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VII CONGRESSO NAZIONALE della SOCIETA’ ITALIANA di RIABILITAZIONE NEUROLOGICA Napoli, 19-21 aprile 2007 MODIFICAZIONI PERSISTENTI DELL’ECCITABILITÀ CORTICALE INDOTTE DA UN NUOVO PARADIGMA DI VIBRAZIONE MUSCOLARE IN SOGGETTI SANI E PAZIENTI CON ICTUS CRONICO. B. Marconi 1 C. Pecchioli 1 , G. Koch 1 , F. Camerota 2 V.M. Saraceni 2 G.M. Filippi 3 and C. Caltagirone 1 1 IRCCS Fondazione Santa Lucia Lab. di Neurologia Clinica e Comportamentale I.R.C.C.S. Fondazione S. Lucia, Roma 2 Ist. di Medicina Fisica e Riabilitazione, Università di Roma “La Sapienza ”, Roma 3 Ist. di Fisiologia umana, Università “Cattolica del Sacro Cuore”, Roma Lo scopo dello studio è stato quello di valutare, mediante TMS, l’effetto che di un particolare protocollo di vibrazione muscolare (MV) sull’eccitabilità corticale di 10 soggetti sani (HS) e 5 pazienti con ictus cronico (SP). La soglia motoria (rMT), l’ area, il volume e la SICI/ICF sono stati studiati prima (pre- MV), 15 (post-1), 30 (post-2) 60 (post-3) e 90 giorni (post-4) dopo l’applicazione della MV dai seguenti muscoli: il FCR muscolo trattato con MV (target), un m. sinergico (FCU) ed un m. antagonista (EDC). Nei HS la MV è stata applicata mentre il soggetto manteneva uno stato di contrazione isometrica del m. trattato (FCR) pari al 20% della contrazione massimale. Nei HS la MV ha indotto modifiche significative dell’eccitabilità corticale, persistenti fino a 15 giorni, mentre nessun cambiamento è stato osservato in nessuno degli altri punti del time corse. Le modificazioni al post-1 nei HS hanno riguardato: 1) una diminuzione del volume del m. target (FCR) e del suo sinergico (FCU); 2) un aumento del volume del m. antagonista (EDC); 3) un aumento della SICI nel m. target FCR e nel FCU; 4) una diminuzione della SICI nel EDC. Il medesimo protocollo di MV e la relativa valutazione con TMS sono stati effettuati su pazienti con ictus cronico (> di 6 mesi) che hanno avuto come esito una spasticità dell’arto superiore da moderata a severa. Tutti i pz sono stati valutati attraverso la scala di Ashworth, la Motricity Index (M.I.) (arto superiore) e la Wolf motor function test (WMFT). Modificazioni significative nei vari indicatori di eccitabilità corticale e punteggi nelle scale validate sono state osservate fino a 3 mesi dopo la fine del trattamento (post-1, post-2 e post-3) in tutti i pz: 1) abbassamento della rMT; 2) aumento dell’area e del volume di tutti i muscoli (FCR, FCU ed EDC); 3) aumento della SICI nel m. FCR e nel FCU; 4) diminuzione della SICI nel m. EDC; 5) diminuzione della spasticità (diminuzione nei punteggi ottenuti alla scala di Ashworth); 6) aumento dell’outcome motorio (aumento nei punteggi della M.I. e WMFT). In conclusione la MV è in grado di modificare in modo persistente e non invasivo l’assetto corticale eccitatorio/inibitorio, probabilmente attraverso meccanismi di “inibizione intracorticale reciproca”. Se questi dati preliminari dovessero essere confermati, potrebbero costituire un valido substrato neurofisiologico per un recupero funzionale motorio oltre il concetto di cronicità, e la vibrazione muscolare potrebbe risultare uno strumento utile e non invasivo da combinare opportunamente con le tradizionali metodiche riabilitative.

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VII CONGRESSO NAZIONALE della

SOCIETA’ ITALIANA di RIABILITAZIONE

NEUROLOGICA

Napoli, 19-21 aprile 2007

MODIFICAZIONI PERSISTENTI DELL’ECCITABILITÀ CORTICALE INDOTTE DA UN NUOVO PARADIGMA DI VIBRAZIONE MUSCOLARE IN SOGGETTI SANI E PAZIENTI CON ICTUS CRONICO.

B. Marconi1 C. Pecchioli

1, G. Koch

1, F. Camerota

2 V.M. Saraceni

2 G.M. Filippi

3 and C.

Caltagirone1

1 IRCCS Fondazione Santa Lucia Lab. di Neurologia Clinica e Comportamentale I.R.C.C.S. Fondazione S. Lucia, Roma

2 Ist. di Medicina Fisica e Riabilitazione, Università di Roma “La Sapienza ”, Roma

3 Ist. di Fisiologia umana, Università “Cattolica del Sacro Cuore”, Roma

Lo scopo dello studio è stato quello di valutare, mediante TMS, l’effetto che di un particolare protocollo

di vibrazione muscolare (MV) sull’eccitabilità corticale di 10 soggetti sani (HS) e 5 pazienti con ictus

cronico (SP). La soglia motoria (rMT), l’ area, il volume e la SICI/ICF sono stati studiati prima (pre-

MV), 15 (post-1), 30 (post-2) 60 (post-3) e 90 giorni (post-4) dopo l’applicazione della MV dai seguenti

muscoli: il FCR muscolo trattato con MV (target), un m. sinergico (FCU) ed un m. antagonista (EDC).

Nei HS la MV è stata applicata mentre il soggetto manteneva uno stato di contrazione isometrica del m.

trattato (FCR) pari al 20% della contrazione massimale. Nei HS la MV ha indotto modifiche

significative dell’eccitabilità corticale, persistenti fino a 15 giorni, mentre nessun cambiamento è stato

osservato in nessuno degli altri punti del time corse. Le modificazioni al post-1 nei HS hanno riguardato:

1) una diminuzione del volume del m. target (FCR) e del suo sinergico (FCU); 2) un aumento del

volume del m. antagonista (EDC); 3) un aumento della SICI nel m. target FCR e nel FCU; 4) una

diminuzione della SICI nel EDC. Il medesimo protocollo di MV e la relativa valutazione con TMS sono

stati effettuati su pazienti con ictus cronico (> di 6 mesi) che hanno avuto come esito una spasticità

dell’arto superiore da moderata a severa. Tutti i pz sono stati valutati attraverso la scala di Ashworth, la

Motricity Index (M.I.) (arto superiore) e la Wolf motor function test (WMFT). Modificazioni

significative nei vari indicatori di eccitabilità corticale e punteggi nelle scale validate sono state

osservate fino a 3 mesi dopo la fine del trattamento (post-1, post-2 e post-3) in tutti i pz: 1)

abbassamento della rMT; 2) aumento dell’area e del volume di tutti i muscoli (FCR, FCU ed EDC); 3)

aumento della SICI nel m. FCR e nel FCU; 4) diminuzione della SICI nel m. EDC; 5) diminuzione della

spasticità (diminuzione nei punteggi ottenuti alla scala di Ashworth); 6) aumento dell’outcome motorio

(aumento nei punteggi della M.I. e WMFT). In conclusione la MV è in grado di modificare in modo

persistente e non invasivo l’assetto corticale eccitatorio/inibitorio, probabilmente attraverso meccanismi

di “inibizione intracorticale reciproca”. Se questi dati preliminari dovessero essere confermati,

potrebbero costituire un valido substrato neurofisiologico per un recupero funzionale motorio oltre il

concetto di cronicità, e la vibrazione muscolare potrebbe risultare uno strumento utile e non invasivo da

combinare opportunamente con le tradizionali metodiche riabilitative.