2009 inserto_corriere 18 luglio 2009 - luna

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Chi è stato il primo astronauta a sbarcare sulla Luna?  a) Neil Armstrong b) Edwin Aldrin c) Eugene Cernan Quale cineasta ha girato nel 1902 «Viaggio nella Luna», il primo film di fantascienza della storia a parlare dello sbarco sulla Luna? a) I fratelli Lumière b) Georges Méliès c) D.W. Griffith Come si chiamava il modulo di sbarco LEM con cui gli astronauti sono arrivati sulla Luna? a) Civetta b)  Aquila c) Sparviero In uno dei libri più famosi del genere fantascientifico, scritto nell’Ottocento, si prevede che l’uomo lancerà la missione per la Luna da una base della Florida, che l’equipaggio sarà di tre uomini e che il modulo di comando prende il nome da Colombo. Successe veramente così. Di quale libro si tratta? a) «I primi uomini sulla Luna» di H. G. Wells b) «Dalla terra alla Luna» di Jules Verne c) «Attraverso la porta magica» di Arthur Conan Doyle Quali furono le prime parole pronunciate dall’astronauta dopo il primo sbarco? a) «La Terra è la culla dell’umanità ma l’uomo non può rimanere per sempre nella culla» b) «L’arrivo sulla Luna dell’uomo è come la conquista della Terra da parte dei primi pesci» c) «Un piccolo passo per l'uomo, ma un grande balzo per l'umanità» «Un lupo mannaro americano a Londra» è un film del 1981 che riadatta le classiche storie di licantropi ai tempi moderni. Chi ha diretto questo film su un ragazzo che, quando c’è la luna piena, diventa un lupo? a) Steven Spielberg b) Brian De Palma c) John Landis Quanto è durato il viaggio di andata sulla Luna? a) 3 giorni b) 6 giorni c) 12 giorni     1     -     2   b       3   b   -     4   b   -     5     -     6   c   -     7   a       8   c       9   b   -    1     0   b   -    1    1   b          2     -    1     3     -    1     4   c   -    1     5   b          6   b      1     7        1     8     -    1     9   b   -     2     0   a La conquista della Luna in 20 domande Un test tra scienza, cinema, letteratura, musica a cura di Giovanni Caprara e Matteo Persivale grafica e illustrazioni di Michele Tranquillini PROFILI: da 8 a 15 Distintivo da astronauta La dimensione spaziale è conquistata ma la Luna rimane lontana da 16 a 20 Passaporto da selenita  Allunaggio riu scito: sei pronto per il viaggio interplanetario da 0 a 7 Foglio rosa da pilota L’aspirazione allo spazio c’è, ma non si oltrepassa l’atmosfera terrestre  RISPOSTE:        P        A        R        T        E        N        Z        A     D    A    M     O     O    N    F    I    R    E    E    D  .    T    A     S     C    H    E    N 4 5 6 7 3 2 1 Nuo vo sba rco nel 202 0. E il pro ssi mo ottobre, la pro va del ghi accio A quarant’anni dal primo sbarco nel Mare della Tranquillità la meta è il ritorno sulla Luna, per rimanerci. Con una colonia che ospiti astronau- ti-scienziati. A tal fine si sta lavorando da cinque anni, da quando nel gennaio 2004 il presidente George W.Bush lanciò il pia- no. Il successore Barack Obama nei mesi scorsi ha approvato in linea di principio la strat egiama ha forma to unacommissione pervederenei dett aglicomeprocede re.Al- la finedi agost o sapremo, e la previ sioneè che la Casa Bianca voglia coinvolgere nel- l’iniziativa anche altre nazioni analoga- mente a quanto è stato fatto per la stazio- ne spaziale internazionale. Il programma Constellation che la Nasa ha in corso potrebbe dunque subire delle  variazioni anche in base ai finanziamenti che la nuova amministrazione è disposta a concedere. Di certo Obama non può ignorare il fatto che Cina e India si siano poste l’obiettivo lunare per arrivare intor- no al 2025, pur non avendo ufficializzato alcun progetto. «La domanda non è se noi siamo in grado di affrontare la Luna, ma se possiamo ignorarlo» scrive Krish- naswamy Kasturirangan, ex presidente dell’agenzia spaziale indiana Isro e ora in- fluente deputato al Parlamento di New Delhi. Sullo stesso tono sono le dichiara- zioni di Pechino. La colonia, dunque, si farà e la Nasa ha già individuato un luogo ideale collocato nelPolo Sud,suibordi delcratereShackle - ton. La scelta dipende dal fatto che nel grande vallo regnano ombre perenni e mai il Sole riesce a raggiungere le profon- dità nelle quali dovrebbe essersi così con- servat o il ghiac cio d’acqua portato dalle comet e in epoch e remote.Dal ghiac cio sa- rebbe ricavato l’ossigeno e l’idrogeno uti- le alla vita della colonia e ai razzi delle astronavi che dovranno assicurarei viaggi con la Terra. Secondo il piano Nasa il primo sbarco è fissa to per il 2020 con il modul o abita to Altair che avrà a bordo quattro astronauti. Leprimemission i dure rann o seimesie in- tanto con il grande razzo Ares-V allo stu- dio arriverebbero anche i moduli d’abita- zione e gli impianti necessari alla forma- zionedellabase. Nel2025 la colon ia sare b- be pronta e servirà per attività scientifi- che, dall’astronomia a ricerche in condi- zioni di gravità ridotta (lassù è un sesto rispetto alla nostra). In prospettiva si vo- gliono utilizzare pure le risorse minerarie, ma nontutti sono d’acc ordo,e proprionei mesi scorsi la sonda giapponese Kaguya ha scoperto la presenza dell’uranio. Intanto bisogna stabilire la presenza del ghiaccio d’acqua perché altrimenti il piano cambia. Finora alcune sonde han- no raccolto indizi indiretti ma la Nasa ha spedito due sonde (LRO e LCROSS) per racc oglie rela provadefinit iva.Una di que- ste il 9 ottobre prossimo si schianterà al suolo assieme all’ultimo stadio del razzo con cui è partita, sollevando una grande nube. L’altra sonda ne scruterà i contenu- ti cercando le molecole d’acqua. Se le tro-  verà, l'insediamento sulla Luna saràcerta- menteacceler ato perc risu lteràpiù eco- nomico. E così al Polo Sud si imparerà a come compiere il prossimo balzo verso Marte. I testimoni / Dov’ero quella notte di GIOVANNI CAPRARA LA COLO NI ZZ AZ ION E S A R A A L POLO SUD Quella notte ero a Milano. Preparavo con tre amiche il secondo esame all’Università, diritto internazionale. Cristiana, Josine, Paola e io eravamo un po’ in ansia. Accendemmo la tv: la Luna ci apparve in bianco e nero sullo schermo. Ricordo immagini sobrie, suoni ovattati, l’emozione e la solennità della grande impresa. La Luna entrava nelle nostre vite e noi, giovani donne, la guardavamo con meraviglia e stupore. Una luce nuova quella sera illuminava la Luna, e ci sembrava illuminasse anche il nostro futuro.  Avevo quattordici anni e abitavo in via Tevere, vicino alla casa dove era nato Michael Collins, uno dei «pionieri» di quella spedizione nello spazio. Il ricordo più forte è quello dell’attesa che precedette la notte magica. C’era speranza. Speranza di qualcosa che ci facesse diventare migliori, più forti, più fiduciosi verso il futuro. Ero solo in casa, davanti alla tv, e le immagini di quegli uomini simili ad alieni loro stessi, con le tute argentee, si sarebbero incise nella mia memoria. Ero a Punta Ala, al mare. Non volevo lasciarmi coinvolgere da quella specie di invasamento collettivo, alimentato dalla televisione. Ma fu inevitabile. E quando vidi quel piede umano che calcava per la prima volta il suono lunare, nel suggestivo bianco e nero della vecchia tv, beh, l’emozione fu molto forte. Quella volta non vedemmo solo la concretizzazione di un vecchio luogo letterario. Vedemmo anche la Terra come non l’avevamo mai vista: piccola piccola. Letizia Moratti Io volevo fare l’americano e quella storia dei russi e di Gagarin non mi andava proprio giù. Facevo il tifo per le stelle e le strisce: delle varie Laika non volevo sentir parlare. Ecco perché quella notte («la» notte) mollai Milano, dove conducevo «Speciale per voi» e volai a Roma, per assistere all’evento. Il ricordo più forte è l’emozione che provai nell’annuncio del primo passo. Più che le immagini, ho in testa la voce di Stagno e Orlando. Finiva un’epoca, sì: lo sentivamo tutti. La lu ce de l fu tur o sui nos tri lib ri Ero lì. Ero a Houston, inviata di «Paese Sera». Ho assistito alla conquista dello spazio in presa diretta. Ricordo l’ansia per l’evento, decisivo nella storia. Ricordo quella capsula gigantesca che si sollevava per aria come un palazzo lanciato nel vuoto. C’erano centinaia di giornalisti e migliaia di persone in fila per assistere a quel lancio storico. La tensione era qualcosa di concreto. Ecco perché oggi rido quando sento dire da qualcuno che gli americani, sulla Luna, non ci sono mai stati. Walter Veltroni C’e ra un rag azzo in via Tevere... Raffaele La Capria Mi ri nt an ai al ma re mala tvmi ra Renzo Arbore Vo la i a Ro ma pe r ti fa re Us a Dacia Maraini Er o a Ho uston in pre sa dir ett a II  Sabato 18 Lugl io 2009  Corriere della Sera 

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Quarant'anni dallo Sbarco sulla Luna : 1969-2009

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  • Chi stato il primo astronauta a sbarcare sulla Luna? a) Neil Armstrongb) Edwin Aldrinc) Eugene Cernan

    Quale cineasta ha girato nel 1902 Viaggio nella Luna, il primo filmdi fantascienza della storia a parlare dello sbarco sulla Luna?

    a) I fratelli Lumire b) Georges Mlisc) D.W. Griffith

    Come si chiamava il modulo di sbarco LEM con cui gli astronauti sono arrivati sulla Luna?

    a) Civettab) Aquilac) Sparviero

    In uno dei libri pi famosi del genere fantascientifico, scritto nellOttocento, si prevede che luomo lancer la missione per la Luna da una base della Florida, che lequipaggio sar di tre uomini e che il modulo di comando prende il nome da Colombo. Successe veramente cos. Di quale libro si tratta?

    a) I primi uomini sulla Luna di H. G. Wellsb) Dalla terra alla Luna di Jules Vernec) Attraverso la porta magica di Arthur Conan Doyle

    Quali furono le prime parole pronunciate dallastronauta dopo il primo sbarco?

    a) La Terra la culla dellumanit ma luomo non pu rimanere per sempre nella cullab) Larrivo sulla Luna delluomo come la conquista della Terra da parte dei primi pescic) Un piccolo passo per l'uomo, ma un grande balzo per l'umanit

    Un lupo mannaro americano a Londra un film del 1981 che riadatta le classiche storie di licantropi ai tempi moderni. Chi ha diretto questo film su un ragazzo che, quando c la luna piena, diventa un lupo?

    a) Steven Spielbergb) Brian De Palmac) John Landis

    Quanto duratoil viaggio di andata sulla Luna?

    a) 3 giornib) 6 giornic) 12 giorni

    1a - 2b - 3b - 4b - 5c - 6c - 7a - 8c - 9b - 10b - 11b - 12a - 13b - 14c - 15b - 16b - 17c - 18c - 19b - 20a

    La conquista della Luna in 20 domandeUn test tra scienza, cinema, letteratura, musica a cura di Giovanni Caprara e Matteo Persivalegrafica e illustrazioni di Michele Tranquillini

    PROFILI:

    da 8 a 15Distintivo da astronautaLa dimensione spaziale conquistata ma la Luna rimane lontana

    da 16 a 20Passaporto da selenitaAllunaggio riuscito: sei pronto per il viaggio interplanetario

    da 0 a 7Foglio rosa da pilotaLaspirazione allo spazio c, ma non si oltrepassa latmosfera terrestre

    RISPOSTE:

    PART

    ENZA

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    IRE

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    EN

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    7

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    1

    Nuovo sbarco nel 2020. E il prossimo ottobre, la prova del ghiaccio

    A quarantanni dal primo sbarco nelMare della Tranquillit la meta ilritorno sulla Luna, per rimanerci.Con una colonia che ospiti astronau-ti-scienziati. A tal fine si sta lavorando dacinque anni, da quando nel gennaio 2004il presidente George W.Bush lanci il pia-no. Il successore Barack Obama nei mesiscorsi ha approvato in linea di principio lastrategia ma ha formato una commissioneper vedere nei dettagli come procedere. Al-la fine di agosto sapremo, e la previsione che la Casa Bianca voglia coinvolgere nel-liniziativa anche altre nazioni analoga-mente a quanto stato fatto per la stazio-ne spaziale internazionale.

    Il programma Constellation che la Nasaha in corso potrebbe dunque subire dellevariazioni anche in base ai finanziamentiche la nuova amministrazione dispostaa concedere. Di certo Obama non puignorare il fatto che Cina e India si sianoposte lobiettivo lunare per arrivare intor-no al 2025, pur non avendo ufficializzatoalcun progetto. La domanda non se noisiamo in grado di affrontare la Luna, mase possiamo ignorarlo scrive Krish-naswamy Kasturirangan, ex presidentedellagenzia spaziale indiana Isro e ora in-fluente deputato al Parlamento di NewDelhi. Sullo stesso tono sono le dichiara-zioni di Pechino.

    La colonia, dunque, si far e la Nasa hagi individuato un luogo ideale collocatonel Polo Sud, sui bordi del cratere Shackle-ton. La scelta dipende dal fatto che nelgrande vallo regnano ombre perenni emai il Sole riesce a raggiungere le profon-dit nelle quali dovrebbe essersi cos con-servato il ghiaccio dacqua portato dallecomete in epoche remote. Dal ghiaccio sa-rebbe ricavato lossigeno e lidrogeno uti-le alla vita della colonia e ai razzi delle

    astronavi che dovranno assicurare i viaggicon la Terra.

    Secondo il piano Nasa il primo sbarco fissato per il 2020 con il modulo abitatoAltair che avr a bordo quattro astronauti.Le primemissioni dureranno sei mesi e in-tanto con il grande razzo Ares-V allo stu-dio arriverebbero anche i moduli dabita-zione e gli impianti necessari alla forma-zione della base. Nel 2025 la colonia sareb-be pronta e servir per attivit scientifi-che, dallastronomia a ricerche in condi-zioni di gravit ridotta (lass un sestorispetto alla nostra). In prospettiva si vo-gliono utilizzare pure le risorse minerarie,ma non tutti sono daccordo, e proprio neimesi scorsi la sonda giapponese Kaguyaha scoperto la presenza delluranio.Intanto bisogna stabilire la presenza

    del ghiaccio dacqua perch altrimenti ilpiano cambia. Finora alcune sonde han-no raccolto indizi indiretti ma la Nasa haspedito due sonde (LRO e LCROSS) perraccogliere la prova definitiva. Una di que-ste il 9 ottobre prossimo si schianter alsuolo assieme allultimo stadio del razzocon cui partita, sollevando una grandenube. Laltra sonda ne scruter i contenu-ti cercando le molecole dacqua. Se le tro-ver, l'insediamento sulla Luna sar certa-mente accelerato perch risulter pi eco-nomico. E cos al Polo Sud si imparer acome compiere il prossimo balzo versoMarte.

    I testimoni / Dovero quella notte

    di GIOVANNI CAPRARA

    LACOLONIZZAZIONESARA AL POLO SUD

    Quella notte ero a Milano.Preparavo con tre amicheil secondo esame allUniversit,diritto internazionale. Cristiana,Josine, Paola e io eravamo un poin ansia. Accendemmo la tv:la Luna ci apparve in bianco e nerosullo schermo. Ricordo immaginisobrie, suoni ovattati, lemozionee la solennit della grande impresa.La Luna entrava nelle nostre vite enoi, giovani donne, la guardavamocon meraviglia e stupore. Una lucenuova quella sera illuminava laLuna, e ci sembrava illuminasseanche il nostro futuro.

    Avevo quattordici anni e abitavoin via Tevere, vicino alla casadove era nato Michael Collins,uno dei pionieri di quellaspedizione nello spazio.Il ricordo pi forte quellodellattesa che precedettela notte magica. Cera speranza.Speranza di qualcosa che cifacesse diventare migliori, piforti, pi fiduciosi verso il futuro.Ero solo in casa, davanti alla tv,e le immagini di quegli uominisimili ad alieni loro stessi,con le tute argentee, si sarebberoincise nella mia memoria.

    Ero a Punta Ala, al mare. Nonvolevo lasciarmi coinvolgereda quella specie di invasamentocollettivo, alimentato dallatelevisione. Ma fu inevitabile.E quando vidi quel piede umanoche calcava per la prima voltail suono lunare, nel suggestivobianco e nero della vecchia tv,beh, lemozione fu molto forte.Quella volta non vedemmo solola concretizzazione di un vecchioluogo letterario.Vedemmo anche la Terra comenon lavevamo mai vista:piccola piccola.

    Letizia Moratti

    Io volevo fare lamericanoe quella storia dei russi e diGagarin non mi andava propriogi. Facevo il tifo per le stellee le strisce: delle varie Laikanon volevo sentir parlare. Eccoperch quella notte (la notte)mollai Milano, dove conducevoSpeciale per voi e volai aRoma, per assistere allevento.Il ricordo pi forte lemozioneche provai nellannunciodel primo passo. Pi chele immagini, ho in testa la vocedi Stagno e Orlando. Finivaunepoca, s: lo sentivamo tutti.

    La luce del futurosui nostri libri

    Ero l. Ero a Houston, inviatadi Paese Sera. Ho assistitoalla conquista dello spazioin presa diretta. Ricordo lansiaper levento, decisivo nella storia.Ricordo quella capsula gigantescache si sollevava per aria comeun palazzo lanciato nel vuoto.Cerano centinaia di giornalistie migliaia di persone in fila perassistere a quel lancio storico.La tensione era qualcosadi concreto. Ecco perch oggi ridoquando sento dire da qualcunoche gli americani, sulla Luna,non ci sono mai stati.

    Walter Veltroni

    Cera un ragazzoin via Tevere...

    Raffaele La Capria

    Mi rintanai al marema la tv mi rap

    Renzo Arbore

    Volai a Romaper tifare Usa

    Dacia Maraini

    Ero aHoustonin presa diretta

    II Sabato 18 Luglio 2009 Corriere della Sera

  • DA MOONFIRE ED. TASCHEN

    Di cosa parla la canzone "Moonshiner" di Bob Dylan?

    a) Di un astronautab) Di un alienoc) Di un alcolizzato

    Come era stata battezzata la prima missione per lo sbarco sulla Luna? a) Apollo 9 b) Apollo 11c) Apollo 13

    Quale tra questi personaggi, il 21 luglio 1969, ha elogiato i pensatori e gli eroi della favolosa impresa dicendo che ... non si tratta di sogni. La fantascienza diventa realt?

    a) Richard Nixonb) Papa Paolo VIc) Giuseppe Saragat

    Come si chiama il luogo sulla Luna nel quale sono sbarcati i primi astronauti?

    a) Mare delle tempesteb) Mare della tranquillitc) Mare delle nebbie

    Da quale libro viene questa citazione: Lavevamo sempre addosso, la Luna, smisurata: quandera il plenilunio notti chiare come di giorno, ma duna luce color burro, pareva che ci schiacciasse.

    a) Le Cosmicomiche di Italo Calvinob) Io Robot, di Isaac Asimovc) Il gioco dei pianeti, di Ray Bradbury

    Quanti astronauti sono sbarcati in tutto sulla Luna? a) 10b) 12c) 15

    Il mondo della luna unopera buffa di Joseph Haydn il cui libretto stato scritto da un grande autore. Chi?

    a) Metastasiob) Lorenzo Da Pontec) Carlo Goldoni

    I russi sono andati sulla Luna?

    a) Con gli uominib) Con i robotc) Non sono andati

    Nel telefilm di culto anni 70, Spazio 1999, unesplosione nucleare sposta la Luna dalla sua orbita spedendo nello spazio il satellite, sul quale c una base militare. La serie narra le avventure degli occupanti di questa base. In quale data, che compariva a grandi caratteri nei titoli di testa di ogni episodio, gli autori immaginano che avvenga lesplosione?

    a) 11 settembre 1999b) 13 settembre 1999c) 17 settembre 1999

    Quando nata la NASA?

    a) 1946b) 1950c) 1958

    Stanley Kubrick, in 2001 Odisseanello Spazio, immagina, con lo scrittore Arthur J. Clarke, il ritrovamento di un monolite sepolto sulla luna quattro milioni di anni fa da misteriosi alieni. La comparsa del monolite accompagnata nel film da un famosissimo brano di musica classica. Quale?

    a) Carmina Burana di Carl Orffb) Lachrymosa, dal Requiem di Mozart c) Cos parl Zaratustra di Richard Strauss

    Perch Kennedy ha deciso di andare sulla Luna?

    a) Perch voleva entrare nella storiab) Per rispondere al lancio del primo Sputnik russoc) Perch amava lesplorazione spaziale

    Un famoso scrittore americano ha pubblicato di recente un romanzo dal titolo Lunar Park.Di chi si tratta?

    a) Bret Easton Ellisb) William Gibsonb) Jay McInerney

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    ARRIVO

    I giovani / I miei sogni spaziali

    Quando ero piccolo, mia ziami regal un cannocchiale.Ebbene stetti quindici giorni,al mare, a guardare la Luna.Non ero ancora nato quandoluomo la conquist, ma per mela Luna stata sempre il gioielloargentato che vedevo attraversoquelle lenti. Vidi anche quel filmdi Georges Mlis, Viaggionella Luna, in cui lastro avevaun enorme occhio al centro.E quando mia sorella mi spiegche gli americani erano arrivatiper primi, mi sentii un poamericano anche io.

    Beh, certo che, dopo aver sognatola Luna per millenni, non soquanti siano rimasti soddisfattinel vedere che, in fondo,era solo una landa desolata.Ecco, dalle immagini(cinematografiche e televisive)che mi hanno raccontatolallunaggio, ho ricavatodisincanto. Ci aspettavamo ominiargentei, ma non cera niente.Ecco perch oggi per me liconache pi rappresenta lastro lomino dei titoli di testa dei filmdella Dreamwork, sedutosu uno spicchio, appunto, di Luna.

    Lho appreso dai fumetti.Topolino, per esempio.Sin da piccola questo evento unimmagine che miaccompagna nelle fantasie:luomo che vola, che raggiungelo spazio. Ai miei occhi non unaconquista, piuttosto unavventura,come certi romanzi picareschiche leggevo da ragazzina. stato un sogno per tuttoil mondo. Ma adessoun sogno ce lho io: voglio andarcianchio sulla Luna.Non una fantasia. Lo farnon appena sar possibile.

    Filippo Timi

    Sin da ragazzino ho in mentequelle immagini tremolanti:cosmonauti in scafandroche calcano il suolo lunare.Un po sogno, un po no.Li ho visti nei film, come 2001Odissea nello spazio, ma anchenei telefilm, che, quando eroragazzino, proponevano spessola metafora della conquista dellospazio. Poi giornali e racconti,ma la voce di Tito Stagno,che oggi sembra cos lontana,ci ha in qualche modo avvicinatiad una leggenda. E la scienzacentra poco.

    Un gioiellonel cannocchiale

    Canzoni, film, fumetti. Ecco comeho imparato che luomo eraandato sulla Luna. Ricordo inparticolare una canzone, La terzaluna, di Neil Sedaka, la cui eco arrivata fino a me dai dischi deigrandi, ma come dimenticarequel bellissimo pezzo che La settima luna di Lucio Dalla?Ecco la suggestione che miarrivava, finch non vidi anche io,anni dopo, alla tv, le immaginidello sbarco. Sembrava un film.Erano immagini che della cronacamantenevano ben poco.Quasi un sogno in fiction.

    Fabio Novembre

    Lomino sedutosullo spicchio

    Carolina Kostner

    Voglio andarciappena possibile

    Giuseppe Culicchia

    Una leggendada fantascienza

    Federico Zampaglione

    Il suo riflessonelle canzoni

    a cura di Roberta Scorranese

    IIILa Luna quarantanni dopoCorriere della Sera Sabato 18 Luglio 2009

  • Dino Buzzati, Eugenio Montale eOriana Fallaci raccontarono cos,nei loro commenti e reportage,gli eventi che in quei giorniscandirono limpresa dellApollo 11

    Eugenio MontaleGi i futuristi si erano scagliati contro la pallida Selene

    Lo status poetico della Lunatra scienza e legittimi dubbi

    Quei dialoghi segretiprima del ritorno a casa

    Unmomento sublimenel regno delle ombre

    G iorni fa mi fu chie-sto da un cortese in-tervistatore qualepotrebbe essere lostatus poetico della luna dopoil fatto compiuto dellallunag-gio. Gli risposi che la scopertadellombrello non aveva impe-dito a Debussy e a DAnnunziodi mimare la pioggia in due lo-ro celebri composizioni. Ag-giunsi pure che la poeticit del-la luna era gi in ribasso moltoprima che i futuristi scatenasse-ro la loro offensiva contro lapallida Selene. Nessun poetamoderno si rivolgerebbe alla lu-na col famoso interrogativoche fai tu in ciel etc. Detroniz-zata da gran tempo, la luna so-pravvive come parola duso. Esopravvivranno allallunaggiole numerose connotazioni mi-sterico-negromantiche chehanno fatto del nostro vicinosatellite un inquietante perso-naggio astrale.

    Accomiatatomi dallintervi-statore mi resi conto di esser-mela cavata a buonmercato. In-fatti quella sua domanda neconteneva unaltra ben pi im-portante. Linterrogativo veroera questo: le scoperte tecnolo-giche e scientifiche avrannouna portata rivoluzionaria an-che nel campo dellarte e, speci-ficamente, in quellodella poesia? E qui ilproblema si faceva pidifficile. Esso partivadal presupposto che iviaggi spaziali conside-rati come invenzione escoperta fossero la pi alta me-ta raggiunta dalluomo. Su que-sto punto i dubbi di un vero uo-mo di scienza potrebbero esse-re pi che legittimi. Luomo hacompiuto fin dal suo avventosulla terra uninfinit di scoper-te assai pi impressionanti.Lescoperte e invenzioni da lui fat-te hanno mutato il volto della

    terra; il mondo diventato unsuo dominio ed ora luomovuole entrare in altri mondiinabitabili creandovi condizio-ni di vita che siano (sia pureper breve tempo) analoghe aquelle della terra. Non dubitodel suo successo. Pi dubbiosomi lascia il fatto chegli ha an-che scoperto di essere un Dio,

    il dio di se stesso. Manon vorrei divagare (iltema immenso) e tor-no al mio tema: luna earte, trionfo della scien-za e suoi possibili rifles-si suimondo della crea-

    zione artistica, della poesia.Larte doggi unarte orga-

    nizzata e sempre pi professio-nale. E questarte si certamen-te avvalsa di strumenti che luo-mo andato via via inventan-do e perfezionando. Non perquesto si pu sostenere che lar-te faccia progressi. Unico pro-gresso, semmai, stato quello

    di piegare i nuovi strumenti al-le sue leggi intrinseche, serven-dosene o addirittura rifiutando-li.

    Se la vita scorre vuol direchemuta; se muta (primo erro-re) vuol dire che progredisce,che va verso il meglio, sia pureattraverso inevitabili errori. Eperch allora non dovrebbelartista adeguarsi allo Spiritodel Tempo? Mi riferisco allin-terpretazione sedicente ottimi-stica di ci che oggi avvienenel mondo: venga pure il peg-gio purch qualcosa muti.

    Per ora non siamo a tanto ela luna, la fredda, buia, disabita-ta luna, il pianeta che forse sidistacc dalla terra quandoquesta era ancora in uno statodi semi-fluidit, potr ancorasuggerire ai poeti le immaginidella falce, del corno, del velo,dello specchio oscurato; e dallevarie fasi delle lunazioni i pe-scatori, gli aruspici e i viaggia-tori sedentari potranno trarrepresagi, auguri e tutto un vastorepertorio di ci che in altritempi fu detto poesia.

    (Tratto dallarticolopubblicato sul Corriere

    il 17 luglio del 1969)Eugenio Montale

    L alba si levcon lango-scia, quelluned 21luglio. A mezzogiornoe cinquantacinque ilLM avrebbe acceso i

    motori e il destino dei primi due uominigiunti alla Luna si sarebbe deciso, insiemealla loro leggenda. Vie di mezzo non ne esi-stevano: o il LM si alzava o non si alzava.Se non si alzava, o si alzava male, noncera nulla da fare fuorch sperare che mo-rissero bene e senza troppe sofferenze.

    Armstrong e Aldrin furono svegliati al-le otto, ora di Houston. Dai computer sisapeva che avevano fatto un buon sonnoe che non cera stato bisogno di pilloletranquillanti. Alle prime battute conEvans apparvero riposati, tranquilli. Lepulsazioni erano normali: tra 70 e 80. Co-me si dorme lass? chiese Evans. Oh,non c male, rispose Aldrin se si mol-to stanchi si dorme benissimo. Neil si fat-to una specie di amaca tra lo sportello e ilcoperchio del motore, io mi sono raggomi-tolato sul pavimento.

    Gran parte del dialogo fra il LM e la Ter-

    ra per non venne trasmessa pubblica-mente. E se prima del decollo gli astronau-ti accennarono alleventualit di morirenon lo sapremo mai.

    E lora difficile, la pi difficile, giunse.Lora in cui due tonnellate e mezzo di car-burante avrebbero incominciato a brucia-re nel motore dascesa del LM e a spinger-lo verticalmente a una velocit di 6.068piedi al secondo, fino a portarlo a 60 milapiedi dalla superficie lunare, metterlo inorbita, farlo agganciare allastronave diCollins, iniziare il lungo viaggio di ritornoalla Terra. Ora tutti potevano udire, i mi-steri erano finiti. E le voci erano limpidementre i numeri della conta a rovescio sivedevano veloci sul monitor.

    Ron Evans: Tranquillit, vi mancano

    dieci minuti e tutto va bene. Potete inseri-re il modulo automatico.

    Buzz Aldrin: Roger. Inserito moduloautomatico.

    Neil Armstrong: Ambedue le batterieED (Explosive Device) sono sul go. Chiu-do.

    Ron Evans: Neil, ti leggo sul VHF (Ve-ry-High-Frequency, cio frequenza altissi-ma) e hai laria di sentirti a posto. NeilArmstrong: Sissignore, non potrebbe an-dar meglio.

    Ron Evans: Tranquillit. Qui Houston.Meno due minuti e tutto va bene.

    Aldrin: Controllate la direzione di gui-da sullAGS. Chiudo.

    Armstrong: Tutti i segnali di navigazio-ne sono sul go. Chiudo.

    Ron Evans: Qui Houston. Tranquillit:meno cinquanta secondi. Pronti per lac-censione. Chiudo.

    Armstrong: Pronti per laccensione.Aldrin: Avanti. Otto. Sette. Sei. Cin-

    que. Quattro. Motore di ascesa inserito.Tre. Due. Uno. Accendo. Su! Andiamo su!Eccolo l il nostro cratere.

    Armstrong: Mille piedi. Duemila. Due-miladuecento. Tremila. Ce labbiamo fat-ta!.

    Ron Evans: Dio ti ringrazio. Il mondointero, ragazzi, vi stava tirando su. Dio, tiringrazio.

    (Tratto dal libroQuel giorno sulla Luna

    edizioni Bur Rizzoli)Oriana Fallaci

    Oriana Fallaci Gli omissis su alcune conversazioni fra la Nasa e gli astronauti

    C i che avve-nuto lascia intutti un senti-mento stranoe potente, che non eraprevisto. Dopo il decollodalla Luna, il ricongiun-

    gimento e il rientro dei due nella navicellaprincipale, la tensione caduta, ogni pauro-so dubbio stato superato dalla forza degliuomini e dalla perfezione delle macchine. Sipu dire che iersera sia gi cominciato iltrionfo.

    Sullaltare della gloria tutte le iperboli, tut-ti i superlativi, tutto il repertorio della no-menclatura epica e apologetica, finalmenteusati a proposito, sono stati ormai bruciati.Nel cielo immenso e nero, rimane quella sca-toletta solitaria con dentro i tre uomini, checorre verso casa. La precisione pressoch so-vrumana con cui si realizzato un program-ma che fino a ieri sembrava utopia ci ha per-fino risparmiato gli spasimi di una vera su-spense.

    La discesa di Armstrong sulla Luna erastata promessa per le ore tre. Poi si parlatodelle tre e tre quarti, delle quattro, dellequattro e mezzo. C stata s una mezzora di

    incertezza abbastanza tormentosa perchsembrava che dalla Luna nessuno pi ri-spondesse. Quindi i nervi si erano di nuovoafflosciati, era subentrata una stanchezza su-daticcia, una specie di opaco intorpidimen-to mentale, complici forse certe trasmissio-ni di contorno per cui queste ore solenni mi-nacciavano di trasformarsi in una stentatasagra, in una Canzonissima di serie C.

    Quandecco, sullo schermo dietro lo spe-aker, comparsa una immagine nuova, unconfuso intreccio di sagome nere oscillanti,simile ai quadri di Kline; era, rovesciato, ilprimo piano della scaletta e dei tralicci dellacapsula lunare, con Armstrong che scende-va gradino per gradino: di per s incompren-sibile.

    Eppure tutti di colpo hanno capito, tutti,anche gli scettici, sono stati presi da unosgomento sconosciuto. Si avuta la sensa-zione di essere passati oltre una porta fatalee proibita, di avere varcato una delle ultimefrontiere: del mondo? della conoscenza? del-la vita? Come quando durante una sedutaspiritica, dopo una lunga attesa, allimprov-viso, con energia selvaggia, si rivela lo spiri-to, o meglio ci che si usa chiamare spirito,e ai presenti par di oltrepassare il confinedella comune esistenza, a contatto col regnodelle ombre. S, Armstrong e Aldrin ci aveva-no portati in una sorta di aldil che vedeva-mo coi nostri occhi e in cui tuttavia la no-stra mente si smarriva. S, era una visionesimile a quelle degli iniziati e dei santi. Tut-to stava a dimostrare che era vera. E la favo-la, il mito, la poesia, anzich venir distruttidai computers, dai transistor, dai sapientiordigni tecnologici, rinascevano in propor-zioni gigantesche.

    La sensazione, ripeto, di essere condottiin un aldil arcano, da cui potranno scende-re, sulla Terra, smisurate cose avvenire. Ec-co, secondome, il motivo della scossa visce-rale e struggente che gli uomini, per la pri-ma volta nella storia del mondo, hanno pro-vato laltra notte alle ore 4.57 dinanzi ai tele-visori, che non pu immaginare chi non havisto, e che non si ripeter mai pi nel futu-ro.

    (Tratto dallarticolo pubblicatosul Corriere della Sera

    il 22 luglio del 1969)Dino Buzzati

    Dino Buzzati Armstrong e Aldrin ci hanno portati in una sorta di aldil

    RistampaQuel giorno sullaLuna un libro del1970, riproposto nellacollana Bur per i 40anni dellallunaggio(pag 228, 10 euro)

    Tre grandi firmee le storiedi una nuova era

    IV La Luna quarantanni dopo Sabato 18 Luglio 2009 Corriere della Sera

    nazionale_20090718_28r_L_090718CS202NZPS.pdf

    nazionale_20090718_29r_L_090718CS203NZPS.pdf

    nazionale_20090718_30r_L_090718CS204NZSS.pdf