1a) piano di manutenzione ordinaria annuale...la logica di controllo è tradizionale a relè (il...
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TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE)
1a) Piano di manutenzione ordinaria annuale
Esso programma nel tempo gli interventi e individua e
stanzia le risorse necessarie.
Di seguito sono elencati e descritti gli elementi del piano
di manutenzione.
La manodopera
Per l’azienda in esame, la manutenzione ordinaria è svol-
ta dagli stessi conduttori delle macchine (torni, fresatrici,
trapani, seghetto a nastro, molatrici); si avranno inter-
venti a macchina ferma e altri a macchina funzionante;
in una scheda sono indicati gli interventi e la loro durata.
I materiali, i mezzi e le attrezzature di supporto e di ispezione
Trattandosi di una piccola azienda, i pezzi di ricambio del-
le macchine verranno acquistati al bisogno, mentre a ma-
gazzino si troverà l’utensileria ordinaria, olio lubrifi cante,
cinghie motore, fusibili.
I costi
Nel costo globale di manutenzione si include sia il costo
che l’azienda deve sostenere per la politica di manuten-
zione (costo proprio) sia il costo generato dal guasto (co-
sto indotto).
I costi propri sono dovuti a manodopera, materiali, mezzi
e attrezzature di supporto. Nel costo indotto sono com-
presi l’indisponibilità del bene, la mancata produzione e
i prodotti difettosi.
Nel controllo della manutenzione ordinaria bisogna sem-
pre verifi care i risultati.
2a) Schede di manutenzione ordinaria
macchina
Tornio manuale parallelo
y Controllo livello dell’olio della testa motrice e della sca-
tola del cambio, eventualmente rabboccare o, in rela-
zione alle ore di lavoro, sostituirlo.
y Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavag-
gio della stessa con prodotti specifi ci e sostituzione del
fi ltro.
y Pulizia della torretta portautensili, guide, registrazioni
carrelli e oliare tutte le parti in acciaio e gli ingranaggi
a vista.
y Pulizia del mandrino e dell’autocentrante del portapez-
zi e controllo di rotazione con comparatore, rispettan-
do le tolleranze della casa produttrice ed eventualmen-
te ricentratura del mandrino.
y Controllo usura e tensione delle cinghie di trasmissione.
Fresatrice universale
y Controllo livello dell’olio della testa motrice e della sca-
tola automatici.
y Pulizia della tavola e controllo allineamento morsa e
testa portafresa mediante comparatore. Svuotamento
della vasca dell’olio refrigerante e lavaggio della stessa
con prodotti specifi ci. Controllo usura e tensione cin-
ghie di trasmissione. Ripresa dei giochi.
y Pulizia di tutte le parti in acciaio e di tutti gli ingranaggi a
vista e oliatura dei movimenti dei carrelli degli assi x, y, z.
Trapano a colonna
y Pulizia della tavola e del basamento.
y Controllo delle cinghie di trasmissione delle pulegge e
controllo rotazione del mandrino portapunte. Oliare le
parti in acciaio.
Seghetto a nastro
y Controllo livello dell’olio della testata.
y Svuotamento della vasca dell’olio refrigerante e lavag-
gio della stessa con prodotti specifi ci. Controllo tensio-
ne e dentatura del nastro.
Molatrice a banco
y Controllo equilibratura e rotazione delle mole.
y Ravvivare la mola con carborundum, quando necessita,
durante le affi lature e sostituzione della mola rispet-
tando i parametri di sicurezza della macchina.
y Pulizia della mola dal materiale di lavorazione e svuo-
tare il sacco dell’aspiratore o eventualmente sostituirlo.
Per la manutenzione straordinaria di tutte le macchine
ci si affi da ai tecnici delle case produttrici, in particolare,
per mantenere la precisione delle lavorazioni e rimediare
a eventuali urti che possono avvenire coinvolgendo slitte,
utensili, pezzi nel corso della lavorazione. In conseguenza
di ciò, occorre sostituire le viti a ricircolo di sfere, verifi -
care parallelismi e quadrature degli assi, verifi care giochi
dei mandrini e precarichi dei cuscinetti.
3a) Rischi nella manutenzione
delle macchine indicate
y Inserire accidentalmente l’alimentazione elettrica o
meccanica.
y Usare utensili/attrezzi inadeguati o in maniera impro-
pria per le operazioni di manutenzione.
y Eff ettuare la manutenzione con le mani unte di olio o
grasso.
y Tenere una postura scorretta durante il lavoro di ma-
nutenzione.
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TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE)
y Non impugnare saldamente utensili/attrezzi.
y Tenere in modo disordinato l’area in cui si eff ettua la
manutenzione.
y Utilizzare i dispositivi di protezione individuale non cor-
rettamente.
Misure di prevenzione
y Eiminare l’alimentazione elettrica lucchettando il rela-
tivo interruttore.
y Mettere impedimenti per la reinserzione mediante pe-
dali e leve della alimentazione meccanica.
y Applicare attorno alla zone di lavoro la segnaletica e le
protezioni atte a impedire danni al personale.
y Custodire attrezzi, utensili e materiali per la manuten-zione in apposite borse per evitare che gli oggetti siano
di intralcio.
Tipologia dei DPI
y Occhiali.
y Guanti.
y Scarpe.
1b) Impianto elettrico
Nella fi gura 1 vi sono 2 linee trifase e 3 monofasi: copiare
un gruppo trifase e metterlo sulla sinistra per ottempera-
re alle richieste del testo.
QS1
R S T N
12
34
56
78
N1 3 5
2 4 6
d d dd
QF1
N1 3 5
2 4 6
d d dd
QF2
N1 3 5
2 4 6
d d dd
QF3
d d
QF4
d d
QF5
d d
QF6
R1
S1
T1
N1
R2
S2
T2
N2
R3
S3
T3
N3
R4
N4
S5
N5
T6
N6
KM1
380 V 50 Hz
380 V 50 Hz
380 V 50 Hz
SEZIONATOREGENERALE
LINEAAEROTERMO
LINEAMACCHINE
LINEAMONTACARICHI
BLINDOLUCE1
BLINDOLUCE2
LUCIESTERNE
TIMERNOTTEGIORNO
Rb
Sb
Tb
Nb
Fig. 1 Schema di un impianto elettrico.
L’impianto elettrico del magazzino dispone di 3 linee mo-
nofase per illuminazione e 3 linee trifase per macchinari
industriali.
Delle tre linee monofase, due sono collegate a blin-
dosbarre di illuminazione a soffi tto, da cui discendono
10 lampade al neon caduna che illuminano i corridoi del
magazzino.
Una linea separata è dedicata all’illuminazione esterna
dell’edifi cio che viene attivata/disattivata a comando me-
diante un teleruttore collegato a un timer giorno/notte.
Le tre linee trifase sono dedicate:
y all’alimentazione degli aerotermo per la ventilazione
(riscaldamento e raff rescamento) dell’ambiente di la-
voro;
y all’alimentazione delle prese trifase a parete per i
macchinari (imballatrici) caricabatterie dei muletti,
saliscendi dei tendoni mobili di comunicazione con l’e-
sterno;
y al montacarichi (alimentazione indipendente e dedica-
ta solo a tale servizio).
L’impianto è attualmente ben strutturato e ben blanciato
fra i vari utilizzi. Unico miglioramento auspicabile sareb-
be l’aggiunta di una terza blindosbarra luce, in modo da
migliorare l’uniformità di’illuminazione, non tanto per
la presenza di zone scarsamente illuminate, quanto per
ridurre l’eff etto di sfarfallamanto a 50 Hz conseguente
all’uso di due sole fasi, per giunta separate e indipendenti
nei rispettivi corridoi.
Il risultante aff aticamento visivo non è più adeguato alla
normativa corrente per gli ambienti di lavoro e la lettura
di documenti di trasporto, bolle, etichette non sempre ri-
sulta agevole nelle condizioni di utilizzo normali.
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TEMA ESAME 2 (PRIMA PARTE)
2b) Sistema di comando del montacarichi |fi g. 2|
Fig. 2 Sistema di comando dei montacarichi.
Il montacarichi del magazzino dis pone di un quadro elet-
trico con alimentazioni ausiliarie monofase (per gli ele-
menti di controllo) e trifase per il motore di sollevamento.
La logica di controllo è tradizionale a relè (il ridotto nume-
ro di piani non determina particolare complessità), la bas-
sa velocità del montacarichi consente il comando diretto e
la fermata al piano senza necessità di rallentamenti.
Il motoriduttore (argano) del montacarichi è dotato di
freno di sicurezza a ganasce che si chiude automatica-
mente al rilascio della tensione di alimentazione, quando
il motore arriva al piano, e viceversa si riapre e libera la
ruota di trascinamento delle corde alla ripartenza.
Il motoriduttore è di tipo a vite senza fi ne a bagno d’olio,
con ingranaggi in bronzo. Per la manutenzione dell’ar-
gano del montacarichi occorre pianifi care le operazioni:
di seguito riportate. Verifi care periodicamente il livello
dell’olio nel motoriduttore, sostituendo le guarnizioni
(corteco) in caso di perdite all’albero.
Controllare lo stato delle gole dell’argano evitando che
lo strisciamento delle corde in frenata (misurato a pieno
carico) determini riduzioni eccessive del diametro della
puleggia, con conseguente perdita di capacità di carico e
del corretto livello di fermata al piano.
Controllare il gioco angolare dell’ingranaggio corona/
vite senza fi ne (conseguente a usura dell’ingranaggio in
bronzo) fra le condizioni di arrivo al piano in un senso e
nell’altro. L’errore angolare di riposizionamento deve es-
sere inferiore a 15°, in caso contrario, la registrazione del
freno diventa critica, la frenata troppo brusca (occorre re-
cuperare il gioco dell’ingranaggio in uno spazio di frenata
ridotto, con sovraccarico sulle corde, scivolamento e usura
delle stesse). Controllare l’usura dei ferodi del freno a cep-
pi e registrarne la corsa, in modo da ottenere una fermata
al piano corretta sia a carico minimo sia a carico massimo.
3b) Manutenzione quadro elettrico BT
Il quadro elettrico richiede le attività di manutenzione di
seguito riportate.
Verifi ca e ispezione del serraggio di tutti i morsetti e con-
tatti, con ispezione visiva dello stato di isolanti e capi-
corda.
Controllo dello stato di usura dei contatti di interruttori
e teleruttori: verifi care con il tester la caduta diretta fra
i contatti chiusi, quando il circuito eroga la sua corrente
nominale; la caduta diretta fra i morsetti, a pieno cari-
co deve risultare inferiore al 0,5 V (massimo 1 V a.c.). In
alternativa verifi care i punti caldi con la termocamera a
infrarossi e sostituire gli elementi con contatti usurati che
scaldano più del dovuto.
Verifi care la taratura delle protezioni termiche rispetto
all’assorbimento eff ettivo delle utenze collegate.