21222465 antologia palatina tutte le poesie d amore libro quinto

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  • Antologia Palatina - Libro quinto |LIBRO QUINTO| |1| Per appiccare un incendio sapiente al cuore dei giovani, metter Amore in testa alle mie parole, perch Amore sa bene come ardere con le parole. Antologia Palatina - Libro quinto |2| Stenelaide, la preziosa che infiamma l'intera citt succhiando l'oro a chi la desidera, nuda mi si coricata accanto, in sogno, per tutta la notte, e mi si data gratis, finch venuta l'aurora. Non pregher pi quella barbara, non pianger su me stesso, visto che il sogno pu darmi di queste delizie. |3| ANTIPATRO DI TESSALONICA Si fatto giorno, Crisilla, e ormai da tempo il canto del gallo ha portato l'alba invidiosa. Va' alla malora, il pi odioso fra tutti gli uccelli, che mi spingi fuori di casa, in mezzo alle sciocchezze dei giovani. Diventi vecchio, Titone: perch cos presto, nell'alba, scacci dal letto Aurora, la tua compagna? |4| FILODEMO Da' da bere, Filenide, l'olio alla lampada, testimone taciturna dei nostri misteri, e poi vattene. Ad Amore non piacciono i testimoni viventi; e chiudi a chiave la porta. E tu baciami, Xanto; e tu impara, letto d'amore, tutto il resto che appartiene alla divina Afrodite. |5|

  • STATILIO FLACCO Flacco mi don - argentea testimone fedele delle notti amorose - alla sua Nape infedele, e adesso mi consumo al letto della spergiura, a vedere tutte le vergogne che compie, mentre te, Flacco, ti consumano insonne le angosce, infelice: entrambi bruciamo, l'uno lontano dall'altra. Antologia Palatina - Libro quinto |6| CALLIMACO Ha giurato Callignoto a lonide che non avr nessun altro, n uomo n donna, pi caro di lei; l'ha giurato. Ma vero quello che dicono, che i giuramenti d'amore non arrivano mai all'orecchio degli immortali. Ora arde di passione per un ragazzo, e dell'infelice non fa pi caso n conto, come dei Megaresi. |7| ASCLEPIADE Su di te, lucerna, ha giurato tre volte Eraclea che sarebbe venuta, e non viene; se sei divina, punisci l'ingannatrice, e quando gioca assieme ad un altro amante, spegniti, e non farle pi luce. |8| MELEAGRO Notte sacra, e tu lucerna, vi abbiamo prese a testimoni dei giuramenti che ci siamo scambiati, voi e non altri: lui ha giurato di amarmi, e io di non lasciarlo per sempre; avete avuto l'impegno di entrambi. Ora lui dice che quel giuramento scivola sopra l'acqua, e tu, lucerna, lo vedi tra le braccia di altri.

  • |9| RUFINO Mando mille auguri di felicit alla mia dolce Speranza, io, Rufino, se senza di me pu esser felice. Non ce la faccio pi, lo giuro sui tuoi occhi, a sopportare la solitudine e il letto dove tu non ci sei. Scorrono sempre le lacrime quando vado a Coresso, oppure al tempio della grandissima Artemide. Ma domani la patria mi accoglier, e voler ai tuoi occhi, per farti ancora mille e poi mille auguri. |10| ALCEO Odio Amore: perch non piomba violento sopra le fiere, ma colpisce sempre con le sue frecce il mio cuore? Bella gloria che un dio fulmini un uomo! Quale trofeo, se mi uccide, ricava dalla mia testa? |11| Se salvi i naufraghi in mare, Afrodite benigna, salva anche me che sto morendo, naufrago in terra. |12| RUFINO Facciamo il bagno, Prodice, e coroniamoci il capo di fiori, e prendiamo per il vino coppe pi grandi. breve il tempo della letizia, poi per il resto ce lo impedir la vecchiaia e la fine, la morte. Antologia Palatina - Libro quinto |13| FILODEMO

  • Sessant'anni compie Carito, eppure ancora resta nerissima la cascata dei suoi capelli, sul petto ancora i seni marmorei restano eretti senza che una fascia li cinga; la pelle senza rughe e profumata d'ambrosia, stillante di seduzione e di grazie innumerevoli. Voi che non sfuggite ai desideri violenti d'amore, venite qui, scordatevi pure i suoi anni. |14| RUFINO Dolce il bacio di Europa, anche se tocca appena le labbra, dolce anche se sfiora appena la bocca; non alle labbra che s'accosta, ma preme la bocca, e dal profondo rapisce l'anima intera. $@Antologia Palatina - Libro quinto %16%|15| RUFINO Dov' Prassitele? Dove sono le mani di Policleto che alla loro arte davano vita? Chi sapr riprodurre i capelli profumati di Melite, o gli occhi ardenti, o la luce del candido collo? Dove pu esservi chi la modelli, chi la scolpisca? A questa bellezza dovremmo consacrare un santuario, come alle statue degli immortali. |16| MARCO ARGENTARIO Luna dalle corna dorate, lo vedi cosa succede? E voi stelle lucenti che l'Oceano accoglie dentro il suo grembo, vedete come la dolce Ariste se ne andata, lasciandomi solo, e dopo cinque giorni non riesco a ritrovarla, la strega? E tuttavia le dar ancora la caccia, mandandole dietro i segugi d'amore, i cani d'argento. |17| GETULICO

  • Tu che proteggi gli scogli del mare, ti offro in sacrificio, modesto, queste focacce; domani attraverser il vasto mare Ionio correndo verso il seno della mia Idotea. Splendi propizia sulle mie vele e sul mio amore, Afrodite, signora dei letti e delle rive. |18| RUFINO Piuttosto delle donne altere scegliamo le schiave, noi che non abbiamo gioia dei piaceri rubati. Le une hanno pelle olezzante, portamento superbo, e il loro amplesso sfiora sempre il pericolo. Le altre hanno pelle e grazia naturale, facile letto, e non richiedono spese inaccessibili. Imito Pirro, figlio di Achille, che al letto di Ermione prefer quello di Andromaca, ed era schiava. |19| RUFINO Non vado pi pazzo per gli uomini, ma per le femmine, ora per me il disco si mutato nel crotalo; invece dell'incarnato naturale dei giovani mi piacciono i fiori di cipria e di rossetto. Potr dunque essere che il delfino pascoli sull'Erimanto boscoso, e le cerve veloci sopra le onde del mare canuto. |20| ONESTO Non mi attira il matrimonio con la vergine n con la vecchia, dell'una ho compassione, dell'altra rispetto. N l'uva acerba, n passa: la bellezza matura quella che pi si conviene al letto d'Amore. |21| RUFINO

  • Non te lo dicevo, Prodice, "Invecchiamo", non te lo dicevo "la fine dell'amore verr ben presto"? Ecco adesso le rughe, la canizie, il corpo logoro, e la bocca non possiede pi le grazie di prima. Forse qualcuno adesso ti cerca, superba, ti adula, ti supplica? Come a una tomba ti passiamo davanti. |22| RUFINO Amore che d dolci doni mi ha dato a te come schiavo, Boopi, sottomettendo al giogo del desiderio un toro che serve di sua volont e ben volentieri, uno schiavo assoluto che mai chieder, fino alla vecchiaia, alla canizie, la libert che gli sarebbe amarissima. E che il malocchio non colpisca le nostre speranze. |23| CALLIMACO Possa tu dormire, Conopio, come mi fai dormire, davanti a questa porta gelata, malvagia! Possa dormire come fai dormire il tuo amante, che non ha avuto da te neppure un'ombra di compassione! I vicini hanno piet, tu neanche un'ombra. Ma quando i capelli saranno bianchi, ti ricorderai tutto questo. |24| MELEAGRO Il cuore me lo dice, che sfugge al desiderio di Eliodora, sapendo gi prima le lacrime e le gelosie. S, ma di fuggire non ho la forza. Sfacciato, me lo dice, ma pure dicendolo, l'ama. |25| FILODEMO Tutte le volte che ho osato, di giorno o di sera,

  • gettarmi tra le braccia di Cidille, so bene che mi apro una strada verso l'abisso, so bene che getto tutti i dadi con la mia vita per posta. Ma a che serve saperlo? un temerario l'amore che ci trascina, e non conosce mai neppure l'ombra della paura. |26| Chi ti vede risplendere, signora, di neri capelli e poi invece bionda - sempre la stessa grazia balena nelle due forme, e anche se fossero bianchi i capelli, Amore vivrebbe tra loro. |27| RUFINO Dove sono, Melissa, gli incanti dorati e le bellezze della tua immagine, che tanto furono celebri? Dov' l'orgoglio, l'alterigia, il portamento superbo, il lusso dei gioielli dorati ai tuoi piedi? Ora i capelli sono poveri e secchi, ai piedi pelle di capra; ecco dove finisce il lusso delle cortigiane. |28| RUFINO Ora dici "ciao", ora che se n' andato il tuo viso, sciagurato, che era pi liscio del marmo; ora scherzi con me, ora che sono caduti i capelli che s'agitavano sul tuo collo orgoglioso. Non venire pi da me, non cercarmi, superbo: non accetto le spine al posto della rosa di un tempo. |29| CILLACTORE dolce fare l'amore. Chi pu negarlo? Ma quando richiede soldi, diventa amaro come l'elleboro. |30| ANTIPATRO DI TESSALONICA

  • Omero ha sempre detto tutto benissimo, ma soprattutto quando ha chiamato "aurea" la dea Afrodite. Le sei caro se porti soldi: allora non c' portinaio tra i piedi, n cane: sta legato nell'atrio. Ma se vieni diversamente, c' Cerbero. Avidit di ricchezza, quale delitto commetti a danno dei poveri! |31| ANTIPATRO DI TESSALONICA C'era una volta l'et dell'oro, poi quella d'argento, di bronzo: al giorno d'oggi Afrodite tutto questo insieme: venera l'uomo dell'oro, bacia l'uomo del bronzo, non scappa mai via dagli uomini che hanno argento. come Nestore. E credo che Zeus scese da Danae non come pioggia d'oro, bens portando cento monete. |32| MARCO ARGENTARIO Fai tutto ci che fa l'ape amica dei fiori, lo so, Melissa, l'ho bene in testa presente: stilli il miele dalle labbra baciando, ma quando chiedi colpisci col pungiglione maligno. |33| PARMENIONE Sei balzato su Danae, Zeus, in forma di pioggia d'oro, perch la ragazza cedesse ai doni, e non perch avesse paura. |34| PARMENIONE Zeus ha avuto Danae grazie all'oro ed anch'io te, grazie all'oro: pi di Zeus non posso dare. |35|

  • RUFINO Io, proprio io sono stato chiamato a giudicare tre culi: loro m'avevano scelto e mi mostrarono il loro nudo splendore. L'una fioriva della bianca dolcezza dei glutei, suggellata da fossette rotonde, l'altra si apriva e la sua carne di neve diventava vermiglia, pi rossa di una rosa purpurea; la terza era come mare in bonaccia, percorso da tacite ondate, la morbida pelle scossa da uno spontaneo tremore. Se il giudice delle dee avesse visto quei culi, non avrebbe voluto vedere quelle altre. |36| RUFINO Rodope, Melite e Rodoclea contesero chi delle tre aveva la fica pi bella, e mi scelsero a giudice: come le dee famose, stettero davanti a me, nude, stillando nettare. Quella di Rodope splendeva in mezzo alle cosce come una corolla di rosa, attraversata da Zefiro; ............... Quella di Rodoclea era come cristallo, come una statua nel tempio, appena scolpita, di delicata fattura. Ma io, sapendo quello che pass Paride per la sua scelta, mi affrettai ad incoronare tutt'e tre le divine. |37| RUFINO Non abbracciare una donna n troppo magra, n troppo grassa: scegline una intermedia. All'una manca la carne, l'altra ne ha troppa: tu non prendere il troppo n il troppo poco. |38| NICARCO Una bella donna alta mi affascina, Similo, sia che tocchi il fiore degli anni, o sia pi matura. La giovane mi abbraccer, ma l'anziana,

  • sia pure vecchia e rugosa, Similo, sapr succhiarmi. |39| NICARCO Non devo morire? E allora cosa m'importa d'arrivare al regno dei morti con la podagra, o di corsa? Ci sar chi mi porta; lasciatemi essere zoppo: non una buona ragione per rinunciare ai bagordi. |40| NICARCO Non ascoltare tua madre, Filumena: se me ne vado, una volta che ho messo piede fuori citt, non badare agli scherni; a tua volta scherniscili, e datti da fare per superarmi in guadagni. Smuovi anche i sassi, trattati bene, e scrivimi presto a quale riva di piacere sei giunta. Insomma, amministra tutto per bene, e se ti rimane qualcosa, pensa anche a me che giorno per giorno devo pagare l'affitto. Se aspetti un bambino, tienilo, non preoccuparti: trover il padre da grande. |41| RUFINO Chi t'ha buttata fuori di casa, nuda, chi t'ha frustata? Chi pu avere un cuore tanto di pietra? Non t'ha guardata? Forse, arrivando all'improvviso, ha trovato un altro amante? ma, figlia mia, quello che fanno tutte. Tranne che d'ora in poi quando hai qualcuno dentro e lui fuori, metti il paletto, che non ti capiti un'altra volta. |42| RUFINO Odio la donna facile, odio la donna troppo pudica: l'una dice di s con troppa lentezza, l'altra di fretta. |43|

  • RUFINO Un uomo butta fuori una donna perch le ha scoperto un amante, come non fosse un amante anche lui, ma un allievo di Pitagora, e tu per questo, bambina, piangi e ti sciupi il volto, e soffri il freddo alla porta di un pazzo furioso? Asciugati gli occhi, non piangere: un altro ne troveremo, che non sia capace di vedere ed usare la frusta. |44| RUFINO Le due etere Lembio e Cercurio sono ormeggiate nel porto di Samo. Fuggite tutti, ragazzi, le corsare d'amore: chiunque le accosti finisce sommerso e risucchiato da loro. |45| CILLACTORE Ci che d pi profitto a una giovane donna non proviene dall'arte, ma dalla natura. $@Antologia Palatina - Libro quinto %47%|46| FILODEMO - Buon giorno. - Buon giorno. - Come ti chiami? - E tu? [- Troppa fretta, non chiederlo. - E neanche tu. - Ma hai qualcuno? - Volta a volta chi m'ama. - Vorresti cenare con me questa sera? - Se vuoi. - Va bene, ma... quanto? - Prima, niente. - strano. - Dopo l'amore darai quello che credi. - giusto, ma dove stai? Ti mando a prendere. - Indovinalo. - Ma quando vieni? - All'ora che vuoi. - Voglio subito. - Andiamo.

  • |47| RUFINO Spesso ho desiderato, Talia, di possederti di notte, e soddisfare cos l'ardente passione dell'anima. Ora che sei qui con me, il corpo dolcissimo nudo, io soccombo sfinito al bisogno di sonno. Povero cuore, che fai? Svegliati e non desistere, ti troverai a rimpiangere questa suprema fortuna. |48| RUFINO Gli occhi d'oro, le guance di cristallo, la bocca pi dolce di una corolla di rosa purpurea, candido collo, e seni fulgidi, e piedi pi bianchi dei piedi d'argento di Teti; se tra i capelli balena gi qualche spina, non far attenzione ai capelli bianchi. |49| TUDICIO GALLO Io, Lide, sono capace di soddisfare in una volta tre uomini: uno sopra, uno sotto e il terzo dietro. Accolgo amanti di uomini e donne, e violenti: se vuoi venire con altri due, vieni pure. |50| La povert e l'amore sono i miei guai; facilmente sopporto la povert, ma non posso sopportare la fiamma d'amore. $@Antologia Palatina - Libro quinto %52%|51| Ho amato, ho baciato, ho avuto successo, mi ama. Ma chi eri e come successo, lo sa soltanto la dea.

  • |52| DIOSCORIDE Abbiamo giurato ad Amore un giuramento comune, che dava a Sosipatro la fedelt costante di Arsinoe. Lei bugiarda, sono vuoti i suoi giuramenti, lui invece ha conservato saldo il desiderio. Ma non chiara la potenza divina. Possa tu udire, Imeneo, alle porte di Arsinoe lamenti di lutto, che rinfacciano il tradimento. |53| DIOSCORIDE La seducente Aristonoe, divino Adone, mi ha ferito battendosi il petto al tuo santuario. Se per me fa altrettanto, anche a costo ch'io muoia, niente scuse: prendimi come compagno nella tua traversata. |54| DIOSCORIDE Non prendere fronte a fronte la donna che aspetta un bambino, non cercare l'amore nella posizione feconda; c' come un'onda nel mezzo, e non poca fatica in quello stato per lei remare, e per te muoverti. Girala piuttosto, e godi del culo rosato, e fa' conto che sia l'Afrodite dei maschi. |55| DIOSCORIDE Ho disteso sul letto Doride, che ha il culo di rosa, e sono stato, tra i suoi freschi fiori, immortale. Mi teneva stretto tra le sue gambe stupende e correva perfettamente la gara d'amore. Guardava con occhi languidi, e come foglie nel vento, tremavano scintillando nel fremito del suo corpo, finch entrambi versammo la nostra forza, e Doride rimase stesa, con le membra allentate. |56|

  • DIOSCORIDE Mi fanno impazzire le labbra di rosa, e le parole ornate che struggono l'anima, e sono il vestibolo della bocca divina, e le pupille che brillano sotto le ciglia folte, e sono reti che prendono il mio cuore, e la coppia dei candidi seni, desiderabili, pi dolci delle corolle di tutti i fiori. Ma perch mostro gli ossi ai cani? La bocca intemperante ha sempre i suoi testimoni: le canne di Mida. |57| MELEAGRO Se troppe volte scotti l'anima che ti gira intorno, ti fuggir, Amore: anche lei ha le ali. $@Antologia Palatina - Libro quinto |58| ARCHIA Piccolo Amore, distruggimi a regola d'arte. Su, vuota la faretra contro di me, non lasciare altre frecce. Colpirai me soltanto, e se devi mirare a qualche altro, ti troverai a non avere pi neanche una freccia. |59| ARCHIA "Bisogna fuggire l'Amore." Fatica inutile: a piedi non posso sfuggire a chi m'insegue implacabile, ed ha le ali. |60| RUFINO Una ragazza dai piedi argentei faceva il bagno, spruzzando i candidi seni, mele dorate; le natiche ben tornite palpitavano di un movimento armonioso, era la loro pelle pi insinuante dell'acqua. E con la mano distesa teneva celata

  • la vasta fessura, non tutta, quanto era possibile. |61| RUFINO Giocavo al gioco dell'asta con Filippa dai cigli neri, e l'ho fatta ridere dal profondo del cuore: "Dodici volte ho colpito, e domani ancora di pi o almeno altre dodici: so che ne sono capace". Venne al mio invito e ancora ridendo le dissi: "Ti avessi chiamata, quando ti sei svegliata, stanotte!". |62| RUFINO Il tempo non ha ancora spento la tua bellezza; restano ancora residui intatti della giovinezza passata; restano le grazie che non invecchiano e lo splendore e il sorriso del seno, e le rose non sono sparite. Quanti ne ha bruciato allora il tuo sguardo divino... |63| MARCO ARGENTARIO Da siciliana che eri, Antigone, sei divenuta una del Lago Salato, ed ecco: io sono Parsi. |64| ASCLEPIADE Zeus, fa' venire la neve, la grandine, il buio, la folgore, scuoti sopra la terra le nubi scure; se mi uccidi, cesser allora, ma se lasci ch'io viva e mandi anche cose peggiori di queste, far baldoria. Mi trascina il mio e tuo signore, al quale obbedisti quando in forma di pioggia d'oro penetrasti la stanza di bronzo. |65|

  • In forma d'aquila Zeus venne a Ganimede, in forma di cigno alla bionda madre di Elena. Sono cose inconfrontabili; c' a chi sembra migliore l'una, a chi l'altra, e quanto a me, tutt' e due. |66| RUFINO Ho visto Prodice sola, per buona fortuna, e l'ho pregata e le toccavo le divine ginocchia: "Salva - dicevo - un uomo vicino alla morte, donagli il soffio di vita che sta fuggendo". Pianse sentendo queste parole ma poi, asciugate le lacrime, con le sue dolci mani mi butt fuori. |67| CAPITONE La bellezza senza grazia non possiede, d solo piacere come senza l'amo l'esca vaga sull'acqua. |68| LUCILLIO O POLEMONE O cancelli del tutto l'amare, Amore, oppure vi aggiungi l'essere amato; o sciogli o comunichi il desiderio. |69| RUFINO Atena ed Era dai sandali d'oro videro un giorno Meonide e dal profondo del cuore gridarono ad una voce: "Non ci spoglieremo pi, ci basta il giudizio di Paride: non bello essere due volte sconfitte in bellezza". |70| RUFINO

  • Hai la bellezza di Afrodite, la bocca della Persuasione, la freschezza delle Ore primaverili, la voce della Musa Calliope, la mente e la saggezza di Temi, le mani di Atena. Con te, mia File, le Grazie diventano quattro. |71| RUFINO O PALLADA Hai sposato la figlia di Vittoria e Guerrino, Zenone: per forza hai la guerra nella tua casa. Va' a cercarle un amante, Pacifico: avr compassione, e ti liberer dalla figlia di Guerrino, Guerrina. |72| PALLADA Questo e nient'altro la vita: la vita piacere. Alla malora le angosce. breve il tempo per vivere. Presto, il vino, le danze, le corone di fiori, le donne. Voglio star bene oggi, giacch oscuro il domani. |73| RUFINO Dei, non sapevo che Citerea, dopo aver sciolto di sua mano le trecce sul collo, faceva il bagno. Perdono, signora, non t'irritare con i miei occhi che hanno visto la tua figura immortale. Ora ho capito: non Afrodite, Rodoclea. Ma questa bellezza da dove viene? L'hai tolta, io credo, alla dea. |74| RUFINO Ti mando, Rodoclea, questa bella corona di fiori che ho intrecciato per te con le mie mani. C' il giglio, la rosa, l'anemone rugiadoso, il narciso sottile, la viola dal cupo splendore. Mettila in testa, e cessa di essere tanto orgogliosa: fiorisci e sfiorisci anche tu, non meno della corona.

  • |75| RUFINO Avevo per vicina Amimone, giovane bella come Afrodite, che m'aveva acceso in cuore una grandissima fiamma. Scherzava con me, e io ci provavo alla prima occasione. Arrossiva. Che dire di pi? Capiva i miei tormenti. Tutto ho provato, ed ho vinto. Ora ho sentito che ha un figlio, e non so pi che fare, se rimanere o fuggire. |76| RUFINO Una volta aveva una pelle amabile, un seno fiorito, belle caviglie, begli occhi, capelli, figura tutta. cambiata col tempo per la vecchiaia e per la canizie, e ora non ha neanche il sogno della bellezza passata; capelli finti e il viso pieno di rughe, quali invecchiando non le ha neanche una scimmia. |77| RUFINO Se dopo l'amplesso avesse ancora le stesse grazie, non cesseremmo mai di stare con la nostra donna. Ma diventano tutte, dopo l'amore, sgradevoli. |78| PLATONE Baciavo Agatone e avevo l'anima a fior di labbra: se n' andata, infelice, da me, per entrare dentro di lui. |79| PLATONE

  • Ti getto una mela; se tu acconsenti ad amarmi, accettala in cambio della verginit; se il tuo sentimento quello che dio non voglia, lo stesso prendila: guarda la giovinezza, quanto poco resiste. |80| PLATONE Sono una mela, e chi mi getta chi t'ama. Acconsenti, Santippe: io e te alla stessa maniera appassiamo. |81| DIONISIO SOFISTA Tu con quelle rose, hai una grazia rosata. Ma cosa vendi, te stessa o le rose, o tutto insieme? $@Antologia Palatina - Libro quinto %83%|82| Superba bagnina, che bagno infuocato prepari? Prima ancora d'essere nudo avverto la fiamma. $@Antologia Palatina - Libro quinto %84%|83| Fossi vento, e quando tu esci all'aperto, ti denudassi il seno e ricevessi il mio soffio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %85%|84| Fossi una rosa purpurea, e tu mi prendessi in mano, e mi donassi il tuo seno di neve. $@Antologia Palatina - Libro quinto %86%|85|

  • ASCLEPIADE Risparmi la tua verginit. A che scopo? Non scendendo al regno dei morti che troverai chi ti ama. Il piacere d'amore sta solo tra i vivi; nell'Acheronte, ragazza mia, giaceremo tutti, ossa e cenere. $@Antologia Palatina - Libro quinto %87%|86| CLAUDIANO Siimi propizio, Apollo: tu che scocchi frecce veloci, sei pure stato colpito da Amore con frecce un po' pi veloci! $@Antologia Palatina - Libro quinto %88%|87| RUFINO Melissia nega d'amare, ma urla il suo corpo che ha ricevuto un'intera faretra di frecce, e il passo incerto, il respiro affannoso, le occhiaie, gli occhi pesti. Voi, Desideri, per conto di vostra madre Afrodite dalla bella corona, bruciate questa ragazza ribelle finch dica "brucio". $@Antologia Palatina - Libro quinto %89%|88| RUFINO Se non puoi, dio incendiario, accendere la stessa fiamma in due persone, spegnila, oppure estendila all'altra. $@Antologia Palatina - Libro quinto %90%|89| MARCO ARGENTARIO Non amore, se un uomo desidera di possedere una donna bella, fidando nella ragione dei propri occhi; ma chi ha visto una brutta e l'ama, come colpito d'assillo, e brucia nel suo cuore folle, questo l'amore,

  • questo il fuoco. Piacciono le cose belle ugualmente a tutti quelli che sanno discernerle. $@Antologia Palatina - Libro quinto %91%|90| Ti mando un dolce profumo, onorando con un profumo un profumo, come si liba a Bacco il vino di Bacco. $@Antologia Palatina - Libro quinto %92%|91| Ti mando un profumo soave: sar un piacere per il profumo, non gi per te: sei tu che puoi profumarlo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %93%|92| RUFINO Rodope va orgogliosa della propria bellezza; se la saluto, risponde appena, col sopracciglio aggrottato; se appendo corone di fiori davanti alla sua porta, si arrabbia e li calpesta col piede superbo. Rughe, vecchiaia spietata, venite presto, presto, se potete convincere Rodope. $@Antologia Palatina - Libro quinto %94%|93| RUFINO Contro Amore ho indossato una corazza sul petto, la ragione, e non mi vincer in una lotta uno contro uno; mortale, affronter un immortale. Per se chiama Bacco in aiuto, contro due cosa posso? $@Antologia Palatina - Libro quinto %95%|94| RUFINO Hai gli occhi di Era, Melite, e le mani di Atena,

  • il seno di Afrodite e le caviglie di Teti. Beato chi ti guarda, tre volte di pi chi ti ascolta, un semidio chi ti ama, un dio chi ti possiede. $@Antologia Palatina - Libro quinto %96%|95| Quattro sono le Grazie, due le Afroditi, dieci le Muse, perch Dercilide tutto: Musa, Grazia, Afrodite. $@Antologia Palatina - Libro quinto %97%|96| MELEAGRO Il tuo bacio un vischio, Timario, gli occhi una fiamma; come guardi bruci, come tocchi incateni. $@Antologia Palatina - Libro quinto %98%|97| RUFINO Se dirigi le frecce verso ambedue, sei un dio, Amore, se inclini verso una parte soltanto, non sei un dio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %99%|98| ARCHIA? Armati d'arco, Afrodite, e vattene tranquillamente a cercare un altro bersaglio: non ho pi posto per le ferite. $@Antologia Palatina - Libro quinto %100%|99| Vorrei quando sono con te, cara la mia citarista, imitarti: toccare in alto e farti vibrare nel mezzo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %101%|100|

  • Se qualcuno mi biasima perch, al servizio di Amore, cammino tenendo sugli occhi il vischio dei cacciatori, pensi a Zeus, ad Ades, al signore del mare, che tutti furono schiavi di desideri possenti. Se loro sono dei, e ci dicono di seguire gli dei che colpa ho io se apprendo gli insegnamenti divini? $@Antologia Palatina - Libro quinto %102%|101| - Salve, ragazza. - Salve. - Chi quella che ti precede? - Che te ne importa? - So io. - La nostra padrona; - Posso sperare? - Che vuoi? - Una notte. - Che offri? - Denaro. - Abbi fede. - Questo. - Non se ne fa niente. $@Antologia Palatina - Libro quinto %103%|102| MARCO ARGENTARIO Vedrai la scarna Dioclea, un'Afrodite di pelle e ossa, ma tutta bella dei suoi buoni costumi. Non ci sar molto in mezzo a noi: sul fragile petto giacer vicino, vicinissimo alla sua anima. $@Antologia Palatina - Libro quinto %104%|103| RUFINO Fino a quando, Prodice, verr da te a piangere, fino a quando ti supplicher, crudele, senz'essere udito? Ma ecco che ti spuntano in testa capelli bianchi, e subito mi darai quello che a Priamo d Ecuba. $@Antologia Palatina - Libro quinto %105%|104| MARCO ARGENTARIO Lascia il vestito a rete, civetta, non muovere i fianchi camminando a quel modo, Lisidice. Il peplo che indossi non ti chiude nelle sue pieghe, si vedono

  • e non si vedono tutte le tue nudit. Se ti sembra carino, anch'io ti posso mostrare qualcosa ritto sotto un velo sottile. $@Antologia Palatina - Libro quinto %106%|105| MARCO ARGENTARIO Si dice tra le ragazze che Menofila cosa dell'altro mondo, capace com' di gustare qualunque lascivia. Statele accanto, astronomi: la volta celeste del suo palato racchiude le costellazioni del Ca...ne e dei Gemelli. $@Antologia Palatina - Libro quinto %107%|106| DIOTIMO DI MILETO Vecchia, cara nutrice, perch abbai quando m'accosto, e rendi due volte pi aspro il mio dolore? Porti una bella ragazza, ed io seguo i suoi passi, ma bada, cammino per la mia strada, solo guardandola, la dolce figura. Perch avere invidia degli occhi, sciagurata? Perfino gli dei possiamo guardare. $@Antologia Palatina - Libro quinto %108%|107| FILODEMO Io so, mia cara, dare tutto il mio amore a chi mi ama, e anche mordere chi mi morde, a mia volta. Non irritare me che ti amo troppo, non provocare le Muse: la loro ira pesante. Questo gridavo e ripetevo, ma come le onde del mare Ionio, cos tu davi ascolto alle mie parole. Ora piangi e urla come un cane a tua volta, io riposo nel seno della mia Naiade. $@Antologia Palatina - Libro quinto %109%|108| CRINAGORA Infelice, quale parola dirti per prima, quale per ultima?

  • Infelice: questa la verit per ogni sciagura. Te ne sei andata, splendida donna, che per la bellezza e per i costumi dell'anima meritavi il premio pi alto. Prima, avresti dovuto chiamarti: era tutto in second'ordine, se messo a confronto con le tue inimitabili grazie. $@Antologia Palatina - Libro quinto %110%|109| ANTIPATRO Prendi per una dracma l'Europa attica, senza paura di nessuno e senza dover affrontare rifiuti; offre un letto ineccepibile, e quand' inverno, del carbone. Inutilmente, Zeus, ti sei fatto toro. $@Antologia Palatina - Libro quinto %111%|110| MARCO ARGENTARIO Versami per Lisidice, schiavo, dieci bicchieri, e uno ancora per la bellissima Eufrante. Dirai che amo di pi Lisidice. No, per il dolce Bacco che bevo avidamente in questa coppa, Eufrante da sola ne vale dieci: anche la luce della luna vince da sola astri infiniti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %112%|111| ANTIFILO Io l'avevo detto, quando era ancora innocente il fascino di Terina: "Cresciuta, innamorer tutti quanti". Schernivano l'indovino, ma ecco il tempo che io dicevo, e gi da molto ho sentito la piaga. Che fare? vederla tutto un fuoco, stornare lo sguardo ansia. Se le chiedo qualcosa, vergine. Sono perduto. $@Antologia Palatina - Libro quinto %113%|112| FILODEMO Amavo. E chi non ama? Ho fatto bagordi. E chi non li ha fatti?

  • Sono impazzito: ma non forse per colpa di un dio? Alla malora: ormai i capelli si affrettano ad imbiancarsi, messaggeri della stagione che porta saggezza. Quando era tempo di giocare ho giocato, ora che non pi tempo, cercher di seguire pensieri pi nobili. $@Antologia Palatina - Libro quinto %114%|113| MARCO ARGENTARIO Eri ricco e innamorato, Sosicrate, ora sei povero e non ami pi: il rimedio che d la fame. Prima Menofila ti chiamava suo profumo, suo principe azzurro, ora ha il coraggio di chiederti quale il tuo nome. "Chi sei? Quale la tua patria?" Meglio tardi che mai: hai capito che nessuno ha caro chi non ha niente. $@Antologia Palatina - Libro quinto %115%|114| MECIO Filistio, sgradevole in tutto, che un innamorato non l'ha accolto mai se non per moneta sonante, mi sembra pi trattabile adesso di prima: niente di strano, non credo proprio che sia cambiata la sua natura. Diventa pi mite talvolta anche la vipera, ma nondimeno il suo morso sempre letale. $@Antologia Palatina - Libro quinto %116%|115| FILODEMO Amai Demo, nativa di Pafo: niente da meravigliarsi. Poi Demo di Samo: anche qui, tutto in regola; e poi Demo di Isia (allora non pi uno scherzo) e poi ancora Demo, originaria d'Argolide. Il destino mi ha messo il nome di Filodemo, perch sempre mi possiede il desiderio ardente di Demo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %117%|116| MARCO ARGENTARIO

  • Amare una donna l'amore pi bello per gli uomini, quanti hanno animo onesto nel desiderio. Se vuoi l'amore di un maschio, so come indicarti un rimedio col quale placare la passione malsana. Gira Menofila sul suo bel culo ed immagina d'avere tra le braccia un maschio, Menofilo! $@Antologia Palatina - Libro quinto %118%|117| MECIO M'accende d'amore il bel Cornelio, per ho paura di questa luce, che gi diventa incendio immenso. $@Antologia Palatina - Libro quinto %119%|118| MARCO ARGENTARIO Isia dal dolce respiro, se anche gi sai di dieci profumi, svegliati e ricevi questa corona nelle tue mani: ora fresca, ma sul venire del giorno la vedrai appassire, simbolo della tua giovinezza. $@Antologia Palatina - Libro quinto %120%|119| CRINAGORA Puoi girarti a destra come a sinistra, Crinagora, sul tuo letto vuoto: se la graziosa Gemella non viene a sdraiarsi accanto a te, dal tuo sonno non avrai riposo, ma pena soltanto. $@Antologia Palatina - Libro quinto %121%|120| FILODEMO Nel mezzo della notte ho lasciato il mio compagno di letto, e vengo qui tutta bagnata da una pioggia battente. E poi restiamo senza far niente, senza parlare o dormire (s'intende come legge degli amanti dormire)?

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %122%|121| FILODEMO Piccola e nera Filenio, ma pi riccioluta dell'apio, ha la pelle pi dolce del velluto, ed un fascino pi forte della cintura di Citerea. D tutto e spesse volte non chiede nulla. Questa Filenio, ed io vorrei amarla, divina Afrodite, fin quando non ne ho trovato una pi bella. $@Antologia Palatina - Libro quinto %123%|122| DIODORO Neanche se ti pi caro degli occhi, ragazzo, il figlio di Megistocle, Clino, neanche se esce splendente dal bagno delle Grazie, non stargli attorno, non gentile, non senza malizia, sta a cuore a molti e non inesperto d'amori. Fa' attenzione a non attizzare la fiamma! $@Antologia Palatina - Libro quinto %124%|123| FILODEMO Astro notturno a due corni, amico delle veglie festive che appari attraverso le finestre, illumina con la tua luce la splendente Callistio: gli amanti non possono non farsi vedere agli occhi degli immortali. Tu celebri la nostra felicit, lo so bene; anche la tua anima Endimione l'accese. $@Antologia Palatina - Libro quinto %125%|124| FILODEMO L'estate non ancora nuda di corolle, non scurito il grappolo che matura le grazie della tua giovinezza. Ma gi i giovani Amori aguzzano le loro frecce, Lisidice, e il fuoco si alimenta in segreto. Fuggiamo, amanti infelici, finch la freccia non ancora sul nerbo,

  • sento che presto scoppier un incendio grandissimo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %126%|125| BASSO Non voglio piovere in pioggia dorata, e qualche altro diventi toro o cigno amoroso sopra la riva. Li faccia Zeus questi scherzi: io consegno i due oboli a Corinna e finisce l, non metto le ali. $@Antologia Palatina - Libro quinto %127%|126| FILODEMO Un tale d a una tale cinque talenti in cambio di una sola volta, la possiede tremando e non poi tanto bella; io a Lisianassa do cinque dracme per dodici volte, e la possiedo, pi bella, alla luce del sole. O sono matto io, oppure a quel tale bisognerebbe tagliare con la scure i coglioni. $@Antologia Palatina - Libro quinto %128%|127| MARCO ARGENTARIO Ero innamorato pazzo della giovane Alcippe, ed un giorno l'ho persuasa e mi si data di nascosto sul letto. Ad ambedue il cuore tremava, che non venisse qualcuno, e non vedesse il nostro enorme desiderio nascosto. Ma le sue chiacchiere non sfuggirono alla madre, ed appena ci vide, propose: "facciamo a met, figlia mia". $@Antologia Palatina - Libro quinto %129%|128| MARCO ARGENTARIO Il mio petto appoggiato al suo petto, il mio seno al suo seno, le labbra premute contro le dolcissime labbra, tenevo il corpo di Antigone vicino al mio, tutto il resto lo taccio; un testimone pu dirlo: la lampada.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %130%|129| AUTOMEDONTE La ballerina orientale, che si muove in posizioni lascive fino alla punta delle unghie, mi piace non perch in tutto mette del sentimento, o perch agita le tenere mani in questa o quell'altra maniera, ma perch sa darsi da fare attorno ad un tronco ormai fradicio e non si tiene lontana dalle rughe della vecchiaia; bacia, graffia, abbraccia, e se muove le gambe allora riporta su la clava dal regno dei morti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %131%|130| MECIO Perch cos triste, Filenide? perch i capelli strappati in disordine, e gli occhi inondati di lacrime? Hai visto il tuo amante tra le braccia di un'altra? Dimmelo: io conosco bene i rimedi al dolore. Piangi, e dici di no, ma negarlo inutile: sono pi degni di fede gli occhi che non le parole. $@Antologia Palatina - Libro quinto %132%|131| FILODEMO Suono, chiacchiere, un dolce sguardo che affascina, il canto di Santippe - il fuoco che appena si accende ti brucer, mio cuore; di dove venga e come e quando io non lo so, ma sappi che ne sarai consumato. $@Antologia Palatina - Libro quinto %133%|132| FILODEMO I piedi, le gambe, le cosce per cui giusto morire, il culo, il pube, i fianchi, i seni, le spalle, il collo delicato, le mani e quegli occhi che mi fanno impazzire, quel modo di muoversi raffinato, ed i baci profondi, incomparabili

  • e i gridolini che amo... Se anche una provinciale, una Flora, e non sa cantare i versi di Saffo, ebbene, anche Perseo s'innamor, una volta, di Andromeda, indiana. $@Antologia Palatina - Libro quinto %134%|133| MECIO Ho giurato sul tuo potere, Afrodite, che per due notti sarei rimasto tranquillo, lontano da Edilio. Penso che avrai riso, conoscendo il mio male; la seconda notte non la sopporto e vadano al diavolo i giuramenti. Preferisco essere empio per amore di lei, che, per scrupolo, osservare i giuramenti, dea veneranda, e morire. $@Antologia Palatina - Libro quinto %135%|134| POSIDIPPO Versa, anfora attica, la ricca rugiada di Dioniso, versa, ed il convito s'inondi di brindisi; taccia Zenone, il cigno sapiente, e la Musa di Cleante. Pensiamo solo all'Amore, dolce ed amaro. $@Antologia Palatina - Libro quinto %136%|135| Rotonda, tornita, con un solo orecchio ed un lungo collo, con la testa alta e la bocca stretta, ancella lieta di Bacco, delle Muse e di Citerea, tu che con un dolce sorriso amministri i nostri banchetti, tu perch sei brilla quand'io sono sobrio, e se sono ubriaco tu sei senza vino? Questo tradire la fraternit del convito. $@Antologia Palatina - Libro quinto %137%|136| MELEAGRO Versa, e ripeti, ripeti: "per Eliodora!", mescola al vino puro questo nome soave, poi cingiti il capo con corone di fiori di ieri, eppure ancora stillanti il profumo della memoria.

  • Guarda: sta piangendo la rosa, amica d'amore, perch la vede altrove, non pi sul mio petto. $@Antologia Palatina - Libro quinto %138%|137| MELEAGRO Versa in onore di Eliodora, che per me Afrodite, e la Persuasione, e la Grazia dal dolce parlare! Solo lei per me divina, ed io voglio bere il suo amabile nome mischiato al vino puro. $@Antologia Palatina - Libro quinto %139%|138| DIOSCORIDE Atenio mi ha cantato del cavallo famoso: era in fiamme Troia tutta ed io bruciavo con essa. Non ho sofferto le decennali fatiche dei Greci; in quel solo giorno io e i Troiani siamo insieme periti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %140%|139| MELEAGRO Un dolce canto, Pan ne sia testimone, trai dalla tua cetra, Zenofila, un dolce canto: Pan ne sia testimone. Dove sfuggirti? Da tutte le parti gli Amori mi circondano e non mi lasciano respirare un istante. Le tue forme mi gettano addosso il desiderio, il tuo canto, la grazia... che dico? Tutto: ardo nel fuoco. $@Antologia Palatina - Libro quinto %141%|140| MELEAGRO Le Muse che suonano dolcemente la cetra, il saggio discorso con la Persuasione, l'amore che regge le redini della bellezza, ti assegnano lo scettro dei desideri, Zenofila, giacch a te le tre Grazie hanno concesso tre grazie. $@Antologia Palatina - Libro quinto

  • %142%|141| MELEAGRO Lo giuro su Amore, preferisco sentire al mio orecchio la voce di Eliodora che la cetra di Apollo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %143%|142| la rosa la corona di Dionisio, oppure lui stesso la rosa della propria corona? Io credo che la corona sia vinta. $@Antologia Palatina - Libro quinto %144%|143| MELEAGRO L'ornamento sfiorisce sul capo della bella Eliodora, ma, ornamento dell'ornamento, lei stessa risplende. $@Antologia Palatina - Libro quinto %145%|144| MELEAGRO fiorita la primula, fiorito il narciso bisognoso di pioggia, fiorito il giglio in montagna. Fiore maturo in mezzo ai fiori, fiorita l'amorosa Zenofila, dolce rosa della Persuasione. Prati sciocchi, perch sorridete del vostro splendente tappeto? La ragazza vale di pi delle corone olezzanti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %146%|145| ASCLEPIADE Restate l, corone, appese a questa porta, e non scuotete troppo in fretta le foglie che ho bagnato di lagrime - scende la pioggia dagli occhi degli amanti. Ma quando la porta verr spalancata, e lo vedrete, versate sulla sua testa il mio pianto, che lo bevano meglio i biondi capelli.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %147%|146| CALLIMACO Quattro sono le Grazie: alle tre un'altra s' aggiunta, modellata da poco, stillante ancora profumo: la splendida Berenice, ammirata da tutti, senza di lei le Grazie non sarebbero Grazie. $@Antologia Palatina - Libro quinto %148%|147| MELEAGRO Far una ghirlanda di primule e di soavi narcisi, assieme al mirto ed ai gigli ridenti, e al dolce croco: aggiunger anche il giacinto purpureo ed anche le rose propizie all'amore, perch, sulla fronte profumata di Eliodora, una corona adorni la splendida chioma. $@Antologia Palatina - Libro quinto %149%|148| MELEAGRO Penso che un giorno Eliodora, che parla cos dolcemente, vincer in grazia anche le Grazie medesime. $@Antologia Palatina - Libro quinto %150%|149| MELEAGRO Chi mi ha portato Zenofila e le sue dolci chiacchiere? Chi mi ha portato una delle tre Grazie? Veramente si pu dire che mi ha fatto la grazia, recandomi in dono grazioso la Grazia medesima. $@Antologia Palatina - Libro quinto %151%|150| ASCLEPIADE

  • Eravamo d'accordo che veniva stanotte la celebre Nico; su Demetra l'aveva giurato, e non viene e la guardia passata. dunque spergiura? Se cos, servi, spegnete la lampada. $@Antologia Palatina - Libro quinto %152%|151| MELEAGRO Zanzare dalla voce acuta che succhiate, insolenti, il sangue degli uomini, mostri alati, notturni, ve ne prego, lasciate a Zenofila un breve sonno tranquillo e piuttosto saziatevi - eccomi - delle mie membra. Ma perch parlo invano, mentre le bestie insaziabili godono il tepore del suo morbido corpo? Ve lo dico ancora una volta: bestiacce, smettetela, o sentirete il peso delle mie mani gelose. $@Antologia Palatina - Libro quinto %153%|152| MELEAGRO Vola, vola, zanzara, messaggero veloce, e sfiorando appena l'orecchio di Zenofila, dille: "Non pu dormire e t'aspetta; tu dormi, invece, scordando chi t'ama". Va dunque, vola, insetto armonioso, parlale piano e non svegliare il suo compagno di letto: susciteresti odio contro di me, e gelosia. Se tu me la porti, ti vestir della pelle di leone, e ti metter in mano la clava. $@Antologia Palatina - Libro quinto %154%|153| ASCLEPIADE Il dolce volto di Nicareta, preso dai desideri, appare spesso dietro a una finestra lontana; l'hanno consunto, divina Afrodite, i lampi azzurri, lo sguardo soave di Cleofonte alla soglia. $@Antologia Palatina - Libro quinto %155%|154| MELEAGRO

  • Lo giuro su Afrodite che attravers il mare azzurro, Grazia veramente una grazia, anche d'aspetto. $@Antologia Palatina - Libro quinto %156%|155| MELEAGRO Dentro il mio cuore Eliodora, che parla cos dolcemente, anima della mia anima l'ha fatta Amore medesimo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %157%|156| MELEAGRO L'amorosa Asclepiade ha gli occhi come il mare quieto, persuade tutti a navigare l'amore. $@Antologia Palatina - Libro quinto %158%|157| MELEAGRO Unghia di Eliodora, sei cresciuta cos appuntita per Amore: i tuoi graffi penetrano in fondo all'anima. $@Antologia Palatina - Libro quinto %159%|158| ASCLEPIADE Un giorno giocavo con l'affascinante Ermione, che aveva, signora di Pafo, una cintura ricamata di fiori e una scritta in lettere d'oro: "Amami interamente e non soffrire se mi possiede qualche altro". $@Antologia Palatina - Libro quinto %160%|159| SIMONIDE

  • La flautista Boidio e Pizia, un tempo amanti, dedicano ad Afrodite le cinture e le immagini. Mercanti, marinai, la vostra borsa sa bene da dove vengano le cinture e le immagini. $@Antologia Palatina - Libro quinto %161%|160| MELEAGRO Demo dalle candide guance, un altro uomo ha la gioia di tenerti tra le sue braccia; dentro di me il cuore geme. Se ti ha preso il desiderio sabbatico, non mi stupisco: c' il fuoco d'amore anche nei sabati freddi. $@Antologia Palatina - Libro quinto %162%|161| EDILO O ASCLEPIADE Eufro, Taidie, Boidio, vecchie streghe, barcacce per venti marinai, avete cacciato ognuna il suo amante, Agide, Cleofonte, Antagora, nudi pi infelici dei naufraghi. Ma voi fuggitele con le vostre navi, queste piratesse d'amore: sono pi funeste del canto delle Sirene. $@Antologia Palatina - Libro quinto %163%|162| ASCLEPIADE La vorace Filenio m'ha ferito, e anche se la ferita non si vede, il dolore penetra fin nel profondo. Me ne vado, Amori; sono finito; tra sonno e veglia ho inciampato in un'etera, e tocco il regno dei morti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %164%|163| MELEAGRO Ape che ti nutri di fiori, perch tocchi la pelle della mia Eliodora, lasciando le corolle primaverili? Vuoi dirmi che ha in s il pungolo del terribile Amore, che per l'anima sempre dolce ed amaro?

  • Questo, penso, vuoi dirmi: vattene, amante d'amore, da tanto tempo conosco la tua ambasciata! $@Antologia Palatina - Libro quinto %165%|164| ASCLEPIADE Notte, chiamo te a testimone, quale violenza subisco da Pizia figlia di Nico, amante di tutti gli imbrogli. Venni chiamato, s, chiamato da lei: che le tocchi lo stesso, che si lamenti con te davanti alla mia porta! $@Antologia Palatina - Libro quinto %166%|165| MELEAGRO Ti chiedo una cosa sola, Notte amica, madre universale degli dei: ti chiedo, Notte divina, compagna dei miei bagordi, che se qualcuno si scalda, disteso sotto il lenzuolo di Eliodora, al tepore di un corpo che toglie il sonno, voglio che il lume si addormenti, e l'uomo, abbandonato sul seno di lei, giaccia come un altro Endimione. $@Antologia Palatina - Libro quinto %167%|166| MELEAGRO Notte, e mio desiderio insonne di Eliodora, tortura lagrimosa di crepuscoli ambigui, dite, conserva qualche residuo d'amore, e qualche bacio riscalda ancora il ricordo nel suo freddo letto? Ha le lacrime per compagne e stringe al suo seno, e bacia la mia ombra che viene a ingannarla? O c' un amore nuovo? Possa tu mai non vedere, lampada, giochi nuovi: vigila quella ch'io t'ho affidata. $@Antologia Palatina - Libro quinto %168%|167| ASCLEPIADE Era pioggia e notte e, terzo ostacolo alla passione, ero ubriaco. C'era un vento gelido ed ero solo.

  • Ma pi forte di tutto fu il bel Mosco: "Possa tu a questo modo vagare, e mai trovare, a nessuna porta, la pace". Cos, tutto fradicio, ho gridato. Zeus, fino a quando? Zeus caro, taci. Anche tu hai appreso l'amore. $@Antologia Palatina - Libro quinto %169%|168| Colpiscimi col fuoco, con la neve, col fulmine anche, se vuoi; gettami in mare o in un precipizio. Chi sfinito dai desideri, domato da Amore, neppure la folgore scagliata da Zeus lo distrugge. $@Antologia Palatina - Libro quinto %170%|169| ASCLEPIADE dolce d'estate a chi ha sete bere la neve, dolce ai naviganti veder uscire d'inverno la Corona primaverile, pi dolce quando un solo lenzuolo copre gli amanti, e da ambedue insieme celebrata Afrodite. $@Antologia Palatina - Libro quinto %171%|170| NOSSIDE Niente pi dolce d'amore; ogni altra felicit viene dopo, al suo confronto perfino il miele sputo di bocca. Cos dice Nosside: ma chi da Afrodite non viene amato non pu sapere quali rose siano i suoi fiori. $@Antologia Palatina - Libro quinto %172%|171| MELEAGRO Dolce la gioia del calice: dice che tocca le labbra gioconde della soave Zenofila. Beato lui! Vorrei che accostasse alle mie le sue labbra e bevesse d'un sorso l'anima mia! $@Antologia Palatina - Libro quinto %173%|172|

  • MELEAGRO Mattina nemica d'amore, sei giunta veloce al mio letto, e appena m'ero scaldato sul corpo della mia Demo. Oh potessi tornare indietro ed essere di nuovo sera, tu che porti la dolce luce, a me amarissima! Un'altra volta, per Alcmena, ti sei trovata sulla strada di Zeus; lo conosci dunque, il modo di tornare indietro. $@Antologia Palatina - Libro quinto %174%|173| MELEAGRO Mattina nemica d'amore, perch cos lentamente giri sul mondo quando un altro si scalda sul letto di Demo? Quando io tenevo la bella tra le mie braccia, sopraggiungevi veloce, come a colpirmi con una luce lieta della mia pena. $@Antologia Palatina - Libro quinto %175%|174| MELEAGRO Tu dormi, Zenofila, dolce germoglio. Potessi io come il sonno, pur senza avere le ali, posarmi sulle tue palpebre, che non ti tocchi lui, che incant anche gli occhi di Zeus, e io, io soltanto sia quello che ti possiede. $@Antologia Palatina - Libro quinto %176%|175| MELEAGRO So tutto: a che servono giuramenti spergiuri, quando denunciano la tua lussuria i capelli umidi ancora di profumo, e l'occhio pesante, che non ha avuto riposo, e la corona intrecciata attorno alla testa, i riccioli sconvolti da una violenza recente, e le membra che traballano a causa del vino? Va' alla malora, donna di tutti: ti chiama l'arpa, strumento dei bagordi, ed il battito delle mani sui timpani. $@Antologia Palatina - Libro quinto %177%|176|

  • MELEAGRO Terribile Amore, terribile. Ma a che serve ripetere, tante volte, piangendo, terribile Amore? Di questo ride il ragazzo, e insultato pi volte, se la gode, e cresce ancora, se gli dico insolenze. strano come, comparsa dal mare azzurro, tu, Afrodite, abbia dato la vita ad un fuoco. $@Antologia Palatina - Libro quinto %178%|177| MELEAGRO Cercasi Amore, il selvaggio: appena un attimo fa se ne andato volando via dal mio letto. un ragazzo capace di dolci lacrime, chiacchierone, lesto ed intrepido, ride col naso camuso, ha le ali ed una faretra. Non so dire chi il padre: il cielo, il mare, la terra negano d'avere dato la vita a quel temerario. Dappertutto e da tutti odiato. Badate bene che non tenda ancora le reti ai vostri cuori. Guardalo, eccolo, pronto all'agguato. Ti ho visto, arciere, nascosto negli occhi della bella Zenofila. $@Antologia Palatina - Libro quinto %179%|178| MELEAGRO Vendiamolo, anche se dorme ancora in seno alla madre, vendiamolo: perch dovrei allevare quello sfacciato? Ha le ali, il naso camuso, le unghie che graffiano profondamente, e ride spesso in mezzo alle lacrime; e inoltre incorreggibile, chiacchierone, curioso, selvaggio; neanche la madre riesce ad ammansirlo. Un mostro. Vendiamolo dunque, se qualche mercante che sta [per salpare vuole comprare un bambino, si faccia avanti! Guardalo adesso: supplica, piange. Ma no, sta' tranquillo: non ti vendo; rimani qui, vicino a Zenofila. $@Antologia Palatina - Libro quinto %180%|179| MELEAGRO

  • In nome di Afrodite, Amore, brucio tutto il tuo armamentario, l'arco, le frecce e la faretra di Scizia. S, lo brucer. Perch ridi, sciocco, ed arricci il naso camuso? Presto ti far ridere verde. Ti taglier le ali veloci del desiderio, ti stringer i piedi dentro ceppi di bronzo. Ma sar una vittoria di Pirro, se ti tengo incatenato, vicino all'anima mia, come il lupo accanto all'agnello. Vattene via, invincibile, riprendi i calzari alati, spiega verso altri il tuo rapido volo! $@Antologia Palatina - Libro quinto %181%|180| MELEAGRO Che c' di strano se Amore, distruttore di uomini, lancia frecce di fuoco e ride amaro negli occhi fulgenti? Sua madre non ama forse Ares, non la sposa di Efesto, non partecipe delle spade e del fuoco? E la distesa marina, madre della madre d'Amore, non urla selvaggiamente, sotto la sferza del vento? Non si sa il padre, n il padre del padre. Perci possiede la fiamma d'Efesto, l'ira dei flutti, le frecce cruente di Ares. $@Antologia Palatina - Libro quinto %182%|181| ASCLEPIADE - Va' a comprare noci (ma verr poi?) e anche cinque corone di rose. - Ma che... - Basta! tu dici che non ci sono pi soldi? Siamo perduti. Nessuno metter alla tortura questo bandito? Un pirata ho io, non un servo. Non m'imbrogli? - No. - Rendimi conto. Vieni qua, Frine, e porta il pallottoliere. Ah maledetta volpe! Cinque dracme di vino, due di salsicce, testina, lepre, sgombri, dolci di sesamo, miele. Domani faremo meglio i conti. Adesso corri da Aiscra, la profumiera; prendi per cinque monete d'argento, e di' la parola d'ordine: Baccone ha fatto l'amore cinque volte di fila: il letto lo testimonia. $@Antologia Palatina - Libro quinto %183%|182| MELEAGRO

  • Riferiscile, Dorcade: torna ancora da lei, una seconda, una terza volta, diglielo, corri! non attendere, vola! Ma no, aspetta un momento: dove corri se ancora non hai sentito tutto? A quello che ho detto devi aggiungere... o piuttosto... ma che sciocchezza! non dire proprio niente... No, riferisci tutto quanto, non omettere niente. Ma perch, Dorcade, ti mando se anch'io vengo con te, come vedi? $@Antologia Palatina - Libro quinto %184%|183| POSIDIPPO Quattro sono i bevitori, e ognuno di loro ha portato la sua donna. Una damigiana non basta per otto persone, Ragazzo, corri da Aristio, e digli che subito ce ne mandi met. sufficiente per due bevute e ne avanza anche, credo. Ma corri: per mezzogiorno saremo qui tutti riuniti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %185%|184| MELEAGRO Lo sapevo, non m'hai imbrogliato. Lascia stare gli dei, lo sapevo, non m'hai imbrogliato. E non giurare adesso: so tutto. Era questo dunque, spergiura? Tutta sola volevi dormire? Che spudoratezza: "da sola", continua a ripetere. E il famoso Cleone? Sta' attenta! Ma perch ti minaccio? va' alla malora, bestiaccia da letto, va' alla malora anche subito! Ma cos ti faccio un favore: so bene che il tuo desiderio di vederlo. No, resta qui prigioniera. $@Antologia Palatina - Libro quinto %186%|185| ASCLEPIADE Va' al mercato, Demetrio, e compra da Aminta tre maccarelli e dieci piccoli muggini, e ventiquattro - ma fatteli contare uno per uno - gamberetti. Poi, fatte le spese, ritorna.

  • Ah, e prendi anche da Tauborio sei corone di rose, e gi che ci sei invita Grazia, ma subito! $@Antologia Palatina - Libro quinto %187%|186| POSIDIPPO Non pensare d'ingannarmi, di convincermi con le tue lacrime, Filenide. Io lo so bene: assolutamente pi di me non ami nessuno - fino a quando sei a letto con me; ma se stessi insieme ad un altro, diresti che ami pi lui. $@Antologia Palatina - Libro quinto %188%|187| MELEAGRO Di' a Licenide, Dorcade: "Vedi come nell'artificio d'amore sei stata scoperta: il tempo rivela l'amore posticcio". $@Antologia Palatina - Libro quinto %189%|188| LEONIDA Sono innocente; non ho colpe verso l'Amore, ne chiamo a testimone la dea Afrodite: sono stato colpito dall'arco ingannevole e ridotto in cenere; freccia dopo freccia mi getta, brucianti, e non smette mai di colpirmi, neanche un momento. Io, mortale, ho scoperto il colpevole, e se mortale anche il dio, mi vendicher; per difesa sar accusatore. $@Antologia Palatina - Libro quinto %190%|189| ASCLEPIADE Lunga la notte d'inverno, il sole tramonta fra le Pleiadi e io sono l, bagnato, alla sua porta, colpito dal desiderio dell'ingannatrice. No, non amore questo che mi ha mandato Afrodite, ma una freccia [angosciosa di fuoco. $@Antologia Palatina - Libro quinto %191%|190|

  • MELEAGRO Onde amare d'Amore, gelosie che soffiate senza tregua, tempesta dei miei bagordi, dove andr se allentata la barra della ragione? Torner ancora una volta alla lussuria di Scilla? $@Antologia Palatina - Libro quinto %192%|191| MELEAGRO Stelle, e tu luna, che dai la tua splendida luce agli amanti, e tu notte, e tu, strumento di gozzoviglie, dite: la trover ancora sul letto, la lussuriosa, senza sonno, con la luce accesa, piangente? O avr qualcuno nel letto? Legher corone di supplice bagnate di lacrime alla sua soglia, con scritto: "A te, Afrodite, Meleagro, iniziato fedele dei tuoi misteri, offre le spoglie della sua passione". $@Antologia Palatina - Libro quinto %193%|192| MELEAGRO Se vedi nuda Calistio, dirai, straniero: che nel suo nome piuttosto che la #a#, si deve mettere l'#u#. $@Antologia Palatina - Libro quinto %194%|193| DIOSCORIDE La bella Cleo mi ha fatto, Adone, sua preda colpendosi il candido petto nella tua veglia. Se per me fa altrettanto, anche a costo ch'io muoia, niente scuse: che mi prenda a compagno della sua traversata. $@Antologia Palatina - Libro quinto %195%|194| POSIDIPPO O ASCLEPIADE

  • Gli Amori stessi hanno visto la tenera Irene, mentre uscivano dalle stanze della dea Afrodite: fiore divino dai piedi alla testa, come scolpito nel marmo, e tutto ricolmo di grazie virginee. E allora scoccarono molte frecce sui giovani dalle corde purpuree dei loro archi. $@Antologia Palatina - Libro quinto %196%|195| MELEAGRO Le tre Grazie, tripla corona, circondano il letto di Zenofila, simbolo di una tripla bellezza. L'una ha infuso al suo corpo il desiderio, l'altra alla sua figura la seduzione, la terza dolcezza alla sua parola. Tre volte felice la donna alla quale Afrodite ha ornato il letto, la Persuasione il discorso, Amore la dolce bellezza! $@Antologia Palatina - Libro quinto %197%|196| MELEAGRO A Zenofila Amore ha dato bellezza, Afrodite il filtro che rende dolce l'amplesso, le Grazie hanno dato la grazia. $@Antologia Palatina - Libro quinto %198%|197| MELEAGRO S, per i riccioli seducenti di Timo, per la pelle fragrante di Demo che toglie il sonno, per gli amabili giochi di Iliade e per la fiaccola insonne che ha visto tante mie gozzoviglie, solo un po' di respiro, Amore, rimasto sulle mie labbra; se vuoi anche questo, dillo: lo esaler volentieri. $@Antologia Palatina - Libro quinto %199%|198| MELEAGRO No, per i capelli di Timo, per il sandalo di Eliodora, per il vestibolo tutto olezzante della piccola Demo,

  • per il sorriso florido di Anticlea dai grandi occhi, per le corone di fiori freschi di Dorotea, non contiene pi armi, Amore, la tua faretra: dentro di me sono tutte quante le frecce. $@Antologia Palatina - Libro quinto %200%|199| EDILO Il vino, i brindisi infidi, l'amore soave di Nicagora hanno addormentato Aglaonice. Ancora stillanti di profumo, le spoglie del suo desiderio di vergine sono consacrate ad Afrodite; ed i sandali, e la delicata fascia che cingeva il suo seno, testimoni del sonno e della violenza. $@Antologia Palatina - Libro quinto %201%|200| Il croco, le corone d'edera scura di Alesso che spirano ancora profumi, sono qui dedicati al dolce Priapo, che guarda con occhi lascivi i doni, ricordo della festa notturna. $@Antologia Palatina - Libro quinto %202%|201| Leontide ha vegliato fino alla splendida stella mattinale, godendo il bellissimo Stenio; in ricordo di questa notte offre ad Afrodite la cetra che ha suonato in grazia alle Muse. $@Antologia Palatina - Libro quinto %203%|202| ASCLEPIADE O POSIDIPPO La frusta purpurea, le redini scintillanti ti offre Plangone, nel portico dai bei cavalli, dopo aver vinto al trotto la focosa Filenide, quando nella sera cominciano a nitrire i puledri. Adorata Afrodite, concedi alla sua vittoria gloria infallibile e rendi questo dono perpetuo.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %204%|203| ASCLEPIADE Lisidice ti consacra, Afrodite, lo sprone equestre, ornamento delle sue belle gambe, con cui tante volte ha montato a cavallo, e mai le sue cosce, mosse agilmente, si sono macchiate di sangue: senza bisogno di pungoli compiva la corsa: per questo appende l'oggetto dorato alla porta del tempio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %205%|204| MELEAGRO Lo scafo di Timario, un tempo vascello veloce, non lo fa navigare Afrodite, per quanto remi; sono curve le spalle sul dorso, come l'asta sull'albero; i bianchi capelli come stragli mollati; i seni flaccidi, come vele allentate; tutto il ventre segnato e attraversato da rughe; sotto, la barca fa acqua, e la salsedine invade la stiva; il rollio fa tremare i ginocchi. Povero chi, ancora vivo, attraversa lo stagno d'Acheronte a bordo di questa vecchia carcassa. $@Antologia Palatina - Libro quinto %206%|205| La ruota di Nico, capace di attirare un uomo oltremare, di fare uscire dalle stanze i ragazzi, cesellata in oro, tagliata in ametista trasparente, ti viene consacrata, Afrodite, in dono prezioso, legata al centro con morbida lana purpurea d'agnello: questa l'offerta della maga di Larisa. $@Antologia Palatina - Libro quinto %207%|206| LEONIDA Melo e Satira, figlie mature di Antigenida, ancelle fedeli delle Muse Pimpleidi, consacrano a loro, Melo il flauto agile

  • e l'astuccio di bosso che lo custodisce, Satira, amante d'amore, la sua zampogna notturna, compagna ai bagordi dei bevitori, dolce strumento col quale vedeva l'aurora sorgere dalla notte, e bussava alle porte. $@Antologia Palatina - Libro quinto %208%|207| ASCLEPIADE Bitto e Nannio, ragazze di Samo, non vogliono accettare l'impero di Afrodite e le sue leggi, e disertano da altre parti, non belle. Divina Afrodite, punisci le donne che abbandonano il letto a te sacro. $@Antologia Palatina - Libro quinto %209%|208| MELEAGRO Non ho passione per i ragazzi. Ditemi, Amori, che c' di bello nel cercare gli uomini, che vogliono prendere e non dare niente? Una mano lava l'altra, ed io voglio una bella: vadano alla malora i maschi e le loro strette! $@Antologia Palatina - Libro quinto %210%|209| POSIDIPPO O ASCLEPIADE Sulla tua riva, Afrodite, signora di Citera e Pafo, Cleandro vide Nico, che nuotava tra i flutti azzurri, e fu acceso d'amore: s, dalla ragazza bagnata vennero a lui carboni ardenti. E nel tempo che lui naufragava in terra ferma, la spiaggia benigna ricevette lei che veniva dal mare. Ora hanno entrambi lo stesso desiderio d'amore; non furono vane le preghiere innalzate per lei sulla riva. $@Antologia Palatina - Libro quinto %211%|210| ASCLEPIADE Con la sua bellezza Didima mi ha catturato, ed io mi struggo

  • come cera accanto al fuoco, contemplando la sua bellezza. Se anche mora, che importa? Cos i carboni: quando bruciano brillano come corolle di rose. $@Antologia Palatina - Libro quinto %212%|211| POSIDIPPO Lacrime e feste, perch mi attirate prima ancora che metta il piede fuori dal fuoco, in un altro incendio d'amore? Non cesser mai dunque d'amare e sempre il desiderio che non discerne mi porter nuove pene della divina Afrodite? $@Antologia Palatina - Libro quinto %213%|212| MELEAGRO Sempre il suono d'Amore s'insinua nelle mie orecchie e l'occhio offre in silenzio al desiderio un tributo di lacrime. N la notte n il giorno mi danno riposo; per opera degli incanti sta sul mio cuore un suggello visibile. Amori alati, che cos bene sapete volarmi addosso, non avete mai la forza per volare lontano? $@Antologia Palatina - Libro quinto %214%|213| POSIDIPPO Se Pizia ha qualcuno, me ne vado; per se dorme sola, ti prego in nome di Dio, chiamala per un momento; di' la parola d'ordine: " venuto ubriaco, passando tra i ladri sotto la guida ardita d'Amore". $@Antologia Palatina - Libro quinto %215%|214| MELEAGRO Ho dentro di me un Amore che gioca a palla, e a te, Eliodora, rimanda il mio cuore vibrante. Accettalo, gioca anche tu; ma se mi respingi via da te, non tollerer questo gioco scorretto.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %216%|215| MELEAGRO Ti prego, Amore, d pace al mio desiderio insonne per Eliodora, abbi compassione della mia supplice Musa; lo giuro sul tuo arco, che non sa prendere altri di mira, e sempre su me rovescia le frecce alate, se mi uccidi lascer scritta una voce che dica: "Guarda, straniero, un assassinio d'Amore". $@Antologia Palatina - Libro quinto %217%|216| AGAZIA SCOLASTICO Se ami, non mostrare mai un animo abbandonato, distrutto, pieno di suppliche, fragile; al contrario sii dignitoso, tieni alta la fronte, e guarda con occhi avari. Cos sono le donne: fuggono gli uomini troppo superbi, ma si fanno beffe di quelli che ispirano pena. L'amante perfetto chi sa mescolare entrambe le cose, e nelle sue pene mette un po' di fierezza. $@Antologia Palatina - Libro quinto %218%|217| PAOLO SILENZIARIO In forma d'oro Zeus ha violato la vergine Danae, dopo essere penetrato nella sua stanza di bronzo. Il mito significa questo: il denaro, che tutto domina, vince anche le mura di bronzo e le catene. Sfida tutti i chiavistelli e le chiavi, piega le donne orgogliose cos come ha piegato il cuore di Danae. L'amante che offre denaro pu fare a meno d'invocare la signora di Pafo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %219%|218| AGAZIA SCOLASTICO Ricordate il fiero Polemone, che nella #Donna Rapata#

  • di Menandro, tagliava i capelli alla moglie Glicera? Un altro Polemone l'ha imitato e con mano oltraggiosa ha tagliato a Rodante i capelli; non solo, ma, sostituendo all'azione comica la sofferenza della tragedia, ha frustato la tenera giovane. Vendetta di un uomo geloso: qual era la colpa, se ha avuto piet del mio struggimento? Sciagurato: ci ha separati mettendo in mezzo tra noi il livore maligno della sua gelosia. Certo, lui l'#Odiato#, ma io sono il #Bisbetico# da quando non vedo pi la #Donna rapata.# $@Antologia Palatina - Libro quinto %220%|219| PAOLO SILENZIARIO Rubiamoli i baci, Rodope, e l'opera amabile e rischiosa insieme della dea dell'amore. dolce nascondersi, sfuggire all'occhio vigile dei sorveglianti: pi di quelli esposti sono piacevoli i letti segreti. $@Antologia Palatina - Libro quinto %221%|220| AGAZIA SCOLASTICO Seppure la canizie ti ha calmato, adesso, e smorzato l'assillo bruciante della passione amorosa, vorrei che non scordassi, Cleobulo, i desideri della giovinezza e avessi piet per i dolori dei giovani. Non irritarti per cose che sono consuete, e non tagliare alla tenera giovane tutti i capelli. A lei finora sei stato caro alla stregua di un padre, ed adesso d'improvviso sei diventato un padrone. $@Antologia Palatina - Libro quinto %222%|221| PAOLO SILENZIARIO Fino a quando vorremo nascondere gli sguardi ardenti e lanciarci l'uno con l'altra occhiate furtive? Diciamo apertamente la nostra passione, e se qualcuno spezza i dolci legami che sciolgono tutte le pene, rimedio per entrambi sar una spada: per noi meglio cercare insieme la vita o insieme la morte.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %223%|222| AGAZIA SCOLASTICO Se prende il plettro in mano e tocca la cetra, la ragazza gareggia col suono della musa Tersicore; se la sua voce irrompe nel gesto della tragedia, riproduce il rimbombo di Melpomene stessa; se ci fosse una gara di bellezza, Afrodite in persona sarebbe vinta, anche a giudizio di Paride. Ma su di noi silenzio, che non senta Dioniso ed abbia invidia per l'amore della mia Arianna. $@Antologia Palatina - Libro quinto %224%|223| MACEDONIO Stella del mattino, non fare violenza all'amore, non imparare stando vicino ad Ares, ad avere un cuore feroce! Come un tempo, vedendo il sole nella casa di Climene, non hai affrettato il tuo passo all'Oriente, cos a me, nella notte che tarda a sorgere per il mio desiderio, vieni lentamente, come fai tra i Cimmeri. $@Antologia Palatina - Libro quinto %225%|224| MACEDONIO Lascia, Amore, il mio cuore e il mio fegato; se tu desideri colpirmi ancora, colpisci altre parti del corpo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %226%|225| MACEDONIO una ferita questo mio amore, e il sangue della ferita il pianto che scorre, e mai la piaga si chiude. La mia malattia disperata, e neanche Macaone pu darmi i farmaci lenitivi che occorrono. Se io sono Telefo, sii tu per me, ragazza, un Achille leale: con [la bellezza

  • mi hai colpito; con la stessa bellezza guarisci il mio desiderio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %227%|226| PAOLO SILENZIARIO Occhi miei, fino a quando suggerete voi il nettare degli Amori, ed avrete l'audacia di bere la bellezza schietta? Fuggiamo lontano pi che possibile e, nella bonaccia, offrir ad Afrodite benigna libagioni prive di vino. Ma se anche l sar in preda all'assillo, bagnatevi allora di lacrime gelide, ad espiare un giusto castigo, giacch per colpa vostra sono giunto a una tale fucina di fuoco. $@Antologia Palatina - Libro quinto %228%|227| MACEDONIO Ogni anno si fa la vendemmia e mai nessuno tagliando i grappoli, s'interessa ai viticci. Ma te, che hai le braccia di rosa, tesoro dell'anima mia, ti tengo avvinta a me con soavi catene, e vendemmio l'amore; non so aspettare l'estate n un'altra primavera, perch per me sei tutta ricolma di grazie. Cos tu possa avere la giovinezza per tutto il tempo, ma se venisse qualche viticcio storto di rughe, lo accoglier con amore. $@Antologia Palatina - Libro quinto %229%|228| PAOLO SILENZIARIO Per chi ti pettinerai i capelli? per chi curerai le mani tagliando tutt'intorno le unghie? E perch ornerai di porpora il tuo vestito, se non andrai pi dalla splendida Rodope? Con gli occhi che pi non vedono Rodope, non voglio nemmeno [vedere la luce dorata della splendida aurora. $@Antologia Palatina - Libro quinto %230%|229| MACEDONIO

  • Un giorno un pastore, vedendo il pianto di Niobe, si stup che una roccia potesse versare lacrime. Ma di me che ho pianto nel buio di una lunghissima notte non ha avuto piet Euippe, che una roccia vivente. Per entrambi la causa l'amore; un fiume di pena a Niobe per i suoi figli, a me per la mia passione. $@Antologia Palatina - Libro quinto %231%|230| PAOLO SILENZIARIO Con un solo capello strappato alla sua chioma bionda, Doride mi ha legato le mani come ad un prigioniero di guerra. Io da principio ho riso, convinto che avrei potuto spezzare facilmente le catene della mia bella, ma ho visto che non ne avevo la forza ed ho pianto, come chi preso nella ferrea morsa dei ceppi. E ora, tre volte infelice, sono sospeso a un capello, stretto e trascinato dove mi porta la mia padrona. $@Antologia Palatina - Libro quinto %232%|231| MACEDONIO La bocca colpisce con le sue grazie, il viso con i suoi fiori, con la passione gli occhi, con la cetra la mano. Rubi la luce con gli occhi, col canto le orecchie: dei poveri ragazzi fai preda in ogni maniera. $@Antologia Palatina - Libro quinto %233%|232| PAOLO SILENZIARIO Bacio Ippomene ed ho la mente fissa a Leandro; quando sono attaccata bocca a bocca a Leandro, ho nell'animo la figura di Xanto; abbracciata a Xanto, ecco che il cuore torna a Ippomene. Sempre rifiuto chi ho tra le braccia, e accogliendo tra le braccia ora l'uno ora l'altro, sempre diversi, mi procuro una grande ricchezza d'amore. Se c' chi mi biasima, lo lascio volentieri alla miseria di un solo amore.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %234%|233| MACEDONIO "Ti vedr domani." Ma il domani non viene, e il ritardo s'accresce: un'abitudine. Questa la grazia che accordi al mio desiderio; doni volta a volta a chi vuoi, e rifiuti la mia devozione. "Ti vedr questa sera." Ma quando sera per una donna? Quando vecchia, e piena d'innumerevoli rughe. $@Antologia Palatina - Libro quinto %235%|234| PAOLO SILENZIARIO Io che prima, nella mia giovinezza, avevo un animo rigido e rifiutavo la legge di Afrodite, che manda l'assillo, inaccessibile un tempo alle frecce d'amore che distruggono il [corpo, ora a te, Afrodite, chino la testa quasi canuta. Accoglimi col tuo riso, poich hai vinto Atena, la saggia, pi che nella gara per la mela dorata. $@Antologia Palatina - Libro quinto %236%|235| MACEDONIO Sei venuta insperata al mio desiderio, hai stupito e scosso l'immaginazione dentro il mio animo. Tremo, e nel profondo il mio cuore sconvolto dall'assillo, il respiro soffocato dall'onde d'amore. Salvami tu da questo naufragio in terraferma, ti prego, salvami, e accoglimi dentro il tuo porto. $@Antologia Palatina - Libro quinto %237%|236| PAOLO SILENZIARIO S, forse la punizione di Tantalo, laggi, nel regno dei morti, pi leggera del dolore che mi tormenta. Non gli impedito, vedendo la tua bellezza, di unire le sue labbra alle tue, pi tenere delle corolle di rosa.

  • E dunque piange senza ragione: teme soltanto la pietra che incombe, ma pi che una volta non pu morire. Io, ancor vivo, sono distrutto dall'assillo amoroso, ed ho vicina nel mio sfinimento la morte. $@Antologia Palatina - Libro quinto %238%|237| AGAZIA SCOLASTICO Piango per tutta la notte; poi, quando arriva l'alba e mi porta la grazia di un po' di riposo, mi garriscono intorno le rondini e mi riportano a piangere, allontanando da me il dolce sonno. Scrutano gli occhi e non vedono, perch il pensiero di Rodante torna di nuovo a sconvolgermi l'anima. Smettetela, chiacchierone gelose! non sono stato io a tagliare la lingua di Filomela; andate a piangere Iti sui monti, a lamentarvene sulle rocce che offrono nido alle upupe, lasciatemi dormire un poco: forse mi verr un sogno a riportare Rodante tra le mie braccia. $@Antologia Palatina - Libro quinto %239%|238| MACEDONIO Perch sguainare la spada? Lo giuro sulla tua testa, amore mio, che non per fare niente contro Afrodite, ma per mostrarti come Ares, per quanto aspro, si piega ai voleri della morbida dea dell'amore. Questa spada mi guida nel cammino del mio desiderio e non ho bisogno di specchi, perch mi ci vedo riflesso, bello come lo sempre chi ama; ma se tu mi scordi, ecco che la spada affonder nel mio fianco. $@Antologia Palatina - Libro quinto %240%|239| PAOLO SILENZIARIO Si spenta la fiamma del fuoco e io pi non soffro, ma muoio ghiacciato dalla dea signora di Pafo. Gi s'insinua nelle mie carni e pi ancora nelle ossa e nel cuore, con l'ansia che tutto consuma, Amore amaro. La fiamma dei sacrifici, quando tutte le offerte sono bruciate,

  • non pi alimentata, si raffredda da sola. $@Antologia Palatina - Libro quinto %241%|240| MACEDONIO Cerco l'amore con l'aiuto dell'oro. Non con l'aratro, n con la vanga che si compie il lavoro delle api, ma con la rugiada di primavera; l'oro allo stesso modo il servitore sottile della dolce Afrodite. $@Antologia Palatina - Libro quinto %242%|241| PAOLO SILENZIARIO "Addio", stavo per dirti, ma poi torno indietro e ritiro la mia parola e ti resto accanto. Temo non meno la lontananza angosciosa da te che la notte amara dell'Acheronte. La tua luce come quella del giorno, ma il giorno muto e tu invece mi rechi una parola pi dolce del canto delle Sirene; ad essa sono sospese tutte quante le speranze della mia anima. $@Antologia Palatina - Libro quinto %243%|242| ERATOSTENE SCOLASTICO Come vidi Melita, il pallore mi prese. Insieme con lei c'era il marito, e cos dissi tremando: "Posso togliere il catenaccio dalla tua porta, e liberare la spranga della mia porta, e penetrare la soglia umida oltre il vestibolo, facendo entrare fino in fondo la chiave?". Disse ridendo e guardando il marito in tralice: "Sta' lontano dal mio vestibolo, o perdi gli arnesi!". $@Antologia Palatina - Libro quinto %244%|243| MACEDONIO Ho sognato una notte che tenevo stretta fra le mie braccia

  • la ragazza che tutta un sorriso. Mi accontentava in ogni cosa, mi permetteva di accostarmi al suo corpo con ogni carezza. Per Amore invidioso mi ha teso un agguato notturno, ed ha disperso il nostro amplesso, interrompendomi il sonno. S, neppure nel sogno Amore mi lascia godere il frutto del dolcissimo abbraccio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %245%|244| PAOLO SILENZIARIO Sono lunghi e sonori i baci di Galatea, morbidi quelli di Demo, Doride morde. Chi la pi seducente? Non l'orecchio che giudica i baci: e a Doride dar il mio voto quando avr gustato le sue labbra asprigne. Mio cuore, come ti sei smarrito! conosci i morbidi baci di Demo, e la dolcezza rugiadosa della sua bocca. Rimani a quelli; ben meritata la sua vittoria, e se qualcuno ha gusti diversi, non mi strapper mai da Demo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %246%|245| MACEDONIO Ridi, e il tuo riso un nitrito che prelude all'amplesso; mi fai un lieve cenno; ma inutilmente mi provochi. Ho giurato e spergiurato che a chi rifiuta l'amore mai avrei rivolto uno sguardo d'amore. Gioca da sola a baciare; schiocca da sola le labbra nude, che non s'incontrano con altre labbra. Io me ne vado per un'altra strada. Tante altre ci sono migliori di te, al servizio dell'amorosa Afrodite. $@Antologia Palatina - Libro quinto %247%|246| PAOLO SILENZIARIO Dolce il bacio di Saffo, dolci le strette delle sue candide braccia, dolci tutte le membra, ma il cuore d'acciaio indomabile; Amore giunge fino alle labbra, appartiene alla verginit tutto quanto pi oltre. Chi in grado di reggere a questo? Forse chi pu sopportarlo sopporter facilmente anche la sete di Tantalo.

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %248%|247| MACEDONIO Costanza, di nome ma non di fatto... eppure l'avevo creduto udendo il tuo bel nome, ma sei pi amara per me della morte. Sfuggi a chi t'ama, e chi non t'ama lo insegui, per sfuggirlo a sua volta, quando si sia innamorato. La tua bocca un amo che fa impazzire: io l'ho morsa, e mi tiene sospeso alle tue labbra rosate. $@Antologia Palatina - Libro quinto %249%|248| PAOLO SILENZIARIO Mano sacrilega, hai osato afferrare un ricciolo d'oro e, senza mollare la presa, hai osato strapparlo? Non ha frenato la tua audacia la voce pietosa, lo scempio dei capelli, il collo morbidamente piegato? Inutilmente ora batti e ribatti la fronte: non potrai pi accostare al suo seno le mani. Ti prego, signora, non darmi un cos grande castigo; accetterei volentieri piuttosto un colpo di spada. $@Antologia Palatina - Libro quinto %250%|249| IRENEO REFERENDARIO Orgogliosa Rodope, hai finalmente ceduto alle armi di Afrodite, hai lasciato la tua tracotante superbia. Ora mi hai tra le braccia e nel tuo letto; e io giaccio incatenato, e non voglio tornare pi libero. Cos si riversano le anime e i corpi degli uomini si uniscono, portati via dalla corrente d'amore. $@Antologia Palatina - Libro quinto %251%|250| PAOLO SILENZIARIO Quant' soave, amici miei, il sorriso di Laide, quanto sono soavi le lacrime che versa nel dolce moto degli occhi.

  • Ieri piangeva senza motivo, appoggiando sulla mia spalla a lungo la testa china. Piangeva, ed io la baciai, e come da una sorgente fresca le lacrime si riversavano sulle bocche accostate. "Perch piangi?" le chiesi, e lei cos mi rispose: "Temo che tu mi abbandoni. Siete tutti spergiuri". $@Antologia Palatina - Libro quinto %252%|251| IRENEO REFERENDARIO Giri gli occhi che svelano un fuoco segreto, e protendi le labbra tinte di lieve rossetto, e ridendo forte scuoti lo splendore dei riccioli, e vedo abbandonarsi le mani superbe. Ma non spezzato l'orgoglio del tuo cuore altero, no, non ti ammorbidisci neppure appassendo. $@Antologia Palatina - Libro quinto %253%|252| PAOLO SILENZIARIO Gettiamo, amore mio, le vesti ed accostiamoci, il mio corpo nudo e il tuo corpo nudo intrecciati, e niente sia in mezzo; la tua veste leggera mi sembra come le mura di Semiramide. Avviciniamo l'uno all'altro il petto e le labbra; sul resto silenzio: non mi piace il parlare indecente. $@Antologia Palatina - Libro quinto %254%|253| IRENEO REFERENDARIO Perch chini la testa e guardi per terra, Crisilla, e giochi ad armeggiare con la tua cintura? Il pudore lontano dalla dea dell'amore: se taci, fammi almeno un cenno, che le sei sottomessa. $@Antologia Palatina - Libro quinto %255%|254| PAOLO SILENZIARIO

  • Avevo giurato, amore mio, che ti sarei stato lontano fino al compiersi - povero me! - di dodici giorni. Ma non ho retto e gi l'indomani mi apparso, su te stessa lo giuro, pi lontano di dodici mesi. Prega gli dei, cara, che non scrivano nel registro delle pene i miei giuramenti; placa con le tue grazie il mio cuore: fa' s che non mi bruci, divina, la tua sferza, e neanche quella degli dei beati. $@Antologia Palatina - Libro quinto %256%|255| PAOLO SILENZIARIO Ho visto gli amanti: le labbra confitte nelle labbra dell'altro con frenesia smisurata, non erano sazi del generoso amore, ma desiderando, fin che possibile, penetrare nel cuore l'uno dell'altro, placavano appena la stretta del loro bisogno vestendo le morbide vesti l'uno dell'altro. Lui era simile in tutto ad Achille, com'era l'eroe, nel palazzo di Licomede, ma la ragazza, con il chitone che le arrivava fino al bianco ginocchio, sembrava Febe. E ancora di nuovo le labbra si univano, poich era in loro la fame della passione che non d tregua, che distrugge le membra. pi facile sciogliere l'intreccio dei rami di vite, cresciuti insieme nel lungo corso del tempo, che per gli amanti sciogliere i loro corpi intrecciati nel reciproco abbraccio, stretto e morbido insieme. Tre volte felice, mia cara, chi avvolto da queste catene, tre volte felice, mentre noi bruciamo lontani. $@Antologia Palatina - Libro quinto %257%|256| PAOLO SILENZIARIO Ieri sera Galatea mi ha sbattuto in faccia la porta, aggiungendo all'atto anche parole oltraggiose; "L'oltraggio la fine dell'amore": proverbio insensato: l'oltraggio alimenta piuttosto la mia bruciante passione. Ho giurato di restare lontano da lei un anno intero ed eccomi, ahim, gi questa mattina, che vengo a supplicarla. $@Antologia Palatina - Libro quinto %258%|257| PALLADA

  • Ora capisco: Zeus non un vero amatore, se non si trasforma per questa fiera bellezza, che pure per fascino non inferiore ad Europa, e neanche a Danae, e neanche alla tenera Leda. Ma forse non vuole puttane: noto che la sua arte di sedurre le vergini di sangue regio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %259%|258| PAOLO SILENZIARIO Preferisco le tue rughe, Filinna, al fiore di tutta la giovinezza: amo tenere fra le mie mani i tuoi seni, tremolanti in punta, piuttosto che i seni tutti ritti di una ragazzina. Il tuo crepuscolo vale pi della sua primavera, il tuo inverno pi caldo dell'estate di altre. $@Antologia Palatina - Libro quinto %260%|259| PAOLO SILENZIARIO I tuoi occhi sono pesanti, Cariclo, esalano amore, come se fossi appena alzata dal letto. I capelli sono scomposti, il raggio delle guance rosate adesso pallore livido, il corpo afflosciato. Sono questi i segni della battaglia notturna? Vola al di sopra di ogni gioia umana quell'uomo che ti tiene tra le sue braccia; ma se ti strugge un amore ardente, vorrei che per me ti struggesse. $@Antologia Palatina - Libro quinto %261%|260| PAOLO SILENZIARIO Una fascia ferma i tuoi capelli? Io mi struggo dal desiderio, mi sembra di vedere Rea ornata di torri. Hai il capo scoperto? Il cuore mi esce, mi si riversa dal petto alla vista della tua chioma bionda. Nascondi in un velo bianco i tuoi riccioli? Allora il mio cuore posseduto da una fiamma ancora pi aspra.

  • A questa triplice forma si accompagna la trinit delle Grazie, ed ogni forma accende in me un fuoco suo proprio. $@Antologia Palatina - Libro quinto %262%|261| AGAZIA SCOLASTICO Non amo il vino; per se mi vuoi ubriacare gustalo tu per prima, e allora l'accetto. Se lo toccherai con le labbra, non facile restare sobrio, e neanche sfuggire alla mia dolce coppiera. La coppa trasporta il bacio da te fino alla mia bocca, e mi annuncia la grazia che ha ricevuta. $@Antologia Palatina - Libro quinto %263%|262| PAOLO SILENZIARIO Ahim, l'invidia impedisce le dolci chiacchiere e gli sguardi, e il linguaggio segreto degli occhi. Siamo sbigottiti dall'occhio vigile della vecchia che accanto, come dai cento occhi del guardiano di Io. Resta pure a spiare, tormentati il cuore invano: non allungherai i tuoi occhi fin dentro l'anima. $@Antologia Palatina - Libro quinto %264%|263| AGAZIA SCOLASTICO Lampada, non fare mai la muffa, e non annunciare la pioggia, non impedire che venga il mio amore. Hai sempre invidia tu per Afrodite? E quando Ero si un a Leandro... ma sul resto silenzio, mio cuore. Tu appartieni ad Efesto, e penso che, disturbando Afrodite, non fai che servire al rancore del tuo padrone. $@Antologia Palatina - Libro quinto %265%|264| PAOLO SILENZIARIO Perch mi rimproveri i miei capelli, bianchi come quelli di un [vecchio,

  • e gli occhi gonfi di pianto? Ecco gli scherzi del nostro amore, ecco gli affanni del desiderio inappagato ed il segno delle frecce e le veglie nella lunghissima notte. Cos i fianchi si sono tutti gi raggrinziti, pende flaccida la pelle sotto la gola. Quanto giovane e vivo il fiore di fuoco, tanto invecchia il mio corpo per la pena che rode le membra. Abbi piet di me; fammi la grazia, e vedrai che subito la pelle rifiorir e la testa sar ancora nera. $@Antologia Palatina - Libro quinto %266%|265| COMETA CARTULARIO Fillide volgeva gli occhi a cercare la nave, il giuramento vagava lontano e Demofonte le era infedele. Ora eccomi qui, il tuo Demofonte fedele, sulla riva del mare; ma come mai sei tu, Fillide, diventata infedele? $@Antologia Palatina - Libro quinto %267%|266| PAOLO SILENZIARIO Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino. $@Antologia Palatina - Libro quinto %268%|267| AGAZIA SCOLASTICO - Perch piangi? - Amo. - Chi ami? - Una ragazza. - Bella? - Bella almeno appare ai miei occhi. - E dove l'hai trovata? - L: ero andato a pranzare e l'ho vista seduta al mio stesso tavolo. - E speri di averla? - Certo, per non voglio che il nostro amore sia pubblico: deve restare nascosto. - Vuoi evitare il matrimonio legittimo? - So troppo bene che sono piuttosto scarse le sue sostanze. - Lo sai? Allora menti, e non vero che ami. Come pu un'anima folle d'amore, fare i calcoli giusti?

  • $@Antologia Palatina - Libro quinto %269%|268| PAOLO SILENZIARIO Nessuno pi abbia paura dei dardi del desiderio; il violento Amore ha vuotato su me la faretra. Nessuno pi tremi al suo battito d'ali; da quando montato sopra di me col suo piede feroce, resta l fermo, impassibile, e non si muove: sembra che in mio onore si sia tagliato le ali. $@Antologia Palatina - Libro quinto %270%|269| AGAZIA SCOLASTICO Una volta rimasi solo a giacere in mezzo a due donne, desiderando l'una, desiderato dall'altra. Quella che mi amava mi tirava verso di s, ma io, come un ladro, risparmiavo le labbra per baciare quell'altra, e ingannavo la gelosia della prima, temendo le critiche, e il pettegolezzo che minacciava la fine del nostro amore. Alla fine, stufo, ho gridato: "Quant' difficile amare ed essere amato, per chi ha questo doppio tormento". $@Antologia Palatina - Libro quinto %271%|270| PAOLO SILENZIARIO Come la rosa non ha bisogno di corone, cos neppure tu, mia divina, di vesti n di diademi intessuti di pietre preziose. Le perle sono sconfitte dalla tua pelle e l'oro non ha il fulgore dei tuoi capelli liberi al vento. Lo zaffiro dell'India ha la grazia del fuoco splendente,