11.4 risposte alle domande di ripasso -...

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70 Capitolo 11 11.4 Risposte alle domande di ripasso 1. Il profitto economico tiene conto di tutti i costi, mentre il profitto contabile con- sidera solo i costi espliciti. Il profitto contabile è utile per determinare l’imponi- bile fiscale; ma quando si tratta di decidere l’allocazione delle risorse, come il livello di output da produrre o se cessare o meno l’attività, le imprese dovrebbe- ro considerare il profitto economico. 2. Le imprese possono essere legate contrattualmente a un acquirente che stabilisce il prezzo. Il prezzo può anche essere fissato dalle autorità. Nei prossimi capitoli verranno esaminate altre possibilità, come il duopolio di Stackelberg e la collu- sione. 3. Il prezzo = TR/Q, per cui la curva di domanda di questa impresa è data da P = a – 2Q. Dato che il prezzo è una funzione decrescente del livello di produzione, non può trattarsi di un’impresa che opera in un regime di concorrenza perfetta. 4. Un comportamento finalizzato alla massimizzazione del profitto deve mantenersi coerente con l’efficienza e solo le imprese efficienti sopravvivono nel lungo perio- do, per cui tutti i dirigenti che sono sopravvissuti hanno trovato, magari per ten- tativi, il modo di uguagliare MC e MR. 5. Falso. L’impresa dovrebbe cessare l’attività se e solo se il suo prezzo è al di sot- to del punto di minimo di AVC. Se MC = P al di sotto di AFC ma al di sopra di AVC, i ricavi saranno sufficienti a coprire tutti i costi variabili e una parte dei costi fissi (Figura 11.1). Figura 11.1 AFC MC AVC Microeconomia 5/ed - Robert H. Frank Copyright © 2010 - The McGraw-Hill Companies srl

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70 Capitolo 11

11.4 Risposte alle domande di ripasso

1. Il profitto economico tiene conto di tutti i costi, mentre il profitto contabile con-sidera solo i costi espliciti. Il profitto contabile è utile per determinare l’imponi-bile fiscale; ma quando si tratta di decidere l’allocazione delle risorse, come illivello di output da produrre o se cessare o meno l’attività, le imprese dovrebbe-ro considerare il profitto economico.

2. Le imprese possono essere legate contrattualmente a un acquirente che stabilisceil prezzo. Il prezzo può anche essere fissato dalle autorità. Nei prossimi capitoliverranno esaminate altre possibilità, come il duopolio di Stackelberg e la collu-sione.

3. Il prezzo = TR/Q, per cui la curva di domanda di questa impresa è data da P =a – 2Q. Dato che il prezzo è una funzione decrescente del livello di produzione,non può trattarsi di un’impresa che opera in un regime di concorrenza perfetta.

4. Un comportamento finalizzato alla massimizzazione del profitto deve mantenersicoerente con l’efficienza e solo le imprese efficienti sopravvivono nel lungo perio-do, per cui tutti i dirigenti che sono sopravvissuti hanno trovato, magari per ten-tativi, il modo di uguagliare MC e MR.

5. Falso. L’impresa dovrebbe cessare l’attività se e solo se il suo prezzo è al di sot-to del punto di minimo di AVC. Se MC = P al di sotto di AFC ma al di sopradi AVC, i ricavi saranno sufficienti a coprire tutti i costi variabili e una parte deicosti fissi (Figura 11.1).

Figura 11.1

AFC

MC

AVC

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Concorrenza perfetta 71

Figura 11.2

6. Che il valore dell’ultima unità per gli acquirenti (il prezzo) è uguale al costoopportunità delle risorse necessarie per produrre quell’unità.

7. L’effetto di un’imposta del genere sarebbe quello di produrre un movimento paral-lelo verso l’alto della curva di costo medio di lungo periodo di ciascuna impre-sa. Il livello di output per cui si registra il valore minimo di LAC resterà pertan-to lo stesso, e pertanto le imprese in equilibrio di lungo periodo produrranno lostesso livello di output di prima. Perciò l’affermazione è vera.

8. L’impresa indicata nel diagramma di Figura 11.2 opera a un livello di output, Q0,per cui il prezzo, P0, è uguale al suo costo marginale di lungo periodo. Ma se tut-te le imprese avessero curve di costo come quelle indicate, ciascuna realizzereb-be un profitto economico. Perciò si verificherà un’entrata di nuove imprese fin-ché il prezzo non sarà sceso a P*. Perciò l’affermazione è falsa: il settore non hanecessariamente raggiunto l’equilibrio di lungo periodo.

9. Il surplus del consumatore in un’industria concorrenziale è l’area situata tra la ret-ta del prezzo e la curva di domanda del mercato, non la curva di domanda dellasingola impresa. Dato che la curva di domanda del mercato è inclinata negativa-mente, in generale il surplus del consumatore sarà positivo. In effetti, paragonataad altre strutture di mercato la concorrenza perfetta è quella che crea il massimosurplus del consumatore. Perciò l’affermazione è falsa.

ATC

SMC

LMC

LAC

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72 Capitolo 11

10. Nella teoria della concorrenza perfetta si ipotizza la mobilità perfetta delle risor-se. Le economie e le diseconomie pecuniarie si verificano quando la mobilità del-le risorse è intralciata o attenuata dalle dimensioni del mercato, il che rappresen-ta un’eccezione all’interno della teoria.

11. Le imprese innovatrici beneficiano di una diminuzione dei prezzi prima dei con-correnti e pertanto riescono ad aumentare i profitti o ridurre le perdite. Se dal-l’innovazione realizzano un profitto economico, nuovi concorrenti entreranno nelmercato e i prezzi scenderanno finché il profitto economico non sarà annullato.

11.5 Soluzioni ai problemi

1. Il fatto che P = MC implica che 10 = 2 + 4Q, che dà Q* = 2. A questo livellodi output AVC = 2 + 2(2) = 6. Pertanto, se il profitto è uguale a zero, avremoAVC + AFC = 10, che si risolve per AFC = 4 = FC/2, per cui FC = 8.

2. Offerta di breve periodo = ∑MCi

MCi = 4 + QiQi = MCi – 4∑Qi = Q = 1000(P – 4)Q = – 4000 + 1000P

il che significa che l’offerta del settore è data da:

P = 4 + Q/1000.

Produzione di equilibrio di breve periodo:

3Q/1000 = 6, Q = 2000, P = 6 (Figura 11.3).

Surplus dei consumatori = area del triangolo superiore = 4000.Surplus dei produttori = area del triangolo inferiore = 2000.Perdita totale di surplus = 6000.

3. Nel lungo periodo, sia la curva di offerta sia la curva di domanda saranno piùelastiche che nel breve periodo, riducendo tale perdita nel surplus dei consuma-tori e dei produttori.

4. Dato che P = SMC > AVC, l’impresa dovrebbe mantenere il suo livello attualedi output nel breve periodo. Nel lungo periodo, dovrebbe scegliere le dimensioniproduttive per cui P = LMC = SMC. Come illustra il diagramma di Figura 11.4,questo indica che nel lungo periodo dovrebbe ridurre la produzione.

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Concorrenza perfetta 73

5. Il prezzo di equilibrio di lungo periodo per questo settore si avrà in corrispon-denza del valore minimo di LAC.

LAC = LTC/Q = Q2 – 10Q + 36dLAC/dQ = 2Q – 10 = 0, che si risolve per Q = 5A Q = 5, LAC = 25 – 50 + 36 = 11.

6. La curva di LAC delle imprese di questo settore è data da LTC/Q = Q + 4. Ilvalore minimo di LAC si trova ora a un livello di output pari a 0, dove assume

Figura 11.3

S

Figura 11.4

ATC

AVC

SMC

LMC

LAC

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74 Capitolo 11

Figura 11.5

il valore di 4. Da un punto di vista pratico, la nozione di impresa di dimensioniinfinitesime non ha senso. A causa dell’indivisibilità, la curva di LAC di un’im-presa aumenterà oltre un certo punto man mano che Q tende a zero.

7. La curva di offerta dell’industria dei taxi di Metropolis è una retta orizzontale fis-sata a P = € 0,20/km. La curva di domanda la interseca a Q = 80 000 km/anno,che significa 8 taxi. La tariffa di equilibrio sarà = € 0,20/km (Figura 11.5).

8. Se il numero totale di taxi viene ridotto da 8 a 6, la tariffa di equilibrio aumente-rà a € 0,40/km. Ignorando il costo opportunità del medaglione, ciascun possesso-re di un medaglione realizzerà un profitto di € (0,40 – 0,20)10 000 = € 2000/anno.Se il tasso d’interesse annuo è pari al 10%, una persona dovrebbe possedere €

20 000 per percepire un interesse pari al profitto annuo di un possessore di meda-glione. Perciò i medaglioni saranno venduti sul mercato a € 20 000. Chi comprail medaglione a questo prezzo realizzerà un profitto economico pari a zero (Figu-ra 11.6).

9. La curva di costo marginale di breve periodo per le imprese del settore è:

dSTC/dQ = 10 + 2wQ.

Il livello di output di equilibrio si trova uguagliando P e MC:

10 + 2wQ* = 28, che dà Q* = 9/w.

Per le imprese che hanno dirigenti normali, w = 2, per cui Q* = 9/2 = 4,5.Il profitto di un’impresa normale = Πn = 28(4,5) – 2(4,5)2 – 45 –M = 40,5 – M.Per l’impresa che assume Merlino, w = 1, per cui Q* = 9.

AC = MC

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Concorrenza perfetta 75

Figura 11.6

AC = MC

Il profitto dell’impresa che assume Merlino sarà Πm = 28(9) – 92 – 90 – Mm =81 – Mm, dove Mm è lo stipendio di Merlino.Il premio pagato a Merlino in condizioni di equilibrio sarà esattamente la cifra ne-cessaria per uguagliare il profitto della sua impresa e quello delle altre imprese.

Πm = 81 – Mm = Πn = 40,5 – M, per cui:Mm – M = 81 – 40,5 = 40,5.

10. a) Con il nuovo processo produttivo i vostri costi, escluso il pagamento dei dirit-ti sul brevetto, sarà TC′ = 4 + Q + Q2. Per individuare il livello di output chemassimizza il vostro profitto, dobbiamo uguagliare il vostro costo marginaleMC′ = 1 + 2Q, e il prezzo del settore, che come prima sarà il valore minimodella curva di costo medio associata alla tecnologia in uso: LAC = 8/Q + 2 +2Q ⇒ dLAC/dQ = 2 – 8Q2 = 0 ⇒ Q* = 2 ⇒ LAC = 10 = P*. Se indichia-mo con Q′ il livello di output che massimizza il profitto dell’impresa che haottenuto il diritto di usare il processo brevettato, avremo MC′ = 10 = 1 + 2Q′⇒ Q′ = 4,5. Il profitto economico dell’impresa che ha acquistato il brevettosarà pertanto TR – TC = 45 – 4,5 – 8 – 16 = 16,5. Pertanto, il massimo chesareste disposti a pagare è 16,5.

b) Poiché il processo brevettato è in grado di dimezzare i costi di ciascuna delle1001 imprese, il suo valore è molto superiore a 16,5; pertanto il suo detento-re non sarà disposto a vendere i diritti esclusivi di usarlo a quel prezzo. Peresempio, potrebbe venderlo a due imprese per 16,49...

11. a) MC = ∆VC/∆Q = w∆L/∆Q = w/MP. Analogamente, AVC = wL/Q = w/AP.Pertanto quando AP = MP segue che MC = AVC.

b) Dato che l’impresa massimizza il profitto in concorrenza perfetta, il prezzo delsuo output è uguale al suo costo marginale, che in questo caso è uguale adAVC. Pertanto, tutti i ricavi delle imprese saranno usati per pagare gli stipen-

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76 Capitolo 11

di dei lavoratori, senza lasciare nulla per coprire i costi di capitale. Di conse-guenza, se l’impresa resterà operativa nel breve periodo la sua perdita sarà pariai suoi costi di capitale fisso di € 40/giorno, la stessa perdita che soffrirebbese dovesse chiudere. Pertanto, l’impresa è indifferente tra la chiusura e la con-tinuazione dell’attività nel breve periodo.

12. TC = 0,2Q2 – 5Q + 30MC = dTC/dQ = 0,4Q – 5.

In equilibrio MC = P, che implica 0,4Q – 5 = 6, che si risolve per Q = 27,5.

Profitto = ricavo – costo= 27,5 × 6 – [0,2(27,5)2 – 5(27,5) + 30] = 121,25.

Dato che l’impresa realizza un profitto positivo, dovrebbe continuare l’attività.

13. La domanda è data da P = 5 – 0,002Q, e l’offerta da P = 0,2 + 0,004Q. In equi-librio, i prezzi di vendita e di acquisto sono uguali. Pertanto, avremo 5 – 0,0002Q= 0,2 + 0,004Q, che si risolve per Q = 800 e P = 3,4. Se viene introdotta l’im-posta, la curva di offerta si sposterà verso l’alto di 1 unità, dando:

P = 1,2 + 0,004Q.

Risolvendo 5 – 0,0002Q = 1,2 + 0,004Q, otterremo Q = 1900/3 e P = 56/15.Questo sarà il prezzo pagato dai consumatori. Il produttore riceverà P = 41/15.L’incidenza dell’imposta sul produttore sarà 2/3, e sui consumatori 1/3.Il surplus del consumatore prima dell’imposta è [(5 – 3,4)800]/2 = 640.Il surplus del produttore prima dell’imposta è [(3,4 – 0,2)800]/2 = 1280.Il surplus del consumatore dopo l’imposta è [(5 – 56/15)1900/3]/2 = 401,11.Il surplus del produttore dopo l’imposta è [(41/15 – 0,2)1900/3]/2 = 802,22.Perdita di surplus del consumatore = 238,88.Perdita di surplus del produttore = 477,77 (Figura 11.7).

14. a) Dato che la curva di offerta di lungo periodo è perfettamente elastica, il pro-gramma pubblicitario (che, se ha successo, sposta la curva di domanda versol’alto) aumenterà la quantità venduta senza modificare il prezzo (Figura 11.8).

b) Il risultato sarà uno spostamento della curva di offerta di lungo periodo. Il prez-zo aumenterà, mentre la quantità venduta diminuirà (Figura 11.9).

15. a) LAC = TC/Q = 4Q + 100 + 100/Q.Il punto minimo di LAC si trova o graficamente, tracciando la curva di LAC,o ponendo la derivata prima uguale a zero.dLAC/dQ = 4 – 100/Q2 = 0, che dà Q = 5.Nel lungo periodo P = LAC = 140.

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Concorrenza perfetta 77

b) Se la domanda è Q = 1000 – P, per P = 140 avremo Q = 860.Pertanto nell’equilibrio di lungo periodo ci saranno 860/5 = 172 imprese.

c) Ora LAC = (TC – 36)/Q = 4Q + 100 + 64/Q.Di nuovo, il punto minimo di LAC si trova o graficamente, tracciando la cur-va di LAC, o ponendo la derivata prima uguale a zero.dLAC/dQ = 4 – 64/Q2 = 0, che dà Q = 4.Nel lungo periodo P = LAC = 132.

16. a) Se il prezzo mondiale è € 30, la domanda interna sarà pari a 35 milioni diquintali l’anno. I produttori interni forniranno 20 milioni di quintali di questototale, mentre i produttori esteri forniranno i restanti 15 (si veda diagramma disinistra della Figura 11.10).

Figura 11.7

S

S′

S

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78 Capitolo 11

Figura 11.8

Figura 11.9

b) In presenza di una tariffa di € 20/q, il prezzo all’importazione diventerebbe€ 50/q. Poiché il mercato interno è in equilibrio a € 40/q (diagramma centra-le), non vi saranno importazioni.

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Concorrenza perfetta 79

c) Dato che non vi sono importazioni, la tariffa non genera alcun introito. Il sur-plus del consumatore e quello del produttore in presenza della tariffa sono datidall’area del triangolo ABC (diagramma centrale), pari a € 1350/anno. Primadell’imposizione della tariffa, surplus del consumatore e surplus del produtto-re erano pari a € 1425/anno – l’area ombreggiata del diagramma di destra – equesto significa che la tariffa ha ridotto il surplus del produttore e del consu-matore di € 75.

17. I costi diminuiranno per tutte le imprese presenti sul mercato. Dati i prezzi esi-stenti, le imprese realizzeranno profitti economici positivi e aumenteranno laproduzione. Nuove imprese entreranno nel mercato attratte dai profitti e la cur-va di offerta del settore si sposterà finché i profitti non saranno di nuovo ricon-dotti a zero. I risultati finali saranno una caduta dei prezzi, un aumento dellaquantità venduta e un aumento del numero delle imprese. In altre parole, i con-sumatori si approprieranno di tutto il surplus generato da questa innovazione(Figura 11.11).

Figura 11.10

S S S

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80 Capitolo 11

Figura 11.11

ATC

ATC′

MC MC′

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18. a) P=80; Q=75. b) P=50+0,1Q. c) P=62; Q=120 d) Decide di entrare. 19. a) Ponendo MC=P si ottiene 10q=P e quindi la curva di offerta individuale è q=P/10. b) La curva di offerta di mercato si ottiene sommando orizzontale le singole curve di offerta, per cui QS=(P/10)300=30p. c) Ponendo QS=QD si ricava il prezzo e la quantità di equilibrio di mercato: 30P=3000-720P → P=4 Q=3000-720 P=120 Per cui ciascuna impresa produce q=120/300=6/15 d) Poiché ciascuna impresa produce q=6/15, i suoi profitti sono pari a: Π=Pq-TC=4(6/15)–5(6/15)2 =4/5 ed essendo positivi, vi è un incentivo all'ingresso di nuove imprese. 20. a) Q=900; P=1500. b) Il surplus dei consumatori è 1012500, quello dei produttori 675000. c) Q=876; PD=1560; PS=1460; gettito fiscale=87100. d) 1.200. 21. a) MC=40+q; ATC=40+0,5q b) MC=P → 40+q=200 → q=160 c) QD(P=200)=16100–0,5 (200)=16000 → 16000=nq → q=100 d) QS=n(-40+P)=-4000+100P.