1a) piano di manutenzione ordinaria annuale...la logica di controllo è tradizionale a relè (il...

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417 TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE) 1a) Piano di manutenzione ordinaria annuale Esso programma nel tempo gli interventi e individua e stanzia le risorse necessarie. Di seguito sono elencati e descritti gli elementi del piano di manutenzione. La manodopera Per l’azienda in esame, la manutenzione ordinaria è svol- ta dagli stessi conduttori delle macchine (torni, fresatrici, trapani, seghetto a nastro, molatrici); si avranno inter- venti a macchina ferma e altri a macchina funzionante; in una scheda sono indicati gli interventi e la loro durata. I materiali, i mezzi e le attrezzature di supporto e di ispezione Trattandosi di una piccola azienda, i pezzi di ricambio del- le macchine verranno acquistati al bisogno, mentre a ma- gazzino si troverà l’utensileria ordinaria, olio lubrificante, cinghie motore, fusibili. I costi Nel costo globale di manutenzione si include sia il costo che l’azienda deve sostenere per la politica di manuten- zione (costo proprio) sia il costo generato dal guasto (co- sto indotto). I costi propri sono dovuti a manodopera, materiali, mezzi e attrezzature di supporto. Nel costo indotto sono com- presi l’indisponibilità del bene, la mancata produzione e i prodotti difettosi. Nel controllo della manutenzione ordinaria bisogna sem- pre verificare i risultati. 2a) Schede di manutenzione ordinaria macchina Tornio manuale parallelo y Controllo livello dell’olio della testa motrice e della sca- tola del cambio, eventualmente rabboccare o, in rela- zione alle ore di lavoro, sostituirlo. y Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavag- gio della stessa con prodotti specifici e sostituzione del filtro. y Pulizia della torretta portautensili, guide, registrazioni carrelli e oliare tutte le parti in acciaio e gli ingranaggi a vista. y Pulizia del mandrino e dell’autocentrante del portapez- zi e controllo di rotazione con comparatore, rispettan- do le tolleranze della casa produttrice ed eventualmen- te ricentratura del mandrino. y Controllo usura e tensione delle cinghie di trasmissione. Fresatrice universale y Controllo livello dell’olio della testa motrice e della sca- tola automatici. y Pulizia della tavola e controllo allineamento morsa e testa portafresa mediante comparatore. Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavaggio della stessa con prodotti specifici. Controllo usura e tensione cin- ghie di trasmissione. Ripresa dei giochi. y Pulizia di tutte le parti in acciaio e di tutti gli ingranaggi a vista e oliatura dei movimenti dei carrelli degli assi x, y, z. Trapano a colonna y Pulizia della tavola e del basamento. y Controllo delle cinghie di trasmissione delle pulegge e controllo rotazione del mandrino portapunte. Oliare le parti in acciaio. Seghetto a nastro y Controllo livello dell’olio della testata. y Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavag- gio della stessa con prodotti specifici. Controllo tensio- ne e dentatura del nastro. Molatrice a banco y Controllo equilibratura e rotazione delle mole. y Ravvivare la mola con carborundum, quando necessita, durante le aflature e sostituzione della mola rispet- tando i parametri di sicurezza della macchina. y Pulizia della mola dal materiale di lavorazione e svuo- tare il sacco dell’aspiratore o eventualmente sostituirlo. Per la manutenzione straordinaria di tutte le macchine ci si afda ai tecnici delle case produttrici, in particolare, per mantenere la precisione delle lavorazioni e rimediare a eventuali urti che possono avvenire coinvolgendo slitte, utensili, pezzi nel corso della lavorazione. In conseguenza di ciò, occorre sostituire le viti a ricircolo di sfere, verifi- care parallelismi e quadrature degli assi, verificare giochi dei mandrini e precarichi dei cuscinetti. 3a) Rischi nella manutenzione delle macchine indicate y Inserire accidentalmente l’alimentazione elettrica o meccanica. y Usare utensili/attrezzi inadeguati o in maniera impro- pria per le operazioni di manutenzione. y Efettuare la manutenzione con le mani unte di olio o grasso. y Tenere una postura scorretta durante il lavoro di ma- nutenzione.

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Page 1: 1a) Piano di manutenzione ordinaria annuale...La logica di controllo è tradizionale a relè (il ridotto nume-ro di piani non determina particolare complessità), la bas-sa velocità

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TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE)

1a) Piano di manutenzione ordinaria annuale

Esso programma nel tempo gli interventi e individua e

stanzia le risorse necessarie.

Di seguito sono elencati e descritti gli elementi del piano

di manutenzione.

La manodopera

Per l’azienda in esame, la manutenzione ordinaria è svol-

ta dagli stessi conduttori delle macchine (torni, fresatrici,

trapani, seghetto a nastro, molatrici); si avranno inter-

venti a macchina ferma e altri a macchina funzionante;

in una scheda sono indicati gli interventi e la loro durata.

I materiali, i mezzi e le attrezzature di supporto e di ispezione

Trattandosi di una piccola azienda, i pezzi di ricambio del-

le macchine verranno acquistati al bisogno, mentre a ma-

gazzino si troverà l’utensileria ordinaria, olio lubrifi cante,

cinghie motore, fusibili.

I costi

Nel costo globale di manutenzione si include sia il costo

che l’azienda deve sostenere per la politica di manuten-

zione (costo proprio) sia il costo generato dal guasto (co-

sto indotto).

I costi propri sono dovuti a manodopera, materiali, mezzi

e attrezzature di supporto. Nel costo indotto sono com-

presi l’indisponibilità del bene, la mancata produzione e

i prodotti difettosi.

Nel controllo della manutenzione ordinaria bisogna sem-

pre verifi care i risultati.

2a) Schede di manutenzione ordinaria

macchina

Tornio manuale parallelo

y Controllo livello dell’olio della testa motrice e della sca-

tola del cambio, eventualmente rabboccare o, in rela-

zione alle ore di lavoro, sostituirlo.

y Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavag-

gio della stessa con prodotti specifi ci e sostituzione del

fi ltro.

y Pulizia della torretta portautensili, guide, registrazioni

carrelli e oliare tutte le parti in acciaio e gli ingranaggi

a vista.

y Pulizia del mandrino e dell’autocentrante del portapez-

zi e controllo di rotazione con comparatore, rispettan-

do le tolleranze della casa produttrice ed eventualmen-

te ricentratura del mandrino.

y Controllo usura e tensione delle cinghie di trasmissione.

Fresatrice universale

y Controllo livello dell’olio della testa motrice e della sca-

tola automatici.

y Pulizia della tavola e controllo allineamento morsa e

testa portafresa mediante comparatore. Svuotamento

della vasca dell’olio refrigerante e lavaggio della stessa

con prodotti specifi ci. Controllo usura e tensione cin-

ghie di trasmissione. Ripresa dei giochi.

y Pulizia di tutte le parti in acciaio e di tutti gli ingranaggi a

vista e oliatura dei movimenti dei carrelli degli assi x, y, z.

Trapano a colonna

y Pulizia della tavola e del basamento.

y Controllo delle cinghie di trasmissione delle pulegge e

controllo rotazione del mandrino portapunte. Oliare le

parti in acciaio.

Seghetto a nastro

y Controllo livello dell’olio della testata.

y Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavag-

gio della stessa con prodotti specifi ci. Controllo tensio-

ne e dentatura del nastro.

Molatrice a banco

y Controllo equilibratura e rotazione delle mole.

y Ravvivare la mola con carborundum, quando necessita,

durante le affi lature e sostituzione della mola rispet-

tando i parametri di sicurezza della macchina.

y Pulizia della mola dal materiale di lavorazione e svuo-

tare il sacco dell’aspiratore o eventualmente sostituirlo.

Per la manutenzione straordinaria di tutte le macchine

ci si affi da ai tecnici delle case produttrici, in particolare,

per mantenere la precisione delle lavorazioni e rimediare

a eventuali urti che possono avvenire coinvolgendo slitte,

utensili, pezzi nel corso della lavorazione. In conseguenza

di ciò, occorre sostituire le viti a ricircolo di sfere, verifi -

care parallelismi e quadrature degli assi, verifi care giochi

dei mandrini e precarichi dei cuscinetti.

3a) Rischi nella manutenzione

delle macchine indicate

y Inserire accidentalmente l’alimentazione elettrica o

meccanica.

y Usare utensili/attrezzi inadeguati o in maniera impro-

pria per le operazioni di manutenzione.

y Eff ettuare la manutenzione con le mani unte di olio o

grasso.

y Tenere una postura scorretta durante il lavoro di ma-

nutenzione.

Page 2: 1a) Piano di manutenzione ordinaria annuale...La logica di controllo è tradizionale a relè (il ridotto nume-ro di piani non determina particolare complessità), la bas-sa velocità

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TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE)

y Non impugnare saldamente utensili/attrezzi.

y Tenere in modo disordinato l’area in cui si eff ettua la

manutenzione.

y Utilizzare i dispositivi di protezione individuale non cor-

rettamente.

Misure di prevenzione

y Eiminare l’alimentazione elettrica lucchettando il rela-

tivo interruttore.

y Mettere impedimenti per la reinserzione mediante pe-

dali e leve della alimentazione meccanica.

y Applicare attorno alla zone di lavoro la segnaletica e le

protezioni atte a impedire danni al personale.

y Custodire attrezzi, utensili e materiali per la manuten-zione in apposite borse per evitare che gli oggetti siano

di intralcio.

Tipologia dei DPI

y Occhiali.

y Guanti.

y Scarpe.

1b) Impianto elettrico

Nella fi gura 1 vi sono 2 linee trifase e 3 monofasi: copiare

un gruppo trifase e metterlo sulla sinistra per ottempera-

re alle richieste del testo.

QS1

R S T N

12

34

56

78

N1 3 5

2 4 6

d d dd

QF1

N1 3 5

2 4 6

d d dd

QF2

N1 3 5

2 4 6

d d dd

QF3

d d

QF4

d d

QF5

d d

QF6

R1

S1

T1

N1

R2

S2

T2

N2

R3

S3

T3

N3

R4

N4

S5

N5

T6

N6

KM1

380 V 50 Hz

380 V 50 Hz

380 V 50 Hz

SEZIONATOREGENERALE

LINEAAEROTERMO

LINEAMACCHINE

LINEAMONTACARICHI

BLINDOLUCE1

BLINDOLUCE2

LUCIESTERNE

TIMERNOTTEGIORNO

Rb

Sb

Tb

Nb

Fig. 1 Schema di un impianto elettrico.

L’impianto elettrico del magazzino dispone di 3 linee mo-

nofase per illuminazione e 3 linee trifase per macchinari

industriali.

Delle tre linee monofase, due sono collegate a blin-

dosbarre di illuminazione a soffi tto, da cui discendono

10 lampade al neon caduna che illuminano i corridoi del

magazzino.

Una linea separata è dedicata all’illuminazione esterna

dell’edifi cio che viene attivata/disattivata a comando me-

diante un teleruttore collegato a un timer giorno/notte.

Le tre linee trifase sono dedicate:

y all’alimentazione degli aerotermo per la ventilazione

(riscaldamento e raff rescamento) dell’ambiente di la-

voro;

y all’alimentazione delle prese trifase a parete per i

macchinari (imballatrici) caricabatterie dei muletti,

saliscendi dei tendoni mobili di comunicazione con l’e-

sterno;

y al montacarichi (alimentazione indipendente e dedica-

ta solo a tale servizio).

L’impianto è attualmente ben strutturato e ben blanciato

fra i vari utilizzi. Unico miglioramento auspicabile sareb-

be l’aggiunta di una terza blindosbarra luce, in modo da

migliorare l’uniformità di’illuminazione, non tanto per

la presenza di zone scarsamente illuminate, quanto per

ridurre l’eff etto di sfarfallamanto a 50 Hz conseguente

all’uso di due sole fasi, per giunta separate e indipendenti

nei rispettivi corridoi.

Il risultante aff aticamento visivo non è più adeguato alla

normativa corrente per gli ambienti di lavoro e la lettura

di documenti di trasporto, bolle, etichette non sempre ri-

sulta agevole nelle condizioni di utilizzo normali.

Page 3: 1a) Piano di manutenzione ordinaria annuale...La logica di controllo è tradizionale a relè (il ridotto nume-ro di piani non determina particolare complessità), la bas-sa velocità

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TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE)

2b) Sistema di comando del montacarichi |fi g. 2|

Fig. 2 Sistema di comando dei montacarichi.

Il montacarichi del magazzino dis pone di un quadro elet-

trico con alimentazioni ausiliarie monofase (per gli ele-

menti di controllo) e trifase per il motore di sollevamento.

La logica di controllo è tradizionale a relè (il ridotto nume-

ro di piani non determina particolare complessità), la bas-

sa velocità del montacarichi consente il comando diretto e

la fermata al piano senza necessità di rallentamenti.

Il motoriduttore (argano) del montacarichi è dotato di

freno di sicurezza a ganasce che si chiude automatica-

mente al rilascio della tensione di alimentazione, quando

il motore arriva al piano, e viceversa si riapre e libera la

ruota di trascinamento delle corde alla ripartenza.

Il motoriduttore è di tipo a vite senza fi ne a bagno d’olio,

con ingranaggi in bronzo. Per la manutenzione dell’ar-

gano del montacarichi occorre pianifi care le operazioni:

di seguito riportate. Verifi care periodicamente il livello

dell’olio nel motoriduttore, sostituendo le guarnizioni

(corteco) in caso di perdite all’albero.

Controllare lo stato delle gole dell’argano evitando che

lo strisciamento delle corde in frenata (misurato a pieno

carico) determini riduzioni eccessive del diametro della

puleggia, con conseguente perdita di capacità di carico e

del corretto livello di fermata al piano.

Controllare il gioco angolare dell’ingranaggio corona/

vite senza fi ne (conseguente a usura dell’ingranaggio in

bronzo) fra le condizioni di arrivo al piano in un senso e

nell’altro. L’errore angolare di riposizionamento deve es-

sere inferiore a 15°, in caso contrario, la registrazione del

freno diventa critica, la frenata troppo brusca (occorre re-

cuperare il gioco dell’ingranaggio in uno spazio di frenata

ridotto, con sovraccarico sulle corde, scivolamento e usura

delle stesse). Controllare l’usura dei ferodi del freno a cep-

pi e registrarne la corsa, in modo da ottenere una fermata

al piano corretta sia a carico minimo sia a carico massimo.

3b) Manutenzione quadro elettrico BT

Il quadro elettrico richiede le attività di manutenzione di

seguito riportate.

Verifi ca e ispezione del serraggio di tutti i morsetti e con-

tatti, con ispezione visiva dello stato di isolanti e capi-

corda.

Controllo dello stato di usura dei contatti di interruttori

e teleruttori: verifi care con il tester la caduta diretta fra

i contatti chiusi, quando il circuito eroga la sua corrente

nominale; la caduta diretta fra i morsetti, a pieno cari-

co deve risultare inferiore al 0,5 V (massimo 1 V a.c.). In

alternativa verifi care i punti caldi con la termocamera a

infrarossi e sostituire gli elementi con contatti usurati che

scaldano più del dovuto.

Verifi care la taratura delle protezioni termiche rispetto

all’assorbimento eff ettivo delle utenze collegate.