1 fotografia filosofia arte
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
EVOLUZIONI, RIVOLUZIONI,CONTAMINAZIONI NEL SISTEMA
LINGUISTICO FOTOGRAFICO
Gaetano Interlandi
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
“L’invenzione della fotografia è un evento storico Tanto decisivo quanto l’invenzione della scrittura. Con la scrittura ha inizio la storia in senso stretto,
precisamente come lotta contro l’idolatria. Con la fotografia ha inizio la”poststoria”,
e precisamente come lotta contro la testolatria”.
(Vilém Flusser, “Per una filosofia della fotografia”,
B. Mondadori, Milano, 2006, pag.16 )
“Non colui che ignora l’alfabeto,bensì colui che ignora la fotografia,
sarà l’analfabeta del futuro”.
(Walter Benjamin, “Piccola storia della fotografia”in
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica,
Einaudi,2000, pag.77)
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:La frase di Benjamin, posta in epigrafe, mi ha fattoriflettere molto.
L’alfabeto costituisce le basi di ogni linguaggio, permette allepersone di comunicare, di esprimersi e consente latrasmissione transgenerazionale del sapere nei vari ambitidell’attività umana.
La fotografia apre una nuova era nella storia, quella chechiamiamo l’era della civiltà delle immagini che si èimposta sull’era precedente della civiltà della scrittura.
V. Flusser, nel saggio citato in epigrafe, ipotizza che nellastoria dell’umanità sono rintracciabili due cesure
fondamentali che hanno cambiato radicalmente la cultura:la prima è avvenuta all’incirca nel secondo millennio a.C. esi può riassumere sotto la voce “invenzione della scritturalineare”; la seconda, cui stiamo assistendo, si puòdenominare sotto la voce di “invenzione delle immagine
tecniche”.
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
Flusser ipotizza che la cultura e dunque l’esistenza umana siain procinto di subire una trasformazione strutturaleradicale.
Una buona conoscenza dell’alfabeto e della lingua è
fondamentale, ad es. nel caso di uno scrittore, per potercreare un racconto o un romanzo ed esprimere per mezzodella scrittura, con un personale stile narrativo, i propripensieri , sentimenti e la propria visione delle cose delmondo.
La conoscenza del linguaggio fotografico, allo stesso modo, èfondamentale per chi vive nella civiltà delle immagini, percomunicare, creare, esprimere, con uno stile personale,pensieri, fantasie, sentimenti,e dunque una propria visionedegli accadimenti della vita.
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
Il linguaggio fotografico, come gli altri linguaggiespressivi che vivono nella storia, è soggetto acambiamenti e trasformazioni;
il linguaggio fotografico,anzi, per il fatto di esserelegato strettamente al mezzo fotografico che è dinatura tecnologica, è soggetto a cambiamenti piùrapidi e ad esiti imprevedibili per le conseguenzeche può innescare a cascata sul tessuto sociale ed
economico. (Basti pensare all’impatto sociale delcambiamento dalla pellicola analogica al digitale).
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
Il sistema linguistico fotografico comprende:
il mezzo espressivo, cioè l’apparecchio fotografico,gli strumenti di sviluppo e di stampa per la
fotografia analogica. Il computer e i vari softwaredi elaborazione e di stampa per il digitale. Tuttiquesti strumenti sono di natura tecnologica;
il linguaggio fotografico, che è di naturaessenzialmente culturale e che interpreta,valuta ed
esprime giudizi sull’opera fotografica (semioticadella fotografia, usi sociali delle immagini,ecc.).
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
“ Dal punto di vista espressivo, l’evoluzione delmezzo fotografico è strettamente legata allatrasformazione tecnica che lo ha caratterizzato nel
corso degli anni. Linguaggio fotografico e tecnicasono le rotaie di un unico binario e per questoaffrontano il loro percorso l’uno accanto all’altra determinando forme espressive nuove capaci digenerare un modello di interpretazione della
realtà che va ben oltre la semplice registrazionedel reale”. (Valentina Cusano, “Fotografia e Arte.Evoluzione del linguaggio fotografico dalla nascitadella fotografia alla Digital Art, Clueb, Bologna,
2006, pag. 18)
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FOTOGRAFIA FILOSOFIA ARTE:
Da Niepce ad oggi si è assistito a cambiamenti etrasformazioni che hanno suscitato ogni volta reazioniprima di rigetto delle novità e poi gradualmente di
accettazione. L’evoluzione tecnologica è inarrestabile ed èalla base del progresso della società. Ogni nuovaevoluzione tecnologica comporta anche un’evoluzione nelleforme estetiche; anzicchè nascondere la testa sotto lasabbia e rimanere ancorati a vecchi modelli con ilmisconoscere le potenzialità insite nel progresso
tecnologico diventa sempre più opportuno assumere unatteggiamento di adeguamento consapevole alle nuovemodalità tecniche per nuovi risultati estetici. Il mondocambia velocemente e anche le nostre capacità percettive sidevono adeguare.
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La fotografia ha innescato quattro
grandi rivoluzioni:
La prima rivoluzione è stata l’invenzione della fotografia
che ha dato l’avvio a una nuova era, quella dell’immagine tecnica, innescando cambiamenti profondi in tutti i settori
dell’attività umana. Nella scoperta della fotografia si realizzalo spirito dell’illuminismo, del primato della ragione sullanatura.
La seconda rivoluzione ha riguardato la figura dell’artista e ilruolo dell’arte nella società. L’impressionismo, il cubismo, il
dadaismo,e gli altri movimenti successivi o contemporanei,danno l’avvio alla ricerca pittorica, non più subordinata allarappresentazione della realtà, ma orientata alla ricerca di nuoveforme espressive, sia dello stesso dispositivo pittorico, siadella soggettività dell’artista.
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La fotografia ha innescato quattro
grandi rivoluzioni:
La terza rivoluzione riguarda l’evoluzione tecnologica del mezzofotografico analogico(fotocamera, processi di sviluppo, stampa,elaborazioni in camera oscura).
La quarta rivoluzione riguarda la scoperta del digitale e, per la fotografia,il passaggio dall’analogico al digitale che ha determinato un cambiamento
radicale. “Nella storia dell’immagine, il passaggio dall’analogico al digitale instaura
una rottura che nel suo principio è equivalente all’arma atomica nella storiadegli armamenti o alla manipolazione genetica della biologia. Da viad’accesso all’immateriale, l’immagine informatizzata diventa essa stessaimmateriale, informazione quantificata, algoritmo, matrice di numeri
modificabile a volontà e all’infinito tramite operazione di calcolo. Alloraquel che coglie la vista non è più nient’altro che un modello logicomatematico, stabilizzato provvisoriamente”.
(R.Debray, “Vita e morte dell’immagine .Una storia dello sguardo inOccidente”, Il Castoro, Milano,1992,pag.231 )
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Scheda Fotografia
Quanti sforzi sono stati compiuti e quanto sudore è stato versato per anni e anni nel tentativo di dimostrare come,
nonostante il principio dell’impronta,
la fotografia sia un atto linguistico di ricostruzione del reale: attraverso l’inquadratura, l’obiettivo, la luce, il tempo,
la pellicola e chissà cos’altro ancora…….
Il digitale ha spazzato via tutti i problemi che in precedenza obbligavano a tortuosi percorsi di aggiramento
e ciò che prima doveva essere guadagnato col coltello in un durissimo corpo a corpo con lo statuto indicale
della fotografia analogica, ora pare potersi raggiungere senza alcuna fatica
grazie allo statuto iconico della fotografia digitale (Claudio Marra, “La falsa rivoluzione del digitale”
In “Forse in una fotografia Teorie e poetiche fino al digitale”, pag.68
Clueb editore, Bologna, 2002)
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Antenati della fotografia
1558 Giovanni Battista Della Porta scrive il “MagiaeNaturalis”, un celebre saggio in cui spiega e suggeriscel’utilità per il disegno della Comera Obscura.
Della camera Oscura già ne avevano parlato Aristotile (IV sec.
A.C.) ed era stata descritta dallo scienziato arabo Alhazen (X -XI Sec). Viene descritta anche da Bacone(XIII sec) eLeonardo da Vinci (XVI sec); Gerardo Cardano (1550)descrive la possibilità dell’inserimento di una lente convessanel foro della camera e Daniele Barbaro (1568) inserisce il
Diaframma per graduare la quantità di luce che entra nellacamera. Questo excursus dimostra quanto sia antico il sognodell’uomo di rappresentare e fissare un’immagine.
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1° Rivoluzione, nascita ed evoluzione della
tecnica fotografica
Dal contributo di due filoni di conoscenza e ricerca scientifica, l’otticameccanica e la chimica, nasce la fotografia.
1827 Niepce riesce a fissare un'immagine (“Veduta dalla finestra a” LeGrass”) in modo permanente su una lastra di peltro utilizzando una resinafotosensibile, il bitume di giudea. "L'invenzione della tecnica fotograficaera debitrice tanto della pratica dei points de vue realizzata con la
camera oscura, quanto dello sfruttamento di una resina fotosensibile,detta "Bitume di Giudea“, con la quale Niépce aveva ottenuto dellefotoincisioni e che permise finalmente la fissazione permanente su unasuperficie di un'immagine prima latente." ( F.Mazzurelli "Formatotessera", pag.11, Mondadori,2003)
1837 Louis Mandé Daguerre, portando avanti le sperimentazioni di
Nièpce, realizza la prima foto che chiamerà Dagherrotipo: si tratta di unanatura morta fotografata nel suo studio e impressionata su una lastra dirame argentato.
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1° Rivoluzione, nascita ed evoluzione della
tecnica fotografica
7 Gennaio 1839 nascita ufficiale della fotografia all’Accademia delleScienze di Parigi che attribuisce alle scoperte di Daguerre l’invenzionedella fotografia.
Il limite del Dagherrotipo è che non poteva essere riprodotto, in quantoil negativo impressionato dalla luce veniva distrutto.
25 Gennaio 1839 Fox Talbot presentava alla Royal Institution il suonuovo procedimento basato sulla tecnica del negativo- positivo chechiamerà Calotipo e che permetteva la riproduzione di molte copie.Famose le sue foto, “La porta aperta” e la “scala” pubblicate in “ThePencil of Nature”. Fox Talbot, su suggerimento dell’amico inventoreJ.F.W.Herschel, introduce i termini di fotografia e di negativo-positivo,che soppianteranno gli altri termini (eliografia, dagherrotipia,
disegno fotogenico) 1851 viene inventato il procedimento al Collodio umido che
soppianterà sia il dagherrotipo che il calotipo
1852 A.A.Martin inventa il Ferrotipo, primo procedimento di stampaistantaneo che verrà utilizzato per più di un secolo
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1° Rivoluzione, nascita ed evoluzione della
tecnica fotografica
1858 Andrè Adolphe Disdèri brevetta la Carte de Visite, un nuovoformato fotografico di piccole dimensioni, a un costo accessibile, checonsente di ottenere nella stessa seduta sin a 8 pose. La fotografia sidiffonde rapidamente e diventa un’industria.
1871 scoperta dei negativi alla gelatina o dell’emulsione asciutta, chesoppianterà definitivamente le tecniche precedenti e segna l’iniziodell’era moderna della fotografia.
1888 Viene messa in commercio la Kodak, prima fotocamera commerciale,apparecchio portatile, facile da usare, leggero ed economico, venduto giàcarico con 100 fotografie e dopo aver scattato le immagini il rullino con tuttol’apparecchio veniva spedito in fabbrica per lo sviluppo e la stampa.
1941 Viene introdotto il principio del negativo-positivo nella fotografia a colori
con la pellicola Kodacolor. 1947 Viene commercializzata la pellicola Ektacolor che permette al fotografo
di sviluppare da se stesso i negativi a colori.
1947 Viene presentata la Polaroid fotocamera istantanea.
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1° Rivoluzione, nascita ed evoluzione della
tecnica fotografica
1972 La Bell System USA annuncia per la prima volta l’uso di un sensore ottico CCD(Charge Coupled Device, dispositivo ad accoppiamento di carica) in una fotocamera.
Il CCD è un circuito integrato di silicio del tipo MOS (metallo-ossido-semiconduttore),costituito da un substrato di silicio(SiO2) su cui viene creata una matrice di elettrodimolto ravvicinati. L’espressione “accoppiamento di carica” si riferisce al sistemamediante il quale le cariche generate dal segnale (che possono essere i fotoelettroni creatida un’immagine che colpisce la matrice del CCD) vengono trasferite da un elettrodo al
successivo. Il trasferimento si ottiene aumentando il voltaggio nel secondo elettrodo eriducendolo nel primo. Alternando i livelli di tensione negli elettrodi è possibiletrasportare le cariche lungo una matrice composta da un enorme numero di elettrodi,praticamente senza alcuna perdita e con rumore minimo. Tre elettrodi formano un pixel le cui dimensioni sono tipicamente di 0,009mm (9 micron, 9millesimi di millimitro).
L’evoluzione del mercato digitale e della tecnologia digitale è in continua espansione e siprevedono in un futuro prossimo ulteriori miglioramenti soprattutto in riferimento almiglioramento del sensore CMOS (complementary metal oxide semiconductor) che
potrebbe sostituire sul mercato il sensore CCD.( “Dizionario della fotografia”, a cura di Robin Lenman, Einaudi,2008, pag. 235)
1990 Adobe Photoshop viene commercializzato per la prima volta un software perl’elaborazione di immagini digitali in ambiente Macintosh e nel 1993 in ambienteWindows.
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
1850 Fotografia artistica o Pittorialismo, è una corrente fotografica che sisviluppò nella seconda metà dell’ottocento. I rapprsentanti più importanti sono: O.G.Rejlander, H.P. Robinson, D.O.Hill, R.Adamson, G.Le Gray, J.M.Cameron
La fotografia pittorialista si colloca come fenomeno storico nel tardo ottocento. Iltermine descrive quel tipo di fotografia che si ispirava alle arti maggiori, la pittura,in opposizione alla fotografia con fini documentaristici e scientifici. Viene utilizzatala stampa con la gomma bicromata, il procedimento alla gelatina,, la manipolazionedi negativi e stampe, l’uso dello sfuocato.
J.M. Cameron valorizzò per prima lo sfuocato perché da al fotografo la libertà dirappresentare la sua visione soggettiva del reale e mette in secondo piano lanitidezza dell’immagine, che in questo senso, non è più una necessità primaria.
“ Cos’è il fuoco?e chi ha il diritto di dire qual è il fuoco giusto? “ si chiedeva LaCameron in una lettera del 1864, in riferimento alle accuse mosse alle sue fotoperché fuori fuoco.
“Fotografare significa trasformare”
(Heinrich Schwarz, “Arte e Fotografia”, Boringhieri,Torino, 1992,pag.3)
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
1869 H.P.Robinson pubblica“Pictorial Effect in Photograpy” dovevennero enunciati i principi del Pittorialismo.
1902 Photo-Secesion, Movimento di fotografi artisti fondato da A.Stieglitz, E.Steichen,C.White,e altri
1904 Straight Photografy o Fotografia diretta. Il critico d’arte SadakichiHartmann in una recensione alla mostra di Photo-Secession al CarnegieInstitute, scriveva “ io mi oppongo e sempre mi opporrò a fare uso delpennello, a imbrattare con le dita o scarabocchiare, scalfire e sgorbiare sulla
lastra, nonché al procedimento con la gomma bicromata e con la glicerina,se tali mezzi sono usati soltanto per creare effetti confusi eindistinti…Voglio che la fotografia pittorica sia riconosciuta come artebella..ma sono altrettanto convinto che lo si può raggiungere soltanto con lafotografia pura”.
“Fotografare significa trasformare”
(Heinrich Schwarz, “Arte e Fotografia”, Boringhieri,Torino, 1992,pag.3)
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
1905 Gallery 291, galleria fondata da Stieglitz a New Work, sede del movimento diphoto-Secesion, che ospitò oltre alle opere dei fotografi anche le opere deiprincipali artisti moderni: Cezanne, Matisse, Picasso, Brancusi, e altri
1903-1917 Camera Work, pubblicata da A.Stieglitz 1927 Equivalent di A.Stiegiltz
1920 circa Rayografie di Man Ray
1920 circa Shadografia di Cristian Shad
1932 Gruppo F64, costituito in California nel da E.Weston, A.Adams, P.Strand.
1956 Chimigramma di Perre Cordier
1960 Pop Art. Eleva le immagini fotografiche dei Mass Media a opere d’Arte 1971-1972 Verifiche di Ugo Mulas
Arte concettuale anni “70: sulla scia di Duchamp sostiene che il ruolo dell’artista non èprodurre oggetti bensì concetti visivi, realizzati con i materiali più idonei a prescinderedal loro valore.
“Fotografare significa trasformare”
(Heinrich Schwarz, “Arte e Fotografia”, Boringhieri,Torino, 1992,pag.3)
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
L’evoluzione delle tecniche fotografiche si rivelano gradualmente in grado dirappresentare qualunque tipo di immagine. Dopo la prima guerra mondiale CristianSchad, Moholy-Nagy e Man Ray, insiemi ad altri artisti, realizzano le prime immagini
fotografiche astratte sperimentando delle tecniche nuove, alcune denominate con il nomedi chi le aveva utilizzato per prima: Shadografie, rayografie, la solarizzazione, leesposizioni multiple, il cliché-verre, il fotomontaggio e il brulage. I movimenti artisticidel primo novecento (Surrealismo, costruttivismo e altri) accolsero queste nuovetecniche e riconobbero alle opere un valore artistico, contribuendo alla promozione ealla divulgazione della fotografia astratta,che ebbe un riconoscimento a livellointernazionale per la ricerca di nuove realtà e nuovi modi espressivi.
Negli anni “50 Otto Steiner, in Germania, fu promotore del gruppo “Fotoform” che
perseguiva l’esplorazione e la ricerca dell’immaginario astratto attraverso un tipo difotografia che definì “Subjektive fotografie”. Steinert influenzò un’intera generazione difotografi.
Gottfried Jager , fotografo e storico dell’arte, conia il termine di “Fotografia generativa” per indicare la nuova corrente artistica in cui rientravano il luminogramma di KilianBreier e il chimigramma (tecnica ibrida tra pittura e fotografia per creare immaginiastratte) di Pierre Cordier.
“Fotografare significa trasformare”
(Heinrich Schwarz, “Arte e Fotografia”, Boringhieri,Torino, 1992,pag.3)
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
In Italia è Luigi Veronesi ad iniziare dal 1937 a produrre opere fotografiche astratteutilizzando varie tecniche. Lo seguono Franco Grignani, Nino Migliori, Paolo Monti,
Mario Giacomelli, Ugo Mulas, Franco Fontana,Olivo Barbieri, Paolo Gioli,Roberto
Masotti, Silvio Wolf. Il rapporto tra Fotografia ed Arte. La tecnica fotografica è stata un’evoluzione della
camera ottica (chiamata anche camera oscura) che veniva utilizzata dagli artisti per ildisegno e dunque venne subito considerata come un mezzo al servizio del disegno chesostituiva l’immagine manuale con una più precisa, più economica e meccanica,l’immagine fotografica, che aveva una finalità pratica. La caratteristica della fotografiadi dare una rappresentazione della realtà più fedele rispetto al disegno e alla pitturavenne considerata come fattore meccanico che ostacolava il manifestarsi della
soggettività e creatività che invece è carattere fondante di ogni opera d’arte. L’affinità dell’immagine fotografica con la pittura comportò subito una rivalità
ambigua tra i due mezzi espressivi. E’ noto il giudizio espresso nel 1859 da Baudelairesulla fotografia e il dibattito che ha attraversato tutto l’800 e parte del “900 trasostenitori e detrattori della connotazione artistica della fotografia tanto da definire illoro rapporto con l’espressione infelice “un combattimento per l’immagine”. ( DanielaPalazzoli, Combattimento per un’immagine,Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna,1973)
“Fotografare significa trasformare”
(Heinrich Schwarz, “Arte e Fotografia”, Boringhieri,Torino, 1992,pag.3)
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
Non venne colta allora l’evidenza che la fotografia, sindalla sua nascita, presentava notevoli differenze
iconografiche rispetto alla pittura accademica del tempoancora legata a una produzione classica e di caratterestorico, come si evince osservando le fotografie dei primidecenni di W.H.Fox Talbot, M.B.Brady, R.Fenton,R.Adamson e D.O. Hill, Nadar, J.M.Cameron,
L.Carol,H.Le Secq, F. Beato, T.O’Sullivan, E.Muybridge,E.Atget, G.Duchenne de Boulogne. (Angela Madesani,“Soria della fotografia”,B. Mondadori,Milano,2005)
“Fotografare significa trasformare”
(Heinrich Schwarz, “Arte e Fotografia”, Boringhieri,Torino, 1992,pag.3)
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Ricerca e sperimentazione con la fotografia digitale
(Digital Art, Net Art, New Media Art)
Quella che, con un ossimoro, viene chiamata “fotografia digitale”
è, in realtà una cosa ben diversa dalla fotografiae con questa non ha più nulla a che fare
(Mario Costa “Della fotografia senza soggetto.
Per una teoria dell’oggetto estetico tecnologico”
Costa e Nolan, 2008,Milano, pag 101)
L’irruzione del digitale in fotografia ne ha cambiato la natura.Diversamente dalle evoluzioni precedenti, le differenze tra fotografiachimica ed elettronica non sono più di grado, ma c’è una cesura piùprofonda.
Costa sintetizza in tre punti questa cesura:
1. “ la perdita radicale del referente e la sua dissoluzione nella memoria dimacchina: l’illusione analogica è eliminata del tutto, il rimando a unarealtà qualunque si fa non essenziale, il Ca-a-ètè di Barthes viene menoper sempre; il referente numerizzato è un referente composto comunqueper sintesi e per esso valgono tutte le caratteristiche di irrealtà proprie delleimmagini sintetiche;
2. La vocazione formale e superficiale (una forma su una superficie): lecaratteristiche metamorfosanti del referente digitalizzato svelano lavocazione all’autocostituzione dell’immagine che si organizza secondo una
logica a essa interna e immanente;
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DIGITAL ART
Con la comparsa del digitale la grafica subisce un impulso allo sviluppo di
nuovi software che letteralmente rivoluzionano lo statuto della grafica
tradizionale.
Nuovi artisti sperimentano linguaggi e tecniche multimediali mescolando
linguaggi fino ad allora settoriali nelle singole discipline: fotografia, scrittura,
grafica, musica animazione . Oggi sta cambiando la grammatica del linguaggio
fotografico perchè cambiano gli strumenti e cambia anche il canale di diffusione
del messaggio che non è più solo la rivista, il giornale ma è anche il Web, la rete
multimediale di internet e dei siti ricchi di risorse e non solo visive.
E’ormai inevitabile convergere sul multimediale dove testo, foto e video si
fondono in un solo strumento narrativo, per di più concepito da una sola
persona e non da tre, come accadeva una volta (giornalista, fotografo,
cameraman).
La mutazione nel linguaggio sta gradualmente contagiando i giovani che si
affacciano al mondo dell’immagine e sta portando a nuove soluzioni,a nuove
idee e a nuove creazioni.
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DIGITAL ART Oggi sta cambiando la grammatica del linguaggio fotografico perchè
cambiano gli strumenti e cambia anche il canale di diffusione del messaggio
che non è più solo la rivista, il giornale ma è anche il Web, la rete
multimediale di internet e dei siti ricchi di risorse e non solo visive. E’ormai
inevitabile convergere sul multimediale dove testo, foto e video si fondono
in un solo strumento narrativo, per di più concepito da una sola persona e
non da tre, come accadeva una volta (giornalista, fotografo, cameraman).
La mutazione nel linguaggio sta gradualmente contagiando i giovani che si
affacciano al mondo dell’immagine e sta portando a nuove soluzioni,a
nuove idee e a nuove creazioni.
La figura emergente di professionista o artista nel campo dell’immagine
deve sapere dominare tutti gli strumenti multimediali. Le nuove tecniche offrono nuove possibilità espressive e danno vita ad
immagini multimediali che integrano fotografie, tecnosculture, video-
animazioni per mezzo di sistemi vettoriali e tridimensionali. Il
pensiero/progetto è di tipo concettuale e permette ai singoli artisti di
esprimere contenuti filosofici e semiotici.
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DIGITAL ART Artisti come Matteo Basilè, Cristina Chiappini, Mario Canali, Fabrizio
Plessi ed altri ancora hanno creato il concetto di “Sublime Tecnologico”,
che è strettamente collegato ai nuovi linguaggi multimediali, superando le
tradizionali categorie artistiche. L’Arte Digitale mostra lo stato
antropologico dell’uomo post-contemporaneo, smaterializzandolo nelle
composizioni virtuali che a un tempo negano la presenza della realtà del
soggetto mentre lo immettono in una dimensione creativa di altri mondi e
altre realtà. La molteplicità dei canali coinvolti nelle opere multimediali
(canale visivo, uditivo, sonoro, testuale, fotografico, cinestesico)
immergono in una realtà sincrona e sinestesica, che poi è la realtà
quotidiana di ognuno di noi che riceve e produce stimoli per mezzo di tutti i
canali sensoriali che permettono di conoscere ed esplorare il mondo esterno
a noi. L’Arte Digitale per la sua complessità richiede grande impegno, energia e
sensibilità sia verso le forme che verso i contenuti.
Alcuni musei importanti a livello mondiale quali il Guggenheim e il
Whitney museum, hanno allestito al loro interno sezioni dedicate all’Arte
Digitale.
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Ricerca e Sperimentazione
con la fotografia analogica
Non venne colta allora l’evidenza che la fotografia, sindalla sua nascita, presentava notevoli differenze
iconografiche rispetto alla pittura accademica del tempoancora legata a una produzione classica e di caratterestorico, come si evince osservando le fotografie dei primidecenni di W.H.Fox Talbot, M.B.Brady, R.Fenton,R.Adamson e D.O. Hill, Nadar, J.M.Cameron,
L.Carol,H.Le Secq, F. Beato, T.O’Sullivan, E.Muybridge,E.Atget, G.Duchenne de Boulogne. (Angela Madesani,“Soria della fotografia”,B. Mondadori,Milano,2005)
“Fotografare significa trasformare”
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Scheda Arte
"In nessun periodo storico le arti hanno subito così tante e tali
trasformazioni come nei primi quarant'anni del xx secolo. Questaradicale trasformazione ha coinvolto tutte le discipline, a ogni livello:dalle tecniche allo stile, dai materiali ai contenuti……................. E'possibile individuare alcuni punti comuni, che caratterizzano l'artedella prima parte del secolo. Innanzitutto vengono abbattute le rigidedifferenze e le gerarchie tra le singole discipline.......I futuristi,i cubistie ancor più i dadaisti ne sono i maggiori: essi mischiano le tecniche, siservono del collage, degli inserimenti di fotografie, ritagli di giornali emateriali vari e diversi, naturali o artificiali, umili o nobili, anche inrilievo, tanto da creare delle opere d'arte a metà strada tra la pittura ela scultura. (La Storia dell’Arte, introduzione, Vol.17, MondadoriElecta, Milano,2006, pag.19)
“ La fotografia sta alla pittura
come l’automobile sta al cavallo”
(Man Ray,”Tutti gli scritti”,
Feltrinelli, Milano, 1981) La Rivoluzione Dadaista
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Scheda Arte
L’avvio lo da l’impressionismo, Monet e Manet, la pittura viene liberata
dall’ossessione per la oggettività, di rappresentazione del reale. Liberandosi dalvincolo dell’oggetto il colore è ora sotto il vincolo della percezione,che è sempremutevole, e gradualmente si libererà dalla necessità della rappresentazioneoggettiva, assumendo il ruolo della soggettività con sempre più pregnanza. Ilprocesso di autonomizzazzione del dispositivo della pittura e di una riflessione ericerca sul suo senso è avviato e il percorso terminerà con l’astrazione pura eassoluta.
Ancora più significativa, soprattutto per i suoi effetti dirompenti ed eversivi, èl'invenzione da parte di Marcel Duchamp, del ready- made: l’artista non eseguepersonalmente l’opera d’arte, ma usa oggetti già fatti, che non vanno più consideratiin base al fine per sono stati inizialmente costruiti, ma hanno una nuova funzione esignificati diversi…..L’artista non viene più considerato per la sua abilitàmanuale…..ma per le sue doti creative, per la sua abilità nell’inventare etrasmettere con le sue opere concetti ed emozioni universali.
“ La fotografia sta alla pittura
come l’automobile sta al cavallo”
(Man Ray,”Tutti gli scritti”,
Feltrinelli, Milano, 1981) La Rivoluzione Dadaista
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Scheda Arte
“Riproduzione del reale tale e quale e meccanicità produttiva” non
vengono più considerate, dal 1913 in poi (data in cui Duchamp elabora ilprimo ready-made), criteri discriminanti per il riconoscimentodell’artisticità, anzi nel sistema Duchampiano tali criteri assumono unsignificato qualificante l’artisticità.
Duchamp valorizza il valore estetico rispetto al valore d’uso e cambia ilcontesto di relazioni per rafforzare il valore estetico.
La pittura aveva reagito all’invenzione della fotografia individuando un suospazio di sopravvivenza e aprendo nuove strade al dispositivo interno dellapittura.
Ma anche in fotografia avviene un processo simile.
“ La fotografia sta alla pittura
come l’automobile sta al cavallo”
(Man Ray,”Tutti gli scritti”,
Feltrinelli, Milano, 1981) La Rivoluzione Dadaista
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Scheda Filosofia-Semiotica
I recenti studi di semiotica fotografica hanno evidenziato i limiti dell'analisifatta da R.Barthes, da C.S. Peirce e da A.J. Greimas.
La storica dell’arte americana, Rosalinda Krauss, (nel suo libro “Teoria estoria della fotografia”, B. Mondadori, Milano, 1996, pag.2) muove unacritica a Barthes e a Benjamin affermando che i loro testi (La CameraChiara, Einaudi, 1980, e “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità
tecnica”, Einaudi,1966) non possono essere considerati saggi sullafotografia quanto piuttosto opere in cui la fotografia è un pretesto perparlare di altro. Allo stesso modo il semiologo G. Marrone afferma cheBarthes , in La Camera chiara va alla ricerca di un al di là dell’immagine eche l’immagine fotografica gli è utile per parlare di se e della morte “.L’oggetto principale della ricerca di La Camera chiara è mutato: non è piùla fotografia, come apparentemente continua a sembrare, ma qualcosa chesolo attraverso la fotografia è possibile discutere: in modo quasiheideggeriano la morte” ( “ Il Sistema Barthes”, Bompiani, 1994,pag.210). Barthes ontologizza la fotografia.
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Scheda Filosofia-Semiotica
In direzione diversa si muovono altri autori, Bourdieu, Floch e Schaeffer,“quella di non lavorare sul mero rappresentato, né sul segno, ma al di sottoe al di sopra di esso: da una parte la lettura plastica (Floch) e dall’altra, iltesto fotografico deve essere inteso come costruito dai generi, dalle pratichee dagli statuti. In questa direzione….vanno Floch(1986) e Schaeffer (1987),i quali tentano di trovare una dei differenti funzionamenti dell’immagine
partendo dai diversi statuti e pratiche fruitive della fotografia, piuttosto chedalla molteplicità del rappresentato.”
(Maria Giulia Dondero , Geografia della ricerca semiotica sullafotografia, in “Semiotica della fotografia”,Guaraldi editore,Rimini,2008, pag.2)
Floch teorizza una concezione unica della fotografia e un suo specifico
riferito alle diverse estetiche testuali e alle diverse pratiche fruitive. Quadrato semiotico di Floch: costruisce quattro concezioni possibili
della fotografia a partire dalla categoria semantica dell’opposizione traValori d’Uso e Valori di base o Utopici.
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Scheda Filosofia-Semiotica
“Storiografi” “Artisti”Fotografia-testimonianza Fotografia - Opera
Mezzo (Valori d’uso) vs Fine (Valori di base)
Valori Pratici Valori Utopici
Valori Critici Valori Ludici
Fotografia-tecnica Fotografia-divertimento
“Bricoleur” “Amatori”
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Scheda Filosofia-Semiotica
La diversità delle concezioni della fotografia non èriducibile all’opposizione Valori d’uso-Valori di base. Se siconsidera la fotografia come un linguaggio che si riferiscealla realtà emerge un’altra grande opposizione a secondadella funzione interpretativa o costruttiva che si assegna al
linguaggio. Se si considera tale opposizione una categoriasemantica, allora è possibile proiettarla su un quadratosemiotico e si può così arrivare a ipotizzare una secondaipotesi di topografia delle teorie e delle estetichefotografiche.
Le quattro estetiche fotografiche di Floch riferite allapertinentizzazione funzionale della fotografia chedescrivono differenti costruzioni testuali di lettura nelrapporto tra linguaggio e realtà:
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Scheda Filosofia-Semiotica
Fotografia Referenziale Fotografia Mitica
Funzione interpretativa vs Funzione costruttiva
Funzione costruttiva negata Funzione interpretativa negata
Fotografia Sostanziale Fotografia Obliqua
Utilizzando questa griglia semiotica di lettura Floch propone unadescrizione di 5 opere fotografiche: Fox-Terrier sul pont des Arts (1953) diR.Doisneau, L’arena di Valencia (1933) di H.Cartier Bresson, Il Ponte diterza classe (1907) di A. Stieglitz
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La fotografia secondo il filosofo Vilém
Flusser Flusser nel suo testo “Per una filosofia della fotografia” sottopone
definisce quattro concetti la cui conoscenza è fondamentale per orientarsi
nei vari settori conoscitivi dell’uomo, tra cui anche quello della fotografia:
Immagine
Apparecchio
Programma
Informazione
Avanza l’ipotesi secondo la quale gli uomini della civiltà dell’immagine
stanno cominciando a pensare in base a categorie fotografiche e che le
strutture fondamentali dell’esistenza si trasformano. Ciò perché l’uomo
d’oggi, postindustriale, dall’alienazione delle macchine è passato alla
civiltà dell’immagine e il rischio non è più l’alienazione ma il
condizionamento e la perdita della libertà conseguente alla idolatria
pervasiva che caratterizza l’odierna civiltà.
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La fotografia secondo il filosofo
Vilém Flusser L’automazione e la programmazione degli automatismi col rendere la vita
più facile rischiano di togliere all’uomo la libertà e di alienarlo
nell’elettronica che sta occupando sempre più gli spazi della vita. Il
progresso delle conoscenze scientifiche e della tecnica da significato
positivo e di liberazione che può avere rischia di trasformarsi in perdita di
libertà.
“ Possiamo osservare ovunque che apparecchi di ogni genere stanno per
programmare la nostra vita secondo un’ostinata automazione; che gli
uomini scaricano il lavoro sulle macchine automatiche e che la maggior
parte della società comincia ad occuparsi di giocare con simboli vuoti nel
“settore terziario”; che l’interesse esistenziale si sposta dal mondo dellecose all’universo dei simboli e che i valori si trasferiscono dalle cose alle
informazioni. Che i nostri pensieri, sentimenti, desideri e azioni si
robotizzano; che “vivere” Significa alimentare apparecchi ed esserne
alimentati.
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La fotografia secondo il filosofo
Vilém Flusser Insomma che tutto diventa assurdo. Dove si trova la libertà umana? E poi
scopriamo che vi sono uomini che forse sanno rispondere a tale domanda: i
fotografi,
nel senso che il presente studio ha conferito a questo termine. Su piccola
scala essi sono già ora uomini del futuro, un futuro dominato dagli
apparecchi. I loro gesti sono programmati dall’apparecchio fotografico, essi
giocano con i simboli, sono impiegati nel “settore terziario”, s’interessano
alle informazioni, creano cose prive di valore. E ciò nonostante ritengono
che la loro attività sia tutt’altro che assurda e credono di agire liberamente.
Il compito della filosofia della fotografia è interrogare i fotografi sulla
libertà,esaminarne la pratica alla ricerca della libertà”.
Flusser si riferisce ai fotografi sperimentali perché essi sanno perfettamente
che “immagine”,”apparecchio”, “programma” e informazione sono i
problemi fondamentali con i quali confrontarsi e riescono a:
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La fotografia secondo il filosofo
Vilém Flusser raggirare l’ostinazione dell’apparecchio;
introdurre clandestinamente nel suo programma intenzioni umane che
non vi erano previste;
costringere l’apparecchio a generare qualcosa di imprevisto, di
improbabile, di informativo;
disprezzare l’apparecchio e quanto da esso generato e distogliere in
generale l’interesse dalla cosa, per concentrarlo sull’informazione;
La libertà è la strategia per sottomettere caso e necessità all’intenzione
umana. Libertà significa giocare contro l’apparecchio e il suo programma
per ottenere immagini non programmate.
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La fotografia secondo il filosofo
Vilém Flusser La filosofia della fotografia per Flusser è necessaria per i seguenti motivi:
per portare alla coscienza la pratica fotografica;
la pratica fotografica così concepita appare un modello di libertà nel
contesto gemerale postindustriale; la pratica fotografica mostra come sia possibile aprire spazi di libertà
in apparecchi programmati e programmanti, dove per definizione non
c’è libertà ma condizionamento.
La filosofia della fotografia permette di riflettere sulla possibilità dellalibertà e del senso della vita di fronte alla contingenza della morte.
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LA NEUROESTETICA
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Conclusioni Ho fatto un viaggio lungo e affascinante attraversando 180 anni di
storia della fotografia. Molte cose sono cambiate dal 1839 ad oggi emolte cose ancora cambieranno a una velocità esponenziale con il
digitale, un giovane neanche ventenne.
Rivoluzioni ed evoluzioni si sono avvicendate. In tutto ciò la tecnologia
l’ha fatta da padrone aumentando il potere e il controllo della
razionalità umana sulla natura. La percezione estetica si è trasformatacon le trasformazioni delle tecnologie. Si sono evoluti , assieme alle
tecniche, anche i linguaggi e le analisi semiotiche e filosofiche sulla
fotografia. Assistiamo oggi alla convergenza e contaminazione tra
discipline e tecniche con lo sviluppo del multimediale e di nuovi
software sempre più potenti che danno possibilità espressive maggiorialla creatività dell’uomo. Un atteggiamento mentale di elasticità,
curiosità e apertura verso le nuove realtà è più che mai necessario
oggi, se si vuole crescere e non rimanere intrappolati nella illusione di
ripetizione di retoriche visive stantie.
Ugo M las "La Fotografia"
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Ugo Mulas, "La Fotografia",
2007, Einaudi,Torino, pag.9 Mi piace concludere con una riflessione di Mulas
“Così a un certo punto, ho cominciato delle operazioni sganciate dagli
altri, sganciate dalla mia volontà di essere testimoni e di raccogliere
l'esperienza altrui, per vedere che cos'è questo sentirsi soli di fronte al
fare, che cos'è non cercare più dei puntelli, non cercare più negli altri
la verità, ma trovarla soltanto in se stessi, e capire che cos'è questomestiere, analizzarne le singole operazioni, smontarlo come si fa con
una macchina, per conoscerla.
Ho dedicato a Niepce questo primo lavoro, perchè la prima cosa con la
quale mi sono trovato a fare i conti è stata proprio la pellicola, la
superficie sensibile, l'elemento cardine chiave di tutto il mio mestiere,che è poi il nucleo intorno al quale ha preso corpo l'invenzione di
Niepce. E' una verifica che è prima di tutto un omaggio, un gesto di
gratitudine, un dare a Niepce quello che è di Niepce. Per una volta il
mezzo, la superficie sensibile, diventa protagonista; non rappresenta
altro che se stesso”.