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2. Chi sono e come apprendono i nativi digitali
Paolo Ferri – Università degli Studi Milano Bicocca – [email protected]
Biblioteca di Vimercate 11/06/2009
2. I nativi digitali chi sono e come apprendono: risultati delle nostre ricerche
3 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Il progetto di ricerca “Bambini e Computer” un storia lunga 4 anni 2004-2008
Susanna Mantovani, Paolo Ferri, Bambini e computer, RCS Etas, Milano 2006, pp. 212www.fondazioneibm.it/pubblicazioni/prefazione_bambini_computer.htm
• Prima Fase osservazioni in famiglia (tutte videoregistrate)– 6 bambine/i Davide (2), Bianca e Emma (2), Riccardo (1), Andrea (1)– Montaggio video e discussione tra i ricercatori del film– Utilizzo del video per i focus con gli insegnanti e i genitori e per la formazione.
• Seconda fase osservazione in classe, video montaggi, focus con insegnanti (8 focus per un totale di 50 insegnanti)– Via Clericetti, Milano - 9 sessioni video (scuola abilitata) – Via Costa, Milano - 8 sessioni osservative (scuola non abilitata)– Via “Andersen” di Vimercate - 12 sessioni video (scuola abilitata)
• Terza fase conduzione di focus con i genitori e interviste con i bambini (3 focus, per un totale di 25 genitori - Interviste a gruppi di bambini di 5 anni, per un totale di 17 bambini)– Scuola dell’Infanzia di Via Clericetti (Milano):– Scuola dell’Infanzia di Via Costa (Milano): – Scuola dell’Infanzia “Andersen” (Vimercate)
4 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Focus group raccolta rappresentazioni
Il ciclo ricerca-formazione-ricerca
5 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Appropriazione digitale molto precoce (0-6 anni)
• Relazione tra utente e artefatto tecnologico – Modellamento (modelling)– Esplorazione spontanea– Esplorazione guidata– Studio delle procedure d’uso
1/28/2009 6
La connessione a Internet nelle differenti generazioni
Chart 1: Percentage of Americans online by age (Teens, 12-17, Nov. 2007-Feb. 2008, margin of error = ±3%. Adults, December 2008, margins of error differ by subgroup. See methodology).
Generations Online in 2009
93%89% 87%
80%83%
80% 78%
71%
62%
45%
27%
87%82%
85% 83%80%
76%73%
68% 68%
55%
85%
56% (2008)
17%
26%
57% (2005)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
12-17 18-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-75 76+
2008 2005
7 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Tendenziale Bilinguismo dei nativi
• Per i digital immigrants: – Lingua digitale = L2 (spesso appresa da grandi)
• Per i digital natives: – Lingua digitale = L1 (ma “naturalmente” bilingui)
8 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
I nativi digitali cosa pensano del computer?Col computer è più facile
9 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
I nativi digitali cosa pensano del computer? Dalle osservazioni: cosa fanno con il computer ?
• Il primo contatto plasmato dal modeling dei comportamenti d’uso delle tecnologie dei genitori
• Il modeling degli insegnanti non c’è ancora• I principali comportamenti osservati
– Giocare– Scrivere – Far insieme – Navigare in Internet– Comunicare
Modeling familiare
Modeling a scuola ?
10 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Dalle interviste• Il computer per giocare Il computer per scrivere
• Giovanni: Io gioco e vedo i film
R: Vedi i film nel computer ?
Giovanni: Sì, perché metto il dvd, la tele è rotta
R: Di solito che cosa fate con il computer a scuola?
Giovanni: Gioco
R: Giocate ?
Riccardo: E scriviamo
Elisa: E disegnamo
R: Giocate, scrivete, disegnate … sapete fare tutte queste cose con il computer ?
• R: Bene, mi avete detto che con il computer fate molte cose, scrivete, disegnate … Ma scrivete solo con il computer o anche con la biro ?
• Giovanni: Anche con la biro• Elisa: Con i pastelli• Silvia: Con i pennarelli• R: E preferite scrivere con i pastelli, i
pennarelli o con il computer ?• Silvia: Con il computer• Giovanni: A me piace con il computer• R: E perché ti piace di più con il computer?• Giovanni: Perché mi piace schiacciare i tasti• Marco: A me piace di più con il computer,
scrivere con il computer è più facile, le lettere ci sono già, le devi solo trovare
11 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Dalle interviste• Il computer per stare e per
dare insieme il computer per comunicare
• Cooperare insieme• R: Ma quando giocate con il computer,
lo fate da soli o con gli amici?• Giovanni: Con i miei amici• Silvia: Sì, anch’io con gli amici
• “se devono andare a giocare con il computer non c’è mai stata una volta che vanno al computer una o l’altra, vanno insieme. ‘Giochiamo al computer Sofia?’. E allora si mettono insieme a giocare, ma non è mai successo che vanno al computer da sole”.
• R: Che cos’è Internet?
• Alessandro: In Internet ci sono tutte le cose
• R: Che cos’è Internet?
• Lorenza: Con internet posso fare tutte le cose … parlare con i miei amici
12 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Dalle interviste:I bambini si annoiano?
• Le attività svolte in digitale... – Scrivere– Disegnare – Giocare...stancano i bambini e le bambine, al contrario della televisione
“Il piccolo ha quasi 4 anni ed è poco interessato, nel senso che quando la sorella accende il computer e disegna, queste immagini colorate lo attraggono, però finisce veramente lì, mentre mia figlia è molto più tecnologica, molto più interessata a tutto ciò che è tecnologia, quindi l’utilizzo di un MP3, piuttosto che il fatto di avere un game-boy tanto (…) però sono io che faccio in modo, come la televisione, che lei non ne abusi”.
13 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Il computer per imparare e comunicare: le idee dei bambini
Mi piace perché…(verbalizzazione tratte dal progetto www.bambinoautore.it
- “Si lavora in gruppo si sta insieme”- “abbiamo collaborato con le altre classi”- “ci siamo aiutati a vicenda”- “con il lavoro di squadra si lavora meglio e più facilmente”- “mi ha fatto esprimere quello che sentivo di dire”- “mi attirava mi insegnava a crescere bene”- “ci siamo collegati con un’altra scuola e ci è piaciuto condividere la nostra fantasia con gli altri bambini”
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Le rappresentazioni dei “digital immigrants”: gli insegnanti cosa dicono del
computer• Diffidenza
– “Il laboratorio è il luogo dove sta la tecnologia – afferma un’insegnante - e non deve contaminare lo spazio della tua crescita e del tuo fare esperienza del mondo e degli altri”
– “L’aspetto che mi preoccupa è il predominare dei linguaggi astratti in una età in cui la manualità, l’attività corporea, la scoperta sono fondamentali”
• Richiesta di aiuto– “Per meglio conoscere le possibilità di utilizzo del computer con i bambini piccoli: se non lo
conosco io come faccio a insegnarlo, gli insegnanti sono esperti di educazione ma non di tecnologie”
• Opportunità– “Si tratta di uno strumento espressivo e comunicativo molto diffuso, rispetto al quale è possibile
individuare un utilizzo alternativo nel piccolo gruppo. Inoltre recenti ricerche dimostrano quanto sia indispensabile per favorire la comunicazione e l’acquisizione di competenze nei bambini con alcuni tipi di disabilità”.
– “Però poi lavorando con i bambini mi sono resa conto che loro sono molto più…, da questo punto di vista, molto più aperti mentalmente rispetto a…, si fanno molti meno problemi rispetto a quelli che mi posso porre io, non so, se succedeva che mi si bloccava qualche gioco, mi veniva l’ansia ‘oddio, adesso cosa faccio…”
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Un problema epistemologico: macchina versus creatività
Conflitto tra la creatività, le potenzialità e le competenze dei bambini e un’idea di computer prevalentemente negativa o neutra di cui essi sono per la maggioranza portatori.All’idea di un bambino come persona competente e creatività, cui vanno dedicati grande rispetto e cura
Si contrapponenelle pratiche degli insegnanti l’idea del computer come macchina alienante e “non-umana”
problema: aggancio dell’esperienza didattica con il nuovo brainframe digitale
16 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Le problematiche avvertite dagli insegnanti
17Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Le potenzialità percepite dagli insegnanti
18 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Ruolo e responsabilità della scuola
19 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
Perché indagare i genitori: accettazione proattiva
• Le rappresentazioni dei genitori sono fondamentali per comprendere le pratiche di appropriazione digitale dei bambini.
• È in famiglia che avviene il primo contatto dei bambini con i computer, i cellulari, le videocamere e le macchine fotografiche digitali
• E’ in famiglia che i bambini acquisiscono quella fluidità e agilità digitale che ne caratterizza i comportamenti futuri
“Io credo che le resistenze nell’utilizzo del computer sono più di noi adulti che dei bambini.
“Per i bambini è diventata una cosa normale, sono molto più elastici e aperti di noi, mentre noi abbiamo molte più resistenze. (…) voglio dire siamo nell’era dei computer loro saranno portati all’utilizzo molto più facilmente di noi che abbiamo dovuto in qualche modo essere costretti perché ormai non c’è via di scampo, per qualsiasi cosa bisogna utilizzare il computer…”.
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White collar immigrants• “lavoratori della conoscenza” (Rifkin, 2000) hanno dovuto imparare a utilizzare la
tecnologia da “grandi” • lo hanno fatto all’inizio per una finalità precisa poter continuare a svolgere il
proprio lavoro nelle migliori condizioni• Utilizzano il computer con una finalità di natura strumentale e orientata alla
produttività.
“il computer noi grandi lo utilizziamo perché abbiamo una finalità”, afferma un papà,
“perché vogliamo produrre qualcosa, perché ci serve e ne abbiamo bisogno, no? Giochi non ce ne sono. Giochi non ce ne sono!”.
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Quello che dicono dei loro figli• i genitori riconoscono ai bambini una capacità superiore di destreggiarsi con la tecnologia. E’
singolare che non si rendano conto del fatto che è proprio il loro avere portato la tecnologia all’interno delle case che rende i loro figli più “bravi di loro” a utilizzarla.
“Hanno una dimestichezza con l’attrezzo che è spaventosa, col mouse sanno già cosa fare. Anzi, io vedo che certe volte mio figlio tira fuori delle funzioni dal computer, casualmente, che neanche il sottoscritto sa cosa siano!”
22 Università Milano Bicocca 7 Novembre 2008
A quale etàdati dalla questionari www.bambinoautore (1923 questionari, 1407 raccolti)
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Immigranti e nativi digitali
Digital immigrantsCodice alfabeticoApprendimento lineareStile comunicativo uno a moltiApprendimento per assorbimentoInternalizzazione riflessioneAutorità del testo Primo leggere
Digital nativeCodice digitaleApprendimento MultitaskingCondividere e creare la conoscenza (Mp3 Wikipedia)Apprendere ricercando giocando esplorando Esternalizzazione dell’apprendimentoComunicazione versus riflessioneNo autorità del testo multicodicalitàConnettersi navigare ed esplorare
Dall’apprendimenti alfabetico per accumulazione
Possibilitàescluse
Sintesi memoriale 4
P
Possilità aperte
f
s1s2
s3
Dal book all’eBook
eBook Kindle
Sony: la concorrenza
All’apprendimento multitasking per navigazione/cooperazione
1 Testualità lineare
∞ infinito
Lessìe
Il mega-cambiamento nel content providing e nell’educazione
Single-user tools
Multi-user VirtualLearning Environment
Online CompoundLearning Systems
1980 20202000
Time
Computer BasedTraining
Substitution Transformation
On-line Learning
Learning on-demand
2040
Distributed ElectronicVirtual Knowledge Centers
Learning Mall
Creative destruction
ICT uses
quote Veen, W. & Vrakking, B. (2006). Homo Zappiens, Growing up in a Digital Age. London, Network Continuum Ed