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10.00. Santa Caterina da Siena. A Francesco di Pipino,. sarto, da Firenze,. e a monna Agnesa,. sua donna. Lettera 265. Con desiderio di vedervi spogliati di voi medesimi, e vestiti di Cristo crocifisso. Al nome. d i Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce. - PowerPoint PPT Presentation

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10.00

Santa Caterina da Siena

Lettera 265A Francesco di Pipino, sarto, da Firenze, e a monna Agnesa, sua donnaCon desiderio di vedervi spogliati di voi medesimi, e vestiti di Cristo crocifisso.

Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce

Carissimi figliuoli in Cristo dolce Ges.

Io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo;

con desiderio di vedervi spogliati di voi medesimi, e vestiti di Cristo crocifisso, morti ad ogni propria volont, e ogni parere e piacere umano; e solo viva in voi la sua dolce verit. Perch in altro modo non vedo che poteste perseverare nella virt: e non perseverando, non ricevereste la corona della beatitudine; e cos avreste perduto il frutto delle vostre fatiche.

Voglio dunque, figliuoli miei dolci, che in tutto vi studiate d'uccidere questa perversa volont sensitiva, la quale sempre vuole ribellare a Dio. E il modo da ucciderla questo:

di salir sopra la sedia della coscienza vostra, e tenervi ragione,

e non lasciare passare un minimo pensiero fuori di Dio,

che non sia corretto con grande rimprovero. Faccia l'uomo due parti di s;

cio la sensualit e la ragione: e questa ragione tragga fuori il coltello di due tagli, cio odio del vizio, e amore della virt;

e con esso tenga la sensualit per serva, dibarbicando e divellendo ogni vizio e movimento di vizio dall'anima sua. E mai non dia a questa serva cosa che gli domandi;

ma coll'amore delle virt conculcarla sotto i piedi dell'affetto. Se ella vuole dormire, e tu con la vigilia e coll'umile orazione; Se vuole mangiare, e tu digiuna; Se si leva a concupiscenza, e tu colla disciplina; Se vuole starsi in negligenza, e tu coll'esercizio santo; Se s'avviluppa, per sua fragilit o per illusione del dimonio, in vani e disonesti pensieri, E tu ti leva col rimprovero, vituperandola,

e colla memoria della morte la impaurisci, E con santi pensiericacciare i disonesti:e cos in ogni cosa far forza a voi medesimi.Ma ogni cosa con discrezione; cio della vita corporale, pigliando la necessit della natura, acci che il corpo, come strumento, possa aiutare all'anima, ed esercitarsi per Dio.

Per questo modo, con molta forza e violenza che farete a questa perversa legge della carne vostra e della volont propria, avrete vittoria di tutti i vizi, e acquisterete in voi tutte le virt. Ma questo non vedo che poteste fare mentre foste vestiti di voi; e per vi dissi che io desideravo di vedervene spogliati, e vestiti di Cristo crocifisso.

E cos vi prego strettissimamente che vi ingegniate di fare, acci che voi siate la gloria mia.

Fate, che io vi veda due specchi di virt nel cospetto di Dio. E levatevi oggimai da tanta negligenza e ignoranza quanto io sento in voi; e non mi date materia di pianto, ma d'allegrezza.

Spero nella bont di Dio, che ancora mi dar consolazione di voi.

Non dico pi. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Ges dolceGes amore

Alexander KiskachiAlbinoni, track 12000Classical458784.0