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Organo ufficiale Associazione PrOsegugiO L. Zacchetti settembre 2015 105 tradizione, cultura e selezione del cane da seguita Anno XXXIV Società Italiana Pro Segugio “L. Zacchetti” - Sped. in abb. post. 45% - Art.2 comma 20b Legge 662/96 Filiale Bologna In caso di mancato recapito si prega di restituire al CPO di Rimini per il mittente che si impegna a pagare la relativa tassa.

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Organo ufficiale

AssociazionePrOsegugiOL. Zacchetti

settembre 2015

105

tradizione, cultura e selezione del cane da seguita

Anno XXXIV Società Italiana Pro Segugio “L. Zacchetti” - Sped. in abb. post. 45% - Art.2 comma 20b Legge 662/96 Filiale Bologna

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Import-Export lepri e fagiani di cattura

La Selva Società Agricola Via Canale Bastione 26 44025 Massa Fiscaglia (Fe) Tel. 0533 53936 - Fax 0533 539923 www.aziendalaselva.it [email protected] Codice identificativo Ministero Politiche Agricole 340001

Allevamento di fagiani americani e fagiani mongolia

LEPRI DI CATTURA

ESTERE E NAZIONALI

ALLEVAMENTO DI FAGIANI MANCHURIA E AMERICANI

La Selva Società AgricolaVia Canale Bastione 26 • Via Canale Fornaro 1 • Località Massa Fiscaglia • 44025 Fiscaglia (Fe)

Tel. 0533 53736 • Fax 0533 539923 • Cell. 339 8597074www.aziendalaselva.it • [email protected] identificativo • Ministero Politiche Agricole 340001

La nostra orga-nizzazione, pre-sente in tutti i paesi autorizzati all’export delle lepri vive, assi-cura in primis la sanità degli ani-mali, la stabula-zione e la spedi-zione. Possibilità di visionare sui luoghi la cattura degli animali e le successive fasi fino all’arrivo nei nostri depositi in Italia. Disponibi-lità mesi: dicem-bre, gennaio, febbraio, aprile e maggio.

L’allevamento del Fa-giano è di tipo a “ci-clo chiuso”. Gli animali vengono fatti cresce-re in voliere di circa 6 metri di altezza al cui interno la vegetazio-ne naturale permette un buon adattamen-to alla vita in natura. L’azienda prevede l’al-levamento a densità ridotta rispetto alla media, il non utilizzo di occhiali e la sommini-strazione di granaglie fin dall’età di 40 giorni che consentono un mi-nor stress al momen-to dell’immissione in natura con dei buoni risultati faunistico ve-natori.

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Organo ufficiale

AssociazionePrOsegugiOL. Zacchetti

settembre 2015

sOmmAriO

105

2 Ai soci

4 A Padova la festa del Segugio

10 Il colore del mantello del cane

14 Toscana d’Eccellenza 2015

18 Selezione e rigore scientifico

22 Cinofilia avanzata: anno zero

26 Cinghiali e caprioli incontenibili

30 IV Trofeo Romagnolo di Eccellenza

33 2º Trofeo BS Planet

36 Genetica del “Colore del mantello del cane”

38 Considerazioni sulle verifiche zootecniche

40 Dalle sezioni

n. 105 settembre 2015 - Anno XXXIV

Organo ufficiale dell’Associazione italiana Pro segugio “L. Zacchetti”

Direttore Responsabilegian Carlo Bosio

Comitato di RedazioneFelice Argenio, Palmiro Clerici, simona Pelliccia, Nicole Perret

Archivio fotograficosiPs “L. Zacchetti”

Proprietà ed EditoresiPs “L. Zacchetti” Casalpusterlengo (Lodi)

Progetto Graficosergio Pennerstudio DOD design - massa Lombarda

Pubblicitàsegreteria siPs Tel. 0377 802414 – Fax 0377 802234www.prosegugio.ite- mail: [email protected]

SpedizioneAutor. del Tribunale di Crema n. 57/86sped. in abbonamento postale 45%Art. 2 comma 20b Legge 662/96Filiale di riminiAutorizzazione rOC 24745

Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. La responsabilità per i contenuti e le opinioni espresse negli articoli pubblicati è esclusivamente degli autori.

gli articoli pubblicati in questo numero non sono riproducibili.

La redazione non si assume nessuna responsabilità sulle inserzioni pubblici-tarie inoltrate senza bozzetto, sulle quali per altro, si riserva di operare eventuali tagli al testo compati-bilmente con lo spazio prenotato dal committente.

Finito di stampare nel mese di settembre 2015

Segugi dell’Appennino a Pontremoli

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eDiTOriALe

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Ai sociSiamo giunti ad un passo dalla fine del mandato di questo Con­siglio Direttivo della Sips e grazie alla determinazione di tutti i suoi componenti, siamo riusciti a com­pletare quasi totalmente il pro­gramma che ci eravamo prefissati. Ho, però, la necessità di chiarire, innanzitutto, alcune affermazioni errate che ci vengono addebitate.Lo studio sulle due raz-ze, Segugio Italiano a pelo raso e forte, non ha asso-lutamente lo scopo di cam-biare lo standard, ma quel-lo di verificarne lo stato di salute e molte altre carat-teristiche morfo-funziona-li necessarie alla vita stessa delle due razze italiane.Nessuno vuole cambiare gli standard del Segugio Italiano, non abbiamo alcuna necessità di farlo. Non è lo stan­dard che deve essere cambiato ma dovranno essere sempre gli allevatori che dovranno adeguarsi a quello esistente.Il libro sul “Colore del Mantello del Cane” serve a definire cor­rettamente la descrizione di tutti i tipi di mantelli, e per questo, non vuol dire assolutamente che un colore di un mantello sia miglio­

re di un altro mantello. Per cui un nero focato è ugualmente valido come un fulvo, un fulvo carbonato o un fulvo sellato di nero, e vice­versa, sono tutti validi se restano compresi nello standard.La raccolta dei campioni del DNA ha interessato tutto il territo­rio nazionale e precisamente a: Ascoli Piceno (durante il Cam­pionato Sociale su Lepre), Ales­sandria, Padova(durante la Festa del Segugio),Perugia, Avellino. Si faranno ancora due prelievi, ma abbiamo quasi raggiunto i dati ne­cessari per lo studio.Lo sforzo profuso per la raccolta dei dati è stato grande, due veteri­nari, provenienti dall’ Università di Camerino hanno preso i campioni biologici nelle varie sedi, spostan­dosi per migliaia di chilometri; si può ben comprendere la difficoltà dell’operazione, ci scusiamo con voi se c’è stato qualche piccolo problema.Devo dire, però, che tanti nostri colleghi segugisti in quelle giorna­te hanno preferito dileguarsi per partecipare all’ennesima prova, piuttosto che portare i loro sog­getti al prelievo.C’è bisogno di un cambiamento di atteggiamento, bisognerebbe

essere più partecipativi e collabo­rativi. La cinofilia moderna per essere veramente tale ha bisogno di re­cepire tutte le conoscenze a di­sposizione, dobbiamo per forza tentare di renderla di tipo avan­zata. Cosa vuol dire? È giunto il mo­mento di tentare di modernizzar­ci, aumentando il ritmo del rinno­vamento, altro che percorrere i terreni già battuti.In questi anni tante cose sono cambiate, abbiamo implementato tante iniziative mirate al rinnova­mento, molte cose vengono rece­pite con grande lentezza, e non tutti sono predisposti per forma mentis ad adeguarsi.C’è anche colui che si ribella alle novità, scagliandosi in vari modi contro chi le propone.Tutto fa parte del nostro modo di essere; la passione cinofila che ci

Il gruppo degli organizzatori della Festa del Segugio con alucni partecipanti

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Da destra Dino Muto, Rafael de Santiago (presidente FCI), Vincenzo Ferrara e Gianluca Di Giannantonio

solamente la mera realtà. La gene­tica non si presta facilmente alle discussioni tra di noi, magari per rafforzare delle ipotesi a volte di mera fantasia.La genetica è espressione di tecni­ci competenti che tutti i giorni ne seguono l’evoluzione. E quando ci mettono a conoscenza di novità validate, non possiamo esimerci dal recepirle e farle nostre. Dob­biamo per forza essere guidati in questo campo, per evitare errori che potrebbero danneggiare il nostro percorso di miglioramen­to della nostra attività selettiva. Tanto è stato fatto ma molto di più bisogna fare per raggiungere i criteri di una cinofilia avanzata.Abbiamo le risorse a disposizione e non dobbiamo ne’ sprecarle e ne’ congelarle.Ma nel segugismo non vedo sola­mente scienza, è anche passione, anzi quasi sempre preponderante sul raziocinio. L’ho visto a Casale di Scodosia (PD) il 31 di maggio alla festa del Segugio. Il gruppo della Sips Padovana guidato dal nostro consigliere Adolfo Gara­vello ha dato dimostrazione di possederne tanta. Hanno appron­tato 70 box nei quali hanno preso posto circa 500 cani, tutto con passione ed abnegazione verso i colleghi segugisti e i loro Segugi. A Padova non ci siamo fatti man­care nulla, abbiamo messo in atto quanto preventivato e tantissimi soci hanno aderito all’invito por­tando con loro i propri cani per mostrarli ai colleghi.Approfitto per augurarvi un’otti­ma annata venatoria esortandovi a mantenere sempre un’etica de­gna dei veri Segugisti.

Vincenzo Ferrara

logica del Convegno dallo stesso tema tenutosi a settembre scorso da noi a Chiaravalle (AN). In quella occasione, in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Anconitano, sono stati affrontati dei temi che molto spesso hanno funzionato da provocazioni gratuite tra noi segugisti. Leggendo il contenuto del libro tanti miti verranno sfata­ti, non da affermazioni gratuite ma da concreti argomenti scientifici.Per inciso, alcuni argomenti di cui ci impossessiamo arbitrariamente quali la “genetica”, proprio questa non è un argomento di cui tutti possono parlare, nemmeno tanti veterinari, medici, professionisti e non, possono avventurarsi a di­squisirne correttamente.A scanso di equivoci, la mia non è arroganza come qualcuno vor­rebbe subito appiccicarmi, ma è

anima a volte non ci fa ragionare.Però, non possiamo più aspettare, non devono essere utilizzate ri­sorse se non per il miglioramento dell’allevamento di tutte le razze da seguita da noi rappresentate, in primis le quattro razze italiane.In questo mandato abbiamo dato già segni di modernizzazione: con convegni, studi scientifici, pubbli­cazioni, non ultimo gli stimoli ten­tati con gli editoriali al fulmicoto­ne, ma non basta, bisogna andare oltre.È stato editato un libro dall’Enci dal titolo “Il Colore del Mantello del Cane” che tanti si chiederan­no a che cosa serve nel mondo segugistico, basterà aprirlo e leg­gerlo con molta attenzione, e tante cose che ci ripetiamo da sempre dovranno essere riviste. Questo libro è una conseguenza

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Segugi, trombe da caccia, cavalli nel magnifico scenario di Villa Correr a Casale di Scodosia (Padova)

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APADOvAla FesTA

del segugiO

Gli amici della SIPS di Salerno presenti alla Festa del Segugio

I ragazzi con i Segugi

Devo, per immensa gratitudine a Adolfo Garavello e alla sezione di Padova, iniziare il commento di questa magnifica festa elogian­

do l’impegno e la serietà profusa nell’organizzazione della stessa.L’impegno morale e fisico dimo­strato da tanti segugisti padovani

che hanno lavorato alacremente alla realizzazione di 70 box all’om­bra degli alberi del parco di Villa Correr di Casale di Scodosia, non

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Il Convegno

Il Convegno

Alcuni box con i Segugi

può essere facilmente dimentica­to. È questo un esempio tangibile di quanto affermavo in un mio edi­toriale, quando sostenevo che chi crede nella Sips lo deve poi dimo­strare con i fatti.Padova lo ha fatto. È questo lo spi­rito che occorre per migliorare e sviluppare la nostra passione per il Segugio.Non posso non ringraziare l’am­ministrazione comunale di Casale di Scodosia, proprietaria di uno dei capolavori più belli delle ville venete, molto gentile e contenta di accogliere tanta gente a visita­re il loro comune e hanno anche chiesto se la festa potrà essere ri­

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petuta l’anno prossimo. Ma veniamo ai numeri e al pro­gramma della Festa del Segugio.70 box con circa 500 Segugi. I nostri colleghi hanno onorato

con la loro presenza l’impegno profuso dagli organizzatori, rin­grazio tutti per la partecipazione, in particolare quelli che hanno percorso centinaia e centinaia di

chilometri per essere presenti.Sabato 30 maggio sera si è tenu­to il convegno sulla gestione della Lepre che, con la sala gremita di appassionati, ha visto alternarsi

La Messa di Sant’Uberto

Sergio Penner e i suoi Fox-Hound alla festa del Segugio

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giudici, presidenti di sezione e veri segugisti a discutere di un argo­mento fondamentale della nostra attività. Tanti i temi sviscerati e discussi, con l’esortazione finale dei rela­tori ad avere rispetto e compor­tamento etico nei riguardi di un animale delicato e spesso in dif­

ficoltà.A seguire, la cena preparata da Stefania (moglie di Adolfo) e dalle sue amiche e collaboratrici, che hanno lavorato con passione ri­uscendo a soddisfare i tanti par­tecipanti. Un grandissimo grazie a tutte loro.Lo scenario in cui si è svolta la

cena era fantastico, il clima mite di una serata incantevole nella corte antistante Villa Correr, ma­gnifica costruzione veneta in stile liberty,ha deliziato i presenti.Domenica 31 maggio l’arrivo dei cani e dei loro proprietari, vera­mente tanti.

Il Convegno

Il Convegno

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Un sano spuntino da Nanni Cardinali

La prima volta in cui nessuno do­veva preoccuparsi di presentare cani in esposizione o in prova. La prima occasione dove ognuno po­teva presentare tutti i propri cani e visionare quelli dei colleghi sen­za alcun tipo di sfida.Dopo la Messa di Sant’Uberto, ce­lebrata nel parco all’aperto, tanta animazione con cavalli, cani, trom­be da caccia, falchi, chioccolatori, corso di handler. Tutto ha funzionato, e penso che l’evento potrebbe facilmente ri­petersi.La presenza di migliaia di appas­sionati e non, accorsi anche da molto lontano, denota un ambien­te ancora molto sano e che ha vo­glia di incontrarsi per santificare il proprio idolo: il Segugio.

Segugi, trombe da caccia, cavalli nel magnifico scenario di Villa Correr a Casale di Scodosia (Padova)

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La Sips nazionale finalmente rive­ste il ruolo che le compete nel­la Cinofilia italiana riuscendo ad instaurare un rapporto proficuo con l’Enci, basato su una forte collaborazione di tipo prevalen­temente scientifica e l’occasione della presentazione all’Expo Mon­diale di Milano del libro “Il Colore del Mantello del Cane”, svoltasi durante la conferenza stampa uf­ficiale, ne è la conferma. L’idea di avere a disposizione un volume che descrivesse con pre­cisione il colore del mantello del cane è scaturita dal convegno svoltosi a Chiaravalle (AN) nel settembre 2014 da una collabo­razione tra il Gruppo Cinofilo Anconitano la SIPS nazionale e l’UNICAM. In tale occasione, insieme all’au­tore dott. Maurizio Gubbiotti e al Prof. Carlo Renieri, è stata lanciata l’idea di realizzare un testo aggior­nato sulla definizione precisa delle numerosissime varietà dei colori dei mantelli del cane in modo da facilitare il compito sia ai giudici, sia agli allevatori e a tutti gli ap­passionati cinofili.Visto che i progressi della scienza rendono obsolete molte cono­scenze che per anni hanno fatto da guida a tante attività, compre­sa quella dell’allevamento canino, visto quanto detto nel convegno dai relatori, riguardo al testo in uso sull’argomento, quello del Prof. Bernard Denis, che grazie ad ulteriori passi avanti fatti dal­la ricerca con nuove acquisizioni ,risultava essere, anche se impor­tante, superato, abbiamo deciso di

realizzare questo libro con tutti gli aggiornamenti che riguardano il colore del mantello del cane.Questo lavoro si propone una classificazione dei mantelli e una

loro denominazione, basate sul fe­nomeno biologico della pigmenta­zione dei diversi distretti cutanei. I pigmenti presenti nel mantello e la loro ripartizione consento­

iPRESENTATO ALLA MONDIALE 2015

L COLOreDeL mANTeLLO

DeL CANe

La copertina

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no di individuare dei modelli di pigmentazione. In questi modelli sono descrivibili tutti i mantelli classificati come mantelli di base, denominati in relazione alla ripar­tizione dei pigmenti.Tutti gli altri mantelli evidenzia­bili nel cane risultano derivati da quelli di base per modificazioni a vari livelli del complesso processo della pigmentazione.

Questi mantelli sono classificati come modificati e vengono deno­minati nella maggior parte dei vasi con il nome del mantello di base seguito dalla specificazione della modificazione avvenuta.Il presidente dell’Enci, Dino Muto, ha recepito immediatamente que­sta iniziativa importante da desti­nare alla cinofilia ufficiale, e grazie a lui l’opera si è potuta realizzare.

Oltre alla precisa definizione della nomenclatura del colore del man­tello del cane, nell’opera si parla delle correlazioni esistenti tra il colore del mantello, quello degli occhi, quello del tartufo e quello delle unghie.Il compito assegnato a chi riveste il ruolo della dirigenza dell’Enci e quindi della cinofilia è quello di recepire e rendere fruibili ai soci

La conferenza stampa alla Mondiale di Milano

La conferenza stampa alla Mondiale di Milano

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tutti gli aspetti migliorativi e mo­derni atti a migliorare le compe­tenze di tutti gli attori di questo contesto.Il libro fornisce agli allevatori, ai giudici e agli appassionati alcu­ni strumenti per migliorare la selezione ed evitare errori che potrebbero danneggiare il loro lavoro.Per il giudice dovrebbe un aiuto ad utilizzare la terminologia più appropriata nel descrivere il colo­re del mantello del cane e poterlo indicare senza indugio ai concor­renti.La veste editoriale è quella di un manuale versatile ed immediato e lo schema generale prevede del­le schede con la denominazione del mantello, una illustrazione, la definizione del mantello, la sua descrizione ed in alcuni casi qual­che elemento differenziale di altri mantelli simili.Basta aprire il volume e con un linguaggio comprensibile a tutti, tecnici ed appassionati cinofili, si riesce a stabilire con facilità la de­finizione precisa di ogni mantello del cane.Sfogliando le pagine del libro si genera quasi una sfida a saper indicare il nome esatto di tutti i mantelli, perciò tutti gli appassio­nati, ma anche i giudici e gli alleva­tori potranno avere un linguaggio comune che classificherà con pre­cisione scientifica l’esatto colore del mantello di ogni cane.Il libro appena editato dall’Enci, per la cui pubblicazione ha avuto il convinto sostegno del Presiden­te Dino Muto e del consigliere Gianluca Di Giannantonio, spero contribuisca a imboccare quella strada che porterà alla revisione di tutti i concetti cinofili che, per lo sviluppo della ricerca veterina­ria, sono ormai sorpassati.Sarà compito dei giudici far pro­prie le novità validate, ma sarà compito dell’Enci procedere ad un aggiornamento continuo ed obbligatorio per tutte le catego­rie dei giudici.Spero che il libro possa avere il ruolo di un vero e proprio ma­nuale che consenta con facilità di poter stabilire l’effettiva definizio­ne di ogni tipo di colore di man­tello del cane.Il libro è stato presentato alla conferenza stampa della Espo­sizione Mondiale Canina di Mi­lano 2015, davanti a moltissimi giornalisti e fotografi di tutto il mondo.

Vincenzo Ferrara

Tavole esplicative del libro

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Per gli esPerti giudici e Per i signori concorrenti Più di una volta è capitato di vedere alle prove di la-voro cani con collari di re-perimento non consentiti.Ricordiamo a tutti che il nuovo regolamento pre-vede l’utilizzo dei collari, ma vieta l’uso, con pena l’eliminazione dal tur-no di prova, di quelli che all’interno hanno sistemi coercitivi quali il campa-nello elettronico e la vi-brazione.Ricordiamo i due articoli specifici del nuovo rego-lamento delle prove che riguardano l’argomento: Art. 10Il canettiere può dotare i suoi cani di collari di re-perimento se non con-tengano mezzi coercitivi o dissuasivi quali: sistemi elettronici, sistemi acu-stici, sistemi meccanici; inoltre non può utilizzare collari che contengano spuntoni interni che mi-mino quelli elettronici.Art.13 comma il) - durante la prova è tassativamente vietato ai concorrenti l’utilizzo di qualunque apparecchio elettronico, compreso il telefono cellulare, le ra-dio ricetrasmittenti, i co-mandi degli apparecchi di reperimento satellitare. I concorrenti che ne faces-sero uso saranno elimina-ti dal turno di prova.

CollaRI dI RePeRImento sÌ, ma solo quellI ConsentItI dal Regolamento delle PRove dI lavoRo dell’enCI

BS-Planet 999 CoN CoRRezIoNe

BS-Planet 3119 senza correzione

Sportdog TeK 2 CoN CoRRezIoNe

Sportdog TeK 2 senza correzione

sporgenze evidente

sporgenze evidenti al tatto

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TrOFeO

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Nelle terre della Luna (Massa) il 2 e il 3 maggio si è svolta la finale del trofeo Toscana d’Eccellenza, manifestazione di prestigio a cui solamente i cani più talentuosi ri­escono ad accedere.Il trofeo è composto da 5 prove, tutte in terreno libero e solamen­te i primi 6 soggetti che hanno totalizzato i migliori punteggi in tre prove riescono a raggiungere

la finale.Tuttavia, le prove a cui i cani sono sottoposti sono tutt’altro che semplici ed ognuna di esse si di­stingue per la difficoltà, manifesta­ta dal territorio e dalla selvaggina presente nel suo interno.La prima prova si è svolta a Po­pulonia, molto impegnativa per il terreno bellissimo ma accidenta­to, con vegetazione mediterranea

in molti punti quasi inaccessibile a causa della sua esposizione al mare.La seconda prova è stata il Cam­pionato Sociale di Grosseto che vede impegnati soggetti prove­nienti da tutta Italia. Si svolge in terreni molto variegati che van­no dalla macchia intricatissima di Marsiliana a un bosco più aperto come quello del Bagnolo.

TOsCANAD’eCCeLLeNZA2015

Mascherino di Alessandro Contri

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La terza prova si è svolta a Siena. In questo territorio la difficoltà consiste nel trovare il cinghiale, poiché il bosco, piuttosto rado, ospita oltre al solengo, numerose varietà di selvaggina,tra cui ca­prioli, cervi, daini lepri, lupi, per cui il compito del cane è più che mai arduo e solamente soggetti adde­strati alla perfezione riescono ad ottenere importanti risultati. La quarta prova si è tenuta all’El­ba. Territorio in cui è presente ve­getazione bassa e inestricabile,per cui solo i cani più tenaci e atten­ti riescono in quella situazione a fronteggiare la carica dei cinghiali che sono sempre restii a lasciare la lestra poiché si sentono protet­ti dalla vegetazione. Spesso il cane è costretto ad abbaiare al buio perché neppure i raggi di sole rie­scono a penetrare nel verde delle piante basse e fitte.La quinta prova si svolge a Casta­gneto, Livorno. Qua la macchia è decisamente meno ostica, in com­penso però, il numero di cinghia­li, nettamente inferiore rispetto a quello delle zone sopra citate, impegna i cani in meticolosi acco­stamenti.La finale si è tenuta nella Lunigia­na provincia di Massa, in località Fivizzano. È stata organizzata dalla Prosegugio locale e gestita egre­giamente dal presidente Gionny Fiorentini e da Filippo Merlini che con gli accompagnatori hanno permesso di portare a termine in maniera perfetta la prova in un territorio stupendo ma difficilissi­mo da tenere sotto controllo. In molti hanno espresso dubbi sulla location ma poiché il nostro do­vere è quello di apporre miglio­ramenti alle varie razze,un cane deve saper lavorare non solo nel­la macchia intricata dell’Elba ma anche sui terreni rocciosi e con scarsa vegetazione delle Apuane.I 6 cani qualificati per la finale sono stati nell’ordine: Tofee di An­drea Aprilino; Mascherino di Ales­sandro Contri; Iro di Paolo Cucini; Tripoli di Mino Cupini; Saetta di Oreste Giubbani; Pippo di Davide Vergagni.A tutti va il mio plauso perchè arrivare in finale è un risultato prestigioso a tal punto che supera qualsiasi piazzamento ottenuto in altra prova.Il trofeo è stato assegnato a Ma­scherino di Alessandro Contri, con 168 punti ECC. Questo risul­tato giunto alla fine di un percor­so molto impegnativo ha premia­to un cane non certo sconosciuto a chi si occupa di prove in singolo

Saetta dei fratelli Giubbani

Pippo di Davide Vergagni

su cinghiale. Mascherino è un cane di 5 anni, che ha cominciato la sua carriera nelle verifiche ricono­

sciute dall’ENCI all’età di tre anni partecipando a tre prove in ter­reno libero. A 4 anni è diventato

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TrOFeO

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Campione Sociale e si è classifica­to primo nella batteria al Campio­nato sociale di Grosseto. Ha otte­nuto il CAC e il primo posto nella prova in terreno libero di Brescia. Si è classificato più volte primo di batteria (anche nel trofeo delle Nazioni).Quest’anno è arrivato quarto con 172 punti a Populonia, giudicato da Rober Scotto. Quarto assoluto nel lavoro al campionato sociale di Grosseto con 171 punti, giudi­cato da Luigi Fusar Poli. Quarto nella prova di Siena con 175 punti, giudicato da Alberto Galdi.Il suo palmares è di assoluto ri­spetto. Il Toscana di Eccellenza non si vince mai per caso. Nelle quattro edizioni si sono succeduti: Berlusconi di Mino Cupini (2012); Lapo di Andrea Aprilino (2013); Elba di Paolo Cucini (2014), Ma­scherino di Alessandro Contri (2015).Tutti sono discendenti diretti di Berlusconi. Questo è indicativo della trasmissibilità dei caratteri nel Segugio Maremmano.La prova è stata giudicata da due Presidenti, quello Nazionale Vin­cenzo Ferrara e quello del club del Maremmano, Giorgi Rossi. En­trambi hanno svolto alla perfezio­ne il loro compito.Un ringraziamento particolare va a Stefano Federici che ha coordi­nato la manifestazione, oltre ad

organizzatori, concorrenti e giudici

Tofee di Andrea Aprilino

aver organizzato le prove di Po­pulonia e Castagneto e a tutte le sezioni della Prosegugio della To­scana che hanno contribuito allo svolgimento di questa prova così lunga e impegnativa, ed agli spon­sor ufficiali BS Planet e Mister Mix

sempre presenti.Per l’anno prossimo abbiamo al­tre realtà che vorrebbero entrare a far parte del circuito Toscana d’Eccellenza. Sicuramente le valu­teremo anche se non sarà facile ampliare un percorso di suddetta

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importanza. Sarà tuttavia il nostro obiettivo primario poiché chi si presta a partecipare in prove di tale spessore trova sempre ascol­to presso il coordinamento Re­gionale della Toscana. Agli altri la­sciamo le maldicenze che servono

solo a dividere un mondo cinofilo che invece ha bisogno di concre­tezza e serietà.

Ferrara a fine manifestazione ha fatto il punto sul lavoro svolto dalla Prosegugio in favore dei cani

da cinghiale e del segugio Marem­mano, la quale può vantare 25.000 cani iscritti nei libri dell’Enci e che è all’attenzione di cacciatori di tutta Italia e non solo.

Bruno Mugnaini

Iro di Paolo Cucini

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Sono passati più di trenta anni da quando io,giovane seguace della caccia alla lepre col segugio, en­travo nel mondo della cinofilia. Erano i tempi in cui infuriava fero­ce la battaglia tra i sostenitori del cane di passata e i sostenitori del cane d’iniziativa. I detrattori del primo lo definiva­no “il pasturone”, quelli del secon­do un “cane da corsa”. Ci si accapigliava sul metodo di lavoro del segugio chiamando in causa una selezione molto condi­zionata dal gusto personale. Erano anche i tempi in cui trova­vano terreno fertile alcune leg­

gende, senza alcun fondamento scientifico, come quella che spie­gava l’importanza delle orecchie lunghe e pendenti del segugio che, formando una sorta di imbuto capovolto, incanalava e riscalda­va l’aria ai lati della canna nasale, permettendo così una migliore olfattazione. Oggi i tempi sono cambiati. Mol­tissime di queste “verità” si sono rivelate semplici credenze popo­lari senza fondamento alcuno, ma nell’epoca del DNA il confronto non poteva che spostarsi sul ter­reno scientifico. Questo mio scritto prende infatti

spunto dalla partecipazione ad un convegno organizzato dalla SIPS nazionale a Grosseto sullo stato del segugio maremmano e sul co­lore del mantello del cane. In sede di discussione il discorso è finito sul tema che appassiona e divide al momento il popolo segu­gista e cioè il colore e il pigmento delle unghie e del tartufo nel se­gugio. Sono stati presentati alcuni dati scientifici ma ancora da interpre­tare correttamente perchè, come ammesso onestamente dallo stes­so relatore professor Renieri dell’Università di Camerino, mol­

seLeZiONee rigOre

sCieNTiFiCO

Segugi Maremmani alla Mondiale di Milano

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te problematiche sono ancora in­solute non essendo state oggetto di studi specifici almeno fino ad ora. Tutto questo però non ha impedito che si scatenasse tra i sostenitori dell’una o dell’altra tesi un entusiasmo più consono al tifo da stadio che ad un convegno scientifico. Chi si occupa di ricerca sa benissi­mo quanto sia difficile arrivare alla verità. Esiste un percorso obbliga­to richiesto dalla comunità scien­tifica internazionale e cioè: 1) si fa il disegno dello studio di­

chiarando prima gli obbiettivi prefissati

2) fondamentale è assolutamente la parte statistica che deve es­sere tassativamente inattacca­bile

3) il disegno dello studio deve es­sere pubblicato su una rivista scientifica e più importante è la rivista maggiore sarà il valore dello studio

4) i dati ottenuti dovranno essere pubblicati in modo tale da per­mettere alla comunità scientifi­ca di validare o criticare tutto o in parte lo studio.

Si comprende come gli studi rigorosi necessitino di molto denaro,di molto tempo e di per­sone qualificate dedicate. In pato­

logia umana i portatori di malattie rare sanno purtroppo quanto sia difficile trovare terapie efficaci vi­sto la scarsità di mezzi in campo per lo studio trattandosi di malat­tie poco remunerative in termini di ritorno economico per l’indu­stria farmaceutica. Perciò, se anche uno solo di que­sti requisiti è carente, lo studio perde in parte o in toto la sua efficacia. Cercare la “verità” della scienza in poco tempo senza aver esplora­to a fondo tutti gli aspetti è pura utopia a meno che non si voglia “una verità”, magari quella che ag­grada di più. La genetica è materia affascinan­te ma ancora molto misteriosa e ostica nell’interpretazione delle conoscenze. Entrati nel terzo millennio ben vengano gli studi scientifi­ci a portare un po’ di luce in un mondo,quello della cinofilia ve­natoria, dove ha regnato incon­trastato e in molti casi ancora regna l’empirismo,ma ricordando che l’empirismo ha sempre pre­ceduto la scienza. In sessanta anni dalla fondazione della SIPS sono stati fatti molti passi avanti nella selezione. Il salto di qualità però lo possono portare solo le cono­

scenze scientifiche,ma quelle vere. Lo studio sul segugio italiano promosso dalla SIPS nazionale con disegno pubblicato su “I Se­gugi” è molto ambizioso nella sua concezione,ma rischia di essere velleitario per i target prefissati e per il tempo a disposizione. Forse sarebbe stato meglio procedere per piccoli ma sicuri step. Molto semplicemente l’ENCI potrebbe rendere note le caratteristiche genetiche dei soggetti proclamati campioni e dei quali ha già il DNA depositato. Chi volesse utilizzare questi ripro­duttori dovrebbe aver accesso a informazioni quali la longevità del riproduttore, la fertilità, la possi­bilità di trasmissione di malattie genetiche quali epilessia, insuffi­cienza renale precoce, displasia dell’anca, etc. Quanto alle doti venatorie poi sono di fatto certificate dallo stesso ENCI nel momento in cui il cane viene dichiarato campione italiano. Questi sarebbero piccoli ma si­gnificativi passi di una lunga strada da percorrere senza fretta che, in campo scientifico, è sempre stata cattiva consigliera e forie­ra di errori interpretativi anche gravi. D’altra parte va ricorda­

Il gruppo dei Segugi dell’Appennino alla Mondiale di Milano

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to che non esiste una legge che impedisca a chiunque di allevare cani utilizzando riproduttori in­

sufficienti nel tipo o strettamente consanguinei o con tare gene­tiche o altro di poco ortodosso

Da destra Righi, Cupini con Tripoli, Scotto e Petrucci con Fumo

giustificando il tutto con le gran­di doti venatorie eventualmente trasmesse. Se i cuccioli non sono messi sul mercato resta un affare assolutamente privato. Comunque in tanti anni di cinofi­lia agonistica ne ho visti di questi cani dalle doti venatorie superla­tive ma di discutibile tipicità ge­nerare centinaia di cuccioli persi nella memoria se non addirittura scadenti in tipo e anche stupidi a caccia. Il massimo in tema di se­lezione. Ho visto di concerto anche cani molto tipici ma con scarse doti venatiche. Il cammino di una buo­na selezione è lungo e costellato di ostacoli e delusioni. In futuro la scienza potrà facilitare questo percorso, ma adesso sbandierare un verità scientifica che non c’è per avere l’avallo ad effettuare incroci con soggetti al limite se non addirittura al di fuori dello standard, enfatizzando il conse­guimento di doti venatorie eccel­se, significherebbe aver gettato sessanta anni di selezione, che comunque ha dato dei frutti, per imboccare una strada con desti­nazione incerta. Alessandro Manzoni ha detto “non tutto ciò che viene dopo è progresso”. Mi piace concludere queste righe sulla selezione con un aneddoto sulla vita di Oscar Wilde. Il grande scrittore inglese, ad una bellissima ammiratrice che gli pro­spettava la volontà di concepire insieme un figlio che avrebbe do­vuto essere in aspettativa bellis­simo come lei e intelligentissimo come lui, rispose: gentile signora, pensi che sfortuna se questo figlio invece, venisse brutto come me e stupido come lei! Già la genetica non è un’opinione.

Massimo Sassara

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CiNOFiLiAAvANZATA:

ANNO ZerORISPOSTA A MASSIMO SASSARA

Caro Massimo,hai insistito tanto per telefono affinché aggiungessi un mio com­mento al tuo scritto, lo faccio ben volentieri.

Nelle nostre interessanti chiac­chierate, riguardo la nostra comu­ne passione, sono venute a galla tante lacune esistenti nell’alleva­mento del cane. Cercare di tenta­

re di colmarle è come tentare di sfondare una porta blindata, tante sono le resistenze e le remore legate alla cultura tradizionale del mondo segugistico.

I Fox-Hound di Sergio Penner

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Ma ci aspettano molti impegni e sfide nello scenario cinofilo in fer­mento evolutivo.Qualcuno dei nostri colleghi si offende se insisto sul concetto di modernità, ne ha diritto. Ma non tornerò indietro, il compito di chi dirige un’associazione è quello di guidarla con responsabilità e giudizio verso obiettivi sfidanti è certamente ambiziosi, come vor­rebbe dimostrare lo studio sul Segugio Italiano in atto.Mi riferisci al telefono delle tan­te farneticazioni di quelli che non riescono a guardare più in là del loro naso, e perché no delle loro tasche. Mi riferisci che qualcuno dei no­stri buontemponi si diverte a dire che lo studio sul Segugio Italiano viene fatto per il colore delle un­ghie e per il colore del tartufo dei nostri Segugi? Ma veramente c’è qualcuno che mi ritiene così sciocco? A tutti quelli restii e ancorati ad un segugismo antidiluviano ri­spondo chiaramente che non hanno capito nulla e che anzi non vogliono proprio recepire le no­vità a disposizione della cinofilia “Avanzata”.A chiarimento, e per chi non aves­se compreso gli intenti di questo

Al centro Federico Gobbi con la sua signora

studio sul Segugio Italiano, inte­ramente finanziato dall’Enci, riba­disco che, analizzando un’intera generazione(per questo vengono valutati i soggetti di età compresa tra i 3 mesi e i 2 anni), ha come obiettivo di stabilire il grado di consanguineità presente nelle due Razze, la vicinanza genetica tra il pelo raso e il pelo forte, e risa­lendo tramite l’albero genealogico tenterà di farci conoscere, attra­verso i risultati ottenuti dai paren­ti nelle prove di lavoro, le poten­zialità di ogni soggetto in base al sesso, al colore del mantello o del tipo di pelo.Addirittura in mezzo a noi c’è chi, da acculturato, tenta di denigrare gli ottimi professionisti, ricono­sciuti e apprezzati a livello inter­nazionale, che collaborano con noi. Questi, parlano a vanvera, e non posseggono conoscenze geneti­che che gli consentano di inter­venire in alcuna discussione con­creta e specifica di questa difficile materia, perché la genetica, lo sai, non è un’ opinione, ma una scien­za esatta.Penso al grado culturale scadente, zar di Walter Della Piccola

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ma anche alle qualità morali pes­sime di chi usa questi sistemi per denigrare quanto non approva.Come dicevamo per telefono, bi­sogna partire da un “Anno zero”, convincersi che non esistono stra­de alternative, quello che prima si poteva conoscere in vent’anni oggi lo si può ottenere in un tem­po molto più piccolo.Ci sono dei nostri colleghi pie­namente soddisfatti di aver vinto un importante raduno o un pre­stigioso trofeo, ma sono sicuri di avere nei propri allevamenti sog­getti esenti da gravi problemati­che genetiche? Quando in patologia umana si parla di ereditarietà non si scher­za, sono sempre di più le certezze legate a questo aspetto genetico. Quando ho riportato l’esempio delle vacche qualcuno è saltato sulla sedia, come se avessi avan­zato delle farneticazioni non atti­nenti al mondo della cinofilia. Non è così e tu lo sai. Prima di giunge­re all’uomo la maggior parte delle tecniche diagnostiche e dei farma­ci vengono provate sui batteri e sugli animali. E allora?Parlare dei risultati già ottenuti

su altre specie ci dovrà spronare ad ottenere risultati vantaggiosi per il nostro allevamento. Cosa vorrebbe dire allora “ Tutela delle razze?”, immobilità forse?No, noi dovremo avere innanzi­tutto la certezza di paternità e la certezza della parentela dei nostri soggetti, sapere anticipatamente se incorreranno in patologie gravi che spesso fanno morire i sogget­ti ancora giovani, se incorreranno in problemi gravi di riproduzione, come succede in tante razze che se non vengono assistite non si riproducono (fecondazione artifi­ciale assistita, parti cesarei, mor­talità infantile, mortalità giovanile ecc.Dici che molte cose sentite a Grosseto non sono scientifica­mente validate, ma quelle che ci ripetiamo tra di noi sui segugi lo sono mai state?Che un unghia sia nera o marrone aggiunge qualche vantaggio al no­stro Segugio? Quando mi ricordi del famoso im­buto formato dalle lunghe orec­chie del Segugio, che portava me­glio l’effluvio odoroso alle narici, e che per anni ci ha fatto da guida,

aveva qualcosa di razionale?Basta guardare l’iconografia dei nostri Segugi per apprezzare la grande lunghezza delle orecchie che ha imperversato per decenni in tutti, e dico tutti, gli allevamenti. Pensi che queste cose siano facili da cambiare senza essere ambi­ziosi?Tante cose sono state cambiate, ma tante ancora se ne devono cambiare.Certo che questi miei intenti sono molto ambiziosi, ma al con­trario dovremmo attendere gli eventi e basta?Si potrà certamente sbagliare, si potranno non raggiungere gli obiettivi prefissati, ma pensare che basti avere un soggetto feno­tipicamente o funzionalmente a posto, non ci dà nessuna certezza di salute delle razze.Quindi come puoi comprendere, bisogna aggiungere un altro con­cetto al buono e bello: “Sano ge­neticamente”. Le possibilità vanno sfruttate, in questo momento ce le abbiamo e le dobbiamo utiliz­zare anche se a qualcuno queste cose non piacciono.

Vincenzo Ferrara

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expo mondiale di milanoL’Baldo (SIPR)

Campione del Mondo di Giovanni Brambilla

Furia di Campello (Segugio Maremmano) Campione del Mondo di Vincenzo Soprano

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expo mondiale di milanoda record

Tigre di Giorgio Clementi BoB e Furia Di Campello di Vincenzo Soprano BoS

Tino di Pontenizza di Gilberto Mattiello, Squillo di Rodolfo del Treste e Ulisse di Campello di Antonio Romeo

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Rocky e Nau di Tosini e Tino di Ponenizza, Birba, Kira e Lucy di Gilberto Mattiello

Il bel gruppo dell’Allevamento di Pompiano

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Gerlin con Stella (Segugio dell’Appennino) Campione del Mondo

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CTEORIE fANTASIOSE

SENzA RIfERIMENTI TEcNIcI

iNgHiALi eCAPriOLi

L’occasione giusta è stata il con­vegno di Scanno organizzato dal Gruppo Cinofilo Sagittario­San­gro, dove Raffaele Pozzi è riuscito a mettere intorno ad un tavolo la maggior parte degli attori che si occupano di gestione della fauna. A lui vanno i miei ringraziamenti

per aver dato, ad una voce fuori dal coro, la mia, la possibilità di far conoscere gli argomenti che non sono mai stati presentati nei con­sessi riguardanti la gestione della caccia agli ungulati con i cani da seguita.Erano presenti vari tecnici dell’In­

spra, Lega Ambiente, la Regione Abruzzo, il PNALM e il presidente dell’Enci.Al convegno sono state presen­tate varie relazioni interessanti, di cui la prima, di Walter Trocchi sulla starna. In questa relazione è stato evidenziato con dati cer­

Squadra di Andrea Bottecchia

iNCONTeNiBiLi

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ANNAtA dI geStIoNe SpecIe ASSegNAzIoNI preLIevI

fuorI dAI pArchIreALIzzAzIoNI preLIevI

fuorI dAI pArchI1973 Capriolo 18796 507001974 Capriolo 58420 585631975 Capriolo 57652 594261976 Capriolo 59121 632051977 Capriolo 62379 632201978 Capriolo 67191 666921979 Capriolo 80653 624871980 Capriolo 85170 703971981 Capriolo 91166 774661982 Capriolo 97920 850441983 Capriolo 99956 894431984 Capriolo 111585 984451985 Capriolo 119910 1086871986 Capriolo 131458 1207071987 Capriolo 144006 1310681988 Capriolo 156478 1434761989 Capriolo 173277 1570761990 Capriolo 194167 1791661991 Capriolo 218084 1993231992 Capriolo 254096 2352151993 Capriolo 282351 2614181994 Capriolo 309727 2853191995 Capriolo 327481 3027441996 Capriolo 353297 3274031997 Capriolo 394574 3672881998 Capriolo 434305 3956571999 Capriolo 467444 4086272000 Capriolo 485117 4302622001 Capriolo 499874 4452382002 Capriolo 509796 4616892003 Capriolo 532227 4834122004 Capriolo 561655 5027712005 Capriolo 574237 5054332006 Capriolo 585520 5097262007 Capriolo 560332 5013452008 Capriolo 558349 4879842009 Capriolo 583242 5078982010 Capriolo 595342 5221882011 Capriolo 613300 5308052012 Capriolo 585803 5449602013 Capriolo 615757 553083

ti la quasi completa eradicazione di questo selvatico dal territorio italiano. Quando c’è stata la pos­sibilità di poter fare domande, ho chiesto come mai l’Inspra, in una situazione di totale scomparsa della starna dal territorio italiano, ne autorizzi la caccia e non dia parere di vietarla fino a quando i censimenti decreteranno even­tualmente la possibilità di rico­minciare a cacciarla.Il Dr. Trocchi ha ammesso una grave condizione di squilibrio del­le popolazioni di ungulati, e prima di chiudere il suo intervento ha

invitato anche i propri colleghi, di non eccedere nel protezionismo, poiché nel prossimo futuro diven­terà sempre più difficile riuscire a contenere le popolazioni ple­toriche di caprioli, cinghiali, cervi, daini ecc.Quest’ultimo razionale avver­timento dovrebbe far riflettere tutte le istituzioni e tutte le asso­ciazioni venatorie, perchè se do­vessero trascurare il consiglio di Trocchi, si troverebbero affronta­re problemi molto gravi nel pros­simo futuro.Ecco la mia posizione riguardo

questo argomento:l’Ispra e il suo indirizzo mitteleu­ropeo a mio parere sta esageran­do nel propinare alle amministra­zioni migliaia di corsi, con l’intento finale di vietare l’utilizzo del cane per la caccia, sia da seguita e sia da ferma.Vi voglio elencare quanti tipi di corsi, a pagamento per il cacciato­re, senza i quali in molti posti non si potrebbe andare a caccia, ven­gono proposti giornalmente dalle amministrazioni provinciali:1) abilitazione per la caccia al cin­

ghiale.

40 anni di prelievi fatti esclusivamente con i cani da seguita (dati Organizzazione Nazionale Caccia e Fauna Selvatica - Francia)

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2) abilitazione per capo caccia al cinghiale

3) abilitazione per cane limiere4) brevetto di muta 5) abilitazione al controllo di spe­

cie diverse dal cinghiale6) abilitazione per la caccia di se­

lezione 7) abilitazione per conduttore di

cane limiere 8) abilitazione per il recupero di

animali feriti9) abilitazione per le rilevazioni

biometricheAl momento non ne ricordo più ma a qualcuno di voi ne verranno in mente altri. Ma secondo voi questa tendenza non è un tentativo per distrugge­re la nostra amata attività segugi­stica?Al convegno di Scanno ho eviden­ziato che nessuna amministrazio­ne ha mai valutato i risultati di que­ste scelte scellerate, praticate da circa vent’anni e che ad oggi non hanno portato al risparmio di un solo euro, anzi le spese di risarci­mento dei danni da fauna selvatica sono aumentate, in alcuni casi in maniera esponenziale. In allegato troverete il riassunto della caccia al capriolo in Francia, dati dell’Or­ganizzazione Nazionale Caccia e Fauna Selvatica. In questa tabella potrete verificare la gestione di 40 anni effettuata con censimenti, attribuzione del numero di capi,

prelievo fatto esclusivamente con i cani da seguita. Per farci digerire tutti i corsi a pagamento e senza alcun risultato di risparmio sui danni, l’Ispra ha volontariamente trascurato, di concerto con tante amministrazioni della caccia, con la complicità di tante, o diciamo di tutte le associazioni venatorie, i dati di chi, in maniera inoppugna­bile dopo 40 anni di monitoraggio, ha praticato la caccia al capriolo solo con i cani da seguita.Il dato del 2013 è eloquente: in Francia sono stati prelevati circa 600.000 caprioli sui circa 650.000 assegnati. Quindi, nonostante l’uso del cane da seguita, per 40 anni non è stata destrutturata alcuna popolazione di capriolo e con difficoltà ogni anno si cerca di raggiungere l’obiettivo degli abbattimenti preventivati. Pensate cosa sarebbe successo all’ambien­te se non fosse stato adottato un prelievo così oculato! In Italia l’eccesso di cervidi provoca danni maggiori ai boschi cedui, i compe­tenti possono verificare che la ri­crescita è rallentata fino al punto di far prendere al bosco un aspet­to di cespugliato. Per questo è giunto il momento di riflettere ed agire, prima che sia troppo tardi. La stessa cosa vale per il cinghiale, che grazie ai serbatoi di protezio­ne sta distruggendo molti habitat italiani.

Mi ha fatto tenerezza una signo­ra che cercava di spiegare che il cane limiere non disturba gli altri animali,non si devono disturbare le volpi, le lepri, i caprioli! E’ assur­do usare queste farneticazioni per tentare di eliminare una forma di caccia storica radicata nel nostro paese, quella con i cani da seguita a vantaggio di un’altra forma che porta la gestione degli ungulati al fallimento totale.La gestione di ogni cosa prevede risultati, altrimenti non può chia­marsi tale, nella situazione attuale ruba solo risorse alle amministra­zioni, spesso piene di problemi economici. Ma possibile che dopo vent’anni di fallimenti nessuno ha mai chiesto agli amministratori i risultati di questo tipo di gestione della fauna selvatica?Solamente un aumento di danni, distruzioni di ecosistemi, di in­dennizzi e di incidenti stradali. Di­menticavo le tante parcelle pagate a questi super protezionisti!Dai loro cilindri di prestigiatori hanno cavato la girata, come se si dovesse fare un lavoro di rifi­nitura, non di riduzione drastica di un gran numero di capi danno­si all’agricoltura e alla sicurezza stradale.Hanno demonizzato la bracca­ta, termine improprio, visto che ad esclusione di poche province, non la si pratica da nessuna parte.

I relatori del Convegno

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Gli incidenti per Provincia causati da animali selvatici nel 2007

provINcIA INcIdeNtI totALI

INcIdeNtI A cAuSA dI

cAprIoLI

INcIdeNtI A cAuSA dI cINghIALI

INcIdeNtI A cAuSA dI IStrIcI

INcIdeNtI A cAuSA dI dAINI

ANCONA 201 40 103 36 5ASCOLI/FERMO 98 41 38 1 ­

MACERATA 254 55 151 17 3PESARO/URBINO 452 288 75 23 43

totALe MArche 1.005 424 367 77 51

Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche ­ Servizio Caccia e Pesca

Gli incidenti causati da animali selvatici 1995-2007

ANNo INcIdeNtI

1995 17

1996 5

1997 22

1998 48

1999 52

2000 95

2001 317

2002 396

2003 460

2004 628

2005 603

2006 800

2007 1.005Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche ­ Servizio Caccia e Pesca

Costi delle polizze e risarcimenti erogati dalla Regione

ANNo euro

2001 250.000

2002 440.000

2003 Dato non disponibile

2004 1.300.000

2005 1.850.000

2006 1.300.000

2007 3.000.000Fonte: Elaborazione Coldiretti Marche su dati Regione Marche ­ Servizio Caccia e Pesca

tinuare a pagare i danni.È di pochi giorni fa la notizia della morte in Sicilia di un uomo ag­gredito da un cinghiale, la notizia ha scatenato commenti su tutti i giornali, ma gli unici ascoltati sono sempre i protezionisti, mai un’in­tervista ad un cacciatore com­petente. In questi giorni ho letto tante idiozie, tra queste, quella che riguarda il rapporto di mille lupi e un milione di cinghiali pre­senti sul territorio italiano, per cui la soluzione del problema sarebbe quella di aumentare il numero di lupi! Che scienziati!Questi commenti sono degni di dinamiche disneyane, altro che di esperti di gestione!Lo stato italiano per gli eccessi di ungulati spende più di 100 milioni di euro ogni anno, insostenibile in un’economia disastrata.Questo conto dovrebbero sal­darlo i gestori fallimentari degli ultimi 20 anni, i veri colpevoli di questa deriva animalista che sta dissipando le risorse dei cittadini e distruggendo il territorio.Gli stessi diffamatori che tentano costantemente di incolpare il no­stro amato Segugio, senza avere uno straccio di prova, solamente per avvalorare le loro scelte disa­strose.

Vincenzo Ferrara

distruggono tutto!Tutti noi sappiamo che la caccia al cinghiale più praticata in Italia è quella che prevede prima la trac­ciatura degli animali, poi la sciolta dei segugi sulla passata degli ani­mali; la caccia classica con i cani da seguita, sempre più addestrati su di un solo tipo di animale. Peccato che tanti nostri colleghi vogliano volutamente storpiare la realtà, con l’intento di denigrare la cac­cia col segugio e favorire quella di selezione. Peccato che intanto, grazie a questa gretta e oppor­tunistica mentalità, tanto denaro pubblico venga dissipato per con­

La vera braccata, tipica della To­scana, è vietata in molte regioni, in altre non è stata mai praticata, ma il termine calza a pennello per denigrare la caccia con i cani da seguita, orde di cani famelici che

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TrOFeO

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ivcAc-cAcIT SU LEPRE

TrOFeOrOmAgNOLO

Di eCCeLLeNZAL’agonismo cinofilo­sportivo ha nuovamente trionfato con gran­de visibilità sui selettivi compren­sori in terra di Romagna, dove il 6­7 giugno i concorrenti migliori, provenienti da tutta Italia, si sono misurati in terreni vari, che anda­vano dalle armoniose colline cinte dai vigneti di Sangiovese sino agli alti pascoli del Monte Fumaiolo. Si può fare! Il tutto è nelle mani

di chi organizza le prove cinofile. Miserrime ed inconcludenti con­getture mediatiche supportate da nullità cinofilo­selettive ren­dono “Maestri” dell’inesistente personaggi che di cinofilia non capiscono una cippa. Questi, il cui destino non è altro che quello di sopperire per sempre nella terra asciutta e vuota delle loro malsa­ne idee, qui non sono i benvenuti.

La selezione va praticata non solo sui nostri segugi ma soprattutto sugli umani che li accompagnano (spesso in modo inconsciente), sui giudici ENCI, che li esaminano e che hanno la onerosa responsabi­lità di fare la cernita dei migliori soggetti assegnandogli qualifiche più o meno prestigiose, sul perso­nale che in ogni settore è ruolo partecipe dell’evento. Solo così si

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può ambire a gratificanti e stra­ordinari risultati, solo in questo modo saremo un polo attrattivo in special modo per i neofiti. Ban­do agli intrallazzi ed alle cospira­zioni massoniche senza senso. Mai osare pensare di ridimensionare i Titani del passato dobbiamo attin­

gere dai loro insegnamenti, riflet­tere, argomentare, confrontarci e rispettare le idee altrui. La verità è spietata in cinofilia è impossibi­le ingannarla e vince sempre con l’impulso e la forza del sacrificio, dell’umiltà e della costanza. In un arco di tempo di sessant’anni dalla

costituzione della nostra società e con la dedizione imperterrita ed intelligente di encomiabili segu­gisti, possediamo segugi di tutto rispetto, siamone orgogliosi! Le sirene del male restino a sper­nacchiare fra Scilla e Cariddi, noi navighiamo sicuri nella giusta rot­

Il Sindaco di Galeata premia Carlo Generotti vincitore del IV Trofeo Romagnolo di eccellenza

Accompagnatori e organizzatori del Trofeo Romagnolo di eccellenza

con al centro il Sindaco di Galeata elisa Deo

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ta. D’esempio dovrebbe essere la tavola rotonda tenutasi il sabato pomeriggio, senza la presenza di illustri professoroni oppure ve­tero­ tecnocrati, ma composta da noi segugisti appassionati, dai concorrenti,la vera anima della cinofilia. In questo bel clima di confronto, su iniziativa del Presi­dente Vincenzo Ferrara, si sono toccati i temi più disparati, dalla nuova scheda di valutazione ad argomenti di carattere scientifico come la colorazione del manto, oppure delle unghie sino alla trac­ciatura genetica, dove il grande Gianni Zaccagno (lui sì Maestro) ha dato sfoggio della sua cultura ed esperienza da allevatore pro­pinando perle di saggezza. Questo deve essere lo spirito che deve animare le prove cinofile.In tutto questo contorno, dove

hanno partecipato ben 42 mute, i cani di passata sono risaliti sul podio, riconfermando, qualora ve ne fosse necessità, che il loro me­todo di lavoro è vincente. Vince il IV Trofeo Romagnolo d’eccellen­za CAC­CACIT la pluridecorata muta di GENEROTTI CARLO che ha sommato nei due giorni di gara il punteggio di 336,3. In se­conda posizione la muta di BEL­LUCCI FEDERICO, già vincitrice di due passate edizioni del nostro Trofeo, con punti 330,2, mentre il terzo posto è andato a MOLI­NO SILVANO con punti 328,9. Il Premio del “Miglior cane in una delle 2 prove” è stato assegnato a ZARA di MASTROGIACOMO GUIDO, la quale si è fregiata, con la qualifica di 180, del CAC­CACIT. La “Migliore muta della seconda giornata” è andata alla

compagine dei rosso fulvi dell’um­bro MACCABEI PAOLO.Colgo l’occasione per ringraziare lo staff della Pro Segugio di Forlì­Cesena e gli accompagnatori, ma anche l’instancabile Atos Mazzoni e la Pro Loco di Galeata, il sindaco di Galeata Elisa Deo, che ha patro­cinato la nostra manifestazione ed il Presidente della Federcaccia di Galeata Boris Malpezzi, che ogni anno si prodiga nel raccogliere le firme dei proprietari e concessio­nari terrieri, nonché i proprietari delle AFV “San Paolo”di Fabbri cav. Fabio e “Sasseto Mortano” del dott. Claudio Ravaioli.Speriamo di migliorarci anno per anno con l’auspicio che questo Trofeo si confermi come una vera Classica del Segugismo. Al 2016!

Martino Michelangelo

Silvano Molino secondo classificato

a Galeata

Federico Bellucci terzo classificato a Galeata

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TrOFeO

2ºcAc SU cINGHIALE

TrOFeOBs PLANeT

Nelle giornate dell’8 e 9 agosto 2015, nei territori dei comuni di Vergato, Gaggio Montano, Griz­zana Morandi e Savigno (oggi Valsamoggia), nella splendida cor­nice dell’appennino bolognese si è svolto il 2° Trofeo BS Planet, C.A.C. su cinghiale categorie sin­goli e coppie.Le due giornate di prova, nono­stante le elevate temperature del periodo, sono state caratteriz­zate dalla notevole presenza di concorrenti sia locali che prove­nienti da altre regioni italiane ed hanno consentito di giudicare 15 soggetti nella categoria singoli e 9 coppie.

Nella giornata del 9 agosto, in concomitanza, si è disputata an­che la finale del 1° Campionato Regionale riconosciuto dell’Emilia Romagna, categoria singoli; per la categoria coppie la finale del Campionato Regionale si era già svolta a Ravenna nella giornata del 1° agosto 2015. La notevole partecipazione a que­sta prova di lavoro per cani da cinghiale in terreno libero, che a causa di stringenti regolamenta­zioni regionali si è ripetuta anche quest’anno in un periodo poco adatto allo svolgimento di prove di questo tipo, è senza dubbio da attribuire agli organizzatori, la se­

zione pro­segugio di Bologna e la società BS Planet Srl.Soprattutto il buon fine della pro­va è da attribuire alla collabora­zione delle squadre di cinghialai locali, la Gaggese, la Vergatese, la Gallo Nero, la Prima Valle Borgo­novo e la SCAV Valsamoggia che oltre a mettere a disposizione i territori di caccia loro assegnati, si sono materialmente adoperati per curare ogni particolare della prova.Quest’ultimo aspetto è di fonda­mentale importanza per lo svol­gimento delle prove di lavoro in terreno libero, soprattutto su cinghiale; infatti, nei territori ove

Viola di Angiolini Campionessa Regionale su cinghiale emilia-Romagna 2015

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si avvia un percorso organizzativo di questo tipo, capita solitamente di trovare poca collaborazione da parte delle squadre locali che a causa di errati preconcetti ten­dono a non offrire il loro aiuto, la loro esperienza e la loro cono­scenza dei territori e, soprattutto, ad evitare l’utilizzo delle zone di caccia. La maturità dei cacciatori di que­sto scorcio di appennino bolo­gnese, invece, è stata tale che già dalla seconda edizione del Trofeo BS Planet a visto aumentate le squadre che hanno messo a di­sposizione oltre che competenti accompagnatori ed i territori di caccia anche la loro fattiva col­laborazione per poter gestire al meglio le due giornate di prove e le dieci batterie di concorrenti.Ovviamente per la buona riuscita di una prova di lavoro di questo tipo non poteva mancare, oltre ad una giusta presenza di cinghiali, una nutrita varietà di specie sel­vatiche che hanno reso la stessa ancor più selettiva ma, soprattut­to, non poteva mancare una giuria competente ed esperta.A tale proposito, un ringrazia­mento particolare va al Presiden­te nazionale della SIPS Vincenzo Ferrara che anche quest’anno ci ha onorato della sua presenza che, unitamente ai colleghi giudi­ci Italo Capri, Felice Bracco, Ni­cola Luzzi e Franco Virgili, hanno sapientemente e con attenzione valutato le qualità dei soggetti in prova.Il 2° Trofeo BS Planet è stato vin­to per la categoria singoli dal cane Zira di Colinelli con la qualifica di Ecc. punti 165, mentre per la ca­tegoria coppie dai cani Randello e Gerry di Gandini con la qualifica di Ecc. punti 169,5. Inoltre, al se­condo e terzo posto delle cate­gorie singoli e coppie si sono qua­lificati, rispettivamente: Silvio di Degli Esposti con qualifica di Ecc. punti 160; Candido di Butini con qualifica di M.B. punti 153; Lillo e Salcio di Ribechini con qualifica di Ecc. punti 166; Brina e Birba di Giorgi con qualifica di M.B. punti 159.Particolarmente apprezzata è stata la presenza di giovanissimi conduttori come Riccardo Borri ed Elia Giorgi che, al pari dei loro colleghi più anziani, hanno manife­stato competenza e attitudine nel condurre i loro soggetti nei turni di prova.Altro particolare da sottolineare è che alla prove sono stati pre­sentati soggetti appartenenti a di­

Colonna del XV secolo con l’emblema del Comune di Vergato (Bologna)

Circe e zira di Colinelli, Compione Regionale emilia-Romagna 2015 categoria coppie su cinghiale

verse razze di cani da seguita, sia italiane che estere.La classifica finale del 1° Campio­nato regionale dell’Emilia Roma­

gna, che come detto si è disputata per la categoria coppie sabato 1° agosto 2015 nei territori del­la Provincia di Ravenna e curata

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dal Presidente Provinciale Medri Otello, e per la categoria singoli nei medesimi territori della pro­va riferita al 2° Trofeo BS Planet, nella giornata del 9 agosto 2015, è risultata la seguente: per la ca­tegoria singoli al 1° posto si è classificata Viola di Angiolini con la qualifica di Ecc. punti 170; al 2° posto Tigre di Michelini con la qualifica di Ecc. punti 165 e al 3° posto Lady di Neretti con la qua­lifica di B. punti 140, mentre per la categoria coppie al 1° posto si sono classificati Circe e Zira di Colinelli con la qualifica di ECC. punti 160; al 2° posto Rimettilo e Pruno di Senzi con la qualifica di M.B. punti 154 e al 3° posto Mino e Spina di Elmi con la qualifica di M.B. punti 153.

Un ringraziamento particolare alla società BS PLANET Srl, soste­nitrice e sponsor della manifesta­zione e alla squadra cinghialai “La Gaggese” che ha messo a dispo­sizione, tra l’altro, la propria sede e con le sue cuoche curato anche gli incontri conviviali che hanno caratterizzato alcuni momenti fi­nali delle due giornate di prove.Un arrivederci alla prossima edi­zione.

Giovanni Petrucci

I risultati delle due giornate di prova sono i seguenti:

SAbAto 8 AgoSto:batteria n. 1 – cat. singoli - giudice Italo capri• 1° Zira di Colinelli – Ecc. 165;• 2° Iro di Cucini – B. 140;batteria n. 2 – cat. Singoli - giudice felice bracco• 1° Silvio di Degli Esposti – Ecc. 160;batteria n. 3 – cat. Singoli - giudice Nicola Luzzi• nessun qualificatobatteria n. 4 – cat. coppie - giudice franco virgili• 1° Randello e Gerry di Gandini – Ecc. 169,5;• 2° Pippo e Bufera di Vergagni – M.B. 157;batteria n. 5 – cat. coppie - giudice vincenzo ferrara• 1° Brina e Birba di Giorgi – M.B. 159;• 2° Mambo e Ugo di Marata – A.B. 131;

doMeNIcA 9 AgoSto:batteria n. 1 – cat. singoli - giudice Nicola Luzzi• 1° Fumo di Petrucci – B. 141;batteria n. 2 – cat. singoli - giudice franco virgili• 1° Candido di Butini – M.B. 153;• 2° Scugnizza di Ciabatini – M.B. 150;batteria n. 3 – cat. coppie - giudice Italo capri• 1° Lillo e Salcio di Ribechini – Ecc. 166;Campionato regionale Emilia Romagna batteria n. 4 – cat. singoli - giudice felice bracco• 1° Tigre di Michelini – Ecc. 165;• 2° Lady di Neretti – B. 140;batteria n. 5 – cat. singoli - giudice vincenzo ferrara• 1° Viola di Angiolini – Ecc. 170.

FVG: UN PIANO FAUNISTICO VENATORIO CONTRO I CANI DA CACCIACi eravamo illusi che, pazientando, i tempi bui in cui la Regione mal-trattava il settore venatorio sareb-bero finiti e che con l’avvento della nuova amministrazione regionale la stagione dei danni era terminata. In-vece non è stato così. Quando, infatti, abbiamo letto le nuove disposizioni contenute nel piano faunistico regio-nale, recentemente approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore alla caccia, abbiamo capito che ci eravamo illusi e che anche quest’ul-timo non ci sembra all’altezza della situazione. Il perché è presto detto. La miriade di pagine del documento regionale contengono un complesso di norme insensate e contraddittorie, praticamente un aborto venatorio. Esattamente ciò che Pro segugio andava sostenendo fin dalla prima stesura e che aveva tentato di far modificare inviando le proprie osser-vazioni che successivamente erano state illustrate in forma dettagliata proprio all’assessore di riferimento. Il tutto, però, è stato ignorato con irri-soria noncuranza. È difficile condivi-dere un documento che contempla l’attività venatoria a caprioli e cervi con i segugi e poi, di fatto, vieta le prove cinofile finalizzate a seleziona-

re geneticamente i soggetti più ido-nei anche per quanto riguarda il loro grado di educazione. Più propria-mente: nelle premesse si dichiara di volere selezionare cani certificati e poi praticamente se ne vieta l’atti-vità propedeutica alla certificazione. Ed è altrettanto incomprensibile vie-tare l’uso del segugio per la caccia al cinghiale nella fascia pedemontana dichiarata di eradicazione del suide, considerando tale forma di prelievo non idoneo rispetto alla caccia di selezione. Se ciò fosse tecnicamente valido, l’assessore o chi per lui ci do-vrebbe spiegare come mai a Trieste e nella parte del Goriziano dove si pratica esclusivamente la caccia se-lettiva al cinghiale, gli animali stiano letteralmente invadendo i centri abi-tati, creando pericoli per le persone, mentre stranamente questo non ac-cade nei territori dove si caccia con i cani. Certo, servirebbe più spazio per spiegare tutte le stranezze partorite dagli uffici e dall’assessore regiona-le, un’accoppiata che ha pensato bene anche di ridurre le quantità e i periodi di prelievo di alcune specie migratorie nonostante l’Europa ne abbia da tempo certificato lo stato di ottima salute. Anche l’istituzione di

ulteriori fasce di rispetto dalle zone di protezione altro non è stato che l’ennesimo atto d’imperio perpetra-to alla categoria dei cacciatori che impiegano il cane da seguita per indirizzarli verso forme di caccia al-ternative. Insomma, per dirla tutta, capiamo che la caccia crei fastidio all’assessore (e non soltanto a lui), ma crediamo che Paolo Panontin, con l’ausilio dei suoi collaboratori, questa volta abbia toccato il fondo. Lo dimostra anche il recente pare-re emesso dagli uffici regionali sugli orari in cui si può esercitare la caccia che ha generato confusione in tutto il comparto con il rischio di sanzioni e penalizzazioni non indifferenti. A fronte di tutto ciò, ci auguriamo che i cacciatori friulani rispondano con un sussulto d’orgoglio. Compito degli amministratori regionali dovrebbe essere quello di trasformare la cac-cia in una cosa seria, come in tutto il resto d’Europa. Ma ciò, nel nostro paese, non sembra possibile perché seri non ci sentiamo di ritenere co-loro che ciclicamente sono deputati a farlo.

Sandro LevanPresidente Regionale FVG

Pro Segugio

37SEGU

GISTI

SUL P

IEDE D

I GUE

RRA!

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CCari concorrenti e cari giudici, par­tecipando alle prove anche come semplice spettatore ho sempre più l’impressione che spesso venga meno il rispetto reciproco che ci dovrebbe essere fra la classe giudicante e chi sottopone al suo giudizio i propri au­siliari, per ricevere in cambio le giu­ste indicazioni sul percorso selettivo intrapreso in modo da migliorarne le caratteristiche morfo­funzionali.Ricordiamoci sempre, infatti, che le nostre sono (o, almeno, dovrebbero essere) a tutti gli effetti delle verifiche zootecniche...!Io penso che alla base di tutto ci sia la malafede e la natura del sospetto ormai profondamente radicata nel nostro DNA e ritengo che questo modo non solo di agire, ma anche di pensare stia seriamente minando le fondamenta del nostro “mondo”, quello della cinofilia segugistica.Pretendiamo dai giudici l’uniformità nei giudizi, e certo ciò sarebbe sacro­santo, ma non dimentichiamoci mai che abbiamo a che fare con uomini che – come tali – non potranno mai essere infallibili. Permettetemi, da ex portiere di una squadra di calcio, un paragone con quanto succede in que­sto sport, il più popolare nel nostro Paese: nonostante la presenza sul ret­tangolo di gioco di 5 arbitri, di decine di telecamere che permettono, con la moviola, di sviscerare in mille modi un singolo episodio, gli errori di giu­dizio sono all’ordine del giorno! Non

si è mai tutti d’accordo, anzi per dieci persone ci sono dieci interpretazioni diverse!E’ nella natura umana (e quindi anche di un giudice!) sbagliare, così come in certi casi lasciarsi suggestionare dal nome del conduttore, plurititolato vincitore di campionati e trofei a livel­lo nazionale o internazionale (suddi­tanza psicologica...). Ma la buona fede non si può e non si deve mai mettere in discussione. Noi concorrenti, siamo sicuri, durante il turno di prova, di vedere sempre il giusto? Penso proprio di no! Il giudice in 45 minuti deve giudicare ciò che vede, non sempre può resta­re a stretto contatto con i cani, sta anche a noi cercare di metterlo nel­le condizioni di limitare al minimo gli errori...La nuova scheda di valutazione (sicu­ramente ben modificata, a mio pare­re) impone all’esperto­giudice diripassare gli standard morfologici del­le varie razze, così da evitare di cade­re in grossolani errori. Oggi tutti i conduttori conoscono bene lo standard della razza dei loro ausiliari e si partirebbe con il piede sbagliato se il giudice non dimostrasse sicurezza nel giudicare la morfologia al momento della sciolta.La SIPS dovrebbe farsi portavoce presso l’ENCI della necessità indero­gabile di incentivare corsi di aggiorna­mento per i giudici e soprattutto per i CONCORRENTI.

E perché non ripercorrere una stra­da già intrapresa anni fa, se non vado errato, e poi caduta nel dimenticatoio, di istituire la figura del commissario di prova? Nel calcio a qualsiasi livello, ad esempio, il commissario va a visionare gli arbitri per normale routine.Per quanto riguarda noi concorrenti, se partiamo dal presupposto che i giudici si lascino condizionare da fat­tori esterni o, peggio ancora, agiscano per partito preso in malafede, allo­ra sarebbe più opportuno restare a CASA, andare ad addestrare oppure a caccia, ma non partecipare alle prove.Se si dovesse essere colpiti da un ingiustizia chiara, bisogna avere il co­raggio di fare nomi e cognomi, sot­toscrivendo un formale esposto da consegnare al delegato ENCI, se pre­sente, oppure da inviare direttamente all’Ente, non restare nel vago e creare problemi a tutto il nostro mondo. Anche coloro che rivestono cariche al vertice del nostro sodalizio do­vrebbero stare ben attenti prima di parlare, perché certe parole possono essere estrapolate da un contesto e strumentalizzate provocando danni. In questo periodo non ne abbiamo bisogno. Per concludere, cerchiamo TUTTI e dico TUTTI di ricompattar­ci per il bene del nostro mondo: le divisioni, in qualsiasi campo, non han­no mai rafforzato ma indebolito! E’ il minimo che dobbiamo ai nostri tanto amati segugi.

Marco Tosini

ONsiDerAZiONisuLLe

veriFiCHe ZOOTeCNiCHe

Raduno Nazionale di Casale Monferrato. I migliori gruppi

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DALLe

seZiONi

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L’unico raduno nazionale per razze da segui­ta italiane ed estere in programma in Piemonte

nell’anno 2015 si è svolto sabato 2 Maggio 2015 a Casale Monferrato (AL). L’allestimento della mani­festazione è stato curato dalla locale Sezione Pro­vinciale SIPS che, per l’occasione, si è avvalsa della collaborazione del Gruppo Cinofilo Alessandrino, organizzatore del 7° “International Dog Show”. Si è trattato di una “tre giorni cinofila” comprenden­te l’Expo Internazionale CAC­CACIB di Alessandria, l’Expo Nazionale CAC di Asti ed una serie di raduni di razza, fra i quali – oltre a quello dei segugi – spic­cavano analoghe rassegne dedicate ai cani lupi ce­coslovacchi, ai pastori inglesi (collie, border, bobtail, bearded e corgi), ai kurzhaar, ai setter ed ai cao de agua portoghesi. Secondo una tradizione consolidata nel tempo, anche il raduno di quest’anno era valido fra l’altro per il Trofeo “Pasquale Minella”, dal mo­mento che, come da alcuni anni a questa parte, la partecipazione al raduno dà diritto ad acquisire pun­ti per l’edizione successiva del “Minella”, purchè av­venga con un numero di soggetti adeguato alla classe d’interesse (vale a dire, uno per la classe singolo, due per la classe coppie ed almeno quattro per la classe mute). Il tutto finalizzato ad incentivare la presenza dei segugisti, solitamente più propensi ad iscrivere i propri ausiliari alle prove di lavoro che non alle expo, non riconoscendo la grande importanza che riveste, per la selezione di una razza, anche il controllo delle caratteristiche morfologiche, oltrechè di quelle fun­zionali. Teatro dell’evento in questione, il Polo Fieri­stico di piazza d’Armi, già sede in passato di impor­tanti rassegne di altro genere e dell’annuale “Fiera di S. Giuseppe” organizzata dal Comune di Casale Monferrato, sotto il patrocinio del quale si è svolta l’intera manifestazione. In una cornice così prestigio­sa, la giuria – composta dagli esperti italiani Sandra Piscedda ed Alessandro Braga e dal francese Renè Favre – ha valutato, sotto gli occhi di un pubblico appassionato ed attento, la rispondenza ai rispettivi standard morfologici di un centinaio di soggetti, in rappresentanza di 12 delle razze riconosciute dal­la Federazione Cinologica Internazionale e tutelate dalla SIPS, fra le quali segugio italiano a pelo raso (38) ed a pelo forte (23), segugio dell’Appennino a pelo forte (11), segugio maremmano a pelo raso (6), petit bleu de Gascogne (4), ariégeois (5), beagle (13), grand anglo­francais tricolore (7), griffon nivernais

rAduNo NAzIoNALe A cASALe MoNferrAto

Alessandria

(2), segugio del Giura (1) e briquet griffon vendèen (1). A quattordici soggetti la giuria ha rilasciato il Certificato di Tipicità, primo passo per il loro in­gresso nella cinofilia ufficiale. Per quanto riguarda la ripartizione delle razze fra gli esperti­giudici, i segugi italiani a pelo raso sono stati affidati a Sandra Pi­scedda, i pelo forte, i segugi dell’Appennino ed i ma­remmani ad Alessandro Braga e le rimanenti a Renè Favre. Dopo la pausa per il pranzo, si sono disputati nel pomeriggio sul ring d’onore gli spareggi per desi­gnare il miglior rappresentante di ognuna delle razze in concorso (BOB) ed a seguire la miglior coppia ed il miglior gruppo. Fra le coppie, il giudice Piscedda ha assegnato la palma di migliore ai segugi italiani a pelo forte nero­focati presentati dall’Allevamento di Roc­caverano di Calisto Ferrero; a completare il podio, ai posti d’onore, i griffoni nivernesi di Andrea Schiap­pacasse ed i fulvi a pelo raso di Gilberto Mattiello. Quest’ultimo si è imposto nei gruppi, giudicati da Braga, precedendo i nero­focati a pelo forte dell’Al­levamento di Roccaverano e gli ariégeois di Rinal­do Reale. A giudicare il “Best in Show”, atto finale della manifestazione, è stato designato – per dovere di ospitalità – Favre, sotto i cui occhi hanno sfilato sull’ampio ring i migliori rappresentanti di ogni raz­za. Questi ha valutato scrupolosamente tutti i sog­getti non solo in stazione, ma anche in movimento, prima di emettere il verdetto finale. Verdetto che è stato comunicato al pubblico presente dallo speaker in un crescendo musicale di sottofondo costituito dalla colonna sonora del celebre film del 1992 “L’ul­timo dei Mohicani”, non a caso premiata all’epoca come miglior colonna sonora ai Golden Globes ed all’Oscar. Dopo essere usciti tutti dal ring, lo speaker ha invitato a raggiungere il podio in ordine decre­scente, dal terzo al primo classificato, i tre migliori soggetti del raduno. Tra gli applausi del pubblico ri­masto in trepidante attesa a bordo ring, hanno fatto un rapido giro d’onore, prima di salire sui tre gradini del podio per le foto di rito, la femmina di petit bleu de Gascogne Chutney du Grand Vieilly del vercellese Lorenzo Caldera, terza classificata, quindi il maschio a pelo forte nero­focato Taison dell’Allevamento di Roccaverano dell’astigiano Calisto Ferrero, secondo e Riserva di BIS, e la femmina fulva a pelo raso Kira presentata dal varesino Gilberto Mattiello, vincitrice del titolo di BIS, ossia di miglior soggetto assoluto del raduno di Casale Monferrato.

Raduno Nazionale di Casale Monferrato. Il Best in Show

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DALLe

seZiONi

rISuLtAtI & cLASSIfIcheRaduno per razze da seguita italiane ed estere C.A.C. ­ Casale Monf. (AL), 02/05/2015

SegugIo ItALIANo A peLo rASo (Giud.: Piscedda S.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. Chicco (Tosini)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. Tino di Pontenizza (Mattiello)femmineClasse LIBERA = 1° ECC.­R/C.A.C. Brina (Comaroli)Classe INTERMEDIA = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Kira (Mattiello)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. Birba (Mattiello)

SegugIo ItALIANo A peLo forte (Giud.: Braga A.)MaschiClasse CAMPIONI = 1° ECC. (B.O.B.) Taison (Allev. di Roccaverano)Classe LIBERA = 1° ECC. Gin (Allev. di Roccaverano)Classe LAVORO = 1° M.B. Fido del Tario (Torta)femmineClasse CAMPIONI = 1° ECC. Duna (Allev. di Roccaverano)Classe LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. Furia del Tario (Torta)Classe INTERMEDIA = 1° ECC.­R/C.A.C. Praia di Roccaverano (Allev. di Roccaverano)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. Aia (Allev. di Roccaverano)

SegugIo deLL’AppeNNINo A peLo forte (Giud.: Braga A.)MaschiClasse LAVORO = 1° ECC. Muschin (Ghisio)femmineClasse LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. Madonna (Ghisio)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Morina (Coggiola)

SegugIo MAreMMANo A peLo rASo (Giud.: Braga A.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC. C.A.C. (B.O.B.) Dick (Lucca)Classe GIOVANI = 1° M.B. Ugo (Vergagni)

beAgLe (Giud.: Favre R.)MaschiClasse CAMPIONI = 1° ECC. Bigbad Voodoo Kooler (Asunis)Classe LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Alotorius Old Glory Dynamic Star (Allev. Salga)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. Waiting for Loves True Kiss Jimmy (Allev. Dell’Isola di Ios)Classe GIOVANI = 1° ECC. California Gold Rush (Asunis)

Con la premiazione dei migliori soggetti e con lo scatto delle foto è calato il sipario sul raduno di Casale Monferrato, in un clima di generale sod­disfazione da parte di tutti – espositori, giudici ed organizzatori – per la bella giornata di cinofilia tra­scorsa, all’insegna dell’amicizia e della sportività, così come quasi sempre avviene fra segugisti! Alla SIPS di Alessandria non resta che ringraziare quanti hanno contribuito, a qualunque titolo, alla migliore riuscita della manifestazione, a cominciare dalla ditta Mon­ge, sponsor ufficiale dei “tre giorni” cinofili, per aver messo a disposizione i sacchi di mangime assegnati quali premi sul ring d’onore unitamente a prestigio­se confezioni di vini DOC locali dell’Azienda “Botto Marco” di Sala Monferrato, con cui sono stati omag­giati anche i giudici.

Gianedoardo Giordanino

femmineClasse LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. Birichina di Casa Calbucci (Asunis)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. Grace Kelly dell’Isola di Ios (Allev. dell’Isola di Ios)Classe GIOVANI = 1° ECC. Salga Looney Tune (Allev. Salga)

petIt bLeu de gAScogNe (Giud.: Favre R.)femmineClasse LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. Tosca (Caldera)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Chutney du Grand Vieilly (Caldera)

ArIegeoIS (Giud.: Favre R.)femmineClasse LIBERA = 1° ECC. Tosca (Reale)Classe LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Diana (Reale)

grIffoN NIverNAIS (Giud.: Favre R.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC. Artù (Ghiso)femmineClasse LAVORO = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Lilla (Schiappacasse)

SegugIo deL gIurA (Giud.: Favre R.)MaschiClasse LIBERA = 1° ECC.­C.A.C. (B.O.B.) Artù (Piaggio)

Una nuova sezione SIPS in SiciliaNicola Mobilia è il presidente Pro Segugio della sezione Nebrodi MESSINA e va a co­prire un vuoto in questa regioneche ci vedeva senza alcuna sezione SIPS. Nella convinzione che questa nuova realtà cinofila in Messina sia di stimolo e traino affinchè anche nelle altre province siciliane si vengano a creare operose sezioni SIPS auguriamo a Nicolino e a tutto il suo Consiglio un buon lavoro nell’interesse dei segugi. 41

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Nel weekend del 18­19 Apri­le 2015 i contrafforti appenni­

nici di Malvicino, al confine fra le regioni Piemonte e Liguria, noti non solo per la loro vocazione alla raccolta di funghi e tartufi, ma anche per i loro magnifici areali agro­silvo­pastorali a “misura” di segugio, hanno ospitato la prima tappa dell’annuale Trofeo “Giusep­pe Merlino”, verifica zootecnica con CAC in palio per cani da se­guita specializzati nella caccia alla lepre articolata su due prove ed organizzata in sinergia dalle Sezio­ni SIPS di Savona ed Alessandria. Buona – nonostante i timori del­la vigilia, fugati in extremis ­ l’af­fluenza di partecipanti che hanno sfidato la lepre sugli ostici calan­chi di tufo tipici di questo angolo dell’Alto Monferrato, una palestra dura anche per gli inseguitori più abili ed avvezzi a questo genere di terreno, “restio” a trattenere ed a rilasciare nelle loro narici la flebile emanazione lasciata dall’orecchio­na prima di raggiungere il covo, rendendo oltremodo difficoltosa la fase di accostamento. A compli­care ulteriormente il compito di cani e canettieri ci hanno pensa­to le condizioni meteorologiche,

SegugI SugLI ScudI A MALvIcINo

Alessandria

caratterizzate – soprattutto nella giornata di domenica – da folate di vento e pioggia intermittente che hanno accompagnato buona parte dei turni e da un’escursione termica di parecchi gradi nell’arco della stessa mattinata. Ma, come ha ben spiegato l’esperto giudi­ce Mario Villa, trombetta storica del segugismo del nostro Paese, il cinofilo­segugista ama le sfide e si esalta proprio quando il gioco si fa complicato. Lepri smaliziate e presenti in numero ottimale (trat­tandosi, nel caso di Malvicino, di un’azienda faunistico­venatoria in cui un’intelligente gestione del­la lepre da parte del direttore­concessionario, geom. Angelo Sasso, ben coadiuvato dalla figlia Sara, ne permette annualmente un oculato prelievo col cane da seguita) sono state alla base di una verifica zootecnica nel vero senso della parola. La presenza in giusta misura di altri mammiferi selvatici, quali caprioli, cinghiali e volpi, ha contribuito a creare un mix di ingredienti ideale affinchè la giuria potesse esprimere in ma­niera probante delle valutazioni tecniche in totale serenità e se­rietà, in un clima ideale, in cui la

sportività dei concorrenti si è fusa perfettamente con il loro spirito agonistico. Come hanno ricordato a conclusione dei turni di prova gli esperti­giudici Luciano Brazzarola, Mauro Casetta, Gianni Gaino e Mario Villa, in assenza delle quat­tro fasi classiche della cacciata, non necessariamente per colpa dei cani, non è stato possibile at­tribuire una qualifica agli stessi, ma i giudici hanno comunque potuto effettuare delle considerazioni tecniche su tutti i soggetti sot­toposti al loro giudizio, dando ai canettieri, soprattutto se giovani ed alle prime “armi” (e qualcuno a Malvicino, per fortuna, si è visto!), gli opportuni suggerimenti su cosa fare per migliorare il livello delle prestazioni non solo dei loro ausiliari, ma anche di loro stessi. Il tutto nel pieno rispetto, d’altra parte, di quanto prescrive l’arti­colo 1 del regolamento, laddove riporta – cito testualmente ­ che “lo scopo principale delle prove è di accertare ed evidenziare le doti venatorie dei segugi al fine di conseguire, attraverso la selezio­ne, un miglioramento qualitativo degli stessi. Esse hanno, inoltre, la finalità di educare il segugista alle

Giovanni Merlino con la sua muta vincitrice del Trofeo

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forme più classiche della caccia alla seguita”. Non sono, tuttavia, mancate le qualifiche, alcune an­che di un certo spessore, in classe singolo, come nelle coppie e nelle mute, in cui si sono sfidati nella quasi totalità segugi italiani, se si eccettua una sparuta rappresen­tanza di segugi esteri costituita da un singolo e da una muta di ariè­geois.Tranne rare eccezioni, tutte le équipes (tre singoli, undici coppie e diciotto mute di cat. A, oltre ad alcune di cat. B) hanno comunque evidenziato sagacia e maneggevo­lezza, com’è stato evidenziato in relazione dai giudici al momento della premiazione, svoltasi presso la casa di caccia dell’AFV alla ca­scina Almetta, in località Saliceto, in un clima cordiale, oserei dire fa­miliare. Su tutte, occorre segnala­re la performance dei vincitori dei trofei messi in palio dall’Azienda di Malvicino e dalla SIPS di Ales­sandria per il miglior punteggio conseguito nelle diverse classi. Fra i singoli, si è imposto Pago, segugio italiano a pelo raso fulvo presen­tato da Emanuele Giusto (al se­colo, “Milino”), al quale il giudice Brazzarola ha assegnato la qualifi­ca di 1° MB con punti 152. Ecco la relazione: “(1° turno – inizio pro­va ore 7:40) Maschio di ottimo tipo, buona la cerca, ben collegato; rileva in gerbido, buono lo stile, ti­pica la voce. L’accostamento è al­quanto precario nella prima parte, in bosco l’azione migliora, arriva su traccia e parte in seguita, ben vocalizzata, corredata da più falli. Chiudo il turno con Pago impe­gnato nell’azione (fine prova ore 8:45)”. Nessun altro soggetto si è qualificato in questa che è stata l’unica batteria di singoli in con­corso nell’arco delle due giornate.Fulvi a pelo raso protagonisti an­che nelle coppie, in cui il miglior punteggio è stato appannaggio di Lea (Ecc.­p.170) e Culto (Ecc.­p.175), condotti da Giuseppe Canepa, artefici di un’azione da manuale gratificata dal giudice Vil­la con la vittoria di batteria e la qualifica di Eccellente con punti 172,5 sulla base della seguente re­lazione: “(2° turno – inizio prova ore 8:35) Coppia omogenea ed abbastanza in tipo, sciolti in prato fanno subito l’incontro, ben voca­lizzato da Lea assecondata imme­diatamente da Culto, iniziano un accostamento preciso ben voca­lizzato ed in perfetta coesione; risolti diversi falli con precisione arrivano a covo, la lepre parte un attimo prima ma immediatamente

la coppia arriva a covo ed inizia una seguita precisa e duratura con la risoluzione di diversi falli. Il la­voro nel complesso è perfetto, un po’ di monotonia nelle voci, che non creano quell’emozione tanto cara al segugista (fine prova ore 9:30)”. Altre qualifiche degne di menzio­ne sono quelle attribuite ad Afa e Furia di Giovanni Merlino (1° Ecc.), Fiamma e Nerina di Pier Paolo Del Conte (1° MB), Etò e Milito di Leonardi (2° MB) e Seta e Zeta, ancora di Giovanni Merli­no (3° MB).La rivincita dei nero­focati a pelo raso si è avuta nella classe “regi­na”, quella delle mute, in cui hanno sbaragliato la concorrenza sei se­gugie condotte da Giovanni Mer­lino (ancora lui!), vero e proprio “mostro sacro” del segugismo ita­liano. Mira, Afa, Seta, Zeta, Furia e

Tara: questi i nomi dei soggetti, artefici ancora una volta di una grande prova conclusa con un’inter­minabile seguita. Tutti sono stati valutati, singolarmente, Eccellenti dall’esperto Gaino, il quale ha at­tribuito alla muta – com’è ovvio che sia! – la qualifica di Eccellen­te con punti 171,83 ed il primo posto di batteria. Per dovere di cronaca, riporto di seguito la re­lazione: “(3° turno – inizio prova ore 10:35) Muta in tipo, omoge­nea, morfologicamente piacevole, corretti alla sciolta. Liberati su prato cercano con passione, ben collegati e con stile di razza, rile­vano passata che evidenziano con voci tipiche, Seta al limite. Passano carraia, entrano in bosco condu­cendo un accostamento sicuro e con ottima valutazione della pas­sata, Seta risolve fallo e con Mira

rISuLtAtI & cLASSIfIcheSabato 18/04/2015classe SINgoLo-cat. Abatteria n° 1-giudice: brazzarola L. 1° MB (p. 152) Pago (Giusto E.)classe coppIA-cat. Abatteria n° 2-giudice: villa M.1° Ecc. (p. 172,5) Lea­Culto (Canepa)2° AB (p. 134) Varo­Vienna (Brero)batteria n° 3-giudice: gaino g.1° Ecc. (p. 163) Afa­Furia (Merlino)2° MB (p. 154,5) Etò­Milito (Leonardi)3° MB (p. 150) Seta­Zeta (Merlino)classe MutA-cat. Abatteria n° 4-giudice: casetta M.1° MB (p. 155,6) Luna­Perla­Mora­Sissi­Nina (Mana)classe coppIA-cat. bbatteria n° 5-giudice: rizzolio f.1° Riservato2° (p. 134) Viola­Rosa (Ambra)

domenica 19/04/2015classe coppIA-cat. Abatteria n° 1-giudice: brazzarola L.1° MB (p. 156) Fiamma­Nerina (Del Conte)2° B (p. 144) Eschilo­Rina (Pelliccia)classe MutA-cat. Abatteria n° 2-giudice: gaino g.1° Ecc. (p. 171,83) Mira­Afa­Seta­Zeta­Furia­Tara (Merlino)2° MB (p. 155,75) Molli­Onda­Mara­Sara (Martignoni)batteria n° 3-giudice: villa M.1° MB (p. 150,2) Pago­Birillo­Cico­Tosca (Giusto E.)batteria n° 4-giudice: casetta M.1° MB (p. 153) Luna­Vicky­Selva­Pallino­Ida­Moro (Peletto)classe MutA-cat. bbatteria n° 5-giudice: rizzolio f.Nessun classificato

Vincitori dei Trofei per il miglior punteggio assoluto:SINgoLo Û Pago (Giusto E.) con MB (p. 152)coppIA Û Lea ­ Culto (Canepa) con Ecc. (p. 172,5)MutA Û Mira­Afa­Seta­Zeta­Furia­Tara (Merlino) con Ecc. (p. 171,83)

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scova a vista, la seguita coesa e persistente con soluzione di nu­merosi falli si protrae sino a fine turno in modo sicuro (fine prova ore 11:30)”.Da segnalare, fra le mute, anche le qualifiche assegnate a Luna­Per­la­Mora­Sissi e Nina di Antonio Mana (1° MB), Luna­Vicky­Selva­Pallino­Ida e Moro di Marco Pe­letto (1° MB), Pago­Birillo­Cico e Tosca di Emanuele Giusto (1° MB) e Molli­Onda­Mara­Sara di Carlo Martignoni (2° MB).Si spengono così i riflettori sulla prima prova del Trofeo “Giusep­

pe Merlino”, una prova perfetta­mente riuscita per merito degli organizzatori, ed in primis della direzione dell’AFV di Malvicino e dei suoi accompagnatori (Andrea, Cristian, Ernesto, Giorgio, Matteo, Michele e Ruggero), che hanno profuso il massimo impegno nel­la gestione di ogni aspetto della manifestazione, mettendo sempre i giudici nelle migliori condizioni per poter esprimere un giudizio sereno e coadiuvando quei po­chi concorrenti che hanno avuto problemi nel recupero dei cani a fine turno. Per tutti, appuntamen­

to a Dego il 17, 18 e 19 Luglio per la seconda tappa del “Merlino”, organizzata dall’Unione Segugisti Savonesi.Per concludere degnamente que­ste note, mi sento in dovere di sottolineare che lo stesso “Pippi” Merlino sarebbe stato orgoglioso del lavoro fatto nell’occasione dal­le sei “furie” nero­focate al guin­zaglio di suo fratello Vanni, sempre più all’altezza dei migliori soggetti dressati da lui nel corso della sua lunga, gloriosa carriera cinofila!

Gianedoardo Giordanino

Giuseppe e Mirco Canepa con la miglior coppia categoria A

emanuele Giusto con il miglior singolo categoria A

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Anche quest’anno la Sips Lario Brianza ha dato appuntamento ai suoi associati e a tutti gli appas­sionati segugisti, a Triuggio nelle ZRC per la tradizionale prova di lavoro su lepre. Il territorio di bassa collina, gentilmente conces­so dall’Amm. Provinciale di Monza Brianza e dagli agricoltori locali, si è dimostrato, come di consueto, valido per questo tipo di prove, in quanto composto da prati natu­rali, boschi e colture miste, ideali per la sopravvivenza e la riprodu­zione della lepre. Per ricordare il nostro amico e associato, Ampelio Molteni, che ci ha recentemente lasciati, a causa di una grave ma­lattia, i fratelli Giuseppe e Virginio hanno voluto dedicargli i trofei per la miglior coppia di A, la mi­glior muta di A e il miglior pun­teggio assoluto. Nelle due gior­nate di prove si sono confrontati, con spirito di sano agonismo, ben quaranta concorrenti equamente suddivisi in coppie e mute. Il bel tempo, gli ottimi terreni e l’ideale presenza di lepri hanno permes­so ai segugi di dimostrare le loro capacità sul campo e ai giudici di stilare buone qualifiche. Vincitore della categoria coppie è risultato Pozzato Matteo con i cani Perla e

provA dI LAvoro dI trIuggIo 7-8 MArzo 2015SIpS LArIo brIANzA

Lario Brianza

I Risultati delle prove7 MArzo 2015 - categoria coppIe Aprima batteria - giudice: clerici carlo1° ECC. punti 166,50 Lara, Perla ( s.i.p.r.n.f.) del sig. Pozzato Matteo2° B. punti 148 Drupi, Sissy (s.i.p.r.fulvi) del sig. Brambilla GianniSeconda batteria – giudice: faravelli giuseppe1° M.B. punti 151 Niki, Blu (s.i.p.r. fulvi) del sig. Teli2° B. punti 140 Moro, Stella (s.i.p.f.n.f.) del sig. Panzeri Eliocategoria Mute bQuarta batteria - giudice: pietrangeli giorgio1° M.B. punti 156,50 Moro, Pluto, Ledy, Baio, Baffo e Carlito (s.i.p.r.) del sig. Invernizzi Antonio2° B. punti 142 Bisbino, Tex, Clio, Diva e Bianco (s.i.p.r.n.f.) del sig. Sassi Davide

8 MArzo 2015 - categoria Mute Aprima batteria – giudice: faravelli giuseppe1° riservato2° B. punti 146,30 Fausy, Bimba, Drupi, Sissy e Sheila (s.i.p.r.fulvi) del sig. Brambilla GianniSeconda batteria – giudice: ghidelli Antonio1° ECC. punti 162,66 Selly, Athos, Belem, Zuma, Sila e Brio (s.i.p.f.n.f.) del sig. Zanotti Pierfranco2° B. punti141,20 Bisbino, Tex, Diva, Clio e Vienna (s.i.p.r.n.f.) del sig. Sassi Davideterza batteria – giudice: clerici carlo1° riservato2° B. punti 144 Bigio, Pina, Siria e Selva (s.i.p.r.fulvi) del sig. Milani Lorenzo3° B. punti 141,8 Lillj, Ivan, Teo, Lora e Eddy (s.i.p.r.n.f.) del sig. Formenti Orlandocategoria coppIe bQuarta batteria – giudice: pietrangeli giorgio1° riservato2° A.B. punti 134 Cloe, Trum (s.i.p.f.) del sig. Montorfano PaoloQuinta batteria – giudice: Molteni piermaria1° M.B. punti 152 Pila, Lavi (s.posavatz) del sig. Loculli Achille

La muta di P. zanotti

Perla e Lara di PozzatoLara, 1° ECC 166,50, che ha vinto anche il trofeo del miglior punteg­gio assoluto con Perla (ECC 170).Nelle mute hanno trionfato in­vece i cani di Zanotti Pierfranco: Brio, Sila, Zuma, Belem, Athos e Selly, segugi italiani pelo forte nero focati, con 1° ECC 162,66.Al termine del consueto pranzo presso il Ristorante Roma di Ca­satenovo si sono svolte le premia­zioni durante le quali non sono mancati momenti di vera commo­zione. Un ringraziamento a tutti i concorrenti, ai giudici, alle guardie venatorie, alle istituzioni, agli ac­compagnatori e a tutti coloro che hanno permesso di vivere questi

momenti, coinvolgendo numerosi appassionati del segugio.

Lorenzo Milani

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A ottobre inoltrato le not­ti son limpide e stellate, l’aria

frizzante e le albe straordinarie, con fini nebbie mattutine. Su prati brinati e magie di colori autunnali si odono echi di scagni lontani in un crescendo esasperato. Acco­stamenti, scovi, inseguimenti, falli, concerti e sinfonie, melodie diret­te da sua maestà il Cervo. Meravi­gliose parate mozzafiato, per bo­schi, selve, crinali di mughe, cenge e ghiaioni. Per chi aspetta alle po­ste, la tensione, il timore, l’incer­tezza che la seguita cambi direzio­ne. All’ improvviso la certezza, il batticuore. Poi, il cervo abbattuto, l’arrivo dei cani, la loro frenesia, la preda. Emozioni indescrivibili, sce­nari stupendi tramonti infuocati,

AL cervo coN I SegugI

Pordenone

ricordi indelebili. Ricordi di segugi. Il nostro mondo!Esperienze vissute con i propri ausiliari dalle squadre di segugisti di Bigatton Walter, Bottecchia An­

drea e Marcolina Claudio. Rispet­tivamente nelle riserve di caccia di Montereale Valcellina e di Fri­sanco.

Sanavro Walter

La squadra di Claudio Marcolina

La squadra di Walter Bigatton

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Anche quest’anno come ogni anno la nostra sezione di Vicenza ha organizzato nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 aprile 2015 la classica prova di lavoro per segugi su lepre negli stessi territori, facenti parte dell’Alto­piano dei Sette Comuni, che han­no ospitato il Campionato Italiano SIPS solo un anno prima.

La novità di quest’anno consiste nel fatto che la prova è stata in­serita come prima tappa del 2° Gran Trofeo Delle Alpi. Sono stati accolti concorrenti provenienti da tutte le regioni che hanno potuto godere degli scenari del nostro splendido Altipiano dei 7 Comuni.

provA dI LAvoro dI cANove-roANA 2015

vicenza

organizzatori, accompagnatori e vincitori alla prova di Canove di Roana

Devis Dalla Valle con Franco e Ago miglior coppia della cat. B

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Un doveroso ringra­ziamento va all’anima di questa prova Frigo Ste­fano ed al fido Mauro Lunar­di; un ringraziamento al nostro vicepresidente Dalla Valle Devis e al nostro Segretario Framarin Enrico, grazie al loro lavoro, pro­ve come questa si possono rea­lizzare; grazie anche ad Adelina e Renato Meggiolaro che si sono occupati egregiamente delle ope­razioni di segreteria.

I risultati sono stati ottimi per siffatti territori belli ma sempre selettivi per i nostri segugi; i due giorni di prova hanno ospitato 15 batterie tra CAT. A e CAT. B con circa 250 cani a concorrere.

La diffusione delle prove di lavo­ro nella nostra provincia ha in­dubbiamente portato dei risultati positivi nei vari anni; soprattutto ha contribuito a informare mol­tissimi sull’esatto uso del segugio, sulla sua correttezza e maneg­gevolezza, sul rispetto di animali non oggetto di prova o cacciata, sull’etica segugistica; per cui sap­piate che le nostre iniziative per il 2016 saranno ancora di più indirizzate a soddisfare tutti gli appassionati segugisti con nuove prove di lavoro, nuove esposizioni e raduni.

Ringraziamo tutti per il credi­to concessoci ed arrivederci al 2016.

SIPS DI VICENZA Massimo Raffaello

cLASSIfIcA cANove dI roANA

SINgoLo 25/04/2015:Roll, ECC 171 di Drago Starcevic giudice F. MapelliZar, ECC 165 di Walter Dellapiccola giudice F. MapelliLampo, ECC 165 di Riccardo Bellò giudice G. Zani

coppIe 25/04/2015:Ziva e Jok, A. B. 130, 5 di Nicola Zanrosso giudice G. TurcattiMute 25/04/2015:Ivan, Vento, Sara, Nilo, Furlo Suff. 123, 4 di Luigi Ravarra giudice F. Virgili

coppIe 26/04/2015:Lampo e Dalì, ECC 173 di Andrea Schirato giudice G. ZaniFalco e Falco, MB 155, 5 di Nicola Gianrosso giudice G. ZaniRio e Rei, Buono 144, 5 di Enrico Framarin giudice L. Cesaro

Mute 26/04/2015:Garo, Ruska, Audace, Aida, Felice, ECC 163, 2 di Cipriano Bagnatica giudice A. TorriLampo, Kira, Scintilla, Nebbia, Shila, MB 157, 8 di Vincenzo Zanotti giudice G. TurcattiBrighella, Lampo, Fiume, Roll, Ombra, MB 157, 2 di Giovanni Picciol giudice G. TurcattiRas, Boss, Etan, Teo (All. di Punta Grò), MB 156, 5 di Bruno Bottazzini giudice F. VirgiliLeda, Timba, Mago, Roll, Buono 134, 25 di Luca Marcon giudice F. Virgili

coppIe cAtegorIA b 25/04/2015:Friz e Samba, MB 150, 5 di Alberto Silvagni giudice R. TrivellinFranco e Ago, Suff. 125 di Devis Della Valle giudice G. Galvan

SINgoLo cAt. b 26/04/2015:Lampo, Buono 145 di R. Bellò giudice G. Galvan

coppIe cAt. b 26/04/2015:Franco e Ago, ECC 167 di Devis Della Valle giudice G. CarolloGilda e Manola, ECC 160, 5 di Giuliano Fochesta giudice G. Carollo

Mute cAt. b 26/04/2015:Vasco, Roki, Laki, Laica, Ronda, Buono 147 di Franco Bertolin giudice Debora Moro.

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L’ultimo week end di giugno si è svolto il II° TROFEO MONTE PAU’ Riserva Alpina di Cltrano, verifica zootecnica per cani da se­guita su lepre. Prova di montagna, che sebbene sia solo alla secon­da edizione sta riscontrando un

grande successo tra gli appassio­nati del Segugio.Per dare spazio a tutte le richieste, la prova si è svolta in tre giorni 26/27/28 giugno, impegnativo per gli organizzatori ma sicuramente appagante per la risposta dei par­

tecipanti e per i risultati.I territori interessati comprende­vano zone del Comprensorio Al­pino n°3, che ha come Presidente Missagia Diego, e il Comprensorio Alpino n°6 con Tescari Domenico Oscar. Questi comprensori sono divisi per Riserve Alpine e com­prendono: Cogollo del Cengio, Caltrano, Calvene, Lugo di Vicen­za e Lusiana. La SIPS di Vicenza ringrazia i gestori e i Direttori delle varie Riserve Alpine per le autorizzazioni e la disponibilità dimostrata.Il paesaggio molto suggestivo ri­marrà nella memoria degli aman­ti del Segugio, che hanno potuto vivere esperienze entusiasmanti in questi aerali fantastici. Pascoli d’alpeggio, circondati da conifere e boschi di latifoglie, con in lon­tananza i campanacci dei bovini al pascolo e la presenza dell’uomo solo sulle baite delle malghe. Una attenta ed accurata gestione della lepre da parte dei vari direttori delle Riserve Alpine ha fatto si che tutti i concorrenti trovassero l’in­

II° trofeo MoNte pAÙ

vicenza

Giulio Bonan vincitore del trofeo cat. A

I premiati a Monte Paù

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piccoli annunciAddestro amatorialmente solo segugi

alla lepre per caccia e gare. Cedo cuccioloni addestrati a non inseguire i caprioli.

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ne. Il venerdì e il sabato si sono svolte entrambi le categorie la A e la B mentre; la domenica solo la Cat.B.In totale erano presenti 115 con­correnti con più di 500 segugi, alla fine delle tre giornate ci sono stati ben 30 qualificati (foto e risultati di tutti i qualificati sono visionabili nel sito dell’Associazione Cinofila Vicentina Pro Segugio), un risul­tato strepitoso per una prova di montagna!La giuria della Cat.A era compo­sta da: Villa Maria Assunta, Mapelli Fiorenzo, Zani Gastone e Virgili Franco.La giuria della Cat.B era compo­sta da giudici federali regionali che hannosvolto un ottimo lavoro con tanti bravi concorrenti provinciali e regionali. Tutta la manifestazione si è svolta in un clima di assoluta serenità e amicizia, cosa gratifi­cante per organizzatori, giudici e concorrenti. Il Trofeo Monte Paù Riserva Alpi­na di Caltrano, per la Cat.A è sta­to vinto dal cane Lem di Bonan Giulio dalla provincia di Treviso, mentre per la Cat.B lo ha vinto il cane Brico di Trovatelli Carlo nostro socio di Vicenza. Una nota finale per evidenziare il risultato dei S.I.P.F. dell’All. del Giorio di Vi­cenza, fondato da Vittorio Frighet­to, che nei tre giorni di prova ha ottenuto 3 primi di batteria.L’Associazione Cinofila Vicentina Pro Segugio, si congratula con i qualificati e ringrazia tutti i con­correnti indistintamente per la massiccia presenza e per la spor­tività dimostrata, vi aspetta l’anno prossimo, con i vostri bravi ausi­liari, a far risuonare le valli, emo­zionare gli animi mentre i segugi incalzano la lepre.

Associazione Cinofila Vicentina Pro Segugio

Vice Pres: Devis Dalla Valle

contro. Un elogio particolare agli accompagnatori che sono stati a dir poco formidabili. Oltre alla le­pre, in queste zone sono presenti caprioli, camosci, cervi, mufloni,

cinghiali. Tutta questa grande va­rietà di ungulati ha messo a dura prova la correttezza dei Segugi che nei tre giorni di prova non hanno mai prestato loro attenzio­

Carlo Trovatelli vincitore del trofeo cat. B

Massimo Raffaello, Devis Dalla Valle con Vittorio Frighetto e i collaboratori dell’All. del Giorio

Segugi maremmani da cinghiale, fulvi e tigrati (riconosciuti ENCI) disponibili cuccioli, cucioloni e qualche adulto. Alcuni anche a pelo forte.

Per informazioni telefonare al 340 9136728

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venezia

Anche quest’anno la verifica zoo­tecnica di Cavarzere (VE) è stata suddivisa in due giornate: sabato 24 gennaio si è svolto il 4° Trofeo ATC­VE 4 con, in palio il C.A.C. domenica 25 gennaio 2015 il 4° Trofeo sezione Federcaccia di Ca­

verIfIcA zootecNIcA per cANI dA SeguItA Su Lepre c.A.c. dI cAvArzere deL 24 e 25 geNNAIo 2015

varzere, anch’esso con C.A.C. in palio.Grande partecipazione di concor­renti e di spettatori, durante la fase di implementazione dei trofei due volte si è dovuto aumentare il numero dei giudici ENCI.

QuALIfIche provA dI LAvoro per cANI dA SeguItA Su Lepre dI cAvArzere (ve) 24-25 geNNAIo 2015

SAbAto 24 geNNAIo 2015batt. N° 1 coppie - giud. Sig. franco virgili1°Mb ­ P. 159 = Vispa­ P. 161 / Mina­ P. 157 = Sig. Marcante Ermenegildo2°Abb ­ P.138 = Selva­ P. 135 / Fido­ P.141 = Sig. Zanetti Claudiobatt. N° 2 coppie - giud. Sig. gino taccaNessuna Qualifica. batt. N° 3 coppie - giud. Sig. gastone zani1° Riservato2° B­ P. 149 = Tito­ P. 149 / Lea­ P. 149 = Sig. Vittorio Muraro3° B­ P. 147,5 = Rasti­ P. 151 / Dora­ P. 144 = Sig. Fidenzio Celegatobatt. N° 4 coppie - giud. Sig. Steno zerlotti1° Ecc­ P. 179 = Albina­ P. 179 / Nerina­ P.171 = Sig. Settimo Canella2° Ecc­P.161,5 = Pato­P.161 / Freccia­P.160 = Sig. Settimo Canella3° B­ P.145 = Blek­ P.141 / Brina­ P.149 = Sig. Fabrizio Furlanettobatt. N° 5 coppie giud. Sig.ora elena Marcaletti1° Mb­ P. 151 = Loli­ P. 151 / Tina­ P. 151 = Sig. Gastone Salvagnin2° B­ P. 148,5 = Dick­P.148 / Ziuc­ P. 149 = Sig. Nicola Zanrossobatt. 6 coppie - giud. Sig. Armando torri1° Mb­ P. 150,5 = India­P.150 / Pepe­P.151 = Sig. Roberto Bellettini2° B­ P. 148,5 = Bianca­P.150 / Selva­ P.147 = Sig. Claudio Gallobatt. N° 7 Mute - giud. Sig. Luigi fusar poli1° Ecc­ P. 162,25 = Rol­P.163/Mago­P.161/Perla­P.162/Holly/ P.163 = Sig. Luca Marcon2° B­ P. 143,75 = Duca­P.145/Pepe­P. 143/Pele­P.143/Alba­P.144 = Sig. Luca Marchesini

QuALIfIche provA dI LAvoro per cANI dA SeguItA Su Lepre dI cAvArzere (ve) 24-25 geNNAIo 2015

doMeNIcA 25 geNNAIo 2015batt. N° 1 Singolo - giud. Sig. gastone zani1°Mb­P.156 Albina = Sig. Settimo Canellabatt. N° 2 Singolo - giud. Sig. gino tacca1° Ecc­P.166 Teo = Sig. Danillo Carradorebatt. N° 3 Singolo - giud. Sig. Armando torri1° Mb­ P.151 Rasti = Sig. Fidenzio Celegatobatt. N° 4 coppie giud. Sig. Luigi fusar poli1° Mb­ P.158 = Dori­P.158 / Chicca­P.158 = Sig. Severino De Montis2° Mb­ P. 156 = Alpin­P.157/ Amir­ P.155 = Sig. Davide Gallenda3° B­ P. 147 = Asia­P.146 – Nichita­P. 149 = Sig. Diego Meneghellobatt. N° 5 coppie – Mute giud. Sig.ora elena Marcaletti1° Ecc­P.162,5 = Mara­P.162/ Sony­P.161/Leda­P.164/Timba­P.163 = Sig. Luca Marcon2° Mb­P.154,2 = Rol­P.157/Mago­P.155/Holly­P.155/Perla­P.151 = Sig. Luca Marcon3° B­P. 145 = Falco­P.149/ Sony­P.141/Moro­P.144/Mora­P.146 = Sig. Andrea De Batistibatt. 6 Mute - giud. Sig. Steno zerlotti1° Mb­P.150 = Gina­P.149/Birba­P.148/Billy­P.149/Lillia­P.152/Rambo­P.150/Nora­P.156 = Sig. Gilberto Calearobatt. N° 7 Mute – giud. Sig. Luciano cesaro1° Ecc­P.163,77 = Afrodite­P.165/Naba­P.164/Noemi­P.161/Vivrana­P.165 = Sig. Gianfranco Bellussi

Dal punto di vista tecnico la veri­fica zootecnica, grazie anche alla scelta oculata dei campi di gara con giusta densità di lepri, è stata molto valida. Per cani e condutto­ri tutte le difficoltà del lavoro clas­sico del segugio utilizzato in ter­

I vincitori

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ritori di pianura, difficoltà dovute alla diversità di colture e terreni, che chiedono particolari capacita olfattive e di adattamento ai no­stri amati ausiliari da seguita. Ci sono state poche ma significa­tive qualifiche. Questo è la confer­ma che anche in pianura, le verifi­che zootecniche organizzate dalla Società Italiana Pro Segugio pos­sono avere un alto livello qualita­tivo. Ringrazio a nome della SIPS del Veneto e mio personale l’Am­bito Territoriale di Caccia VE­4 per aver messo a disposizione i campi di gara e per il 4° Trofeo. La vittoria è andata al cane Albina (con ECC. p. 179), del sig. Settimo Canella, ilo premio è stato con­

segnato dal presidente dell’ATC VE­4 signor Romano Manfrin.Ringrazio, inoltre, la sezione Fe­dercaccia di Cavarzere per il 4° Trofeo messo a disposizione. Lo ha vinto Teo (con ECC. p. 166), del sig. Caradore Danillo, il premio è stato consegnato dal vice presi­dente della sezione sig. Alberto Toffanello.Un grande ringraziamento alla provincia di Venezia, da sempre sponsor delle nostre prove cinofi­le, al sig. Roberto dell’agriturismo “La Civrana” che ci ha ospitato con grande entusiasmo e dispo­nibilità, ai proprietari o direttori dei fondi interessati dalle verifiche zootecniche, agli accompagnatori,

veri esperti e conoscitori del ter­ritorio e delle abitudini della lepre, agli sponsor, sempre sensibili alle nostre manifestazioni. Un ringra­ziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione, e in particolar modo agli insuperabili Massimo Vellini, Diego Libralesso ed al vice presidente SIPS di Vene­zia sig. Alberto Toffanello.Vi aspetto in tantissimi l’ultimo fine settimana di gennaio 2016, sperando di poter avere maggio­re disponibilità di territorio per le prove, così da poter accogliere un numerosissimo stuolo di concor­renti.

S.I.P.S. VeneziaPaolo Agostini

La premiazione

La muta di Luca Marcon

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mirandola

A Mirandola il 12 luglio 2015 si è svolta una verifica zootecnica

su Lepre in classe singolo. Il pre­sidente ed il consiglio della locale sezione Sips con l’effettuazione di questa prova hanno voluto ricor­dare e onorare la memoria di un loro associato, Luigi Levati, che è venuto a mancare, privando la se­zione di una figura gioiosa ed alle­

A MIrANdoLA III° trofeo LuIgI LevAtI

gra. Levati è stato uno dei maggiori attivisti della sezione di Mirandola da quando era stata costituita. Al­tissimo il numero dei singoli par­tecipanti, anche se il caldo torrido ha reso proibitivo il lavoro dei cani, tredici le batterie di segugi, tanti gli amici di Luigi. La famiglia Levati ha messo in palio il III° Trofeo in sua memoria che è stato assegna­

to al signor Moreno Furia, nostro consigliere e grande amico di Luigi. Numerosissima la partecipazione al pranzo durante la quale è stata fatta la premiazione dei vincitori. Grande soddisfazione ha generato in me la bella riuscita della manife­stazione in ricordo del compianto grande amico e collaboratore.

Onorio Baraldi

IL SoL LeoNe NoN ferMA I SegugI deLL’AppeNNINo/LeprAIoLI ItALIANI!

L’emergenza rocciosa “Groppo del Vescovo” in quel di Garavagna San Rocco, frazione di Pontre­moli, dai suoi mille metri e rotti domina un sapiente alternarsi di pascoli e boschetti, incastonati in estesi boschi ininterrotti in tutte le direzioni. Alle sue pendici il 2 di agosto scorso, poco dopo l’al­ba, si è inerpicata una carovana di auto e fuoristrada come per una batteria di una prova per cani seguita su lepre, però dieci volte più lunga. Allora? Semplice: non mancavano segugi e conduttori, solo che i giudici non erano uno o due, ma trenta! In verità di ti­tolati ce n’erano tre, Maremmi, Mugnaini e Selvatici, anche tutti gli altri però quella mattina, che si preannunciava torrida e ventosa al tempo stesso, avrebbero osser­vato, giudicato senza bisogno di schede e punteggi, quindi discus­so i vari turni. Tutto ciò per con­correre alla giusta comprensione dello standard di lavoro del S D A/ L I, che sembra essere ostica per alcuni addetti ai lavori, men­tre è tanto chiaro ed esauriente da aver meritato le lodi di illustri cinotecnici. A volte viene il dub­bio che a qualcuno sia mancata

la volontà non solo di capirlo ed applicarlo, ma addirittura di leg­gerlo per via di un pregiudizio nei confronti della razza che pur non è meno omogenea di molte razze di ben più antico riconoscimento sia morfologicamente che nel me­todo e nello stile di lavoro. Una nuova formula per il Campionato sociale, articolata su più prove e su una finale più selettiva, si pone l’obbiettivo di aumentare la par­tecipazione dei nostri segugi le­praioli alle verifiche zootecniche, per ora limitata ad un ristretto numero di appassionati, comun­que capaci in questi ultimi anni di affermazioni proporzionalmente molto alte rispetto alle poradiche presenze. Anche una più assidua frequentazione delle Expo contri­buirebbe a far conoscere la raz­za e a farle acquisire la meritata considerazione del corpo giudi­cante e del mondo segugistico in generale. Maggior attenzione an­drebbe riservata anche ai nume­rosi soggetti che vengono sempre più frequentemente utilizzati nella caccia al cinghiale con lusinghieri risultati. Il tempo per le riflessio­ni ed i progetti seguirà poi, ora è il momento dei protagonisti

assoluti: i segugi dell’Appennino / Lepraioli italiani! Ovviamente niente sorteggio e sciolta per i concorrenti più giovani: una pa­riglia di femmine di appena due anni. Progenie degli indimenticabili Sony e Tato ed, andando indietro, dei cani di don Nando, sono sta­te allevate da Ercolino e Federico Biani, molto tipiche, ben costruite, a pelo raso, fulve scure, rappre­sentano il prototipo della razza. Slegate, mettono in evidenza ne­vrilità e movimento al servizio di una cerca indipendente rispetto al conduttore e alla compagna con puntuali ricongiungimenti. L’at­tacco è debole come l’usta, l’ac­costamento problematico, ma le cagnette dimostrano di saper la­vorare anche sul poco e con par­che voci tipiche procedono senza mai rientrare. Nel bosco cam­biano ritmo ed in modo diverso, l’una con isolati scagni acuti, l’altra con più regolarità e voce piena, segnalano la vicinanza del covo al quale arrivano dopo che la lepre l’ha abbandonato. La seguita regi­stra un’iniziale incertezza, poi si snoda incalzante, ben vocalizzata e precisa fino al ghiaione sotto il Groppo del Vescovo, lunga nel

garavagna san rocco (ms)

SIPS di Mirandola

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garavagna san rocco (ms)

tempo e nello spazio. Giovani le seguge, giovane il conduttore che ha le idee chiare: cani nevrilici, de­terminati, instancabili e un occhio alle altre razze dove non mancano eccellenze da emulare! La secon­da coppia, due pelo raso fulvi di Santinelli, fatica ad applicarsi sulla sempre più debole usta e la valida cerca non porta al reperimento di una pastura lavorabile; gli vengono affiancati tre soggetti di Fiorenti­ni, una giovane femmina pelo raso nero focata, una femmina fulva p f, un maschio fulvo pr, che pre­sto attaccano con decisione evi­denziando una determinazione ed uno stile di razza apprezzabili quanto l’eccellente morfologia. Su lepre in piedi si esibiscono in un rintraccio vivace che non porta però ad una vera seguita, anche se non demordono nonostante il caldo in aumento. La carovana si rimette in movimento per sa­lire verso il Groppo del Vescovo sperando di trovare condizioni migliori nei pascoli alti dove ab­bondanti caccole indicano che le lepri li prediligono, ma il contesto climatico/ambientale non cambia, anzi peggiora. È la volta della muta pluripremiata di sei soggetti fulvi p f di Boschesi: la tipicità è buona come la costruzione e le voci che, dopo un ‘iniziale sovrabbondanza, si regolarizzano e ci comunicano le avvincenti fasi di un accosta­mento difficile, ma coeso, nel bo­sco di faggi. Lo scovo in prossimità del crinale prelude ad una seguita battente, precisa, ben vocalizzata e, data l’ora e la stagione poco fa­vorevoli, abbastanza lunga. Il sole sta raggiungendo l’apice, si muove il vento da sud, quando Nencetti si accinge all’ultima sciolta: l’af­fermata muta di quattro soggetti fulvi pr con bianco abbondante e ben distribuito su testa, collo e arti. Caso forse più unico che raro, tutti i componenti risultano camp.

pennino, e mi sembra normale che in contin­genze tanto avverse pre­valga nei singoli la volontà di scovare sulla coesione!” Mi accin­go a sostenere che, per me, è qua­lità che va conservata e che trop­pe sono già le razze di segugi che avrebbero mantenuto la coesione e da un pezzo si sarebbero ritirate all’ombra, ma non riesco a finire il discorso perché le due femmine, chiudendo il terzo cerchio, impat­tano a trenta metri da noi con la lepre. Non hanno dato segni di es­sersi accorte della prossimità del covo, ma il fatto di essere tornate tre volte lì dove avevano trovato significativa una traccia inconsi­stente, testimonia un grande lavo­ro di testa e volontà. Dopo un mi­nuto la muta si ricompone e valica il crinale proprio sotto il Groppo del Vescovo, dove la seguita si spe­gne prematuramente mentre noi rimaniamo a parlare di questi no­stri segugi che in caratteristiche, indesiderate ed impossibili in altre razze, trovano la ragione della so­pravvivenza e del riconoscimento. Il segugio dell’Appennino/lepra­iolo italiano è stato forgiato da una secolare durissima selezione basata esclusivamente sulle attitu­dini al lavoro a singolo con rare concessioni alla coppia, perciò può adattarsi al lavoro di muta, ma nelle difficoltà riemerge il singolo. Così è e così dovrà rimanere per sempre. In questa manifestazione di Gravagna non è stato previsto il turno di un singolo solo perché l’obbiettivo era quello di vedere più cani possibile, una prova tipo Derby per soli singoli sotto i tre anni è nel programma del Club e non c’è dubbio che diventerà un riferimento per la razza, una razza in ottima salute.

Per il Club Giorgio Zauli

It.di bellezza: tipicità, costruzione, movimento e stile di razza sono sottolineati da quel “quid” che si chiama “classe”. Slegati, dimostra­no determinazione e nevrilità su una passata tanto difficile da de­filare che, nel proseguo, la muta si divide: uno dei due maschi trova un salto nel bosco sottostante e con rade voci cerca di riunire i compagni che a loro volta sono impegnati in un brullo cespugliato a bordo campo. Nessuno sembra in grado di poter procedere ad un accostamento lineare: il maschio solo procede a rilento; l’altro ma­schio marca il fallo (che si rivelerà poi di rimessa) e le due giovani femmine cominciano a cerchia­re, ampliando sempre il raggio. A molti osservatori appare come il totale fallimento del lavoro di muta, tanto più che, spostando­si nel bosco, il primo maschio è stato avvertito dal secondo che l’ha raggiunto e ora unisce i suoi radi scagni agli ancor più radi del compagno. Altri giustificano il comportamen­to con le impossibili condizioni ambientali. Uno mi interpella ed io rispondo: “Sono Segugi dell’Ap­

Un Segugio dell’Appennino di Gionny Fiorentini

Segugi dell’Appennino

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Secondo raduno nazionale per razze da seguita città di Gal­

tellì, nel parco Malicas consesso dal sindaco Giovanni Santo Porcu. Alla manifestazione hanno preso parte circa 120 cani appartenenti a 16 razze: Beagle, Beagle Harrier, Segugi Italiani nella due varietà di pelo, Ariegeois, Segugi dell’Istria, Segugi maremmani pelo raso e pelo forte, Briquet Griffon Ven­deen, Segugi del Giura, Posavatz, Griffon Fauve de Bretagne e Tri­colore Slavo.Domenica mattina di buon’ora gli organizzatori con l’aiuto dei ra­gazzi della leva hanno dato gli ul­timi ritocchi ai ring, attivato il bar e allestita la grande graticola, dove i ragazzi della leva hanno provve­duto a mettere a fuoco le saporite carni bovine locali.Alle 10 inizio dei giudizi degli esperti Sandra Piscedda, Vincenzo Todaro e Luigi Gaboardi. Inter­ruzione alle 14 per pausa pran­zo presso il ristorante il Ritrovo, dove Patrizio e Giuseppe Cossed­du hanno preparato il pranzo con menù a base di pesce, annaffiato con ottimo vino cannonau locale. Ripresa dei giudizi alle 15,30.Premiati i migliori di razza, è stato osservato un minuto di si­lenzio per ricordare Stefania Pi­ras di Desulo e Pietro Pira noto

capo caccia di Orosei, nostri soci fondatori. Un minuto di silenzio anche per Athos Albani (che in Sardegna era di casa). I migliori di razza: i Dago, AFPV di Chessa; Amon di Costa Auta, Beagle Har­rier di G.Baire; Pongo, Briquet Griffon Vendeen di R.Arras; Jina de l’Escoundou, Griffon Fauve de Bretagne di L.Desogus; Ester, Por­celaine di G.Perrone; Tarzan, Bru­no del Giura di M.Scanu; Flipper, Segugio dell’Istria p.r. di A.Atzei; Barone,SIPF di T.Malatesta; Dante dell’Alta Baronia, SIPR di G.Lutzu; Lupa, Segugio Maremmano P.F. di G.P.Pompitta; Lilla, Segugio Ma­remmano P:R. di G.P.Pompitta; Reggio, Segugio dell’Appennino P.R. di L.Depperu; Fido, Segugio Posavatz di F.Saccheddu; Sando­kan, Segugio Tricolore Slavo di L.Desogus. Best in Show: I° Amon di Costa Auta, Beagle Harrier di Gianluigi Baire; II° Lilla, Segugio Maremmano P.R. di Gian Paolo Pompitta; III° Sandokan, Segugio Tricolore Slavo di Luigi Deso­gus. Molti i premi messi in palio dall’organizzazione (coppe e cap­pellini) e dalla ditta Elettrosatellite (che si occupa dell’installazione di videosorveglianza, allarmi, ed im­pianti industriali) rappresentata da Massimo Porcu di Oliena. Un nutrito pubblico ha seguito lo

svolgersi del Raduno, gratificando con grandi applausi i vincitori. An­che i bambini si sono molto diver­titi nel parco con i giochi a loro disposizione.La Sips di Nuoro ringrazia: tutti gli espositori e appassionati cinofili, senza di loro non si sarebbe potu­ta tenere la manifestazione; l’am­ministrazione comunale di Galtellì e il suo sindaco Giovanni Santo Porcu; la Federcaccia sez.prov. di Nuoro; gli sponsor: Best in Show di Zidda e Conchedda, Pala Assi­curazioni, Ecocentro demolizioni di Isidoro Mossa, Spaccio carni di Arcangelo Ruiu, Movimento terra di Gian Paolo Pompitta; il dottor Giuseppe Rodriguez che ha forni­to l’assistenza veterinaria; i ragaz­zi della leva di Galtellì; l’amico e socio Tomaso Pisanu; i commissari di ring che hanno dato un grande supporto ai giudici; Stefania Sale che come sempre ha avuto con gran bel da fare nella prepara­zione dei cataloghi e nel seguire la segreteria; l’amico e vice pre­sidente Sips Leonello; tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. L’appuntamento e per domenica 4 settembre 2016 sempre si spe­ra nel bellissimo parco Malicas a Galtellì.

Gigi Desogus

rAduNo NAzIoNALe A gALteLLÌ

Nuoro

Il Best in Show di Galtellì

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