1 la teoria dello sviluppo socio-cognitivo di vygotskij prof. caterina fiorilli

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Page 1: 1 La teoria dello sviluppo socio-cognitivo di Vygotskij Prof. Caterina Fiorilli

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La teoria dello sviluppo La teoria dello sviluppo socio-cognitivo di Vygotskijsocio-cognitivo di Vygotskij

Prof. Caterina Fiorilli

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

• Nato in Russia lo stesso anno di Piaget

• I suoi interessi iniziali sono rivolti alla letteratura, ma ben presto si interessa alla psicologia

• Scuola storico –culturale• Temi importanti:

– Coscienza– Maturazione e apprendimento– Linguaggio e pensiero

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

• Rivoluzione bolscevica del 1917

Nato nel 1896 in una piccola città

della Bielorussia, studia all’Università

di Mosca, insegna a Gomel e quindi

nel 1924 si trasferisce a Mosca

All’Istituto di Psicologia di Mosca

si forma nel 1924 un nuovo gruppo

di psicologi con un orientamento

marxista

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

Pavlov

Bekterev

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

I processi psichici umani sono caratterizzati:

dalla mediazione degli strumenti (mediatori simbolici), una proprietà assente negli animali

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

Gli strumenti:

mediano la relazione tra l’uomo e il mondo esterno

amplificano la mente umana

sono forniti dal contesto storico e sociale in cui vive un individuo

non vi è azione che nonsia fondata sull’uso di strumenti

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

Gli strumenti sono esterni e interni all’individuo

Esterni (materiali):

ieri la tavoletta e lo stilo per scrivere, poi il libro, il computer…

Interni (concettuali):

la lingua, non solo come strumento di comunicazione interpersonale, ma come sistema di organizzazione del pensiero

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Lëv Semenovich Vygotskij (1896-1934)

Coscienza:

consapevolezza della propria origine storico-sociale

consapevolezza del patrimonio culturale dentro cui si vive

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Il linguaggio e PensieroE’ lo strumento più importante per trasmettere la cultura.Consente ai bambini di regolare la propria attività.Si acquisisce nelle interazioni sociali e poi viene internalizzato

PIAGETPIAGET

Il linguaggio dipende dal pensiero, è un sottosistema all’interno di una più generale capacità cognitiva, quella simbolica.

Prima egocentrico (monologhi, monologhi collettivi), poi socializzato con la reversibilità operatoria

VYGOTSKIJVYGOTSKIJ

Linguaggio e pensiero hanno origini diverse, ma poi si integrano ed influenzano reciprocamente.

Prima interpsichico, poi intrapsichico:

-linguaggio sociale e comunicativo

-Linguaggio: come “pensare ad alta voce

-linguaggio interiore

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Funzione degli strmenti

• Pensa a degli strumenti (interni ed esterni) che trovi e usi nella tua cultura di appartenenza:• Come la condizionano?• Quali aspetti cognitivi e socio-relazionali

sono influenzati da questi strumenti?

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Legge dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori

• Vygotskij presenta la teoria concentrandosi soprattutto sul livello interindividuale.

• Le capacità superiori compaiono prima nell’interazione con gli altri e poi vengono interiorizzate e compaiono a livello intraindividuale.

• Le interazioni sociali formano il contesto primario nel quale il bambino viene avviato alle modalità di pensiero più mature presenti in ogni società

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Zona di sviluppo prossimo

• L’apprendimento può, grazie ad una dotazione culturale, far anticipare la maturazione

• Esiste l’effetto della ereditarietà, ma la strumentazione cognitiva adeguata può far abbattere o ridurre il limite connaturato

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Zona di sviluppo prossimo

• E’ il concetto unificatore di tutta la sua teoria, supportato da pochi dati empirici (studi successivi)

• La differenza tra ciò che il bambino sa fare da solo e ciò che sa fare insieme ad un altro

• Definisce i limiti cognitivi entro cui l’insegnamento può considerarsi efficace

• Stimola una valutazione dinamicadinamica dell’intelligenza

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Zona di sviluppo prossimo

Solo Insieme Solo Insieme

BAMBINO A BAMBINO B

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Zone di sviluppo

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Zona di sviluppo prossimale

Come la misureresti?

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http://www.youtube.com/watch?v=idrwTS4EG-U

Zona di sviluppo prossimo

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Progresso attraverso la zona di sviluppo prossimo

• Avviene in tre fasi:1. La prestazione è controllata

dall’adulto/esperto2. La prestazione è controllata dal bambino3. La prestazione è automatizzata

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Legge dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori

INTERMENTALE

ETEROREGOLAZIONE

INTRAMENTALE

AUTOREGOLAZIONE

BAMBINO = APPRENDISTA

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La partecipazione guidata: Barbara Rogoff

• Definisce ciò che accade nella zona di sviluppo prossimo

• Procedura grazie alla quale gli adulti aiutano i bambini ad acquisire varie conoscenze mediante la collaborazione in situazioni di problem-solving e in una vasta gamma di interazioni casuali e informali

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Madre – bambino nella composizione di un puzzle

(Wertsch, 1979)• Luca [4 anni]: “Non ci va” [provando a mettere una tessera di forma sbagliata nella parte inferiore del puzzle]• Madre: “Quale pezzo potrebbe andare lì?” [Indicando la parte inferiore del puzzle]• L: “Le sue scarpe” [Cerca un pezzo che assomigli alle scarpe del clown, maprova con quello sbagliato]• M: “Be’, quale pezzo ha questa forma?” [indicando sempre il punto del puzzledove manca la tessera]• L: “Quello marrone” [Prova col pezzo marrone e va bene, quindi prova con unaltro pezzo e guarda la madre]• M: “Perche’ non provi a girarlo un poco?”• L: “Ecco! Fatto!” [Mette una serie di pezzi al posto giusto. La madre lo guarda]

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Madre – bambino nella composizione di un puzzle

(Wertsch, 1979)• Luca [4 anni]: “Non ci va” [provando a mettere una tessera di forma sbagliata nella parte inferiore del puzzle]• Madre: “Quale pezzo potrebbe andare lì?” [Indicando la parte inferiore del puzzle]• L: “Le sue scarpe” [Cerca un pezzo che assomigli alle scarpe del clown, maprova con quello sbagliato]• M: “Be’, quale pezzo ha questa forma?” [indicando sempre il punto del puzzledove manca la tessera]• L: “Quello marrone” [Prova col pezzo marrone e va bene, quindi prova con unaltro pezzo e guarda la madre]• M: “Perche’ non provi a girarlo un poco?”• L: “Ecco! Fatto!” [Mette una serie di pezzi al posto giusto. La madre lo guarda]

La madre mantiene il compito nella zona di sviluppo prossimo,facendo domande, dando suggerimenti, suggerendo strategie.

In questo modo il bambino trasforma il linguaggio di questidialoghi come parte del suo linguaggio interno, utilizzandolo

per organizzare il suo stesso modo di pensare e di comportarsi.

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Scaffolding

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Lo scaffolding: Wood e Bruner

• È il processo grazie al quale gli adulti offrono aiuto a un bambino nell’attività e adattano sia il tipo sia la qualità d’aiuto al livello del bambino.

• L’ impalcaturaimpalcatura fornita dall’adulto serve a compensare il dislivello tra le abilità richieste dal compito e le ancora limitate capacità del bambino, e gli permette di realizzare completamente il compito e di progredire ad un livello più avanzato

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• Il tutor crea un ponte tra conoscenze e abilità possedute dall’apprendista e richieste del compito

• Il tutor fornisce aiuto e sostegno nel contesto dell’attività dell’apprendista, potenziando la capacità di quest’ultimo di risolvere il problema

• Le azioni del tutor garantiscono il ruolo attivo dell’apprendista nella soluzione del problema, contribuendo al raggiungimento di un esito positivo

• Un’efficace assistenza comprende il trasferimento di responsabilità dal tutor all’apprendista

Il tutoring efficace (Rogoff, 1990)

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Esercizio di Simulazione

Agire attraverso lo scaffolding non è una proprietà relativa solo all’interazione adulto-bambino.

In quali altre situazioni essa è presente?

Pensa a delle situazioni e costruisci dei setting di simulazione in cui si possono osservare diverse modalità di interazione (con e senza scaffolding)

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Punti deboli della teoria di Vygotskij

• Vari punti della teoria sono rimasti vaghi e indefiniti

• Trascurato il contributo del singolo bambino

• Trascurata la questione dell’età

• Trascurati gli aspetti emotivi