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Giornale di Merate Martedì 10 dicembre 2013 MERATE 4 . LA TRAGEDIA DI BEATRICE I DISPERATI TENTATIVI DI SOCCORSO I volontari della Croce Bianca sono intervenuti subito SOCCORRITORI SOTTO CHOC, ASSISTITI DA UNO PSICOLOGO Un mese fa la morte bianca della piccola Cecilia Il comandante della Croce Bianca di Merate Ildefonso Valnegri (zsb) Se ne è andata nel peggiore dei modi possibili, senza un perché e senza una spiegazione, la piccola Bea- trice. Martedì scor- so questo angio- letto di quattro mesi ha avuto un malore mentre si trovava a pas- seggio con la mamma e la nonna tra le bancarelle del mercato set- timanale. Ben coperta, Bea- trice Cogliati se ne stava tranquilla nel passeggino, quando una conoscente di famiglia si è fermata per scambiare due parole con la mamma Megi Gugesha- shvili e la nonna Luigia Cogliati, incrociate per caso in via Viganò. «Vediamo un po’ questa bella bambi- na...», ha detto l’amica men- tre scostava la copertina dal viso della bimba. Solo al- lora, in maniera del tutto fortuita e inattesa, e per questo stesso motivo ancora più sconvolgente, le donne hanno scoperto che la pic- cina aveva il volto cianotico e coperto di sangue. Le loro urla hanno attirato in un istante l’attenzione dei pas- santi, tra i quali c’era anche un’infermiera, e soprattutto dei due volontari della Cro- ce Bianca di stanza con un’autoambulanza in piaz- za degli Eroi. Accorsi sul posto in un baleno, i vo- lontari hanno adagiato il corpicino di Beatrice sul banco di un venditore am- bulante e hanno cominciato a praticarle il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Nel giro di pochissimi minuti si è por- tata sul posto, percorrendo via Trento, anche un’au- toambulanza del 118 con il medico a bordo. Al loro ar- rivo la piccola è stata quindi portata sul mezzo di soc- corso, dove, sotto gli occhi atterriti della mamma e del- la nonna, i sanitari hanno fatto l’impossibi- le per riportare in vita la piccola. Sul mezzo di soc- corso, il caso ha voluto ci fosse anche Mirko Co- gliati, che è au- tista del 118 e vo- lontario dei Vigili del fuoco di Merate, cugino del papà di Beatrice, Dario Cogliati. Nella piccola folla raccoltasi attorno all’au- toambulanza, anche il non- no, Giuseppe Cogliati, che momentaneamente si era separato dai famigliari per fare delle commissioni. «Ma cosa succede?», «Co- me sta?», «L’hanno salva- ta?», si chiedevano l’un l’al- tro i presenti con aria sgo- menta. «Non resta che dire una preghiera», ha sussu- rato mesto qualcuno. Intan- to, mentre il tempo trascor- reva con una lentezza esa- sperante, sul posto si sono portati anche i carabinieri e pure la Polizia locale e lo stesso comandante Vincen- zo Valenti. Quando, dopo un’attesa interminabile, si è aperto il portellone dell’am- bulanza, è parso chiaro a tutti la gra- vità della situazio- ne. «Non respira più, non respira più», continuava a ripetere incredula la nonna. Profon- damente scossi an- che gli operatori sanitari. Con il viso rigato di lacrime e trasfigurato da una maschera di dolore, di- cevano con il volto ciò che non riuscivano e non po- tevano dire con le parole. Dopo circa mezz’ora dal- l’intervento, l’autoambu- lanza ha compiuto un paio di manovre e percorso in senso inverso via Trento alla volta dell’ospedale. Il mezzo è partito a sirene spente lasciandosi alle spalle una scia di attoni- to sgomento sia tra gli av- ventori del mercato che tra gli stessi ambulanti, al- cuni dei quali, appena han- no potuto, hanno raccolto le loro cose ed abbandonato Merate in tutta fretta. (zsb) E’ una sindrome rarissima, eppure, per un incredibile caso del destino, nel giro di poco più di un mese ha mietuto due pic- cole vittime, due bambine al- l’apparenza perfettamente sane e belle. Come per Beatrice Co- gliati, anche per Cecilia Maria De Piccoli, che il 31 ottobre scorso ha chiuso per sempre gli occhi nel lettino del micronido di Robbiate dove era stata ada- giata per il riposino mattutino, l’ipotesi più probabile all’ori- gine dell’inatteso decesso rima- ne quello della cosiddetta mor- te bianca, ovvero della Sindro- me da morte improvvisa in culla (Sids). Cecilia Maria De Piccoli, re- sidente con la famiglia in via Sernovella a Verderio Inferiore, aveva solo sei mesi, quando il suo cuoricino, senza alcuna ap- parente motivazione, ha sem- plicemente smesso di battere. E come per Beatrice, anche per Cecilia a nulla sono valsi i di- sperati tentativi dei medici e la corsa in ospedale per salvarle la vita. Eppure niente, assoluta- mente nulla, avrebbe potuto far presagire - nell’un caso come nell’altro - il dramma che poi si sarebbe consumato. E questo rende le loro morti, cui la scien- za medica, si spera, possa dare un giorno una spiegazione, an- cora più inaccettabili e deva- stanti. Non ci sono parole in grado di esprimere il dolore di una madre e di un padre che per- dono in questo modo i loro adorati bimbi. La loro sofferen- za - che è poi l’incubo e lo spettro di ogni genitore - è così profonda e lacerante da me- ritare il più comprensivo e amo- revole rispetto. Ma anche i sanitari, che di queste pazzesche tragedie sono loro malgrado attori, vivono un dramma sconosciuto ai più. Quello legato al senso di de- vastante impotenza che deriva dal non essere riusciti a salvare una vita, e per giunta così gio- vane e innocente. Oltre tutto, il caso ha voluto che tra i volontari della Croce Bianca di Merate e gli operatori del 118 che hanno prestato soccorso prima a Ce- cilia e poi a Beatrice, ci fosse un’infermiera cui è toccato in sorte di vivere entrambe le tra- gedie, shoccanti dal punto di vista umano, prima ancora che da quello professionale. In en- trambe le circostanze volontari e sanitari, sono stati assistiti da uno psicologo che li ha aiutati a intraprendere un cammino di elaborazione del trauma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Quando un’amica ha spostato la coperta, ha visto il volto della piccina pieno di sangue (zsb) Era perfino palpabile, nell’angolo di mercato si- tuato all’intersezione tra via Viganò e via Trento, lo sgo- mento e il senso di de- vastante impotenza dipinto sul volto delle tante per- sone che si sono trovate, loro malgrado, ad essere testimoni della tragica vi- cenda della piccola Bea- trice. Ambulanti, passanti, vo- lontari della Croce Bianca e sanitari del 118 sono ri- masti impietriti dal dram- ma umano che si è con- sumato sotto i loro occhi. «Non dimenticherò mai, per tutta la vita, quella sce- na - ha detto scuotendo la testa Shana Ali, 21 anni, ambulante originaria del Bangladesh da anni sul mercato settimanale di Me- rate - La mamma che ur- lava, la bimba con il volto completamente blu coper- to di sangue... Si è capito subito che la situazione era disperata perché la piccola non dava segni di vita». «Siamo senza parole - han- no commentato due ope- ratrici di via Viganò - Mai visto nulla del genere in tanti anni, mai....». Scossi e con il volto rigato di lacrime anche i due vo- lontari della Croce Bianca di Merate che per primi hanno prestato soccorso al- la piccola. Sono stati infatti loro i primi ad accorrere quando, dalla loro posta- zione davanti al Municipio Le urla della mamma hanno straziato i presenti: il decesso è stato constatato in ospedale BAMBINA DI SOLI QUA TROVATA MORTA NEL PA PROFONDAMENTE TURBATI ANCHE GLI AMBULANTI E GLI AVVENTORI DEL MERCATO Le lacrime dei volontari: «Non dimentichere I disperati tentativi di soccorso da parte del personale della Croce Bian �������������������������� ��Ti aspettiamo per i tuoi acquisti di Natale owkviubowkviubowkviub owkviubowkviubowkviub ������Barzago - Via Como, 23 tel. 031.860076 - www.lavillaciardi.com Pranzo di Natale 50 € tutto inclus o gradita la prenotazione Cenone di Capo danno 75€ tutto incluso Brindisi a mezzanotte e musica dal vivo con ballo prenotazione obbligatoria (iNK) PAOLO CRIPPA INTERMEDIAZIONI IMMOBILIARI www.immobiliarepaolocrippa.it 039.5310177 - 331.4100612 CASTELLO DI BRIANZA - Via Dante 42/c Monolocali e Bilocali CASTELLO DI BRIANZA: RESI- DENZA DEL CENTRO - A.C.E. cl. “B” – Kwh/m2a. 55,42(Valore di progetto) In signorile complesso resi- denziale, ampio bilocale composto da: Ingresso, soggiorno con angolo cottura, bagno, camera e cantina, €URO 109 Mila, poss. 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Giornale di MerateMartedì 10 dicembre 2013MERATE4

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LA TRAGEDIA DI BEATRICE

I DISPERATI TENTATIVI DI SOCCORSOI volontari della Croce Bianca sono intervenuti subito

SOCCORRITORI SOTTO CHOC, ASSISTITI DA UNO PSICOLOGO

Un mese fa la morte bianca della piccola Cecilia

Il comandante della Croce Bianca di MerateIldefonso Valnegri

(zsb) Se ne è andata nelpeggiore dei modi possibili,senza un perché e senzauna spiegazione,la piccola Bea-trice.Martedì scor-

so questo angio-letto di quattromesi ha avuto unmalorementre sitrovava a pas-seggio con lamamma e la nonna tra lebancarelle del mercato set-timanale. Ben coperta, Bea-trice Cogliati se ne stavatranquilla nel passeggino,quando una conoscente difamiglia si è fermata perscambiare due parole con lamamma Megi Gugesha-shvili e la nonna LuigiaCogliati, incrociate per casoin via Viganò. «Vediamo unpo’ questa bella bambi-na...», ha detto l’amicamen-tre scostava la copertina dalviso della bimba. Solo al-lora, in maniera del tuttofortuita e inattesa, e perquesto stessomotivo ancorapiù sconvolgente, le donnehanno scoperto che la pic-cina aveva il volto cianoticoe coperto di sangue. Le lorourla hanno attirato in unistante l’attenzione dei pas-santi, tra i quali c’era ancheun’infermiera, e soprattuttodei due volontari della Cro-ce Bianca di stanza conun’autoambulanza in piaz-za degli Eroi. Accorsi sulposto in un baleno, i vo-lontari hanno adagiato ilcorpicino di Beatrice sulbanco di un venditore am-bulante e hanno cominciatoa praticarle il massaggiocardiaco e la respirazionebocca a bocca. Nel giro di

pochissimi minuti si è por-tata sul posto, percorrendovia Trento, anche un’au-

toambulanza del 118 con ilmedico a bordo. Al loro ar-rivo la piccola è stata quindiportata sul mezzo di soc-

corso, dove, sotto gli occhiatterriti dellamamma e del-la nonna, i sanitari hanno

fatto l’impossibi-le per riportare invita la piccola.Sulmezzo di soc-corso, il caso havoluto ci fosseanche Mirko Co-gliati, che è au-tista del 118 e vo-lontario dei Vigili

del fuoco di Merate, cuginodel papà di Beatrice, DarioCogliati. Nella piccola follaraccoltasi attorno all’au-

toambulanza, anche il non-no, Giuseppe Cogliati, chemomentaneamente si eraseparato dai famigliari perfare delle commissioni.«Ma cosa succede?», «Co-

me sta?», «L’hanno salva-ta?», si chiedevano l’un l’al-tro i presenti con aria sgo-menta. «Non resta che direuna preghiera», ha sussu-rato mesto qualcuno. Intan-to, mentre il tempo trascor-reva con una lentezza esa-sperante, sul posto si sonoportati anche i carabinieri epure la Polizia locale e lo

stesso comandante Vincen-zo Valenti. Quando, dopoun’attesa interminabile, si èaperto il portellone dell’am-bulanza, è parsochiaro a tutti la gra-vità della situazio-ne. «Non respirapiù, non respirapiù», continuava aripetere incredulala nonna. Profon-damente scossi an-che gli operatorisanitari. Con il viso rigato dilacrime e trasfigurato dauna maschera di dolore, di-

cevano con il volto ciò chenon riuscivano e non po-tevano dire con le parole.Dopo circa mezz’ora dal-

l’intervento, l’autoambu-lanza ha compiuto un paiodi manovre e percorso in

senso inverso via Trento allavolta dell’ospedale. Ilmezzoè partito a sirene spentelasciandosi alle spalle una

scia di attoni-to sgomentosia tra gli av-ven tor i de lmercato chetra gli stessiambulanti, al-cuni dei quali,appena han-no po t u to ,

hanno raccolto le loro coseed abbandonato Merate intutta fretta.

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ne quello della cosiddettamor-te bianca, ovvero della Sindro-medamorte improvvisa in culla(Sids).Cecilia Maria De Piccoli, re-

sidente con la famiglia in viaSernovella a Verderio Inferiore,aveva solo sei mesi, quando ilsuo cuoricino, senza alcuna ap-parente motivazione, ha sem-plicemente smesso di battere. Ecome per Beatrice, anche perCecilia a nulla sono valsi i di-sperati tentativi dei medici e lacorsa in ospedale per salvarle la

vita. Eppure niente, assoluta-mente nulla, avrebbe potuto farpresagire - nell’un caso comenell’altro - il dramma che poi sisarebbe consumato. E questorende le loromorti, cui la scien-za medica, si spera, possa dareun giorno una spiegazione, an-cora più inaccettabili e deva-stanti.Non ci sono parole in grado

di esprimere il dolore di unamadre e di un padre che per-dono in questo modo i loroadorati bimbi. La loro sofferen-

za - che è poi l’incubo e lospettro di ogni genitore - è cosìprofonda e lacerante da me-ritare ilpiù comprensivo e amo-revole rispetto.Ma anche i sanitari, che di

queste pazzesche tragedie sonoloro malgrado attori, vivono undramma sconosciuto ai più.Quello legato al senso di de-vastante impotenza che derivadal non essere riusciti a salvareuna vita, e per giunta così gio-vane e innocente. Oltre tutto, ilcasohavoluto che tra ivolontari

della Croce Bianca di Merate egli operatori del 118 che hannoprestato soccorso prima a Ce-cilia e poi a Beatrice, ci fosseun’infermiera cui è toccato insorte di vivere entrambe le tra-gedie, shoccanti dal punto divista umano, prima ancora cheda quello professionale. In en-trambe le circostanze volontarie sanitari, sono stati assistiti dauno psicologo che li ha aiutati aintraprendere un cammino dielaborazione del trauma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando un’amica ha spostatola coperta, ha visto il voltodella piccina pieno di sangue

(zsb) Era perfino palpabile,nell’angolo di mercato si-tuato all’intersezione tra viaViganò e via Trento, lo sgo-mento e il senso di de-vastante impotenza dipintosul volto delle tante per-sone che si sono trovate,loro malgrado, ad esseretestimoni della tragica vi-cenda della piccola Bea-trice.Ambulanti, passanti, vo-

lontari della Croce Bianca esanitari del 118 sono ri-masti impietriti dal dram-ma umano che si è con-sumato sotto i loro occhi.«Non dimenticherò mai,

per tutta la vita, quella sce-na - ha detto scuotendo latesta Shana Ali, 21 anni,ambulante originaria del

Bangladesh da anni sulmercato settimanale diMe-rate - La mamma che ur-lava, la bimba con il voltocompletamente blu coper-to di sangue... Si è capitosubito che la situazione eradisperata perché la piccolanon dava segni di vita».«Siamo senza parole - han-no commentato due ope-ratrici di via Viganò - Maivisto nulla del genere intanti anni, mai....».Scossi e con il volto rigato

di lacrime anche i due vo-lontari della Croce Biancadi Merate che per primihanno prestato soccorso al-la piccola. Sono stati infattiloro i primi ad accorrerequando, dalla loro posta-zione davanti al Municipio

Le urla dellamamma hannostraziato i presenti: il decessoè stato constatato in ospedale

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PROFONDAMENTE TURBATI ANCHE GLI AMBULANTI E GLI AVVENTORI DEL MERCATO

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Giornale di MerateMartedì 10 dicembre 2013 MERATE 5

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E’ toccato poco più tardiai medici del reparto diPronto soccorso dell’ospe-dale di Merate, che ancorahanno tentato di rianimarela piccina, arrendersi allatragica evidenza e consta-tarne il decesso.In accordo con il ma-

gistrato, imedici dell’Azien-da ospedaliera hanno ef-fettuato l’autopsia sul cor-picino di Beatricemercoledìmattina. Ma neppure l’e-same autoptico è stato ingrado di individuare unacausa precisa ed evidente

del decesso. Solo gli esamidei campioni inviati a Mi-lano saranno forse in gradodi dare una risposta clinicaalla tragedia e per quelli civorrà del tempo. Più dif-ficile, e questo sarà il ri-sultato del cammino di unavita, sarà trovare rispostaalle mille domande chegonfiano il cuore e affollanoi pensieri tormentati dei ge-nitori. La risposta al «Per-ché?», che non dà pace a chitanto ha amato questa pic-cina, risiede nel misteriosoed imperscrutabile disegno

Gedeone Baraldo

di piazza degli Eroi, hannosentito le grida di terroredella madre e della nonnalevarsi a pochi metri di di-stanza. In un istante - ilcaso ha voluto che fosseroproprio a due passi - si sonocaricati in spalla lo zainocon l'attrezzatura del primosoccorso e hanno raggiuntola piccola Beatrice. «Presain braccio la piccola, l'ab-biamo subito adagiata suuna bancarella lì vicina -hanno raccontato - era ilprimo piano di appoggioutile che abbiamo trovato.Immediatamente abbiamomesso in atto le manovrerianimatorie mentre atten-devamo l'arrivo dell'ambu-lanza e delmedico. Ci sonovoluti pochi minuti, sono

L’ESAME SUL CORPICINO DELLA BIMBA E’ STATO EFFETTUATO MERCOLEDÌ AL MANDIC

Dall’autopsia non è emersa nessuna causa apparente(zsb) Nessuna causa apparen-te, o quanto meno, nessunamacro evidenza clinica chepossa in qualche modo in-dirizzare i medici verso unacausa specifica.L’esame autoptico sul cor-

picino di Beatrice, disposto dalmagistrato ed effettuato mer-coledì mattina al Mandic daimedici dell’Azienda ospeda-liera, non ha purtroppo evi-denziato una causa certa al-l’origine dell’improvviso de-cesso. L’ipotesi più verosimile

è quella della cosiddettamortebianca o sindrome dellamorteimprovvisa del lattante appa-rentemente sano, nota con lasigla scientifica Sids (SuddenInfant Death Syndrome).«L’orientamento dei medici

è quello della Sids - ha con-fermato il direttore sanitario dipresidio, dottor Gedeone Ba-raldo - ma con questa siglanon s’intende una diagnosi,bensì una sindrome, ovvero uninsieme di eventi che poi por-tano a queste morti miste-

riose. Sarà il Centro di ricercaLino Rossi dell’Università de-gli Studi di Milano, punto diriferimento a livello nazionaleper lo studio e la prevenzionedella morte improvvisa in cul-la, a far luce su questa dram-matica vicenda attraverso l’e-same ultramicroscopico deicampioni prelevati nel corsodell’autopsia. Recenti studi,condotti proprio dal CentroLino Rossi, hanno permesso diindividuare la natura e la lo-calizzazione delle lesioni re-

sponsabili della Sids: si trattadi anomalie congenite dei cen-tri del tronco cerebrale, sededella regolazione per esempiodelle funzioni cardiorespira-torie, e del sistema di con-duzione cardiaco». L’esito de-gli esami tuttavia non saràdisponibile prima di 60 giorni.«La Sids è rarissima: in 10anni, sui circa 10mila nati re-gistrati nel nostro bacino, se nesono registrati tre casi, gli ul-timi due (Beatrice e CeciliaDePiccoli, ndr), purtroppo a po-

che settimane di distanza l’u-no dall’altro - ha aggiunto ildottor Baraldo - Il fatto che laSids non sia prevedibile, checioè non ci siano segni pre-monitori e non si possa farenulla, oltre a gettare nella di-sperazione i famigliari deibimbi colpiti, riempie di unangoscioso senso di impoten-za anche i sanitari che sonoalle prese con un problemadella medicina moderna an-cora irrisolto».

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stati veramente velocissimiad arrivare».Affidata la piccola alle

cure dei sanitari del 118, idue volontari, un uomo euna donna maturi, quindigià avvezzi probabilmente asituazioni difficili, si sonopoi aggirati per tutto il tem-po come anime inquieteintorno all’autoambulanza,all’interno della quale i sa-nitari stavano tentando iltutto per tutto per salvare lapiccina.«La mamma era lì in gi-

nocchio, in lacrime, vicino

alla sua bambina. Uno stra-zio», hanno detto ancorasotto shock.Il loro stesso atterrito

sgomento era leggibile suivolti delle tante personeche si sono raccolte in tre-pida attesa attorno al mez-zo di soccorso. La notiziache a star male fosse statauna bimba di pochi mesiera, infatti, passata rapida-mente di bocca in bocca,aggiungendo tragedia a tra-gedia.«Come già accaduto con

la piccola Cecilia De Piccoli

abbiamo attivato il serviziodi supporto fornito dallacentrale Aat (Articolazioneaziendale territoriale) diLecco che ha inviato unaspecialista per aiutare vo-lontari e operatori sanitariad elaborare lo shock e illutto della tragedia - haspiegato il comandante del-la Croce Bianca IldefondoValnegri - Episodi di questagravità sono veramente dif-ficili e dolorosi da superare,perché generano un pro-fondo turbamento».

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UN ANGELOUna bella fotodella piccolaBeatrice Co-gliati scattatadai genitori; inalto, la bam-bina coccola-ta dalla mam-ma Megi Gu-geshashvili

del quale tutti, comunque,facciamo parte. «La trove-remo quando tutto saràcompiuto», ha detto donCarlo Motta a conclusionedelle esequie funebri cele-brate giovedì nella chiesaparrocchiale di Calco, paesedi origine del padre dellabimba. I genitori, residentiin via Stelvio aMerate, spro-fondati in un abisso di do-lore, si sono chiusi in unasofferenza che forse nep-pure una vita riuscirà a le-nire.

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BAMBINADISOLIQUATTROMESITROVATAMORTANELPASSEGGINO

PROFONDAMENTE TURBATI ANCHE GLI AMBULANTI E GLI AVVENTORI DEL MERCATO

Le lacrime dei volontari: «Non dimenticheremomai quello che è successo»I disperati tentativi di soccorso da parte del personale della Croce Bianca sono stati effettuati sul banco di un commerciante

M A D E I N I T A L Y

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