02 roma monumentale

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  • 2 La Roma monumentaleDa via dei Fori Imperiali al Colosseo

    Itinerari romani

    Comune di RomaTurismo

  • Roma per teCollana di informazioni del Comune di Roma

    Realizzazione a cura: Cosmofilm spa - Elio de Rosa editoreTesti: Alberto Tagliaferri, Valerio Varriale

    (Associazione Culturale Mirabilia Urbis)Coordinamento editoriale: Emanuela BosiProgetto grafico e impaginazione: Marco C. Mastrolorenzi

    Foto: C. De Santis: copertina, pag. 2, 13 in basso, 17, 35 a sinistra; A. Idini: pag. 31, 32, 34,35, 38 in alto; L. Mozzano: pag. 21, 22, 23, 24, 25; P. Soriani: pag. 14, 27, 28, 36, 37,38 in basso; Spazio Visivo: pag. 3, 9, 10 a destra, 11, 12, 13 in alto, 15 in basso, 16, 18,19 in alto; Archivio Cosmofilm: pag. 10 a sinistra, 15 in alto, 19 in basso. Disegni allepag. 8, 20, 29 di P. Pinchera per Mirabilia Urbis

    In copertina, il Tempio di Vespasiano allinterno del Foro RomanoIn questa pagina, colonne del Tempio di Marte Ultore nel Foro di Augusto

  • Il Foro Romano 81. Larea occidentale 92. Larea orientale 143. Passeggiando, passeggiando... 19

    Larea del Colosseo 204. LArco di Costantino 215. Passeggiando, passeggiando... 226. LAnfiteatro Flavio, o Colosseo 237. Passeggiando, passeggiando... 26

    I Fori Imperiali 298. Il Tempio, o Foro, della Pace 309. Il Foro di Nerva, o Transitorio 31

    10. Il Foro di Augusto 3211. Il Foro di Traiano 3312. Passeggiando, passeggiando... 36

    2 La Roma monumentaleDa via dei Fori Imperiali al Colosseo

    Itinerari romani

    La Curia

    Comune di RomaTurismo

    Stampa: GRAFICAPONTINA- Pomezia - ord. n. 6821 del 17-3-08 (c. 30.000)

  • Uno scorcio del Foro Romano verso il Campidoglio in unincisione settecentesca di G. Vasi.Larea del Foro non era ancora stata scavata ed era utilizzata come pascolo per le vacche.

    Il Colosseo e lArco di Costantino in unincisione secentesca di L. Cruyl. I monumenti sonovisti dallarea del Tempio di Venere e Roma, allora adibita a orti.

  • Presentazione

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    Itinerari romani costituiscono una serie di percorsi per chi desi-deri approfondire la conoscenza della Citt.Agli itinerari del grande Rinascimento romano gi realizzati - Cara-vaggio, Raffaello, Michelangelo e a quelli dellarte barocca delle archi-tetture di Bernini e Borromini si aggiungono, ora, altri percorsi apposita-mente studiati per accompagnare e agevolare il visitatore alla scopertametro per metro di una Citt darte cos sintetizzata.

    In tal modo in un unicum - distinto rappresentata e letta la citt inun mosaico che si ricompone e si scompone secondo le esigenze del visi-tatore, che potr scegliere tra La Roma Monumentale (via dei Fori Impe-riali e Colosseo), Il Colle della poesia (lAventino e dintorni), Tra boschi eacquedotti (il Celio), Agli albori della Roma Cristiana (San Giovanni in La-terano e Santa Croce in Gerusalemme), da La Suburra (Rione Monti eSanta Maria Maggiore) a Quasi un set cinematografico (via Veneto e din-torni), ecc.

    Unimpresa difficile, pur tuttavia felicemente riuscita, anche sul pianodellimmagine della tradizione e dellidentit culturale della nostra Citte che, con semplicit rispetta i contenuti scientifici del patrimonio stori-cizzato, con una narrazione che unisce limpostazione grafica con la li-nea editoriale dei contenuti.

    Un sistema di comunicazione efficace per la comprensione del pi va-sto e incredibile patrimonio storico-artistico di Roma, che permette al tu-rista di individuare, immediatamente, il significato principale dellitine-rario prescelto permettendogli, nel contempo, limmediata collocazionedella propria posizione logistica in rapporto allarea che si desidera visi-tare.

    I percorsi cos condensati e raccolti possono ben rappresentare unsimbolico taccuino dartista e apparire agli occhi del visitatore comeuna grande vetrata - a pi specchi - sul cui sfondo vi un orizzonte cul-turale che non potrebbe essere pi romano, suggestivo e ricco di valorimai tramontati.

    Roma ti aspetta!

    LUfficio Turismodel Comune di Roma

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    Legenda1. Larea occidentale del Foro Romano2. Larea orientale del Foro Romano3. Passeggiando, passeggiando...4. LArco di Costantino5. Passeggiando, passeggiando...6. LAnfiteatro Flavio, o Colosseo7. Passeggiando, passeggiando...8. Il Tempio, o Foro, della Pace9. Il Foro di Nerva, o Transitorio

    10. Il Foro di Augusto11. Il Foro di Traiano12. Passeggiando, passeggiando...

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  • La pianta

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  • La valle in cui sorse il Foro Ro-mano trae la sua origine dalla-zione erosiva del Tevere lungoi fianchi di quelle lave vulcaniche dal-le quali si sarebbero originati i settecolli. La parte bassa di questa conca,allincirca dallarea centrale fino qua-si al fiume, era occupata da una palu-de detta Velabro. Al limitare di questapalude, ai piedi del Palatino, sorseroalcuni dei monumenti della Romapi antica, come la Regia, sede degliantichi monarchi. Verso la fine del VIsecolo a.C., sotto i re Tarquini, la vallefu bonificata e le acque drenate nelTevere tramite un collettore, la Cloa-ca Massima. In tal modo larea fupronta per accogliere le genti che givivevano sui colli circostanti, e chequi trovarono il luogo per riunirsi,scambiare le merci e svolgere le prin-cipali attivit della vita quotidiana:era nato il Foro Romano, che per tuttoil periodo della Repubblica, fino al Isecolo a.C., sar lo scenario principa-le della storia di Roma. Gli edifici re-pubblicani furo-

    no specchio del cambiamento delleistituzioni politiche. Dopo i granditempli del V e IV secolo, simbolo dellastraordinaria importanza che la cittassunse sin dalla prima fase della pro-pria storia, a partire dal III secolo co-minciarono a sorgere le basiliche,edifici che svolgevano la funzione dioffrire ai cittadini uno spazio copertoper lo svolgimento di affari e assem-blee in alternativa alle aree allaper-to. Le prime furono la Basilica Por-cia e la Sempronia sostituite, in tem-pi pi recenti, dalla Basilica Emilia edalla Giulia. Let imperiale, a parti-re dallepoca di Augusto, vedr la de-finitiva trasformazione dellinteraarea in una piazza monumentale acarattere celebrativo, ricca di marmima ormai svuotata delle sue antichefunzioni.

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    Inizia lapasseggiata...

    Il Foro Romano

    La valle del Foro Romano in et imperiale: a) Curia Iulia - b) Basilica Emilia - c) Basi-lica Iulia - d) Tempio dei Dioscuri - e) Tempio del Divo Giulio - f) Tempio di Romolo -g) Basilica di Massenzio - h) Tempio di Venere e Roma

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    Il nostro itinerario inizia da via deiFori Imperiali dove, sulla destra,provenendo da piazza Venezia, sitrova lingresso allarea archeologicadel Foro Romano. Superato il cancel-lo, si scende per la breve rampa checosteggia il fianco sinistro del Tempiodi Antonino e Faustina e che, sulladestra, ha larea della Basilica Emi-lia; edificata a spese della gens Ae-milia, da cui prende il nome, essa fueretta dai censori Marco Emilio Lepi-do e Marco Fulvio Nobiliore nel 179a.C. Sul lato meridionale, verso lapiazza del Foro e la Via Sacra, la basi-lica si presentava con una facciataporticata su due ordini di pilastri or-nati da semicolonne. Sotto il portica-to della basilica era una serie di ta-bernae, in cui si aprivano gli uffici de-gli argentarii, i cambiavalute. Si en-trava nella basilica attraverso tre in-gressi posti sul lato lungo. Il vasto in-terno era diviso in quattro navate,una maggiore, centrale, due minorisul lato nord e ununica minore

    sul lato sud. Lungo il percorso basolato della ViaSacra, la via pi importante dellan-tica Roma, che attraversa tutta lareadel Foro, raggiungiamo il lato occi-dentale della Basilica Emilia dove tro-viamo lantico sacello di VenereCloacina, del quale resta il basa-mento circolare in marmo. Il sacelloera costituito da una bassa recinzio-ne nella quale erano collocate le sta-tue delle dee Cloacina e Venere, edera un rifacimento det imperiale diuna costruzione antichissima erettanel punto in cui la Cloaca Maximaentrava nella piazza.Nella stessa area, allincrocio tra ViaSacra e Argiletum, la via che condu-ceva al popoloso quartiere della Su-burra, sono i resti di un piccolo edifi-cio in laterizio che stato riconosciu-to come il Tempio di Giano, divinitbifronte, protettrice dei passaggi,

    1. Larea occidentale

    La Basilica Emilia

  • dellinizio e del termine di tutte le co-se. Il tempio doveva essere a piantaquadrata, ed era caratterizzato dadue porte che venivano chiuse intempo di pace e tenute aperte intempo di guerra. Nellarea prospiciente lArco di Setti-mio Severo, allinterno di unarea re-cintata da una ringhiera, si trovano iresti del cosiddetto Lapis Niger: untratto di pavimentazione in marmonero, circondato da lastre di marmobianco, di cui ci restano frammenti.Nel corso degli scavi del 1899, si rin-venne sotto la pavimentazione, oltread un altare, anche un cippo recanteuniscrizione in latino arcaico con mi-nacce nei confronti dei profanatoridel luogo, riservato ai sacrifici cele-brati dai re. Si trattava dunque di unpiccolo santuario databile al VI secoloa.C., che forse indicava il sito dellamitica morte di Romolo, ucciso, se-condo la tradizione, presso il Volca-nal, un antico tempio dedicato a Vul-cano. Il Lapis Niger faceva parte, in-sieme ai tribunali e ad altri edifici,dellantica area che costituiva il Co-mizio, il vero centro politico dellacitt, nel quale convenivano le as-

    semblee popolari e dove laraldopubblico preannunciava il mezzo-giorno e il tramonto. Su un lato delComizio era la Graecostasis, tribunadove prendevano posto gli amba-sciatori stranieri, in gran parte di lin-gua greca. Un ulteriore spazio era la-sciato ai Rostra, cio alla tribuna, or-nata dai rostri catturati alle navi ne-miche, dalla quale gli oratori arringa-vano il popolo. Il Comizio fu intera-mente ridisegnato durante le siste-mazioni cesariana e augustea del Fo-ro e venne svuotato della sua anticafunzione legata agli ordinamenti del-la Roma repubblicana. A partire dal 54 a.C., infatti, Cesarediede il via alle grandi trasformazionidellarea politica del Foro. La vecchiasede del Senato, la Curia Hostilia, fuchiusa e trasformata in un tempio,mentre la nuova Curia venne erettadove la si vede ancora oggi, a destradel Lapis Niger, a mezza via tra il ForoRomano e quello che Cesare vi fececostruire accanto. Il grande edificioin laterizio fu inaugurato da Augustonel 29 a.C. e nel corso del temposub numerosi restauri, ultimo quelloeseguito sotto il principato di Diocle-

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    LArco di Settimio Severo Il Tempio di Saturno

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    ziano. La costruzione, realizzata se-condo le misure canoniche traman-date da Vitruvio, ha pianta rettango-lare, con quattro pilastri angolari etetto a doppio spiovente. Le paretiesterne erano rivestite fino a met al-tezza da lastre di marmo, sormonta-te da un bugnato in stucco. La fac-ciata presenta tre grandi finestre eun portale, sul quale erano montati ibattenti poi trasferiti alla porta cen-trale di S. Giovanni in Laterano. An-che i Rostri vennero spostati: la tri-buna divenne un vero e proprio pal-co, dal quale luomo politico, nonpi impegnato ad ottenere il consen-so dei votanti, si esibiva con il suo se-guito alla folla. Proseguendo la nostra passeggiatain direzione del Campidoglio, trovia-

    mo dinanzi a noi lArco di SettimioSevero. Questo imperatore dorigi-ne africana immortal il ricordo delleproprie gesta militari contro i Particon la costruzione, nel 203, di ungrandioso arco trionfale. Il monu-mento, alto circa 21 metri, aveva sul-la sommit una quadriga di bronzocon le statue del condottiero e dei fi-gli Caracalla e Geta. Quando nel 211Caracalla uccise il fratello allo scopodi restare lunico erede al trono, ogniriferimento a Geta venne eliminatodalla costruzione. Sulla destra, oltrepassato larco, ilpodio monumentale, con scarsiframmenti architettonici, del Tem-pio della Concordia. Edificato nel367 a.C. da Furio Camillo, ledificiodoveva celebrare la composizione

    Larea del Lapis Niger

  • delle lotte tra patrizi e plebei me-diante lapprovazione delle leggi Lici-nie Sestie e la conseguente equipa-razione dei diritti politici. Al tempo diTiberio divenne una sorta di museodarte greca. Alla dinastia dei Flavi risalgono inve-ce le tre colonne angolari, con capi-telli in stile corinzio e un tratto di tra-beazione, a sinistra del basamentodel Tempio della Pace. Si tratta dei re-sti del Tempio di Vespasiano, chein seguito Domiziano dedic anche aTito. Restaurato sotto Settimio Seve-ro e Caracalla, il tempio sorgeva suun podio, era lungo 33 metri, largo22, e aveva un pronao con sei colon-ne corinzie sulla fronte e due sui lati. Ancora a sinistra, vediamo le impo-nenti rovine del Tempio di Satur-no, sorto nelle vicinanze dellanticoVolcanal. Eretto nel 498 a.C., e dedi-cato al dio che aveva fondato il pri-mo villaggio sul Campidoglio, fu la

    prima grande costruzionedet repubblicana.

    Poich Saturnoera anche la

    divinitdella

    mitica Et delloro, allinterno delpodio del tempio si trovava lAera-rium, dove era conservato il tesorodello Stato. Dal tempio iniziava il Cli-vo Capitolino, lultimo tratto dellaVia Sacra, percorso nellantichit daicortei dei generali vittoriosi che sali-vano al Tempio di Giove Capitolino.Oggi del Tempio di Saturno possia-mo ancora ammirare lalto podio ele otto colonne di granito, con capi-telli in stile ionico, risalenti ai rifaci-menti del III secolo d.C. Sul fregio re-sta liscrizione che ricorda il restauro,mentre sulla facciata orientale delpodio, verso la piazza, visibile unaserie di fori che reggevano il grandepannello sul quale venivano espostiatti e documenti dello Stato. Alle falde del Campidoglio sono visi-bili i resti dellultimo grande tempiodedicato alla tradizione pagana: sitratta del cosiddetto Portico degliDi Consenti, coppie di divinit gre-che assunte nella religione romana. Ilportico, costituito da due file di co-lonne congiunte ad angolo ottuso,precede una serie di celle doppie nel-le quali venivano conservate le im-magini sacre. Ledificio, dopo i re-stauri di et flavia, venne ricostruitonel 367 dal prefetto Vettio Agorio

    Pretestato.

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    12Il Portico degli Di Consenti

  • Tornati sulla piazza del Foro, dinanziallangolo destro dei Rostri, troviamola base di una colonna eretta nel303 per celebrare il decennale dellaTetrarchia, la suddivisione in quattroaree dellimpero voluta da Dioclezia-no. La base decorata con bassori-lievi raffiguranti Vittorie alate, barba-ri prigionieri e il tradizionale sacrificiodel maiale, dellariete e del toro. Nel-larea dietro il basamento, in partevisibile lantica pavimentazione delForo, voluta da Augusto nel 14 a.C. erealizzata in lastricato di travertinodal pretore Lucio Nevio Sordino.Lultimo monumento ad essere eret-to nella piazza fu la Colonna diFoca. Posta su un basamento a gra-dini, conserva parte delliscrizione inonore dellimperatore bizantino Fo-ca, la cui statua andata perduta. Lacolonna venne dedicata nel 608 al-limperatore dalla Chiesa di Romacome ringraziamento per la donazio-ne del Pantheon, che da allora diven-ne la chiesa di S. Maria ad Martyres. Con la costruzione della BasilicaIulia, Cesare com-plet larea del Forosul lato meridionale.

    Per realizzarla demol una precedentebasilica, la Sempronia, eretta da Tibe-rio Sempronio Gracco, padre dei fa-mosi tribuni della plebe, i fratelli Tibe-rio e Gaio. Il grande edificio, lungo101 metri e largo 49, era diviso in cin-que navate. Della costruzione, allin-terno della quale si tenevano cause inmateria ereditaria, restano solo ilgrande podio, le gradinate, e le basi dialcuni pilastri. Sui gradini che circon-dano la basilica sono state trovate al-cune tabulae lusoriae, sorta di scac-chiere incise sulla superficie, utilizzateforse da coloro che dovevano atten-dere dessere chiamati in giudizio.

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    13La piazza del Foro e, al centro, la Colonna di Foca

    Basilica Iulia, particolare della scacchieraincisa su uno dei gradini

  • Nel 29 a.C. Augusto dedic untempio a Giulio Cesare, primocittadino romano ad essere di-vinizzato. Del Tempio del Divo Giu-lio, collocato sul lato orientale del Fo-ro, nel luogo dove il corpo del dittato-re venne cremato, resta il massiccionucleo del podio, in opera cementi-zia, caratterizzato al centro da unemiciclo con ara circolare. Nello stes-so anno, Augusto eresse un arco adun solo fornice, per celebrare la vitto-ria di Azio. Dieci anni pi tardi, nel 19a.C., larco fu sostituito da un altro,pi imponente, a tre fornici, in onoredella politica di trattative avviata da

    Augusto con i Parti. Sul lato meridio-nale del Tempio di Cesare sono visibilidei resti di piloni centrali, mentreframmenti della decorazione attribui-ta al cosiddetto Arco Partico sonostati rinvenuti poco discosti.A destra del Tempio di Cesare vedia-mo i resti del Tempio dei Dioscuri.Quello di Castore e Polluce, che i Ro-mani chiamavano i Cstori, era unculto greco introdotto a Roma dallaclasse aristocratica. Il tempio, erettonel 484 a.C. dal figlio di Aulo Postu-mio, trionfatore nel 499 a.C nellabattaglia del lago Regillo, sub vari ri-facimenti fino alla ricostruzione di Ti-berio nel 6 d.C. Di esso ci restano, sul-lalto podio, tre maestose colonnescanalate in marmo di Paro dai grandicapitelli corinzi. La chiesa di S. Maria Antiqua, si-tuata dietro il Tempio dei Castori, una trasformazione di VI secolo di unambiente dellampio vestibolo deipalazzi imperiali. La chiesa, che ven-ne detta Antiqua dopo la costruzio-ne di S. Maria Nova (oggi S. France-sca Romana), fu costruita su tre na-vate con unabside sulla parete difondo. Fu decorata da affreschi tra ilVI e il IX secolo e abbandonata nel IX acausa dei danni provocati da una se-rie di terremoti. La Fonte di Giuturna, il Lacus Iutur-nae, era la sorgente che rifornivadacqua lantico abitato della citt.Qui, secondo la leggenda, Castore ePolluce, abbeverando i loro destrieri,diedero lannuncio della vittoria ro-mana al lago Regillo. Oggi questa

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    2. Larea orientale

    Colonne del Tempio dei Dioscuri

  • fonte rappresentata da una vasca,posta tra il Tempio di Vesta e quellodei Castori, con al centro il piedistalloche un tempo sosteneva il gruppo

    marmoreo dei gemelli divini. Presso lafonte era la sede della Statio Aqua-rum, lUfficio delle Acque, qui trasfe-rito nel 328 dal Campo Marzio.

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    15Il Tempio di Vesta

    S. Maria Antiqua, veduta dinsieme della decorazione della parete sinistra

  • Il circolare Tempio di Vesta, circon-dato da 20 colonne corinzie, fu re-staurato nel 1930 e oggi presenta lasezione ricostruita dove i frammentioriginali, risalenti al periodo di Setti-mio Severo, sono inseriti nel traverti-no moderno impiegato per la rico-struzione. Questo tempio dovevaavere una copertura conica con aper-tura centrale per permettere al fumodel fuoco sacro di uscire allesterno.Dietro il tempio, sul lato orientale, siaccede allinterno della Casa delleVestali. Nella sua fase pi antica laCasa delle Vestali era costituita da seiambienti paralleli, riservati alle sacer-dotesse, affacciati su un cortile orien-tato secondo i punti cardinali. I rifaci-menti traianei e severiani portaronoad un edificio sviluppato intorno a unvasto cortile interno lungo 69 metri.Profondamente legata alla fase mo-narchica la Regia, i cui ruderi sonovisibili dietro il podio del Tempio delDivo Giulio. Secondo la tradizione sa-rebbe stata fondata dalsecondo re di Roma,Numa Pompilio, eserv da residenzaufficiale del re chefu poi, in et re-pubblicana,sostituito dal

    rex Sacrorum e dal Pontifex Maximus.In uno degli ambienti erano conserva-ti gli ancilia, gli scudi sacri portati inprocessione dai sacerdoti Salii.Ad Antonino Pio e alla moglie Fausti-na Maggiore fu dedicato il monu-mentale Tempio di Antonino eFaustina, che saffaccia sul latonord-est del Foro, a fianco della ram-pa di accesso per i visitatori. Questotempio dimostra la definitiva affer-mazione del culto della divinit impe-riale e quindi dello Stato, che nellapersona dellimperatore aveva la suaprima identificazione. Al centro dellamoderna scalinata resta il nucleo inlaterizio dellantico altare mentre ilpronao del tempio conserva le diecicolonne di marmo proveniente dallecave dellisola Eubea, alte 17 metri econ capitelli corinzi. Allinterno delpronao sorge la facciata della chiesadi S. Lorenzo in Miranda che untempo, prima degli scavi ottocente-schi nel Foro, si trovava a livello della

    strada. Alcuni solchi scavati nellecolonne e destinati allallog-

    giamento delle corde ci par-lano del tentativo di far

    crollare ledificio per re-

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    Il Tempio di Antonino e Faustina 16

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    cuperarne e vendere i materiali edili-zi. La costruzione della chiesa di S. Lo-renzo in Miranda preserv in seguitoil colonnato da altri tentativi demoli-tori. La chiesa, edificata una primavolta intorno allVIII secolo, fu conces-sa da papa Martino V allUniversitdegli Speziali e degli Aromatari e oggiappartiene al Nobile Collegio Chimi-co-Farmaceutico. Intorno ai primi delSeicento fu riedificata su progetto diOrazio Torriani, che inser lelegantefacciata allinterno del pronao delTempio di Antonino e Faustina,creando uno dei monumenti pi em-blematici della capacit di Roma diconiugare antico e moderno. A de-stra del podio del tempio, alcuneaiuole erbose disegnano la piantadelle circa trenta tombe a pozzo e afossa appartenenti al sepolcreto ar-caico scoperto nel 1902. Nel sito, uti-lizzato dagli abitanti del Palatino, si ritrovato materiale relativo al periodoche va dal X allVIII secolo a.C. Lungo la Via Sacra un edificio, sulla si-nistra della strada, conserva la me-moria di Massenzio e in particolare

    quella relativa a suo figlio Romolo,morto bambino nel 309 e divinizzatodal padre. Si tratta del cosiddettoTempio di Romolo: a pianta circola-re, con copertura a cupola, ornatoda una fronte leggermente concava,decorata da nicchie per statue, men-tre accanto al portale originale inbronzo stanno due colonne di porfi-do con capitelli di marmo. Alcuni stu-diosi interpretano il monumento co-me il Tempio dei Penati, qui trasferitoper ledificazione della Basilica diMassenzio. Procedendo in lieve salitasulla Via Sacra, una deviazione sullasinistra ci porta ad un grande spiazzo,dove troneggiano i resti della Basili-ca di Massenzio. Questimperatoreinizi sullaltura della Velia la costru-zione di una gigantesca basilica, divi-sa in tre navate da quattro colossalipilastri e coperta da volte a botte. Lanavata centrale era lunga 80 metri elarga 25 e toccava in altezza i 35 me-tri; era coperta da tre crociere, pog-gianti su otto colonne scanalate dimarmo proconnesio lultima dellequali, nel 1613, venne posta da papa

    La Basilica di Massenzio

  • Paolo V Borghese a sostenere la sta-tua della Madonna a piazza di S. Ma-ria Maggiore. La basilica, alla quale siaccedeva dal lato orientale, era con-clusa sul lato ovest da una profondaabside. Scavi effettuati nel XV secolovi rinvennero i resti della statua colos-sale di Costantino: la testa, alta 2,60metri conservata, insieme ad altriframmenti, nel cortile del Palazzo deiConservatori al Campidoglio. Mas-senzio, infatti, non vide mai la con-clusione dellopera, che, dopo la bat-taglia di Ponte Milvio, fu terminatadal suo vincitore. Le due navate late-rali erano costituiteda tre am-

    bienti comunicanti, sormontati dapossenti volte a botte ornate da lacu-nari e illuminate finestroni; i resti tut-tora visibili appartengono alla navatadi destra. Ritornando sulla Via Sacra econtinuandone lascesa, si giungeallArco di Tito. Larco, che fu dedicato a Tito dal fra-tello Domiziano, ha un solo fornice esulle due facciate principali presentacoppie di semicolonne con capitellicompositi. Nelle chiavi dellarco sonorappresentate, sul lato orientale, lapersonificazione di Roma e, su quellooccidentale, il Genio del popolo ro-mano, mentre negli archivolti sonoraffigurate vittorie alate che recanoinsegne. Nella fronte orientale restauna parte del fregio a bassorilievo

    raffigurante il corteo trionfaleche fu concesso a Vespa-

    siano e Tito dopo lavittoria della guerragiudaica, nel 70d.C., e la presa diGerusalemme. Aquesto trionfo si ri-feriscono anche idue rilievi postiallinterno del for-nice: in quello sullato sud il cor-teo dei legionariche recano i te-sori predati dal

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    18Arco di Tito, lato ovest

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    Tempio di Salomone: la menorah, ilcandelabro sacro a sette bracci e letrombe dargento. Sul lato opposto un altro pannello con Tito sulla qua-driga trionfale, preceduto dai fasci lit-tori, mentre la dea Roma regge i ca-valli per il morso e una Vittoria alataincorona il vincitore. Seguono la per-sonificazione togata del senato equella del popolo romano a torso nu-do. Al centro della volta un pannel-lo pi piccolo dove Tito appare tra-sportato in cielo da unaquila. Duran-te il Medioevo larco venne inclusonel sistema di fortificazioni che i Fran-gipane costruirono nella zona e sol-

    tanto nel 1822 fu liberato e restaura-to da Giuseppe Valadier.

    Discendendola Via Sacraverso la valledel Colosseo, incon-triamo sulla sinistra unadelle absidi, alcune colonne e le so-struzioni del Tempio di Venere eRoma, eretto dallimperatoreAdriano, che, insieme a quello diSerapide sul Quirinale, fu il mag-giore di tutta la Roma antica, conun podio lungo 145 metri e largo100. Questa estesa piattaforma eraporticata sui lati lunghi con alte co-lonne di granito. Due brevi scaleangolari erano collocate dalla partedel Colosseo, mentre un grandescalone si apriva nel podio verso la-rea del Foro Romano. Il tempio, cir-condato da gradinate, era peripte-ro, ossia aveva un giro di colonne sututti e quattro i lati, secondo i mo-delli tradizionali dellarchitetturagreca prediletta dallimperatore.Linterno era costituito da due cel-le contrapposte per le absidi cheospitavano a occidente la statua del-la Dea Roma e a oriente, verso il Co-

    losseo, quella di Ve-nere. Ben conserva-ta la cella rivolta

    verso il Foro, gi partedel convento di S. France-

    sca Romana e ora annessa alla So-printendenza archeologica di Ro-ma e allAntiquarium forense.Proseguiamo il nostro percorso lun-go la Via Sacra, fino a giungere allavalle del Colosseo.

    3. Passeggiando,passeggiando...

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    La cella dedicata a Venere del Tempio diVenere e Roma

    La Via Sacra verso lArco di Tito

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    Larea oggi occupata dal Co-losseo costituiva, ai tempi diNerone, il fulcro di tutto ilcomplesso della sua Domus Aurea. Inparticolare, il punto dove poi sorselanfiteatro era occupato da un lagoartificiale, che venne prosciugato al-la morte dellimperatore per consen-tire la costruzione del nuovo grandemonumento. Per realizzarlo, gli ar-chitetti accostarono tra loro le piantedi due teatri, ottenendo un edificiodi forma ellittica, che venne destina-to alle cacce agli animali selvatici (ve-nationes) e ai combattimenti di gla-diatori (munera). Il suo vero nome Anfiteatro Flavio, perch costruitodagli imperatori Flavi, mentre quellodi Colosseo gli venne dato solo nel-lAlto Medioevo, probabilmente inricordo della vicinanza della statuacolossale dellimperatore Ne-rone. Il Colosseo ,natural-

    mente, il pi grande anfiteatro e, inassoluto, il massimo monumento delmondo romano, simbolo stesso diRoma e della sua immortalit, comedice la profezia del VII secolo del mo-naco anglosassone Beda: Finchesister il Colosseo esister ancheRoma; quando cadr il Colosseo, ca-dr anche Roma; quando cadr Ro-ma cadr anche il mondo. Nella valle del Colosseo trovaronocollocazione, oltre alla statua di Ne-rone, la fontana detta Meta Sudantee il celebre Arco di Costantino, checostitu una sorta di canto del ci-gno dellarchitettura pagana, inquanto il suo assemblaggio, avvenu-to nel 315 con pezzi prelevati da mo-numenti pi antichi, venne seguito,in quegli stessi anni, dalla costruzio-ne delle prime basiliche cristiane.

    continua lapasseggiata...

    Larea del Colosseo

    La valle del Colosseo: a) Colosseo - b) Arco di Costantino - c) Meta Sudante - d) Colossodi Nerone - e) Tempio di Venere e Roma - f) Terme di Traiano

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  • Posto accanto al Colosseo, il pifamoso di tutti gli archi antichidi Roma. Iniziato nel 312 per ce-lebrare la vittoria di Costantino aPonte Milvio, venne completato nel315, in occasione del decennale delregno di Costantino, divenuto tetrar-ca in Britannia nel 305. Larco a trefornici, con quello centrale maggioredei due laterali e vi si accedeva trami-te una gradinata, oggi non pi visibi-le. Per renderne pi rapida la realiz-zazione venne adornato nelle fronti,nellattico e dentro il fornice centralecon opere darte prelevate da altrimonumenti romani, forse gi in sta-to di abbandono. Sullattico liscri-

    zione: Allimperatore Cesare FlavioCostantino Massimo, Pio Felice Au-gusto, il senato e il popolo romanodedicarono larco insigne per i trion-fi, perch su ispirazione della divinite con grandezza danimo, con il suoesercito e con giusta guerra, libercontemporaneamente lo Stato dal ti-ranno e da ogni divisione.Al di sopra degli archi laterali corronole sei sezioni del fregio a bassorilie-vo che narra la storia della campagnamilitare contro Massenzio, dalla par-tenza da Milano allarrivo a Roma,unica decorazione realizzata espres-samente per loccasione. Al di sopradi questa teoria di bassorilievi, sem-

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    4. LArco di Costantino

    LArco di Costantino 21

  • pre sui fornici minori, sono posti dei

    tondi a rilievo det adrianea cheraffiguravano originariamente

    Adriano e che vennero rila-vorati per fare di Costan-tino il nuovo protagoni-sta delle scene. Allal-tezza dellattico, ai latidelliscrizione, furono,invece, rilavorati pan-nelli alti oltre tre metri,provenienti, probabil-

    mente, da un arco erettoa Marco Aurelio dal figlio

    Commodo. Essi fanno rife-rimento alle campagne militari

    che limperatore filosofo condus-se contro i Quadi e i Marcomanni. Al-tre decorazioni a bassorilievo e le sta-tue dei Daci prigionieri provengonoinvece dallarea del Foro di Traiano.

    22 Rilievi delle imprese di Marco Aurelio: a sinistra, distribuzione di denari; a destra, limpe-ratore davanti alla porta trionfale

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    Tondo laterale con raffigurazione del dioApollo sul carro solare

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    Tra lArco diCostantinoe il Colos-seo troviamo i restidelle fondazioni della cosid-detta Meta Sudante. Era questauna fontana monumentale informa di tronco di cono da cuisgorgava lacqua come trasudan-do. Di essa, fino al 1936, restava ilnucleo in laterizio che venne de-molito per facilitare il passaggiodelle parate militari del Venten-nio nella zona dellArco di Co-stantino. La fontana, che era po-sta allincrocio di quattro dellequattordici regioni in cui erasuddivisa la Roma imperiale,venne detta Meta perch costrui-ta sul luogo di uno dei cippi delprimitivo pomerio di Romolo.

    Proseguendo lun-go lantico basola-to stradale che fian-

    cheggia larea dellaMeta Sudante si passa ac-

    canto ad una grande aiuola rial-zata, ornata da un gruppo di lec-ci, che disegna con precisionelarea del basamento della colos-sale statua di Nerone. La statua,opera dello scultore greco Zeno-doros, era alta pi di trenta me-tri, e rimase nei secoli la pigrande statua di bronzo mai fusa,nella quale Nerone si fece ritrar-re con le fattezze radiate del dioSole. Nel periodo di Adriano,per la costruzione del Tempio diVenere e Roma, la statua fu spo-stata dallaltura della Velia al luo-go indicato dallaiuola attuale.

    5. Passeggiando,passeggiando...

    La base circolare della Meta Sudante di fronte allArco di Costantino

  • Originariamente occupata,come si visto, dal lago arti-ficiale della Domus Aureaneroniana, larea nella quale sorse ilColosseo venne restituita allusopubblico dagli imperatori della di-nastia dei Flavi. Vespasiano fu il pri-mo imperatore che si occup, neglianni 72-79, della costruzione del-ledificio, elevandolo per due terzi.

    Il figlio di Vespasiano,Tito, loinaugur

    nell80 d.C. con una serie di spetta-coli che durarono cento giorni e vi-dero luccisione di oltre cinquemilabelve. Anche Domiziano, fratello esuccessore di Tito, si occup delmonumento, decorandolo usquead clypea, ossia fino al suo corona-mento con motivi a scudi bronzei.Venne inoltre allestito un velariomobile, manovrato da unappositasquadra di marinai al fine di recareombra alle gradinate. Nel sottosuo-lo, rinun-

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    6. LAnfiteatro Flavio, o Colosseo

    I sotterranei dellAnfiteatro Flavio

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    ciando alla possibilit di allagarelarena, venne realizzato un sistemadi passaggi con attrezzature perlavvicendarsi rapido degli animali edegli scenari. Lanfiteatro, funesta-to da terremoti e incendi, fu restau-rato pi volte nel tempo e nel 523ospit lultima caccia alle fiere. NelMedioevo fu trasformato in fortez-za prima dai Frangipane, quindi da-gli Annibaldi. Il decadimento delmonumento si accentu dopo ilterremoto del 1349, quando ebbeinizio il sistematico smantellamentodei marmi e delle parti in bronzo ein ferro. Per secoli Colosseo si tra-sform in una vera e propria cavacittadina. Per salvarlo, nel 1744 pa-

    Ricostruzione, errata, del settore riservatoai senatori

    Sotterranei dellAnfiteatro Flavio: lingresso orientale, collegato con la caserma dei gladia-tori, il Ludus Magnus

  • pa Benedetto XIV lo dichiar luogosacro per il sangue versato dai mar-tiri, e sistem attorno allarena 14edicole della Via Crucis eliminatenel 1874. I restauri del monumentocominciarono nel corso dellOtto-cento e soltanto dopo il 1870 lecondizioni del monumento miglio-rarono notevolmente. Lanfiteatro ha pianta ellittica, conlasse maggiore di 188 metri e il mi-nore di 156, e venne realizzato intravertino nelle parti esterne e nellestrutture portanti. Notevole la cu-ra con la quale fu progettata la ca-vea, con gradinate tramate su muriradiali, con una pendenza di circa37 gradi, che potevano contenereben 50.000 spettatori. Le gradina-te, che ai livelli inferiore e medianoerano di marmo, e corrispondeva-no ai posti occupati dagli spettatoridi maggior riguardo, erano sosti-tuite da strutture lignee nel settorealto della cavea. Razionali sistemi diaccesso e di numerazione degli in-gressi consentivano un rapido tran-

    sito degli spettatori. La famiglia im-periale e le pi alte cariche delloStato si avvalevano di accessi riser-vati ai cortei privi di scalini e cam-minamenti. La struttura architetto-nica dellopera era costituita da treordini sovrapposti, ognuno di ot-tanta arcate, inquadrate da semi-colonne poste al centro di pilastri. Ilprimo ordine era caratterizzato dal-lo stile tuscanico, quello medianodallo ionico, e lultimo ordine dallostile corinzio. Nellattico sono pre-senti finestroni che si alternavanoanticamente a scudi bronzei. A dueterzi dellattico sono ancora visibiligrosse mensole sulle quali poggia-vano i pali utilizzati per sostenere ilvelario. Nei sotterranei erano pre-senti magazzini, montacarichi, pia-ni inclinati, botole, gabbie per lebelve e vari servizi; inoltre esistevaun passaggio sotterraneo attraver-so il quale i combattenti potevanoraggiungere lanfiteatro dalla vici-na caserma gladiatoria del LudusMagnus.

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    Lasciando ilColosseo allenostre spalle,imbocchiamo il lato si-nistro di via dei Fori Impe-riali. Tra il 1924 e il 1936, distrug-gendo il fitto tessuto edilizio che siestendeva da piazza Venezia al Co-losseo, si apr la via dellImpero,che alla fine della seconda guerramondiale prese il nome attuale.Nella via si svolge ogni anno la sfi-lata delle Forze Armate in occasio-ne della Festa della Repubblica del2 giugno.Percorrendo la via sul lato sinistro,

    si raggiunge facil-mente, salendo peril Clivo di Venere Fe-

    lice, la chiesa di S. Ma-ria Nova, pi conosciuta

    dai romani come chiesa di S. Fran-cesca Romana. Sorgeva qui, suquesto punto della Velia, una piantica e piccola chiesa che il papaPaolo I aveva dedicato ai Ss. Pietroe Paolo, l dove, secondo la leg-genda, sarebbe precipitato SimonMago dopo un volo magico effet-tuato per sfidare pubblicamente S.Pietro. Allinterno della chiesa so-no infatti conservati i silices apostoli-

    7. Passeggiando,passeggiando...

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  • ci, cio un basolo sul quale sareb-bero le impronte delle ginocchiadi Pietro, lasciate dallapostoloquando vi si inginocchi per pre-gare Dio di punire Simon Mago.La chiesa venne detta Nova percheretta, verso la fine del X secolo, insostituzione di S. Maria Antiqua,che le frequenti inondazioni delTevere avevano reso impraticabile.Nel 1425, in questa chiesa, s. Fran-cesca Romana e le sue seguaci si fe-cero oblate. Dopo il 1870 una par-te del convento pass al demanio eoggi usata come sede degli ufficidella Soprintendenza archeologi-ca di Roma e dellAntiquarium fo-rense. La facciata, in travertino, opera del 1615 di Carlo Lombardi.Alle estremit superiori della fac-ciata sono cinque statue di santi,fra cui quella della titolare. Sorgeaccanto la torre campanaria roma-nica del XII secolo, a cinque ordini,di cui gli ultimi tre ornati da bifo-re, che alla sommit reca unedico-la mariana ornata da una coppia dicolonnine. Linterno della chiesa,a navata unica, conserva, nel pavi-

    mento per met restaurato, restidelloriginale cosmatesco. Laltaredella Confessione, di Gian Loren-zo Bernini, conserva le spoglie del-la santa portate da Tor de Spec-chi. Nel catino absidale un mo-saico del XII secolo con la Madon-na in trono tra i Ss. Giacomo, Gio-vanni, Pietro e Andrea. Tornati suvia dei Fori Imperiali, incontria-mo, alla nostra sinistra, un tratto dimuro sul quale sono state postequattro lastre marmoree che docu-mentano lestensione delle con-quiste di Roma antica, a partiredalla citt dei sette re fino al tempodi Traiano, quando, tra il 98 e il117, limpero raggiunse la suamassima espansione.Poco oltre si raggiunge la basilicadei Ss. Cosma e Damiano, fatta co-struire nel VI secolo da papa FeliceIV, allinterno del Tempio di Ro-molo. Cosma e Damiano eranodue fratelli medici martirizzati altempo di Diocleziano e molto ve-nerati a Bisanzio. Tra i restauri acui fu sottoposta la basilica il piimportante quello avvenuto sot-

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    Via dei Fori Imperiali

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  • to Urbano VIII nel 1632 durante ilquale il pavimento fu sopraelevatodi sette metri, trasformando ilTempio di Romolo in una sorta dicripta. Di particolare interesse ilmuro a sinistra dellingresso allachiesa, nel quale sono ben ricono-scibili i fori disposti in file regolari

    nei quali erano collocati iperni di bronzo che sostene-vano le lastre marmoree del-la Forma Urbis, la pianta diRoma incisa allepoca di Set-timio Severo. Allinternodella chiesa da ammirarelo splendido mosaico absi-dale del VI secolo con Cristotra i Ss. Pietro, Paolo, Cosmae Damiano accompagnati daS. Teodoro e papa Felice IV.Sullarco trionfale lAgnellomistico fra sette candelabri,angeli, simboli degli evange-listi e i 24 seniori dellApoca-lisse. Dal 1939 si conservanella basilica un presepe na-

    poletano del Settecento.Usciti della basilica e giunti di nuo-vo al largo della Salara Vecchia, por-tiamoci sul lato destro di via dei Fo-ri Imperiali e attraversiamo al se-maforo dincrocio con via Cavour.Alla nostra sinistra si estende lareadelle vestigia dei Fori Imperiali.

    Ss. Cosma e Damiano, facciata e paretesu cui era collocata la Forma Urbis

    Ss. Cosma e Damiano, mosaico absidale: Il Redentore tra i Ss. Pietro e Paolo e Cosma, Damiano e Teodoro e il papa Felice IV; in basso i dodici agnelli 28

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    Alla fine del periodo repubblica-no, lantico Foro Romano ri-sult insufficiente ad ospitaretutte le funzioni politiche, religiose,amministrative e di rappresentanza che fino ad allora ne avevano fatto ilmotore della citt. Roma, ormai al cen-tro di un vero e proprio impero, aveva lanecessit di progettare un ampliamentodello spazio forense. La zona pi adattaallo scopo venne identificata nellam-pia area pianeggiante situata a nordove-st della vecchia piazza. Qui esisteva dasecoli un intricato dedalo di viuzze, bot-teghe e mercati; Giulio Cesare fu il pri-mo ad intervenire su questo terreno,realizzando quello che poi divent ilprototipo dei Fori Imperiali: il Foro diCesare. Augusto segu lesempio di Ce-sare, aggiungendo, perpendicolarmen-te a quello del predecessore, un altroForo, che penetr profondamente nelcuore della Suburra. Tocc quindi a Ve-spasiano realizzare pi a sud, per cele-brare la conquista della Giudea, il gran-de complesso del Tempio della Pace,che in pratica assunse le funzioni di unapiazza pubblica.Fra questo e ilprecedente Fo-ro di Augustoera rimasto unangusto spazio,che Domizianosi cur di riem-pire con il cosiddet-

    to Foro Transitorio, completato dalsuccessore Nerva e che da questultimoprese poi il nome. Quando Traianogiunse al potere, non trov pi unareaabbastanza ampia per accogliere un Fo-ro degno delle sue conquiste, ragionper cui decise di sbancare la sella cheuniva il Campidoglio con il Quirinale,fino a creare lo spazio necessario perrealizzare quello che di gran lunga ilpi grande e il pi spettacolare dei ForiImperiali. Con questa operazione, pe-raltro, Traiano congiunse lantica citt,cresciuta allinterno della cerchia deicolli, con quella pi recente sorta nellapianura esterna del Campo Marzio.Nel giro di circa un secolo e mezzo si at-tu dunque a Roma la pi grande ri-strutturazione urbanistica e monumen-tale dellevo antico, che allontan defi-nitivamente le principali funzioni com-merciali ed economiche dallantico Fo-ro. Con la realizzazione di una serie digrandi piazze circondate da portici, ar-ricchite da templi e basiliche e dotate dialtri edifici, la citt si diede un nuovocentro politico-amministrativo, giudi-ziario e monumentale. Da esso il ForoRomano rimase inevitabilmente isola-to, ridotto a una funzione celebrativa

    di memoria storica delle origi-ni e delle prime vicen-

    de della citt.

    continua lapasseggiata...

    I Fori Imperiali

    I Fori Imperiali: a) il Foro diTraiano; b) il Foro di Cesare; c) ilForo di Augusto; d) il Foro di Nerva; e)il Foro della Pace

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  • Il primo dei Fori Imperiali che si in-contra provenendo dal Colosseo in realt il meno visibile, in quanto isuoi resti sono quasi totalmente se-polti sotto il manto stradale. Solouna piccola parte di esso, oggetto discavi tuttora in corso, visibile nella-rea compresa tra la chiesa dei Ss. Co-sma e Damiano e largo della SalaraVecchia. Sotto limperatore Vespasiano, padredi Tito e Domiziano e fondatore delladinastia dei Flavi, inizi la costruzionedi unenorme area occupata da giar-dini e delimitata da un quadriportico.

    Questa piazza monumentale, unadelle pi belle della Roma antica, eradominata dalla presenza del tempiodedicato alla Pace, che trasmise lastessa denominazione allintero com-plesso architettonico, chiamato quin-di Templum Pacis e, pi tardi, Forodella Pace. Il tempio venne edificatoper celebrare la conquista di Gerusa-lemme nel 70 d.C. e, secondo la tra-dizione, nella sua cella, oltre a nume-rose opere darte greca, erano con-servati gli oggetti sacri alla religioneebraica, tra i quali la famosamenorah, il candelabro a sette bracci.

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    8. Il Tempio, o Foro, della Pace

    9. Il Foro di Nerva, o Transitorio

    Lultimo dei Flavi, Domiziano, fe-ce erigere nello spazio ancoralibero tra il Templum Pacis, ilForo di Augusto, il Foro di Cesare e illato nord-orientale del Foro Roma-no, un proprio foro monumentale.Si trattava di una grande piazza lungae stretta ornata da colonne formantiuno pseudo-portico e sostenenti rilie-vi forse collegati al mito di Aracne, dicui ci resta una sezione con una figuradi Minerva e scene di lavori femmini-li. In corrispondenza dei rilievi, restanodue colonne che nei secoli passativennero dette le Colonnacce. Sul-lo sfondo si trovava il tempio dedicatoalla dea Minerva, divinit della quale

    Domiziano era fervente devoto, delquale resta il podio riportato alla lucedurante gli scavi degli anni Trenta delNovecento. Le colonne e i marmi resi-dui del tempio furono utilizzati da pa-pa Paolo V, nel 1606, per la costruzio-ne della Fontana dellAcqua Paola sulGianicolo. Allinterno di questo forofurono sistemate grandi statue di im-peratori, ma Domiziano non pot ulti-mare la sua opera perch fu ucciso nel96 d.C. in una congiura di palazzo. Fuil suo successore, lanziano imperato-re Nerva, a inaugurare nel 97 la piaz-za, che per la sua funzione di passag-gio e di collegamento con i fori prece-denti fu detta Foro Transitorio.

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    La raffigurazione di Minerva nel Foro di Nerva

    Le cosiddette Colonnacce del Foro di Nerva

  • Proseguendo su via dei Fori Impe-riali si pu ora ammirare il foroinaugurato nel 2 a.C. da Augu-sto per consacrare il proprio ruolopolitico e quello della dinastia Giulia.Il foro separato dallabitato circo-stante, come lo era in antico dalquartiere della Suburra, da un pos-sente muro in blocchi di peperinocon elementi in travertino, che avevala funzione di proteggere la piazzadagli incendi frequenti nelle zonepopolari. Gli accessi attraverso il mu-ro erano due: uno a tre fornici e lal-tro ad uno solo. Questultimo nei se-coli successivi fu detto Arco dei Pan-tani, o Pantano di S. Basilio, poich lle acque facilmente ristagnavano.Con la sistemazione moderna stataeliminata la via che passava sottolarco, ancora visibile in alcune foto-grafie del primo Novecento.

    Dai due ingressi parti-vano due scale,

    affianca-

    te al podio del Tempio di Marte Ul-tore, che terminavano sotto due ar-chi onorari. Al centro, sul lato di fon-do ancora oggi il podio del tempio,con una scalinata sulla fronte checonduceva allaltare. Ogni lato deltempio presentava otto colonne sca-nalate con capitelli corinzi: ne resta-no tre del fianco sinistro, pi il pila-stro di fondo, mentre alcune colonnesono state rialzate sulla fronte deltempio. Lambiente terminava conunabside nella quale erano le statuedi Marte, Venere e Cesare. Marte Ul-tore, cio il vendicatore, celebravala vendetta che Augusto aveva fattodella morte di Cesare sconfiggendo-ne gli assassini nel 42 a.C. nella bat-taglia di Filippi; la dea Venere, geni-trice di Enea, sottolineava invece il le-game della famiglia Giulia con leroetroiano dal quale si vantava di di-scendere. Alle spalle delle statue, sulfondo dellabside, era una nicchianella quale Augusto fece sistemare leinsegne militari che i Parti avevanotolto a Crasso nel 53 a.C. nella batta-

    glia di Carre e che

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    10. Il Foro di Augusto

    Il Foro di Augusto

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    Augusto, con unabile azione diplo-matica, aveva riottenuto.La piazza, edificata su unarea di cir-ca 125 metri per 118, presentava unportico a colonne di cipollino sui trelati, completato nella parte superioreda un attico a cariatidi. In fondo ai la-ti lunghi del portico si aprivano duegrandi esedre con una serie di nic-chie dove erano sistemate statue dibronzo dorato dedicate ai protago-nisti del leggendario ciclo troiano e aquelli della storia di Roma monarchi-ca e repubblicana. Al centro del foroera posta la statua di Augusto sullaquadriga trionfale. Allinterno del

    complesso doveva trovarsi ancheuna statua colossale dellimperatore,alta circa 14 metri; in fondo al porti-co di sinistra, in unampia sala qua-drata, infatti visibile il frammentodel piede di una grande statua mar-morea. La testa dellimperatore probabilmente quella oggi conserva-ta lungo la parete orientale del corti-le della Pigna in Vaticano. Allinternodella sala che conteneva il colossosappiamo che furono sistemate ta-vole dipinte dal famoso pittore grecoApelle, raffiguranti le imprese delcondottiero macedone AlessandroMagno.

    11. Il Foro di Traiano

    TTraiano affid lincarico di rea-lizzare la sua piazza monu-mentale e gli annessi MercatiTraianei al pi grande architetto del-lepoca, Apollodoro di Damasco. Ilpi grande fra tutti i Fori Imperiali furealizzato fra il 107 e il 113 utiliz-zando la zona fra la Velia, la Subur-ra, la valle del Foro Romano e il Qui-rinale, di cui si tagli la cosiddettasella, che lo univa al Campidoglio.Al foro, lungo 300 metri e largo185, si accedeva attraverso un arcoonorario sormontato dalla statuadellimperatore sulla quadriga. An-che il centro della piazza era domi-nato da una gigantesca statuaequestre di Traiano, mentre i latiporticati del foro erano adorni distatue di Daci prigionieri, che in par-

    te furono riutilizzate per lArco diCostantino. Sui lati lunghi dellapiazza si aprivano due esedre, di cui visibile quella verso i Mercati Traia-nei. In queste esedre erano colloca-te le effigi degli imperatori a partireda Augusto. Sul fondo della piazzasi ergeva la Basilica Ulpia, coschiamata dal nome dellimperatoreMarco Ulpio Traiano, la pi grandetra le basiliche dellantichit. Sullasommit delledificio era unaltraquadriga monumentale con Traianoe sulla facciata erano apposte le in-segne delle legioni imperiali. Sullat-tico un grande fregio ad altorilievonarrava la partenza di Traiano per laguerra e i momenti salienti dellebattaglie; una parte di questo fre-gio, suddiviso in quattro pannelli,

  • venne utilizzato per decorare lArcodi Costantino. In una delle absididella basilica si era trasferito lA-trium Libertatis, la sala nella qualeerano ufficialmente liberati glischiavi. La Colonna Traiana, alta39,83 metri, la stessa altezza dellasella sbancata per la costruzione delforo, costituita da grandi rocchi dimarmo lunense e da una base qua-drata ornata da rilievi con le armi didaci vinti e aquile che reggono fe-stoni. Sulla colonna si svolge, comeuna sorta di lungo papiro, il bassori-lievo che narra le due campagne diDacia combattute da Traiano nel101-102 e nel 105-106. I rilievierano dipinti a colori, come siusava nella scultura antica, e icirca 2500 personaggi erano do-tati di

    armi e oggetti in miniatura. Allin-terno del basamento era antica-mente custodita lurna aurea conte-nente le ceneri dellimperatore; allasommit era invece la statua diTraiano, scomparsa nel Medioevo esostituita nel Cinquecento con lastatua di S. Pietro. Secondo le teorieaccreditate in passato, la colonna siinnalzava tra le biblioteche latina egreca. Tuttavia la tradizionale rico-struzione di questo foro, e lesattaposizione di alcuni suoi importantielementi, stata attualmente mes-sa in discussione dagli studi pi ag-

    giornati. Anche il complesso deiMercati Traianei fu progettatoda Apollodoro di Dama-sco, che li adatt al ta-glio della sella cheuniva il Campidoglioal Quirinale. Lin-gresso antico si tro-vava presso una del-le esedre del Foro di

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    34La Colonna Traiana e, in primo piano, le colonne della Basilica Ulpia

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    Traiano. Qui si sviluppava la fronteprincipale della complessa strutturaarchitettonica, costituita da unagrande esedra concentrica a quelladel foro e ad essa collegata median-te una strada. Nella facciata si apri-vano ordini di finestre inquadrate

    da pilastrini con capi-telli e sormontate

    da timpani alternativamente interi espezzati. Allinterno dellesedra era-no delle botteghe, le tabernae, edelle scale che portavano ai pianisuperiori. La parte alta era costituitada una terrazza sulla quale correvauna strada affiancata da tabernae,ancora oggi esistente, ribattezzatanel Medioevo via Biberatica, da bi-ber, bevanda, o forse per corruzio-ne del termine piperatica riferito almercato del pepe.

    Colonna Traiana, particolare dei legiona-ri che attraversano un ponte di barche sulfiume Danubio, di cui si nota in basso lapersonificazione

    Basamento della Colonna Traiana

    La grande esedra dei Mercati Traianei

  • Proseguiamo lanostra passeg-giata entrandonello slargo a destra dipiazza Venezia. Piazza Ma-donna di Loreto prende il nomedalla chiesa di S. Maria di Loreto, laprima delle due chiese situate alla no-stra destra. Iniziata intorno al 1507dallarchitetto toscano Antonio daSangallo il Giovane, essa venne com-pletata da unallievo di Michelange-lo, Jacopo del Duca. La chiesa impo-stata su un massiccio basamento qua-drato in mattoni, spartito da lesenecomposite accoppiate. Su questomassiccio cubo si innesta un alto tam-buro ottagonale con finestre, che so-stiene la cupola, ripartita in otto spic-chi. Si entra attraverso un alto portalesormontato da un timpano triangola-re, che racchiude un pregevole basso-rilievo con la Madonna col Bambino ela Santa Casa, risalente al 1580 e attri-buito allo stesso del Duca o ad AndreaSansovino. Linterno a pianta otta-gonale, con cappelle, profondo pre-

    sbiterio, e la volta de-corata a stucchi dora-ti. Alle pareti sono sei

    statue di marmo, tracui la S. Susanna, capola-

    voro di Franois Duquesnoy, e laS. Cecilia, di Giuliano Finelli, ambe-due risalenti al 1630. Sullaltare mag-giore, realizzato da Onorio Longhi,una tavola dipinta della scuola di An-toniazzo Romano raffigura La Ma-donna tra i Ss. Sebastiano e Rocco.A fianco di S. Maria di Loreto, si trovaunaltra chiesa dalla struttura a primavista simile. Si tratta della chiesa delSS. Nome di Maria, edificata nel 1736dallomonima confraternita formata-si a seguito della vittoria cristiana con-tro i turchi durante lassedio di Vien-na del 1683. I lavori furono direttidallarchitetto francese Antoine Dri-zet, che si ispir alla struttura della vi-cina chiesa cinquecentesca. Linter-no, dallaspetto piuttosto semplice, a pianta ellittica con sette cappelle ri-vestite di marmi policromi: sullaltaremaggiore lantica immagine dellaVergine Maria, proveniente dallora-torio di S. Lorenzo in Laterano.Attraversando via dei Fori Imperialiallaltezza del semaforo, si raggiungo-no i resti del Foro di Cesare, riportatoalla luce con gli interventi del secoloscorso che demolirono il quartiere ri-nascimentale cresciuto sullarea. Laparte scavata costituita dal porticooccidentale e dai resti del podio e deltempio. La piazza venne edificata daldittatore su unarea precedentemen-te occupata da abitazioni e acquistatanel 54 a.C., con uningente spesa. No-nostante linaugurazione nel 46 a.C.,la piazza fu completata da Augustodopo la morte di Cesare. Il Foro, checostitu il prototipo delle piazze im-periali, era costituito da unarea ret-tangolare di 160 per 75 metri, in mez-zo alla quale sorgeva la statua eque-stre del condottiero. Il lato corto

    12. Passeggiando,passeggiando...

    36S. Maria di Loreto. Antonio da Sangalloil Giovane e Jacopo del Duca, tamburo ecupola

    2It

    iner

    ario

  • nord-occidentale era occupato dalTempio di Venere Genitrice, votatoda Cesare nel 48 a.C., alla vigilia diFarsalo, la battaglia decisiva controPompeo. Venere, in quanto progeni-trice di Enea, poteva essere conside-rata allorigine della famiglia Iulia. Iltempio aveva un pronao con otto co-lonne corinzie sulla fronte. Allinter-no erano conservati una statua di Ve-nere di Arcesilao, due celebri quadridi Timomaco di Bisanzio e una statua

    in bronzo dorato raffigurante Cleo-patra. A fianco del Foro di Cesare cor-reva il Clivus Argentarius, la via degliargentarii, i cambiavalute, da doveunantica scala scendeva al livello del-la piazza. Oggi il clivo conduce a uno spiazzo sucui affaccia la chiesa di S. Giuseppedei Falegnami, che prende il nomedalla omonima confraternita che nel1540 aveva preso in affitto la preesi-stente chiesa di S. Pietro in Carcere.

    37

    SS. Nome di Maria, interno

    S. Maria di Loreto, La Madonnatra i Ss. Sebastiano e Rocco (part.)

    La Roma m

    onumentale

    Il Foro di Cesare

  • La nuova chiesa dei Falegnami, rea-lizzata tra il 1597 il 1663, venne rifattainternamente dopo il 1860, e nel1941, con labbassamento della piaz-za, assunse allesterno laspetto attua-le. Allinterno, a met della parete de-stra, si accede allOratorio dei Fale-gnami, con soffitto secentesco in orozecchino. La chiesa sorge sopra lantico carceredel Tullianum, unantica cisterna uti-lizzata dai romani come luogo di de-tenzione e di esecuzioni capitali, chedal Medioevo fu detto anche CarcereMamertino. Qui furono uccisi Giu-gurta, Vercingetorige, i sostenitoridei Gracchi, quelli di Catilina e Seia-no con i suoi figli. La tradizione cri-stiana vuole che qui siano stati impri-gionati, prima del martirio, gli apo-stoli Pietro e Paolo. La facciata inblocchi di travertino, risalente a metdel I secolo, conserva liscrizione deiconsoli Vibio Rufino e Cocceio Ner-va. A sinistra dello spiazzo si erge lamaestosa chiesa dei Ss. Luca e Marti-na. La chiesa era dedicata in originesolo a S. Martina, ed probabile chesia stata fondata nel VII secolo sottopapa Onorio I utiliz-zando ambienti del vici-no Foro di Cesare. Lachiesa, re-stau-

    rata da Alessandro IV nel 1256, fu con-cessa nel 1588 da Sisto V allAccade-mia del disegno, intitolata a S. Lucadal 1577. Fu allora che si avvi la rico-struzione della chiesa, affidando i la-vori allarchitetto bolognese Ottavia-no Mascarino. Laspetto definitivodella chiesa si deve per a Urbano VIIIe al nipote cardinal Francesco Barbe-rini, che affidarono nel 1643 i lavoridi ricostruzione a Pietro da Cortona,il quale, a sue spese, restaur la criptae realizz la splendida facciata e la cu-pola. Linterno a croce greca e pre-senta alle estremit absidi semiellitti-che. Sul pavimento della navata latomba di Pietro da Cortona. Sullalta-re maggiore una copia del quadrodi Raffaello S. Luca che dipinge laVergine eseguita da AntivedutoGrammatica. La chiesa fu completatanel 1669, anno dellamorte dellarti-sta cortonese.

    Ss. Luca e Martina, la facciata vista dal Foro Romano 38

    2It

    iner

    ario

    Carcere Mamertino, interno

  • Piazza Venezia:H - 30 - 40 - 44 - 46 - 60 - 62 - 63 - 64 -70 - 81 - 84 - 85 - 87 - 95 - 117 - 119 -130 - 160 - 170 - 175 - 271 - 492 - 571 -628 - 630 - 715 - 716 - 780 - 781 -810 -850 - 916

    Piazza del Colosseo:3 - 60 - 75 - 81 - 85 - 87 - 117 - 175 - 271- 571 - 673 - 810 - 850 - Metro B

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    Come arrivare a

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