9 febbraio 2012
DESCRIPTION
Le principali notizie dal SaviglianeseTRANSCRIPT
CORRIERE di SAVIGLIANO e dintorni
Redazione: Via Torre de Cavalli, 9 - Savigliano - Telefono (0172) 71.17.31 - Telefax (0172) 71.17.58 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abb. postale. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1 DCB-CN - Abbonamento 42 euro; semestrale 30 euro; c/c. 12021127; una copia ! 1,20 arretrati il doppio. Registr. Tribunale di Saluzzo n. 117, del 5-3-1990Dir. resp. Giampaolo Testa - Editrice Multimedia srl - Dir. editoriale Corrado Galletto - Fotocomp. e stampa Tip. Saviglianese - Via Torre de Cavalli 9, Savigliano
SETTIMANALE ASSOCIATO ALLA FIPEG - Abbonamento Posta - 12038 SAVIGLIANO (Italy) ANNO XXIII - N. 6Giovedì 9 febbraio 2012
1,20 euro
SITO INTERNET
per scriverci: [email protected] leggerci: www.corrieresavigliano.it
La Coldiretti chiede lo stato di calamità per gli ingenti danni che si prospettano all’agricoltura
Nella morsa del freddo siberianoLa temperatura record a Villanova Solaro: 25 gradi sotto zero
Savigliano
La politica cittadinadiscute sul“caso Crs”
a pag. 5
IDEA
REST
AURO
• A
RRED
I SU
MIS
URA
MAN
UTEN
ZION
E D
I IN
TERN
IRO
BERT
O CO
SEN
TIN
O 3
29 1
4696
98>
>>
>>
>>
Il freddo polare di questigiorni – la temperaturarecord è stata raggiunta nelSaviglianese a VillanovaSolaro martedì mattina con– 25° – oltre ad innumere-voli disagi, rischia di creareseri danni all’agricoltura.
Martedì la Coldirett iregionale ha chiesto lo statodi calamità per il Piemonte.
«L’intenso e perdurantefreddo di questi giorni stacausando la morte di nume-rose piante da frutta. Letemperature polari – spiega-no Paolo Rovellotti e BrunoRivarossa, rispettivamentepresidente e direttore diColdiretti Piemonte – gene-rano la spaccatura dellacorteccia con la conseguen-te morte delle piantinemesse a dimora negli ultimidue o tre anni oppure, nelcaso delle piante più vec-chie, determinano la com-promissione delle gemmefloreali. In altri casi, il geloattacca la pianta all’altezzadel tronco nella parte inne-stata, causando anche inquesto caso la spaccaturadel legno».
Situazione di emergenzaanche nelle aziende zootec-niche. Numerosi gli alleva-menti che debbono essereabbeverati manualmente ocon botti di fortuna, a causadelle gelate che hannomesso fuori uso gli abbeve-
ratoi semi-automatici eghiacciato le tubazioni.
Inoltre, il freddo ha prati-camente bloccato ogniforma di raccolta delle ver-dure invernali, dai cavoli allecarote, ed ha congelato su
alcune serre la neve, cau-sandone il crollo.
Parecchie le abitazionirimaste senz’acqua perchésono gelati i contatori o piùspesso le colonne di addu-zione, specie laddove que-
ste non erano state ben coi-bentate.
In città c’è i l pericolodelle stalattiti di ghiaccioche pendono pericolosa-mente da tetti e balconi. Ilsindaco di Savigliano, Ser-
gio Soave, ha emessoun’ordinanza urgente con laquale intima ai proprietaridegli immobili di rimuoverletempestivamente.
alle pagg. 2, 7 e all’interno
SaviglianoLa banda ha un nuovopresidente
a pag. 8
Saglionecoordineràil Fai locale
a pag. 4
Cerea Madama?
Ubaldo Rosso
SaviglianoMercato:ancoraun rinvio
a pag. 3
RacconigiTangenziale:il Comunesi arrabbia
a pag. 26
CaramagnaSi dimettel’assessore
Gianfranco Saglione
Suggestive immagini delle gelate di questi giorni C’è anche chi sfida i rigori dell’inverno in modo originale
Foto gallery sul sito www.corrieresavigliano.it
Informazione
Se l’invernofa notizia...
di Corrado Galletto
I più anziani ricordano unaltro inverno come quellopolare di questi giorni. Inquesti stessi giorni di iniziofebbraio del 1956 nella mag-gior parte delle case ci siscaldava solo con la stufa alegna, c’erano pochi termo-metri per misurare le tempe-rature e la televisione eraagli inizi e si andava a guar-darla solo nei bar e nelleosterie. Quell’inverno fu peg-gio di questo perché è precisoil ricordo, con il fragorecome di un colpo di fucile,dello schianto degli alberi,anche grandi nelle campa-gne, che si spaccavanodurante i momenti più freddidella notte; il gelo era pene-trato all’interno e aveva fattoscoppiare il tronco. In questigiorni non si sono ancoravisti questi fenomeni suglialberi e i danni maggiorisono venuti dalle tubaturegelate dell’acqua e dal ghiac-cio nelle grondaie.
Comunque bisogna anda-re indietro più di cin-quant’anni per fare il para-gone con il gelo e le tempera-ture di questi giorni.
Per i giovani questo saràun inverno da ricordare, ma ipiù anziani hanno visto e vis-suto di peggio, anche perchénon c’erano i vestiti adattiche abbiamo adesso e nellecampagne l’unico rifugiocaldo erano le stalle riscal-date dal fiato degli animali.
La vita rallentava durantei giorni di grande freddo; lecampagne riposavano sottola neve, i muratori e quelliche dovevano lavorare all’a-perto si fermavano e anche lefabbriche davano ferie aglioperai. I disagi, i danni e ledifficoltà erano ancora mag-giori di oggi, ma non ci sipoteva lamentare più ditanto. Era inverno.
Adesso invece tuttodovrebbe continuare come sefosse primavera e allora fioc-cano le polemiche per tuttoquello che non funziona comedovrebbe e su chi deve fare,chi deve prevedere, chi deveorganizzare. Tutto vero, manon è possibile che interitelegiornali parlino dei venticentimetri di neve caduta aRoma come se si fosse ferma-ta l’Italia intera. E che tuttiquelli che parlano e hannoresponsabilità si mettanosempre e solo ad accusareper quello che “gli altri” nonhanno fatto e non hannodeciso.
Ci saranno anche delleragioni e delle responsabilità,ma rimane un nostro difettoatavico quello di accusaresempre il nostro vicino – e inquesto i giornali ed i giorna-listi contribuiscono alla gran-de – per tutto quello che nonfunziona, così da dare l’im-pressione che niente funzionie nessuno faccia il propriodovere e agisca al megliodelle proprie capacità.
Almeno un minimo dicomprensione e di tolleranza.È inverno.
Antonio Danielea pag. 25
a pag. 3