2 - capitolo 2 la moda aristocratica

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  • 7/29/2019 2 - Capitolo 2 La Moda Aristocratica

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    II. LA MODA ARISTOCRATICA

    II.1. LA NASCITA DELLA MODA

    I primi segnali della comparsa della moda si sono avuti a partire dalla fine del Medioevo conlaffermarsi di un abbigliamento che si differenziava per i due sessi. Infatti, fino circa la met del

    XIV secolo uomini e donne hanno indossato entrambi ampie tuniche e lunghi mantelli. Dopo tale

    periodo e per tutto il Quattrocento, le fogge degli abiti non sono molto variate, ma i cambiamenti

    nel vestire sono stati in realt radicali. Gli uomini hanno adottato il farsetto (sorta di panciotto corto

    e attillato) insieme alle calze brache (simili alla calzamaglia) generalmente vistose e colorate. Le

    donne invece hanno cominciato ad indossare abiti lunghi ed aderenti al corpo, spesso scollati e dei

    copricapo bizzarri. Uomini e donne hanno iniziato cos a mettere in evidenza attraverso gli abiti la

    propria differenza sessuale. Ne derivata una dialettica tra i sessi di tipo seduttivo che ha

    continuato a svilupparsi anche in seguito ed ha storicamente rappresentato uno dei pi potenti

    motori per lo sviluppo della moda.

    Figura 1

    Allepoca, sono state comunque le grandi famiglie aristocratiche italiane a guidare

    levoluzione della moda creando delle innovazioni prontamente seguite dai nobili spagnoli e

    francesi. Caterina DeMedici, ad esempio, lanci la moda della gorgiera, un colletto di tessuto

    finissimo increspato e pieghettato a nido dape, che poi gli spagnoli hanno ripreso, esasperandone le

    forme.

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    Uno stimolo particolarmente importante allo sviluppo della moda venuto anche dalla

    Chiesa cattolica, la quale, stabilendo unequivalenza tra Dio e luomo, ha valorizzato questultimo e

    rivalutato il suo universo terreno e sensibile, dunque proprio quello della moda. Inoltre ha diffuso la

    sensibilit per i rituali e le cerimonie. Ma lo sfoggio di sfarzosit da parte della Chiesa ha raggiunto

    spesso livelli eccessivi ed ha determinato critiche e reazioni, poi sfociate nella Riforma protestante

    dei Luterani e dei Calvinisti. Questi accusavano la Chiesa cattolica di avidit e corruzione e le

    contrapponevano un modello di vita pi spirituale e morigerato, che rifiutava la cura dellaspetto

    esteriore e quindi dellabbigliamento, considerato forma eccessiva di ricerca del piacere personale e

    di attaccamento alla dimensione terrena. Con la Controriforma, la Chiesa cattolica ha tenuto conto

    delle critiche mosse dai Protestanti, orientandosi verso la ricerca di maggiore spiritualit e ci ha

    trovato puntualmente un riflesso nelle fogge degli abiti, divenute decisamente pi austere.

    Allorigine di questo processo di creazione delle mode che ha cominciato a svilupparsi a

    partire dalla fine del Medioevo ci sono state anche altre cause. Innanzitutto, la tranquillit sociale

    seguita alla fine delle Invasioni Barbariche e il progressivo sviluppo degli Stati moderni (dal

    Trecento allOttocento ogni Stato europeo ha sviluppato uno specifico stile dabbigliamento,

    sebbene a partire dalla met del Settecento la Francia sia diventata il paese maggiormente in grado

    di esercitare unegemonia nellambito della moda). Inoltre, una fase di espansione delleconomia

    stata resa possibile da una rivoluzione delle tecniche di produzione nel campo agricolo, dallosviluppo dellattivit artigianale, dallimpulso ricevuto dai commerci internazionali e dalla nascita

    delle prime metropoli. Sono nati anche i mestieri e le corporazioni, con la conseguente

    specializzazione delle mansioni lavorative e lo sviluppo di un sapere tecnico nel settore della

    tessitura e della lavorazione degli abiti.

    Nella sua prima fase, la moda era un fenomeno che riguardava esclusivamente laristocrazia

    e la monarchia. I ceti inferiori hanno continuato invece ad indossare sempre lo stesso tipo di abiti a

    causa della scarsa disponibilit economica, ma anche perch erano spesso obbligati a tenere questo

    comportamento dalle leggi suntuarie emanate in molte citt dagli aristocratici tra il Trecento e il

    Seicento allo scopo di impedire che le persone appartenenti alle classi meno abbienti indossassero

    indumenti riservati ai nobili e consentire dunque soltanto alle classi dominanti laccesso a tali segni

    distintivi del potere sociale.

    Alcuni borghesi hanno comunque cominciato ad accumulare le prime grandi ricchezze

    attraverso gli scambi commerciali ma stato soltanto nel corso del Seicento che la borghesia

    riuscita a diventare una realt significativa sul piano sociale, ma gi dal Trecento i pochi borghesi

    non si sono accontentati di disporre di ingenti risorse economiche e hanno voluto un riconoscimento

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    a tutti i livelli della societ. Hanno tentato perci di imitare il modo di vestire dei nobili, ma poich

    imitavano, i borghesi arrivavano sempre in ritardo, ma costringevano cos gli aristocratici a

    cambiare il modo di vestire e a creare delle nuove mode. Questi ultimi, daltronde, grazie allo

    sfruttamento dei diritti feudali e ai redditi che venivano loro dai possedimenti rurali, hanno potuto

    creare corti dove lo sfarzo era la regola. Progressivamente, si sono indeboliti sul piano del potere

    politico, esautorati dallinsediarsi delle monarchie assolute, ma hanno reagito tentando di

    primeggiare almeno nellambito delle spese per il lusso e la rappresentanza (allestendo giochi

    sfarzosi e mostrando un totale disprezzo per il lavoro) e cercando di trovare gratificazioni nei

    piaceri materiali (tornei, banchetti, feste e anche la creazione di nuovi abiti: vero piacere per gli

    occhi).

    Sino allinizio dellOttocento, lambito principale di sviluppo della moda stato pertanto

    costituito dalla moda aristocratica : un tipo di moda che si sviluppato soprattutto attraverso una

    progressiva artificializzazione del corpo, poich nella societ di corte i rapporti interpersonali

    erano innaturali e artificiali, in quanto essenzialmente dominati dalla frivolezza e dallobbligo di

    sottostare alle regole di sofisticati cerimoniali, com testimoniato dallattenzione per letichetta e le

    buone maniere.

    Figura 2

    Nel Settecento, secolo della Rivoluzione francese (1789), i rivoluzionari hanno utilizzatonegli abiti i colori delle divise militari e delle coccarde per esprimere i nuovi valori di nazionalismo,

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    eguaglianza e libert. Essi hanno inoltre introdotto lutilizzo per gli uomini di pantaloni lunghi e

    larghi al posto di quelli corti e attillati dei nobili. Ma, soprattutto, hanno combattuto le parrucche e i

    pizzi simboli di quellodiata aristocrazia ; in generale tutto ci che appartenesse alla nobilt viene

    abolito sia per gli uomini che per le donne, in nome della semplicit e della praticit. Gli uomini

    hanno cercato ispirazione negli abiti da campagna degli aristocratici inglesi, mentre le donne sono

    arrivate persino a tagliare i capelli, imitando lusanza maschile.

    Lepoca della Restaurazione ha imposto per le donne nei primi dellOttocento un tipo di

    abbigliamento semplice e classico: lo stile impero, che traeva ispirazione dagli abiti dellantica

    Grecia e dellantica Roma : consisteva in una tunica lunga di stoffa leggera, trattenuta da un nastro

    o un drappeggio sotto il seno e indossata praticamente senza nientaltro sotto per sperimentare

    quella nuova libert del corpo.

    Il classicismo del vestire femminile rimasto in auge sino al

    1820, poi gli abiti, pur rimanendo a vita alta, hanno cominciato ad

    allargarsi, aprendosi a forma di campana. Negli anni successivi si fatta

    sentire linfluenza del Romanticismo su una ristretta cerchia di uomini

    che curavano in maniera maniacale il proprio aspetto, ma soprattuttosulle donne, le quali hanno cominciato ad indossare grandi gonne

    sostenute da sottogonne rigide, che enfatizzavano leffetto di

    restringimento del busto e della vita esercitato dal corsetto.

    Figura 3