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6. ELETTROMAGNETISMO

Il concetto di elettromagnetismo e di onde ad esso associato è molto più familiare di quanto non si creda: basti pensare alla luce solare, forma di energia elettromagnetica fondamentale a tutte le forme di vita, ai campi elettromagnetici generati dai fulmini, oppure al campo magnetico terrestre. Sulla terra è infatti da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale, le cui sorgenti principali sono proprio la terra stessa, il sole e l’atmosfera. A questo naturale livello di fondo si sono però aggiunti, come conseguenza del progresso tecnologico, i campi prodotti dalle sorgenti legate all’attività dell’uomo. Negli ultimi anni , infatti, abbiamo assistito ad un aumento senza precedenti del numero e delle varietà di sorgenti di campi elettrici e magnetici o elettromagnetici, utilizzati per scopi personali, sanitari, industriali e commerciali. Tra queste sorgenti sono compresi elettrodotti, stazioni e sottostazioni elettriche, rete elettrica casalinga, antenne radio e TV, computer, telefoni cellulari, radar e tutte le apparecchiature di uso quotidiano che utilizzano la rete elettrica. Tutte queste tecnologie hanno arricchito e semplificato la nostra vita, ma allo stesso tempo hanno indotto preoccupazione circa i possibili rischi associati ai campi elettromagnetici che esse emettono. Tali preoccupazioni sono state sollevate soprattutto in merito alla sicurezza dei telefoni cellulari e relative stazioni radio base e in merito alle linee elettriche. Il problema dei possibili effetti sulla salute umana ha assunto negli ultimi anni una rilevanza sempre crescente, tanto da essere considerato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità una delle quattro emergenze del prossimo futuro. L’Italia, nell’attuale situazione di incertezza, sta tendendo ad una graduale riduzione delle esposizioni, seguendo il principio cautelativo volto a tutelare la popolazione dagli eventuali effetti a lungo termine. I campi elettromagnetici si propagano come onde di diversa frequenza. Quelli che interessano le telecomunicazioni ed il trasporto di energia hanno frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz e precisamente: i sistemi di produzione, distribuzione ed utilizzo dell’energia elettrica interessano l’intervallo di frequenza da 0 Hz a 3 KHz e sono comunemente chiamati ELF (campi a frequenza estremamente bassa); gli impianti per le teleradiocomunicazioni interessano invece l’intervallo di frequenza tra 3 KHz e 300 GHz e sono detti RF (campi a radiofrequenza).

Linee elettriche e cabine di trasformazione Quando si parla di sorgenti di campi elettrici e magnetici a bassa frequenza ci si riferisce principalmente agli elettrodotti per il trasporto e la distribuzione dell’energia elettrica oppure alle cabine di trasformazione, date le elevate tensioni e correnti in gioco e le notevoli intensità dei campi elettrici e magnetici prodotti. A partire dalle centrali di produzione dell’energia elettrica fino ad arrivare agli utenti, vengono utilizzate linee con diverse tensioni e correnti. Fino alle stazioni di trasformazione, la rete di trasporto è costituita da linee ad alta tensione, di

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220 kV o 380 kV percorse da correnti di circa 1.5 kA, che costituiscono lo standard europeo. Nelle stazioni primarie di trasformazione si passa dalla tensione di trasporto a quella di distribuzione, di 132 kV o 150 kV. La rete di distribuzione primaria ad alta tensione, oltre ad alimentare le grandi utenze, quali grossi centri abitati o complessi industriali di notevoli dimensioni, alimenta le cabine primarie, che trasformano l’energia dall’alta tensione alla media tensione di distribuzione (20 kV o 30 kV), la quale a sua volta alimenta le cabine secondarie e le medie utenze industriali. Nelle cabine secondarie l’energia è trasformata dalla media tensione alla tensione di utilizzazione, che viene fornita, tramite la rete di distribuzione a bassa tensione, alle abitazioni, dove si preleva una tensione monofase di 230 V. In bassa frequenza, in particolare a 50 Hz, le componenti del campo elettrico e di quello magnetico possono essere considerate come entità distinte. Il campo elettrico è legato in maniera diretta alla tensione della linea e si attenua con l’aumentare della distanza dai conduttori. Contrariamente alle correnti la tensione della linea non varia in modo apprezzabile nel tempo, per cui l’intensità del campo elettrico è praticamente costante. Il campo magnetico, essendo invece direttamente legato alla intensità della corrente sulle linee, non è costante durante la giornata, ma negli andamenti temporali è possibile individuare dei valori minimi, in genere nelle ore notturne, e dei valori massimi, in corrispondenza delle ore di maggior carico, oltre ad una periodicità giorno/notte e settimanale.

Apparati per radiotelecomunicazione Sono gli apparati per le telecomunicazioni e le radiolocalizzazioni e sono generalmente disposti in posizioni dominanti quali alture o tralicci. La finalità di questi impianti è quella di irradiare nello spazio onde elettromagnetiche per trasferire, tramite opportune codificazioni, informazioni ai vari sistemi riceventi.

Ripetitori radiotelevisivi Sono impianti che hanno spesso potenze superiori al kW e che a seconda della loro quota di installazione coprono bacini di utenza che interessano anche più province. Sono pertanto facilmente individuabili nell’ambiente per l’imponenza dei tralicci metallici che li sostengono. Fino ai primi anni ’90, l’evoluzione dell’emittenza radiotelevisiva è stata caratterizzata da una totale assenza di qualsiasi criterio di programmazione e regolamentazione e da una “occupazione selvaggia” delle frequenze disponibili. La mancanza pressoché totale di controlli sulle frequenze occupate e sugli apparati utilizzati per la diffusione ha determinato una proliferazione incontrollata delle emittenti e delle relative antenne, con un pericoloso innalzamento delle potenze. I più recenti provvedimenti legislativi sia nazionali che regionali stanno tentando faticosamente di riportare ordine nel settore, sia in termini di frequenze utilizzate, sia in termini di localizzazione degli impianti. La Provincia di Modena, a questo proposito, ed in ottemperanza ai disposti della L.R. 30/2000 e sua direttiva applicativa,

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approvata con DGR n° 197/2001, si è recentemente dotata del Piano di Localizzazione per l’Emittenza RadioTelevisiva (PLERT).

Stazioni Radio Base per telefonia mobile Costituiscono la stazione fissa di ricevimento trasformazione e trasmissione del segnale da e per l’apparecchio radiomobile, impiegando potenze di poche decine di Watt ed interessando aree di qualche Km. Vengono di norma installate su torri/pali indipendenti o sui tetti di immobili e devono essere distribuite in numero tanto elevato quanto maggiore è l’utenza da servire. Sono dimensionate in modo tale da avere una perdita massima del 2% nell’ora di massimo traffico, per cui l’utente ha il 98% di probabilità di trovare un canale libero quando tenta di accedere alla rete, e quindi la probabilità che tutti i canali di una cella siano contemporaneamente attivi, anche nell’ora di massimo traffico è molto bassa. Il traffico telefonico nelle ore non di punta della giornata è percentualmente molto basso, tendente a zero nelle ore notturne e solo il 25% dei canali di una portante completamente impegnata emettono contemporaneamente segnale. Per queste ragioni il campo generato da una SRB è molto inferiore a quello prodotto dai trasmettitori radiofonici e televisivi caratterizzati invece da emissioni di potenza pressoché continua nel tempo, sempre allo stesso livello a cui è regolato il trasmettitore. SIGLE, ABBREVIAZIONI, SIMBOLI

CEM Campi elettromagnetici ELF Extremely Low Frequency – Campi elettromagnetici a bassa frequenza AAT Linee elettriche ad Altissima Tensione: 380kV AT Linee elettriche ad Alta Tensione: 220kV / 132kV MT Linee elettriche a Media Tensione: 15kV bt Linee elettriche a bassa tensione: 380V – 220V SRB Stazioni Radio Base RTV Impianti Radio Televisivi

Quadro sinottico degli indicatori

INDICATORI DI PRESSIONE (P) • Linee elettriche AAT, AT, MT • Cabine di trasformazione AT/MT, MT/bt • Impianti radiotelevisivi • Impianti Stazioni Radio Base

INDICATORI DI STATO/IMPATTO (S/I)

• Elettrodotti: rispetto limiti di legge • Impianti di radiotelecomunicazione: rispetto limiti

di legge

INDICATORI DI RISPOSTA (R) • Definizione fasce di rispetto per gli elettrodotti

AAT/ AT • Pareri preventivi emessi e interventi di controllo

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Tabella 6.1 - Elettrodotti di AAT/AT ( 380/220/132 kV) che attraversano i Comuni dell’Area Nord -Aggiornamento al 2003

LINEE ELETTRICHE AAT, AT, MT Obiettivi dell’indicatore:

Quantificare una delle fonti principali di pressione sull’ambiente per quanto riguarda i campi elettromagnetici a bassa frequenza Unita’ e definizioni

Km per kV per ambiti territoriali, Km/Kmq

Metodi di misura

Conteggio dei Km di linee ad altissima, alta e media tensione

Metodi di elaborazione

Aggregazione dati

Serie di dati

Aggiornati al 2003

Fonte dei dati

ENEL s.p.a

Documenti di riferimento

Catasto ENEL s.p.a.

Riferimento normativo

L.36/2001, L.R. 30/2000, DGR 197/2001

Scheda dell’indicatore

Comuni Linea (n°)

Tensione(kV)

Denominazione

Finale Emilia -San Felice Camposanto -Mirandola 345 380 Martignone - Sermide

Medolla – Cavezzo – S.Prospero S.Possidonio – Concordia -Mirandola 260 220 Ostiglia - Colunga

San Felice -Finale Emilia - Mirandola 665 132 Mirandola - Bondeno Camposanto – Medolla - Mirandola 664 132 Mirandola - Crevalcore Finale Emilia 727 132 CP Finale Emilia – Bondeno Mirandola 666/667 132 Villa Poma Mirandola - Crevalcore San Prospero 873/664 132 Derivazione CP San Prospero San Felice – Camposanto - Mirandola BO004 132 Ostiglia – Crevalcore

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Figura 6. 1 - Elettrodotti di AAT/AT e relative fasce di rispetto, cabine/stazioni di trasformazione primarie – Aggiornamento al 2003

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Tabella 6.2 - Lunghezza lineare delle linee elettriche di AAT, AT e MT– Aggiornamento al 2003

Figura 6.2 - Lunghezza in Km delle linee elettriche diversificate per tensione nei comuni dell’Area Nord -Aggiornamento al 2003

Tensione Lunghezza (Km)

Altissima Tensione 380 kV 15,75

Alta Tensione 220 kV 19,14 132 kV 66,41

Media Tensione

Linea aerea in cavi nudi 449,48 Linea in cavo aereo 0,49

Linea in cavo interrato 221,28

Km 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

S. Prospero

S. Possidonio

S. Felice

Mirandola

Medolla

Finale E.

Concordia

Cavezzo

Camposanto

15 kV 132 kV 220 kV 380 kV

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Figura 6. 3- Linee elettriche diversificate per tensione nei comuni dell’Area Nord

Figura 6. 4 - Km linee elettriche. Contributo dell’Unione al totale provinciale

La lunghezza delle linee elettriche ad altissima, alta e media tensione nei Comuni dell’Unione è di circa 780 Km, pari al 15% di quella Provinciale; la loro densità sul territorio è dello stesso ordine di grandezza di quello Provinciale.

Figura 6. 5 – Densità delle linee elettriche ad altissima, alta e media tensione.

1,9

1,7

1,7

1,4

1,7

1,7

2,3

1,4

1,7

2,2

1,6

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5

Resto Provincia

Totale Unione

S. Prospero

S. Possidonio

S. Felice

Mirandola

Medolla

Finale E.

Concordia

Cavezzo

Camposanto

Km/Kmq

132 kV 9%

15 kV 87%

380 kV 2%

220 kV 2%

Totale Unione

15%

Resto Provincia

85%

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Nei comuni di Mirandola, Finale Emilia e San Prospero, sono presenti 3 cabine primarie di trasformazione 132/15 kV in gestione a ENEL S.p.A. Distretto Territoriale Emilia Romagna e Marche. Il numero invece di cabine MT/bt presenti sull’intero territorio dell’Unione è di circa 998 unità.

Figura 6.6 – Numero delle stazioni/cabine elettriche MT/bt nei comuni dell’Area Nord – Aggiornamento al 2003

CABINE DI TRASFORMAZIONE AT/MT, MT/bt Obiettivi dell’indicatore:

Quantificare una delle fonti principali di pressione sull’ambiente per quanto riguarda i campi elettromagnetici a bassa frequenza

Unita’ e definizioni

N° Cabine per ambiti territoriali, N°Cabine/Kmq

Metodi di misura

Conteggio cabine

Metodi di elaborazione

Aggregazione dati

Serie di dati

Aggiornamento al 2003

Fonte dati

ENEL s.p.a.

Documenti di riferimento

Catasto ENEL.s.p.a.

Riferimento normativo

L.36/2001, L.R. 30/2000, DGR 197/2001

Scheda dell’indicatore

0 50 100 150 200 250 300

S. Prospero

S. Possidonio

S. Felice

Mirandola

Medolla

Finale E.

Concordia

Cavezzo

Camposanto

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Figura 6. 7 - Numero delle stazioni /cabine elettriche MT/bt

Figura 6. 8 – Densità delle stazioni / cabine elettriche MT/bt

La densità delle cabine/stazioni di trasformazione sul territorio dell’Unione è di circa 215 unità ogni 100 chilometri quadrati.

3,29

2,15

2,32

2,29

2,27

2,04

2,98

1,80

2,40

2,53

2,03

0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50

Resto Provincia

Totale Unione

S. Prospero

S. Possidonio

S. Felice

Mirandola

Medolla

Finale E.

Concordia

Cavezzo

Camposanto

n°/Kmq

Totale Unione 12%

Resto Prov. MO 88%

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Sul territorio sono presenti 11 impianti di collegamento in ponte radio e 2 impianti di radiodiffusione sonora. I due impianti di trasmissione radio, che in passato erano localizzati in Comune di Mirandola, località Cividale via Borghetto, a ridosso di alcune abitazioni, sono stati delocalizzati nel sito di via Serafina in località San Giacomo Roncole, sempre in Comune di Mirandola (sito confermato anche dal PLERT).

Comune Sito Emittenti Ponti Radio (n°)

Mirandola S. Giacomo Roncole Via Serafina Radio Pico – Rete 23 Mirandola Tramuschio 6 Mirandola Via Agnini 5

Tabella 6. 3 - Impianti per radiodiffusione

IMPIANTI RADIOTELEVISIVI Obiettivi dell’indicatore:

Quantificare le fonti di pressione sul territorio per i campi a radiofrequenza (RF)

Unita’ e definizioni

N° emittenti

Metodi di misura

Conteggio emittenti

Metodi di elaborazione

Aggregazione dati

Serie di dati

Aggiornamento al 2003

Fonte dati

Arpa

Documenti di riferimento

Archivio Ministero Telecomunicazioni, Piano di Localizzazione Provinciale Emittenza RTV (PLERT)

Riferimento normativo

L.36/2001, Dlgs 259/2003, L.R. 30/2000 s.m.. , DGR 197/2001

Scheda dell’indicatore

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Tabella 6. 4 - Numero Stazioni Radio Base installate – Aggiornamento al 2003

IMPIANTI STAZIONI RADIO BASE Obiettivi dell’indicatore:

Quantificare le fonti di pressione sul territorio per i campi a radiofrequenza (RF)

Unita’ e definizioni

N° Stazioni Radio Base per ambiti territoriali, N° SRB/Kmq

Metodi di misura

Conteggio delle Stazioni Radio Base

Metodi di elaborazione

Elaborazioni GIS -Aggregazione dati

Serie di dati

1999 - 2003

Fonte dati

Arpa

Documenti di riferimento

Catasto Gestori

Riferimento normativo

DM 381/1998, L.36/2001, Dlgs 259/2003, L.R. 30/2000, DGR 197/2001

Scheda dell’indicatore

Comune Numero SRB Installate

Camposanto 3 Cavezzo 2

Concordia 3 Finale Emilia 6

Medolla 0 Mirandola 10

San Felice s/P 4 San Possidonio 1 San Prospero 4

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Il rapido sviluppo della telefonia mobile ha determinato nel corso degli anni un consistente aumento, anche per l’Area Nord, del numero di stazioni radio base per telefonia cellulare. Il maggior incremento, pari al 54% dell’anno precedente si è registrato nel 2001.

Figura 6.9 – Numero di stazioni installate a partire dal 1999 – Aggiornamento al 2003

La densità degli impianti per telefonia cellulare nell’area in esame è significativamente inferiore a quella provinciale (0,07 SRB/Kmq contro lo 0,12 SRB/kmq provinciale), inoltre gli impianti non sono uniformemente distribuiti tra i vari Comuni: si passa infatti dai 10 impianti attivi a Mirandola nel 2003 a zero nel comune di Medolla. L’area in esame, totalmente pianeggiante, è caratterizzata dalla presenza di piccoli centri urbani e da vaste estensioni di terreno ad uso agricolo e le SRB sono per lo più concentrate all’interno e intorno a questi centri abitati in maniera proporzionale all’entità dell’utenza.

Figura 6.10 – N°SRB installate. Contributo di ciascun comune sul totale dell’Unione

Figura 6.11 – N°SRB installate. Contributo dell‘Unione al totale provinciale

S.Prospero 12% S.Possidonio

3%S.Felice

12%

Mirandola

31%

Camposanto 9%

Cavezzo 6%

Concordia 9%

Finale E. 18%

Medolla 0%

Totale Unione

10%

Resto Prov. MO

90%

0 2 4 6 8 10

Camposanto

Cavezzo

Concordia Finale E.

Medolla

Mirandola S.Felice

S.Possidonio

S.Prospero

1999 2000 2001 2002 2003

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Figura 6. 12 – Stazioni Radio Base differenziate per gestore - Aggiornamento al 2003

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Il DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50Hz) generati dagli elettrodotti” abrogando, in quanto incompatibili le disposizioni previste dai DPCM 23/04/92 e 28/09/95, fissa il valore limite per l’intensità di induzione magnetica in 100 µT e prevede, a titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, il valore di attenzione di 10 µT, da rispettarsi nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere. La Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici n° 36/2001 prevede la presentazione alle amministrazioni di competenza di piani di risanamento da parte dei gestori, allo scopo di adeguare le strutture al rispetto dei limiti e dei criteri fissati dal citato DPCM. Con apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri verranno determinati i criteri di elaborazione dei suddetti Piani di risanamento. Nel corso delle misure realizzate, a partire già dai primi anni ’90, non sono state evidenziate situazioni di non conformità rispetto ai limiti fissati dalla normativa di riferimento, per le linee elettriche e per le cabine di trasformazione.

ELETTRODOTTI RISPETTO LIMITI DI LEGGE Obiettivi dell’indicatore:

Verificare la presenza di situazioni di non conformità relativamente ai campi elettromagnetici generati da impianti di trasferimento e distribuzione dell’energia elettrica

Unita’ e definizioni

N° superamenti

Metodi di misura

Analisi previsionali e misure in loco

Metodi di elaborazione

Aggregazione dati

Serie di dati

1992 – 2003

Fonte dati

Arpa

Documenti di riferimento

Archivio Arpa

Riferimento normativo

D.P.C.M. 23.04.1992, D.P.C.M. 28.09.1995, L.36/2001, DPCM 8 luglio 2003, L.R. 30/2000

Scheda dell’indicatore

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Il DM 381/98 “Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana” fissa limiti di esposizione ai campi elettromagnetici nell’intervallo di radiofrequenze e microonde pari a 20 V/m per il campo elettrico, da rispettare in qualunque situazione e valori di cautela pari a 6 V/m, da rispettare nei luoghi in cui si prevede una permanenza superiore alle quattro ore (es. abitazioni, scuole, uffici…). Valori sostanzialmente confermati dal DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettro magnetici generati a frequenze comprese tra 100kHz e 300 GHz”, recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge n° 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. La suddetta Legge prevede che a seguito dell’emanazione del previsto DPCM sui limiti, le Regioni, su proposta dei soggetti gestori, sentiti i Comuni interessati, adottino piani di risanamento al fine di rispettare i limiti di legge. Dalle misure realizzate a partire dal 1996, e dalle stime effettuate nel corso dei procedimenti istruttori propedeutici al rilascio delle autorizzazioni ai sensi degli Artt. 6, 7, 8 della L.R. 30. 2000, non si sono riscontrati superamenti dei limiti e/o dei valori di cautela e di attenzione fissati dalla normativa di riferimento.

IMPIANTI RADIO/TV/SRB RISPETTO LIMITI DI LEGGE Obiettivi dell’indicatore:

Verificare la presenza di situazioni di non conformità relativamente ai campi elettromagnetici generati da impianti radiotelevisivi e stazioni radiobase per la telefonia cellulare

Unita’ e definizioni

N° superamenti

Metodi di misura

Analisi previsionali e misure in loco

Metodi di elaborazione

Aggregazione dati

Serie di dati

1996 - 2003

Fonte dati

Arpa

Documenti di riferimento

Archivio Arpa

Riferimento normativo

DM 381/1998, L.36/2001, DPCM 8 luglio 2003, L.R. 30/2000, DGR 197/2001

Scheda dell’indicatore

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In base a quanto disposto dalla Legge Regionale n° 30/2000 “ Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico” all’art. 13, i Comuni devono definire, negli strumenti urbanistici ed in coerenza con quanto previsto dal PTCP, specifici corridoi per la localizzazione delle linee ed impianti elettrici con tensione uguale o superiore a 15 kV. Per le linee e gli impianti in esercizio e per quelli già autorizzati i Comuni devono invece adeguare la pianificazione urbanistica individuando le fasce di rispetto ovverosia la striscia di terreno le cui dimensioni, determinate in via cautelativa, sono correlate alla tipologia e alla tensione d’esercizio della linea al fine di garantire il perseguimento dell’obiettivo di qualità di 0,2 µT di induzione magnetica. Per alcune situazioni territoriali, che prevedano la presenza di aree di sviluppo, l’obiettivo di qualità minimo da perseguire può essere rappresentato da un valore meno restrittivo pari a 0,5 µT di induzione magnetica.

DEFINIZIONE FASCE DI RISPETTO per elettrodotti ad AAT/ATObiettivi dell’indicatore:

Intervento cautelativo a garanzia del perseguimento dell’obiettivo di qualità di 0,2 µT ai ricettori

Unita’ e definizioni

Georeferenziazione della fascia di rispetto, la cui dimensione, determinata cautelativamente per il perseguimento dell’obiettivo di qualità di 0,2 µT, è correlata alla tipologia e tensione d’esercizio dell’elettrodotto.

Metodi di misura

Metodi di elaborazione

Rappresentazione grafica mediante Arcview delle fasce di rispetto di 0,2 µT, dopo posizionamento grafico definito da ENEL s.p.a. e TERNA s.p.a. delle reti AAT/AT ed in base alle indicazioni normative.

Serie di dati

2003

Fonte dati

ENEL s.p.a.; TERNA s.p.a.

Documenti di riferimento

Archivio Gestori Reti Energia Elettrica

Riferimento normativo

L.R. 30/2000, DGR 197/2001

Scheda dell’indicatore

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202

Tabella 6. 5 – Dimensione in metri della fascia laterale di rispetto per il perseguimento dell’obiettivo di qualità di 0,2 µT e 0,5 µT al ricettore.

Sulla base del posizionamento grafico, definito da ENEL s.p.a. e da TERNA s.p.a., delle reti di AAT e AT si sono individuate le fasce di rispetto per il perseguimento dell’obiettivo di qualità di 0,2 µT al ricettore, secondo i termini di legge. Nella precedente Figura 6.1 sono rappresentate tali fasce per le linee elettriche ad AAT ed AT che attraversano il territorio dell’Unione.

Linee AAT/AT kV Terna singola Doppia Terna Ottimizzata

Doppia Terna non Ottimizzata

Obiettivo di qualità di 0,2 µT

380 100 70 150

220 70 40 80

132 50 40 70

Obiettivo di qualità di 0,5 µT

380 65 45 95

220 50 25

132 30 25 45

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TIPOLOGIA 1999 2000 2001 2002 2003

Pareri ELF L.R. 10/1993 6 8 8 15 8

Pareri ELF L.R. 30/2000 4 2 0

Pareri SRB 6 19 16 20 1

Pareri RTV 1 1 1

Misure ELF 4 10 15 9 1

Misure RF 11 19 10 0 25

Totale 27 56 54 47 36

Tabella 6.6 - Numero di pareri preventivi emessi e numero di interventi di misura realizzati dal 1999 al 2003, distinti per tipologia di impianto.

L’attività di controllo, sia in fase preventiva sia in fase di esercizio, è finalizzata alla verifica del rispetto dei valori di riferimento previsti dalla normativa per i campi elettrici e magnetici.

PARERI PREVENTIVI EMESSI E INTERVENTI DI CONTROLLO Obiettivi dell’indicatore:

Quantificare la risposta in termini di pareri preventivi ed interventi di controllo relativamente ai campi elettromagnetici generati da impianti a bassa frequenza ed a radiofrequenza

Unita’ e definizioni

N° pareri / anno; N° interventi / anno

Metodi di misura

Conteggio dei pareri e degli interventi di misura

Metodi di elaborazione

Aggregazione dati per tipologia di impianti

Serie di dati

1999- 2003

Fonte dati

Arpa

Documenti di riferimento

Pareri espressi da Arpa ; relazioni indagini

Riferimento normativo

DPCM 23/04/1992, DPCM 28/09/95, DM 381/1998, Linee Guida applicative 09/99, L.36/2001, DPCM 8 luglio 2003, LR. 10/93 e successive modifiche, DGR 1965/99, L.R. 30/2000 e successive modifiche, DGR 197/2001 e successive modifiche

Scheda dell’indicatore

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Le valutazioni preventive sono per lo più funzionali allo svolgimento di istruttorie tecniche, volte all’espressione di pareri nell’ambito di procedimenti autorizzativi relativi a richieste di costruzione ed esercizio di nuovi impianti.

Figura 6. 13 - Numero pareri preventivi emessi per linee elettriche, infrastrutture elettriche, stazioni radio base, impianti radiotelevisivi dal 1999 al 2003, distinti per ambiti territoriali.

Figura 6. 14 – Numero pareri preventivi emessi. Contributo di ciascun comune sul totale dell’Unione

Figura 6. 15 – Numero pareri preventivi emessi. Contributo dell’Unione al totale provinciale

La consistenza del numero di pareri preventivi rilasciati evidenzia l’intensa attività a livello di prevenzione in questo campo, particolarmente delicato ed in continua evoluzione. Per quanto riguarda le Stazioni Radio Base l’aumento è stato particolarmente significativo soprattutto a partire dall’anno 2000, con un picco nel 2002, per poi diminuire drasticamente nel 2003.

Medolla

9% Finale E.

14%

Concordia 7%

Cavezzo 8%

Camposanto 6%

Mirandola

33%

S.Felice 8%

S.Possidonio 5%

S.Prospero

10%

Totale Unione

9%

Resto Provincia

91%

0 2 4 6 8 10 12 14

Camposanto

Cavezzo Concordia

Finale E.

Medolla Mirandola

S.Felice S.Possidonio

S.Prospero

1999 2000 2001 2002 2003

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Questo andamento, molto simile a quello che a scala più ampia si è potuto osservare a livello provinciale, è riconducibile alla necessità da parte di alcuni gestori ( TIM - OMNITEL ), presenti sul territorio già dagli anni ’90, di consolidare le reti esistenti potenziandole e rinnovandole dal punto di vista tecnologico ( nuovi sistemi di trasmissione UMTS ). Si è inoltre assistito in questi ultimi anni alla nascita ed allo sviluppo di nuove reti per la telefonia mobile conseguentemente all’ingresso sul mercato dei due nuovi gestori WIND ed H3G.

Figura 6. 16 – Numero pareri preventivi emessi per stazioni radio base dal 1999 al 2003 - Confronto tra il totale dell’Unione ed il Resto della Provincia Gli interventi di misura consistono nello svolgimento di ispezioni e nell’effettuazione di rilievi strumentali di campo elettromagnetico e possono derivare o da una programmazione di attività o da richieste specifiche di Enti o di privati per situazioni particolari.

Figura 6. 17 – Numero misure di campo elettromagnetico realizzate dal 1999 al 2003 nel territorio dell’Unione

Il grafico mostra le misure effettuate negli ultimi cinque anni, nei comuni dell’Unione, relative sia a sorgenti di campo elettromagnetico a bassa frequenza (ELF) sia a Stazioni Radio Base per telefonia mobile (SRB).

0

5

10

15

20

25

1999 2000 2001 2002 2003 0

50

100

150

200

250

Totale Unione Resto Prov. MO

0 5 10 15 20 25 30

1999

2000

2001

2002

2003

RF ELF

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Le misure relative alle SRB sono comprensive dei quattro monitoraggi in continuo, realizzati nel 2003, nei comuni di Mirandola e di Finale Emilia caratterizzati dalla più alta concentrazione di impianti per telefonia mobile di tutto il territorio dell’Unione. Sempre relativamente all’ultimo anno, il numero di misure rapportato al numero di SRB esistenti (0,8) risulta essere il doppio rispetto al dato provinciale (0,4).

Figura 6. 18 – Numero misure per SRB. Contributo di ciascun comune sul totale provinciale

Figura 6. 19 – Numero misure per SRB. Contributo dell’Unione al totale Provinciale

Sintesi Sulla base delle informazioni raccolte per il popolamento degli indicatori individuati è possibile fare le seguenti considerazioni:

• La Pressione esercitata sul territorio dell’Unione dalla rete di distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica è consistente ed il numero di elettrodotti e cabine di trasformazione rapportato alla superficie territoriale è pari a quello del resto della Provincia. Tale condizione non presenta comunque, attualmente, particolari criticità soprattutto in considerazione del fatto che non sono state evidenziate situazioni di mancata conformità ai limiti di esposizione ai campi elettromagnetici previsti dalla normativa vigente. Peraltro l’obiettivo di qualità, previsto dalla L.R. 30/2000, da attuare attraverso gli strumenti urbanistici, con l’individuazione di specifici corridoi, consentirà ai Comuni un ulteriore e maggior governo della problematica, a tutela della salute.

• Gli impianti radiotelevisivi sono in numero modesto (2) e la loro nuova localizzazione è decisamente migliorativa dal punto di vista ambientale, così come del resto confermato dal Piano di Localizzazione dell’Emittenza Radio Televisiva, recentemente adottato dalla Provincia di Modena.

• Le Stazioni Radio Base sono in continuo aumento anche se con le potenze e le tecnologie attualmente impiegate rispettano ovunque i limiti previsti dalla normativa. Gli impianti non sono uniformemente distribuiti sul territorio pertanto è presumibile che nei prossimi

Totale

Unione 6%

Resto Prov. MO

94%Medolla 0% Finale E.

27% Concordia

0%

Cavezzo 9%

Camposanto 6%

Mirandola 54%

S. Felice 4%

S.Possidonio 0%

S. Prospero 0%

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anni, soprattutto in alcuni Comuni, si possa assistere ad un incremento di tali installazioni. Per favorire una distribuzione razionale di questi impianti risulta pertanto estremamente importante la funzione di pianificazione annuale svolta da alcuni Comuni, che ai sensi della Legge 36/2001 si sono dotati di un proprio Regolamento Comunale specifico: vedi Finale Emilia.

• Nei primi anni del duemila, in particolare sotto la spinta della normativa regionale, è considerevolmente aumentata l’attività di controllo e vigilanza da parte di Arpa, in termini sia di pareri preventivi rilasciati sia di controlli effettuati. La diminuzione del numero dei pareri emessi, registrata nel 2003 è da attribuirsi ad una drastica riduzione delle richieste di costruzione ed esercizio di nuovi impianti, da parte dei gestori sia della telefonia che di distribuzione dell’energia elettrica. Questo dato in calo è stato comunque in parte compensato dal sensibile aumento del numero di misure a radiofrequenza effettuate. Sono infatti oggi a disposizione degli Enti di controllo nuovi strumenti che consentono di realizzare monitoraggi più frequenti e renderanno pertanto possibile anche in futuro un controllo costante, relativamente ai campi elettromagnetici.

Indicatore Condizione attuale

Andamento temporale

Linee elettriche AAT, AT, MT ➨ Cabine di trasformazione AA/AT/MT ➨ Impianti radiotelevisivi ☺ ➨ Impianti Stazioni Radio Base Elettrodotti: rispetto limiti di legge ☺ ➨ Impianti di radiotelecomunicazione: rispetto limiti di legge ☺

Definizione fasce di rispetto per gli elettrodotti AAT/ AT ☺

Pareri preventivi emessi e interventi di controllo ☺ ➨

☺ = Sviluppi positivi nello stato o diminuzione della pressione

= Sviluppi negativi nello stato o aumento della pressione = Nessun sviluppo positivo nello stato o nella pressione

= Andamento temporale crescente = Andamento temporale decrescente

➨ = Andamento temporale stazionario

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