccagnan, Chi dice “man-dorlato” dice “Cologna”? | Biblioteca di storialocale: Costantino Boliandi (a cura di), Co-mune di Pressana | Corrispondenza | De artepoetica | Res gestae: fatti - cronache - notizie |Centro Studi “Giulio Cardo” | La tavola diGiorgio Scarato.

s. II, a. IX, n. 9, 2012Il documento | Editoriale | Marco Pasa, Ora-torio di S. Lucia di Ca’ del Sette | Claudio So-prana, Alessandro Zenatello nell’arte sacra |Alessia Boaretti - Silvano Marcati, Oratorio diSanta Croce | Beppino Dal Cero, Corte S. Eu-genia | Ernesto Santi, Crisi economico-socialealla viglilia della Prima Guerra Mondiale |Giulio Zavatta, L’ingegnere Panfilo Piazzola ei Serego | Luigino Lunardi, Risaie e malaria afine Ottocento | Vico Calabrò, Le sentenze lati-ne | Varia, ricerche sul Colognese ed altro:Vinicio Galasso, Il nobile casato Gaspari diLatisana (1752-1970) | Guerrino Maccagnan,Istituzioni assistenziali a Cologna Veneta nel-l’Ottocento | Guerrino Maccagnan, Il centena-rio della morte del Pascoli | Ernesto Santi, Co-logna Veneta tra Lega di Cambrai e Lega San-ta (1509-1515) | Il personaggio: Matteo Gui-dorizzi, Pier Luigi Alvise Mabil un protagoni-

sta del periodo napoleonico | Biblioteca di sto-ria locale: Loredana Battaglia - GuerrinoMaccagnan (a cura di), Comuni di Roveredo diGuà e Veronella | Recensioni | Corrisponden-za | De arte poetica | Res gestae: fatti - crona-che - notizie | Centro Studi “Giulio Cardo” |La tavola di Giorgio Scarato.

s. II, a. X, n. 10, 2013Il documento | Editoriale | Matteo Guidoriz-zi, Vicari privati contro la Comunità di Colo-gna V. | Claudio Soprana, La scuola elementa-re di Arcole | Alessia Boaretti - Silvano Mar-cati, Villa Mercante - Labia ai Quari | Beppi-no Dal Cero, Una villa romana | Ernesto San-ti, La nascita della Cooperativa Agricola | Lavi-nia De Veszelka - Irnerio De Marchi, Il pa-lazzo De Veszelka o antica corte dei conti di Se-rego | Luigino Lunardi, Le soppressioni napo-leoniche delle confraternite e la requisizione deibeni dei monasteri | Vico Calabrò, Le sentenzelatine | Varia, ricerche sul Colognese ed altro:Laura Bonaventura, Memoria di Dantina eGitana Caliari sorelle appassionate di letteratu-ra e di alpinismo | Antonio Lora, Vecchie cro-nache ciclistiche e il veloce club Audax di Colo-gna | Licia Nogara Ticinelli - Andrea Fin,I nostri Campioni | Bartolo Bertolaso, AugustoEnrico Balotin, in arte Baltin poeta di ColognaVeneta dimenticato o poco conosciuto (1880-1953) | Licia Nogara Ticinelli, Padre RobertoBonato s.j. | Gianni Oscar Lunardi - MariaBertilla Franchetti, Intitolata una via al prof.Lerino Candio | G. Mac, Premio “Leone del Ve-neto” a Giovanni Rana | G. Mac, L’eccellenzadella “moretta” di Veronella | Il personaggio:Guerrino Maccagnan - Alberto Castaldini,P. Clemente Gatti Confessore e Martire dellaFede | Biblioteca di storia locale: Antonio Co-rain - Gianni Oscar Lunardi (a cura di), Co-mune di Zimella | Recensioni | Corrispon-denza | De arte poetica | Res gestae: fatti -cronache - notizie | Centro Studi “Giulio Car-do” | La tavola di Giorgio Scarato.

Supplemento al n. 10, 2013Guerrino Maccagnan, I frutti avvelenati del-l’odio. Un dramma in tre atti e gran finale. Av-venne alla fine della Seconda Guerra mondialetra Imola e Cologna Veneta. L’amara conclu-sione: né vincitori né vinti, ma vittime umane.La sacralità della Resistenza e il dovere di per-seguire la verità e la pace attraverso la cultura.

s. II, n. 11, 2014 - Straordinario Francescanesimo. Monografie n. 7Presentazione | I. Origini del Francescanesimoa Cologna Veneta | Il contesto ecclesiastico e re-ligioso nel Duecento | L’ordo poenitencialiume la fraternita colognese | Un penitente filofran-cescano | Il testamento di Bonaguisa da Cologna| I beneficiari | Osservazioni | Origini dell’ospe-dale di Cologna Veneta | II. I beni dei conventifrancescani nel Colognese | Premessa | S. Mariadelle Vergini di Verona | S. Michele di Trento |

Ambrosius Benson, La Maddalena che legge, 1540Venezia, Ca’ d’Oro, Galleria Franchetti

Domenico Fetti, Fanciulla che legge, 1620 caVenezia, Gallerie dell’Accademia

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Appendice - S. Leonardo in Monte | III. Chiesae convento di S. Francesco dei frati Minori | Le origini | Vicende storiche | Beni mobili e im-mobili | Appendice | IV. Chiesa e convento di S. Maria delle Grazie dei frati Osservanti | Le origini | Vicende storiche | Beni mobili e im-mobili | Appendice | V. Chiesa e convento di S. Pietro delle suore Cappuccine | Le origini |Vicende storiche | Beni mobili e immobili | Ap-pendice | VI. Chiesa e ospizio di S. Lucia dei fra-ti Cappuccini | Le origini | Vicende storiche |Beni mobili e immobili | Appendice | VII. Ritor-no alle origini | Il Terz’Ordine francescano a Co-logna V. | Impronte francescane nel territorio co-lognese | Eremo della B.V. Maria di S. Felice |VIII. Tra inquietudini e beatitudini | Le inquie-tudini dell’uomo tecnologico | Le beatitudini del-l’uomo povero | Apparati | Fonti archivistiche |Bibliografia | Autorizzazione per la riproduzio-ne di beni archivistici a stampa | Referenze fo-tografiche | Tabula gratulatoria.

Ludicaannali di storia e civiltà del gioco

direttore: Gherardo Ortallicomitato scientifico: Alessandro Arcangeli,Maurice Aymard, Roberto Garvía, JohnMcClelland, Ghe rardo Ortalli, AlessandraRizzi, Bernd Roeck, Manfred Zollingerart direction: Domenico Lucianiredazione e segreteria redazionale: Patrizia Boschiero, Alessandra Rizzi, collaborazione di Chiara Condòperiodicità: annualeeditore: Fondazione Benetton Studi Ricerche,Treviso - Viella, Romasede della redazione: Fondazione BenettonStudi Ricerche - via Cornarotta, 9 - 31100Treviso - tel. 0422/5121 - fax 0422/579483e-mail: [email protected]: www.fbsr.it

n. 15-16, 2009-2010Pierre Parlebas, Des jeux dans les enluminures| Barbara Carè, Il gioco degli astragali: un pas-satempo tra antico e moderno | MargheritaLecco, Giochi cortesi e non nella letteratura tar-domedievale. I jeux del Tournoi de Chauvency |Federica Castagnaro, La scherma nei trattatiitaliani del Cinquecento: immagini e parole |Manfred Zollinger, Royal Oak: Lineagen einerenglischen Lotterie des 17. Jahrhunderts | Ghe-rardo Ortalli, Vignaux and Slosson: 1880-1882.Billiards and signs of new departures in ludicity| Giochi di principi, giochi di villani: Jean-Marie Lhôte, Deviser sous le signe du jeu |Jean-Michel Mehl, De l’origine des jeux: quel-ques réponses médiévales | Thierry Depaulis,Cardan et Joostens: portaits croisés de joueursau XVIe siècle (Le jeu excessif à la Renaissance)

| Colas Duflo, Le jeu dans l’Encyclopédie de Di-derot et d’Alembert | Manfred Zollinger, Wenndas Buch ins Spiel kommt | Schede: GherardoOrtalli, A noteworthy collection of essays and alesson to be kept in mind | Occasioni ludiche.Gioco e scrittura del gioco nella tradizioneletteraria italiana: scheda di Franco Pignatti,Antonfrancesco Grazzini. Capitolo sul gioco delpallone | Gherardo Ortalli, Events great andsmall: the Roman Republic and the Tuscangambler | Libri | Riassunti | Autori.

n. 17-18, 2011-2012Gherardo Ortalli, Perché ancora “Ludica”.Con qualche considerazione sulla storia dellaludicità. Why “Ludica” is continuing. Withsome reflections on the history of ludicity | Les-zek Gardeła, Ludicity among the Slavs. Gamesand pastimes in early medieval Poland | Hei-ner Gillmeister, 16th and 17th century conti-nental tennis and its English relative. A fewnew points scored | Margherita Corsi, «... là xetegnevan zogo de panze». Le scommesse suiparti a Venezia | Manfred Zollinger, Wettenauf die Genueser Lotterie. Eine kulturelle Geo-graphie der Lotto-Expansion (17.-18. Jahrhun-dert)| Roger Munting, Folk football and theorigins of the modern game. The case of cam-ping in East Anglia | Maria Rosaria Pelizzari,Dalle bettole ai salotti: il gioco d’azzardo a Na-poli tra Settecento e primo Ottocento | Gherar-do Ortalli, Women, progress and the bicycle inBelle Époque France | Christian Koller, Trans-nationalität und Popularisierung. Thesen undFragen zur Frühgeschichte des SchweizerFuß-balls | Schede Observations Fiches Karten:Anna Pianalto, Signs and leisure in the timesof the Crusaders | Federico Pigozzo, The ma-nufacturing of playing dice at the end of theMiddle Ages | Federica Missere Fontana, Tri-gonalis Pila. Il disegno ligoriano per il De artegymnastica di Girolamo Mercuriale | Man-fred Zollinger, Lotto fraud and the telegraph |Domenico Elia, Giuseppe Pezzarossa’sgymnastics games for «Educazione e Lavoro» |Mika Rissanen, Beer breaks during the Tourde France. Some observations on beer andcycling in the early 1900s | Libri Books LivresBücher: Desmond Lam, The World of Chine-se Gambling, e Asian Games. The Art of Con-test, a cura di Colin MacKenzie e Irving L.Finkel, recensione di Gherardo Ortalli | FikMeijer, Il mondo di Ben Hur. Lo spettacolodelle corse nell’antica Roma, recensión deJuan Antonio Jiménez Sánchez | Keith Hop-kins - Mary Beard, Il Colosseo. La storia e ilmito, recensión de Juan Antonio JiménezSánchez | Religiosus ludens. Das Spiel alskulturelles Phänomen in mittelalterlichen Klö-stern und Orden, Hrsg. Jörg Sonntag, undHeiter bis göttlich. Die Kultur des Spiels im Klo-ster, Hrsg. Christiane Brehm et al., Rezen-sion von Manfred Zollinger | Girolamo Zor-li, Tarocchi e carte nel Rinascimento. Racconti,compte rendu de Thierry Depaulis | Sandra

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Pieter Janssen Elinga, Donna che legge, 1668-1770Monaco, Alte Pinacothek

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Schmidt, Kopfübern und Luftspringen. Bewe-gung als Wissenschaft und Kunst in der FrühenNeuzeit, review by John McClelland | M.A.Katritzky, The Art of Commedia. A Study inthe Commedia dell’Arte 1560-1620 with Spe-cial Reference to the Visual Records, recensio-ne di Simona Brunetti | Peter Schnyder,Alea. Zählen und Erzählen im Zeichen desGlücksspiels 1650-1850, compte rendu deManfred Zollinger | Manuel Moreno Alonso,Los Solesio. Historia de una familia andaluza,1780-1901, recensione di Paolo Calcagno | Ri-assunti/Summaries/Résumés/Zusammen-fassungen.

Memoria/memorie:materiali di storia

direttore responsabile: Simonetta Pentodirettore scientifico: Giorgio Roveratocomitato di redazione: Cesare Bermani, David Celetti, Giovanni Contini, Liviana Gazzetta, Elisabetta Novello, Alessandro Portelli, Mirko Romanato, Giorgio Roverato, Mario Varricchioperiodicità: annualeeditore: Centro Studi Ettore Luccini - Padova -Cierrre edizioni - Sommacampagna (VR) sede della redazione: via Beato Pellegrino, 16 -35137 Padova - tel. 049-8755698 / fax 049-663561e-mail: [email protected]

n. 6, 2011Avanti popolo, a cura di Mario Varricchio,Per una storia del sindacato: lotte, riflessioni,analisi | Mario Varricchio, Introduzione: lamemoria delle lotte | Parte prima: Per una sto-ria del sindacato. Mattia Pelli, Un sindacali-sta nei cantieri del progresso. Rino Battisti e lacolonizzazione idroelettrica del Trentino(1957-1958) | Luca Rimoldi, Sul marciapiededi viale Sarca. Storia e storie delle «battaglie»di Vito Basilico, sindacalista della Pirelli-Bi-cocca | Gabriele Licciardi, La fabbrica attuale.La memoria operaia della Thela di Cadoneghee lo sciopero del 1958 | Marco Adorni, La pri-mavera dell’intelligenza operaia. Il caso dellaBormioli Rocco di Parma | Tommaso Bans,Memoria del conflitto, conflitto della memoria:le lotte sindacali in provincia di Frosinone traamnesia e ricordo | Francesco Di Bartolo, Mo-menti di lotte bracciantili nella Sicilia di fineanni Quaranta | Stefano Agnoletto, La scuo-la pubblica della Flm, per e della classe operaia.Il primo anno di corso 150 ore alla Scuola Me-dia Lombardini di Milano (1974) | Mario Var-ricchio, Storia orale e labor history | Parte se-conda. Testimonianze: Tutelare il lavoro ‘fles-sibile’: una sfida per il sindacato del nuovo mil-lennio. Intervista con Emilio Viafora, a cura di

Elisabetta Novello e Giorgio Roverato | Par-te terza. Fonti della memoria: Archivi | Libriper la memoria.

n. 8, 2013Terremoti, a cura di Gabriella Gribaudi, AnnaMaria Zaccaria, Storia, memorie, narrazioni |Parte prima. Terremoti, storia, memorie,narrazioni. Gabriella Gribaudi - Anna MariaZaccaria, Introduzione | Gaetano Manfredi, Il ruolo della memoria nella prevenzione sismi-ca | Anna Maria Zaccaria, E il territorio non fupiù. Il sisma dell’80 nella memoria dei sindacidel cratere | Marina Brancato, Epicentro dellamemoria e senso della perdita (Conza dellaCampania, 1980-2010) | Stefano Ventura, L’e-mergenza e i soccorsi, dalle memorie alla prote-zione civile | Ilaria Vitellio, Il territorio dell’o-blio. La ricostruzione post-terremoto nell’areametropolitana di Napoli | Nick Dines, Interfe-renze nel racconto pubblico di un disastro. Ri-flessioni su terremoto e memorie in due quartie-ri popolari di Napoli | Marcello Anselmo, Il si-sma che nessuno ha visto. Il terremoto nel car-cere di Poggioreale di Napoli | Igor Londero,Spontaneità, emergenza, sopravvivenza: le pa-role della memoria in uno studio sul terremotodel 1976 in Friuli | Andrea Sangiovanni,«Dice che...»: terremoto d’Abruzzo, new mediae memorie in formazione | Lea Nocera, Il terre-moto di Marmara (Turchia, 1999). Narrativedi un intervento | Parte seconda. Testimo-nianze: Intervista a Lorenzo Barbera, Partan-na (Valle del Belice) 17 marzo 2012, a cura diGiacomo Parrinello | Intervista a Paolo Ga-sparini, Napoli 9 gennaio 2013, a cura di Ga-briella Gribaudi e Anna Maria Zaccaria | Par-te terza. Fonti orali e linguaggi visivi: Ales-sandro Cattunar, Memorie dopo il diluvio: lefonti orali tra fumetto e web.

Notiziario dell’Associazione Nobiliare Regionale Veneta

direttore responsabile: Marino Zorzicomitato scientifico: Marino Breganze, Gian Carlo Carlotti, Alvise Cicogna, Antonino di Colloredo Mels, Francesco Compostella, Nicolò Custoza,Marcello Maria Fracanzani, Pietro Fracanzani,Doimo Frangipane di Strassoldo e Soffumbergo, Alberto Lonigo, Nicolò Luxardo de Franchi, Girolamo Marcello del Majno, Leopoldo Mazzarolli,Durando Pagani Cesa, Federico di Porcia e Brugnera, Italo Quadrio, Uberto di San Bonifacio, Alvise Lorenzo Sandi, Francesco da Schio,Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Marino Zorzi, Antonio Zorzi Giustiniani

Jacob Ochtervelt, La proposta amorosa a una ragazza che legge, 1670Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle

Jean Raoux, Giovane donna che legge una lettera, 1720 Parigi, Musée du Louvre

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consiglio di direzione: Marcello Maria Fracanzani, Pietro Fracanzani,Italo Quadrio, Marino Zorziperiodicità: annualeeditore: La Musa Talìa di Bruno Crevato-Selvaggi - Lido di Veneziasede della redazione:CP 45, 30126 Lido di Veneziaweb: www.lamusatalia.it

n.s., a. I, n. 1, 2009Marino Zorzi, Presentazione | Gian CarloCarlotti, La villa Pompei-Carlotti a Illasi |Giorgio Bevilacqua, Il palazzo Verità-Poeta aVerona | Isabella Gaetani di Canossa, Il pa-lazzo Canossa a Verona | Martino Marangon,Tracce sull’origine della famiglia Costioli | Mar-tino Marangon, Manoscritti Cicogna relativialla famiglia Marcello | Saverio Simi de Bur-gis, I Lucchesi a Venezia. Un convegno | Mari-no Zorzi, La Dalmazia e Venezia. Una mille-naria amicizia | Mario Putaduro Donati Vi-scido di Nocera, I Donati di Cosenza e i lorolegami di parentela con i Donati di Firenze e iDonà di Venezia | Alberto Lembo, FrancescoTomasini e la nobiltà vicentina | Vincenzo Ca-passo Torre delle Pàstene, I titoli nobiliaridopo l’Unità d’Italia | Recensioni | Comunica-zioni dell’Associazione.

n.s., a. II, n. 2, 2010Luigi Michelini di San Martino, CILANE etCNI: que signifient-ils ces deux acronymes pourles nobles italiens? Un demi-siècle au service dela noblesse | Italo Quadrio, Breve storia deiprimi trent’anni (1956-1986) dell’Associa-zione Nobiliare Veneta | Mario Zorzi (a curadi), Ricordo di Alessandro Marcello nel trentesi-mo anniversario della scomparsa | MarcelloFracanzani, La disciplina delle attività di valo-rizzazione delle ville venete: profili giuridici |Mario Putaduro Donati Viscido di Nocera,Longobardia minore. Benevento, Salerno e Ca-pua | Gian Carlo Carlotti, Notizie sull’originedella famiglia Carlotti anticamente chiamataGarda | Alberto Lembo, L’integrazione fra no-biltà vicentina e nobiltà veneziana | AntonellaFavaro, Cristoforo Moro, Cipro e le cavallette |Marino Zorzi, Il marchese Francesco Gonzagasconfitto da Gerolamo Pompei, e la sua cattedra |Anna Mangiarotti, Il palazzo Donà alle Fonda-menta Nuove a Venezia | Alvin Saraçi, Le ori ginialbanesi di un Papa: Clemente XI Albani | Ales-sandro Mariotti Solimani, La nascita del patri-zio sabino | Giovanni Zalin, Gli Erizzo di Vene-zia e i Miniscalchi di Verona: una felice con-fluenza dinastica prima del declino | Alberto Lo-nigo, Leonilde Lonigo Calvi. Una nobildonna ve-neta per l’Unità d’Italia | Orazio La Greca, Epi-grafia geografica: due “reperti” a Roma e a Vene-zia | Comunicazioni dell’Associazione.

n.s., a. III, n. 3, 2011Paolo Caccia Dominioni, Stazione ferroviariadi Mestre, notte 29-30 luglio 1900 | Antonella

Favaro, Marco Sanudo e il Ducato di Nasso |Alberto Lembo, Il patriziato veneto effettivo ele famiglie aggregate a titolo onorifico | SabineHerrmann, Tomaso Rangone, Come i vene-ziani possano sempre vivere sani | Alessan-dra Zabbeo, Baldassarre Longhena: inedita pe-rizia per una villa a Piove di Sacco | DavideShamà, Notizie storico-genealogiche sulla fami-glia Ricciardi di Camaldoli | Alberto Lonigo, Il barone Achille de Zigno, nobile figura discienziato e pubblico amministratore | ItaloQuadrio, Damnatio memoriae trevigiana |Alessandra Ori, Ricordo di Gustavo Tilling |Mattea Gazzola, «Una rete di linee che s’inter-secano»: gli archivi nobiliari nella BibliotecaBertoliana di Vicenza | Luigi Michelini di SanMartino, Similes cum similibus congregantur |Recensioni | Comunicazioni dell’Associazione.

n.s., a. II, n. 4, 2012Marino Zorzi, Un grave lutto per la nobiltà ita-liana. La scomparsa di Luigi Michelini di SanMartino | Giovanni Zalin, Vicari e signori nel-l’Italia bassomedievale. I Malatesta tra la San-ta Sede, i Visconti e la Serenissima: alcune ri-flessioni | Gian Marino Delle Piane, I Cavalie-ri del doge nelle costituzioni Adorno del 1363 del1413 | Viola Venturini, Lunga vita avventurosadi Bernardo Sagredo, nobile veneziano | DavideShama, Genealogia dei Granito, principi diBelmonte | Alberto Lembo, Il blasonario dellefamiglie bassanesi di Adalberto Ricotti-Berta-gnoni | Mario Putaturo Donati Viscido di No-cera, Famiglie patrizie di Paola in regime de-maniale | Alvin Saraçi, Relazioni di missiona-ri cattolici sull’origine albanese del Papa Cle-mente XI Albani | Gian Carlo Carlotti, Ales-sandro Carlotti. Un Protagonista della vita po-litica europea tra Settecento e Ottocento | DianaPollini, Una casa d’artista tra le dimore nobi-liari dell’Isolo: precisazioni per Giovanni Batti-sta Lanceni | Maria Celotti, Daniel I AndreaDolfin Valier, nobiluomo e municipalista, nellacasa delle Procuratie vecchie | Alberto Lonigo,Giovanni da Schio, Persone memorabili inVicenza: la riproduzione digitale | Orazio LaGreca, Passione geografica in casa Asburgo |Ottavio Bevilacqua, La nascita del Club Al Teatro di Verona

n.s., a. V, n. 5, 2013Statuto dell’Associazione Nobiliare RegionaleVeneta | Elenco delle famiglie nobili (o diloro rami) delle Venezie comprese in uno de-gli elenchi ufficiali (1898, 1922, 1933) oraestinte: Marcello Fracanzani, Premessa | ItaloQuadrio (a cura di), Elenco | Davide Shamà, I di Tocco sovrani dell’Epiro e di Leucade. Stu-dio storico-archeologico | Elena Russo de Caro,Nicolò IV, primo Papa francescano (1288-1292) |Mario Putaturo Donati Viscido di Nocera,Quando la ragion di stato prevale sulla giusti-zia. La vicenda giudiziaria dei patrizi genovesiAntonio e Agostino Belmosto nella Napoli delViceregno spagnolo | Filippo Maffei, Il ramo

romano dei Maffei di Verona | Orazio La Gre-ca, Un nobile cervello veneziano in fuga | Al-berto Lembo, Predicati e titoli di origine mili-tare nell’araldica italiana (1796-1983) | Comu-nicazioni dell’Associazione Nobiliare Veneta

PadusaBollettino del Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici

direttore responsabile: Paolo Bellintanicomitato di redazione: Simonetta Bonomi, Pier Luigi Dall’Aglio, Armando De Guio, Martin Guggisberg, Anne Lehoerff, Mark Pearce, Raffaele Peretto, Luciano Salzani, Peter Turk, Enrico Zerbinatiperiodicità: annualesegreteria di redazione: Sandra Bedetti, Martina Dalla Riva, Massimo Sarracino, Maria Cristina Val licellieditore: Fabrizio Serra Editore, Pisa - Romasede della redazione: c/o CPSSAE - C.P. 196 - 45100 Rovigo - tel. 0425/21021e-mail: [email protected]

a. XLVI, n.s. 2010In memoria di Giovanna Bermond, Presidentedel CPSSAE | Paola A.E. Bianchi, La produzionemetallurgica a Beneceto Forno del Gallo (PR).Organizzazione spaziale e produttiva dell’ini-zio del Bronzo recente | Claudia Speciale,Alessandro Zanini, Gli scalpelli nella protosto-ria italiana: definizioni e proposte per una tipo-logia | Armando De Guio, Pietro Frizzo, Ar-cheometallurgia, marcatori e impatto ambien-tale: linee sperimentali di ricerca del progetto«Ad Metalla» | Ursula Thun Hohenstein,Marco Bertolini, Gabriella Petrucci, LucianoSalzani, L’insediamento dell’età del Bronzo me-dio-recente di Bovolone: risultati preliminaridell’analisi dei resti faunistici e dei manufatti inmateria dura animale | Recensioni.

a. XLVII, n.s. 2011Fabiola Mischiatti, Lara Maritan, ClaudioMazzoli, Luciano Salzani, Massimo Saraci-no, Analisi tipologica e archeometrica degli ele-menti di presa dell’abitato di Larda 2 Gavello(Rovigo) | Diego Voltolini, La necropoli vene-to-celtica di Magliadino San Fidenzio con Ap-pendice di Elisa Mazzetto | Federica Sacchet-ti, Le anfore commerciali greche della fascia co-stiera e della chora di Adria.

a. XLVIII, n.s. 2012Chiara Pizzi, Mauro Cremaschi, Paolo Maz-zieri, Mario Bernabò Brea, Il contesto archeo-logico di San Pancrazio (PR). Uso del suolo einsediamento tra Bronzo antico e Bronzo me-dio | Ursula Thun Hohenstein, Marco Berto-

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lini, Luciano Salzani, I manufatti in materiadura animale provenienti da Narde II, necropo-li di Frattesina (XII-IX sec. a.C.): risultati preli-minari dello studio tecnologico | Diana Neri,Importazioni vicino-orientali in Etruria pada-na nella prima età del Ferro e le sue assonanzeculturali con Montebelluna (TV) | TommasoQuirino, Forcello di Bagnolo San Vito (MN):dalle strutture abitative alla forma urbana. Alcune riflessioni sull’architettura etrusca dellapianura padana | Carolina Ascari Raccagni,La ceramica attica a vernice nera di Adria: il caso delle lucerne della collezione Bocchi | Da-miana Baldassarra, Adria Greca: i dati del re-cente censimento | Andrea Gaucci, Le iscrizio-ne etrusche tardo arcaiche di Adria. Nuoveiscrizioni e analisi epigrafica e dei contesti |Carla Corti, L’insediamento nell’area di Fica-rolo (RO) e Gaiba tra la romanizzazione e ilprimo altomedioevo. Nuovi dati dai siti di Tren-to e Sanguinara | Recensioni | Valutatori anna-te 2010-2012.

Protagonistirivista bellunese di storia e cultura contemporanea

direzione: Ferruccio Vendramini (responsabile), Paola Salomoncomitato scientifico: Dino Bridda, Diego Cason, Silvano Cavallet, Vincenzo D’Alberto, Valter Deon, Adriana Lotto, Luciana Palla, Mario Neri, Mario Battocchio, Francesco Piero Franchi, Gianmario Dal Molin, Alberto Toscanisegreteria di redazione: Agostino Amantiaperiodicità: semestraleeditore: Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età contemporanea, Belluno - Cleup, Padovasede della redazione: piazza Mercato, 26 -32100 Belluno - tel. 0437/944929 - fax 0437/958520e-mail: [email protected]

a. XXXII, n. 100, 2011Diego Cason, Cento numeri, cento opportunità |Giuseppe Sorge, Una rivista per la storia dioggi e di domani | Marcello Della Valentina,Osti, poliziotti, disoccupati. Note a margine deltentativo insurrezionale bellunese del 1864 |Ferruccio Vendramini, La Fondazione propartigiani e vittime di guerra (1945-46) | Enri-co Bacchetti, Livia Cavallini nel lager di Bol-zano | Alba Barattin, ‘Diario di viaggio’ delbersagliere Pietro De Cian (1941-1946) | Gio-vanni Perenzin, Dal diario di uno studente. Le ‘cronache’ di Alessandro Mesirca (1943-1945) |Salvatore Borsellino, ‘Quel fresco profumo dilibertà’. Incontro con Salvatore Borsellino | Gio-

vanni Perenzin, Ricordo di Paride Brunetti‘Bruno’.

a. XXXII, n. 101, 2011Gregorio Piaia, Risorgimento ambivalente. In margine al volume La penna, la spada lebandiere | Eliseo Carraro, Pietro FortunatoCalvi a 150 anni dall’Unità d’Italia | GiuseppeSolazzo, Filippo De Boni: giudizi e pregiudizirisorgimentali | Ferruccio Vendramini, La scuo -la elementare bellunese prima dell’amministra-zione Zanon | Giovanni Tomazzoni, FranzJung e Giovanni Basanello: un’amicizia dietroil filo spinato | Mario Bernardo, La famigliaDal Pont e il laboratorio di Jenni. Memoriettapartigiana | Diego Cason, Belluno autonomaDolomiti Regione. Una proposta politica impre-vista | Chiara Bergamini, Ti faccio da guida.Itinerario bellunese nei luoghi del Risorgimento |Donatella De Pra, Uno spettacolo teatrale sulRisorgimento | Enrico Bacchetti, Soggettivitàpopolare e Unità d’Italia. Ricerche e compara-zioni | Giovanni Grazioli, A 100 anni dallanascita di Beniamino Dal Fabbro | VincenzoD’Alberto, Recensione di La repubblica deldolore. Le memorie di un’Italia divisa di Gio-vanni De Luna | Ferruccio Vendramini, Re-censione di Un partigiano in Consiglio comu-nale. Bologna 1965-1980 di Ezio Antonioni |Paola Salomon, Recensione di ... e anche lavo-ratrici. Rapporto sul lavoro femminile in pro-vincia di Belluno. Racconti, numeri, bisogni ediritti di Diego Cason | Notizie sull’attività del-l’Istituto.

a. XXXIII, n. 102, 2012Ferruccio Vendramini, Carlo Zasso (1836-1912)amministratore e agronomo.

a. XXXIII, n. 103, 2012Ferruccio Vendramini, Libertà di espressione emanifesti pubblici. Gli anni ’50 a Belluno | En-rico Bacchetti, Un agordino nel lager. La brevevita di Giovanni Scussel | Marco Perale, Ange-lo Capuozzo e Liri De Grandis: due ragazzinella Resistenza veneziana | Paola Salomon, Il diritto allo studio e le 150 ore per lavoratori:un’esperienza bellunese | Filippo Cibien, Glieven ti, i fenomeni, le evoluzioni. Il difficile com-pito dello storico | Gianmario Dal Molin, Il go-verno della Chiesa veneta tra le due guerre |Gianmario Dal Molin, Incontro con MarioIsnenghi | Ferruccio Vendramini, GiuseppeDossetti. La Storia, la Croce e la Shoah | AlbinoMelanco, In ricordo di Alberto Cassol ‘Falce’ |Paola Salomon, Augusto Righes ‘Giorgio’ | EzioAntonioni - Paola Furlan, Guido Fanti | SerenaDal Borgo, Recensione di Quella del Vajont.Tina Merlin, una donna contro di AdrianaLotto | Giuseppe Sorge, Recensione di Giovan-ni Paolo I Albino Luciani di Marco Roncalli |Ferruccio Vendramini, Recensione di SilvioGuarnieri un maestro dell’Associazione italia-na di cultura classica ‘Atene e Roma’ | Notiziesull’attività dell’Istituto.

Otto Scholderer, L’ultimo capitolo, 1883Collezione privata

Sir John Lavery, Miss Auras, libro rosso, s.d.Collezione privata

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a. XXXIV, n. 104, 2013Gianmario Dal Molin, Utopie, ideologie, proget-ti e azioni del movimento cattolico | Storie, emo-zioni e paesaggi della Resistenza nel Bellunese.Una proposta interpretativa | Mirco Melanco,Giuseppe Taffarel. Il documentario neorealistaalla ricerca dei mondi e dei territori rurali per-duti | Guido Barzan, Tina Merlin. Origine e svi-luppo del suo rapporto con la montagna | Fer-ruccio Vendramini, Il PCI a Belluno negli ulti-mi giorni della clandestinità | Luigi Urettini, DaBuchenwald a Braies | Giuseppe Pat, Sviluppoterritoriale, risorse e governance nel Bellunese |Roberto Tacca, Quando morì mio padre. Dise-gni e testimonianze di bambini dai campi di con-centramento del confine orientale | Giovanni Pe-renzin, Recensione di Il Partigiano di Piazzadei Martiri. Storia del siciliano che combatté inazisti e finì appeso a un lampione di EnzoBarnabà | Paola Salomon, Recensione di L’altrametà del Risorgimento. Volti e voci di patriotevenete di Nadia Maria Filippini e Liviana Gaz-zetta | Paola Salamon, Recensione di La memo-ria dispersa. Soldati di Tizzana alla GrandeGuerra di Manuela Maggini | Paola Salamon,Recensione di Oltre Chiasso, 1946-1964: emi-grare in Svizzera di Paolo Conte.

a. XXXV, n. 105, 2013 Ferruccio Vendramini, Le cerimonie di Bellu-no per gli anniversari della vittoria nella PrimaGuerra mondiale (1927-1929) | Filippo Ci-bien, ‘Dobbiamo amarci l’un l’altro o morire’.Riflessioni in controluce su Warriors di J. Glenn Gray | Albino Melanco, Memorietta |Isabella Giacobbi, La fotografia in provincia diBelluno dal 1860 al 1890 | Giuseppe Sorge,Dall’eccidio del Vajont alla Pacem in terris. I diritti inalienabili della montagna come benecomune | Diego Cason, Costruisci il tuo futuro.Questionario on line per gli studenti del quintoanno delle scuole medie superiori | Livio Via-nello, Biblio... che? Le biblioteche hanno biso-gno di te | Lorenzo Colcergnan, Le mie valli |Piergiorgio Svaluto Moreolo, Belluno, Piazzadei Martiri, 16 marzo 2013 | Piergiorgio Sva-luto Moreolo, 25 aprile: una proiezione per ri-cordare | Daniele Gazzi, Auguri a FerruccioVendramini, un ‘protagonista’ | Enrico Bac-chetti, ‘Vite sospese. Storie di famiglie ebree in-ternate nella provincia di Belluno’. Una mostrastorico-documentaria | Alfonso Lentini, Di sas-si, impronte e altre resistenze | Donatella DePra, ‘La voce del silenzio’. Il Vajont raccontatoattraverso l’arte di Riccardo Schweizer | Grup-po DAMS di Padova, ‘La montagna infranta’ |Toni Sirena, Recensione di Le montagne del-la patria. Natura e nazione nella storia d’Ita-lia. Secolo XIX e XX di Marco Armiero | Noti-zie sull’attività dell’Istituto.

a. XXXVI, n. 106, 2014Adriano Mansi, Giovanni Battista Zannini:un singolare studioso e politico bellunese | DarioMattiussi, La deportazione dei civili sloveni e

croati nei campi di concentramento italiani. Ri-mozione e ricostruzione di una memoria civile |Francesco De Poli, Ricordi per una riflessionesulla città e la sua gente | Emanuele D’Andrea,La nascita dei partiti in Cadore nel dopoguerra:la Democrazia cristiana (1945-1949) | RenzoBogo, Il tempo dentro una macchina. Fotogra-fia e storia | Isabella Giacobbi, La fotografia inprovincia di Belluno dal 1890 al 1918 | Giudit-ta Bolzonello, La grande bellezza | LorenzoColcegnan, 17 marzo 2014, Piazza dei Martiri |Roberto Tacca, Intervento di presentazione del-la mostra ‘Testa per dente’ | Alfonso Lentini, Sto-ria del siciliano che combattè i nazisti e finì appe-so a un lampione | Giuliano Ferrari, La bat tagliadi Assaba (23 marzo 1913) | Oreste Bruno On-garo, Antonio Cantone. Dai deserti libici alleTofane | Mirco Melanco, Incontro con la regi-sta Cecilia Mangini | Luiberto Croce, LuigiaLetizia Romana Nicoletti | Marcello Della Va-lentina, Recensione di Belluno. Storia di unaprovincia dolomitica a cura di Paolo Conte |Ferruccio Vendramini, Recensione della tesi dilaurea Longarone: voci di ieri e di oggi a con-fronto sul disastro del Vajont di NicolettaCalà | Vincenzo D’Alberto, Recensione di Na-scere in montagna. Levatrici e mammanenella società bellunese fra Ottocento e Nove-cento di Ferruccio Vendramini.

Quaderni del Risorgimento

presidente onorario: Enzo Raffaellipresidente: Stefano Gambarottosegretario: Andrea Castagnottoconsiglio direttivo: Carlo Brandani, Stefano Boccato, Benito Buosi, Andrea Castagnotto, Stefano Fumarola, Roberto Pignatiello, Francesco Scattolin, Ro-berto Tessari, Domenico Rossiperiodicità: annualeeditore: Istituto per la storia del Risorgimentoitalianosede della redazione: Comitato Provinciale di Treviso - via S. Ambrogio in Fiera, 60 - 31100 Treviso e-mail: [email protected]

n.s., n. 7, 2011Saggi: Rocco Li Volsi, L’identità italiana nellapoesia del periodo risorgimentale | Tiziano Bia-si, Una sirena fra le campane. Il CanapificioVeneto di Crocetta Trevigiana | Francesco Za-nella, Leone Pincherle (1814-1882). Un esule ve-neziano a Parigi | Andrea Castagnotto, L’o-spedale dei Battuti di Treviso dalla nascita adoggi: aspetti istituzionali ed organizzativi | Leo-nardo Malatesta, La fortezza Cadore-Maè dalRisorgimento alla Grande Guerra | AlfonsoBeninatto, Due soldati trevigiani combattenti

rivisteria veneta

Franz Eybl, Fanciulla che legge, 1850Vienna, Österreichische Galerie Belvedere

Lovis Corinth, Fanciulla che legge, 1888Collezione privata

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rivisteria veneta

negli opposti schieramenti durante la secondaguerra mondiale. Una storia ricostruita attra-verso i diari | L’inedito: Steno Zanandrea, Sta-to di consegna 1853 dell’Orto Botanico di Trevi-so | Archivio del passato prossimo: TeodolfoTessari, Commemorazione ufficiale del primocentenario dell’unione di Treviso all’Italia(1866-1966).

n.s., n. 8, 2012Saggi: Alda Pellegrinelli, Caffè Pedrocchi: l’o-pera, la storia | Giuseppe Strippoli, Aspro-monte 29 agosto 1862: il giorno della vergogna |Francesco Scattolin, La poesia politica di Ar-naldo Fusinato | Leonardo Malatesta, VittorioEmanuele III nella Grande Guerra | Enzo Raf-faelli, La censura durante la Grande Guerra |L’inedito: Steno Zanandrea, Ultimo vieneGiuseppe Mazzini: storia di una lapide in piaz-za | Alberto Cavezzali, Relazione di una mis-sione a Milano, 1891 | Archivio del passatoprossimo: Alda Pellegrinelli, Il sentimento dipatria nella pittura tra Sette e Ottocento | Indici.

Quaderni di archeologia del Veneto

coordinamento scientifico: Guido Rosadaredazione scientifica: Alfredo Buonopane, Lo-redana Capuis, Heinz-Werner Dämmer,Giuliana Facchini, Pierre Gros, Anna Marinetti, Elena Pettenò, Isabel RodàDe Llanza, Annapaola Zaccaria Ruggiu, Vincenzo Tinésegreteria di redazione: Giovanna Gamba curta,Valentina Girotto, Giulia Rossiper la Regione Veneto: Fausta Bressani, Francesco Ceselin, Maria Teresa De Gregorio,Romano Toninperiodicità: annualeeditore: Regione del Veneto - Canova Edizionisede della redazione: Regione del Veneto - Palazzo Sce riman - Lista di Spagna - Cannaregio, 168 - 30121 VeneziaRivista promossa dalla Regione del Veneto (Segreteria Regionale per la cultu-ra - Direzione Attività Culturali e Spettacolo -Direzione Beni Culturali) - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto - Università di Padova (Dipartimento dei Beni Culturali: Archeologia,Storia dell’Arte, del Cinema, della Musica) -Università di Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici) - Università di Verona (Dipartimento Tempo,Spazio, Immagine, Società)

a. XXVII, 2011Marino Zorzato, Presentazione | FrancescoCeselin, La Banca Dati regionale dei Beni Cul-turali, le politiche regionali di catalogazione dibeni archeologici. Nuove forme di intervento:

i progetti Parsjad e Shared culture. Dalla cata-logazione alla valorizzazione: il progetto EgittoVeneto | Notiziario degli scavi e dei rinveni-menti. Padova: Elena Petternò (a cura di), Aditinera publica propter testimonium perenni-tatis. Un monumento funerario dalla necropolidi vicolo Pastori (Padova) | Marianna Bressan(a cura di), Montegrotto Terme, via Neroniana.Indagine archeologica 2010 | Treviso: GiovannaGambacurta (a cura di), Oderzo, Ca’ Balbi ePalazzo dei Battuti. Le fasi di età romana | L’e-dificio artigianale romano di Montebelluna, loc.Posmon (Treviso): indagini 2009-2010 | MariaStella Busana (a cura di), Progetto Ca’ Tron(Roncade-Treviso / Meolo-Venezia). Indaginilungo i percorsi della via Annia | Elisa Possenti(a cura di), Vittorio Veneto (TV), Colle di SanPaolo. Indagine archeologica 2010 | Elisa Pos-senti (a cura di), Susegana (TV), Chiesa di S.Daniele a Colfosco. Indagine archeologica 2010 |Verona: Luciano Salzani, Lazise. Bronzi dallepalafitte di Pacengo | Annapaola Zaccaria Rug-giu - Raffaella Bortolin, Il sito di Brentino Bel-luno nella Valdadige | Vicenza: MariolinaGamba - Cristiano Miele (a cura di), Nuovidati di archeologia urbana a Vicenza | Notizia-rio fuori regione: Guido Rosada - AntonioMarchiori (a cura di), Progetto “L’Istria e ilmare”: LORUN-LORON (Porec -Parenzo, Istria).Lo scavo di un complesso costiero di età romananell’agro parentino. Anno 2010 | Contributi diarcheologia topografica e areale: Elodia Bian-chin Citton, Manufatti metallici dell’età delRame dalla valle del Piave: scambio o metallur-gia locale? | Ivana Angelini - Ilaria Giunti -Gilberto Artioli (a cura di), Indagini archeo-metallurgiche su reperti dell’età del Rame dellavalle del Piave | Alice Vacilotto, Tarvisium ro-mana, riflessioni di archeologia urbana | Gio-vanna Gambacurta (a cura di), Oderzo, viaDalmazia: un quartiere insediativo e produttivodel centro protourbano. Prime note | Angela Pa-veggio, Studi di contestualizzazione e analisi diiscrizioni dall’agro altinate | Alberto Vigoni, Ilmonumento funerario romano di via San Pietroa Concordia Sagittaria (VE) | Lungo il cardomaximus: un quartiere residenziale nel settoremeridionale di Iulia Concordia | Armando DeGuio (a cura di), Bostel di Rotzo (VI) - stato diavanzamento delle ricerche | Miscellanea:Anna Marinetti (a cura di), Venetica IV | Al-fredo Buonopane (a cura di), Epigraphicaquaedam VII | Sara Ganzaroli, Rilettura diun’iscrizione onoraria altinate | GiovannellaCresci Marrone, Novità epigrafiche da Iuliaconcordia | Lorenzo Calvelli, Due nuovi spoliaepigrafici da Venezia e Murano | Lana e tessutinel Veneto romano: un’esperienza di studio traUniversità e aziende | DIANA. Una banca datiper la gestione dei reperti del Museo NazionaleConcordiese (Portogruaro) | Mariolina Gamba,Altino, vetri di laguna. Note didattiche | Il Pro-getto ArcheoVeneto: dal portale web per la cono-scenza e la divulgazione delle risorse archeologi-che all’idea di un sistema archeologico veneto |

Recensioni | Guido Rosada, ... Cautus humumlongo signavit limite mensor...

a. XXVIII, 2012Marino Zorzato, Presentazione | FrancescoCeselin, Stato delle attività regionali nel settorearcheologico | Notiziario degli scavi e dei rin-venimenti. Belluno: Giovanna Gangemi, Ca-stellavazzo. Verifiche archeologiche nel centrostorico | Maria Cristina Vallicelli, Santa Giu-stina, località Salzan. Indagini archeologichepresso la chiesa di San Pietro | Padova: ElenaPettenò, Padova, area ex CNR in Zona indu-striale. Tombe di età romana nel territorio adest della città | Vincenzo Tiné - Elena Natali -Claudio Balista - Luca Rinaldi, Castelnuovo diTeolo. La campagna di scavo 2011 | MariannaBressan (a cura di), Montegrotto Terme, via Ne-roniana. Indagine archeologica 2011 | Rovigo:Giovanna Gambacurta, Adria. Lo scavo nell’a-rea dell’Ospedale Santa Maria Regina degli An-geli 2010-2011 | Treviso: Annamaria Larese,La necropoli di Vidor | Venezia: Laguna di Ve-nezia, Isola della Certosa. Indagini archeologi-che subacquee | Elda Pujatti - Federica Rinal-di, Meolo-Marteggia. La campagna di scavo2011 | Verona: Giuliana Cavalieri Manasse -Roby Stuani, Verona, Piazza Arditi d’Italia.Lo scavo del quartiere artigianale (2008-2011) |Giuliana Cavalieri Manasse - Francesca Me-loni, Verona, Piazza Corrubio. Lo scavo dell’a-rea cemeteriale 2009-2011 | Marco Peresani -Matteo Remandini - Laura Centi - Martina DeMarch - Elisa Di Taranto, Grotta di Fumane.Indagini sul Musteriano finale 2010-2011 | Fe-derica Fontana - Marta Arzarello - AntonioGuerreschi - Ursula Thun Hohenstein - Car-lo Perretto - Fabio Cavulli - Marco Bertolini -Anna Iliana Casini - Maria Giovanna Cre-mona - Laura Falceri - Alessia Gajardo - Va-lentina Gazzoni - Davide Visentin, RiparoTagliente (Stallavena di Grezzana). Aggiorna-mento sui risultati delle campagne di scavo2009-2011 nei depositi musteriani ed epigravet-tiani | Claudio Balista - Michele Cupitò - Eli-sa Dalla Longa - Giovanni Leonardi - Cristia-no Nicosia, Il sito arginato dell’età del Bronzodi Fondo Paviani (Legnago). Campagna di sca-vo 2011 | Brunella Bruno, Marano di Valpoli-cella, Monte Castellon. La campagna di scavo2010 nell’area del santuario di Minerva | Vi-cenza: Vincenzo Tiné - Lorenza Bronzoni -Claudio Balista, Vicenza, Dal Molin. Lo scavodei livelli neolitici del Building 18 | MariolinaGamba - Nicola Raimondi, Vicenza, Dal Mo-lin. Indagini sul contesto rustico e l’acquedottoromano 2009-2011 | Mariolina Gamba - Nico-la Pagan, Vicenza, Palazzo Da Porto-Colleoni.La sequenza stratigrafica preromana (scavi2010-2011) | Elodia Bianchin Citton (a curadi), La ripresa delle ricerche nelle Valli di Fimone l’indagine archeologica ad Arcugnano in loca-lità “Le Fratte” | Maria Cristina Vallicelli - Al-berto Vigoni, Creazzo, località Carpaneda. La campagna di scavi 2011 nell’insediamento

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rustico di età romana | Cinzia Rossignoli, Albettone, località Lovolo. Scavo di una necro-poli di età romana | Armando De Guio - MaraMigliavacca (a cura di), Progetto Agno-Leogra.Le indagini 2010-2011 | Tavole a colori | Con-tributi di archeologia topografica e areale.Cinzia Moratello, Una mano votiva a Rovigo.Riflessioni preliminari sulle mani votive nelmondo romano e sulla loro presenza nel NordItalia | Luciano Salzani, Monti Lessini. Rinve-nimenti di manufatti di bronzo: depositi votivio oggetti dispersi? | Brunella Bruno - DavideBrombo, S. Ambrogio di Valpolicella (Vero-na): abitato dell’età del Ferro e complesso inse-diativo di età romana | Roby Stuani, Vernicenera e terra sigillata con marchi di fabbrica dal-lo scavo del tribunale di Verona | Jacopo Bo-netto - Andrea Raffaele Ghiotto - AndreaStella, Un cippo decussato di Noventa Vicenti-na | Giulia Rossi, Antiche strade in media Val-le Camonica | Miscellanea. Alfredo Buonopa-ne (a cura di), Epigraphica quaedam VIII |Margherita Tirelli - Paolo Mozzi - AlessandroFontana - Francesco Ferrarese - TizianoAbbà, Dal telerilevamento di Altino al controlloverità terreno: la prima verifica in località ValleRossa | Giuliana Maria Facchini - Cristina Lo-nardi, La villa rustica di età romana rinvenutaa Villadose (Rovigo), località Ca’ Motte, dall’é-quipe dell’Università degli Studi di Verona: pro-posta di ricostruzione | Paola Càssola Guida,Museo archeologico di Montereale Valcellina.Guida al Museo, a cura di Serena Vitri e SusiCorazza, Comune di Montereale | Altino anti-ca. Dai Veneti a Venezia, a cura di MargheritaTirelli | Paola Zanovello, Archeologia e tecnicadei pozzi per acqua dalla pre-protostoria all’etàmoderna, Atti del Convegno (Borgoricco-Pa-dova, 11 dicembre 2010), a cura di S. Cipria-no ed E. Pettenò | Luigi Sperti, Memorie dalpassato di Iulia Concordia. Un per corso attra-verso le forme del riuso e del reimpiego dell’anti-co, di E. Pettenò - F. Rinaldi, | Alice Vacillot-to, Atlante Trevigiano. Cartografie e iconografiedi città e territorio dal XV al XX secolo, a cura diMassimo Rossi | Guido Rosada, Antichità la-gunari. Scavi archeologici e scavi archivistici, diM. Bassani | Guido Rosada, L’antica chiesamedievale di San Daniele in Tombola a Colfo-sco. Indagini archeologiche, a cura di Elisa Pos-senti | Guido Rosada, Giuseppe Penello.

Quaderni di oplologiadel circolo culturale “Armigeri del Piave”

direttore responsabile: Sergio Zannolcomitato di redazione: Giorgio Calore, Marco Morinsede della redazione: Circolo Culturale “Armigeri del Piave” - via Brenta, 50 - 31030 Dosson (TV)

n. 26, giugno 2008Gianrodolfo Rotasso, Le schiavone bellunesiper la Repubblica di Venezia | Paolo Pinti,Armi firmate | Giorgio Calore, Revolver ColtSingle Action Army “U.S. Cavalry Model Cal.45” | Livio Pierallini, Le rivoltelle Plant | Giu-seppe Ciampitti, Steyr modello 1912 | ItaloCati, La logistica dei rifornimenti del RegioEsercito italiano al 24 maggio 1915.

n. 27, dicembre 2008Gianfranco Marzin - Luca Soppelsa, Il Pub-blico Militar Collegio di Verona, I parte | Ric-cardo Rizzante, Le botte segrete nella storia del-la scherma | Filippo Cappellano, La mitraglia-trice Fiat mod. 1914 da aviazione.

n. 28, giugno-dicembre 2009Marco Morin, Alcune note sui Fonditori vene-ziani d’artiglierie nel XVI secolo e sulle loro opere | Gianfranco Marzin - Luca Soppelsa, Il Pubblico Militar Collegio di Verona - secondaparte | Antonino Lentini, Lo sviluppo storicodelle fortificazioni maltesi | Giorgio Calore, Sa-muel Colt contro la Massachusetts Arms Co. |Giorgio Calore, Le battaglie del Powder e delRosebud, 17 marzo e 17 giugno 1876 | BrunoGinatta, Mettetelo ai ferri!! - I dispositivi di con-tenzione italiani dall’Unità ai giorni nostri | Livio Pierallini, La storia di Lee-Enfield | Ste-fano Paoli, Obice mod. 1956 da 105/14.

Dal 2010 le attività e le pubblicazioni del Circolo sono sospese.

Quaderni per la storiadell’Università di Padova

fondati da: Paolo Sambindirezione: Piero Del Negro, Gregorio Piaia comitato scientifico: Girolamo Arnaldi, Olaf Breidbach, Gian Paolo Brizzi, Wilhelm Büttemeyer, Peter R. Denley,Luciano Gargan, Dieter Girgensohn, Antonello Mattone, Aldo Mazzacane, Giuliano Pancaldi, Andrea Romano,Nancy G. Siraisiredazione: Giampietro Berti, Maria Grazia Bevilacqua, Maria Chiara Billanovich, Donato Gallo, Maria Cecilia Ghetti, Gilda P. Man tovani, Francesco Piovan, Luciana Sitran Rea, Emilia Veronese Ceseracciu, Francesca Zen Benettiperiodicità: annualeeditore: Antenore, Roma-Padovasede della redazione: c/o Centro per la storiadell’Università di Padova - Palazzo del Bo -via VIII Febbraio, 2 - 35122 Padova - tel. 049/8273290 - fax 049/8273291e-mail: [email protected]

n. 44, 2011Articoli: N. Lonza, Studenti giuristi ragusei deltardo Medioevo: un’analisi prosopografica | A. Poppi, Teologia padovana e mondo anglo-sassone tra Quattro e Cinquecento (ThomasPenketh e Maurice O’Fihely) | Miscellanea: F. Benucci, La memoria epigrafica di MassimoFeraboschi da Mantova, sconosciuto allievo del-lo Studio patavino della metà del XV secolo | M. Melchiorre, Canoni giuristi a Padova nelQuattrocento. Note su Antonio Capodilista eGiovanni Francesco Pavini | P. Del Negro, Traprivato e pubblico. Il dottorato di GirolamoBacchis nella corrispondenza con il padre An-drea (1697) | G. Capodivilla, Tommaso Casinidocente dell’Università di Padova | Scheded’archivio: P. Griguolo, Per la biografia del ca-nonista ferrarese Giacomo Zocchi (†1457): l’in-segnamento, la famiglia, i libri | M. Venier, Dalcarteggio tra Giovanni Giuseppe Cappellari ePietro Peruzzi (1821-1840) | Fontes: G.P. Man-tovani, Per Alberto Fortis (dalla raccolta di au-tografi della Bibioteca Civica di Padova) | Ana-lisi di lavori dell’ultimo decennio: F.J. Her-nández - P. Linehan, The Mozarabic Cardi-nal. The Life and Times of Gonzalo Pérez Gu-diel. Tavarnuzze-Impruneta (Firenze), SI-SMEL - Edizioni del Galluzzo, 2004 (M. Zac-caria) | D. Buillon, L’interprétation de JacquesZabarella le Philosophe. Une étude historiquelogique et critique sur la règle du moyen dans les‘Opera logica’ (1579). Paris, Éditions Classi-ques Garnier, 2009 (M. Forlivesi) | Lettere diAlberto Fortis (1741-1803) a Giovanni Fabbro-ni (1752-1822), a cura di L. Ciancio, Chioggia(Venezia), Il Leggio Libreria Editrice, 2010(A. Candela) | Pietro Pomponazzi. Tradizionee dissenso. Atti del Congresso internazionaledi studi su Pietro Pomponazzi, Mantova, 23-24 ottobre 2008, a cura di M. Sgarbi, Fi-renze, Olschki, 2010 (M. Fontana) | Studential fronte. L’esperienza della Scuola medica dacampo di San Giorgio di Nogaro - L’Universitàcastrense, a cura di D. Baldo, M. Galasso e D. Vianello, Gorizia, Libreria Goriziana - Comune di San Giorgio di Nogaro, 2010 (P. Del Negro) | G. Ongaro, Wirsung a Pado-va 1629-1643, Treviso, Antilia, 2010 (R.G.Mazzolini) | Notiziario: A. Petrina, The Uni-versity in the Renaissance (Padova, 7 aprile2010) | M.C. Ghetti, Cattedra «Manuel Ale-gre»: giornata inaugurale (Padova, 19 aprile2010) | A. Angarano - P. Mario, Padova, l’im-pronta della natura. L’Horto medicinale e ladiffusione del sapere botanico | D. Gallo, Ricor-dando Balbino del Nunzio, scienziato e ammi-nistratore (Padova, 23 ottobre 2010) | M.G. Su-riano, Galileo e la scuola galileiana | S. Gaspa-rini, Cinquecento in biblioteca (20 gennaio - 11 febbraio 2011) | D. Bertocci, In ricordo di Alberto Zamboni (25 gennaio 2011) | C. Gibin, Museo di zoologia adriatica «Giu-seppe Olivi» (Chioggia, 5 febbraio 2011) | S. Ferrari, Pietro Bembo e le arti (Padova, 24-26 feb braio 2011) | Bibliografia dell’Univer-

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rivisteria veneta

sità di Padova: Bibliografia retrospettiva e cor-rente (dal 1921) | Indici.

n. 45, 2012Il contributo di Padova all’Unità d’Italia.Giornata di studio, 14 aprile 2011.P. Del Negro, Il Risorgimento a Padova: lo Sta -bilimento Pedrocchi e l’Università | G. Berti, Glistudenti e il movimento nazionale e liberale | E. Cecchinato, Gli studenti universitari gari-baldini | M.G. Di Renzo Villata, Per una Sto-ria del diritto (italiano). Antonio Pertile e laprima cattedra della materia | Articoli: N. Zor-zi, L’iscrizione trilingue di Tommaso Rangonisulla facciata della chiesa di San Zulian a Ve-nezia (1554) | C. Carletti, Scienza di provincia:la fisica di Francesco Zantedeschi nell’Italiapreunitaria | Miscellanea: P. Griguolo, Noti-zia di Nicolò Martelli (†1440), dottore di decre-ti, allievo di Francesco Zabarella | Schede d’ar-chivio: M. Zaccaria, Decretalium doctores ecanonici iurisperiti in una causa tra il vescovoGiovanni Forzatè e il Monastero padovano diSant’Agata (1272-1277) | F. Zen Benetti, Ap-punti biografici su Enrico e Pietro Scrovegni esui loro (presunti) studi giuridici | P. Griguolo,La duplice laurea in arti e medicina dell’olan-dese Gerardo Rood (1431) | G.P. Mantovani,Floriano Caldani a Tommaso Obizzi (dallaraccolta di autografi della Biblioteca civica diPadova) | Analisi di lavori dell’ultimo decen-nio: A. Bassani, Per la storia della Facoltà del-le Scienze in Italia: la Chimica a Padova dallacaduta di Venezia alla II guerra mondiale(1797-1943). Con un contributo sugli antece-denti settecenteschi di Virgilio Giormani.Padova, Cleup, 2009 (M. Ciardi) | Il FondoMarsili nella Biblioteca dell’Orto Botanico diPadova, a cura di A. Minelli, A. Angarano, P. Mario, Treviso, Antilia, 2010 (M. Callega-ri) | V. Sorge, Tra contingenza e necessità. L’or-dine delle cause in Pietro Pomponazzi, Milano,Mimesis, 2010 (M. Sgarbi) | Alpiniana studi etesti, 1. Treviso, Antilia, 2011 (G. Piaia) | J. Be-navent - M.J. Bertomeu Masiá, La famigliaGranvela en el estudio de Padua. Edición dedocumentos inéditos, Treviso, Antilia, 2011(G.P. Brizzi) | A. Nifo, De intellectu, edited byL. Struit, Leiden-Boston, Brill, 2011 (M. Sgar-bi) | C. Saonara, Una città del regime fascista.Padova 1922-1943, Venezia, Marsilio - IsitutoVeneto per la Storia della Resistenza e dell’e-tà contemporanea, 2011 (M. Isnenghi) | Vitae opere di Paolo Lioy. Atti del Convegno, Vi-cenza 19-20 maggio 2006, Odeo del TeatroOlimpico, a cura di F. Bandini, Vicenza, Acca-demia Olimpica, 2011 (G. Simone) | Notiziario:M.C. Ghetti, Il contributo di Padova all’Unitàd’Italia (Padova, 14 aprile 2011) | P. Del Negro,Le Università e l’Unità d’Italia, 1848-1870 (Pa-via, 13-15 giugno 2011) | M.C. Ghetti, Gianfran-co Folena: un grande maestro. La cultura vene-ta in Europa (Treviso, 23 settembre 2011) | A.Pozzo bon, Gl’insegnamenti del diritto canoni-co ed ecclesiastico a centocinquant’anni dall’U-

nità (Padova, 27-29 ottobre 2011) | D. Marro-ne, Medica scriptura. Cultura e retorica nellaletteratura medica in latino in area veneta (Pa-dova, 12 ottobre 2011) | M.C. Ghetti, GiovanniPoleni tra Venezia e Padova (Venezia-Padova,14-15 novembre 2011) | L. Chiereghin, X Gior-nata Galileiana (Padova, 21 gennaio 2012) | M. Forlivesi, Presentazione di DarIL (Archiviodigitale delle prolusioni accademiche in etàd’antico regime - Digital Archive of InauguralLectures at Renaissance and Early Modern Uni-versities) (Padova 22 febbraio 2012) | M.G. Be-vilacqua, Antonio Fogazzaro e Padova (Pado-va, 7 marzo 2012) | M.G. Bevilacqua, L’ereditàdi Morgagni (Padova, 16 marzo 2012) | M. Ri -naldi, La medicina di Morgagni (Padova, 17 marzo 2012) | Bibliografia dell’Universitàdi Padova, Bibliografia retrospettiva e corrente(dal 1921) | Indici.

n. 46, 2013Articoli: P. Del Negro, Giovanni Poleni e i Ri-formatori dello Studio di Padova. Una carrierauniversitaria nel XVIII secolo | A. Pontani,Nuovi contributi all’archivio di Simone Asse-mani (1792-1821): la biografia e il carteggio conGiovanni Cristofano Amaduzzi | A. D’Ottone,Le «Lettere arabiche» di Simone Assemani allaBiblioteca del Museo Correr di Venezia: regesto |Miscellanea: P. Griguolo, Per Giacomo DellaTorre: la giovinezza, l’insegnamento, la cittadi-nanza padovana, il testamento | F. Bottaro, In-terventi della Quarantia Criminale di Veneziasullo Studio di Padova (1475-1477) | M. Forli -vesi - I. Ventura, DarIL: una banca dati per lastoria della cultura universitaria dal Rinasci-mento all’Età Moderna. I. M. Forlivesi, Il Digi-tal Archive of Inaugural Lectures at Renais-sance and Early Modern Universities (DarIL):struttura, contenuti e potenzialità; II. I. Ven tura,Le lezioni inaugurali dei corsi di medicina del-l’Ateneo di Padova tra Seicento e Settecento: ap-punti per una indagine tipologica | M. Galtaros-sa, L’imperatore Carlo Magno e lo Studio patavi-no: l’invenzione di una tradizione | C. Chian-cone, Bibliografia di Melchiorre Cesarotti |Schede d’archivio: M. Zaccaria, Nuovi contri-buti per la biografia di Boventino da Mantova(†1301) | M. Gazzola, I diplomi di laurea pa-dovani del Seicento nella Biblioteca Bertolianadi Vicenza. Piccola storia esemplare della strati-ficazione delle raccolte manoscritte | Analisi dilavori dell’ultimo decennio: G. Berti, L’Uni-versità di Padova dal 1814 al 1850. Treviso, An-tilia, 2011 (G. Ongaro - G. Piaia) | Michele Sa-vonarola. Medicina e cultura di corte, a cura diC. Crisciani e G. Zuccolin. Firenze, SISMEL -Edizioni del Galluzzo, 2011 (R. Simonetti) |G. Piaia, Le vie dell’innovazione filosofica nelVeneto moderno (1700-1866). Padova, Cleup,2011 (G. Berti) | Le Università e le guerre delMedioevo alla Seconda guerra mondiale, a curadi P. Del Negro. Bologna, Clueb, 2011 (M. Mo -retti) | Notiziario: M. Magliani, Giulio Brunetta,ingegnere e architetto: l’attività per Padova (Pa-

Jean-Honoré Fragonard, Fanciulla che legge, 1770Washington, National Gallery of Art

James Jacques Tissot, Silenzio, s.d.Collezione privata

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dova, 14 aprile 2012) | M.C. Ghetti, Legnaro 50:50 anni dei laboratori di Legnaro (Legnaro, 8 giugno 2012) | M.G. Suriano, «Santi patroni eUniversità in Europa». Convegno internazionaledi studi (Bologna, 21-23 giugno 2012) | L. Nascimben, «Lingue, testi, culture. L’ereditàdi Folena, vent’anni dopo» (Bressanone, 12-15 lu-glio 2012) | G. Piaia, Il pensiero laico, ieri e oggi(Padova, 5 ottobre 2012) | G. Peruzzi, Tributeto Milla and her legacy to physics (Padova, 20 novembre 2012) | M.R. Davi, A novant’annidalla scomparsa di Giacomo Levi Civita. L’e-sperienza ebraica a Padova e nel Nordest traOtto e Novecento (Padova, 22 novembre 2012) |C. Saonara, Per Lanfranco Zancan (Padova,23 novembre 2012) | L. Chiereghin, XI Giorna-ta galileiana (Padova, 19 gennaio 2013) | G.P.Mantovani, Scienza a casa d’Ancona Volterra(Padova, 25 gennaio 2013) | M. Fornasiero - G. Roghi - A. Lonigo, Achille De Zigno 1813-2013. Impegno civico e attività scientifica (Padova, 11 aprile 2013) | Bibliografia dell’U-niversità di Padova: Bibliografia retrospettiva ecorrente (dal 1921) | Indici.

Rivista di archeologia

diretta da: Adriano Maggiani comitato direttivo: Giorgio Bejor, Paolo Biagi, Filippo Carinci, Ninina Cuomo di Caprio, Sauro Gelichi, Sandro Salvatori, Luigi Sperti, Annapaola Zaccaria Ruggiuassistenti di redazione: Flavia Morandini, Francesca Marucciperiodicità: annualeeditore: Giorgio Bretschneider Editore, Roma

a. XXXIV, 2010Elena Rova - Marina Puturidze - Zurab Ma-kharadze, The Georgian-Italian Shida KartiliArchaeological Project: a Report on the first twoField seasons 2009 and 2010 | Maria ChiaraBettini, Due ‘incensieri’ di bucchero inediti daltumulo di Montefortini a Comeana | LudovicoRebaudo, Sokrates in Aquileia? | Valeria Fri-no - Riccardo Bertolazzi, Una stele funerariaiscritta da Sant’Andrea di Conza (Avellino) |Gabriella Tassinari, Alcune considerazionisulla glittica post-antica: la cosiddetta “produ-zione dei lapislazzuli” | Ricerche d’archivio emateriali archeologici: Myriam Pilutti Na-mer - Alfredo Buonopane, “Questa Affrica midà sempre cose nuove”: le epistole di Carlo Da-nio a Matteo Egizio sulle antichità grumentine(1700-1729) | Tecnologia nell’antichità n. 28:Illuminata Faga, Vasi a pareti sottili dal portodi Neapolis: tecnologia e archeometria | Recen-sioni e segnalazioni bibliografiche | Elenco deilibri ricevuti | Tavole.

a. XXXV, 2011 A. Maccari, Un funerale chiusino. Appunti su uncippo inedito di Sarteano | P.A. Gianfrotta, La to-pografia sulle bottiglie di Baia | A. Ovadiah -S.Mucznik, The statues from Ampurias/Empo-rion, reconsidered | E. Lafli - J. Meischner - M. Buora, Nuove considerazioni su alcuni sar-cofagi del Museo archeologico dell’Hatay, An-takya | C. Moine, Rileggere un vecchio scavonella laguna nord di Venezia: San Lorenzo diAmmiana | A Minoan Seminar. The Mesaratholos tombs from the Protopalatial phasesthrough the Mycenaean period: new founda-tions and re-use of the past: F.M. Carinci, Fo-reword | I. Caloi, Changes and evolution in fu-nerary and non-funerary rituals during the Pro-topalatial period in the Mesara plain (Crete).The evidence from Kamilari and from the othertholos tombs | G. Flouda, Reassessing the Apeso-kari tholos. A funerary record: preliminarythoughts | L. Girella, The Kamilari publication |S. Aluia, The re-use of tholos B at the Ayia Tria-da cemetery | Tecnologie nell’antichità e ar-cheometria: R. Bortolin, Arnie, miele e apinella Grecia antica | D. Cottica - L. Toniolo,Imitazioni versus importazioni: sigillate di pri-ma e media età imperiale dall’insula 104 a Hie-rapolis di Frigia | K.T. Raptis, L’eredità roma-na nelle fornaci per la produzione di ceramicain Grecia tra il IV e il XV secolo | Recensioni esegnalazioni bibliografiche | Elenco dei libri ri-cevuti | Tavole.

a. XXXVI, 2012M. Iozzo, The Dog: a Dionysiac Animal? | A. Maggiani, Teseidi. Osservazioni (e divaga-zioni) su un graffito vascolare greco arcaico |A. Tonellotto, Soggetti fliacici di contenuto | A. Ovadiah - S. Mucznik, Observations on theTerracotta Statuettes of Aphrodite from Mt.Carmel and Dardanos | L. Toniolo, Vasellameellenistico a vernice nera e a vernice rossa daSchedia presso Alessandria d’Egitto: impasti,forme e problematiche delle produzioni alluvia-li regionali | A. Buonopane - V. Frino, Un sa-cello rupestre di Silvano a Pescopagano (Poten-za) | S. Ciprino, L’inumazione ad Altino in etàalto e medio-imperiale | Ricerche d’archivio emateriali archeologici: G. Paulucci, Un dise-gno inedito. Qualche nuova considerazione sul-la tomba delle Monache e su altre scoperte avve-nute a Chiusi | S. Faralli, Angelo Galanti: un re -stauratore-mercante di antichità a Chiusi nel-l’Ottocento | L. Rebaudo, Contributo alla car-tografia storica di Aquileia. I. La pianta di Gio-vanni Antonio Gironcoli e Giandomenico Berto-li | Tecnologia nell’antichità: M. Bolla, Analy-sis of Bronze Sculptures from Various Periodsin the Archaeological Museum of Verona | A. De Siena - L. Lazzarini - S. Cancelliere,Sui materiali di una pisside marmorea greca diV secolo a.C. dipinta e configurata da Metapon-to | Recensioni e segnalazioni bibliografiche:Linear Pottery Culture Settlement at Kosorˇ,

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Edouard Gelhay, Signore eleganti in biblioteca, s.d.Collezione privata

Pierre-Auguste Renoir, The Two Sisters, 1889Collezione privata

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Prague-West District, edited by M. Lick

(P. Biagi) | M.-C. Villanueva Puig, Corpus Va-sorum Antiquorum. France, 42: Paris, Muséedu Louvre 28, Paris 2010 (O. Paoletti) | B. Nar-delli, Gemme antiche dalla Dalmatia. Intagli eCammei da Tilurium, Ljubljan 2011 (Sir J.Boardman) | Aquae Patavinae. Montegrotto eil termalismo in Italia. Aggiornamenti e nuoveprospettive di valorizzazione. Atti del II Conve-gno nazionale (Padova 14-15 giugno 2011), acura di M. Bassani, M. Bressan, F. Ghedini,Padova 2012 (R. Zucca) | M.G. Angeli Berti-nelli, Lunensia antiqua, Roma 2011 (G. Cre-sci Marrone) | E Sacchi, Mediolanum e i suoimonumenti dalla fine del II secolo a. C. all’etàseveriana, Milano 2012 (L. Spetti) | Elenco deilibri ricevuti | Tavole.

Storiadentro nuova serierivista di studi storici

direttore: Luciano Caniatocondirettori: Pier Carlo Begotti, Giuliano Gallettiredazione: Lina Baldissin Sonego, Giuseppe Paluganeditore: Comune di Conegliano, con il contributo della Regione Veneto

L’ultimo fascicolo giunto in redazione è il n. 5, 2008, di cui si è dato lo spoglio nel“Notiziario Bibliografico” n. 62.

Storia Veneta

direttore: Adriano Cattanidirettore responsabile ed editoriale: Adriano Cattanisupporto culturale: Associazione per lo Studiodella Storia Postaleperiodicità: bimestraleeditore: Editrice Elzevirosede della redazione: via A. da Bassano, 31 -35135 Padova - tel./fax 049/617066e-mail: [email protected]: www.elzeviroeditrice.com

a. III, n. 10, febbraio 2011Thomas Wern, Aldo Manuzio - Umanista,editore, tipografo | Giorgio Plumidis, Salonic-co come emporio veneziano | Roberto StoppatoBadoer, Galeas per Montes | Luca Soppelsa,La spada di Angelo Emo. Le imprese del briga-diere Donà Cleva contro i corsari tunisini |Marco De Biasi, Il tram nel Bellunese e la que-stione del Ponte Alto sul Piave | Spigolature diantropologia veneta: Cleto Corrain, Elementi

di etnografia della Valle dell’Agno (Vicenza)(prima parte) | Mostre, Musei, Convegni… edintorni | Rassegna bibliografica.

a. III, n. 11, aprile 2011Adriano Cattani, 120 anni del Club Ignorantidi Padova all’insegna dell’oca e della zucca | Al-berto Prelli, L’onere della nobiltà. Antonio Sa-vorgnan, Capitano di Brescia | Claudio Del-l’Orso, Raimondo Franchetti, intrepido esplo-ratore | Marco De Biasi, Magia nera nella Fel-tre cinquecentesca | Massimo Tomasutti, An-tonio Margarini, il sangue dimenticato di un“serenissimo” vinto | Briciole di storia: Giam-paolo Buzzanca, Il Burchiello, piacevolissimaimbarcazione dei Navigli veneti | Spigolaturedi antropologia veneta: Cleto Corrain, Ele-menti di etnografia della Valle dell’Agno (Vi-cenza) (Parte seconda) | Mostre, Musei, Con-vegni... e dintorni | Rassegna bibliografica.

a. III, n. 12, luglio 2011Roberto Stoppato Badoer, Palladio PonteficeMaximo, ovvero i ponti di Andrea Palladio del-la Gondola, cittadino veneto | Artemio Chenet,Il centro minerario e metallurgico di Valle Im-perina | Tarcisio Bottani, Anno 1794: un Al-bero della libertà nell’estrema provincia dellaSerenissima | Justo Bonetto, Luoghi e perso-naggi padovani nella vita di Giacomo Casano-va | Franco Filippi, Alle origini del toponimoGiudecca | Briciole di storia: Giorgio Plumi-dis, Venezia culla della stampa greca | Mostre,Musei, Convegni... e dintorni | Rassegna biblio-grafica.

a. III, n. 13, ottobre 2011Alberto Prelli, In villeggiatura a Maser | Mar-co Molin, Santa Barbara di Nicomedia: unasecolare devozione nella laguna veneziana |Giorgio Burzatta, Dolo: la Seriola porta acquaa Venezia | Marco De Biasi, Il caso di Valle-sella, precursore del Vajont | Briciole di storia: E. Dorigo, Il Castello di Malcesine | Giovannide Lazara, Viaggio seicentesco del Conte de La-zara da Padova a Gorizia | Spigolature di an-tropologia veneta: Cleto Corrain, Elementi dietnografia della Valle dell’Agno (Vicenza)(Parte terza) | Rassegna bibliografica.

a. III, n. 14, dicembre 2011Ivone Cacciavillani, L’Istria veneziana e le de-dizioni | Roberto Stoppato Badoer, Una villaper una famiglia: i Badoer a Fratta Polesine |Marco Bellotto, Aspetti di amministrazione etutela del territorio: il Magistrato alle Acque del-la Repubblica di Venezia | François Vidoc, Il mistero del cuore strappato | Spigolature diantropologia veneta: Cleto Corrain, Elementidi etnografia della Valle dell’Agno (Vicenza)(Parte quarta) | Rassegna bibliografica.

a. IV, n. 15, marzo 2012Claudio Daveggia, Il Veneto francese ed au-striaco: condizioni sociali tra 1797 e 1847 |

Federico Zandomeneghi (1841-1917), Donna che legge una lettera, s.d. Christie’s Images

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François Vidoc, Il mistero del cuore strappato(seconda parte) | Giorgio Plumidis, Reclute le-vantine nel Veneto | Marco Bellotto, Aspetti diamministrazione e tutela del territorio: il Magi-strato alle Acque della Repubblica di Venezia(seconda parte) | Adriano Cattani, I fogli A.Q.dei Savi alle Acque | Franco Filippi, Un roma-no a Venezia: Francesco Colonna | Marco DeBiasi, Tentativi separatisti nel bellunese |Adriano Cattani, Origini della strada ferratanel Veneto | Mostre, Musei, Convegni... e din-torni | Rassegna bibliografica.

a. IV, n. 16, giugno 2012Vesna Maria Brocca, Giovanni “Jean” Antiga:la celebrità di Miane | Roberto Stoppato Ba-doer, La famiglia Zagùri ed Altichiero | Clau-dio Daveggia, Il Veneto austriaco: condizionisociali e l’illusione del ’48 | Marco De Biasi, La beffa di Feltre e gli aerocampi del bellunesedurante la Grande Guerra | Pino Contin, 1944-48: l’origine della D.C. a Vicenza | La lettura:Gregorio Gattinoni (Rosolino), Historia di lamagna torre dicta Campaniel di San Marco |Mostre, Musei, Convegni... e dintorni | Rasse-gna bibliografica.

a. IV, n. 17, settembre 2012Adriano Cattani, 1866-1870: La favolosa Vali-gia delle Indie transita per Venezia | ClaudioDell’Orso, Maria Garcia Malibran, voce mira-colosa | Giorgio Ploumidis, Isole Ionie, le ulti-me eredi di Venezia | Roberto Stoppato Ba-doer, L’uroburo di Padova | Massimo Toniz-zo, La Mostra del Cinema 1934: e scandalo fu |Giuseppe Maso - Franco Filippi - Paolo Ma-meli, Il cartiglio della vecchia del Giorgione |Spigolature di antropologia veneta: GiovanniTassoni, Il Torototella nella tradizione padana |Briciole di storia: Giampaolo Buzzanca, Ma-gagnò, chi era costui? | Rassegna bibliografica.

a. IV, n. 18, novembre 2012Claudio Daveggia, Vicissitudini e influenzeculturali della Chiesa della Maddalena | Fran-cesco Turchetto, Andrea Pattaro e Treviso |Carlo Frison, L’origine del nodo idrografico edella forma urbana di Padova | Roberto Stop-pato Badoer, Le Galeazze della Veneta Marina| Marco De Biasi, L’SOS incendio viaggia conla posta | Claudio Dell’Orso, Quando France-sco Giuseppe e Sissi montarono in gondola |Mostre, Musei, Convegni... e dintorni | Rasse-gna bibliografica.

a. IV, n. 19, dicembre 2012Alberto Lonigo, La spada donata a Garibaldidalle signore venete e l’impegno di Leonilde Loni-go Calvi per la causa dell’Unità d’Italia | Stefa-no Zabeo, Dal borgo al Forte di Marghera | Mar-co De Biasi, Il cane austriaco con il tricolore ita-liano | Roberto Stoppato Badoer, Pocahontas inValsugana ovvero la coltivazione dell’Erba Regi-na nel canale del Brenta | Claudio Dell’Orso, IlTiepolo distrutto | Giorgio Ploumidis, Bailo, il

“Doge levantino” | Briciole di storia: E. Dorigo,I condottieri di Venezia: Erasmo da Narni, dettoil Gattamelata | Mostre, Musei, Convegni... edintorni | Rassegna bibliografica.

a. V, n. 20, febbraio 2013Alberto Lonigo, Achille De Zigno. La famiglia,l’impegno pubblico e gli studi di uno scienziatopadovano dell’800 | Adriano Cattani, DanielMorosini alla guerra di Candia | Roberto Stop-pato Badoer, I Savi alle Decime e il Catasto diVenezia | Francesco Turchetto, Alberto Mar-tini tra simbolismo e surrealismo nelle primeopere in cartolina | Daria Martini, La presenzafemminile nella società e nella cultura del pas-sato. Moderata Fonte | Marco Molin, Presenzaclariana a Venezia | Rassegna bibliografica.

a. V, n. 21, aprile 2013Roberto Stoppato Badoer, L’elezione del Dogee la cerimonia di insediamento. Il Doge decapi-tato: Marin Falier | Stefano Zabeo, La cucinaveneta come Arlecchino | Ivone Cacciavillani,Il primo Ospedale pubblico della storia: il “Giu-stinianeo” di Padova | Claudio Dell’Orso,Quando arrivò a Venezia “Bepi del Giasso” |Pino Contin, Gli amministratori di Caldognonella ricostruzione | Claudio Daveggia, A Ve-nezia, un posto chiamato “Squero Vecio” | Mo-stre, Musei, Convegni... e dintorni | Rassegnabibliografica.

a. V, n. 22, giugno 2013Claudio Dell’Orso, Caccia ai Leoni della Sere-nissima | Adriano Cattani, Non solo “Leoni dipietra...” | Alberto Prelli, “Padova quanto micosti!”. Lodovico Alvise Manin Podestà di Pa-dova | Claudio Daveggia, Aspetti dell’agricol-tura veneta nella prima metà dell’Ottocento |Stefano Zabeo, La cucina veneta come Arlec-chino (parte seconda) | Massimo Tomasutti,Il Nobilhomo Andrea Tron del pittore NazarioNazari | Adriano Cattani, Il graticolato roma-no | Mauro Fasan, Portobuffolè: sulle tracce deinobili veneziani | Roberto Stoppato Badoer,Vexillum | Rassegna bibliografica.

a. V, n. 23, settembre 2013Alberto Lonigo, Recoaro Terme: una fonte,una famiglia | Claudio Dell’Orso, FrederickRolfe alias Baron Corvo | Roberto StoppatoBadoer, La coltivazione dell’ulivo nei Colli Eu-ganei | Tarcisio Bottani, Lotte di confine negliestremi territori occidentali della Serenissima |Marco De Biasi, Ippolito Caffi, da Belluno aLissa | Francesco Turchetto, I “sonetti” diGiulio Gottardi | Giorgio Ploumidis, Candia,la figlia di Venezia | Briciole di storia: Gio-vanni Molin, Le Carampane | Franco Filippi,L’origine di una toponomastica: Barberia de leTole | Mostre, Musei, Convegni... e dintorni.

a. V, n. 24, novembre 2013Giovanni Tassoni, La maialatura nel vicenti-no | Roberto Stoppato Badoer, Lo stokfiso di

rivisteria veneta

Sir William Orpen, Grace reading at Howt Bay, s.d.Collezione privata

Sir John Lavery, Girl in a red dress reading by a swimming pool, 1887Collezione privata

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Pietro Querini | Claudio Dell’Orso, I° FestivalInternazionale della canzone italiana a Vene-zia | Claudio Daveggia, La caduta della Sere-nissima, la Rivoluzione francese e la nascita de-gli Stati Uniti d’America secondo i rapporti deidiplomatici veneti | Piergabriele Mancuso, Ge-rosolima è persa! La distruzione delle logge mas-soniche e la fine della Repubblica Serenissima -Due testi inediti | Adriano Cattani, La con -tumacia dei bastimenti presso l’isola di Poveglia |Briciole di storia: Marco De Biasi, No Dante, aFeltre non fu diffalta | Rassegna bibliografica.

a. VI, n. 25, febbraio 2014Claudio Dell’Orso, Costantino Nigra, diplo-matico gentiluomo | Marco De Biasi, CarloRudio, un bellunese sul filo del rasoio | AlbertoPrelli, Gli Stradioti. Cavalieri bellicosi e di grancuore | Stefano Zabeo, Un monastero sulle rivedel Marzenego | Ivan Buonanno, Malvasie etaverne di Venezia | Gino Panizzoni, Il giardi-no svelato | Mostre, Musei, Convegni... e dintor-ni | Rassegna bibliografica.

a. VI, n. 26, aprile 2014Claudio Daveggia, La navigazione veneta allafine della Repubblica | Adriano Cattani, NicolòCorner e Giuseppe Casimiro Roncalli, da Vene-zia a Rio de Janeiro | Ivone Cacciavillani, La legge delle lobby: i laneri di Schio e i laneridi Venezia | Marco De Biasi, Volontari e gari-baldini bellunesi nelle lotte per l’indipendenza |Mauro Fasan, Il Doge Domenico Contarini aMotta di Livenza | Roberto Stoppato Badoer,La Teriaca Veneta | Briciole di storia: FrancoFilippi, La porta, gli stipiti, l’architrave. Marcoe Todaro | Rassegna bibliografica.

a. VI, n. 27, giugno 2014Marco de Biasi, Il gonfalone del Cadore e labattaglia di Rusecco del 1508 | Elena P. Del-l’Andrea, La Veneta Pubblica Accademia diPittura: un viaggio tra artisti, architetti, edifi-ci e istituzioni, dalle origini ad oggi | LucianaPassarella, Storia di una fabbrica di polvereda sparo nel Polesine del ’700 | Roberto Stop-pato Badoer, Pietro Gradenigo | Alberto Prel-li, Friuli 1499 - e venne nova dei Turchi |Claudio Daveggia, Quando la Russia zaristacercava i rapporti con la Serenissima | Bricio-le di storia: Stefano Zabeo, Il Mastello di Me-stre | Mostre, musei, convegni... e dintorni |Rassegna bibliografica.

a. VI, n. 28, settembre 2014Giorgio Ploumidis, La Confraternita greca diVenezia | François Vidoc, Giorgio Cini, la naveche visse tre volte | Roberto Stoppato Badoer,Fatti, antefatti e conseguenze della CongiuraQuerini-Tiepolo-Badoer | Maria Masolo - Ser-gio Rusalen, 1917-1918: Meduna di Livenza ter-ritorio occupato. Le “decauvilles” o ferrovie dacampo utilizzate durante l’invasione austroun-garica | Massimo Tomasutti, I “nizioleti” ve-neziani o del “rivedere” Venezia | Spigolature

di antropologia veneta: Cleto Corrain, La cul-tura della pastorizia e delle casère. Spunti diuna etnografia dell’Alpago (Belluno) | Bricioledi storia: Claudio Dell’Orso, L’ultimo assaltodi Rino Cozzarini | Rassegna bibliografica.

a. VI, n. 29, novembre 2014Claudio Daveggia, Il Doge mancato e la Regi-na repubblicana | Mauro Fasan, I Girardi diMeduna | Roberto Stoppato Badoer, L’acquadi Venezia | Giorgio Burzatta, Dolo - Il “Me-nacao”, la stazione di posta cavalli e la stradapostale | La lettura: Un castello in un nido d’a-quila, a cura di Adriano Cattani | Quattro cia-cole de cusina: Stefano Zabeo, Ghiotte curio-sità venete | Briciole di storia: Marco De Bia-si, Candidopolo, a Ospitale di Cadore | Mostre,Musei, Convegni... e dintorni.

Studi e ricerche

direttore responsabile: Elisabetta Carlotticomitato di redazione: Mat teo Boscardin, Annachiara Bruttomesso, Viviana Fri sone, Giuseppe Galassini, Roberto Ghiottocomitato scientifico: Giuseppe Busnardo, Armando De Guio, Giampaolo De Vecchi,Alessandro Garassino, Paolo Mietto, Erminio Piva, Benedetto Salaeditore: Comune di Montecchio Maggiore -Museo Civico “G. Zannato” - AssociazioneAmici del Museo Zannatosede della redazione: Comune di Montecchio -Museo Civico “G. Zannato” - piazza Marconi, 17 - 36075 Montecchio Maggiore (VI) - tel./fax 0444/492565e-mail: [email protected]

a. 2011Claudio Beschin - Antonio De Angeli, Baldo-plax bonizzatoi gen. nov., sp. nov., (Crustacea,Decapoda, Euryplacidae) dell’Eocene di Ferra-ra di Monte Baldo (Verona, Italia settentriona-le) | Antonio De Angeli - Claudio Beschin, Il genere Ranina Lamarck, 1801 (Crustacea,Decapoda, Raninidae) nel Terziario del Vicen-tino, con descrizione di due nuove specie | Jean-Michel Pacaud - Ermanno Quaggiotto, Nou-velles espèces de Gastéropodes (Mollusca, Ga-stropoda) de l’Éocène d’Italie. Partie 1: Neriti-morpha | Adriano Perugini - Ivano Rocchetti -Matteo Boscardin - Federico Zorzi, Caratte-rizzazione della descloizite del Monte Trisa(Valle dei Mercanti, Torrebelvicino, Vicenza) |Virgilio Giormani - Giuliano Dall’Olio, Il bo -lo di Sovizzo per preparare l’acido nitrico e loscarlatto di Venezia. Memoria epistolare diGiovanni Arduino | Laura Dal Pozzo - MarcoVicariotto, Analisi dell’alimentazione di Strixaluco L., 1758 sull’Altopiano di Asiago (Vicen-

Thomas Lawrence, Mrs. Jens Wolff, 1803-1815Chicago, The Art Institute

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za, NE Italia) | Nicola Dal Santo - FedericoZorzi, Asce in pietra levigata dal territorio diMontecchio Maggiore e Brendola (Vicenza):aspetti archeologici e mineralogici | FedericoZorzi, Una nuo va pubblicazione sui Mineralidel Vicentino | Note brevi: Antonio De Ange-li, Acquisizione di nuovi crostacei fossili da par-te del Museo | Pierangelo Bellora - Cinzia Ros-sato, Medaglia d’oro dell’Associazione Amici delMuseo Zannato | Roberto Ghiotto - Annachia-ra Bruttomesso, Attività del Museo di Archeo-logia e Scienze Naturali “G. Zannato” e del Si-stema Museale Agno-Chiampo - anno 2011 |Cinzia Rossato, presidente dell’Associazione“Amici del Museo”, Attività dell’Associazione -anno 2011 | “In memoria” | Segnalazioni bi-bliografiche.

a. 2012Claudio Beschin - Antonio De Angeli, Cro-stacei decapodi del Veneto occidentale (Vicenza,Italia settentrionale) | Antonio De Angeli -Claudio Beschin, Bellhexapus granulatus DeAngeli, Guinot & Garassino 2010 (Decapoda,Brachyura, Hexapodidae) dell’Eocene medio diCava Albanello di Nogarole Vicentino (Vicenza,Italia settentrionale) | Andrea Checchi - Fio-renzo Zamberlan - Riccardo Alberti, Eotriviacristata sp. nov., nuova specie di Ovulide (Mol-lusca, Cypraeoidea) dell’Eocene di “Cava Ros-si” di Monte Malo (Vicenza, Italia nordorienta-le) | Bruno Dell’Angelo - Ermanno Quaggiot-to - Maurizio Sosso, First record of a Chiton(Mollusca: Polyplacophora) from the Eocene ofItaly | Alessandro Daleffe - Matteo Boscardin -Ivano Rocchetti, Alumoidrocalcite di FonteVirgiliana, Valli del Pasubio, Vicenza | Anna-chiara Bruttomesso - Andrea Checchi - Marioli-na Gamba, Montecchio Maggiore (Vicenza) -Monte Nero. Indagini archeologiche 2012 | NoteBrevi: Vincenzo Messina, Calappilia vicetinaFabiani, 1910 (Decapoda, Brachyura, Calap-pidae) nell’Oligocene inferiore di Perarolo (Vi-cenza, Italia settentrionale) | Alessandro Da-leffe - Matteo Boscardin - Ivano Rocchetti,Garronite e gonnardite del Colle di S. Valenti-no, Salcedo, Vicenza | Paolo Storti, L’argentodi Giochele, Recoaro Terme, Vicenza. Nota pre-liminare | Stefano Loro - Lucia Zilio, NuovaStazione Vicentina di Bellevalia trifoliata(Ten.) Kunth (Liliaceae) | Giuseppe Tescari,Presenza nel Veneto di un nuovo invasore near-tico: Belonochilus numenius (cimice del sico-moro) | Silvia Bertollo - Giuseppe Ganeo,Conferma della presenza di Gentiana pneu-monanthe L. nella palude di Onara (Padova)e aggiornamenti conoscitivi della Palude stessa |Redazione, Trent’anni di riconoscimenti. Spe-cie paleontologiche e mineralogiche dedicate acollaboratori del Museo | Roberto Ghiotto, La mostra di Giovanni Meneguzzo (1831-1912,l’“uomo dei sassi”, guida dei primi paleontologid’Europa | Redazione, Donazione di pubblica-zioni da parte del prof. Sergio Ungaro | Rober-to Ghiotto, Annachiara Bruttomesso, Attività

del Museo di Archeologia e Scienze Naturali“G. Zannato” e del Sistema Museale Agno-Chiampo - anno 2012 | Cinzia Rossato, presi-dente dell’Associazione “Amici del MuseoZannato ONLUS”, Attività dell’Associazione -anno 2012 | Cinzia Rossato, presidente del-l’Associazione “Amici del Museo ZannatoONLUS”, I 20 anni degli Amici del Museo 1992-2012 | In ricordo di Antoine Lovato | Se-gnalazioni bibliografiche.

a. 2013Claudio Beschin - Antonio De Angeli - Gian-nino Zarantonello, Aggiornamento ai crostaceidecapodi dell’Eocene medio di cava Boschetto diNogarole Vicentino (Vicenza, Italia settentrio-nale) | Andrea Checchi - Fiorenzo Zamber-lan - Riccardo Alberti, Perispatula costagra-nosa gen. nov., sp. nov. (Mollusca, Gastropoda,Cypraeoidea) dell’Eocene di “Cava Rossi” diMonte di Malo (Vicenza, Italia nord-orientale) |Matteo Boscardin - Paolo Chiereghin - Al-berto Contin - Ivano Rocchetti - Edoardo To-niolo, Nuove segnalazioni nella miniera delMonte Trisa, Torrebelvicino, Vicenza | Samue-la Dal Maso - Matteo Boscardin, Una notevo-le pianta di Sambuco (Sambucus nigra L.) a Lusiana (Altopiano dei Sette Comuni, Vicen-za). Importanza, conoscenza e tutela degli al-beri monumentali | Mariolina Gamba - PaoloCattaneo - Isabel Llacer - Cristiano Miele, In-dagini archeologiche preventive presso la nuovabretella autostradale di Alte Ceccato. Nota pre-liminare | Note brevi: Riccardo Febbraretti -Stefano Tasinazzo, Prima segnalazione nellaregione Veneto per Xanthoparmelia tinctina(Maheu & Gillet) Hale | Stefano Noro, Erba-rio Parco “Il Brolo”, Altavilla Vicentina, Vicen-za | Isabella Bertozzo, Nuova corrispondenzadi Giovanni Meneguzzo donata al Museo |Claudio Beschin - Giuliano Tessier, 5th Sym -posium on Mesozoic and Cenozoic DecapodCrustaceans | Viviana Frisone - AnnachiaraBruttomesso - Roberto Ghiotto - Claudio Be-schin - Roberto Zorzin - Mariagabriella For-nasiero - Paolo Mietto - Bernardetta Pallozzi -Antonio Dal Lago - Cinzia Rossato, Ad Anto-nio De Angeli il Premio Strimple 2013 della Pa-leontological | Claudio Beschin, A Matteo Bo-scardin il Paul Harris 2013 del Rotary Bassanodel Grappa | Annachiara Bruttomesso - Ro-berto Ghiotto, Attività del Museo di Archeolo-gia e Scienze Naturali “G. Zannato” e del Si-stema Museale Agno-Chiampo - anno 2013 |Cinzia Rossato, presidente dell’Associa-zione “Amici del Museo Zannato ONLUS”,Attività dell’Associazione - anno 2013 | Segnala-zioni bibliografiche.

rivisteria veneta

Hans Olaf Heyerdahl, Sguardo su Vinduet, 1881Oslo, Nationalgalerie

John White Alexander, A quiet hour, 1901 caPhiladelphia, Pennsylvania Academy of Fine Arts

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Studi Polesani

direttore responsabile: Mario Cavrianicomitato di redazione: Mario Cavriani, Luigi Contegiacomo, Chiara Crepaldi, Francesco Passadore, Leobaldo Traniello, Valentino Zaghicapo redattore: Valentino Zaghiperiodicità: semestraleeditore: Minelliana - Rovigosede della redazione: c/o Associazione Culturale Minelliana - piazza San Bortolo 18 - 45100 Rovigo tel. 0425-23403 / fax 0425-461385e-mail: [email protected]

n.s., a. III, n. 4, 2011Giuseppe Monsagrati, Eleuterio Felice Foresti:da cospiratore carbonaro nel Polesine a consoledegli Stati Uniti nel Regno di Sardegna | DanteFornasiero, Don Marco Fortini di Fratta Pole-sine carbonaro condannato, degradato e riabili-tato | Zeffiro Ciuffoletti, L’ambiguità del ro-manzo In nome dell’Imperatore e la problema-ticità della Storia | Tiziano Merlin, Adria nelRisorgimento | Maria Libera Santato, La scuo lanell’Ottocento a Rovigo | Rodolfo Signorini,Cinque sonetti inediti (quattro autografi) di Ca-rolina Piva nata Cristofori | Appendice. Ri-stampa anastatica: Antonio Cornoldi, Avveni-menti risorgimentali attraverso i canti popolaridel Polesine.

n.s., a. IV, n. 5, 2012Saluto del Sindaco Riccardo Resini | Presenta-zione del Presidente, Cassa di Risparmio del Ve-neto Giovanni Costa | Giuliana Limiti, Mat-teotti educatore | Mario Quaranta, Il delittoMatteotti. Amleto Poveruomo: una testimonian-za inedita | Enzo Sardellaro, Aldo Finzi e il de-litto Matteotti | M. Lodovica Mutterle - AmeliaZagato, La lapide di Giacomo Matteotti a Frat-ta Polesine | Antonello Nave, 26^ commemora-zione di Giacomo Matteotti a Rovigo e Frattal’11 giugno 1950. Contesto politico nazionale ecronaca della giornata | Enzo Bellettato, Giaco-mo, Velia e tanti milioni di italiani: la vicenda ei tempi di Matteotti, fra documenti, canti e me-morie popolari | Recensioni: Elio Franzin, Unnuovo volume di scritti di Matteotti contro il fa-scismo.

n.s., a. IV, n. 6, 2012Presentazione del Presidente della Cassa di Ri-sparmio del Veneto Giovanni Costa | Mario Ca-vriani, L’interrogatorio ritrovato. Il costituto diCecilia Monti, a cura di Christian Rossi | Tizia-no Merlin, Giuseppa Cecilia Monti di FrattaPolesine (25 ottobre 1763 - 13 giugno 1819).Amori, politica e affari | Mario Cavriani, Il Banchetto Carbonaro | Mario Cavriani, La fe-sta di San Martino del 1818 - Rievocazione sto-rica | Tullio Antonio Minelli, Isabella Fantasi-ci Chiriachi prima direttrice dell’EducandatoSan Benedetto di Montagnana | Pietro Bottaz-

zi, Antonio Minelli nel ricordo di un tipografoveterano | Mario Cavriani - Luigi Contegiaco-mo - Claudio Ronda, Verso l’Unità d’Italia, ilcosto di un sogno. Le testimonianze, le visioni, iversi, le musiche che contribuirono all’Unionedel Paese.

n.s., a. VI, n. 7-8, 2013-2014Numero monografico: Arciduchesse, scienzia-te, educatrici e letterate nel Polesine tra XVII eXIX secolo. Il travagliato cammino dell’emanci-pazione femminile.Presentazione del Presidente della Cassa di Ri-sparmio del Veneto Giovanni Costa | EnricoZerbinati, Maria Maddalena Arciduchessad’Austria e Granduchessa di Toscana a Castel-guglielmo | Marta Cavazza, Cristina Roccati diRovigo. La terza donna in Europa laureata al-l’Università di Bologna 1751 | Antonella Turri,Cristina Roccati: per un profilo biografico | Giu-seppe Ongaro, Cristina Roccati tra le presenzefemminili nell’Accademia dei Ricovrati nel Set-tecento | Sandra Olivieri Secchi, Microcosmifemminili e circolazione delle idee a Venezia enel Dominio nell’età dell’Illuminismo | Anto-nello Nave, Emma Tettoni corrispondente car-ducciana a Rovigo tra scuola, letteratura e “liberopensiero” | Lettere di Emma Tettoni a Giosue Car-ducci (1883-1890) | Antonello Nave, Lydia Piva,lettere al fratello Gino. Poesie edite e inedite.

Studi Storici Luigi Simeoni

direttore: Giorgio Borellicomitato scientifico: Francesco Barbarani, Carlo Marco Belfanti, Giuliana Biagioli, Giorgio Borelli, Pietro Cafaro, Michele Cassandro, Andrea Castagnetti, Giuseppe De Luca, Luigi De Matteo, Antonio Di Vittorio, Bernardino Farolfi, Laurence Fontaine, Massimo Fornasari, Angela Girelli, Alberto Grohmann, Alberto Guenzi, Giuseppe Gullino, Miguel Angel Ladero Quesada, Paola Lanaro Sartori, Germano Maifreda,Gian Paolo Mar chini, Paola Massa Piergiovanni, Giuliana Mazzi, Luca Mocarelli, Angelo Moioli, Giampiero Nigro, Achille Olivieri, Sergio Onger, Alessandro Pastore, Paolo Pecorari, Maurizio Pegrari, Hans Pohl,Paolo Preto, Renzo Sabbatini, Mario Taccolini,Luigi Trezzi, Giovanni Vigo, Gloria Vivenza,Giovanni Zalinsegreteria di redazione: Maria Bonaminiperiodicità: annualeeditore: Istituto per gli Studi Storici Veronesisede della redazione: c/o Istituto per gli Studi Storici Veronesi - via Leoncino, 6 - 37121 Verona

vol. LXI, 2011Ricordo di Enrico Stumpo | Saggi: ErmannoOrlando, L’edizione dei registri delle delibera-zioni del Senato di Venezia | Andrea Mozzato,I drappieri di Venezia incontrano i lanaioli diTerraferma. Per una storia del lanificio venetonel ’400 (Parte seconda) | Achille Olivieri, Ideo-logie politiche e calvinisti nell’Italia del ’500. Allaricerca di una idea di “civiltà” (Parte prima) |Matteo Troilo, L’élite economica bolognese inetà moderna (secc. XVII-XVIII) | Gloria Viven-za, Considerazioni storiche, filosofiche, e di me-todo nella Teoria dei Sentimenti morali diAdam Smith (Parte prima) | Luca Mocarelli,L’acqua: per la storia economica di una risorsacontesa | Pietro Gori, Il pragmatismo italiano difronte a Nietzsche | Claudio Bargelli, La mec-canizzazione dell’agricoltura parmense tra l’ini-zio del Novecento e la battaglia del grano | Ma-riamichela Cantatore, L’azione economica e so-ciale dei consorzi di bonifica: un caso veneto tra1920 e 1940 | Carmelo Ferlito, Il pensiero econo-mico del giovane Guido Menegazzi | Il cer chiodella memoria: Giorgio Borelli, L’Universitàdistrutta | Direzioni di ricerca: Paolo Pecorari,Alcide De Gasperi e la “democrazia cristiana” diGiuseppe Toniolo | Giorgio Borelli, L’ideologiadel capitalismo finaziario | Archivio minore:Claudio Bismara, Vite parallele veronesi del pri-mo Quattrocento e nuovi documenti per la Fa-bricha della Basilica di S. Anastasia | Pierpao-lo Brugnoli, L’emigrazione di manodopera edi-le dalla Valsolda a Verona fra Cinquecento eSeicento: i Mariani lapicidi e murari | Schedebibliografiche, a cura di G. Borelli, M. Simo-netto, M.L. Ferrari.

vol. LXII, 2012Ricordo di Tommaso Fanfani | Opinioni: Gior-gio Borelli, In margine alle celebrazioni del 150°dell’Unità d’Italia | Saggi: Andrea Castagnet-ti, Medici nella Tuscia longobarda e carolingia |Elisabetta Traniello, Per una storia della pro-duzione serica a Ferrara: i drappi della CameraDucale (1518-1522) | Achille Olivieri, Ideologiepolitiche e calvinisti nell’Italia del ’500. Alla ri-cerca dell’idea di “civiltà”. Parte Seconda | Da-niele Santarelli, Dal conflitto all’«alleanza diferro». A proposito delle relazioni tra il Papato ela Spagna nella crisi religiosa del Cinquecento |Gloria Vivenza, Considerazioni filosofiche, sto-riche e metodologiche nella Teoria dei senti-menti morali di Adam Smith. Parte Seconda |Giorgio Borelli, La ricchezza dei Canossa com-mittenti di G.B. Tiepolo nel Settecento | ClaudioBargelli, Saggezza agreste e aneliti riformistici.L’agricoltura parmense tra età napoleonica e Re-staurazione | Daniele Baroncioni, La liquida-zione dell’asse ecclesiastico nella provincia diForlì (1867-1871) | Bernardino Farolfi, Un op-positore della politica finanziaria della DestraStorica: Gioacchino Napoleone Pepoli | Giovan-ni Tondini, La maturazione del pensiero econo-mico di Guido Menegazzi | Direzioni di ricer-ca: Giorgio Borelli, Economia e storia economi-

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rivisteria veneta

ca | Archivio Minore: Giulio Zavatta, Le fa-miglie Serego e Canossa committenti di France-sco Da Castello (e un documento per S. Nazaro e Celso) | Pierpaolo Brugnoli, Mi-grazioni di addetti all’edilizia dalla Lombardiaal Veneto nel secolo XV: i Mazzola «marango-ni» milanesi da Abbiategrasso | Schede biblio-grafiche, a cura di G. Borelli, E. Filippi, D. Santarelli, M. Simonetto, M. Troilo.

vol. LXIII, 2013Opinioni: Giorgio Borelli, Croce vivo | Saggi:Andrea Castagnetti, Medici nella Langobardiasettentrionale (secoli VIII-IX) | Michele Cas-sandro, Aspetti della vita domestica nella socie-tà mercantile toscana del Tre-Quattrocento |Claudio Bismara, Prime note sull’attività dellospeziale a Verona nel tardomedioevo | AchilleOlivieri, Prospero Alpini e Paolo Sarpi: indagi-ni sulla istoria | Benedetta Crivelli, Le Compa-gnie mercantili dei Litta in Spagna nella secon-da metà del XVI secolo. Forme di finanziamen-to e relazioni tra i soci | Germano Maifreda,La feudalità lombarda in età spagnola. Recentistudi di storia economica | Giorgio Borelli, Ripensare la villa in età moderna | Renzo Sab-batini, Il “guastamestieri” tra logica corporati-va e regole del mercato. Esempi e riflessioni nelSei-Settecento | Bernardino Farolfi, La “rivolu-zione documentaria” e il dinamismo delle fontistoriche | Luca Sandonà, Verso una lettura uni-taria del pensiero di Adam Smith | MatteoTroilo, I Monti dopo l’unità d’Italia. Il caso delMonte di Pietà di Ravenna (1861-1900) | Dire-zioni di ricerca: Giorgio Borelli, Una tenden-za nella storiografia economica sulla Terrafermaveneta in età moderna | Archivio minore: P.P.Brugnoli, Una famiglia di lapicidi: i Da Castel-lo da Valsoldo nella Verona del Quattro-Cinque-cento | Schede bibliografiche, a cura di G. Borel-li, E. Cavaliere, M.L. Ferrari, G. Peretti, D. San-tarelli, M. Simonetto, E. Traniello.

vol. LXIV, 2014Opinioni: Giorgio Borelli, Costanti nella Sto-ria d’Italia: il debito pubblico | Saggi: Elisabet-ta Traniello, Gli ebrei a Rovigo nel XVI secolo,tracce per una ricerca | Edoardo Demo, Fareaffari nel Cinquecento. Il caso dei fratelli MarcoAntonio e Vincenzo Cogollo di Vicenza | Ger-mano Maifreda, La costruzione del sapere econo-mico in età preindustriale | Maurizio Pegrari,Venezia, i beni ecclesiastici e il “piano segreto” |Achille Olivieri, Per un lavoro sulle “forze diresistenza”. Un dibattito storiografico | GiorgioBorelli, L’esazione delle imposte dirette attra-verso i campioni d’estimo in età preindustriale |Gloria Vivenza, La storia e l’economia. Alcuneconsiderazioni | Claudio Bargelli, Alle origini delrisorgimento agricolo parmense: la cattedra am-bulante di agricoltura | Frediano Bof, Un com -parto inedito nell’ambito della sericoltura: l’in-dustria bacologica dalle origini all’inchiesta se-rica (1871-1910) | Giovanni Gregorini, Speda-lità e sviluppo economico locale: il caso di Bre-

scia in età contemporanea tra storia e storiogra-fia | Direzioni di ricerca: Bernardino Farolfi,Storia economica e storia senza aggettivi | Ar-chivio minore: Pier Paolo Brugnoli, Una fa-miglia di artigiani della Valsolda nei cantieriedilizi della Verona del Quattrocento | Schedebibliografiche, a cura di Giorgio Borelli, Achil-le Olivieri, Michele Simonetto.

Studi Veneziani

a cura dell’“Istituto di Storia della Società e dello Stato Veneziano” e dell’“Istituto Venezia e l’Oriente” della Fondazione Giorgio Cini onlusdirettore responsabile: Gilberto Pizzamigliodirettore scientifico: Gino Benzoniperiodicità: semestraleeditore: Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali - Pisa-Romasede della redazione: c/o Fondazione Giorgio Cini - Isola di San Giorgio Maggiore - 30125 Venezia - tel. 041/5289900

n.s., LIX, 2010Gino Benzoni, Presentazione del n. LIX | Mar-tìri. Testimonianze di fede, culture della morte,nuove forme di azione politica: Pa squale Ga-gliardi, Introduzione | Gilles Kepel, Les usagesdu martyre dans le discours islamiste contempo-rain | Bernard Yack, You don’t have to be a fa-natic to act like one. On the moral psychology ofself-sacrifical violence | Bruno Karsenti, Du droitau martyr. Une réflexion kierkegaardienne | Gio-vanni Filoramo, Il martirio cristiano: una pro-spettiva comparata | Studi: Luigi Andrea Berto,Note e proposte per uno studio prosopografico del-la Venezia alto-medievale | Egidio Ivetic, La Dal-mazia veneta | Marion Leathers Kuntz, ThePantotheca. The decalogue and Enharmonia inthe Colloquium heptaplomeres of Jean Bodin: asixteenth-century dialogue set in Venice | SergioPerini, La ripresa dell’economia veneziana dopola pestilenza del 1630-1631 | Fabiana Veronese,Ladri sacrilegi e ‘celebranti non promossi’. Le condanne a morte nei rapporti tra autoritàstatali e Inquisizione (XVIII sec.) | MassimoFavilla - Ruggero Rugolo, Giunta temanzia-na: la chiesa della Maddalena, un arciprete ve-ronese, Pierre-Jean Mariette e i saluti a Giaco-mo Quarenghi in partenza per la Moscovia |Note e documenti: Lucia Collavo, Villa Longoa Fiessetto: storia di una residenza dominicalescomparsa. Il caso dell’edificazione di una villasul Brenta progettata e realizzata da FrancescoZamberlan (1566-1572) | Rossana Vitale D’Al-berton, Gli ultimi artigiani della Repubblica. I regali del bailo (1752-1795) | Recensioni: Mag-da Jászay, Venezia e Ungheria… (E. Ivetic) |Claire Judde de Larivière, Naviguer, commer-cer, gouverner… (U. Tucci) | Giuseppe Gullino,

Ludwig Emil Grimm, Bettina von Arnim, 1810Francoforte sul Meno, Goethe Museum

Gustav Adolph Hennig, Fanciulla che legge, 1828Lipsia, Museum der Bildenden Künste

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rivisteria veneta

La saga dei Foscari. Storia di un enigma (A. Ri-gon) | Giuseppe Fort, Gambarare. Cronaca diuna rivolta contadina (G. Scarabello) | Giulia-na Baso - Marisa Scarso - Camillo Tonini (acura di), La laguna di Venezia nella cartogra-fia a stampa del Museo Correr (C. Giron-Pa-nel) | Robert Finlay, Venice Besieged. Politicsand Diplomacy in the Italian Wars, 1494-1534 (M. Knapton) | Elle Newmark, L’apprendistadi Venezia (D. Perocco) | Andrea Caracausi,Dentro la bottega. Culture del lavoro in una cit-tà d’età moderna (M. Pitteri) | Massimo Favil-la - Ruggero Rugolo, Venezia 1688. La Bibbiadei pittori: Sébastien Leclerc, Domenico Rossettie Louis Dorigny (C. Giron-Panel) | Paolo Ul-vioni, «Riformar il mondo». Il pensiero civile diScipione Maffei (C. Giron-Panel) | Giandome-nico Ferri-Cataldi, Achille Gradella, Venezia-Parigi 1795-1799: i dispacci di Alvise Querini…(C. Giron-Panel).

n.s., LX, 2010Studi: Kiril Petkov, Scolasticism, Viaggio, andCrusade: Marino Sanudo Torsello’s philosophyof history in Istoria di Romania | Silvia Ga-sparini, Il processo veneziano ‘col rito’: riflessio-ni su un problema storiografico | Gennaro Tal-lini, Tradizione familiare e politiche editorialinella produzione a stampa dei Tramezino edi-tori a Venezia (1536-1592) | Ferruccio Canali,Plinio il Vecchio e Leon Battista Alberti, le fon-ti antiche e moderne: i Commentarii a Vitru-vio di Daniele Barbaro e il contributo di AndreaPalladio, dai manoscritti marciani alle edizionia stampa (1556, 1567) | Piero Del Negro, L’Or-dine di Malta e Venezia nelle storie venezianedel Seicento sulla guerra di Candia | Maria Na-tale, Apprezzare la temperie naturale. Il climapartenopeo nella percezione dei viaggiatori illu-ministi | Marianna Pignata, Tra ‘seduzione’ e‘sublimità’ nella stagione del Grand Tour | Antonio Manno, Strategie militari e idee di cit-tà: l’assedio di forte Marghera e di Venezia nel1848-1849 | Note e documenti: EmmanuellePujeau, «Messer San Marco». Le gonfalonierde la croisade pour Paolo Giovio | VirgilioGiormani, Acqua potabile per Venezia | GinoBenzoni, Tanto per introdurre | Carla Boccato,Vicende familiari e ambiente sociale nei testa-menti di Ebree del ghetto di Venezia nel Seicen-to | Andrea Pelizza, Da «alberghi informi diammalati» a «fortunati nosocomiali ritiri». Gli ospedali maggiori veneziani tra la fine dellaRepubblica veneta e le riforme italiche | PaoloZecchin, L’arte vetraria a Venezia negli annidel Portofranco (1830-1873) | Recensioni: Ro-medio Schmitz-Esser, Arnold von Brescia imSpiegel… (H. Zug Tucci) | Claudio Povolo (a cura di), Interpreti di culture. Culture domi-nanti e culture subordinate a confronto (L. Ros-setto) | Tiziana Plebani (a cura di), Storia diVenezia città delle donne. Guida ai tempi, luo-ghi e presenze femminili (S. Bortot) | Piero Fal-chetta, Fra Mauro’s World Map with a com-mentary… (D. Perocco) | Lucia Nadin (a cura

di), Statuti di Scutari della prima metà del sec. XIV… fino al 1469 (E. Ivetic) | Paolo Bor-gonovi, Carpenedo da pieve trevigiana a comu-ne austriaco… (M. Pitteri) | Anna MariaSpiazzi - Luca Majoli (a cura di), Tra Livenzae Tagliamento. Arte e cultura a Portogruaro…(M. Pitteri) | Angelo Beolco (il Ruzante), La prima oratione, ed. by Linda L. Carroll (P. Vescovo) | Annalisa Bristot (a cura di), Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa…(M. Favilla, R. Rugolo) | Marion LeathersKuntz, The Anointment of Dionisio… (F. Am-brosini) | Linda Borean - Stefania Mason (a cura di), Il collezionismo d’arte a Venezia. Il Seicento (C. Giron-Panel) | Paolo Ulvioni,«Riformar il mondo». Il pensiero civile di Sci-pione Maffei (M. Simonetto) | Giuseppe Pa-vanello (a cura di), Rosalba Carriera «primapittrice de l’Europa» (B. Boccazzi Mazza) |Ezio Vaccari (a cura di), Lettere di GiovanniArduino (1714-1795) Geologo (F. Luzzini) | Mi-chele Gottardi (a cura di), Fuori d’Italia. Ma-nin e l’esilio… (M. Pitteri).

n.s., LXI, 2010Studi: Juergen Schulz, The origins of Venice:urbanism on the upper Adriatic coast | Jean-Claude Hocquet, Le réseau d’affaires de Giaco-mo Badoer marchand vénitien à Constantino-ple (1436-1440) | Tommaso Stefini, Irregolari-tà e rapporti di forza nella Dalmazia del Cin-quecento | Dante Pattini, Un percorso dantescoall’interno del Palazzo Ducale di Venezia: lo Specchio de la Giustitia di Giovanni Ma-nenti (1539) | Barbara Boccazzi Mazza, La vil-la: una casa con giardino come riparo dalla ca-lura | Mauro Pitteri, Il confine settecentesco del-la Schiavonia veneta | Massimo Favilla, Rug-gero Rugolo,Venezia, 1772: le «molto ben ar-chitettate apparenze» per l’entrata del cancelliergrande Giovanni Girolamo Zuccato | LetitiaLevantis, Osservando Venezia. La città nellosguardo dei viaggiatori francesi del Settecento |Gianni Buganza, Tra scienza, avvocatura e di-ritto. Zeffirino Giovan Battista Grecchi davan-ti alla corte pretoria di Padova (1789-1791) |Note e documenti: Emmanuelle Pujeau (a cura di), Il Consiglio di Monsignor Giovio in-torno al modo di far l’impresa contra infideli, se-condo le consulte fatte da papa Leone Decimo |Fotini Karlafti-Mouratidi, Il lavoro a Corfùdurante il dominio veneziano nel XVII sec. tra-mite i documenti notarili | Carla Boccato, Ebreie conversioni a Venezia nel Settecento: due casiantitetici a confronto | Marco Favetta, Le vi-cende degli ultimi Pesaro dal Caro e la venditadel loro palazzo a San Stae | Recensioni: AlanM. Stahl, Zecca. La zecca di Venezia nell’etàmedioevale (L. Passera) | Lacrimae Cypriae.Les larmes de Chypre ou Recueil des Inscriptionslapidaires… (J.-C. Hocquet) | Ad Orientes.Viaggiatori veneti lungo le vie d’Oriente, dir.par. Giovanni Pedrini (C. Giron-Panel) | Da-vid M. D’Andrea, Civic Christianity in Renais-sance Italy… (M. Knapton) | Rossana Vitale -

Isaac Israels, Woman reading, 1903-07 ca., part.Otterlo, Collection Kröger-Müller Museum

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Sante Rossetto, I Contrabbandieri della Sere-nissima. Sulle tracce del sale… (J.-C. Hocquet) |Katarina Mitrovic , Mletacki episkopi Kotora1420-1513. [I vescovi veneziani di Cattaro 1420-1513] (E. Ivetic) | Ville venete, l’arte e il paesag-gio (M. Favilla, R. Rugolo) | Lionello Puppi, Il giovane Palladio (B. Boccazzi Mazza) |Tracy E. Cooper, Palladio’s Venice… (B. Boc-cazzi Mazza) | Paola Malpezzi Price - Chri-stine Ristaino, Lucrezia Marinella and the“Querelle des Femmes”… (F. Ambrosini) | An-dreina Stefanutti, Saggi di storia friulana…(M. Pitteri) | La prima Giulietta…, a cura diDaria Perocco (R. Drusi) | Nicholas Warner,The True Description of Cairo… (P. Falchetta) |Francesca Cavazzana Romanelli, Gilles Gri-vaud, Cyprus 1542. The Great Map of the Island by Leonida Attar… (P. Falchetta) | An-tonio Conzato, Dai castelli alle corti. Castella-ni friulani tra gli Asburgo e Venezia, 1545-1620(G. Trebbi) | Anastasia Stouraiti, Memorie diun ritorno: la guerra di Morea nei manoscrittidella Querini Stampalia (1684-1699) (C. Gi-ron-Panel) | Tiziano Scarpa, Stabat Mater (R. Ricorda) | Francesco Zorzi Muazzo, Rac-colta de’ proverbii, detti, sentenze, parole e frasiveneziane, arricchita d’alcuni esempii ed istoriel-le, a cura di Franco Crevatin (A. Zamboni) |In the service of Venetian Republic…, ed. byVictor Mallia-Milanes (A. Papadia-Lala) | I ri-tratti in miniatura delle collezioni dei Musei Ci-vici Veneziani (C. Giron-Panel) | MaurizioCrema, Sulle ali del leone a vela da Venezia aCorfù… (D. Perocco).

n.s., LXII, 2011Studi: Andrea Nanetti, Modone e Corone nelloStato veneto (1207-1500 e 1685-1715). Indagineesemplare di esegesi delle fonti sulla Grecia ve-neziana | Piero Falchetta, Il mappamondo(scomparso?) di Fra Mauro | Matteo Casini,The «Company of the hose»: youth and courtlyculture in Europe. Italy and Venice | FabrizioBiferali, Il tema della carità nella pittura di Ia-copo Tintoretto | Gianna Gardenal, Gli Ebrei aVenezia nel XVI e XVII sec. La figura dell’Ebreonelle letterature europee tra i secc. XVI e XVII |Laura Mascarin, Filtri d’amore e pratiche ma-giche nei processi dell’Inquisizione di Aquileia eConcordia (XVIII sec.) | Note e documenti:Katarina Mitrovi , Il culto di s. Marco nellaCattaro medievale | Angela Caracciolo Aricò,Il terzo visitatore nella biblioteca di Marin Sa-nudo il Giovane e nelle sue camere | LionelloPuppi, A proposito di un ‘raro documento’ suGiorgione | Eleonora Stabile, La scomunicaebraica a Venezia | Giulio Zavatta, AndreaPalladio e i fratelli veronesi Federico e AntonioMaria Serego. Documenti inediti sulle barches-se e sulla villa della Cucca | Francesca Botta-cin, Marco Trevisan e Nicolò Barbarigo «amicieroi» nella ritrattistica veneta secentesca: Tibe-rio Tinelli e Nicolò Renieri | Simona Bortot,Come l’acqua, fedeli nell’incostanza: gli Acca-demici Incogniti pro e contro Arcangela Tara-

botti | Carla Boccato, La crisi coniugale diun’Ebrea del ghetto di Venezia in atti notarilidel Seicento | Cinzio Gibin, Scienza e coscien-za nazionale nell’azione dei naturalisti veneti |Mauro Pitteri, Alcune considerazioni dopo lalettura di un saggio tardovenetista | Recensioni:Maria Pia Pedani, Venezia porta d’Oriente (G. Trebbi) | Lina Urban, Banchetti venezia-ni… (M. Zorzi) | Filippo Pedrocco (a cura di),Gli affreschi nei Palazzi e nelle Ville… (B. Boc-cazzi Mazza) | Filippo De Vivo, Informationand Communication in Venice… (D. Raines) |Valerio Vianello, La scrittura del rovesciamen-to… Paolo Sarpi… (M. Sarnelli) | Ugo Tucci,Un mercante veneziano del Seicento… (M. Pit-teri) | Guido Candiani, I vascelli della Serenis-sima… (M. Pitteri) | Fausto Sartori (a cura di),Alvise Foscari… Dispacci (S. Perini) | CarmeloFerlito, Il Monte di Pietà di Verona… (M. Pit-teri) | Luca Ciancio, La Fucina segreta di Vul-cano… (C. Gibin) | Giovanni Catalani, La lu-maca, la gallina… Lettere di G. Carli a S. Bet-tinelli (M. Pitteri) | Luca Ciancio (a cura di),Lettere di Alberto Fortis… a Giovanni Fabbro-ni… (A. Candela) | Luigi D’Alpaos, Fatti e mi-sfatti di idraulica lagunare… (S. Ciriacono).

n.s., LXIII, 2011Studi: Silvia Gasparini, Bertaldo e il suo Luci-darium. Nuove riflessioni su un vecchio tema sto-riografico | Alessio Sopracasa, Les marchandsvénitiens à Constantinople d’après une tariffainédite de 1482 | Note e documenti: RaffaeleRoncato, Ars picta e cultura cavalleresca inuna corte trecentesca: i Tempesta | Lina Urban,Vicende della casa del duca di Ferrara: tra illu-stri ospiti, feste, nunzi pontifici, Turchi, espro-pri e restauri | Angelo Mecca, Sulla fortuna ela diffusione delle opere di Gregorio Magno aVenezia nella prima età del libro a stampa |Luca Trevisan, «Dinoto a vostre clarissime si-gnorie la pocha intrada che mi altruovo». Sotti-li strategie e calcolati sotterfugi di un evasore fi-scale: Tiziano | Mario Bulgarelli, Alcune noteintorno al Palladio in Polesine | Stefano Pier-guidi, In quel paese il suo Palma avrebbe ap-punto la palma. Veneziani e foresti in gara aVenezia nel Seicento | Helen Deborah Wal-berg, The writings and artistic patronage of pa-triarch Giovanni Tiepolo (1570-1631): a prelimi-nary investigation | Sergio Baldan (a cura di),La storia del monastero di S. Giorgio Maggiorescritta dal monaco Fortunato Olmo | AlessiaGiachery, Donato Rasciotti, Daniele Bissuccio,Maurizio Moro e la piccola passione di AlbrechtDürer (Venezia 1612) | Jana Zapletalová, Fran-cesco Gionima, Guido Cagnacci e quattro lettereperdute | Carlo Santamaria, Un architetto e unpolitico, contemporanei del Longhena, alla Salu-te | Paolo L. Bernardini, Il ‘Protèo delle SacreScritture’. La dissertazione sull’Ecclesiaste diGiacobbe Saraval (post 1770, ante 1782) | Re-censioni: Andrea Zannini, Venezia città aper-ta… (M. Pitteri) | Girolamo Donà, Dispacci daRoma… (T. Zanato) | Corinne Maitte, Les Che-

mins de verre… (J.-C. Hocquet) | Vera Costanti-ni, Il sultano e… Cipro… (G. Trebbi) | France-sca Cocchiara, Il libro illustrato veneziano delSeicento… (A. Diano) | Alvise Zorzi, Napoleonea Venezia (A. Zannini) | Giovanni Verga, Sul-le lagune (D. Perocco).

n.s., LXIV, 2011Studi: Emanuela Colombi, Alcune riflessionisull’Istoria Veneticorum del diacono Giovannie il prologo della Translatio Marci evangelistae(bhl 5283-5284) | Gizella Nemeth - AdrianoPapo, L’alleanza ungaro-veneta all’epoca diMattia Corvino | Davide Scruzzi, Alvise Ca’da Mosto, un veneziano e le scoperte portoghesi.Un resoconto di viaggi, datato alla metà delQuattrocento e le conoscenze geografiche delCinquecento | Gino Benzoni, Crema: un’iden-tità sotto Venezia 109 | Antonio Manno, La chiesa di S. Nicola da Tolentino. Teatini,Controriforma e mentalità veneziane in epocabarocca | Gianni Buganza, Stupro e ostetricia.Documenti giudiziari, consulenza medica epratiche peritali nella Padova penale del secon-do Settecento | Note e documenti: Maria Tere-sa Pasqualini Canato, Il nobile veneziano Al-vise Molin da uxoricida a bailo | Virgilio Gior-mani - Maria Cecilia Ghetti, 1795: una provadi fortuna a Cerigo | Paola Benussi (a cura di),Gastone Vio. Le scuole piccole nella Venezia deidogi. Indici | Recensioni: Giuseppe Gullino,Storia della Repubblica Veneta (E. Ivetic) |Francesca Cavazzana Romanelli - ErmannoOrlando (a cura di), Gli estimi della podesteriadi Treviso (G.M. Varanini) | Giovanni Pelle-grini (a cura di), “Salariato” della nave Girar-da - San Nicolò per il viaggio da Venezia allaSardegna (1594-1595) (U. Tucci) | Pier LuigiBallini - Paolo Pecorari (a cura di), L’Italia, laFrancia e il Mediterraneo nella seconda metàdell’800 (E. Ivetic).

n.s., LXV, 2012Presentazione | Studi: Francesco VittorioLombardi, Venezia, anno 1177. Historia firma-ta da autore d’epoca | François-Xavier Leduc,«De tuto far dener»: gestion et rentabilité d’in-vestissements, avidité patrimoniale, transmuta-tion ‘agristocratique’ au sein du patriciat véni-tien d’après la «Societas de Ca’ Cornario» et lepartage de ses résultats (1330-1340/1360), sonétat liquidatif (1349) et l’exécution testamentai-re de son patriarche-fondateur (1348-débutXVIIIe siècle) | Sergio Zamperetti, Vicenza e ilVicentino nello Stato veneziano. Una dedizioneparentale? | Gerassimos D. Pagratis, Organi-zation and management of the shipping enter-prise in Venetianheld Corfu in the first half ofthe 16th century | Myriam Pilutti Namer,«Fuit Ilium!». Note su percezione e cultura del-la conservazione dei Monumenti antichi a Ve-nezia tra Impero d’Austria e Regno d’Italia |Note e documenti: Yannis Yannopoulos,L’avventura veneziana delle parole ‘comunità’,‘Repubblica’, ‘Serenissima’, ‘Dominante’, ‘cit-

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tadino’, ‘Regno’ | Pier Mattia Tommasino,Frammenti ritrovati di Giovanni Battista Ca-strodardo (ca. 1517 - ca. 1588) storico dei vesco-vi di Belluno | Recensioni: Anonimo Trevisa-no, Veneti. Breve storia… (M. Pitteri) | Il Golfodi Venezia. Adriatic Sea Ancient Maps…(P. Falchetta) | Nel primo centenario del Magi-strato alle acque (S. Ciriacono) | Stefano An-drea Renier (1759-1830)… (S.G. Nacchi).

n.s., LXVI, 2012Studi: Fotini Karlafti-Mouratidi, Grain distri-bution in the Ionian islands during the Vene-tian period: the case of Corfu | Francesco Bet-tarini, Venezia, emporio della cultura umani-stica | Fabrizio Biferali, Tiziano e Tintorettocolleghi e rivali nell’autunno del Rinascimentoveneziano | Emmauelle Pujeau, Feuilles vo-lantes, informations tronquées ou propagande?Timisoara (1596) et Rhodes (1522), deux échecspromis aux Turcs, et pourtant | Ilario Manfre-dini, Le relazioni culturali tra Torino e Venezianella seconda metà del Cinquecento | FrancescaMedioli, Arcangela Tarabotti fra storia e storio-grafia: miti, fatti e alcune considerazioni di ca-rattere più generale | Note e documenti: Mai-ko Favaro, Tre discorsi ritrovati di Tiberio De-ciani, giurista udinese (1509-1582) | Carlo Pa-ganino, Diario della spedizione di Alvise Molinalla corte del Gran Signore, a cura di Maria Te-resa Pasqualini Canato | Elisabetta Dal Carlo,Doni diplomatici di Federico Cristiano di Sas-sonia ai nobili veneziani | Mauro Pitteri, Resi-denti veneziani a Napoli nell’anno della fame(cento documenti) | Adolfo Bernardello, Un amore aristocratico sullo sfondo del tramon-to della Repubblica. Marco Antonio Michiel eLucia Fantinati Foscarini (1790-1799) | Fer-ruccio Canali, Giacomo Boni e Corrado Ricci‘amicissimi’ tra Roma e Venezia. Questioni diarcheologia, conservazione e restauro dei monu-menti nell’Italia unita (1898-1925) | Recensio-ni: Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, LaStrada Regia di Alemagna… (J. Pizzeghello) |Ermanno Orlando, Altre Venezie. Il dogadoveneziano… (F. Bianchi) | Marin Sanudo il Giovane, De origine, situ et magistratibus ur-bis venetae… a cura di Angela Caracciolo Ari-cò (M. Pitteri) | Maria Francesca Tiepolo -Franco Rossi (a cura di), Il governo delle acque(R. Vergani) | Comune Di Sesto Al Reghena,Provincia Di Pordenone, Fondazione CassaDi Risparmio di Udine e Pordenone, L’abba-zia di Santa Maria di Sesto nell’epoca moderna…a cura di Andrea Tilatti (A. Zannini) | ClaudioPovolo, Zanzanù il bandito del lago… (G. Pelliz-zari) | Katerina Konstantinidou, To kakÒ... staIÒnia Nhsiã [Il mal contagioso… nelle isole Ionie](A. Tzavara) | Giulia Vertecchi, Il «Masser aiformenti in Terra Nova»… (M. Pitteri) | S. Marin (a cura di), Il culto dei santi e le festepopolari nella Terraferma veneta… (G. Pelliz-zari) | Antonio Lazzarini, Il Veneto delle peri-ferie… (M. Pitteri) | Adolfo Bernardello, Da Bonaparte a Radetzky… la Guardia Nazio-

nale a Venezia… (M. Pitteri) | Anna De Gio-vanni, Giudecca Ottocento… (C. Pasqual) | Alberto Canton - Mauro Varotto (a cura di),Marmolada (M. Pitteri).

Terra d’Esterivista di storia e cultura

direttore responsabile: Fernando Garavellosegreteria di redazione: Mario Vencocollaboratori: Giovanni Cappellari, GiovanniBattista Fasson, Iuri e Alex Trivella, RobertoValandro e Paolo Francesco Zattaricerche: Silvano Busatoperiodicità: semestraleeditore: Gabinetto di Lettura - Este (PD)sede della redazione: c/o Gabinetto di Lettura di Este - piazza Maggiore, 12 - 35042 Este (PD) - tel. 0429/2301 - fax 0429/610483e-mail: [email protected]

a. XX, n. 40, 2010Sindaci tra Liberazione e Ricostruzione. Pro-blematiche generali: Luca Baldissara, Gover-nare la ricostruzione. Problemi e questioni di am-ministrazione locale nell’Italia del dopoguerra |Carlo Monaco, Amministrazione, politica e or-dine pubblico nelle carte del prefetto di Padova,1945-1946 | Profili e contesti locali. Sindaci didue dopoguerra: Tiziano Merlin, Giulio Si-monetto sindaco di Pozzonovo (1920-1922 e1946-1951) | Paolo Bonaldi, Prima e dopo il fa-scismo: la duplice esperienza di Riccardo Pistoresindaco di Battaglia Terme (1922 e 1945-1956) |Una testimonianza: Pietro Piovan, La miaesperienza di sindaco di Megliadino San Vitale(1951-1956) | Sindaci della Bassa nel secondodopoguerra: Livio Zerbinati, Dante Dall’Aglio:da perseguitato a sindaco di Masi | FerruccioSabbion, Erminio Donato sindaco di Tribano(1945-1946) | Liviana Gazzetta, Tra mediazio-ne sociale e progetti di sviluppo: il “settennato”di Gigliola Valandro sindaca di Montagnana |Flaviano Rossetto, Da Goffredo Pogliani aGiuseppe Bovo: quattro sindaci per ricostruireMonselice (1945-1954) | Gianni Pasqualin,Giuseppe Doralice sindaco di Castelbaldo(1946-1963) | Ranco De Checchi, L’Ammini-strazione comunale di Anguillara Veneta nel se-condo dopoguerra (1946-1951) | Francesco Sel-min, Antonio Guariento deputato e sindaco diEste (1945-1964) | Contributi: Gian AntonioLucca, Gigliola Valandro sindaco di Monta-gnana e deputato | In memoriam: Antonio Ri-gon, Per Sante | Vent’anni di “Terra d’Este”.Indice per autore 1991-2010.

a. XXI, n. 41, 20, gennaio-giugno 2011Risorgimento e dintorni: Mario Isnenghi,Cappe e farsetti. Fare un quarantotto | Alberto

Robert Breyer, Lettrici, 1909Stoccarda, Collezione Rolf Deyhle

Henri Matisse, Lettura (Le tre sorelle), 1916Collezione privata

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Espen, Sulle tracce della «guerriera» di Gari-baldi: Antonia Masanello da Montemerlo | Lui-gi Urettini, Tra Mazzini e Verga. Profilo diFrancesco Dall’Ongaro | Tiziano Merlin, Ba-gnoli di sopra e la Bassa padovana nel Risorgi-mento | Francesco Selmin, I volontari dimen-ticati. Appunti sul Risorgimento a Este | Anto-nello Nave, Il monumento a Garibaldi in Este(1882-1890) | Vittorio Tomasin, Il tentativoinsurrezionale anarchico del 1874 nel Polesine |Liviana Gazzetta, Maternità e cittadinanza nelRisorgimento italiano | Studi e ricerche: Gian-ni Buganza, Chimica forense. Padova 1783-1786: Marcantonio Caldani, Marco Carburi,Paolo Zacchia e il “comune letargo” | Archeo-logia: Filippo Boscolo, Le stele romane rinve-nute a Borgo San Marco di Montagnana |Giandaniele Pauletto, Relazione sull’interven-to conservativo.

a. XXI, n. 42, luglio-dicembre 2011Premessa: Nota ai lettori | Elisabetta Maran-goni, Il Vesperbild del Museo Nazionale Atesti-no | Cristina Bertazzo, Sulle tracce di NicolòDuodo, patrizio veneziano, tra Venezia, Romae Monselice | Roberto Valandro, L’abate mon-seliciano Francesco Sartori tra Risorgimento eItalia unita | Adriano Rota, Una vicenda risor-gimentale. Antonio Rota. Patriota-soldato |Francesco Occhi, Un quadro di Armano Ve-neto o Armano da Este a Villa de Stefani, sedemunicipale di Legnago | Antonio Todaro,Quando le erbe profumano di prati, di boschi... |Alberto Busso, Le cucine economico-popolari inEste (1886) | Massimiliano Tono, Abbassa-mento del suolo a Venezia (1885). Dalla Raccol-ta Estense presso Gabinetto di Lettura in Este.

a. XXII, n. 43, gennaio-giugno 2012Federico Gon, Da Este a Trieste: Giuseppe Fin-co, in arte Farinelli | Roberto Valandro, Il Gruppo Bassa Padovana e i Musei civicietno-archeologici tra Adige e Colli Euganei |Adriano Rota, Domenico Coletti. Avvocato epolitico, nonché poeta. | Giovanni Cappellari,Radicali e clericali in Este. Il processo “OngieD’oro” 1872 | Antonio Todaro, Piante biblichenella terra d’Este | Orazio Cappellari, L’agricol-tura dall’Unità d’Italia: le cattedre ambulanti inPolesine | Giacomo Mainardi, La Piazza Uni-versale di Tomaso Garzoni. Le attività artigia-nali dell’epoca e a distanza di quattro secoli | Un estense in Africa. L’avventura del CapitanoIng. Antonio Fadinelli. Eritrea del 1896.

a. XXII, n. 44, giugno-dicembre 2012Teresa De Bello, Il Teatro Sociale di Este. Un ricor do | Giacomo Mainardi, Anselmo Buc-ci pittore volante a Este e un Sant’Antoniomancato | Roberto Valandro, Dalle memoriaepagane alle iscrizioni funerarie cristiane. Pietà,retorica e arte in un cimitero monumentale |Antonio Todaro, Piante bibliche nella terrad’Este | Adriano Rota, Gli Euganei e la “signo-ra in giallo” | Giovanni Cappellari, Dalla Rac-

colta Estense. Divagazioni | Recensione. Allascoperta del Duomo di Este di Don Bruno Cogo.

a. XXIII, n. 45, gennaio-giugno 2013Roberto Valandro, Fatti e protagonisti municipa-li di un quindicennio rivoluzionario 1797-1813 |Adriano Rota, ricerche Silvano Busato, Tom-maso Benvenuti musicista estense dell’Ottocen-to | Stefania Mastellaro, La stampa dopo l’U-nità d’Italia a Este | Justo Bonetto, A Valle S.Giorgio una fonte miracolosa reclamizzata daGiacomo Casanova | Antonio Todaro, Una ter-ra contadina | Orazio Cappellari, La canapa.Una pianta dimenticata (ingiustamente) | Gio-vanni Cappellari, Ricerche Carlo Fabbri, L’Offi-cina del Gas a Este (1910) | Giovanni Cappella-ri (a cura di), Dalla Raccolta Estense. Divaga-zioni. Oratorio di San Carlo in Este di AntonioSoster | Recensione: La Basilica di Santa Mariadelle Grazie in Este di don Bruno Cogo.

a. XXIII, n. 46, luglio-dicembre 2013Roberto Valandro, A Bagnoli di Sopra nel Set-tecento con Andrea e Lodovico Pastò, Cà Wid-mann e Carlo Goldoni | Paolo Francesco Zat-ta, Il merletto di Battaglia Terme | Antonio To-daro, Libri in soffitta | Adriano Rota, Guerratra turchi a Vescovana | Giovanni Cappellari (a cura di), Il Premio dei Colli. Straordinaria vi-cenda a partire dal 1960 al 1971 nel ricordo delsuo ideatore: Turi Fedele | Dalla raccolta esten-se. Divagazioni: Il tribunale di Este nel tempo.Il Gabinetto di Lettura a Padova ed Este.

a. XXIV, n. 47, gennaio-giugno 2014Roberto Valandro, Paolo Boldrin: un artistasolo di regime? | Giovanni Cappellari, ChristianHeinrich Kurt, Conte di Haugwitz, Primo mi-nistro e ministro degli Esteri del re di Prussia, vis-suto e sepolto a Este in ‘Vigna Contarena’ | IuriTrivella - Alex Trivella, Montagnana: QuotaZero | Paolo Francesco Zatta, La centenariaazienda Salvan a Due Carrare (1973-2014) |Giovanni Battista Fasson, Briganti o rivoltosi?Fenomeno politico-sociale che si manifestò nell’e-stense tra il 1800 e il 1850.

Veneticarivista degli Istituti per la storia della Resi-stenza di Belluno, Treviso, Venezia, Veronae Vicenza

direttore: Mario Isnenghidirettore responsabile: Ferruccio Vendraminiredazione: Alfredo Boschiero, Renato Camurri, Alessandro Casellato, Maria Cristina Cristante, Giovanni Favero,Marco Fincardi, Nadia Olivieri, Filippo Maria Paladini, Piero Pasini, Giovanni Sbordone, Gilda Zazzaraconsulenti scientifici: Donatella Calabi,

Edward Hopper, Hotel Room, 1931Madrid, Collezione Thyssen-Bornemisza

Gino Severini, Ritratto di Gina Severini (mia figlia), 1934Torino, Galleria Civica d’arte Moderna e Contemporanea,

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rivisteria veneta

Ilvo Diamanti, Emilio Franzina, Santo Peli,Rolf Petri, Gianni Riccamboni, Giorgio Roverato, Francesco Vallerani, Livio Vanzettoperiodicità: semestraleeditore: Istresco, Treviso - Cierre Edizioni via Ciro Ferrari, 5 - 37060 Caselle di Sommacampagna (VR) - tel. 045/8581572 - fax 045/8589883redazione: c/o Istresco - via sant’Ambrogio di Fiera, 60 - Treviso - tel./fax 0422/410928e-mail: [email protected]: www.istresco.org

a. XXIV, n. 22, 2010Emilio Franzina, Nota introduttiva | AngelaMaria Alberton, Aspettando Garibaldi: il Ve-neto tra il 1859 e il 1866 | Maurizio Zangarini,Il Risorgimento in Società Letteraria (Verona1816-1866) | Paola Azzolini, Le amiche della li-bertà: Caterina Bon Brenzoni, Anna da Schio,Maria Teresa Alighieri Gozzadini | CostanzaBertolotti, Alba, Laura e Luisa. Tre storie gari-baldine | Valentina Colombi, Dalla “Città deiMille”: gli studenti bergamaschi di Garibaldi |Mauro Passarin, Garibaldi al Museo: la “Do-nazione Cariolato” di Vicenza | Luigi Urettini,Garibaldi e l’antiRisorgimento di “Civiltà Cat-tolica” | Gianni A. Cisotto, Dalla camicia rossaa Montecitorio. Percorsi di garibaldini veneti |Elisa Grossato, Garibaldi in musica: canti po-polari, inni e altri componimenti | Silvio Poz-zani, Garibaldi e l’idea d’Europa | GiancarloBeltrame, Garibaldi in celluloide: il generaletra foto d’epoca, cinema e fiction televisiva | An-nita Garibaldi Jallet, Alla fine dell’ultimo viag-gio: Anita, il Generale e i loro figli.

a. XXV, n. 23, 2011Renato Camurri, Introduzione. Le periferie delfascismo: note di lettura | Alessandro Baù, Am-ministrare la provincia. Lo Stato, il Partito nazionale fascista e la società padovana (1929-1938) | Carlo Monaco, Partito, Stato ecapitale a Belluno (1922-1939). Appunti di ri-cerca | Valentino Zaghi, “Di crisi in crisi”: il Partito nazionale fascista in Polesine | Fran-cesco Clari, Élites locali, Partito e Stato a Ve-rona (1928-1943) | Appendice: AlessandroBaù - Antonio Marco Furio - Carlo Monaco,Il Veneto nel rapporto di Mussolini ai segretarifederali (1930) | Carlo Monaco, Il fascismo nelVeneto. Riferimenti bibliografici (1991-2010) |Abstract.

a. XXV, n. 24, 2011Mario Isnenghi, Introduzione | Dino Fiorot,Appunti sulla mia attività politica e militarenella Resistenza veneta | Dino Fiorot, Il miocontributo alla memoria storica della Resisten-za Veneta (1945-1957) | Giuseppe Zaccaria,Ultimo saluto a Dino Fiorot | Ricerche: Anto-nello Nave, Ruggero Panebianco. Un professo-re di mineralogia nel radicalismo di età umber-tina a Padova | Paola Caldognetto, La nascita

del movimento studentesco a Padova tra crona-ca e testimonianze orali | Saggi: Marco Fin-cardi, Le sedi delle associazioni operaie e le Casedel popolo | Roberto Piccoli: Disertori veronesie vicentini davanti alla corte marziale di Vero-na (1919-1921) | Archivi del tempo presente:Carlo Vettore, Da ragioniere in una microa-zienda a impiegato-massa in banca. Storia pri-vata degli anni Settanta a Vicenza. Con un’in-troduzione di Gilda Zazzara | Abstract | Dagliistituti: Schede di Mariarosa Davi, EnricoBacchetti, Lisa Tempesta, Marco Borghi,Agata La Terza, Giovanni Favero.

a. XXVI, n. 25, 2012Livio Vanzetto, Introduzione | Michele Simo-netto, Populus sapiens gens magna? Populi-smi veneti alla fine dell’antico regime | Marcel-lo Della Valentina, Osti, poliziotti, disoccupa-ti. Note a margine del tentativo insurrezionalebellunese del 1864 | Alessandro Casellato, I motidel macinato in Veneto. Prima analisi di uncaso regionale e spunti per una comparazione |Lucio De Bortoli, La “repubblica di Montebel-luna” di Guido Bergamo | Adriana Lotto, Sog-gettività dei popolani bellunesi nelle lettere alDuce | Simone Menegaldo, L’Italia che nonc’è. (Non) Identità nazionale di 120 reduci diguerra della Sinistra Piave | Gianpier Nicolet-ti, Fascisti, tedeschi, partigiani e renitenti nelMontebellunese attraverso alcune interviste(1943-1945) | Erika Lorenzon, Crollo dello Sta-to e comunità parrocchiali. Le relazioni dei par-roci della diocesi di Treviso sulla seconda guerramondiale | memorie | Giovanni Trinca, Comeci siamo difesi dai crumiri. Ricordi di un sinda-calista tra Treviso e Cassino. A cura di GildaZazzara | Abstract.

a. XXVI, n. 26, 2012Alessandro Casellato, Uno sguardo d’insieme |Maria Teresa Sega, Tra scuola della Rinascitae città educativa. Piste di ricerca veneziane |Paola Salomon, “Un metodo per la scuola ita-liana di domani”. La scuola media di Canaled’Agordo (Belluno) negli anni Sessanta | ElenaCarlesso, Scuole di campagna e “boom econo-mico”. Intervista a due maestre | AnnamariaLona - Nadia Olivieri, Il movimento delle scuo-le popolari a Verona | Giancarlo Cavinato, Noicredevamo... Il “tempo pieno” nella scuola ele-mentare del territorio veneziano | GualtieroBertelli (a cura di), Nascita di un “tempo pie-no” a Mira (Venezia). Fotografie | MaurizioAngelini, Formidabile, quella scuola. Comenacque il “tempo pieno” a Sant’Angelo di Piovedi Sacco (Padova) | Pietro Fabris, La lotta perl’abolizione delle classi differenziali e speciali.Paese (Treviso), gennaio-ottobre 1971 | PietroFabris (a cura di), Lavori di gruppo e ricerched’ambiente. Fotografie | Anita Pignataro,“Fare scuola nella Bassa padovana”. Un labo-ratorio di idee, dibattiti, progetti per il rinnova-mento della scuola (Seminario di Carceri,1973) | Anita Pignataro (a cura di), Primi

Erich Heckel, La lettrice, 1911Berlino, Brücke Museum

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scambi di esperienze scolastiche. Fotografie |Cinzia Crivellari, I precari di ieri: i giovanisupplenti nella scuola degli anni Settanta-Ot-tanta | Abstract.

a. XXVII, n. 27, 2013Paolo Lanaro, Vicenza: città bellissima? | Emi-lio Franzina, Metamorfosi vicentine | Massi-miliano Marangon, Apparizioni mariane e de-vozioni moderne nel Veneto post-industriale: sulcaso di Schio | Luciano Chilese, a cura di Emi-lio Franzina, “Le Ramonda”. Tra interviste eprime ricostruzioni | Stefano Strazzabosco,Vicenza di carta | Emilio Franzina, Diario diuno scrutatore | Vladimiro Soli, Il sindacato aVicenza nell’epoca delle grandi trasformazioni |Marina Bergamin - Giovanni Favero, Dialogotra una sindacalista e uno storico su passato epresente dell’economia vicentina | Abstract.

a. XXVII, n. 28, 2013Mario Isnenghi, Ricordo di Silvio Lanaro ve-neto d’acque | Francesco Vallerani, L’arte del-la fuga e labirinti d’acque: il Veneto dei piccolifiumi | Francesco Visentin, Partire da Zero:patrimonio ambientale e nuove territorialitàlungo un corso d’acqua sorgivo del Veneto cen-trale | Giacomo Pasqualetto, C’è un canalequi! Il Marzenego e l’idrografia urbana di Me-stre: acque interstiziali dimenticate e riscoperte |Lorella De Bon - Rolf Petri, La linea del Piave.Pianura e montagna venete orientali in un se-colo di contenziosi attorno all’uso dell’acqua |Studi: Giacomo Bonan, La gestione di boschi epascoli nel Comelico della Restaurazione, tranuovo regime e antiche consuetudini | CarmenSanti, Giuseppe Ravegnani direttore del «Gazzet-tino» e della «Gazzetta di Venezia» (marzo-lu -glio 1943) | Abstract | Dagli istituti.

a. XXVIII, n. 29, 2014Gadi Luzzatto Voghera, Luisa Mangoni, un ri-cordo | Il Veneto in rivista: Giulia Albanese -Marco Almagisti, Il dopoguerra in Veneto e leriviste | Marco Guglielmi, La politica attraver-so le riviste. Un ritratto regionale (1945-1967) |Selena Grimaldi, Le riviste politiche regionali(1969-1989) | Omar Salani Favaro, Comuni-care il lavoro: le pubblicazioni imprenditoriali esindacali (1945-1979) | Valeria Friso, Veneto elavoro nelle riviste degli anni Ottanta | ErikaLorenzon, Alla ricerca del dialogo. Gli anni deldissenso in alcune riviste cattoliche | Matteo Ce-saretto, Il banco di prova della sinistra: «Il Pro-gresso Veneto» (1959-1967) | Marco Borghi,Venticinque anni di stampa periodica venezia-na (1945-1969): spunti e interpretazioni | Stu-di: Giuliano Casagrande, La propaganda par-tigiana nella provincia di Treviso. Progetti, ideee parole di una lotta popolare | Abstract.

a. XXVIII, n. 30, 2014Piero Pasini - Giovanni Sbordone - GildaZazzara, Trent’anni di storia regionale | LivioVanzetto, presentato da Mario Isnenghi,

«Venetica» tra Padova e Trebaseleghe | TizianoMerlin, presentato da Piero Pasini, Rosso,nero e tricolore dopo l’Unità | Francesco Sel-min, presentato da Alessandro Casellato,«Italiani della nostra razza». Lettere sulla guer-ra di un emigrato veneto in Brasile (1917-18) |Ezio Maria Simini, presentato da Maria Cri-stina Cristante, Lapidi e donne della Grandeguerra in Veneto: Schio e Magrè (1916-17) | Lu-ciano Cafagna, Silvio Lanaro, Gianni Tonio-lo, Duccio Bigazzi, presentato da GiovanniFavero, Sui primi operai di Marghera | EgidioCeccato, presentato da Giovanni Sbordone,La memoria mutilata. Rappresentazioni dellaResistenza nel Veneto bianco | Margaret Fra-ser, presentato da Nadia Olivieri, Tra la pen-tola e il parabello: considerazioni sui rapportitra privato e pubblico nella Resistenza attraver-so le testimonianze di quaranta donne di sini-stra | Paolo Gaspari, presentato da MarcoFincardi, Tradizioni culturali e ruoli socialinelle campagne del Friuli nel dopoguerra. L’agi-tazione popolare di S. Vito al Tagliamento |Marco Borghi, presentato da Renato Camur-ri, Autonomia, regionalismo, localismo. Unpercorso nel Veneto del secondo dopoguerra(1945-46) | Ilvo Diamanti, presentato da Gil-da Zazzara, La filigrana bianca della continui-tà. Senso comune, consenso politico, apparte-nenza religiosa nel Veneto degli anni Cinquan-ta | Emilio Franzina, presentato da FerruccioVendramini, L’ideologia nostrana | AntonioArgolini, presentato da Filippo Maria Paladi-ni, L’immagine costruita. Rappresentazione etrasformazione del Veneto nel «Gazzettino» diGiorgio Lago (1984-96) | Osvaldo Bruno deCastro Vieira, presentato da Alfiero Boschie-ro, Una dura gavetta: o i tien o i s-ciopa. Inter-vista a un piccolo imprenditore su lavoro e sicu-rezza nei cantieri.

ALTRE RIVISTE SEGNALATE

Veneto Archeologicobimestrale di informazione archeologica

direttore responsabile: Adriana Martinicollaboratori: Magali Boureux, Roberto Cavallini, Silvia Ciaghi,Bruno Cre vato-Selvaggi, Livia Cesarin, Enzo De Canio, Raffaella Gerola, Irene Lattanzi, Giorgio Mastella, Alberto Olivi, Marco Perissi notto, Antonio Stievano, Ferdinando Valleperiodicità: bimestralesede della redazione: via F. Guardi, 24 bis - 35133 Padova - tel. 346/3503155e-mail: [email protected]: www.gruppiarcheologicidelveneto.it

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rivisteria veneta

H. Metzkes, Donna che legge alla finestra,

2001Berlino, Galerie

Leo Coppi

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periodico della Giunta regionale del Veneto

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Giunta regionale del VenetoDipartimento Cultura - Sezione Attività Culturali e Spettacolo30121 Venezia - Palazzo Sceriman - Cannaregio Lista di Spagna 168

periodicità quadrimestralePoste Italiane SpASpedizione in abbonamento postale - 70% NE/PDtaxe perçue - tassa riscossain caso di mancato recapito restituire al mittenteif undeliverable return to Padova CMP - Italy

ISSN 1593-2869

nbin questo numero

Il Veneto e la valorizzazione del patrimonio artistico.Le grandi mostre in Veneto nel 2014-2015Marino Zorzato

recensioni e segnalazioni

cataloghi di mostre e musei

l’editoria nel veneto

Viaggio nelle Venezie.La geografia della bellezza: paesaggi, opere d’arte,testimonianze storiche nelle province venete.Collana realizzata su iniziativa della Regione del VenetoRomano Tonin

Musei, Biblioteche e Archivi del Veneto.Gli Atti delle Giornate di studio promosse dalla Regione del VenetoMassimo Canella

rivisteria venetaStoria e Archeologia

in copertinaAleksandr Aleksandrovic Dejneka,

Giovane donna con libro, part., 1934San Pietroburgo, Museo di Stato Russo

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