1915 2015 numero... · l’apicoltura ed abbiamo impara-to tante cose sull’affascinante mondo...
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I I I s t i t u t o C o m p r e n s i v o A . D e
G a s p e r i
1915—2015
VOLUME 1 NUMERO 3 www.icadegasperi.it
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I luoghi della Memoria
VOLUME 1 NUMERO 3 www.icadegasperi.it
La gita nei luoghi delle due guerre mondiali ha avuto
come meta principale Trieste e dintorni.
È stata una bella esperienza per tutti in quanto ci ha
aiutato a crescere culturalmente. Abbiamo visitato luo-
ghi importanti dal punto di vista storico, fondamentali
per quello che siamo diventati oggi, come il Sacrario di
Redipuglia dove sono sepolti i caduti della prima guerra
Mondiale, il Parco della Memoria che ricorda con i suoi
tanti cippi i simboli del conflitto (l’elmetto, il filo spina-
to, la gavetta e altri ancora) ,i resti di alcune trincee dove
tanti soldati combatterono per la patria, il monte San
Michele sul Carso in cui Ungaretti compose una delle
sue poesie più commoventi.
Nei dintorni di Trieste ci siamo recati a visitare la Foiba
di Basovizza che ricorda uno dei momenti più bui della
nostra storia quando tanti Italiani furono uccisi e gettati
nei pozzi carsici dai partigiani jugoslavi. . Un altro luogo
che ha suscitato in noi molta commozione è stata la ri-
siera di san Sabba, l’unico campo di concentramento con
forno crematorio in Italia; è stato molto emozionante
vedere le celle dove erano rinchiusi i prigionieri, luoghi
piccoli, bui dove venivano tenuti 4 o 5 persone per diver-
se settimane, prima di essere mandati in Germania.
Trieste ci è apparsa come una città multiculturale, ricca
di palazzi che testimoniano ancora l’importanza storica
di questo luogo; abbiamo visitato diversi luoghi di culto
appartenenti alla fede cattolica, ortodossa ed ebraica a
testimonianza dell’atteggiamento di grande tolleranza
che questo territorio ha sempre dimostrato.
III M
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Mercoledì 4 febbraio siamo
stati a visitare un’ azienda agri-
cola, in cui si pratica
l’apicoltura ed abbiamo impara-
to tante cose sull’affascinante
mondo delle api. Quando siamo
arrivati abbiamo visto un ‘arnia
in cui c’erano migliaia di api
domestiche. In questo periodo
sono in semi- letargo, quindi
bevono e si nutrono poco. Tante
arnie formano un alveare. Den-
tro l’arnia vivono api operaie, i
fuchi ( cioè i maschi) e un’ape
regina. L’ape regina durante il
volo nuziale emana un profumo
particolare e si alza in alto nel
cielo fino a 20 metri. I fuchi la
seguono, ma non tutti riescono
a raggiungerla. Dopo il volo
nuziale la regina torna
nell’arnia, da dove non uscirà
più per tutta la vita che general-
mente dura 5 anni. I fuchi, do-
po la fecondazione, muoiono.
La vita di un’ape operaia, inve-
ce, dura circa un mese. In pri-
mavera le api operaie vanno in
giro a cercare nettare nei fiori a
calice e polline in quelli piatti.
Succhiano attraverso una pro-
boscide, che si chiama ligula e
depositano il nettare ai lati del-
la bocca. Poi tornano nell’arnia,
dove trasformano nettare e
polline in miele. Dentro l’arnia
si trovano dei telai , cioè i favi,
con migliaia di piccole cellette
esagonali di cera e in ogni cel-
letta viene depositato dalla re-
gina un uovo. Già dalla nascita
le operaie si occupano di tenere
pulita l’arnia, curano le uova,
nutrono i piccoli, difendono
l’alveare. Le api per mantenere
liquido il miele di cui si nutro-
no, sigillano le cellette con uno
strato sottile di cera che si chia-
ma opercolo. Quando vogliono
prendere il miele, con le zam-
pette eliminano l’opercolo.
L’ape è di colore marrone chia-
ro e scuro ed ha un pungiglione
a forma di un uncino, che quan-
do pizzica resta dentro la pel-
le ,mentre l’ape muore perché si
svuota dell’addome. Quando
l’ape pizzica, secerne un liquido
che è un concentrato di vitami-
ne. La vespa ,invece, è di colore
giallo e nero ed ha un pungi-
glione a forma di ago, è carni-
vora e quando punge rilascia
sostanze dannose ed allergiz-
zanti. Quando l’apicultore vuole
“ smielare” ,cioè prendere il
miele dall’arnia, deve prima
allontanare le api con il fumo, poi
estrarre i telai. Durante questa
operazione, l’apicultore indossa un
cappello per proteggere il viso, ma
non usa guanti perché si deve assi-
curare che nel telaio non ci siano
più api. Se per caso schiaccia
un’ape, questa emana un odore
particolare che richiama le altre
operaie, che escono dall’arnia
pronte ad attaccare. Una volta
presi i telai, con un coltello, si to-
glie l’opercolo da tutti e due i lati,
poi si fa centrifugare per far colare
il miele in un recipiente. Il miele
poi si depura ed infine è pronto
per essere consumato. La regina
spesso viene uccisa dalle operaie
che con le tenaglie le staccano la
testa. Noi ci siamo trasformati in
apicultori per un giorno, indossan-
do perfino il cappello e abbiamo
fatto tante foto. Infine abbiamo
assaggiato il miele.
La casa delle api
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Tutte le seconde hanno parteci-
pato a una gita per visitare alcu-
ni dei luoghi più belli della Sici-
lia: Scicli e Ragusa Ibla. Siamo
partiti alle 8:00, dopo un paio di
ore ci siamo fermati a fare cola-
zione. E’ stata una giornata mol-
to bella, abbiamo visitato chiese,
monumenti e paesaggi molto
belli. Abbiamo ammirato i luo-
ghi dove è stata girata la fiction
“Montalbano” è stato emozio-
nante vedere i luoghi dove agi-
sce il famoso commissario nato
dalla penna di Andrea Camilleri
perché io e i miei amici non
avevamo mai visto un luogo o
una stanza dove era stato girato
un film. Il palazzo del comune
era molto bello perché le stanze
erano tutte finemente decorate
con carta da parati colorata e
c’era una galleria di quadri di
autori siciliani che hanno attira-
to la nostra attenzione.
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Abbiamo pranzato in una piz-
zeria dove ci hanno offerto a
fine pasto il gelo al limone e
cannoli con crema bianca.
Dopo siamo andati a Ragusa
Ibla e abbiamo fatto una pas-
seggiata nella bellissima piaz-
za dove gli insegnanti ci hanno
concesso un po’ di tempo libe-
ro, molti ragazzi hanno com-
prato il gelato altri caramelle ,
bracciali , collane, anelli e
molte altre cose .Poi è arrivato
il momento di rientrare,
nell’autobus ci siamo divertiti
un sacco, abbiamo parlato,
giocato, insomma abbiamo
fatto molte cose alle 7:15 era-
vamo davanti alla villa di Aci
Sant’Antonio dove ci aspetta-
vano i nostri genitori. E’ stata
una gita fantastica e indimen-
dicabile .
Barbagallo Adriana , Pa-
lermo Giulia
MI”. Nel pomeriggio abbiamo avuto la
visita guidata del parco archeologico di
Selinunte. Il terzo giorno abbiamo
visitato Mazara Del Vallo, dove si trova
il museo del “SATIRO DANZANTE”.
L'ultimo giorno abbiamo caricato le
valigie nel pullman, abbiamo fatto
colazione e poi siamo partiti per pren-
dere il traghetto, per andare a visitare
le isole di Levanzo, Favignana e Mozia.
Poi abbiamo pranzato a bordo. Verso
le cinque di sera ci siamo sistemati in
pullman pronti per tornare a casa.
Simona Tomarchio, Giulia La Spina
Sulle tracce di Montalbano.
Verso le 06:00 del mattino di giorno 27
Aprile 2015 ci siamo recati a scuola
pronti per partire verso la Sicilia occi-
dentale e vivere un’ esperienza unica.
Verso metà viaggio ci siamo fermati in
un’ area di servizio per fare colazione.
Finita la colazione abbiamo continuato
il nostro viaggio tranquillamente. Arri-
vati ad Agrigento abbiamo visitato la
Valle dei Templi e poi un museo arche-
ologico. Verso le sei di sera circa ci
siamo recati in hotel dove abbiamo
avuto tempo per lavarci e prepararci;
verso le sette e mezza di sera siamo
scesi per cenare. Dopo la cena abbiamo
avuto tempo per stare un po’ nelle ca-
mere degli altri. Infine siamo andati
ognuno nelle nostre stanze per dormi-
re. La mattina seguente dopo colazione
siamo andati alle “CANTINE FLORIO”.
Poi abbiamo visitato il centro storico di
Marsala e il museo “BAGLIO ANSEL-
Gita Sicilia Occidentale
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Siracusa: Gita a confronto
Giorno 11 maggio abbiamo partecipato al viaggio di istruzio-
ne a Siracusa ed Ortigia. Arrivati a destinazione verso le
09:30, la nostra guida ci ha condotti verso le varie attrazioni
turistiche dell’isola di Ortigia. La prima sosta è stata presso
la fonte Aretusa, vicino il lungomare siracusano. Qui la guida
ci ha raccontato il mito sull'origine della fonte. La ninfa Are-
tusa, correndo libera tra i boschi del Peloponneso, fu vista
dal giovane Alfeo, che si innamorò perdutamente di lei. Ma
Aretusa non ricambiava il suo sentimento, anzi rifuggiva da
lui, finché stanca delle sue insistenze chiese aiuto ad Artemi-
de. La dea la avvolse in una spessa nube e la trasformò in
una fonte sul lido di Ortigia. Alfeo, allora, chiese aiuto agli
dei, i quali esaudirono la sua richiesta trasformandolo in un
fiume che, nascendo dalla Grecia e percorrendo tutto il Mar
Ionio, riusciva ad unirsi all'amata fonte.Quindi siamo andati
al Castello Maniace. L'impianto originario fu dovuto all'im-
peratore Federico II di Svevia, che affidò la realizzazione
all'architetto Riccardo da Lentini tra il 1232 e il 1239. La co-
struzione avvenne nello stesso lasso di tempo in cui sorsero
alcuni altri castelli "federiciani" di Sicilia e dell'Italia meri-
dionale. Passato agli angioini nel 1266, venne espugnato
dalla popolazione siracusana in rivolta l'11 aprile del 1282.
Nel 1302 Federico d’Aragona vi siglò l'armistizio con gli an-
gioini. Il Castello ha un grande spiazzale e, tutt’intorno, le
torri di vedetta e le mura da dove sparavano ai nemici. .Dopo
una breve pausa siamo andati a visitare il duomo di Siracusa,
in passato tempio dedicato alla dea Atena. Dopo varie tra-
sformazioni esso è giunto a noi come un insieme di vari stili
di epoche differenti. Considerata la chiesa più importante di
Siracusa, è entrata a far parte dei beni protetti dall’UNESCO
in quanto patrimonio dell’umanità. Abbiamo ripreso il no-
stro viaggio verso le strette vie della Giudecca fino a giungere
all'omonimo hotel in cui si trovano i resti di un Miqweh, os-
sia un bagno di purificazione ebraica. Nei sotterranei
dell’edificio patrizio che oggi ospita l’hotel, durante dei re-
stauri, venne scoperta una galleria che conduce a questo
luogo sotterraneo. Questo Miqweh è il più antico di tutte le
Sinagoghe europee poiché risalirebbe al VI secolo d.C. Inol-
tre è fra gli unici bagni rituali in Europa che conservi a
tutt’oggi la sua integrità e il suo fascino. L’ingresso conduce
al cunicolo scavato nella roccia che scende in una stanzetta
rettangolare (posta 18 metri sotto il suolo) presso il cui cen-
tro vi sono tre vasche in cui sgorga ancora dell’acqua
(proveniente dalla ricca falda acquifera siracusana che dà
anche vita alla Fonte di Aretusa). Gli esponenti della comu-
nità ebraica siracusana vi si immergevano per “cancellare i
loro peccati”. Dopo siamo andati al Papireto, dove abbiamo
pranzato in compagnia di graziosi animali. Subito dopo
pranzo abbiamo assistito alla lavorazione del papiro, poi
abbiamo acquistato qualche souvenir. La giornata sembrava
finita, ma invece ci siamo recati sulle sponde del fiume Cia-
ne, uno splendido fiume di acqua cristallina abitato da nu-
merosi pesci di grandezze differenti e sulla cui riva crescono
diverse specie di piante acquatiche. Il fiume Ciane è legato ad
una leggenda che si ricollega al mito di Persefone e del suo
rapimento ad opera di Ade. Persefone, figlia di Zeus e di De-
metra, dea della vegetazione e dell'agricoltura, era intenta a
cogliere fiori insieme ad alcune ninfe presso le rive del lago
Pergusa (vicino ad Enna). Improvvisamente, dal suo regno
sotterraneo, sbucò fuori Ade, innamorato della fanciulla. Per
non perdere tempo in corteggiamenti e, soprattutto, per evi-
tare di chiedere la mano di Persefone al fratello Zeus, Ade
decise di rapirla. Fu la ninfa Ciane a reagire al rapimento ag-
grappandosi al cocchio di Ade nel tentativo disperato di trat-
tenerlo. Il Dio, incollerito, la percosse col suo scettro trasfor-
mandola in una doppia sorgente dalle acque color turchino
(cyanos in greco vuol dire appunto turchino). Il giovane Ana-
po, innamorato della ninfa Ciane, vistosi liquefare la fidanza-
ta, si fece mutare anch'egli nel fiume che ancor oggi, al termi-
ne del suo percorso, si unisce alle acque al Ciane per versasi
nel Porto Grande. Abbiamo, con un barcone, navigato proprio
sul fiume Ciane ed è stato molto rilassante e divertente. Suc-
cessivamente siamo tornati sul pullman per far ritorno a casa.
Questa è stata un'esperienza educativa e meravigliosa, che ci
ha permesso di apprezzare e di ammirare le bellezze di Sira-
cusa e di Ortigia nonché di approfondire tanti miti della no-
stra splendida isola.
I E
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Siracusa: gita a confronto
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Giorno 11 maggio 2015 ci siamo recati a Siracusa con la scuo-
la. Siamo arrivati e insieme alla guida ci siamo avviati verso
l’isola di Ortigia, dove abbiamo subito visitato la Fonte di
Retrusa. Poco dopo ci siamo recati al Castello Maniace, però
abbiamo visto solo la parte esterna perché quella interna era
in ristrutturazione. Questa struttura fu abitata dal Re Federi-
co II. Troviamo ancora dei resti che testimoniano l’Epoca
Medievale, come i ruderi di finestre, dalle quali sparavano
con i cannoni. Dopo abbiamo visitato il Duomo di Siracusa
in cui possiamo notare una trasformazione dall’ Epoca Greca
all’Epoca Romana; dove prima si trovava l’entrata al tempio,
ora si trova l’Altare. Possiamo notare anche grazie alle colon-
ne, che era stato, circa 2300 anni fa, un tempio greco. In
seguito siamo andati a vedere i Bagni Ebraici, che si trovano
a 18m sotto ad un hotel. Appena si scende si trovano tre va-
sche piene d’acqua: la prima serviva per il lavaggio degli u-
tensili, la seconda per la purificazione degli uomini , la terza
per la purificazione delle donne e infine c’era un bagno pri-
vato. Gli Ebrei si erano insediati in Sicilia ed avevano scoper-
to il flusso dell’acqua, infatti costruirono dei bagni. Tempo
dopo, con l’arrivo degli Spagnoli, furono costretti a chiuderli
con della terra . Con i professori siamo andati al pullman per
andare all’angolo del Papiro dove abbiamo pranzato e abbia-
mo visto la fabbricazione della carta con il papiro siracusano.
La pianta del papiro cresce ogni giorno di 4cm; la fabbrica-
zione avviene in questo modo: viene tolta la corteccia dal
fusto, poi viene tagliato a strisce e vengono immerse nell’
acqua, queste vengono posate in una tavolozza di legno e poi
sopra un tessuto in fibra naturale, dopo vengono chiuse da
un’altra tavolozza e poi vengono messe al torchio per 4 gior-
ni. Dobbiamo agli Egiziani l’invenzione della carta papiro
intorno al 3000 a.C.; in seguito alla riduzione delle acque del
Nilo, il papiro divenne raro e di dimensioni ridotte. Dopo un
po’ siamo andati al fiume Ciane, ci siamo immersi nella na-
tura e dopo una breve sosta siamo risaliti sulla barca. Finito
il giro siamo tornati nel pullman per tornare a casa. Questa
gita è stata veramente entusiasmante!
Luca Petraschi e Napoli MarcelloI B
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Durante l’anno scolastico la nostra
Dirigente ha “lanciato un sassolino”
proponendoci una staffetta di scrittu-
ra. Questo progetto consiste nella
scrittura di una capitolo di un libro, il
cui incipit è stato scritto da Pina Var-
riale, una famosa giornalista e scrit-
trice italiana di libri per adolescenti.
Partecipando a questo concorso ab-
biamo avuto l’opportunità di andare
alle isole Tremiti, e precisamente in
quella di San Domino. Il viaggio è
stato stancante, ma nonostante ciò lo
abbiamo atteso con <<tanta emozio-
ne, tanto che la sera prima di partire
non siamo riuscite nemmeno a man-
giare; felicità, infatti non riuscivamo
a star ferme; ansia, per cui non vede-
vamo l’ora di partire; euforia, dato
che non aspettavamo altro se non
arrivare a Termoli il prima possibi-
le>>. Arrivati lì, certamente esauste
dopo la lunga nottata, e anche molto
in anticipo, abbiamo avuto la bella
idea di visitare la parte antica della
città, un delizioso borgo popolato da
poche persone che si conoscono tra
di loro, che dava l’impressione di
aver fatto un tuffo nel passato, tra vie
strette e una piccola chiesetta baroc-
ca molto caratteristica. Visitata la
cittadina siamo arrivati al porto, do-
ve ci hanno distribuito le magliette di
BIMED, e dove abbiamo dovuto at-
tendere l’imbarco ancora per un bel
po’ di tempo. Arrivati finalmente
nell’isola siamo stati accolti con mol-
ta gioia, e siamo stati coinvolti sin
dalla prima sera nello svolgimento di
numerose attività, davvero originali.
Abbiamo iniziato con un’interessante
documentario riguardo flora e fauna
dell’isola, in particolar modo ittica.
Successivamente abbiamo partecipa-
to a due laboratori di scrittura, consi-
stenti il primo nel commento di fa-
mose citazioni sulla volontà, e il se-
condo su giochi di parole attraverso
l’utilizzo di sinonimi, contrari e me-
Gita alle Tremiti
tafore. Il giorno dopo abbiamo realiz-
zato una puntata di Superquark
sull’evoluzione del linguaggio ed ese-
guito delle scene di varie rappresen-
tazioni teatrali. Durante le due sere
trascorse sull’isola abbiamo ballato,
riso girato una scena di un film e
guardato un filmato realizzato con
una tecnica particolare attraverso la
sabbia. Professori ed alunni siamo
stati divisi, e per gran parte della
giornata abbiamo girovagato per
l’isola, acquistato souvenir, giocato a
beach volley, e ovviamente svolto le
attività stabilite. Qualche piccolo
inconveniente, tra cui la pioggia, ci
ha impedito di svolgere dei laborato-
ri, ma fortunatamente si è conclusa
in tempo per consentirci di passare
l’ultima giornata al meglio. Il ritorno,
anch’esso molto stancante, ha susci-
tato in noi diverse emozioni <<gioia
di tornare a casa e rivedere i genitori,
tristezza di abbandonare le Tremiti,
nostalgia delle belle giornate passate
insieme e molto altro>>. In conclu-
sione a questa meravigliosa esperien-
za possiamo dire semplicemente che
non potevamo sperare di meglio e
che ci farebbe molto piacere poter
ripetere un viaggio emozionante co-
me questo.
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Gli alunni della II N con lo scritto-
re Roberto Lombardi
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Giocare a scacchi è avvincente, ma vedere tanti ragazzi che si
cimentano con serietà in un torneo è davvero emozionante.
L’emozione è la sana competizione sono stati gli elementi
che hanno caratterizzato il Primo Torneo di Scacchi del II
I.C. Alcide De Gasperi. Guidati dal professore Dante Finoc-
chiaro gli alunni della scuola pimaria e della scuola seconda-
ria di I grado si sono sfidati Lunedì 27 Aprile nel plesso di
Circonvallazione e Mercoledì 29 Aprile nel plesso Centrale di
via N. Maugeri. Il torneo è stato seguito dai genitori e dagli
alunni della scuola che hanno osservato in silenzio i propri
beniamini. A conclusione del torneo tutti gli alunni hanno
ricevuto dal Dirigente Scolastico Silvana Di Bella l’attestato
di partecipazione ed un simpatico ricordino. I primi tre clas-
sificati delle due categorie in gara sono stati premiati con
una scacchiera.
Vincitori della scuola primaria:
1° Classificato – Rapisarda Leonardo
2° Classificati Ex Aequo – Muzzio Carlo e Barbagallo Fran-
cesco
Vincitori della scuola secondaria di I grado:
1° Classificato – Cristaudo Domenico
2° Classificato – Rubbino Riccardo
3° Classificato – Finocchiaro Mauro
La redazione
Conclusione torneo di scacchi
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Giorno 12 maggio 2015 la scuola media “Alcide De
Gasperi ”di Aci Sant’ Antonio,a conclusione del pro-
getto legalità finalizzato all’attività di prevenzione e
contrasto del fenomeno del bullismo ,ha premiato i
ragazzi di 3B , finalisti al concorso nazionale ‘’Piccoli
Registi Cercasi…Per la legalità’’, promosso dall’I.C.
Italo Calvino di Catania, per avere realizzato uno spot
sociale contro il bullismo, intitolato ‘Insieme si può’.
All’evento, fortemente voluto dalla Dirigente Silvana
Di Bella, sono intervenuti il professore Giuseppe
Strazzulla ,coordinatore dell’associazione Libera se-
zione di Catania, il consigliere comunale Quintino
Rocca e la referente del progetto legalità professores-
sa Teresa Garozzo. Dinnanzi ad una platea
d’eccezione costituita dalle classi terze della seconda-
ria di primo grado, dalle famiglie e dagli insegnanti, il
professore Strazzulla ,si è soffermato sull’importanza
che la legalità riveste nella società, asserendo che
educare alla legalità vuol dire educarci alla responsa-
bilità .La legalità è l’anello che salda insieme la re-
sponsabilità individuale alla giustizia sociale, l’io e il
noi. La scuola non deve essere solo un luogo di sape-
ri ,ma di relazioni, di responsabilità ,di solidarie-
tà ,comportamenti necessari per contrastare il feno-
meno del bullismo nelle scuole. Il bullismo in piccolo
rappresenta quello che poi in età adulta porta a com-
portamenti mafiosi e violenti. Progetti di questo tipo
sono ottimi strumenti che coinvolgono tutti i ragazzi
e inducono a riflettere su questo fenomeno. La nostra
Dirigente ha ribadito come la Scuola sia il luogo privi-
legiato per interventi a carattere preventivo e di pro-
mozione della cultura del rispetto, della legalità e del-
la democrazia. Anche l’assessore ha evidenziato
l’importanza del ruolo politico nel sostenere una cor-
retta crescita dei giovani e nello scoraggiare ogni tipo
di illegalità. Infine la Referente del progetto ha colto
la” natura relazionale” del fenomeno del bullismo che
coinvolge non soltanto i bulli e le vittime, ma soprat-
tutto i compagni, fattori attivi nella lotta contro il bul-
lismo . Solo denunciando e confidando nell’aiuto del
“gruppo “ è possibile combatterlo. L’incontro si è
concluso con la visione dello spot “Insieme si può” e
con la premiazione degli alunni che hanno ricevuto
un attestato di merito e una copia del dvd in ricordo
del lavoro svolto .
Premiazione Spot Sociale Contro Il Bullismo alla De Gasperi
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BIMED
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La responsabilità di istruire,
educare e formare le giovani
generazioni ha condotto la
scuola, negli ultimi anni, a sof-
fermarsi sull’importanza che
assume oggi l’educazione alla
salute, come processo finalizza-
to all’acquisizione del benessere
fisico, psichico e sociale indi-
spensabile per la crescita dei
futuri cittadini. Tale processo
rientra tra gli ambiti di inter-
venti educativi che debbono
integrare ed arricchire i percorsi
di formazione degli allievi, in
una dimensione interdisciplina-
re e trasversale ai campi di e-
s p e r i e n z a n e l l a s c u o l a
dell’infanzia e alle discipline
nella scuola primaria e seconda-
ria di primo grado realizzando il
connubio tra istruzione ed edu-
cazione. La consapevolezza che
proprio in età scolare si impo-
stino e consolidino le abitudini
alimentari del bambino, impone
alla scuola l’assunzione di un
ruolo determinante quale agen-
zia formativa anche in questo
settore. Inoltre, essa può assol-
vere il delicato ed emergente
compito di educare e guidare
non solo gli allievi ma anche le
famiglie e la collettività. Scopo
primario deve essere la realizza-
zione e la diffusione di un pro-
cesso di recupero di corrette
abitudini alimentari, per contri-
buire allo sviluppo di uno stile
alimentare salutare, legato alle
tradizioni culturali e culinarie
del territorio, attraverso la
riappropriazione del patrimo-
nio alimentare regionale e
nazionale. L’educazione ali-
mentare coinvolge tutte le
componenti della scuola a
diverso titolo, pertanto si arti-
cola nella progettazione di
interventi e azioni che contri-
b u i s c o n o n e l l ’ i n s i e m e
all’implementazione della
cultura dell’alimentazione. A
tal proposito, nel corso
dell’anno, sono stati attuati
dei corsi rivolti ai docenti e ai
genitori e tenuti da esperti
nutrizionisti dell’ASP di Cata-
nia con lo scopo di diffondere
una corretta informazione
sulla qualità e il valore nutri-
zionale degli alimenti al fine di
promuovere stili di vita sani ,
necessari per mantenere lo
stato di buona salute e rispet-
tare l’ambiente. Le competen-
ze acquisite dagli insegnanti
hanno consentito loro di attu-
are in classe dei percorsi labo-
ratori ali di educazione ali-
mentare, trasversali alle di-
scipline che, partendo
dall’analisi delle esperienze e
attraverso la graduale acquisi-
zione delle conoscenze, hanno
permesso agli alunni di acqui-
sire una maggiore consapevo-
lezza e capacità critica nei
confronti delle proprie abitu-
dini alimentari.
Sana Alimentazione = Benessere
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Elaborati degli insegnanti che hanno partecipato al
corso “Alimentazione e benessere”. Il gruppo ha
dato prova di grande creatività nel realizzare diver-
tenti cartelloni in cui si ironizzano i meccanismi
che sono alla base della pubblicità.
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Il Secondo Istituto Comprensivo “A. De
Gasperi” di concerto con l'ASP di Catania,
durante lo scorso mese di maggio, ha
organizzato quattro incontri di formazio-
ne su “Alimentazione e Cucina”.
Il corso, diretto a tutti i genitori degli
alunni frequentanti il predetto Istituto e
tenuto da nutrizionisti esperti e preparati,
è stato quasi del tutto incentrato sulla
sana e corretta alimentazione (anche se
non è mancata la preparazione di qualche
manicaretto – come torta allo yogurt e
scacciata – che, inondando i locali scola-
stici di profumi invitanti, ha fatto venire
l'acquolina in bocca ad alunni e docenti!).
Gli incontri hanno avuto come tema co-
mune l'alimentazione. Molti luoghi comu-
ni sono stati sfatati e molte informazioni
nuove sono state veicolate (con l'obiettivo
di aiutare a sviluppare un atteggiamento
critico rispetto alla varietà dei prodotti in
commercio e, soprattutto, alle pubblicità
ingannevoli).
Purtroppo, molto spesso si pensa che
saper cucinare voglia dire esclusivamente
avere fantasia culinaria... Niente di più
errato! In realtà, saper cucinare vuol dire,
soprattutto e prima di tutto, conoscere i
cibi che si acquistano, saper leggere le
etichette dei prodotti confezionati, saper
utilizzare le giuste tecniche di cucina.
Ebbene si, la sana e corretta alimentazio-
ne è un percorso che nasce sugli scaffali
dei supermercati e si completa tra i for-
nelli e le pentole!
I docenti che hanno organizzato il corso
hanno sottolineato non solo la circostan-
za che “cucina sana” non vuol dire, come
molti credono, cucina insipida o scialba
(al contrario, utilizzando piccoli accorgi-
menti culinari è possibile mangiare in ma-
niera ipocalorica e fantasiosa, oltre che
gustosa), ma, soprattutto, l'obiettivo pre-
fissato è stato quello di insegnare ai corsi-
sti a saper essere critici nella scelta degli
alimenti che si acquistano perché ciò costi-
tuisce la base di una corretta alimentazio-
ne per noi adulti e, soprattutto, per i nostri
figli, oggi più di ieri vittime inconsapevoli
dell'era del “consumismo culinario”.
Invero, ciò che è stato ripetuto più e più
volte è che la prima forma di prevenzione
da tutta una serie di malattie più o meno
gravi (diabete, obesità, malattie cardiova-
scolari e metaboliche) inizia proprio a ta-
vola ed è fatta di cibi sani e vari. La parola
d'ordine, infatti, è varietà e genuinità dei
cibi.
A conclusione, oggi, raccogliendo il pensie-
ro di tutte le partecipanti, possiamo rite-
nerci pienamente soddisfatte e contente di
aver scelto di partecipare al corso...
E' vero, ciò ha comportato un allontana-
mento dagli impegni quotidiani di famiglia
e lavoro, ma ne è valsa la pena perché si è
acquisita una grande ricchezza ed una pre-
ziosa esperienza che servirà non solo a noi
stesse, ma ai nostri figli ed alle nostre fa-
miglie!
E allora...: più si sa e meglio si sta!
Buon appetito a tutti!!!
Simona D’Agata
Alimentazione e cucina
VOLUME 1 NUMERO 3 www.icadegasperi.it
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Amore non mento
ti cerco in ogni momento
sei la mia vita
che scivola dalle mie fragili dita.
Non scappare
tu devi tornare
sei sempre nei miei pensieri
tu li rendi più veri.
Ti amerò a vita
finchè non sarà finita.
Manuela Zappalà 3C
La cosa più bella che c'è al mondo
sono gli amici che ti stanno intorno
Persone di cui ti puoi fidare
e che non lascerai mai andare,
coloro che ti stanno sempre accanto
e che ti fanno ridere tanto.
Non riesci a fare a meno di loro
perchè sono importanti come l'oro.
In amicizia non importa il colore o la
religione
ciò che importa è amarsi e volersi
bene.
L'amicizia è sempre una dolce re-
sponsabilità
mai un'opportunità!!
Giuliana Galvagno 3C
VOLUME 1 NUMERO 3 www.icadegasperi.it
L'amicizia Dove sei amore
I I I s t i t u t o C o m p r e n s i v o A . D e G a s p e r i – A c i S a n t ’ A n t o n i o
Buone vacanze
Murales aula di musica a cura
del Prof. Filippo Galatà
Redazione:
Gli studenti reporter: Palermo Giulia (Direttore);
Cormagi Salvatore (Caporedattore);
D’Agata Caterina, Arena Mattihas, Barbagallo Adriana,
Pulvirenti Hariel, Coco Giada, Tomarchio Simona, La
Spina Giulia, Faro Giuseppe, Patti Pietro, Condorelli
Josephine, Spina Desirèe, Lanzafame Riccardo, Pappa-
lardo Francesco, Scuto Giada, Foresta Giovanni,
D’Amico Sofia.
Prof.ssa Patrizia Furnari
Prof.ssa Nicolina Maria Finocchiaro
I docenti delle classi che hanno curato gli articoli
Dirigente Scolastico Prof.ssa Silvana Di Bella