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Corti di assise © Laurus Robuffo 1. L. 10 aprile 1951, n. 287. Riordinamento dei giudizi di assise (G.U. 7 maggio 1951, n. 102) (Stralcio). Art. 1. Istituzione delle Corti di assise. In ogni distretto di Corte di Appello sono istituite una o più Corti di Assise che, nella circoscrizione del circolo loro assegnato, giudicano dei reati attribuiti alla lo- ro competenza. Art. 2. Istituzione delle Corti di assise di appel- lo. In ogni distretto di Corte di appello sono istitui- te una o più Corti di Assise di Appello, che giudica- no sull’appello proposto avverso le sentenze e gli al- tri provvedimenti emessi dalle Corti di Assise. Art. 2 bis. Costituzione in sezioni delle Corti d’Assise e delle Corti d’Assise d’Appello ( 1 ). Con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro di Grazia e Giustizia, di concerto con il Ministro del Tesoro e sentito il Consiglio superiore della magistratura, possono essere costituite nel me- desimo circolo più sezioni delle Corti d’Assise e nel medesimo distretto più sezioni delle Corti d’Assise d’Appello istituite ai sensi degli articoli 1 e 2. Con identiche modalità si provvede alla soppressione del- le sezioni non più necessarie. ––––––––––– (1) L’art. 2 bis è stato inserito dall’art. 1, L. 21 febbraio 1984, n. 14. Art. 3. Composizione delle Corti di Assise ( 1 ). La Corte di Assise è composta: a) di un magistrato del distretto scelto, tra quelli aventi funzioni di appello, che la presiede o, in man- canza o per indisponibilità, tra quelli aventi qualifi- ca non inferiore a magistrato di appello; b) di un magistrato del distretto avente le funzio- ni di magistrato di tribunale; c) di sei giudici popolari. ––––––––––– (1) L’art. 3 e gli artt. 4 e 8 sono stati così sostitui- ti dagli artt. 1-3 D.L. 25 settembre 1987, n. 394 (conv. con modif. dalla L. 25 novembre 1987, n.479). Art. 4. Composizione delle Corti di Assise di Appello ( 1 ). La Corte di Assise di Appello è com- posta: a) di un magistrato con funzioni di presidente di sezione della Corte di Appello o, in mancanza o per indisponibilità, di un magistrato avente qualifica non inferiore a magistrato di appello dichiarato ido- neo ad essere ulteriormente valutato ai fini della no- mina a magistrato di Cassazione, che la presiede; b) di un magistrato della Corte di Appello; c) di sei giudici popolari. ––––––––––– (1) V. sub art. 3, nota 1. Art. 5. Carattere unitario del Collegio giudi- cante. Magistrati e giudici popolari costituiscono un Collegio unico a tutti gli effetti. Art. 6. Sedi delle Corti di assise e delle Corti di Assise di Appello e numero dei giudici popolari. Il Governo è delegato a stabilire, entro cinque mesi dal- la pubblicazione della presente legge, il numero del- le Corti di Assise, quello delle Corti di Assise di Ap- pello, le loro rispettive sedi e circoscrizioni e il nu- mero dei giudici popolari da comprendere nelle liste generali prevedute dall’articolo 23, avuto riguardo al numero dei giudizi, alla popolazione e allo sviluppo dei mezzi di comunicazione. La determinazione delle sedi delle Corti di Assise e delle Corti di Assise di Appello, delle loro circo- scrizioni e del numero dei giudici popolari, potrà es- sere riesaminata non oltre due anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo emanato a norma del comma precedente ( 1 ). ––––––––––– (1) Il secondo comma è stato così sostituito dal- l’art. 1, L. 5 maggio 1952, n. 405. Art. 6 bis. Variazioni al numero dei giudici po- polari ( 1 ). Con il decreto di cui all’articolo 2-bis so- no apportate le necessarie variazioni al numero dei giudici popolari da comprendere nelle liste generali prevedute nel successivo articolo 23. ––––––––––– (1) L’art. 6 bis è stato inserito dall’art. 2, L. 21 febbraio 1984, n. 14. Art. 7. Sessioni della Corte di Assise e della Corte di Assise di Appello ( 1 ). 1. La Corte di Assi- se e la Corte di Assise di Appello tengono quattro sessioni annuali della durata di tre mesi. I dibatti- menti vengono conclusi dallo stesso collegio anche dopo la scadenza della sessione nel corso della qua- le sono stati iniziati. 2. Il presidente della Corte di appello per particola- ri esigenze organizzative, sentito il procuratore gene-

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© Laurus Robuffo 1. © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo Di tutte le operazioni è redatto processo verbale sottoscritto dal presidente, dal pubblico ministero e dal cancelliere. ––––––––––– (1) V. sub art. 22, nota 1. © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo

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Corti di assise

© Laurus Robuffo

1.

L. 10 aprile 1951, n. 287. Riordinamento deigiudizi di assise (G.U. 7 maggio 1951, n. 102)(Stralcio).

Art. 1. Istituzione delle Corti di assise. In ognidistretto di Corte di Appello sono istituite una o piùCorti di Assise che, nella circoscrizione del circololoro assegnato, giudicano dei reati attribuiti alla lo-ro competenza.

Art. 2. Istituzione delle Corti di assise di appel-lo. In ogni distretto di Corte di appello sono istitui-te una o più Corti di Assise di Appello, che giudica-no sull’appello proposto avverso le sentenze e gli al-tri provvedimenti emessi dalle Corti di Assise.

Art. 2 bis. Costituzione in sezioni delle Cortid’Assise e delle Corti d’Assise d’Appello (1). Condecreto del Presidente della Repubblica su propostadel Ministro di Grazia e Giustizia, di concerto con ilMinistro del Tesoro e sentito il Consiglio superioredella magistratura, possono essere costituite nel me-desimo circolo più sezioni delle Corti d’Assise e nelmedesimo distretto più sezioni delle Corti d’Assised’Appello istituite ai sensi degli articoli 1 e 2. Conidentiche modalità si provvede alla soppressione del-le sezioni non più necessarie.–––––––––––

(1) L’art. 2 bis è stato inserito dall’art. 1, L. 21febbraio 1984, n. 14.

Art. 3. Composizione delle Corti di Assise (1).La Corte di Assise è composta:

a) di un magistrato del distretto scelto, tra quelliaventi funzioni di appello, che la presiede o, in man-canza o per indisponibilità, tra quelli aventi qualifi-ca non inferiore a magistrato di appello;

b) di un magistrato del distretto avente le funzio-ni di magistrato di tribunale;

c) di sei giudici popolari.–––––––––––

(1) L’art. 3 e gli artt. 4 e 8 sono stati così sostitui-ti dagli artt. 1-3 D.L. 25 settembre 1987, n. 394(conv. con modif. dalla L. 25 novembre 1987,n.479).

Art. 4. Composizione delle Corti di Assise diAppello (1). La Corte di Assise di Appello è com-posta:

a) di un magistrato con funzioni di presidente disezione della Corte di Appello o, in mancanza o perindisponibilità, di un magistrato avente qualificanon inferiore a magistrato di appello dichiarato ido-neo ad essere ulteriormente valutato ai fini della no-mina a magistrato di Cassazione, che la presiede;

b) di un magistrato della Corte di Appello;c) di sei giudici popolari.

–––––––––––(1) V. sub art. 3, nota 1.

Art. 5. Carattere unitario del Collegio giudi-cante. Magistrati e giudici popolari costituisconoun Collegio unico a tutti gli effetti.

Art. 6. Sedi delle Corti di assise e delle Corti diAssise di Appello e numero dei giudici popolari. IlGoverno è delegato a stabilire, entro cinque mesi dal-la pubblicazione della presente legge, il numero del-le Corti di Assise, quello delle Corti di Assise di Ap-pello, le loro rispettive sedi e circoscrizioni e il nu-mero dei giudici popolari da comprendere nelle listegenerali prevedute dall’articolo 23, avuto riguardo alnumero dei giudizi, alla popolazione e allo sviluppodei mezzi di comunicazione.

La determinazione delle sedi delle Corti di Assisee delle Corti di Assise di Appello, delle loro circo-scrizioni e del numero dei giudici popolari, potrà es-sere riesaminata non oltre due anni dall’entrata invigore del decreto legislativo emanato a norma delcomma precedente (1).–––––––––––

(1) Il secondo comma è stato così sostituito dal-l’art. 1, L. 5 maggio 1952, n. 405.

Art. 6 bis. Variazioni al numero dei giudici po-polari (1). Con il decreto di cui all’articolo 2-bis so-no apportate le necessarie variazioni al numero deigiudici popolari da comprendere nelle liste generaliprevedute nel successivo articolo 23.–––––––––––

(1) L’art. 6 bis è stato inserito dall’art. 2, L. 21febbraio 1984, n. 14.

Art. 7. Sessioni della Corte di Assise e dellaCorte di Assise di Appello (1). 1. La Corte di Assi-se e la Corte di Assise di Appello tengono quattrosessioni annuali della durata di tre mesi. I dibatti-menti vengono conclusi dallo stesso collegio anchedopo la scadenza della sessione nel corso della qua-le sono stati iniziati.

2. Il presidente della Corte di appello per particola-ri esigenze organizzative, sentito il procuratore gene-

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rale, può disporre che singoli dibattimenti siano tenu-ti in luoghi diversi da quello di normale convocazio-ne della Corte di Assise e della Corte di Assise di Ap-pello, nell’ambito del rispettivo territorio.–––––––––––

(1) L’art. 7 è stato così sostituito dall’art. 33 D.P.R.22 settembre 1988, n. 449. Gli artt. 34, 35, 36 e 37del medesimo D.P.R. 449/1988 hanno altresì sosti-tuito o abrogato, rispettivamente, gli artt. 25, 26, 28e 30 della presente legge.

Art. 8. Nomina dei magistrati componenti leCorti di Assise e le Corti di Assise di Appello (1).La nomina del presidente e degli altri magistrati checompongono le Corti di Assise e le Corti di Assisedi Appello è effettuata con decreto del Presidentedella Repubblica in conformità delle deliberazionidel Consiglio superiore della magistratura e con ef-ficacia per il periodo in esse indicato; decorso taleperiodo, la nomina è tuttavia prorogata sino a chenon venga effettuata una nuova nomina.

Con l’osservanza delle disposizioni di cui al com-ma precedente sono nominati un presidente e un ma-gistrato supplenti per ogni Corte di Assise o Corte diAssise di Appello.

Quando mancano o sono impediti anche i magistra-ti supplenti delle Corti di Assise e delle Corti di Assi-se di Appello, la sostituzione può essere disposta condecreto motivato del presidente della Corte di appel-lo, sentito il procuratore generale presso la Corte stes-sa, se ricorrono motivi di particolare urgenza (2).–––––––––––

(1) V. sub art. 3, nota 1.(2) Si riporta qui di seguito il testo dell’art. 10,

D.Lgs. 28 luglio 1989, n.279: «Art. 10 – 1. Per i di-battimenti della Corte di Assise e della Corte di As-sise di Appello che si prevedono di durata partico-larmente lunga, il presidente della Corte di Appelloha facoltà di disporre che prestino servizio due ma-gistrati, i quali assistono al dibattimento in qualitàdi aggiunti.

2. Per le Corti di Assise i magistrati aggiunti sonoprescelti tra quelli in servizio presso la Corte di Ap-pello o presso i Tribunali del circolo in possesso, al-meno uno, della qualifica di magistrato di appello el’altro con qualifica non inferiore a magistrato ditribunale. Per le Corti di Assise di Appello i magi-strati aggiunti sono prescelti fra i magistrati dellaCorte di Appello in possesso, almeno, uno, dellaqualifica di magistrato di Cassazione.

3. Qualora nel corso del dibattimento uno dei ma-gistrati componenti il Collegio non possa partecipa-re per impedimento, il Collegio stesso, integrato dalmagistrato aggiunto più anziano e presieduto, in ca-so di impedimento del presidente, dal componentepiù anziano, dispone la sospensione del dibattimen-to. Se la sospensione si protrae oltre il decimo gior-no, il magistrato impedito è definitivamente sostitui-to dal magistrato aggiunto. Egualmente si provvede

se l’impedimento riguarda entrambi i componentidel Collegio. La sostituzione non è ammessa dopo lachiusura del dibattimento».

Art. 9. Requisiti dei giudici popolari delle Cortidi Assise. I giudici popolari per le Corti di assisedevono essere in possesso dei seguenti requisiti:

a) cittadinanza italiana e godimento dei diritti ci-vili e politici;

b) buona condotta morale;c) età non inferiore ai 30 e non superiore ai 65

anni;d) titolo finale di studi di scuola media di primo

grado, di qualsiasi tipo.

Art. 10. Requisiti dei giudici popolari delle Cor-ti di Assise di Appello. I giudici popolari delle Cor-ti d’Assise di Appello, oltre i requisiti stabiliti nel-l’articolo precedente, devono essere in possesso deltitolo finale di studi di scuola media di secondo gra-do, di qualsiasi tipo.

Art. 11. Carattere obbligatorio dell’ufficio.Condizione giuridica del giudice popolare. L’uf-ficio di giudice popolare è obbligatorio ed è parifi-cato a tutti gli effetti all’esercizio delle funzioni pub-bliche elettive (1).

I giudici popolari delle Corti di Assise e delle Cor-ti di Assise di Appello, durante il tempo della ses-sione in cui prestano servizio effettivo, sono parifi-cati rispettivamente ai giudici di grado sesto e aiconsiglieri di Corte di Appello (2) nell’ordine delleprecedenze nelle funzioni e cerimonie pubbliche.–––––––––––

(1) Il co. 1 è stato così sostituito dall’art. 2-bis,D.L. 14 febbraio 1978, n. 31 (conv. con modif. dallaL. 24 marzo 1978, n. 74).

(2) Ora, rispettivamente, magistrati di tribunale emagistrati di Corte di Appello. Cfr. artt. 3, lett. b), 4,lett. b), e 36, comma 3.

Art. 12. Incompatibilità con l’ufficio di giudicepopolare. Non possono assumere l’ufficio di giudi-ce popolare:

a) i magistrati e, in generale, i funzionari in atti-vità di servizio appartenenti o addetti all’ordine giu-diziario;

b) gli appartenenti alle forze armate dello Statoed a qualsiasi organo di polizia, anche se non dipen-de dallo Stato in attività di servizio;

c) i ministri di qualsiasi culto e i religiosi di ogniordine e congregazione.

CAPO IIPROCEDIMENTO PER LA SCELTA

DEI GIUDICI POPOLARI (1).–––––––––––

(1) Le formalità per la scelta possono ora essereespletate con l’ausilio di strumenti e procedure infor-matiche: v. art. 14 D.Lgs. 28 luglio 1989, n. 273.

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Art. 13. Formazione degli elenchi comunali deigiudici popolari. In ogni Comune della Repubbli-ca sono formati a cura di una Commissione compo-sta del sindaco o di un suo rappresentante e di dueconsiglieri comunali, due distinti elenchi dei cittadi-ni residenti nel territorio del Comune in possesso deirequisiti indicati rispettivamente negli articoli 9 e 10della presente legge per l’esercizio delle funzioni digiudice popolare nelle Corti di Assise e nelle Cortid’Assise di Appello.

Qualora l’Amministrazione comunale sia sciolta,gli elenchi sono formati da una Commissione com-posta del commissario governativo o di un suo dele-gato e di due cittadini nominati dal pretore (1).–––––––––––

(1) Ora presidente del tribunale in virtù del dispo-sto dell’art. 31, D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

Art. 14. Invito ad iscriversi negli elenchi deigiudici popolari. Per la formazione degli elenchipreveduti nell’articolo precedente, il sindaco di cia-scun Comune, entro il termine di un mese dalla pub-blicazione, della presente legge, invita con pubblicomanifesto tutti coloro che siano in possesso dei re-quisiti stabiliti dagli articoli 9 e 10 e non si trovinonelle condizioni di cui all’articolo 12, a chiedere,non oltre i sessanta giorni successivi, di essere iscrit-ti nei rispettivi elenchi dei giudici popolari di Cortedi Assise o di Corte di Assise di Appello.

Art. 15. Accertamenti della Commissione co-munale. Gli elenchi sono dalla Commissione co-munale compilati e integrati con la iscrizione di uf-ficio di tutti coloro che risultano essere in possessodei requisiti prescritti dalla legge, non più tardi deitrenta giorni successivi allo scadere del termine disessanta giorni stabilito nell’articolo precedente.

Durante detto termine la Commissione comunaleaccerta per ognuno degli iscritti il concorso dellecondizioni richieste per la iscrizione operando le ne-cessarie modificazioni.

Gli elenchi completi sono trasmessi dal sindaco alpretore (1) del mandamento nella cui circoscrizioneil Comune è compreso, entro i primi dieci giorni delmese successivo al loro completamento.–––––––––––

(1) Ora presidente del tribunale in virtù del dispo-sto dell’art. 31, D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

Art. 16. Formazione della Commissione man-damentale e operazioni ad essa demandate. En-tro la seconda metà del mese in cui ha ricevuto glielenchi, il pretore (1) convoca nel capoluogo delmandamento una Commissione da lui presieduta eformata da tutti i sindaci dei Comuni del manda-mento stesso o da consiglieri da loro delegati. Qua-lora le rappresentanze comunali di uno o più Comu-ni del mandamento siano disciolte, intervengono al-le riunioni i rispettivi commissari governativi o lorodelegati.

La Commissione mandamentale, assunte le oppor-tune informazioni, accerta per ognuna delle personecomprese negli elenchi il concorso delle condizionirichieste per l’assunzione dell’ufficio di giudice po-polare, e compila nei trenta giorni successivi allaconvocazione:

a) l’elenco di tutte le persone del mandamento,che hanno i requisiti per assumere l’ufficio di giudi-ce popolare nelle Corti di assise;

b) l’elenco di tutte le persone del mandamento,che hanno i requisiti per assumere l’ufficio di giudi-ce popolare nelle Corti di assise di appello.–––––––––––

(1) Ora presidente del tribunale in virtù del dispo-sto dell’art. 31, D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

Art. 17. Pubblicazione degli elenchi e reclami.Gli elenchi compilati dalla Commissione manda-mentale sono sottoscritti dal pretore (1) e resi notinon più tardi del 15 del mese successivo alla chiu-sura delle operazioni prevedute nell’articolo prece-dente in ogni Comune per la parte che lo riguardamediante affissione, per dieci giorni, nell’albo pre-torio e pubblico manifesto.

Ogni cittadino di età maggiore può presentare re-clamo contro le omissioni, le cancellazioni o le in-debite iscrizioni entro il termine di 15 giorni dall’af-fissione nell’albo pretorio.

Il reclamo, in carta esente da bollo, è presentatonella cancelleria della pretura (2).–––––––––––

(1) Ora presidente del tribunale in virtù del dispo-sto dell’art. 31, D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

(2) Ora tribunale in virtù di quanto disposto dal-l’art. 31, D.Lgs. 51/1998.

Art. 18. Formazione dell’albo definitivo di giu-dici popolari di Corte di Assise e di Corte di As-sise di Appello. Decorso il termine di cui al primocomma dell’articolo 17, gli elenchi dei giudici po-polari di Corte di Assise e di Corte di Assise di Ap-pello, i verbali ed i reclami sono trasmessi rispetti-vamente al presidente del tribunale del luogo ove hasede la Corte di Assise e al presidente del tribunaledel capoluogo del distretto di Corte di Appello (1).

Il presidente, ricevuti gli elenchi, i verbali ed i re-clami, sentiti il procuratore della Repubblica e il pre-sidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, as-sunte, qualora occorra, le opportune informazioni,procede, con la partecipazione di due giudici e nel ter-mine di un mese, alle operazioni seguenti:

1) rivede e controlla gli elenchi in base agli ele-menti raccolti ai sensi degli articoli precedenti;

2) decide, previa comunicazione alla parte interes-sata, sui reclami iscrivendo o cancellando i nomi dicoloro che furono omessi ovvero iscritti indebita-mente;

3) forma gli Albi definitivi dei giudici popolari diCorte di Assise e rispettivamente di Corte di Assise

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di Appello secondo l’ordine alfabetico e con nume-razione progressiva, unificando gli elenchi dei varimandamenti;

4) approva gli Albi con decreto.–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 32, D.Lgs. 19febbraio 1998, n. 51.

Art. 19. Pubblicazione degli albi e reclami. GliAlbi, formati a norma dell’articolo precedente, uni-tamente ai decreti che li approvano sottoscritti daipresidenti dei rispettivi Tribunali sono pubblicati inciascun Comune per la parte che lo riguarda me-diante affissione per dieci giorni all’albo pretorio epubblico manifesto.

Nel termine di cui al 2° comma dell’articolo 17,ogni cittadino di età maggiore può ricorrere allaCorte di Appello per le omissioni, le cancellazioni ole indebite iscrizioni.

Il ricorso è depositato nella cancelleria della pretu-ra (1), dalla quale deve essere immediatamente tra-smesso a quella della Corte di Appello.–––––––––––

(1) Ora tribunale in virtù di quanto disposto dal-l’art. 31, D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51.

Art. 20. Decisioni della Corte di Appello - Ri-corso in Cassazione. La Corte di Appello, previacomunicazione alla parte, decide con sentenza invia d’urgenza, su relazione in pubblica udienza,sentiti la parte o il suo procuratore, se si presenta,e il pubblico ministero, che conclude oralmente.

La sentenza è comunicata a cura della cancelleria,entro dieci giorni, alle parti interessate, al pubblicoministero e al presidente del Tribunale del capoluo-go del distretto della Corte di Appello ovvero, se sitratta dell’Albo di una Corte di Assise, del Tribuna-le del luogo, ove ha sede la Corte stessa. Il presi-dente, qualora occorra, rettifica gli albi in confor-mità alla decisione.

Contro la sentenza della Corte di Appello è am-messo ricorso per Cassazione nel termine di quindi-ci giorni dalla comunicazione da parte degli interes-sati e del pubblico ministero. Il ricorso è deciso invia d’urgenza, e non sospende l’esecuzione dellasentenza. Si applicano le disposizioni del primo ca-poverso.

Art. 21. Aggiornamento degli Albi (1). Gli Albidefinitivi dei giudici popolari formati secondo gliarticoli precedenti sono permanenti.

Per il loro aggiornamento, nel mese di aprile del-l’anno 1953 e nel mese di aprile di ogni secondo an-no dei successivi bienni, il sindaco di ciascun Co-mune invita con pubblico manifesto tutti coloro che,non essendo iscritti negli albi definitivi dei giudicipopolari, siano in possesso dei requisiti stabiliti da-gli articoli 9 e 10 e non si trovino nelle condizioni dicui all’articolo 12, a iscriversi, non più tardi del me-se di luglio, negli elenchi integrativi dei giudici po-

polari di Corte di Assise o di Corte di Assise d’Ap-pello.

Per le altre operazioni di aggiornamento si osser-vano le disposizioni degli articoli 15 e seguenti e itermini e le modalità in esse stabiliti.–––––––––––

(1) L’art. 21 è stato così sostituito dall’art. 3, L. 5maggio 1952, n. 405.

Art. 22. Liste dei giudici popolari (1). Decorsiquindici giorni dalla pubblicazione degli albi defini-tivi, il presidente del Tribunale del capoluogo del di-stretto di Corte di Appello forma le liste generali deigiudici popolari ordinari e le liste dei giudici popo-lari supplenti per le Corti di Assise di Appello e co-munica immediatamente le liste generali dei giudicipopolari ordinari ai presidenti del Tribunale dei luo-ghi ove hanno sede le Corti di Assise. La stessa ope-razione, nei quindici giorni successivi, compie ilpresidente del Tribunale del luogo ove ha sede laCorte di Assise relativamente ai giudici popolaridella Corte stessa, escludendo dalle liste generali deigiudici popolari ordinari di Corte di Assise i giudicicompresi in quelle per le Corti di Assise di Appello.

Qualora la Corte di Assise e la Corte di Assise diAppello siano normalmente convocate anche fuoridelle loro sedi, il presidente del Tribunale del luogoove ha sede la Corte di Assise e il presidente del Tri-bunale del capoluogo del distretto di Corte di Ap-pello formano rispettivamente altre liste di giudicipopolari supplenti per quanti sono i Comuni di nor-male convocazione delle Assise.

Per ogni Corte di Assise e per ogni Corte di Assi-se di Appello sono formate sia per i giudici popola-ri ordinari, sia per i giudici popolari supplenti, dueliste, una per gli uomini ed una per le donne.–––––––––––

(1) Gli artt. 22-24 e 27 della presente legge sonostati così sostituiti dall’art. 1 L. 27 dicembre 1956,n. 1441.

Art. 23. Procedimento per la formazione delleliste generali dei giudici popolari (1). Le liste ge-nerali dei giudici popolari per le Corti di Asssise eper le Corti di Assise di appello sono formate conl’intervento del pubblico ministero e del presidentedel Consiglio dell’Ordine degli avvocati o di un suodelegato, e l’assistenza del cancelliere, imbussolan-do, in pubblica udienza, in una urna tanti numeriquanti sono i numeri corrispondenti ai nominativicompresi nei rispettivi albi definitivi dei giudici po-polari assegnati a ciascuna Corte di Assise o a cia-scuna Corte di Assise di Appello, e procedendo al-l’estrazione fino a raggiungere il numero dei giudicipopolari, prescritto. Il nominativo corrispondente alnumero sorteggiato va a formare la lista generale, ri-spettivamente degli uomini e delle donne. Tutti gliiscritti delle liste generali dei giudiici popolari sonodestinati a prestare servizio nel biennio successivo.

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Per la formazione delle liste dei giudici popolarisupplenti vengono imbussolati i numeri corrispon-denti agli iscritti negli Albi definitivi aventi la resi-denza nel comune per cui occorre formare la lista epoi si procede alla estrazione fino a raggiungere ilnumero dei giudici popolari ordinari prescritto te-nendo separate le liste degli uomini e quelle delledonne.

Ai fini della formazione delle liste separate deigiudici popolari, uomini e donne, di cui ai due pre-cedenti comma, allorché una delle due liste vienecompletata, le estrazioni proseguono fino al comple-tamento dell’altra, senza tener conto dei nominatividi coloro che vengono sorteggiati in eccedenza allalista già formata.–––––––––––

(1) V. sub art. 22, nota 1.

Art. 24. Imbussolamento delle schede (1). Il pre-sidente del Tribunale del luogo ove ha sede la Cortedi Assise o un giudice da lui delegato, in pubblicaudienza, alla presenza del pubblico ministero e di unrappresentante del Consiglio dell’Ordine degli avvo-cati, e con l’assistenza del cancelliere pone in un’ur-na portante la indicazione «giudici popolari ordinari»il numero di schede corrispondenti al numero deigiudici, uomini e donne delle liste generali residentinei comuni del circolo.

In ciascuna scheda è scritto nome, cognome, pa-ternità e residenza di un giudice.

In una seconda urna portante l’indicazione «giudi-ci popolari supplenti» lo stesso presidente pone leschede dei giudici, uomini e donne, residenti nel Co-mune dove ha sede la Corte di Assise, osservate lenorme del precedente comma. Per il Comune noncapoluogo del circolo l’imbussolamento delle sche-de è fatto dal presidente del Tribunale locale.

Il presidente della Corte d’Appello o un consiglie-re da lui delegato, in pubblica udienza alla presenzadel pubblico ministero e di un rappresentante delConsiglio dell’Ordine degli avvocati e con l’assi-stenza del cancelliere, pone in tante urne quante so-no le Corti di Assise di Appello del distretto portan-ti l’indicazione «giudici popolari ordinari» il nume-ro di schede corrispondente al numero dei giudicipopolari uomini e donne di Corte di Assise di Ap-pello delle liste generali residenti nei comuni dei cir-coli dipendenti dalla Corte di Assise di Appellopresso la quale i giudici popolari sono destinati aprestare servizio. Si osservano le disposizioni deidue commi precedenti.

Le urne dei giudici popolari ordinari suggellate so-no custodite rispettivamente dal presidente dellaCorte di Appello e dal presidente del Tribunale delluogo ove ha sede la Corte di Assise, mentre quelledei giudici popolari supplenti destinati a prestareservizio, in Comune diverso da quello ove ha sede laCorte di Assise, sono custodite dai presidenti deiTribunali locali.

Di tutte le operazioni è redatto processo verbalesottoscritto dal presidente, dal pubblico ministero edal cancelliere.–––––––––––

(1) V. sub art. 22, nota 1.

CAPO IIICOSTITUZIONE DELLA CORTE DI ASSISE

E DELLA CORTE DI ASSISE DI APPELLO (1).–––––––––––

(1) V. sub Capo II, nota 1.

Art. 25. Giudici popolari della sessione (1). 1.Quindici giorni prima della conclusione della ses-sione della Corte di Assise o della Corte di Assise diAppello, il presidente in seduta pubblica, da tenersinella sede in cui si svolgerà la sessione, con l’assi-stenza dell’ausiliario, alla presenza del pubblico mi-nistero, estrae dall’urna dei giudici popolari ordina-ri un numero di schede almeno pari alla metà diquelle in essa contenute e comunque non superiorea cinquanta.

2. Dell’ordine di estrazione è compilato processoverbale sottoscritto dal presidente e dell’ausiliario.

3. Il presidente fissa il giorno e l’ora per la presen-tazione davanti a sé in seduta pubblica di tutti i giu-dici estratti, da tenersi non oltre il quinto giorno suc-cessivo, dandone avviso al pubblico ministero. Igiudici popolari estratti sono convocati anche oral-mente a mezzo di agenti della forza pubblica.

4. Nel giorno fissato il presidente dispensa i giudi-ci popolari che ne fanno richiesta e risultano legitti-mamente impediti. Successivamente il presidentechiama a prestare servizio, nell’ordine di estrazionea sorte, tanti giudici popolari quanti ne occorronoper formare il collegio.

5. Se uno o più dei giudici convocati per la sedutapubblica di cui al comma 4 non si presentano o so-no dispensati, il presidente, senza ritardo e fino alterzo giorno anteriore a quello di inizio della sessio-ne, procede alle ulteriori estrazioni necessarie perraggiungere, se possibile, il numero di giudici speci-ficato nel comma 1 e provvede agli adempimentiprevisti dai precedenti commi.–––––––––––

(1) V. sub art. 7, nota 1.

Art. 26. Servizio dei giudici popolari, loro inte-grazione e sostituzione (1). 1. I giudici popolarichiamati a prestare servizio esercitano le loro fun-zioni in tutte le cause della sessione, salvo che esi-stano motivi di impedimento, di astensione o di ri-cusazione.

2. Nei dibattimenti che si prevedono di lunga du-rata o quando appare comunque opportuno, il presi-dente dispone che prestino servizio altri giudici po-polari in qualità di aggiunti, in numero non superio-re a dieci, affinché assistano al dibattimento e sosti-

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tuiscano i giudici effettivi nel caso di eventuali as-senze o impedimenti. Tale sostituzione non è piùammessa dopo la chiusura del dibattimento.

3. Qualora, nel corso della sessione, per l’assisten-za dei giudici popolari o per altri motivi, relativa-mente a una o più delle cause da trattare, diventi im-possibile costituire il collegio, questo è completatocol chiamare a prestare servizio i giudici popolaridella sessione, nell’ordine in cui è avvenuta la loroestrazione a norma dell’articolo 25 e, quando occor-ra, con l’estrarre altre schede dall’urna dei supplen-ti, nei modi indicati dall’articolo 27.

4. Se il caso di cui al comma 3 si verifica in rela-zione a giudici chiamati a prestare servizio in qua-lità di aggiunti, il presidente ha facoltà di chiama-re, oltre a quelli necessari a costituire il collegio,altri giudici per un numero complessivo non supe-riore a dieci.–––––––––––

(1) V. sub art. 7, nota 1.

Art. 27. Giudici popolari supplenti (1). Se, perl’assenza dei giudici popolari estratti a sorte, o perun’altra causa, non è possibile costituire la Corte diAssise o la Corte di Assise di Appello, il presidenteestrae dall’urna dei giudici popolari supplenti, dueschede, non comprese quelle eventualmente estrat-te dalla prima urna, per ogni giudice mancante, e di-spone che i giudici ai quali le schede si riferisconovengano citati senza ritardo anche oralmente a mez-zo di agenti della forza pubblica, per lo stesso gior-no o per udienza successiva.

Il presidente, qualora occorra, può procedere asuccessive estrazioni dall’urna dei supplenti fino ache sia possibile costituire il Collegio.

I giudici popolari supplenti sono anch’essi chia-mati a prestare servizio, nei modi indicati nel primocomma dell’articolo 26 (2).

Qualora l’assise sia convocata in un Comune per ilquale non esistono le liste dei giudici popolari sup-plenti, il presidente imbussola in una urna i numericorrispondenti ai nominativi dei giudici popolari re-sidenti nel Comune iscritti nell’Albo definitivo e,per i giudici di appello, aventi il titolo di studio pre-scritto dall’articolo 10; quindi procede alla estrazio-ne nei modi indicati nei precedenti commi.–––––––––––

(1) V. sub art. 22, nota 1.(2) Comma così sostituito dall’art. 5, D.L.

n.31/1978, citato nella nota 1 sub art. 11.

Art 28. Operazioni finali. [Abrogato] (1)–––––––––––

(1) V. sub art. 7, nota 1.

Art. 28 bis. Formazione dei collegi delle sezioni(1). Se la Corte d’Assise d’Appello è divisa in se-zioni, agli adempimenti previsti dagli articoli 25, 26,27 e 28 procede per ciascuna sezione convocata ilpresidente della stessa.

Qualora uno stesso giudice popolare sia estrattoper la composizione di più sezioni, prevale l’estra-zione relativa alla composizione della sezione cheha il numero d’ordine più basso.–––––––––––

(1) L’art. 28 bis è stato inserito dall’art. 3, L. 21febbraio 1984, n. 14.

Art. 29. Cause di dispensa dall’ufficio. Sono di-spensati dall’ufficio di giudice popolare per la dura-ta della carica:

a) i Ministri e i Sottosegretari di Stato;b) i membri del Parlamento;c) i Commissari delle regioni;d) i componenti gli organi delle regioni prevedu-

ti dall’articolo 121 della Costituzione o gli organicorrispondenti preveduti dagli statuti regionali spe-ciali;

e) i prefetti delle province.

Art. 30. Giuramento (1). 1. Nell’assumere servi-zio i giudici popolari effettivi e i giudici popolari ag-giunti prestano giuramento secondo la seguente for-mula: Con la ferma volontà di compiere da personad’onore tutto il mio dovere, cosciente della supremaimportanza morale e civile dell’ufficio che la leggemi affida, giuro di ascoltare con diligenza e di esa-minare con serenità prove e ragioni dell’accusa e del-la difesa, di formare il mio intimo convincimentogiudicando con rettitudine ed imparzialità, e di tene-re lontano dall’animo mio ogni sentimento di avver-sione e di favore, affinché la sentenza riesca quale lasocietà deve attenderla: affermazione di verità e digiustizia. Giuro altresì di conservare il segreto.

2. Dell’avvenuta prestazione del giuramento ècompilato processo sottoscritto dal presidente e dalpubblico ufficiale addetto. I verbali di giuramentosono conservati agli atti della sessione cui si riferi-scono e del prestato giuramento si fa menzione, apena di nullità, nel verbale di dibattimento di cia-scuna causa della sessione.–––––––––––

(1) V. sub art. 7, nota 1.

Art. 31. Incompatibilità, astensione e ricusazio-ne. Rispetto ai giudici popolari, si osservano, inquanto sono applicabili, le norme sulla incompatibi-lità, astensione e ricusazione contenute negli artt. 61e seguenti c.p.p. (1).

Sull’astensione e sulla ricusazione dei giudici po-polari ovvero dei magistrati, che fanno parte del col-legio, decide il presidente della Corte di Assise odella Corte di Assise di Appello (2).

Sull’astensione e sulla ricusazione del presidentedella Corte di Assise o della Corte di Assise di Ap-pello decide il presidente della Corte di appello (2).–––––––––––

(1) Il richiamo deve intendersi ora operato agliartt. 34 segg. c.p.p. vigente.

(2) Sulla competenza a decidere sulla ricusazionev. ora art. 40 c.p.p. vigente.

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Art. 32. Esclusione dei giudici popolari dallesessioni successive a quella nella quale hannoprestato servizio. Coloro che hanno prestato servi-zio in una sessione di Assise non possono esserechiamati ad esercitare le loro funzioni nelle sessionidella rimanente parte del biennio.

A tale effetto il presidente della Corte di Assise edil presidente della Corte di Assise di Appello, al ter-mine di ciascuna sessione, trasmettono le schede deigiudici popolari, che vi hanno preso parte, rispetti-vamente al presidente del Tribunale del luogo oveha sede la Corte di Assise ed al presidente della Cor-te di Appello, i quali collocano le schede in apposi-te urne portanti la indicazione: «Giudici popolariche hanno prestato servizio».

Art. 33. Schede dei giudici popolari che nonhanno prestato servizio nella sessione o che deb-bono essere eliminati dagli elenchi. Le schede deigiudici popolari, che, sebbene estratti, non hannoprestato servizio, sono trasmesse dal presidente del-la Corte di Assise al presidente del Tribunale delluogo ove ha sede la Corte stessa, e dal presidentedella Corte di assise di appello al presidente dellaCorte di Appello, i quali le ricollocano nelle rispet-tive urne.

Nelle estrazioni non si computano o si hanno pernon estratti i nomi di coloro i quali consta essere de-funti ovvero trovarsi nelle condizioni prevedute dal-l’articolo 12. Le relative schede sono trasmesse ri-spettivamente al presidente del Tribunale del luogoove ha sede la Corte di assise, o al presidente dellaCorte di appello, i quali procedono alla loro elimi-nazione.

La disposizione precedente si applica anche quan-do il giudice popolare di cui è stato estratto il nomerisulti da sentenza passata in giudicato, non più inpossesso dei requisiti prescritti dall’articolo 9, oppu-re risulti in base a certificato della competente auto-rità, non più cittadino italiano o di età superiore ai65 anni (1).

In ogni caso, compiute le estrazioni, le urne sononella stessa pubblica udienza chiuse e suggellate,compilandosi processo verbale delle eseguite opera-zioni.–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 10, L. 5 maggio 1952,n. 405.

Art. 34. Sanzioni per omessa presentazione. Ilgiudice popolare che, chiamato a prestare servizio,non si presenta senza giustificato motivo, può esse-re condannato, con decreto motivato, dal presidentedella Corte di Assise o della Corte di Assise di Ap-pello al pagamento di una somma da L. 5.000 (euro2) a L. 30.000 (euro 15) a favore della cassa delleammende, e alle spese dell’eventuale sospensione odel rinvio del dibattimento cagionato dalla sua as-senza, senza pregiudizio delle più gravi sanzioni sta-

bilite dalla legge nel caso che il fatto da lui com-messo costituisca reato.

Il decreto può essere revocato dallo stesso presi-dente qualora il condannato, entro quindici giornidalla notificazione, dimostri di essersi trovato nellaimpossibilità di presentarsi.

Art. 35. Indebita manifestazione del convinci-mento. Il giudice popolare, il quale prima che siapronunziata la sentenza manifesta indebitamente ilproprio convincimento sui fatti, che formano ogget-to del procedimento, è escluso, previa contestazio-ne, con decreto motivato del presidente, dal far par-te del Collegio, ed è condannato al pagamento diuna somma da L. 20.000 (euro 10) a L. 50.000 (eu-ro 25) a favore della cassa delle ammende, oltre al-le spese dell’eventuale sospensione o del rinvio deldibattimento, senza pregiudizio delle più gravi san-zioni stabilite dalla legge nel caso che il fatto da luicommesso costituisca reato.

Contro il decreto di condanna è ammessa opposi-zione, entro cinque giorni dalla notificazione, al pre-sidente della Corte di Appello, il quale provvedeugualmente con decreto. L’opposizione non sospendel’esecuzione del provvedimento di esclusione.

[Art. 36. Indennità dei giudici popolari. 1. Aigiudici popolari spetta una indennità di L. 50.000(euro 25,82) per ogni giorno di effettivo eserciziodella loro funzione.

2. L’indennità prevista dal comma 1 è aumentata,per i giudici popolari che siano lavoratori autonomio lavoratori dipendenti senza diritto alla retribuzio-ne nel periodo in cui esercitano le loro funzioni, a L.100.000 (euro 51,64) giornaliere per le prime cin-quanta udienze; è aumentata a L. 110.000 (euro56,81) giornaliere per le successive cinquantaudienze ed a L. 120.000 (euro 61,97) per le udienzesuccessive.

3. Ai giudici popolari che prestino servizio nelleCorti di Assise o nelle Corti di Assise di Appellofuori della loro residenza spettano, in ogni caso e perintero, le indennità di soggiorno e il rimborso dellespese di viaggio, nella misura stabilita rispettiva-mente per i giudici di tribunale o per i consiglieri diCorte di Appello.

4. Le stesse indennità sono dovute anche al giudi-ce popolare citato e poi licenziato, purché sia com-parso in tempo utile per prestare servizio.

5. Ai giudici popolari è corrisposta una indennitàspeciale di ammontare pari a quella prevista dall’ar-ticolo 3, comma 1, della L. 19 febbraio 1981, n. 27,rapportata a ogni giorno di effettivo esercizio dellaloro funzione.

6. Ai giudici popolari, chiamati a prestare servizionella sessione della corte di assise o della corte di as-sise di appello a norma dell’articolo 26, spetta unaindennità per la loro disponibilità e reperibilità di L.20.000 (euro 10) per ogni giorno di durata della ses-

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sione in cui non svolgono l’effettivo esercizio dellafunzione giurisdizionale].–––––––––––

L’art. 36 (sostituito dall’art. 12 D.Lgs. 28 luglio1989, n. 273) è stato abrogato dall’art. 299, D.P.R.30 maggio 2002, n. 115, in vigore dal 1° luglio 2002.

CAPO IVNORME DI PROCEDURA

Art. 37. Competenza della Corte di assise.Omissis.

Art. 38. Rapporto fra la competenza per mate-ria della Corte di Assise e quella degli altri giudi-ci di primo grado. Quando nelle leggi di procedu-ra penale si fa riferimento a «giudice di competenzasuperiore» o a «giudice superiore», la Corte di Assi-se si considera giudice di competenza superiore aglialtri giudici di primo grado.

Art. 39. Norme regolatrici del procedimento.Per i procedimenti di competenza delle Corti di As-sise e delle Corti di Assise di Appello si osservano lenorme del codice e delle altre leggi di procedura pe-nale e dei relativi regolamenti, se non è diversamen-te disposto dalla presente legge.

Art. 39 bis. Disposizioni per il funzionamentodelle sezioni (1). Quando la Corte d’Assise o la Cor-te d’Assise d’Appello è divisa in sezioni, il decretodi convocazione è emesso dal presidente della Cor-te d’Appello separatamente per ciascuna sezioneche è necessario convocare.

Il presidente della Corte d’Appello determina iprocedimenti di competenza di ciascuna sezione.

Il decreto di citazione a giudizio è emesso dal pre-sidente della sezione competente.–––––––––––

(1) L’art. 39 bis è stato inserito dall’art. 4, L. 21febbraio 1984, n. 14.

Art. 40. Giudizio. Nel giudizio di primo grado enei relativi incidenti di esecuzione, la Corte di Assisee il presidente di essa, il Tribunale del luogo ove hasede la Corte di Assise, il presidente e il cancellieredel Tribunale del luogo ove ha sede la Corte di Assi-se hanno i poteri ed esercitano le funzioni che le leg-gi e i regolamenti di procedura penale attribuiscono,rispettivamente, alla Corte di Assise, al presidente diessa, alla Corte di Appello, al presidente e al cancel-liere della Corte di Appello.

Ugualmente, per quanto riguarda l’istruzione, sal-vo i casi di rimessione alla sezione istruttoria o diavocazione, e il giudizio di primo grado, al procura-tore generale presso la Corte di Appello è sostituitoil procuratore della Repubblica presso il Tribunale opresso la Corte di Assise competente.

Nei casi nei quali la Corte di Assise o la Corte diAssise di Appello può delegare il compimento di unatto processuale, ad uno dei propri componenti, ladelegazione può farsi soltanto al presidente o all’al-tro magistrato.

La sentenza è, di regola, compilata dal presidenteo dall’altro magistrato ed è sottoscritta dal presiden-te, dall’estensore e dal cancelliere.

Artt. 41-44. Omissis.

Art. 45. Impugnazione contro provvedimentidella Corte di assise. Le sentenze e gli altri provve-dimenti della Corte di Assise sono soggetti ad impu-gnazione nei casi, con i mezzi, nei termini e con leforme stabilite dal codice e dalle altre leggi di proce-dura penale per i provvedimenti del Tribunale e ven-gono depositati nella cancelleria della Corte d’Assi-se o, in mancanza, in quella del Tribunale posto nel-la sede in cui si è svolto il giudizio.

Art. 46. Convocazione della Corte di Assise diAppello. Quando è proposto appello contro unasentenza della Corte di Assise, il cancelliere dellaCorte di Appello, appena pervenuti gli atti indicatinell’articolo 208 c.p.p. (1) [o, se appellante è l’impu-tato, appena il pubblico ministero ha restituito gli at-ti comunicatigli a norma dell’articolo 517 c.p.p.] (2),li presenta al presidente della Corte di Appello che,sentito il pubblico ministero, emette decreto di con-vocazione della Corte di Assise di Appello compe-tente, anche per un solo giudizio quando vi sono im-putati detenuti.–––––––––––

(1) V. ora art. 590 c.p.p. vigente.(2) La questione è da ritenere superata dalla nuo-

va disciplina delle impugnazioni.

Artt. 47-48. Omissis.

CAPO VDISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Artt. 49-56. Omissis.

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