1999 - anno 18 - n. 7 giugno - e-coop.it · act ,ecubcki aeien,-cibo per animali nei supermercati e...

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ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATI I delegati delle Assemblee Separate delle Sezioni Soci di Coop Lombardia Coop a.r.l. con sede in Milano sono convocati in prima convocazione per il giorno venerdì 18 giugno 1999 alle ore 10.00 presso la sede sociale in Milano - viale Farnagosta 75 - ed occorrendo in seconda convocazione presso il MILAN MARRIOT HOTEL VIA WASHINGTON, 66 MILANO il giorno 19 giugno 1999 alle ore 14.30 Ordine del Giorno 1) Nomina del Presidente e del Segretario dell' Assem. blca. 2) Lettura ed approvazione del Bilancio al 31 dicembre 1998. Informazione sul Bilancio Sociale. 3) Lettura ed approvazione della relazione del Consiglio di Amministrazione. 4) Lettura della relazione del Collegio Sindacale. 5) Approvazione del Bilancio di Coop Unione S.c.r.l. al 31 dicembre 1998. 6) Nomina del Collegio sindacale, del suo Presidente e determinazione degli emolumenti. 7) Ratifica integrazione del Consiglio di Amministrazio- ne in carica. 8) Incarico a società di revisione per la certificazione dei bilanci di esercizio 1999 - 2900 - 2001. -7‘ e , Anno18 - N.7 giugno 1999 Periodico di Coop Lombardia nsumo" uetudlne licazionl per luglio e agosto. Buone vacanze e arrivederci a settembre pale mshoriMstilIVIO Merenda fai da te L'orto e i suoi rodotti uurkina Faso: bilancio di un'esperienza e,- Prevenzione tumori nde elettromagneti- uali sono i rischi per kaiche compagne invisi- la nostra salute? bili della nostra vita. Anten- Quali precauzioni prende- ne, ripetitori televisivi, te- re per evitare un'eccessi- lefoni cellulari ne sono fonti va esposizione? di emissione. a pagina i l L esim m In viaggio con Bonolatours g m 2 1111.1111..ir

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Page 1: 1999 - anno 18 - n. 7 giugno - e-coop.it · Act ,ecubcki Aeien,-Cibo per animali Nei supermercati e ipermercati Coop prosegue l'iniziativa che ha per protagonista la ... possibile.abbinare

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI DELEGATII delegati delle Assemblee Separate delle Sezioni

Soci di Coop Lombardia Coop a.r.l. con sede in

Milano sono convocati in prima convocazione per

il giorno venerdì 18 giugno 1999 alle ore 10.00

presso la sede sociale in Milano - viale Farnagosta 75

- ed occorrendo in seconda convocazione presso il

MILAN MARRIOT HOTEL

VIA WASHINGTON, 66 MILANO

il giorno19 giugno 1999 alle ore 14.30

Ordine del Giorno1) Nomina del Presidente e del Segretario dell' Assem.blca.2) Lettura ed approvazione del Bilancio al 31 dicembre1998. Informazione sul Bilancio Sociale.3) Lettura ed approvazione della relazione del Consigliodi Amministrazione.4) Lettura della relazione del Collegio Sindacale.5) Approvazione del Bilancio di Coop Unione S.c.r.l. al 31dicembre 1998.6) Nomina del Collegio sindacale, del suo Presidente edeterminazione degli emolumenti.7) Ratifica integrazione del Consiglio di Amministrazio-ne in carica.8) Incarico a società di revisione per la certificazione deibilanci di esercizio 1999 - 2900 - 2001.

-7‘•• e , Anno18 - N.7 giugno 1999Periodico di Coop Lombardia

nsumo"uetudlne

• licazionlper luglio e agosto.

Buone vacanze earrivederci a settembre

palemshoriMstilIVIO

Merendafai

da te

L'orto e i suoirodotti

uurkina Faso:bilancio di

un'esperienzae,-

Prevenzione tumori

nde elettromagneti- uali sono i rischi perkaiche compagne invisi- la nostra salute?bili della nostra vita. Anten- Quali precauzioni prende-ne, ripetitori televisivi, te- re per evitare un'eccessi-lefoni cellulari ne sono fonti va esposizione?di emissione. a pagina i l

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Novità i -1~1111~1111

-Cibo per animaliAct ,ecubcki Aeien,Nei supermercati e ipermercati Coop prosegue l'iniziativa che ha per protagonista la

Pimpa. La simpatica cagnetta di Altan ti aspetta per parlare non solo di educazione ai con-

sumi alimentari ma anche di sicurezza, di gioco, di studio, di un uso intelligente della tele-

visione e di tante altre cose ancora...

CO5( ~ARII PENNARaLd

Non) 9EVoNomAnIGARE.

TINTARELLA SICURAI c00 Proteggersi dai raggi solari è necessario. Per evitare problemi Coop pro-

pone una gamma completa di prodotti a marchio...e buone vacanze!

I primi giorni di sole sonoun invito ad esporsi pertogliere alla pelle quel tri-ste colore invernale tenu-to fin troppo a lungo. Gliappelli all attenzione e irichiami alla prudenzagiungono oramai da uncoro unanime che com-prende medici, speciali-sti, ambientalisti, e altriancora. Non per questobisogna evitare l'esposi-zione, ma piuttosto prov-vedere perché il piacere

non si risolva in un fasti-dio se non addirittura inun guaio. La luce solarecomprende i raggi ultra-violetti (uv), radiazioni dilunghezza d'onda inferio-re ai 400 nm, non perce-pite dal nostro occhio. Gliuv si possono distingue-re in tre categorie: UVAtra i 400 e i 315 nm, re-sponsabili solo in minimaparte dell'abbronzatura.Un eccesso di esposizionenon provoca solo scotta-

ture superficiali, ma dan-ni allo strato del derma,che è più profondo, danniche causano un ispessi-mento e invecchiamentodella pelle, causa di ru-ghe ben più durature del-l'abbronzatura.I raggi UVB sono i re-sponsabili delle eventua-li scottature che interes-sano lo strato epidermi-co, dopo un'esposizionetroppo prolungata. I rag-gi UVC sono quelli dimaggiore energia, servo-no per sterilizzare, posso-no infatti distruggere inbreve tempo le cellule e imicrorganismi. Quelliemessi dal sole sono as-sorbiti dallo strato di ozo-no dell'atmosfera a oltre30 km dal suolo.Coop propone a propriomarchio una gammacompleta di prodotti cheassicurano una buonaprotezione all'esposizionesolare e due prodottidoposole rinfrescanti eanticongestionanti cheriportano alla pelle l'idra-tazione persa. Tutti i pro-

dotti sono testati clinica-mente, non su animali,ma prima in laboratoriosu tessuti molto simili aquello umano, poi su 50volontari rappresentatividei diversi tipi di sensibi-lità ai raggi solari.Per una protezione mediae alta sono consigliatiquattro latti solari, confattori di protezione 4, 6,15 e anche 25, tutti pro-teggono sia dai raggitrvA. che UVB. Sono ric-chi di sostanze emollientie idratanti particolar-mente efficaci, mantengo-no la pelle morbida ed ela-stica anche dopo una pro-lungata esposizione, sonoresistenti all'acqua purpresentandosi fluidi e co-modi all'uso. L'olio sola-re protezione 2 1 adatto.a pelli poco sensibili, an-che se dotato di filtriUVA e UVB e vitaminaE, gli oli vegetali che locompongono danno allapelle una piacevole sensa-zione di morbidezza la-sciandola liscia ed elasti-ca. L'acqua solare, sia con

protezione 2 che 4, èadatta a pelli già abbron-zate, protegge grazie alfiltro UVB e, soprattutto,dona una piacevole sen-sazione di freschezza.Dopo il sole la pelle habisogno di una buonaidratazione che consen-ta di mantenere a lungol'abbronzatura, due sonoi prodotti Coop adatti, illatte e il gel doposole, tut-ti analcolici, con una de-licata profumazione. 11gel contiene anche mento-lo che procura una imme-

dieta sensazione di fre-schezza. Il fattore di pro-tezione riportato sulleconfezioni indica quan-to si può prolungare l'e-sposizione senza giunge-re a dolorose scottature,ma procurando solo una -benefica stimolazionecutanea. Un fattore 4 in-dica, per esempio, che cisi può esporre per un tem-po quattro volte superio-re a quanto sarebbe pos-sibile senza il prodotto,ognuno secondo la pro-pria sensibilità.

Novità per il cibo dedica-to agli animali domesti-ci, in particolare ai gatti;tocchetti con sugo: unospezzatino vero alle ver-dure. In aggiunta ai clas-sici bocconcini e ai patè,un nuovo prodotto, dun-que, ancora più appetito-so. Salmone, anatra, tro-ta, sono i nuovi ingredien-ti. Anche le confezionisono rinnovate, soprat-tutto nell'immagine enelle etichette che risul-tano più chiare, con leindicaziòni meglio speci-ficate delle quantità con-sigliate secondo il peso.Tutti i prodotti godonodelle garanzie di sicurez-za Coop. Pertanto prova-teli e scegliete poi quelliche il vostro piccolo ami-

La Comunità europea hafinalmente emesso il re-golamento che istituiscel'etichetta ecologica peralcuni beni di largo con-sumo. Uno dei primi pro-dotti regolamentati è lacarta igienica. 'Il marchio europeo con-traddistingue un nuovoprodotto a marchio Coop,prima azienda in Italia adottenere l'etichetta ecolo-gica, l'ecolabel, per pro-dotti a marchio commer-ciale: quattro maxi rotolida 496 strappi, contro i200 circa dei rotoli nor-mali, completamente incarta riciclata, non sbian-cata con cloro, confeziona-ti in un involucro in ami-do di mais biodegradabi-le.Il marchio azzurro e ver-de della Ce garantisce

co preferisce. È utile -anche se non indispensa-bile - variare la dieta deigatti, ma è più importan-te non esagerare con lequantità, soprattutto se ilmicio è obbligato a resta-re chiuso in casa per mol-te ore. Piuttosto ricorda-tevi di lasciargli a dispo-sizione, sempre, una cio-tola di acqua fresca per-ché i felini non amanoquella stagnante.

che tutto il processo di la-vorazione di questo pro-dotto è verificato secondoparametri ben specifica-ti di tutela dell'ambiente.La concessione di eco-label, infatti, si fonda sul-la valutazione delle pre-stazioni del prodotto ri-spetto al suo "peso" sul-l'ambiente, in base a pa-rametri ben precisi veri-ficati nell'intero processodi produzione, da un entepubblico, quindi indipen-dente.Quattro sono i criteri de-finiti dalla Comunità eu-ropea e che valgono pertutti i paesi: quantità deirifiuti, inquinamento edegrado del suolò, conta-minazione delle acque,rumori, consumo di e-nergia, consumo di risor-se naturali.

Carta igienicaecologica

Cégisunto 2

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V ()NE RISERVATA Al SOCIBORAZIONE CON

__ ---- -nofiad—avalida ‘

x ° •, tino & 1999.)l' settembre30 s --- —Check up medico i_

5 massaggi biorilassanli con oh termali1 trattamento estetico anticellulite a basedi alghe marine5 bagni termali relaxingServizio spiaggia (ombrellone e lettino)Omaggio di prodotti naturali Aboca

Check up medicoCiclo 4 idromassaggl con tilobagni alle algheCiclo 4 massaggyibtal Body'Programma personalizzato di fitnessServizio spiaggia (ombrellone e lettino)

Check up medico10 trattamenti estetico-termaliProgramma personalizzato di fitness ededucazione alimentareServizio spiaggia (ombrellone e lettino)

•ib-possibile.abbinare ai servizi termali anche il soggiorno alber-

ghiero, come da catalogo Romagna Mare di FIRMA TO.. sulle cuiQuote Iscrizione sarà riconosciuto un ulteriore sconto dei 50%.Le prenotazioni possono essere effettuate presso ie agenzieBonolatours di Milano-Centro Com e vele Famagosta75; Brescia - via Fa Ugoni.

Settimane benessere TalaTerme Marine di FU

SottosopraDieci anni dopo Pretty Woman, ri-torna Julia Roberts, ma è un'altradonna che interpreta un'altra storia,tutta al contrario della prima.Povera Cenerentola, pescata sul mar-ciapiede dal superbello ed extrariccoRichard Gere, Julia-Pretty Womanscalava in un colpo solo l'intermina-bile scala della ricchezza e della ri-spettabilità. E vissero cento anni fe-lici e contenti.Nel nuovo film Notting Hill, dal nomedi un quartiere di Londra una voltapovero e derelitto, Julia ricca e famo-sa resta folgorata dai begli occhi diHugh Grant, spalanca il suo smisu-rato sorriso, gli dedica il suo amore elo associa a gloria e lusso.Segno dei tempi, cambiano anche lecommedie brillanti. Nelle fiabe cine-matografiche di adesso la donna nonviene più scelta, ma sceglie. E' lei cheha fatto carriera.E' lei che raccatta e coccola il ma-schio piacente, indifeso e anche unpo' sprovveduto.Da massaia a amazzone, il camminonon è stato breve e neanche indolore.Sono passate 90 ricorrenze dell'8 mar-

zo, da quando la festa della donna èstata istituita nel Congresso diCopenhagen nel 1910.Le donne continuano a guadagnaremediamente meno degli uomini, com-presa Julia Roberts che per ogni filmnon arriva a 20 milioni di dollari, inlire circa 36 miliardi. Ma i suoi colle-ghi maschi, allo stesso livello per no-torietà e bravura, pretendono ancoradi più.Nuove figure femminili nello spetta-colo, nella vita e nel lavoro, continua-no a crescere. E il "capofamiglia" comesta?Male, grazie. Scomparso come cate-goria anagrafica, spodestato dalla pre-sidenza della casa, sbalestrato dal ri-volgimento dei ruoli, insicuro nel la-voro che cambia, messo in discussio-ne perfino nelle sue prestazioni virili,non gli resta che andare al cinema esognare.Chissà, anche a lui come a HughGrant potrebbe capitare di incontra-re Julia Roberts, una "principessarosa" che lo adotti, lo mantenga e ad-dirittura lo ami.Auguri e figlie femmine!

OCCUDOMANIdi Giorgio Vozza

VALPOLICELLAIL VINO,LE ACQUE,LA PIETRA

Bagni alle termecon acqua di mareIl benessere della persona. Leregole della natura per il corpo

GastronomiaSalute

di Marco Ricci *

Sembra strano, ma sia-mo dovuti arrivare alventesimo secolo per sco-prire l'acqua calda.Spieghiamoci meglio.E' solo con l'inizio delNovecento che la classemedica intuisce che levirtù prima attribuite aibagni di mare in acquafredda sono di gran lun-ga superate dai molti be-nefici per la salute che de-rivano dalla vita estiva dispiaggia: scandita da sa-lutari immersioni nellatiepida acqua di mare edagli effetti benefici diuna vita all'aria apertacon il corpo esposto ai rag-

' del sole-Si inventa l'acqua calda.E si apre un percorsoche, con il passare deglianni, porterà dapprimaalla valorizzazione del-l'abbronzatura (e adun'idea del benessere chesi accompagna al posses-so di una carnagione do-rata e di una pelle lisciae soda) e poi, via via, allascoperta vera e propria delcorpo che va fortificatocon il nuoto e lo sport eche, ora, può offrirsiimpunemente allo sguar-do. L'idea di benessere edi cura esce così da unadimensione ascetica e pu-nitiva e diviene un tut-t'uno conil divertimento,il gioco e la vita di mia;zione.Eppure le virtù dell'ac-qua di mare erano notefin dall'antichità: "Lavail mar tutti i mali uma-ni" si spinge ad afferma-re Euripide in un versodella Ifigenia in Tauride.Siamo nel 480 s.e. e que-

sto la dice lunga su quan-to sia remoto nel tempol'impiego a fini tera-peutici dell'acqua dimare. La ricerca contem-poranea è, del resto, con-corde nel rilevarne igrandi pregi. Basti ricor-dare che tutti i 92 ele-menti semplici esistentiin natura sono contenutinell'acqua di mare e,come da essi, venga unaiuto fondamentale nelrecupero di una perfettaforma fisica e nellaricostituzione delle difesedel nostro organismo.Ed è l'acqua di mare,trattata per essere impie-gata nelle migliori condi-zioni biologiche, la risor-sa termale che caratte-rizza il TalassoterapicoTerme Marine di Rimini.Un centro la cui felicecollocazione (sulla spiag-gia, al confine tra Riminie Riccione) consente diutilizzare a fondo tutti igrandi benefici del climamarino ed, in primo luo-go, quella garantita dal-l'azione degli elementinaturali fondamentali: ilsole, il mare e la sabbia.

Un centro dalle radiciantiche dal momento cheil suo progenitore, lo Sta-bilimento Idroterapico diRimini, nasce nel 1876 ediviene, da subito, unastruttura d'avanguardiaed il primo centro italia-no specializzato nei trat-tamenti terapeutici abase di acqua di mare.Ed oggi alla migliore tra-dizione delle cure terma-li il Talassoterapico Ter-me Marine di Rimini af-fianca moderni servizi ingrado di dare risposte ef-ficaci alle diverse esigen-ze di benessere della per-sona-Il centro di terapie natu-rali e quello di fisiotera-pia, il centro estetico equello di balneoterapia, lepalestre per il fitness eduna spiaggia attrezzataed animata dove è possi-bile non solo riposarsi sot-to l'ombrellone ma fareginnastica in acqua o nelgrande tendone coperto.Un posto dove ognuno puòtrovare il percorso sumisura per migliorare ilproprio benessere.Un posto dove tutte leprestazioni, sia che sianoaffidate all'azione dell'ac-qua di mare o a quella deifanghi o delle erbe, han-no una caratteristica co-mune: sono al 100% na-turali. Insomma, un luo-go dove è possibile staremeglio senza sottoporsi ametodiche cruente. Unpiccolo esempio?Molte persone oggi cono-scono i disagi che deriva-no da una non ottimalecircolazione del sangueall'interno dei vasi: fon-te di piccoli o grandi pro-blemi che vanno dallatendenza al "gonfiore"delle estremità fino adermatiti, ulcere varico-se ecc. Un rimedio effica-cissimo è rappresentatodalla balneoterapia conidromassaggio ozonizzatoche consente di unirel'azione assorbente del-l'acqua di mare a quellarivitalizzante degli oligo-elementi.L'idromassaggio, poi, fa-cilita una buona circola-zione da sangue.Risultati eccellenti posso-no essere raggiunti se ibagni vengono accompa-gnati a massaggi linfo-drenanti.Il tutto, seguendo le re-gole della natura e le esi-genze del proprio corpo.

* Medico esperto inmedicina termale

Terra di pievi e di pietre, dicave e di ville, di paesi e difeste, la Valpolicella espri-me un fascino particolareanche e soprattutto per ilprestigio dei suoi vini e perla tenacia dei suoi viticol-tori, che hanno saputo co-gliere la scelta della quali-tà e in un decennio hannorisollevato le sorti di unaenologia già nobile ma poiingloriosamente decaduta.I fasti delle villeggiaturevenete rivivono cosi nellegrandi annate di Amarenee di Recioto, e pure il piùpopolare vino di base - ilValpolicella appunto - faregistrare costantementerisultati di eccellenza.Ii viaggio tra le cantine e leosterie di questo territoriomolto articolato e vario - siVa dall'alta montagna diboschi e di prati dove icasari producono il MonteVeronese ai lembi dellapianura padana passandoper un fitto reticolo di vallie di ruscelli - è però ancheun percorso d'acqua.Acque superficiali chereticolano il territorio conuna geometria di progni(cosi si chiamano i torrentinel dialetto locale) insi-nuati tra i tufi basaltici,rivali sotterranei spessoriaffioranti in polle e riga-gnoli, mulini a vento, cana-li e chiuse frutto di secolidi lavoro contadino.La provinciale dellaValpolicella è un esempioclassico di "strada delvino" e basta concedersibrevi deviazioni per rag-giungere le corti o le villesedi delle cantine più famo-se. Da Parona a Novare diArbizzano, da Negrar aJago, da Pedemonte a Val-gatara, da San Pietro aFumane a Sant'Ambrogionon c'è che l'imbarazzo del-la scelta tra le oltre 50aziende associate al Con-sorzio. 2 la Valpolicellaclassica - il territorio delladue prevede però vari scon-finamenti nella limitrofa

Valpantena - quella piùnota e forse più scontata.Noi vi consigliamo di cer-care anche le realtà piùnascoste, di risalire versola montagna pur senza per-dere di vista il filo condut-tore del viaggio, che è ne-cessariamente quello eno-logico. Si potrebbe allorapartire dalla romanicapieve di San Fl orlano e dal-le vicine torri colom bare, ri-salire il progno di Meranoe immergersi negli scenaripiù ameni di Valpolicella,dove le viti si alternano aiciliegi e agli ulivi tra le vil-le e le case coloniche padre-nali sempre provviste dilussuose fontane.Dal borgo di Prognol, inse-rito in un ambiente quasimontano, con i pendii ter-razzati sostenuti dallemaragne, in pochi minuti siarriva a Canzago, poi aMerano, importante mer-cato locale delle ciliegie,quindi, proseguendo tra vi-gneti e frutteti, con un ulti-mo tratto di percorso innetta discesa ecco Fumane,uno dei centri più antichi erappresentativi della zona,ricco di palazzi, ville, casee chiese di particolare pre-gio architettonico.L'acqua ci porta a risalirela valle di Fumane, via viapiù boscosa, fino a Melinae alle sue cascate, nel cuo-re del Parco dei Lessini; èla Valpolicella montana,quella più remota e disa-bitata, dove il tempo sem-bra essersi fermato e gliultimi mulini ad acqua,oggi rivalutati grazie aun'accorta politica di pro-mozione turistica e am-bientale, restano muti te-stimoni di un'epoca ormaiirrimediabilmente tramon-tata.

AMARONE E RECIOTOIn principio in Valpolicellail vino, quello di qualità,era dolce. Ad esso si affian-cavano, in ordine decrescen-te, il "meno dolce", il "vino

con vena" e il "vino amaro",poco apprezzato, conside-rato un Recioto rifermen-tato (scopa) da distribuireai poveri.Da quei tempi a oggi l'A-marene ha fatto una lungastrada, si è affinato, ha in-contrato i gusti degli inten-ditori, è diventato uno deigrandi vini del mondo. Sitratta di un vino dal lungoinvecchiamento, che rag-giunge i suoi massimi livel-li tra i 15 e i 20 anni; perottenerlo si lasciano ap-passire le uve sui graticcima, a differenza del Re-doto che mantiene un ele-vato residuo zuccherino.nell'Amarene la fermenta-zione alcolica viene condot-ta a compimento.Il risultato e un prodottodall'intensa colore rubinoche con l'invecchiamentotende al granata, con il pro-fumo marcato, etereo, spe-ziato e sapore secco, auste-ro, morbido, vigoroso evellutato. Inconfondibile,insommà, e adattissimo apiatti di selvaggina, arro-sti, formaggi stagionati.

Recioto - l'antico vinoRetico - nel frattempo nonè stato alla finestra: è unvino importante, che si ac-compagna a pasticceriasecca, formaggi teneri, ma-cedonie di frutta, ma cherientra pure in piatti piùfantasiosi, come il risottoal radicchio e Recioto. Sem-pre dall'uva corvina si ot-tiene anche il Valpolicella,nelle versioni Rosso, Clas-sico, Superiore.Per una vi-sita alle cantine o per unacquisto, visto l'elevatonumero di aziende che sisono ormai imposte a livel-lo nazionale e non solo, viconsigliamo di seguire leindicazioni contenute nel-la guida Vini d'Italia editada Slow Food Arcigola eGambero Rosso e quelledella Guida al vino quoti-diano di Slow Food.

Luigi Gallaretoe. •

Sion• Food Arciple

Oisuino 3

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W LA MERENDAClasse IV A scuola de Amicis Pavia. Incollaborazione con Coop Pavia e con il

gruppo teatrale I Musicanti di Brema

MenuTartine arlecchino(mozzarella, pomo-doro, origano, olio esale),Panini ai molti sapori(insalata, pomodoro,prosciutto crudo, olioe origano)Pane e olio (pomodo-ri, olio, sale e basilico)Macedonia di Steven(fragole, banane, li-mone).Shaker speciale (ac-

qua, zucchero, aran-cia, limone)Ricette incredibili

Superpanino (pane,nutella, mortadella)Panino alla Ranfo-naldo (pane, prosciut-to, canditi, marmella-ta di albicocche)Tartina molti gusti(pancarrè, insalata,prosciutto cotto, oliveverdi, burro, maione-se, crescenza, sala-me)

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"limentanone!P"N MERENDA FAI

Sperimentazione con i bambini che in una scuola di Pavia hanno preparato sfizi

mare i pasti inun'atmosferaarmoniosa epartecipe.I genitori sonoincerti. Lapubblicità in-siste sui pregidietetici dellemerendine, nedecanta lacomposizioneparticolar-mente cali-brata di prin-cipi nutritivielencandolimeticolosa-mente sulleconfezioni.Tanto da ren-dere insicurochi ha il com-pito di decide-

re quotidianamente cosadevono mangiare i bam-bini, facendolo sentire in-capace di raggiungere,con le semplici ricette ca-salinghe, la calcolata pre-cisione nutritiva dei pro-dotti preconfezionati.In effetti le merendinevengono prodotte con at-tenzione agli aspettidietetici; si cerca di ridur-re al massimo grassi,zuccheri e calorie.Molte merende industria-li sono obiettivamentemeno energetiche dellaclassica torta della non-na. Dal punto di vistastrettamente dieteticonon è quindi il caso dicriminalizzarle. A patto,ovviamente, che venganoconsumate in mono-por-zioni, e non mangiucchia-

te nell'intero arco delgiorno. Ma questo è undiscorso che vale ancheper ingredienti più case-recci, come panini, for-maggi e affettati.L'abbondanza che impe-ra nei frigoriferi domesti-ci rende spesso difficile aibambini riuscire a rego-larsi sulle giuste quanti-tà dei cibi da distribuirenella giornata.

IL GUSTOE ESPERIENZAIl vero punto debole deiprodotti industriali stanel fatto che il loro con-sumo abituale (o, peggio,esclusivo) impedisce aibambini di fare esperien-ze sensoriali variate.Spesso, anche se di mar-che differenti, assaggiate"alla cieca", senza averela possibilità di identifi-carle attraverso le eti-chette, le merendine sirivelano pressochéirriconoscibili le une dal-le altre, perché le diverseditte tendono a farsi con-correnza creando prodot-ti quasi identici (per ren-dersene conto basta dareun'occhiata al reparto delsupermercato dedicato aidolci). Hanno quindi sa-pori e aromi uniformi,che limitano l'universogustativo. E visto che ilgusto si sviluppa attra-verso l'esposizione a espe-rienze alimentari diffe-renti, c'è il pericolo che ibambini crescano senzaimparare a apprezzare lamolteplicità degli ingre-dienti di cucina, con con-seguenze negative ancheper la salute, poiché lavarietà è indispensabileper salvaguardare l'equi-librio della dieta.Non solo.A forza di utilizzare pro-dotti preconfezionati, lecui componenti sono ac-curatamente miscelate eirriconoscibili, i bambiniperdono la capacità di ri-conoscere i cibi più comu-ni, e soprattutto non ac-quisiscono le sempliciabilità manuali necessa-rie per combinarli fraloro. Il rischio è che di-ventino adulti incapaci digustare la buona tavola,di fare la spesa e di cuci-nare; "analfabeti del gu-sto", in balia della pubbli-cità e delle multinaziona-li che si contendono ilmonopolio del mercatoalimentare.

CUCINA"APERTA"Meglio quindi darsi dafare perché i bambini nonsiano passivi consumato-ri di cibi preconfezionati.Il primo passo per stimo-larli a trovare un rappor-to positivo e attivo con ilcibo è aprire le porte del-la cucina. Ovviamentemettendo in dispensa, ol-tre alle merendine, ancheingredienti che si presta-no a essere utilizzati daloro. Per esempio lattici-

ni freschi, pane, frutta, eortaggi, ideali per prepa-rare spuntini piacevoli estuzzicanti, almeno dalpunto di vista gustativo.Quanto all'equilibrio nu-tritivo, per raggiungerlooccorre saper scegliere in-gredienti di qualità e pos-sedere I' esperienza pra-tica per combinarli insie-me. Più che qualche in-dicazione teorica sulmangiar sano serve dun-que cucinare insieme aibambini, coinvolgerli nel

momento della spesa, arti-tarli a scoprire i percorsiproduttivi di quello checompare a tavola e forni-re loro esempi pratici,concreti, ovvero ricetteappetitose e equilibrate.Solo così si favorisce quel-la capacità di autore-golazione spontanea neiconfronti del cibo che sisviluppa ancora più facil-mente se in famiglia ipasti ,e tutte leoperazioni che servonoper prepararli, sono ac-compagnati dai ritualinecessari per rendere 1'atmosfera piacevole e se-rena.

CUCINAREA SCUOLAE a scuola? Il rapportopratico con il cibo, attra-verso esperienze concre-te è più stimolante e effi-cace per influenzare po-sitivamente il comporta-mento alimentare deibambini di una lezioneastratta sui principi nu-tritivi.Se in mensa non si è a,n-cora riusciti a crearel'ambiente ottimale perfare dei pasti un momen-to di apprendimento del"mangiar bene", ci sonoalcune situazioni menostrutturate, che si ripe-tono quotidianamente,come la merenda, adatteper fare sperimentazioniculinarie e dare stimoli inquesta direzione.Le normative igienicheregionali suggeriscono dinon portare a scuola cibifreschi da consumare inclasse per prevenirel'eventuale rischio ditossinfezioni e infezionialimentari.Ma questo ostacolo si puòsuperare procurandosimaterie prime di ottimaqualità e di provenienzasicura.L'aiuto può arrivare dal-la ditta responsabile delservizio-mensa, oppureda una grande catena didistribuzione, come laCoop, che possono forni-re direttamente le mate-rie prime che servono,senza rendere necessarioche i bambini le prelevi-no dalle dispense di casaloro.Un esempio? Il progettosperimentale messo apunto dal Gruppo Teatra-le Musicanti di Bre-ma", con il patrocinio diCoop Lombardia, è statosviluppato nella classequarta A della scuola ele-mentare De Amicis diPavia.L'iniziativa, durata intutto un paio d'ore com-preso il riassetto finale,ha dimostrato che cuci-nare in classe è un im-presa relativamente faci-le da realizzare.I bambini hanno com-mentato con entusiasmol'esperienza e si augura-no di ripeterla.Gli utensili forniti da Co-op resteranno a disposi-zione della classe per al-lestire un "atelier" di cu-cina dove provare perio-dicamente altre ricette.

di Cada Barzanò

Piacevole, un po' trasgressiva, là merenda èun'occasione alimentare dove trovano spazio cibiveloci, stuzzicanti, da consumare senza darepeso alle regole del galateo.Per i bambini può essere un'oasi distensiva,ludica. Ma dispense super rifornite di prodottipreconfezionati e solitudine trasformano spessogli spuntini in valvole di sfogo per lenire l'ansia ola noia dei pomeriggi trascorsi davanti alla TV, conla conseguenza che i bambini finiscono con ilmangiare troppo e male. Ecco un percorso di-dattico sperimentale dedicato agli allievi dellescuole elementari per valorizzare la merenda etrasformarla in un momento di creatività.

Soffici fette di tortafarcite di latte, barretteal cioccolato e cereali,morbide creme spalma-bili: l'universo dei prodot-ti preconfezionati dedica-ti ai più piccoli si arric-chisce ogni giorno di nuo-ve proposte. Pregiudizi emoralismi a parte, aibambini piacciono le con-fezioni accattivanti, lepiccole sorprese, i premiper i consumatori più fe-deli; danno la rassicuran-te sensazione di un cibofatto su misura per loro.Proprio quello di cui sen-tono il bisogno in un uni-verso alimentare semprepiù spersonalizzato e ano-nimo, scandito dal ritmodelle mense scolastiche edella fretta, che in fami-glia impedisce di consu-

suino 4

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UNA NUOVAFAVOLA DI GIORGIO E

DAVIDE CELLI SULLASESTA "LEGGE" DEL

CONSUMO SOSTENIBILE.

DECALOGO /6) ' ri città privilegiare 'mezzo pub • irto e la bicicletta'

MEGLIO LA BICICLETTA

"Quale è la merenda dei vo-stri sogni?" Con questa do-manda si è aperta l'anima-zione "W la merenda" cheha l'obbiettivo di incorag-giare i bambini a intra-prendere sperimentazioniculinarie per prepararemerende alternative ai so-liti prodotti preconfezio-nati,I cuochi in erba hanno ri-sposto con alcune proposteculinarie che viste con l'oc-chio del dietista o del gour-met risultano a dir pocoallarmanti: panini con so-vrabbondanti farciture abase di burro, maionese, sa-lame, wurstel e sottilette,oppure abbinamenti stra-vaganti tipo pane, nutellae mortadella o, ancora,pane, prosciutto e fruttacandita. C'è solo da augu-rarsi che queste specialitàsupercondite siano rimastenell'immaginario gastro-nomico dei bambini. Nonsono mancate, comunque,ricette appetitose e prati-cabili che sono state lospunto per il laboratorio dicucina ,Le materie prime,ritirate nel supermercatoCoop di Pavia poco primadi iniziare l'animazione,

hanno dato la possibilità dilavorare con la sicurezzaigienica necessaria.L'esperimento è stato gui-dato passo per passo dadue attori- animatori chehanno fornito spunti di ri-flessione sul cibo e stimolidi apprendimento ricorren-do a escamotages giocosi ea esempi pratici.L'attenzione dei parteci-panti è stata focalizzatasoprattutto sulla stagiona-lità dei prodotti utilizzati,sulla loro provenienza, sul-le possibilità di combinar-li fra loro e infine sui risul-tati gustativi delle ricette.Aspetti tutt'altro che scon-tati per i più piccoli. Perprima cosa i bambini, divi-si in gruppi, si sono distri-buiti i compiti per prepa-rare le 5 ricette dolci e sa-late previste dal menu, at-tribuendone una ad ognigruppo. Si è poi passati auna spesa simulata con un"negoziante-attore" che haaiutato i cuochi neofiti ascegliere gli ingredienti egli strumenti necessari,

bambini si sono quindiimpegnati con passionenella preparazione dellericette, creando guarnizio-ni e combinazioni croma-tiche molto accattivanti.L'assaggio finale si è tra-sformato in una vera e pro-pria prova di degustazioneche ha messo in gioco tuttii sensi.Ogni gruppo ha assaggiatoanche le ricette preparatedagli altri dando prova diuna grande curiosità. Tar-tine alle verdure, macedo-nia e bevanda all'aranciasono stati spazzolati finoall'ultima briciola a ripro-va che i bambini sono piùche disponibili a consuma-re cibi diversi dal solitodolcetto.

Il dottor Paolo era unuomo di una quarantinadi anni, che si era fattoda solo nella vita, rag-giungendo il vertice, cheera quello di contabilecapo in una grande indu-stria. I suoi genitori era-no stati delle persone mol-to povere, il padre unmuratore alcolizzato, chefiniva sempre per perde-re il suo posto di lavoro,la madre che faceva tuttii lavori possibili per sbar-care il lunario, e che so-prattutto si rovinava lavista per cucire delle bor-se di plastica che veniva-no destinate alle banca-relle dei mercati di pae-se.Più di una sera Paolo, dabambino, aveva saltato lacena, ma non per esigen-ze di dieta. magari fossestato così, ma perché ilbabbo era temporanea-mente disoccupato e lamadre non era stata pa-gata, a causa di qualcheritardo della ditta com-mittente. Buon Dio, se simangia troppo si dormemale, ma se lo stomacoresta vuoto, beh, credete-mi sulla parola, si dormeancora peggio.O si sta svegli, con gli oc-chi sbarrati nel buio afantasticare tagliatelle alragù e capponi arrosto. Dicarattere forte e di intel-ligenza non comune, ilgiovane Paolo aveva benpresto capito che soltan-to studiando sarebbeuscito dal vicolo cieco del;

l'indigenza, e ci dava den-tro coi libri. La madre,dal canto suo, si era am-mazzata di fatica perchéil figlio potesse prosegui-re negli studi fino a lau-rearsi in economia.Diventato, alfine, un di-rigente, sparito dal suoorizzonte lo spettro del-l'indigenza, il dottor Pa-olo aveva deciso di rende-re visibile, attraversol'esibizione di beni mate-riali, la sua scalata alpotere.Si era comprato, così,un'automobile di grossacilindrata, dal prezzo dav-vero vertiginoso, e ognigiorno, benché l'indu-stria non distasse più diun chilometro da casasua, si sentiva in doveredi andarci sulle quattroruote, sfidando il trafficoe la rarità dei parcheggi.Ahimé, per superare idue semafori che trovavasulla sua strada ci vole-va una buona mezz'ora elui si logorava i nervi e itimpani nel concerto deiclackson che suonavanola sveglia del mattino achi stesse ancora indu-giando sotto le coperte.Una mattina aveva unappuntamento importan-te con un boss di un'in-dustria giapponese, ma,ahimé il furgoncino di unfiorista si era rovesciatoal centro dell'incrocio,provocando un ingorgomostruoso e irreparabile.Fu così che il dottor Pao-lo notò sulla pista cicla-

bile che fiancheggiava,esile striscia edenica, ilmarciapiede, e delle per-sone in bicicletta che pe-dalavano imperterrite, eche dove la loro pista erastata invasa dalle auto-mobili, salivano sul mar-ciapiede, divenuti pedoni,e spingevano il loro vei-colo a due ruote al di làdell'ostacolo, per inforcar-lo di nuovo e procedere dinuovo celermente.Giunto in ritardo all'ap-puntamento, dopo esserestato oggetto di un sub-dolo quanto bruciante ri-coverd, il boss era arriva-to puntuale, il dottor Pa-olo si trovò a rimuginaretra sé.Siccome era un contabilesi propose di fare una bot-ta di conti. Per convali-dare le previsioni mate-matiche con l'esperienzadi campo, andò, un gior-

no a piedi, un'altra voltain bicicletta, un'altra vol-ta ancora col mezzo pub-blico, un autobus di unbel giallo splendente, rag-giungendo sempre pun-tuale, e qualche volta per-fino in anticipo, la scri-vania del suo ufficio.Constatò allora, che lasua bella automobile con-validava, sì, il suo presti-gio sociale, ma gli facevaperdere un sacco di tem-po. Si ripromise così direndere visibile il suo suc-cesso economico con deicappotti di cachemir, fir-mati dai migliori stilisti,e di considerare l'automo-bile un mezzo per andarein vacanza e non al lavo-ro. Certo, per conseguirequalche risparmio ditempo ci vogliono le pisteper le biciclette e le cor-sie preferenziali per gliautobus, ma se ci sono....

DA TEspuntini. Conditi con fantasia

W LA MERENDAUn'animazione per la scuola elementare

W LA MERENDACucinare a scuola...il parere degli allievi della

IV A della scuola De Amicis

Serena: "Questa esperienza di cucina è stata bellissimaperché non avevo mai cucinato prima. Spero di ripeterlapresto"Francesco: "Mi sono divertito molto quando nella scel-ta delle ricette ho trovato un tranello che si chiamava "ilbeverone della zia", cioè una ricetta da strega"Galla Vittoria: "E'stato bello perché abbiamo lavoratoin gruppo ma la cosa più divertente è stata quando ab-biamo assaggiato le merende degli altri, soprattutto unafetta con pane, olio, pomodoro e basilico"Roberto: "Io penso che con Michele e Francesca il lavorosia stato molto bello perché ci hanno fatto fare un'espe-rienza così bella che sarà difficile dimenticarla. Non ab-biamo mai fatto cose del genere"...Alessandro: "Secondo me è stata un'esperienza moltopositiva perché ci hanno fatto sperimentare la cucina e cihanno fatto capire che per cucinare non ci vogliono perforza cose complicate..."Davide: "A me è piaciuto molto cucinare perché mi sem-brava di essere un cuoco vero e proprio e perché si potevamangiare bene almeno per una volta in quattro anni. AncheMichele e Francesca sono stati molto simpatici perché'cercavano sempre di farci divertire..."Diana:" I due momenti che mi sono piaciuti di più sonostati la guarnizione dei cibi e la loro degustazione"...Andrea: "A me è piaciuta molto l'esperienza perché ave-vo la possibilità di fare molte cose, anche se avrei preferi-to lavorare nel gruppo di Alessandro perché la sua me-renda mi è piaciuta di più"...Sara: "Siamo stati fortunati a cucinare la macedonia per-ché ci piaceva tagliare le fragole e le banane, mettere lozucchero e le foglie di menta e spremere le arance e iI i moni...L'abbiamo fatto bene e infatti quasi tutti i nostriamici l'hanno gradita molto...A me piacerebbe farlo unavolta tutti i giovedì..."Luca: Le merende degli altri erano tutte molto buonema per me la merenda più buona è stata la nostra conpane, pomodoro, olio e basilico. Non ho mai mangiato cosìbene in questi quattro anni..."

IL DECALOGO DELCONSUMO SOSTENIBILE

1 Pensare di cosa si ha realmentebisogno e prima di fare la spesa fareuna lista delle cose che servono

2 Preferire alimenti freschi di stagio-ne, di origine locale e, quando di-sponibili, di 'produzione biologica'

3 Comprare quanto si è sicuri diconsumare prima della data di sca-denza indicata

4 Usare detersivi con parsimonia eprivilegiare prodotti naturali per lapulizia

5 Verificare la possibilità di ripa-rare apparecchi, mobili, vestiti,scarpe

6 In città privilegiare il mezzo pub-blicò e la bicicletta

7 Richiedere un informazione cor-retta sull'impatto ambientale deiprodotti con l'aiuto delle organiz-zazioni dei consumatori e delle as-sociazioni ambientaliste

8 Evitare prodotti "usa e getta" epreferire prodotti durevoli

9 Scambiare riviste, videocassetteecc. con amici

10 Per fare la spesa. portare unaborsa da casa

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,L'orto e i suoi prodottiChe c'è di nuovo nel settore ortofrutticolo? Le risposte al Macfrut di Cesena,la fiera più importante di questo comparto. In arrivo la frutta al femminile.

RAC • LTA PUNTISOCIOCOOP

Vengono collegati direttamenteal tubo ed al puntale inserito nelterreno. Il cervello è punto di par-tenza di un sistema di micro-irrigazione è la centralina chepermette di dosare la quantità ela durata delle irrigazioni, ripeten-do le operazioni con la perio-dicità scelta.

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Consumi

di Luciano Didero

Frutta e verdura sono trai consumi più importan-ti per gli italiani, ed è an-che un settore rilevanteper la nostra economia.Per questo è importantefarne il punto in occasio-ne del Macfrut di Cesena,la fiera più importantedell'anno per il comparì()ortofrutticolo.Alla domanda "come stail settore ?" si può rispon-dere" bene, ma con qual-che problema".Possiamo dire "bene" per-ché la nostra produzioneè la prima in Europa, con

un export consistente,pari a 4500 miliardi macon un saldo attivo in co-stante calo negli ultimianni (nel 1998 è stato di1300 miliardi)Ma, dati a parte, è impor-tante segnalare il fattoche da paese esportatoresiamo diventati un paesemolto "ricettivo" nei con-fronti dei prodotti che pro-vengono dall'estero, è peresempio il caso dei pro-dotti esotici e delle primi-zie tutto l'anno. Cambiala struttura dei consumi,e anche il loro dato com-plessivo: si è registratauna leggera diminuzione

dei consumi(nel 1997sono statiacquistati217 Kg difrutta e 254Kg di ortag-gi per nu-cleo fami-liare, en-trambi di-minuiti cir-ca del 2 %).E' il caso diosservareche comun-que riman-gono tra ipiù alti nelmondo, an-che se quel-li ottimali,secondo lamodernamedicinapreventiva,dovrebberocorrispon-dere allo slo-

gan "cinque al dì", in al-tre parole cinque porzio-ni giornaliere, tra fruttae verdura. E il consuma-tore è in grado di orien-tare la produzione e la di-stribuzione attraverso lesue scelte, per questo glioperatori lo ascoltano concrescente attenzione, va-lutandone de richieste, ecercando le risposte piùappropriate, per esempioin materia di naturalità,di sicurezza e di servizio.Il consumatore attribui-sce all'ortofrutta un signi-ficato di naturalità in-trinseco, infatti, è ilcomparto del l'agroali-mentare più vicino aquell'immagine naturaleche oggi è tanto desidera-ta, anche in contrapposi-zione ai prodotti "indu-striali".

LA GRANDEDISTRIBUZIONECambiano i luoghi d'ac-quisto della frutta e dellaverdura: continua a cre-scere il ruolo delle gran-di catene, ormai alla paricon quelli effettuati neinegozi tradizionali o neimercatini. La grande di-stribuzione offre diversivantaggi per il consuma-tore: prezzi contenuti, unassortimento molto am-pio, e la possibilità di sce-gliere personalmente trail prodotto esposto. Inquesto modo il consuma-tore diventa il vero pro-tagonista delle scelte diqualità. Il consumatorecerca anche prodotti sem-

pre più corrispondenti aduno stile di vita pieno diimpegni e con poco tem-po per gli acquisti: perquesto si sta puntando adaumentare il tempo diconservazione dei prodot-ti, in modo di passaredagli attuali 7/8 giorni ai18/21 giorni, senza tutta-via perdere nulla riguar-do alle caratteristichenutrizionali e organolet-tiche.E cresce la richiesta deiprodotti "pronti all'uso",per esempio le verduredette della quarta gam-ma, già lavate, seleziona-te e tagliate, e quelle det-te della quinta gamma,sottoposte ad una cottu-ra a vapore o alla grigliae pronte per successiveelaborazioni o per il con-sumo diretto.Al centro dell'attenzionedel consumatore si confer-mano i prodotti biologici,una risposta chiara allacrescente richiesta di si-curezza, ciò che riguardanoi ma soprattutto i no-stri bambini.Le produzioni convenzio-nali (quelle ottenute uti-lizzando prodotti chimicidi sintesi) presentano ilproblema della presenzadi residui dei pesticidi suiprodotti che consumia-mo. Secondo studi ame-ricani sono i bambini adessere, per così dire, "piùa rischio": anche se i pro-dotti sono in legge, in ter-mini generali, le dosi deipesticidi residui possonoessere eccessive rispetto

al loro peso corporeo. Nelcaso di una pesca si ha il25 % di probabilità di as-sumere residui di prodot-ti chimici in quantità ec-cessive, il 13 % se si trat-ta di una mela, il 12 %nel caso di una nettarina.

ARRIVA LAPINK LADYIl prodotte biologico, otte-nuto senza alcun impie-go di prodotti chimici disintesi, offre le miglioririposte alle preoccupazio-ni dei consumatori, inparticolare nel loro ruolodi genitori.Con un mercato sostan-zialmente abbastanza"fermo" gli operatori fa-ranno di tutto per cattu-rare l'attenzione del con-sumatore, lavorando an-che sul piano dell'imma-gine, e da sempre nellafrutta l'immagine vin-cente è quella femminile.

Per questo il consumato-re si vedrà proporre sem-pre più spesso prodottiche hanno un nome didonna: Rosa è una pesca,Mattea una fragola, Eli-ade un'albicocca, Lolauna banana.E dall'Australia arriveràuna misteriosa "PinkLady", che non è soloun'ottima mela, ma puòessere anche il simbolodella globali zzazione deimercati, che Cambieràsempre di più le nostreabitudini.Gli interscambi mondia-li rappresentano una ri-sorsa anche dal punto divista culturale, ma perun paese produttore edesportatore come il nostroanche un possibile proble-ma economico. e sempredi più dovremo affrontar-lo e considerarlo, s'inten-de anche come fattore dicrescita.

pensa al tuo verde: la microirrigazionePer irrigare orti, piante e aiuole del giardino,fioriere e vasi del terrazzo, fornendo la giustaquantità d'acqua al momento giusto, èrealizzabile un sistema di microirrigazione cherisolve ogni problema in modo semplice, effi-cace ed economico.Un sistema di microirrigazione può esseresuddiviso in due tipologie: irrigazione con-centrata ed irrigazione diffusa.Irrigazione concentrata: usata per sommi-nistrare la giusta quanti-tà d' acqua ad una zonaristretta (un vaso o unafioriera) o direttamentevicino al fusto della pian-ta,Un' irrigazione frequen-te con una quantità d'ac-qua calibrata e senzasprechi, mantiene il terreno ossigenato e fa-vorisce lo sviluppo ottimale delle piante. Siusano in questo caso i gocciolatori.Esistono diversi tipi di gocciolatori.

-r,t,-) serve come dosa-tore per variare gli apporti da pianta a pianta,inserito nell' estremità libera del tubo e pian-tato nel terreno. Per la regolazione e' sufficiente ruotare la parte superiore.

le su puntale: si infila 1' estremitàdel tubo sul!' astina filettata, regolandone l' in-serimento, per diminuire o aumentare ilgocciolamento.

• ,--,:".ante: impiegati per linee d'ir-rigazione molto lunghe, dove la pressione all'inizio ed alla fine del tubo è diversa, oppureper terreni in discesa, permettono di mente-

Calmi, 6

nere costante la portata, al variare della pres-sione.Tubo poroso: dovrà essere tagliato a misu-ra, permette una uniforme distribuzione dell'acqua lungo tuttala sua lunghezza,puo' essere in-terrato alle pro-fondità delle radi-ci o posato sulterreno.Irrigazione diffusa: usata quando si vuole ba-gnare uniformemente un' area, per esempioun' aiuola o un giardino. Si usano in questocaso i microaspersori che danno una pioggiafine ed uniforme. Come i gocciolatori permet-tono di non sprecare acqua, grazie alla possi-bilità di "dirigere" il getto a 90-180-360 gradied a rettangolo.

Viene avvitata direttamente al rubinetto dell'acqua e, grazie ad un' elettrovalvola incorpo-rata, eroga acqua con comando manuale o au-tomatico, secondo una sequenza da program-mare, con possibilita' di scelta dei giorni dellasettimana in cui irrigare, fino a 12 irrigazioni algiorno, con una durata di irrigazione da 1 mi-nuto a 23 ore e 59 minuti. Alimentata da nor-mali pile alcaline, con un dispositivo di sicu-rezza che prevede la chiusura della valvolaquando le pile sono prossime all' esaurimen-to. Potrete andare in vacanza tranquilli, allevostre piante ci pensa il sistema di micro-irrigazione.

Presso Brico IO potrete trovare tutti i consigliper aiutarvi a risolvere ogni vostra esigenzaed un depliant dettagliato con tutte le informa-zioni che vi occorrono.

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Urbani

Cremona: la cultura del ricordodi Cesare Mainardi

Prosegue ia realizzazione del Laboratorio teatraletriennale dal titolo significativo "Non molta sul pa-vimento". L'iniziativa realizzata dal Centro SocialeCoop Lombardia di Cremona ha avuto luogo sabato8 maggio ai Teatro "Ponchielli". t bambini della 4°A e della 4° B della scuola elementare "Bissolati" edella 4° B della scuola elementare "Trento Trieste"condotti dal "Teatro Del Buratto" di Milano hannodato vita alla loro rappresentazione (ri- 'sultato di 15 giorni di intenso lavoro)dal titolo "Fato, cerotti e peluche". Lospettacolo costruito dai bambini era in-centrato sulla memoria. Seguendo ilterna della memoria, i ragazzini hannorecuperato i loro ricordi curiosamentelegati alle prime cadute, alle prime sbuc-ciature delle ginocchia, ma anche ai gio-cattoli della prima infanzia, e alle foto-grafie che ii ritraggono in tenerissimaetà. Insomma la cultura dei ricordi nonè solo degli adulti, ma appartiene ancheai piccoli. La partecipazione, conte te-stimoniano le Iato, è stata importante:800 bambini, nonni e genitori hannodato vita ad una entusiastica manife-stazione di apprezzamento dello spetta-colo messo in scena dai loro piccoli ami-ci. Il laboratorio teatrale, da quattro

anni, é inserito nella rassegna del Sistema TeatraleCremonese per le scuole "Oltreibanchi" che ha nelTeatro Ponchielli, nella Provincia e nel Comune diCremona convinti ed intelligenti sostenitori. Le scuoleelementari protagoniste del laboratorio, attraverso ilprogetto "Comenius" sono diventate coordinatrici eu-ropee delle esperienze teatrali analoghe che sisvolgo-no a Madrid , Bruxelles e Vibo Valentia Allo spettaco-lo erano presenti direttrici ed insegnanti delle scuoledi Madrid e di Bruxelles.

Quel nuovo parco CoopDopo quelli aperti nel 1998 a Pavia e Novate , ad aprile è stato inauguratoun altro spazio verde a Cremona. Il contributo dei bambini al progetto

di Fulvio Bella

Ci sembra opportunofare il punto a un annodalla sua conclusionesull'andamento del con-corso "Da bambino faròun parco da grande unmondo migliore".Lé facciamo volentieri ;approfittando dell'occa-sione anche per fare unpo di storia e ricordarele caratteristiche di fon-

do di quel concorso cheè stato un progetto dieducazione ambientaleunico nel suo generaein Italia che porteràalla realizzazione , a li-vello nazionale di 100parchi ideati dai baro-

bini, con un costo com-plessive per Coop supe-riore ai tre miliardi. Mane scrivo volentieri an-che perché per me si ètrattato di un lavoro"emozionante" proprionel senso etimologicodel termine ovvero pro-duttore di emozioni.Coop nella sue iniziati=ve sociali non vuole es-sere semplicementeuno sponsor, ma mai

come in questo caso tut-to ciò è stato vero .

"li signor Coop" nellascuola è stato uninterlocutore, una pre-senza, un aiuto per unvasto e.complesso lavo-ro didattico.

Lavoro che per quantoci riguarda ha coinvol-to 32 scuole e 76 classi.Ogni classe ha seguitoun proprio percorso matutte sono state coeren-ti con lo schema cheprevedeva il lavoro digruppo ed il coinvolgi-mento del territorio.

LA FANTASIADEI BAMBINILa direttiva che conpiù coerenza abbiamocercato di far rispetta-re è stata quella dellafantasia dei bambini,ovvero garantire la pos-sibilità che ogni bambi-no potesse esprimersi ilpiù liberamente possi-bile senza griglie pre-determinate.E qui è sorta la con-traddizione più grossatra il metodo degli adul-ti e quello dei bambiniche nasce da bisogniopposti e diversi.Se infatti chiediamoalle mamme o ai papàdi progettare un parcoper il figlio sicuramen-te lo vorranno in piano,recintato, con giochi inbella vista in modo dapoter avere il figlio sem-pre sotto controllo, esat-tamente opposti i desi-deri dei bimbi: labirintidi siepi, rilievi dove ar-rampicarsi, grotte otunnel dove potersi na-scondere. Voglia d'al-tezza con le case postein cima agli alberi, vo-glia di acqua

LAPROGETTAZIONELa fase della progetta-zione è stata vissuta dabambini, insegnanti egenitori in manierapartecipatissima, tuttele volte che andavo inclasse a vedere come

mo incontrati con gliuffici tecnici, gli ammi-nistratori, le scuole.Abbiamo dovuto con-vincere i bambini di ciòche purtroppo non po-teva essere realizzatocome volevano.Pensiamo ai bambini diNavate quante discus-sioni per spiegare chese le casette da loro pro-gettate non potevamoessere messe sugli albe-ri era solo per una ra-gione di sicurezza e nonper non tenere contodel loro lavoro; la me-diazione accettata an-che dalla Asl è stataquella di posizionarle a60 cm dal suolo, appog-giate alle piante.

GLI SPAZICREATIC'è stato il lavoro per larealizzazione e quellopoi dell'inaugurazione;inaugurazione che èavvenuta in pieno ri-spetto dei tempi, sia aPavia che a Novate,nella primavera di que-st'anno.Un momento di gioia, diincontro con i ragazzi,i genitori, gli ammini-stratori, i cittadini ingenereAd ottobre era prontoanche il lavoro di rifa-cimento del manto delparco di Cremona. 11tempo di far sistemareil terreno e quest'anno,in concomitanza conl'inizio della primaverasono stati posizionati igiochi ed il parco è sta-to inaugurato alla pre-senza del presidente diCoop Lombardia, Anto-nio Bertolini,

E QUEST'ANNO?Al di là di quello diCremona, come già det-to inaugurato a prima-vera, sono previste leinaugurazioni dei par-chi a Lodi e a Vigevano.Complesso l'impegno diVigev ano perché il par-co fa parte di un pro-getto più ampio porta-to avanti dall'ammini-strazione comunale direcupero ambientale.

Il 5 giugno si è svoltainoltre la cerimonia direcinzione simbolicadell'area di Fiero, co-mune limitrofo a Bre-scia, che verrà trasfor-mata in parco nel corsodell'anno 2000.

LAVOROCOLLETTIVONon solo la progettazio-ne è stato un momentomc o el ne tt ot i vdoe, l a nla e rheea il li zmz ao

zione è stato un mo-mento dí partecipazio-ne. E' infatti, la parte-cipazione, l'aspetto checontinua a caratteriz-zare questo progetto.Un approccio assai dif-fuso in altri Paesi delmondo ma ancora sco-nosciuto in Italia. Ne-gli Usa, in particolare aNew York, esistono mol-te aree progettate conil coinvolgimento diadulti e bambini, spes-so gestiti da Comitati diquartiere e finanziatidall' amministrazione.In Europa è la Germa-nia a vantare le espe-rienze più interessanti,realizzate con fortecoinvolgimento dellapopolazione adulta. AMonaco, ad esempio, inalcuni quartieri sonostati recuperati cortilicondominiali collegatiin un sorta di "percorsoverde" abbattendo ele-menti architettonici ebarriere.In Italia generalmentequesto genere di ini-ziative sono state rea-lizzate a puri scopi edu-cativi o dimostrativi,come del resto è normaper le campagne di edu-cazione e sensibiliz-zazione della popola-zione scolastica.Nel caso di Coop, per laprima volta, è stato pos-sibile passare dalla te-oria alla pratica facen-do diventare realtà iprogetti proposti.

Arrre 7

procedevano i lavori, ein alcune casi ci sonoandato ripetutamente,i ragazzi mi accoglieva-no con gioia, spesso miè capitato di leggeresulla lavagna "Viva laCoop"I lavori di progettazio-ne si sono conclusi conla realizzazione di unplastico fatto esclusiva-mente con materialiriciclati.

I PLASTICI E LAREALIZZAZIONEI plastici vincitori sonostati presentati a tutti ipartecipanti in una bel-la mostra al Serrone diVilla Reale a Monzache si è tenuta a otto-bre del 1997.E iniziata poi un'altrafase, quella della rea-lizzazione dei parchivincitori. Un lavoro im-pegnativo per dimostra-re che per Ciiop tra ildire e il fare non c'è dimezzo il mare. Ci sia-

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Cooperazione Burkina Faso: bil, Sviluppo

Dopo oltre dieci anni è giunto al termine il progetto di sostegno di Coop Lombo

adi Ettore Tibaldi •

Il progetto "Sostegnologistico e scientifico acomunità contadine inlotta contro la deserti-ficazione in BurkinaFaso", è stato suddivi-so in diverse fasi, corri-spondenti ad altrettan-te convenzioni stipula-te fra gli organismifinanziatori, Coop Lom-bardia e Coop Liguria,con l'Ong Africa '70 pri-ina e con Cospe adesso;quest'ultima ha ora sti-pulato anche un con-tratto con il Diparti-mento di Biologia, Se-zione Ecologia dell'Uni-versità degli Studi diMilano per l'acquisizio-ne di maggiori cono-scenze per la protezio-ne delle risorse naturalie la pianificazione del-le attività del progetto.11 progetto ha avutoquindi due componen-ti: le attività realizza-tive di sostegno ai con-tadini africani guidatedalle inchieste svolte in

campo e le ricerche fi-nalizzate alla migliorcomprensione dei siste-mi agricoli e pastorali edella loro interdipen-denza can l'ecosistemadi savana che consen-te la vita della popola-zione in quanto forni-tore come si suol dire di"beni e servizi" alle Co-munità locali.Si è convinti che all'ori-gine dell'attuale statodi crisi delle condizionidi vita in Burkina Fasevi sia la fragilità del-l'ambiente, che -é mes-so a dura prova dall'ir-regalarità delle pioggee dalla pressione delleattività umane.Pur essendo numerosii bisogni ed altrettantii problemi da risolvere,il campo nel quale siInterviene resta fonda-mentalmente quellodella salvaguardia del-le risorse esistenti, sianaturali sia culturali: laconservazione del capi-tale suolo, il recupero

della sua fertilità, lagestione delle risorseforestali, la conserva-zione dell'acqua meteo-rica. Ma, si è ben pre-sto compreso che anchele conoscenze tradizio-nali sulle pratiche agri-cole, sulla vegetazione,sulla fauna, hannoun'importanza fonda-mentale per la soluzio-ne della crisi o almenoper la sua mitigazione.

DESTINATARII destinatari sono statirappresentati dai 14gruppi di villaggio (GV)formati da contadini diotto villaggi (Tanlili,Nambegouian Tangm-in-Kossoclo, Samtenga,Tabla, Silmiougou, Ya-rgo e Tambogo),nella Provincia dell'O-ubritenga a circa ses-santa chilometri dallacapitale.Tali gruppi villaggiosono strutture pre-coo-perative che si sono co-stituiti in Unione nel1992 (Namanegzanga:

"aiuto reciproco"). Imembri inizialmenteerano 1250, con unapresenza di donne cor-rispondente a circa lametà. Fra i gruppi vil-laggio che si erano co-stituiti in Unione vi era-no gruppi di uomini, didonne, misti, di giova-ni agricoltori, di alle-vatori, di pescatori e diorticoltori. Per poteraderire all'Unione eranecessario che il grup-po fosse riconosciutodalla Prefettura che hasede a Zitenga, pressoTanlili, ed è l'articola-zione più rilevante delpotere statale sul terri-torio.Il loro ingresso nel -l'Unione è stato possi-bile dopo un periodo diconoscenza reciproca ditre anni durante i qua-li gli "aspiranti" parte-cipavano ad alcune at-tività e, in veste di os-servatori, alle riunioni.La popolazione che eracoinvolta, anche indi-

rettaiqente, nelle atti-vità del progetto erastimabile in circa 15mila persone.L'unità sociale di baseè il "quartiere; si è in-fatti verificato che nontutti i quartieri di unvillaggio siano riunitiin uno stesso gruppo divillaggio.Accade spesso che ogniquartiere possieda ungruppo villaggio e chequesto confluisca se-paratamente nell'Unio-ne.Nel corso del 1996, inseguito ad un censi-mento delle organizza-zioni contadine esisten-ti effettuato dalle Pre-fetture avente lo scopodi valutare l'effettivafunzionalità di tutte leinnumerevoli associa-zioni registrate, l'Unio-ne Namanegzanga èrisultata fra le più atti-ve ed è stata ricono-sciuta come l'unicastruttura integrata alivello di Unione perl'intera provincia di

Oubritenga.Nell'ottobre del 1998 aTanlili, sede dell'Unio-ne, si è svolta un'assem-blea per rinnovare i re-sponsabili delle princi-pali cariche direttive.Erano presenti i rap-presentanti di Tanlili,Koss odo, Samptenga,Yargo, Rassodo Peul,Lelexe, Ouatinoma,Nonghin, Tabla,go, Zakin, Tiba, Ggnig-uimoa, Bendogo, Ya-mana, per un totale di15 villaggi e 22 gruppivillaggio. La nomina diPresidente dell'Unioneè stata assegnata aS.Hamidou Ouedraogodel villaggio dì Tanlili;Vicepresidente è SalfoOuodraogo di Rassodomentre Kalifa Congo diTanlili è stato eletto Se-gretario generale eHamidou Ouedraogo,sempre di Tanlili, è Se-gretario aggiunto. Ap-partengono al villaggiodi Tanlili anche il Te-soriere generale Seni

Ouedraogo, il Tesorie-re generale aggiuntoBourema Ouedraogo, ilSegretario -alla questio-ne femminile AssetaOuedraogo e il Segre-tario aggiunto all'orga-nizzazione LassanèOuedraogo.Da Rassodo vengono ilSegretario aggiuntoalla questione femmi-nile Mamounata Ba-brawa e il primo Revi-sore dei conti HamidouOuedraoga mentre daGniguimba viene Ada-ma Campare secondoRevisore dei conti. Tuttilavorano gratuitamen-te.Attualmente sono pre-senti cinque gruppi vil-laggio a Tanlili, uno aLelexe, uno a Samten-ga, due a Yargo, due aRassodo, uno a Rasso-do Peul, tre a Nambe-guian, due a Ouatino-ma, due a Pingd-wende, due a Tambo-go, due a Nonghin, unoa Tabla, uno a Siaogo,uno a Zakin, uno aTiba, due a Gniguim-ba, due a Yamana, unoa Pilaga, due a Yanga,due a Menega, due aPeodogo e uno a San-dogo.Dunque l'Unione risul-ta ormai formata da 22villaggi e 39 gruppi vil-laggio suddivisi in 20gruppi villaggio ma-schili, 11 femminili e 8misti.La crescita numerica eorganizzativa verifica-ta nel 1998 è, almenoin parte, conseguenzadelle azioni svolte con-giuntamente all'Unio-ne nell'ambito del pro-getto, che tese a raffor-zare le Comunità localimediante appoggiologistico e scientifico.Attualmente, oltre 25mila persone sonodestinatarie delle atti-vità riunite sotto il tito-lo "Produrre senza di-

.struggere" che si con-cluderà tra un anno,

COLLABORAZIONIIl lavoro si è sviluppa-to anche grazie all'uti-lissima collaborazionecon Inades Formation,associazione nazionaledel Burkina Faso, cheha partecipato attiva-mente con alcuni for-matori alle riunioni didefinizione dei pro-grammi di attività.Nel 1995 sono state ese-guite due sessioni diformazione.Negli anni 1994, 95 e'96 sono state effettua-te visito sul campo du-rante il periodo di stagesul campo degli studen-ti italiani e burkinabé,che hanno svolto rilie-vi e inchieste con lapartecipazione deimembri dell'Ungvt,

come è meglio descrittoqui di seguito.Il secondo partner èl'Institut du Develop-pement Rural (IDR)inizialmente dell'Uni-versità di Ouagadou-gou ora trasferito aBobo-Dioulasso conl'apertura della secon-da Università.I contatti presi nel cor-so degli anni precedentisi sono concretizzatinel 1994 con la perma-nenza per oltre unmese di due studentiburkinabè e due stu-denti italiani nellazona del progetto, nel1995 di quattro bur-kinabé e quattro italia-ni e nel 1996 di treburkinabé e tre italia-ni.Il soggiorno ha consen-tito di effettuare i rilie-vi e prelievi in campo ele inchieste necessarieali' elaborazione dellacartografia tematica apartire da foto aeree.La produzione dellacartografia per l'interazona interessata dalprogetto è stata intera-mente completata eanalizzata con tecnichee approcci caratteristi-ci dell'ecologia del pae-saggio, con l'aiuto diVittorio Ingegnoli, e-sperto in materia. Siprevede un intervento

specifico richiesto dal-l'Unione per quanto ri-guarda l'agrofores-tazione, che tiene con-to di tali indicazioni.Il terzo partner nel1996 è stato l'Institutde Recherche en Bio-logie et Ecologie Tropi-cale (Irbet),ora Labo-ratoire National d'His-toire Naturelle, rappre-sentate dal suo diretto-re, lo zoologo MoussaOuedraogo: il lavoro èindirizzato alla ricercadi indicatori biologici diqualità per l'ambiente,ad una prima valuta-zione del patrimoniofaunistico della zona edegli usi di tale risorsa.Sono tutt'ora in corsostudi riguardanti lafauna invertebrata, inparticolare modo gli in-setti, per la grande im-portanza che rivestononella demolizione delledeiezioni animali (iColeotteri), delle pagliee delle biomasse legno-se, per il danno che al-cune specie produconoalle granaglie accumu-late e alle infrastruttu-re, per l'utilizzo da par-te dell'uomo diretta-mente come alimento ocome complemento al-l'alimentazione anima-le (gli Isotteri) e, infi-ne, per l'importanzache rivestono nella rete

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La comunicazione socialeDieci anni di intervento in Burkinasono stati anche dieci anni di at-tività sociale che hanno coinvol-to i soci ed i clienti dei nostri pun-ti vendita.Un ruolo importante l'ha svolto lamostra fotografica che ha giratoper numerose città e comuni del-la nostra Regione; la mostra èstata il "pretesto" per incontri , di-battiti, iniziative culturali dove ab-biamo spiegalo ai presenti il per-ché di questo intervento Coop, lemodalità, i risultati.Moltissimi gli interventi nellescuole, dove abbiamo affrontatoalle volte gli aspetti geografici delBurkina, alle volte quelli storici,sempre i temi della lotta controla desertificazione.Alcune scuole hanno lavorato sulnostro progetto un intero annoscolastico, alcune scuole supe-hen hanno organizzato conferen-ze in aula magna e non sonomancate neppure iniziative parti-colari.La scuola media Casati aBonola, per esempio, ha seguitopari pari il nostro intervento inBurkina, simulandolo nel giardi-no della scuola.

Ognuna di queste iniziative haprodotto mostre ed incontri.Una delegazione del consigliod'amministrazione , all'inizio delprogetto, sì è recata in Burkina,varie volte delegazioni delle as-sociazioni non governative delBurkina , nostre partner nell'inter-vento, seno venute a trovarci,numerosi gli incontri con la co-munità bu rkinabe.Uno slancio dell'attività in questosenso è venuta anche dalla poli-tica di gemellaggio tra i nostricomitati soci e i villaggi interes-sati ai progetti. In questo modosono state raccolte nuove risor-se e si sono potuti realizzare in-vestimenti c o llateraliTra le iniziative da ricordare ceneafricane, feste eccIl video che conclude e riassumequesto intervento decennalesarà ora un nuovo strumento perinformare soci, e non, sull'impe-gno di Coop in favore dei Paesiin via di sviluppo.Impegno che proprio la fine del-l'intervento in Burkina obbliga ariaggiornare.

F. Bella

•1C10 di un' esp

•erienza

ia alle comunità contadine del Burkina. Ettore Tibaldi racconta questa importante esperienza

pico delle savane sa-heliane, sudsaharianee guineane.

UBRETTO "BAOBAB"Nei primi mesi del 1998Africa 70 ha pubblica-to all'interno della col-lana "Baobab", a curadi Laura Alunno, un li-bretto dal titolo "Gli spi-riti della foresta", (Ro-berto Vecchi Editore,61 pagine, lire 14.000).Si tratta di una raccol-ta di favole raccontatedai bambini della scuo-la di Tanlili e da alcuniadulti del villaggio stes-so (Kalifa Congo, SeniOuedraogo, AbdoullaiOuedraogo e IssiakaWangrawa) che per-mettono di avvicinarein modo semplice e im-mediata problemi com-plessi come il processodi desertificazione e ilcorretto sfruttamentodelle risorse disponibi-li.Nove brevi racconti cheillustrano la situazioneattuale, le soluzioniadottate e quelle possi-bili evidenziando la ne-cessità di imparare agestire l'attività umanain relazione alla tuteladell'ambiente, grazieanche all'immaginazio-ne che viene espressanelle favole.

UN VIDEO DIIDRISSAOUEDRAOGO11 filmato, della duratadi 15 minuti circa, èstato diretto da Idriss aOuedraogo, uno dei piùnoti registi africani.Narra di una giornataa Tanlili e mostra le piùqualificate attività del-l'Unione (UGVT): la di-fesa dei campi dall'ero-sione mediante dighet-te in pietra, la produ-zione di compost, la pia-nificazione delle azionidi riforestazione rura-le, la produzione di sa-pone, i corsi di alfabe-tizzazione per bambinie adulti. Il racconto diuna giornata a Tanliliha un'impronta narra-tiva felice: la comunitàlocale non è vista né inmodo eroico né in modocompassionevole, ma sicerca di individuare,nelle pratiche comuni-tarie, quanto possa rap-presentare un insegna-mento per il pubblico(italiano) al quale il do-cumento è indirizzato.E' un'occasione di op-portuna riflessione peril cosiddetto "terzo set-tore", dedicato alla coo-perazione internazio-nale. La "lezione" cheidealmente giunge daTanlili è di provvedereai bisogni primari sen-za ledere o esaurire lerisorse naturali, raffor-zando al tempo stesso lacomunità locale.Il ruolo delle donne equello dell'istruzione

alimentare che com-prende anche alcuniMammiferi Tubulid en-tati, come l'oritteropo(Imenotteri, come leformiche e Isotteri,come le termiti).Questo è chiamato'Tan-Muli' dagli abitanti dei

villaggi. Il termine mo-ri significa "animaleche scava'.Anche l'etimo di orit-teropo è del tutto simi-le, derivando dal grecoarato, "scavo''.L'oritteropo, insiemealla iena maculata, è ti-

sono confermati all'in-terno di questo contestocome fondamentali peril miglioramento dellaqualità della vita.

PRODURRESENZADISTRUGGEREPer quanto riguarda lafase successiva del pro-getto, che ha per titolo"Produrre senza di-struggere "si è volutotentare di capire, conl'aiuto dei contadinistessi e degli esperti lo-cali, sui luoghi le moda-lità e i tempi con cui leComunità locali sonoentrate in rapporto disimbiosi con gli anima-li sia domestici sia sel-vatici. Le Comunità lo-

cali, infatti, hanno nonsolo dato un nome aglianimali "selvatici ", maanche ad essi hanno at-tribuito una funzione.Il programma operaanche nell'interfacciatra ''naturale" e "socia-le" cercando di utilizza-re, senza pregiudizi,categorie proprie deidue ambiti disciplinarie "ne elabora altri suoicaratteristici, costituen-do un terreno di confi-ne", che è luogo discambio e non frontie-ra.

* Docente del Diparti-mento di Biologia,

sezione ecologia,dell'Università degli

studi di Milano

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Lo raccolto che dàsempre buoni frutti

Tecnologie

di Ugo Pinferi

Nella bella città di Ovie-do, capitale delle Asturie,in Spagna, si è svolta nelrecente mese di maggiouna conferenza interna-zionale del Consiglio d'E-uropa "sugli aspetti eticisollevati dall'applicazionedella biotecnologia".Sorvoleremo sugli aspet-ti legati alla salute uma-na. Il tema etico per ec-cellenza in questo caso èil seguente: attraverso ilvostro DNA si può sape-re se siete a rischio versouna malattia invalidan-te. Può esservi utile perdecidere un comporta-mento o una cura pre-ventiva. Ma se lo viene asapere il vostro assicura-tore o il vostro datore dilavoro?Siamo andati a Oviedosoprattutto per raccoglie-re opinioni qualificate sultema delle implicazioniper l'alimentazione e perl'ambiente.Il tema dominante, cheha raccolto unanimità, èstato quello del diritto delconsumatore di poter sce-gliere, e quindi di esserechiaramente informatosui prodotti che compra.Ma le contraddizionimaggiori sono propriosulle differenti concezio-ni dell'etica.Come ha sottolineato ilprofessar Dietmar Mieth,che ha effettuato una vi-sita approfondita nelmondo agricolo america-no, le risposte su che co-s'è l'etica su questi pro-blemi negli Stati Uniti sipossono riassumere condifferenze interne, tral'est puritano e l'ovest deicow-boy.Le posizioni di prudenzaespresse dagli europeisono viste come "roman-tiche". C'è quindi un'in-

ooperativa

di Marco Maggi

Dal 19 aprile è ufficial-mente iniziata in tutta larete di vendita di CoopLombardia la seconda epiù importante fase delprocesso di fidelizzazia nerivolto ai nostri Soci.Una tappa importante,punto di arrivo di unastrategia che ha cercatodi interpretare le aspet-tative, gli atteggiamentie Ie abitudini dei consu-matori che a noi si rivol-gono, per formulare unaproposta convincente ca-pace di legare al nostromarchio, ai nostri puntivendita il maggior nume-ro possibile di clienti.Superata la prima fase,che aveva visto come ele-mento centrale di questapolitica la nuova cartaSociocoop", l'operazione

di collezionamento puntiche ha appena preso il viarappresenta il tassellofondamentale nel mosai-co della nostra politicarivolta ai clienti per "tra-

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comprensione di fondotra il primato del merca-to [prioritaria misura eti-ca negli USA) e una cau-tela europea che gli ame-ricani non riescono e nonvogliono capire, per nonparlare delle differenzetra gli enormi investi-menti americani in que-sto campo, e quelli euro-pei, relativamente pia'

modesti. Per entrare nelmerito dei casi presenta-ti, il reverendo e dottorMichael J. Reiss parlan-do di mais geneticamentemodificato, non trova ar-gomenti su possibili dan-ni per l'ambiente, ma nonha alcuna certezza delcontrario.Chiede trasparenza asso-luta, con segregazione edetichettatura dei prodot-ti, e stretti controlli a lun-ga scadenza sia per la sa-lute umana che per l'am-biente.

SOIA E PATATENel caso della soia, ilprofessar Emilio Mutiozritiene che siano da sor-vegliare gli aspetti ri-guardanti la possibilitàche la resistenza aglierbicdi introdotta nellasoia possa alla lunga es-sere trasmessa alle erbenocive.Per quanto riguarda lapatata, il professor JosèEsquinaz-Alca zar ha li-

sformarli" in Soci. Unaimpresa come la nostra,che ha sempre premiatola fedeltà dei Soci, avevala necessità di aggiorna-re e rendere più efficacile nostre politiche com-merciali nei loro confron-ti, avendo però ben pre-sente che la fidelizzazioneè il punto di arrivo di unprocesso, che investe com-plessivamente i servizi of-ferti da una catena distri-butiva.Sono dunque molte le va-riabili che concorronoalla soddisfazione delcliente, ed è la lora som-ma che contribuisce arenderlo, se non certa-mente e stabilmente fede-le, almeno il meno infe-dele possibile.Molto incide in questo ilcomportamento del perso-nale, la facilità di relazio-ne, la capacità di ascoltodelle esigenze dei nostriconsumatori, Soci e nonSoci. L'elemento umanoè infatti il nodo centralesu cui ruota ogni attivi-

cordato come nel 1840due milioni di irlandesimorirono per una malat-tia della patata. La solu-zione venne dall'utilizzodi altre varietà. Oggi sipossono introdurre speci-fici geni, presi da patateselvatiche, per combatte-re le malattie. Ma anchenel caso della patata sipossono introdurre geni

animali per resistere algelo, come si è già fattoper la fragola ricorrendoal gene di un pesce arti-co. Esqtrinaz-Alcazar so-stiene che mentre sonostate elaborate delle nor-me per brevettare nuovebiotecnologie. non è pre-visto un compenso per chifornisce il materiale ge-netico. Inoltre, se tuttiusassero la stessa patatamodificata, si rischiereb-be di vanificare il vantag-gio iniziale e di esporreuna sola specie ad altri ri-schi. I paesi più poverieconomicamente sono in-vece i più ricchi in diver-sità genetica. Bisogna di-stribuire equamente ivantaggi e i costi. Siamopoi responsabili per la tra-smissione 'alle prossimegenerazioni del patrimo-nio delle diversasi` gene-tiche, per far fronte a va-riazioni climatiche o abisogni imprevisti.11 dottor Matthias Kaiserha introdotto il tema

tà, e su questo versantedobbiamo concentrareogni nostra attenzione esforzo. Detto in altri ter-mini, una campagna dicollezionamento, un cata-logo ricco di omaggi inte-ressanti, una politica disconti ricorrenti ed effica-ci, da soli non sono Ra-denti a migliorare la fe-deltà di quanti acquista-no in Coop.Fidelizzare significa, so-prattutto, mantenerevivo un sistema di rela-zioni nel quale il Sociopossa riconoscere unascelta di attenzione co-stante ed esclusiva, e pos-sa essere riconosciutocome il fattore economi-co più prezioso per la Co-operativa.Ciò detto, il colleziona-mento rappresenta inogni caso un elementoforte della nostra politica,ed il catalogo premi chelo accompagna vede perla prima volta più azien-de chiamate a concorre-re verso questo obiettivo.

dell'acquacoltura che pre-senta certamente dei van-taggi. Non mancano peraltro gli aspetti negativi:inquinamento e degradoambientale, insorgere dimalattie che si estendo-no ad altre specie, super-sfruttamento di altri pe-sci per alimentare quelliallevati, consumi di ener-gia, fuga di pesci allevati

con pericoli per i pesci sel-vatici, occupazione dì siticostieri in concorrenzacon altre attività. Oggi c'èsul mercato un solo pro-dotto geneticamentedificato, ma il suo svilup-po in Scozia è stato ferma-to a causa delle inquietu-dini espresse dai consu-matori. Secondo Kaiser sipossono accettare lemodificazioni genetichesolo quando rispondano atutte le condizioni eticheminimali.Secondo il professor Ro-ger Straughan nel casodel salmone da alleva-mento geneticamentemodificato con l'introdu-zione di un gene per lacrescita si ottiene un in-cremento di peso del tren-ta per cento, ma si inter-viene su un animale nondomestico.Secondo Straughan biso-gna avere strette normedi sicurezza, degli studisul benessere del pesce,etichette che consentano

Sono infatti coinvolte in-segne commerciali con-trollate dal GruPpe CoopLombardia, quali lirico-Io e Bonolatkiurs, che ga-rantiranno punti-fedeltàai Soci che facciano ac-quisti presso di loro.Inoltre abbiamo sotto-scritto una collaborazio-ne con un partner ester-no qualificato e parecchiodiffuso sul territorio qua-le: Agip, la principale ca-tena di distribuzione pe-trolifera in Italia..La somma di queste op-portunità, in termini diinvestimento, comportauno sforzo notevole da -parte della Cooperativa,Ci attende dunque uncompito molto impegna-tivo: conquistare nuoviclienti, farli diventareSoci, tenerli vicini allanostra impresa.Per questo obiettivo ab-biamo messo in campo,per 4 settimane, risorsestraordinarie: dal 19 apri-le al 15 maggio 74 promo-trici, scelte fra il perso-

al consumatore di noncomprarlo se non lo gra-disce.Riferiamo anche della re-lazione del dottor EmilioMordini sui vaccini intro-dotti geneticamente neivegetali. Si sostiene chesia un modo per supera-re i problemi che esisto-no per la somministra-zione di vaccini nei paesiin via di sviluppo. Secon-do Mordivi si cerca di ri-solvere con la tecnica deiproblemi che sono invecesociali, e questo è sem-pre discutibile.Non e' eticamente corret-to investire nei vaccinitra nsgenici se non ci siimpegna anche sugli al-tri aspetti medici e sullosviluppo generale di queipaesi. Inoltre ci sono iproblemi che derivanodalla sperimentazione:coinvolgimento di bambi-ni, di paesi poveri, di po-polazioni locali.

OLI VEGETALIOLI MINERALIUn argomento che inqualche misura interes-sa il consumatore è quel-lo della possibilità di pro-durre oli vegetali in sosti-tuzione di quelli

ovviamente per gliimpieghi industriali. Lacautela in questo caso ri-guarda le conseguenzeper la vita di altre piantee degli animali a contat-to, tenuto conto che nu-merosi dei prodotti indu-striali che possono prove-nire da questi interventisono anti-nutrizionali qtossici.

dottor Albe"- Sasson siè ampiamente occupatodegli oli vegetali transge-nici che possono sostitui-re produzioni tradiziona-li. In questo caso ci sareb-bero aspetti positivi,come una ridotta pressio-

nale dei vari punti vendi-ta, sono state affiancateagli uffici Soci per spiega-re il funzionamento dellacampagna, il-lustrare il ca-talogo degliomaggi, e so-prattutto ac-quisire nuoviSoci.Il risultatorealizzato, inquest'ultimocampo, è sta-to decisamen-te elevata.Quasi 14 milanuovi iscrittialla Coopera-tiva in menodi un mesesono un im-portante, ul-teriore passoper estenderefra i nostriclienti la dif-fusione dellacarta "Soc io-coop", con ef-fetti positivisull'anda-

ne verso specie saper-sfruttate in paesi in viadi sviluppo, ma ancheproblemi economici e so-ciali sempre per quei pa-esi, derivanti dal fatto chele nuove colture sono re-alizzate nei paesi ricchi.

"PIRATERIABIOLOGICA"Forse l'intervento piu' si-gnificativo e' stato quellodella dottoressa VandanaShiva, ricercatore priva-to, autonomo, che dall'In-dia pone uno dei proble-mi più grandi.Da migliaia di anni le po-polazioni dell'India cura-no moltissime malattiecon sostanze derivate dal-l'albero neem , noto comeil "rimedio a tutti i mali".Da esso si ricavano an-che pesticidi e antimuffebiologici.La W.R. Grace & Co.,grande azienda america-na, ha brevettato proce-dimenti ed estratti diquesta pianta.E' in corso una battaglialegale che interessa tuttie che avrà effetti anchesu altri brevetti simili: la"pirateria" riguarda unalunga serie di piante.Shiva insiste per l'intro-duzione di norme che sal-vaguardino la diversitàbiologica e i diritti degliagricoltori. Su questiaspetti è intervenuta ladottoressa Ana Sitten-feld. E' entrata in vigorela Convenzione sullaIgiudiversaa e questo harilanciato l' interesse perla bioprospezione, cioè I'indagine a tappeto sullebiodiversità. Questo ri-chiede la disponibilita' daparte dei paesi dove esisto-no più specie, accordichiari sullo sfruttamentodei risultati, e il rigorosorispetto delle linee previ-ste dalla Convenzione.

mento commerciale com-plessivo che, siamo certi,non tarderanno.

Prospettive bioeticheMorale e biotecnologie in una conferenza del Consiglio d'Europa ad Oviedo

Quattro settimane, 14 mila sociPrimi eccellenti risultati realizzati con il collezionamento attraverso la cartasocio Coop. Tanti premi con la spesa, la benzina, il fai da te ed il turismo

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UNA CUS ODIA.3 V

Lo scorso 7 maggio a Milano, presso la FAST•(Federazione della Associazioni Scientifiche

Tecniche),cniche), è stato presentato dall'aziendaAgeastan un nuovo tessuto che, impiegato:come custodia per i telefoni cellulari, riducel'intensità del campo elettromagnetico a cui èsottoposto l'utente durante il lora utilizzo.Una protezione collaudata e testata dal CNRper un salubre utilizzo della telefonia mobile.Il dottor Settimio Grimaldi, biofisico dell'Istitu-

1;to ci Medicina Sperimentale del CNR di Roma,utilizzando un telefonino del pubblico, ha di-mostrato "in diretta" l'efficacia del tessutoSTAN nell'abbassare la potenza dell'intensitàdel campo magnetico al di sotto dei 6v/m,secondo quanto disposto dal DPCM 23/04/92,

íisenza ridurre la sensibilità di percezione,rLa custodia sarà in vendita nelle farmacie e

nei negozi specializzati di telefonia mobile dalmese di giugno.

.4 Ai

di Raffaella Galli

Eettro

Smog Non si n

elettrodotti e dagli im-pianti industriali e dome-stici per il trattamento(centrali e cabine di tra-sformazione) e utilizzo(elettrodomestici) del-l'energia elettrica. Il se-condo tipo comprende icampi elettromagneticicon frequenze compresefra 100 kHz e 300 GHz

9 ietici, sospettati di essere nocivi alla salute. Cosa dice oggi la scienzasuti molto vascolarizzaticome quelli del cervello,è particolarmente effi-ciente la rimozione delcalore da parte del san-gue. Rimane, comunque,il sospetto che l'esposizio-ne cronica, cioè protrat-ta nel tempo, ai CEM adalta frequenza possa ri-sultare cancerogena. Masu questo fronte gli studisono ancora scarsi e finoad oggi non è stato dimo-strato alcun effetto sullasalute legato all'uso deicellulari, fatta eccezioneper l'influenza sul funzio-namento di alcuni pace-maker.E' prudente, in questicasi, adottare misure pre-ventive, Ne sono convin-ti anche i costruttori e idistributori di sistemi ditelecomunicazioneradiomobile che si stan-no impegnando a ricerca-re soluzioni tecniche perlimitare le esposizioni.Nel frattempo occorre ri-spettare un'adeguata di-stanza dai ripetitori tele-visivi e, soprattutto, noninstallare antenne o sta-zioni radio per cellulari(che nella sola città diMilano sono già più di350) in prossimità di asi-li, scuole, ospedali e casedi riposo. A questo scopo,lo scorso 3 novembre èstato pubblicato sullaGazzetta Ufficiale il de-creto che fissa i valori li-mite di esposizione dellapopolazione ai CEM deri-vanti dal funzionamentodi antenne, ripetitori,telefon in i e radar.Come precauzione perso-nale, si raccomanda diestrarre sempre l'anten-na dal cellulare, durantel'uso, e di alternare l'orec-chio nella ricezione disuccessive telefonate.

nelle onde invisibiliedono, non si sentono, ma penetrano ovunque. Sono i campi elet-

• • - •

Quanto è pericolosa l'on-da elettromagnetica?Invisibile, impalpabile, sidiffonde e penetra dapper-tutto. Generata sia dallelinee di conduzione e da-gli impianti di trasforma-zione dell'energia elettri-ca, sia dai sistemi ditelecomunicazione, da di-versi anni sta suscitan-do grande preoccupazionee diffidenza nell'opinionepubblica che guarda contimore alla giungla di an-tenne e ripetitori che af-folla i tetti delle nostrecase.Ad aggravare le preoccu-pazioni ha contribuito ladiffusione dei risultatiemersi da diversi studiepidemiologici effettuatiin proposito dall'iniziodegli anni '80.Prima di affrontare l'ar-gomento occorre fare unapremessa. I campi elet-tromagnetici (CEM) inquestione sono sostan-zialmente di due tipi:quelli che hanno una bas-sissima frequenza di fun-zionamento (50Hz) erientrano nella bandadelle Frequenze Estre-mamente Basse (in ingle-se, ELF .) comprese tra i30 e i 300 Hz; sono tutticampi generati dagli

(*): radiofrequenze emicroonde.

FATTORIDI RISCHIO?Per quanto riguarda icampi elettromagnetici afrequenze estremamentebasse (ELF), i risultati dialcune indagini eviden-ziano una possibile asso-

ciazione tra la residenzanei pressi di grandielettrodotti e l'insorgeredi gravi patologia. Leuce-mie nei bambini sotto i12-14 anni; tumori al si-stema nervoso centrale ealla mammella nei lavo-ratori esposti e linfomimaligni nell'uomo e nelcane.All'Istituto di Ricerca sul-le Onde Elettromagneti-che [URGE) del CNR aFirenze, Daniele Andre-uccetti è responsabile diuna linea di ricerca sullapericolosità dei campielettromagnetici I risul-tati dell'attività condottanegli ultimi anni dal-

evidenziano chenon si può obiettivamen-te sostenere che i CEMcostituiscano un fattoredi rischio in relazione aitumori.La positiva associazionetra esposizione a tali cam-pi e alcuni tipi di tumoreappare di modesta entità

e non è sufficiente a sta-bilire un nesso causaletra esposizione ed effettopatogeno.L'attendibilità degli stu-di epidemiologici, infatti,è spesso limitata da di-versi fattori: bassa signi-ficatività statistica, di-saccordo sull'interpreta-zione dei risultati e as-senza di adeguate confer-me sperimentali.Non mancano, inoltre, n,sultati discordanti tra in-dagini simili e lavori conrisultati completamentenegativi.Finora gli studi di labo-ratorio non hanno dimo-strato un'azione direttadei campi ELF sul mate-riale genetico della cellu-la.E' molto probabile, tutta-via, che siano responsa-bili di un'azione indiret-ta, ossia di promozionedell'evento cancerogeno.

LA LEGGEITALIANAL'Italia è una delle pochenazioni ad avere una leg-ge che prescrive un livel-lo massimo ammissibileper le esposizioni al cam-po magnetico a bassa fre-quenza IDPCM 23/04/92): il valore previsto, 1001.1T (**), è molto caute-lativo rispetto agli effetti

- accertati; d'altra parte glistudi epidemiologici, chesostengono una possibilecorrelazione tra esposi-zione cronica e insorgen-za di gravi malattie, sug-geriscono una soglia diattenzione notevolmentepiù bassa (0,2 ur.Questa enorme divergen-za di valori compi ira lagestione del problema. Ilcampo magnetico genera-to da un elettrodotto, adesempio, è abbondante-mente al di sotto deglistandard di sicurezza,ma molto al di sopra del-la soglia di attenzioneepidemiologica e restatale anche a considerevo-le distanza dalla linea.Interrare i cavi, contra-riamente a quanto si pos-sa pensare, non solo com-porta grossi problemi siadal punto di vista econo-

mico che di impatto am-bientale, ma genera, nelpunto dell'interramento,un campo magnetico qua-si doppio rispetto a quel-lo prodotto dagli elettro-dotti aerei.Nelle immediate vicinan-ze di un elettrodomestico,ad esempio a 10 cm da unasciugacapelli elettrico,sono superati entrambi ilimiti!Ci sono abbastanza mo-tivi per alimentare le pre-occupazioni della popola-zione. L'auspicio è che alpiù presto una nuova nor-mativa si occupi della re-visione dei limiti di espo-sizione e (h:lie distanze disicurezza.

L'UTILIZZODEI CELLULARIUn altro problema ri-guarda l'azione dei CEMa frequenza elevata.Un telefono cellulare tra-smette onde elettroma-gnetiche della frequenzadi 900 milioni di hertz;quando accostiamo l'ap-parecchio alla tempia sistima che il 30-50% del-l'energi a irraggiata ven-ga assorbita dalla testadell'utente e dissipata informa di calore; a questafrequenza l'innalzamentodella temperatura è pre-valente nei primi centi-metri dei tessuti corporei.Secondo Paolo Vecchia,del Laboratorio di fisicadell'Istituto Superiore diSanità, l'entità dell'as-sorbimento è tale da nondare luogo ad aumentisignificativi della tempe-ratura in quanto, nei tes-

() I kHz = 1.000 Ha;//1111z .= 1.000.000 Hz; IGHz 1.000.000.000 Hz("1 il pT è l'unità dimisura del campo ma-gnetico

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Prfflvernziong

TtunoriPap Test un control

Ha destato scalporenei giorni scorsi unanotizia pubblicata da IBritish Medical Jour-nal,. una delle più au-torevoli riviste scien-tifiche internaziona-li.Nel 1997 sarebberostate 800 le inglesicui una regolare ese-cuzione del Pap-testha evitato la morteche può essere provo-cata dal tumore delcollo dell'utero. Ilcaso dell'Inghilterraè.esemplare. A metàdegli anni '80 alcunistudiosi avevano fat-to notare che i risul-tati raggiunti fino aallora attraverso ilPap-test: non eranosoddisfacenti: le au-torità sanitarie ingle-si, allora, hanno deci-so di rivedere radi-calmente il program-ma nazionale avviato

da tempo. Ebbene, irisultati della nuovapianificazione non sisono fatti attendere:a distanza di 10 annirisulta che le donneinglesi comprese trai 20 e i 65 anni che sisottopongono rego-larmente al Pap-testsono 85 su 100, lagrande maggioranzadella popolazionefemminile. E le viterisparmiate, secondolo studio pubblicatodal Britisch MedicalJournal, sono attual-mente molto nume-rose.Notizie positive arri-vano anche dall'Emi-lia-Romagna dove nel1996 è stato avviatouno divi pochissimipiani regionali in fun-

C".54nill0 12

zinne in Italia perl'esecuzione di massadel Pap-test.Ogni tre anni tutte ledonne tra i 25 e i 64anni che abitano inregione (sono circaun milione e 200.000)ricevono a casa uninvito personale asottoporsi all'esame.Nell'invito si precisain quale ospedale (oambulatorio) va ef-fettuato il Pap-Test ein quale data: per te-lefono, tuttavia, èpossibile spostare ladata dell'esame in ungiorno o in un'ora del-la giornata più adat-ti alle esigenze indi-viduali. L'esame ègratuito.I risultati di questainiziativa, benché lapercentuale delleadesioni sia lontanada quella inglese(poco più della metà

delle donne invitatesi è sottoposto in E-milia all'esame), sonomolto buoni. "Esami-nando i dati del '95 edel 97", spiega l'As-sessore alla SanitàEmilia-Romagna Gio-vanni Bissoni, "nellecittà di Bologna e diRavenna sono statievitati 300 tumori"invasivi" del collodell'utero".Questo significa chein 300 casi il Pap-Test ha permesso diidentificare tumoridi piccole dimensionio addirittura lesionipre-cancerose, quelleche non sono ancoraun tumore ma chepotrebbero diven-tarlo in futuro. Nonsarebbe andata così,

probabilmente, sequelle 300 donne nonsi fossero sottoposteall'esame.Inventato dal medicogreco Alessandro Pa-panicolau nel lontano1928 il Pap-Test con-siste nel prelievo dialcune cellule dallavagina, un interventoassolutamente indo-lore che richiede po-chi minuti di tempo.Poi le cellule preleva-te vengono "fissate"su un vetrino (striscioceruico-vaginale) eindagate al microsco-pio (esame citologico).La pratica dell'esameè diventata semprepiù estesa in tutto ilmondo a partire da-gli anni '60: oggi è di-mostrato che il Pap-test, insieme allamammografia per ledonne in menopausa,è un metodo molto ef-ficace di diagnosi pre-coce del cancro.Se l'esame viene fat-to regolarmente dai20-25 anni fino ai 65,è possibile scoprire iltumore in una fasemolto iniziale, quan-do è facile curarlo: oaddirittura molti an-ni prima che compa-ia, identificando leanormalità del tessu-to vaginale che a po-co a poco possono tra-sformarsi in cancro.Oltre allo studio in-glese e ai primi datiche provengono dal-l'Emilia-Romagna,molte altre esperien-ze dimostrano l'utili-tà del Pap-test.Si ritiene che quandotutta la popolazionefemminile di un cer-to territorio si sotto-pone regolarmenteall'esame, la frequen-za del cancro dellacervice in quella zonadovrebbe diminuiredel 90%: a questo tra-guardo si sono avvici-nati l'Islanda, il Bel-gio, la Svezia e oral'Inghilterra,In Italia, anche se sideve fare molto di più(vedi a fianco, l'inter-vista al professorFrancesco De Paolodell'Istituto Naziona-le dei Tumori di Mi-lano) molte donne siaffidano regolarmen-te al Pap-test e la si-tuazione è abbastan-za soddisfacente.Da noi l'incidenzadel tumore della cer-vice è tra le più bas-se del continente: 8,5casi ogni 100.000 abi-tanti nel 1996, che intermini assoluti e-quivale nel 1996 a3700 casi di cancrodella cervice.La frequenza peranno è minore, per

esempio, di quellache si registra in pae-si come la Germania,l'Austria, il Portogal-lo e la Danimarcadove i casi di tumoresono da 12 a 16 peranno ogni 100.000abitanti.Dagli anni '70 la pos-sibilità della diagno-si precoce del tumo-re della cervice è sta-ta potenziata dallacosiddetta c olposco-pia .La colposcopia è unesame diretto dellavagina che permetteal ginecologo, attra-verso uno specialeapparecchio otticomunito di lente di in-grandimento, di esa-minarne direttamen-te i tessuti. Di solitola colposcopia vieneeseguita tutte le vol-te che il Pap-Test ri-sulta "anormale" perfare una diagnosi piùaccurata: ma in alcu-ne strutture sanita-rie, come all'Istitutodei Tumori, al Pap-I'est si abbina sem-pre la colposcopia.

IN PRATICAII Pap-Test è un esa-me che non provocadolore e che richiedepochi minuti di tem-po: la sua utilità inol-tre è fuori discussio-ne.Tuttavia la sua esecu-zione è facile solo per.le donne che si sonoliberate dall'idea, an-cora diffusa, che iltumore sia un male"fatale", contro cui"non c'è nulla da fare"oppure "una malattiadi cui vergognarsi".Ed ecco alcune delledomande più comunirelative al Pap-test.

Chi deve sottopor-si all'esame ? Tuttele donne dai 25 ai 64anni di età: ma se siha una regolare atti-vità sessuale primadei 25 anni, è consi-gliabile anticipare ilPap-test.

Con quale frequen-za fare il Pap-test?Si consiglia di fare unPap-test ogni treanni. Esami più rav-vicinati possono esse-re inutili, esami piùrari hanno minoripossibilità di scopri-re una lesione peri-colosa: per questomotivo la regolarità èuna caratteristica in-dispensabile per l'ef-ficacia diagnostica diquesto esame.

A chi rivolgersi ? Aun ospedale o a unambulatorio pubblicoo "accreditato", me-

glio se specializzatonella diagnosi e nel-la cura dei tumori.Quando il prelievo elo striscio su] vetri-no vengono fatte dalginecologo di fiducia,la donna deve accer-tarsi che il laborato-rio cui il medico por-ta il vetrino per lasua lettura sia quali-ficato.

Quali sono le coseda ricordare pri-ma dell'esame ? Lapiù importante ri-guarda il periodo delciclo mestruale: ilPap-test va eseguitoalmeno 5 giorni dopola fine delle me-struazioni.

Si può fare l'esamedurante o dopouna infezione va-ginale ? Sì, anzi ilPap-test e la colpo-scopia aiutano a ca-pire meglio la natu-ra dell'infezione.

Per le donne tra i venti e i sessantacinque anni, compiuto ogni tre anni, contribuisce

Per fare ilall'Istituto dei TLa prenotazione del Pap-test può essere fatta pertelefono a questi numeri(02-23901 oppure 02-70639139-70639140-70639141) oppure recan-dosi di persona agli appo-siti sportelli dell'Istituto, invia Venezian 1.li tempo di attesa tra la pre-notazione e il prelievo nonsupera solitamente i 5 gior-n i.il giorno dell'esame è ne-cessario presentare aglisportelli dell'istituto l'impe-gnativa del proprio medi-co di famiglia, la TesseraSanitaria ed eventualmen-te i documenti che danno

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Pap-Testumori ,5 ano

diritto all'esenzione da ti-cket. All'Istituto il Pap-Testviene sempre fatto insie-me alla visita ginecologi-ca e alla colposcopia. Ilcosto totale del ticket è di101.600 lire (32.000 per lavisita, 48.000 per il prelie-vo e la colposcopia,21.600 per la lettura delvetrino).li risultato dell'esame, inbusta chiusa, può essereritirato in Istituto dopo 10giorni circa: quando l'esa-me rivela qualche anorma-lità, anche leggera, il re-ferto dell'esame viene con-segnato e spiegato perso-nalmente da un medico.

Inte '1,§ta al irofessor Francesco De Palo

Qualche domanda e alcuni consigliAl professar Giuseppe De Palo, vice-direttore per l'attività didattica dell'IstitutoNazionale dei Tumori di Milano e responsabile dell'Unità Operativa di chirurgiaambulatoriale, abbiamo rivolto alcune domande sulla pratica del Pap-test in Italia.

Professor De Palo,come si può defini-re la situazione na-zionale per quantoriguarda la diffu-sione e la regolari-tà della pratica delPap-test ?Benché manchinodati precisi in pro-posito, si calcola cheattualmente soltan-to il 35% delle don-ne interessate, cioèquelle comprese tra25 e 64 anni, esegua-no il Pap-Test: nonsappiamo neppurequante di esse loeseguono con la re-golarità consigliata,cioè ogni 3 anni.Questa significa che,per convinzione per-sonale oppure per-ché consigliate daimedico di base o dalginecologo di fidu-cia, le donne si pre-sentano in ospedaleoppure agli ambula-tori q ai consultoricon una frequenzamolto variabile: al-cune si sottopongo-no all'esame unavolta all'anno q an-che più spesso, altreogni 2-3 anni, altreancora sporadica-mente.Ma molte donne noneseguono nell'arcodella loro vita nep-pure un esame.Il problema princi-pale è che manca inItalia una pianifica-zione del Pap-test.Le zone della peni-sola dove è stato or-ganizzato lo screen-ing del tumore delcallo dell'utero e del-le lesioni che lo pre-cedono, cioè l'offer-ta sistematica delPap-Test a tutta lapopolazione femmi-nile, sono ancorapoche.Hanno cominciato laProvincia di Firenzeil Piemonte e l'E-milia Romagna: piùrecentemente è par-tito il Veneto e ini-ziative di questotipo stanno per es-sere avviate in Lom-bardia, che ha chie-sto la collaborazionedell'Istituto dei Tu-mori per il suo pia-no regionale, inUmbria e in Lazio.Ma complessiva-mente la pianifica-zione dell'esame sututto il territorio è

insufficiente. Da noil'esecuzione del Pap-Test è affidata perora al livelli, di infor-mazione delle singo-le donne e all'operadi persuasione deiloro medici.

Tuttavia nel nostropaese i tassi di dif-fusione del tumoredel collo dell'uterosono molto bassi...Sì, come dimostranoi dati riportati nel-l'articolo a lato, l'Ita-lia è tra i paesi euro-pei con una minore

incidenza del cancrodella cervice uterina.Questo risultato è do-vuto ai Pap-test ese-guiti dalle donne conun buon livello dieducazione sanitariama anche al fatto che,a differenza di quan-to avveniva in passa-to, i primi sintomi dimalattia sono sotto-posti rapidamente alggi^necologo,

certo tuttavia che,come è avvenuto intutti i paesi dove ladiagnosi precoce èstata pianificata, icasi di malattia dimi-nuirebbero ulterior-mente e diminuireb-bero anche i decessiprovocati dal tumoredella cervice, se lapianificazione delPap-Test fosse piùestesa.

Professore, a qualistrutture è megliorivolgersi per l'ese-cuzione del Pap-Test ?Nell'esecuzione diquesta proceduradiagnostica esisteuna certa percentua-le di errori.Vi possono essere er-rori, in primo luogo,nel prelievo delle cel-lule da esaminare al

microscopio.Per definizione unostriscio vaginale èvalido se comprendeanche le cellule chesono definite endo-cervicali, cioè quelleche appartengonoalla parte superioredeI collo dell'utero:non sempre, tuttavia,il prelievo rispettaquesta regola.Ancora più diffusisono gli errori com-messi nella letturadello striscio.Secondo i dati ameri-cani la percentuale

"1"

di errore supera il15%.L'efficacia diagnosti-ca del Pap-Test, ben-ché in linea generalesia molto buona, va-ria da un centro al-l'altro e dipende dal-la professionalità dichi esegue il prelievoe di chi effettua l'esa-me citologica al mi-croscopio.Dove l'esame non èancora pianificato finquesto caso vengonofornite anche le indi-cazioni sul dove far-lo) è consigliabile ese-guirlo presso struttu-re pubbliche o accre-ditate di grandi di-mensioni, dove ilPap-test è un esamedì routine da moltianniI centri oncologicisono le strutture conuna esperienza speci-fica più alta. Infine,quando le donne, co-me avviene spesso,affidano il prelievo alproprio ginecologo,dovrebbero accertar-si che questi si rivol-ga per la lettura del-lo striscio a unastruttura sanitariaqualificata.

Molte donne dico-no di non capire il

referto dell'esa-me: questo fattopuò costituire unproblema ?Come avviene pertutti i referti medi-ci, il risultato del-l'esame viene es-presso anche nelPap-Test con unaterminologia tecni-ca che per molti ri-sulta incomprensi-bile.Fino a qualche annofa la classificazionepiù comune eraquella fondata sullasigla CIN, CerviealIntra-epithelialNeoplasia. Questaterminologia è sta-ta molo criticataperché la formameno grave, ma an-che più diffusa dianomalia, quella se-gnalata come CIN-i, in realtà non in-dicava tumorema una modifica-zione delle celluledella cervice uteri-na di natura beni-gna. Dalla fine degli ianni '80 è stataadottata una classi-ficazione diversa,fondata sulla siglaSIL, Squarnous Intraepithelial Lesion.I referti dell'Istitu-to dei tumori di Mi-lano sano redattiattualmente in mo-do da indicare sia leinfezioni da virusche il rischio legge-ro di tumore oppu-re il tumore vero eproprio.Questo problema,tuttavia, è di natu-ra tecnica. Le don-ne possono esseretranquillizzate dalfatto che, tutte levolte che il Pap-Test rivela qualcosache non va, è prassicomune in Italia, enon solo nel nostroIstituto, il fatto cheil medico convochipersonalmente ladonna per spiegar-le direttamente ilproblema: questoavviene anche nelcaso in cui l'esameriveli la presenza diuna lesione pre-cancerosa che ri-chiede di essere eli-minata attraversoun piccolo interven-to chirurgico di tipoambulatoriale".

lo util•

e, anzi necessario•

ella prevenzione del tumore al collo dell'utero. L'importanza di uno screening sulla popolazioneUNA MALATTIADALLE DUE FACCEMentre nei paesi in-dustrializzati il tu-more del collo del-l'utero è in netta eprogressiva diminu-zione, non si può direla stessa cosa per ipaesi in via di svilup-po o sottosviluppati.In Sud-America, inMessico, in Africa eanche in Estremo O-riente (India e Cina)questa patologia è dadue a 8 volte più dif-fusa che nelle zonericche del pianeta erappresenta tuttorauna delle forme piùfrequenti di cancro.Inoltre nelle zonemeno sviluppate delpianeta, quello delcollo dell'utero spes-so è un tumore ag-gressivo, che non sem-pre può essere cura-to con successo.Le ragioni di questedifferenze sono piùd'una.Le probabilità di svi-luppare il tumore au-mentano se l'iniziodell'attività sessualeè precoce, quando irapporti sono fre-quenti, se il numerodei partner è alto edè alto, anche, il nu-mero delle gravidan-ze.Queste predisposi-zioni al cancro delcollo dell'utero sonopiù diffuse nelle re-gioni meno sviluppa-te del pianeta.Esiste una stretta re-lazione tra lo svilup-po del tumore del col-lo dell'utero e alcuneinfezioni virali. I vi-rus in questione sonoi papillomavirus, re-sponsabili tra l'altrodei condilomi, unadella malattie ses-suali più diffuse nelmondo intero ma inparticolare nellezone dove l'igiene e lemisure di prevenzio-ne sono più scaden-ti..Infine nelle regionimeno sviluppate, permancanza di ospeda-li e di medici ma peruna minore educazio-ne sanitaria, è menodiffusa la pratica delPap-Test.Non è possibile dun-que, come avviene danoi, scoprire e cura-re le lesioni che pre-cedono il tumore ve-ro e proprio oppurescoprire i tumoriquando sono ancoranelle prime fasi delloro sviluppo.

gistasunto 13

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Contadini della cooperativa "Citta della" dí Stagno Lombardo (1888)

L̀OOP CRONACHE

Le origini della cooperazione cremoneseSi è svolto a Cremona, per ini-ziativa della Università dellaTerza Età e del Tempo Libero,patrocinata dalle Amministra-zioni comunale e provinciale,un convegno dal tema: 'La na-scita nell'ottocento e la diffusio-ne nel territorio del movimen-to cooperativo di consumo,agricolo, di produzione e delcredito".Il professor Lorenzo Magarini,studioso dei problemi sociali delsecolo che sta per concludersi,ha parlato del Movimento coo-perativo dell'epoca promosso daifilantropi, prima ancora che icooperatori ne assumessero laguida.

relatore si è soffermato ad il-lustrare due realtà divenute ce-lebri nella storia cremonese:Le Citta della, Associazioneagricola cooperativa di Stagno Lombardo e la UcceUnione cooperativa di consumo cremonese.Fra i promotori del cooperativismo ha ricordato duepersonaggi che vivono tuttora nel ricordo cittadino:Giuseppe Garilxn tti. e Attilio Boldori.Convinto assertore, il primo, della funzione socialedella cooperazione; il secondo, allora Segretario della

Brescia

Lavoro e minoriSovraffollata l'aula magna dell'Istituto ProfessionaleSraffa che ha ospitato lo scorso 20 aprile l'incontroconvegno teso a mettere in comunicazione le scuoleche nel corso di queste anno scolastico hanno scelto ilpercorso altri tre (Minori e Lavoro) promossosul Tana Tana Città dal Centro Sociale Coop Lombar-dia di Brescia e condotto dagli animatori della Coope-rativa Interculturale Pandora,Ha aperto i lavori del mattino Daniela Faiferri, pre-sidente del Comitato soci Coop di Brescia che, dopo isaluti dell'Assessore alla Pubblica Istruzione e allaCultura del Comune Carla Bisleri, ha dato la parolaa Maria Rosa C uti llo del C res di Mani Tese, associa-zione che da molto tempo si occupa di infanzia nega-ta, e a Roberto Cavallini, responsabile nazionale perCoop dei progetti Nord-Sud, che ha rinnovato l'impe-gno di Coop nella realizzazione dei progetti equo-soli-dali con i produttori del Sud del mondo.Spazio poi agli studenti delle scuole medie Romanino,Pascoli e De Filippo e degli Istituti Superiori Gambarae Sraffa che hanno esposto il lavoro svolto in classenei mesi scorsi e che hanno sicuramente saputo sor-prendere sia per "spigliatezza tecnologica" sia per ca-rica umanitaria: relazioni e fiabe al computer, lucidie cd-rom, ma anche l'adozione a distanza di due bam-bini indiani.Ha chiuso la mattinata Roberto N icoietti, presidentedi Arcti Nuova Associazione, offrendo ospitalità su unapposito sito internet a tutto il materiale prodotto.Il pomeriggio, riservato a insegnanti, operatori cul-turali e associazioni, si è puntata l'attenzione soprat-tutto sulla necessità di adeguamento della didatticaal tema del divario tra Nord ricco e Sud povero delmondo. Durante la pausa il Comitato Soci Coop haafferto, in tema con la giornata, caffè e tè Solidarietà,prodotti del commercio equo e solidale presenti neinostri negozi.

Elena RomagnoliComitato Soci Coop di Brescia

Brescia

Anpi e coop per il 25 aprileLa tragica situazione balcanica ha, purtroppo, rivi-talizzato la Mostra "I Bambini del fiume Spreca".Trattasi di 120 disegni di bambini bosniaci e serbiche con immediatezza narrano la tragicità della guer-ra, i suoi orrori e le sue distruzioni. Il Centro SocialeCoop ed il Comitato soci, che da anni collaborano coniI Comitato Provinciale dell'Anpi, hanno proposto aidirigenti partigiani l'esposizione della Mostra ed unconvegno storico di alt ancamento. La proposta è sta-ta accolta con sensibilità ed avvedutezza politica, quin-di dal 24 aprile al 2 maggio molti bresciani ed alcunedecine di scolaresche hanno visitato l'esposizione gra-fica prendendo contatto coni valori della Resistenza.Sabato 24 aprile. nell'immenso salone Vanvitellianoie massime Autorità cittadine: il Sindaco On. PaoloCorsini, l'Assessore alla Culttira professor Paola

Cré* 14

Federazione delle Cooperative di Cremona, vittimadella violenza fascista.

II Comitato soci di CremonaR Presidente

Ernesto Maestrelli

Comini,la sostituta del Provveditore agli Studi dottorMarinella Bianchi, e il Presidente dell'Anpi Provin-ciale Lino Pedroni hanno introdotto la città e il mon-do della scuola sul significato della Mostra stessa, IIprofessar Gino Bambara storico e saggista e l'onore-vole Paolo Corsini, anch'esso in veste di docente diStoria Contemporanea, hanno tenuto una lezione diattualità storico-politica sulla guerra nei Balcani esul terribile conflitto kossovaro in atto. Durante ilconvegno è giunto un messaggio del VescovoMonsignor Giulio Sanguinai nel quale esprime la Suaapprovazione per una iniziativa 'attestante uno spic-cato senso di impegno civile a servizio di un mondobisognoso di giustizia e di solidarietà". Alla letturadel messaggio del Vescovo è seguito il Coro dei Bam-bini della scuole elementare di Concesio, diretti dalDirettore Didattico professor Signorini. AntonioBertolini, Presidente di Coop Lombardia, ha collega-to i valori della Resistenza a quelli del MovimentoCooperativo ed infine Maurizio Furgad a del GruppoSpontaneo Iniziative di Solidarietà tra i Popoli, arte-fice del recupero in Bosnia del materiale esposto, haraccontato come è nata l'iniziativa di raccogliere idrammatici disegni dei "Bambini del Fiume Spreca".La stampa locale ha dato ampio risalto all'evento edalla celebrazione del 54° anniversario della Libera-zione.

Franco Pell aciniComitato Soci Coop Lombardia

e vice Presidente Anpi Provinciale

Brescia

"Gospel in the easter Urne"

La salo del cinema del Villaggio Sereno di Brescia, dove,con il Concorso di Coop Lombardia. si e svolta io terzoedizione della manifestazione musicale che ho riscossoun gronde successo di p ubblico.

Pizzighettone

Tre giorni in piazzaDal 6 al 9 maggio si è svolta a Pizzighettone la tradi-zionale Fiera "Tre giorni in piazza " organizzata dal-l'Ente Fiere. La Coop Lombardia era presente con lamostra di disegni di Bambini serbi e mussuhnani dellaBosnia che rappresentano il periodo della guerra edella pace di questo martoriate paese "I bambini delfiume Spreca raccontano". Il giorno 6 si è svolta lapresentazione della mostra a cui hanno partecipata ilSindaco e il Presidente dell'Ente Fiera.

Peschiera Borromeo

Nonni e nipoti in Fili d'argentoLa collaborazione tra il Comune di Peschiera Borromeo,il locale Circolo didattico ed il Comitato soci Coop hareso possibile allestire la Mostra "Fili d'argento a colo-ri" anche nel Comune dell'hinterland milanese. L'am-ministrazione e le scuole, ognuna per propria scelta,avevano ideato la celebrazione dell'anno dell'anziano.L'idea Coop ha unificato le due iniziative, coinvolgen-do anche il locale Circolo Pensionati. Sabato 10 aprile,C. Dall'Asta, autrice della ricerca ed il dottorFacciorusso, direttore del Circolo Didattico, hanno il-lustrato al numeroso pubblico intervenuto la psicolo-gia dei disegni elimportanza del rapporto affettivo non-ni- nipoti. Questi concetti sono stati ripresi dal Presi-dente del Circolo pensionati Barbetta che ha narratoaneddoti gustosi sul vincolo affettivo che gli anzianihanno verso i nipotini. Gli amministratori intervenu-ti, tra i quali il Sindaco, hanno applaudite l'impegnoCoop. In questo ambito. F.Bella e A.Zanellato, rispet-tivamente Capo Ufficio Settore Soci e presidente delComitato di Peschiera Rogeredo, hanno ribadito lavo-lontà della Cooperativa di mantenere in atto ricerchee studi per favorire il rapporto intergenerazionale. Lamostra, rimasta esposta per dieci giorni, è stata visi-tata da tutte le classi prime e seconde elementari delComune e dalle scuole d'infanzia, oltre che da molticittadini. I disegni prodotti in questa occasione saran-no a loro volta indagati psicologicamente.

Renato Bandera

Brescia

Nel paese di SeridòI primi due fine settimana di Maggio hanno portatoCentro Sociale Coop Lombardia di Brescia,unitamente a Coop Nordest Emilia e a Coop Unionead essere presenti alla manifestazione organizzata dal-l'Associazione delle Scuole Materne . Per quattro gior-ni migliaia di genitori e dì bimbi hanno potuto pren-dere contatto con le proposte educative per i più picci-ni che il mondo cooperativo offre. Gli animatori diPandora, letteralmente presi d'assalto dai visitatori,hanno cosipotuto chiarire le finalità educative chestanno alla base della socialità cooperativa rivolta aipiccoli consumatori. Un' occasione, inoltre, per am-pliare al di là degli abituali ambiti territoriali, l'azio-ne del movimento cooperativo, una volta di più pre-sente in modo unitario.

R. WPavia

L'isola che non c'è...piùLa splendida "bomboniera" del Teatro Fraschini diPavia ha visto la conclusione della sperimentazioneteatrale degli allievi della Scuola 'De Amicis". Con lamassima concentrazione e bravura i 40 piccoli attorihanno inscenato la rappresentazione di un fantasticoviaggio ne "L'isola che non c'è...più". Luci, suoni, co-lori, voci e musica hanno riempito occhi ed orecchidel pubblico presente che, aI termine dell'opera, hatributato un sincero prolungato applauso ai neo-atto-ri. Il corso presso la "De Anncis" è stato condotto dalTeatro del Buratto di Milano con l'imput di Coop Lom-bardia, Carlo Nipoti, del Consiglio di Amministrazio-ne, ha illustrato ai presenti le motivazioni dellasocialità cooperativa.

R. B.

Voghera

Diplomi & MusicaNel corso dell'ormai consueta cerimonia di consegnadegli Attestati di Frequenza ai Corsi Coop diBioarchitettura e Bioagricoltura, gli allievi degli Isti-tuti per Geometri ( Baratta) e per Feriti Agrari(Gallini), hanno assistito ad un'audizione dì chitarraclassica eseguita dal Trio Cremona Guitar C on cert.Al momento hanno partecipato i dirigenti del localeComitato Soci ed il Consigliere d'Amministrazione C.Nipoti. Particolarmente convinti di voler proseguirenella collaborazione con Coop i Presidi dei due Istitu-ti che, dalle lezioni svoltesi presso i relativi plessi sco-lastici, hanno tratto stimoli per collegare mondo pro-duttivo e realtà scolastica. Apprezzate in modo parti-colare la visita al nuovo punto vendita di Pavia (cate-na del freddo) e le lezioni sui Prodotti con Amore Coop,svolte dagli Ispettori Qualità di Coop Italia, Giorgi eCandivi.

G. AmmiratiPresidente Comitato Soci Voghera

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