fisica · 2017-06-08 · fisica prof.ssa maria alba d’ambrosio i cambiamenti climatici cause: i...
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FISICAProf.ssa Maria Alba D’Ambrosio
I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Cause: i gas serra
Conseguenze: inquinamento, siccità, innalzamento del livello del mare,
inondazioni, uragani, cicloni, riscaldamento del globo e scioglimento ghiacciai,
flora e fauna a rischio, fenomeni migratori
Soluzioni:
• Nazioni: Conferenza di Parigi - Cop 21 e Protocollo di Kyoto
• Quotidianità: cambiare stili di vita, evitare sprechi inutili
Pro e contro fonti di energia rinnovabili: idroelettrica, eolica, geotermica solare
In difesa del pianeta: Leonardo di Caprio DOC.
SCIENZE NATURALIProf. Michele Sisto
I CAMBIAMENTI CLIMATICI E IL TERRITORIO
IRPINIA: ANALISI STATISTICA
Ambiente naturale: acqua, aria, suolo, rifiuti
Ambiente socio-economico:
• demografia (stranieri, natalità, età media, indice vecchiaia)
• Reddito: annuale medio, media delle dichiarazioni
• grado d’istruzione: laureati, analfabetismo
LATINOProf.ssa Rossana Cetta
Orazio: L’elogio della
campagna
AMBITO STORICO – FILOSOFICOProf.ssa Gabriella Assante
STORIA: ORIGINI DEL PROBLEMA AMBIENTALEL’età dell’Illuminismo:
La rivoluzione agricola e la fisiocrazia
La prima rivoluzione industriale
FILOSOFIA: LA SALVAGUARDIA DELLA VITA SUL PIANETA Il concetto di natura durante l’Illuminismo:
- La prima rivoluzione industriale.
- La Fisiocrazia.
- Rousseau: lo stato di natura, il mito del buon selvaggio e la critica alla società civilizzata
Il concetto di natura nell’età del Romanticismo:
- La natura come ente fisico e spirituale.
Nietzsche: La nascita della tragedia dallo spirito della musica. Apollineo e Dionisiaco
Heidegger: l’esistenza autentica e il concetto di «prendersi cura»
Dominare o prendersi cura della natura? Letture:
- Bibbia: la Genesi.
- Papa Francesco: Enciclica Laudato sii (24 maggio 2015).
Arne Naess: Ecologia profonda in contrasto con l’Ecologia superficiale.
INGLESEProf.ssa Antonella De Placido
ALL BEGAN WITH THE INDUSTRIAL REVOLUTION
Reasons
Consequences
William Blake:
- «London»
John Ruskin:
- «The sky is covered with grey clouds»
NOWADAYS
Pollution:
- causes,
- consequences,
- possible solutions: renewable energy sources, recycling
SOME OPINIONS
Carter Roberts (President of World Wildlife Fund): «How to save the world’s forests-
with tires»
Sylvia Earle (Oceanographer): «Hero for the planet»
Al Gore (Nobel Prize Speech 2007, Former USA Vice-President): «Global Warming»
PERCHÉ NON SI AGISCE A LIVELLO MONDIALE
L’AMORE PER IL DENARO È PIÙ GRANDE DI
QUELLO PER L’AMBIENTE
LE MULTINAZIONALI USANO PRODOTTI E FORME DI
ENERGIA INQUINANTI, MA I GOVERNI PER TUTELARE I
PROPRI INTERESSI NON REAGISCONO
CLASSE IV D
STORIA
E
FILOSOFIAClasse IV D
La Genesi
Il Libro della Genesi
svelava con chiarezza
che Dio, contemplando la
natura da lui creata, "vide
che era cosa buona". Lo
stupore e la gratitudine
caratterizzano il
linguaggio con il quale i
Padri descrivono il
creato, testimoniando il
loro amore per la natura,
nella quale vedono il
riflesso del volto di Dio.
.
«La natura è il bel regalo che Dio ha preparato per l'uomo», dice il vescovo
Clemente Romano, terzo successore di San Pietro
La Genesi
«Poi Dio disse: "Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed
abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul bestiame e su tutta
la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".» – (Genesi 1,26)
L’uomo viene creato ad “immagine” e “somiglianza” di Dio.
Ma quale uomo? In questo versetto “uomo” corrisponde all’ebraico “adàm” che
significa due cose: uomo singolo (Adamo) e umanità. Perciò, potremmo dire, la
somiglianza con Dio riguarda non solo il singolo uomo, ma anche l’intera
collettività umana.
Infine, la somiglianza con Dio implica anche che l’uomo (l’umanità) eserciti il
dominio che Dio ha sulle altre creature. Creature che, però, hanno Dio come
loro origine e, per questo motivo, debbono essere oggetto di rispetto e non di
sfruttamento.
Peccato però che, con il passare del tempo, questo rispetto stia lentamente
scomparendo, generando così lo sviluppo dell’antropocentrismo.
La Genesi
“Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e
lo custodisse…” – (Genesi 2,15)
Chi avrebbe mai pensato che una soluzione per la salvaguardia del nostro
ambiente fosse contenuta nell’Antico Testamento?
Certamente, nella Bibbia sono presenti alcuni momenti in cui si scrive che la
Natura, e quanto contiene, è al servizio dell’uomo. Ma bisogna tenere presente
che avere al servizio qualcosa non significa piegarla e sfruttarla fino
all’esaurimento.
Rileggendo con attenzione questa frase della Genesi, comprendiamo che a noi è
stato concesso di vivere in un mondo meraviglioso, ricco di bellezza, vasto,
semplice nella sua complessità; un luogo che spesso dimentichiamo, detto
Paradiso Terrestre. Noi non siamo stati posti in questo mondo per distruggerlo,
per dominarlo con smania di possesso; ma per coltivarlo e custodirlo.
Al giorno d’oggi però l’uomo sta distruggendo lentamente questo «paradiso»
senza rendersene conto, senza neanche darle un po’ di attenzione.
«Se la Natura è una risorsa, ciò non significa schiavizzarla, ma vivere di
quello che ci dona.»
Jean-Jacques RousseauL'idea centrale della filosofia di Rousseau è che ogni uomo nasce buono e giusto, e
se diventa ingiusto la causa è da ricercare nella società che ne corrompe l'originario
stato di purezza. Questo stato originario di purezza è il cosiddetto "stato di natura",
ovvero quella condizione propria dell'uomo selvaggio che vive assecondando le sole
leggi naturali. Questi concetti vanno a definire la teoria del "buon selvaggio", ovvero
la teoria che la condizione migliore di vita sia propria solamente dell'uomo pre-civile.
Questa teoria sostiene che l’uomo potesse vivere in condizioni migliori solo nella
società pre-civile.
L'uomo naturale trova in modo innato il giusto equilibrio
con il mondo in cui vive, non desidera nulla che non possa
avere, guarda il mondo con un'ingenuità benevola che lo
porta necessariamente ad agire secondo principi giusti.
Il buon selvaggio agisce infatti secondo il proprio istinto, un
istinto che si armonizza naturalmente e necessariamente
con la realtà che vive, mentre la società favorirebbe il
pensiero razionale che porta al freddo calcolo e al cinismo
tipico delle civiltà moderne.
Friedrich NietzscheL’opera in cui Nietzsche si rifà alla natura è La
nascita della tragedia. In quest’opera Nietzsche
spiega come lo spirito umano ha manifestato se
stesso in modo armonico, attraverso la musica
della tragedia greca. In tal senso fa riferimento a
Eschilo e Sofocle. Attraverso la danza dionisiaca,
si possono notare due spiriti che sono in perfetto
equilibrio tra di loro: lo spirito dionisiaco e quello
apollineo.
Lo Spirito Dionisiaco è legato alla spontaneità
e al vitalismo.
Lo Spirito Apollineo invece è lo spirito della
razionalità, espressa nell’arte figurativa e nel
sogno.
Con la comparsa di Euripide, Nietzsche sottolinea
che la civiltà occidentale da questo momento fa
prevalere gli aspetti apollinei a quelli dionisiaci.
L’uomo si è quindi evoluto ma senza aver rispetto
della vita.
L’Esistenzialismo di Martin Heidegger
Pertanto Heidegger individua tre
esistenziali:
Essere nel mondo;
Essere per gli altri;
Essere per la morte.
Secondo Heidegger l’uomo conduce
un’esistenza inautentica nel momento in cui
nega agli atri soggetti la possibilità di «aver
cura» di se stessi o degli altri uomini,
mentre ne vive una autentica laddove si
compie una reciproca realizzazione del
proprio essere.
L’Esistenzialismo - Martin Heidegger
L’esistenzialismo è un movimento filosofico che concepisce la filosofia non come
sapere sistematico e astratto, ma come ricerca del significato dell’esistenza.
Oggetto dell’ esistenzialismo è quindi la riflessione sull’esistenza, intesa come modo
d’essere proprio dell’uomo.
Nel trattare dell’esistenza Heidegger denota altre caratteristiche:
La capacità dell’esistenza di comprendere l’essere, ovvero di porsi in rapporti del
proprio essere;
L’esistenza è essenzialmente possibilità d’essere. L’esistenza non è una realtà
fissa e determinata, ma un insieme di possibilità tra cui l’uomo deve scegliere.
Ciò rende l’uomo non una cosa, ma un’entità;
L’esserci dell’uomo è in gioco tra autenticità ed inautenticità, vale a dire tra
«scegliere/conquistarsi» e «perdersi/lasciarsi andare»;
L’ esistenza è sempre individuata, e sebbene sia possibile indagarne le strutture
fondamentali (dette «esistenziali»), essa resta comunque un fenomeno singolare.
L’attività primaria dell’esserci è quindi non la contemplazione, bensì la
manipolazione degli oggetti.
Ecologia profonda e superficiale
Il movimento ambientalista italiano aderisce da sempre ad una corrente, che
viene definita “ecologia superficiale”.
Cos’è l’ecologia superficiale? È quel settore dell’ambientalismo che non mette
in discussione i fondamenti della nostra società, ma ritiene che alla stessa
debbano essere apportati semplici aggiustamenti. Detto altrimenti, l’ecologia
superficiale aderisce al cosiddetto «sviluppo sostenibile», locuzione coniata
nel 1987 ed adottata anche dall’IUCN – Unione Internazionale per la
Conservazione della Natura –, a cui aderiscono le maggiori associazioni
ambientaliste.
Ma di ecologia esiste anche un’altra branca, l’«ecologia profonda»,
definizione coniata dal filosofo Arne Naess, la quale, invece, da sempre
sostiene che occorre ripensare l’evoluzione della società, che essa non
deve necessariamente svilupparsi, ma anzi deve trovare un modo di vivere
con la natura di interazione e rispetto.
L’ecologia profonda mette pertanto in crisi lo sviluppo inteso come necessità, a
favore di un altro modello di vita, non più antropocentrico.
Ecologia profonda e superficialeArne Næss è considerato il più grande filosofo norvegese del ventesimo secolo:
la sua formazione giovanile si è basata soprattutto su pensatori come Spinoza e
Gandhi, oltre che sulla filosofia buddhista. È generalmente riconosciuto come il
fondatore dell’ecologia profonda.
Naess definì il movimento dell’ecologia superficiale,
molto più diffuso di quello dell’ecologia profonda,
come «la battaglia contro l’inquinamento e
l’esaurimento delle risorse, che farà spostare gli
umani verso le nazioni cosiddette sviluppate» e inoltre
dice: «I sostenitori dell’ecologia di superficie pensano
di poter modificare le relazioni dell’uomo con la
Natura all’interno della struttura della società oggi
esistente».
«La maggior forza trainante del movimento
dell’Ecologia Profonda – scrive Naess – se
paragonato a tutta la restante parte del movimento
ecologista, è l’identificazione e la solidarietà con tutta
la Vita».
Laudato sì
"Laudato sì, mì Signore", cantava così San Francesco d'Assisi. In questo bel
cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la
quale condividiamo l'esistenza. Questa sorella protesta per il male che le
provochiamo, a causa dell'uso irresponsabile e dell'abuso dei beni che Dio ha
posto in lei.
Così si chiama la nuova enciclica scritta da Papa Francesco, nella quale ci sono
6 capitoli composti da citazioni e note sulla natura e due preghiere finali.
Alcuni assi portanti che attraversano tutta l'Enciclica sono:
L'intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta;
La convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso;
L'invito a cercare altri modi di intendere l'economia;
La grave responsabilità della politica internazionale;
La cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita.
Laudato sì«Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data. È importante leggere i testi
biblici nel loro contesto, e ricordare che essi ci invitano a "coltivare e custodire" il
giardino del mondo[…] Tuttavia non possiamo ignorare che l'energia nucleare, la
biotecnologia, l'informatica, la conoscenza del nostro stesso DNA e altre potenzialità
che abbiamo acquisito ci offrono un tremendo potere.» - nota 67.
«L'educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti
che hanno un'incidenza diretta e importante nella cura per l'ambiente, come evitare
l'uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti,
trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico, piantare alberi,
spegnere le luci inutili. Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il
mondo. La crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore.[…] Non
è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario. Si può aver bisogno di poco
e vivere molto.» - nota 211.
Attraverso queste 2 citazioni importanti possiamo capire che, attraverso il pensiero di
Papa Francesco, tutti i cittadini della Terra non dovrebbero sottovalutare e
disprezzare la Terra, nonostante stiamo nel XI secolo.
CLASSE IV B
FISICAClasse IV B
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S.O.S. CLIMAORAZIO: L’ELOGIO DELLA CAMPAGNA
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SCIENZE NATURALIClasse IV B
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L’analisi statistica relativa al territorio irpino prodotta dagli alunni della
classe IV B, riportata in allegato, è da considerarsi parte integrante della
presente ricerca.
VARIAZIONI CLIMATICHE ED INDICATORI DI BENESSERE IN
IRPINIA CENTRALE (CAMPANIA, ITALIA)