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© Laurus Robuffo Polizia municipale 1. L. 7 marzo 1986, n. 65. Legge-quadro sul- l’ordinamento della polizia municipale. Art. 1. Servizio di polizia municipale. 1. I co- muni svolgono le funzioni di polizia locale. A tal fi- ne, può essere appositamente organizzato un servi- zio di polizia municipale. 2. I comuni possono gestire il servizio di polizia municipale nelle forme associative previste dalla legge dello Stato. Art. 2. Funzioni del sindaco. Il sindaco o l’as- sessore da lui delegato, nell’esercizio delle funzioni di cui al precedente articolo 1, impartisce le diretti- ve, vigila sull’espletamento del servizio e adotta i provvedimenti previsti dalle leggi e dai regolamenti. Art. 3. Compiti degli addetti al servizio di poli- zia municipale. Gli addetti al servizio di polizia municipale esercitano nel territorio di competenza le funzioni istituzionali previste dalla presente legge e collaborano, nell’ambito delle proprie attribuzioni, con le Forze di polizia dello Stato, previa disposi- zione del sindaco, quando ne venga fatta, per speci- fiche operazioni, motivata richiesta dalle competen- ti autorità. Art. 4. Regolamento comunale del servizio di polizia municipale. I comuni singoli o associati adottano il regolamento del servizio di polizia mu- nicipale, che, in particolare, deve contenere disposi- zioni intese a stabilire: 1) che le attività vengano svolte in uniforme; pos- sono essere svolte in abito civile quando ciò sia strettamente necessario per l’espletamento del servi- zio e venga autorizzato; 2) che i distacchi ed i comandi siano consentiti sol- tanto quando i compiti assegnati ineriscano alle fun- zioni di polizia municipale e purché la disciplina ri- manga quella dell’organizzazione di appartenenza; 3) che l’ambito ordinario delle attività sia quello del territorio dell’ente di appartenenza o dell’ente presso cui il personale sia stato comandato; 4) che siano osservati i seguenti criteri per i sot- toelencati casi particolari: a) sono autorizzate le missioni esterne al territo- rio per soli fini di collegamento e di rappresentanza; b) le operazioni esterne di polizia, d’iniziativa dei singoli durante il servizio, sono ammesse esclusivamente in caso di necessità dovuto alla fla- granza dell’illecito commesso nel territorio di ap- partenenza; c) le missioni esterne per soccorso in caso di ca- lamità e disastri, o per rinforzare altri Corpi e ser- vizi in particolari occasioni stagionali o ecceziona- li, sono ammesse previa esistenza di appositi piani o di accordi tra le amministrazioni interessate, e di esse va data previa comunicazione al prefetto. Art. 5. Funzioni di polizia giudiziaria, di polizia stradale, di pubblica sicurezza. 1. Il personale che svolge servizio di polizia municipale, nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza e nei limiti del- le proprie attribuzioni, esercita anche: a) funzioni di polizia giudiziaria, rivestendo a tal fine la qualità di agente di polizia giudiziaria, riferi- ta agli operatori, o di ufficiale di polizia giudiziaria, riferita ai responsabili del servizio o del Corpo e agli addetti al coordinamento e al controllo, ai sensi del- l’articolo 221, terzo comma, del codice di procedu- ra penale; b) servizio di polizia stradale, ai sensi dell’articolo 137 del testo unico delle norme sulla circolazione stradale approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno 1959, numero 393; c) funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza ai sen- si dell’articolo 3 della presente legge. 2. A tal fine il prefetto conferisce al suddetto per- sonale, previa comunicazione del sindaco, la qualità di agente di pubblica sicurezza, dopo aver accertato il possesso dei seguenti requisiti: a) godimento dei diritti civili e politici; b) non aver subito condanna a pena detentiva per delitto non colposo o non essere stato sottoposto a misura di prevenzione; c) non essere stato espulso dalle Forze armate o dai Corpi militarmente organizzati o destituito dai pubblici uffici. 3. Il prefetto, sentito il sindaco, dichiara la perdita della qualità di agente di pubblica sicurezza qualora accerti il venir meno di alcuno dei suddetti requisiti. 4. Nell’esercizio delle funzioni di agente e di uffi- ciale di polizia giudiziaria e di agente di pubblica si- curezza, il personale di cui sopra, messo a disposi- zione dal sindaco, dipende operativamente dalla competente autorità giudiziaria o di pubblica sicu- rezza nel rispetto di eventuali intese fra le dette au- torità e il sindaco.

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Page 1: 60 POLIZIAMUNICIP

© Laurus Robuffo

Polizia municipale

1.

L. 7 marzo 1986, n. 65. Legge-quadro sul-l’ordinamento della polizia municipale.

Art. 1. Servizio di polizia municipale. 1. I co-muni svolgono le funzioni di polizia locale. A tal fi-ne, può essere appositamente organizzato un servi-zio di polizia municipale.

2. I comuni possono gestire il servizio di poliziamunicipale nelle forme associative previste dallalegge dello Stato.

Art. 2. Funzioni del sindaco. Il sindaco o l’as-sessore da lui delegato, nell’esercizio delle funzionidi cui al precedente articolo 1, impartisce le diretti-ve, vigila sull’espletamento del servizio e adotta iprovvedimenti previsti dalle leggi e dai regolamenti.

Art. 3. Compiti degli addetti al servizio di poli-zia municipale. Gli addetti al servizio di poliziamunicipale esercitano nel territorio di competenza lefunzioni istituzionali previste dalla presente legge ecollaborano, nell’ambito delle proprie attribuzioni,con le Forze di polizia dello Stato, previa disposi-zione del sindaco, quando ne venga fatta, per speci-fiche operazioni, motivata richiesta dalle competen-ti autorità.

Art. 4. Regolamento comunale del servizio dipolizia municipale. I comuni singoli o associatiadottano il regolamento del servizio di polizia mu-nicipale, che, in particolare, deve contenere disposi-zioni intese a stabilire:

1) che le attività vengano svolte in uniforme; pos-sono essere svolte in abito civile quando ciò siastrettamente necessario per l’espletamento del servi-zio e venga autorizzato;

2) che i distacchi ed i comandi siano consentiti sol-tanto quando i compiti assegnati ineriscano alle fun-zioni di polizia municipale e purché la disciplina ri-manga quella dell’organizzazione di appartenenza;

3) che l’ambito ordinario delle attività sia quellodel territorio dell’ente di appartenenza o dell’entepresso cui il personale sia stato comandato;

4) che siano osservati i seguenti criteri per i sot-toelencati casi particolari:

a) sono autorizzate le missioni esterne al territo-rio per soli fini di collegamento e di rappresentanza;

b) le operazioni esterne di polizia, d’iniziativa

dei singoli durante il servizio, sono ammesseesclusivamente in caso di necessità dovuto alla fla-granza dell’illecito commesso nel territorio di ap-partenenza;

c) le missioni esterne per soccorso in caso di ca-lamità e disastri, o per rinforzare altri Corpi e ser-vizi in particolari occasioni stagionali o ecceziona-li, sono ammesse previa esistenza di appositi pianio di accordi tra le amministrazioni interessate, e diesse va data previa comunicazione al prefetto.

Art. 5. Funzioni di polizia giudiziaria, di poliziastradale, di pubblica sicurezza. 1. Il personale chesvolge servizio di polizia municipale, nell’ambitoterritoriale dell’ente di appartenenza e nei limiti del-le proprie attribuzioni, esercita anche:

a) funzioni di polizia giudiziaria, rivestendo a talfine la qualità di agente di polizia giudiziaria, riferi-ta agli operatori, o di ufficiale di polizia giudiziaria,riferita ai responsabili del servizio o del Corpo e agliaddetti al coordinamento e al controllo, ai sensi del-l’articolo 221, terzo comma, del codice di procedu-ra penale;

b) servizio di polizia stradale, ai sensi dell’articolo137 del testo unico delle norme sulla circolazionestradale approvato con decreto del Presidente dellaRepubblica 15 giugno 1959, numero 393;

c) funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza ai sen-si dell’articolo 3 della presente legge.

2. A tal fine il prefetto conferisce al suddetto per-sonale, previa comunicazione del sindaco, la qualitàdi agente di pubblica sicurezza, dopo aver accertatoil possesso dei seguenti requisiti:

a) godimento dei diritti civili e politici;b) non aver subito condanna a pena detentiva per

delitto non colposo o non essere stato sottoposto amisura di prevenzione;

c) non essere stato espulso dalle Forze armate odai Corpi militarmente organizzati o destituito daipubblici uffici.

3. Il prefetto, sentito il sindaco, dichiara la perditadella qualità di agente di pubblica sicurezza qualoraaccerti il venir meno di alcuno dei suddetti requisiti.

4. Nell’esercizio delle funzioni di agente e di uffi-ciale di polizia giudiziaria e di agente di pubblica si-curezza, il personale di cui sopra, messo a disposi-zione dal sindaco, dipende operativamente dallacompetente autorità giudiziaria o di pubblica sicu-rezza nel rispetto di eventuali intese fra le dette au-torità e il sindaco.

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5. Gli addetti al servizio di polizia municipale aiquali è conferita la qualità di agente di pubblica si-curezza possono, previa deliberazione in tal sensodel consiglio comunale, portare, senza licenza, learmi, di cui possono essere dotati in relazione al ti-po di servizio nei termini e nelle modalità previstidai rispettivi regolamenti, anche fuori dal servizio,purché nell’ambito territoriale dell’ente di apparte-nenza e nei casi di cui all’articolo 4. Tali modalitàe casi sono stabiliti, in via generale, con appositoregolamento approvato con decreto del Ministrodell’interno, sentita l’Associazione nazionale deicomuni d’Italia. Detto regolamento stabilisce an-che la tipologia, il numero delle armi in dotazionee l’accesso ai poligoni di tiro per l’addestramentoal loro uso.

Art. 6. Legislazione regionale in materia di poli-zia municipale. 1. La potestà delle regioni in mate-ria di polizia municipale, salve le competenze delleregioni a statuto speciale e delle province autonomedi Trento e Bolzano, è svolta nel rispetto delle normee dei princìpi stabiliti dalla presente legge. 2. Le re-gioni provvedono con legge regionale a:

1) stabilire le norme generali per la istituzione delservizio tenendo conto della classe alla quale sonoassegnati i comuni;

2) promuovere servizi ed iniziative per la forma-zione e l’aggiornamento del personale addetto alservizio di polizia municipale;

3) promuovere tra i comuni le opportune forme as-sociative con idonee iniziative di incentivazione;

4) determinare le caratteristiche delle uniformi edei relativi distintivi di grado per gli addetti al ser-vizio di polizia municipale dei comuni della regionestessa e stabilire i criteri generali concernenti l’ob-bligo e le modalità d’uso. Le uniformi devono esse-re tali da escludere la stretta somiglianza con leuniformi delle Forze di polizia e delle Forze armatedello Stato;

5) disciplinare le caratteristiche dei mezzi e deglistrumenti operativi in dotazione ai Corpi o ai servi-zi, fatto salvo quanto stabilito dal comma 5 del pre-cedente articolo 5.

Art. 7. Corpo di polizia municipale e regola-mento comunale sullo stato giuridico del perso-nale. 1. I comuni nei quali il servizio di polizia mu-nicipale sia espletato da almeno sette addetti posso-no istituire il Corpo di polizia municipale, discipli-nando lo stato giuridico del personale con appositoregolamento, in conformità ai princìpi contenuti nel-la legge 29 marzo 1983, n. 93.

2. Il regolamento di cui al precedente comma 1stabilisce:

1) il contingente numerico degli addetti al servizio,secondo criteri di funzionalità e di economicità, inrapporto al numero degli abitanti del comune e aiflussi della popolazione, alla estensione e alla

morfologia del territorio, alle caratteristiche socio-economiche della comunità locale;

2) il tipo di organizzazione del Corpo, tenendoconto della densità della popolazione residente etemporanea, della suddivisione del comune stesso incircoscrizioni territoriali e delle zone territoriali co-stituenti aree metropolitane.

3. I comuni definiscono con regolamento l’ordina-mento e l’organizzazione del Corpo di polizia muni-cipale. L’ordinamento si articola di norma in:

a) responsabile del Corpo (comandante);b) addetti al coordinamento e al controllo;c) operatori (vigili).

4. L’organizzazione del Corpo deve essere im-prontata al princìpio del decentramento per circo-scrizioni o per zone ed al criterio che le dotazioni or-ganiche per singole qualifiche devono essere stabili-te in modo da assicurare la funzionalità e l’efficien-za delle strutture del Corpo.

5. Nel caso di costituzione di associazione, aisensi dell’articolo 1, comma 2, il relativo atto co-stitutivo disciplinerà l’adozione del regolamentodi cui al presente articolo, fissandone i contenutiessenziali.

Art. 8. Titoli di studio. I titoli di studio per l’ac-cesso alle qualifiche previste dalla presente leggesono stabiliti in sede di accordo nazionale per i di-pendenti degli enti locali.

Art. 9. Comandante del Corpo di polizia muni-cipale. 1. Il comandante del Corpo di polizia muni-cipale è responsabile verso il sindaco dell’addestra-mento, della disciplina e dell’impiego tecnico-ope-rativo degli appartenenti al Corpo.

2. Gli addetti alle attività di polizia municipale so-no tenuti ad eseguire le direttive impartite dai supe-riori gerarchici e dalle autorità competenti per i sin-goli settori operativi, nei limiti del loro stato giuridi-co e delle leggi.

Art. 10. Omissis.

Art. 11. Comunicazione dei regolamenti co-munali. I regolamenti comunali previsti dallapresente legge debbono essere comunicati al Mi-nistero dell’interno per il tramite del commissariodel Governo.

Art. 12. Applicazione ad altri enti locali. 1. Glienti locali diversi dai comuni svolgono le funzioni dipolizia locale di cui sono titolari, anche a mezzo diappositi servizi; a questi si applicano le disposizionidi cui agli articoli 2, 6, 8, 11, 13 e 14 della presentelegge, sostituendo al comune ed ai suoi organi l’entelocale e gli organi corrispondenti.

2. È altresì applicabile il disposto dell’articolo 10,comma 2, della presente legge in favore del perso-nale di vigilanza, in relazione alle funzioni di cui alprecedente articolo 5 effettivamente svolte.

Artt. 13-14. Omissis.

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2.

D.M. 4 marzo 1987, n. 145. Norme concer-nenti l’armamento degli appartenenti allapolizia municipale ai quali è conferita laqualità di agente di pubblica sicurezza.

IL MINISTRO DELL’INTERNO

Vista la legge 7 marzo 1986, n. 65: «Legge quadrosull’ordinamento della polizia municipale»;

Ritenuto di dover dare attuazione al disposto del-l’art. 5, comma quinto, della predetta legge e di do-ver stabilire con proprio decreto un regolamentocontenente norme di carattere generale concernenti icasi e le modalità dell’armamento degli appartenen-ti alla polizia municipale ai quali è conferita la qua-lità di agente di pubblica sicurezza, nonché la tipo-logia e il numero delle armi in dotazione e ll’acces-so ai poligoni di tiro per l’addestramento al loro uso;

Visti il testo unico delle leggi di pubblica sicurez-za, approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n.773 e il relativo regolamento di esecuzione, appro-vato con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635;

Vista la legge 18 aprile 1975, n. 110, contenente:«Norme integrative della disciplina vigente per il con-trollo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi»;

Sentita l’Associazione nazionale dei comuni d’Italia;

Emana il seguente decreto:

Le norme di carattere generale concernenti i casi ele modalità dell’armamento degli appartenenti allapolizia municipale ai quali è conferita la qualità diagente di pubblica sicurezza, nonché la tipologia e ilnumero delle armi in dotazione e l’accesso ai poli-goni di tiro per l’addestramento al loro uso sono sta-bilite con l’unito regolamento che fa parte integran-te del presente decreto.

Regolamento concernente l’armamento degli ap-partenenti alla polizia municipale ai quali è conferi-ta la qualità di agenti di pubblica sicurezza

CAPO IGENERALITÀ, NUMERO E TIPO DI ARMI

Art. 1. Generalità L’armamento in dotazione agliaddetti al servizio di polizia municipale in possessodella qualità di agente di pubblica sicurezza è ade-guato e proporzionato alla esigenza di difesa perso-nale, in relazione al tipo di servizio prestato, indivi-duato ai sensi dell’art. 2.

Art. 2. Rinvio ai regolamenti comunali. 1.Con regolamento dell’ente di appartenenza, osser-vate le disposizioni della legge 7 marzo 1986, n.

65, quelle vigenti in materia di acquisto, detenzio-ne, trasporto, porto, custodia e impiego delle armie delle munizioni, nonché quelle del presente rego-lamento, sono determinati i servizi di polizia muni-cipale per i quali gli addetti in possesso delle qua-lità di agente di pubblica sicurezza portano, senzalicenza, le armi di cui sono dotati, nonché i termi-ni e le modalità del servizio prestato con armi.

2. Fermo restando il disposto dell’art. 11 della leg-ge 7 marzo 1986, n. 65, il regolamento è comunica-to al prefetto.

3. Per motivi particolari di sicurezza e tenuto con-to degli indici locali di criminalità, il prefetto puòchiedere al sindaco che tutti gli addetti alla poliziamunicipale in possesso della qualità di agente dipubblica sicurezza prestino servizio armato.

Art. 3. Numero delle armi in dotazione. 1. Il nu-mero complessivo delle armi in dotazione alla poli-zia municipale, con il relativo munizionamento,equivale al numero degli addetti in possesso dellequalità di agente di pubblica sicurezza, maggioratodi un numero pari al 5 percento degli stessi, o alme-no di un arma, come dotazione di riserva..

2. Tale numero è fissato con provvedimento delsindaco.

3. Il provvedimento che fissa o che modifica il nu-mero complessivo delle armi in dotazione è comu-nicato al prefetto.

Art. 4. Tipo delle armi in dotazione. 1. L’armain dotazione agli addetti di cui all’art. 1 è la pistolasemi-automatica o la pistola a rotazione i cui mo-delli devono essere scelti fra quelli iscritti nel cata-logo nazionale delle armi comuni da sparo di cui al-l’art. 7 della legge 18 aprile 1975, n. 110, e succes-sive modificazioni.

2. Il modello, il tipo ed il calibro sono determinaticon il regolamento di cui all’art. 2, il quale può pre-vedere un modello ed un tipo di pistola, fra quelliiscritti in catalogo, diverso per il personale femminile.

3. Lo stesso regolamento può altresì determinare:a) la dotazione della sciabola per i soli servizi di

guardia d’onore in occasione di feste o funzionipubbliche, fissandone il numero in ragione degli ad-detti ai servizi medesimi;

b) la dotazione di arma lunga comune da sparoper i soli servizi di polizia rurale e zoofila eventual-mente esplicati dagli addetti di cui all’art. 1.

CAPO IIMODALITÀ E CASI DI PORTO DELL’ARMA

Art. 5. Modalità di porto dell’arma. 1. Gli addettidi cui all’art. 1 che esplicano servizio muniti dell’armain dotazione indossano l’uniforme e portano l’armanella fondina esterna corredata di caricatore di riserva.

2. Nei casi in cui, ai sensi dell’art. 4 della legge 7

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marzo 1986, n. 65, l’addetto è autorizzato a presta-re servizio in abiti borghesi, ed egli debba portarel’arma, nonché nei casi in cui egli è autorizzato aportare l’arma anche fuori servizio, ai sensi del-l’art. 6, questa è portata in modo non visibile.

3. Non possono essere portate in servizio armi di-verse da quelle in dotazione.

Art. 6. Assegnazione dell’arma. 1. Il regolamen-to di cui all’art. 2 stabilisce, in relazione al tipo diservizio e alle necessità di difesa personale, le mo-dalità dell’assegnazione dell’arma agli addetti allapolizia municipale in possesso della qualità di agen-te di pubblica sicurezza, determinando altresì:

a) i servizi svolti in via continuativa con armi econ personale ad essi specificatamente destinato,per i quali può essere disposta la assegnazione del-l’arma in via continuativa;

b) i servizi svolti con armi occasionalmente ocon personale ad essi destinato in materia non con-tinuativa, per i quali l’assegnazione dell’arma è ef-fettuata di volta in volta.

2. Per le armi assegnate ai sensi del primo comma,lettera a), il porto dell’arma senza licenza è consen-tito anche fuori dal servizio nel territorio dell’ente diappartenenza e nei casi previsti dalla legge e dal re-golamento.

3. Il provvedimento con cui si assegna l’arma invia continuativa è disposto dal sindaco per un perio-do determinato ed il sindaco stesso provvede an-nualmente alla sua revisione. I provvedimenti sonocomunicati al prefetto. Si applicano, per quanto nonprevisto, le vigenti disposizioni in materia di porto edetenzione di armi e delle relative munizioni.

4. Del provvedimento con cui si assegna l’arma indotazione in via continuativa è fatta menzione neltesserino di identificazione dell’addetto, o in altrodocumento rilasciato dal sindaco che l’addetto è te-nuto a portare sempre con sé.

Art. 7. Funzioni ausiliarie di pubblica sicurez-za. Gli addetti alla polizia municipale di cui all’art.1 che collaborano con le forze di polizia dello Statoai sensi dell’art. 3 della legge 7 marzo 1986, n. 65,esplicano il servizio in uniforme ordinaria e munitidell’arma in dotazione, salvo sia diversamente ri-chiesto dalla competente autorità, e prestano l’assi-stenza legalmente richiesta dal pubblico ufficiale al-le cui dipendenze sono funzionalmente assegnati.

Art. 8. Servizi di collegamento e di rappresen-tanza. I servizi di collegamento e di rappresentan-za esplicati fuori dal territorio del comune di appar-tenenza sono svolti di massima senza armi; tuttavia,e fatto salvo quanto previsto dall’art. 9, agli addettialla polizia municipale cui l’arma è assegnata in viacontinuativa è consentito il porto della medesimanei comuni in cui svolgono compiti di collegamentoo comunque per raggiungere dal proprio domicilio illuogo di servizio e viceversa.

Art. 9. Servizi esplicati fuori dell’ambito terri-toriale per soccorso o in supporto. 1. I serviziesplicati fuori dell’ambito territoriale dell’ente di ap-partenenza per soccorso in caso di calamità e disastrio per rinforzare altri Corpi e servizi in particolari oc-casioni stagionali o eccezionali sono effettuati, dimassima, senza armi. Tuttavia il sindaco del comu-ne nel cui territorio il servizio esterno deve esseresvolto può richiedere nell’ambito degli accordi in-tercorsi ai sensi dell’art. 4, della legge 7 marzo 1986,n. 65, che un contingente del personale inviato persoccorso o in supporto sia composto da addetti inpossesso delle qualità di agente di pubblica sicurez-za, il quale effettui il servizio stesso in uniforme emunito di arma, quando ciò sia richiesto dalla natu-ra del servizio, ai fini della sicurezza personale, aisensi del regolamento comunale di cui all’art. 2.

2. Per i servizi di supporto che rivestono caratterenon occasionale, i contingenti di rinforzo di cui alcomma precedente, nonché i casi e le modalità delloro armamento in servizio sono predeterminati daipiani o dagli accordi tra le amministrazioni interes-sate, osservate le previsioni dei regolamenti comu-nali di cui all’art. 2 ed i criteri di cui all’art. 3.

3. Nei casi previsti dall’art. 8 e dai precedenti commi,il sindaco dà comunicazione al prefetto territorialmentecompetente ed a quello competente per il luogo in cui ilservizio esterno sarà prestato dei contingenti tenuti aprestare servizio con armi fuori dal territorio dell’ente diappartenenza, del tipo di servizio per il quale sarannoimpiegati e della presumibile durata della missione.

CAPO IIITENUTA E CUSTODIA DELLE ARMI

Art. 10. Prelevamento e versamento dell’arma.1. L’arma assegnata ai sensi dell’art. 6, lettera b), èprelevata, all’inizio del servizio, presso l’armeria delCorpo o servizio della polizia municipale e alla stessadeve essere versata al termine del servizio medesimo.

2. L’arma assegnata ai sensi dell’art. 6, lettera a), èprelevata presso l’armeria, previa annotazione degliestremi del documento di cui al terzo comma del-l’art. 6 nel registro di cui all’art. 14. L’arma deve es-sere immediatamente versata nella medesima arme-ria quando sia scaduto o revocato il provvedimentodi assegnazione o siano venute comunque a mancarele condizioni che ne determinarono l’assegnazione.

3. L’arma comunque assegnata deve essere imme-diatamente versata all’armeria allorquando viene me-no la qualità di agente di pubblica sicurezza, all’attodella cessazione o sospensione del rapporto di servi-zio e tutte le volte in cui sia disposto con provvedi-mento motivato dall’amministrazione, o dal prefetto.

Art. 11. Doveri dell’assegnatario. L’addetto allapolizia municipale, cui è assegnata l’arma ai sensidell’art. 6, deve:

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a) verificare al momento della consegna la corri-spondenza dei dati identificativi dell’arma e le con-dizioni in cui l’arma e le munizioni sono assegnate;

b) custodire diligentemente l’arma e curarne lamanutenzione;

c) applicare sempre e ovunque le misure di sicu-rezza previste per il maneggio dell’arma;

d) mantenere l’addestramento ricevuto, parteci-pando attivamente alle esercitazioni di tiro di cuiagli articoli 17 e 18.

Art. 12. Istituzione di armeria della polizia mu-nicipale. 1. In ambito comunale e, nel caso di co-stituzione di associazione ai sensi dell’art. 1, commasecondo, della legge 7 marzo 1986, n. 65, in uno opiù comuni di questa, è istituita l’armeria del Corpoo servizio di polizia municipale in apposito localenel quale sono custodite le armi in dotazione ed il re-lativo munizionamento.

2. In relazione all’articolazione territoriale dellastruttura di polizia municipale ed al numero degli ad-detti possono essere istituite una o più armerie sussi-diarie in cui sono custodite le armi in dotazione.

3. L’istituzione dell’armeria principale e di quellesussidiarie, quando non è disposta con il regolamen-to di cui all’art. 2, nonché la soppressione o trasferi-mento della stessa, sono effettuate con provvedi-mento del sindaco e sono comunicate al prefetto e alquestore.

4. L’istituzione dell’armeria non è necessariaqualora si tratti di custodire armi in numero nonsuperiore a quindici e munizioni non superiori aduemila cartucce. In tal caso le armi e le muni-zioni sono custodite negli appositi armadi di cuiall’art. 14 e sono assegnate, ritirate e controllateosservando gli articoli 15, 16, 17; le funzioni diconsegnatario dell’armeria sono svolte dal re-sponsabile del Corpo o servizio. L’autorità dipubblica sicurezza determina le misure di sicu-rezza necessarie ai sensi dell’art. 20 della legge18 aprile 1975, n. 110.

5. L’autorità di pubblica sicurezza ha facoltà dieseguire, quando lo ritenga necessario, verifiche dicontrollo e di prescrivere quelle misure cautelari cheritenga indispensabili per la tutela dell’ordine, dellasicurezza e dell’incolumità pubblica.

Art. 13. Caratteristiche delle armerie. 1. Le ar-merie devono essere sistemate in locali possibil-mente interni all’edificio, ubicati in modo da con-sentire il controllo degli accessi e devono esseremunite di porte blindate ed aperture luce ugualmen-te blindate oppure dotate di inferriate e grate metal-liche di sicurezza; esse devono altresì disporre diserratura di sicurezza e di congegni di allarme.

2. Le porte devono essere munite di finestrelle concristalli blindati o grata per i controlli dall’esterno;l’impianto di illuminazione artificiale deve esserepermanentemente in funzione ed essere corredato di

interruttore esterno e dispositivi di illuminazione diemergenza.

3. Le attrezzature e le misure antincendio, confor-mi alle prescrizioni degli organi competenti, sono si-stemate all’interno ed all’esterno del locale.

Art. 14. Funzionamento delle armerie. 1. Le ar-mi sono conservate, prive di fondina e di munizioni,in appositi armadi metallici corazzati, chiusi a chia-ve con serratura di sicurezza tipo cassaforte.

2. Le munizioni sono conservate in armadi metallicidistinti da quelli delle armi, di uguali caratteristiche.

3. Le chiavi di accesso ai locali armeria e agli ar-madi metallici, in cui sono custodite armi e muni-zioni, sono conservate, durante le ore di servizio, dalconsegnatario dell’armeria che ne risponde. Fuoridell’orario di servizio dette chiavi sono custoditenella cassaforte del Corpo, servizio o unità di esso,in apposito contenitore metallico con chiusura di si-curezza, le cui chiavi sono custodite presso di sé dalconsegnatario dell’armeria.

4. Copia di riserva di dette chiavi è conservata acura del responsabile del Corpo o servizio di poliziamunicipale, in busta sigillata controfirmata dal con-segnatario dell’armeria, in cassaforte o armadio co-razzato.

5. L’armeria è dotata del registro di carico delle ar-mi e delle munizioni, le cui pagine numerate sonopreventivamente vistate dal questore. I movimentigiornalieri di prelevamento o versamento delle armi emunizioni devono essere annotati su apposito registrole cui pagine numerate sono preventivamente vistatedal responsabile del servizio di polizia municipale.

6. L’armeria è dotata altresì di registri, a paginenumerate e preventivamente vistate dal responsabiledel servizio di polizia municipale, per:

le ispezioni settimanali e mensili;le riparazioni delle armi;i materiali occorrenti per la manutenzione delle

armi.

Art. 15. Distribuzione e ritiro delle armi e dellemunizioni. 1. L’accesso nell’armeria o nel locale incui sono custodite le armi ai sensi del quarto commadell’art. 12 è consentito esclusivamente al sindaco oassessore delegato, al responsabile del Corpo o ser-vizio di polizia municipale, al consegnatario dell’ar-meria; l’accesso è altresì consentito al personale ad-detto ai servizi connessi, per il tempo strettamentenecessario e sotto la diretta responsabilità del conse-gnatario dell’armeria o del responsabile del Corpo oservizio di polizia municipale se presente.

2. Le armi devono essere consegnate e versate sca-riche. Le operazioni di caricamento e scaricamentodelle armi devono avvenire in luogo a ciò apposita-mente predisposto, esterno all’armeria.

3. Nell’armeria, nel locale antistante e nel luogoper il carico e scarico delle armi sono affisse, ben vi-sibili, le prescrizioni di sicurezza.

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Art. 16. Controlli e sorveglianza. 1. Controlligiornalieri all’armeria sono effettuati dal conse-gnatario, all’inizio e alla fine del servizio, per ac-certare la rispondenza delle armi e delle munizionialle risultanze del registro di carico e scarico. L’e-sito dei controlli è riportato su apposito modulo.

2. La sorveglianza esterna alle armerie è effettuata daappartenenti al Corpo o servizio attraverso ripetuti so-pralluoghi diurni e notturni, tendenti ad accertare lecondizioni delle porte di accesso, delle finestre e dellepareti perimetrali e ad ispezionare l’interno dell’arme-ria attraverso la feritoia di cui è munita la porta d’ac-cesso. L’effettuazione e l’esito dei sopralluoghi è ripor-tata su apposita tabella affissa all’esterno del locale.

3. Il sindaco, l’assessore delegato, il responsabiledel Corpo o servizio della polizia municipale di-spongono visite di controllo e ispezioni interne pe-riodiche.

Art. 17. Doveri del consegnatario di armeria. 1.Il consegnatario di armeria cura con la massima di-ligenza:

a) la custodia e conservazione delle armi e dellemunizioni in armeria, dei registri e della documen-tazione, delle chiavi, a lui commesse ai sensi degliarticoli precedenti;

b) la effettuazione dei controlli giornalieri e pe-riodici;

c) la tenuta dei registri e della documentazione;d) la scrupolosa osservanza propria e altrui della

regolarità delle operazioni di armeria.2. Egli collabora con il responsabile del Corpo o

del servizio per la disciplina delle operazioni di ar-meria, per l’organizzazione ed esecuzione dei con-trolli e dei servizi di sorveglianza, nonché per l’ese-cuzione delle ispezioni ed allo stesso fa rapporto perogni irregolarità o necessità.

CAPO IVADDESTRAMENTO

Art. 18. 1. Gli addetti alla polizia municipale cherivestono la qualità di agente di pubblica sicurezzaprestano servizio armato dopo aver conseguito il ne-cessario addestramento e devono superare ogni an-no almeno un corso di lezioni regolamentari di tiroa segno, presso poligoni abilitati per l’addestramen-to al tiro con armi comuni da sparo.

2. A tal fine i comuni, nel quadro dei programmi diaddestramento e formazione disposti dalle regioni,possono stipulare apposite convenzioni con le sezio-ni del tiro a segno nazionale, nonché con gli enti ocomandi che dispongono di propri poligoni abilitati,nell’ambito territoriale del comune o di comuni li-mitrofi, ovvero possono costituire propri poligoni ditiro, osservate, in quanto applicabili, le disposizionivigenti per la costituzione ed il funzionamento dellesezioni del tiro a segno nazionale.

3. Nei poligoni appositamente costituiti ai sensidel comma precedente possono effettuare esercita-zioni o corsi di tiro esclusivamente gli addetti allapolizia municipale nonché, previe apposite conven-zioni con l’ente o comando di appartenenza, i di-pendenti dello Stato che per ragione del loro servi-zio debbono prestare servizio con armi.

4. Oltre quanto previsto dalla legge 28 maggio 1981,n. 286, contenente disposizioni per la iscrizione allesezioni del tiro a segno nazionale, il sindaco può di-sporre la ripetizione dell’addestramento al tiro nelcorso dell’anno per gli addetti alla polizia municipaleo per quelli fra essi che svolgono particolari servizi.

5. I corsi di tiro effettuati presso poligoni di enti ocomandi dello Stato o presso poligoni appositamen-te costituiti per la polizia municipale sono equiva-lenti a tutti gli effetti ai corsi delle sezioni del tiro asegno nazionale.

6. I provvedimenti e le convenzioni adottate ai sen-si dei precedenti commi sono comunicati al prefetto.

Art. 19. Porto d’armi per la frequenza dei poligo-ni di tiro a segno

1. Qualora il poligono di tiro a segno di cui al pre-cedente art. 18 si trovi in comune diverso da quelloin cui prestano servizio, gli addetti alla polizia mu-nicipale, purché muniti del tesserino di riconosci-mento di cui all’art. 6 e comandati ad effettuare leesercitazioni di tiro, sono autorizzati a portare l’ar-ma in dotazione, nei soli giorni stabiliti, fuori delcomune di appartenenza fino alla sede del poligonoe viceversa.

2. Il prefetto, al quale la disposizione di servizio ècomunicata dal sindaco almeno sette giorni prima,può chiedere la sospensione dei tiri medesimi permotivi di ordine pubblico.–––––––––––

Sostituito dal D.M. 18 agosto 1989, n. 341.

Art. 20. 1. Fino all’entrata in vigore del regola-mento di cui all’art. 2, si applicano le norme esi-stenti, in quanto compatibili con la legge 7 marzo1986, numero 65, e con le disposizioni del presenteregolamento.

2. Qualora non risulti determinata o determinabilel’indicazione dei servizi per i quali gli addetti allapolizia municipale di cui all’art. 1 espletano il servi-zio muniti di armi, essa si intende fatta per i serviziesterni di vigilanza e, comunque, per i servizi di vi-gilanza e protezione della casa comunale e dell’ar-meria del Corpo o servizio, per quelli notturni e dipronto intervento.

3. Il sindaco, qualora entro sessanta giorni dallapubblicazione del presente regolamento non abbiaprovveduto alla comunicazione di cui all’art. 2, se-condo comma, comunica al prefetto le disposizionidel regolamento comunale che risultano applicabiliin via transitoria ai sensi del primo comma.

© Laurus Robuffo