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1. L. 23 marzo 1998, n. 93. Ratifica ed esecu- zione della convenzione basata sull’articolo K.3 del trattato sull’Unione europea che istituisce un Ufficio europeo di polizia (EU- ROPOL), con allegati, fatta a Bruxelles il 26 luglio 1995, e del protocollo concernente l’interpretazione, in via pregiudiziale, della medesima convenzione, da parte della Cor- te di giustizia delle Comunità europee, con dichiarazione, fatto a Bruxelles il 24 luglio 1996. (G.U. 14 aprile 1998, n. 86). Stralcio. Artt. 1 - 8. Omissis. CONVENZIONE BASATA SULL’ARTICOLO K.3 DEL TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEA CHE ISTITUISCE UN UFFICIO EUROPEO Dl POLIZIA (CONVENZIONE EUROPOL) Art. 3. Funzioni. 1. Per conseguire l’obiettivo de- finito dall’articolo 2, paragrafo 1, l’Europol svolge prioritariamente le seguenti funzioni: 1) agevolare lo scambio di informazioni fra Stati membri; 2) raccogliere, riunire ed analizzare informazio- ni; 3) comunicare senza indugio ai servizi compe- tenti degli Stati membri, attraverso le unità nazio- nali definite all’articolo 4, le informazioni che li concernono e informarli immediatamente dei col- legamenti constatati tra fatti delittuosi; 4) facilitare le indagini negli Stati membri tra- smettendo alle unità nazionali tutte le pertinenti informazioni al riguardo; 5) gestire raccolte informatizzate di informazio- ni contenenti dati conformemente agli articoli 8, 10 e 11; 6) partecipare, con funzioni di supporto, a squa- dre investigative comuni, conformemente all’arti- colo 3 bis ( 1 ); 7) chiedere alle autorità competenti degli Stati membri interessati di svolgere o coordinare inda- gini in casi specifici, conformemente all’articolo 3 ter ( 1 ). 2. Per migliorare tramite le unità nazionali la coo- perazione e l’efficacia dei servizi competenti degli Stati membri nell’ambito degli obiettivi definiti al- l’articolo 2, paragrafo 1, l’Europol svolge inoltre le seguenti ulteriori funzioni: 1) approfondire le conoscenze specializzate uti- lizzate dai servizi competenti degli Stati membri nel quadro delle loro indagini e offrire consigli per le in- dagini; 2) fornire informazioni strategiche intese a faci- litare e promuovere un impiego efficace e razionale delle risorse disponibili a livello nazionale per le at- tività operative; 3) elaborare relazioni generali sull’andamento dei lavori. 3. Inoltre, nell’ambito dell’obiettivo previsto al- l’articolo 2, paragrafo 1, l’Europol può, in funzione del personale e delle risorse finanziarie di cui dispo- ne, ed entro i limiti fissati dal Consiglio di ammini- strazione, assistere gli Stati membri, mediante con- sigli e attività di ricerca, in particolare nei seguenti settori: 1) formazione dei membri dei servizi competen- ti; 2) organizzazione e equipaggiamento materiale di tali servizi agevolando la fornitura di assistenza tec- nica tra gli Stati membri; 3) metodi di prevenzione dei reati; 4) metodi di polizia tecnica e scientifica e metodi di indagine ( 2 ). 4. Fatta salva la convenzione internazionale per la repressione del falso nummario, firmata a Ginevra il 20 aprile 1929, e del suo protocollo, l’Europol funge inoltre da punto di contatto dell’Unione euro- pea nei suoi contatti con i paesi terzi e le organizza- zioni per la repressione della falsificazione dell’eu- ro ( 2 ). ––––––––––– (1) Punti aggiunti dallart. 1, n. 1, del «Protocol- lo recante modifica della Convenzione che istitui- sce un ufficio europeo di polizia (Convenzione EU- ROPOL) e del Protocollo relativo ai privilegi e al- le immunità dellEUROPOL, dei membri dei suoi organi, dei suoi vicedirettori e agenti, fatto a Bruxelles il 28 novembre 2002», ratificato con L. 20 febbraio 2006, n. 93. Squadre investigative comuni © Laurus Robuffo

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L. 23 marzo 1998, n. 93. Ratifica ed esecu- zione della convenzione basata sull’articolo K.3 del trattato sull’Unione europea che istituisce un Ufficio europeo di polizia (EU- ROPOL), con allegati, fatta a Bruxelles il 26 luglio 1995, e del protocollo concernente l’interpretazione, in via pregiudiziale, della medesima convenzione, da parte della Cor- te di giustizia delle Comunità europee, con dichiarazione, fatto a Bruxelles il 24 luglio 1996. (G.U. 14 aprile 1998, n. 86). Stralcio. 1.

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1.

L. 23 marzo 1998, n. 93. Ratifica ed esecu-zione della convenzione basata sull’articoloK.3 del trattato sull’Unione europea cheistituisce un Ufficio europeo di polizia (EU-ROPOL), con allegati, fatta a Bruxelles il 26luglio 1995, e del protocollo concernentel’interpretazione, in via pregiudiziale, dellamedesima convenzione, da parte della Cor-te di giustizia delle Comunità europee, condichiarazione, fatto a Bruxelles il 24 luglio1996. (G.U. 14 aprile 1998, n. 86). Stralcio.

Artt. 1 - 8. Omissis.

CONVENZIONEBASATA SULL’ARTICOLO K.3 DEL

TRATTATO SULL’UNIONE EUROPEACHE ISTITUISCE UN

UFFICIO EUROPEO Dl POLIZIA

(CONVENZIONE EUROPOL)

Art. 3. Funzioni. 1. Per conseguire l’obiettivo de-finito dall’articolo 2, paragrafo 1, l’Europol svolgeprioritariamente le seguenti funzioni:

1) agevolare lo scambio di informazioni fra Statimembri;

2) raccogliere, riunire ed analizzare informazio-ni;

3) comunicare senza indugio ai servizi compe-tenti degli Stati membri, attraverso le unità nazio-nali definite all’articolo 4, le informazioni che liconcernono e informarli immediatamente dei col-legamenti constatati tra fatti delittuosi;

4) facilitare le indagini negli Stati membri tra-smettendo alle unità nazionali tutte le pertinentiinformazioni al riguardo;

5) gestire raccolte informatizzate di informazio-ni contenenti dati conformemente agli articoli 8,10 e 11;

6) partecipare, con funzioni di supporto, a squa-dre investigative comuni, conformemente all’arti-colo 3 bis (1);

7) chiedere alle autorità competenti degli Statimembri interessati di svolgere o coordinare inda-gini in casi specifici, conformemente all’articolo 3ter (1).

2. Per migliorare tramite le unità nazionali la coo-perazione e l’efficacia dei servizi competenti degliStati membri nell’ambito degli obiettivi definiti al-l’articolo 2, paragrafo 1, l’Europol svolge inoltre leseguenti ulteriori funzioni:

1) approfondire le conoscenze specializzate uti-lizzate dai servizi competenti degli Stati membri nelquadro delle loro indagini e offrire consigli per le in-dagini;

2) fornire informazioni strategiche intese a faci-litare e promuovere un impiego efficace e razionaledelle risorse disponibili a livello nazionale per le at-tività operative;

3) elaborare relazioni generali sull’andamentodei lavori.

3. Inoltre, nell’ambito dell’obiettivo previsto al-l’articolo 2, paragrafo 1, l’Europol può, in funzionedel personale e delle risorse finanziarie di cui dispo-ne, ed entro i limiti fissati dal Consiglio di ammini-strazione, assistere gli Stati membri, mediante con-sigli e attività di ricerca, in particolare nei seguentisettori:

1) formazione dei membri dei servizi competen-ti;

2) organizzazione e equipaggiamento materiale ditali servizi agevolando la fornitura di assistenza tec-nica tra gli Stati membri;

3) metodi di prevenzione dei reati;4) metodi di polizia tecnica e scientifica e metodi

di indagine (2).4. Fatta salva la convenzione internazionale per

la repressione del falso nummario, firmata a Ginevrail 20 aprile 1929, e del suo protocollo, l’Europolfunge inoltre da punto di contatto dell’Unione euro-pea nei suoi contatti con i paesi terzi e le organizza-zioni per la repressione della falsificazione dell’eu-ro (2).–––––––––––

(1) Punti aggiunti dall’art. 1, n. 1, del «Protocol-lo recante modifica della Convenzione che istitui-sce un ufficio europeo di polizia (Convenzione EU-ROPOL) e del Protocollo relativo ai privilegi e al-le immunità dell’EUROPOL, dei membri dei suoiorgani, dei suoi vicedirettori e agenti, fatto aBruxelles il 28 novembre 2002», ratificato con L.20 febbraio 2006, n. 93.

Squadre investigative comuni

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(2) I paragrafi 3 e 4 sono stati, rispettivamente,così sostituito ed aggiunto dall’art. 1, n. 2), del«Protocollo elaborato in base all’articolo 43, para-grafo 1, della Convenzione che istituisce un Ufficioeuropeo di polizia (Convenzione EUROPOL) chemodifica detta Convenzione, fatto a Bruxelles il 27novembre 2003», ratificato con L. 20 febbraio 2006,n. 94.

Art. 3 bis. Partecipazione alle squadre investi-gative comuni. 1. Gli agenti dell’Europol possonopartecipare, con funzioni di supporto, a squadre in-vestigative comuni, comprese quelle istituite a nor-ma dell’articolo 1 della decisione quadro del 13 giu-gno 2002 relativa alle squadre investigative comuniovvero ai sensi dell’articolo 13 della convenzionedel 29 maggio 2000 relativa all’assistenza giudizia-ria in materia penale fra gli Stati membri dell’Unio-ne europea, nella misura in cui tali squadre indaga-no su reati che rientrano nella competenza dell’Eu-ropol in virtù dell’articolo 2. Gli agenti dell’Europolpossono prestare assistenza, entro i limiti previstidalla legislazione dello Stato membro in cui opera lasquadra investigativa comune e conformemente al-l’accordo di cui al paragrafo 2, in tutte le attività escambiare informazioni con tutti i membri dellasquadra investigativa comune, conformemente alparagrafo 3. Essi non prendono tuttavia parte all’at-tuazione di qualsivoglia misura coercitiva.

2. La partecipazione degli agenti dell’Europol auna squadra investigativa comune viene attuata sot-to il profilo amministrativo in base a un accordo trail direttore dell’Europol e le autorità competenti de-gli Stati membri che costituiscono la squadra in que-stione con il coinvolgimento delle unità nazionali.Le norme che disciplinano siffatti accordi sono sta-bilite dal consiglio di amministrazione dell’Europol,deliberando a maggioranza dei due terzi dei suoimembri.

3. Gli agenti dell’Europol svolgono i propri com-piti sotto la guida del direttore della squadra secon-do le condizioni stabilite nell’accordo di cui al para-grafo 2.

4. Conformenente all’accordo di cui ai paragrafi 2e 3, gli agenti dell’Europol possono entrare in colle-gamento diretto con i membri della squadra investi-gativa comune e fornire ai membri e ai membri di-staccati della squadra investigativa comune, a nor-ma della presente convenzione, informazioni tratteda uno degli elementi di cui consta il sistema infor-matizzato di raccolta di informazioni, di cui all’arti-colo 6. In caso di collegamento diretto, l’Europol neinforma contemporaneamente le unità nazionali de-gli Stati membri che costituiscono la squadra e gliStati membri che hanno fornito l’informazione.

5. Le informazioni ottenute, con il consenso e sot-to la responsabilità dello Stato membro che le hafornite, da un agente dell’Europol mentre partecipaad una squadra investigativa comune possono esse-

re inserite in uno degli elementi di cui consta il si-stema informatizzato alle condizioni previste dallapresente convenzione.

6. Quando partecipano alle operazioni delle squa-dre investigative comuni di cui al presente articolo,gli agenti dell’Europol sono soggetti, per quanto ri-guarda i reati che dovessero subire o commettere, al-la legislazione nazionale dello Stato membro in cuisi svolge l’operazione applicabile alle persone confunzioni comparabili.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 1, n. 2, del «Proto-collo recante modifica della Convenzione che isti-tuisce un ufficio europeo di polizia (ConvenzioneEUROPOL) e del Protocollo relativo ai privilegi ealle immunità dell’EUROPOL, dei membri dei suoiorgani, dei suoi vicedirettori e agenti, fatto aBruxelles il 28 novembre 2002», ratificato con L. 20febbraio 2006, n. 93.

Art. 39 bis. Responsabilità civile riguardo allapartecipazione dell’Europol alle squadre investi-gative comuni. 1. Lo Stato membro, nel cui territo-rio gli agenti dell’Europol abbiano causato danninell’assistere a misure operative a norma dell’arti-colo 3 bis, provvede al risarcimento di tali danni al-le condizioni applicabili ai danni causati dai proprifunzionari.

2. Salvo che lo Stato membro abbia convenuto di-versamente, l’Europol rimborsa integralmente a taleStato membro le somme versate alle vittime o ai lo-ro aventi diritto per i danni di cui al paragrafo 1.Qualsiasi disaccordo tra lo Stato membro e l’Euro-pol relativo al principio o all’importo del rimborsodeve essere sottoposto al consiglio di amministra-zione, che delibera alla maggioranza dei due terzi.–––––––––––

(1) Articolo inserito dall’art. 1, n. 2, del «Proto-collo recante modifica della Convenzione che isti-tuisce un ufficio europeo di polizia (ConvenzioneEUROPOL) e del Protocollo relativo ai privilegi ealle immunità dell’EUROPOL, dei membri dei suoiorgani, dei suoi vicedirettori e agenti, fatto aBruxelles il 28 novembre 2002», ratificato con L. 20febbraio 2006, n. 93.

2.

L. 7 giugno 1999, n. 182. Ratifica ed esecu-zione del protocollo relativo ai privilegi e al-le immunità di Europol, redatto sulla basedell’articolo K.3 del trattato sull’Unione eu-ropea e dell’articolo 41, paragrafo 3, dellaconvenzione Europol, fatto a Bruxelles il 19giugno 1997. Stralcio.

Art. 1 - 4. Omissis.

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Protocolloche stabilisce sulla base dell’articolo K.3 del

trattato sull’Unione europea e dell’articolo 41,paragrafo 3, della convenzione Europol,

il protocollo relativo ai privilegi e alleimmunità di Europol, dei membri dei suoi

organi, dei suoi vicedirettori e agenti

Art. 8 Privilegi e immunità del personale di Eu-ropol. 1. I membri del personale di Europol godo-no delle immunità seguenti:

a) fatto salvo l’articolo 32 e, per quanto applicabi-le, l’articolo 40, paragrafo 3 della convenzione, im-munità giurisdizionale di qualsiasi tipo in ordine adichiarazioni o scritti e ad atti da essi compiuti nel-l’esercizio delle loro funzioni ufficiali, immunità dicui continuano a beneficiare anche quando abbianocessato di essere membri di un organo di Europol omembri del personale di Europol;

b) inviolabilità di tutti i documenti ufficiali e di al-tro materiale ufficiale.

2. I membri del personale di Europol, i cui salaried emolumenti sono soggetti a un’imposta a profit-to di Europol come indicato all’articolo 10, godonodell’esenzione dalle imposte sui redditi professiona-li per quanto attiene agli stipendi ed emolumentiversati da Europol. Tuttavia si potrà tener conto ditali stipendi ed emolumenti nel valutare l’ammonta-re delle imposte applicabili ai redditi da altre fonti.Il presente paragrafo non si applica a pensioni e vi-talizi versati al personale in quiescienza dell’Euro-pol ed alle persone a loro carico.

3. Si applicano ai membri del personale di Europolle disposizioni dell’articolo 14 del protocollo suiprivilegi e sulle immunità delle Comunità europee.

4. In conformità dell’articolo 17, paragrafo 2, l’im-munità di cui al paragrafo 1, lettera a), non vieneconcessa per gli atti ufficiali che devono essere com-piuti in adempimento dei compiti di cui all’articolo3 bis della convenzione per quanto concerne la par-tecipazione di agenti dell’Europol alle squadre inve-stigative comuni (1).–––––––––––

(1) Paragrafo aggiunto dall’art. 2 del «Protocol-lo recante modifica della Convenzione che istitui-sce un ufficio europeo di polizia (Convenzione EU-ROPOL) e del Protocollo relativo ai privilegi e al-le immunità dell’EUROPOL, dei membri dei suoiorgani, dei suoi vicedirettori e agenti, fatto aBruxelles il 28 novembre 2002», ratificato con L.20 febbraio 2006, n. 93.

3.

29 maggio 2000. Atto del Consiglio dell’U-nione europea che stabilisce, conformemen-te all’articolo 34 del trattato sull’Unione eu-

ropea, la convenzione relativa all’assistenzagiudiziaria in materia penale tra gli Statimembri dell’Unione europea (in G.U. delleComunità europee 12.7.2000, n. C 197). Stral-cio.–––––––––––

Vedi anche l’atto del Consiglio dell’Unione euro-pea del 16 ottobre 2001 che stabilisce il protocollodella convenzione nonché la relazione esplicativadel protocollo approvata il 14 ottobre 2002 dal Con-siglio UE.

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolaregli articoli 31, lettera a), e 34, paragrafo 2, lettera d),

vista l’iniziativa degli Stati membri,visto il parere del Parlamento europeo,considerando quanto segue:(1) Ai fini della realizzazione degli obiettivi del-

l’Unione, occorre migliorare le norme che discipli-nano l’assistenza giudiziaria in materia penale tra gliStati membri dell’Unione europea e, a tal fine, sa-rebbe opportuno stabilire una convenzione, qualeesposta nell’allegato.

(2) Alcune disposizioni di tale convenzione rien-trano nel campo di applicazione dell’articolo 1 delladecisione 1999/437/CE del Consiglio, del 17 mag-gio 1999, relativa a talune modalità di applicazionedell’accordo concluso dal Consiglio dell’Unione eu-ropea con la Repubblica d’Islanda e il Regno diNorvegia sull’associazione di questi due Stati all’at-tuazione, all’applicazione e allo sviluppo dell’ac-quis di Schengen.

(3) Ciò riguarda gli articoli 3, 5, 6, 7, 12 e 23 e, perquanto pertinente all’articolo 12, gli articoli 15 e 16e, per quanto pertinente agli articoli cui si rimanda,l’articolo 1.

(4) Riguardo a tali disposizioni, sono state rispet-tate le procedure di cui all’accordo concluso dalConsiglio dell’Unione europea con la Repubblicad’Islanda e il Regno di Norvegia sulla loro associa-zione all’attuazione, all’applicazione e allo sviluppodell’acquis di Schengen.

(5) Dopo la notifica dell’adozione del presente attoalla Repubblica d’Islanda e al Regno di Norvegia, inconformità dell’articolo 8, paragrafo 2, lettera a), delsuddetto accordo, questi due Stati saranno informatiin particolare circa il contenuto dell’articolo 29 ri-guardante l’entrata in vigore nei loro confronti e sa-ranno invitati a presentare le pertinenti dichiarazioniin virtù dell’articolo 24 della convenzione, al mo-mento in cui notificano al Consiglio e alla Commis-sione l’espletamento delle norme costituzionali,DECIDE che è stabilita la convenzione, il cui testofigura in allegato, firmata in data odierna dai rappre-

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sentati dei governi degli Stati membri dell’Unione;RACCOMANDA l’adozione di detta convenzioneda parte degli Stati membri secondo le rispettivenorme costituzionali;

INVITA gli Stati membri ad avviare le procedureapplicabili a tal fine entro il 1° gennaio 2001.

Fatto a Bruxelles, il 29 maggio 2000.

CONVENZIONEstabilita dal Consiglio conformemente

all’articolo 34 del trattato sull’Unione europea,relativa all’assistenza giudiziaria in materia

penale tra gli Stati membri dell’Unione europea

TITOLO IIRICHIESTA DI FORME SPECIFICHE

DI ASSISTENZA GIUDIZIARIA

Art. 13. Squadre investigative comuni. 1. Le au-torità competenti di due o più Stati membri possonocostituire, di comune accordo, una squadra investiga-tiva comune, per un scopo determinato e una duratalimitata che può essere prorogata con l’accordo di tut-te le parti, per svolgere indagini penali in uno o piùdegli Stati membri che costituiscono la squadra. Lacomposizione della squadra è indicata nell’accordo.

Una squadra investigativa comune può in partico-lare essere costituita:

a) quando le indagini condotte da uno Stato mem-bro su reati comportano inchieste difficili e di note-vole portata che hanno un collegamento con altriStati membri;

b) quando più Stati membri svolgono indagini sureati che, per le circostanze del caso, esigono un’a-zione coordinata e concertata negli Stati membri in-teressati.

Una richiesta di costituzione di una squadra inve-stigativa comune puo` essere presentata da qualsiasiStato membro interessato. La squadra viene costitui-ta in uno degli Stati membri in cui si svolgerannopresumibilmente le indagini.

2. Oltre alle informazioni di cui all’articolo 14 del-la convenzione europea di assistenza giudiziaria eall’articolo 37 del trattato Benelux, le richieste dicostituzione di una squadra investigativa comunecontengono proposte in merito alla composizionedella squadra.

3. La squadra investigativa comune opera nel ter-ritorio degli Stati membri che la costituiscono alleseguenti condizioni generali:

a) la squadra è diretta da un rappresentante del-l’autorità competente che prende parte alle indaginipenali dello Stato membro nel cui territorio la squa-dra interviene. Il direttore della squadra agisce entroi limiti delle sue competenze in conformità al dirittonazionale;

b) la squadra opera in conformità al diritto delloStato membro in cui interviene. Nello svolgimentodelle loro funzioni i membri della squadra rispondo-no alla persona di cui alla lettera a), tenendo contodelle condizioni stabilite dalle rispettive autoritànell’accordo sulla costituzione della squadra;

c) lo Stato membro nel cui territorio la squadra in-terviene predispone le condizioni organizzative ne-cessarie per consentirle di operare.

4. Ai sensi del presente articolo per ´distaccatiªpresso la squadra investigativa si intendono i mem-bri della squadra investigativa comune degli Statimembri diversi da quelli del Stato membro nel cuiterritorio essa interviene.

5. I membri distaccati della squadra investigativacomune sono autorizzati ad essere presenti nelloStato membro dell’intervento qualora siano adottatemisure investigative. Tuttavia, per ragioni particola-ri, il direttore della squadra puo` disporre altrimenti,in conformità al diritto dello Stato membro in cui lasquadra opera.

6. I membri distaccati della squadra investigativacomune possono, in conformità del diritto dello Sta-to membro dell’intervento, essere incaricati dell’ese-cuzione di talune misure investigative dal direttoredella squadra, qualora cio` sia stato approvato dalleautorità competenti dello Stato membro dell’inter-vento e dello Stato membro che li ha distaccati.

7. Se la squadra investigativa comune ravvede lanecessità che in uno degli Stati membri che hannocostituito la squadra siano adottate misure investiga-tive, le persone distaccate da tale Stato membro pos-sono farne direttamente richiesta alle proprie auto-rità competenti. Le misure in questione sono esami-nate in tale Stato membro alle condizioni che si ap-plicherebbero qualora fossero richieste nell’ambitodi un’indagine svolta a livello nazionale.8. Se la squadra investigativa comune ha bisognodell’assistenza di uno Stato membro che non ha par-tecipato alla costituzione della squadra, ovvero di unpaese terzo, le autorità competenti dello Stato di in-tervento ne possono fare richiesta alle autorità com-petenti dell’altro Stato interessato conformementeagli strumenti o disposizioni pertinenti.

9. Ai fini di un’indagine penale svolta dalla squa-dra investigativa comune, i membri di quest’ultimapossono, conformemente al loro diritto nazionale edentro i limiti delle rispettive competenze, fornire al-la squadra stessa le informazioni disponibili nelloStato membro che li ha distaccati.

10. Le informazioni legalmente ottenute da unmembro o da un membro distaccato durante la suapartecipazione ad una squadra investigativa comunee non altrimenti disponibili per le autorità compe-tenti dello Stato membro interessato possono essereutilizzate:

a) per i fini previsti all’atto della costituzione del-la squadra;

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b) previo accordo dello Stato membro in cui leinformazioni sono rese disponibili, per l’individua-zione, l’indagine e il perseguimento di altri reati.Detto consenso può essere negato soltanto qualoral’uso in questione mettesse a repentaglio le indaginipenali nello Stato membro interessato o qualoraquest’ultimo potesse rifiutare l’assistenza giudizia-ria ai fini di tale uso;

c) per scongiurare una minaccia immediata egrave alla sicurezza pubblica, lasciando impregiudi-cata la lettera b) in caso di successivo avvio di un’in-dagine penale;

d) per altri scopi entro i limiti convenuti dagliStati membri che hanno costituito la squadra.

11. Il presente articolo lascia impregiudicata ognialtra vigente disposizione o intesa concernente lacostituzione o l’attività di squadre investigative co-muni.

12. Nella misura consentita dal diritto degli Statimembri interessati o dalla disposizione di qualunquestrumento giuridico tra di essi applicabile, è possibi-le concordare che persone diverse dai rappresentan-ti delle autorità competenti degli Stati membri checostituiscono la squadra investigativa comune parte-cipino alle attività della stessa. È possibile includeread esempio funzionari di organismi istituiti ai sensidel trattato sull’Unione europea. I diritti conferiti aimembri o ai membri distaccati della squadra in virtùdel presente articolo non si applicano a tali personea meno che l’accordo non stabilisca espressamentealtrimenti.

Art. 14. Operazioni di infiltrazione. 1. Lo Statomembro richiedente e lo Stato membro richiesto pos-sono convenire di collaborare tra di loro per lo svol-gimento di indagini sulla criminalità da parte di infil-trati o sotto falsa identità (operazioni di infiltrazione).

2. La decisione sulla richiesta è presa in ciascuncaso specifico dalle autorità competenti dello Statomembro richiesto nel rispetto del diritto e delle pro-cedure nazionali. La durata dell’operazione di infil-trazione, le condizione particolareggiate e lo statusgiuridico degli agenti coinvolti durante le operazio-ni di infiltrazione sono convenuti dai due Stati mem-bri nel rispetto del loro diritto e delle loro procedu-re nazionali.

3. Le operazioni di infiltrazione sono effettuate se-condo il diritto e le procedure nazionali dello Statomembro nel cui territorio è effettuata l’operazione diinfiltrazione. Gli Stati membri interessati collabora-no per provvedere alla preparazione e al controllodell’operazione di infiltrazione e per prendere di-sposizioni al fine di garantire la sicurezza degliagenti infiltrati o sotto falsa identità.

4. Ogni Stato membro può dichiarare, all’atto del-la notifica di cui all’articolo 27, paragrafo 2, che siriserva di non applicare il presente articolo. Tale di-chiarazione può essere ritirata in qualsiasi momento.

Art. 15. Responsabilità penale riguardo ai fun-zionari. 1. Nel corso delle operazioni di cui agli ar-ticoli 12, 13 e 14, i funzionari di uno Stato membrodiverso dallo Stato membro in cui si svolge l’opera-zione sono assimilati ai funzionari di quest’ultimoStato membro per quanto riguarda i reati che doves-sero subire o commettere.

Art. 16. Responsabilità civile riguardo ai fun-zionari. 1. Quando, conformemente agli articoli 12,13 e 14, i funzionari di uno Stato membro operanoin un altro Stato membro, il primo Stato membro èresponsabile dei danni da essi causati nell’adempi-mento della missione, conformemente al diritto del-lo Stato membro nel cui territorio essi operano.

2. Lo Stato membro nel cui territorio sono causatii danni di cui al paragrafo 1 provvede alla riparazio-ne di tali danni alle condizioni applicabili ai dannicausati dai propri funzionari.

3. Lo Stato membro i cui funzionari abbiano cau-sato danni a terzi nel territorio di un altro Statomembro rimborsa integralmente a quest’ultimo lesomme versate alle vittime o ai loro aventi diritto.

4. Fatto salvo l’esercizio dei propri diritti nei con-fronti di terzi e fatto salvo il paragrafo 3, ciascunoStato membro rinuncia, nel caso previsto al para-grafo 1, a chiedere ad un altro Stato membro il ri-sarcimento dei danni da esso subiti.

Art. 27. Entrata in vigore. 1. La presente con-venzione è sottoposta agli Stati membri per l’ado-zione secondo le rispettive norme costituzionali.

2. Gli Stati membri notificano al segretario gene-rale del Consiglio dell’Unione europea lo svolgi-mento delle procedure costituzionali per l’adozionedella presente convenzione.

3. La presente convenzione entra in vigore per gliotto Stati membri interessati novanta giorni dopo lanotifica di cui al paragrafo 2 da parte dello Stato,che sia membro dell’Unione europea al momentodell’adozione da parte del Consiglio dell’atto chestabilisce la presente convenzione, che procede perottavo a detta formalità.

4. La notifica da parte di uno Stato membro succes-siva al ricevimento dell’ottava notifica di cui al para-grafo 2 fa sì che, 90 giorni dopo detta notifica, la pre-sente convenzione entri in vigore fra tale Stato mem-bro e gli Stati membri per cui essa è già in vigore.

5. Prima che la convenzione entri in vigore a nor-ma del paragrafo 3, ciascuno Stato membro può di-chiarare, all’atto della notifica di cui al paragrafo 2,o successivamente in qualsiasi altro momento, cheapplicherà la presente convenzione nelle sue rela-zioni con gli Stati membri che abbiano fatto la stes-sa dichiarazione. Tali dichiarazioni hanno efficacianovanta giorni dopo la data di deposito.

6. La presente convenzione si applica all’assisten-za giudiziaria avviata successivamente alla data del-la sua entrata in vigore o alla data in cui, a norma del

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paragrafo 5, essa si applica tra gli Stati membri inte-ressati.

Art. 29. Entrata in vigore nei confronti dell’I-slanda e della Norvegia. Fatto salvo l’articolo 8dell’accordo concluso dal Consiglio dell’Unione eu-ropea con la Repubblica d’Islanda e il Regno diNorvegia sulla loro associazione all’attuazione, al-l’applicazione e allo sviluppo dell’«acquis» diSchengen («accordo di associazione»), le disposi-zioni di cui all’articolo 2, paragrafo 1, entrano in vi-gore nei confronti dell’Islanda e della Norvegia 90giorni dopo la notifica al Consiglio e la Commissio-ne, ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 2, dell’accordodi associazione, dell’espletamento delle norme co-stituzionali, nelle loro relazioni con gli Stati membriper i quali la presente convenzione è già entrata invigore in virtù dell’articolo 27, paragrafi 3 o 4.

2. L’entrata in vigore della presente convenzione neiconfronti di uno Stato membro successivamente al-l’entrata in vigore delle disposizioni di cui all’articolo2, paragrafo 1, per l’Islanda e la Norvegia rende talidisposizioni applicabili anche nelle relazioni recipro-che tra detto Stato membro e l’Islanda e la Norvegia.

3. Le disposizioni di cui all’articolo 2, paragrafo 1,non saranno in nessun caso vincolanti per l’Islandae la Norvegia prima della data che sarà fissata aisensi dell’articolo 15, paragrafo 4, dell’accordo diassociazione.

4. Fatti salvi i paragrafi 1, 2 e 3, le disposizioni dicui all’articolo 2, paragrafo 1, entrano in vigore neiconfronti dell’Islanda e della Norvegia non oltre ladata di entrata in vigore della presente convenzioneper il quindicesimo Stato membro dell’Unione euro-pea al momento dell’adozione da parte del Consi-glio dell’atto che stabilisce la presente convenzione.

4.

L. 5 ottobre 2001, n. 367. Ratifica ed esecuzio-ne dell’Accordo tra Italia e Svizzera checompleta la Convenzione europea di assi-stenza giudiziaria in materia penale del 20aprile 1959 e ne agevola l’applicazione, fattoa Roma il 10 settembre 1998, nonché conse-guenti modifiche al codice penale ed al codi-ce di procedura penale (G.U. 8 ottobre 2001,n. 234). Stralcio.

CAPO I

RATIFICA, ESECUZIONE ED ATTUAZIONEDELL’ACCORDO TRA ITALIA E SVIZZERA,

FATTO A ROMA IL 10 SETTEMBRE 1998

Art. 1. 1. Il Presidente della Repubblica è auto-

rizzato a ratificare l’Accordo tra Italia e Svizzerache completa la Convenzione europea di assistenzagiudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 e neagevola l’applicazione, fatto a Roma il 10 settembre1998, di seguito denominato «Accordo».

2. Piena ed intera esecuzione è data all’Accordo dicui al comma 1, dalla data di entrata in vigore dellapresente legge, in conformità all’articolo XXXIIdell’Accordo stesso.

Art. 2-20. Omissis.

ACCORDO TRA ITALIA E SVIZZERACHE COMPLETA LA CONVENZIONE

EUROPEA DI ASSISTENZA GIUDIZIARIAIN MATERIA PENALE DEL 20 APRILE 1959

E NE AGEVOLA L’APPLICAZIONE

Desiderose di semplificare nei rapporti tra i dueStati l’applicazione della Convenzione europea diassistenza giudiziaria in materia penale del 20 apri-le 1959 e di completare le disposizioni di questa.

Hanno convenuto quanto segue:

Art. I. Disposizioni generali. 1. Il presente Ac-cordo è inteso a completare le disposizioni e facili-tare l’applicazione tra gli Stati contraenti della Con-venzione del 20 aprile 1959, in appresso denomina-ta «la Convenzione».

2. Il paragrafo 1 non pregiudica l’applicazione del-le disposizioni più favorevoli degli accordi bilateralio multilaterali vigenti tra gli Stati contraenti né delleeventuali disposizioni nazionali più favorevoli nelsettore dell’assistenza giudiziaria in materia penale.

Art. II. Campo di applicazione. (Ad art. 1 dellaConvenzione) 1. La Convenzione e il presente ac-cordo si applicano anche ai procedimenti relativi afatti punibili penalmente secondo il diritto di uno deidue Stati o di entrambi il cui perseguimento o le cuiindagini sono di competenza di un’autorità ammini-strativa, purché sia prevista, durante la procedura, lapossibilità di investire un’autorità giudiziaria com-petente in materia penale.

2. L’assistenza giudiziaria è ugualmente concessa:a) per la notifica di atti relativi all’esecuzione di

una pena o di una misura, al recupero di una penapecuniaria o al pagamento delle spese processuali;

b) per le procedure relative alla sospensione con-dizionale, all’esecuzione di una pena o di una misu-ra, alla liberazione condizionale, al rinvio dell’iniziodell’esecuzione di una pena o di una misura o al-l’interruzione della loro esecuzione;

c) nei procedimenti di grazia;d) nei procedimenti concernenti gli obblighi di

riparazione per detenzione ingiustamente subita.3. L’assistenza giudiziaria è concessa anche qualo-

ra il procedimento riguardi fatti che costituisconotruffa in materia fiscale così come dal diritto delloStato richiesto.

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Artt. II-XX. Omissis.

Art. XXI. Indagini comuni. Nell’ambito di fattioggetto di procedimenti penali in ciascuno dei dueStati, le autorità giudiziarie interessate, eventual-mente accompagnate da organi di polizia possono,previa informazione al Ministero di Grazia e Giusti-zia Direzione Generale degli Affari Penali Ufficio IIe all’Ufficio federale di polizia operare congiunta-mente in seno a gruppi d’indagine comuni.

Art. XXII-XXXIII. Omissis.

5.

13 giugno 2002. Decisione quadro del Consi-glio dell’Unione europea relativa alle squa-dre investigative comuni (2002/465/GAI)(G.U. delle Comunità europee 20 giugno 2002,L 162).–––––––––––

In tema di squadre investigative comuni in materiadi terrorismo vedi, in particolare, l’art. 5 della deci-sione 2005/671/GAI del Consiglio del 20 settembre2005 concernente lo scambio di informazioni e lacooperazione in materia di reati terroristici (pubbli-cata nella G.U. delle Comunità Europee del 29 set-tembre 2005, L. 253).

Art. 1. Squadre investigative comuni. 1. 1. Leautorità competenti di due o più Stati membri pos-sono costituire, di comune accordo, una squadra in-vestigativa comune, per uno scopo determinato euna durata limitata che può essere prorogata conl’accordo di tutte le parti, per svolgere indagini pe-nali in uno o più degli Stati membri che costituisco-no la squadra. La composizione della squadra è in-dicata nell’accordo.

Una squadra investigativa comune può in partico-lare essere costituita:

a) quando le indagini condotte da uno Statomembro su reati comportano inchieste difficili e dinotevole portata che hanno un collegamento con al-tri Stati membri;

b) quando più Stati membri svolgono indagini sureati che, per le circostanze del caso, esigono un’a-zione coordinata e concertata negli Stati membri in-teressati.

Una richiesta di costituzione di una squadra inve-stigativa comune può essere presentata da qualsiasiStato membro interessato. La squadra viene costitui-ta in uno degli Stati membri in cui si svolgerannopresumibilmente le indagini.

2. Oltre alle informazioni di cui all’articolo 14 del-la convenzione europea relativa all’assistenza giudi-ziaria in materia penale e all’articolo 37 del trattatoBenelux, del 27 giugno 1962, modificato dal proto-

collo dell’11 maggio 1974, le richieste di costituzio-ne di una squadra investigativa comune contengonoproposte in merito alla composizione della squadra.

3. La squadra investigativa comune opera nel ter-ritorio degli Stati membri che la costituiscono alleseguenti condizioni generali:

a) la squadra è diretta da un rappresentante del-l’autorità competente che prende parte alle indaginipenali dello Stato membro nel cui territorio la squa-dra interviene. Il direttore della squadra agisce entroi limiti delle sue competenze in conformità del dirit-to nazionale;

b) la squadra opera in conformità del diritto del-lo Stato membro in cui interviene. Nello svolgimen-to delle loro funzioni, i membri della squadra ri-spondono alla persona di cui alla lettera a), tenendoconto delle condizioni stabilite dalle rispettive auto-rità nell’accordo sulla costituzione della squadra;

c) lo Stato membro nel cui territorio la squadrainvestigativa interviene predispone le condizioni or-ganizzative necessarie per consentirle di operare.

4. Ai sensi della presente decisione quadro, per“distaccati” presso la squadra si intendono i membridella squadra investigativa comune degli Stati mem-bri diversi da quelli dello Stato membro nel cui ter-ritorio essa interviene.

5. I membri distaccati della squadra investigativacomune sono autorizzati ad essere presenti nelloStato membro dell’intervento qualora siano adottatemisure investigative. Tuttavia, per ragioni particola-ri, il direttore della squadra può disporre altrimenti,in conformità del diritto dello Stato membro in cuila squadra interviene.

6. I membri distaccati della squadra investigativacomune possono, in conformità del diritto dello Sta-to membro dell’intervento, essere incaricati dell’e-secuzione di talune misure investigative dal diretto-re della squadra, qualora ciò sia stato approvato dal-le autorità competenti dello Stato membro dell’in-tervento e dello Stato membro che li ha distaccati.

7. Se la squadra investigativa comune ravvede lanecessità che in uno degli Stati membri che hannocostituito la squadra siano adottate misure investiga-tive, le persone distaccate da tale Stato membro pos-sono farne direttamente richiesta alle proprie auto-rità competenti. Le misure in questione sono esami-nate in tale Stato membro alle condizioni che si ap-plicherebbero qualora fossero richieste nell’ambitodi un’indagine svolta a livello nazionale.

8. Se la squadra investigativa comune ha bisognodell’assistenza di uno Stato membro che non ha par-tecipato alla costituzione della squadra, ovvero di unpaese terzo, le autorità competenti dello Stato d’in-tervento ne possono fare richiesta alle autorità com-petenti dell’altro Stato interessato conformementeagli strumenti o disposizioni pertinenti.

9. Ai fini di un’indagine penale svolta dalla squa-dra investigativa comune, i membri di quest’ultima

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possono, conformemente al loro diritto nazionale edentro i limiti delle rispettive competenze, fornire al-la squadra stessa le informazioni disponibili nelloStato membro che li ha distaccati.

10. Le informazioni legalmente ottenute da unmembro o da un membro distaccato durante la suapartecipazione a una squadra investigativa comune enon altrimenti disponibili per le autorità competentidello Stato membro interessato possono essere uti-lizzate:

a) per i fini previsti all’atto della costituzionedella squadra;

b) previo accordo dello Stato membro in cui leinformazioni sono rese disponibili, per l’individua-zione, l’indagine e il perseguimento di altri reati.Detto consenso può essere negato soltanto qualoral’uso in questione mettesse a repentaglio le indaginipenali nello Stato membro interessato o qualoraquest’ultimo potesse rifiutare l’assistenza giudizia-ria ai fini di tale uso;

c) per scongiurare una minaccia immediata egrave alla sicurezza pubblica, lasciando impregiudi-cata la lettera b) in caso di successivo avvio diun’indagine penale;

d) per altri scopi entro i limiti convenuti dagliStati membri che hanno costituito la squadra.

11. La presente decisione quadro lascia impregiu-dicata ogni altra vigente disposizione o intesa con-cernente la costituzione o l’attività di squadre inve-stigative comuni.

12. Nella misura consentita dal diritto degli Statimembri interessati o dalla disposizione di qualunquestrumento giuridico tra di essi applicabile, è possibileconcordare che persone diverse dai rappresentantidelle autorità competenti degli Stati membri che co-stituiscono la squadra investigativa comune partecipi-no alle attività della stessa. È possibile includere adesempio funzionari di organismi istituiti ai sensi deltrattato. I diritti conferiti ai membri o ai membri di-staccati della squadra ai sensi della presente decisio-ne quadro non si applicano a tali persone, a meno chel’accordo non stabilisca espressamente altrimenti.

Art. 2. Responsabilità penale riguardo ai fun-zionari. 1. Nel corso delle operazioni di cui all’arti-colo 1, i funzionari di uno Stato membro diverso

dallo Stato membro in cui si svolge l’operazione so-no assimilati ai funzionari di quest’ultimo Statomembro per quanto riguarda i reati che dovesserosubire o commettere.

Art. 3. Responsabilità civile riguardo ai funzio-nari. 1. Quando, a norma dell’articolo 1, i funziona-ri di uno Stato membro operano in un altro Statomembro, il primo Stato membro è responsabile deidanni da essi causati nell’adempimento della mis-sione, conformemente al diritto dello Stato membronel cui territorio essi operano.

2. Lo Stato membro nel cui territorio sono causatii danni di cui al paragrafo 1 provvede al risarcimen-to di tali danni alle condizioni applicabili ai dannicausati dai propri funzionari.

3. Lo Stato membro i cui funzionari abbiano cau-sato danni a terzi nel territorio di un altro Statomembro rimborsa integralmente a quest’ultimo lesomme versate alle vittime o ai loro aventi diritto.

4. Fatto salvo l’esercizio dei propri diritti nei con-fronti di terzi e fatto salvo il paragrafo 3, ciascunoStato membro rinuncia, nel caso previsto al para-grafo 1, a chiedere ad un altro Stato membro il ri-sarcimento dei danni da esso subiti.

Art. 4. Attuazione. 1. Gli Stati membri adottanole misure necessarie per conformarsi alle disposizio-ni della presente decisione quadro entro il 1o gen-naio 2003.

2. Gli Stati membri trasmettono al Segretariato ge-nerale del Consiglio e alla Commissione il testo del-le disposizioni inerenti al recepimento nella legisla-zione nazionale degli obblighi imposti dalla presen-te decisione quadro. Sulla base di queste e di altreinformazioni, la Commissione presenta al Consi-glio, entro il 1o luglio 2004, una relazione sull’at-tuazione della presente decisione quadro. Il Consi-glio esamina in quale misura gli Stati membri si sia-no conformati alla decisione stessa.

Art. 5. Entrata in vigore. 1. La presente decisio-ne quadro entra in vigore il giorno della pubblica-zione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità euro-pee. I suoi effetti cesseranno allorché la convenzio-ne relativa all’assistenza giudiziaria in materia pe-nale tra gli Stati membri dell’Unione europea en-trerà in vigore in tutti gli Stati membri.

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