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  • gli speciali di

    la rivista dellistruzione primariadidattica interculturaleSu

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    Gilberto Bettinelli

    Gilberto Bettinelli

    UNA LINGUA tante lingue

    idiomi diversiscritture e alfabeti

    scuola multilingue

  • Pluralit linguistica e curricolo

    L a Guida per lo sviluppo e lattuazione di curricoli per una educazione plurilingue e interculturale, promossa nel 2010 dal Consiglio dEuropa, assume come principio il "diritto alla lingua dorigine" e auspica che lingue minoritarie e della migrazione trovino posto nella formazione secondo moda-lit adeguate ai diversi contesti. Vengono proposte diverse opzioni per linse-gnamento di queste lingue, ma in qualsiasi scuola dovrebbero essere garantite alcune opzioni trasversali minime: visibilit delle L1; L1 come risorse a disposizione della scuola per la formazione di tutti gli allievi che accoglie e non un ostacolo al successo dei bambini che le parlano; integrazione scolastica e sociale senza separazione brutale degli alunni parlanti altre lingue dal loro primo ambiente.

    Lapproccio interculturale, cui fanno riferimento le Indicazioni nazionali per il cur-ricolo per la scuola dellinfanzia e il primo ciclo dellistruzione, comporta il rico-noscimento e la valorizzazione della pluralit linguistica. Non si tratta di inserire nel curricolo altre lingue oltre allitaliano e allinglese, ma di suscitare curiosit e interesse verso la pluralit linguistica che abita le nostre classi e il territorio. Nello stesso tempo occorre cercare le possibili ricadute cognitive, in termini di con-sapevolezza e metariflessione, che lapertura esplorativa sulle lingue pu offrire a tutti gli alunni. Le attivit didattiche dovrebbero inscriversi nel curricolo nella ma-niera pi organica possibile, come auspicato dal progetto ministeriale LSCPI (Lin-gue di Scolarizzazione e Curricolo Plurilingue ed Interculturale), rivolto ad alcune classi primarie e secondarie. Sin da ora possibile realizzare in ogni classe attivit significative. Le proposte che presentiamo in questo inserto mirano, fra laltro, a: far scoprire e rendere consapevoli gli alunni della pluralit linguistica e della sua ricchezza; conoscere e valorizzare i repertori linguistici di ogni alunno come patrimonio culturale e risorse per la vita; sollecitare la curiosit verso lingue e sistemi di scrittura, aspetti rilevanti delle differenze culturali; sviluppare lattitudine al confronto, a cogliere somiglianze e differenze, in modo da aumentare la consapevolezza relativa alla nostra stessa lingua; elaborare unidea dinamica e mobile delle lingue (e delle culture), a partire dalla scoperta di contatti e prestiti linguistici.

    Scopri la nostra rivista dedicataalla scuola multiculturale

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    2 La Vita Scolastica - 20152

  • Scopri la nostra rivista dedicataalla scuola multiculturale

    LINGUE A SCUOLANazionalit e lingue di origine degli alunni con cognome non italiano non coincidono. Per avere una cultura lin-guistica necessario essere informati sulle une e sulle altre. Brevi cenni sul-le lingue di Romania, Albania e Ma-rocco, i Paesi di provenienza di oltre la met delle famiglie degli alunni di cittadinanza non italiana della scuola primaria.

    Pagine 4 5

    ALLA SCOPERTA DELLA PLURALIT LINGUISTICACome fare per suscitare la curiosit e linteresse dei bambini verso le lingue? Che cosa proporre nelle varie classi? Occorre cercare le vie pi adeguate alla propria situazione per rendere vi-sibili ed esplorare le lingue che abitano la classe, richiamandosi alle esperienze e alla cultura dei bambini.

    LINGUE E DIALETTI DITALIASotto il monolitismo linguistico, lItalia si presenta storicamente assai variegata, del resto come la maggior parte dei Paesi nel mondo. Una realt poco conosciuta che si rende visibile proprio esplorando le lingue presenti nella classe e nel territorio.

    PAROLE, SCRITTURE, ALFABETIEsplorando le lingue si scoprono tracce e prestiti reciproci, scritture e alfabeti che si somigliano o, al contrario, sono assai strani ai nostri occhi, lingue vicine e lontane. Sono occasioni per aiutare a porre domande, formulare ipotesi, riflettere sulla nostra stessa lingua, sulla scrittura, addirittura sulla sua or-tografia.

    CONOSCERE IL MULTILINGUISMO DELLA CLASSELe classi colorate lo sono per lo pi anche linguisticamente. Litaliano, lingua di scolarizzazione e di comu-nicazione, si accompagna ad altre lin-gue, minoritarie o di immigrazione, e talvolta a dialetti. importante che gli insegnanti conoscano il repertorio linguistico di ogni alunno.

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    Pagina 15

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    Una lingua, tante lingue 33

  • 4 La Vita Scolastica - 2015

    Oggi le lingue identificate come lingue diverse sono circa 7000... si tratta di lingue nel senso pi vasto del termine, quindi lingue ufficiali, lingue scritte, lingue soltanto parlate, dialetti, lingue di piccoli gruppi etnici oppure grandi lingue imperiali come il francese, larabo o linglese.

    Le ricerche pongono in rilievo il loro progres-sivo arretrarsi e restringersi anche nelluso fa-migliare. Tuttavia moltissimi bambini sono in contatto con lingue dorigine talvolta rinfor-zate dalla frequenza di corsi e scuole isituiti dalle comunit immigrate.

    Alla scoperta degli idiomi del mondoLa classe colorata unoccasione per gli insegnanti di approfondire le loro conoscen-ze sulle lingue. Requisito necessario un at-teggiamento di curiosit e di scoperta, anche verso i differenti sistemi di scrittura: alfabetici o non alfabetici (come quello cinese). Gli al-fabeti delle lingue materne degli alunni della nostra classe sono di origine latina, come la maggior parte delle lingue europee, fanno uso di altri segni come il russo, larabo, il punjabi, lurdu?Tenendo conto delle nazionalit maggior-mente presenti nella scuola primaria (rume-na, albanese e marocchina), proponiamo al-cune informazioni sulle lingue qui accanto.

    Lingue a scuola

    Lingua, cultura, nazione Le nazionalit non coincidono con le lingue. Gran parte dei Paesi del mondo sono multilin-gui. Nella scuola italiana sono presenti alunni di quasi tutte le nazionalit del mondo e dun-que il panorama linguistico assai articolato. Conoscere la nazionalit non basta. Diciamo: Ho in classe un alunno indiano; in India per non si parla indiano bens le lingue hindi, bengali, punjabi, tamil... (ognuna con innumerevoli versioni dialettali), accanto allinglese, in molti casi lingua di scolarizza-zione. Lo stesso vale per gli alunni africani o la cui famiglia ha quellorigine: a casa usano una delle lingue imperiali o piuttosto, o anche, una delle numerosissime lingue afri-cane? La lingua di scolarizzazione , daltra parte, la medesim in diversi paesi, per esem-pio lo spagnolo nei paesi latino-americani e larabo negli stati del Nord Africa e del Medio Oriente. Nellanno scolastico 2012/2013 il 59% degli alunni stranieri della scuola primaria nato in Italia: che ne delle lingue di origine?

  • 55Una lingua, tante lingue

    Come si parla in...

    Albania Lalbanese, nelle sue varianti, parlato anche in Kosovo e Macedonia. In Albania vi sono due principali gruppi dialettali, il Gheg, nel Nord del Paese, e il Tosk, nel

    Sud. Nelle scuole si insegna una lingua comune, lalbanese appunto, strutturalmente diversa dallitaliano e viene scritta utilizzando lalfabeto latino. I suoni vengono rappresentati da 36 lettere e digrammi, parecchi dei quali si pronunciano in modo diffe-rente dallitaliano: c come la z (sorda) di azione; come la c di cinema e di cieco; dh come th nella parola inglese with; h si pronuncia aspirata; j si pronuncia come la i di iuta; k come la c di conto, casa; nj come la gn di campagna; q ha un suono intermedio fra ci e chi; rr ha un suono molto vibrante; s come la s di sole, seme; sh come la sc di scena; th come th nella parola inglese theatre; x come la z (sonora) di zitto; xh come la g di gioco, gelato; y come la u francese (musique) e lombarda; z come la s (sonora) di asino; zh come la j francese della parola jardin.

    Romania La lingua romena, limba romana, neolatina come litaliano. Del latino conserva elementi come la declinazione e il genere neutro dei sostantivi. Ecco che cosa suc-

    cede per esempio con lupo: lupul (il lupo), lupului (accusativo), lupilor (genitivo e dativo).Lalfabeto costituito da 8 vocali (a, a, , e, i, , o, u) e 18 consonanti. Esse si pronunciano per lo pi come in italiano ma con alcune differenze: h sempre aspirata al modo toscano; si pronuncia come la nostra z o tz; le consonanti dei gruppi sc, gn, gl, si pronunciano separate; le lettere c e g si comportano come in italiano; la s intervocalica (casa) si pronuncia come una doppia s; si pronuncia come nella parola italiana scena; z ha un suono dolce come nella s dellitaliano rosa; j suona come nella parola francese jour.Anche il lessico in maggior parte di origine latina o derivato da altre lingue neolatine. Ci sono tuttavia molte influenze serbe, turche, greche. Nel rumeno della Moldova si riscontrano influenze anche dal russo e dallucraino.

    Marocco Larabo, la sesta lingua pi parlata del mondo, ha molte varianti: quello marocchino differente dallegiziano, soprattutto per il lessico e la pronuncia. Oggi in Ma-

    rocco, come in altri paesi arabi, nei mezzi di informazione e nelle scuole si usa una sorta di arabo moderno standard, la lingua fush, che si discosta dalla lingua drija, parlata comunemente. Parte della popolazione parla varianti dellantica lingua berbera che viene scritta con un suo particolare alfabeto e che sta avendo oggi una nuova rinascita. Un marocchino pu parlare berbero in famiglia, imparare larabo drija per la strada e, a scuola, larabo standard! Lalfabeto arabo costituito da 28 lettere che hanno quattro diverse realizzazioni grafiche a seconda della posizione nella parola, iniziale, finale, mediale o isolata. Ben 17 suoni dellarabo non hanno riscontro in italiano. Le lettere consonantiche sono accompagnate da segni posti sopra o sotto per indicare vocali brevi, assenza di vocalizzazione e raddoppiamento di lettere. Sono presenti sia il genere (maschile e femminile) sia il numero (singolare, plurale e duale). Il tipico articolo determinativo al che ritroviamo incorporato in molte parole italiane di origine araba come almanacco.

  • 6 La Vita Scolastica - 20156

    H a scritto uninsegnante: Quando ho preso questa classe in cui sono presenti alunni con cognomi stranieri, ho notato che parlavano in italiano con i loro genitori anche quando questi si rivolgevano loro nelle loro lingue materne. Mi sono chiesta se non sapevano pi parlarle o se invece avevano vergogna a usarle in pubblico.

    Primi passiChe fare dunque per iniziare?1. Conoscere la situazione linguistica degli alunni, i loro repertori linguistici; sar neces-sario perci coinvolgere i genitori chiedendo loro informazioni in un clima di fiducia reci-proca, spiegando le ragioni che sostengono il mantenimento e la valorizzazione delle lingue. La loro collaborazione sar poi utile e benvenuta nella conduzione dei percorsi e delle attivit.

    2. Informarsi sulle caratteristiche delle al-tre lingue della classe, farsi cio una cul-tura linguistica essenziale, al fine di poter gestire con consapevolezza le attivit.

    3. Cercare la collaborazione di genitori e mediatori culturali, competenti sugli aspetti linguistici.

    Vediamo alcuni esempi nella pagina accanto.

    Conoscere il multilinguismo della classe

    Lidentikit linguistico della classeIn una classe c chi monolingue, chi bi-lingue o addirittura plurilingue per il fatto di praticare in famiglia lingue diverse dallitalia-no, vale a dire lingue materne (LM) o di origi-ne (LO). Questo pu avvenire a diversi livelli: qualcuno ne avr una padronanza solo orale e magari circoscritta ad ambiti comunicativi della quotidianit, altri invece avranno competenze anche nella lingua scritta e cos via. Daltra parte fra gli obiettivi del primo ciclo di istruzione vi quello di avviare tutti gli alunni verso la padronanza di un repertorio personale plurilingue, con linsegnamento dellinglese e di una seconda lingua europea a partire dalla secondaria di primo grado. Se teniamo conto del fatto che in molte regio-ni del nostro Paese i dialetti e le lingue mino-ritarie sono tuttora vive (vedi p. 15), la realt linguistica di una classe, sotto lapparente mo-nolinguismo italiano, lingua di scolarizzazione, potrebbe essere inaspettatamente variopinta.

  • Una lingua, tante lingue 77

    Attivit Colloqui e incontri con le famiglieDurante un colloquio con i genitori, raccoglia-mo informazioni e compiliamo una scheda con i seguenti dati: per ciascun genitore: nome, Paese di ori-gine, anno di arrivo in Italia, titolo di studio, livello di conoscenza dellitaliano. per ciascun alunno/a: dove nato/a, anni di scuola italiana (compresi asilo nido e scuo-la dellinfanzia), conoscenza di lingue diverse dallitaliano, lingua usata generalmente con i genitori, fratelli e sorelle, altri eventuali fami-gliari come zii e nonni.Cerchiamo modalit leggere di colloquio, che non diano limpressione di indagine poli-ziesca e tanto meno inducano lidea che, per compiacere linsegnante, i genitori debbano rispondere che a casa si parla italiano. Per que-sto chiariamo sin da subito il valore del pluri-linguismo. Con i genitori italiani si potrebbe indagare sul-

    la presenza in famiglia di dialetti e lingue mi-noritarie. Sulla base delle informazioni raccolte componiamo poi la mappa linguistica di cia-scun bambino (Lo strumento, box in alto).Per coinvolgere i genitori stranieri le insegnan-ti dellI.C. Fracassetti-Capodarco hanno dato loro una lettera, scritta in italiano e nelle L1, di cui ecco alcuni passaggi salienti. I testi comple-ti sono reperibili sul sito dellIstituto.

    Cari genitori,forse vi preoccupate per vostro figlio che impara a parlare due lingue, potete avere paura che possa fare confusione. Non vi preoccupate perch... Ci permettiamo di darvi alcuni consigli su come potete aiutare il bambino nel processo di apprendimento della lingua dorigineSeguendo questi consigli, aiuterete i vostri figli a crescere bilingui.

    LO ST

    RUMEN

    TO

    Mappa della situazione linguistica del bambino osservatoIstituto Comprensivo Plesso di Classe/sezione

    Indicazioni per il completamento della mappa della situazione linguistica1. Nell'ovale scrivere il nome del bambino osservato.2. Nelle frecce scrivere la lingua usata nella comunicazione con le seguenti sigle: IT (italiano) L1 (lingua di origine del genitore), specificare il nome della lingua. AL (altra lingua, intendendo una lingua non di origine del genitore), specificando quale.3. Nelle frecce scrivere dominante quando la lingua indicata lascia qualche spazio, in piccola parte, ad altra lingua.

    MADRE

    PADRE

    FRATELLI

    e

    SORELLE

  • Alla scoperta della pluralit linguistica

    Proposte per il lavoro in classeNelle pagine precedenti abbiamo visto come raccogliere informazioni sulla situazione lin-guistica della classe. Adesso ci chiediamo: come coinvolgere i bambini, farli partecipare attivamente e suscitare la loro curiosit verso le lingue? possibile usare alcuni stratagemmi per attiva-re la curiosit dei bambini e avviare il percorso sulla pluralit linguistica. Sono infatti molti i modi per renderli consapevoli dellesistenza di lingue diverse e per dare valore alla variet lin-guistica e culturale come patrimonio e risorsa di ogni alunno e della classe nel suo insieme. Ogni lingua non solo tale ma porta con s una visione del mondo, una cultura.

    8

    Adottiamo perci un approccio che: usa lesperienza di ogni alunno come risor-sa per la crescita e lapprendimento di tutti; ricorre ad aspetti autobiografici, ogni qual volta possibile; favorisce la discussione e il confronto, rac-cogliendo le osservazioni che i bambini fanno e aiutandoli a costruire una capacit di dialo-go mediante la conoscenza degli altri; usa la metodologia della ricerca per racco-gliere informazioni e riflettere sui dati raccolti, aiutando i bambini a porre e porsi domande; coinvolge i genitori come testimoni e fonti di conoscenze.Vediamo quindi alcuni esempi di attivit ed esperienze realizzate nelle scuole.

    8 La Vita Scolastica - 2015

    Una mattina sono entrata nella mia classe terza, a Milano, e molto seriamente per dieci minuti ho parlato in siciliano stretto, una lingua che so bene, spiegando che cosa avremmo fatto di seguito Perplessit e stupore dei bambini. Avete capito che faremo stamane? Su, al lavoroSconcerto e scoppi di ilarit: Non ho capito! Ma tu parli come mio nonno arabese! Bambini, questa la mia lingua materna, della mia famiglia Anche io a casa, noi parliamo unaltra lingua

  • Attivit Che cosa vuol dire il mio nome?In classe c una variet di nomi, italiani e stranieri. Qual il loro significato? In molte lingue, come arabo e cinese, esso traspa-rente, in italiano invece, per lo pi, non lo . Su un grande cartellone scriviamo i nostri nomi, italiani e stranieri. Facciamo intervistare i genitori sulle ragio-ni della scelta del nome e sul significato. Con gli alunni pi grandi stimoliamo la ri-cerca sulla loro origine: i nomi viaggiano, molti derivano da altre lingue come Gia-como, Alberto. Come mai ci sono in italia-

    no? Come si dicono nella lingua originaria? Ci sono loro versioni in altre lingue? Cerchiamo di scrivere i nostri nomi in tut-te le lingue della classe.

    Attivit Fiabe, storie, racconti In molte classi si seguito un percorso siste-matico di conoscenza di fiabe e storie dal mondo inserendovi anche la dimensione del-le lingue. Scegliamo un racconto fra i nume-rosi in edizione bilingue (alcune sono indica-te in bibliografia), chiedendo lintervento di

    LATTIVIT

    Lintervista ai genitoriNelle classi prime della scuola primaria di viale Bodio a Milano i bambini hanno in-tervistato i loro genitori, ripercorrendo la storia culturale e linguistica della famiglia. Ogni domanda era rivolta a entrambi i ge-nitori. Si raccolta cos una messe di dati: i Paesi di origine e i nomi di lingue/dialetti,

    nomi e descrizioni di giochi, brevi testi di canzoni, ninne nanne e filastrocche scritti nelle diverse lingue e dialetti. Un patrimonio di dati, su cui lavorare nel tempo, che apre alla pluralit e alla visione interculturale. Ecco una traccia per lintervista.

    1. Dove sei nato/a?

    a. Mamma ..........................................

    b. Pap ................................................

    2. Quando sei arrivato/a qui?

    .................................................................

    3. Quanti anni avevi al tuo arrivo qui?

    .................................................................

    4. Quale lingua o dialetto si parla nel

    tuo paese di origine?

    .................................................................

    5. Qual era il tuo gioco preferito quan-

    do avevi la mia et?

    .................................................................

    6. Ricordi una canzone, una ninna nan-

    na o una filastrocca che ascoltavi quan-

    do avevi la mia et?

    .................................................................

    7. Quale canzone, ninna nanna o fila-

    strocca mi cantavi da piccolo/a? Ne scrivi

    un pezzettino?

    .................................................................

    .................................................................

    8. Verresti in classe a farle sentire ai miei

    compagni?

    .................................................................

    .................................................................

    Una lingua, tante lingue 9

  • 10

    un genitore o di un mediatore culturale che legger in L1, mentre noi lo faremo in italia-no; potrebbe leggere in L1 anche un bambi-no competente nella lettura di quella lingua.Dopo aver ascoltato la lettura (in lingua originale e in italia-no), chiarito dubbi e incom-prensioni avviamo una discus-sione chiedendo ai bambini di esprimere sensazioni ed emo-zioni provate ascoltando nelle due lingue.Lavoriamo poi in diversi modi: drammatizzazione e costruzio-ne di costumi e sfondi, elabo-razione di sequenze iconiche

    con le diverse tecniche e con didascalie Scegliamo brani e parole salienti sia in italiano sia in L1 e cerchiamo di riscriverle e dirle. Pos-

    siamo individuare, a seconda del racconto, diverse categorie di parole: animali, mestieri, per-sone, colori, numeri, giochi.Per esempio, nelle classi della scuola di viale Bodio di Mila-no e in altre, si lavorato sulla famosa leggenda latino-ame-ricana della Guacamaya che narra lorigine dei colori. Il lavoro linguistico stato orga-nizzato cos: grazie al coinvol-gimento dei genitori sono stati ricercati i nomi dei colori nelle

    10 La Vita Scolastica - 2015

    LESP

    ERIEN

    ZA

    Saluti e parole della cortesiaNella classe 2A della scuola Mazzini di Piacenza, la ricerca ha riguardato anche alcune parole utili per presentarsi ed en-trare in relazione, utilizzate nelle lingue dei luoghi di origine dei bambini o dei loro genitori. Il percorso ha richiesto tem-pi distesi. bene quindi dedicare alcuni giorni a ogni lingua/Paese di cui cerchia-mo la collocazione sul mappamondo, la bandiera, immagini significative, le parole della cortesia. Queste poi facciamole in-segnare dai bambini bilingui ai compa-gni e utilizzare ludicamente in classe nella comunicazione quotidiana per i giorni in cui ci si occupa di quella lingua specifica.

    Dal fascicolo della classe 1B della scuola Alberoni di Piacenza,

    immagini che illustrano i Paesi di origine dei genitori e di alcuni alunni.

  • 11

    diverse lingue della classe (compresi linglese e i dialetti) e i loro valori e significati culturali (non dappertutto il nero il colore del lutto!). stato prodotto un cartellone con gli esiti della ricerca e i bambini bilingui hanno aiuta-to i compagni a scrivere e pronunciare i nomi.

    Attivit Percorsi nel quartiere Nellambito di un percorso di geografia, gui-diamo gli alunni allesplorazione del territorio in cui vivono portando la loro attenzione sulla presenza di luoghi, spazi, edifici e locali (ne-gozi, agenzie ecc.). Osserviamo le scritte in italiano e in altre lingue, eventualmente scattiamo delle fotografie. In-tervistiamo i gestori sulla loro origine, su che cosa fanno, su che cosa vendono, la lingua e il significato delle scritte. Proviamo a riprodurle e a pronunciarle con laiuto, eventualmente, dei bambini che conoscono quelle lingue. Possia-mo stendere un elenco multilingue dei negozi pi frequenti: panificio, macelleria Costruia-mo un plastico del quartiere o, con i pi gran-di, una mappa corredata di immagini e scritte.

    Una lingua, tante lingue 11

  • Parole, scritture, alfabeti

    Stavamo lavorando sulla fiaba La sal y el azucar che la mamma di Manuel aveva letto in spagnolo e io in italiano. Ho chiesto ai bambini di tradurre in italiano una frase che non presentava molte difficolt. I bambini hanno osservato la

    somiglianza di tante parole. A un certo punto uno dice, trionfante: Maestra, le parole in spagnolo possono cominciare con due consonanti uguali, guarda la lluva (la pioggia) ma in italiano no. Una riflessione ortografica! Mi si aperto un mondo. Perch non giocare a cercare differenze e somiglianze fra segni, suoni, alfabeti ?

    lingue che si trasformano nel tempo. Inoltre provare a scrivere lettere e caratteri, parole e frasi in altre lingue pone i bambini nella condi-zione di comprendere meglio limpegno richie-sto ai loro compagni che, giungendo da altri paesi, devono apprendere a scrivere e leggere in italiano.

    Mettiamoci al lavoroVediamo ora alcuni esempi di attivit. Nelle proposte didattiche che presentiamo lobietti-vo non imparare altri sistemi di scrittura bens creare occasioni di riflessione stimolando do-mande e osservazioni dei bambini che posso-no condurre a una maggiore consapevolezza della nostra lingua, del suo sistema di scrittura, del suo rapporto con le altre lingue. Ci collo-chiamo in sostanza in un secondo livello e per-ci le attivit che proponiamo non sono a s stanti ma bene che vengano sempre dopo

    Suoni e segniLe scritture e gli alfabeti si prestano a rifles-sioni che aiutano i bambini a caratterizzare, per confronto, le specificit dellitaliano. Per esempio, un bambino ispanofono a un certo punto ha notato che a volte sbagliava nello scrivere parole con che perch in spagno-lo quel suono si scrive que. Losservazione degli alfabeti e delle scritture aiuta i bambini a rendersi conto della con-venzionalit delle rappresentazioni dei suoni mediante segni, vale a dire di ogni scrittura. In questo modo si evidenziano somiglianze e differenze, riconosciamo lingue vicine e altre distanti, e siamo stimolati a domandarci le ragioni. Esplorando il lessico impariamo a riconosce-re i prestiti, parole che abbiamo ricevuto da altre lingue, e quindi aiutiamo i bambini a farsi unidea dinamica ed evolutiva delle

    12 La Vita Scolastica - 201512

  • un lavoro di contenuto come quelli proposti nelle pagine precedenti, per esempio nellam-bito di un percorso su una fiaba bilingue. In alcune classi, i bambini hanno composto un quaderno delle lingue che documenta questa attivit esplorativa e riflessiva.

    Attivit Dettato... in rumenoPer focalizzare lattenzione sul carattere con-venzionale delle scritture e dei segni alfabetici, possiamo invitare un nostro alunno bilingue, o un genitore, a leggere e dettare una breve filastrocca o una frase in una lingua straniera neolatina, come il rumeno. Doversi cimentare nella scrittura utilizzando gli strumenti alfabe-tici dellitaliano crea unoccasione di riflessio-ne su come rendere i suoni, su come i diversi sistemi di scrittura rendono in modo differen-te gli stessi suoni, sulla presenza/assenza di suoni in italiano e nellaltra lingua.

    Attivit Parole viaggiantiFocalizziamo lattenzione dei bambini pi grandi sul lessico italiano di origine araba che comprende circa 600 parole. unattenzione che possiamo ovviamente sollecitare, verso prestiti e crediti da e con altre lingue, fra cui linglese che si impara a scuola. Proce-diamo cos: procuriamoci innanzitutto dei dizionari che riportino le etimologie delle parole; diamo ai bambini un elenco delle parole di origine araba (vedi riquadro in basso); chiediamo di sottolineare le parole di cui non conoscono il significato e insieme cer-chiamolo; suddividiamo i bambini in gruppi cui asse-gnare un certo numero di parole da ricercare; ogni gruppo stende il suo elenco di parole italiane con accanto la parola araba originaria.

    13

    Parole dallarabo Almanacco, alambicco, albicocca, alcol, alchimia, algebra, algoritmo, ambra, ammiraglio,

    arsenale, arancia, avaria, azimut, azzardo Baldacchino, benzina, benzoino Caff, calibro, califfo, canfora, carciofo, chimica,

    chimico, chitarra, cifra, caraffa, cotone, cremisi Damasco, divano, dogana, dragoncello Elisir, emiro Giara, giraffa, gazzella Limone Magazzino, materasso, meschino, minareto,

    moschea, mussola Nacchera Ottone Ricamo Safari, sandalo, satin, scirocco, sciroppo, sesamo,

    soda, sof, spinaci, sultano Taffett, talco, talismano, tara, tariffa, tamburo Zafferano, zaffiro, zagara, zenit, zero, zucchero

    Una lingua, tante lingue 13

  • La Vita Scolastica - 201514

    Attivit Confronto di alfabeti La presentazione degli alfabeti delle lingue che stiamo esplorando, messi a confronto con il nostro, offre lopportunit di significati-ve osservazioni. Lavoriamo con i bambini su cartelloni dove ri-produrre lalfabeto straniero e sintetizzare le osservazioni emerse.

    Attivit Scriviamo in cineseAvviamo una conversazione con i bambini su come hanno imparato a scrivere (e a leggere) in italiano, quali esercizi hanno fatto, quanto

    tempo e impegno hanno speso. Proponia-mo poi di immaginare di essere un bambino cinese che sta imparando. In Cina si usano quaderni dove sono tracciati dei quadri al cui interno si scrivono i caratteri (vedi il box Lo strumento). Facciamo notare ai bambini che la scrittura cinese non alfabetica, non ha un numero ristretto di lettere con il quale forma-re tutte le parole: ogni bambino deve memo-rizzare la scrittura di migliaia di caratteri e la loro pronuncia!Invitiamo tutti i ragazzi a cimentarsi con i caratteri della scrittura cinese. Ovviamente possiamo condurre unattivit simile con altre forme di scrittura.

    LO ST

    RUMEN

    TO UOMO - REN

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    BAMBINO - ZI ZI

    14

  • Lingue e dialetti dItalia

    E rano venute in classe gi tre testimoni ad aiutarci a esplorare lingue non italiane (russo, spagnolo, arabo). I bambini si appassionavano e si divertivano a imparare parole, in particolare alcune relative alla scuola. Un bambino arriva in classe e mi dice che il pap e i nonni parlavano, qualche volta, unaltra lingua: larbresh. Eravamo insieme da quattro anni e non lo avevo mai saputo Ho imparato che larbresh la lingua degli albanesi arrivati in Italia a partire dal XV secolo e insediatisi in alcune regioni meridionali, soprattutto in Calabria.

    15

    Un percorso sulle lingue Quando si propone un percorso sulle lingue, si pensa per lo pi a quelle della migrazione e allinglese, lingua straniera insegnata e ormai ampiamente presente nella vita quotidiana. Spesso per sono i bambini stessi, bambini dal cognome italiano, a riportare da casa notizie sulla presenza di altri idiomi. Vi sono scuole multiculturali collocate in zone dove si usa co-munemente una lingua diversa dallitaliano o un dialetto. Non ignoriamo tale variet ma inseriamola in-vece nel percorso didattico rendendo i bambi-ni consapevoli della natura multilingue del nostro Paese. La legislazione italiana riconosce come lingue minoritarie gli idiomi di 12 comunit lingui-stiche: albanesi, catalane, germaniche, greche,

    Lingue meno diffuse1 Provenzale o occitanico e francoprovenzale2 Tedesco sudtirolese3 Ladino dolomitico4 Friulano5 Sloveno6 Sardo

    Dialetti settentrionali7 Galloitalici8 Veneti e giuliani9 Emiliano-marchigiani

    Dialetti centromeridionali10 Toscanicentrali marchigiano-umbro-romaneschi11 Meridionali 13 Salentini14 Calebresi centromeridionali15 Siciliani

    SC SerbocroatoA AlbaneseC CatalanoZ Zingaro romansG Neogreco

    Carta linguistica dellItalia

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    slovene e croate, francesi, franco-provenzali, friulane, ladine, occitane e sarde. Presenti da secoli, queste lingue oggi godo-no di una protezione legale che consente, in alcuni casi obbliga, di utilizzarle nei mezzi di comunicazione, negli uffici pubblici, nella to-ponomastica, nella scuola ecc. Sono molte le opportunit didattiche che questa ricchezza linguistica offre: segnaliamo la presenza di queste lingue quando studia-mo le regioni italiane; scopriamo le diverse versioni dei nomi citt e paesi; entriamo in contatto epistolare con classi di localit in cui si parlano quelle lingue Ogni lingua ci apre lo sguardo e la mente su modi diversi di osservare e conoscere il mondo, ci pone in contatto con uomini e culture uguali e diversi.

    Una lingua, tante lingue 15

  • Libri e sitiPer una cultura linguistica Guida per lo sviluppo e lattuazione di curricoli per una educazione plurilingue e interculturale, reperibile in diversi siti fra cui www.riviste.unimi.it/index.php/promoitals/index che contiene la rivista on line Italiano LinguaDue Riferimenti al progetto LSCPI sono in www.istru-zione.it Informazioni su diverse lingue sono reperibili in www.venus.unive.it/aliasve/ Bargellini C. (a cura di). Ni hao e Salam. Lingue e culture a scuola. Quaderni ISMU 3/2000, Milano Cortellazzo M., Zolli P. (1979-1988). Dizionario etimologico della lingua italiana, Bologna: Zanichelli.

    Su lingue delle minoranze linguistiche Atti del Seminario Le minoranze linguistiche in Italia a dieci anni dalla legge n. 482 del 1999, in particolare il contributo di Tullio De Mauro, Senato della Repubblica, Roma. Ci sono diversi siti delle minoranze linguistiche italiane. Segnaliamo, a titolo di esempio, per le comunit arbresh: www.arbitalia.it

    La situazione linguistica degli alunni Sito dellIC Fracassetti-Capodarco di Fermo: www.iscfracassetticapodarco.gov.it. si trova un report, a cura di Graziella Favaro e Gilberto Bettinelli, che contiene uno schema di mappa linguistica dellalun-no e lettere ai genitori tradotte in diverse lingue.

    Fiabe e storie bilingui Collana Storisconfinate. Carthusia edizioni. Sono libretti bilingui italiano e arabo, spagnolo, cinese, albanese ecc. Leditrice Sinnos pubblica alcune collane con storie bilingui: Storie dal mondo, Mappamondi, Albi Y. Xiaping (a cura di). (2001). Poesie e filastrocche cinesi, Campi Bisenzio: Idest F. Karlinger (a cura di).(2003). Fiabe sudamericane, Mondadori: Milano

    www.lavitascolastica.it www.sesamonline.it www.scuoladellinfanzia.it

    Supplemento a La Vita Scolastica n. 5 gennaio 2015 Direzione scentifica: Bruno DAmore, NRD, BolognaDirettore editoriale: Tullia Colombo

    Comitato scientifico per la didattica: Martha Isabel Fandio Pinilla, NRD, Bologna; Graziella Favaro, pedagogista, Centro COME, Milano; Silvana Loiero, dirigente scolastico, San Lazzaro di Savena (BO); Ivo Mattozzi, Libera Universit di Bolzano Presidente di Clio 92; Maria Cristina Peccianti, esperta in glottodidattica; Tiziano Pera, Gruppo di Ricerca in Didattica delle Scienze, Universit di Torino; Gianfranco Staccioli, Universit di Firenze e Se-gretario Nazionale della Federazione italiana dei Cemea, Paola Traverso, docente di Lingua inglese e formatrice Redazione: Emilia Passaponti (caporedattore), Sara Pratesi (coordinamento didattica), Elena Becattini, Melania Parisi Redazione on line: Giuseppe Dino Baldi (responsabile), Elena Frontaloni Segreteria di redazione: Simona CencettiProgetto grafico: Sonia Mastrogiuseppe, Daniela RomeoReferenze fotografiche: Archivio GiuntiImpaginazione: Laura Settesoldi, Massimo Pietroni

    ISSN: 0042-7349 2015 Giunti Scuola s.r.l., Firenzewww.lavitascolastica.it www.giuntiscuola.itChiuso in tipografia il 12/11/2014

    Tutti i diritti sono riservati. vietata la riproduzione dellopera o di parti di essa, con qual-siasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dalleditore, salvo per specifiche attivit didattiche da svolgere in classe. LEditore a disposizione degli aventi diritto con i quali non stato pos-sibile comunicare, nonch per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.

    Dove altrimenti non indicato le immagini appartengono allarchivio Giunti. Il contenuto degli articoli non redazionali non impegna la Direzione.

    Stampato presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. Stabilimento di Prato

    Direttore responsabile: Claudio PescioPubblicazione autorizzata dal Tribunale di Firenze, n. 1496 del 5-9-1962. Iva assolta dalleditore a norma dellart. 74/DPR 633 del 26-10-72. Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB-C1- FI.Direzione e RedazioneGiunti Scuola s.r.l., Via Fra Paolo Sarpi 7a, 50136 Firenze Tel. 055 5062367 Fax 055 5062351 e-mail: [email protected]: Giunti Editore S.p.A., Via Bolognese 165, 50139 Firenze, Codice Fiscale 80009810484, Partita IVA 03314600481