2 introduzione 13 14
TRANSCRIPT
Linguistica, lingue, linguaggio
Definizioni di base
Cos’è la linguistica (1)
È lo studio scientifico delle lingue e del linguaggio.
Lo studio scientifico è una modalità del conoscere che
prevede tre ordini di fatti di metodo:
la descrizione dell’oggetto con un linguaggio chiaro,
univoco e controllabile da tutti
la formulazione di ipotesi generali dimostrabili che rendano
ragione di una molteplicità di fatti particolari
la costante disponibilità all’autocorrezione ossia
disposizione alla costante verifica dei dati e disposizione ad
abbandonare una ipotesi quando questa venga confutata o
superata da una migliore.
Cos’è la linguistica (2)
Detto questo, la linguistica è pertanto definibile come:
lo studio del linguaggio umano e delle lingue «per mezzo di osservazioni controllate e verificabili empiricamente con riferimento ad una qualche teoria generale della struttura linguistica».
Lyons, John [1968], Introduction to theoretical linguistics. Cambridge, England:
Cambridge University Press (trad. It. 1971)]
(vd. Beccaria, G.L. (a cura di) [1996], Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica. Torino, Einaudi: 443).
Questioni terminologiche
La LINGUISTICA si suddivide in diverse specializzazioni. Le due principali sono:
Linguistica generale o teorica o sincronica
Linguistica storica (glottologia)
Lingue e linguaggio
Il linguaggio è:
la facoltà, comune a tutti gli esseri umani, di sviluppare
un sistema di comunicazione dotato di caratteristiche
proprie.
Una lingua è:
un sistema di comunicazione (codice) umano su base
verbale che realizza le virtualità del linguaggio in
quanto facoltà.
Ferdinand de Saussure, nel Cours de linguistique
générale (1916, 19222)
1. langage: inteso come la facoltà cognitiva, it. linguaggio;
2. langue: la lingua in quanto (a) sistema linguistico
astratto contenuto nella mente dei parlanti di una
comunità linguistica e quindi anche come (b) lingua
storico-naturale quale il francese, l’italiano, l’inglese
(rispettivamente, la langue della comunità francese,
italiana,inglese ecc. in opposizione alle l. artificiali);
3. mot: la parola;
4. parole: l’atto locutivo o atto di parola ossia qualsiasi
azione da noi realizzata tramite il linguaggio verbale e
dunque comportamento linguistico
Il linguaggio
La dimensione neuro-cognitiva
Il linguaggio
Tra disposizione innata…
Disposizione neuro-cognitiva, predeterminata geneticamente, di acquisire una lingua.
…e acquisizione per apprendimento
Language acquisition is the process by which humans acquire the capacity to perceive, produce and use words to understand and communicate. This capacity involves the picking up of diverse capacities including syntax, phonetics, and an extensive vocabulary. This language might be vocal as with speech or manual as in sign.
Le scoperte di Paul Broca (afasia motoria):
1861: studio su Leborgne e presentazione dei risultati alla Società Antropologia di Parigi;
1861-63: studio di 8 altri casi analoghi;
1865: “noi parliamo con l’emisfero sinistro”.
Area di Broca:
È localizzata nella terza circonvoluzione frontale dell’emisfero sinistro : “controlla i movimenti coordinati della laringe e della bocca per la formazione delle parole nel linguaggio parlato”. Si sviluppa solo in un emisfero: nell’emisfero sinistro, per il 95% dei casi (tutti i destrimani e metà dei mancini).
Linguaggio e cervello: l’area di Broca
L’area di Broca
Il cervello di ‘Tan’
Le scoperte di Wernicke (afasia sensoriale):
1874: Il complesso sintomatico afasico. Uno studio psicologico su base anatomica: l’organizzazione della corteccia in aree sensoriali.
Due casi clinici:
Susanne Adam (59 anni)
Susanne Roth (75 anni).
Cervello e linguaggio: Wernicke
L’area di Wernike. Situata nella parte postero superiore del lobo temporale, presiede all’integrazione sensoriale. Come l’area di Broca, è lateralizzata. L’area di Broca e di Wernike sono collegate da un fascio di fibre nervose detto fascicolo arcuato.
Broca
Wernicke
L’area di Wernicke
PET
Magnetic resonance imaging: MRI
Sviluppo del linguaggio
I ‘bambini lupo’
Bambino lupo di Hesse 1344 7 Bambino lupo di Sekandra 1872 6
Bambino lupo di Wetteravia 1344 12 Bambino di Sekandra 1874 10
Bambino orso di Lituania 1661 12 Bambino lupo di Kronstadt ? 23
Bambino pecora d'Irlanda 1672 16 Bambino di Lucknow 1876 ?
Bambino vitello di Bamberga ca 1680 ? Bambino di Jalpaiguri 1892 8
Bambino orso di Lituania 1694 10 Bambino di Batsipur 1893 14
Bambino orso di Lituania ? 12 Bambino di Sultanpur 1895 ?
Bambina olandese rapita 1717 19 Gallina di Justedal ? 12
I due bambini dei Pirenei 1719 ? Amala di Midnapore 1920 2
Peter di Hannover 7241 13 Kamala di Midnapore 1920 8
Ragazza di Sogny 1731 10 Bambino leopardo d'india 1920 ?
Jean di Liegi ? 21 Bambino lupo di Maiwana 1927 ?
Tomko di Ungheria 1767 ? Bambino lupo di Jhansi 1933 ?
Ragazza orso di Fraumark 1767 18 Bambino leopardo di Dihungi ? 8
Victor dell'Aveyron 1799 11 Bambino di Casamance Anni '30 16
Kaspar Hauser di Norimberga 1828 17 Assicia di Liberia Anni'30 ?
Ragazza scrofa di Salisburgo ? 22 Bambino isolato di Pennsyilania 1938 6
Bambino di Husanpur 1843 ? Bambino isolato dell'Ohio 1940 ?
Bambino di Sultanpur 1843 ? Bambino gazzella di Siria 1946 ?
Bambino di Sultanpur 1848 ? Bambino di Nuova Delhi 1954 12
Bambino di Chupra ? ? Bambino gazzella di Mauritania 1960 ?
Bambino di Bankipur ? ? Bambino gorilla di Teheran 1961 14
Ragazzo maiale d'Olanda ? ? Genie, U.S.A. 1970 13
Bambino lupo d'Olanda ? ?
Tipologia casistica
Bambini allevati da animali
Bambini vissuti per autosostentamento
Bambini vissuti in totale isolamento
I bambini lupo
Kamala, Midnapore, India, 1920, 8 anni, lupi.
Ramu, Balrampur, India, 1954, 7 anni, lupi.
Tissa, Tissamaharama, Sri Lanka, 1973, 11 anni, scimmie
I bambini lupo
John Ssebunya, M, Uganda
1991, 6 anni, scimmie.
Ivan Mishukov, M, Retova, Russian Federation, 1998, 6 anni, cani.
Axel Rivas, M, Talcahuano, Chile
2001, 11 anni, cani.
I bambini lupo
Traian Caldarar, M, Brasov, Romănia, 2002, 7, cani.
Andrei Tolstyk, Bespalovskoya, Russia,
2004, 7 anni, cani
Teorie sull’apprendimento del linguaggio
Approccio interazionista di Vygotskij (1934)
Approccio comportamentista di Skinner (1957)
Approccio innatista di Chomsky (1965)
L’ipotesi del periodo critico di Lenneberg (1967)
Approccio cognitivista di Piaget (1970), Bruner (1983)
Le lingue del mondo
Contabilità e ‘ciclo vitale’ delle lingue
Distribuzione delle lingue
nel Mondo
Densità della popolazione mondiale
Le dieci lingue più parlate del mondo
Distribuzione mondiale dei parlanti
le prime 10 lingue più parlate al mondo (su oltre sei/settemila
esistenti) assorbono da sole ben il 54% della popolazione
mondiale (esse sono: cinese mandarino, hindi, inglese, spagnolo,
arabo, bengali, portoghese, russo, bahasa Indonesia, giapponese,
da BERRUTO [2004: 32).
le prime 100 più parlate al mondo assorbono da sole il 90%
della popolazione mondiale [NETTLE/ROMAINE 2000 > 2001:
20.
le prime 197 lingue assorbono da sole il 97% della popolazione
mondiale.
Distribuzione mondiale dei parlanti
Al 31 ottobre 2011, la popolazione mondiale stimata
ammontava a oltre 7 miliardi di persone.
Se tutti dati visti sopra fossero corretti, ne deriverebbe che:
197 lingue sarebbero parlate da 6.790.000.000 parlanti
6715 lingue sarebbero parlate complessivamente da
210.000.000 parlanti
Distribuzione mondiale dei parlanti
le prime 197 lingue più parlate al mondo assorbono da
sole il 97% della popolazione mondiale.
197 lingue
6175 lingue
Il ‘ciclo vitale’ delle lingue
Morte delle lingue
• Cornico
• Veglioto
Nascita delle lingue
• Pidgin
• Creoli
Rinascita delle lingue
• Ebraico
La morte delle lingue
In Brasile sono attualmente parlate oltre 200 lingue, oltre alla lingua ufficiale, il portoghese
(nella sua variante brasiliana); ma nel XIX secolo vi erano parlate circa 1000 lingue
[Crystal 2000].
Nei territori degli attuali USA sono parlate 175 lingue amerindie, rispetto alle oltre 300
parlate ai tempi della scoperta delle Americhe [Nettle/Romaine 2001],
Il Summer Institute of Linguistics conta attualmente (2005) per le Americhe 1002
lingue; peraltro, si stima che queste fossero, all’atto della ‘scoperta’ del Continente, circa
15.000.
La nascita delle lingue:
pidgin e creoli
Pidgin e creoli:
Atlas of Pidgin and Creole Language Structures (APiCS)
vd. http://email.eva.mpg.de/~michaels/apics/
La rinascita delle lingue:
il caso dell’ebraico
598/7 Assedio di Gerusalemme
597 Prima deportazione,
16 marzo 597
588 Assedio di Gerusalemme
587 Seconda deportazione
luglio/agosto
538 I Persiani conquistano Babilonia (ottobre)
520–515 Ritorno di molti ebrei a Yehud sotto Zorobabele e Giosuè il Sommo Sacerdote. Fondazione del Secondo Tempio
ufficiali dei territori palestinesi sotto il governo britannico.
1949: lingua ufficiale di Israele
La scoperta di nuove lingue
Mashco-piro Gruppo linguistico:
Arawakan, Maipuran, Southern Maipuran, Purus
La scoperta di nuove lingue
Gli ‘uomini rossi’
(Perù)
Tribù recentemente scoperta tra Brasile e
Perù (e ‘scomparsa’ ad agosto 2011)
http://www.uncontactedtribes.org/videobrasile
La classificazione delle lingue
Studio scientifico e classificazione
Si chiama classe l’insieme degli oggetti che possiedono tutti uno o più caratteri comuni e sono i soli a possederli
Si chiama classificazione l’operazione, l’effetto, il modo del classificare, cioè la divisione o distribuzione di oggetti in classi, cioè in categorie: c. delle piante, degli animali, avente lo scopo di dare un ordine alla immensa varietà delle specie, e insieme un nome che consenta di individuarle facilmente; analogam., c. dei minerali, delle gemme, dei reperti archeologici; c. degli stracci, secondo le diverse fibre, nell’industria degli stracci destinati alla fabbricazione della carta.
Http://www.treccani.it/vocabolario/classificazione/
Grande dizionario encicolpedico UTET, ss.vv. ‘Classe’ e ‘Classificazione’
Tipi di classificazione delle lingue
Genetica
• Le lingue sono accomunate da tratti trasmessi ereditariamente da un antenato comune
• I linguisti non sono d’accordo sul numero di famiglie
Tipologica
• Le lingue sono accomunate da tratti strutturali che prescindono dalla parentela
Geografico e/o areale
• a. Le lingue sono accomunate dall’insistere sulla stessa area geografica (lingue amerindiane, australiane ecc.)
• Le lingue, geneticamente diverse ma geograficamente prossime, sono accomunate dall’aver sviluppato tratti comuni per contatto
La famiglia indoeuropea
Classificazione genealogica_1
• La famiglia afro-
asiatica (o camito-
semitica)
– Comprende numerose
lingue parlate o estinte, in
un’area fra
l’Africa settentrionale, il
Medio Oriente e parte
dell’Africa orientale
• per es. egiziano antico,
arabo, ebraico
Classificazione genealogica_2
• La famiglia uralica
– Comprende numerose lingue
parlate in Europa orientale e
nell’Asia centrale e
settentrionale. Lingue ufficiali:
• finlandese, estone, ungherese
Classificazione genealogica_3
• La famiglia sino-tibetana
– Tra le altre, cinese mandarino (la lingua con il maggior
numero di parlanti al mondo)
• tibetano, lolo-birmano
Classificazione genealogica_4
• La famiglia altaica
– Comprende lingue dell’Asia centrale, come il mongolo e
il turco
Classificazione genealogica_5
• La famiglia caucasica
il georgiano, l’abkhazo,
dargwa, svan
Classificazione genealogica_6
– dravidica
• India meridionale: tamil, telugu
– austro-asiatica
• khmer, vietnamita
– austronesiana
• malgascio (Madagascar), bahasa (Indonesia)
Classificazione genealogica_7
La famiglia
nigerkordofaniana
– Comprende la
maggioranza delle lingue
parlate a sud del Sahara
• Swahili (ca. 60 milioni di
parlanti, diffuso in Kenia,
Tanzania, Uganda, Ruanda)
Distribuzione delle famiglie linguistiche
Linguistica e semiotica
La comunicazione
Il segno
Comunicazione
Processi e funzioni
Accezioni di ‘comunicazione’ umana Comunicazione in senso stretto
•Uno scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento. (Anolli 2002)
Passaggio di informazione
• È una finalità della comunicazione, ma può esserci passaggio di informazioni anche senza consapevolezza: in questo caso, non c’è comunicazione
Formulazione di inferenze
• La comunicazione consente di estrarre inferenze; tuttavia, possono essere estratte inferenza anche a partire da entità semiotiche non prodotte da una volontà comunicativa: anche in questo caso, non vi è comunicazione
Le componenti strutturali della interazione
comunicativa
Alla ricerca di un modello della comunicazione
Shannon e Weaver [1949], The Mathematical Theory of Communication.
Fattori e funzioni della comunicazione (Jakobson [1960], “Closing Statements:
Linguistics and Poetics”)
I fattori dell’interazione
Mittente
Destinatario
Contesto
Messaggio
Canale
Codice
Le funzioni dell’interazione:
espressiva
conativa
referenziale
poetica
fatica
metalinguistica
Atto linguistico
Atto locutorio
Atto illocutorio
Atto perlocutorio
Austin, J.L [1946], Other Minds. Proceedings of the Aristotelian Society, Vol. Suppl. 20, 148-187.
Austin, J.L [1962], How to do Things with Words, Oxford, Oxford University Press.
Searle, J.R. [1969], Speech Acts, Cambridge. Cambridge, Cambridge University Press. Trad. it. di Giorgio Raimondo Cardona: Atti linguistici. Torino, Boringhieri, 1976.
Atto linguistico
Atto locutorio
(ingl. locutionary act).
Un atto locutorio consiste nel proferimento di espressioni che sono considerate (dal linguista) prescindendo dall’intenzione comunicativa del parlante.
Atto linguistico
Atto illocutorio
(ingl. illocutionary act).
È un atto di comportamento sociale effettuato col dire qualcosa; oltre a informare, constatando una certa realtà, può contenere una richiesta, una preghiera, un’esclamazione ecc.
L’atto illocutorio ha una forza legata alla reale intenzione di chi lo compie.
Atto linguistico
Atto
perlocutorio
(ingl. perlocutionary act).
È l'atto di produrre, attraverso il dire, degli effetti sugli interlocutori, intenzionalmente o no.
La modalità degli atti
PERFORMATIVA: usata per costituire una sorta di equivalenza tra enunciazione e azione
(es.: Prometto che verrò, Giuro che è vero, Vi dichiaro marito e moglie, La dichiaro dottore in Lingue ecc.)
CONSTATATIVA: usata per descrivere il mondo (la realtà) e organizzare informazioni su di essa
(es.: Roma è la capitale d’Italia; Dante è il poeta della Divina Commedia)
Atto e evento linguistico Berruto, Gaetano [1974], Sociolinguistica. Bologna, Zanichelli.
Atto linguistico: la più
piccola unità suscettibile di
essere un costituente di una
interazione
comunicativa...l’unità di
comunicazione linguistica
che il parlante può
produrre con un’unica e
precisa intenzione e senza
che vi si frapponga
l’intervento dell’ascoltatore
[Berruto 1974: 83].
Evento linguistico: Per ‘evento linguistico’ si intende una sequenza di atti linguistici concatenati nel contesto di una situazione sociale. In altre parole, l’evento linguistico (speech event) è costituito da una catena di interazioni comunicative che hanno un inizio e una fine nel tempo [Berruto 1974: 89].
L’interazione faccia a faccia
Sensi e percezione della realtà (Balboni/Gotti 1987)
Vista 83%
Udito 11%
Olfatto 3,5%
Tatto 1,5%
Gusto 1%
L’azione sociale
1. contatto fisico
2. la vicinanza fisica *
3. l’orientazione
4. la postura
5. i gesti
6. i cenni del capo
7. l’espressione del volto
8. i movimenti degli occhi
9. l’aspetto esteriore della persona
10. aspetti non linguistici del discorso
11. il discorso verbale
La competenza comunicativa
Linguistica
Paralinguistica
Prossemica
Cinesica
Performativa
Pragmatica
Socioculturale
Hymes, D. [1964], “Introduction: Toward
Ethnographies of Communication”,
«American Anthropologist», LXVI, 6,
part. II: 13-25. Trad. it. “Verso
un’etnografia della comunicazione:
l’analisi degli eventi comunicativi”. In: P.
Giglioli (a cura di) [1974], Linguaggio e
società. Bologna, Il Mulino: 65-88.
Berruto, G. [1974], La sociolinguistica.
Bologna, Zanichelli.
Segno e semiosi
Il segno tra semiotica e linguistica
La semiotica
È la disciplina che studia i segni e i processi attraverso i quali i segni divengono tali ossia acquistano significato. In quanto tale, la semiotica è la scienza generale dei segni.
La linguistica è una sottodisciplina della scienza generale dei segni: essa studia solo i segni linguistici
Naturali
Artificiali
• Iconici
• Pittura, cinema, ecc.
Artificiali
• Non iconici
• Lingue, linguaggi matematici ecc.
Iconismo
L’iconismo (dal greco
antico eikon “immagine,
figura”) è una relazione tra
significante e significato
basata almeno in parte sul
principio di “somiglianza”
tra significante e
significato.
L’iconismo nelle lingue verbali
Le lingue verbali fanno un
ricorso limitato
all’iconismo.
Una forma di iconismo è
costituita dalle
onomatopee
abbaiare v. intr. [voce
onomatopeica; cfr. lat. baubare] (io
abbàio, ecc.; aus. avere). –
Iconismo linguistico e arbitrarietà
Onomatopee Altri casi di iconismo linguistico
Morfologia
Sintassi
Testualità
CARDONA, Giorgio Raimondo [2001], I sei
lati del mondo. Roma/Bari, Laterza (ed. or.
1985), pag. 89:
“Un confronto anche sommario tra forme
appartenenti a lingue diverse mostra che
per una stessa specie animale le trascrizioni
sono più vicine tra loro di quanto non lasci
prevedere la diversità ,delle lingue: ad
esempio it. chicchirichí, fr. cocorico, sp.
cocorico, ingl. cock-a-doodle-doo, sved. e
ol. kukeliku, ungh. kukorékol (verbo), ted.
kikeriki, ebr. e pol. kukuriku, russo
kukareku, krio. korioko cin. kokoriko,
giapp. kokeikoko, tagalog toktolook”.
La semiotica
È la disciplina che studia i segni e i processi attraverso i quali i segni divengono tali ossia acquistano significato. In quanto tale, la semiotica è la scienza generale dei segni.
La linguistica è una sottodisciplina della scienza generale dei segni: essa studia solo i segni linguistici
Naturali
Artificiali
• Iconici
• Pittura, cinema, ecc.
Artificiali
• Non iconici
• Lingue, linguaggi matematici ecc.
Segno linguistico
Unità prodotta dalla combinazione di un significante e un significato.
Così. p.es., in italiano al significante /libro/ corrisponde il significato “libro”. Una lingua altro non è che un sistema di segni.
Ferdinand de Saussure, nel Cours de linguistique générale (1916, 19222) (2)
Il segno linguistico: caratteristiche distintive
la distintività: un segno si distingue da ciascun altro segno per almeno un tratto: botte ~ lotte (a una differenza nel significante
(livello dell’espressione) corrisponde una differenza nel significato (livello del contenuto).
la linearità: il segno si estende nel tempo, se è orale, in quanto la pronuncia ha una durata nel tempo e si sviluppa nello spazio, se è
scritto, in quanto la scrittura ha una estensione nello spazio.
l’arbitrarietà: un segno è arbitrario in quanto ciò che combina il significante /cane/ al significato “cane” non è una legge di natura, che in quanto tale sarebbe necessaria, bensì è una convenzione sociale, che per sua natura è arbitraria. Non a caso, al significato p.es. “cane” corrispondono significanti diversi nelle diverse lingue:
ingl. /dog/, fr. /chien/, sp. /perro/, ted. /Hund/ ecc.
Il triangolo semiotico
Richards, IA
and CK Ogden.
The Meaning of
Meaning. 1923.
Italiano: sedia
Francese: chaise
Spagnolo: silla
Inglese: chair
Tedesco: Stuhl
Russo: стул
Turco: sandalye
Ferdinand de Saussure, nel Cours de linguistique
générale (1916, 19222) (2)
< l + i + b + r + o> significante
libro “libro” significato
IL SEGNO LINGUISTICO:
DIMENSIONE GRAFICA
Ferdinand de Saussure, nel Cours de linguistique
générale (1916, 19222) (2)
[ l + i + b + r + o] significante
/ libro /
“libro” significato
IL SEGNO LINGUISTICO:
DIMENSIONE ORALE
La lingua come codice
In senso semiotico generale, un codice è un sistema di segni che possono essere interpretati ossia posti in relazione con degli oggetti (materiali o mentali) o con altri segni.
In senso specificamente linguistico, la lingua è un codice ossia un dispositivo semiotico che serve per associare significanti e significati.
Semiosi è il processo in cui qualcosa funziona come segno.
Deriva dal greco semeion “segno, segnale, indizio”.
Biplanarità del segno linguistico
Il segno è costituito dalla associazione del
piano del significante e del piano del
significato
La lingua come sistema di segni
Secondo de Saussure, il sistema linguistico (cioè
la langue) è un sistema (di sistemi) di
elementi in opposizione reciproca che
egli chiama SEGNI.
Ricordiamo che la parola sistema significa un
‘insieme ordinato’ di elementi’ ossia ‘un
insieme che contiene al suo interno n oggetti
+ almeno una regola di ordinamento’.
La langue come sistema
Organizzazione del linguaggio
Livelli:
1. fonetico/fonologico
2. morfologico
3. lessicale
4. sintattico
5. testuale
6. pragmatico
semantica