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1 Periodico di in Periodico di in Periodico di in Periodico di in-formazione della parrocchia formazione della parrocchia formazione della parrocchia formazione della parrocchia Natività della Beata Vergine Maria in Zianigo Natività della Beata Vergine Maria in Zianigo Natività della Beata Vergine Maria in Zianigo Natività della Beata Vergine Maria in Zianigo Settembre 2014 Settembre 2014 Settembre 2014 Settembre 2014 — n° 31 n° 31 n° 31 n° 31 La TORRE La TORRE La TORRE La TORRE

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Periodico di inPeriodico di inPeriodico di inPeriodico di in----formazione della parrocchiaformazione della parrocchiaformazione della parrocchiaformazione della parrocchia

Natività della Beata Vergine Maria in ZianigoNatività della Beata Vergine Maria in ZianigoNatività della Beata Vergine Maria in ZianigoNatività della Beata Vergine Maria in Zianigo

Settembre 2014 Settembre 2014 Settembre 2014 Settembre 2014 ———— n° 31n° 31n° 31n° 31

La TORRELa TORRELa TORRELa TORRE

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I nostri collaboratori: (in ordine alfabetico) A.C.R.: animatori e ragazzi Biasibetti P. Fiorenzo Cazzin MariaGrazia Danesin Roberto Gallo don Ruggero Giacomello Morena Giacomin Emanuela Lazzarini Simonetta SCOUT: animatori e ragazzi Seno Giuliano Ringraziamo Il gruppo: stampa, fascicolatura e distribuzione.

SOMMARIO: Editoriale 3

Prima Comunione 4 Le rogazioni un rito antico 5

Grest 6 Sotto lo stesso cielo… 7

Tutti insieme A.C.R. 8- 9 I giovani dell’A.C.G. 10

Le vacanze del branco—2014 11 Accoglienza e non solo… 12-13

Noi del N.O.I. in Polonia … 13-14 Cuore missionario: ACS - Baby Hospital 15

News dal mondo 16 News.Va 17

Avis: Storia-testimonianza 18 Cosa penso di me? 19

A proposito di: Cultura: Crisi economica e della famiglia 20

Medicina dei semplici 21

Calendario festa patronale 22-23 NOI attività in palestra 24

Il nostro cammino: uno sguardo alla nostra pastorale 25-26-27

L’angolo della poesia 28 S. Bakhita 29

Le nostre Radici 30

In questo numero troverete la busta parrocchiale di Settembre. Grazie per quello che potrete liberamente fare!

LA TORRE Settembre 2014

RECAPITO DELLA PARROCCHIA di ZIANIGO: Via Scortegara, 166 Tel. 041430411 Questo giornalino è pubblicato su: www.parrocchia.zianigo.it www.collaborazionepastoralemiranese.it

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Cari parrocchiani, Vi invito a prepararvi alla festa della nostra Madre con tutta la vostra disponibilità interiore ed esteriore. Prima di tutto è necessa-rio sentire il desiderio di stare con Gesù e sua e nostra Madre Maria. Come? Nella preghiera personale, familiare e comunitaria. Vi invito fin d’ora a trovare un tempo di preghiera in famiglia ogni giorno. Troviamo il tempo per tante altre cose, non sempre necessarie. Credo che chi ama Gesù e Maria trovi il tempo per stare e sostare in compagnia di chi si ama! Ci saranno anche altri momenti di preghiera comunitaria nella settima-na dal 7 al 14 settembre secondo gli orari stabiliti. Anche queste occa-sioni servono per crescere in comunità nell’affidarci a Maria. Il 14 settembre alle ore 10 ci sarà la S. Messa degli anniversari di matrimonio e spero siano in tanti ad iscriversi per pregare insieme e festeggiare in quel giorno. Alle 15,30 poi ci sarà la S. Messa con la pos-sibilità di ricevere il S. Olio degli Infermi se ci troviamo in stato di ne-cessità fisica, psichica, spirituale. Pima però è importante ricevere nei giorni precedenti il perdono dei peccati con la S. Confessione. È ovvio anche che la festa patronale ha un aspetto esteriore come la preparazione delle case e delle strade dove passa l’immagine di Maria in processione. Cerchiamo di sentire questo aspetto decorati-vo non solo come una consuetudine ormai scontata (e magari forzata), ma sia un segno che dà valore e calore alla nostra festa che richiama tanti fedeli di Maria nel nostro paese. Cari saluti e ogni bene,

Il vostro arciprete don Ruggero.

LA TORRE Settembre 2014

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Domenica 18 maggio 2014: Domenica 18 maggio 2014: Domenica 18 maggio 2014: Domenica 18 maggio 2014:

PRIMA COMUNIONEPRIMA COMUNIONEPRIMA COMUNIONEPRIMA COMUNIONE

18 maggio 2014, una data importante per i diciotto bambini della nostra parrocchia che hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia.

Jacopo Barbiero, Caterina Bertan, Elisa Bertoldo, Emma Bettin, Beatrice Bobbo, Alvise Bottacin, Alessandro Bustreo, Giada Cazzin, Giovanni Coi, Francesco Corò, Tamara Pertile, Simone Poreni, Giorgia Ribon, Erik Silvestro, Giovanni Stopelli, Sara Vedovato, Andrea Venturini e Pietro Zuin tutti trepidanti sono entrati in chiesa recando-si al fonte battesimale e, come faceva S. Bakhita, lo hanno baciato memori del grande Dono che hanno ricevuto quando erano ancora in fasce, il Battesimo. Hanno seguito la Santa Messa con partecipazione e con una compostezza che ha colpito tutti. Loro che sembravano, fino al giorno prima, così distratti e “caciaroni” hanno dimostrato che stanno maturando e che stanno prendendo coscienza di ciò che stanno vivendo. Certo la strada è ancora lunga e le distrazioni della vita sono e saranno infinite, il compito di chi gli sta accanto è di aiutarli a non perdere la bussola, se vogliamo il bene di questi figli dovremo stare loro accanto incoraggiandoli, sostenendoli e, se necessario, correggendoli, ma anche pre-gando per loro, perché con l'aiuto dell'Eucaristia abbiano Fede, forza e coraggio per seguire gli insegnamenti di Gesù. Maria Grazia

Gesù, ho sempre confidato in te, sei sempre stato il mio unico amico, ho

sempre desiderato vederti e ascoltar-ti. Soprattutto voglio dirti che sei la

mia unica speranza, il mio unico amore, e il mio affetto che ti do.

Grazie per avermi offerto il giorno più speciale della mia vita: la Comu-nione, la cosa più importante per me. Sei il più buon amico che non saprei descriverti; beh una frase che vorrei

dedicarti è questa: Gesù grazie sei fantastico, e un’altra

cosa: ti voglio un mondo di bene.

Elisa di 1a Comunione

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LE ROGAZIONILE ROGAZIONILE ROGAZIONILE ROGAZIONI StoriaStoriaStoriaStoria

Le rogazioni hanno origini molto antiche, le prime Le rogazioni hanno origini molto antiche, le prime Le rogazioni hanno origini molto antiche, le prime Le rogazioni hanno origini molto antiche, le prime testimonianze ci portano nella Gallia del V secolo testimonianze ci portano nella Gallia del V secolo testimonianze ci portano nella Gallia del V secolo testimonianze ci portano nella Gallia del V secolo d.C. quando nel 474, san Mamerto, vescovo di Vien-d.C. quando nel 474, san Mamerto, vescovo di Vien-d.C. quando nel 474, san Mamerto, vescovo di Vien-d.C. quando nel 474, san Mamerto, vescovo di Vien-ne, propose al popolo tre giorni da penitenza che pre-ne, propose al popolo tre giorni da penitenza che pre-ne, propose al popolo tre giorni da penitenza che pre-ne, propose al popolo tre giorni da penitenza che pre-cedevano l’Ascensione di Gesù al cielo. cedevano l’Ascensione di Gesù al cielo. cedevano l’Ascensione di Gesù al cielo. cedevano l’Ascensione di Gesù al cielo. I motivi erano molteplici e riguardanti soprattutto la I motivi erano molteplici e riguardanti soprattutto la I motivi erano molteplici e riguardanti soprattutto la I motivi erano molteplici e riguardanti soprattutto la richiesta a Dio di proteggere la sua diocesi da calami-richiesta a Dio di proteggere la sua diocesi da calami-richiesta a Dio di proteggere la sua diocesi da calami-richiesta a Dio di proteggere la sua diocesi da calami-tà naturali. Questa proposta di preghiera che il pio tà naturali. Questa proposta di preghiera che il pio tà naturali. Questa proposta di preghiera che il pio tà naturali. Questa proposta di preghiera che il pio vescovo fece ai suoi fedeli venne chiamata rogazione, vescovo fece ai suoi fedeli venne chiamata rogazione, vescovo fece ai suoi fedeli venne chiamata rogazione, vescovo fece ai suoi fedeli venne chiamata rogazione, termine che trae origine dal latini rogatio usato termine che trae origine dal latini rogatio usato termine che trae origine dal latini rogatio usato termine che trae origine dal latini rogatio usato nell’antica Roma per indicare una proposta di legge nell’antica Roma per indicare una proposta di legge nell’antica Roma per indicare una proposta di legge nell’antica Roma per indicare una proposta di legge presentata, come interrogazione, dal magistrato al presentata, come interrogazione, dal magistrato al presentata, come interrogazione, dal magistrato al presentata, come interrogazione, dal magistrato al popolo riunito nei comizi. popolo riunito nei comizi. popolo riunito nei comizi. popolo riunito nei comizi. Nel 511 il concilio di Orleans ne approvò la pratica Nel 511 il concilio di Orleans ne approvò la pratica Nel 511 il concilio di Orleans ne approvò la pratica Nel 511 il concilio di Orleans ne approvò la pratica svolta a Vienne, introducendo però alcune modifiche: svolta a Vienne, introducendo però alcune modifiche: svolta a Vienne, introducendo però alcune modifiche: svolta a Vienne, introducendo però alcune modifiche: venne aggiunto il digiuno e l’astensione al lavoro. Ai venne aggiunto il digiuno e l’astensione al lavoro. Ai venne aggiunto il digiuno e l’astensione al lavoro. Ai venne aggiunto il digiuno e l’astensione al lavoro. Ai semplici riti sopra elencati se ne aggiungono altri: semplici riti sopra elencati se ne aggiungono altri: semplici riti sopra elencati se ne aggiungono altri: semplici riti sopra elencati se ne aggiungono altri: lunghe marce (spesso a piedi nudi), precessioni pre-lunghe marce (spesso a piedi nudi), precessioni pre-lunghe marce (spesso a piedi nudi), precessioni pre-lunghe marce (spesso a piedi nudi), precessioni pre-cedute del rito delle ceneri, l’aspersione con l’acqua cedute del rito delle ceneri, l’aspersione con l’acqua cedute del rito delle ceneri, l’aspersione con l’acqua cedute del rito delle ceneri, l’aspersione con l’acqua benedetta del popolo e degli elementi della natura benedetta del popolo e degli elementi della natura benedetta del popolo e degli elementi della natura benedetta del popolo e degli elementi della natura (campi, coltivazioni, corsi d’acqua, ecc...), il canto (campi, coltivazioni, corsi d’acqua, ecc...), il canto (campi, coltivazioni, corsi d’acqua, ecc...), il canto (campi, coltivazioni, corsi d’acqua, ecc...), il canto delle litanie dei santi. delle litanie dei santi. delle litanie dei santi. delle litanie dei santi. L’approvazione di questa pratica venne anche dagli L’approvazione di questa pratica venne anche dagli L’approvazione di questa pratica venne anche dagli L’approvazione di questa pratica venne anche dagli imperatori Carlo Magno e Carlo il Calvo. Da questo imperatori Carlo Magno e Carlo il Calvo. Da questo imperatori Carlo Magno e Carlo il Calvo. Da questo imperatori Carlo Magno e Carlo il Calvo. Da questo momento in poi le rogazioni diventarono una pratica momento in poi le rogazioni diventarono una pratica momento in poi le rogazioni diventarono una pratica momento in poi le rogazioni diventarono una pratica presente in tutte le parrocchie con finalità penitenzia-presente in tutte le parrocchie con finalità penitenzia-presente in tutte le parrocchie con finalità penitenzia-presente in tutte le parrocchie con finalità penitenzia-li allo scopo di implorare la protezione divina sul la-li allo scopo di implorare la protezione divina sul la-li allo scopo di implorare la protezione divina sul la-li allo scopo di implorare la protezione divina sul la-voro dei campi per liberarli dalle varie calamità na-voro dei campi per liberarli dalle varie calamità na-voro dei campi per liberarli dalle varie calamità na-voro dei campi per liberarli dalle varie calamità na-turali che potevano pregiudicare il raccolto. Proprio turali che potevano pregiudicare il raccolto. Proprio turali che potevano pregiudicare il raccolto. Proprio turali che potevano pregiudicare il raccolto. Proprio per quest’ultimo motivo hanno trovato maggior acco-per quest’ultimo motivo hanno trovato maggior acco-per quest’ultimo motivo hanno trovato maggior acco-per quest’ultimo motivo hanno trovato maggior acco-glienza e sviluppo nel mondo contadino. glienza e sviluppo nel mondo contadino. glienza e sviluppo nel mondo contadino. glienza e sviluppo nel mondo contadino.

La celebrazione liturgicaLa celebrazione liturgicaLa celebrazione liturgicaLa celebrazione liturgica Questi riti consistevano in lunghe processioni (anche 6 km) aventi inizio alle 5Questi riti consistevano in lunghe processioni (anche 6 km) aventi inizio alle 5Questi riti consistevano in lunghe processioni (anche 6 km) aventi inizio alle 5Questi riti consistevano in lunghe processioni (anche 6 km) aventi inizio alle 5----6 del mattino e svolte nelle 6 del mattino e svolte nelle 6 del mattino e svolte nelle 6 del mattino e svolte nelle zone rurali della parrocchia. Il corteo partiva, generalmente, dalla chiesa parrocchiale dove i fedeli in gi-zone rurali della parrocchia. Il corteo partiva, generalmente, dalla chiesa parrocchiale dove i fedeli in gi-zone rurali della parrocchia. Il corteo partiva, generalmente, dalla chiesa parrocchiale dove i fedeli in gi-zone rurali della parrocchia. Il corteo partiva, generalmente, dalla chiesa parrocchiale dove i fedeli in gi-nocchio intonavano il canto delle litanie dei santi. Quando giungevano alla litania Sancta Maria, nocchio intonavano il canto delle litanie dei santi. Quando giungevano alla litania Sancta Maria, nocchio intonavano il canto delle litanie dei santi. Quando giungevano alla litania Sancta Maria, nocchio intonavano il canto delle litanie dei santi. Quando giungevano alla litania Sancta Maria, dovevano alzarsi in piedi e intraprendere la lunga processione. L’ordine di partenza vedeva le confraternite dovevano alzarsi in piedi e intraprendere la lunga processione. L’ordine di partenza vedeva le confraternite dovevano alzarsi in piedi e intraprendere la lunga processione. L’ordine di partenza vedeva le confraternite dovevano alzarsi in piedi e intraprendere la lunga processione. L’ordine di partenza vedeva le confraternite maschili davanti, seguiva il clero e, da ultimo, le donne e i bambini. Durante il lungo cammino si cantava maschili davanti, seguiva il clero e, da ultimo, le donne e i bambini. Durante il lungo cammino si cantava maschili davanti, seguiva il clero e, da ultimo, le donne e i bambini. Durante il lungo cammino si cantava maschili davanti, seguiva il clero e, da ultimo, le donne e i bambini. Durante il lungo cammino si cantava singolarmente ogni litania. Durante il tragitto ci si fermava nelle varie chiese e oratori; quando si entrava singolarmente ogni litania. Durante il tragitto ci si fermava nelle varie chiese e oratori; quando si entrava singolarmente ogni litania. Durante il tragitto ci si fermava nelle varie chiese e oratori; quando si entrava singolarmente ogni litania. Durante il tragitto ci si fermava nelle varie chiese e oratori; quando si entrava in chiesa, si sospendeva il canto delle litanie e si cantava un inno proprio dell’edificio sacro. Infine la cele-in chiesa, si sospendeva il canto delle litanie e si cantava un inno proprio dell’edificio sacro. Infine la cele-in chiesa, si sospendeva il canto delle litanie e si cantava un inno proprio dell’edificio sacro. Infine la cele-in chiesa, si sospendeva il canto delle litanie e si cantava un inno proprio dell’edificio sacro. Infine la cele-brazione veniva conclusa dal sacerdote che proclamava una decina di Oremus prima di brazione veniva conclusa dal sacerdote che proclamava una decina di Oremus prima di brazione veniva conclusa dal sacerdote che proclamava una decina di Oremus prima di brazione veniva conclusa dal sacerdote che proclamava una decina di Oremus prima di

impartire la solenne benedizione. impartire la solenne benedizione. impartire la solenne benedizione. impartire la solenne benedizione.

S era tiepida di maggio con un cielo un po’ coperto e le lucciole che ritardano. Ci guida il sacerdote attraversiamo i campi per polverosi sentieri.

Una lunga processione anziani adulti bambini, angeli senza ali, van cantando e pregando attraverso distese di frumento già spigato di vigne che sporgono i piccoli grappoli verdi di prati che mostrano le loro erbe profumate di sole. Il vento leggero reca brevi canti di uccelli che si preparano al riposo.

Davanti ad ogni casa un altarino semplice un cero, un’immagine sacra un ramo d’ulivo fasci di piccole croci in legno. E poi la Messa sotto la chioma di alberi secolari. Si respira un’atmosfera irreale. Nella penombra visi sereni consapevoli di ripetere gesti antichi sentimenti di gratitudine per quanto ci dona la terra:

Il silenzio è rotto dal volo di un uccello che tardivo torna al suo nido.

LA TORRE Settembre 2014

Le rogazioni: un rito anticoLe rogazioni: un rito anticoLe rogazioni: un rito antico Le nostre rogazioni: 28 - 29 - 30 maggio 2014

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6 LA TORRE Settembre 2014

GrEst 2014: GrEst 2014: GrEst 2014: GrEst 2014: U.A.U. Una Avventura Unica

Carissimo don Fiorenzo, sono Maria Grazia della parrocchia di Zianigo.

Sono una delle catechiste della nostra parrocchia, sono la referente responsabile del GrEst che ogni anno per quattro settimane accoglie i ragazzi e bambini della nostra parrocchia e non solo. Trascorriamo i pomeriggi con giochi ed attività organizzate apposta per far trascorrere i pomeriggi estivi con attività che coinvolgano ed educhino giocando in allegria. Oltre che a divertire vogliamo anche sensibilizzare i nostri ragazzi per questo vorremmo che i nostri bambini si sentissero vicini ai loro fratelli di Maputo. Per questo ti chiedo di dedicarci un po' del tuo prezioso tempo e di raccontarci come trascorri le tue giornate e come vivono i bambini e i giovani lì a Maputo, se riesci magari ad inviarci anche delle foto. Così che possiamo raccontare di te e di loro per sentirci più vicini. Noi iniziamo il 16 giugno, oggi ho appena concluso le iscrizioni e siamo già più di cento. Con me ci sono circa una ventina di mamme e più di trenta animatori (età media 16 anni) e naturalmente il nostro caro parroco don Ruggero, siamo tutti volontari che diventano una grande famiglia che lavora per il bene dei suoi figli più piccoli. Naturalmente in mezzo a noi c'è sempre Gesù che ci indica la strada. Il dodici luglio sarà l'ultimo giorno di GrEst e come ogni anno faremo una grande festa finale durante la quale ci sarà un mercatino con tutti gli oggetti che i nostri bambini avranno fatto con le loro mani, il ricavato lo daremo alla tua missione per ciò dovresti anche dirmi come fare perché il frutto del nostro lavoro arrivi a te senza intoppi. Se ti fa piacere durante le attività ti potrei mandare alcune immagini del nostro Grest e dei suoi "abitanti". Intanto ti mando un grande saluto da tutta la comunità di Zianigo, e ti auguro ogni bene.

A presto Maria Grazia.

Una Avventura Unica, questo il titolo del grest di quest’anno. L'avventura che ciascuno di noi è chiamato a vivere: la vita. Tenendo ben presente che la nostra avventura si intreccia con quella degli altri.

Quest'anno abbiamo voluto ricordare l'avventura di Santa Bakhita, che dall'Africa è arrivata a Zia-nigo dove ha conosciuto Gesù e non lo ha più lasciato. Abbiamo conosciuto i bambini di Maputo, attra-verso le lettere e le immagini che padre Fiorenzo ci ha mandato dalla sua missione. Abbiamo con-diviso i loro sogni e le loro speranze. Abbiamo voluto aiutarli (nel nostro piccolo), così ciò che si creava nei laboratori è stato venduto nel mercatino della solidarietà ed il ricavato

servirà per aiutare proprio i bambini di Maputo, ma-gari per acquistare quei libri che loro tanto deside-rano per studiare. Tanti anche quest'anno i partecipanti: 130 bambi-ni accompagnati da circa 60 animatori, tra giova-ni e adulti. Tutti insieme per quattro settimane che sono letteralmente volate, probabilmente per-ché quest'avventura è speciale: nessuno è là per sé stesso, ma ognuno c'è per dare agli altri il me-glio di sé. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso que-st'avventura unica che auguro a tutti di provare almeno una volta. Poi tornerete ancora........ Maria Grazia

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7 LA TORRE Settembre 2014

Sotto lo stesso cielo…Sotto lo stesso cielo…Sotto lo stesso cielo…Sotto lo stesso cielo… Figli dello stesso PadreFigli dello stesso PadreFigli dello stesso PadreFigli dello stesso Padre

Carissimi ragazzi del Grest, sono stracontento di farvi conoscere da vicino i miei piccoli amici che vivono qui in Mozambico, nel Sud dell’Africa. L’Africa è un continente immenso, ricco di culture e di persone straordinarie. Gente che con gioia affronta situazioni molto diverse da quelle che si vivono a Zianigo. Vi farò conoscere qualcuno di questi miei amici perché diventino anche i vostri amici.

Vi voglio bene, P. Fiorenzo

NÓRIA, LINA E PRESILDA Sono tre cuginette di 14, 10 e 8 anni che vivo-no nella stessa casetta, nel quartiere di Bokis-so. Nória che ha 14 anni è la più vecchia ma è quella che ha più difficoltà a scuola: è ancora in quinta elementare. Vi ho già parlato di lei in quaresima, vi ricordate? Era venuta in chiesa e mi aveva detto: “Padre, giochiamo a imparare a leggere”. Lei e le sue cuginette vivono con la zia che ha molta grinta e amore per loro, ma ha una grande difficoltà: lei non cammina. Le gambe sono paralizzate e si muove trascinan-dosi sulla sabbia. Si alzano alle 4,30 per spaz-zare il cortile, lavare i loro pochi vestiti, prepa-rare il pranzo per la zia e poi alle sette vanno a scuola. Noria è in quinta elementare ma non sa scrivere neanche il suo nome. Lina è già in pri-ma media e Presilda, la piccolina, è in terza elementare. Vivono in una casetta imprestata e l’altra sera sono stato a trovarle. Era già buio, non hanno corrente elettrica e avevano una lampada a petrolio che illuminava la stanzetta dove vivono. Dormono per terra su una stuoia, tutte insieme, con la zia. Si vogliono bene. La zia per vivere a volte si fa portare fino al mer-cato centrale per comprare qualcosa da riven-dere ai vicini di casa. Il mercato è lontano 12 Km, deve prendere un piccolo pullman e dopo si fa caricare in un carretto per fare la spesa…Le stiamo aiutando con il dopo scuola e con altri aiuti. Certamente con il vostro aiuto della Quaresima compreremo dei libri per loro. Sa-rebbero felici di ricevere i vostri saluti.

SANTOS, DEMINA E FELSO Sono tre fratellini di 13, 10 e 4 anni. Vivono nella località chiamata Malì, sempre nella nostra mis-sione, in una zona dove non c’è energia elettrica, in mezzo alla campagna. Vivono con la loro mamma in una baracca fatta di lamiere. Il papà lavora lontano da casa, e ritorna solo due volte all’anno. Con i loro risparmi stavano fabbricando qualche blocchetto per costruirsi la casa di matto-ni. La mamma, molto buona, per guadagnare qualcosa va al mattino casa per casa a vendere il pane. Li abbiamo conosciuti perché abbiamo saputo che la loro casetta di stuoie aveva preso fuoco. Un giorno infatti il bambino più piccolo, Felso, che ha solo quattro anni, ha rovesciato la lampada a petrolio e ha scatenato l’incendio. Per fortuna lui è riuscito a scappare e a salvarsi, però hanno per-so oltre alla casa tutti i loro vestiti, i quaderni, il lettino, i documenti e i pochi soldi che la mamma e il papà avevano risparmiato. Quando abbiamo saputo che la casetta si era bru-ciata abbiamo portato il nostro aiuto e abbiamo visto con gioia che anche i vicini li avevano aiu-tati costruendo subito una baracca con delle la-miere, per poter proteggersi un po’. Demina che ha 10 anni è molto brava a scuola, Santos invece ha molte difficoltà, ma è molto bra-vo a costruire dei giocattoli, con il fil di ferro, le lattine e i tappi delle bottiglie. Stiamo aiutando Santos con il doposcuola. Stia-mo aiutando la mamma nel suo lavoro e ora oltre al pane vende anche detersivi e altri prodotti. Santos, Demina e Felso sarebbero felici di cono-scervi.

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8 LA TORRE Settembre 2014

TUTTI INSIEME “Bene, giochiamo!” Nelle domeniche di marzo e aprile le attività proposte ai PICCOLI avevano l’obiettivo di indivi-duare e osservare i diversi ambienti di gioco presenti nella loro parrocchia. Grazie alla gentile col-laborazione tecnica e umana fornitaci dalla nota multinazionale “TACER” i ragazzi hanno utiliz-zato strumenti tecnologicamente avanzati e conosciuto l’esperto professore Rikkar-dosky. Ai piccoli viene sottoposto un test dal titolo: Dove andiamo a giocare? I piccoli hanno quindi individuato due principali luoghi di gioco: ORATORIO e PARCO. Aiutati dagli animatori hanno visitato i due ambienti e compilato un questionario che prevedeva di descrivere ciò che vedevano, ma anche di dire ciò che avrebbero voluto. Le osservazioni scritte dai piccoli sono diventate un vero e proprio reportage televisivo che anche i grandi, compresi gli animatori, hanno apprezzato.

Ai GRANDI, invece, nelle do-meniche di marzo e aprile è stato proposto un percorso di riflessione sull’utilizzo di uno strumento molto amato dagli adolescenti: il telefonino (o me-glio lo smartphone). Nell’ambi-to delle considerazioni che ogni ragazzo ha esposto all’interno dell’area “Parco giochi”, la comunicazione è sembrata essere la colla condivisa da tutti, l’elemento che attrae ed interessa ma che allo stesso tempo richiede atten-zione e dedizione onde evitare che diventi tra-smissione di banalità. Come si può comunicare? Ovviamente con la tecnologia. Ma lo si deve fare in maniera il più possibile cosciente e responsa-bile. Ecco allora la rivalutazione di due virtù che ci aiutano a rimanere noi stessi, senza farci pren-dere troppo la mano. Nei momenti di riflessione e discussione, gli ani-matori Ettore e Alessandro, hanno cercato di sti-molare i ragazzi a cercare i vantaggi e gli svan-taggi dell’uso del cellulare.

Di grande aiuto sono stati gli interventi e la collaborazione delle ani-matrici Maddalena e Francesca, che hanno portato la loro esperien-za in merito che, per ov-vi motivi legati alla loro

giovane età, più si avvicinano alle esperienze del gruppo dei grandi. I risultati sono stati incredibili e nel contempo di grande entusiasmo. Per noi animatori questa è stato un segnale positivo che ci ha spinto a proseguire il cammino in questo senso: non ci aspettavamo una attenzione ed un interesse tale. Si è deciso quindi di approfondire l’argomento proponendo una sorta di regole da utilizzare per il corretto uso del telefonino ed in generale degli strumenti di comunicazione multi-mediale. Esse si dividono in regole di igiene fisi-ca e regole di comportamento nel rapporto con gli altri che ovviamente non prescindono dal ri-spetto della nostra stessa persona. Abbiamo sta-bilito che il campo estivo sarà sicuramente il luo-

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9 LA TORRE Settembre 2014

Terza Fase ACR: “Siamo tutti?” Domenica 11 maggio tutti insieme, piccoli e grandi, con l’aiuto degli animatori hanno individua-to la frase “chiave”, lo slogan e l’atteggiamento prevalente della terza fase. La frase “chiave” del vangelo di Matteo: “Usciti per le strade quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, buoni e cattivi”.

Lo slogan: “Siamo tutti?” L’atteggiamento prevalente: “Gratuità”. E’ stato molto significativa la riflessione che i ragazzi hanno fatto e alla fine è saltato fuori il vero senso dell’ essere cristiano a qualsiasi età e in ogni luogo: accogliere l’altro senza pre-giudizi e mettersi al servizio degli altri gratuitamente. Anna Chiara e Francesca hanno poi riferito agli altri la loro esperienza al Convegno spiegando il significato dei simboli e il gioco gestito dall’ACR di Zianigo. …………………………………………………………………………... Quindi i piccoli con Alessandra e Ivano hanno cercato di individuare quali sono le persone vi-cine a me che si donano agli altri gratuitamente. Sono stati fatti i nomi del parroco, degli ani-matori e riferite esperienze personali come quella di donare il sangue (Alessandra). ……Gratuità è rinunciare ad una parte di sé per gli altri, senza rinunciare ad essere se stessi. Domenica 25 maggio in occasione delle chiusura di tutte le attività della parrocchia sono stati premiati coloro che dei piccoli e dei grandi hanno totalizzato il maggior numero di pedine pre-senza. Il regalo non poteva che essere una scatola multi-gioco. Eccoci arrivati alla fine del cammino annuale in parrocchia, ma ricordiamo che la Quarta Fase ci vedrà tutti impegnati al Campo Estivo.

TUTTI INSIEME

E poi …...“Ba�ere Marzo” in no�urna …… 2^ Festa di Carnevale ……… Convegno Vicariale

ACR a Spinea: “C’è più gioia nel dare!”….

E ancora le a'vità con le famiglie: USCITA AL MUSEO DI TRENTO - ANDAR PER ERBE ….

E non ul4ma la “SERATA INCONTRO”:

Dopo la proposta fa�a ai genitori durante la riunione AC, noi educatori ci siamo impegna4

a proporre alle famiglie degli iscri' e anche alle altre famiglie della parrocchia una serata

incontro dal tema: “Non è mai troppo tardi!”. Durante l’incontro di sabato 30 maggio è sta-

to proposto un video-lezione dello psicologo dell’età evolu4va do�. Ezio Ace4 riguardante le

principali fasi dello sviluppo del bambino dalla nascita fino all’adolescenza. Alla fine è stato

lasciato spazio per un confronto. Diba'to sollecitato anche dallo schema preparato dagli

animatori Alessandra e Alessandro. Visto il risultato noi dell’AC pensiamo, il prossimo anno,

di organizzare altre serate come questa. E’ doveroso ringraziare anche il moderatore della

serata E�ore, e l’aiuto animatrice Maddalena che con le ragazze del gruppo grandi hanno

seguito i piccoli con proposte di a'vità giocose.

go adatto per continuare questa esperienza, an-che in forza del fatto che tali e tanti erano gli argomenti da discutere che il tempo a disposi-zione non sarebbe bastato. Nel frattempo l’utilizzo di un cartellone è stato

di aiuto a fissare parole chiave che potessero esprimere vari concetti che girano attorno al telefonino. I ragazzi si sono divertiti a esporre le loro sen-sazioni ed i loro pensieri a riguardo.

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10 LA TORRE Settembre 2014

Apriamo la sezione ACG con un no4zia speciale: abbiamo

una new entry nel nostro gruppo!!!

MASSIMILIANO ZANGIROLAMI, un ragazzo di Zianigo che

ha deciso di camminare assieme a noi, di vivere con noi

nuove esperienze, fare amicizie, me�ersi in gioco e condi-

videre con noi la gioia di essere cris4ani impegna4 e, per-

ché no, anche di diver4rsi.

E allora benvenuto Massimiliano!!!!

Il lavoro del nostro gruppo con4nua..

Riprendiamo dal brainstorming del film “I ragazzi dello

zoo di Berlino” : ognuno ha espresso le emozioni, i dubbi

e le perplessità che la visione di questo film ha suscitato.

Un mondo quello della droga che lascia un segno nega4-

vo indelebile.

Il nostro cammino prosegue con la VIA CRUCIS VICARIALE

ACG, il 14 marzo, in4tolata “Gesù con tu' noi”. Ad ogni

parrocchia del vicariato è stato assegnato un tema da

approfondire ed elaborare. Le 7 stazioni che abbiamo

scelto affrontavano ognuna un diverso problema che può

affliggere un ragazzo nella sua adolescenza, come ad

esempio disturbi alimentari, problema4che familiari,

difficoltà sociali. Il nostro tema era “Le dipendenze”, per

accordare questa nuova a'vità a quanto fa�o finora.

Qui scopriamo che a�raverso la preghiera si possono

superare le difficoltà.

Vengono le�e in ogni stazione le tes4monianze di giovani

che con l’aiuto di Gesù sono riusci4 a sconfiggere i loro

problemi, e scopriamo che mol4 giovani sono con noi: in

cammino verso Cristo.

Arriviamo ora alla terza tappa del nostro cammino ACG,

in4tolata ”Uguali e diversi”, dove la parola chiave è FRA-

TERNITA’: dobbiamo imparare ad essere tes4moni credi-

bili, imparando ad accogliere le differenze come qualcosa

che rende ognuno unico, per costruire legami auten4ci e

profondi.

La quarta tappa 4tola: “Scuola d’annuncio” e la parola

chiave è RESPONSABILITA’. L’obie'vo è diventare tes4-

moni della propria fede facendosi prossimi ai coetanei

nella quo4dianità e sviluppando comportamen4 e piccole

a�enzioni a�raverso cui trasme�ere con la propria vita il

Vangelo. Abbiamo discusso riguardo alla diversità di reli-

gione, di usi, di mentalità con chi ci sta vicino, come ad

esempio i compagni di scuola stranieri, e ci siamo chies4

se veramente facciamo in modo che ques4 possano aprir-

si con sincerità per poter reciprocamente scambiarci

esperienze di vita diverse, ma che arricchiscono.

La quinta tappa è “So�o la stessa luce” e la parola chiave

è ECCLESIALITA’. Abbiamo sempre lavorato sulle religioni

diverse dalla nostra, analizzandone i tra' in comune.

Ci siamo poi confronta4 su alcuni aforismi sulla morte: è

una tema4ca che ci appare così lontana da noi ma che

offre spun4 di riflessioni molto profonde.

Abbiamo poi scelto di vedere un altro film:” The millionai-

re”. Racconta la storia di un giovane di umili origini che

diventa milionario vincendo questo famoso gioco televisi-

vo. Lui conosce tu�e le risposte alle domande che gli ven-

gono poste perché riesce a trovare nel suo travagliato

passato qualcosa che lo porta

verso la risposta giusta. Un

passato difficile e spesso scon-

volgente, un amore puro verso

una ragazza che è cresciuta

con lui e il superare ogni giorno

le sfide che un’India povera e

cruda me�e davan4 a chi non

ha niente, fanno diventare il

nostro protagonista un uomo

forte e fiero.

A nche quest’anno di ACG è passato molto in fretta essendoci divertiti tutti insieme.

Le attività che abbiamo fatto mi sono piaciute molto in particolare: fare il presepe per poi esporlo a Caselle, fare la Via Crucis a Spinea (anche se è durata troppo) e altre attività. Sto aspettando che arrivi il giorno per parti-re ed andare a fare una settimana di campo scuola a Caviazza dove spero di divertirmi come gli anni passati anche a costo di accesi confronti con gli altri. Ciao a tutti da Elispola

P.S. mi sto preparando emotiva-mente e atletica-mente per la corsa mattutina a Caviazza. ADIOS

I ncredibile come vola il tempo, il mio primo anno di ACG è già passato.

……………………………………………... Un saluto di cuore anche ai ragazzi dell’ACR, perché sappiano che li ricordo, nonostante non sia stata presente durante la loro attività domenicale. Anche a loro va il mio ringraziamento,

per aver rinnovato la loro fiducia in questo cammino di AC. Ci vediamo al campo estivo ragazzi, sarà un’espe-rienza indimenticabile, è una promessa! A presto, Giorgia.

I giovani dell’A.C.G.

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11 LA TORRE Settembre 2014

ZIANIGO, domenica 6 luglio 2014

E rano le 8.30 di una calda giornata di lu-glio. Io e miei fratellini e le mie sorelline di tana, con i vecchi lupi e le cambusiere, dovevamo partire per una fantastica esperienza: le Va-canze Di Branco. Non mi sembrava vero: una settimana senza genitori che ti dicono di sistemare la camera, dove l’importante è di-vertirsi stando insieme e imparare giocando. Insomma, quella mattina mi sembrava tutto fantastico, pensate che riuscimmo a partire anche in anticipo! Bisogna dire che noi, oltre a divertirci, ave-vamo una missione da portare a termine: aiu-tare Pippo, l’amico fidato di Topolino, a ri-mettere in ordine tutti i cartoni animati della Walt Disney perché, bisogna sapere che Pip-po un giorno andò a casa di Walt Disney e tutti i cartoni animati assunsero un altro fina-le; così la Sirenetta finì nella giungla e creb-be il naso a Cappuccetto Rosso......insomma c’era proprio bisogno del nostro aiuto. Il viaggio in autobus fu molto allegro tra una canzone e l’altra e quando arrivammo in una casa che fuori aveva un’indicazione con

scritto “Base Scout di Bolca (VR)” ma que-sta era una casualità perché in realtà era la dimora di Walt Disney, trovammo una donna che si faceva chiamare Signora Governante e che ci invitò a rifocillarci con una squisita merenda per cominciare al meglio quell’av-ventura. Per tutta la settimana andammo da un conti-nente all’altro per sistemare i cartoni anima-ti…. Quando poi sabato 12 dovemmo ripartire prese un po’ a tutti il dispiacere di aver con-cluso quell’avventura. Grazie ai Vecchi Lupi che avevano pensato per noi quelle attività fantastiche, grazie alle cambusiere che ave-vano deliziato i nostri palati con certe leccor-nie e grazie a Baloo (Don Ruggero) che è stato con noi tutta la settimana, quella era stata un’esperienza indimenticabile. Il vero senso delle nostre Vacanze Di Branco 2014 è stato coinvolgerci in un’attività per compren-dere che i sogni sono importanti perché “SE PUOI SOGNARLO PUOI FARLO”. Buona Caccia Lupetta Francesca

LE VACANZE DEL BRANCO LE VACANZE DEL BRANCO LE VACANZE DEL BRANCO --- 201420142014

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ACCOGLIENZA E NON SOLO………ACCOGLIENZA E NON SOLO………ACCOGLIENZA E NON SOLO………ACCOGLIENZA E NON SOLO………

LA TORRE Settembre 2014

P er Aiutiamoli a vivere Mirano nel corso dell’attuale anno, 2014, è il nostro ventesi-

mo anno di attività . Tutto cominciò nel lontano 1994 con l’arrivo a Mirano di un gruppo di 11 bambini. Nessuno sapeva da dove provenissero, la Bielorussia era per noi e per tutti un nazione sconosciuta e lon-tana. Ma quella prima meravigliosa esperienza, quello che quei primi bambini, smarriti e con-fusi hanno trasmesso alle prime famiglie acco-glienti del miranese, hanno commosso un po’ tutti. Negli anni seguenti il numero delle fami-glie ospitanti è cresciuto in maniera esponen-ziale come la loro provenienza, da Mirano e non solo. Da una prima aggregazione spontanea nel 1997 ci siamo costituiti un comitato con uno statuto e un direttivo, nel 2009 siamo diventati associazione e iscritti all’album regionale delle ONLUS. Dal 1997 abbiamo ospitato comples-sivamente 892 bambini, 49 adulti accompagna-tori, inoltre 315 famiglie. Ma in questi 20 anni non si è fatta solo acco-glienza, attraverso le iniziative in cui la asso-ciazione si impegna con i volontari vendiamo le uova pasquali e partecipiamo ai mercatini di Natale, per autofinanziarci. Nel corso dell’anno 2002 abbiamo iniziato a partecipare al mercatino a Brugine, anche que-sto per autofinanziamento. Nel 2008 abbiamo aperto a ZIANIGO in via Scortegara 133/a un “Negozio del Buon

Usato”, questo per diffondere la buona pratica del riutilizzo delle cose usate, ma è anche un punto per poter aiutare chi è in difficoltà eco-nomiche. Da giugno 2014 siamo entrati nella catena di redistribuzione “delle eccedenze ali-mentari”. Attraverso l’autofinanziamento abbiamo: • acquistato/restaurato/consegnato ad un

ospedale provinciale nella regione di Gomel in Bielorussia 3 ambulanze,

• finanziato l’acquisto e l’installazione in due internati di 3 serre per la coltivazione di or-taggi,

• acquistato una barca con relative reti per una famiglia di pescatori in India vittime del Tsunami,

• finanziato il restauro prima dei bagni e suc-cessivamente delle docce a Gantsevich, pres-so un istituto per minori con problemi sem-pre in Bielorussia,

• acquistato un pulmino per un priut, casa di prima accoglienza per bambini con famiglie in difficoltà,

• finanziato la costruzione di una scuola in MALAWI,

• acquistato e consegnato 8 macchine per cu-cire ad un istituto professionale a Gomel,

• e molte altre iniziative minori. Il volontariato non è cosa per persone tenere, ma scavando nel nostro cuore tutti possiamo fare un qualcosa che aiuti il prossimo anche solo per un sorriso. Per informazioni: Morena 3292010987

Associazione

Aiutiamoli a Vivere Mirano - Onlus Via Scortegara, 133/a 30035 Mirano - VE

Codice Fiscale 90077730274

Iscrizione Albo Regionale: VE0255

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Noi del N.O.I. in Polonia ...dieci anni dopo...

LA TORRE Settembre 2014

I l 30 aprile2004 alle 6 del mattino …… ini-ziava così l’articoletto pubblicato sul primo numero del nostro giornalino parrocchiale La Torre, che parlava della gita organizzata dal CZI Noi di Zianigo in Polonia; e proseguiva ...chi ben comincia è alla metà dell’opera e già si sente che siamo un gruppo caloroso, entusia-sta e desideroso di gustare insieme questa esperienza….

È il 29 maggio 2014 e si riparte, dieci anni dopo, destinazione Polonia. Ancora il gruppo è caloroso… ecc. In fondo siamo sempre noi, qualcuno manca e qualcuno s’è aggiunto.

Perché tornarci? per nostalgia, per rivisitare luoghi belli, per un pellegrinaggio? La nostra prima tappa in Polonia sarà Ausch-witz. Per me tornare ad Auschwitz è stato dav-vero un pellegrinaggio. Varcare il cancello del

ACCOGLIENZA E NON SOLO...ACCOGLIENZA E NON SOLO...ACCOGLIENZA E NON SOLO...ACCOGLIENZA E NON SOLO...

Il gruppo animatori che ha accompagnato al rifugio Caviazza i bambini provenienti dalla Bielorussia, per le loro consuete vacanze esti-ve ospitati dalle famiglie del gruppo “Aiutiamoli a Vivere”, sono ragazzi di 16/17 anni e ci scrivono: Caviazza 2014,

abbiamo trascorso una

fantastica se�imana (dal 29 Giugno al 4

Luglio) assieme a dei fantastici bambini dando le spalle alla cornice maestosa delle do-

lomiti venete. Eravamo a Falcade, più precisamente località ʹle Buseʹ con un totale di

circa 35 bambini provenienti dalla Bielorussia cercando di condividere con loro, non

solo dei bei momenti, ma anche delle situazioni nuove. Parlando con loro, interpellan-

do le maestre (venute in Italia per seguirli) siamo riusciti a cogliere ciò di cui hanno

veramente bisogno. Necessitano di un cambiamento non solo fisico ma anche psicolo-

gico. Il cambiamento nel modo di vivere, di rivoluzionare la propria società e le pro-

prie scelte quotidiane. Abbiamo fa�o del sano volontariato, siamo cresciuti e speriamo

siano maturati anche loro.

Gli animatori.

Un bacione a presto!!!

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14 LA TORRE Settembre 2014

campo di concentramento è stato come en-trare in un santuario. Si entra in silenzio, quasi in punta di piedi, in sacro rispetto. Ascoltiamo la guida che ci parla, ci spiega, ci indica i “blocchi”, li visitiamo… cose appartenute a tante persone che parlano molto più di tante parole….foto...tanti volti di uomini, donne e bambini che sono stati portati alla morte con una crudeltà inimma-ginabile, togliendo loro prima ogni dignità e poi la vita. Bisogna andarci per capire. Le parole non riescono ad esprimere. Fa bene riflettere e al tempo stesso ricordare che nel mondo accadono ancora genocidi simili in nome di ideologie ma in realtà al servizio di potenti senza scrupoli.

Prima di entrare in Polonia però, ci siamo fer-mati a Brno, nella Repubblica Ceca, e da lì sia-mo saluti allo Spielberg: ricordate “Le mie pri-gioni” di Silvio Pellico? Sono luoghi storici che parlano del nostro passato...

E poi Cracovia, il fiume Vistola, il complesso di Wawel (il castello, il cortile, la cattedrale…) luoghi cari a Karol Wojtyla, luoghi che lo han-no visto prima giovane sacerdote che celebra la prima Messa (in segreto per evitare guai in quanto i sovietici, che allora avevano invaso la Polonia, perseguitavano molti sacerdoti), e poi vescovo della città prima di diventare il nostro Papa, Giovanni Paolo II.

Wieliczka con la sua miniera di salgemma…

Bratislava, in Slovacchia, con il suo castello, il centro storico caratteristico… il Danubio….

Cosa ci ha colpito di più? A Cracovia la cattedrale sul Wawel stracolma di fedeli, non ci stavano tutti all’interno; fuori ascoltavano la Messa con gli altoparlanti e al mo-mento della consacrazione li abbia-mo visti inginocchiarsi per terra, sui marciapiedi, sull’asfalto… era un momento sacro non c’è dubbio! A Wieliczka, la chiesa della cittadi-na gremita di giovani che partecipa-vano alla Messa e l’animavano. Un popolo che prega unito, tante voci da diventare un’unica voce.

Dieci anni sono trascorsi anche dall’entrata della Polonia nella Comunità Europea e si ve-de! L’economia del Paese ha fatto un balzo in avanti. Non c’è più la Polonia che assomiglia-va tanto alla nostra Italia degli anni ‘60 o primi ‘70, ci ha raggiunto e forse…. Loro guardano agli altri Paesi europei, e quindi anche alla nostra Italia, per non ripetere gli errori che hanno messo in crisi la nostra econo-mia e il mondo del lavoro. La rete stradale è nuova ed efficiente e le auto che circolano sono nuove e molte di grossa cilindrata. Loro vanto sono le università e la ricerca…e al tempo stesso rimangono legati alla loro storia, alle loro radici e alle loro tradi-zioni. A farli rinascere credo sia valso anche quell’orgoglio nazionale che senti in loro quando parlano della loro nazione. Forse da loro possiamo imparare.

S.L.

Nel complesso di Wawel: la basilica cattedrale dei santi

Stanislao e Venceslao - santuario nazionale della Polonia.

Bratislava: il castello.

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Dal CARITAS BABY HOSPITAL:

SUOR DONATELLA TORNA IN ITALIA

Questa estate suor Donatella Lessio torna in Italia per una meritata vacanza vicina ai suoi cari e agli amici di Aiuto Bam-bini Betlemme. La ringraziamo del suo instancabile operato per i bambini e le famiglie di Betlemme. Questa è un’occasio-ne speciale per farle conoscere i nostri pensieri verso il gran-de esempio di impegno e speranza che è il Caritas Baby Ho-spital. Facciamo due inviti agli amici di Aiuto Bambini Betlemme: scrivi un messaggio per salutare suor Donatella alla sede di

via Roma, 67 - Bussolengo (Vr) oppure invia una e-mail a [email protected] ; E fai una donazione speciale per i bambini e le famiglie di Betlemme, l’estate è densa di eventi e svaghi, ma chi è fragile ha bisogno del tuo aiuto. Grazie!

LA TORRE Settembre 2014

ACS Aiuto alla Chiesa che Soffre ♦ Karachi - Pakistan Grazie al vostro aiuto vangeli e bibbie per i cristiani: Nella zona di Saddar c’è una libreria gestita da suore. Il bookshop dispone di numerosi testi di religione , rosari, catechismi in urdu e in inglese ed è l’unico centro i distribuzione della Bibbia. Purtroppo, le enormi difficoltà economiche rendo-no proibitivo per i fedeli perfino l’acquisto di un semplice libro. La povertà sta diventando miseria. I cristiani non trovano lavoro perché discriminati ……………….. Il contributo alla Chiesa che soffre ha reso possibile vendere le Bibbie a sole 10 rupie. Il sostegno alla presenza cristiana passa attraverso progetti come questo! ♦ 28 ottobre 2012 nella chiesa di S. Rita a Kaduna era in corso la Messa. Un Kamikaze

portò un auto imbottita d’esplosivo fino all’interno della chiesa. L’esplosione fu enorme. Uccise 8 persone e ne ferì 145. l’attentato fu attribuito alla setta islamica di Boko Haram e distrusse anche l’edificio vicino dove si svolgeva attività di catechismo.

Nelle scorse settimane la comunità ha deciso di ricostruire questa parte (la chiesa è già stata riparata nel corso di questo anno e mezzo). Alla gioia per la decisione presa è seguita però la preoccupazione: le necessità economiche sono superiori alle possibilità delle famiglie del posto. ma l’arcivescovo di Kaduna, Matthew Man-Oso Ndagoso, le ha rassicurate parlando subito di “Aiuto alla Chiesa che Soffre”. Tutta la comunità della chiesa di S. Rita spera nei benefattori.

Come donare? Un metodo veloce e sicuro: si può effettuare una donazione chiedendo informazioni al

numero 06.6989.3929 oppure online collegandosi al sito acs-italia.org.

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16 LA TORRE Settembre 2014

L’eroismo di essere cristiani NEWS dal mondo

In Nigeria le sette islamiche mirano ad eliminare la presenza cristiana dal Paese. Chi crede in Cristo rischia ogni giorno la vita. Su 1.201 cri-stiani uccisi in odio alla fede nel 2012, ben 791 avevano trovato la morte in Nigeria, dove però i cristiani continuano con coraggio ad an-dare in chiesa. Chi vive può raccontare la sua storia….. come Tasnim, mamma di Rehana, dal Pakistan.

“Non dimenticherò mai quel giorno di due anni fa. Il giorno in cui la vita della mia bambina è stata distrutta per sempre”.

La voce di Tasnim, cristiana di 35 anni, è rot-ta dal pianto mentre racconta quanto accaduto a sua figlia Rehana nel maggio 2012. In quel periodo viveva col marito e i 5 figli nel quar-tiere cristiano di Kasur, cittadina pachistana. Come tutte le mattine, Rehana, all’epoca quattordicenne, esce per recarsi nella vicina scuola pubblica. “Non amava andare a scuo-la - racconta la donna - perché era l’unica ragazza cristiana e ogni giorno le sue compa-gne e le insegnanti facevano di tutto affinchè si convertisse all’islam. A me invece preoccu-pava il fatto che dovesse uscire da sola, per-ché sia io che mio marito a quell’ora erava-mo già al lavoro. Le strade del Pakistan non sono sicure per le ragazze, specie se non sono musulmane”. In quella sera di maggio, Tasnim attenderà invano il ritorno di sua figlia. L’adolescente era stata notata da cinque ragazzi musulmani del suo quartiere e qui la storia di Rehana si unisce a quella tante ragazze cristiane rapite per essere convertite con la forza all’islam. I dati raccolti dalle ONG locali parlano di 700 ragazze che ogni anno sono sequestrate e co-strette ad abbandonare la loro fede cristiana. In realtà i casi sono almeno il doppio, ma molte vittime e le loro famiglie preferiscono non denunciare per timore di rappresaglie. Rehana è stata violentata per giorni dai suoi rapitori. Poi le hanno chiesto se preferiva es-sere uccisa oppure convertirsi all’islam. Ha scelto di vivere.

Le hanno imposto il velo e l’hanno obbligata a leggere il

Corano, quindi ha dovuto sposare uno dei suoi carcerieri.

“Sapevamo chi aveva preso nostra figlia - racconta la madre - e ci siamo rivolti imme-diatamente alla polizia, ma nessuno ha voluto aiutarci”. Come spesso accade, anche in presenza di prove schiaccianti, le autorità e le forze dell’ordine non hanno perseguito gli aggres-sori musulmani. Tasnim e suo marito hanno ricevuto minacce dalla “nuova” famiglia di Rehana: “Ci hanno detto che se avessimo continuato a cercarla l’avrebbero uccisa, poi hanno minacciato di prenderci le altre due figlie e siamo stati co-stretti a trasferirci in un’altra città”. Rehana, che nel frattempo che avuto un bam-bino, è stata obbligara a usare un nome mu-sulmano, Fatima. “E’ solo l’ennesimo caso di ingiustizia ai danni dei cristiani in Pakistan” e mentre par-la Tasnim pensa ad Asia Bibi, a Sawan Mash e alle tante vittime della legge anti-blasfemia che punisce con la condanna a morte le offese al Profeta Maometto e con l’ergastolo chi dis-sacra il Corano. “In questo Paese la vita di noi cristiani è una vita di persecuzione quotidiana. Ogni giorno - conclude Tasnim - dobbiamo affrontare enormi sofferenze e gravi discriminazioni. ma sono proprio queste prove a rafforzare la no-stra fede in Dio”.

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17 LA TORRE Settembre 2014

Rinnovato

“accorato appello” del

Papa per la Terra Santa

La Parola di Dio è seme da accogliere e vivere: Papa Francesco all’Angelus si sofferma sulla parabola del se-minatore sottolineando l’importanza di accogliere e vive-re il messaggio di Cristo, che – ricorda - “parla con un linguaggio comprensibile a tutti, con immagini tratte dal-la natura e dalle situazioni della vita quotidiana”. Poi quello che il Papa stesso definisce il suo “accorato appel-lo” per il Medio Oriente. “Alla luce dei tragici eventi degli ultimi giorni” Papa Francesco chiede a tutti di continuare a “pregare con in-sistenza per la pace in Terra Santa”. “Ho ancora nella memoria il vivo ricordo dell’incontro dell’8 giugno scor-so con il Patriarca Bartolomeo, il Presidente Peres e il Presidente Abbas, dice Francesco sot-tolineando: “Abbiamo ricordato l’invocazione del dono della pace e ascoltato la chiamata a spezzare la spirale dell’odio e della violenza. Qualcuno potrebbe pensare che tale incontro sia avvenuto invano. Invece no, perché la preghiera ci aiuta a non lasciarci vincere dal male né rassegnarci a che la violenza e l’odio prendano il sopravvento sul dialogo e la riconciliazione." Dunque l’esortazione: “Esorto le parti interessate e tutti quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e inter-nazionale a non risparmiare la preghiera e alcuno sforzo per far cessare ogni ostilità e conse-guire la pace desiderata per il bene di tutti. E invito tutti ad unirvi nella preghiera." E il Papa si rivolge a Dio: “Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: ‘mai più la guerra!’; ‘con la guerra tutto è distrutto!’. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace... Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasfor-mare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in per-dono.”

***** In ogni Santa Messa – spiega Francesco - il buon seme del Vangelo viene seminato in noi in modo sempre nuovo, mediante la mensa della Parola di Dio. Da qui l’invito a partecipare alla messa: “Anche in questi mesi estivi, durante il periodo di ferie, è importante partecipare ogni dome-nica a questa tavola, attingendo luce e forza per il nostro cammino”.

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18 LA TORRE Settembre 2014

N on sapevo come iniziare questa lettera. Avrei potuto scrivere: Cari donatori, ma

inizio con questa parola: Grazie! Sì, grazie ad ognuno di voi. Grazie perché anche se non ci conosciamo, in ognuno di voi potrebbe esserci chi mi ha salvato la vita. Grazie perché dentro di me ci potrebbe essere un po’ di voi. Sono stata ad un passo dalla morte e credetemi se vi dico che la morte l’ho vista dritta-dritta in fac-cia. Stavo per andarmene via nel momento più felice della mia vita, nel giorno in cui finalmen-te stavo stringendo al petto mio figlio, ma con il vostro gesto di altruismo io ho ritrovato la mia vita e quella del mio picco-lo Tommaso. La mia, per-ché sono letteralmente rina-ta e quella di mio figlio che posso crescere giorno dopo giorno. Non posso nemme-no pensare a quello che sta-vo per perdere. Avete sal-vato una giovane mamma che da tanto, tanto tempo aspettava il suo bimbo e che adesso può cantargli tante ninne nanne. È bello vederlo addormen-tarsi e poi riaprire gli occhi al risveglio, è bello vedere i suoi sorrisi, dormire col mio naso con-tro il suo, ascoltare il suo respiro nel buio. Sono piccoli momenti, ma così grandi per una mam-ma. Sappiate che quello che fate è prezioso e che dal 24 novembre 2013 avete dei nuovi ami-ci tra di voi. Sì, perché quello che mi è succes-so, ha cambiato la vita di molte persone, la mia e quella dei miei cari, persone che hanno deciso di seguire il vostro buon esempio diventando a loro volta donatori. Se mi sarà possibile, lo di-venterò certamente anch’io.

Grazie infinitamente ancora da parte mia, di mio marito e delle nostre famiglie. Grazie di cuore anche da parte di mio figlio, al quale in-segnerò che la vita è meravigliosa, nonostante le difficoltà che incontriamo nel nostro cammi-

no, perché ci sono persone come voi che amano il prossimo senza riserva e senza chiedere nien-te in cambio.

Vi lascio con le parole di una poesia. Un bim-bo che stava per nascere si rivolse al Signore: “Mi dicono che domani mi farai scendere sulla terra. Come potrò vivere così piccolo e indife-so?”. “Fra tanti angeli ne ho scelto uno per te. Lui ti proteggerà” rispose Dio. E continuò: “Il tuo angelo canterà per te parole dolci e tenere, con infinita pazienza e tenerezza ti insegnerà a parlare”. Ma il bambino chiese con apprensio-ne: “Come potrò parlare ancora con te?”. “Il

tuo angelo unirà le tue manine e ti insegnerà a pregare—rispose Dio con infinita dolcezza.

“Ho sentito che la terra è abitata da uomini cat-tivi… chi mi difenderà?” chiese il bimbo preoccu-pato. Dio guardandolo con tenerezza gli rispo-se: “Il tuo angelo ti di-

fenderà a costo della propria vita”. “Ma il mio cuore sarà sempre triste, Signore, perché non ti vedrò più!” disse il bimbo con molta tristezza. “Il tuo angelo ti parlerà di me e ti indicherà il cammino per ritornare alla mia presenza; sap-pi, però, che io sarò ogni istante accanto a te!”. In quel momento si diffusero delle voci e dei rumori ed il bambino angosciato gridò a gran voce: “Signore, sto scendendo verso la terra! Dimmi ancora una cosa: qual è il nome del mio angelo?” E Dio, sorridendo, rispose: “Il nome non importa, tu lo chiamerai… mam-ma!”.

Grazie a tutti voi, donatori, perché anche grazie alla vostra generosità e al vostro grande cuore, il mio Tommaso può chiamare il suo angelo.

Con immensa gratitudine, Nadia.

Una trasfusione di sangue salva la vita di una giovane mamma:

Storia—testimonianza di un angelo, vi-vo grazie a chi dona

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19 LA TORRE Settembre 2014

COSA PENSO DI ME?

O gni giorno, dobbiamo affrontare, tentando di risolverli, una serie di compiti, a volte

facili, altre difficili. Dopo aver finito, sorgono in noi stati d'animo diversi, a seconda se abbiamo ottenuto successo o meno, nel districare le situa-zioni incontrate. E' facile capire che se riusciamo a finire un qual-siasi lavoro in maniera soddisfa-cente, siamo più contenti, rispetto a quando invece non ce la faccia-mo. In tutti questi casi, diamo una valutazione di noi stessi, cioè una stima del nostro valore e delle nostre capacità. A questa opera-zione mentale, è stato attribuito il nome di autostima, il cui livello, può variare tra un estremo positi-vo ed uno negativo. Una prima considerazione da fare, è che la misura di tale valore, non è fissata una volta per tutte. Cambia spesso in relazione alle diverse cir-costanze e persone con cui veniamo in contatto e dalle quali siamo bene o male suggestionati. Come si forma l'autostima? Attraverso il bagaglio di esperienze accumulate durante la nostra esistenza, con i pensieri che facciamo circa noi stessi e gli altri, le conoscenze e credenze che abbiamo svi-luppato sul mondo. Con elementi affettivi, ossia la capacità di provare e riconoscere sentimenti ed emozioni nostre e altrui. Con gli aspetti sociali, ovvero quelli determinati dalla appartenenza ad un gruppo di persone, come ad esempio i valori di riferimento del medesimo gruppo, le regole che governano i contatti tra gli individui. Tutti questi fattori si intrecciano, influenzandosi reciproca-mente. Oltre a quelli appena citati, vi è un altro importantissimo punto da considerare. Si tratta della "distanza" o "differenza" esistente, o che la persona ritiene ci sia, tra ciò che in effetti lei è, e ciò che vorrebbe essere. In altre parole, se la sud-detta persona non ha il fisico adatto, è inutile che pretenda di partecipare a competizioni sportive di sollevamento pesi. Maggiore è il divario tra le due immagini che uno ha di sé, più grande è la possibi-lità che l'autostima si abbassi, producendo insoddi-sfazione . Per alzare il suo livello, non esiste una ricetta che vada bene per tutti, ma occorre interve-nire caso per caso. La persona che si trovi in una

fase di bassa autostima, oltre a non sentirsi sicura del proprio valore, teme di sbagliare ed è per que-sto motivo che evita di compiere scelte ed agire in conseguenza. Se sperimenta un insuccesso, lo at-tribuisce alla sua scarsa capacità, mentre quando

ottiene un successo, tende a minimizzarlo, se non addirit-tura a svalutarlo. Comunque, la bassa autostima, non dura per sempre, anche se proprio in questi frangenti capita di sentirsi privi di forza e deter-minazione. Per ridurre la durata del sentimento di scarso valore verso noi stes-si, dobbiamo fare chiarezza circa quello che vogliamo e ciò che non vogliamo nella nostra vita, tentando di iden-

tificare le emozioni negative e distruttive, per evi-tarle o quantomeno tenerle a bada. Meglio porre in risalto ed entrare in sintonia con le emozioni che invece per noi sono positive, poiché potremo attin-gere da loro la forza in grado di sostenerci nei momenti di difficoltà. Importante: quando avver-tiamo che l'autostima sta calando, dobbiamo chie-derci se stiamo seguendo i nostri desideri, o biso-gni, oppure stiamo inseguendo quelli di qualcun altro.

Riassumendo, l'autostima è il voto che ciascuno dà a sé stesso. Se tale valutazione è troppo bassa, o al contrario, eccessivamente alta, abbiamo una situa-zione squilibrata, perché fissarsi sulla prima alter-nativa, significa incorrere nel rischio di svalutarsi oltre misura, sino a perdere il rispetto di sé, nei casi estremi. Invece, attribuendosi un valore trop-po elevato, si può giungere al punto di mostrarsi testardi, orgogliosi, incapaci di vedere ed ammet-tere i propri errori, arrivando persino a disprezza-re il prossimo, manifestando atteggiamenti arro-ganti e altezzosi. Insomma, non avevano certo torto gli antichi, quando saggiamente argomen-tavano: "in medio stat virtus", cioè: "la virtù sta nel mezzo", che spinge a ricercare sempre l'e-quilibrio, a tutto vantaggio del nostro benessere.

dr. Giuliano Seno

Ovvero l'autostima è il voto che ciascuno dà a sé stesso.

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20 LA TORRE Settembre 2014

A PROPOSITO

DI CULTURA: 1

C risi, crisi… si continua a par-lare di crisi e se ne continuerà

a parlare. La questione economica è sempre in testa ai titoli dei giornali e tv; malgrado le diverse riforme e mi-sure dei governi europei la situa-zione generale - debito, tassi di in-teresse, fiducia dei mercati - non sembra cambiare di molto mentre le conseguen-ze dei provvedimenti sulla vita quotidiana della gente sono molto pesanti. Ma quali sono i veri mali che hanno provocato la crisi?

Il primo interesse di un Paese, che vuole uscire dalla crisi economica, dovrebbe essere la fami-glia: difenderla, rafforzarla e darle lo spazio che le è proprio nella costruzione di una società. E quando parliamo di famiglia intendiamo quella naturale, fondata sul matrimonio, tra uomo e donna. Seria è la questione dell’educazione, per la qua-le la stabilità familiare è un requisito fondamen-tale. Lo dimostrano ricerche fatte in questo cam-po. L’Istituto Social Trend, con sede a Barcello-na e New York, ha pubblicato una ricerca nella quale emerge che i figli cresciuti in famiglie sta-bili hanno più probabilità di successo nello stu-dio e nel lavoro. Mentre quelli che crescono in nuclei familiari instabili hanno maggiori proba-bilità di sviluppare problemi psicologici, di tos-sicodipendenza, alcolismo ecc. Con conseguenze evidenti per l’economia sia per la minore qualità della forza lavoro sia per le spese sociali da sostenere per rimediare ai problemi derivanti dalla disgregazione delle fa-miglie.

Dunque ogni governo che fosse realmente inten-zionato a portare il proprio Paese fuori dalla cri-si economica dovrebbe avere al primissimo po-sto dell’agenda il tema famiglia. E invece cosa accade? Non solo della famiglia ci si continua a non in-teressare, ma addirittura la si prende a piccona-

te. Tutta l’Unione Eu-ropea, infatti, sembra attraversata dalla gran-de fregola di promuo-vere il matrimonio di coppie omosessuali, o comunque di elevare al grado di famiglia qual-siasi unione affettiva.

A volte con il falso pretesto di curare l’indeboli-mento della famiglia aumentandone la quantità, con l’introduzione di nuove forme. È questo il caso del governo conservatore britannico di Da-vid Cameron, il premier che pure un anno fa aveva speso parole importanti a difesa della fa-miglia, ora non sembra distinguere tra una cop-pia di etero e una omosessuale. Nel Nord Europa, il matrimonio omosex è già una realtà così come in Spagna, dove il crollo dello zapaterismo e il ritorno di un governo con-servatore non promette di cambiare molto in fatto di famiglia. In Francia il presidente Francois Hollande ha messo le unioni omosessuali tra le priorità di governo e anche in Irlanda spira un forte vento in tale direzione.

E in Italia? Non potevamo certo essere da meno, e così dopo un congresso il PD si è spaccato proprio sul grado di riconoscimento delle coppie omosessuali, mentre gli esponenti di partiti di diverso orientamento facevano a gara per cerca-re il consenso delle comunità gay…. Il leader Nichi Vendola intanto proclamava la necessità di cambiar la legge italiana sulla famiglia, po-trebbe così sposare il suo compagno (quando si dice legge ad personam).

Dunque mentre a parole - e con qualche provve-dimento che interviene sui sintomi - l’Europa cerca l’uscita dalla crisi, nei fatti sta procedendo velocemente a distruggere l’unica vera risorsa che potrebbe rilanciare i nostri Paesi, l’unica risorsa su cui conviene contare per il futuro, cioè la famiglia. (Articolo tratto dal Timone)

Crisi economica e della famiglia

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21 LA TORRE Settembre 2014

LA MEDICINA DEI SEMPLICI OVVERO COME SI USANO

Erbe officinali, piante, fiori e frutti. Monastero della Certosa di Pavia

A PROPOSITO DI

medicina: 2

MELANZANA: La melanzana è coltivata su larga scala in Italia centro-meridionale e nelle isole. Ori-ginaria dell’India, conosciuta ben presto dagli Arabi, venne introdotta in Europa nel XVII secolo. È una pianta annuale, che esige terreni soleggiati e ben conci-mati. Il fusto è eretto, vellutato e ramificato. I fiori sono per lo più violetti. Il frutto è una bac-ca allungata o globosa con buccia lucida violacea o bianca. La melanzana contiene l’1% di proteine e il 3% di glucidi ed è un ottimo alimento. La buccia e la polpa hanno proprietà coleretiche e colago-ghe: sono utili per normalizzare la funzionalità del fegato, stimolare la diuresi, favorire l’elimi-nazione delle scorie azotate e ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. L’uso interno della buccia ha effetto cosmetico indiretto, poiché un fegato ben funzionante ri-

flette la sua buona salute sulla pelle, che ap-parirà più sana e luminosa.

—————————————--

COME SI USA:

Uso esterno: la polpa fresca, applicata local-mente, è impiegata per lenire i disturbi pro-vocati dalle emorroidi.

Infuso: mettere una manciata di buccia essicca-ta e sminuzzata in un litro di acqua bollente. Lasciare a macero per 15 minuti e berne 3 bic-chieri al giorno, prima dei pasti. Polvere: ridurre in polvere finissima una man-ciata di buccia. Assumerne 3-4 cucchiai al gior-no in un cachet o mescolata a miele. Tintura vinosa: macerare per una settimana una manciata di buccia essiccata o fresca in un litro di vino. Bere a bicchierini dopo i pasti.

Invol�ni di melanzane con pesto alle noci, Leerdammer e prosciu�o co�o

Ingredienti

6 fette di melanzana grigliate al forno 6 fettine di prosciutto cotto 6 fettine di Leerdammer tagliate sottili 6 cucchiaini di pesto alle noci 3 cucchiaini di olio extravergine di oliva

Taglia le fette di melanzana nel senso della lunghezza e falle grigliare in forno per 15 minuti. Stendi una fetta di melanzana grigliata su di un tagliere. Distribuisci sopra un cucchiaino di pesto alle noci. Quindi sistema una fetta di formaggio e poi una di prosciutto cotto. Arrotola su se stessa la fetta di melanzana farcita e ferma con uno stuz-zicadenti. Procedi in questo modo con tutte le fette di melanzana che hai a disposi-zione. Sistema gli involtini all’interno della pirofila, bagnali con il resto dell’olio versato a filo e poi metti in forno già caldo a 180°. Lascia cuocere per 10 minuti, estrai dal forno, impiatta e servi subito in tavola. Buon appe�to!

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Domenica 7/9/14 S. Messa ore 10,00 con i ragazzi del catechismo che portano un fiore a Maria

Lunedì 8/9/14 (solennità Natività di Maria) S. Messa ore 9.00 e 20,30

Martedì 9/9/14 S. Messa ore 9 + ore 20,30 S. Rosario in chiesa per tutti

Mercoledì 10/9/14 S. Messa ore 9 + alle ore 15 don Ruggero incontra i ragazzi del catechismo con le catechiste e i genitori + ore 20,30 S. Rosario in chiesa per tutti

Giovedì 11/9/14 S. Messa ore 9 + ore 20,30 S. Rosario in chiesa per tutti

Venerdì 12/9/14 S. Messa ore 9 + ore 15,00 confessioni per i ragazzi del catechismo

Sabato 13/9/14 in chiesa Confessioni al mattino e al pomeriggio dalle 17,00 in poi ore 18,30 S. Messa prefestiva Domenica 14/9/14 S. Messe ore 8,00 e ore 10,00 Messa con affidamento delle famiglie a Maria: festeggiamo gli anniversari di Matrimonio

Ore 12,30 pranzo comunitario su prenotazione: iscrizioni presso bar NOI in oratorio en-

tro giovedì 13 settembre.

Ore 15,30 S. Messa solenne con Unzione degli infermi

Ore 16,30 processione storica con l’immagine

della Beata Vergine Maria sul carro storico trainato

dai cavalli per le vie del paese (Vie Varotara, Desman,

Bakhita, Marzabotto, Scortegara, Trieste, G. Cesare, Pia-

ve, Scortegara, sagrato della chiesa), con la collabora-

zione della Società Operaia S. Giuseppe e la partecipa-

zione della Banda musicale.

“Addobbare le case e le strade dove passa l’immagine

della Madonna”

LA TORRE Settembre 2014

Calendario liturgico festa patronale: Dal 7 al 14 settembre 2014

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23 LA TORRE Settembre 2014

Rinomato STAND GASTRONOMICO con piatti novità PESCA DI BENEFICENZA e LUNA PARK

Serate danzanti con note ORCHESTRE In piazzale scuola elementare AREA GIOVANI con musica tutte le sere

MOSTRA DI PITTURA: nella scuola elementare MOSTRA ARTIGIANATO e COMMERCIO: in palestra.

Tutte le sere: ore 19,00 apertura stand gastronomico

Venerdì 12/9/14 ore 21,00: Sabato 13/9/14 ore 21,00

Domenica 14/9/14 da fine processione alle ore 24,00 Lunedì 15/9/14 ore 21,00 AREA GIOVANI: Competizione Musicale tra band

Martedì 16/9/14 ore 21,00: Ore 24,00 gran finale chiusura festeggiamenti, pesca di beneficenza, mostre CON LANCIO DELLE LANTERNE VOLANTI LANCIO DELLE LANTERNE VOLANTI LANCIO DELLE LANTERNE VOLANTI LANCIO DELLE LANTERNE VOLANTI

EEEE

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Ballo con l’orchestra

Ilenia e i festival Area giovani:

Happy hour con DJ SET

Ballo con orchestra

Ornella nicolini Area giovani:

Herman Medrano and the Groovy Monkeys

Ballo no stop con l’orchestra

Eros Valbusa

Ballo con orchestra

Nadia Nadì

Area giovani: “Ottetto” Ska J Live in concert

Area giovani:

Happy hour con DJ SET

Ballo con orchestra spettacolo

Danimos Band

Calendario festa patronale/sagra: Dal 12 al 16 settembre 2014

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C.Z.I. CIRCOLO ZIANIGO INSIEME Via Scortegara 166—Zianigo di Mirano (Ve)

Propone le proprie attività, che si svolgono nella pale-stra parrocchiale di Zianigo, per l’anno 2014-2015: POSTURALYOGA: lunedì e giovedì ore 9,00 CIRCUIT TRAINING: lunedì e giovedì ore 13,00 HIPHOP 5/8 anni: lunedì e mercoledì ore 17,00 HIPHOP 8/12 anni: lunedì e mercoledì ore 18,00 HIPHOP dai 13 anni: lunedì e mercoledì ore 19,00 ZUMBA: lunedì e mercoledì ore 20,00 POSTURALYOGA: lunedì ore 21,00 GIOCOLANDO: martedì e venerdì ore 16,30 GINNASTICA DI MANTENIMENTO: martedì e giovedì ore 17,30 PILATES: martedì e giovedì ore 18,30 GAG su STEP martedì e giovedì ore 19,30 CIRCUIT TRAINING: martedì e giovedì ore 20,30 ATTIVITA’ DISABILI: giovedì ore 16,30 MAMMAGYM: venerdì ore 17,30 ABGYM: venerdì ore 19,00 FIORELLINI: sabato ore 16,00

——————————————————————————————————

DAL 23 al 26 settembre 2014 la palestra offre i corsi in visione e o prova gratuita

per poter scegliere fra le varie opportunità.

Per informazioni tel. 3333063479 Sonia.

Le attività inizieranno regolarmente nel mese di ottobre 2014.

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Verbale n° 134 Martedì 10 giugno 2014, alle ore 21.00, si è riunito in oratorio il Consiglio di Pastorale Parrocchiale convocato e presieduto dal nostro parroco don Ruggero Gallo. Gli argomenti all’O.d.G. sono: 1. preghiera; 2. Mons. Gardin in visita pastorale, dal 6 al 15 Febbraio 2015, alle 7 Parrocchie del Miranese; 5. Varie ed eventuali. Apriamo l’incontro con la preghiera. Il nostro parroco don Ruggero Gallo ci comunica che il Vescovo Mons. Gardin verrà da noi in visita pastorale unitamente alle altre parrocchie del Miranese. “La visita pastorale – ci comunica il nostro Vescovo – è occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli; è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana ad un’azione apostolica più intensa” Sarà per noi e per le altre sei parrocchie del Miranese un momento di verifica e di lavoro da fare in comunione, un altro passo verso la Collaborazione pastorale. È un cammino che ab-biamo iniziato tre anni fa con una prima fase conoscitiva ed ora stiamo lavorando per costrui-re una pastorale che ci vede uniti per ambiti. La visita avrà il suo lato burocratico ma sarà soprattutto un evento di grazia. Il Vescovo che ci visita rappresenta Cristo che visita il suo gregge, che lo cura. “Sarà – torna a dire Mons. Gardin – l’occasione per lodare, incoraggiare e consolare gli operatori evangelici, cioè tutti coloro che nelle comunità cristiane lavorano in forme diverse, e per il Vangelo. È un chiaro invito a riconoscere, prima di ogni altra cosa, tutto il bene che si vive e si attua nelle parroc-chie e in altre comunità. Sarebbe, del resto, poco costruttivo e alieno da un autentico stile ecclesiale passare in rassegna solo gli aspetti problematici, per quanto bisognosi di attenzio-ne. Uno sguardo a tutto ciò che è positivo, sia pur senza gonfiature e con verità, genera fidu-cia e coraggio.” Abbiamo ricevuto dalla Diocesi il sussidio “Crescere insieme verso Cristo” che ci indica i vari passaggi per prepararci a questo evento. Questo Consiglio rifletterà sulla scheda “E” de-dicata ai Consigli pastorali parrocchiali. Tra le domande proposte questa sera ci fermiamo a riflettere su: 3. Le nostre preoccupazioni e i nostri desideri ⇒ Riguardo la fede e la sua trasmissione nel nuovo contesto culturale quali sono le nostre

preoccupazioni, soprattutto con riferimento alle famiglie e alle nuove generazioni? ⇒ Come vediamo il futuro delle nostre comunità cristiane? ⇒ Se ci venisse chiesto: “Qual è il sogno che avete per la vostra parrocchia” che cosa ri-

sponderemmo? Riflettiamo su quello che vediamo accadere ai nostri giovani che crescendo si allontanano: Si passa dalla gioia di far servizio all’altare alla vergogna d’andare in chiesa. Vergogna nel “mostrarsi deboli” perché si ha bisogno di Dio. Vergogna di farsi un segno di

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croce ma non di portare i segni della squadra del cuore. Di fronte a Dio l’uomo si sente bambino e nella società d’oggi vulnerabile, ecco allora l’allonta-namento da Dio perché vuole essere autosufficiente. La Chiesa fa fatica a camminare nella mentalità corrente secolarizzata, in un clima diffuso d’in-differenza. L’autosufficienza dell’uomo allontana da Dio. Uomo che poi torna, magari nel momento del bi-sogno, per aggrapparsi all’unica vera salvezza, per vivere un’altra vita. La realizzazione vera dell’uomo c’è solo quando si confronta con Dio. E allora qual è il sogno che noi abbiamo per la nostra parrocchia? Vorremmo che i nostri ragazzi che vivono la difficoltà della testimonianza nel periodo più difficile della vita, la loro adolescen-za, fossero sostenuti da famiglie forti e coerenti nella fede. La nostra comunità cristiana ha biso-gno di sentire e vivere il sostegno dello Spirito Santo, che purtroppo per molti rimane lontano, sconosciuto.

******** Siamo in chiusura: ricordiamo che domani 11 giugno ci sarà a Treviso in tempio S. Nicolò la chiusura dell’anno pastorale, siamo tutti invitati. Sono le 22,45 ed esauriti gli argomenti, l’assemblea si scioglie. Segretaria presidente Lazzarini Simonetta don Ruggero Gallo ====================================================================

14 giugno 2014 – Vetrego SEGRETERIA DELLA COLLABORAZIONE: 7 Chiese del Miranese Gli argomento all’O.d.G. sono: • Aggiornamenti su Pastorale giovanile e incontro del 16 maggio 2014 con le coppie dei pic-

coli battezzati nel 2013. • Visita pastorale del nostro Vescovo Mons. Gardin alle 7 parrocchie del Miranese. CALENDARIO CAMPI ESTIVI: ……………….. CATECHESI POST BATTESIMO: …………………. VISITA PASTORALE: Il 12 maggio u.s. i nostri sacerdoti, convocati in Diocesi, si sono incontrati con Mons. Lucio Bo-nomo. È stato un dialogo sulla visita pastorale del Vescovo alle nostre parrocchie del Miranese, sulle motivazioni che la sostengono e su come si svolgerà. È l’incontro del Vescovo con la comunità. È il pastore che dialoga con il suo gregge per insegnare e testimoniare Cristo, per confermare la nostra fe-de ma anche per essere da noi irrobustito nella fiducia nell’amore misericor-dioso di Dio Padre. Il motto scelto è CRESCERE INSIEME VERSO CRISTO. Ogni comunità è in cammino e deve sentirsi impegnata a crescere nella te-stimonianza al Vangelo. Siamo insieme convocati per crescere insieme, è

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questa la vita ecclesiale. E tutto questo protesi verso Cristo nostro modello, nostro punto di partenza e nostra meta. La nostra attenzione dovrà essere centrata sulla trasmissione della fede e sulla formazione degli adulti, ma tutto questo in comunione che diventa Collaborazione pastorale all’interno delle nostre parrocchie. Attraverso il sussidio di preparazione alla visita pastorale, Mons. Gardin ci comunica il si-gnificato e gli obiettivi della sua visita, ci indica lo svolgimento con le finalità. Ci invita a preparaci sia nella propria parrocchia sia come operatori di pastorale che collaborano in co-munione con le comunità delle altre parrocchie, nel nostro caso del Miranese. Prepariamo insieme un piccolo programma per poterci organizzare come Collaborazio-ne……...

*************

Calendario visita pastorale: Ci prepariamo ad accogliere Mons. Gardin con: A. 30 gennaio 2015 Confessione comunitaria a San Leopoldo Mandic – Mirano B. 2 incontri di preghiera in parrocchia.

Visita: 6-2-2015 venerdì apertura a S. Michele a Mirano ore 20,30 con Corali e cori; vengono presentate al Vescovo le relazioni “A-B-C-D”. 7-2-2015 sabato a Ballò ore 18,30 S. Messa con tutti i ministri straordinari dell’Eucaristia. 8-2-2015 domenica a Zianigo ore 9,30 S. Messa con A.C., NOI e tutti gli operatori della pastorale giovanile, a S. Michele a Mirano ore 11,30 S. Messa con AGESCI, a S. Michele a Mirano pranzo col Consiglio della Collaborazione. 11-2-2015 mercoledì a S. Leopoldo a Mirano ore 20,30 S. Messa con tutti gli operatori della Carità. 12-2-2015 giovedì a Scaltenigo ore 20,30 S. Messa con tutti i catechisti. 14-2-2015 sabato a S. Leopoldo a Mirano ore dalle 15 alle 18 incontro con tutti gli operatori di pastorale e relazione “E” dei CPP. 15-2-2015 domenica a Campocroce ore 9,00 S. Messa per operatori pastorale familiare, a Vetrego ore 11,00 S. Messa per polisportive.

**************

Questa segreteria tornerà a riunirsi sabato 4 ottobre 2014 ore 9 a Scaltenigo ……………… per verificare il cammino fatto e proseguire la preparazione alla visita del Vescovo nelle no-stre 7 Parrocchie. Relazione di Lazzarini Simonetta.

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28 LA TORRE Settembre 2014

Un uccello discese sul sen4ero,

senza sapere che io l’osservavo;

spezzò col becco un lombrico

e se lo mangiò crudo.

Bevve un po’ di rugiada

da un opportuno filo d’erba,

poi saltellò di lato verso il muro

cedendo il passo ad uno scarabeo.

Poi volse gli occhi rapido

in fre�oloso giro:

e parvero due chicchi spaventa4;

poi mosse il capo di velluto

come fosse in pericolo. Prudente,

io gli offersi una briciola:

quello spiegò le penne

e volò verso il nido,

più labile dei remi che dividono il mare

troppo argenteo perché vi res4 impronta,

o come dalle rive meridiane

si ge�an le farfalle, senza suono, nel volo.

Poesie di Emily Dickinson

Sposa mi troverà il nascente giorno.

Hai tu, aurora, un vessillo per me? A mezzanotte sono ancor una fanciulla, ma come rapide si compiono le nozze!

Allora, o notte, passerò da te nell’Est, nella vittoria.

Mezzanotte. “Buonanotte” li sento dire.

Un brusio d’angeli nel vestibolo, ed il Futuro dolcemente sale

alla mia stanza. Io mormoro preghiere della mia infanzia tra breve remota.

Eternità, ti raggiungo, Signore: Maestro, io già conobbi quel volto!

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29 LA TORRE Settembre 2014

B akhita , nata nel 1869 nel villaggio di Olgossa in Darfur (Sudan), a 6-7 anni è stata rapita, fatta schiava e venduta varie volte fra infinite sofferenze ed umiliazioni. Nel 1882 il console italiano Callisto Legnani la prese come domestica nella sua casa. Nel 1885 la portò in Italia e la donò al suo amico Augusto Michieli e a sua moglie Maria Turrina. La fa-miglia Michieli tenne Bakhita nella loro casa di Zianigo come baby-sitter della loro figlia Alice. Quando i Michieli decisero di ritornare in Africa, Bakhita si rifiutò di accompagnarli dicendo: “Non posso perdere il mio Dio, così io resto.”, era il 29 novembre 1889. Con l’aiuto dell’amministratore dei Michieli, Illuminato Checchini, Bakhita poté essere accolta ed istruita presso il catecumenato delle suore Canossiane di Venezia e il 9 gennaio 1890 ricevet-te il Battesimo, la Cresima e la Prima Comunione. Nel 1896 fece la professione religiosa a Verona e nel 1902 iniziò il suo servizio a Schio, dove poi rimase finno alla morte l’8 febbraio 1947. Il 17 maggio 1992 fu beatificata e l’1 ottobre 2000, a S. Pietro - Roma fu canonizzata e dichiarata sorella universa-le e testimone di speranza (enciclica “Spe Salvi” di Papa Benedetto XVI°). Questo capitello è stato costruito dalla comunità parroc-chiale di Zianigo a pochi passi dalla casa dove dal 1885 al 1888 ha abitato S. Bakhita, su terreno donato dal sig. Al-merino Vallotto, L’affresco della nicchia, opera del pittore Michelangelo Gatto, rappresenta Bakhita in contemplazione del crocifisso che gli donò Illuminato Checchini quando era in casa dei Michieli. Disse Bakhita: “Nel darmelo lo baciò con devo-zione, mi spiegò che Gesù Cristo, Figlio di Dio, era morto per noi. Io non sapevo chi fosse, ma spinta da una forza misteriosa lo nascosi per paura che la signora Turrina me lo prendesse. Ricordo che di nascosto lo guardavo e senti-vo una cosa - ma che non sapevo spiegare”. Bakhita testimonierà la sua speranza: “Io sono definitiva-mente amata e qualunque cosa accada io sono attesa da questo Amore. E così la mia vita è buona”. ——————————————————————————————————————- S. Giuseppina Bakhita è, con Maria, patrona della nostra comunità parrocchiale. Il prossimo 8 febbraio (2015) avremo la gioia di festeg-giare Bakhita con la presenza del nostro Vescovo Gardin, in visita pastorale. Ringraziamo il Signore per questo momento di grazia e affidiamo il nostro cammino di preparazione a questo evento all’in-tercessione della nostra “suor Moretta”.

S. GIUSEPPINA BAKHITA

CAPITELLO BENEDETTO IL 27-11-2011

Via Righi, 18 - ZIANIGO di MIRANO (Ve)

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Zianigo e la sua storia: 1914-2014 centenario di papa Pio X° e della Grande Guerra

31° puntata: settembre 2014

LA TORRE Settembre 2014

N el centenario della morte di Pio X° (20 agosto 1914), credo sia utile anche per le persone semplici conoscere l’atteggiamento di questo nostro Papa anche verso la Grande Guerra.

Ormai è chiaro a tutti (vedi gli stuti di Jemolo e di Spadolini) quanto palese fosse la ideologia della classe massonica-radicale, repubblicana e israelitica a favore dell’intervento in guerra. Pio X° cercò in ogni modo di distaccarsi da ogni politica che potesse essere di parte e di non farsi coinvolgere dalla febbre nazionalistica che prendeva le potenze europee. Si dimostrò veramente libero di fronte ai governi europei impegnandosi piuttosto sul piano umanitario a favore di tutti i combattenti e su tutti i fronti. Così pure si comportò il successore di Pio

X°, Benedetto XV°, che definì la guerra il “suicidio d’Europa” e che fu tacciato dagli interventisti come il papa disfattista. Il Papa tentò inva-no di convincere l’Italia e gli Stati Uniti a restare neutrali. Si prodigò in tutti i modi per proteggere le popolazioni indifese e salvare prigionieri e dispersi (vedi G. Spadolini in “La Chiesa nella guerra e la mentalità di Benedetto XV” ed. Vallecchi pagg. 662-671). Ancora ai primi di agosto 1917 Benedetto XV° emanò la famosa “Nota” a tutte le potenze belligeranti con concrete proposte di pace. La “Nota” fu rifiutata con spregio da tutti, ma oggi resta come uno dei

documenti meritevoli di attenzione per il futuro che avrebbe risparmiato l’Europa e il mondo da quel gigan-tesco e tragico carnaio in cui era precipitato il continente e che avrebbe prodotto, purtroppo, anche la seconda guerra mondiale. Infatti anche Pio XII°, all’inizio della seconda guerra mondiale, si ispirò a Pio X°, il Papa che non facendo mai politica indicò alla Chiesa l’unica strada da seguire contro il nazionalismo, le ideologie del totalitarismo e delle stragi di massa. Il Vescovo Longhin cercò in ogni modo, a casa nostra, di distan-ziarsi dalla politica interventista del governo (non del popolo) ita-liano, che tacciava di tradimento verso la patria chi voleva solo la pace. Longhin, sulla scia di Pio X°, rivolse invece tutte le sue forze a soccorrere i feriti e i profughi delle terre occupate (di qua e di là del Piave) verso il Sud Italia.

È tutta una storia da riscrivere, al di là della retorica dei libri sul Risorgimento e dei discorsi uffi-ciali dei politici di turno, anche in questo centenario della prima guerra mondiale.

Don Ruggero Gallo.