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Forze di polizia - Riordino © Laurus Robuffo 1. Legge 31 marzo 2000, n. 78. Delega al Go- verno in materia di riordino dell’Arma dei carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. Norme in materia di coor- dinamento delle Forze di polizia. ––––––––––– Riportato alla voce Arma dei Carabinieri. 2. D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297. Norme in materia di riordino dell’Arma dei carabi- nieri, a norma dell’articolo 1 della legge 31 marzo 2000, n. 78 ––––––––––– Riportato alla voce Arma dei Carabinieri. 3. D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 298. Riordino del reclutamento, dello stato giuridico e dell’a- vanzamento degli ufficiali dell’Arma dei carabinieri, a norma dell’articolo 1 della legge 31 marzo 2000, n. 78. ––––––––––– Riportato alla voce Arma dei Carabinieri. 4. D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334. Riordino dei ruoli del personale direttivo e dirigente del- la Polizia di Stato, a norma dell'articolo 5, comma 1, della legge 31 marzo 2000, n. 78 (pubblicato nella G. U. n. 271 del 20 novembre 2000 - S.O. n. 190) ––––––––––– Riportato alla voce Polizia di Stato. 5. D.Lgs. 19 marzo 2001, n. 68. Adeguamento dei compiti del Corpo della Guardia di finanza, a norma dell’articolo 4 della legge 31 marzo 2000, n. 78. CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1. Natura e Dipendenza. 1. Il Corpo della Guardia di finanza è forza di polizia ad ordinamen- to militare con competenza generale in materia eco- nomica e finanziaria sulla base delle peculiari prero- gative conferite dalla legge. 2. All’atto della istituzione del Ministero dell’eco- nomia e delle finanze, ai sensi del decreto legislati- vo 30 luglio 1999, n. 300, la dipendenza del Corpo della Guardia di finanza di cui all’articolo 1 della legge 23 aprile 1959, n. 189, si intende riferita al Ministro dell’economia e delle finanze. CAPO II COMPITI DI POLIZIA ECONOMICA E FINANZIARIA Art. 2. Tutela del bilancio. 1. Fermi restando i compiti previsti dall’articolo 1 della legge 23 aprile 1959, n. 189, e dalle altre leggi e regolamenti vigen- ti, il Corpo della Guardia di finanza assolve le fun- zioni di polizia economica e finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle regioni, degli enti locali e dell’Unione europea. 2. A tal fine, al Corpo della Guardia di finanza sono demandati compiti di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia di: a) imposte dirette e indirette, tasse, contributi, monopoli fiscali e ogni altro tributo, di tipo erariale o locale; b) diritti doganali, di confine e altre risorse pro- prie nonché uscite del bilancio dell’Unione europea; c) ogni altra entrata tributaria, anche a carattere sanzionatorio o di diversa natura, di spettanza era- riale o locale; d) attività di gestione svolte da soggetti privati in regime concessorio, ad espletamento di funzioni

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Legge 31 marzo 2000, n. 78. Delega al Go- verno in materia di riordino dell’Arma dei carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. Norme in materia di coor- dinamento delle Forze di polizia. ––––––––––– Riportato alla voce Arma dei Carabinieri. ––––––––––– Riportato alla voce Arma dei Carabinieri. ––––––––––– Riportato alla voce Arma dei Carabinieri. 2. 3. 1. 5. 4. © Laurus Robuffo

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Forze di polizia - Riordino

© Laurus Robuffo

1.

Legge 31 marzo 2000, n. 78. Delega al Go-verno in materia di riordino dell’Arma deicarabinieri, del Corpo forestale dello Stato,del Corpo della Guardia di finanza e dellaPolizia di Stato. Norme in materia di coor-dinamento delle Forze di polizia.–––––––––––

Riportato alla voce Arma dei Carabinieri.

2.

D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 297. Norme inmateria di riordino dell’Arma dei carabi-nieri, a norma dell’articolo 1 della legge 31marzo 2000, n. 78–––––––––––

Riportato alla voce Arma dei Carabinieri.

3.

D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 298. Riordino delreclutamento, dello stato giuridico e dell’a-vanzamento degli ufficiali dell’Arma deicarabinieri, a norma dell’articolo 1 dellalegge 31 marzo 2000, n. 78.–––––––––––

Riportato alla voce Arma dei Carabinieri.

4.

D.Lgs. 5 ottobre 2000, n. 334. Riordino deiruoli del personale direttivo e dirigente del-la Polizia di Stato, a norma dell'articolo 5,comma 1, della legge 31 marzo 2000, n. 78(pubblicato nella G. U. n. 271 del 20 novembre2000 - S.O. n. 190)–––––––––––

Riportato alla voce Polizia di Stato.

5.

D.Lgs. 19 marzo 2001, n. 68. Adeguamentodei compiti del Corpo della Guardia difinanza, a norma dell’articolo 4 della legge31 marzo 2000, n. 78.

CAPO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1. Natura e Dipendenza. 1. Il Corpo dellaGuardia di finanza è forza di polizia ad ordinamen-to militare con competenza generale in materia eco-nomica e finanziaria sulla base delle peculiari prero-gative conferite dalla legge.

2. All’atto della istituzione del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze, ai sensi del decreto legislati-vo 30 luglio 1999, n. 300, la dipendenza del Corpodella Guardia di finanza di cui all’articolo 1 dellalegge 23 aprile 1959, n. 189, si intende riferita alMinistro dell’economia e delle finanze.

CAPO II

COMPITI DI POLIZIA ECONOMICAE FINANZIARIA

Art. 2. Tutela del bilancio. 1. Fermi restando icompiti previsti dall’articolo 1 della legge 23 aprile1959, n. 189, e dalle altre leggi e regolamenti vigen-ti, il Corpo della Guardia di finanza assolve le fun-zioni di polizia economica e finanziaria a tutela delbilancio pubblico, delle regioni, degli enti locali edell’Unione europea.

2. A tal fine, al Corpo della Guardia di finanzasono demandati compiti di prevenzione, ricerca erepressione delle violazioni in materia di:

a) imposte dirette e indirette, tasse, contributi,monopoli fiscali e ogni altro tributo, di tipo erarialeo locale;

b) diritti doganali, di confine e altre risorse pro-prie nonché uscite del bilancio dell’Unione europea;

c) ogni altra entrata tributaria, anche a caratteresanzionatorio o di diversa natura, di spettanza era-riale o locale;

d) attività di gestione svolte da soggetti privati inregime concessorio, ad espletamento di funzioni

pubbliche inerenti la potestà ammistrativa d’imposi-zione;

e) risorse e mezzi finanziari pubblici impiegati afronte di uscite del bilancio pubblico nonché di pro-grammi pubblici di spesa;

f) entrate ed uscite relative alle gestioni separatenel comparto della previdenza, assistenza e altre for-me obbligatorie di sicurezza sociale pubblica;

g) demanio e patrimonio dello Stato, ivi compre-so il valore aziendale netto di unità produttive in viadi privatizzazione o di dismissione;

h) valute, titoli, valori e mezzi di pagamentonazionali, europei ed esteri, nonché movimentazionifinanziarie e di capitali;

i) mercati finanziari e mobiliari, ivi compresol’esercizio del credito e la sollecitazione del pubbli-co risparmio;

l) diritti d’autore, know-how, brevetti, marchi edaltri diritti di privativa industriale, relativamente alloro esercizio e sfruttamento economico;

m) ogni altro interesse economico-finanziarionazionale o dell’Unione europea.

3. Il Corpo della Guardia di finanza, avvalendosianche del proprio dispositivo aeronavale, esercita inmare, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 2, pri-mo comma, lettera c), della legge 31 dicembre 1982,n. 979, dagli articoli 200, 201 e 202 del codice del-la navigazione e dagli accordi internazionali, e icompiti istituzionali conferiti dalle leggi vigenti alCorpo delle Capitanerie di porto, funzioni di poliziaeconomica e finanziaria in via eslcusiva, richieden-do la collaborazione di altri organismi per l’eserci-zio dei propri compiti, nonché, fermo restandoquanto previsto dalla legge 1° aprile 1981, n. 121,per quanto concerne il coordinamento delle forze dipolizia in materia di ordine e sicurezza pubblica,attività di contrasto dei traffici illeciti.

4. Ferme restando le norme del codice di proce-dura penale e delle altre leggi vigenti, i militari delCorpo, nell’espletamento dei compiti di cui al com-ma 2, si avvalgono delle facoltà e dei poteri previstidagli articoli 32 e 33 del decreto del Presidente del-la Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successi-ve modificazioni, 51 e 52 del decreto del Presidentedella Republica 26 ottobre 1972, n. 633, e successi-ve modificazioni.

5. Ai fini dell’assolvimento dei compiti di cui alpresente articolo continuano ad applicarsi, per ifatti che possono configurarsi come violazionifiscali, le disposizioni di cui agli articoli 36, ulti-mo comma, del decreto del Presidente dellaRepubblica 29 settembre 1973, n. 600, aggiuntodall’articolo 19, comma 1, lettera d), della legge30 dicembre 1991, n. 413, e 32 della legge 7 gen-naio 1929, n. 4.

Art. 3. Collaborazione con organi ed entinazionali. Il Corpo della Guardia di finanza, in rela-zione alle proprie competenze in materia economica

e finanziaria, collabora con gli organi costituzionali.La stessa collaborazione, previe intese con il Coma-do generale, può essere fornita agli organi istituzio-nali, alle Autorità indipendenti e agli enti di pubbli-co interesse che ne facciano richiesta.

2. Nell’espletamento delle attività di cui al comma1, i militari del Corpo agiscono con le facoltà e ipoteri previsti dalle leggi e regolamenti vigenti.

Art. 4. Attività internazionale a tutela delbilancio dello Stato e dell’Unione europea. 1. IlCorpo della Guardia di finanza promuove e attua,fermo restando quanto previsto dall’articolo 1 deldecreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio1967, n. 18, e successive modificazioni, nonchédalla legge 1° aprile 1981, n. 121, per quanto con-cerne il coordinamento delle forze di polizia inmateria di ordine e di sicurezza pubblica, forme dicooperazione operativa, a livello internzionale, conorganismi collaterali esteri, per il contrasto delleviolazioni in materia economica e finanziaria atutela del bilancio dello Stato e dell’Unione euro-pea.

2. Per le finalità di cui al comrna 1 e per lo svol-girnento di attività di supporto e consulenza in mate-ria economica e finanziaria, il Corpo della Guardiadi finanza può destinare, fuori dal territorio naziona-le, secondo le procedure e le modalità previste dal-l’articolo 168 del decreto del Presidente dellaRepubblica 5 gennaio 1967, n. 18, proprio persona-le, che opererà presso le rappresentanze diplomati-che e gli uffici consolari, in qualità di esperti.

3. A tali fini il contingente previsto dall’articolo168 del decreto del Presidente della Repubblica 5gennaio 1967, n. 18, è aumentato di una quota didodici unità, riservata agli esperti del Corpo.

4. Per le medesime finalità di cui ai commi 1 e 2,il Corpo della Guardia di finanza può destinare, conil trattamento di cui alla legge 8 luglio 1961, n. 642,e nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio,proprio personale anche presso le sedi istituzionalicompetenti nella materia di cui al comma 1, in ambi-to internazionale ed europeo.

5. All’onere derivante dall’applicazione dei com-mi 2 e 3 del presente articolo si provvede con lerisorse finariarie previste dall’articolo 8 della legge31 marzo 2000, n. 78.

Art. 5. Partecipazione ad operazioni interna-zionali in materia economica e finanziaria. 1. IlCorpo della Guardia di finanza concorre, nell’ambi-to delle proprie competenze, ad assicurare il contri-buto nazionale alle attività promosse dalla comunitàintemazionale o derivanti da accordi internazionali,con particolare riguardo alle attività volte alla rico-stituzione e al ripristino dell’operatività dei corpi dipolizia e delle strutture istituzionali locali deputateal contrasto delle violazioni in materia economica efinanziaria.

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CAPO III

ALTRI COMPITI

Art. 6. Funzioni di polizia giudiziaria e di ordi-ne e sicurezza pubblica. 1. Il Corpo della Guardiadi finanza esercita funzioni di polizia giudiziariasecondo le leggi e i regolamenti vigenti e funzioni diordine e sicurezza pubblica, a titolo di concorso, aisensi dell’articolo 16 della legge 1° aprile 1981, n.121. Nell’espletamento di tale attività di concorso almantenimento dell’ordine e della sicurezza pubbli-ca, il Corpo dipende funzionalmente dal Ministrodell’interno.

Art. 7. Concorso alla difesa militare. Il Coman-dante generale della Guardia di finanza definiscecon il Capo di Stato maggiore della difesa, nell’am-bito della pianificazione operativa interforze da que-sti predisposta, le modalità generali del concorso delCorpo alla difesa militare previsto dall’articolo 1della legge 23 aprile 1959, n. 189.

2. Resta fermo quanto previsto dall’articolo 4,secondo comma, della legge 189 del 1959, e dagliarticoli 14,15 e 16 del decreto del Presidente dellaRepubblica 25 ottobre 1999, n. 556, per quantoriguarda le modalità attuative del concorso di cui alcomma 1.

3. Per l’attuazione di quanto stabilito al comma 1,potranno essere previste forme di collegamento tra irispettivi stati maggiori.

Art. 8. Funzioni di polizia militare, di sicurezzae di polizia giudiziaria. 1.Il Corpo della Guardia difinanza:

a) fermo restando quanto previsto dall’articolo 6,comma 1, del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n.297, svolge nel proprio ambito funzioni di poliziamilitare in via esclusiva;

b) fornisce, su richiesta, all’autorità individuatadal Presidente del Consiglio dei Ministri nell’eserci-zio delle funzioni di cui all’articolo 1 della legge 24ottobre 1977, n. 801, elementi informativi necessariper il rilascio delle abilitazioni di sicurezza ai finidella sicurezza economico-finanziaria;

c) esercita le funzioni di polizia giudiziaria milita-re secondo le disposizioni sancite nei codici penalimilitari.

CAPO IV

ALTRE DISPOSIZIONI

Art. 9. Modificazione e abrogazione di norme.1. Con regolamenti da adottare ai sensi dell’articolo17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400,sono rideterminate, in base alle norme del presentedecreto legislativo e tenuto conto delle attribuzionidel Comandante generale del Corpo della Guardia di

finanza ai sensi della legge 23 aprile 1959, n. 189, esuccessive modificazioni, le modalità di esecuzionedel servizio nonché i compiti e i doveri del persona-le della Guardia di finanza. Per quanto attiene agliaspetti concernenti il concorso alla tutela dell’ordinee della sicurezza pubblica e i compiti militari, i rego-lamenti sono adottati di concerto, rispettivamente,con i Ministri dell’interno e della difesa. A decorre-re dalla data di entrata in vigore dei citati regola-menti sono abrogati i regi decreti 6 novembre 1930,n. 1643, e 3 gennaio 1926, n. 126, concernenti,rispettivamente, il regolamento di servizio e il rego-lamento organico del Corpo.

2. Al fine di adeguare la struttura logistica, ammini-strativa e contabile del Corpo della Guardia di finanzadi supporto alla struttura operativa, e la relativa disci-plina, ai contenuti dei decreti legislativi di cui all’arti-colo 4 della legge 31 marzo 2000, n. 78, e al nuovomodello organizzativo di cui all’articolo 27, commi 3e 4, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, il Ministrodelle finanze, di concerto con il Ministro del tesoro,del bilancio e della programmazione economica, ema-na apposito regolamento, ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. A decor-rere dall’entrata in vigore del citato regolamento èabrogato il decreto del Presidente della Repubblica 20marzo 1986, n. 189, concernente il regolamento diamministrazione del Corpo.

3. I regolamenti di cui ai commi 1 e 2 sono adotta-ti sentito l’Organo centrale di rappresentanza delpersonale, secondo le leggi e i regolamenti vigenti.

6.

D.Lgs. 19 marzo 2001, n. 69. Riordino delreclutamento, dello stato giuridico e dell’a-vanzamento degli ufficiali del Corpo dellaGuardia di finanza, a norma dell’articolo 4della legge 31 marzo 2000, n. 78.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;Vista la legge 31 marzo 2000, n. 78, ed in partico-

lare l’articolo 4, recante delega al Governo per ilriordino del reclutamento, dello stato giuridico edell’avanzamento degli ufficiali del Corpo dellaGuardia di Finanza;

Vista la legge 23 aprile 1959, n. 189, recante«Ordinamento del Corpo della Guardia di Finanza»;

Vista la legge 10 aprile 1954, n. 113, recante «Sta-to degli ufficiali dell’Esercito, della Marina e del-l’Aeronautica»;

Vista la legge 15 dicembre 1959, n. 1089, recante«Stato e avanzamento degli ufficiali della Guardiadi finanza»;

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Vista la legge 12 novembre 1955, n. 1137, recante«Avanzamento degli ufficiali dell’Esercito, dellaMarina e dell’Aeronautica»;

Vista la legge 24 ottobre 1966, n. 887, recante«Avanzamento degli ufficiali della Guardia di finan-za»;

Vista la legge 3 maggio 1971, n. 320, recante«Modifiche alla legge 24 ottobre 1966, n. 887, sul-l’avanzamento degli ufficiali del Corpo della Guar-dia di Finanza»;

Vista la legge 10 maggio 1983, n. 212, recante«Norme sul reclutamento, gli organici e l’avanza-mento dei sottufficiali dell’Esercito, della Marinadell’Aeronautica e della Guardia di finanza»;

Vista la legge 25 maggio 1989, n. 190, recante«Disposizioni sulla revisione dei ruoli degli ufficia-li, sull’incremento degli organici della Guardia difinanza, nonché sulla durata in carica del Coman-dante in seconda del Corpo e sulla vigilanza ed ilcontrollo in tema di distribuzione e vendita di gene-ri di monopolio»;

Vista la legge 27 dicembre 1994, n. 404, recante«Nuove norme in materia di avanzamento degli uffi-ciali e dei sottufficiali delle Forze armate e dellaGuardia di finanza»;

Vista la preliminare deliberazione del Consigliodei Ministri, adottata nella riunione del 30 novembre2000;

Sentite le rappresentanze del personale;Acquisito il parere da parte delle competenti Com-

missioni parlamentari;Viste le deliberazioni del Consiglio dei Ministri,

adottate nelle riunioni del 27 febbraio 2001 e del 15marzo 2001;

Sulla proposta del Ministro delle Finanze, di con-certo con i Ministri del tesoro, del bilancio e dellaprogrammazione economica, dell’interno, delladifesa e per la funzione pubblica;

EMANA

il segunte decreto legislativo:

TITOLO I

RUOLI E RECLUTAMENTO DEGLI UFFICIALI DEL CORPO DELLA GUARDIA DI FINANZA

CAPO I

RUOLO DEGLI UFFICIALI

Art. 1. Ambito di applicazione. 1. Il presentedecreto disciplina, in attuazione della delega previ-sta dall’articolo 4, della legge 31 marzo 2000, n. 78,i ruoli e le relative dotazioni organiche, il recluta-mento e l’avanzamento degli ufficiali e reca disposi-

zioni attinenti allo stato giuridico degli ufficiali inservizio permanente del Corpo della Guardia difinanza.

2. La successione gerarchica e la corrispondenzadei gradi degli ufficiali è riportata nella tabella 6allegata al presente decreto.

3. In attuazione dell’articolo 4, comma 2, letterac), della legge 31 marzo 2000, n. 78, il ComandanteGenerale ha rango gerarchico sovraordinato ai gene-rali di corpo d’armata della Guardia di finanza conposizione funzionale connessa all’esercizio dellesue attribuzioni.

4. Il generale di corpo d’armata in servizio perma-nente effettivo della Guardia di finanza più anzianoin ruolo assume la carica di Comandante in Secon-da. Il Comandante in Seconda:

a. è gerarchicamente preminente rispetto aglialtri generali di corpo d’armata del Corpo;

b. sulla base delle direttive e delle deleghe rice-vute dal Comandante Generale, con il quale coope-ra, esercita attività di gestione nei settori del perso-nale, delle operazioni e dell’area logistico – ammi-nistrativa, svolgendo, altresì, attività propositiva econsultiva nei confronti del Comandante Generaleai fini delle determinazioni inerenti alle funzioni diindirizzo, coordinamento e controllo dell’attività deicomandi del Corpo.

Art. 2. Ruoli degli ufficiali. 1. I ruoli nei qualisono iscritti gli ufficiali del servizio permanente delCorpo della Guardia di finanza sono i seguenti:

a. ruolo normale;b. ruolo aeronavale;c. ruolo speciale;d. ruolo tecnico-logistico-amministrativo.

2. Il maestro direttore ed il maestro vice direttoredella banda musicale della Guardia di finanza di cuial decreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, sonocomputati nell’organico del ruolo speciale.

3. Gli ufficiali dell’ausiliaria, gli ufficiali di com-plemento, gli ufficiali della riserva nonché quellidella riserva di complemento sono rispettivamenteiscritti in ruoli corrispondenti a quelli del serviziopermanente.

Art. 3. Istituzione e soppressione di ruoli. 1.Dalla data di entrata in vigore del presente decretosono istituiti:

a. il ruolo aeronavale;b. il ruolo speciale;c. il ruolo tecnico-logistico-amministrativo.

2. Dalla stessa data sono soppressi:a. il ruolo speciale, istituito con la legge 25 mag-

gio 1989, n. 190;b. il ruolo tecnico-operativo, istituito con la leg-

ge 10 maggio 1983, n. 212.

Art. 4. Funzionamento dei ruoli. 1. Le consi-stenze organiche, i profili di carriera e le modalità diavanzamento nei gradi dei ruoli normale, aeronava-

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le, speciale e tecnico-logistico-amministrativo sonoriportati nelle tabelle 1, 2, 3 e 4 allegate al presentedecreto che si applicano a decorrere dal 1° gennaio2001, salvo che sia ivi diversamente stabilito.

2. Gli aumenti o le diminuzioni degli organicirispetto a quelli vigenti sono realizzati a decorreredal 1° gennaio 2001 secondo le progressioni indica-te nel presente decreto.

CAPO II

RECLUTAMENTO DEGLI UFFICIALI

Art. 5. Disposizioni comuni. 1. Per conseguire lanomina ad ufficiale in servizio permanente del Cor-po della Guardia di finanza è necessario possedere iseguenti requisiti:

a) essere cittadini italiani;b) essere in possesso di diploma di istruzione

secondaria di secondo grado ovvero di diploma dilaurea;

c) essere riconosciuti in possesso della idoneitàpsicofisica e attitudinale al servizio incondizionatoquale ufficiale in servizio permanente;

d) essere in possesso dei diritti civili e politici;e) non essere stati destituiti, dispensati, o dichia-

rati decaduti dall’impiego presso una pubblicaamministrazione ovvero prosciolti, d’autorità od’ufficio, da precedente arruolamento nelle Forzearmate e di polizia;

f) essere in possesso delle qualità morali e dicondotta stabilite per l’ammissione ai concorsi dellamagistratura ordinaria. L’accertamento di tale requi-sito viene effettuato d’ufficio dal Corpo della Guar-dia di finanza;

g) non essere imputati, condannati, ovvero averottenuto l’applicazione della pena ai sensi dell’arti-colo 444 del codice di procedura penale per delittinon colposi, né essere o essere stati sottoposti amisure di prevenzione.

2. Con decreto del Ministro delle finanze sonoindicati i titoli di istruzione secondaria di secondogrado richiesti per l’ammissione all’Accedemia,nonché i diplomi di laurea e gli altri titoli di studiovalidi per i concorsi per la nomina ad ufficiale inservizio permanente ed eventuali ulteriori requisiti.

3. Con determinazione del Comandante Generaledella Guardia di finanza sono indicati:

a. le tipologie e le modalità di svolgimento deiconcorsi e delle prove d’esame, prevedendo, ovenecessario, programmi differenziati in relazione aititoli di studio richiesti;

b. la composizione delle commissioni esamina-trici, presiedute e formate da personale in servizionella Guardia di finanza, con l’intervento, ovenecessario, di uno o più esperti nelle materie o pro-ve oggetto di valutazione.

4. Nei concorsi per la nomina ad ufficiale in servi-

zio permanente, l’Amministrazione ha facoltà dicolmare le vacanze organiche che si dovessero veri-ficare entro la data di approvazione della graduato-ria nel limite di un decimo dei posti messi a concor-so. Nel caso in cui alcuni dei posti messi a concorsorisultino scoperti per rinuncia o decadenza entrotrenta giorni dalla data di inizio dei corsi, possonoessere autorizzate altrettante ammissioni ai corsistessi secondo l’ordine di graduatoria. Qualora ladurata del corso sia inferiore ad un anno, dettafacoltà può essere esercitata entro un dodicesimodella durata del corso stesso. Le riserve di posti pre-viste da leggi speciali in favore di particolari cate-gorie di cittadini non possono complessivamentesuperare un terzo dei posti messi a concorso.

5. Per la partecipazione ai concorsi finalizzati alreclutamento degli ufficiali non si applicano gliaumenti dei limiti di età eventualmente previsti perl’ammissione ai pubblici impieghi.

6. Nel caso di ammissione all’Accademia o conse-guimento della nomina ad ufficiale per effetto delledisposizioni del presente decreto, al personale pro-veniente, senza soluzione di continuità, dagli uffi-ciali di complemento, dai ruoli ispettori, sovrinten-denti, appuntati e finanzieri, qualora gli emolumen-ti fissi e continuativi in godimento siano superiori aquelli spettanti nella nuova posizione, è attribuito unassegno personale pari alla relativa differenza, rias-sorbibile con i futuri incrementi stipendiali conse-guenti a progressione di carriera o a disposizioninormative a carattere generale.

Art. 6. Ufficiali del ruolo normale. 1. Gli uffi-ciali del ruolo normale del Corpo della Guardia difinanza sono tratti, con il grado di sottotenente, dacoloro che hanno completato, con esito favorevole,il secondo anno di corso dell’Accademia.

2. L’età per la partecipazione al concorso per l’am-missione all’Accademia non può essere inferiore a17 anni e superiore a 22 anni alla data indicata nelbando di concorso. Il limite massimo è elevato a 28anni per gli ispettori e i sovrintendenti del Corpo.

3. Il ciclo formativo dell’ufficiale del ruolo nor-male in servizio permanente è articolato in:

a) un corso di Accademia, di durata triennale, dafrequentare per due anni nella qualità di allievo uffi-ciale e per un anno con il grado di sottotenente;

b) un corso di Applicazione, di durata biennale,da frequentare per un anno nel grado di sottotenentee per un anno nel grado di tenente.

4. I vincitori del concorso di cui al comma 2 sonoammessi alla frequenza del primo anno del corso diAccademia. La nomina a sottotenente avvienesecondo l’ordine della graduatoria stilata al terminedel 2° anno del corso di Accademia. Al termine delcorso di Applicazione viene determinata la nuovaanzianità relativa dei tenenti.

5. Sono rinviati dal corso di Accademia e dal cor-so di Applicazione i frequentatori che:

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a) dichiarano, se allievi ufficiali, di rinunziare alcorso;

b) dimostrano di non possedere il complesso del-le qualità e delle attitudini indispensabili per beneassolvere le funzioni del grado rivestito o cui aspi-rano.

6. Nel caso di mancato superamento degli esami,sempre che non ricorrano le condizioni di cui alle let-tere a) e b) del comma 5, è consentito ripetere, nel-l’ambito dell’intero ciclo formativo, un solo anno delcorso di Accademia o del corso di Applicazione. Il fre-quentatore che, per la seconda volta, non supera gliesami è rinviato dal corso, fatta salva la possibilità, percoloro che hanno già conseguito la nomina ad ufficia-le, di transitare, a domanda e previo parere favorevoledella commissione ordinaria di avanzamento, nel ruo-lo speciale, anche in eccedenza rispetto alla consisten-za organica del grado. L’iscrizione in detto ruoloavviene, mantenendo il grado, l’anzianità e la fermaprecedentemente contratta, dopo i parigrado in pos-sesso della stessa anzianità assoluta. Eventuali situa-zioni di parità sono risolte sulla base dell’ultima clas-sifica finale riportata dagli interessati. Coloro i qualirisultano assenti all’ultima sessione di esami utile del-l’anno del corso frequentato per cause documentate eindipendenti dalla loro volontà o per effetto delledisposizioni di cui all’articolo 2, comma 3, del decre-to legislativo 31 gennaio 2000, n. 24, o degli articoli 4,5 e 7, della legge 30 dicembre 1971, n. 1204, sonoammessi a ripetere l’anno di corso senza essere consi-derati ripetenti.

7. Sono espulsi dal corso di Accademia e dal cor-so di Applicazione i frequentatori colpevoli di graviinfrazioni disciplinari.

8. Con decreto del Ministro delle finanze da ema-narsi ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge23 agosto 1988, n. 400, sono disciplinate le modalitàdi svolgimento dei corsi di Accademia e di Applica-zione, ivi comprese quelle di formazione delle gra-duatorie a norma del comma 4, nonché le cause e leprocedure di rinvio, ai sensi del comma 5, lettera b),e di espulsione ai sensi del comma 7. Le materie distudio ed i relativi programmi sono stabiliti condeterminazione del Comandante Generale dellaGuardia di finanza.

9. Dall’entrata in vigore del regolamento di cui alcomma 8, l’articolo 40, della legge 10 aprile 1954,n. 113, non si applica agli ufficiali frequentatori deicorsi previsti dagli articoli 6, 7 e 9, del presentedecreto.

10. Gli allievi o gli ufficiali rinviati o espulsi nonpossono partecipare ai successivi concorsi diammissione all’Accademia. Essi vengono restituitialla Forza armata per l’assolvimento di eventuali,residui obblighi di leva. Se all’atto dell’ammissionein Accademia erano già in servizio nella Guardia difinanza, essi riassumono la precedente posizione distato, salva l’adozione nei loro confronti degli ulte-

riori occorrenti provvedimenti. Il periodo di duratadel corso è, in tal caso, computato per intero ai finidell’anzianità di servizio e di grado.

Art. 7. Ufficiali del ruolo aeronavale. 1. Gli uffi-ciali del ruolo aeronavale del Corpo della Guardia difinanza sono tratti, con il grado di sottotenente, dacoloro che hanno completato, con esito favorevole,il secondo anno di corso aeronavale dell’Accademiadella Guardia di finanza.

2. L’età per la partecipazione al concorso per l’am-missione all’Accademia non può essere inferiore a17 anni e superiore a 22 anni alla data indicata nelbando di concorso. Tale limite di età è elevato a 28anni per gli ispettori e i sovrintendenti del Corpo inservizio.

3. Il ciclo formativo dell’ufficiale del ruolo aero-navale in servizio permanente, reclutato ai sensi delcomma 1, è corrispondente a quello dell’ufficialedel ruolo normale di cui all’articolo 6. Si applicanole disposizioni di cui al comma 4, dell’articolo 6.

4. Sono rinviati dal corso di Accademia e dal cor-so di Applicazione i frequentatori che:

a) si trovano in una delle condizioni di cui all’ar-ticolo 6, comma 5;

b) perdono in via definitiva l’idoneità psicofisicaal volo o alla navigazione.

5. Nel caso di mancato superamento degli esami,sempre che non ricorrano le condizioni di cui allelettere a) e b) del comma 4, è consentito ripetere,nell’ambito dell’intero ciclo formativo, un solo annodel corso di Accademia o del corso di Applicazione.Il frequentatore che, per la seconda volta, non supe-ra gli esami è rinviato dal corso, fatta salva la possi-bilità, per coloro che hanno già conseguito la nomi-na ad ufficiale, di transitare, a domanda e previoparere favorevole della commissione ordinaria diavanzamento, nel ruolo speciale, anche in ecceden-za alla consistenza organica del grado. L’iscrizionein detto ruolo avviene, mantenendo il grado, l’an-zianità e la ferma precedentemente contratta, dopo iparigrado in possesso della stessa anzianità assoluta.Eventuali situazioni di parità sono risolte sulla basedell’ultima classifica finale riportata dagli interessa-ti. Coloro i quali risultano assenti all’ultima sessio-ne di esami utile dell’anno di corso frequentato percause documentate e indipendenti dalla loro volontào per effetto delle disposizioni di cui all’articolo 2,comma 3, del decreto legislativo 31 gennaio 2000,n. 24, o degli articoli 4, 5 e 7, della legge 30 dicem-bre 1971, n. 1204, sono ammessi a ripetere l’anno dicorso senza essere considerati ripetenti.

6. L’ufficiale frequentatore dei corsi, rinviato aisensi del comma 4, lettera b), transita, a domanda eprevio parere favorevole della commissione ordina-ria di avanzamento, nel ruolo speciale, anche ineccedenza rispetto alla consistenza organica del gra-do. L’iscrizione in tale ruolo avviene, mantenendo ilgrado, l’anzianità e la ferma precedentemente con-

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tratta, dopo i pari grado in possesso della stessaanzianità assoluta. Eventuali situazioni di paritàsono risolte sulla base dell’ultima classifica finaleriportata dagli interessati.

7. Ai frequentatori dei corsi di Accademia e diApplicazione del ruolo aeronavale si applica ladisciplina di cui all’articolo 6, commi 7 e 10.

8. Gli ufficiali del ruolo aeronavale sono anchetratti, previo concorso per titoli ed esami, in numeropari al 25% dei posti da mettere a concorso per l’am-missione allo specifico ruolo, dal personale del Cor-po appartenente al ruolo ispettori in possesso deldiploma di laurea previsto dal decreto di cui all’arti-colo 5, comma 2, che non abbia superato il 42° annodi età, che abbia frequentato specifici corsi di spe-cializzazione, sia stato già impiegato per almeno unquinquennio nella relativa specialità ed abbia ripor-tato nell’ultimo biennio la qualifica finale non infe-riore a “superiore alla media” o equivalente.

9. I requisiti di cui al comma 8, devono essere pos-seduti alla data indicata nel bando di concorso.

10. I candidati utilmente collocati nella graduato-ria di merito dei concorsi di cui al comma 8, vengo-no ammessi alla frequenza di un corso di durata noninferiore ad un anno, al termine del quale sononominati sottotenenti del ruolo aeronavale e iscrittiin ruolo secondo l’ordine della graduatoria di finecorso, con decorrenza successiva alla conclusione ditale attività addestrativa, ma comunque posteriore aquella con la quale, nello stesso anno solare, sononominati ufficiali i provenienti dai corsi di Accade-mia del ruolo aeronavale.

11. Con il regolamento di cui all’articolo 6, com-ma 8, sono disciplinate le modalità di svolgimentodei corsi previsti dal presente articolo, ivi compresequelle di formazione delle graduatorie, nonché lecause e le procedure di rinvio e di espulsione dei fre-quentatori. Le materie di studio ed i relativi pro-grammi sono stabiliti con determinazione delComandante Generale della Guardia di finanza.

Art. 8. Ufficiali del ruolo speciale. 1. Gli ufficia-li del ruolo speciale del Corpo della Guardia difinanza sono tratti, con il grado di sottotenente, neilimiti delle seguenti percentuali dei posti complessi-vamente messi a concorso:

a) previo concorso per titoli ed esami riservato:1) per il 50 per cento ai marescialli aiutanti del

Corpo in possesso del diploma di istruzione secon-daria di secondo grado;

2) per il 40 per cento agli altri ispettori del Cor-po in possesso del diploma di istruzione secondariadi secondo grado e che abbiano almeno sette anni dianzianità nel ruolo di provenienza se reclutato aisensi dell’articolo 35, comma 1, lettera a), del decre-to legislativo 12 maggio 1995, n. 199, ovvero treanni di anzianità nel ruolo di provenienza se reclu-tato ai sensi dell’articolo 35, comma 1, lettera b), delmedesimo decreto legislativo;

b) previo concorso per titoli ed esami riservato peril 10 per cento, ai militari del Corpo in servizio per-manente in possesso del diploma di laurea previstodal decreto di cui all’articolo 5, comma 2.

2. Il personale di cui alle lettere a) e b) del comma1 deve avere compiuto il 34° anno di età e non aversuperato il 42° anno di età e aver riportato nell’ulti-mo biennio la qualifica finale non inferiore a “supe-riore alla media” o equivalente. I requisiti per la par-tecipazione ai concorsi di cui al comma 1, devonoessere posseduti, se non diversamente stabilito, alladata indicata nei rispettivi bandi di concorso.

3. I candidati utilmente collocati nella graduatoriadi merito dei concorsi di cui al comma 1, sonoammessi alla frequenza di un corso di durata noninferiore ad un anno, al termine del quale sononominati sottotenenti del ruolo speciale ed iscritti inruolo secondo l’ordine della graduatoria di fine cor-so, con decorrenza successiva alla conclusione ditale attività addestrativa.

4. Ai frequentatori del corso speciale è estesa, inquanto applicabile, la disciplina di cui all’articolo 6,commi 5, 6, 7 e 10. Con il regolamento di cui all’ar-ticolo 6, comma 8, sono disciplinate le modalità disvolgimento del corso, ivi comprese quelle di for-mazione delle graduatorie, nonché le cause e le pro-cedure di rinvio ed espulsione dei frequentatori. Lematerie di studio e i relativi programmi sono stabili-ti con determinazione del Comandante Generaledella Guardia di finanza.

5. Al concorso di cui al comma 1, non può parte-cipare il personale del ruolo ispettori in possesso dispecializzazione o abilitazione del servizio aereo odel servizio navale.

Art. 9. Ufficiali del ruolo tecnico-logistico-amministrativo. 1. L’accesso al ruolo tecnico-logi-stico-amministrativo del Corpo della Guardia difinanza avviene, con il grado di tenente, medianteconcorso per titoli ed esami, al quale possono parte-cipare:

a) i cittadini in possesso del diploma di laurea indiscipline attinenti alla specializzazione per la qualeconcorrono, previsto dal decreto di cui all’articolo 5,comma 2, che non abbiano superato il 32° anno dietà;

b) il personale del Corpo appartenente ai ruoliispettori, sovrintendenti, appuntati e finanzieri, inpossesso del diploma di laurea in discipline attinen-ti alla specializzazione per la quale concorre, previ-sto dal decreto di cui all’articolo 5, comma 2, cheabbia compiuto il 33° anno di età e che non abbiasuperato il 42° anno di età ed abbia riportato nel-l’ultimo biennio la qualifica finale non inferiore a“superiore alla media” o equivalente.

2. I requisiti di cui al comma 1, devono essere pos-seduti, se non diversamente stabilito, alla data indi-cata nel bando di concorso. A parità di merito costi-tuisce titolo preferenziale l’aver prestato senza

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demerito servizio quale ufficiale di complementodel Corpo della Guardia di finanza. I candidati util-mente collocati nella graduatoria di merito del con-corso di cui al comma 1, sono nominati tenenti,iscritti in ruolo nell’ordine della graduatoria stessa eavviati alla frequenza di un corso della durata noninferiore a sei mesi, al termine del quale l’anzianitàrelativa è rideterminata in base al punteggio conse-guito nella graduatoria di fine corso.

3. Agli ufficiali frequentatori del corso tecnico-logi-stico-amministrativo è estesa, in quanto applicabile, ladisciplina di cui all’articolo 6, commi 5, 6, 7 e 10.

4. Con il regolamento di cui all’articolo 6, comma 8,sono disciplinate le modalità di svolgimento del corso,ivi comprese quelle di formazione delle graduatorie,nonché le cause e le procedure di rinvio e di espulsio-ne dei frequentatori. Le materie di studio ed i relativiprogrammi sono stabiliti con determinazione delComandante Generale della Guardia di finanza.

Art. 10. Alimentazione dei ruoli. 1. Il numerodei posti da mettere annualmente a concorso perl’immissione:

a) nel ruolo normale, aeronavale e speciale nonpuò superare, per ciascun ruolo, le vacanze esistentinell’organico complessivo degli ufficiali inferiori néeccedere, comunque, un undicesimo del predettoorganico;

b) nel ruolo tecnico-logistico-amministrativonon può superare le vacanze esistenti nell’organicocomplessivo degli ufficiali inferiori e superiori didetto ruolo.

Art. 11. Obblighi di servizio. 1. Gli allievi del-l’Accademia del ruolo normale e del ruolo aerona-vale hanno l’obbligo di contrarre, all’atto dell’am-missione ai corsi, una ferma di tre anni. All’atto del-la nomina a sottotenente hanno l’obbligo di contrar-re una nuova ferma di dieci anni, che assorbe quellada espletare.

2. Gli ufficiali reclutati ai sensi degli articoli 8, 9 e40, comma 7, hanno l’obbligo di contrarre una fer-ma di sette anni decorrente dall’inizio del corso diformazione.

3. Per gli ufficiali di cui all’articolo 3, della legge28 febbraio 2000, n. 42, si applicano i periodi diferma previsti dalla medesima legge, che assorbonoquella da espletare.

4. Gli ufficiali in servizio permanente ammessi afrequentare corsi di elevato livello tecnico profes-sionale o destinati ad incarichi particolarmente qua-lificati all’estero della durata di almeno un annosono vincolati ad una ferma di cinque anni chedecorre dalla data:

a. di conclusione dei corsi stessi o da quella dicessazione, anche anticipata, dall’incarico all’e-stero;

b. del provvedimento di rinvio o espulsione daicorsi;

c. di presentazione della domanda di dimissionedal corso.

5. Il periodo di cui al comma 4, è aggiuntivorispetto alla ferma eventualmente in atto.

6. I corsi e gli incarichi di cui al comma 4, sonoindividuati con decreto del Ministro delle finanze.

TITOLO II

AVANZAMENTO DEGLI UFFICIALI DEL CORPO DELLA

GUARDIA DI FINANZA

CAPO I

AVANZAMENTO

Sezione I

Norme fondamentali

Art. 12. Requisiti per l’avanzamento. 1. Per l’a-vanzamento al grado superiore l’ufficiale deve pos-sedere i requisiti fisici, morali, di carattere, intellet-tuali, di cultura, professionali, necessari per beneadempiere le funzioni del nuovo grado. Aver disim-pegnato bene le funzioni del proprio grado è condi-zione indispensabile, ma non sufficiente, per l’avan-zamento al grado superiore.

2. Per l’avanzamento ai vari gradi di generale irequisiti di cui al comma 1, devono essere possedu-ti in modo eminente, in relazione alle funzioni dialto comando o di alta direzione da esercitare nelnuovo grado.

Art. 13. Modalità di avanzamento. 1. L’avanza-mento degli ufficiali ha luogo:

a) ad anzianità;b) a scelta;c) per meriti eccezionali.

2. L’avanzamento ad anzianità si effettua promuo-vendo gli ufficiali nell’ordine di iscrizione nelrispettivo ruolo.

3. L’avanzamento a scelta si effettua promuovendogli ufficiali nell’ordine risultante dalla graduatoriadi merito o nell’ordine di iscrizione in ruolo secon-do le disposizioni del presente decreto.

4. L’avanzamento per meriti eccezionali si effettuapromuovendo l’ufficiale con precedenza sui parigra-do idonei all’avanzamento ad anzianità o a scelta.

Sezione II

Autorità competenti ad esprimere giudizi sull’avanzamento e procedimento di valutazione

Art. 14. Commissioni di avanzamento. Genera-lità. 1. Esprimono giudizi sull’avanzamento adanzianità ed a scelta:

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a) la Commissione superiore di avanzamento neiriguardi degli ufficiali di grado pari o superiore atenente colonnello;

b) la Commissione ordinaria di avanzamento neiriguardi degli ufficiali avente grado da sottotenentea maggiore.

2. I componenti delle commissioni di avanzamentodevono appartenere ai ruoli del servizio permanenteeffettivo e non essere a disposizione di altre ammini-strazioni per incarichi non previsti dalle norme di ordi-namento e che implichino la dipendenza, anche fun-zionale, da altre amministrazioni o enti dello Stato.

3. Non possono far parte delle commissioni di cuial comma 1, gli ufficiali impiegati presso:

a. i servizi per le informazioni e la sicurezza del-lo Stato, di cui alla legge 24 ottobre 1977, n. 801;

b. gli enti, comandi o unità internazionali, chehanno sedi di servizio fuori dal territorio nazionale;

c. il Servizio Centrale Consultivo ed IspettivoTributario.

Art. 15. Norme procedurali. 1. Le commissionidi avanzamento sono convocate, ai sensi dell’artico-lo 14, dal Comandante Generale della Guardia difinanza con propria determinazione.

2. I componenti delle commissioni si pronuncianocon votazione palese in ordine inverso di grado e dianzianità. Il Presidente si pronuncia per ultimo.

3. Le commissioni sono validamente costituite conla presenza di almeno due terzi dei componenti condiritto al voto.

4. Le deliberazioni sono prese a maggioranza deipresenti. In caso di parità prevale il voto del Presi-dente.

Art. 16. Commissione superiore di avanzamen-to. 1. La Commissione superiore di avanzamento ècomposta dal Comandante Generale e dai generalidel corpo d’armata della Guardia di finanza.

2. Assume la presidenza della Commissione ilComandante Generale della Guardia di finanza o, incaso di assenza o di impedimento, il Generale diCorpo d’Armata più anziano in grado e, a parità dianzianità di grado, il più anziano in ruolo tra i pre-senti.

Art. 17. Commissione ordinaria di avanzamen-to. 1. La commissione ordinaria di avanzamento ècomposta:

a) dal Comandante in Seconda, che la presiede;b) da sette generali di divisione più anziani in

ruolo in comando nel Corpo;c) dal colonnello più anziano in ruolo, in coman-

do, del ruolo normale, del ruolo aeronavale o delruolo speciale qualora si tratti, rispettivamente, divalutare ufficiali appartenenti al ruolo normale,aeronavale o speciale;

d) dal colonnello più anziano in ruolo nel ruolotecnico-logistico-amministrativo qualora si tratti divalutare ufficiali appartenenti al predetto ruolo.

2. In caso di assenza o di impedimento del Presi-dente, assume la presidenza l’ufficiale più elevato ingrado e, a parità di grado, il più anziano in ruolo.

Sezione III

Valutazione per l’avanzamento

Art. 18. Aliquote di ruolo ed impedimenti allavalutazione. 1. L’ufficiale, per essere valutato perl’avanzamento ad anzianità o a scelta, deve trovarsicompreso in apposite aliquote di ruolo, salvo che ilpresente decreto non disponga altrimenti.

2. Non può essere valutato per l’avanzamento l’uf-ficiale che ricopra la carica di Ministro o di Sottose-gretario di Stato.

3. Non può essere inserito nell’aliquota di avanza-mento l’ufficiale rinviato a giudizio o ammesso ai ritialternativi per delitto non colposo, o sottoposto a pro-cedimento disciplinare da cui possa derivare una san-zione di stato, o sospeso dall’impiego o dalle funzio-ni del grado, o in aspettativa per qualsiasi motivo peruna durata non inferiore a sessanta giorni.

4. L’ufficiale condannato con sentenza definitivaad una pena non inferiore a due anni per delitto noncolposo compiuto mediante comportamenti contrariai doveri di fedeltà alle istituzioni ovvero lesivi delprestigio dell’Amministrazione o dell’onore milita-re è escluso da ogni procedura di avanzamento.

5. Quando eccezionalmente le autorità competentiritengano di non poter addivenire alla pronuncia delgiudizio sull’avanzamento, sospendono il giudizioindicandone i motivi. All’ufficiale è data comunica-zione della sospensione della valutazione e dei moti-vi che l’hanno determinata.

Art. 19. Elementi di giudizio. Documentazionecaratteristica e matricolare. Pareri facoltativi edobbligatori. 1. La Commissione superiore e laCommissione ordinaria esprimono giudizi sull’a-vanzamento sulla base degli elementi risultanti dal-la documentazione caratteristica e matricolare del-l’ufficiale, tenendo conto della presenza dei partico-lari requisiti previsti dell’articolo 12.

2. Il superamento del Corso Superiore di PoliziaTributaria, istituito con la legge 3 maggio 1971, n.320, e successive modificazioni e integrazioni,costituisce titolo per l’avanzamento in carriera conpreferenza rispetto ad altri corsi o titoli acquisiti.

3. Le commissioni di avanzamento hanno facoltàdi interpellare qualunque superiore di grado, in ser-vizio, che abbia o abbia avuto alle dipendenze l’uf-ficiale.

Art. 20. Procedura di valutazione degli avanza-menti ad anzianità. 1. Il giudizio di avanzamentoad anzianità si esprime dichiarando se l’ufficialesottoposto a valutazione sia idoneo o non idoneoall’avanzamento. È giudicato idoneo dalla commis-

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sione di avanzamento l’ufficiale che riporti unnumero di voti favorevoli superiore alla metà deivotanti.

2. Gli ufficiali che hanno riportato giudizio di ido-neità e gli ufficiali che hanno riportato giudizio dinon idoneità sono iscritti dalla commissione diavanzamento in due distinti elenchi, in ordine diruolo.

Art. 21. Procedura di valutazione degli avanza-menti a scelta. 1. Il giudizio di avanzamento a scel-ta si articola in due fasi. La prima fase è diretta adaccertare se ciascun ufficiale sottoposto a valutazio-ne sia idoneo o non idoneo all’adempimento dellefunzioni del grado superiore. È giudicato idoneodalla commissione l’ufficiale che riporta un numerodi voti favorevoli superiore ai due terzi dei votanti.Gli ufficiali che hanno riportato giudizio di idoneitàe gli ufficiali che hanno riportato giudizio di nonidoneità sono iscritti dalla commissione in duedistinti elenchi, in ordine di ruolo.

2. La seconda fase è diretta ad attribuire a ciascu-no degli ufficiali giudicati idonei un punto di meritoda uno a trenta. La commissione, in base al puntoattribuito, compila una graduatoria di merito di det-ti ufficiali, dando, a parità di punti, precedenza alpiù anziano in ruolo.

3. Il punto di merito di cui al comma 2, è attribui-to dalla commissione con l’osservanza delle normeche seguono.

4. Quando il giudizio riguarda ufficiali fino al gra-do di colonnello compreso, ogni componente dellacommissione assegna all’ufficiale un punto da uno atrenta per ciascun complesso di elementi di cui alleseguenti lettere:

a) qualità morali, di carattere e fisiche;b) benemerenze di guerra e comportamento in

guerra e qualità professionali dimostrate durante lacarriera, specialmente nel grado rivestito, con parti-colare riguardo all’esercizio del comando o delleattribuzioni specifiche, al servizio prestato pressoreparti o in imbarco;

c) doti intellettuali e di cultura, con particolareriguardo ai risultati di corsi, esami ed esperimenti;

d) attitudine ad assumere incarichi nel gradosuperiore, con specifico riferimento ai settori diimpiego di particolare interesse dell’Amministrazio-ne.

5. Le somme dei punti assegnati per ciascun com-plesso di elementi di cui alle lettere a), b), c) e d),del comma 4, sono divise per il numero dei votanti,e i relativi quozienti, calcolati al centesimo, sonosommati tra di loro. Il totale così ottenuto è quindidiviso per quattro, calcolando il quoziente, al cente-simo. Detto quoziente costituisce il punto di meritoattribuito all’ufficiale dalla commissione.

6. Quando il giudizio riguardi ufficiali generali,ogni componente della commissione assegna all’uf-ficiale un punto da uno a trenta in relazione agli ele-

menti indicati nelle lettere a), b), c) e d), del comma4, considerati nel loro insieme. La somma dei punticosì assegnati è divisa per il numero dei votanti, cal-colando il quoziente al centesimo. Detto quozientecostituisce il punto di merito attribuito all’ufficialedalla commissione.

7. L’attribuzione dei punteggi rappresenta la sinte-si del giudizio di merito espresso dalle commissionidi avanzamento nei confronti degli ufficiali idonei.

8. Il Ministro delle finanze, con regolamento daemanare ai sensi dell’articolo 17, commi 3 e 4, del-la legge 23 agosto 1988, n. 400, stabilisce le moda-lità e i criteri applicativi delle norme di cui al pre-sente articolo.

Sezione IV

Quadri di avanzamento e promozioni

Art. 22. Formazione dei quadri di avanzamen-to. Ordine di graduatoria. 1. Il Ministro dellefinanze approva gli elenchi e le graduatorie di meri-to per l’avanzamento a scelta dei gradi di colonnel-lo e generale.

2. Il Comandante Gnerale approva gli elenchi e legraduatorie di merito per i gradi da tenente a tenen-te colonnello.

3. Gli ufficiali compresi negli elenchi degli idoneie nelle graduatorie di merito, approvati, sono idoneiall’avanzamento. Gli ufficiali compresi negli elen-chi dei non idonei, approvati, sono non idonei all’a-vanzamento.

4.Il Comandante Generale, sulla scorta degli elen-chi degli idonei e delle graduatorie approvati, formaaltrettanti quadri di avanzamento, iscrivendovi:

a) per l’avanzamento ad anzianità, tutti gli ufficia-li idonei, in ordine di ruolo;

b) per l’avanzamento a scelta al grado di maggio-re e di colonnello, gli ufficiali idonei, nell’ordinedella graduatoria di merito, compresi nl numero deiposti corrispondente a quello delle promozioni daeffettuare;

c) per l’avanzamento a scelta ai gradi di generale,gli ufficiali idonei, in ordine di ruolo, compresi nelnumero dei posti corrispondente a quello delle pro-mozioni da effettuare.

5. I quadri di avanzamento hanno validità per l’an-no cui si riferiscono.

6. Agli ufficiali valutati per l’avanzamento è datacomunicazione dell’esito dell’avanzamento.

Art. 23. Promozioni. 1. L’ufficiale iscritto nelquadro di avanzamento è promosso secondo l’ordi-ne della sua iscrizione nel quadro stesso.

2. Qualora per un determinato grado siano previsti,nello stesso anno, quadri di avanzamento a scelta ead anzianità, le promozioni sono disposte dando laprecedenza agli ufficiali iscritti nel quadro di avan-zamento a scelta.

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3. I tenenti colonnelli sono iscritti nel quadro diavanzamento a scelta a partire dalla prima delle ali-quote di cui all’articolo 28, comma 3, e, nell’ambitodi ciascuna aliquota, secondo le modalità di cuiall’articolo 22, comma 4, lettera b).

4. La promozione è disposta con decreto del Presi-dente della Repubblica per gli ufficiali di grado noninferiore a generale di brigata e, previa deliberazio-ne del Consiglio dei Ministri, per i generali di corpod’armata. Per i rimanenti gradi si provvede condeterminazione del Comandante Generale.

5. La morte dell’ufficiale o la permanente inido-neità fisica derivante da ferite, lesioni o malattieriportate in servizio o per causa di servizio, nonimpedisce la promozione quando l’ufficiale avrebbepotuto conseguirla con anzianità anteriore alla datadel decesso o del sopravvenire della non idoneità.

Art. 24. Sospensione della promozione. 1. Lapromozione dell’ufficiale iscritto nel quadro diavanzamento, che venga a trovarsi in una delle con-dizioni indicate nel comma 3 dell’articolo 18, èsospesa.

2. Il Ministro delle finanze ha facoltà di sospende-re la promozione dell’ufficiale iscritto nel quadro diavanzamento, nei cui riguardi siano intervenuti fattidi notevole gravità.

3. La sospensione della promozione annulla lavalutazione già effettuata.

4. All’ufficiale è data comunicazione della sospen-sione della promozione e dei motivi che l’hannodeterminata.

5. Il provvedimento di sospensione della promo-zione e di annullamento della valutazione di cui alcomma 1, è disposto con determinazione dalComandante Generale della Guardia di finanza.

Art. 25. Cancellazione dal quadro di avanza-mento. 1. L’autorità che ritiene che un dipendenteufficiale iscritto nel quadro di avanzamento abbiaperduto uno dei requisiti previsti dal presente decre-to per l’avanzamento, deve inoltrare, nei riguardidell’ufficiale stesso, proposta di cancellazione dalquadro.

2. Sulla proposta, corredata dei pareri delle auto-rità gerarchiche, decide il Ministro delle finanze,sentita la Commissione superiore di avanzamento,se si tratti di ufficiale di grado non inferiore a tenen-te colonnello, ovvero la Commissione ordinaria diavanzamento, se si tratti di ufficiale di altro grado.

3. Fino a quando non interviene la decisione delMinistro delle finanze, gli effetti dell’iscrizione inquadro dell’ufficiale sono sospesi.

4. L’Ufficiale cancellato dal quadro è non idoneoall’avanzamento.

5. All’ufficiale è data comunicazione dell’avvenutacancellazione e dei motivi che l’hanno determinata.

Art. 26. Promozioni non annuali. Formazionedi quadri di avanzamento a seguito di cause di

esclusione. 1. Per i gradi nei quali le promozioni ascelta non si effettuano tutti gli anni, il Ministro del-le finanze o il Comandante Generale della Guardiadi finanza, per gli anni in cui non sono previste pro-mozioni, approvano egualmente la graduatoria. IlComandante Generale forma i quadri di avanzamen-to solo se nel corso dell’anno si verificano una o piùvacanze nei gradi rispettivamente superiori. In talcaso, il nuovo ciclo di promozioni decorre dall’annodi apertura del quadro.

2. Qualora un ufficiale sia cancellato dal quadro diavanzamento a scelta per una delle cause stabilitedalla legge, subentra nel quadro l’ufficiale che seguenella graduatoria di merito l’ultimo dei parigradoiscritto nel quadro stesso. La posizione in tale qua-dro è determinata dall’ordine di graduatoria di meri-to ovvero dall’ordine di ruolo secondo quanto previ-sto dal presente decreto per il grado interessato.

CAPO II

AVANZAMENTO DEGLI UFFICIALI IN SERVIZIO PERMANENTE EFFETTIVO

Art.27. Requisiti per la valutazione. 1. L’uffi-ciale in servizio permanente effettivo, per esserevalutato per l’avanzamento, deve, in relazione alruolo di appartenenza:

a) aver maturato gli anni di permanenza minimaindicati per ciascun grado e aver compiuto i periodidi comando, di attribuzioni specifiche, di servizio edi imbarco previsti dalle tabelle 1, 2, 3 e 4 allegateal presente decreto;

b) essere in possesso dei titoli e aver superato gliesami e i corsi eventualmente stabiliti con determi-nazione del Comandante Generale.

2. Ai fini della valutazione per l’avanzamento, iperiodi di comando, di attribuzioni specifiche, diservizio e di imbarco, indicati nelle tabelle di cui alcomma 1 per il grado rivestito, possono essere svol-ti, in tutto o in parte, nel grado immediatamenteinferiore, se previsto nelle medesime tabelle. Taliperiodi devono essere svolti presso comandi, unità,reparti ed enti organicamente previsti, anche inambito internazionale.

3. Il periodo di comando prescritto ai fini dell’a-vanzamento deve essere compiuto nell’esercizio difunzioni che comportino attribuzioni, oltre chedisciplinari, di carattere operativo, addestrativo e diimpiego del personale.

4. Il periodo di attribuzioni specifiche prescritto aifini dell’avanzamento deve essere compiuto nell’eser-cizio di funzioni proprie del ruolo di appartenenza.

5. I periodi di comando, di attribuzioni specifiche,di servizio e di imbarco possono essere compiutianche in incarichi equipollenti a quelli indicati nelletabelle stesse, individuati con determinazione delComandante Generale.

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6. Ai fini della determinazione delle anzianitàminime di grado richieste per l’inclusione nelle ali-quote di valutazione di cui all’articolo 28, si compu-ta sia l’anno solare di conferimento del grado rive-stito, sia quello di inserimento nelle aliquote di valu-tazione per l’avanzamento al grado superiore.

Art. 28. Formazione delle aliquote e valutazio-ne. 1. Il 31 ottobre di ogni anno, il ComandanteGenerale della Guardia di finanza, con appositedeterminazioni, per ciascun grado e ruolo, indica gliufficiali da valutare per la formazione dei quadri diavanzamento per l’anno successivo. In tali determi-nazioni sono inclusi:

a) gli ufficiali non ancora valutati che, alla datasuddetta, abbiano raggiunto tutte le condizioni pre-scritte dall’articolo 27;

b) gli ufficiali già giudicati idonei e non iscritti inquadro, salvo quanto previsto al comma 3, e purchénon abbiano già subito almeno sei valutazioni ove sitratti di avanzamento ai gradi di generale. Nel com-puto delle sei valutazioni si tiene conto anche diquelle effettuate prima dell’entrata in vigore del pre-sente decreto;

c) gli ufficiali da valutare o rivalutare perchésono venute a cessare le cause che ne avevanodeterminato la sospensione della valutazione odella promozione e, nel caso abbiano subito detra-zioni di anzianità ai sensi della legge sullo statodegli ufficiali, sempre che risultino più anziani diun parigrado già valutato. Sono compresi, altresì,gli ufficiali trovatisi nelle condizioni di cui all’ar-ticolo 18, comma 2.

2. Per gli avanzamenti ad anzianità, alla data del31 ottobre, sono inseriti nelle aliquote di valutazio-ne gli ufficiali che nel corso dell’anno successivomaturano il requisito della permanenza minima nelgrado richiesto per la promozione di cui alla colon-na 5 delle tabelle 1, 2, 3 e alla colonna 12 dellatabella 4 allegate al presente decreto. Resta fermoche alla suddetta data l’ufficiale deve aver maturatole altre condizioni di cui all’articolo 27.

3. I tenenti colonnelli del ruolo normale da valuta-re per l’avanzamento sono inclusi in tre distinte ali-quote formate sulla base delle anzianità di gradoindicate nella tabella 1 allegata al presente decreto.Il periodo di servizio svolto dopo l’ultima valutazio-ne nella seconda aliquota costituisce elemento pre-minente ai fini della valutazione dei tenenti colon-nelli inclusi nella terza aliquota.

4. I capitani dei ruoli normale, aeronavale e spe-ciale, già valutati due volte per l’avanzamento ascelta al grado di maggiore, giudicati idonei e noniscritti in quadro, sono valutati l’anno successivo perla promozione ad anzianità.

5. Gli ufficiali, giudicati non idonei all’avanza-mento, sono inseriti nell’aliquota dei parigrado davalutare per la formazione del quadro normale diavanzamento per l’anno successivo e, qualora ido-

nei ed iscritti in quadro, sono promossi con anzianitàriferita all’anno per il quale sono stati valutati l’ulti-ma volta.

6. Gli ufficiali, giudicati per la seconda volta nonidonei all’avanzamento, sono ulteriormente valutatinel quarto anno successivo ad ogni giudizio negati-vo e, se giudicati idonei e iscritti in quadro, promos-si con anzianità riferita all’anno per il quale sonostati valutati l’ultima volta.

7. La non idoneità all’avanzamento nel serviziopermanente non impedisce l’avanzamento dell’uffi-ciale nella posizione di congedo.

8. Il Comandante Generale con propria determina-zione indica gli ufficiali che non possono esserevalutati per l’avanzamento per non aver raggiunto lecondizioni prescritte dall’articolo 27, comma 1. Essisono poi inclusi nella prima determinazione annualedell’aliquota successiva alla data del raggiungimen-to delle predette condizioni.

Art. 29. Vacanze organiche. 1. Determinanovacanze organiche:

a) le promozioni;b) le cassazioni dal servizio permanente;c) i trasferimenti ad altro ruolo;d) i collocamenti in soprannumero agli organici

disposti per legge;e) i decessi.

2. Le vacanze decorrono dalla data in cui si verifi-cano le cause che le hanno determinate nei casi dicui alle lettere a), b), c) e d) del comma 1, e per lalettera e), del medesimo comma, dal giorno succes-sivo a quello del decesso.

3. Gli ufficiali iscritti nei quadri di avanzamento ascelta sono promossi al verificarsi delle vacanze nelgrado superiore e, comunque, non oltre il 1° lugliodell’anno cui si riferiscono i quadri stessi.

4. Al riassorbimento delle posizioni degli ufficialiche cessano dal soprannumero si procede al verifi-carsi della prima vacanza successiva all’attribuzionedelle promozioni tabellari e, comunque, entro l’an-no successivo a quello della cessazione della posi-zione di soprannumero.

Art. 30. Promozioni annuali. 1. Nei gradi in cuil’avanzamento ha luogo a scelta, il numero delle pro-mozioni fisse annuali è stabilito per ciascun grado nel-le tabelle 1, 2, 3 e 4 allegate al presente decreto.

2. Le promozioni ad anzianità sono conferite condecorrenza dal giorno del compimento delle anzia-nità richieste alla colonna 5 delle tabelle 1, 2, 3 ealla colonna 12 della tabella 4, allegate al presentedecreto.

3. Le promozioni di cui ai commi 1 e 2, sono con-ferite con le modalità di cui all’articolo 6, comma 4,della legge 20 settembre 1980, n. 574, salvo quantoprevisto dall’articolo 7, della legge 10 dicembre1973, n. 804, e successive modificazioni.

4. Qualora il conferimento delle promozioni

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annuali determini, nel grado di colonnello o di gene-rale del ruolo normale, eccedenze rispetto agli orga-nici di legge, salvo quanto disposto dall’articolo 8,comma 3, della legge 27 dicembre 1990, n. 404, ilcollocamento in aspettativa per riduzione quadriviene effettuato solo nel caso in cui la predetta ecce-denza non possa essere assorbita nelle dotazionicomplessive del grado fissate per i vari ruoli dal pre-sente decreto. Qualora si determinino eccedenze inpiù ruoli non totalmente riassorbibili, è collocato inaspettativa per riduzione quadri, se colonnello, l’uf-ficiale di tali ruoli anagraficamente più anziano e, aparità di età, l’ufficiale meno anziano nel gradoovvero, se generale, l’ufficiale più anziano in gradoe, a parità di anzianità, l’ufficiale anagraficamentepiù anziano. In tale ipotesi, l’eccedenza che si veri-fica nel ruolo normale è riassorbita per prima.

Art. 31. Modalità per colmare ulteriori vacan-ze. 1. Qualora, effettuate in un grado le promozionistabilite per l’anno dalle tabelle 1, 2, 3, e 4 allegateal presente decreto, si constatino al 1° luglio ulterio-ri vacanze nel grado superiore, le stesse sono col-mate con promozioni aggiuntive. Tali promozioninon possono eccedere un decimo del numero dellepromozioni da effettuare nell’anno e, comunque,non possono essere inferiori all’unità.

2. Qualora il numero degli ufficiali dichiarati ido-nei all’avanzamento a scelta sia inferiore al numerodelle promozioni stabilite per l’anno, le promozioninon effettuate sono portate in aumento al numerodelle promozioni da effettuare nell’anno immediata-mente successivo.

3. Nei casi di cui al comma 2, il Ministro dellefinanze ha facoltà di richiamare in servizio gli uffi-ciali dall’aspettativa per riduzione dei quadri ovverodall’ausiliaria.

CAPO III

CESSAZIONE DELLE CAUSE IMPEDITIVEDELLA VALUTAZIONE O

DELLA PROMOZIONE

Art. 32. Effetti della cessazione delle causeimpeditive della valutazione o della promozione.1. All’ufficiale nei cui riguardi il procedimentopenale o quello disciplinare, avviato per l’eventualeirrogazione di una sanzione di stato, si sia conclusocon esito favorevole o per il quale sia stata revocatala sospensione dall’impiego di carattere precauzio-nale o che sia stato in aspettativa per infermitàdipendente da causa di servizio, quando sia valutatoo nuovamente valutato, si applicano le disposizioniseguenti:

a) l’ufficiale appartenente al grado nel quale l’a-vanzamento ha luogo ad anzianità, se giudicato ido-neo e già raggiunto dal turno di promozione, è pro-mosso anche se non esiste vacanza nel grado supe-

riore, con l’anzianità che gli sarebbe spettata qualo-ra la promozione avesse avuto luogo a suo tempo;

b) l’ufficiale appartenente al grado nel quale l’a-vanzamento ha luogo a scelta, se giudicato idoneo e seriporti un punto di merito per cui sarebbe stato pro-mosso qualora lo stesso punto gli fosse stato attribuitoin una precedente graduatoria, è promosso anche senon esiste vacanza nel grado superiore, con l’anzianitàche gli sarebbe spettata se la promozione avesse avu-to luogo a suo tempo. La promozione è computata nelnumero di quelle da effettuare per l’anno cui si riferi-sce la graduatoria in occasione della quale l’ufficiale èstato valutato o nuovamente valutato;

c) qualora il provvedimento di sospensione dal-l’impiego abbia colpito un ufficiale con responsabi-lità di comando, al medesimo è attribuito lo stessocomando o un altro di livello equivalente alla primaassegnazione di comandi dopo la cessazione dellacausa impeditiva.

2. Le disposizioni di cui alle lettere a) e b) delcomma 1, si applicano:

a) all’ufficiale cessato dalla carica di Ministro odi Sottosegretario di Stato;

b) all’ufficiale per il quale sia stata sospesa lapromozione a norma dell’articolo 24, comma 2;

c) all’ufficiale non inserito in aliquota a suo tem-po per mancanza delle condizioni prescritte dall’ar-ticolo 27, e per il quale il raggiungimento delle con-dizioni anzidette sia stato ritardato per motivi di ser-vizio riconosciuti dal Ministro delle finanze conpropria determinazione o per motivi di salute dipen-denti da cause di servizio.

Art. 33. Effetti della cessazione delle cause chehanno determinato la sospensione del giudizio diavanzamento. 1. L’ufficiale nei cui riguardi sia statosospeso il giudizio sull’avanzamento in base alle dispo-sizioni di cui all’articolo 18, comma 5, è valutato perl’avanzamento quando le autorità competenti ricono-scano cessati i motivi della sospensione e, comunque,non oltre un anno dalla data di sospensione stessa.

2. Nei confronti dell’ufficiale di cui al comma 1, siapplicano le seguenti disposizioni:

a) l’ufficiale appartenente al grado nel quale l’a-vanzamento ha luogo ad anzianità, se giudicato ido-neo e già raggiunto dal turno di promozione, è pro-mosso anche se non esiste vacanza nel grado supe-riore, con l’anzianità che gli sarebbe spettata qualo-ra la promozione avesse avuto luogo a suo tempo.

b) l’ufficiale appartenente al grado nel quale l’a-vanzamento ha luogo a scelta, se giudicato idoneo ese riporti un punto di merito per cui sarebbe statopromosso qualora lo stesso punto gli fosse statoattribuito in una precedente graduatoria, è promossoanche se non esiste vacanza nel grado superiore, conl’anzianità che gli sarebbe spettata se la promozioneavesse avuto luogo a suo tempo. La promozione ècomputata nel numero di quelle da effettuare perl’anno successivo.

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Art. 34. Rinnovazione del giudizio di avanza-mento. 1. Nei casi di rinnovazione di un giudizio diavanzamento annullato d’ufficio o in seguito adaccoglimento di ricorso giurisdizionale o di ricorsostraordinario al Presidente della Repubblica si appli-cano le seguenti disposizioni:

a) l’ufficiale appartenente al grado nel quale l’a-vanzamento ha luogo ad anzianità, se giudicato ido-neo, è promosso al grado superiore con l’anzianitàche gli sarebbe spettata qualora la promozione aves-se avuto luogo a suo tempo;

b) l’ufficiale appartenente al grado nel quale l’a-vanzamento ha luogo a scelta, se giudicato idoneo ese riporti un punto di merito per cui sarebbe statopromosso qualora attribuito in una precedente gra-duatoria, è promosso al grado superiore con l’anzia-nità che gli sarebbe spettata se la promozione aves-se avuto luogo a suo tempo.

2. La promozione di cui al comma 1, non èricompresa tra quelle attribuite nell’anno in cuiviene rinnovato il giudizio. Qualora non sussistavacanza nelle dotazioni organiche o nei numerimassimi nel grado in cui deve essere effettuata lapromozione, l’eventuale eccedenza, determinatadalla promozione stessa, viene riassorbita al veri-ficarsi della prima vacanza successiva al 1° lugliodell’anno dell’avvenuta promozione dell’interes-sato e, comunque, entro il 30 giugno dell’annosuccessivo a quello in cui viene rinnovato il giudi-zio. Qualora entro tale data non si siano verificatevacanze, le eccedenze sono assorbite con le moda-lità di cui all’articolo 7, della legge 10 dicembre1973, n. 804, e successive modificazioni.

3. All’ufficiale promosso a seguito di ricorso, cheabbia superato il limite di età del grado conseguitoovvero che raggiunga il limite di età prima del com-pimento del periodo di comando o di attribuzionispecifiche prescritto per l’avanzamento, non sonorichiesti i requisiti di cui all’articolo 27.

4. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3, si appli-cano anche agli ufficiali che, imputati in procedi-mento penale, siano stati assolti con sentenza defini-tiva, fatta salva la definizione dell’eventuale proce-dimento disciplinare. La valutazione o il rinnovo delgiudizio va effettuato entro sei mesi dalla cessazio-ne dell’impedimento.

5. Il rinnovo del giudizio viene effettuato dagliorgani competenti entro sei mesi dall’annullamentod’ufficio o dalla notifica all’amministrazione com-petente della pronuncia giurisdizionale che haannullato la precedente valutazione. Qualora il giu-dizio contenga elementi tali da rendere automatical’iscrizione in quadro del ricorrente, non è necessa-rio procedere ad una nuova valutazione. In tal caso,il Ministro delle finanze provvede d’ufficio agliadempimenti per la promozione del ricorrente.

6. Le disposizioni del presente articolo si applica-no a tutte le rinnovazioni di giudizi di avanzamento

successive dalla data di entrata in vigore del presen-te decreto, indipendentemente dal quadro di avanza-mento di riferimento.

CAPO IV

NORME PARTICOLARI PER I SOTTOTENENTI

Art. 35. Avanzamento dei sottotenenti dellaGuardia di finanza. 1. L’avanzamento dei sottote-nenti ha luogo ad anzianità.

2. I sottotenenti sono valutati per l’avanzamentodopo due anni di permanenza nel grado e, quando sitratti di sottotenenti frequentatori del corso di Appli-cazione, sempre che abbiano già superato il primoanno di tale corso. Se idonei, essi sono promossi conanzianità corrispondente alla data di compimentodei due anni di permanenza nel grado.

3. Il sottotenente giudicato non idoneo all’avanza-mento è nuovamente valutato dopo un anno dalladata in cui fu pronunciato il giudizio di non idoneitàe, se idoneo, promosso con anzianità corrispondentealla data del giudizio definitivo favorevole.

4. Se giudicato ancora non idoneo all’avanzamen-to, l’ufficiale cessa dal servizio permanente effettivoed è collocato nella categoria del congedo che glicompete, in applicazione della normativa sullo statogiuridico degli ufficiali della Guardia di finanza.

5. I sottotenenti che, per motivi di servizio ricono-sciuti dal Comandante Generale con propria deter-minazione o per motivi di salute dispendenti da cau-sa di servizio, frequentano il corso di Applicazionecon ritardo, qualora lo superino, sono iscritti in ruo-lo al posto che ad essi sarebbe spettato se avesserosuperato il corso al loro turno.

TITOLO III

MODIFICHE ALLE NORMESULLO STATO GIURIDICO

DEGLI UFFICIALI

Art. 36. Limiti di età per il collocamento in con-gedo. 1. Per il Corpo della Guardia di finanza, inluogo della tabella I, allegata alla legge 15 dicembre1959, n. 1089, come modificata dalla tabella D,allegata alla legge 27 dicembre 1990, n. 404, e indi-cata all’articolo 7, della stessa legge, si applica latabella 5 allegata al presente decreto.

Art. 37. Norme di collegamento in materia distato giuridico. 1. Gli articoli 21, 25, 43 e 63, del-la legge 10 aprile 1954, n. 113, come modificatidagli articoli da 32 a 36 del decreto legislativo 30dicembre 1997, n. 490, si applicano anche agli uffi-ciali della Guardia di finanza.

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Art. 38. Documentazione caratteristica. 1. Adecorrere dal 1° gennaio 2001 si procede alla reda-zione della documentazione caratteristica anche neiconfronti dei generali di divisione del Corpo dellaGuardia di finanza con le modalità di cui al decretodel Presidente della Repubblica 13 febbraio 1967, n.429.

2. Il comma 1, primo alinea, dell’articolo 2 deldecreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio1967, n. 429, è sostituito dal seguente: “scheda valu-tativa, modello A, per i generali di divisione e di bri-gata”.

3. Il comma 1, terzo alinea, dell’articolo 2 deldecreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio1967, n. 429, è sostituito dal seguente: “rapportoinformativo, modello C, per gli ufficiali fino al gra-do di generale di divisione”.

4. Il modello A allegato al decreto del Presidentedella Repubblica 13 febbraio 1967, n. 429, è sosti-tuito dal modello A allegato al presente decreto. Conregolamento da emanarsi ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, pos-sono essere apportate ulteriori modifiche e integra-zioni a detto modello.

5. All’articolo 6, comma 2 e 5, del decreto del Pre-sidente della Repubblica 13 febbraio 1967, n. 429, leparole “generali di divisione” sono sostituite dalleparole “generali di corpo d’armata”.

Art. 38-bis. Composizione del consiglio di disci-plina. 1. L’articolo 5 della legge 15 dicembre 1959,n. 1089, è modificato come segue:

a) al comma 1, dopo le parole: «si compone diufficiali», sono inserite le seguenti: «in servizio per-manente»;

b) il comma 2 è sostituito dal seguente:«2. Il presidente del consiglio di disciplina non

può essere di grado inferiore a generale di divisionequalora il giudicando sia un colonnello ovvero agenerale di corpo d’armata quando l’ufficiale defe-rito sia un generale»;

c) il comma 3 è sostituito dal seguente:«3. In caso di indisponibilità di ufficiali in ser-

vizio permanente del Corpo, sono chiamati a far par-te del consiglio di disciplina, per i genrali e i colon-nelli, ufficilai generali della Guardia di finanzaapparteneti all’ausiliaria o alla riserva ovver, in casodi indisponibilità anche di costoro, ufficiali generalio di grado corrispondente in servizio permanentedelle altre Forze armate».–––––––––––

Articolo inserito dall’art. 1 D.Lgs. 28 dicembre2001, n. 473.

Art. 39. Riammissione in servizio. 1. Gli uffi-ciali del ruolo normale, aeronavale, speciale e tecni-co-logistico-amministrativo, posti in congedo adomanda, possono ottenere la riammissione in ser-vizio a condizione che:

a) vi siano posti disponibili in organico nel ruo-lo d’appartenenza e nel medesimo grado rivestitoall’atto della cessazione dal servizio;

b) non sia trascorso oltre un anno alla data di col-locamento in congedo alla data di presentazione del-l’istanza da riammissione;

c) non abbiano superato il 35° anno di età.2. La riammissione in servizio è disposta dal

Comandante Generale della Guardia di finanzatenuto conto:

a) dei precedenti di carriera, disciplinari e sanitari;b) delle valutazioni caratteristiche riportate in

servizio;c) del comportamento tenuto nel periodo trascor-

so in congedo;d) delle qualità morali;e) del proficuo impiego in servizio in relazione

alle qualità professionali e alle specializzazioni pos-sedute.

3. Non può essere riammesso in servizio il perso-nale collocato in congedo d’autorità.

4. Al personale riammesso in servizio è applicatauna detrazione di anzianità pari al periodo di assen-za dal Corpo.

TITOLO IV

ASSESTAMENTO DEI RUOLI

CAPO I

RUOLO AERONAVALE

Art. 40. Istituzione del ruolo aeronavale. 1. Gliufficiali del soppresso ruolo speciale di cui alla leg-ge 25 maggio 1989, n. 190, sono iscritti nel ruoloaeronavale con l’anzianità assoluta e relativa possi-bile nel ruolo di provenienza.

2. Entro sei mesi dall’entrata in vigore del presen-te decreto sia gli ufficiali del ruolo normale in servi-zio permanente effettivo di grado non superiore atenente colonnello, sia gli ufficiali del ruolo tecnico-operativo, in possesso di specializzazione di coman-dante di stazione navale o del brevetto militare dipilota o di specialista di elicottero o di aeroplano,possono transitare, a domanda, con il grado e l’an-zianità posseduti, nel ruolo aeronavale.

3. Con determinazione del Comandante Generale:a) sono fissati le modalità, il numero dei transiti

e i criteri per il passaggio nei vari gradi del ruoloaeronavale;

b) è nominata un»apposita commissione prepo-sta alla formazione della graduatoria degli ufficialinei cui confronti abbia espresso giudizio di idoneitàal passaggio del nuovo ruolo.

4. Qualora il numero delle domande di transito nelruolo aeronavale superi il numero previsto dalla

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determinazione di cui al comma 3, è data la prece-denza agli ufficiali provenienti dal ruolo normale esecondo l’ordine di anzianità acquisito nei rispettiviruoli di provenienza.

5. L’ordine di iscrizione in ruolo di tali ufficiali èstabilito in base agli articoli 8 e 9 della legge 10aprile 1954, n. 113, e successive modificazioni.

6. Gli ufficiali transitati nel ruolo aeronavale aisensi del presente articolo, che siano stati preceden-temente inclusi nelle aliquote per la formazione deiquadri di avanzamento nel ruolo normale per l’annodi transito, sono esclusi dalle medesime e valutatiper lo stesso anno nel ruolo aeronavale, ove ne ricor-rano le condizioni, venendo inseriti nelle aliquote divalutazione di tale ruolo.

7. Per sopperire alle carenze di piloti d’aeroplano,il Comandante Generale della Guardia di finanza èautorizzato, fino al 31 dicembre 2007, a indire con-corsi straordinari per il reclutamento di ufficialipiloti del ruolo aeronavale.

Art. 41. Disposizioni concernenti gli ufficiali delruolo aeronavale. 1. Gli ufficiali del ruolo aerona-vale sono impiegati nei servizi aereo e navale dellaGuardia di finanza. In caso di perdita della specia-lizzazione o per motivate esigenze di servizio pos-sono essere impiegati in compiti addestrativi, opera-tivi e logistici attinenti a tali servizi.

CAPO II

RUOLO SPECIALE

Art. 42. Transito dal ruolo tecnico-operativo alruolo speciale. 1. Gli ufficiali del soppresso ruolotecnico-operativo del Corpo della Guardia di finan-za sono iscritti nel ruolo speciale con le anzianitàassoluta e relativa possedute nel ruolo di provenien-za. Resta salva la facoltà di proporre domanda aisensi dell’articolo 40, comma 2, e dell’articolo 46,comma 1.

2. Gli ufficiali del ruolo tecnico-operativo in servi-zio alla data di entrata in vigore del presente decre-to possono chiedere, con domanda irrevocabile dapresentare entro sessanta giorni dalla medesimadata, l’applicazione nei loro confronti dei limiti dietà previsti dalla previgente normativa.

3. Gli ufficiali di cui al comma 1, che alla data dientrata in vigore del presente decreto abbiano giàsuperato il 60° anno di età possono chiedere il col-locamento in congedo nei sessanta giorni successivia tale data. Tale congedo sarà considerato a tutti glieffetti per raggiunti limiti di età. In caso contrario,nei loro confronti si applicheranno i limiti di età pre-visti dalla previgente normativa.

Art. 43. Transito dal ruolo normale al ruolospeciale. 1. Entro sei mesi dalla data di entrata invigore del presente decreto, gli ufficiali del ruolo

normale in servizio permanente effettivo, di gradonon superiore a tenente colonnello, possono presen-tare domanda, per una sola volta, per transitare conil grado e l’anzianità posseduti, nel ruolo specia-le. Per il personale nominato ufficiale a seguito diconcorsi banditi dopo l’entrata in vigore della legge31 marzo 2000, n. 78, il termine per la presentazio-ne delle domande è di un anno dalla data di entratain vigore del presente decreto.

2. Con determinazione del Comandante Generale:a) sono fissati le modalità, il numero dei transiti

e i criteri per il passaggio nei vari gradi del citatoruolo;

b) è nominata un’apposita commissione prepostaalla formazione della graduatoria degli ufficiali neicui confronti abbia espresso giudizio di idoneità alpassaggio del nuovo ruolo.

3. L’iscrizione nel ruolo speciale degli ufficiali dicui al comma 1 avviene:

a) a decorrere dal 1° gennaio successivo all’annodi completamento delle procedure di cui al comma 1;

b) con l’attribuzione, eccetto che per il grado ditenente colonnello, di un’anzianità assoluta nonsuperiore a quella del parigrado più anziano che, al31 ottobre successivo, sarà incluso per la prima vol-ta in aliquota, e, comunque, non superiore a dueanni.

4. Gli ufficiali transitati assumono anzianità di ungiorno precedente a quella del pari grado transitatodal ruolo tecnico-operativo, che abbia uguale anzia-nità di nomina ad ufficiale.

5. Gli ufficiali transitati nel ruolo speciale ai sensidel presente articolo, che siano stati precedentemen-te inclusi nelle aliquote per la formazione dei quadridi avanzamento nel ruolo normale per l’anno ditransito, sono esclusi dalle medesime e valutati perlo stesso anno nel ruolo speciale, ove ne ricorrano lecondizioni, venendo inseriti nelle aliquote di valuta-zione di tale ruolo. Per i tenenti colonnelli transitatiè comunque richiesto, ai fini dell’inclusione in ali-quota di avanzamento al grado superiore, un perio-do di permanenza nel ruolo speciale di almeno dueanni, determinato ai sensi dell’articolo 27, comma 6,indipendentemente da eventuali valutazioni giàeffettuate nel ruolo normale.

CAPO III

RUOLO TECNICO-LOGISTICO-AMMINISTRATIVO

Art. 44. Composizione del ruolo tecnico-logisti-co-amministrativo. 1. Il ruolo tecnico-logistico-amministrativo degli ufficiali in servizio permanen-te effettivo del Corpo della Guardia di finanza è arti-colato nei seguenti comparti e specialità:

a) comparto logistico-amministrativo: specialitàamministrazione, specialità commissariato;

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b) comparto tecnico: specialità telematica, spe-cialità infrastrutture e specialità motorizzazione;

c) comparto sanitario: specialità sanità, specialitàveterinaria e specialità psicologica.

2. A seguito dell’istituzione del ruolo di cui alcomma 1, le esigenze dei servizi amministrativi delCorpo della Guardia di finanza sono progressiva-mente soddisfatte, anche con riguarso alle funzionidirigenziali, da ufficiali generali o colonnelli appar-tenenti, prioritariamente, al ruolo tecnico-logistico-amministrativo.

Art. 45. Transiti dai ruoli delle Forze Armate.1. In relazione alle esigenze operative e funzionalida soddisfare per l’iniziale costituzione del ruolotecnico-logistico-amministrativo del Corpo dellaGuardia di finanza, sono autorizzati, con decreto delMinistro delle finanze, di concerto con il Ministrodella difesa, per gli anni dal 2001 al 2005, transiti intale ruolo di unità di ufficiali provenienti dall’Eser-cito, dalla Marina e dall’Aeronautica, dai ruoli overisultino eccedenze rispetto ai volumi organici fissa-ti, nonché, su indicazione del Capo di Stato Mag-giore di Forza Armata, oltre tali eccedenze.

2. Con decreto di cui al comma 1, sono indicatil’entità e le modalità dei transiti, le specifiche pro-fessionalità richieste, nonché gli eventuali ulteriorititoli e requisiti preferenziali.

3. Gli ufficiali transitati ai sensi dei commi 1 e 2,sono portati in diminuzione rispetto ai contingentimassimi definiti annualmente dal decreto intermini-steriale di cui all’articolo 65, comma 11, del decretolegislativo 30 dicembre 1997, n. 490, e successivemodificazioni e integrazioni. Il loro trasferimentonel ruolo tecnico-logistico-amministrativo avviene,con riferimento ai ruoli del Corpo della Guardia difinanza, ai sensi dell’articolo 56, comma 2, deldecreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, e suc-cessive modificazioni e integrazioni, ovvero, se pro-venienti dai ruoli ad esaurimento in servizio perma-nente, ai sensi dell’articolo 39, commi 8, 9 e 9 bis,de decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, esuccessive modificazioni e integrazioni.

3-bis. L’anzianità di servizio maturata nei ruolidegli ufficiali della Forza armata di provenienza èutile ai fini del computo dei periodi previsti dall’ar-ticolo 43, commi 22 e 23, e dall’articolo 43-ter del-la legge 1° aprile 1981, n. 121, per la determinazio-ne del trattamento economico all’atto del transito aisensi dei commi 1, 2 e 3 (1).–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 2 D.Lgs. 28 dicem-bre 2001, n. 473

Art. 46. Transito dei restanti ruoli del Corpodella Guardia di finanza. 1. I tenenti colonnelli, imaggiori, i capitani ed i tenenti del Corpo dellaGuardia di finanza che siano stati impiegati peralmeno cinque anni nei settori afferenti le specialità

di cui all’articolo 44, con esclusione delle specialitàdel comparto sanitario, ovvero che siano in posses-so del diploma di laurea in ingegneria civile, archi-tettura, informatica, giurisprudenza, economia ecommercio, medicina, psicologia, veterinaria, odiplomi di laurea equipollenti, possono transitare, adomanda, nelle relative specialità, con le modalità,nel numero e nei termini, stabiliti con determinazio-ne del Comandante Generale.

2. I marescialli aiutanti e i marescialli capi dellaGuardia di finanza in possesso del requisito diimpiego di cui al comma 1, e del diploma di istru-zione secondaria di secondo grado afferente la spe-cialità, indicato nel bando, possono partecipare adun concorso per titoli ed esami per la nomina atenente in una delle specialità del ruolo tecnico-logi-stico-amministrativo, per il numero di posti e con lemodalità stabilite con determinazione del Coman-dante Generale.

3. L’iscrizione nel ruolo tecnico-logistico-ammini-strativo, i cui effetti decorrono dal 1° gennaio suc-cessivo all’anno di accoglimento della domanda o dicompletamento delle eventuali operazioni concor-suali, è effettuata, per i provenienti dai ruoli degliufficiali, mantenendo l’anzianità assoluta nel ruolodi provenienza.

4. Sino al 2005 compreso, possono essere autoriz-zati, con determinazione del Comandante Generale,ulteriori transiti e concorsi ai sensi dei commi 1 e 2,del presente articolo.

TITOLO V

NORME TRANSITORIE E FINALI

CAPO I

NORME TRANSITORIE VARIE

Art. 47. Limiti di età. 1. I generali di brigata inservizio alla data di entrata in vigore dal presentedecreto possono chiedere, con domanda irrevocabi-le da presentare entro sessanta giorni da tale data,l’applicazione nei loro confronti dei limiti di età pre-visti dalla previgente normativa.

2. Ai concorsi previsti dall’articolo 7, commi 8 e10, e dall’articolo 8, banditi entro sei anni dalla datadi entrata in vigore del presente decreto, è ammessoa partecipare anche il personale del Corpo che, inpossesso degli altri requisiti, abbia superato il 42°anno di età.

Art. 48. Aliquote di valutazione. 1. Le disposi-zioni relative alla determinazione delle aliquote divalutazione a scelta, alle permanenze minime neigradi in cui l’avanzamento avviene ad anzianità eall’entità delle promozioni annue, di cui alle tabelle1, 2, 3 e 4 allegate al presente decreto, si applicanoal termine del periodo transitorio fissato per ciascungrado.

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2. Ai fini dell’assolvimento del requisito dicomando, il comando di gruppo o di gruppo disezioni di nucleo regionale svolto nei gradi di tenen-te colonnello o maggiore in data antecedente all’en-trata in vigore del presente decreto, è equiparato alcomando provinciale.

3. Sino al 31 dicembre 2008, i periodi minimi dicomando indicati nelle tabelle di cui al comma 1,sono ridotti della metà.

Art. 49. Collocamento in aspettativa per ridu-zione di quadri. 1. [Fino al 31 dicembre 2007,] (1)il collocamento in aspettativa per riduzione di quadriè disposto al 31 dicembre dell’anno di riferimento.

2. Gli ufficiali che ricoprono le cariche di Ministroo di Sottosegretario di Stato sono considerati insoprannumero agli organici.–––––––––––

(1) Parole soppresse dall’art. 6, L. 2 dicembre2004, n. 299.

CAPO II

NORME TRANSITORIE IN MATERIADI AVANZAMENTO

Art. 50. Disciplina del periodo transitorio per ilgrado di generale di corpo d’armata. 1. Il gradodi generale di corpo d’armata del Corpo della Guar-dia di finanza è istituito con effetto dal 1° ottobre2001. Le promozioni a tale grado sono attribuite adecorrere dal 1° gennaio 2001.

2. Per gli anni 2001, 2002 e 2003 la promozione ditale grado è conferita ai generali di divisione in ser-vizio permanente effettivo alla data del 1° ottobre2000, i quali abbiano esercitato le attribuzioni previ-ste per il grado rivestito, già grado vertice del Cor-po, ed inoltre abbiano maturato al 31 ottobre del-l’anno precedente quello della promozione, almenodue anni di anzianità di grado. Le disposizioni di cuiall’articolo 38 non si applicano nei confronti deipredetti ufficiali generali.

3. I relativi quadri di avanzamento sono formati,su proposta del Comandante Generale della Guardiadi finanza e previo espletamento della procedura dicui all’articolo 2 della legge 4 agosto 1984, n. 429,prevista per l’ulteriore promozione dei generali didivisione, dal Ministro delle finanze, iscrivendovi,in ordine di ruolo, i predetti ufficiali generali nelnumero necessario per colmare le dotazioni organi-che stabilite per il grado di Generale di Corpo d’Ar-ma dalla tabella I allegata al presente decreto, conesclusione di coloro i quali si trovano nelle condi-zioni previste dall’articolo 18.

4. Qualora, dopo aver effettuato le promozioniannuali conseguenti alle vacanze organiche verifica-tesi nel grado di generale di corpo d’armata, si con-statino ulteriori vacanze in tale grado, queste sonocolmate mediante il conferimento di promozioni

aggiuntive, in base all’ordine di ruolo, con la forma-zione di uno o più quadri suppletivi secondo la pro-cedura di cui al comma 3.

5. Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4, non siestendono agli ufficiali che comunque acquisisconoil grado di generale di divisione in servizio perma-nente effettivo in data successiva al 1° ottobre 2000,data di istituzione del grado di generale di corpod’armata. Per tali ufficiali, ai fini dell’inclusionenell’aliquota di valutazione per l’avanzamento ascelta al grado di generale del corpo d’armata, èrichiesto, fino al 31 dicembre 2005, in deroga aquanto previsto dall’articolo 48, comma 3, il pos-sesso del requisito di due anni di servizio prestato,nel grado di generale di divisione, in uno degli inca-richi fissati con determinazione del ComandanteGenerale per tale grado.

6. Il generale di divisione non valutato a suo tem-po per mancanza delle condizioni previste dal com-ma 5, per il quale il raggiungimento delle condizio-ni predette sia stato ritardato per motivi di servizioriconosciuti dal Ministro delle finanze o per motividi salute dipendenti da causa d servizio, è valutato inoccasione della formazione della prima graduatoriaper l’avanzamento al grado vertice successiva alraggiungimento delle predette condizioni. Se giudi-cato idoneo e se riporti un punto di merito per cuisarebbe promosso nella stessa graduatoria, è pro-mosso anche se non esiste vacanza nel grado supe-riore, con l’anzianità che gli sarebbe spettata se lapromozione avessa avuto luogo a suo tempo. In talcaso si applicano le disposizioni di cui all’articolo34, commi 2 e 3, del presente decreto.

Art. 51. Determinazione delle aliquote di valuta-zione nel periodo transitorio. 1. Al fine di assicura-re l’armonico sviluppo del ruolo normale e il gradua-le raggiungimento delle nuove dotazioni organiche, lerelative aliquote di valutazione, nel periodo transito-rio, sono fissate secondo i seguenti criteri:

a) per l’avanzamento al grado di generale didivisione sono inseriti in aliquota di valutazione perl’anno:

1) 2002: i generali di brigata sino al secondo inordine di ruolo con anzianità di grado pari al 31dicembre 1998;

2) 2003: i generali di brigata con anzianità digrado pari o anteriore al 31 dicembre 1999;

3) 2004: i generali di brigata con anzianità digrado pari o anteriore al 31 dicembre 2000;

4) 2005: i generali di brigata con anzianità digrado pari o anteriore al 31 dicembre 2001;

b) per l’avanzamento al grado di generale di bri-gata sono inseriti in aliquota di valutazione per l’an-no:

1) 2002: i colonnelli con anzianità di grado pario anteriore al 31 dicembre 1997;

2) 2003: i colonnelli con anzianità di grado pario anteriore al 31 dicembre 1998;

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3) 2004: i colonnelli con anzianità di grado pario anteriore al 31 dicembre 1999;

4) 2005: i colonnelli con anzianità di grado pario anteriore al 31 dicembre 2000;

5) 2006: i primi ventidue colonnelli aventi anzia-nità di grado 2001;

6) 2007: i rimanenti colonnelli con anzianità digrado 2001 e i primi dieci colonnelli con anzianitàdi grado 2002;

c) per l’avanzamento al grado di colonnello sonoinseriti in aliquota di valutazione:

1) per l’anno 2002, i tenenti colonnelli non anco-ra valutati con anzianità di grado pari o anteriore al1° dicembre 1997;

2) dall’anno 2003, e sino all’inserimento in ali-quota dei tenenti colonnelli aventi anzianità di gra-do anteriore al 1° gennaio 2008, le aliquote di valu-tazione sono fissate con determinazione del Coman-dante Generale in modo da ricomprendervi, a parti-re da tale anno, oltre agli ufficiali già valutati, giudi-cati idonei e non iscritti in quadro, una frazione ditutti gli ufficiali presenti in ruolo e non ancora valu-tati al grado di colonnello, aventi data di nomina adufficiale anteriore al 31 dicembre 1990, rispettiva-mente pari a:

– per l’anno 2003, un decimo;– per l’anno 2004, un nono;– per l’anno 2005, un ottavo;– per l’anno 2006, un settimo;– per l’anno 2007, un sesto;– per l’anno 2008, un quinto;– per l’anno 2009, un quarto;– per l’anno 2010, un terzo;– per l’anno 2011, un mezzo;– per l’anno 2012, i rimanenti ufficiali.I criteri di cui all’articolo 28, comma 3, del pre-

sente decreto si applicano a partire dall’aliquota divalutazione formata per l’anno 2013.

d) per l’avanzamento al grado di maggiore sonoinseriti in aliquota di valutazione:

1) per l’anno 2002, i capitani con data di nominaa ufficiale anteriore al 31 dicembre 1989. Per taleanno sono formate due distinte aliquote, nelle qualisono iscritti rispettivamente:

– in prima aliquota, i capitani con data di nomi-na ad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1988;

– in seconda aliquota, i capitani con data dinomina ad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1989;

2) per l’anno 2003, i capitani con data di nominaad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1990;

3) dall’anno 2004, e sino all’inserimento in ali-quota dei capitani con anzianità di grado anteriore al1° gennaio 2008, le aliquote di valutazione sono fis-sate con determinazione del Comandante Generale,su base numerica, in modo da comprendervi tutti icapitani che, al 31 dicembre dell’anno di formazio-ne delle medesime aliquote, abbiano maturato, aisensi dell’articolo 27, comma 6, un’anzianità di

nomina ad ufficiale in servizio permanente effettivo,pari o superiore a 13 anni. Per gli ufficiali in servi-zio permanente effettivo immessi in ruolo con il gra-do di tenente tale requisito è ridotto a 11 anni.

2. Le aliquote di valutazione del ruolo speciale,nel periodo transitorio, sono fissate secondo iseguenti criteri:

a) per l’avanzamento al grado di colonnello, lealiquote di valutazione per gli anni dal 2002 al 2010sono fissate con determinazione del ComandanteGenerale tenuto conto dei transiti previsti dall’arti-colo 43;

b) per l’avanzamento al grado di maggiore, sonoinseriti in aliquota di valutazione:

1) per l’anno 2002, i capitani con data di nominaad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1989. Per taleanno sono formate due distinte aliquote, nelle qualisono iscritti rispettivamente:

– in prima aliquota, i capitani con data di nomi-na ad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1988;

– in seconda aliquota, i capitani con data dinomina ad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1989;

2) per l’anno 2003, i capitani con data di nominaad ufficiale anteriore al 31 dicembre 1990;

3) dall’anno 2004, e sino all’inserimento in aliquo-ta dei capitani con anzianità di grado anteriore al 1°gennaio 2011, le aliquote di valutazione sono fissatecon determinazione del Comandante Generale, subase numerica, in modo da comprendervi tutti i capi-tani che, al 31 dicembre dell’anno di formazione del-le medesime aliquote, abbiano maturato, ai sensi del-l’articolo 27, comma 6, un’anzianità di nomina adufficiale in servizio permanente effettivo, pari o supe-riore a 13 anni. Per gli ufficiali in servizio permanen-te effettivo transitati dal ruolo normale, nel computo ditale requisito si tiene conto dell’aumento di anzianitàdi cui all’articolo 43, comma 3, lettera b), e comma 4;

c) per l’avanzamento al grado di capitano sonoinseriti in aliquota di valutazione per l’anno:

1) 2002: i tenenti con anzianità di nomina adufficiale anteriore al 31 dicembre 1998;

2) 2003: i tenenti con anzianità di nomina adufficiale anteriore al 31 dicembre 1999;

3) 2004: i tenenti con anzianità di nomina adufficiale anteriore al 31 dicembre 2000;

4) 2005: i tenenti con anzianità di nomina adufficiale anteriore al 31 dicembre 2001.

3. Le aliquote di valutazione del ruolo aeronava-le, nel periodo transitorio, sono fissate secondo iseguenti criteri:

a) per l’avanzamento al grado di generale di bri-gata sono inseriti in aliquota di valutazione per l’an-no 2005 i colonnelli con anzianità di grado non infe-riore a sette anni;

b) per l’avanzamento al grado di maggiore sonoinseriti in aliquota di valutazione:

1) per l’anno 2002, i capitani con anzianità digrado anteriore al 31 dicembre 1992 ed i capitani

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transitati da altri ruoli con data di nomina a ufficia-le richiesta per tale anno dal comma 1, lettera d);

2) per l’anno 2003, i capitani transitati da altriruoli con data di nomina ad ufficiale richiesta pertale anno dal comma 1, lettera d);

3) dall’anno 2004, e sino all’inserimento in ali-quota dei capitani con anzianità di grado anteriore al1° gennaio 2008, le aliquote di valutazione sono fis-sate con determinazione del Comandante Generale,su base numerica, in modo da comprendervi tutti icapitani che, al 31 dicembre dell’anno di formazio-ne delle medesime aliquote, abbiamo maturato, aisensi dell’articolo 27, comma 6, un’anzianità dinomina ad ufficiale in servizio permanente effettivo,pari o superiore a 13 anni;

c) per l’avanzamento al grado di capitano sonoinseriti in aliquota di valutazione per l’anno 2002 itenenti con anzianità di grado anteriore al 31 dicem-bre 1998.

4. Sino all’anno 2007 compreso, le aliquote divalutazione al grado di colonnello delle diverse spe-cialità del ruolo tecnico-logistico-amministrativosaranno annualmente fissate con determinazione delComandante Generale in relazione alla consistenzaed alla composizione del ruolo stesso, a seguito deitransiti effettuati ai sensi degli articoli 45 e 46.

Art. 52. Determinazione delle promozioni nelperiodo transitorio. 1. Per gli ufficiali del ruolonormale, il numero annuale di promozioni ai gradidi seguito indicati è fissato, nel periodo transitorio,nelle seguenti unità:

a) a generale di divisione:1) 3 per l’anno 2001;2) 3 per l’anno 2002;3) 5 per l’anno 2003;4) 4 per l’anno 2004;5) 4 per l’anno 2005;b) a generale di brigata:1) 9 per l’anno 2001;2) 9 per l’anno 2002;3) 8 per l’anno 2003;4) 8 per l’anno 2004;5) 8 per l’anno 2005;c) a colonnello:1) 35 per l’anno 2001 e 2002;2) dall’anno 2003, e sino all’inserimento in ali-

quota dei tenenti colonnelli aventi anzianità di gra-do anteriore al 1° gennaio 2008, oltre alle promo-zioni tabellari previste dalla colonna 8, della tabella1, allegata al presente decreto, il Comandante Gene-rale, in relazione alla consistenza numerica dell’ali-quota di ufficiali da valutare per la prima volta, hafacoltà, con propria determinazione, di conferire, inderoga a quanto stabilito dal comma 4, le promozio-ni aggiuntive di cui all’articolo 31, comma 1, delpresente decreto.

Per l’anno 2001, qualora le graduatorie di meri-to siano state già formate, le promozioni aggiuntive

rispetto alla previsione di cui alla tabella M, allega-ta alla legge 12 novembre 1955, n. 1137, e successi-ve modificazioni sono attribuite, con decorrenza dal1° gennaio, mediante formazione di appositi quadrisuppletivi nei quali sono iscritti, in ordine di anzia-nità di ruolo, gli ufficiali già valutati, giudicati ido-nei e non iscritti in quadro. L’iscrizione nei quadri diavanzamento relativi alle promozioni di cui al pre-sente comma avviene, a decorrere dall’anno 2002,in ordine di graduatoria di merito.

2. Il numero delle promozioni annuali al grado ditenente colonnello del ruolo normale è fissato, sinoall’anno 2004 compreso, in tante unità quanti sono imaggiori inseriti in aliquota di valutazione.

3. Il numero delle promozioni annuali al grado dimaggiore del ruolo normale è pari, sino all’anno2003 compreso, al 95% dell’aliquota o delle ali-quote di valutazione dell’anno di riferimento, coneventuale arrotondamento all’unità superiore. Laformazione dei relativi quadri di avanzamentoavviene in ordine di anzianità del ruolo. Per l’an-no 2001, le promozioni aggiuntive rispetto allaprevisione di cui alla tabella M, allegata alla legge12 novembre 1955, n. 1137, e successive modifi-cazioni, sono attribuite, con decorrenza 1° gen-naio, mediante formazione di successivi quadrisuppletivi, in numero massimo di 51 per ciascunquadro e sino al raggiungimento del 95% dell’ali-quota di riferimento, con eventuale arrotondamen-to all’unità superiore. Per l’anno 2002 è formatoun distinto quadro di avanzamento per ciascunadelle aliquote di cui all’articolo 51, comma 1, let-tera d). L’iscrizione nei quadri di avanzamentorelativi alle promozioni di cui al presente commaavviene, a decorrere dall’anno 2004, in ordine digraduatoria di merito.

4. Le disposizioni di cui all’articolo 31, comma 1,si applicano, per il ruolo normale, a decorrere dal-l’anno 2006.

5. Per gli ufficiali del ruolo speciale, il numeroannuale di promozioni è fissato, nel periodo transi-torio, come segue:

a) al grado di colonnello, dall’anno 2002 all’an-no 2010, con determinazione del ComandanteGenerale, tenuto conto dei transiti di cui all’articolo43. L’iscrizione nei relativi quadri di avanzamentoavviene in ordine di graduatoria di merito;

b) al grado di maggiore, sino all’anno 2003 com-preso, in tante unità quanti sono i capitani inseriti inaliquota di valutazione. Per l’anno 2002 è formatoun distinto quadro di avanzamento per ciascuna del-le aliquote di cui all’articolo 51, comma 1, lettera d).L’iscrizione nei relativi quadri di avanzamentoavviene in ordine di anzianità di ruolo.

6. Le promozioni al grado di colonnello del ruoloaeronavale sono fissate, per gli anni dal 2002 al2005 compreso, in due unità. Le promozioni al gra-do di maggiore nel ruolo aeronavale, sino all’anno

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2003 compreso, sono fissate in tante unità quantisono i capitani inseriti in aliquota di valutazione.L’iscrizione nei relativi quadri di avanzamentoavviene in ordine di anzianità di ruolo.

7. Sino all’anno 2006 compreso, il numero dellepromozioni al grado di colonnello delle diverse spe-cialità del ruolo tecnico-logistico-amministrativo, èannualmente fissato con determinazione dal Coman-dante Generale, in relazione alla consistenza e allacomposizione del ruolo stesso, a seguito dei transitieffettuati ai sensi degli articoli 45 e 46.

8. Le promozioni di cui ai commi 2 e 3, sono con-ferite anche in eccedenza rispetto alle dotazioniorganiche previste per ciascun grado dalla tabella 1allegata al presente decreto.

Art. 53. Disposizioni comuni per il periodotransitorio. 1. Per gli anni e nei casi non previstinel presente capo, qualora non diversamente stabili-to, si applicano le disposizioni di cui alle tabelle 1,2, 3 e 4 allegate al presente decreto. A tal fine, i ciclidi promozione fissati nelle medesime tabelle decor-rono dall’anno successivo a quello disciplinato, perciascun grado, nel presente capo.

2. Sino all’anno 2008 compreso, in relazione avariazioni superiori al 10%, rispetto alla consistenzaorganica dei ruoli nonché all’esigenza di manteni-mento di adeguati e paritari tassi di avanzamento edi elevazione del livello ordinatico dei comandi, ilComandante Generale è autorizzato a modificareannualmente, con propria determinazione, per i varigradi, fino a quello di tenente colonnello, dei ruolidel servizio permanente, il numero di promozioni aigradi superiori, nonché le aliquote di valutazione ele permanenze minine nei gradi in cui l’avnzamentoavviene ad anzianità, fermi restando gli organi com-plessivi.

3. Gli ufficiali del servizio permanente a disposi-zione, di cui all’articolo 48, della legge 12 novem-bre 1955, n. 1137, sono computati negli organici epermangono in tale posizione di stato fino alla ces-sazione del servizio permanente e per limiti di età.Gli stessi possono essere impiegati in tutti gli inca-richi previsti per gli ufficiali in servizio permanenteeffettivo.

4. Sino all’anno 2006:a) sono banditi concorsi straordinari per titoli ed

esami per il reclutamento di 38 tenenti del ruolospeciale in servizio permanente effettivo della Guar-dia di finanza riservati ai marescialli aiutanti chehanno compiuto il 44° anno di età in possesso deglialtri requisiti previsti dall’articolo 8, comma 1, let-tera a), numero 1, e comma 2. Tra i titoli da valuta-re ai fini della formazione della graduatoria maggio-re valenza è attribuita all’anzianità di servizio e aiperiodi di comando territoriale. I vincitori di con-corso, dopo aver superato un corso di formazione didurata non inferiore a nove mesi e secondo l’ordinedella graduatoria approvata al termine dello stesso,

sono nominati tenenti in servizio permanente effet-tivo;

b) il concorso di cui all’articolo 8, comma 1, let-tera a), è indetto per 4 posti ed è ammesso a parteci-pare tutto il personale del ruolo ispettori, ad ecce-zione dei marescialli aiutanti di cui alla lettera a) delpresente comma;

c) il concorso di cui all’articolo 8, comma 1, let-tera b), è indetto per 4 posti.

Art. 54. Commissioni di avanzamento. 1. Sinoal 31 dicembre 2003, la Commissione suoeriore diavanzamento di cui all’articolo 16, è compostaanche dai generali di divisione di cui all’articolo 50,comma 2.

2. Sino alla formazione dei quadri di avanzamentoper l’anno 2004, i generali di divisione di cui all’ar-ticolo 17, comma 1, lettera b), sono individuati neisette più anziani in ruolo con priorità per quelli chericoprono incarichi di comando nel Corpo.

3. Restano ferme, anche nel periodo transtorio, lealtre disposizioni di cui all’articolo 17.

CAPO III

NORME FINALI

Art. 55. Attribuzioni degli ufficiali del ruolo tec-nico-logistico-amministrativo della Guardia difinanza. 1. Gli ufficiali del ruolo tecnico-logistico-amministrativo hanno, nell’esercizio delle funzioniproprie della specialità d’appartenenza, le medesimeattribuzioni, facoltà e competenze ricnosciute dalleleggi e dagli ordinamenti vigenti agli ufficiali deiruoli normali delle Forze Armate costituiti per l’as-solvimento di analoghe missioni. In particolare essi:

a) in relazione alle esigenze di servizio e limita-tamente alle proprie attribuzioni, possono essereimpiegati in operazioni di istituto e in operazioni disoccorso in caso di pubbliche calamità e infortuni;

b) possono essere chiamati a svolgere presso gliistituti di istruzione delle Forze armate e delle Forzedi polizia attività didattiche nel settore di competen-za.

2. Il personale di cui al comma 1 è esonerato dal-l’esercizio delle funzioni di ufficiale di polizia giu-diziaria e di ufficiale di polizia tributaria.

Art. 56. Precedenza al comando e attribuzioni.1. Gli ufficiali del ruolo normale, del ruolo aerona-vale e del ruolo speciale hanno la precedenza alcomando sugli ufficiali parigrado del ruolo tecnico-logistico-amministrativo.

2. Gli ufficiali del ruolo normale hanno la prece-denza al comando sugli ufficiali parigrado di egualeanzianità assoluta dei ruoli aeronavale e speciale.

2-bis. Ferme restando le attribuzioni previste dal-le norme di ordinamento e le competenze stabilitedalle altre leggi e regolamentim i capitani, maggiori

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e tenenti colonnelli del Corpo della guardia di finan-za, in relazione alla specifica qualificazione profes-sionale propria degli ufficiali, cui si correlano auto-noma responsabilità decisionale e rilevante profes-sionalità, assumono piena responsabilità per le diret-tive impartite e per i risultati conseguiti, svolgonocompiti di studio e partecipano all’attività degli uffi-ciali con grado dirigenziale, che sostituiscono incaso di assenza o impedimento.–––––––––––

L’art. 3 D.L.gs. 28 dicembre 2001, n. 473 ha cosìsostituito l’originario titolo dell’articolo (“Prece-denza al comando”) ed ha anche aggiunto il comma2-bis.

Art. 57. Disciplina del corso superiore di poliziatributaria. 1. L’articolo 5, della legge 24 ottobre1966, n. 887, come modificato dall’articolo 1 dellalegge 3 maggio 1971, n. 320, e dall’articolo 3, com-ma 209, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, èsostituito dal seguente:

«1. Il corso superiore di polizia tributaria prov-vede all’alta qualificazione professionale degli uffi-ciali del ruolo normale del Corpo della Guardia difinanza, mediante il perfezionamento e il completa-mento della loro preparazione tecnica e culturale, aifini dell’assolvimento di incarichi di comando, distato maggiore o di elevato impegno, anche in ambi-to internazionale, che richiedono la soluzione di pro-blemi complessi in campo operativo e nella gestionedelle risorse umane e organizzative.

2. Alla frequenza del corso superiore di polizia tri-butaria, della durata di due anni, sono ammessi itenenti colonnelli e i maggiori del ruolo normale vin-citori per concorso per titoli ed esami, da bandireannualmente con determinazione del ComandanteGenerale della Guardia di finanza. Alla data di indi-zione del concorso, i tenenti colonnelli devono esserericompresi nell’ultimo terzo dell’organico del grado.Sulla domanda di ammissione al concorso esprimonoparere tutti i superiori gerarchici dell’ufficiale.

3. Per essere ammessi alla procedura concorsua-le, gli ufficiali superiori:

a) devono aver riportato, nell’ultimo quinquen-nio, calcolato a ritroso dal termine di scadenza dellapresentazione delle domande, la qualifica di “eccel-lente” o equivalente;

b) non devono essere, al termine di scadenzadella presentazione delle domande, imputati in pro-cedimenti penali per delitto non colposo, né sotto-posti a procedimento disciplinare da cui possa deri-vare una sanzione di stato ovvero sospesi dall’im-piego o in aspettativa;

c) devono essere in possesso di una laurea indiscipline giuridiche o economiche.

4. La partecipazione al concorso non è ammessaper più di due volte, ancorché non consecutive. Dalcomputo di tale limite sono escluse le partecipazio-ni ai concorsi al termine dei quali il concorrente sia

stato giudicato idoneo e classificato nella graduato-ria di merito in soprannumero con punteggio noninferiore a 26/30. Alla valutazione dei titoli e delleprove d’esame provvede apposita commissione pre-sieduta dal Comandante in seconda della Guardia difinanza. Tale commissione può essere suddivisa insottocommissioni ed è nominata con determinazionedel Comandante Generale della Guardia di finanza.

5. Le finalità, gli obiettivi e l’organizzazione delcorso superiore, nonché le modalità concorsuali perl’accesso sono stabilite con decreto del Ministro del-le finanze da emanarsi ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Il cor-so si svolge secondo programmi e modalità coeren-ti con le norme concernenti l’autonomia didatticadegli atenei. Le materie ed i relativi programmi sonoapprovati con determinazione del ComandanteGenerale della Guardia di finanza.

6. La disposizione di cui al comma 3, lettera c),si applica a decorrere dal 1° gennaio 2003».

2. I vantaggi di carriera conseguenti all’acquisizio-ne del titolo di Scuola di polizia tributaria non sonopiù previsti a partire dal concorso per l’ammissioneal Corso Superiore che verrà bandito in data succes-siva all’entrata in vigore del presente decreto.

3. A decorrere dalla data di entrata in vigore delpresente decreto è abrogata la tabella 2 allegata allalegge 24 ottobre 1966, n. 887, come modificata dal-la legge 3 maggio 1971, n. 320.

Art. 58. Disposizioni concernenti gradi e quali-fiche delel Forze di Polizia e delle Forze Armate.1. Dalla data di entrata in vigore del provvedimentolegislativo di cui all’articolo 71 del decreto legisla-tivo emanato ai sensi dell’articolo 5, della legge 31marzo 2000, n. 78, con decorrenza dal 15 marzo2001, l’equiparazione tra i gradi e le qualifiche deiruoli normali degli ufficiali dell’Arma dei Carabi-nieri e del Corpo della Guardia di finanza con i fun-zionari delle altre Forze di Polizia di cui all’articolo16, commi 1 e 2, della legge 1° aprile 1981, n. 121,per l’effetto del presente decreto e degli articoli 3, 4,5 e 7, commi 1 e 2, della legge 31 marzo 2000, n. 78,è stabilita come di seguito:a. generali di

corpo d’armata : dirigente generale di livello B,

b. generali di divisione : dirigente generale,c. generali di brigata : dirigente superiore,d. colonnello : primo dirigente,e. tenente

colonnello-maggiore : vice questore aggiunto,f. capitano : commissario capo,g. tenente : commissario.

2. Analoghe modalità di equiparazione si applica-no agli ufficiali in servizio permanente degli altriruoli e ai funzionari degli omologhi ruoli della Poli-zia di Stato, equiparando, altresì, il sottotenente alvice commissario.

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3. A decorrere dalla stessa data di cui al comma 1,gli effetti dell’equiparazione disposta dai commi 1 e2 sono estesi agli ufficiali in servizio permanente deicorrispondenti gradi e ruoli dell’Esercito, dellaMarina e dell’Aeronautica, nonché agli ufficialipiloti in ferma dodecennale di cui alla legge 19 mag-gio 1986, n. 224.

4. L’equiparazione tra i gradi e le qualifiche previ-sta dal presente articolo non si applica agli ufficialidi complemento in servizio di prima nomina e inrafferma, ai quali continua ad applicarsi, in derogaall’articolo 32 della legge 24 dicembre 1986, n. 958,il trattamento economico relativo al VI livello retri-butivo.

Art. 59. Adeguamento dei ruoli e delle rispetti-ve dotazioni organiche dei ruoli. 1. Ai sensi del-l’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988,n. 400, con decreto del Ministro delle finanze, diconcerto con il Ministro del tesoro, del bilancio edella programmazione economica, le dotazioniorganiche dei singoli ruoli previste dal presentedecreto potranno essere modificate, senza oneriaggiuntivi e fermi restando il volume organico com-plessivo e i profili di carriera dei ruoli stessi, al finedi adeguarne la consistenza al più efficace soddisfa-cimento delle esigenze operative e di funzionalitàdel sostegno tecnico-logistico.

2. Parimenti, qualora entro il 2005 sia constatata lanon adeguata rispondenza alle esigenze operative efunzionali di uno o più ruoli di cui all’articolo 3, puòprocedersi alla modifica degli stessi, fermo restandoil volume organico complessivo ed i profili di car-riera e senza oneri aggiuntivi.

Art. 60. Adeguamento delle specialità del ruolotecnico-logistico-amministrativo. 1. Fermi restan-do l’organico complessivo e il numero delle promo-zioni annuali previsti dal presente decreto per il ruo-lo tecnico-logistico-amministrativo, possono esseredisposti, senza oneri aggiuntivi, con decreto delMinistro delle finanze, di concerto con il Ministrodel tesoro, del bilancio e della programmazione eco-nomica, modifiche all’articolazione del predettoruolo, mediante soppressione, accorpamento, o isti-tuzione di nuove specialità, al fine di adeguarla alleeffettive esigenze di sostegno tecnico-logistico.

Art. 61. Disposizioni comuni in materia di tran-siti tra ruoli. 1. Gli ufficiali che abbiano ottenuto iltrasferimento a domanda in altro ruolo non possonotransitare nuovamente nel ruolo di provenienza, néin altro ruolo.

2. Non è ammesso il transito in altro ruolo degliufficiali che hanno conseguito il titolo di Scuola diPolizia Tributaria, di cui alla legge 3 maggio 1971,n. 320, e successive modificazioni e integrazioni.

Art. 62. Norme applicabili. 1. Agli ufficiali deiruoli normale, aeronavale, speciale e tecnico-logisti-

co-amministrativo della Guardia di finanza, per quan-to non previsto dal presente derceto, si applicano leleggi in vigore in materia di reclutamento, stato giuri-dico e avanzamento degli ufficiali dell’Esercito.

2. Le assunzioni di personale derivanti dall’attua-zione del presente decreto sono attuate nel rispettodelle procedure di programmazione previste dall’ar-ticolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, esuccessive modificazioni ed integrazioni.

Art. 63. Avanzamento per meriti eccezionali. 1. Imarescialli aiutanti del Corpo della Guardia di finanzapossono conseguire avanzamento straordinario permeriti eccezionali e promozione straordinaria perbenemerenze di servizio, disciplinati dagli articoli 60e 61, del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199,al grado di sottotenente del ruolo speciale.

Art. 64. Competenze ed attribuzioni degli uffi-ciali medici della Guardia di finanza. 1. In rela-zione alle esigenze di carattere sanitario, gli ufficia-li medici in servizio nel Corpo della Guardia difinanza, oltre alle competenze generali derivanti dalloro status di ufficiali medici delle Forze Armate,hanno le seguenti attribuzioni:

a) partecipano, con voto deliberativo, alle com-missioni medico ospedaliere di prima e secondaistanza di cui agli articoli 1 e 5, della legge 11 mar-zo 1926, n. 416, e all’articolo 165, del decreto delPresidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n.1092, allorché vengano prese in esame pratiche rela-tive al personale della Guardia di finanza. La com-missione medico ospedaliera chiamata a pronunciar-si ai fini della concessione dei benefici previsti dal-la legge 13 agosto 1980, n. 466, dalla legge 20 otto-bre 1990, n. 302, e dal decreto del Presidente dellaRepubblica 19 aprile 1994, n. 364, nonché dalla leg-ge 23 novembre 1998, n. 407, è integrata anche dadue ufficiali medici della Guardia di finanza nomi-nati con determinazione del Comandante Generale,allorquando il relativo procedimento si riferisce aisuperstiti del personale del Corpo vittima del dove-re e in favore degli stessi militari che abbiano ripor-tato le invalidità indicate nelle suddette leggi nell’a-dempimento del dovere;

b) partecipano, con voto deliberativo, nel nume-ro di due ufficiali superiori con funzioni di membroaggiunto, alle sezione del collegio medico-legale dicui all’articolo 11, della 11 marzo 1926, n. 416,allorché sono prese in esame pratiche relative al per-sonale del Corpo della Guardia di finanza;

c) svolgono attività di medico nel settore dellavoro nell’ambito delle strutture del Corpo dellaGuardia di finanza. Coloro che hanno svolto peralmeno quattro anni tali attribuzioni sono altresì pre-posti alle attività di sorveglianza e vigilanza nonchéa quella di medico competente previste dalle dispo-sizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro,ai sensi della vigente normativa;

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d) a richiesta degli interessati, forniscono assi-tenza al personale del Corpo, ai sensi della legge 11marzo 1926, n. 416, avanti alle commissioni medicoospedaliere deputate all’accertamento della dipen-denza da causa di servizio di infermità contratte.

2. Ai fini del soddisfacimento delle proprie esigen-ze, il Corpo della Guardia di finanza può:

a) stipulare particolari convenzioni con strutturesanitarie pubbliche e, ove necessario, anche con sin-goli professionisti nell’ambito degli ordinari stan-ziamenti di bilancio;

b) fruire, a livello locale come centralmente, acondizione di reciprocità, delle strutture sanitarie eveterinarie di singola Forza Armata e di Polizia.

Art. 65. Ricompense al valore e al merito dellaGuardia di finanza. 1. Per premiare gli atti di sin-golare coraggio compiuti in attività d’istituto svoltedalla Guardia di finanza, diretti a salvare vite uma-ne, ad impedire sinistri o ad attenuarne le conse-guenze, nonché imprese e studi svolti allo sviluppoe al progresso del Corpo ovvero singole azionicaratterizzate da somma perizia, da cui siano deriva-ti lustro e decoro alla Guardia di finanza, sono ese-guite le seguenti ricompense:

a) atti di valore:1) medaglia d’oro al valore della Guardia di

finanza;2) medaglia d’argento al valore della Guardia di

finanza;3) medaglia di bronzo al valore della Guardia di

finanza;b) imprese, studi e azioni caratterizzate da somma

perizia: 1) croce d’oro al merito della Guardia di finanza;2) croce d’argento al merito della Guardia di

finanza;3) croce di bronzo al merito della Guardia di

finanza.2. Le ricomprense di cui al comma 1, sono confe-

rite con decreto del Presidente della Repubblica, suproposta del Ministro delle finanze.

3. I requisiti, le modalità di retribuzione, le carat-teristiche delle decorazioni, le autorità competenti aformulare le proposte di conferimento e la composi-zione della commissione presieduta dal Comandan-te Generale della Guardia di finanza per l’espressio-ne del parere sulla concessione, sono determinaticon regolamento del Ministro delle finanze, emana-to ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23agosto 1988, n. 400.

Art. 66. Norme che non si applicano alla Guar-dia di finanza. 1. Non si applicano al Corpo dellaGuardia di finanza:

a) gli articoli 24, 25, 26, 27, 34, 35, 36, 37, 45, 49,50, 51, 52, 53, della legge 12 novembre 1955, n. 1137;

b) gli articoli 58, commi 1, 3 e 4, 59, comma 1, e60 della legge 10 maggio 1983, n. 212.

2. Agli ufficiali della Guardia di finanza non siapplica, altresì, ogni disposizione vigente incompa-tibile con quelle contenute nel presente decreto.

Art. 67. Modificazione e abrogazione di norme.1. Al decreto del Presidente della Repubblica 29gennaio 1999, n. 34, concernente norme relative allastruttura ordinativa del Corpo della Guardia difinanza, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) nell’articolo 1, comma 2, lettera a), prima delpunto 1) è inserito il seguente: «01) generale di cor-po d’armata»;

b) nell’articolo 4, comma 2, le parole «generali didivisione» sono sostituite dalle seguenti «generali dicorpo d’armata»;

c) nell’articolo 5:1) comma 1, le parole: «generale di divisione»

sono sostituite dalle seguenti: «generale di corpod’armata»;

2) comma 2, dopo le parole: «sono retti da» sonoinserite le seguenti: «un generale di divisione o da»e le parole «un colonnello» sono soppresse;

3) comma 3, le parole: «colonnello o altro uffi-ciale superiore» sono sostituite dalle seguenti:«generale di brigata o ufficiale superiore»;

d) nell’articolo 6, comma 1, le parole: «generale didivisione» sono sostituite dalle seguenti: «generaledi corpo d’armata»;

e) nell’articolo 7, comma 1, le parole: «generale didivisione» sono sostituite dalle seguenti: «generaledi corpo d’armata»;

f) nell’articolo 7, comma 2, le parole: «generale dibrigata o colonnello» sono sostituite dalle seguenti:«generale di divisione o di brigata».

2. Fermo restando quanto disposto dall’articolo53, comma 3, per gli ufficiali che si trovano nellaposizione del servizio permanente a disposizione,dalla data di entrata in vigore del presente decreto èabrogato l’articolo 48, della legge 12 novembre1955, n. 1137.

3. Sono, inoltre, abrogati:a) l’articolo 10, comma 1, n. 5, della legge 10

aprile 1954, n. 113;b) il decreto legislativo C.P.S. 5 ottobre 1947, n.

1557;c) gli articoli 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14,

15, 15 bis, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 28, 29,30, 31, 32, 33, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 46, 47,54, 192, nonché il Titolo II, Capi VI, VII e VIII, eil Titolo III della legge 12 novembre 1955, n.1137, estesa al Corpo ai sensi della legge 24 otto-bre 1966, n. 887;

d) il decreto del Presidente della Repubblica 26agosto 1959, n. 1066;

e) la legge 18 ottobre 1962, n. 1551;f) la legge 29 maggio 1967, n. 371;g) gli articoli 53, 54, 55, 56 e 57 limitatamente al

riferimento al Ministro delle finanze ed al Corpodella Guardia di finanza, nonché gli articoli 58,

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comma 2 e 59, commi 2 e 3 e la tabella D/4 dellalegge 10 maggio 1983, n. 212;

h) l’articolo 32, comma 9 ter, della legge 19maggio 1986, n. 224;

i) l’articolo 4, della legge 28 giugno 1986, n.338;

j) gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 12 della legge 25maggio 1989, n. 190;

k) l’articolo 1, comma 6, secondo periodo, dellalegge 27 dicembre 1990, n. 404;

l) l’articolo 3, commi 221 e 222, della legge 28dicembre 1995, n. 549;

m) l’articolo 8, della legge 28 marzo 1997, n. 85.4. Dalla data di entrata in vigore del presente

decreto è abrogato l’articolo 6, del Regio Decreto 3giugno 1926, n. 1163.

Art. 68. Riduzione o rimodulazione degli orga-nici. 1. Le consistenze organiche del personaleappartenente ai ruoli ispettori, sovrintendenti,appuntati e finanzieri di cui agli articoli 3, 17 e 33del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199, sonocosì rideterminate:

a) ruolo ispettori n. 23.450 unità;b) ruolo sovrintendenti n. 13.300 unità;c) ruolo appuntati e finanzieri n. 26.807 unità.

2. La riduzione della consistenza organica del ruo-lo sovrintendenti di cui al comma 1, lett. b), operataai fini della compensazione degli oneri di cui al pre-

sente decreto per una quota pari a 200 unità, saràpraticata gradualmente, salvaguardando in ogni casol’attività di contrasto all’evasione fiscale ed alla cri-minalità economica e finanziaria svolta dalla Guar-dia di finanza sul territorio, mediante appositi decre-ti del Ministro delle finanze, di concerto con il Mini-stro del tesoro, del bilancio e della programmazioneeconomica, in proporzione all’effettivo incrementodella consistenza dei ruoli degli ufficiali e sino alraggiungimento dei nuovi volumi organici per essiprevisti, in modo tale da assicurare che l’onere net-to annuo determinato dall’attuazione del presentedecreto non ecceda le risorse finanziarie di cuiall’articolo 69.

Art. 69. Clausola finanziaria. 1. All’onere deri-vante dall’applicazione del presente decreto si prov-vede con le risorse finanziarie previste dall’articolo8, della legge 31 marzo 2000, n. 78.

Art. 70. Entrata in vigore. 1. Il presente decretoentra in vigore a decorrere dal giorno successivo alladata di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana.

2. Alla data di entrata in vigore del presente decre-to restano comunque validi gli atti e i provvedimen-ti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e irapporti giuridici sorti sulla base delle norme sull’a-vanzamento abrogate o disapplicate ai sensi del pre-sente decreto.

© Laurus Robuffo

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