16 giovanni minutillo gran priore di lombardia · 2020-06-08 · 16#giovanniminutillo,#...
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16 Giovanni Minutillo, Priore di Lombardia1
© 2015 Roberto Vergara Caffarelli
Carlo De Lellis ha lasciato una breve biografia2 incompleta, ma contemporanea, di questo importante personaggio di Casa Minutillo:
Una ancor più breve nota biografica la si ricava da Biagio Adimari3:
Dalle Prove4 della legittimità, nobiltà ed altri requisiti per il grado di Fra’ Cavaliere esaminate dal Priorato di Capua, ricavo altre notizie interessanti su di lui. Anzitutto la fede di battesimo: [c. 1]
Fede di Battesimo Io Don Giovan Battista Cuercio (?) E[b]domad[a]rio5 et Curato nella parrocchiale, et colleggiata [sic!] chiesa di S[an]ta Maria Magg[io]re de Nap[oli] fo fede a chi la p[resen]te spetterà come a ventinove di Gennaro mille, cinquecento, novantacinque lo ven. Don Giovan Mario de Ruggiero battezzò Giovan Costanzo Minotillo, figlio dello S.r Giovan Antonio Minotillo6 e della S.ra Vittoria de Cordes7 legitimi
1 -‐ -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 212: «Minutilo o Minutillo di Napoli – Giovanni Priore di Lombardia 29 gennaio 1616.» E in nota: «Rilevasi dal De Lellis, op. cit., vol. II, pag. 86, che Giovanni Minutillo fu pure investito della Commenda d’Isernia.» 2 -‐ CARLO DE LELLIS, Discorso delle Famiglie Nobili del Regno di Napoli, parte seconda, Napoli 1663, p. 86. 3 -‐ BIAGIO ALDIMARI, Memorie Historiche di diverse Famiglie Nobili così Napolitane, come Forastiere …, tomo III, Napoli 1691, p. 659. 4 -‐ Il microfilm mi fu inviato nell’ottobre del 2010 dal servizio di riproduzione dell’Hill Museum & Manuscript Library – vedi appendice per la segnatura. 5 -‐Garzanti Linguistica: «Ebdomadario è un religioso che, nel capitolo di una cattedrale, ha un ufficio liturgico da compiere per una settimana, a turno con altri.» 6 -‐ CARLO DE LELLIS, Discorso delle Famiglie Nobili del Regno di Napoli, parte seconda, Napoli 1663, p. 85: «Gio. Antonio, secondo di questo nome, in questa famiglia, primogenito del medesimo Pietro, fu Dottore di legge di profonda dottrina, e nel 1586 esercitò la carica d’Auditore della Regia Dohana di Foggia, hebbe tre mogli, la primiera delle quali fu Portia,
[sic!] coniugi lo tenne al battesimo lo S.r Fulvio Marroco8 e la S.ra Cecilia Altemorisco9 tutto ciò con intervento, e licenza del Curato di detta Chiesa, come appare a libro di d[ett]a chiesa a carte 51 [57 ?] a fronte che si conserva appo dessa, in fede di tutto ciò ho scritto la p[rese]nte di mia p[ropri]a mano sottoscritta, e sigillata col mio p[ropri]o sigillo in Nap[oli] dalla detta chiesa il di 12 de Giugno 1611 Io Don Giovan Battista Cuercio (?) [...?] m[a]ni p[ro]p[i]a
La seconda carta che riproduco è la concessione fatta da Fra’ Alof de Wignacourt, Gran
Maestro dell’Ordine Gerosolimitano, di sottoporre ad esame la nobiltà di Giovanni per la sua approvazione come Cavaliere:
[c. non numerata]
Frater Alofius de Wignacourt10 Dei gratia Sacrae Domus Hosp[ita]lis S[an]cti Joa[n]nis H[ier]s[olymi]tani magister humilis pauperum[que] Iesu Christi custos Universis et singulis p[ræse]ntes nos[tr]as l[ite]ras visuris, lecturis et audituris salutem. Notum facimus et in verbo veritatis attestamus qualiter infrasc[rip]tum nostrum decretum extractum fuit ex libro seu Registro Bullarum Cancellariæ in quo similia decreta notari et reg[ist]rari solent; quod quidem decretum in hanc publicam formam redigi
figliuola di Pietro Pitti, di famiglia nobilissima Fiorentina, la qual Portia hebbe due altre sorelle, cioè Catarina, che fu moglie d’Ottavio di Regina, famiglia anche ella nobilissima Napoletana de’ Conti di Macchia, e Duchi delle Pieschi, e l’altra sorella chiamata Lucretia fu maritata con Marcello Capece Latro, della piazza di Capuana di Napoli, e con Portia sua moglie procreò Gio. Antonio, Isabella, che resasi monaca nel monasterio della Croce di Lucca, e rinascendo al Signore fu chiamata Suor Cassandra, la qual morì a 6 di Gennaro 1651, esercitando la carica di Priora del detto Monasterio, nel quale per le sue virtù, e bontà, fu sommamente amata, e stimata. 7 -‐ CARLO DE LELLIS, Discorso delle Famiglie Nobili del Regno di Napoli, parte seconda, Napoli 1663, p. 85: «La seconda moglie di Gio. Antonio fu Donna Vittoria de Cordes, vidua d’Antonio Mariconna della Piazza di Capuona [sic!] di Napoli, e figliuola d’Agostino de Cordes, e di Lucrezia d’Afflitto, de Conti di Trivento, e Duchi di Bartea, la qual famiglia de Cordes era nobile, e discendente dalla Città di Tornai del Contado di Fiandra, come costa per fede fattane da’ Senatori della Città d’Anversa, e si legge nell’historie di Filippo de Comines, Cavaliere, e Signore d’Argentone, come molto valoroso Capitano, & intrinseco famigliare del Duca di Borgogna, e grandemente favorito da Lodovico undecimo, e da Carlo ottavo Re di Francia. 8 -‐ LUIGI RUSSO, Provvisioni del Consiglio Collaterale per l’Università di Caiazzo, Archivio storico del Caiatino, vol. V, Capua 2007, p. 5: «Nel 1630 gli eletti della città chiesero il regio assenso affinchè il dottor Francesco Marrocco di Caiazzo subentrasse come creditore ai quondam dottor Fulvio Marrocco e Fenicia Cicini, per 500 ducati in base a due strumenti di vendita di annue entrate (rispettivamente di 300 ducati con Fulvio Marrocco Il 19 dicembre 1594 e 200 ducati con Fenicia Cicini Il 18 ottobre 1595).
9 -‐ Gli Altemorisco erano nobili della piazza di Nido. CARLO DE LELLIS, Aggiunta alla Napoli Sacra dell’Engenio Caracciolo, [a cura di Elisabetta Scirocco, Michela Tarallo e Stefano De Mieri], Tomo III, Napoli-‐Firenze 2013, pp. 29-‐30: «L’Engenio dice raccogliersi la fondatione di questa chiesa [S.Cecilia] da uno instrumento, presentato nel processo della famiglia Altemorisco contro la Marchesa di Laino, che si conserva nella Corte Arcivescovale di Napoli, in cui dice apparire che nell’anno 1129, ne’ tempi di Federico imperadore, a’ 20 di novembre, Cecilia Morisco, come scambievolmente fu denominata la famiglia Altemorisco, moglie di Perrino Cerbonata, in presenza di notare, giudice a contratto e testimonii, dichiarò de’ suoi denari haver fabricato questa chiesa ad honor di Santa Cecilia vergine martire, facendola poi consecrare da Gerardo Palladino della città di Lecce, arcivescovo d’Otranto, e collocando nell’altar maggiore le reliquie di san Clemente, san Demetrio e santa Cecilia, onde ordinava che tanto il rettore quanto il cappellano siano obligati celebrarvi tutte le domeniche dell’anno, e quando si sollennizza la festa di Santa Cecilia il rettore debbia farvi cantare il vespero e messa sollenne, e presentare al primo di casa Altemorisco un canestro di nespola, di nocelle e di castagne insertate, e così anche nel giorno della Purificatione di Maria sempre vergine farvi celebrare le vesperi e messa cantata, et offerire al primo di sua famiglia un torchio di una libra,e quando non ci fussero legitimi e naturali di detta sua famiglia, soccedanai collaterali, et in loro defetto i parenti più prossimi, et appresso i nobili del seggio di Nido.
10 -‐ [Wikipedia] Alof de Wignacourt (1547 – 14 settembre 1622) è stato Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme dal 1601 al 1622. Prima della sua elezione, si sa che era stato Priore della Langue d'Auvergne in Francia. Il suo periodo di regno viene ricordato soprattutto per le numerose fortificazioni costiere che fece costruire (le "torri di Wignacourt"), e per l'acquedotto che portò per la prima volta stabilmente l'acqua dal plateau di Rabat a La Valletta. La sua armatura da parata è ancora oggi visibile ed è uno dei tesori del Palazzo dell'Armeria di La Valletta. Egli fu uno dei patroni del pittore Caravaggio.
et extrahi iussimus ut ubiq[ue] tam in Iudicio quam extra eidem plena et indubitata fides adhibeatur cuius tenor est qui sequitur; v[idelic]et: In nomine D[omin]i Amen. Die prima mensis Iunij Millesimo Sexcentesimo Decimo quinto Ill[ustrissi]mus et R[everendissi]mus D[omi]nus Magnus Magister auctoritate, et facultate sibi per infrascriptas […?] l[ite]ras Ap[osto]licas in forma Brevis Do[omi]ni N[ost]ri D[omin]i Pauli P[apæ] V datas Romæ apud Sanctam Mariam Maiorem sub anulo Piscatoris die XXX Ianuarij 1614 Pontificatus sui anno nono […? …?] intuitu et contemplationi Ill[ustrissi]mi ac R[everendissi]mi D[omini] Card[ina]lis Borghesij de Religione n[ost]ra optime meriti […?] Ven[erabile] Linguæ Italiæ ad haec legitime sub die xij mensis Septembris […?] congregata, ad quem habiatur relatio gratiam fecit, concessit et […?] Nobili Joanne Minutillo, ut probationis nobilitatis eius quarti Materni in Regno […? …?] et infra limites Prioratus Capuæ per Commissarios nominatos, aut nominandos [… ?] Assembleiam provincialem eiusdem Prioratus […?] iuxta Statuta et […? …?] formam et tenorem facent[t]i licite et libenter ……. Il[ustrissi]mus D. Magister fra .. ……. …….. …….. ……. assemblea provinciali eiusdem prioratus Capuæ ….. ….. ….. supradictam commissionem pro dicto quarto … materno …. Eiusdem Prioratus qualiter …
A questo punto mi sono fermato rinunciando a continuare a decifrare il documento che pure è,
almeno in parte, una delle carte più leggibili. Mi limiterò qui di seguito a trascrivere i pochi atti che sono abbastanza leggibili: l’indicazione dei due commissari da parte del Ricevitore del Priorato di Capua, Don Giulio Falco e l’atto formale di approvazione delle prove a favore della nobiltà di Giovanni Minutillo, che pure mi è riuscito di decifrare. [c. 2]
Don Iulius Falco11 ricevitoris Sacræ Religionis S[an]cti J[oan]nis H[ier]s[olymi]tani Comendator Com[en]dæ S[anc]ti Primiani de Larino cum … dominio ut … castrum Acquevive et Cerreto ac Locumtenens et Vicarius g[e]n[eralis in Prioratu Capuæ
Ill[ustrissi]mis D[omi]nis Fratribus Camillo de Alessandro Com[endato]re de […? …?] Mutio Galiardo Com[endato]re […?] et Carinole, ac militibus Ven[erabi]lis Linguæ Italiæ salutem: Significamus qualiter … … … residentiam … muros huius civitate Neapolis fuit adunata Assemblea et more solito congregata in conclavi et in secreto in quandam camera … domus cum nobis, et vobiscum assistentibus Ill[ustrissi]mis D[omi]nis fratribus Scipione Ferro12 comendæ S. Nicolai de Molfetta et Terlicij13, Jo[ann]e Maria Minutillo14 […?] […?], Fabritio de Summa,15 Pompeo Vulcano16 ,Cassano
11 - FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 136: «Falco di Capua – Giulio Capitano di Galera e Gran Croce con l’aspettativa del Priorato d’Ibernia, 21 marzo 1577. [in nota] Fu questo Cavaliere anche Ricevitore in Napoli, ed Ammiraglio ed Ambasciatore a Roma, Vedi del Pozzo , Historia, parte I, pag. 668, 681 e 720.» Si veda anche … Statuti della Sacra Religione Gerosolimitana …, Borgo Novo 1719, p. 88: «… della Comenda di Larino vacata per privatione d’habito del già F. Giulio Falco, dichiararono che dopo la morte di lui vada alla libera smutitione [cioè nomina] della Veneranda Lingua d’Italia. GIROLAMO CHIARAMONTE, Informationi vere, et autentiche prese per la Gran Corte della Vicaria ... Napoli 1620, p. 24: «Fra Giulio Falco di Capua commorante in Napoli Commendatore della Commenda d’Acquaviva Locotenente del Priorato di Capua, & Ricevitore della Sacra Religione Hierosolimitana, ut dixit, & habitare alla strada delli Pellegrini alle case di Oratio Ciminello, ut dixit ætatis annorum 54 in circa …[siamo nel 1619].» 12 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p.142: «FERRO o DI FERRO di Trapani – Scipione, Priore Di Capua, 13 Maggio 1570». 13 -‐ Terlizzi. 14 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 212: «MINUTILO o MINUTILLO di Napoli – Giovanni Maria 3 agosto 1580.» Era fratello del padre di Giovanni Minutillo.
15 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 310: «SOMMA o DI SOMMA di Napoli – Fabrizio 10 febbraio 1582.» 16 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 343: «VULCANO di Sorrento –Pompeo 10 marzo 1590.»
Bernizone17 com Membri Molendini18 de la Nuntiata et Carpineto, Alfonso de Dura19 , Jo[ann]e Bat[tis]ta de Rossi20 […?] […?], Fran[ces]co Antonio Santini21, Annibale Blanch22, militibus Ven[erabi]lis Linguæ Italiæ in una quo adunans et congregans Assemblea celebrationibus continuando provinciale Cap[itu]lo […?] celebrando […?] Cap[itu]lo sive Assemblea comparuit D[omi]nus Joanne Minutillo de Neap[olis] et produxit, et presentavit infra[scri]ttum memorialem coram dictis […?] militibus […? …? …?]
Joanne Minutillo de questa Cità [sic!] di Nap[oli] nobile fora de Piaza [sic!] di anni vinti in circa dice alle S[ignorie] V[ostre] che desidera professare nella Sagra Relig[ion]e Hier[osolimita]na in grado di Fr[atello] Cav[alie]ro della Ven[erabi]le Lingua d’Italia. Dice esser figlio Leg[itti]mo e naturale delli S[ignori] Gio[vanni] Ant[oni]o Minutillo et Vittoria de Cordes nap[oleta]ni Avi Paterno il q[uondam] s[igno]re Pietro Minutillo et Isabella Galeota, Materni q[uondam] s[igno]re Agostino de Cordes e di Lucretia de Afflitto tutti nobili nap[oleta]ni fora de Piaza sup[pli]ca le S[ignorie] V[ostre] concederle Commissarij a fare le Prove […? …?]
cuius […?] præinserti memorialis vigore ut supra …….. ………… ………….. principalem massima [sic!] cum instantia requisiti: […?] eidem d[omi]ne Joane aliquos dicti H[ie]r[o]s[oli]m[itani] ordinis fra[tre]s in Commissarios dire et deputare degnaremur qui quidem probationes sui nobilitatis conficiant iux[ta] dicti Ven[erabilis] ordinis Statuta et novae ordinationis […?]. Igitur Postulationibus dicti D[omi]ni Joani in binati […?] predicto memoriale […? …?] recepta cartella vestris nominibus et cognominibus et cognominibus iux[ta] ritus dicti novae ordinationis quod p.tas Probationes faciatis ea propter vobis […?] dicti [c. 5] D[omi]nis fratribus Camillo de Alesandro et Mutio galiardo [sic!] qui in huiusmodi Cap[ito]lo preentibus [sic!] […?] coniuntim committimus ut in virtute solemni Juram[en]ti per vos Prestandi unus in manibus alterius et alter in alteriis manibus de bene rite recteque ac fideliter exequendo infra[scri]tam Commissionem p[raese]nti Capituli provincialis. Antequam ad aliquem Actum procedatis absunto vobis secretario p[resen]ti capituli vel notario ad locum nativitatis dicti D[omi]ni Jo[ann]is ac in originis dictarum familiarum in memoriali nominatar[um] et testes viros nobiles fidedignos ex officio examinetis per manus dicti secretarij vel notarij […?] testes quemlibet […?] interrogetis et vos informetis si dictus D[omi]nus Jo[ann]es sit nobilis tam ipse quam p[raedic]tas eius familias ab utroq[ue] latere per Annos Ducentum iux[ta] dictam novam ordinationem nomine et Armis aut ex leg[iti]mo matrimonio nato et ex perpetua […?] stirpe nulla a Judeis aut a fide […?] tranxerit […? …?] in liminibus dicti nost]ri Prioratus. Insuper an in aliquo alio ordine et relig[ion]e profexionem facenti aut alicumque debito sit astrictus si matrimonium p[er] carnalem coppulam […?] si homicidium commiserit vel contumax fuerit aut aliter per vos si […? …? …?] si talis qualis […? …? …?] aut postulant er requirunt tam ipse quam predictas familias. Ac quam per scritturas Reggij archivij vel Publici Not[ar]ij […?] reddatis et presentare faciatis eiusdem familias sint nobiles p[er] predictis Annis biscentum et in corpore processus dictar[um] Probationum ponatis iux[ta] formam dictae novae ordinationis: […?] quidem […?] iuram[entu]m […?], testificandum (?), dicta manu dicti secretarij vel notarij scrittas a vobis subitas adq. Utriusq[ue] […?] sigillis obsignate […? …? …? …?] et sententiae validitati et invaliditatem Probacionum declarantes cum dittis scripturis interpose processum ad nos […? …?] transmittans et illa nostra in Cap[itu]lo provinciale vel assemblea capitulare lectas ad Ill[ustrissi]mum D[omi]num D[omi]num Magnum Mag[ist]rum et dittam Ven[eran]dam Linguam Mittere (?) valeamus ut cognita veritate q. fastum fuerit decernere valiant tali autem in predittis vos geralis (?) […?] apud nos dictum Ill[ustrissi]mum
17 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 40: «BERNIZZONE di Genova –Cassano 12 novembre 1592.» 18 -‐Molendini forse per mulini. 19 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 133: « DURA o DI DURA di Napoli – Alfonso 28 aprile 1590.» 20 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 279: « ROSSI o DE ROSSI di Troia o di Napoli – Giovan Battista 2 maggio 1602.» 21 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 293: «Santini o Santino di Napoli o di Rufo – Francesco Antonio 28 marzo 1602.» 22 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 43: «BLANCHI o BLANCH di Napoli – Annibale 6 aprile 1611.»
L’ultimo documento che pubblico è l’approvazione delle testimonianze a favore della nobiltà di Giovanni Minutillo: [c. 19]
Noi fra Camillo de Alesandro23 Com[mendator]e della Comenda di Boiano, et […?] fra Mutio Gagliardo24 Com[mendator]e de la Comenda de […?] et Carinola, Comm[isa]rij che hanno fatto le retroscritte Prove della nobiltà di D. Giovanne Minutillo di questa Città di Napoli dichiaramo et facemo fede, come unitam[en]te havemo esaminato li retroscritti cinque testimoni p[er] mano di Giuseppe percuoco [sic!] di Napoli, publico […?] notaro, dalla deposit[io]ne de li q[ua]li ritrovamo che dette famiglie di esso D. Giovanne sono nobile de nome et Arme, conforme comandano li nostri statuti, et nova ordinat[io]ne a Cavaliere tanto in esse fam[igli]e q[uan]to nella sua persona tutti hanno requisiti necessarij per professare nella n[ost]ra Religione in grado de fra Cav[alie]re della Veneranda Lingua d’Italia, come anco appare dalle retroscritte persone a noi p[rese]ntate che detta nobiltà passa per molto più tempo che per anni docento, et se bene la famiglia Cordes no è nap[oleta]na perché venuta in questa Cità [sic!] da Fiandra nobile, et manutenutesi in d[ett]a nobiltà, che aveva da anni cento et più, per questo accettamo et approbamo dette prove per bone, et valide insiemi [sic!] con la persona di esso D. Giovanne, et per chiarezza della verità havemio fatto fare il p[rese]nte n[ostr]o voto et pasato per mano di detto Notar Giuseppe firmato de n[ostr]e p[ro]p[ri]e mani et sugellato de n[ostr]i propij sigilli dentro et fare (?) di dette prove In Napoli il dì 3 di luglio 1615 Io … fra Camillo de Alessandro affermo quanto di sopra et o [sic!] assigillato con il mio proprio sigillo Io fra Mutio Gagliardo Commendatore di … et Carinola affermo quanto di sopra et assigillato con lo mio proprio sigillo.
Lo stato del microfilm, peggiorato dalle digitalizzazione moderna, è pessimo: i fogli erano stati scritti sulle due facciate, cosicché l’inchiostro, passato da una parte all’altra, aveva trasformato la successione delle lettere in una macchia quasi continua. Per questo motivo avevo rimandato a scrivere su di lui, pressato da altre storie.
Tuttavia, il ritrovamento da parte dell’amico avv. Mario Manzo, della fotografia a colori della sua lastra tombale, posta nel pavimento dell’Oratorio della Cattedrale di Malta, “con bella iscrizione” come l’ha descritta Biagio Adimari, mi ha indotto a fare uno sforzo per decifrare almeno qualche pagina o qualche frammento e di scrivere queste brevi note biografiche.
Ed ecco la lastra tombale, motivo principale di questo scritto:
23 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 17: «Alessandri o D’Alessandro di Napoli -‐ Camillo 25 giugno 1754.» 24 -‐ FRANCESCO BONAZZI, Elenco dei cavalieri del S.M.ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda Lingua d’Italia, Parte prima, Napoli, 1897, p. 169: Guagliardi di Napoli –Mutio 12 aprile 1578 [in nota Gagliardi-‐Galardo-‐Quagliari]. LUDOVICO ARALDI, L’Italia nobile nelle sue città e nei suoi Cavalieri, figli delle medeme, … ; Venezia 1722, p. 244. : «1578 Mutio Guagliardo; p. 248: «1616 Gio. Minutolo»; p. 250: «1659 Alvaro Minutolo».
Trascrivo l’epitaffio, perché alcune parole si leggono male e richiedono un po’ di pratica.
SISTE VIATOR FUSQ[UE] PRÆCIBUS PIOS MANES ADIUVA
FR[ATRIS] IOANNIS MINUTILLO EQ[UITIS] NEAPO[ITA]NI VETERI NON MINUS PROSAPIÆ
QUA[M] LONGOBARDIÆ PRIORATU ILLUSTRISSIMI QUEM
IUVENE[S] MARTIALIS ARDOR UTRUM MIRA CO[N]STA[N]TIA SENE[S] EXIMIA RELIGIO SUPRA ÆQUALIS EXTULIT
MORUM SUAVITAS AMICIS MUNIFICENTIA PAUPERIBUS PROBITAS OMNIBUS SEMPERCOMENDAVIT INSOLITUS IMPERTERRITI ANIMI VIGOR
AD MORTEM USQ[UE] ADMIRABILEM PRÆSTITIT HANC QUIPPE INSTARE PERSENTIENS
SENIO LICEDT MORBISQUE CONFECTUS PEDES IN TEMPLUM AD S. VIATICUM PROCESSIT
RELIGIOSU[M] DECE[DE]RE OSTENDES SACRIS OB VIA IRE MILITEM STANTEM MORI
OBIT V ID[US]25 NOVEMB[RIS] 1677 ÆTAT[IS] 84
Concludo così, almeno per ora questo scritto.
APPENDICE
Per futura memoria ricopio tutte le indicazioni bibliografiche relative al Processo delle prove di Nobiltà di Giovanni Minutillo: Manuscript Details Institution: HMML Source: Malta Series II, 4498 Collection: Malta City: Valletta Library: National Library of Malta Archival Series: Section 15, Part II: Proofs of Nobility of Italian Knights Shelf Mark: AOM 4498 Manuscript Folio: Ff. 38 Physical Issues: Codex Binding: Paper. Notes: Bound within Arch. 4495-‐503 as one volume. Reproduction: On microfilm reel 4497-‐4505. Microfilm: scanned. Readability: ff. 1-‐3, good; rest moderate to poor.
25 -‐ Idus indica il giorno 15 dei mesi marzo, maggio, luglio, ottobre, e il giorno 13 degli altri mesi; pertanto V pridie idus novembris è il 9 di novembre.