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Tel. 02.87.38.54.85Fax 02.87.38.54.86

Ufficio

ang. v.le Gramsci Sesto San Giovanni

via Valdossola, 7 Cinisello Balsamo (MI)

L’A

ltra

Sesto

L’Altra Sesto PAG. 2

PARLIAMO DI...

IL CASO

ATTUALITA’

LARGO AI BIMBI

POLITICA

ATTUALITA’

SESTO DI IERI E DI OGGI

ATTUALITA’

DOSSIER

SVAGO

L’ANGOLO DELLA CULTURA

IL PERSONAGGIO

SPORT

EVENTO

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Impazza il totosin-daco 2012. E’ un tor-mentone che ciperseguita da tempo,e lo sarà fino alla vi-

gilia del voto amministrativo delprossimo anno. I nomi che spuntano, per poi spa-rire, e subito dopo ricompariresono tanti. Anzi sono tantissimi,tali da poter occupare il posto daSindaco, dell’intera Giunta, e delConsiglio Comunale di Sesto e diqualche altra città. Ne abbiamoconteggiati una quarantina. Sisvaria dalla politica, all’impren-ditoria, al mondo della finanza. Cimanca solo il clero, e poi siamo aposto. Molti dei nomi fatti sonoassolutamente improbabili, alcunianche impresentabili. Ma ormaiquesto è lo sport. Un giornale cit-tadino, ha sparato in prima pa-gina, un titolone che dovevaessere uno scoop! “Il prossimoSindaco di Sesto potrebbe essereuna donna”. Ora è chiaro, che sequesta è la notizia, siamo fritti. Ledonne rappresentano la metà dellapopolazione, anzi qualcosa in più.Anche a Sesto il numero delleelettrici è superiore a quello deglielettori. E’ chiaro che per la leggedelle probabilità le donne hannole stesse chances degli uomini, senon di più. E’ questo sarebbe lo scoop? E’come dire che due più due fa

quattro, che l’alba sorge al mat-tino e il tramonto spunta all’im-brunire, che quando piove ci sibagna, e quando c’è il sole ci siscalda, che se uno è grasso non èmagro e viceversa. Peraltro aSesto non sarebbe nemmeno unanovità. Un sindaco donna c’è giàstato dal 1985 al 1994. Le donne in città hanno avuto edhanno un ruolo importante. C’èuna Senatrice, una ConsigliereRegionale e una Consigliere Pro-vinciale, c’è un ottimo Commis-sario di Polizia donna, così comedonna è la Presidente di una im-portante banca, finchè c’è stato ilDifensore Civico è stata unadonna, donna è la Presidente dellaCasa di riposo, la Direttricedell’Afol, così come importantiruoli occupano le donne in giunta,in consiglio comunale, e nella vitasociale della città. Quindi la noti-zia non c’è. C’è eventualmente la normalità.Ma sarà poi così? Vedremo! Peradesso possiamo solo svelare unaparte del mistero, se mistero è.Noi sappiamo, o quantomenopensiamo di conoscere almeno, ilnome di un serio candidato alleprossime elezioni amministrative.Non sveleremo il sesso, l’unicacosa che possiamo dire che è unodi quei nomi che farà rumore ecreerà scompiglio nelle e tra leforze politiche. Alla prossima!

AVANTI IL PROSSIMO...DI ASTERISCO totosindaco 2012 a Sesto

In questa settimana icittadini sestesi sisono dovuti catapul-tare in due argomentimolto attuali per la

nostra città: il primo riguarda l’integra-zione degli extracomunitari e la sicurezza,mentre l’altro argomento è il progetto diRenzo Piano e le sue modifiche sul futurodelle aree Falck. Vorrei partire dal primopunto scrivendo anche su L’Altra Sesto lostesso pensiero che ho già espresso sul quo-tidiano on line Sestonotizie: sono favore-vole alla decisione presa dal ConsiglioComunale e dal Sindaco Oldrini il 31 Gen-naio scorso su mozione presentata dallaLega Nord sul divieto del Burqa nei luogopubblici.Questa decisione rende onore anzitutto alladignità e alla parità delle donne, chespesso per cultura, religione e quant’altrosono oppresse. Nel nostro paese le donnedopo anni di battaglia hanno conquistatola loro emancipazione, raggiungendo pa-rità di diritti quindi l’uso del burqa è a pre-scindere un modo per ledere la dignitàdella donna.Inoltre per la legge Italiana è vietato cir-colare a viso coperto sia esso un casco ,passamontagna o il burqa perché non per-mette il riconoscimento della persona.

Apprezziamo che la decisione sia statapresa a larga maggioranza (tranne il votodel cons. Scacchi) questo è segno di comespesso sia necessario andare al di là delleideologie e/o appartenenze politiche per ot-tenere un risultato che tutela la libertà e ladignità di tutti.Per quando riguarda il secondo punto èmolto più difficile dare un giudizio o espri-mere un parere soprattutto perché non sonoun tecnico e quindi mi guardo bene dal-l’entrare in un argomento che riguarda lefasi realizzative, dico solo che nel suo in-sieme il progetto di Renzo Piano non mi di-spiace. Ma una cosa è certa: di questoprogetto non condivido l’idea di un nuovocentro commerciale.Un altro centro commerciale SEPPELLI-REBBE IL COMMERCIO DI VICINATOdella città costruita DEFINITIVAMENTE.Un commercio di vicinato già agonizzantedopo la nascita di Sarca, Vulcano e Au-chan. Una cosa è certa: non si può subireimpassibili le decisione prese da chi nonconosce e non vive Sesto San Giovanni. Icommercianti sono presenti sul territorio,partecipano alla vita quotidiana dei sestesi,illuminano la città fanno servizio e soprat-tutto sono cittadini sestesi, chi d’origine,chi «d’adozione». Comunque sestesi.

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Se lo dice il direttore...LA SESTO DI DOMANI, TRASICUREZZA E PROGETTI FUTURI

L’Altra Sesto PAG. 3

IL CASO

NIENTE PIU’ BURQA A SESTOIl Consiglio vieta gli abiti che coprono il viso nei luoghi pubblici

Considero tale decisione sbagliata econtroproducente - dice il capo-gruppo dei comunistiitaliani di Sesto, An-drea Scacchi. Questa scelta, se effet-tivamente applicata,rischia infatti di ac-centuare l’isolamentodella comunità mus-sulmana e di produrrereazioni di chiusura edi rifiuto ad una, giàdi per sé difficile, in-tegrazione. Per fortuna ritengo che,dopo le reazioni propagandistiche"a caldo", sarà quasi impossibile

dare effettivo corso alla mozione, ameno che non si voglia distogliere

gli agenti di polizialocale e le altre forzedi pubblica sicurezzada altri e più sericompiti per "dare lacaccia" alle concitta-dine velate. Tuttavia resta l’ama-rezza nel vedere temicosì seri, quali la di-gnità delle donne edinsieme l’integra-

zione dei cittadini e delle cittadinemigranti, affrontati in modo così su-perficiale.

E’ per noi motivo di orgoglio e sod-disfazione vedere temi cari allacoalizione di centrodestra divenirepatrimonio condiviso anche delcentrosinistra. Come ho avutomodo di dire in Consiglio Comu-nale da Sesto parte un segnale fortee preciso contro coloro che ostaco-lano una pacifica integrazione ci-vile additando come xenofobi oaltro semplici richieste di rispettodella legge e della dignità delladonna. Quel che è certo è che aSesto San Giovanni il rosso è ormaiun colore fortemente sbiadito dallaforza delle idee del centrodestra”

Obiettivo raggiunto per la Lega. La mo-zione che vieta l’uso del burqa nei luoghipubblici è stata proprosta dalla capogruppodel carroccio Alessandra Tabacco che com-menta soddisfatta: «L’obiettivo della mo-

zione è quello di condannare un indumentoche umilia le donne e non ne permette il ri-conoscimento». Insomma, per Tabacco sitratta di un provvedimento che «rendeonore alla dignità e alla parità delle donne».

Adesso non resta che verificare l’effettivaapplicazione di questo divieto e, soprat-tutto, verificare come e quanto sarà rece-pito dalla comunità islamica della nostracittà.

IL «NO» DEI COMUNISTISODDISFAZIONE NEL PDL

UNA STORICA VITTORIA PER LA LEGA NORD

Una scelta che farà certamente di-scutere. Una decisione senz’altro «ri-voluzionaria», specie in una cittàcome Sesto San Giovanni.Lunedì 31 gennaio, il Consiglio Co-munale di Sesto San Giovanni ha ap-provato a larghissima maggioranzauna mozione contro l’utilizzo delburqa nei luoghi pubblici o aperti alpubblico. Unico voto contrarioquello dei comunisti italiani.“Il burqa e altre forme simili di ve-stiario, che coprono integralmente ilviso delle persone – si legge nella mo-zione – […] costituiscono, secondo lanostra cultura, una forma di inte-gralismo oppressivo della figura fem-minile e di costrizione della libertàindividuale. […] Nel nostro Paese ladonna ha conquistato la propriaemancipazione dopo anni di batta-glie, raggiungendo parità di diritti incampo sociale, economico e giuri-

dico”. Il Consiglio Comunale, dun-que, nelle conclusioni della mozione“impegna il Sindaco ad adottare ur-gentemente i provvedimenti neces-sari al fine di far rispettare, aqualsiasi persona presente sul terri-torio comunale che circoli in luoghipubblici o aperti al pubblico a visocoperto, le nostre leggi vigenti intema di sicurezza e dignità delladonna”.“Condivido – ha dichiarato il Sin-daco Giorgio Oldrini – la decisionepresa dal Consiglio. Come ho avutomodo di dichiarare in passato, esi-stono usanze che contrastano con lastoria, le leggi e il comune sentire delnostro paese. Il senso della dignitàdella persona che esiste in Italia è ilfrutto di secoli di battagli culturali ecivili che hanno costituito un avan-zamento indubbio e che deve valereper tutti”.

Antonio Lamiranda, PdL

Alessandra Tabacco, Lega

L’Altra Sesto PAG. 4

ATTUALITA’

WOMEN IN ART, L’ARTE IN ROSA

WRITER SI DIVENTA

Intervista con Daniela Bestetti, direttrice artistica del festivalDI ALESSANDRA SACCHELLI

Certi dell’importanza del ruolo femminilenella nostra società e del potere che la co-municazione ha nel diffondere cultura, ab-biamo voluto dare spazio anche a quelledonne che mettono in scena quotidiana-mente la propria vena artistica, donne chenon sono solo mamme, figlie e sorelled’Italia, ma che con coerenza e grande ca-pacità danno anima e cuore all’arte in mol-teplici forme. E chi meglio di una donnache è anche direttrice artistica del “FestivalWomen in Art” per raccontarci del latofemminile artistico?Abbiamo incontratoper Voi Daniela Bestetti, Presidente diNuova Scena Antica."Come nasce l'idea di organizzare unFestival artistico incentrato sulledonne?"Nuova Scena Antica è un’associazione cul-turale con vocazione interdisciplinare.L’idea del festival nasce dalla volontà dicreare una manifestazione dedicata alle articome appuntamento fisso annuale nei Co-muni del Nord Milano per avvicinare i cit-tadini alla cultura in tutte le sue forme. Latematica del festival – ovvero il femminilenell’arte – non va intesa esclusivamentecome un omaggio alla creatività al femmi-nile, ma soprattutto come valorizzazionedel femminile come patrimonio per ciò cherappresenta: creazione, intuito, acco-glienza, collaborazione, dimensione spiri-tuale. Un sentire la vita e un insieme diqualità tipiche spesso sottovalutate se nonfraintese, che a nostro avviso costituisconouna ricchezza e un valore da difendere. "In cosa consiste la Vostra iniziativa?"Il Festival WOMEN IN ART, giunto allasua III edizione, contiene le seguenti disci-pline artistiche: teatro, danza, musica, let-teratura, cinema, arte visiva. Da quest’annola manifestazione sarà strutturata in 3 se-zioni: il Fuori Concorso, dove ospitiamouno o più artisti per ciascuna disciplina; ilConcorso: aperto a tutte le opere che me-glio esprimono il femminile come valoree/o contenuto dell’opera, e che premieràl’opera vincitrice di ogni sezione in con-corso con La Vela d’Oro e il conferimentodi un Premio, diverso per ciascuna disci-plina artistica; infine gli Eventi Speciali:ovvero incontri, conferenze, seminari conrealtà e professionisti che, pur non ope-rando nell’arte, lavorano in settori in cui ilfemminile si esprime e costituisce a diversilivelli l’elemento distintivo dell’attività: so-

ciale, imprenditoria, astrologia, psicologia."Con l'inaugurazione del sito e della ri-vista come pensate potrà cambiare l'ap-proccio all'arte teatrale?"La creazione del sito ufficiale del festivalwww.womeninartfestival.it si è resa neces-saria per gestire la comunicazione dellamanifestazione, distinguendola dalle altreattività dell’associazione presenti nel sitowww.nuovascenaantica.it, che è la memo-ria storica di tutto quello che abbiamo fattoin questi anni.Il magazine del festival www.womeni-nart.it, invece, è stato costruito per fare in-formazione. Qui non si tratta soltanto diapprofondire gli eventi collegati al festival,ma di conoscere meglio gli artisti che ospi-tiamo, la loro poetica, e di offrire spazio evoce alle persone che desiderano collabo-rare toccando temi trasversalmente colle-gati al femminile, oppure presentandoartisti italiani e stranieri che diversamentenon avremmo modo di conoscere. In questo senso la rete può rivelarsi unostrumento molto prezioso non tanto percambiare l’approccio all’arte – che restaun’azione personale dettata da una molte-plicità di fattori – quanto per mettere incontatto le cose tra loro, cercando di creareinformazione scevra da condizionamenti efazioni di qualsivoglia sorta."Una curiosità: vi occupate solo di tea-tro, o di arte a 360°?"La nostra vocazione è sempre stata interdi-sciplinare: dal 2000 ad oggi ci siamo occu-pati di teatro, opera lirica, danza, concerti,illuminotecnica, cortometraggi, video, sce-neggiatura, mostre, romanzi, presentazionidi libri, corsi, seminari. La formazione e lecompetenze individuali dei soci proven-gono e attingono a discipline diverse, checerchiamo di coltivare con la realizzazionedi progetti artistici e culturali che possanovalorizzarle."Per chi vorrebbe intraprendere la car-riera artistica esiste la possibilità di en-trare a far parte delle Vs iniziative?"Sta già succedendo con il festival e con ilmagazine. Molte persone si sono messe incontatto con noi: le abbiamo incontrate eabbiamo cercato di capire come potevamocollaborare. Non siamo ancora una realtàche può permettersi grandi lussi, ma ab-biamo le idee molto chiare e nutriamo laferma convinzione che la collaborazioneporti molto lontano, anche se la diversità èuna ricchezza non sempre così facile da ge-stire.

Writer si diventa... a Sesto. Sonon aperte fino al 18 febbraio le iscrizioni al laboratorio di graffitiorganizzato dall’associazione Legami comunitari.Per informazioni chiamare il numero 02.24885251 o visitare il sito web: www.sestosg.net.

Soc. Editoriale L’Altra Sesto s.a.s. Sede legale via A. Costa 14 20099Sesto San Giovanni (MI)Anno di Fondazione 2009Ideatori: Paolo Vino e Massimiliano Mamprin Soci Fondatori: Paolo Vino, Giovanni Scognamiglio, Francesca Pilottoe Alessandro CatulliDirettore Responsabile: Paolo VinoResponsabile Progetto: Massimiliano Mamprin Grafica pubblicitaria: Linea Grafica Sesto San GiovanniHanno collaborato: Alessandra Sacchelli, Elisa Colombo, Eros de Noia, il cavaliere inesistente, Giorgio Valleris, “l’asterisco”,Valentina Gironi, Nicole Costella, Giulia Minghetti.chiuso in redazione il 10 febbraio 2011

La collaborazione al giornale è gratuita. Articoli e fotografie, anche se nonpubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono riservati. Gli articoli pubbli-cati riflettono il pensiero dei singoli autori e non vincolano in alcun modo lalinea di condotta della società editrice e del direttore responsabile di questo pe-riodico. La direzione si riserva la facoltà di condensare e modificare, secondo leesigenze e senza alterarne la sostanza, gli scritti a sua disposizione. Senza ilconsenso dell’editore e vietato riprodurre, con qualsiasi mezzo, il giornale o sueparti. Alcune immagini sono tratte da internet, per informazioni contattare l’in-dirizzo mail: [email protected].

DI ELISA COLOMBO

C’era una volta a Sesto san Giovanni, un paesealle porte di Milano, un gruppo di genitori pre-occupato per la mancanza di fondi e il sottou-tilizzo degli spazi della loro città: “dovegiocheranno i nostri bambini?” si chiedeva unamamma, “ che ne sarà di questi luoghi” prose-guiva un papà. E così fecero quello che tutti i genitori fareb-bero per render felici i propri figli: si fecero ve-nire un’idea.Maniche rimboccate e fantasia alla mente de-cisero di costruire per tutti i bambini un ca-stello!Eh si avete capito bene…un castello in città!Uno di quelli veri: con le torri, i portoni alti altie gli stendardi colorati; dove bambini e bam-bine potessero sentirsi anche solo per qualcheora principi e principesse.Stiamo parlando dell’iniziativa “Al castello”che sabato 29 gennaio ha avuto luogo per laprima volta nel padiglione Unicef della Gio-cheria di via Tonale 40. Una serie di quattro in-contri (l’ultimo sabato di ogni mese, fino adaprile) pensati e animati dal Gruppo GenitoriGiocheria (GGG) in collaborazione con il Co-mune. “ A causa dei numerosi tagli questo ambienterischiava di non essere sfruttato appieno”spiega Romolo Verga, uno dei membri del

GGG, “così abbiamo avanzato la proposta dicostruire questa scenografia che sarà poi uti-lizzabile anche per altre iniziative oltre alla no-stra, come mostre o rappresentazioni teatrali.Il Comune ha accolto la nostra idea con entu-siasmo e a giugno dell’anno scorso abbiamoincominciato i lavori ed eccoci qui”.Il pomeriggio è stato suddiviso in due mo-menti: una storia iniziale e dei laboratori a se-guire: spade, scudi, un castello in miniatura,timbri stendardi e per par condicio anche deivestiti perché “con i materiali poveri si può fardi tutto”, conclude Verga.Il progetto è in linea con lo spirito di Gioche-ria: “ questo non è un parcheggio” ci tiene asottolineare Verga “ chi accompagna rimane, èinvitato a partecipare ai laboratori, ad essere unpersonaggio attivo dell’iniziativa e non unsemplice spettatore che da lontano, mentreparla con altri genitori, tiene d’occhio il pro-prio bambino perché non si faccia male o per-ché sta combinando qualche marachella”. Questi pomeriggi vogliono essere un momentodi aggregazione famigliare, un modo per coin-volgere genitori e figli, per far sì che lavorinoinsieme a un progetto comune, che collaborinoe che costruiscano oltre a oggetti materialianche una relazione speciale, condividendotempo e spazio. Per info e prenotazioni (ob-bligatorie) 02 2405344 da lunedì a venerdìdalle 11 alle 15.30.

L’Altra Sesto PAG. 5

Svago e divertimento nel nuovo progetto della Giocheria di via Tonale

C’E’ UN «CASTELLO» IN CITTA’LARGO AI BAMBINI

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DI ALESSANDRA SACCHELLI

Dosso o non dosso…? Questo è il di-lemma! E per risolverlo abbiamochiesto spiegazioni all’Assessore aiLavori Pubblici Vincenzo Amato, inmerito alle foto dei dossi al di sotto,che si riferiscono al tratto di VialeItalia, dove sorge al civico 598 ilFalck Village Hotel di recente co-struzione. Il politico precisa subito:“Non si tratta di dossi, bensì di attra-versamenti pedonali rialzati, oppor-tunamente segnalati a metri didistanza, in un viale dove si do-vrebbe andare a 50 km/h, essendouno scorrivia urbano”.La nostra perplessità rimane tuttaviasul fatto che, dossi o attraversamentipedonali che dir si voglia, uno diquesti si trova immediatamente incorrispondenza con il semaforo, cheregola il traffico del vialone all’al-tezza dell’intersecazione di ViaTrento, che seppur segnalato, po-trebbe essere da un lato poco utile segià in presenza del semaforo regola-tore, e da un lato anche pericoloso,poiché si è bruscamente costretti arallentare anche con il via libera delverde. Amato assicura: “La deliberache ha consentito l’edificazione degliattraversamenti è la 183 del 18 mag-gio 2010, durante la quale è stata ac-colta la richiesta dell’esercizioprivato, l’hotel, di rendere più sicurala zona antistante al complesso al-berghiero, integrando tra l’altro sulsuolo degli attraversamenti pedonalirialzati, ad oggi presenti ed intera-mente finanziati dal privato stesso, econformi al codice della strada. E qui viene il punto dolente: non es-sendo né dosso, né semplice attra-versamento pedonale, in quantorialzato, non esiste una normativa suspecifiche tecniche o indicazioni pro-gettuali. Ma appellandosi al Regola-mento di esecuzione e di attuazionedel Nuovo Codice della Strada vieneperò generalmente indicato che:“l’attraversamento pedonale loca-

lizza un attraversamento pedonalenon regolato da impianto semaforicoe non in corrispondenza di interse-zioni(…) , e va posto ai due lati dellacarreggiata, in corrispondenza del-l’attraversamento, sull’eventualeisola spartitraffico oppure al di sopradella carreggiata”. Appunto, il viale in quel tratto è giàregolato dal semaforo, per cui ildosso in procinto dell’attraversa-mento già opportunamente scanditodal semaforo risulta inutile, inoltre ilrialzamento pedonale occupa solo lacarreggiata nord verso l’area Vul-cano, mentre in quella sud non v’ètraccia, dunque il pedone, se propriovogliamo dirla tutta, è tenuto in sicu-rezza solo dal un lato stradale, quelloantistante l’edificio alberghiero.

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ATTUALITA’

LO STRANO DOSSO IN VIALE ITALIAIl singolare attraversamento pedonale in corrispondenza del Falck Hotel

“Mio marito viveva per il suo lavoro: i problemi dellasua città erano la sua vita e non lo abbandonavanonemmeno in casa, però non trascurava la famiglia.Era un padre presente e, quando il lavoro lo permet-teva, portava nostro figlio maggiore Elio, a pescare efacevamo lunghe scampagnate. Soprattutto nei mesisi trasformava: passavamo l’estate in montagna, nellacasa dei nonni e lui era totalmente libero, diventavauna persona più vera: andava al bar del paese a gio-care a carte, facevamo delle gite, giocava coi nostrifigli.. era più “casual”!Era un uomo paziente, non l’ho mai visto perdere ilcontrollo. In casa si era riservato una stanza tutta sua,uno studio in cui si rinchiudeva quando doveva scri-vere, leggere o cercare una soluzione: chiudeva laporta, i bambini capivano che il papà doveva concen-trarsi e rispettavano il suo lavoro cercando di faremeno confusione possibile. Dal canto mio cercavo diaspettarlo per cenare tutti insieme, volevo creareun’atmosfera famigliare e, sapendo che durante l’arcodella giornata era molto impegnato, ci tenevo che al-meno ai pasti fossimo tutti riuniti. Non mi sono maisentita trascurata, forse un po’ sola visto che lui erasempre fuori ma stavo bene a casa, non sono mai statauna persona che doveva uscire e andare a ballare perdivertirsi. Non gli rimproveravo la sua assenza: ri-spettavo il suo lavoro, sapevo che era molto impegna-tivo e non gliene facevo una colpa. L’importante ècomprendere e accettare la vita dell’altro, un matri-monio è anche fatto di sacrifici, di compromessi e noiavevamo i nostri”.

Venerdì 11 febbraio in Sala Consiliare è stato proiettatoalle 21.00 un film-documentario realizzato dallo storicoEzio Parma sul monastero di San Nicolao. Il documentario, intitolato “Risorge il San Nicolao”, ri-percorrerà la storia del monastero, uno degli edifici piùantichi della città fondato secondo la leggenda da SuorMarcellina, sorella di Sant’Ambrogio.Ezio Parma, regista del film, è uno dei più attivi soste-nitori della necessità di intervenire nel recupero del SanNicolao, uno dei primi nuclei storicamente riconosciuti

della città di Sesto San Giovanni, recentemente restituitoalla cittadinanza grazie alla nuova cancellata trasparente,alla sistemazione del giardino e all'illuminazione arti-stica recentemente realizzata. Insieme al progetto di riqualificazione dei giardini delleville storiche, il recupero del San Nicolao mira a rico-struire l'identità storica di Sesto San Giovanni, cono-sciuta nel mondo per le sue grandi aziende del '900, macon un passato millenario alle spalle. L'anteprima del film-documentario si accompagna alla

proiezione di un altro cortometraggio sul ritrovamentoa Cornate d’Adda di una villa di epoca romana e ditombe longobarde. “Il recupero del monastero di San Nicolao – dichiaral’Assessore Amato – è un nostro grande obiettivo. Que-sta prima fase di lavori che ha restituito alla vista dei se-stesi il profilo suggestivo dell’edificio si è conclusa consuccesso, ora iniziamo a pianificare i passi successivi,che potrebbero permetterci un giorno di camminare nelmonastero».

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SESTO DI IERI E DI OGGI

«MIO MARITO, LIBERO BIAGI...»Il ricordo della moglie Anna: «Un uomo che viveva per il suo lavoro»

“Ho collaborato con Libero Biagi per oltre quindici anni,prima come assessore e poi come vicesindaco e per me è unonore ricordarlo. In questi anni di lavoro mi legarono a lui sen-timenti di stima, affetto e anche amicizia ma non per questomancarono i dissensi, necessari in politica ma superati graziealla nostra sintonia. Venne eletto sindaco nel 1970, gli anni dei primi esperimentidi centro-sinistra e profonda era in lui la conoscenza dei pro-blemi sociali, economici e culturali della città, della sua Sestosan Giovanni.Una dote importante di Biagi era il coraggio nell’affrontare imomenti più cupi della vita di Sesto: erano gli anni del terro-rismo nero (bombe al monumento della Resistenza, ai circolioperai, alle sezioni di partito), gli “anni di piombo” durante iquali vennero uccisi il Vicequestore di Sesto Padovani, il Ma-resciallo Bazzega, l’Ing. Briano della Ercole Marelli e l’Ing.

Mazzante della Falck. Come se non bastasse interi settori dellasiderurgia, della meccanica pesante e del nucleare vennerosmantellati: Ercole Marelli, Magneti Marelli e Breda ne subi-rono i colpi e non v’era giorno che lavoratori manifestasseroper il posto di lavoro. Furono anni grigi per la nostra “città delle fabbriche” ma cifurono anche note di colore come il conferimento della Me-daglia d’Oro al Valor Militare e la visita del Papa Karol Woj-tyla. Nel periodo che Biagi fu sindaco della città ricordo ancheil contributo storico-culturale da lui fornito sia come Presi-dente dell’Istituto milanese per la storia della Resistenza e delmovimento operaio sia per la costruzione del Parco Nord.Sono passati moltissimi anni ma sono stati i più belli e vissutidella mia vita”, racconta Valentino Mejetta, oggi presidentedel Core, la società che cura la raccolta e lo smaltimento deirifiuti a Sesto.

MEJETTA: «UN ONORE AVER LAVORATO CON LUI»

IL FILM DOCUMENTARIO DI EZIO PARMA SUL MONASTERO DI SAN NICOLAO

Libero Biagi, nato a Granarolo Emilia(Bo) nel 1924 è stato consigliere co-munale di Sesto per 25 anni, dal 1960al 1985, vice sindaco dal 1964 al 1970 esindaco tra il 1970 e il 1985.

Una lite con il vicino di casa? Unincidente stradale? L’assegno dimantenimento dopo la separa-zione o il divorzio?. D’ora inavanti, ottenere un suggerimentoda parte di un esperto sulla basedel quale decidere come megliomuoversi quando si ha a che farecon problemi legali, sarà più fa-cile. E senza costi. Almeno per icittadini monzesi che dal 1° feb-braio 2011 potranno rivolgersiallo sportello legale gratuito. L’ iniziativa è stata resa possibilegrazie all’accordo tra l’Ammini-strazione Comunale e l’Ordinedegli avvocati di Monza che, coni suoi 2.200 iscritti, costituisce ilterzo Ordine della Lombardia. Inpratica, i legali, un pomeriggioalla settimana, saranno disponi-bili ad ascoltare il cittadino equindi ad indirizzarlo verso l’uf-ficio e gli strumenti più opportuniper la risoluzione del suo pro-blema. I legali non avvieranno al-cuna causa né intraprenderannoazioni legali. Come precisato nel protocollo diintesa, a seguito dei colloqui,nessun avvocato del pool rigoro-samente selezionato dal Consi-glio dell’Ordine , potrà infattiassumere alcun tipo di incarico da

parte degli utenti e neppure con-sigliare nominativi di studi legalie di colleghi a cui rivolgersi. Losportello, che sarà avviato informa sperimentale per tre mesi,funzionerà un pomeriggio allasettimana a rotazione nelle sedidelle cinque Circoscrizioni co-munali. Per fruire del servizio è necessa-rio prenotarsi telefonicamente alnumero: 366.6594750 il martedìdalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 9alle 12 e dalle 14 alle 16.Lo sportello sarà attivo a rota-zione presso le Circoscrizioni diMonza.Spiega, Francesca Sorbi, presi-dente dell’Ordine degli Avvocatidi Monza: “Questa iniziativamuove dalla determinazione diriaffermare il ruolo sociale del-l’Avvocatura che, da sempre, sibatte per la difesa dei diritti delcittadino. Essa costituirà unprimo servizio facilmente acces-sibile grazie al quale le personepotranno comprendere e valutarei diversi strumenti offerti dallalegge per ottenere soddisfazionedelle proprie ragioni nonché icosti e tempi necessari per potereffettuare una scelta consape-vole”.

Un crocefisso in ogni uf-ficio pubblico. E’ questala nuova battaglia dellaLega. Ad annunciarla èstata nei giorni scorsi ilfiglio del leader del car-roccio, Renzo Bossi,consigliere in RegioneLombardia.Bossi junior, noto anchecome «il trota», ha pre-sentato un progetto dilegge al Pirellone affin-ché un crocefisso (oun’altra icona cattolica)sia esposta in ogni uffi-cio regionale. Se la pro-posta dovesse passare,per i trasgressori sonopreviste multe da 200 a1200 euro.E la capogruppo leghi-sta nel consiglio comu-nale di Sesto SanGiovanni, AlessandraTabacco, ha anticipatoBossi jr. di un bel po’. E’del novembre 2009 unasua mozione urgenteper ripristinare il croce-fisso in tutte le aule sco-

lastiche nelle quali erastato tolto dopo la sen-tenza della Corte euro-pea dei diritti dell’uomoche, pronunciandosisull’argomento avevadefinito la presenza delcrocifisso nelle aulecome una «violazionedel diritto dei genitoriad educare i figli se-condo le proprie con-vinzioni» oltre che unaviolazione della «libertàdi religione» deglialunni.E ora che succederà aSesto San Giovanni? LaLega riproporrà la mo-zione di Renzo Bossi perchiedere l’affissione dicrocefissi o altre iconereligiose in ogni ufficiocomunale? Un’ipotesida non sottovalutare.Difficile però immagi-nare che il SindacoGiorgio Oldrini, difianco al quadro che ri-trae Karl Marx, affiggaun crocefisso.

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ATTUALITA’

DOPO IL BURQA, ECCO IL CROCEFISSO...

LO SPORTELLO LEGALEGRATIS PER I CITTADINI

Ecco la nuova battaglia della Lega, destinata a scatenare dibattito e polemiche

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Monza. Accordo tra Comune e avvocati

“Clarence, è pronto in tavola!” gli gri-dava la moglie Esther dall'altra stanza malui, con la mente piena di schemi elettricie qualche condensatore in mano, facevafatica persino ad alzare lo sguardo perevitare di andare a sbattere cercando diraggiungere la cucina. Stava aggiustandol'ennesima radio e, sebbene gli affari delsuo negozio di riparazioni andassero be-nissimo, non riusciva proprio a conce-dersi una pausa. Era talmente

appassionato di elettronica che sembravaquasi che diodi, resistenze e valvole lopossedessero completamente. Aveva aperto il Fender's Radio Servicepensando di scampare alla grande de-pressione degli anni '30 che aveva so-speso la vita e le aspettative dell'interopaese aggrappato solo alla crescentespinta verso lo sviluppo tecnologico.Il suo centro riparazioni di Fullerton, inCalifornia, non era infatti la classica bot-

tega di ricambi e riparazioni ma un veroe proprio laboratorio di ricerca dove lasua mente creativa e laboriosa potevaavere il giusto sfogo. Anche i musicisti in quel periodo ave-vano trovato nuove strade da percorrere,il Jazz e lo Swing, che imperversavanogià da più di vent'anni, facevano da testi-moni all'unione appassionata di Countrye Blues dal quale nacque l'acerbo Rock'N' Roll. La California era un formicaio pieno diaspiranti artisti, frenetici e disordinati cheavevano bisogno di assistenza per mi-crofoni e amplificatori, personaggi tutta-via simpatici e che ormai chiamavano ilSig. Clarence Leonidas semplicementeLeo.Sull'onda di questa rinnovata vitalitàmusicale, dalle richieste sempre più spe-cifiche e dalla gioia che gli veniva tra-smessa dai suoi nuovi clienti, Leotrasformò il Radio Service nel FenderElectric Instrument Company decidendodi dedicarsi interamente agli strumentimusicali e recuperando un paio dei suoivecchi progetti mai conclusi.Era la sera prima dell'inaugurazione dellasua nuova attività quando fu invitato daun suo vecchio cliente al concerto per lafesta del paese. Curioso di sentire lenuove tendenze di cui tanto si era parlato

fra una rettifica e l'altra in laboratorio,Leo si mise comodo in una delle file cen-trali davanti al palco ma, mentre la follaapplaudiva il rumoroso quartetto e il bat-terista scandiva il tempo come un car-pentiere arrabbiato su una tavola pocoubbidiente, il suono della chitarra e delcontrabbasso venivano violentementecoperti fino a rimanere del tutto inudibili.Sembrava importare poco alla piazza invisibilio ma non poteva essere altrettantoper un appassionato ricercatore comeLeo. Trovate le chiavi del laboratorionella tasca sinistra dei pantaloni corse arecuperare il vecchio schema Esquire dalcassetto della scrivania, prese una tavoladi legno dal magazzino e diede vita allasua creatura. Non ci volle molto tempoperchè la chitarra da lui progettata quellanotte finisse nelle mani di tutti i grandimusicisti dell'epoca. Cambiato il nomeun paio di volte, aumentato un po' le pos-sibilità timbriche e addolcito le curve delmanico, la sua invenzione era in grado disuonare a un volume molto più alto dellechitarre acustiche e senza produrre fasti-diosi fischi dovuti ai rientri nella cassaarmonica. La sua chitarra non aveva unacassa armonica, era un solo corpo dilegno, sei corde e un manico con soprascritto “Fender Telecaster”.

RICCARDO DE GAETANO

Dal 14 marzo al 15 aprile 2011 le sedidelle cinque circoscrizioni cittadine ospi-teranno, ciascuno per una settimana, me-dici e specialisti nella curadell’osteoporosi per effettuare uno scree-ning gratuito ai sestesi over 50. Un controllo gratuito per la prevenzionedel glaucoma, invece, sarà offerto dal 5al 16 aprile presso la sede dell’Istituto Ot-tico Lombardo in viale Gramsci 42, aSesto San Giovanni. Le settimane dellaprevenzione sono organizzate dal LionsClub Host di Sesto San Giovanni, e sonostate rese possibili dalla partecipazionevolontaria dell’Università degli Studi diMilano, della Fondazione IRCCS CàGranda Ospedale Maggiore di Milano,dell’Istituto Ottico Lombardo e con l’ap-porto del Comitato della Croce Rossa Ita-liana di Sesto San Giovanni.Per facilitare l’organizzazione degliscreening, il servizio sarà su prenota-zione: i cittadini interessati al controllodell’osteoporosi dovranno telefonare alnumero 320.8569331, a cui risponde-ranno i volontari della Croce Rossa a par-tire dal 28 febbraio.

Quelli che desiderano sottoporsi alloscreening del glaucoma, invece, potrannoprenotarsi al numero 02.2423983 dal 5 al9 e dal 12 al 16 aprile.“Osteoporosi e glaucoma – dichiara l’As-sessore ai servizi alla persona AlessandroPozzi – sono patologie purtroppo diffuse,aggressive e silenziose, ma possono es-sere monitorate e arginate con un’ade-guata prevenzione.In un periodo come quello attuale, in cuila prevenzione non è tra le priorità delservizio sanitario nazionale ed esamicome quelli che i sestesi potranno faregratuitamente nelle sedi delle circoscri-zioni e all’Istituto Ottico di via Gramsci42 sono piuttosto costosi, pensiamo chesia importante fare la nostra parte per so-stenere l’importanza della preven-zione.Dobbiamo quindi ringraziare ilLions Club di Sesto San Giovanni, cheha promosso l’iniziativa, e rivolgere unplauso particolare a tutti i volontari dellaCroce Rossa sestese e agli specialisti del-l’Università degli Studi, dell’OspedaleMaggiore e dell’Istituto Ottico Lom-bardo.”

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SVAGO

FENDER, IL MITO

OSTEOPOROSI E GLAUCOMAPREVENZIONE GRATUITAPER I SESTESI OVER 50Il Lions club di Sesto San Giovanniha promosso questa iniziativa

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“La mia passione è solo l’arte: a scuola ero scarso intutto, italiano o matematica che fosse ma in arte no…ce l’avevo dentro”. Ecco le prime parole di Gino Bo-nazza, figurista e mosaicista di opere classiche e mo-derne che ha fatto di un seminterrato in vialeRomagna 21 a Cologno Monzese il suo laboratorio,il suo “bunker” come lo chiama lui. Appena varcatala soglia della sua “officina”si rimane affascinati nonsolo dalle opere dell’artista ma dalla vastissima quan-tità di scatole e sacchetti che occupano scaffali e ta-voli, ognuna contenente tessere di sfumatura diversedi colori per noi standard: è come scoprire nuove tintemai immaginate prima.Nativo del Friuli, si è diplomato all’Accademia Mo-saicisti di Spilimbergo e dall’età di diciotto anni GinoBonazza ha lavorato per importanti imprese d’artecome la Odorico di Torino e la Sgorlon di Milano e,dopo la chiusura di quest’ultima ha deciso di mettersiin proprio: “ ho comprato questo seminterrato coimiei quadri: il proprietario era un grande appassio-nato d’arte. Io avevo molta arte e poco denaro cosìsiamo giunti a un compromesso”. “ La scuola mi ha fornito circa il venti-trenta percento delle mie capacità; il resto l’ho imparato tuttosul campo” ci spiega Gino Bonazza, “fare il mosai-cista non è un lavoro per tutti, richiede molta pa-zienza, molta fantasia e tanti sacrifici… certo anchela fortuna fa la sua parte ma una cosa sola comunquenon basta. Lavoravo anche quattordici o sedici ore algiorno (per fare un ritratto ci vogliono circa 500 oredi lavoro) e non ero mai stanco, l’arte è per me ungodimento continuo e non c’è nulla che la superi.Non lavoro per il denaro, la mia è proprio una pas-sione e ho bisogno di essere sempre attivo, se non hoordini creo” conclude il mosaicista.Recupera le sue “tesserine” a Venezia e poi, martel-letta alla mano, cerca di dare loro una forma adatta aldisegno: “normalmente il prezzo delle tessere variadai 25 ai 30 euro al kilo, per l’oro zecchino si arrivaanche ai 150 euro. Una volta esistevano circa unaquindicina di ditte dalle quali noi mosaicisti ci rifor-nivamo, adesso ne saranno rimaste un paio”. Tra i suoi artisti preferiti c’è l’impressionista ClaudeMonet e tra le sue maggiori soddisfazioni “ La vitadella Madonna” e “La vita di Don Pavoni” presso laChiesa di S. Maria Immacolata di Brescia e il mo-saico raffigurante la “Madonna degli Alpini” realiz-zato presso la Chiesa di Boario Terme. Non solochiese e cimiteri nel suo curriculum ma anche privatiche considerano il mosaico un elegante elemento de-corativo. Ma Gino Bonazza ha portato la manodo-pera “made in Italy” anche in Germania e al Cairo:“ho un po’nostalgia del passato e mi piacerebbe ri-vedere i miei lavori” ci confida, “avrei anche volutofare delle mostre ma purtroppo non ho avuto tempo”. Nonostante la pensione Gino Bonazza non riesce astare lontano dalla sua incudine e ogni giorno incollaqualche tesserina, in maniera perfetta.

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IL PERSONAGGIO

Bonazza, colognese d’adozione, coltiva la sua passione in un seminterrato

LA «DOCCIA ECOLOGICA» NEGLI IMPIANTI SPORTIVIIn arrivo 500 erogatori a basso flusso nelle strutture comunali sestesi

GINO E L’ARTE DEL MOSAICO

Quasi 500 erogatori per doccia a basso flusso per risparmiare ogni annoquasi 15mila litri d’acqua e più di 68 tonnellate di biossido di carbonio.Il Comune di Sesto San Giovanni ha aderito al progetto “Doccia Light” peril risparmio idrico ed energetico promosso a livello nazionale dalla societàGesco in collaborazione con il Governo italiano, Ancitel e varie federazionisportive.La Gesco ha donato al Comune di Sesto un numero di erogatori sufficiente acoprire tutte le docce degli impianti sportivi comunali e nelle prossime setti-mane i gestori di ogni centro provvederanno alla loro installazione.“La proposta della società Gesco – ha dichiarato l’Assessore allo Sport Gio-

vanni Urro – si sposa perfettamente con la sensibilità della nostra Ammini-strazione comunale. Installando uno solo di questi erogatori si risparmianoquasi 30 litri di acqua all’anno che, moltiplicati per tutti gli impianti docciapresenti nei centri sportivi della città, si traducono in un significativo ri-sparmio di risorse”. Nelle prossime settimane gli erogatori di flusso verrannoinstallati - tra gli altri - nei centri sportivi Manin, Breda e Boccaccio, al Pa-lasesto, nelle piscine Longo, Olimpia e De Gregorio e nelle palestre dellescuole. “Siamo consapevoli – ha concluso Urro – che il risparmio energe-tico e ambientale passa anche da questi piccoli gesti. Siamo dunque gratialla Gesco di averci concesso questa opportunità”.

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SPORT

GINNASTICA - In un fine setti-mana all’insegna della primavera,si è disputata al Centro Fossati diMilano la prima prova del Campio-nato CSEN Eccellenza e Master.Sabato 5 febbraio hanno gareggiatoper la categoria Eccellenza AllieveDaniela Pegorini e Camilla Piova,due atlete allenate da Dalma Potrone Camilla Martin.Le due giovani ginnaste non sisono certo fatte mancare gli ap-prezzamenti da parte dei giudici ar-rivando rispettivamente al 10° e 21° posto in classifica assoluta men-tre nella classifica per attrezzi 2°posizione alla Trave per Daniela e3° posizione al Volteggio per Ca-milla .Si riparte domenica di primomattino con la categoria Master , lapiù alta del campionato, che havisto in scena Nadia Ceresa, Vi-viana Pischetola, Laura Fiore edElena Berardi tutte allenate da Sil-via Turra. Dopo una splendida gara Laura ri-ceve lo scettro arrivando sul gra-dino più alto del podio nellaclassifica assoluta. Molto bene per tutte le sue compa-gne che la seguono al 6° posto Vi-viana, 7° Nadia e 8° Elena e chesolo dei piccoli errori alla trave nonle hanno permesso di avere unpodio tutto GEAS.La gara termina con una pioggia dimedaglie nelle classifiche per at-trezzo dove la Geas è sempre pre-sente: prima posizione per Elena alCorpo Libero e seconda alla Travealle spalle di Nadia; ancora primaposizione per Viviana al Volteggioe alle Parallele e sempre alle Pa-rallele seconda posizione perNadia. Ancora una volta le ragazzeriescono a dar prova dei loro mi-glioramenti inserendo nuovi ele-

menti in tutti e quattro gli attrezzi,grazie al costante impegno ed allecapacità delle insegnanti.A questa prima prova per la cate-goria Eccellenza Junior, a causa diun piccolo infortunio non ha potutopartecipare Giulia Veschi alla qualeauguriamo una pronta guarigione el’aspettiamo in campo per il se-condo appuntamento del 6 marzo.

Dal 1995 la Spring Cup rappresentauna delle prime e più apprezzateCompetizioni Internazionali di Pat-tinaggio Sincronizzato su ghiaccioe la prossima edizione, che si terràal PalaSesto di Sesto San Giovannisabato 12 e domenica 13 Febbraio2011, si presenta con un record disquadre partecipanti a testimoniareil successo ed il gradimento di que-sto evento. Ben 31 teams fra i mi-gliori al mondo e provenienti da 11nazioni e più di 600 atleti si con-fronteranno sul ghiaccio sestese. Risalta in particolare la presenza delteam senior svedese Surprise pluri-campionesse mondiali della disci-plina. Numerose anche le squadreitaliane partecipanti che dovrannodifendere i colori nazionali e fraqueste le Hot Shivers, squadra dicasa e Campionesse Italiane di Pat-tinaggio Sincronizzato. Questa disciplina, nata in Americanel 1956, è la più giovane del patti-naggio di figura e si è diffusa nelmondo raccogliendo un crescenteinteresse grazie alla spettacolaritàdei programmi di gara dove abilitàtecniche delle atlete, coreografie e

musica si fondono coinvolgendo edentusiasmando il pubblico. Ne sonotestimonianza i calorosi applausiche gli spettatori della Spring Cuprivolgono ogni anno a tutte le squa-dre partecipanti, in un’espressionedi sana sportività in cui si coniugal’apprezzamento per la bravuradelle atlete a quello per l’aspetto ar-tistico di questa disciplina e che èben sintetizzato nello slogan dellacompetizione: “Spring Cup, duegiorni di sport, due giorni di spetta-colo”. La Spring Cup è organizzata dalPrecision Skating Milano, la societàsportiva delle Hot Shivers e che haintrodotto in Italia questa disciplina. La Spring Cup è la più importantegara di pattinaggio sincronizzato inItalia, unica di livello internazionalepresente nel calendario ufficialedelle competizioni programmatodall’I.S.U. (International SkatingUnion) e si svolge sotto l’egida uf-ficiale della Federazione ItalianaSport del Ghiaccio, del CONI ed èpatrocinata da Regione Lombardia,Provincia di Milano e Città di SestoSan Giovanni.

VIA ALLA SPRING CUP

Comincia bene il 2011 per le atlete sestesi. Ottimi risultati e medaglie nelle prime gare

Week end di sport e spettacolo al Palasesto

GEAS GINNASTICA, BUONA LA PRIMA

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EVENTO

Riuscitissima la premiazione del concorsoLe Vie del Presepe 2010 domenica 23 gen-naio al Grand Hotel Villa Torretta che haospitato la cerimonia alla presenza di tanteAutorità pubbliche e private tra cui il decanodon Giovanni Brigatti, l’assessore regionaleAlessandro Colucci, l’assessore comunaleClaudio Zucchi, il presidente della circoscri-zione 3 Matteo Quercia, il presidente dellaProloco Savino Bonfanti, il segretario del-l’Unione commercianti Alessandro Fede Pel-lone e tra i privati Bruno Gobbi vicepresidente della Banca di Credito Coopera-tiva di Sesto S.G., Valerio Fusar Imperatoredirettore Banca Intesa Sanpaolo ag. di viaDante, Andrea di Dedda SO.G.IM Residen-ziale, Silvia Corti della Libreria Presenza,Quinto Vecchioni, don Angelo Cairati, donMarco Recalcati don Gian Luca Pisati chehanno contribuito all'iniziativa.La suggestiva rievocazione fotografica deiPresepi ha ben espresso la qualità delle oltre180 produzioni in concorso e ha trasmessonel numeroso pubblico presente un climalieto e festoso, così come l’audiovisivo sul-l’emozionante rievocazione dell’Arrivo deiMagi davanti al Presepe vivente del giornodell’Epifania. Diaporama preparato dagliamici di Free Camera.Il numeroso pubblico e la sua calorosa par-tecipazione ci hanno reso certi che, nel lan-ciare ogni anno l'invito a ripercorrere erinnovare la tradizione del Presepe, siamo insintonia con tutti coloro che nella nostraCittà si impegnano a migliorare la qualità delvivere e a promuovere la volontà operosadel bene comune. Tutti siamo alla ricerca diuna boccata di speranza, sicuri di portarci acasa una carezza di gioia offerta e ricevuta

nella compagnia reciproca. La premiazione è stata allietata anche daicanti del Coro a cappella Mr. Kaesar e pro-seguita con l'assegnazione dei riconosci-menti ai Presepi scelti tra i tanti in concorso:la Giuria ha faticato a selezionare i vincitorifra le numerose realizzazioni tradizionali einnovative: tutte interessanti e significative! I premi e un attestato, con la motivazionedella scelta di ogni singolo Presepe dante ri-lievo all’emozione che l'opera artistica ha su-

scitato, sono stati assegnati per categorie a :

- per le Scuole medie: 1° premio alla mediaCalamandrei; - per le Scuole elementari: 1°premio all'elementare XXV Aprile; - per leScuole dell'infanzia : 1° premio a parimeritoalla materna Monte San Michele e alla ma-terna Vittorino da Feltre;

- per le Parrocchie: 1° premio il Presepedella Chiesa di San Giuseppe; 2° premio il

Presepe della Chiesa Resurrezione di Gesù;3° premio il Presepe della Chiesa dell’As-sunta.

- per i Commercianti:1° ex aequo: medaglia d'argento "La Tor-

retta" Premio città di Sesto San Giovanni a:- DOFMA snc di via Roma 3, Signori Don-

ghi per il Presepe tradizionale, - Banca Intesa Sanpaolo Ag. di via Dante

per il Presepe innovativo; 2° premio a: Restauratore di moto d’epocadi via S. Francesco d’Assisi 10, signor Giu-dici franco per il Presepe tradizionale, -Panificio Dazzi di via Stoppani 17, signoraPacilli Tiziana per il Presepe innovativo;3° premio a: -Cerea negozio di animali di via XX settem-bre 29, per il Presepe tradizionale, -Profumo di Viaggi di via Dante ang. ViaGaribaldi per il Presepe innovativo.Inoltre la “coppa Cav, Quinto Vecchioni”,

è andata al Presepe degli amici ferrovieri, tracui Antonio Conte, della stazione Fs. PiazzaI° Maggio.Hanno ricevuto una particolare menzione iPresepi di Incisoria Sestese di Vino Pasqualedi via Cattaneo, Profumo e Balocchi di Ma-rinella Mandelli di via Puricelli Guerra,Scuola Media Falck e Scuola Media Forla-nini.Un particolare riconoscimento,consistente intre premi, al "Presepe vivente" allestito sulsagrato della Basilica di Santo Stefano dagliamici della Parrocchia di San Giorgio alleFerriere, arricchito da figuranti in costumeed animali meta dell’'Arrivo dei Re Magi"del pomeriggio del 6 gennaio.

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