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Organo ufficiale
AssociazionePrOsegugiOL. Zacchetti
settembre 2015
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tradizione, cultura e selezione del cane da seguita
Anno XXXIV Società Italiana Pro Segugio “L. Zacchetti” - Sped. in abb. post. 45% - Art.2 comma 20b Legge 662/96 Filiale Bologna
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Import-Export lepri e fagiani di cattura
La Selva Società Agricola Via Canale Bastione 26 44025 Massa Fiscaglia (Fe) Tel. 0533 53936 - Fax 0533 539923 www.aziendalaselva.it [email protected] Codice identificativo Ministero Politiche Agricole 340001
Allevamento di fagiani americani e fagiani mongolia
LEPRI DI CATTURA
ESTERE E NAZIONALI
ALLEVAMENTO DI FAGIANI MANCHURIA E AMERICANI
La Selva Società AgricolaVia Canale Bastione 26 • Via Canale Fornaro 1 • Località Massa Fiscaglia • 44025 Fiscaglia (Fe)
Tel. 0533 53736 • Fax 0533 539923 • Cell. 339 8597074www.aziendalaselva.it • [email protected] identificativo • Ministero Politiche Agricole 340001
La nostra orga-nizzazione, pre-sente in tutti i paesi autorizzati all’export delle lepri vive, assi-cura in primis la sanità degli ani-mali, la stabula-zione e la spedi-zione. Possibilità di visionare sui luoghi la cattura degli animali e le successive fasi fino all’arrivo nei nostri depositi in Italia. Disponibi-lità mesi: dicem-bre, gennaio, febbraio, aprile e maggio.
L’allevamento del Fa-giano è di tipo a “ci-clo chiuso”. Gli animali vengono fatti cresce-re in voliere di circa 6 metri di altezza al cui interno la vegetazio-ne naturale permette un buon adattamen-to alla vita in natura. L’azienda prevede l’al-levamento a densità ridotta rispetto alla media, il non utilizzo di occhiali e la sommini-strazione di granaglie fin dall’età di 40 giorni che consentono un mi-nor stress al momen-to dell’immissione in natura con dei buoni risultati faunistico ve-natori.
Organo ufficiale
AssociazionePrOsegugiOL. Zacchetti
settembre 2015
sOmmAriO
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2 Ai soci
4 A Padova la festa del Segugio
10 Il colore del mantello del cane
14 Toscana d’Eccellenza 2015
18 Selezione e rigore scientifico
22 Cinofilia avanzata: anno zero
26 Cinghiali e caprioli incontenibili
30 IV Trofeo Romagnolo di Eccellenza
33 2º Trofeo BS Planet
36 Genetica del “Colore del mantello del cane”
38 Considerazioni sulle verifiche zootecniche
40 Dalle sezioni
n. 105 settembre 2015 - Anno XXXIV
Organo ufficiale dell’Associazione italiana Pro segugio “L. Zacchetti”
Direttore Responsabilegian Carlo Bosio
Comitato di RedazioneFelice Argenio, Palmiro Clerici, simona Pelliccia, Nicole Perret
Archivio fotograficosiPs “L. Zacchetti”
Proprietà ed EditoresiPs “L. Zacchetti” Casalpusterlengo (Lodi)
Progetto Graficosergio Pennerstudio DOD design - massa Lombarda
Pubblicitàsegreteria siPs Tel. 0377 802414 – Fax 0377 802234www.prosegugio.ite- mail: [email protected]
SpedizioneAutor. del Tribunale di Crema n. 57/86sped. in abbonamento postale 45%Art. 2 comma 20b Legge 662/96Filiale di riminiAutorizzazione rOC 24745
Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. La responsabilità per i contenuti e le opinioni espresse negli articoli pubblicati è esclusivamente degli autori.
gli articoli pubblicati in questo numero non sono riproducibili.
La redazione non si assume nessuna responsabilità sulle inserzioni pubblici-tarie inoltrate senza bozzetto, sulle quali per altro, si riserva di operare eventuali tagli al testo compati-bilmente con lo spazio prenotato dal committente.
Finito di stampare nel mese di settembre 2015
Segugi dell’Appennino a Pontremoli
eDiTOriALe
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Ai sociSiamo giunti ad un passo dalla fine del mandato di questo Consiglio Direttivo della Sips e grazie alla determinazione di tutti i suoi componenti, siamo riusciti a completare quasi totalmente il programma che ci eravamo prefissati. Ho, però, la necessità di chiarire, innanzitutto, alcune affermazioni errate che ci vengono addebitate.Lo studio sulle due raz-ze, Segugio Italiano a pelo raso e forte, non ha asso-lutamente lo scopo di cam-biare lo standard, ma quel-lo di verificarne lo stato di salute e molte altre carat-teristiche morfo-funziona-li necessarie alla vita stessa delle due razze italiane.Nessuno vuole cambiare gli standard del Segugio Italiano, non abbiamo alcuna necessità di farlo. Non è lo standard che deve essere cambiato ma dovranno essere sempre gli allevatori che dovranno adeguarsi a quello esistente.Il libro sul “Colore del Mantello del Cane” serve a definire correttamente la descrizione di tutti i tipi di mantelli, e per questo, non vuol dire assolutamente che un colore di un mantello sia miglio
re di un altro mantello. Per cui un nero focato è ugualmente valido come un fulvo, un fulvo carbonato o un fulvo sellato di nero, e viceversa, sono tutti validi se restano compresi nello standard.La raccolta dei campioni del DNA ha interessato tutto il territorio nazionale e precisamente a: Ascoli Piceno (durante il Campionato Sociale su Lepre), Alessandria, Padova(durante la Festa del Segugio),Perugia, Avellino. Si faranno ancora due prelievi, ma abbiamo quasi raggiunto i dati necessari per lo studio.Lo sforzo profuso per la raccolta dei dati è stato grande, due veterinari, provenienti dall’ Università di Camerino hanno preso i campioni biologici nelle varie sedi, spostandosi per migliaia di chilometri; si può ben comprendere la difficoltà dell’operazione, ci scusiamo con voi se c’è stato qualche piccolo problema.Devo dire, però, che tanti nostri colleghi segugisti in quelle giornate hanno preferito dileguarsi per partecipare all’ennesima prova, piuttosto che portare i loro soggetti al prelievo.C’è bisogno di un cambiamento di atteggiamento, bisognerebbe
essere più partecipativi e collaborativi. La cinofilia moderna per essere veramente tale ha bisogno di recepire tutte le conoscenze a disposizione, dobbiamo per forza tentare di renderla di tipo avanzata. Cosa vuol dire? È giunto il momento di tentare di modernizzarci, aumentando il ritmo del rinnovamento, altro che percorrere i terreni già battuti.In questi anni tante cose sono cambiate, abbiamo implementato tante iniziative mirate al rinnovamento, molte cose vengono recepite con grande lentezza, e non tutti sono predisposti per forma mentis ad adeguarsi.C’è anche colui che si ribella alle novità, scagliandosi in vari modi contro chi le propone.Tutto fa parte del nostro modo di essere; la passione cinofila che ci
Il gruppo degli organizzatori della Festa del Segugio con alucni partecipanti
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Da destra Dino Muto, Rafael de Santiago (presidente FCI), Vincenzo Ferrara e Gianluca Di Giannantonio
solamente la mera realtà. La genetica non si presta facilmente alle discussioni tra di noi, magari per rafforzare delle ipotesi a volte di mera fantasia.La genetica è espressione di tecnici competenti che tutti i giorni ne seguono l’evoluzione. E quando ci mettono a conoscenza di novità validate, non possiamo esimerci dal recepirle e farle nostre. Dobbiamo per forza essere guidati in questo campo, per evitare errori che potrebbero danneggiare il nostro percorso di miglioramento della nostra attività selettiva. Tanto è stato fatto ma molto di più bisogna fare per raggiungere i criteri di una cinofilia avanzata.Abbiamo le risorse a disposizione e non dobbiamo ne’ sprecarle e ne’ congelarle.Ma nel segugismo non vedo solamente scienza, è anche passione, anzi quasi sempre preponderante sul raziocinio. L’ho visto a Casale di Scodosia (PD) il 31 di maggio alla festa del Segugio. Il gruppo della Sips Padovana guidato dal nostro consigliere Adolfo Garavello ha dato dimostrazione di possederne tanta. Hanno approntato 70 box nei quali hanno preso posto circa 500 cani, tutto con passione ed abnegazione verso i colleghi segugisti e i loro Segugi. A Padova non ci siamo fatti mancare nulla, abbiamo messo in atto quanto preventivato e tantissimi soci hanno aderito all’invito portando con loro i propri cani per mostrarli ai colleghi.Approfitto per augurarvi un’ottima annata venatoria esortandovi a mantenere sempre un’etica degna dei veri Segugisti.
Vincenzo Ferrara
logica del Convegno dallo stesso tema tenutosi a settembre scorso da noi a Chiaravalle (AN). In quella occasione, in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Anconitano, sono stati affrontati dei temi che molto spesso hanno funzionato da provocazioni gratuite tra noi segugisti. Leggendo il contenuto del libro tanti miti verranno sfatati, non da affermazioni gratuite ma da concreti argomenti scientifici.Per inciso, alcuni argomenti di cui ci impossessiamo arbitrariamente quali la “genetica”, proprio questa non è un argomento di cui tutti possono parlare, nemmeno tanti veterinari, medici, professionisti e non, possono avventurarsi a disquisirne correttamente.A scanso di equivoci, la mia non è arroganza come qualcuno vorrebbe subito appiccicarmi, ma è
anima a volte non ci fa ragionare.Però, non possiamo più aspettare, non devono essere utilizzate risorse se non per il miglioramento dell’allevamento di tutte le razze da seguita da noi rappresentate, in primis le quattro razze italiane.In questo mandato abbiamo dato già segni di modernizzazione: con convegni, studi scientifici, pubblicazioni, non ultimo gli stimoli tentati con gli editoriali al fulmicotone, ma non basta, bisogna andare oltre.È stato editato un libro dall’Enci dal titolo “Il Colore del Mantello del Cane” che tanti si chiederanno a che cosa serve nel mondo segugistico, basterà aprirlo e leggerlo con molta attenzione, e tante cose che ci ripetiamo da sempre dovranno essere riviste. Questo libro è una conseguenza
Segugi, trombe da caccia, cavalli nel magnifico scenario di Villa Correr a Casale di Scodosia (Padova)
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APADOvAla FesTA
del segugiO
Gli amici della SIPS di Salerno presenti alla Festa del Segugio
I ragazzi con i Segugi
Devo, per immensa gratitudine a Adolfo Garavello e alla sezione di Padova, iniziare il commento di questa magnifica festa elogian
do l’impegno e la serietà profusa nell’organizzazione della stessa.L’impegno morale e fisico dimostrato da tanti segugisti padovani
che hanno lavorato alacremente alla realizzazione di 70 box all’ombra degli alberi del parco di Villa Correr di Casale di Scodosia, non
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Il Convegno
Il Convegno
Alcuni box con i Segugi
può essere facilmente dimenticato. È questo un esempio tangibile di quanto affermavo in un mio editoriale, quando sostenevo che chi crede nella Sips lo deve poi dimostrare con i fatti.Padova lo ha fatto. È questo lo spirito che occorre per migliorare e sviluppare la nostra passione per il Segugio.Non posso non ringraziare l’amministrazione comunale di Casale di Scodosia, proprietaria di uno dei capolavori più belli delle ville venete, molto gentile e contenta di accogliere tanta gente a visitare il loro comune e hanno anche chiesto se la festa potrà essere ri
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petuta l’anno prossimo. Ma veniamo ai numeri e al programma della Festa del Segugio.70 box con circa 500 Segugi. I nostri colleghi hanno onorato
con la loro presenza l’impegno profuso dagli organizzatori, ringrazio tutti per la partecipazione, in particolare quelli che hanno percorso centinaia e centinaia di
chilometri per essere presenti.Sabato 30 maggio sera si è tenuto il convegno sulla gestione della Lepre che, con la sala gremita di appassionati, ha visto alternarsi
La Messa di Sant’Uberto
Sergio Penner e i suoi Fox-Hound alla festa del Segugio
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giudici, presidenti di sezione e veri segugisti a discutere di un argomento fondamentale della nostra attività. Tanti i temi sviscerati e discussi, con l’esortazione finale dei relatori ad avere rispetto e comportamento etico nei riguardi di un animale delicato e spesso in dif
ficoltà.A seguire, la cena preparata da Stefania (moglie di Adolfo) e dalle sue amiche e collaboratrici, che hanno lavorato con passione riuscendo a soddisfare i tanti partecipanti. Un grandissimo grazie a tutte loro.Lo scenario in cui si è svolta la
cena era fantastico, il clima mite di una serata incantevole nella corte antistante Villa Correr, magnifica costruzione veneta in stile liberty,ha deliziato i presenti.Domenica 31 maggio l’arrivo dei cani e dei loro proprietari, veramente tanti.
Il Convegno
Il Convegno
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Un sano spuntino da Nanni Cardinali
La prima volta in cui nessuno doveva preoccuparsi di presentare cani in esposizione o in prova. La prima occasione dove ognuno poteva presentare tutti i propri cani e visionare quelli dei colleghi senza alcun tipo di sfida.Dopo la Messa di Sant’Uberto, celebrata nel parco all’aperto, tanta animazione con cavalli, cani, trombe da caccia, falchi, chioccolatori, corso di handler. Tutto ha funzionato, e penso che l’evento potrebbe facilmente ripetersi.La presenza di migliaia di appassionati e non, accorsi anche da molto lontano, denota un ambiente ancora molto sano e che ha voglia di incontrarsi per santificare il proprio idolo: il Segugio.
Segugi, trombe da caccia, cavalli nel magnifico scenario di Villa Correr a Casale di Scodosia (Padova)
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La Sips nazionale finalmente riveste il ruolo che le compete nella Cinofilia italiana riuscendo ad instaurare un rapporto proficuo con l’Enci, basato su una forte collaborazione di tipo prevalentemente scientifica e l’occasione della presentazione all’Expo Mondiale di Milano del libro “Il Colore del Mantello del Cane”, svoltasi durante la conferenza stampa ufficiale, ne è la conferma. L’idea di avere a disposizione un volume che descrivesse con precisione il colore del mantello del cane è scaturita dal convegno svoltosi a Chiaravalle (AN) nel settembre 2014 da una collaborazione tra il Gruppo Cinofilo Anconitano la SIPS nazionale e l’UNICAM. In tale occasione, insieme all’autore dott. Maurizio Gubbiotti e al Prof. Carlo Renieri, è stata lanciata l’idea di realizzare un testo aggiornato sulla definizione precisa delle numerosissime varietà dei colori dei mantelli del cane in modo da facilitare il compito sia ai giudici, sia agli allevatori e a tutti gli appassionati cinofili.Visto che i progressi della scienza rendono obsolete molte conoscenze che per anni hanno fatto da guida a tante attività, compresa quella dell’allevamento canino, visto quanto detto nel convegno dai relatori, riguardo al testo in uso sull’argomento, quello del Prof. Bernard Denis, che grazie ad ulteriori passi avanti fatti dalla ricerca con nuove acquisizioni ,risultava essere, anche se importante, superato, abbiamo deciso di
realizzare questo libro con tutti gli aggiornamenti che riguardano il colore del mantello del cane.Questo lavoro si propone una classificazione dei mantelli e una
loro denominazione, basate sul fenomeno biologico della pigmentazione dei diversi distretti cutanei. I pigmenti presenti nel mantello e la loro ripartizione consento
iPRESENTATO ALLA MONDIALE 2015
L COLOreDeL mANTeLLO
DeL CANe
La copertina
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no di individuare dei modelli di pigmentazione. In questi modelli sono descrivibili tutti i mantelli classificati come mantelli di base, denominati in relazione alla ripartizione dei pigmenti.Tutti gli altri mantelli evidenziabili nel cane risultano derivati da quelli di base per modificazioni a vari livelli del complesso processo della pigmentazione.
Questi mantelli sono classificati come modificati e vengono denominati nella maggior parte dei vasi con il nome del mantello di base seguito dalla specificazione della modificazione avvenuta.Il presidente dell’Enci, Dino Muto, ha recepito immediatamente questa iniziativa importante da destinare alla cinofilia ufficiale, e grazie a lui l’opera si è potuta realizzare.
Oltre alla precisa definizione della nomenclatura del colore del mantello del cane, nell’opera si parla delle correlazioni esistenti tra il colore del mantello, quello degli occhi, quello del tartufo e quello delle unghie.Il compito assegnato a chi riveste il ruolo della dirigenza dell’Enci e quindi della cinofilia è quello di recepire e rendere fruibili ai soci
La conferenza stampa alla Mondiale di Milano
La conferenza stampa alla Mondiale di Milano
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tutti gli aspetti migliorativi e moderni atti a migliorare le competenze di tutti gli attori di questo contesto.Il libro fornisce agli allevatori, ai giudici e agli appassionati alcuni strumenti per migliorare la selezione ed evitare errori che potrebbero danneggiare il loro lavoro.Per il giudice dovrebbe un aiuto ad utilizzare la terminologia più appropriata nel descrivere il colore del mantello del cane e poterlo indicare senza indugio ai concorrenti.La veste editoriale è quella di un manuale versatile ed immediato e lo schema generale prevede delle schede con la denominazione del mantello, una illustrazione, la definizione del mantello, la sua descrizione ed in alcuni casi qualche elemento differenziale di altri mantelli simili.Basta aprire il volume e con un linguaggio comprensibile a tutti, tecnici ed appassionati cinofili, si riesce a stabilire con facilità la definizione precisa di ogni mantello del cane.Sfogliando le pagine del libro si genera quasi una sfida a saper indicare il nome esatto di tutti i mantelli, perciò tutti gli appassionati, ma anche i giudici e gli allevatori potranno avere un linguaggio comune che classificherà con precisione scientifica l’esatto colore del mantello di ogni cane.Il libro appena editato dall’Enci, per la cui pubblicazione ha avuto il convinto sostegno del Presidente Dino Muto e del consigliere Gianluca Di Giannantonio, spero contribuisca a imboccare quella strada che porterà alla revisione di tutti i concetti cinofili che, per lo sviluppo della ricerca veterinaria, sono ormai sorpassati.Sarà compito dei giudici far proprie le novità validate, ma sarà compito dell’Enci procedere ad un aggiornamento continuo ed obbligatorio per tutte le categorie dei giudici.Spero che il libro possa avere il ruolo di un vero e proprio manuale che consenta con facilità di poter stabilire l’effettiva definizione di ogni tipo di colore di mantello del cane.Il libro è stato presentato alla conferenza stampa della Esposizione Mondiale Canina di Milano 2015, davanti a moltissimi giornalisti e fotografi di tutto il mondo.
Vincenzo Ferrara
Tavole esplicative del libro
Per gli esPerti giudici e Per i signori concorrenti Più di una volta è capitato di vedere alle prove di la-voro cani con collari di re-perimento non consentiti.Ricordiamo a tutti che il nuovo regolamento pre-vede l’utilizzo dei collari, ma vieta l’uso, con pena l’eliminazione dal tur-no di prova, di quelli che all’interno hanno sistemi coercitivi quali il campa-nello elettronico e la vi-brazione.Ricordiamo i due articoli specifici del nuovo rego-lamento delle prove che riguardano l’argomento: Art. 10Il canettiere può dotare i suoi cani di collari di re-perimento se non con-tengano mezzi coercitivi o dissuasivi quali: sistemi elettronici, sistemi acu-stici, sistemi meccanici; inoltre non può utilizzare collari che contengano spuntoni interni che mi-mino quelli elettronici.Art.13 comma il) - durante la prova è tassativamente vietato ai concorrenti l’utilizzo di qualunque apparecchio elettronico, compreso il telefono cellulare, le ra-dio ricetrasmittenti, i co-mandi degli apparecchi di reperimento satellitare. I concorrenti che ne faces-sero uso saranno elimina-ti dal turno di prova.
CollaRI dI RePeRImento sÌ, ma solo quellI ConsentItI dal Regolamento delle PRove dI lavoRo dell’enCI
BS-Planet 999 CoN CoRRezIoNe
BS-Planet 3119 senza correzione
Sportdog TeK 2 CoN CoRRezIoNe
Sportdog TeK 2 senza correzione
sporgenze evidente
sporgenze evidenti al tatto
TrOFeO
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Nelle terre della Luna (Massa) il 2 e il 3 maggio si è svolta la finale del trofeo Toscana d’Eccellenza, manifestazione di prestigio a cui solamente i cani più talentuosi riescono ad accedere.Il trofeo è composto da 5 prove, tutte in terreno libero e solamente i primi 6 soggetti che hanno totalizzato i migliori punteggi in tre prove riescono a raggiungere
la finale.Tuttavia, le prove a cui i cani sono sottoposti sono tutt’altro che semplici ed ognuna di esse si distingue per la difficoltà, manifestata dal territorio e dalla selvaggina presente nel suo interno.La prima prova si è svolta a Populonia, molto impegnativa per il terreno bellissimo ma accidentato, con vegetazione mediterranea
in molti punti quasi inaccessibile a causa della sua esposizione al mare.La seconda prova è stata il Campionato Sociale di Grosseto che vede impegnati soggetti provenienti da tutta Italia. Si svolge in terreni molto variegati che vanno dalla macchia intricatissima di Marsiliana a un bosco più aperto come quello del Bagnolo.
TOsCANAD’eCCeLLeNZA2015
Mascherino di Alessandro Contri
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La terza prova si è svolta a Siena. In questo territorio la difficoltà consiste nel trovare il cinghiale, poiché il bosco, piuttosto rado, ospita oltre al solengo, numerose varietà di selvaggina,tra cui caprioli, cervi, daini lepri, lupi, per cui il compito del cane è più che mai arduo e solamente soggetti addestrati alla perfezione riescono ad ottenere importanti risultati. La quarta prova si è tenuta all’Elba. Territorio in cui è presente vegetazione bassa e inestricabile,per cui solo i cani più tenaci e attenti riescono in quella situazione a fronteggiare la carica dei cinghiali che sono sempre restii a lasciare la lestra poiché si sentono protetti dalla vegetazione. Spesso il cane è costretto ad abbaiare al buio perché neppure i raggi di sole riescono a penetrare nel verde delle piante basse e fitte.La quinta prova si svolge a Castagneto, Livorno. Qua la macchia è decisamente meno ostica, in compenso però, il numero di cinghiali, nettamente inferiore rispetto a quello delle zone sopra citate, impegna i cani in meticolosi accostamenti.La finale si è tenuta nella Lunigiana provincia di Massa, in località Fivizzano. È stata organizzata dalla Prosegugio locale e gestita egregiamente dal presidente Gionny Fiorentini e da Filippo Merlini che con gli accompagnatori hanno permesso di portare a termine in maniera perfetta la prova in un territorio stupendo ma difficilissimo da tenere sotto controllo. In molti hanno espresso dubbi sulla location ma poiché il nostro dovere è quello di apporre miglioramenti alle varie razze,un cane deve saper lavorare non solo nella macchia intricata dell’Elba ma anche sui terreni rocciosi e con scarsa vegetazione delle Apuane.I 6 cani qualificati per la finale sono stati nell’ordine: Tofee di Andrea Aprilino; Mascherino di Alessandro Contri; Iro di Paolo Cucini; Tripoli di Mino Cupini; Saetta di Oreste Giubbani; Pippo di Davide Vergagni.A tutti va il mio plauso perchè arrivare in finale è un risultato prestigioso a tal punto che supera qualsiasi piazzamento ottenuto in altra prova.Il trofeo è stato assegnato a Mascherino di Alessandro Contri, con 168 punti ECC. Questo risultato giunto alla fine di un percorso molto impegnativo ha premiato un cane non certo sconosciuto a chi si occupa di prove in singolo
Saetta dei fratelli Giubbani
Pippo di Davide Vergagni
su cinghiale. Mascherino è un cane di 5 anni, che ha cominciato la sua carriera nelle verifiche ricono
sciute dall’ENCI all’età di tre anni partecipando a tre prove in terreno libero. A 4 anni è diventato
TrOFeO
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Campione Sociale e si è classificato primo nella batteria al Campionato sociale di Grosseto. Ha ottenuto il CAC e il primo posto nella prova in terreno libero di Brescia. Si è classificato più volte primo di batteria (anche nel trofeo delle Nazioni).Quest’anno è arrivato quarto con 172 punti a Populonia, giudicato da Rober Scotto. Quarto assoluto nel lavoro al campionato sociale di Grosseto con 171 punti, giudicato da Luigi Fusar Poli. Quarto nella prova di Siena con 175 punti, giudicato da Alberto Galdi.Il suo palmares è di assoluto rispetto. Il Toscana di Eccellenza non si vince mai per caso. Nelle quattro edizioni si sono succeduti: Berlusconi di Mino Cupini (2012); Lapo di Andrea Aprilino (2013); Elba di Paolo Cucini (2014), Mascherino di Alessandro Contri (2015).Tutti sono discendenti diretti di Berlusconi. Questo è indicativo della trasmissibilità dei caratteri nel Segugio Maremmano.La prova è stata giudicata da due Presidenti, quello Nazionale Vincenzo Ferrara e quello del club del Maremmano, Giorgi Rossi. Entrambi hanno svolto alla perfezione il loro compito.Un ringraziamento particolare va a Stefano Federici che ha coordinato la manifestazione, oltre ad
organizzatori, concorrenti e giudici
Tofee di Andrea Aprilino
aver organizzato le prove di Populonia e Castagneto e a tutte le sezioni della Prosegugio della Toscana che hanno contribuito allo svolgimento di questa prova così lunga e impegnativa, ed agli sponsor ufficiali BS Planet e Mister Mix
sempre presenti.Per l’anno prossimo abbiamo altre realtà che vorrebbero entrare a far parte del circuito Toscana d’Eccellenza. Sicuramente le valuteremo anche se non sarà facile ampliare un percorso di suddetta
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importanza. Sarà tuttavia il nostro obiettivo primario poiché chi si presta a partecipare in prove di tale spessore trova sempre ascolto presso il coordinamento Regionale della Toscana. Agli altri lasciamo le maldicenze che servono
solo a dividere un mondo cinofilo che invece ha bisogno di concretezza e serietà.
Ferrara a fine manifestazione ha fatto il punto sul lavoro svolto dalla Prosegugio in favore dei cani
da cinghiale e del segugio Maremmano, la quale può vantare 25.000 cani iscritti nei libri dell’Enci e che è all’attenzione di cacciatori di tutta Italia e non solo.
Bruno Mugnaini
Iro di Paolo Cucini
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Sono passati più di trenta anni da quando io,giovane seguace della caccia alla lepre col segugio, entravo nel mondo della cinofilia. Erano i tempi in cui infuriava feroce la battaglia tra i sostenitori del cane di passata e i sostenitori del cane d’iniziativa. I detrattori del primo lo definivano “il pasturone”, quelli del secondo un “cane da corsa”. Ci si accapigliava sul metodo di lavoro del segugio chiamando in causa una selezione molto condizionata dal gusto personale. Erano anche i tempi in cui trovavano terreno fertile alcune leg
gende, senza alcun fondamento scientifico, come quella che spiegava l’importanza delle orecchie lunghe e pendenti del segugio che, formando una sorta di imbuto capovolto, incanalava e riscaldava l’aria ai lati della canna nasale, permettendo così una migliore olfattazione. Oggi i tempi sono cambiati. Moltissime di queste “verità” si sono rivelate semplici credenze popolari senza fondamento alcuno, ma nell’epoca del DNA il confronto non poteva che spostarsi sul terreno scientifico. Questo mio scritto prende infatti
spunto dalla partecipazione ad un convegno organizzato dalla SIPS nazionale a Grosseto sullo stato del segugio maremmano e sul colore del mantello del cane. In sede di discussione il discorso è finito sul tema che appassiona e divide al momento il popolo segugista e cioè il colore e il pigmento delle unghie e del tartufo nel segugio. Sono stati presentati alcuni dati scientifici ma ancora da interpretare correttamente perchè, come ammesso onestamente dallo stesso relatore professor Renieri dell’Università di Camerino, mol
seLeZiONee rigOre
sCieNTiFiCO
Segugi Maremmani alla Mondiale di Milano
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te problematiche sono ancora insolute non essendo state oggetto di studi specifici almeno fino ad ora. Tutto questo però non ha impedito che si scatenasse tra i sostenitori dell’una o dell’altra tesi un entusiasmo più consono al tifo da stadio che ad un convegno scientifico. Chi si occupa di ricerca sa benissimo quanto sia difficile arrivare alla verità. Esiste un percorso obbligato richiesto dalla comunità scientifica internazionale e cioè: 1) si fa il disegno dello studio di
chiarando prima gli obbiettivi prefissati
2) fondamentale è assolutamente la parte statistica che deve essere tassativamente inattaccabile
3) il disegno dello studio deve essere pubblicato su una rivista scientifica e più importante è la rivista maggiore sarà il valore dello studio
4) i dati ottenuti dovranno essere pubblicati in modo tale da permettere alla comunità scientifica di validare o criticare tutto o in parte lo studio.
Si comprende come gli studi rigorosi necessitino di molto denaro,di molto tempo e di persone qualificate dedicate. In pato
logia umana i portatori di malattie rare sanno purtroppo quanto sia difficile trovare terapie efficaci visto la scarsità di mezzi in campo per lo studio trattandosi di malattie poco remunerative in termini di ritorno economico per l’industria farmaceutica. Perciò, se anche uno solo di questi requisiti è carente, lo studio perde in parte o in toto la sua efficacia. Cercare la “verità” della scienza in poco tempo senza aver esplorato a fondo tutti gli aspetti è pura utopia a meno che non si voglia “una verità”, magari quella che aggrada di più. La genetica è materia affascinante ma ancora molto misteriosa e ostica nell’interpretazione delle conoscenze. Entrati nel terzo millennio ben vengano gli studi scientifici a portare un po’ di luce in un mondo,quello della cinofilia venatoria, dove ha regnato incontrastato e in molti casi ancora regna l’empirismo,ma ricordando che l’empirismo ha sempre preceduto la scienza. In sessanta anni dalla fondazione della SIPS sono stati fatti molti passi avanti nella selezione. Il salto di qualità però lo possono portare solo le cono
scenze scientifiche,ma quelle vere. Lo studio sul segugio italiano promosso dalla SIPS nazionale con disegno pubblicato su “I Segugi” è molto ambizioso nella sua concezione,ma rischia di essere velleitario per i target prefissati e per il tempo a disposizione. Forse sarebbe stato meglio procedere per piccoli ma sicuri step. Molto semplicemente l’ENCI potrebbe rendere note le caratteristiche genetiche dei soggetti proclamati campioni e dei quali ha già il DNA depositato. Chi volesse utilizzare questi riproduttori dovrebbe aver accesso a informazioni quali la longevità del riproduttore, la fertilità, la possibilità di trasmissione di malattie genetiche quali epilessia, insufficienza renale precoce, displasia dell’anca, etc. Quanto alle doti venatorie poi sono di fatto certificate dallo stesso ENCI nel momento in cui il cane viene dichiarato campione italiano. Questi sarebbero piccoli ma significativi passi di una lunga strada da percorrere senza fretta che, in campo scientifico, è sempre stata cattiva consigliera e foriera di errori interpretativi anche gravi. D’altra parte va ricorda
Il gruppo dei Segugi dell’Appennino alla Mondiale di Milano
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to che non esiste una legge che impedisca a chiunque di allevare cani utilizzando riproduttori in
sufficienti nel tipo o strettamente consanguinei o con tare genetiche o altro di poco ortodosso
Da destra Righi, Cupini con Tripoli, Scotto e Petrucci con Fumo
giustificando il tutto con le grandi doti venatorie eventualmente trasmesse. Se i cuccioli non sono messi sul mercato resta un affare assolutamente privato. Comunque in tanti anni di cinofilia agonistica ne ho visti di questi cani dalle doti venatorie superlative ma di discutibile tipicità generare centinaia di cuccioli persi nella memoria se non addirittura scadenti in tipo e anche stupidi a caccia. Il massimo in tema di selezione. Ho visto di concerto anche cani molto tipici ma con scarse doti venatiche. Il cammino di una buona selezione è lungo e costellato di ostacoli e delusioni. In futuro la scienza potrà facilitare questo percorso, ma adesso sbandierare un verità scientifica che non c’è per avere l’avallo ad effettuare incroci con soggetti al limite se non addirittura al di fuori dello standard, enfatizzando il conseguimento di doti venatorie eccelse, significherebbe aver gettato sessanta anni di selezione, che comunque ha dato dei frutti, per imboccare una strada con destinazione incerta. Alessandro Manzoni ha detto “non tutto ciò che viene dopo è progresso”. Mi piace concludere queste righe sulla selezione con un aneddoto sulla vita di Oscar Wilde. Il grande scrittore inglese, ad una bellissima ammiratrice che gli prospettava la volontà di concepire insieme un figlio che avrebbe dovuto essere in aspettativa bellissimo come lei e intelligentissimo come lui, rispose: gentile signora, pensi che sfortuna se questo figlio invece, venisse brutto come me e stupido come lei! Già la genetica non è un’opinione.
Massimo Sassara
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CiNOFiLiAAvANZATA:
ANNO ZerORISPOSTA A MASSIMO SASSARA
Caro Massimo,hai insistito tanto per telefono affinché aggiungessi un mio commento al tuo scritto, lo faccio ben volentieri.
Nelle nostre interessanti chiacchierate, riguardo la nostra comune passione, sono venute a galla tante lacune esistenti nell’allevamento del cane. Cercare di tenta
re di colmarle è come tentare di sfondare una porta blindata, tante sono le resistenze e le remore legate alla cultura tradizionale del mondo segugistico.
I Fox-Hound di Sergio Penner
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Ma ci aspettano molti impegni e sfide nello scenario cinofilo in fermento evolutivo.Qualcuno dei nostri colleghi si offende se insisto sul concetto di modernità, ne ha diritto. Ma non tornerò indietro, il compito di chi dirige un’associazione è quello di guidarla con responsabilità e giudizio verso obiettivi sfidanti è certamente ambiziosi, come vorrebbe dimostrare lo studio sul Segugio Italiano in atto.Mi riferisci al telefono delle tante farneticazioni di quelli che non riescono a guardare più in là del loro naso, e perché no delle loro tasche. Mi riferisci che qualcuno dei nostri buontemponi si diverte a dire che lo studio sul Segugio Italiano viene fatto per il colore delle unghie e per il colore del tartufo dei nostri Segugi? Ma veramente c’è qualcuno che mi ritiene così sciocco? A tutti quelli restii e ancorati ad un segugismo antidiluviano rispondo chiaramente che non hanno capito nulla e che anzi non vogliono proprio recepire le novità a disposizione della cinofilia “Avanzata”.A chiarimento, e per chi non avesse compreso gli intenti di questo
Al centro Federico Gobbi con la sua signora
studio sul Segugio Italiano, interamente finanziato dall’Enci, ribadisco che, analizzando un’intera generazione(per questo vengono valutati i soggetti di età compresa tra i 3 mesi e i 2 anni), ha come obiettivo di stabilire il grado di consanguineità presente nelle due Razze, la vicinanza genetica tra il pelo raso e il pelo forte, e risalendo tramite l’albero genealogico tenterà di farci conoscere, attraverso i risultati ottenuti dai parenti nelle prove di lavoro, le potenzialità di ogni soggetto in base al sesso, al colore del mantello o del tipo di pelo.Addirittura in mezzo a noi c’è chi, da acculturato, tenta di denigrare gli ottimi professionisti, riconosciuti e apprezzati a livello internazionale, che collaborano con noi. Questi, parlano a vanvera, e non posseggono conoscenze genetiche che gli consentano di intervenire in alcuna discussione concreta e specifica di questa difficile materia, perché la genetica, lo sai, non è un’ opinione, ma una scienza esatta.Penso al grado culturale scadente, zar di Walter Della Piccola
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ma anche alle qualità morali pessime di chi usa questi sistemi per denigrare quanto non approva.Come dicevamo per telefono, bisogna partire da un “Anno zero”, convincersi che non esistono strade alternative, quello che prima si poteva conoscere in vent’anni oggi lo si può ottenere in un tempo molto più piccolo.Ci sono dei nostri colleghi pienamente soddisfatti di aver vinto un importante raduno o un prestigioso trofeo, ma sono sicuri di avere nei propri allevamenti soggetti esenti da gravi problematiche genetiche? Quando in patologia umana si parla di ereditarietà non si scherza, sono sempre di più le certezze legate a questo aspetto genetico. Quando ho riportato l’esempio delle vacche qualcuno è saltato sulla sedia, come se avessi avanzato delle farneticazioni non attinenti al mondo della cinofilia. Non è così e tu lo sai. Prima di giungere all’uomo la maggior parte delle tecniche diagnostiche e dei farmaci vengono provate sui batteri e sugli animali. E allora?Parlare dei risultati già ottenuti
su altre specie ci dovrà spronare ad ottenere risultati vantaggiosi per il nostro allevamento. Cosa vorrebbe dire allora “ Tutela delle razze?”, immobilità forse?No, noi dovremo avere innanzitutto la certezza di paternità e la certezza della parentela dei nostri soggetti, sapere anticipatamente se incorreranno in patologie gravi che spesso fanno morire i soggetti ancora giovani, se incorreranno in problemi gravi di riproduzione, come succede in tante razze che se non vengono assistite non si riproducono (fecondazione artificiale assistita, parti cesarei, mortalità infantile, mortalità giovanile ecc.Dici che molte cose sentite a Grosseto non sono scientificamente validate, ma quelle che ci ripetiamo tra di noi sui segugi lo sono mai state?Che un unghia sia nera o marrone aggiunge qualche vantaggio al nostro Segugio? Quando mi ricordi del famoso imbuto formato dalle lunghe orecchie del Segugio, che portava meglio l’effluvio odoroso alle narici, e che per anni ci ha fatto da guida,
aveva qualcosa di razionale?Basta guardare l’iconografia dei nostri Segugi per apprezzare la grande lunghezza delle orecchie che ha imperversato per decenni in tutti, e dico tutti, gli allevamenti. Pensi che queste cose siano facili da cambiare senza essere ambiziosi?Tante cose sono state cambiate, ma tante ancora se ne devono cambiare.Certo che questi miei intenti sono molto ambiziosi, ma al contrario dovremmo attendere gli eventi e basta?Si potrà certamente sbagliare, si potranno non raggiungere gli obiettivi prefissati, ma pensare che basti avere un soggetto fenotipicamente o funzionalmente a posto, non ci dà nessuna certezza di salute delle razze.Quindi come puoi comprendere, bisogna aggiungere un altro concetto al buono e bello: “Sano geneticamente”. Le possibilità vanno sfruttate, in questo momento ce le abbiamo e le dobbiamo utilizzare anche se a qualcuno queste cose non piacciono.
Vincenzo Ferrara
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expo mondiale di milanoL’Baldo (SIPR)
Campione del Mondo di Giovanni Brambilla
Furia di Campello (Segugio Maremmano) Campione del Mondo di Vincenzo Soprano
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expo mondiale di milanoda record
Tigre di Giorgio Clementi BoB e Furia Di Campello di Vincenzo Soprano BoS
Tino di Pontenizza di Gilberto Mattiello, Squillo di Rodolfo del Treste e Ulisse di Campello di Antonio Romeo
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Rocky e Nau di Tosini e Tino di Ponenizza, Birba, Kira e Lucy di Gilberto Mattiello
Il bel gruppo dell’Allevamento di Pompiano
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Gerlin con Stella (Segugio dell’Appennino) Campione del Mondo
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CTEORIE fANTASIOSE
SENzA RIfERIMENTI TEcNIcI
iNgHiALi eCAPriOLi
L’occasione giusta è stata il convegno di Scanno organizzato dal Gruppo Cinofilo SagittarioSangro, dove Raffaele Pozzi è riuscito a mettere intorno ad un tavolo la maggior parte degli attori che si occupano di gestione della fauna. A lui vanno i miei ringraziamenti
per aver dato, ad una voce fuori dal coro, la mia, la possibilità di far conoscere gli argomenti che non sono mai stati presentati nei consessi riguardanti la gestione della caccia agli ungulati con i cani da seguita.Erano presenti vari tecnici dell’In
spra, Lega Ambiente, la Regione Abruzzo, il PNALM e il presidente dell’Enci.Al convegno sono state presentate varie relazioni interessanti, di cui la prima, di Walter Trocchi sulla starna. In questa relazione è stato evidenziato con dati cer
Squadra di Andrea Bottecchia
iNCONTeNiBiLi
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ANNAtA dI geStIoNe SpecIe ASSegNAzIoNI preLIevI
fuorI dAI pArchIreALIzzAzIoNI preLIevI
fuorI dAI pArchI1973 Capriolo 18796 507001974 Capriolo 58420 585631975 Capriolo 57652 594261976 Capriolo 59121 632051977 Capriolo 62379 632201978 Capriolo 67191 666921979 Capriolo 80653 624871980 Capriolo 85170 703971981 Capriolo 91166 774661982 Capriolo 97920 850441983 Capriolo 99956 894431984 Capriolo 111585 984451985 Capriolo 119910 1086871986 Capriolo 131458 1207071987 Capriolo 144006 1310681988 Capriolo 156478 1434761989 Capriolo 173277 1570761990 Capriolo 194167 1791661991 Capriolo 218084 1993231992 Capriolo 254096 2352151993 Capriolo 282351 2614181994 Capriolo 309727 2853191995 Capriolo 327481 3027441996 Capriolo 353297 3274031997 Capriolo 394574 3672881998 Capriolo 434305 3956571999 Capriolo 467444 4086272000 Capriolo 485117 4302622001 Capriolo 499874 4452382002 Capriolo 509796 4616892003 Capriolo 532227 4834122004 Capriolo 561655 5027712005 Capriolo 574237 5054332006 Capriolo 585520 5097262007 Capriolo 560332 5013452008 Capriolo 558349 4879842009 Capriolo 583242 5078982010 Capriolo 595342 5221882011 Capriolo 613300 5308052012 Capriolo 585803 5449602013 Capriolo 615757 553083
ti la quasi completa eradicazione di questo selvatico dal territorio italiano. Quando c’è stata la possibilità di poter fare domande, ho chiesto come mai l’Inspra, in una situazione di totale scomparsa della starna dal territorio italiano, ne autorizzi la caccia e non dia parere di vietarla fino a quando i censimenti decreteranno eventualmente la possibilità di ricominciare a cacciarla.Il Dr. Trocchi ha ammesso una grave condizione di squilibrio delle popolazioni di ungulati, e prima di chiudere il suo intervento ha
invitato anche i propri colleghi, di non eccedere nel protezionismo, poiché nel prossimo futuro diventerà sempre più difficile riuscire a contenere le popolazioni pletoriche di caprioli, cinghiali, cervi, daini ecc.Quest’ultimo razionale avvertimento dovrebbe far riflettere tutte le istituzioni e tutte le associazioni venatorie, perchè se dovessero trascurare il consiglio di Trocchi, si troverebbero affrontare problemi molto gravi nel prossimo futuro.Ecco la mia posizione riguardo
questo argomento:l’Ispra e il suo indirizzo mitteleuropeo a mio parere sta esagerando nel propinare alle amministrazioni migliaia di corsi, con l’intento finale di vietare l’utilizzo del cane per la caccia, sia da seguita e sia da ferma.Vi voglio elencare quanti tipi di corsi, a pagamento per il cacciatore, senza i quali in molti posti non si potrebbe andare a caccia, vengono proposti giornalmente dalle amministrazioni provinciali:1) abilitazione per la caccia al cin
ghiale.
40 anni di prelievi fatti esclusivamente con i cani da seguita (dati Organizzazione Nazionale Caccia e Fauna Selvatica - Francia)
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2) abilitazione per capo caccia al cinghiale
3) abilitazione per cane limiere4) brevetto di muta 5) abilitazione al controllo di spe
cie diverse dal cinghiale6) abilitazione per la caccia di se
lezione 7) abilitazione per conduttore di
cane limiere 8) abilitazione per il recupero di
animali feriti9) abilitazione per le rilevazioni
biometricheAl momento non ne ricordo più ma a qualcuno di voi ne verranno in mente altri. Ma secondo voi questa tendenza non è un tentativo per distruggere la nostra amata attività segugistica?Al convegno di Scanno ho evidenziato che nessuna amministrazione ha mai valutato i risultati di queste scelte scellerate, praticate da circa vent’anni e che ad oggi non hanno portato al risparmio di un solo euro, anzi le spese di risarcimento dei danni da fauna selvatica sono aumentate, in alcuni casi in maniera esponenziale. In allegato troverete il riassunto della caccia al capriolo in Francia, dati dell’Organizzazione Nazionale Caccia e Fauna Selvatica. In questa tabella potrete verificare la gestione di 40 anni effettuata con censimenti, attribuzione del numero di capi,
prelievo fatto esclusivamente con i cani da seguita. Per farci digerire tutti i corsi a pagamento e senza alcun risultato di risparmio sui danni, l’Ispra ha volontariamente trascurato, di concerto con tante amministrazioni della caccia, con la complicità di tante, o diciamo di tutte le associazioni venatorie, i dati di chi, in maniera inoppugnabile dopo 40 anni di monitoraggio, ha praticato la caccia al capriolo solo con i cani da seguita.Il dato del 2013 è eloquente: in Francia sono stati prelevati circa 600.000 caprioli sui circa 650.000 assegnati. Quindi, nonostante l’uso del cane da seguita, per 40 anni non è stata destrutturata alcuna popolazione di capriolo e con difficoltà ogni anno si cerca di raggiungere l’obiettivo degli abbattimenti preventivati. Pensate cosa sarebbe successo all’ambiente se non fosse stato adottato un prelievo così oculato! In Italia l’eccesso di cervidi provoca danni maggiori ai boschi cedui, i competenti possono verificare che la ricrescita è rallentata fino al punto di far prendere al bosco un aspetto di cespugliato. Per questo è giunto il momento di riflettere ed agire, prima che sia troppo tardi. La stessa cosa vale per il cinghiale, che grazie ai serbatoi di protezione sta distruggendo molti habitat italiani.
Mi ha fatto tenerezza una signora che cercava di spiegare che il cane limiere non disturba gli altri animali,non si devono disturbare le volpi, le lepri, i caprioli! E’ assurdo usare queste farneticazioni per tentare di eliminare una forma di caccia storica radicata nel nostro paese, quella con i cani da seguita a vantaggio di un’altra forma che porta la gestione degli ungulati al fallimento totale.La gestione di ogni cosa prevede risultati, altrimenti non può chiamarsi tale, nella situazione attuale ruba solo risorse alle amministrazioni, spesso piene di problemi economici. Ma possibile che dopo vent’anni di fallimenti nessuno ha mai chiesto agli amministratori i risultati di questo tipo di gestione della fauna selvatica?Solamente un aumento di danni, distruzioni di ecosistemi, di indennizzi e di incidenti stradali. Dimenticavo le tante parcelle pagate a questi super protezionisti!Dai loro cilindri di prestigiatori hanno cavato la girata, come se si dovesse fare un lavoro di rifinitura, non di riduzione drastica di un gran numero di capi dannosi all’agricoltura e alla sicurezza stradale.Hanno demonizzato la braccata, termine improprio, visto che ad esclusione di poche province, non la si pratica da nessuna parte.
I relatori del Convegno
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Gli incidenti per Provincia causati da animali selvatici nel 2007
provINcIA INcIdeNtI totALI
INcIdeNtI A cAuSA dI
cAprIoLI
INcIdeNtI A cAuSA dI cINghIALI
INcIdeNtI A cAuSA dI IStrIcI
INcIdeNtI A cAuSA dI dAINI
ANCONA 201 40 103 36 5ASCOLI/FERMO 98 41 38 1
MACERATA 254 55 151 17 3PESARO/URBINO 452 288 75 23 43
totALe MArche 1.005 424 367 77 51
Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche Servizio Caccia e Pesca
Gli incidenti causati da animali selvatici 1995-2007
ANNo INcIdeNtI
1995 17
1996 5
1997 22
1998 48
1999 52
2000 95
2001 317
2002 396
2003 460
2004 628
2005 603
2006 800
2007 1.005Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche Servizio Caccia e Pesca
Costi delle polizze e risarcimenti erogati dalla Regione
ANNo euro
2001 250.000
2002 440.000
2003 Dato non disponibile
2004 1.300.000
2005 1.850.000
2006 1.300.000
2007 3.000.000Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche Servizio Caccia e Pesca
tinuare a pagare i danni.È di pochi giorni fa la notizia della morte in Sicilia di un uomo aggredito da un cinghiale, la notizia ha scatenato commenti su tutti i giornali, ma gli unici ascoltati sono sempre i protezionisti, mai un’intervista ad un cacciatore competente. In questi giorni ho letto tante idiozie, tra queste, quella che riguarda il rapporto di mille lupi e un milione di cinghiali presenti sul territorio italiano, per cui la soluzione del problema sarebbe quella di aumentare il numero di lupi! Che scienziati!Questi commenti sono degni di dinamiche disneyane, altro che di esperti di gestione!Lo stato italiano per gli eccessi di ungulati spende più di 100 milioni di euro ogni anno, insostenibile in un’economia disastrata.Questo conto dovrebbero saldarlo i gestori fallimentari degli ultimi 20 anni, i veri colpevoli di questa deriva animalista che sta dissipando le risorse dei cittadini e distruggendo il territorio.Gli stessi diffamatori che tentano costantemente di incolpare il nostro amato Segugio, senza avere uno straccio di prova, solamente per avvalorare le loro scelte disastrose.
Vincenzo Ferrara
distruggono tutto!Tutti noi sappiamo che la caccia al cinghiale più praticata in Italia è quella che prevede prima la tracciatura degli animali, poi la sciolta dei segugi sulla passata degli animali; la caccia classica con i cani da seguita, sempre più addestrati su di un solo tipo di animale. Peccato che tanti nostri colleghi vogliano volutamente storpiare la realtà, con l’intento di denigrare la caccia col segugio e favorire quella di selezione. Peccato che intanto, grazie a questa gretta e opportunistica mentalità, tanto denaro pubblico venga dissipato per con
La vera braccata, tipica della Toscana, è vietata in molte regioni, in altre non è stata mai praticata, ma il termine calza a pennello per denigrare la caccia con i cani da seguita, orde di cani famelici che
TrOFeO
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ivcAc-cAcIT SU LEPRE
TrOFeOrOmAgNOLO
Di eCCeLLeNZAL’agonismo cinofilosportivo ha nuovamente trionfato con grande visibilità sui selettivi comprensori in terra di Romagna, dove il 67 giugno i concorrenti migliori, provenienti da tutta Italia, si sono misurati in terreni vari, che andavano dalle armoniose colline cinte dai vigneti di Sangiovese sino agli alti pascoli del Monte Fumaiolo. Si può fare! Il tutto è nelle mani
di chi organizza le prove cinofile. Miserrime ed inconcludenti congetture mediatiche supportate da nullità cinofiloselettive rendono “Maestri” dell’inesistente personaggi che di cinofilia non capiscono una cippa. Questi, il cui destino non è altro che quello di sopperire per sempre nella terra asciutta e vuota delle loro malsane idee, qui non sono i benvenuti.
La selezione va praticata non solo sui nostri segugi ma soprattutto sugli umani che li accompagnano (spesso in modo inconsciente), sui giudici ENCI, che li esaminano e che hanno la onerosa responsabilità di fare la cernita dei migliori soggetti assegnandogli qualifiche più o meno prestigiose, sul personale che in ogni settore è ruolo partecipe dell’evento. Solo così si
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può ambire a gratificanti e straordinari risultati, solo in questo modo saremo un polo attrattivo in special modo per i neofiti. Bando agli intrallazzi ed alle cospirazioni massoniche senza senso. Mai osare pensare di ridimensionare i Titani del passato dobbiamo attin
gere dai loro insegnamenti, riflettere, argomentare, confrontarci e rispettare le idee altrui. La verità è spietata in cinofilia è impossibile ingannarla e vince sempre con l’impulso e la forza del sacrificio, dell’umiltà e della costanza. In un arco di tempo di sessant’anni dalla
costituzione della nostra società e con la dedizione imperterrita ed intelligente di encomiabili segugisti, possediamo segugi di tutto rispetto, siamone orgogliosi! Le sirene del male restino a spernacchiare fra Scilla e Cariddi, noi navighiamo sicuri nella giusta rot
Il Sindaco di Galeata premia Carlo Generotti vincitore del IV Trofeo Romagnolo di eccellenza
Accompagnatori e organizzatori del Trofeo Romagnolo di eccellenza
con al centro il Sindaco di Galeata elisa Deo
TrOFeO
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ta. D’esempio dovrebbe essere la tavola rotonda tenutasi il sabato pomeriggio, senza la presenza di illustri professoroni oppure vetero tecnocrati, ma composta da noi segugisti appassionati, dai concorrenti,la vera anima della cinofilia. In questo bel clima di confronto, su iniziativa del Presidente Vincenzo Ferrara, si sono toccati i temi più disparati, dalla nuova scheda di valutazione ad argomenti di carattere scientifico come la colorazione del manto, oppure delle unghie sino alla tracciatura genetica, dove il grande Gianni Zaccagno (lui sì Maestro) ha dato sfoggio della sua cultura ed esperienza da allevatore propinando perle di saggezza. Questo deve essere lo spirito che deve animare le prove cinofile.In tutto questo contorno, dove
hanno partecipato ben 42 mute, i cani di passata sono risaliti sul podio, riconfermando, qualora ve ne fosse necessità, che il loro metodo di lavoro è vincente. Vince il IV Trofeo Romagnolo d’eccellenza CACCACIT la pluridecorata muta di GENEROTTI CARLO che ha sommato nei due giorni di gara il punteggio di 336,3. In seconda posizione la muta di BELLUCCI FEDERICO, già vincitrice di due passate edizioni del nostro Trofeo, con punti 330,2, mentre il terzo posto è andato a MOLINO SILVANO con punti 328,9. Il Premio del “Miglior cane in una delle 2 prove” è stato assegnato a ZARA di MASTROGIACOMO GUIDO, la quale si è fregiata, con la qualifica di 180, del CACCACIT. La “Migliore muta della seconda giornata” è andata alla
compagine dei rosso fulvi dell’umbro MACCABEI PAOLO.Colgo l’occasione per ringraziare lo staff della Pro Segugio di ForlìCesena e gli accompagnatori, ma anche l’instancabile Atos Mazzoni e la Pro Loco di Galeata, il sindaco di Galeata Elisa Deo, che ha patrocinato la nostra manifestazione ed il Presidente della Federcaccia di Galeata Boris Malpezzi, che ogni anno si prodiga nel raccogliere le firme dei proprietari e concessionari terrieri, nonché i proprietari delle AFV “San Paolo”di Fabbri cav. Fabio e “Sasseto Mortano” del dott. Claudio Ravaioli.Speriamo di migliorarci anno per anno con l’auspicio che questo Trofeo si confermi come una vera Classica del Segugismo. Al 2016!
Martino Michelangelo
Silvano Molino secondo classificato
a Galeata
Federico Bellucci terzo classificato a Galeata
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TrOFeO
2ºcAc SU cINGHIALE
TrOFeOBs PLANeT
Nelle giornate dell’8 e 9 agosto 2015, nei territori dei comuni di Vergato, Gaggio Montano, Grizzana Morandi e Savigno (oggi Valsamoggia), nella splendida cornice dell’appennino bolognese si è svolto il 2° Trofeo BS Planet, C.A.C. su cinghiale categorie singoli e coppie.Le due giornate di prova, nonostante le elevate temperature del periodo, sono state caratterizzate dalla notevole presenza di concorrenti sia locali che provenienti da altre regioni italiane ed hanno consentito di giudicare 15 soggetti nella categoria singoli e 9 coppie.
Nella giornata del 9 agosto, in concomitanza, si è disputata anche la finale del 1° Campionato Regionale riconosciuto dell’Emilia Romagna, categoria singoli; per la categoria coppie la finale del Campionato Regionale si era già svolta a Ravenna nella giornata del 1° agosto 2015. La notevole partecipazione a questa prova di lavoro per cani da cinghiale in terreno libero, che a causa di stringenti regolamentazioni regionali si è ripetuta anche quest’anno in un periodo poco adatto allo svolgimento di prove di questo tipo, è senza dubbio da attribuire agli organizzatori, la se
zione prosegugio di Bologna e la società BS Planet Srl.Soprattutto il buon fine della prova è da attribuire alla collaborazione delle squadre di cinghialai locali, la Gaggese, la Vergatese, la Gallo Nero, la Prima Valle Borgonovo e la SCAV Valsamoggia che oltre a mettere a disposizione i territori di caccia loro assegnati, si sono materialmente adoperati per curare ogni particolare della prova.Quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza per lo svolgimento delle prove di lavoro in terreno libero, soprattutto su cinghiale; infatti, nei territori ove
Viola di Angiolini Campionessa Regionale su cinghiale emilia-Romagna 2015
TrOFeO
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si avvia un percorso organizzativo di questo tipo, capita solitamente di trovare poca collaborazione da parte delle squadre locali che a causa di errati preconcetti tendono a non offrire il loro aiuto, la loro esperienza e la loro conoscenza dei territori e, soprattutto, ad evitare l’utilizzo delle zone di caccia. La maturità dei cacciatori di questo scorcio di appennino bolognese, invece, è stata tale che già dalla seconda edizione del Trofeo BS Planet a visto aumentate le squadre che hanno messo a disposizione oltre che competenti accompagnatori ed i territori di caccia anche la loro fattiva collaborazione per poter gestire al meglio le due giornate di prove e le dieci batterie di concorrenti.Ovviamente per la buona riuscita di una prova di lavoro di questo tipo non poteva mancare, oltre ad una giusta presenza di cinghiali, una nutrita varietà di specie selvatiche che hanno reso la stessa ancor più selettiva ma, soprattutto, non poteva mancare una giuria competente ed esperta.A tale proposito, un ringraziamento particolare va al Presidente nazionale della SIPS Vincenzo Ferrara che anche quest’anno ci ha onorato della sua presenza che, unitamente ai colleghi giudici Italo Capri, Felice Bracco, Nicola Luzzi e Franco Virgili, hanno sapientemente e con attenzione valutato le qualità dei soggetti in prova.Il 2° Trofeo BS Planet è stato vinto per la categoria singoli dal cane Zira di Colinelli con la qualifica di Ecc. punti 165, mentre per la categoria coppie dai cani Randello e Gerry di Gandini con la qualifica di Ecc. punti 169,5. Inoltre, al secondo e terzo posto delle categorie singoli e coppie si sono qualificati, rispettivamente: Silvio di Degli Esposti con qualifica di Ecc. punti 160; Candido di Butini con qualifica di M.B. punti 153; Lillo e Salcio di Ribechini con qualifica di Ecc. punti 166; Brina e Birba di Giorgi con qualifica di M.B. punti 159.Particolarmente apprezzata è stata la presenza di giovanissimi conduttori come Riccardo Borri ed Elia Giorgi che, al pari dei loro colleghi più anziani, hanno manifestato competenza e attitudine nel condurre i loro soggetti nei turni di prova.Altro particolare da sottolineare è che alla prove sono stati presentati soggetti appartenenti a di
Colonna del XV secolo con l’emblema del Comune di Vergato (Bologna)
Circe e zira di Colinelli, Compione Regionale emilia-Romagna 2015 categoria coppie su cinghiale
verse razze di cani da seguita, sia italiane che estere.La classifica finale del 1° Campionato regionale dell’Emilia Roma
gna, che come detto si è disputata per la categoria coppie sabato 1° agosto 2015 nei territori della Provincia di Ravenna e curata
dal Presidente Provinciale Medri Otello, e per la categoria singoli nei medesimi territori della prova riferita al 2° Trofeo BS Planet, nella giornata del 9 agosto 2015, è risultata la seguente: per la categoria singoli al 1° posto si è classificata Viola di Angiolini con la qualifica di Ecc. punti 170; al 2° posto Tigre di Michelini con la qualifica di Ecc. punti 165 e al 3° posto Lady di Neretti con la qualifica di B. punti 140, mentre per la categoria coppie al 1° posto si sono classificati Circe e Zira di Colinelli con la qualifica di ECC. punti 160; al 2° posto Rimettilo e Pruno di Senzi con la qualifica di M.B. punti 154 e al 3° posto Mino e Spina di Elmi con la qualifica di M.B. punti 153.
Un ringraziamento particolare alla società BS PLANET Srl, sostenitrice e sponsor della manifestazione e alla squadra cinghialai “La Gaggese” che ha messo a disposizione, tra l’altro, la propria sede e con le sue cuoche curato anche gli incontri conviviali che hanno caratterizzato alcuni momenti finali delle due giornate di prove.Un arrivederci alla prossima edizione.
Giovanni Petrucci
I risultati delle due giornate di prova sono i seguenti:
SAbAto 8 AgoSto:batteria n. 1 – cat. singoli - giudice Italo capri• 1° Zira di Colinelli – Ecc. 165;• 2° Iro di Cucini – B. 140;batteria n. 2 – cat. Singoli - giudice felice bracco• 1° Silvio di Degli Esposti – Ecc. 160;batteria n. 3 – cat. Singoli - giudice Nicola Luzzi• nessun qualificatobatteria n. 4 – cat. coppie - giudice franco virgili• 1° Randello e Gerry di Gandini – Ecc. 169,5;• 2° Pippo e Bufera di Vergagni – M.B. 157;batteria n. 5 – cat. coppie - giudice vincenzo ferrara• 1° Brina e Birba di Giorgi – M.B. 159;• 2° Mambo e Ugo di Marata – A.B. 131;
doMeNIcA 9 AgoSto:batteria n. 1 – cat. singoli - giudice Nicola Luzzi• 1° Fumo di Petrucci – B. 141;batteria n. 2 – cat. singoli - giudice franco virgili• 1° Candido di Butini – M.B. 153;• 2° Scugnizza di Ciabatini – M.B. 150;batteria n. 3 – cat. coppie - giudice Italo capri• 1° Lillo e Salcio di Ribechini – Ecc. 166;Campionato regionale Emilia Romagna batteria n. 4 – cat. singoli - giudice felice bracco• 1° Tigre di Michelini – Ecc. 165;• 2° Lady di Neretti – B. 140;batteria n. 5 – cat. singoli - giudice vincenzo ferrara• 1° Viola di Angiolini – Ecc. 170.
FVG: UN PIANO FAUNISTICO VENATORIO CONTRO I CANI DA CACCIACi eravamo illusi che, pazientando, i tempi bui in cui la Regione mal-trattava il settore venatorio sareb-bero finiti e che con l’avvento della nuova amministrazione regionale la stagione dei danni era terminata. In-vece non è stato così. Quando, infatti, abbiamo letto le nuove disposizioni contenute nel piano faunistico regio-nale, recentemente approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore alla caccia, abbiamo capito che ci eravamo illusi e che anche quest’ul-timo non ci sembra all’altezza della situazione. Il perché è presto detto. La miriade di pagine del documento regionale contengono un complesso di norme insensate e contraddittorie, praticamente un aborto venatorio. Esattamente ciò che Pro segugio andava sostenendo fin dalla prima stesura e che aveva tentato di far modificare inviando le proprie osser-vazioni che successivamente erano state illustrate in forma dettagliata proprio all’assessore di riferimento. Il tutto, però, è stato ignorato con irri-soria noncuranza. È difficile condivi-dere un documento che contempla l’attività venatoria a caprioli e cervi con i segugi e poi, di fatto, vieta le prove cinofile finalizzate a seleziona-
re geneticamente i soggetti più ido-nei anche per quanto riguarda il loro grado di educazione. Più propria-mente: nelle premesse si dichiara di volere selezionare cani certificati e poi praticamente se ne vieta l’atti-vità propedeutica alla certificazione. Ed è altrettanto incomprensibile vie-tare l’uso del segugio per la caccia al cinghiale nella fascia pedemontana dichiarata di eradicazione del suide, considerando tale forma di prelievo non idoneo rispetto alla caccia di selezione. Se ciò fosse tecnicamente valido, l’assessore o chi per lui ci do-vrebbe spiegare come mai a Trieste e nella parte del Goriziano dove si pratica esclusivamente la caccia se-lettiva al cinghiale, gli animali stiano letteralmente invadendo i centri abi-tati, creando pericoli per le persone, mentre stranamente questo non ac-cade nei territori dove si caccia con i cani. Certo, servirebbe più spazio per spiegare tutte le stranezze partorite dagli uffici e dall’assessore regiona-le, un’accoppiata che ha pensato bene anche di ridurre le quantità e i periodi di prelievo di alcune specie migratorie nonostante l’Europa ne abbia da tempo certificato lo stato di ottima salute. Anche l’istituzione di
ulteriori fasce di rispetto dalle zone di protezione altro non è stato che l’ennesimo atto d’imperio perpetra-to alla categoria dei cacciatori che impiegano il cane da seguita per indirizzarli verso forme di caccia al-ternative. Insomma, per dirla tutta, capiamo che la caccia crei fastidio all’assessore (e non soltanto a lui), ma crediamo che Paolo Panontin, con l’ausilio dei suoi collaboratori, questa volta abbia toccato il fondo. Lo dimostra anche il recente pare-re emesso dagli uffici regionali sugli orari in cui si può esercitare la caccia che ha generato confusione in tutto il comparto con il rischio di sanzioni e penalizzazioni non indifferenti. A fronte di tutto ciò, ci auguriamo che i cacciatori friulani rispondano con un sussulto d’orgoglio. Compito degli amministratori regionali dovrebbe essere quello di trasformare la cac-cia in una cosa seria, come in tutto il resto d’Europa. Ma ciò, nel nostro paese, non sembra possibile perché seri non ci sentiamo di ritenere co-loro che ciclicamente sono deputati a farlo.
Sandro LevanPresidente Regionale FVG
Pro Segugio
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CCari concorrenti e cari giudici, partecipando alle prove anche come semplice spettatore ho sempre più l’impressione che spesso venga meno il rispetto reciproco che ci dovrebbe essere fra la classe giudicante e chi sottopone al suo giudizio i propri ausiliari, per ricevere in cambio le giuste indicazioni sul percorso selettivo intrapreso in modo da migliorarne le caratteristiche morfofunzionali.Ricordiamoci sempre, infatti, che le nostre sono (o, almeno, dovrebbero essere) a tutti gli effetti delle verifiche zootecniche...!Io penso che alla base di tutto ci sia la malafede e la natura del sospetto ormai profondamente radicata nel nostro DNA e ritengo che questo modo non solo di agire, ma anche di pensare stia seriamente minando le fondamenta del nostro “mondo”, quello della cinofilia segugistica.Pretendiamo dai giudici l’uniformità nei giudizi, e certo ciò sarebbe sacrosanto, ma non dimentichiamoci mai che abbiamo a che fare con uomini che – come tali – non potranno mai essere infallibili. Permettetemi, da ex portiere di una squadra di calcio, un paragone con quanto succede in questo sport, il più popolare nel nostro Paese: nonostante la presenza sul rettangolo di gioco di 5 arbitri, di decine di telecamere che permettono, con la moviola, di sviscerare in mille modi un singolo episodio, gli errori di giudizio sono all’ordine del giorno! Non
si è mai tutti d’accordo, anzi per dieci persone ci sono dieci interpretazioni diverse!E’ nella natura umana (e quindi anche di un giudice!) sbagliare, così come in certi casi lasciarsi suggestionare dal nome del conduttore, plurititolato vincitore di campionati e trofei a livello nazionale o internazionale (sudditanza psicologica...). Ma la buona fede non si può e non si deve mai mettere in discussione. Noi concorrenti, siamo sicuri, durante il turno di prova, di vedere sempre il giusto? Penso proprio di no! Il giudice in 45 minuti deve giudicare ciò che vede, non sempre può restare a stretto contatto con i cani, sta anche a noi cercare di metterlo nelle condizioni di limitare al minimo gli errori...La nuova scheda di valutazione (sicuramente ben modificata, a mio parere) impone all’espertogiudice diripassare gli standard morfologici delle varie razze, così da evitare di cadere in grossolani errori. Oggi tutti i conduttori conoscono bene lo standard della razza dei loro ausiliari e si partirebbe con il piede sbagliato se il giudice non dimostrasse sicurezza nel giudicare la morfologia al momento della sciolta.La SIPS dovrebbe farsi portavoce presso l’ENCI della necessità inderogabile di incentivare corsi di aggiornamento per i giudici e soprattutto per i CONCORRENTI.
E perché non ripercorrere una strada già intrapresa anni fa, se non vado errato, e poi caduta nel dimenticatoio, di istituire la figura del commissario di prova? Nel calcio a qualsiasi livello, ad esempio, il commissario va a visionare gli arbitri per normale routine.Per quanto riguarda noi concorrenti, se partiamo dal presupposto che i giudici si lascino condizionare da fattori esterni o, peggio ancora, agiscano per partito preso in malafede, allora sarebbe più opportuno restare a CASA, andare ad addestrare oppure a caccia, ma non partecipare alle prove.Se si dovesse essere colpiti da un ingiustizia chiara, bisogna avere il coraggio di fare nomi e cognomi, sottoscrivendo un formale esposto da consegnare al delegato ENCI, se presente, oppure da inviare direttamente all’Ente, non restare nel vago e creare problemi a tutto il nostro mondo. Anche coloro che rivestono cariche al vertice del nostro sodalizio dovrebbero stare ben attenti prima di parlare, perché certe parole possono essere estrapolate da un contesto e strumentalizzate provocando danni. In questo periodo non ne abbiamo bisogno. Per concludere, cerchiamo TUTTI e dico TUTTI di ricompattarci per il bene del nostro mondo: le divisioni, in qualsiasi campo, non hanno mai rafforzato ma indebolito! E’ il minimo che dobbiamo ai nostri tanto amati segugi.
Marco Tosini
ONsiDerAZiONisuLLe
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Raduno Nazionale di Casale Monferrato. I migliori gruppi
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L’unico raduno nazionale per razze da seguita italiane ed estere in programma in Piemonte
nell’anno 2015 si è svolto sabato 2 Maggio 2015 a Casale Monferrato (AL). L’allestimento della manifestazione è stato curato dalla locale Sezione Provinciale SIPS che, per l’occasione, si è avvalsa della collaborazione del Gruppo Cinofilo Alessandrino, organizzatore del 7° “International Dog Show”. Si è trattato di una “tre giorni cinofila” comprendente l’Expo Internazionale CACCACIB di Alessandria, l’Expo Nazionale CAC di Asti ed una serie di raduni di razza, fra i quali – oltre a quello dei segugi – spiccavano analoghe rassegne dedicate ai cani lupi cecoslovacchi, ai pastori inglesi (collie, border, bobtail, bearded e corgi), ai kurzhaar, ai setter ed ai cao de agua portoghesi. Secondo una tradizione consolidata nel tempo, anche il raduno di quest’anno era valido fra l’altro per il Trofeo “Pasquale Minella”, dal momento che, come da alcuni anni a questa parte, la partecipazione al raduno dà diritto ad acquisire punti per l’edizione successiva del “Minella”, purchè avvenga con un numero di soggetti adeguato alla classe d’interesse (vale a dire, uno per la classe singolo, due per la classe coppie ed almeno quattro per la classe mute). Il tutto finalizzato ad incentivare la presenza dei segugisti, solitamente più propensi ad iscrivere i propri ausiliari alle prove di lavoro che non alle expo, non riconoscendo la grande importanza che riveste, per la selezione di una razza, anche il controllo delle caratteristiche morfologiche, oltrechè di quelle funzionali. Teatro dell’evento in questione, il Polo Fieristico di piazza d’Armi, già sede in passato di importanti rassegne di altro genere e dell’annuale “Fiera di S. Giuseppe” organizzata dal Comune di Casale Monferrato, sotto il patrocinio del quale si è svolta l’intera manifestazione. In una cornice così prestigiosa, la giuria – composta dagli esperti italiani Sandra Piscedda ed Alessandro Braga e dal francese Renè Favre – ha valutato, sotto gli occhi di un pubblico appassionato ed attento, la rispondenza ai rispettivi standard morfologici di un centinaio di soggetti, in rappresentanza di 12 delle razze riconosciute dalla Federazione Cinologica Internazionale e tutelate dalla SIPS, fra le quali segugio italiano a pelo raso (38) ed a pelo forte (23), segugio dell’Appennino a pelo forte (11), segugio maremmano a pelo raso (6), petit bleu de Gascogne (4), ariégeois (5), beagle (13), grand anglofrancais tricolore (7), griffon nivernais
rAduNo NAzIoNALe A cASALe MoNferrAto
Alessandria
(2), segugio del Giura (1) e briquet griffon vendèen (1). A quattordici soggetti la giuria ha rilasciato il Certificato di Tipicità, primo passo per il loro ingresso nella cinofilia ufficiale. Per quanto riguarda la ripartizione delle razze fra gli espertigiudici, i segugi italiani a pelo raso sono stati affidati a Sandra Piscedda, i pelo forte, i segugi dell’Appennino ed i maremmani ad Alessandro Braga e le rimanenti a Renè Favre. Dopo la pausa per il pranzo, si sono disputati nel pomeriggio sul ring d’onore gli spareggi per designare il miglior rappresentante di ognuna delle razze in concorso (BOB) ed a seguire la miglior coppia ed il miglior gruppo. Fra le coppie, il giudice Piscedda ha assegnato la palma di migliore ai segugi italiani a pelo forte nerofocati presentati dall’Allevamento di Roccaverano di Calisto Ferrero; a completare il podio, ai posti d’onore, i griffoni nivernesi di Andrea Schiappacasse ed i fulvi a pelo raso di Gilberto Mattiello. Quest’ultimo si è imposto nei gruppi, giudicati da Braga, precedendo i nerofocati a pelo forte dell’Allevamento di Roccaverano e gli ariégeois di Rinaldo Reale. A giudicare il “Best in Show”, atto finale della manifestazione, è stato designato – per dovere di ospitalità – Favre, sotto i cui occhi hanno sfilato sull’ampio ring i migliori rappresentanti di ogni razza. Questi ha valutato scrupolosamente tutti i soggetti non solo in stazione, ma anche in movimento, prima di emettere il verdetto finale. Verdetto che è stato comunicato al pubblico presente dallo speaker in un crescendo musicale di sottofondo costituito dalla colonna sonora del celebre film del 1992 “L’ultimo dei Mohicani”, non a caso premiata all’epoca come miglior colonna sonora ai Golden Globes ed all’Oscar. Dopo essere usciti tutti dal ring, lo speaker ha invitato a raggiungere il podio in ordine decrescente, dal terzo al primo classificato, i tre migliori soggetti del raduno. Tra gli applausi del pubblico rimasto in trepidante attesa a bordo ring, hanno fatto un rapido giro d’onore, prima di salire sui tre gradini del podio per le foto di rito, la femmina di petit bleu de Gascogne Chutney du Grand Vieilly del vercellese Lorenzo Caldera, terza classificata, quindi il maschio a pelo forte nerofocato Taison dell’Allevamento di Roccaverano dell’astigiano Calisto Ferrero, secondo e Riserva di BIS, e la femmina fulva a pelo raso Kira presentata dal varesino Gilberto Mattiello, vincitrice del titolo di BIS, ossia di miglior soggetto assoluto del raduno di Casale Monferrato.
Raduno Nazionale di Casale Monferrato. Il Best in Show
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rISuLtAtI & cLASSIfIcheRaduno per razze da seguita italiane ed estere C.A.C. Casale Monf. (AL), 02/05/2015
SegugIo ItALIANo A peLo rASo (Giud.: Piscedda S.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC.C.A.C. Chicco (Tosini)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. Tino di Pontenizza (Mattiello)femmineClasse LIBERA = 1° ECC.R/C.A.C. Brina (Comaroli)Classe INTERMEDIA = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Kira (Mattiello)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. Birba (Mattiello)
SegugIo ItALIANo A peLo forte (Giud.: Braga A.)MaschiClasse CAMPIONI = 1° ECC. (B.O.B.) Taison (Allev. di Roccaverano)Classe LIBERA = 1° ECC. Gin (Allev. di Roccaverano)Classe LAVORO = 1° M.B. Fido del Tario (Torta)femmineClasse CAMPIONI = 1° ECC. Duna (Allev. di Roccaverano)Classe LIBERA = 1° ECC.C.A.C. Furia del Tario (Torta)Classe INTERMEDIA = 1° ECC.R/C.A.C. Praia di Roccaverano (Allev. di Roccaverano)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. Aia (Allev. di Roccaverano)
SegugIo deLL’AppeNNINo A peLo forte (Giud.: Braga A.)MaschiClasse LAVORO = 1° ECC. Muschin (Ghisio)femmineClasse LIBERA = 1° ECC.C.A.C. Madonna (Ghisio)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Morina (Coggiola)
SegugIo MAreMMANo A peLo rASo (Giud.: Braga A.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC. C.A.C. (B.O.B.) Dick (Lucca)Classe GIOVANI = 1° M.B. Ugo (Vergagni)
beAgLe (Giud.: Favre R.)MaschiClasse CAMPIONI = 1° ECC. Bigbad Voodoo Kooler (Asunis)Classe LIBERA = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Alotorius Old Glory Dynamic Star (Allev. Salga)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. Waiting for Loves True Kiss Jimmy (Allev. Dell’Isola di Ios)Classe GIOVANI = 1° ECC. California Gold Rush (Asunis)
Con la premiazione dei migliori soggetti e con lo scatto delle foto è calato il sipario sul raduno di Casale Monferrato, in un clima di generale soddisfazione da parte di tutti – espositori, giudici ed organizzatori – per la bella giornata di cinofilia trascorsa, all’insegna dell’amicizia e della sportività, così come quasi sempre avviene fra segugisti! Alla SIPS di Alessandria non resta che ringraziare quanti hanno contribuito, a qualunque titolo, alla migliore riuscita della manifestazione, a cominciare dalla ditta Monge, sponsor ufficiale dei “tre giorni” cinofili, per aver messo a disposizione i sacchi di mangime assegnati quali premi sul ring d’onore unitamente a prestigiose confezioni di vini DOC locali dell’Azienda “Botto Marco” di Sala Monferrato, con cui sono stati omaggiati anche i giudici.
Gianedoardo Giordanino
femmineClasse LIBERA = 1° ECC.C.A.C. Birichina di Casa Calbucci (Asunis)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. Grace Kelly dell’Isola di Ios (Allev. dell’Isola di Ios)Classe GIOVANI = 1° ECC. Salga Looney Tune (Allev. Salga)
petIt bLeu de gAScogNe (Giud.: Favre R.)femmineClasse LIBERA = 1° ECC.C.A.C. Tosca (Caldera)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Chutney du Grand Vieilly (Caldera)
ArIegeoIS (Giud.: Favre R.)femmineClasse LIBERA = 1° ECC. Tosca (Reale)Classe LAVORO = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Diana (Reale)
grIffoN NIverNAIS (Giud.: Favre R.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC. Artù (Ghiso)femmineClasse LAVORO = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Lilla (Schiappacasse)
SegugIo deL gIurA (Giud.: Favre R.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC.C.A.C. (B.O.B.) Artù (Piaggio)
Una nuova sezione SIPS in SiciliaNicola Mobilia è il presidente Pro Segugio della sezione Nebrodi MESSINA e va a coprire un vuoto in questa regioneche ci vedeva senza alcuna sezione SIPS. Nella convinzione che questa nuova realtà cinofila in Messina sia di stimolo e traino affinchè anche nelle altre province siciliane si vengano a creare operose sezioni SIPS auguriamo a Nicolino e a tutto il suo Consiglio un buon lavoro nell’interesse dei segugi. 41
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Nel weekend del 1819 Aprile 2015 i contrafforti appenni
nici di Malvicino, al confine fra le regioni Piemonte e Liguria, noti non solo per la loro vocazione alla raccolta di funghi e tartufi, ma anche per i loro magnifici areali agrosilvopastorali a “misura” di segugio, hanno ospitato la prima tappa dell’annuale Trofeo “Giuseppe Merlino”, verifica zootecnica con CAC in palio per cani da seguita specializzati nella caccia alla lepre articolata su due prove ed organizzata in sinergia dalle Sezioni SIPS di Savona ed Alessandria. Buona – nonostante i timori della vigilia, fugati in extremis l’affluenza di partecipanti che hanno sfidato la lepre sugli ostici calanchi di tufo tipici di questo angolo dell’Alto Monferrato, una palestra dura anche per gli inseguitori più abili ed avvezzi a questo genere di terreno, “restio” a trattenere ed a rilasciare nelle loro narici la flebile emanazione lasciata dall’orecchiona prima di raggiungere il covo, rendendo oltremodo difficoltosa la fase di accostamento. A complicare ulteriormente il compito di cani e canettieri ci hanno pensato le condizioni meteorologiche,
SegugI SugLI ScudI A MALvIcINo
Alessandria
caratterizzate – soprattutto nella giornata di domenica – da folate di vento e pioggia intermittente che hanno accompagnato buona parte dei turni e da un’escursione termica di parecchi gradi nell’arco della stessa mattinata. Ma, come ha ben spiegato l’esperto giudice Mario Villa, trombetta storica del segugismo del nostro Paese, il cinofilosegugista ama le sfide e si esalta proprio quando il gioco si fa complicato. Lepri smaliziate e presenti in numero ottimale (trattandosi, nel caso di Malvicino, di un’azienda faunisticovenatoria in cui un’intelligente gestione della lepre da parte del direttoreconcessionario, geom. Angelo Sasso, ben coadiuvato dalla figlia Sara, ne permette annualmente un oculato prelievo col cane da seguita) sono state alla base di una verifica zootecnica nel vero senso della parola. La presenza in giusta misura di altri mammiferi selvatici, quali caprioli, cinghiali e volpi, ha contribuito a creare un mix di ingredienti ideale affinchè la giuria potesse esprimere in maniera probante delle valutazioni tecniche in totale serenità e serietà, in un clima ideale, in cui la
sportività dei concorrenti si è fusa perfettamente con il loro spirito agonistico. Come hanno ricordato a conclusione dei turni di prova gli espertigiudici Luciano Brazzarola, Mauro Casetta, Gianni Gaino e Mario Villa, in assenza delle quattro fasi classiche della cacciata, non necessariamente per colpa dei cani, non è stato possibile attribuire una qualifica agli stessi, ma i giudici hanno comunque potuto effettuare delle considerazioni tecniche su tutti i soggetti sottoposti al loro giudizio, dando ai canettieri, soprattutto se giovani ed alle prime “armi” (e qualcuno a Malvicino, per fortuna, si è visto!), gli opportuni suggerimenti su cosa fare per migliorare il livello delle prestazioni non solo dei loro ausiliari, ma anche di loro stessi. Il tutto nel pieno rispetto, d’altra parte, di quanto prescrive l’articolo 1 del regolamento, laddove riporta – cito testualmente che “lo scopo principale delle prove è di accertare ed evidenziare le doti venatorie dei segugi al fine di conseguire, attraverso la selezione, un miglioramento qualitativo degli stessi. Esse hanno, inoltre, la finalità di educare il segugista alle
Giovanni Merlino con la sua muta vincitrice del Trofeo
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forme più classiche della caccia alla seguita”. Non sono, tuttavia, mancate le qualifiche, alcune anche di un certo spessore, in classe singolo, come nelle coppie e nelle mute, in cui si sono sfidati nella quasi totalità segugi italiani, se si eccettua una sparuta rappresentanza di segugi esteri costituita da un singolo e da una muta di ariègeois.Tranne rare eccezioni, tutte le équipes (tre singoli, undici coppie e diciotto mute di cat. A, oltre ad alcune di cat. B) hanno comunque evidenziato sagacia e maneggevolezza, com’è stato evidenziato in relazione dai giudici al momento della premiazione, svoltasi presso la casa di caccia dell’AFV alla cascina Almetta, in località Saliceto, in un clima cordiale, oserei dire familiare. Su tutte, occorre segnalare la performance dei vincitori dei trofei messi in palio dall’Azienda di Malvicino e dalla SIPS di Alessandria per il miglior punteggio conseguito nelle diverse classi. Fra i singoli, si è imposto Pago, segugio italiano a pelo raso fulvo presentato da Emanuele Giusto (al secolo, “Milino”), al quale il giudice Brazzarola ha assegnato la qualifica di 1° MB con punti 152. Ecco la relazione: “(1° turno – inizio prova ore 7:40) Maschio di ottimo tipo, buona la cerca, ben collegato; rileva in gerbido, buono lo stile, tipica la voce. L’accostamento è alquanto precario nella prima parte, in bosco l’azione migliora, arriva su traccia e parte in seguita, ben vocalizzata, corredata da più falli. Chiudo il turno con Pago impegnato nell’azione (fine prova ore 8:45)”. Nessun altro soggetto si è qualificato in questa che è stata l’unica batteria di singoli in concorso nell’arco delle due giornate.Fulvi a pelo raso protagonisti anche nelle coppie, in cui il miglior punteggio è stato appannaggio di Lea (Ecc.p.170) e Culto (Ecc.p.175), condotti da Giuseppe Canepa, artefici di un’azione da manuale gratificata dal giudice Villa con la vittoria di batteria e la qualifica di Eccellente con punti 172,5 sulla base della seguente relazione: “(2° turno – inizio prova ore 8:35) Coppia omogenea ed abbastanza in tipo, sciolti in prato fanno subito l’incontro, ben vocalizzato da Lea assecondata immediatamente da Culto, iniziano un accostamento preciso ben vocalizzato ed in perfetta coesione; risolti diversi falli con precisione arrivano a covo, la lepre parte un attimo prima ma immediatamente
la coppia arriva a covo ed inizia una seguita precisa e duratura con la risoluzione di diversi falli. Il lavoro nel complesso è perfetto, un po’ di monotonia nelle voci, che non creano quell’emozione tanto cara al segugista (fine prova ore 9:30)”. Altre qualifiche degne di menzione sono quelle attribuite ad Afa e Furia di Giovanni Merlino (1° Ecc.), Fiamma e Nerina di Pier Paolo Del Conte (1° MB), Etò e Milito di Leonardi (2° MB) e Seta e Zeta, ancora di Giovanni Merlino (3° MB).La rivincita dei nerofocati a pelo raso si è avuta nella classe “regina”, quella delle mute, in cui hanno sbaragliato la concorrenza sei segugie condotte da Giovanni Merlino (ancora lui!), vero e proprio “mostro sacro” del segugismo italiano. Mira, Afa, Seta, Zeta, Furia e
Tara: questi i nomi dei soggetti, artefici ancora una volta di una grande prova conclusa con un’interminabile seguita. Tutti sono stati valutati, singolarmente, Eccellenti dall’esperto Gaino, il quale ha attribuito alla muta – com’è ovvio che sia! – la qualifica di Eccellente con punti 171,83 ed il primo posto di batteria. Per dovere di cronaca, riporto di seguito la relazione: “(3° turno – inizio prova ore 10:35) Muta in tipo, omogenea, morfologicamente piacevole, corretti alla sciolta. Liberati su prato cercano con passione, ben collegati e con stile di razza, rilevano passata che evidenziano con voci tipiche, Seta al limite. Passano carraia, entrano in bosco conducendo un accostamento sicuro e con ottima valutazione della passata, Seta risolve fallo e con Mira
rISuLtAtI & cLASSIfIcheSabato 18/04/2015classe SINgoLo-cat. Abatteria n° 1-giudice: brazzarola L. 1° MB (p. 152) Pago (Giusto E.)classe coppIA-cat. Abatteria n° 2-giudice: villa M.1° Ecc. (p. 172,5) LeaCulto (Canepa)2° AB (p. 134) VaroVienna (Brero)batteria n° 3-giudice: gaino g.1° Ecc. (p. 163) AfaFuria (Merlino)2° MB (p. 154,5) EtòMilito (Leonardi)3° MB (p. 150) SetaZeta (Merlino)classe MutA-cat. Abatteria n° 4-giudice: casetta M.1° MB (p. 155,6) LunaPerlaMoraSissiNina (Mana)classe coppIA-cat. bbatteria n° 5-giudice: rizzolio f.1° Riservato2° (p. 134) ViolaRosa (Ambra)
domenica 19/04/2015classe coppIA-cat. Abatteria n° 1-giudice: brazzarola L.1° MB (p. 156) FiammaNerina (Del Conte)2° B (p. 144) EschiloRina (Pelliccia)classe MutA-cat. Abatteria n° 2-giudice: gaino g.1° Ecc. (p. 171,83) MiraAfaSetaZetaFuriaTara (Merlino)2° MB (p. 155,75) MolliOndaMaraSara (Martignoni)batteria n° 3-giudice: villa M.1° MB (p. 150,2) PagoBirilloCicoTosca (Giusto E.)batteria n° 4-giudice: casetta M.1° MB (p. 153) LunaVickySelvaPallinoIdaMoro (Peletto)classe MutA-cat. bbatteria n° 5-giudice: rizzolio f.Nessun classificato
Vincitori dei Trofei per il miglior punteggio assoluto:SINgoLo Û Pago (Giusto E.) con MB (p. 152)coppIA Û Lea Culto (Canepa) con Ecc. (p. 172,5)MutA Û MiraAfaSetaZetaFuriaTara (Merlino) con Ecc. (p. 171,83)
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scova a vista, la seguita coesa e persistente con soluzione di numerosi falli si protrae sino a fine turno in modo sicuro (fine prova ore 11:30)”.Da segnalare, fra le mute, anche le qualifiche assegnate a LunaPerlaMoraSissi e Nina di Antonio Mana (1° MB), LunaVickySelvaPallinoIda e Moro di Marco Peletto (1° MB), PagoBirilloCico e Tosca di Emanuele Giusto (1° MB) e MolliOndaMaraSara di Carlo Martignoni (2° MB).Si spengono così i riflettori sulla prima prova del Trofeo “Giusep
pe Merlino”, una prova perfettamente riuscita per merito degli organizzatori, ed in primis della direzione dell’AFV di Malvicino e dei suoi accompagnatori (Andrea, Cristian, Ernesto, Giorgio, Matteo, Michele e Ruggero), che hanno profuso il massimo impegno nella gestione di ogni aspetto della manifestazione, mettendo sempre i giudici nelle migliori condizioni per poter esprimere un giudizio sereno e coadiuvando quei pochi concorrenti che hanno avuto problemi nel recupero dei cani a fine turno. Per tutti, appuntamen
to a Dego il 17, 18 e 19 Luglio per la seconda tappa del “Merlino”, organizzata dall’Unione Segugisti Savonesi.Per concludere degnamente queste note, mi sento in dovere di sottolineare che lo stesso “Pippi” Merlino sarebbe stato orgoglioso del lavoro fatto nell’occasione dalle sei “furie” nerofocate al guinzaglio di suo fratello Vanni, sempre più all’altezza dei migliori soggetti dressati da lui nel corso della sua lunga, gloriosa carriera cinofila!
Gianedoardo Giordanino
Giuseppe e Mirco Canepa con la miglior coppia categoria A
emanuele Giusto con il miglior singolo categoria A
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Anche quest’anno la Sips Lario Brianza ha dato appuntamento ai suoi associati e a tutti gli appassionati segugisti, a Triuggio nelle ZRC per la tradizionale prova di lavoro su lepre. Il territorio di bassa collina, gentilmente concesso dall’Amm. Provinciale di Monza Brianza e dagli agricoltori locali, si è dimostrato, come di consueto, valido per questo tipo di prove, in quanto composto da prati naturali, boschi e colture miste, ideali per la sopravvivenza e la riproduzione della lepre. Per ricordare il nostro amico e associato, Ampelio Molteni, che ci ha recentemente lasciati, a causa di una grave malattia, i fratelli Giuseppe e Virginio hanno voluto dedicargli i trofei per la miglior coppia di A, la miglior muta di A e il miglior punteggio assoluto. Nelle due giornate di prove si sono confrontati, con spirito di sano agonismo, ben quaranta concorrenti equamente suddivisi in coppie e mute. Il bel tempo, gli ottimi terreni e l’ideale presenza di lepri hanno permesso ai segugi di dimostrare le loro capacità sul campo e ai giudici di stilare buone qualifiche. Vincitore della categoria coppie è risultato Pozzato Matteo con i cani Perla e
provA dI LAvoro dI trIuggIo 7-8 MArzo 2015SIpS LArIo brIANzA
Lario Brianza
I Risultati delle prove7 MArzo 2015 - categoria coppIe Aprima batteria - giudice: clerici carlo1° ECC. punti 166,50 Lara, Perla ( s.i.p.r.n.f.) del sig. Pozzato Matteo2° B. punti 148 Drupi, Sissy (s.i.p.r.fulvi) del sig. Brambilla GianniSeconda batteria – giudice: faravelli giuseppe1° M.B. punti 151 Niki, Blu (s.i.p.r. fulvi) del sig. Teli2° B. punti 140 Moro, Stella (s.i.p.f.n.f.) del sig. Panzeri Eliocategoria Mute bQuarta batteria - giudice: pietrangeli giorgio1° M.B. punti 156,50 Moro, Pluto, Ledy, Baio, Baffo e Carlito (s.i.p.r.) del sig. Invernizzi Antonio2° B. punti 142 Bisbino, Tex, Clio, Diva e Bianco (s.i.p.r.n.f.) del sig. Sassi Davide
8 MArzo 2015 - categoria Mute Aprima batteria – giudice: faravelli giuseppe1° riservato2° B. punti 146,30 Fausy, Bimba, Drupi, Sissy e Sheila (s.i.p.r.fulvi) del sig. Brambilla GianniSeconda batteria – giudice: ghidelli Antonio1° ECC. punti 162,66 Selly, Athos, Belem, Zuma, Sila e Brio (s.i.p.f.n.f.) del sig. Zanotti Pierfranco2° B. punti141,20 Bisbino, Tex, Diva, Clio e Vienna (s.i.p.r.n.f.) del sig. Sassi Davideterza batteria – giudice: clerici carlo1° riservato2° B. punti 144 Bigio, Pina, Siria e Selva (s.i.p.r.fulvi) del sig. Milani Lorenzo3° B. punti 141,8 Lillj, Ivan, Teo, Lora e Eddy (s.i.p.r.n.f.) del sig. Formenti Orlandocategoria coppIe bQuarta batteria – giudice: pietrangeli giorgio1° riservato2° A.B. punti 134 Cloe, Trum (s.i.p.f.) del sig. Montorfano PaoloQuinta batteria – giudice: Molteni piermaria1° M.B. punti 152 Pila, Lavi (s.posavatz) del sig. Loculli Achille
La muta di P. zanotti
Perla e Lara di PozzatoLara, 1° ECC 166,50, che ha vinto anche il trofeo del miglior punteggio assoluto con Perla (ECC 170).Nelle mute hanno trionfato invece i cani di Zanotti Pierfranco: Brio, Sila, Zuma, Belem, Athos e Selly, segugi italiani pelo forte nero focati, con 1° ECC 162,66.Al termine del consueto pranzo presso il Ristorante Roma di Casatenovo si sono svolte le premiazioni durante le quali non sono mancati momenti di vera commozione. Un ringraziamento a tutti i concorrenti, ai giudici, alle guardie venatorie, alle istituzioni, agli accompagnatori e a tutti coloro che hanno permesso di vivere questi
momenti, coinvolgendo numerosi appassionati del segugio.
Lorenzo Milani
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A ottobre inoltrato le notti son limpide e stellate, l’aria
frizzante e le albe straordinarie, con fini nebbie mattutine. Su prati brinati e magie di colori autunnali si odono echi di scagni lontani in un crescendo esasperato. Accostamenti, scovi, inseguimenti, falli, concerti e sinfonie, melodie dirette da sua maestà il Cervo. Meravigliose parate mozzafiato, per boschi, selve, crinali di mughe, cenge e ghiaioni. Per chi aspetta alle poste, la tensione, il timore, l’incertezza che la seguita cambi direzione. All’ improvviso la certezza, il batticuore. Poi, il cervo abbattuto, l’arrivo dei cani, la loro frenesia, la preda. Emozioni indescrivibili, scenari stupendi tramonti infuocati,
AL cervo coN I SegugI
Pordenone
ricordi indelebili. Ricordi di segugi. Il nostro mondo!Esperienze vissute con i propri ausiliari dalle squadre di segugisti di Bigatton Walter, Bottecchia An
drea e Marcolina Claudio. Rispettivamente nelle riserve di caccia di Montereale Valcellina e di Frisanco.
Sanavro Walter
La squadra di Claudio Marcolina
La squadra di Walter Bigatton
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Anche quest’anno come ogni anno la nostra sezione di Vicenza ha organizzato nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 aprile 2015 la classica prova di lavoro per segugi su lepre negli stessi territori, facenti parte dell’Altopiano dei Sette Comuni, che hanno ospitato il Campionato Italiano SIPS solo un anno prima.
La novità di quest’anno consiste nel fatto che la prova è stata inserita come prima tappa del 2° Gran Trofeo Delle Alpi. Sono stati accolti concorrenti provenienti da tutte le regioni che hanno potuto godere degli scenari del nostro splendido Altipiano dei 7 Comuni.
provA dI LAvoro dI cANove-roANA 2015
vicenza
organizzatori, accompagnatori e vincitori alla prova di Canove di Roana
Devis Dalla Valle con Franco e Ago miglior coppia della cat. B
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Un doveroso ringraziamento va all’anima di questa prova Frigo Stefano ed al fido Mauro Lunardi; un ringraziamento al nostro vicepresidente Dalla Valle Devis e al nostro Segretario Framarin Enrico, grazie al loro lavoro, prove come questa si possono realizzare; grazie anche ad Adelina e Renato Meggiolaro che si sono occupati egregiamente delle operazioni di segreteria.
I risultati sono stati ottimi per siffatti territori belli ma sempre selettivi per i nostri segugi; i due giorni di prova hanno ospitato 15 batterie tra CAT. A e CAT. B con circa 250 cani a concorrere.
La diffusione delle prove di lavoro nella nostra provincia ha indubbiamente portato dei risultati positivi nei vari anni; soprattutto ha contribuito a informare moltissimi sull’esatto uso del segugio, sulla sua correttezza e maneggevolezza, sul rispetto di animali non oggetto di prova o cacciata, sull’etica segugistica; per cui sappiate che le nostre iniziative per il 2016 saranno ancora di più indirizzate a soddisfare tutti gli appassionati segugisti con nuove prove di lavoro, nuove esposizioni e raduni.
Ringraziamo tutti per il credito concessoci ed arrivederci al 2016.
SIPS DI VICENZA Massimo Raffaello
cLASSIfIcA cANove dI roANA
SINgoLo 25/04/2015:Roll, ECC 171 di Drago Starcevic giudice F. MapelliZar, ECC 165 di Walter Dellapiccola giudice F. MapelliLampo, ECC 165 di Riccardo Bellò giudice G. Zani
coppIe 25/04/2015:Ziva e Jok, A. B. 130, 5 di Nicola Zanrosso giudice G. TurcattiMute 25/04/2015:Ivan, Vento, Sara, Nilo, Furlo Suff. 123, 4 di Luigi Ravarra giudice F. Virgili
coppIe 26/04/2015:Lampo e Dalì, ECC 173 di Andrea Schirato giudice G. ZaniFalco e Falco, MB 155, 5 di Nicola Gianrosso giudice G. ZaniRio e Rei, Buono 144, 5 di Enrico Framarin giudice L. Cesaro
Mute 26/04/2015:Garo, Ruska, Audace, Aida, Felice, ECC 163, 2 di Cipriano Bagnatica giudice A. TorriLampo, Kira, Scintilla, Nebbia, Shila, MB 157, 8 di Vincenzo Zanotti giudice G. TurcattiBrighella, Lampo, Fiume, Roll, Ombra, MB 157, 2 di Giovanni Picciol giudice G. TurcattiRas, Boss, Etan, Teo (All. di Punta Grò), MB 156, 5 di Bruno Bottazzini giudice F. VirgiliLeda, Timba, Mago, Roll, Buono 134, 25 di Luca Marcon giudice F. Virgili
coppIe cAtegorIA b 25/04/2015:Friz e Samba, MB 150, 5 di Alberto Silvagni giudice R. TrivellinFranco e Ago, Suff. 125 di Devis Della Valle giudice G. Galvan
SINgoLo cAt. b 26/04/2015:Lampo, Buono 145 di R. Bellò giudice G. Galvan
coppIe cAt. b 26/04/2015:Franco e Ago, ECC 167 di Devis Della Valle giudice G. CarolloGilda e Manola, ECC 160, 5 di Giuliano Fochesta giudice G. Carollo
Mute cAt. b 26/04/2015:Vasco, Roki, Laki, Laica, Ronda, Buono 147 di Franco Bertolin giudice Debora Moro.
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L’ultimo week end di giugno si è svolto il II° TROFEO MONTE PAU’ Riserva Alpina di Cltrano, verifica zootecnica per cani da seguita su lepre. Prova di montagna, che sebbene sia solo alla seconda edizione sta riscontrando un
grande successo tra gli appassionati del Segugio.Per dare spazio a tutte le richieste, la prova si è svolta in tre giorni 26/27/28 giugno, impegnativo per gli organizzatori ma sicuramente appagante per la risposta dei par
tecipanti e per i risultati.I territori interessati comprendevano zone del Comprensorio Alpino n°3, che ha come Presidente Missagia Diego, e il Comprensorio Alpino n°6 con Tescari Domenico Oscar. Questi comprensori sono divisi per Riserve Alpine e comprendono: Cogollo del Cengio, Caltrano, Calvene, Lugo di Vicenza e Lusiana. La SIPS di Vicenza ringrazia i gestori e i Direttori delle varie Riserve Alpine per le autorizzazioni e la disponibilità dimostrata.Il paesaggio molto suggestivo rimarrà nella memoria degli amanti del Segugio, che hanno potuto vivere esperienze entusiasmanti in questi aerali fantastici. Pascoli d’alpeggio, circondati da conifere e boschi di latifoglie, con in lontananza i campanacci dei bovini al pascolo e la presenza dell’uomo solo sulle baite delle malghe. Una attenta ed accurata gestione della lepre da parte dei vari direttori delle Riserve Alpine ha fatto si che tutti i concorrenti trovassero l’in
II° trofeo MoNte pAÙ
vicenza
Giulio Bonan vincitore del trofeo cat. A
I premiati a Monte Paù
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piccoli annunciAddestro amatorialmente solo segugi
alla lepre per caccia e gare. Cedo cuccioloni addestrati a non inseguire i caprioli.
Curti Giuseppe Fr. Rongio Inf. 13866 Masserano (BI)
338 4923623
Cedo cuccioli e qualche monta di Segugio Italiano pelo forte fulvo solo
lepre. Qualche soggetto pronto caccia.
Cuoghi Franco Via Toscanini 13 41042 Fiorano M. (MO)
cuoghifranco@virgilio. it 0536 830059 328 2583213
ne. Il venerdì e il sabato si sono svolte entrambi le categorie la A e la B mentre; la domenica solo la Cat.B.In totale erano presenti 115 concorrenti con più di 500 segugi, alla fine delle tre giornate ci sono stati ben 30 qualificati (foto e risultati di tutti i qualificati sono visionabili nel sito dell’Associazione Cinofila Vicentina Pro Segugio), un risultato strepitoso per una prova di montagna!La giuria della Cat.A era composta da: Villa Maria Assunta, Mapelli Fiorenzo, Zani Gastone e Virgili Franco.La giuria della Cat.B era composta da giudici federali regionali che hannosvolto un ottimo lavoro con tanti bravi concorrenti provinciali e regionali. Tutta la manifestazione si è svolta in un clima di assoluta serenità e amicizia, cosa gratificante per organizzatori, giudici e concorrenti. Il Trofeo Monte Paù Riserva Alpina di Caltrano, per la Cat.A è stato vinto dal cane Lem di Bonan Giulio dalla provincia di Treviso, mentre per la Cat.B lo ha vinto il cane Brico di Trovatelli Carlo nostro socio di Vicenza. Una nota finale per evidenziare il risultato dei S.I.P.F. dell’All. del Giorio di Vicenza, fondato da Vittorio Frighetto, che nei tre giorni di prova ha ottenuto 3 primi di batteria.L’Associazione Cinofila Vicentina Pro Segugio, si congratula con i qualificati e ringrazia tutti i concorrenti indistintamente per la massiccia presenza e per la sportività dimostrata, vi aspetta l’anno prossimo, con i vostri bravi ausiliari, a far risuonare le valli, emozionare gli animi mentre i segugi incalzano la lepre.
Associazione Cinofila Vicentina Pro Segugio
Vice Pres: Devis Dalla Valle
contro. Un elogio particolare agli accompagnatori che sono stati a dir poco formidabili. Oltre alla lepre, in queste zone sono presenti caprioli, camosci, cervi, mufloni,
cinghiali. Tutta questa grande varietà di ungulati ha messo a dura prova la correttezza dei Segugi che nei tre giorni di prova non hanno mai prestato loro attenzio
Carlo Trovatelli vincitore del trofeo cat. B
Massimo Raffaello, Devis Dalla Valle con Vittorio Frighetto e i collaboratori dell’All. del Giorio
Segugi maremmani da cinghiale, fulvi e tigrati (riconosciuti ENCI) disponibili cuccioli, cucioloni e qualche adulto. Alcuni anche a pelo forte.
Per informazioni telefonare al 340 9136728
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venezia
Anche quest’anno la verifica zootecnica di Cavarzere (VE) è stata suddivisa in due giornate: sabato 24 gennaio si è svolto il 4° Trofeo ATCVE 4 con, in palio il C.A.C. domenica 25 gennaio 2015 il 4° Trofeo sezione Federcaccia di Ca
verIfIcA zootecNIcA per cANI dA SeguItA Su Lepre c.A.c. dI cAvArzere deL 24 e 25 geNNAIo 2015
varzere, anch’esso con C.A.C. in palio.Grande partecipazione di concorrenti e di spettatori, durante la fase di implementazione dei trofei due volte si è dovuto aumentare il numero dei giudici ENCI.
QuALIfIche provA dI LAvoro per cANI dA SeguItA Su Lepre dI cAvArzere (ve) 24-25 geNNAIo 2015
SAbAto 24 geNNAIo 2015batt. N° 1 coppie - giud. Sig. franco virgili1°Mb P. 159 = Vispa P. 161 / Mina P. 157 = Sig. Marcante Ermenegildo2°Abb P.138 = Selva P. 135 / Fido P.141 = Sig. Zanetti Claudiobatt. N° 2 coppie - giud. Sig. gino taccaNessuna Qualifica. batt. N° 3 coppie - giud. Sig. gastone zani1° Riservato2° B P. 149 = Tito P. 149 / Lea P. 149 = Sig. Vittorio Muraro3° B P. 147,5 = Rasti P. 151 / Dora P. 144 = Sig. Fidenzio Celegatobatt. N° 4 coppie - giud. Sig. Steno zerlotti1° Ecc P. 179 = Albina P. 179 / Nerina P.171 = Sig. Settimo Canella2° EccP.161,5 = PatoP.161 / FrecciaP.160 = Sig. Settimo Canella3° B P.145 = Blek P.141 / Brina P.149 = Sig. Fabrizio Furlanettobatt. N° 5 coppie giud. Sig.ora elena Marcaletti1° Mb P. 151 = Loli P. 151 / Tina P. 151 = Sig. Gastone Salvagnin2° B P. 148,5 = DickP.148 / Ziuc P. 149 = Sig. Nicola Zanrossobatt. 6 coppie - giud. Sig. Armando torri1° Mb P. 150,5 = IndiaP.150 / PepeP.151 = Sig. Roberto Bellettini2° B P. 148,5 = BiancaP.150 / Selva P.147 = Sig. Claudio Gallobatt. N° 7 Mute - giud. Sig. Luigi fusar poli1° Ecc P. 162,25 = RolP.163/MagoP.161/PerlaP.162/Holly/ P.163 = Sig. Luca Marcon2° B P. 143,75 = DucaP.145/PepeP. 143/PeleP.143/AlbaP.144 = Sig. Luca Marchesini
QuALIfIche provA dI LAvoro per cANI dA SeguItA Su Lepre dI cAvArzere (ve) 24-25 geNNAIo 2015
doMeNIcA 25 geNNAIo 2015batt. N° 1 Singolo - giud. Sig. gastone zani1°MbP.156 Albina = Sig. Settimo Canellabatt. N° 2 Singolo - giud. Sig. gino tacca1° EccP.166 Teo = Sig. Danillo Carradorebatt. N° 3 Singolo - giud. Sig. Armando torri1° Mb P.151 Rasti = Sig. Fidenzio Celegatobatt. N° 4 coppie giud. Sig. Luigi fusar poli1° Mb P.158 = DoriP.158 / ChiccaP.158 = Sig. Severino De Montis2° Mb P. 156 = AlpinP.157/ Amir P.155 = Sig. Davide Gallenda3° B P. 147 = AsiaP.146 – NichitaP. 149 = Sig. Diego Meneghellobatt. N° 5 coppie – Mute giud. Sig.ora elena Marcaletti1° EccP.162,5 = MaraP.162/ SonyP.161/LedaP.164/TimbaP.163 = Sig. Luca Marcon2° MbP.154,2 = RolP.157/MagoP.155/HollyP.155/PerlaP.151 = Sig. Luca Marcon3° BP. 145 = FalcoP.149/ SonyP.141/MoroP.144/MoraP.146 = Sig. Andrea De Batistibatt. 6 Mute - giud. Sig. Steno zerlotti1° MbP.150 = GinaP.149/BirbaP.148/BillyP.149/LilliaP.152/RamboP.150/NoraP.156 = Sig. Gilberto Calearobatt. N° 7 Mute – giud. Sig. Luciano cesaro1° EccP.163,77 = AfroditeP.165/NabaP.164/NoemiP.161/VivranaP.165 = Sig. Gianfranco Bellussi
Dal punto di vista tecnico la verifica zootecnica, grazie anche alla scelta oculata dei campi di gara con giusta densità di lepri, è stata molto valida. Per cani e conduttori tutte le difficoltà del lavoro classico del segugio utilizzato in ter
I vincitori
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ritori di pianura, difficoltà dovute alla diversità di colture e terreni, che chiedono particolari capacita olfattive e di adattamento ai nostri amati ausiliari da seguita. Ci sono state poche ma significative qualifiche. Questo è la conferma che anche in pianura, le verifiche zootecniche organizzate dalla Società Italiana Pro Segugio possono avere un alto livello qualitativo. Ringrazio a nome della SIPS del Veneto e mio personale l’Ambito Territoriale di Caccia VE4 per aver messo a disposizione i campi di gara e per il 4° Trofeo. La vittoria è andata al cane Albina (con ECC. p. 179), del sig. Settimo Canella, ilo premio è stato con
segnato dal presidente dell’ATC VE4 signor Romano Manfrin.Ringrazio, inoltre, la sezione Federcaccia di Cavarzere per il 4° Trofeo messo a disposizione. Lo ha vinto Teo (con ECC. p. 166), del sig. Caradore Danillo, il premio è stato consegnato dal vice presidente della sezione sig. Alberto Toffanello.Un grande ringraziamento alla provincia di Venezia, da sempre sponsor delle nostre prove cinofile, al sig. Roberto dell’agriturismo “La Civrana” che ci ha ospitato con grande entusiasmo e disponibilità, ai proprietari o direttori dei fondi interessati dalle verifiche zootecniche, agli accompagnatori,
veri esperti e conoscitori del territorio e delle abitudini della lepre, agli sponsor, sempre sensibili alle nostre manifestazioni. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione, e in particolar modo agli insuperabili Massimo Vellini, Diego Libralesso ed al vice presidente SIPS di Venezia sig. Alberto Toffanello.Vi aspetto in tantissimi l’ultimo fine settimana di gennaio 2016, sperando di poter avere maggiore disponibilità di territorio per le prove, così da poter accogliere un numerosissimo stuolo di concorrenti.
S.I.P.S. VeneziaPaolo Agostini
La premiazione
La muta di Luca Marcon
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mirandola
A Mirandola il 12 luglio 2015 si è svolta una verifica zootecnica
su Lepre in classe singolo. Il presidente ed il consiglio della locale sezione Sips con l’effettuazione di questa prova hanno voluto ricordare e onorare la memoria di un loro associato, Luigi Levati, che è venuto a mancare, privando la sezione di una figura gioiosa ed alle
A MIrANdoLA III° trofeo LuIgI LevAtI
gra. Levati è stato uno dei maggiori attivisti della sezione di Mirandola da quando era stata costituita. Altissimo il numero dei singoli partecipanti, anche se il caldo torrido ha reso proibitivo il lavoro dei cani, tredici le batterie di segugi, tanti gli amici di Luigi. La famiglia Levati ha messo in palio il III° Trofeo in sua memoria che è stato assegna
to al signor Moreno Furia, nostro consigliere e grande amico di Luigi. Numerosissima la partecipazione al pranzo durante la quale è stata fatta la premiazione dei vincitori. Grande soddisfazione ha generato in me la bella riuscita della manifestazione in ricordo del compianto grande amico e collaboratore.
Onorio Baraldi
IL SoL LeoNe NoN ferMA I SegugI deLL’AppeNNINo/LeprAIoLI ItALIANI!
L’emergenza rocciosa “Groppo del Vescovo” in quel di Garavagna San Rocco, frazione di Pontremoli, dai suoi mille metri e rotti domina un sapiente alternarsi di pascoli e boschetti, incastonati in estesi boschi ininterrotti in tutte le direzioni. Alle sue pendici il 2 di agosto scorso, poco dopo l’alba, si è inerpicata una carovana di auto e fuoristrada come per una batteria di una prova per cani seguita su lepre, però dieci volte più lunga. Allora? Semplice: non mancavano segugi e conduttori, solo che i giudici non erano uno o due, ma trenta! In verità di titolati ce n’erano tre, Maremmi, Mugnaini e Selvatici, anche tutti gli altri però quella mattina, che si preannunciava torrida e ventosa al tempo stesso, avrebbero osservato, giudicato senza bisogno di schede e punteggi, quindi discusso i vari turni. Tutto ciò per concorrere alla giusta comprensione dello standard di lavoro del S D A/ L I, che sembra essere ostica per alcuni addetti ai lavori, mentre è tanto chiaro ed esauriente da aver meritato le lodi di illustri cinotecnici. A volte viene il dubbio che a qualcuno sia mancata
la volontà non solo di capirlo ed applicarlo, ma addirittura di leggerlo per via di un pregiudizio nei confronti della razza che pur non è meno omogenea di molte razze di ben più antico riconoscimento sia morfologicamente che nel metodo e nello stile di lavoro. Una nuova formula per il Campionato sociale, articolata su più prove e su una finale più selettiva, si pone l’obbiettivo di aumentare la partecipazione dei nostri segugi lepraioli alle verifiche zootecniche, per ora limitata ad un ristretto numero di appassionati, comunque capaci in questi ultimi anni di affermazioni proporzionalmente molto alte rispetto alle poradiche presenze. Anche una più assidua frequentazione delle Expo contribuirebbe a far conoscere la razza e a farle acquisire la meritata considerazione del corpo giudicante e del mondo segugistico in generale. Maggior attenzione andrebbe riservata anche ai numerosi soggetti che vengono sempre più frequentemente utilizzati nella caccia al cinghiale con lusinghieri risultati. Il tempo per le riflessioni ed i progetti seguirà poi, ora è il momento dei protagonisti
assoluti: i segugi dell’Appennino / Lepraioli italiani! Ovviamente niente sorteggio e sciolta per i concorrenti più giovani: una pariglia di femmine di appena due anni. Progenie degli indimenticabili Sony e Tato ed, andando indietro, dei cani di don Nando, sono state allevate da Ercolino e Federico Biani, molto tipiche, ben costruite, a pelo raso, fulve scure, rappresentano il prototipo della razza. Slegate, mettono in evidenza nevrilità e movimento al servizio di una cerca indipendente rispetto al conduttore e alla compagna con puntuali ricongiungimenti. L’attacco è debole come l’usta, l’accostamento problematico, ma le cagnette dimostrano di saper lavorare anche sul poco e con parche voci tipiche procedono senza mai rientrare. Nel bosco cambiano ritmo ed in modo diverso, l’una con isolati scagni acuti, l’altra con più regolarità e voce piena, segnalano la vicinanza del covo al quale arrivano dopo che la lepre l’ha abbandonato. La seguita registra un’iniziale incertezza, poi si snoda incalzante, ben vocalizzata e precisa fino al ghiaione sotto il Groppo del Vescovo, lunga nel
garavagna san rocco (ms)
SIPS di Mirandola
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garavagna san rocco (ms)
tempo e nello spazio. Giovani le seguge, giovane il conduttore che ha le idee chiare: cani nevrilici, determinati, instancabili e un occhio alle altre razze dove non mancano eccellenze da emulare! La seconda coppia, due pelo raso fulvi di Santinelli, fatica ad applicarsi sulla sempre più debole usta e la valida cerca non porta al reperimento di una pastura lavorabile; gli vengono affiancati tre soggetti di Fiorentini, una giovane femmina pelo raso nero focata, una femmina fulva p f, un maschio fulvo pr, che presto attaccano con decisione evidenziando una determinazione ed uno stile di razza apprezzabili quanto l’eccellente morfologia. Su lepre in piedi si esibiscono in un rintraccio vivace che non porta però ad una vera seguita, anche se non demordono nonostante il caldo in aumento. La carovana si rimette in movimento per salire verso il Groppo del Vescovo sperando di trovare condizioni migliori nei pascoli alti dove abbondanti caccole indicano che le lepri li prediligono, ma il contesto climatico/ambientale non cambia, anzi peggiora. È la volta della muta pluripremiata di sei soggetti fulvi p f di Boschesi: la tipicità è buona come la costruzione e le voci che, dopo un ‘iniziale sovrabbondanza, si regolarizzano e ci comunicano le avvincenti fasi di un accostamento difficile, ma coeso, nel bosco di faggi. Lo scovo in prossimità del crinale prelude ad una seguita battente, precisa, ben vocalizzata e, data l’ora e la stagione poco favorevoli, abbastanza lunga. Il sole sta raggiungendo l’apice, si muove il vento da sud, quando Nencetti si accinge all’ultima sciolta: l’affermata muta di quattro soggetti fulvi pr con bianco abbondante e ben distribuito su testa, collo e arti. Caso forse più unico che raro, tutti i componenti risultano camp.
pennino, e mi sembra normale che in contingenze tanto avverse prevalga nei singoli la volontà di scovare sulla coesione!” Mi accingo a sostenere che, per me, è qualità che va conservata e che troppe sono già le razze di segugi che avrebbero mantenuto la coesione e da un pezzo si sarebbero ritirate all’ombra, ma non riesco a finire il discorso perché le due femmine, chiudendo il terzo cerchio, impattano a trenta metri da noi con la lepre. Non hanno dato segni di essersi accorte della prossimità del covo, ma il fatto di essere tornate tre volte lì dove avevano trovato significativa una traccia inconsistente, testimonia un grande lavoro di testa e volontà. Dopo un minuto la muta si ricompone e valica il crinale proprio sotto il Groppo del Vescovo, dove la seguita si spegne prematuramente mentre noi rimaniamo a parlare di questi nostri segugi che in caratteristiche, indesiderate ed impossibili in altre razze, trovano la ragione della sopravvivenza e del riconoscimento. Il segugio dell’Appennino/lepraiolo italiano è stato forgiato da una secolare durissima selezione basata esclusivamente sulle attitudini al lavoro a singolo con rare concessioni alla coppia, perciò può adattarsi al lavoro di muta, ma nelle difficoltà riemerge il singolo. Così è e così dovrà rimanere per sempre. In questa manifestazione di Gravagna non è stato previsto il turno di un singolo solo perché l’obbiettivo era quello di vedere più cani possibile, una prova tipo Derby per soli singoli sotto i tre anni è nel programma del Club e non c’è dubbio che diventerà un riferimento per la razza, una razza in ottima salute.
Per il Club Giorgio Zauli
It.di bellezza: tipicità, costruzione, movimento e stile di razza sono sottolineati da quel “quid” che si chiama “classe”. Slegati, dimostrano determinazione e nevrilità su una passata tanto difficile da defilare che, nel proseguo, la muta si divide: uno dei due maschi trova un salto nel bosco sottostante e con rade voci cerca di riunire i compagni che a loro volta sono impegnati in un brullo cespugliato a bordo campo. Nessuno sembra in grado di poter procedere ad un accostamento lineare: il maschio solo procede a rilento; l’altro maschio marca il fallo (che si rivelerà poi di rimessa) e le due giovani femmine cominciano a cerchiare, ampliando sempre il raggio. A molti osservatori appare come il totale fallimento del lavoro di muta, tanto più che, spostandosi nel bosco, il primo maschio è stato avvertito dal secondo che l’ha raggiunto e ora unisce i suoi radi scagni agli ancor più radi del compagno. Altri giustificano il comportamento con le impossibili condizioni ambientali. Uno mi interpella ed io rispondo: “Sono Segugi dell’Ap
Un Segugio dell’Appennino di Gionny Fiorentini
Segugi dell’Appennino
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Secondo raduno nazionale per razze da seguita città di Gal
tellì, nel parco Malicas consesso dal sindaco Giovanni Santo Porcu. Alla manifestazione hanno preso parte circa 120 cani appartenenti a 16 razze: Beagle, Beagle Harrier, Segugi Italiani nella due varietà di pelo, Ariegeois, Segugi dell’Istria, Segugi maremmani pelo raso e pelo forte, Briquet Griffon Vendeen, Segugi del Giura, Posavatz, Griffon Fauve de Bretagne e Tricolore Slavo.Domenica mattina di buon’ora gli organizzatori con l’aiuto dei ragazzi della leva hanno dato gli ultimi ritocchi ai ring, attivato il bar e allestita la grande graticola, dove i ragazzi della leva hanno provveduto a mettere a fuoco le saporite carni bovine locali.Alle 10 inizio dei giudizi degli esperti Sandra Piscedda, Vincenzo Todaro e Luigi Gaboardi. Interruzione alle 14 per pausa pranzo presso il ristorante il Ritrovo, dove Patrizio e Giuseppe Cosseddu hanno preparato il pranzo con menù a base di pesce, annaffiato con ottimo vino cannonau locale. Ripresa dei giudizi alle 15,30.Premiati i migliori di razza, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Stefania Piras di Desulo e Pietro Pira noto
capo caccia di Orosei, nostri soci fondatori. Un minuto di silenzio anche per Athos Albani (che in Sardegna era di casa). I migliori di razza: i Dago, AFPV di Chessa; Amon di Costa Auta, Beagle Harrier di G.Baire; Pongo, Briquet Griffon Vendeen di R.Arras; Jina de l’Escoundou, Griffon Fauve de Bretagne di L.Desogus; Ester, Porcelaine di G.Perrone; Tarzan, Bruno del Giura di M.Scanu; Flipper, Segugio dell’Istria p.r. di A.Atzei; Barone,SIPF di T.Malatesta; Dante dell’Alta Baronia, SIPR di G.Lutzu; Lupa, Segugio Maremmano P.F. di G.P.Pompitta; Lilla, Segugio Maremmano P:R. di G.P.Pompitta; Reggio, Segugio dell’Appennino P.R. di L.Depperu; Fido, Segugio Posavatz di F.Saccheddu; Sandokan, Segugio Tricolore Slavo di L.Desogus. Best in Show: I° Amon di Costa Auta, Beagle Harrier di Gianluigi Baire; II° Lilla, Segugio Maremmano P.R. di Gian Paolo Pompitta; III° Sandokan, Segugio Tricolore Slavo di Luigi Desogus. Molti i premi messi in palio dall’organizzazione (coppe e cappellini) e dalla ditta Elettrosatellite (che si occupa dell’installazione di videosorveglianza, allarmi, ed impianti industriali) rappresentata da Massimo Porcu di Oliena. Un nutrito pubblico ha seguito lo
svolgersi del Raduno, gratificando con grandi applausi i vincitori. Anche i bambini si sono molto divertiti nel parco con i giochi a loro disposizione.La Sips di Nuoro ringrazia: tutti gli espositori e appassionati cinofili, senza di loro non si sarebbe potuta tenere la manifestazione; l’amministrazione comunale di Galtellì e il suo sindaco Giovanni Santo Porcu; la Federcaccia sez.prov. di Nuoro; gli sponsor: Best in Show di Zidda e Conchedda, Pala Assicurazioni, Ecocentro demolizioni di Isidoro Mossa, Spaccio carni di Arcangelo Ruiu, Movimento terra di Gian Paolo Pompitta; il dottor Giuseppe Rodriguez che ha fornito l’assistenza veterinaria; i ragazzi della leva di Galtellì; l’amico e socio Tomaso Pisanu; i commissari di ring che hanno dato un grande supporto ai giudici; Stefania Sale che come sempre ha avuto con gran bel da fare nella preparazione dei cataloghi e nel seguire la segreteria; l’amico e vice presidente Sips Leonello; tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. L’appuntamento e per domenica 4 settembre 2016 sempre si spera nel bellissimo parco Malicas a Galtellì.
Gigi Desogus
rAduNo NAzIoNALe A gALteLLÌ
Nuoro
Il Best in Show di Galtellì