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Obiezione di coscienza © Laurus Robuffo 1. Legge 8 luglio 1998, n. 230. Nuove norme in materia di obiezione di coscienza. (G.U. 15 luglio 1998, n. 163). Art. 1. 1. I cittadini che, per obbedienza alla coscienza nell’esercizio del diritto alle libertà di pen- siero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichia- razione universale dei diritti dell’uomo e dalla Con- venzione internazionale sui diritti civili e politici, opponendosi all’uso delle armi, non accettano l’arruo- lamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli obblighi di leva prestan- do, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio mili- tare, ma come questo rispondente al dovere costitu- zionale di difesa della Patria e ordinato ai fini enun- ciati nei «Principi fondamentali» della Costituzione. Tale servizio si svolge secondo le modalità e le norme stabilite nella presente legge. Art. 2. 1. Il diritto di obiezione di coscienza al servizio militare non è esercitabile da parte di coloro che: a) risultino titolari di licenze o autorizzazioni rela- tive alle armi indicate negli artt. 28 e 30 del testo uni- co delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773, e successive modifiche ed integrazioni, ad eccezione delle armi di cui al comma 1, lettera h), nonché al comma 3 dell’art. 2 della legge 18 aprile 1975, n. 110, come sostituito dall’art. 1 comma 1, della legge 21 febbraio 1990, n. 36. Ai cittadini soggetti agli obblighi di leva che fac- ciano richiesta di rilascio del porto d’armi per fucile da caccia, il questore, prima di concederlo, fa presen- te che il conseguimento del rilascio comporta rinun- zia ad esercitare il diritto di obiezione di coscienza; b) abbiano presentato domanda da meno di due anni per la prestazione del servizio militare nelle Forze armate, nell’Arma dei carabinieri, nel Corpo della guardia di finanza, nella Polizia di Stato, nel Corpo di polizia penitenziaria e nel Corpo forestale dello Stato, o per qualunque altro impiego che com- porti l’uso delle armi; c) siano stati condannati con sentenza di primo gra- do per detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione abusivi di armi e materiali esplodenti; d) siano stati condannati con sentenza di primo grado per delitti non colposi commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata. Art. 3. 1. Nel bando di chiamata di leva predispo- sto dal Ministero della difesa deve essere fatta espli- cita menzione dei diritti e dei doveri concernenti l’e- sercizio dell’obiezione di coscienza. Art. 4. 1. I cittadini che a norma dell’art. 1 inten- dano prestare servizio civile devono presentare domanda al competente organo di leva entro sessan- ta giorni dalla data di arruolamento. A decorrere dal 1° gennaio 1999 il predetto termine è ridotto a quin- dici giorni. La domanda non può essere sottoposta a condizioni e deve contenere espressa menzione dei motivi di cui all’art. 1 della presente legge nonché l’attestazione, sotto la propria personale responsabi- lità, con le forme della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, circa l’insussistenza delle cause ostative di cui all’art. 2. Fino al momento della sua definizio- ne la chiamata alla leva resta sospesa, sempreché la domanda medesima sia stata prodotta entro i termini previsti dal presente art.; le disposizioni di cui al pre- sente periodo si applicano fino al 31 dicembre 1999. 2. All’atto di presentare la domanda, l’obiettore può indicare le proprie scelte in ordine all’area voca- zionale e al settore d’impiego, ivi compresa l’even- tuale preferenza per il servizio gestito da enti del set- tore pubblico o del settore privato, designando fino a dieci enti nell’ambito di una regione prescelta. A tal fine la dichiarazione può essere corredata da qualsia- si documento attestante eventuali esperienze o titoli di studio o professionali utili. 3. [Fino al 31 dicembre 1999] ( 1 ) gli abili ed arruo- lati ammessi al ritardo ed al rinvio del servizio mili- tare per i motivi previsti dalla legge, nel caso che non abbiano presentato la domanda nei termini sta- biliti al comma 1, potranno produrla al predetto organo di leva entro il 31 dicembre dell’anno prece- dente la chiamata alle armi. La presentazione della domanda di ammissione al servizio civile non pregiudica l’ammissione al ritar- do o al rinvio del servizio militare per i motivi pre- visti dalla legge. ––––––––––– (1) Le parole «Fino al 31 dicembre 1999» sono state abrogate dall’art. 12, L. 6 marzo 2001, n. 64 recante «Istituzione del servizio civile nazionale».

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© Laurus Robuffo 1. © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo © Laurus Robuffo

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Obiezione di coscienza

© Laurus Robuffo

1.

Legge 8 luglio 1998, n. 230. Nuove norme inmateria di obiezione di coscienza. (G.U. 15luglio 1998, n. 163).

Art. 1. 1. I cittadini che, per obbedienza allacoscienza nell’esercizio del diritto alle libertà di pen-siero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichia-razione universale dei diritti dell’uomo e dalla Con-venzione internazionale sui diritti civili e politici,opponendosi all’uso delle armi, non accettano l’arruo-lamento nelle Forze armate e nei Corpi armati delloStato, possono adempiere gli obblighi di leva prestan-do, in sostituzione del servizio militare, un serviziocivile, diverso per natura e autonomo dal servizio mili-tare, ma come questo rispondente al dovere costitu-zionale di difesa della Patria e ordinato ai fini enun-ciati nei «Principi fondamentali» della Costituzione.Tale servizio si svolge secondo le modalità e le normestabilite nella presente legge.

Art. 2. 1. Il diritto di obiezione di coscienza alservizio militare non è esercitabile da parte dicoloro che:

a) risultino titolari di licenze o autorizzazioni rela-tive alle armi indicate negli artt. 28 e 30 del testo uni-co delle leggi di pubblica sicurezza, approvato conR.D. 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificheed integrazioni, ad eccezione delle armi di cui alcomma 1, lettera h), nonché al comma 3 dell’art. 2della legge 18 aprile 1975, n. 110, come sostituitodall’art. 1 comma 1, della legge 21 febbraio 1990, n.36. Ai cittadini soggetti agli obblighi di leva che fac-ciano richiesta di rilascio del porto d’armi per fucileda caccia, il questore, prima di concederlo, fa presen-te che il conseguimento del rilascio comporta rinun-zia ad esercitare il diritto di obiezione di coscienza;

b) abbiano presentato domanda da meno di dueanni per la prestazione del servizio militare nelleForze armate, nell’Arma dei carabinieri, nel Corpodella guardia di finanza, nella Polizia di Stato, nelCorpo di polizia penitenziaria e nel Corpo forestaledello Stato, o per qualunque altro impiego che com-porti l’uso delle armi;

c) siano stati condannati con sentenza di primo gra-do per detenzione, uso, porto, trasporto, importazioneo esportazione abusivi di armi e materiali esplodenti;

d) siano stati condannati con sentenza di primo

grado per delitti non colposi commessi medianteviolenza contro persone o per delitti riguardantil’appartenenza a gruppi eversivi o di criminalitàorganizzata.

Art. 3. 1. Nel bando di chiamata di leva predispo-sto dal Ministero della difesa deve essere fatta espli-cita menzione dei diritti e dei doveri concernenti l’e-sercizio dell’obiezione di coscienza.

Art. 4. 1. I cittadini che a norma dell’art. 1 inten-dano prestare servizio civile devono presentaredomanda al competente organo di leva entro sessan-ta giorni dalla data di arruolamento. A decorrere dal1° gennaio 1999 il predetto termine è ridotto a quin-dici giorni. La domanda non può essere sottoposta acondizioni e deve contenere espressa menzione deimotivi di cui all’art. 1 della presente legge nonchél’attestazione, sotto la propria personale responsabi-lità, con le forme della dichiarazione sostitutiva diatto notorio, circa l’insussistenza delle cause ostativedi cui all’art. 2. Fino al momento della sua definizio-ne la chiamata alla leva resta sospesa, sempreché ladomanda medesima sia stata prodotta entro i terminiprevisti dal presente art.; le disposizioni di cui al pre-sente periodo si applicano fino al 31 dicembre 1999.

2. All’atto di presentare la domanda, l’obiettorepuò indicare le proprie scelte in ordine all’area voca-zionale e al settore d’impiego, ivi compresa l’even-tuale preferenza per il servizio gestito da enti del set-tore pubblico o del settore privato, designando fino adieci enti nell’ambito di una regione prescelta. A talfine la dichiarazione può essere corredata da qualsia-si documento attestante eventuali esperienze o titolidi studio o professionali utili.

3. [Fino al 31 dicembre 1999] (1) gli abili ed arruo-lati ammessi al ritardo ed al rinvio del servizio mili-tare per i motivi previsti dalla legge, nel caso chenon abbiano presentato la domanda nei termini sta-biliti al comma 1, potranno produrla al predettoorgano di leva entro il 31 dicembre dell’anno prece-dente la chiamata alle armi.

La presentazione della domanda di ammissione alservizio civile non pregiudica l’ammissione al ritar-do o al rinvio del servizio militare per i motivi pre-visti dalla legge.–––––––––––

(1) Le parole «Fino al 31 dicembre 1999» sonostate abrogate dall’art. 12, L. 6 marzo 2001, n. 64recante «Istituzione del servizio civile nazionale».

© Laurus Robuffo

Art. 5. 1. Il Ministro della difesa, sulla base del-l’accertamento da parte degli uffici di leva circa l’i-nesistenza delle cause ostative di cui all’art. 2, decre-ta, entro il termine di sei mesi dalla presentazionedella domanda, l’accoglimento della medesima. Incaso contrario ne decreta la reiezione, motivandola.

2. La mancata decisione entro il termine di seimesi comporta l’accoglimento della domanda.

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 si applica-no fino al 31 dicembre 1999.

4. Fino al 31 dicembre 1999 in caso di reiezionealla domanda di ammissione al servizio civile e,comunque, in caso di sopravvenuto decreto di deca-denza dal diritto di prestarlo, l’obiettore può ricorre-re all’autorità giudiziaria ordinaria. Il giudice com-petente è il pretore nella cui circoscrizione ha sede ildistretto militare presso cui è avvenuta la chiamataalla leva. Per il procedimento si osservano le normedi cui agli articoli da 414 a 438 del codice di proce-dura civile, in quanto applicabili. Il pretore, ancheprima dell’udienza di comparizione, su richiesta delricorrente, può sospendere fino alla sentenza defini-tiva, con ordinanza non impugnabile, quando ricor-rano gravi motivi, l’efficacia del provvedimento direiezione della domanda o del decreto di decadenzadal diritto di prestare il servizio civile.

5. Dalla data di inizio dell’efficacia delle disposi-zioni di cui al D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51, il giu-dice competente ai fini di quanto previsto dal com-ma 4 è il tribunale in composizione monocratica dicui all’art. 50 ter del codice di procedura civile,introdotto dall’art. 56 del citato decreto legislativon. 51 del 1998.

6. Il rigetto del ricorso o della richiesta di sospen-siva comporta l’obbligo di prestare il servizio mili-tare per la durata prescritta.

Art. 6. 1. I cittadini che prestano servizio civi-le ai sensi della presente legge godono degli stes-si diritti, anche ai fini previdenziali e amministra-tivi, dei cittadini che prestano il servizio militaredi leva. Essi hanno diritto alla stessa paga deimilitari di leva con esclusione dei benefici volti acompensare la condizione militare.

2. Il periodo di servizio civile è riconosciuto vali-do, a tutti gli effetti, per l’inquadramento economicoe per la determinazione dell’anzianità lavorativa aifini del trattamento previdenziale del settore pubbli-co e privato, nei limiti e con le modalità con le qualila legislazione vigente riconosce il servizio di leva.

3. Il periodo di servizio civile e di leva effettiva-mente prestato è valutato nei pubblici concorsi conlo stesso punteggio che le commissioni esaminatriciattribuiscono per i servizi prestati negli impieghicivili presso enti pubblici. Ai fini dell’ammissibilitàe della valutazione dei titoli nei concorsi banditi dal-le pubbliche amministrazioni è da considerarsi a tut-ti gli effetti il periodo di tempo trascorso nel serviziocivile e di leva in pendenza di rapporto di lavoro.

4. L’assistenza sanitaria è assicurata dal Serviziosanitario nazionale, salvo quanto previsto dall’art.9, comma 7.

Art. 7. 1. Dalla data di accoglimento della doman-da i nominativi degli obiettori vengono inseriti nellalista del servizio civile nazionale; tale inserimentoviene contestualmente annotato nelle liste originarieper l’arruolamento di terra o di mare.

2. La lista degli obiettori di coscienza prevede piùcontingenti annui per la chiamata al servizio.

Art. 8. 1. In attesa dell’entrata in vigore deidecreti legislativi attuativi alla delega di cui all’art.11, comma 1, lettera a), e all’art. 12 della legge 15marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, èistituito, presso la Presidenza del Consiglio deiministri, I’Ufficio nazionale per il servizio civile.La dotazione organica dell’Ufficio, fissata per ilprimo triennio nel limite massimo di cento unità; èassicurata utilizzando le vigenti procedure in mate-ria di mobilità del personale dipendente da pubbli-che amministrazioni, nonché di consulenti secondoquanto previsto dalla legge 23 agosto 1988, n. 400e successive modificazioni. L’Ufficio è organizzatoin una sede centrale e in sedi regionali ed è direttoda un dirigente generale dei ruoli della Presidenzadel Consiglio dei ministri, nominato dal Presidentedel Consiglio dei ministri, previa deliberazione delConsiglio dei Ministri, il quale rimane in carica perun quinquennio, rinnovabile una sola volta.

2. L’Ufficio di cui al comma 1 ha i seguenti com-piti:

a) organizzare e gestire, secondo una valutazioneequilibrata, anche territorialrnente, dei bisogni ed unaprogrammazione annuale del rendimento complessi-vo del servizio, da compiere sentite le regioni e leprovince autonome di Trento e Bolzano, la chiamatae l’impiego degli obiettori di coscienza, assegnando-li alle Amministrazioni dello Stato, agli enti e alleorganizzazioni convenzionati di cui alla lettera b).

b) stipulare convenzioni con Amministrazionidello Stato, enti o organizzazioni pubblici e privatiinclusi in appositi albi annualmente aggiornati pres-so l’Ufficio stesso e le sedi regionali, per l’impiegodegli obiettori esclusivamente in attività di assisten-za, prevenzione, cura e riabilitazione, reinserimentosociale, educazione, promozione culturale protezio-ne civile, cooperazione allo sviluppo formazione inmateria di commercio estero, difesa ecologica, sal-vaguardia e fruizione del patrimonio artistico eambientale, tutela e incremento del patrimonio fore-stale, con esclusione di impieghi burocratico-ammi-nistrativi:

c) promuovere e curare la formazione e l’adde-stramento degli obiettori sia organizzando, d’intesacon i Ministeri interessati e con le regioni competen-ti per territorio, appositi corsi generali di preparazio-ne al servizio civile, ai quali debbono obbligatoria-

mente partecipare tutti gli obiettori ammessi al servi-zio, sia verificando l’effettività e l’efficacia delperiodo di addestramento speciale al servizio civilepresso gli enti e le organizzazioni convenzionati dicui all’art. 9, comma 4;

d) verificare, direttamente tramite le rgioni o, invia eccezionale, tramite le prefetture, la consistenzae le modalità della prestazione del servizio da partedegli obiettori di coscienza ed il rispetto delle con-venzioni con le Amministrazioni dello Stato, gli entie le organizzazioni di cui alle lettere a) e b) e dei pro-getti di impiego sulla base di un programma di veri-fiche definito annualmente con decreto del Presiden-te del Consiglio dei ministri e che dovrà comunqueprevedere verifiche a campione sull’insieme deglienti e delle organizzazioni convenzionati, nonchéverifiche periodiche per gli enti e le organizzazioniche impieghino più di cento obiettori in servizio;

e) predisporre, d’intesa con il Dipartimento dellaprotezione civile, forme di ricerca e di sperimenta-zione di difesa civile non armata e non violenta;

f) predisporre iniziative di aggiornamento per iresponsabili degli enti e delle organizzazioni di cuialle lettere a) e b);

g) predisporre e gestire un servizio informativopermanente e campagne annuali di informazione,d’intesa con il Dipartimento per l’informazione el’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministrie con i competenti uffici dei Ministeri interessati,per consentire ai giovani piena conoscenza dellepossibilità previste dalla presente legge;

h) predisporre, d’intesa con il Diparimento dellaprotezione civile, piani per il richiamo degli obietto-ri in caso di pubblica calamità e per lo svolgimentodi periodiche attività addestrative;

i) predisporre il regolamento generale di discipli-na per gli obiettori di coscienza;

l) predisporre il regolamento di gestione ammi-nistrativa del servizio civile.

3. Per l’organizzazione e il funzionamento del-l’Ufficio di cui al comma 1, nonché per la definizio-ne delle modalità di collaborazione fra l’Ufficiostesso e le regioni con specifico riferimento a quan-to previsto alle lettere c), d), f) e g) del comma 2,con decreto del Presidente della Repubblica, è ema-nato, entro novanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge, su proposta del Presi-dente del Consiglio dei ministri, sentita la Conferen-za dei presidenti delle regioni e delle province auto-nome, apposito regolamento ai sensi dell’art. 17,comma 4 bis della legge 23 agosto 1988, n. 400, esuccessive modificazioni. Con tale regolamentosono altresì definite le norme dirette a disciplinare lagestione delle spese, poste a carico del Fondo di cuiall’art. 19. La gestione finanziaria è sottoposta alcontrollo consuntivo della Corte dei conti.

4. Con decreto del Presidente del Consiglio deiministri, previa deliberazione del Consiglio dei

ministri, sentito il Ministro del tesoro, del bilancio edella programmazione economica, da emanare entroe non oltre tre mesi dalla data di entrata in vigore delregolamento di cui al comma 3, sono emanati i rego-lamenti di cui al comma 2, lettere i) e l). Sugli sche-mi di tali regolamenti è preventivamente acquisito ilparere delle competenti Commissioni parlamentari.

5. Per un periodo massimo di due anni dalla datadi entrata in vigore della presente legge l’Ufficio dicui al comma 1 si avvale della collaborazione delMinistero della difesa ai fini della gestione annualedel contingente.

6. Al fine di assicurare la necessaria immediataoperatività dell’Ufficio di cui al comma 1, la Presi-denza del Consiglio dei ministri può avvalersi in viatransitoria di personale militare in posizione di ausi-liaria, di personale civile del Ministero della difesa,ovvero di altre Amministrazioni, dei consulenti pre-visti al comma 1 nonché di appositi nuclei operativiresi disponibili dai distretti militari.

7. All’onere derivante dall’attuazione del presenteart., valutato in lire 850 milioni annue a decorreredall’anno 1998, si provvede mediante corrisponden-te riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini delbilancio triennale 1998-2000, nell’ambito dell’unitàprevisionale di base di parte corrente «Fondo spe-ciale» dello stato di previsione del Ministero deltesoro del bilancio e della programmazione econo-mica per l’anno finanziario 1998, allo scopo parzial-mente utilizzando l’accantonamento relativo alMinistero del lavoro e della previdenza sociale.

8. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della pro-grammazione economica è autorizzato ad apportare,con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.–––––––––––

Per la disciplina del Servizio civile nazionale,vedi la L. 6 marzo 2001, n. 64 e il D.Lgs. 5 aprile2002, n. 77.

Art. 9. 1. Il Ministro della difesa trasmette men-silmente all’Ufficio nazionale per il servizio civile inominativi degli obiettori di coscienza le cuidomande siano state accettate o siano state presenta-te da oltre sei mesi. Dopo il 31 dicembre 1999 è tra-smeso l’elenco a tutti gli obiettori.

2. Fino al 31 dicembre 1999 gli obiettori dicoscienza ammessi al servizio civile sono assegna-ti, entro il termine di un anno dall’accoglimentodella domanda, agli enti ed organizzazioni di cuiall’art. 11, comunque nella misura consentita dalledisponibilità finanziarie di cui all’art. 19, che costi-tuiscono il limite massimo di spesa globale. Inmancanza o in ritardo di assegnazione, l’obiettoreè collocato in congedo secondo le norme vigentiper il servizio di leva.

2 bis. Ferme restando le cause di dispensa dal ser-vizio militare di leva e dal servizio civile sostitutivodi quest’ultimo. di cui all’articolo 7, comma 1, deldecreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 504, qualo-

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ra ricorrano eccedenze di obiettori da avviare al ser-vizio rispetto alle disponibilità finanziarie del Fondonazionale per il servizio civile e fino alla elimina-zione di tali eccedenze, devono altresì essere dispen-sati o collocati in licenza illimitata senza assegni, inattesa di congedo, gli obiettori che si trovino, inordine di importanza decrescente, in almeno unadelle seguenti condizioni:

a) difficoltà economiche o familiari ovveroresponsabilità lavorative o di conduzione d’impresao assistenziali;

b) svolgimento di attività scientifica artistica, cul-turale, con acquisizione di particolari meriti in cam-po nazionale o internazionale;

c) minore indice di idoneità somatico-funzionale opsico-attitudinale attribuito in scde di visita di levaanche tenuto conto dell’area vocazionale e del setto-re di impiego, qualora costituisca impedimentoall’espletamento del servizio o ne pregiudichi lafunzionalità;

d) indisponibilità all’impiego degli obiettori dicoscienza da parte degli enti convenzionati nell’am-bito della regione di residenza o in quella indicatanella domanda, entro il termine previsto dall’artico-lo 1, comma 2, del citato decreto legislativo n. 504del 1997 (1).

2 ter. In ogni caso, e fatto obbligo all’Ufficio nazio-nale per il servizio civile di ridurre le eccedenze di cuial comma 2 bis anche qualora nessun obiettore versiin alcuna delle condizioni indicate, fino a concorren-za delle risorse disponibili. Relativamente alle condi-zioni previste dalle lettere c) e d) del comma 2 bis, lostesso ufficio adotta i provvedimenti di competenzaesclusivamente d’ufficio (1).

2 quater. Con decreto del Presidente del Consigliodei Ministri sono determinati l’entità della consi-stenza massima degli obiettori in servizio, nei limitidelle disponihilità finanziarie del Fondo nazionaleper il servizio civile, gli aspetti applicativi dellecondizioni di cui al comma 2 bis, nonché le forme dicollocamento in licenza illimitata senza assegni inattesa di congedo (2).

2 quinquies. Gli obiettori di coscienza in servizioo in attesa di chiamata possono essere collocati, adomanda ovvero d’ufficio, in licenza illimitata sen-za assegni in attesa di congedo o dispensati dal ser-vizio, secondo quanto previsto dai commi 2 bis, 2ter e 2 quater. Le domande di dispensa e di invio inlicenza illimitata senza assegni in attesa di congedopossono essere presentate rispettivamente entro enon oltre il giorno che precede l’assunzione del ser-vizio e nel corso dell’espletamento del serviziomedesimo. Le medesime domande, presentate entroil 31 dicembre 1999 ai sensi dcl presente comma. siintendono accolte in caso di mancata adozione delprovvedimento da parte dell’Ufficio nazionale peril servizio civile nel termine di novanta giorni dalladata di ricezione della domanda da parte dell’uffi-

cio stesso. In ogni caso, le determinazioni di acco-glimento o di rigetto sono tempestivamente comu-nicate ai richiedenti (1).

3. L’assegnazione dell’obiettore al servizio civiledeve avvenire, fatte salve le esigenze del servizio ecompatibilmente con le possibilità di impiego, entrol’area vocazionale ed il settore di impiego da luiindicati, nell’ambito della regione di residenza o diquella indicata nella domanda e tenendo conto dellerichieste degli enti e delle organizzazioni di cuiall’art. 8, comma 2, fermo restando quanto previstoall’art. 4, comma 2.

4. Il servizio civile ha una durata pari a quella delservizio militare di leva e comprende un periodo diformazione e un periodo di attività operativa. In atte-sa dell’istituzione del Servizio civile nazionale, ilperiodo di formazione dovrà prevedere un periodo diformazione civica e di addestramento generale al ser-vizio civile differenziato secondo il tipo d’impiego,destinato a tutti gli obiettori ammessi a quel servizio.Per l’espletamento del servizio in determinati settoriove si ravvisino specifiche esigenze di formazione,le convenzioni disciplinano i casi nei quali può esse-re previsto un periodo di addestramento aggiuntivopresso l’ente o l’organizzazione in cui verrà prestatal’attività operativa.

5. Il servizio civile, su richiesta dell’obiettore, puòessere svolto in un altro Paese, salvo che per la dura-ta, secondo le norme ivi vigenti, sulla base di appo-site intese bilaterali. L’Uffcio nazionale per il servi-zio civile determina annualmente il contingente diservizio civile da svolgere all’estero.

6. Il servizio civile può essere svolto anche secon-do le modalità previste, per i volontari in serviziocivile, dagli articoli da 31 a 35 della legge 26 feb-braio 1987, n. 49, e successive modificazioni, per lacooperazione allo sviluppo. In tal caso la sua durataè quella prevista da tale legge.

7. L’obiettore che ne faccia richiesta può essereinviato fuori dal territorio nazionale dell’ente pressocui presta servizio, per un periodo concordato conl’ente stesso, per partecipare a missioni umanitariedirettamente gestite dall’ente medesimo. In tal caso,qualora la missione preveda l’impiego di reparti del-le Forze armate, l’assistenza sanitaria è assicuratadal Servizio di sanità militare.

8. Non è punibile l’obiettore che, prima della datadi entrata in vigore della presente legge, abbia svol-to la sua attività all’estero anche al di fuori dellecondizioni previste al comma 7.

9. È facoltà dell’Ufficio nazionale per il servizio civi-le disporre l’impiego di obiettori di coscienza, ove lorichiedano, in missioni umanitarie nelle quali sia impe-gnato personale italiano. A tale fine gli obiettori dicoscienza, selezionati in base alle loro attitudini voca-zionali, verranno trasferiti alle dipendenze dell’ente oorganizzazione che gestisce la missione.

10. Nel presentare domanda per partecipare alle

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missioni umanitarie fuori dal territorio nazionale dicui ai commi 7 e 9, l’obiettore deve indicare la spe-cifica missione umanitaria richiesta, nonché l’ente,ovvero la organizzazione non governativa, ovverol’Agenzia delle Nazioni Unite che ne sono respon-sabili. L’accoglimento ovvero la reiezione delladomanda devono essere comunicati all’obiettore,con relativa motivazione, entro un mese. La manca-ta risposta entro tale termine comporta accoglimen-to della domanda.

11. In tutti i casi di cui ai commi 7 e 9, gli obiettoridi coscienza devono comunque essere utilizzati perservizi non armati, non di supporto a missioni milita-ri, e posti sotto il comando di autorità civili.

12. L’obiettore che presta servizio civile all’esteroper partecipare alle missioni umanitarie di cui aicommi 7 e 9 può chiedere il prolungamento del ser-vizio civile per un periodo massimo di un anno. Ovela richiesta sia accolta, per il periodo di prolunga-mento del servizio si applicano le norme di cuiall’art. 6.–––––––––––

(1) Comma aggiunto dall’art. 2 D.L. 16 settembre1999, n. 324, conv., con modif., nella L. 12 novem-bre 1999, n. 424.

(2) Comma aggiunto dall’art. 2 D.L. 16 settembre1999, n. 324 cit.

In attuazione di quanto previsto dal presente com-ma sono stati emanati i D.P.C.M. 9 giugno 2000 e 9febbraio 2001.

Art. 10. 1. Presso l’Ufficio nazionale per il servi-zio civile è istituito e tenuto l’albo degli enti e delleorganizzazioni convenzionati di cui all’art. 8, com-ma 2. Allo stesso Ufficio è affidata la tenuta dellalista degli obiettori.

Presso il medesimo Ufficio nazionale per il servi-zio civile è istituita la Consulta nazionale per il ser-vizio civile quale organismo permanente di consul-tazione, riferimento e confronto per il medesimoUfficio.

3. La Consulta nazionale per il servizio civile ècomposta da non più di quindici membri, nominaticon decreto del Presidente del Consiglio dei ministrio del Ministro da lui delegato, scelti in maggioranzatra rappresentanti degli enti e delle organizzazioni,pubblici e privati, che impiegano obiettori dicoscienza e volontari del servizio civile nazionaleovvero dei loro organismi rappresentativi, nonchétra rappresentanti degli obiettori di coscienza e deivolontari, delle regioni e delle amministrazioni pub-bliche coinvolte. (1)

4. La Consulta esprime pareri all’Ufficio naziona-le per il servizio civile sulle materie di cui all’art. 8,comma 2, lettere a), c), e), i) e l), nonché sui criterie sull’organizzazione generale del servizio e sulmodello di convenzione tipo.

5. Il Presidente del Consiglio dei ministri, entrocinque mesi dalla data di entrata in vigore della pre-

sente legge, con proprio decreto, disciplina l’orga-nizzazione e l’attività della Consulta.–––––––––––

(1) Comma così sostituito dall’art. 3, L. 16 gen-naio 2003, n. 3.

Art. 11. 1. Gli enti e le organizzazioni pubblici eprivati che intendano concorrere all’attuazione delservizio civile mediante l’attività degli obiettori dicoscienza, per essere ammessi alla convenzione conl’Ufficio nazionale per il servizio civile, devonopossedere i seguenti requisiti:

a) assenza di scopo di lucro;b) corrispondenza tra proprie finalità istituziona-

li e quelle di cui all’art. 8, comma 2, lettera b)c) capacità organizzativa e possibilità di impiego

in rapporto al servizio civile;d) aver svolto attività continuativa da non meno

di tre anni.2. Gli enti e le organizzazioni di cui al comma 1

inoltrano domanda di ammissione alla convenzioneall’Ufficio nazionale per il servizio civile. Nelladomanda di ammissione alla convenzione essi devo-no indicare i settori di intervento di propria compe-tenza, le sedi e i centri operativi per l’impiego degliobiettori, il numero totale dei medesimi che puòessere impiegato e la loro distribuzione nei vari luo-ghi di servizio.

3. Gli enti e le organizzazioni di cui al comma 1debbono inoltre indicare la loro disponibilità a forni-re agli obiettori in servizio civile vitto e alloggio neicasi in cui ciò sia dagli stessi enti ed organizzazioniritenuto necessario per la qualità del servizio civile oqualora i medesimi enti e organizzazioni intendanoutilizzare obiettori non residenti nel comune dellasede di servizio. All’ente o all’organizzazione tenutia fornire vitto e alloggio agli obiettori sono rimbor-sate le spese sostenute, con le modalità previste dal-l’Ufficio nazionale per il servizio civile, sentita laConsulta nazionale per il servizio civile.

4. In nessun caso l’obiettore può essere utilizzatoin sostituzione di personale assunto o da assumereper obblighi di legge o per norme statutarie organi-che dell’organismo presso cui presta servizio civile.

5. Ogni convenzione viene stipulata sulla base del-la presentazione di un preciso progetto di impiego inrapporto alle finalità dell’ente e nel rispetto dellenorme che tutelano l’integrità fisica e morale del cit-tadino.

6. È condizione per la stipulazione della convenzio-ne la dimostrazione, da parte dell’ente, della idoneitàorganizzativa a provvedere all’addestramento al ser-vizio civile previsto dai precedenti articoli.

7. L’Ufficio nazionale per il servizio civile accertala sussistenza dei requisiti dichiarati dagli enti e dal-le organizzazioni che hanno inoltrato la domanda diammissione alla convenzione.

8. Sulle controversie aventi per oggetto le conven-zioni previste dal presente art., decide il tribunale

amministrativo regionale territorialmente competentecon riferimento alla sede dell’ente o dell’organizza-zione, quale indicata nella convenzione.

9. All’atto della stipula della convenzione gli entisi impegnano a non corrispondere agli obiettorialcuna somma a titolo di controvalore e simili, penala risoluzione automatica della convenzione.

Art. 12. 1. L’Ufficio nazionale per il servizio civi-le comunica immediatamente al Ministero delladifesa l’avvenuto espletamento del servizio da partedell’obiettore di coscienza.

2. I competenti organi di leva provvedono a porrel’interessato in congedo illimitato, dandogliene tem-pestivamente comunicazione.

Art. 13. 1. Tutti coloro che abbiano prestato ser-vizio civile ai sensi della presente legge, o della leg-ge 15 dicembre 1972, n. 772, e successive modifica-zioni ed integrazioni, nonché tutti coloro i quali sisiano avvalsi dell’art. 33 della legge 15 dicembre1971, n. 1222, sono soggetti, sino all’età previstaper i cittadmi che hanno prestato servizio militare, alrichiamo in caso di pubblica calamità.

2. L’Ufficio nazionale per il servizio civile tieneapposito elenco dei cittadini soggetti a richiamo aisensi del comma I.

3. Nel periodo di richiamo si applicano integral-mente le norme penali e disciplinari previste dallapresente legge per gli ammessi al servizio civile.

4. In caso di guerra o di mobilitazione generale, gliobiettori di coscienza che prestano il servizio civileo che, avendolo svolto, siano richiamati in servizio,e per i quali non siano sopravvenute le condizioniostative di cui all’art. 2, sono assegnati alla prote-zione civile ed alla Croce rossa.

Art. 14. 1. L’obiettore ammesso al servizio civileche rifiuta di prestarlo è punito con la reclusione dasei mesi a due anni.

2. Alla stessa pena soggiace chi, non avendo chiestoo non avendo ottenuto l’ammissione al servizio civi-le, rifiuta di prestare il servizio militare, prima o dopoaverlo assunto, adducendo motivi di coscienza cheostano alla prestazione del servizio militare.

3. Competente a giudicare per i reati di cui ai com-mi 1 e 2 è il pretore del luogo nel quale deve esseresvolto il servizio civile o il servizio militare.

4. La sentenza penale di condanna per uno deireati di cui ai commi 1 e 2 esonera dagli obblighidi leva.

5. Coloro che in tempo di pace, adducendo motividiversi da quelli indicati dall’art. 1 o senza addurremotivo alcuno, rifiutano totalmente, prima o dopoaverlo assunto, la prestazione del servizio militare dileva, sono esonerati dall’obbligo di prestarlo quandoabbiano espiato per il suddetto rifiuto la pena dellareclusione per un periodo complessivamente noninferiore alla durata del servizio militare di leva.

6. L’imputato o il condannato può fare domanda

per essere nuovamente assegnato o ammesso al ser-vizio civile nei casi previsti dai commi 1 e 2, trannenel caso in cui tale domanda sia già stata presentatae respinta per i motivi di cui all’art. 2. Nei casi pre-visti dal comma 2, può essere fatta domanda di pre-stare servizio nelle Forze armate.

7. Per la decisione sulle domande di cui al com-ma 6, il termine di cui all’art. 5, comma 1 è ridottoa tre mesi.

8. L’accoglimento delle domande estingue il reato.Il tempo trascorso in stato di detenzione è computa-to in diminuzione della durata prescritta per il servi-zio militare o per il servizio civile.

Art. 15. 1. L’obiettore ammesso al servizio civiledecade dal diritto di prestarlo o di portarlo a compi-mento esclusivamente quando sopravvengano o sia-no accertate le condizioni ostative indicate all’art. 2.

2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, l’obiettore ètenuto a prestare servizio militare, per la durata pre-vista per quest’ultimo, se la decadenza intervieneprima dell’inizio del servizio civile, e per un periodocorrispondente al servizio civile non prestato, in ognicaso non superiore alla durata della leva, se la deca-denza interviene durante lo svolgimento di questo.

3. La decadenza è disposta con decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri su accertamento erichiesta dell’Ufficio nazionale per il servizio civile.

4. In caso di richiamo per mobilitazione dei cittadiniche abbiano prestato il servizio militare di leva, a talerichiamo sono soggetti anche i cittadini che abbianoprestato servizio civile quando per essi siano soprav-venute le condizioni ostative previste dall’art. 2.

5. Allo stesso richiamo sono soggetti i cittadiniche, dopo aver prestato servizio civile, abbiano fab-bricato in proprio o commerciato anche a mezzo dirappresentante, le armi e le munizioni richiamateall’art. 2, comma 1, lettera a), e quelli che abbianoricoperto incarichi direttivi presso enti o organizza-zioni che siano direttamente finalizzati alla proget-tazione e alla costruzione di armi e sistemi di armi.

6. A coloro che sono stati ammessi a prestare ser-vizio civile è vietato detenere ed usare le armi di cuiall’art. 2, comma 1, lettera a), nonché assumere ruo-li imprenditoriali o direttivi nella fabbricazione ecommercializzazione, anche a mezzo di rappresen-tanti, delle predette armi, delle munizioni e deimateriali esplodenti. I trasgressori sono puniti, qua-lora il fatto non costituisca più grave reato, con lepene previste dal testo unico delle leggi di pubblicasicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n.773, e successive modificazioni ed integrazioni, perdetenzione abusiva di armi e munizioni e, inoltre,decadono dai benefici previsti dalla presente legge.È fatto divieto alle autorità di pubblica sicurezza dirilasciare o di rinnovare ai medesimi qualsiasi auto-rizzazione relativa all’esercizio delle attività di cuial presente comma.

7. A coloro che sono stati ammessi a prestare ser-

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vizio civile è vietato partecipare ai concorsi perl’arruolamento nelle Forze armate, nell’Arma deicarabinieri, nel Corpo della guardia di finanza, nel-la Polizia di Stato, nel Corpo di polizia penitenzia-ria e nel Corpo forestale dello Stato o per qualsiasialtro impiego che comporti l’uso delle armi.

Art. 16. 1. Il cittadino che presta servizio civilenon può assumere impieghi pubblici e privati, ini-ziare attività professionali, né iscriversi a corsi o atirocini propedeutici ad attività professionali cheimpediscano il normale espletamento del servizio.

2. Chi viola il divieto di cui al comma 1 è trasferi-to in altra sede presso altra regione geograficamentenon contigua, anche nell’espletamento di altri com-piti. In caso di recidiva, si applicano le sanzioni dicui all’art. 14, comma 1.

3. A chi si trova già nell’esercizio delle attività edelle funzioni di cui al comma 1, si applicano ledisposizioni valevoli per i cittadini chiamati al ser-vizio militare.

Art. 17. 1. All’obiettore che si renda responsabiledi comportamenti reprensibili o incompatibili con lanatura e la funzionalità del servizio possono esserecomminate le seguenti sanzioni:

a) la diffida per iscritto;b) la multa in detrazione della paga;c) la sospensione di permessi e licenze;d) il trasferimento ad incarico affine, anche pres-

so altro ente, in altra regione, oppure a diverso inca-rico nell’ambito della stessa o di altra regione;

e) la sospensione dal servizio fino ad un massi-mo di tre mesi, senza paga e con conseguente recu-pero dei periodi di servizio non prestato.

2. Il regolamento generale di disciplina previstodall’art. 8, comma 2, lettera i), stabilisce i criteri diapplicazione delle sanzioni in relazione alle infra-zioni commesse.

3. Le sanzioni di cui al comma 1, lettere a), b) e c),sono irrogate dal legale rappresentante dell’ente odell’organizzazione interessati e vengono comunica-te all’Ufficio nazionale per il servizio civile.

4. L’Ufficio nazionale per il servizio civile adottale altre sanzioni e, sulla base dei provvedimenti noti-ficatigli dagli enti e dalle organizzazioni, può deci-dere l’irrogazione di sanzioni più gravi in luogo diquelle già adottate.

5. Quando il comportamento dell’obiettore sia taleda equivalere ad un vero e proprio rifiuto di presta-re il servizio, si applicano le norme di cui all’art. 14.

Art. 18. 1. Gli enti e le organizzazioni convenzio-nati che contravvengono a norme di legge o alledisposizioni della convenzione, ferme restando leeventuali responsabilità penali individuali, sono sog-getti a risoluzione della convenzione o a sospensionedell’assegnazione degli obiettori con provvedimentomotivato dell’Ufficio nazionale per il servizio civile.

2. In caso di risoluzione della convenzione con un

ente o con una organizzazione, l’Ufficio nazionaleper il servizio civile provvede alla riassegnazionedegli obiettori che prestavano servizio presso lostesso ente o la stessa organizzazione, sino al com-pletamento del periodo prescritto, tenendo contodelle indicazioni espresse nella domanda.

3. Contro la risoluzione della convenzione, l’enteo l’organizzazione possono proporre ricorso al tri-bunale amministrativo regionale territorialmentecompetente con riferimento alla sede dell’ente o del-l’organizzazione, quale indicata nella convenzione.

Art. 19. 1. Per l’assolvimento dei compiti previstidalla presente legge è istituito presso la Presidenzadel Consiglio dei ministri il Fondo nazionale per ilservizio civile degli obiettori di coscienza.

2. Tutte le spese recate dalla presente legge sonofinanziate nell’ambito e nei limiti delle disponibilitàdel Fondo.

3. La dotazione del Fondo è determinata in lire 120miliardi a decorrere dal 1998.

4. All’onere derivante dall’attuazione della presen-te legge, pari a lire 120 miliardi a decorrere dal1998, si provvede mediante utilizzo dell’autorizza-zione di spesa recata dalla legge 15 dicembre 1972,n. 772, e successive modificazioni e integrazioni,iscritta, ai fini del bilancio triennale 1998-2000,all’unità previsionale di base 8.1.2.1 «obiezione dicoscienza» (capitolo 1403) dello stato di previsionedel Ministero della difesa per l’anno 1998, e corri-spondenti proiezioni per gli anni successivi.

Art. 20. 1. Il Presidente del Consiglio dei ministripresenta ogni anno al Parlamento, entro il 30 giu-gno, una relazione sull’organizzazione, sulla gestio-ne e sullo svolgimento del servizio civile.

Art. 21. 1. Entro sei mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, il Presidente del Consigliodei ministri emana le norme di attuazione e predisponeil testo delle convenzioni tipo, dopo aver acquisito ipareri delle competenti Commissioni del Senato dellaRepubblica e della Camera dei deputati.

2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del-la presente legge il Ministro della difesa deve atti-vare le procedure di cui al comma 1 dell’art. 9. Apartire da tale scadenza l’Ufficio nazionale per ilservizio civile assume la responsabilità di quantoprevisto dell’art. 8 comma 2, lettere b), c) e d), non-ché della gestione amministrativa degli obiettori inservizio.

Art. 22. 1. In attesa del riesame delle convenzio-ni già stipulate e della definizione delle nuove con-venzioni per l’impiego degli obiettori con i soggettiidonei ai sensi della presente legge, restano valide leconvenzioni stipulate dal Ministero della difesa congli enti idonei ai sensi della normativa precedente.

Art. 23. 1. La legge 15 dicembre 1972, n. 772, esuccessive modifiche ed integrazioni, è abrogata.

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2.

D.P.M. 21 novembre 2001, n. 453. Regola-mento generale di disciplina relativa agliobiettori di coscienza, a norma dell’articolo8, comma 2, lettera i), della legge 8 luglio1998, n. 230. (G.U. 29 novembre 2001, n. 301).

CAPO IDEFINIZIONI E FINALITÀ

Art. 1. Definizioni. 1. Ai fini del presente regola-mento, si intende:

a) per “legge”, la legge 8 luglio 1998, n. 230,recante nuove norme in materia di obiezione dicoscienza;

b) per “regolamento di gestione amministrativa”,il regolamento previsto dall’articolo 8, comma 2,lettera l), della legge n. 230 del 1998;

c) per “Ufficio”, l’Ufficio nazionale per il serviziocivile, istituito ai sensi dell’articolo 8 delta legge n.230 del 1998;

d) per “obiettore”, l’obiettore di coscienza;e) per “responsabile del progetto”, il responsabile,

presso gli enti convenzionati, del progetto, di impie-go degli obiettori;

f) per “responsabile degli obiettori”, il responsabi-le a livello territoriale dei rapporti tra l’ente-sede diassegnazione e gli obiettori di coscienza,

Art. 2. Finalità. 1. I1 presente, regolamento det-ta. disposizioni in ordine ai diritti e ai doveri deisoggetti che svolgono il servizio civile.

CAPO IIDOVERI DELL’OBIETTORE

Art. 3. Svolgimento del servizio civile. 1. L’o-biettore ha il dovere di svolgere il servizio civilemediante la prestazione di adeguati comportamentidi impegno, sociale finalizzati a concorrere, in alter-nativa al servizio militare, alla difesa della Patria,con mezzi ed attività non militari ed a favorire larealizzazione di altri principi costituzionali, qualiquelli di solidarietà sociale, uguaglianza, progressosocio-culturale, salvaguardia e tutela del patrimoniodella Nazione.

2. L’obiettore nello svolgimento del servizio civileè tenuto ad adottare un comportamento improntato asenso di responsabilità, tolleranza ed equilibrio.

Art. 4. Obblighi da osservare durante lo svolgi-mento del servizio. 1. L’obiettore è tenuto a:

a) presentarsi in servizio nel giorno stabilito dalprovvedimento di assegnazione;

b) produrre at responsabile degli obiettori il cer-

tificato di idoneità al servizio civile rilasciato dallaazienda sanitaria, locale;

c) comunicare all’Ufficio e, contestualmente,alla sede dell’ente di assegnazione, entro cinquegiorni dalla data prevista per l’assunzione in servi-zio, le eventuali circostanze di impedimento, a pre-sentarsi, fornendo le motivazioni e la documentazio-ne prevista dalle disposizioni normative regolanti lamateria;

d) richiedere per iscritto eventuali permessi per ilgiorno successivo, prima della cessazione dell’ora-rio di svolgimento delle attività del giorno prece-dente; le richieste di permessi per il giorno in corsopossono essere presentate solo in casi di particolaregraviti ed urgenza;

e) recuperare le ore di attività non prestata;f) comunicare tempestivamente, in caso di malat-

tia, l’assenza dal servizio, facendo pervenire allasede dell’ente di assegnazione, entro i due giornisuccessivi all’inizio, della malattia, il certificatomedico;

g) seguire le istruzioni e le direttive, necessariealla realizzazione del progetto di servizio in cui l’o-biettore è inserito, impartite dal responsabile, degliobiettori e dal responsabile del progetto;

h) rispettare, scrupolosamente l’orario di svolgi-mento delle attività relative al servizio civile;

i) non assentarsi durante l’orario di svolgimentodelle attività dalla sede di assegnazione senza l’au-torizzazione del responsabile;

l) rispettare i luoghi e le persone con cui viene acontatto durante il servizio, mantenendo nei rappor-ti interpersonali e con l’utenza una, condotta unifor-mata alla correttezza ed alla collaborazione, aste-nendosi da, comportamenti lesivi della dignità dellapersona ed incompatibili con lo, status rivestito,nonché con la natura e la funzionali,ti del servizio;

m) riprendere il servizio al termine del periodo dilicenza o permesso;

n) non esercitare altre attività se non nell’ambitodi quanto, previsto, dalla legge e dal regolamento digestione amministrativa;

o) ottemperare a provvedimenti di distacco o tra-sferimento disposti dall’Ufficio nei casi previsti dalregolamento di gestione amministrativa;

p) astenersi dal divulgare dati o informazioniriservati di cui sia venuto, a conoscenza nel corso delservizio, in osservanza della normativa vigente inmateria e di eventuali disposizioni specifiche del-l’ente.

CAPO IIISANZIONI E PROCEDIMENTI DISCIPLINARI

Art. 5. Sanzioni disciplinari e criteri generali diapplicazione. 1. La violazione dei doveri previstidall’articolo 4 comporta l’irrogazione delle sanzioni

disciplinari di seguito indicate in ordine crescente,secondo la gravità dell’infrazione:

a) diffida per iscritto;b) multa in detrazione dalla paga, da un minimo

pari all’importo corrispondente ad un giorno di ser-vizio ad un massimo pari all’importo, corrisponden-te a 5 giorni di servizio;

c) sospensione di permessi e licenze, da un mini-mo di una settimana ad un massimo di un mese;

d) trasferimento ad incarico affine,anche pressoaltro ente, in altra regione, oppure a diverso incariconell’ambito della stessa o di altra regione;

e) sospensione dal servizio, fino ad un massimodi tre mesi, senza paga e con conseguente recuperodei periodi di servizio non prestato.

2. Le sanzioni disciplinari di cui al presente artico-lo sono, irrogate, nel rispetto del principio di gra-dualità e proporzionalità, sulla base dei seguenti cri-teri generali:

a) rilevanza della violazione di norme o di dispo-sizioni;

b) intenzionalità del comportamento;c) grado di disservizio o di pericolo provocato

dalla negligenza o imprudenza dimostrate, tenutoconto anche della prevedibilità dell’evento;

d) eventuale sussistenza di circostanze aggravan-ti o attenuanti;

e) concorso di più obiettori nella violazione del-le disposizioni;

f) comportamento, complessivo, dell’obiettorenei rapporti con l’utenza, con i responsabili del ser-vizio, con altri obiettori;

g) precedenti violazioni di disposizioni che abbia-no comportato, l’applicazione di sanzioni disciplinari.

3. All’obiettore responsabile di più mancanzecompiute con un’unica azione od omissione o conpiù azioni od omissioni tra loro collegate ed accer-tate, con un unico procedimento, è applicabile lasanzione prevista per la mancanza più grave se lesuddette infrazioni sono punite con sanzioni didiversa gravità.

Art. 6. Infrazioni punibili con le sanzioni disci-plinari della diffida per iscritto, della multa indetrazione dalla paga e della sospensione di per-messi e licenze. 1. Le sanzioni disciplinari delladiffida per iscritto, della multa in detrazione dallapaga e della sospensione di permessi e licenze siapplicano all’obiettore per:

a) inosservanza delle disposizioni relative allapresentazione in servizio, all’orario di svolgimentodelle attività, alle comunicazioni nei casi di assenzadal servizio o ritardi, all’obbligo di fornire idoneacertificazione in caso di malattia, alle modalità dirientro in servizio al termine di permessi e/o licenze;

b) assenza arbitraria dal servizio;c) inosservanza delle disposizioni concernenti la

fruizione del vitto e dell’alloggio;d) rifiuto ingiustificato di ottemperare alle diretti-

ve fornite dal responsabile del progetto e alle istru-zioni formulate dal responsabile degli obiettori;

e) condotta non conforme ai principi di corret-tezza nei rapporti con l’utenza, con i responsabilidegli obiettori o con altri obiettori;

f) condotta che si dimostri incompatibile con lostatus rivestito, nonché con la natura e la funziona-lità del servizio;

g) danneggiamento dei luoghi, dei locali, deibeni mobili e degli strumenti con cui venga in con-tatto per ragioni di servizio;

h) comportamenti tesi ad impedire o ritardarel’attuazione dei progetti;

i) violazione del dovere di astenersi dal diffon-dere dati o informazioni riservate di cui sia venuto aconoscenza nel corso del servizio;

1) uso illecito di beni in dotazione all’ente diimpiego con cui l’obiettore venga in contatto perragioni , di servizio.

Art. 7. Infrazioni punibili con la sanzionedisciplinare del trasferimento ad incarico diver-so o affine. 1. La sanzione disciplinare del trasfe-rimento ad incarico affine, anche presso altro ente,in altra regione, oppure a diverso incarico nell’am-bito della stessa o di altra regione si applica all’o-biettore per:

a) esercizio di altre attività non consentite dallalegge e dal regolamento di gestione amministrativa;

b) infrazioni disciplinari previste dall’articolo 6,nei casi in cui presentino caratteri di particolare gra-viti in relazione alle modalità di realizzazione delfatto, agli effetti prodotti, all’elemento psicologicodell’autore;

c) recidiva nelle mancanze che abbiano compor-tato l’applicazione della sanzione massima previstadall’articolo 6;

d) assenza ingiustificata dal servizio per unperiodo superiore a cinque giorni;

e) svolgimento di attività lavorativa durante lostato di malattia o di infortunio;

f) manifestazioni ingiuriose nei confronti dellepersone con cui, a diverso titolo, l’obiettore venga incontatto;

g) atti, comportamenti o molestie che siano lesi-vi della dignità della persona;

h) comportamenti da cui sia derivato un dannograve all’ente convenzionato, all’Ufficio o a terzi;

i) comportamenti integranti ipotesi che implica-no responsabilità penale a titolo di colpa.

Art. 8. Infrazioni punibili con la sanzione disci-plinare della sospensione dal servizio. 1. La san-zione disciplinare della sospensione dal servizio,fino ad un massimo di tre mesi, senza paga e conconseguente.,recupero dei periodi di servizio nonprestato, si applica all’obiettore per:

a) recidiva in una delle mancanze previste dal-l’articolo 7;

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b) persistente e insufficiente rendimento dell’o-biettore, in relazione alle finalità del progetto, checomporti l’impossibilità di impiegare il medesimo;

c) comportamenti integranti ipotesi che implica-no responsabilità penale a titolo di dolo.

Art. 9. Procedimenti disciplinari. 1. Le san-zioni disciplinari previste dagli articoli 6, 7 e 8devono essere adottate previa contestazione scrittadell’addebito.

2. La contestazione deve essere effettuata da par-te del responsabile degli obiettori tempestivamen-te e, comunque, non oltre dieci giorni decorrentidal verificarsi dei fatti o dal momento dell’avve-nuta conoscenza degli stessi. Essa deve indicaredettagliatamente i fatti oggetto della contestazionee la fattispecie sanzionatoria che si ritiene integra-ta dal comportamento. Deve altresì contenere iltermine, non inferiore a cinque giorni e non supe-riore a dieci giorni, entro cui l’obiettore, che hacomunque facoltà di essere sentito ove lo richiedaespressamente, può presentare le proprie contro-deduzioni, nonché le modalità e il soggetto cuiinoltrarle. Trascorso inutilmente detto termine, neisuccessivi dieci giorni la sanzione viene applicata,dal soggetto competente ai sensi dell’articolo 17,commi 3 e 4, della legge.

3. 11 provvedimento sanzionatorio deve descrive-re con esattezza i fatti che hanno dato luogo all’irro-gazione della sanzione; indicare la procedura segui-ta nella fase della contestazione; contenere una det-tagliata e sufficiente motivazione, evidenziando leragioni che hanno condotto all’individuazione dellaspecifica sanzione; individuare l’organo e stabilire itermini, per proporre eventuale impugnazione.

4. 11 procedimento disciplinare viene archiviatoqualora le controdeduzioni dell’obiettore, nei cui con-fronti è stato instaurato il procedimento disciplinare,rendano congrue e sufficienti ragioni a sua discolpa.

5. I provvedimenti sanzionatori adottati dal legalerappresentante dell’ente devono essere comunicatiall’Ufficio entro dieci giorni dalla data di notificaall’interessato.

6. Qualora l’Ufficio venga a conoscenza di infra-zioni poste in atto dagli obiettori, la cui competenza

in ordine alla irrogazione delle sanzioni sia, ai sensidell’articolo 17 della legge, riservata al legale rap-presentante dell’ente, le segnala al responsabiledegli obiettori al fine dell’instaurazione del procedi-mento disciplinare.

Art. 10. Impugnazione dei provvedimenti disci-plinari. 1. Avverso il provvedimento sanzionatorioirrogato dal legale rappresentante dell’ente èammessa impugnazione davanti all’Ufficio entro iltermine di trenta giorni decorrente dalla data di rice-zione del provvedimento da parte dell’interessato.

2. L’Ufficio, entro il termine massimo di trentagiorni dalla notifica dell’atto di impugnazione,può sospendere il provvedimento sanzionatorio.

CAPO IV

LICENZE E PERMESSI

Art. 11. Licenze. 1. La licenza consente all’obietto-re di assentarsi dalla sede di servizio per un periodosuperiore alle ventiquattro ore ed è concessa, a secon-da della tipologia, dall’ente, nella persona del respon-sabile degli obiettori, ovvero dall’Ufficio.

2. I1 Direttore dell’Ufficio, con proprio provvedi-mento, individua le tipologie di licenze, le fattispe-cie in presenza delle quali possono essere concesse,nonché i soggetti responsabili della loro concessio-ne, in analogia a quanto disciplinato per i militari dileva.

Art. 12. Permessi. 1. Per esigenze personalinon rinviabili, l’obiettore ha diritto di fruire dipermessi, per periodi di durata inferiore all’orariogiornaliero di svolgimento delle, attività, il per-messo è concesso dal responsabile degli obiettori,sentito, ove possibile, il responsabile del progetto.Durante lo svolgimento del servizio civile nonpossono essere concesse più di trentasei ore com-plessive di. permesso, da recuperare entro il mesesuccessivo a quello nel quale sono state fruite.

2. L’obiettore che riveste cariche elettive pubbli-che ha diritto a fruire di permessi per tutti gli adem-pimenti connessi allo svolgimento del mandato.

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