a p a da più di ventanni in molti paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di...

95

Upload: liberatore-valente

Post on 01-May-2015

217 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 2: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

A P A

Da più di vent’anni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della

motricità, dall’educazione fisica alla pratica sportiva nelle società, allo sport agonistico:

è l’“Attività Fisica Adattata” meglio nota con la sigla APA, dall’inglese “Adapted Physical Activity”

o dal francese “Activité Physique Adaptée”.

PROGETTO E

PROGRAMMAZIONE I N D I V I D U A L I Z Z A T AI N D I V I D U A L I Z Z A T A

Page 3: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

LA DISCIPLINA OLIMPICA

“Sport ciclico di resistenza alla forza ad elevata valenza coordinativa”

IL N U O T O

Page 4: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

L’insegnamento del nuoto

Inizia inevitabilmente con un periodo che da sempre nei manuali della FIN, è definito come la tappa

fondamentale per l’evoluzione tecnica specifica di tutti i soggetti che si avvicinano al mondo dell’acqua e al

nuoto come disciplina sportiva.

Si tratta della fase di “AMBIENTAMENTO” cioè il processo di adattamento, di sensibilizzazione,

all’ambiente acqua che favorisce l’acquisizione e sviluppo dell’acquaticità

Page 5: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

SCOPI

l’ambientamento deve interessare tre aspetti legati in modo sistemico tra loro, e che sono:

• aspetto psicologico – controllo delle emozioni: ansia, fobie, allegria;

• aspetto fisico – sensoriale – abituarsi all’acqua: superamento del fastidio dell’h2o;

• aspetto motorio – sistemi di riferimento: formazione schemi motori e senso percettivi.

Page 6: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

IL LIVELLO DI ACQUATICITÀ,

INTESO COME LA CAPACITÀ DI COMPIERE GESTI E DI

COORDINARLI TRA LORO SI ACCRESCE SOLO

ATTRAVERSO ESECUZIONI MOTORIE

FINALIZZATE ED ESEGUITE CONSAPEVOLMENTE

SVILUPPO DELLA “MOTRICITA’ ACQUATICA”

Page 7: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

RELAZIONE TRA CAPACITA’ SENSO PERCETTIVE E SCHEMI MOTORI ACQUATICI

Le capacità senso-percettive favoriscono lo sviluppo degli schemi motori di base.

L’educabilità del movimento passa attraverso i meccanismi di percezione, coordinazione, selezione ed

esecuzione motoria intenzionale, finalizzata e consapevole .

Esercitazioni pratiche attraverso l’uso indispensabile delle unità di base del movimento, gli schemi motori,

favoriscono lo sviluppo delle capacità senso-percettive.Il gesto tecnico è tanto più raffinato quanto più l’allievo è

in grado di percepire le informazioni provenienti dall’esterno o dall’interno.

Page 8: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

8

• MUOVERSI IN ACQUA PER ADATTARSI

• PER RELAZIONARE CON L’AMBIENTE

• PER SOPRAVVIVERE• PER ISTINTIVITA’

SCHEMI MOTORI ACQUATICI

GLI SCHEMI MOTORI ACQUATICI SONO VERE E PROPRIE

ABILITA’ MOTORIE DI BASE

APPRESE IN FORMA COSCIENTE

RAPPRESENTANO I MATTONI CON I

QUALI COSTRUIRE ABILITA’ PIU’ COMPLESSE

Gli schemi motori acquatici vanno acquisiti di volta in

volta attraverso l’apprendimento che

dipende dalla maturazione del S.N. e dallo stato

emotivo e motivazionale.

Page 9: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

9

IMMERSIONE DEL CAPO APERTURA DEGLI OCCHIAPERTURA DELLA BOCCAIL RILASSAMRNTOL’EQUILIBRIO STATICO DINAMICOEQUILIBRIO PRONO E SUPINOEDUCAZIONE RESPIRATORIA

A COSA CI RIFERIAMO

SCHEMI MOTORI ACQUATICI

Page 10: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

10

L’APPRENDIMENTO DELLA TECNICA DELLE NUOTATE E’ SUBORDINATO AD UNA ACQUATICITA’ DI BASE CHE PASSA

ATTRAVERSO L’ACQUISIZIONE DEGLI SCHEMI ACQUATICI

PRESUPPOSTI

Page 11: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

SVILUPPO DELLA “MOTRICITA’ ACQUATICA”

I GESTI TECNICI DEL NUOTOI PREREQUISITI TECNICI,

SCHEMI MOTORI ACQUATICIGALLEGGIAMENTI, SCIVOLAMENTI, SONO COSÌ SPECIFICI E RICCHI DI VALENZA COORDINATIVA

CHE DEVONO ESSERE APPRESI

A DIFFERENZA DELLE ALTRE DISCIPLINE, LE ATTIVITÀNATATORIE CODIFICATE SI REALIZZANO

ATTRAVERSO GESTI TECNICI CHE, NON HANNO NULLA A CHEVEDERE CON I MOVIMENTI ISTINTIVI CHE POSSONO ESSERE

REALIZZATI DAGLI INDIVIDUI CHE SI IMMERGONO IN ACQUA ECHE TENTANO DI SPOSTARSI.

PRESUPPOSTI

Page 12: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

MULTILATERALITA’

L’Attività sportiva si realizza sulla base di una serie infinita di movimenti

Entrano in gioco più qualità per cui l'atleta deve possedere

un bagaglio motorio il più completo possibile.

Cosa sia "Questo" o meglio questa Multilateralità è presto detto…..

molto più lungo il farlo.

Page 13: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

MULTILATERALITA’Altri due principi fondamentali

Diversi mezzi Diverse situazioni per allenare

Il Tutto Legato da una relazione sistemica

Page 14: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICALE PROGRESSIONI DIDATTICHE SONO LEGATE A:

ETA’ - CAPACITA’ MOTORIE E INTELLETTIVE DELL’ALLIEVO

DEVONO ESSERE STRUTTURATE SECONDO LIVELLI DI DIFFICOLTA’ CRESCENTI

( DAL PIU’ FACILE AL PIU’ DIFFICILE)

PRINCIPIO DELLA SISTEMATICITA’

DEVE ESSERE BEN AUTOMATIZZATA PRIMA DI PASSARE AD UN’ABILITA’ PIU COMPLESSA, PRINCIPIO DELLA

STABILITA’

Page 15: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

L’INSEGNAMENTO PASSA PER TRE FASI

PRESENTAZIONE DEL MODELLO

ESECUZIONE

VERIFICA E CORREZIONE

Page 16: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

PRESENTAZIONE DEL MODELLO

LA DIMOSTRAZIONE

LA SPIEGAZIONE

CORRETTO MODELLO VISIVO

IN FORMA GLOBALE

PROGRAMMA MOTORIO

ULTERIORI INFORMAZIONI

CONCRETE E VERIFICABILI

Page 17: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

ESECUZIONE

DAGLI ASPETTI GENERALI AI DETTAGLI

AQUISIZIONE IN FORMA GREZZA

ESERCITAZIONI GUIDATE MANUALMENTE

EVITARE LA NASCITA DI ERRORI A CARICO DELLA STRUTTURA DEL MOVIMENTO

Page 18: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

CORREZIONE

TANTO PIU’ FACILE QUANTO PIU’ ATTENTO L’ALLIEVO

ESERCITAZIONI CONSAPEVOLI

CONFRONTO TRA PROGRAMMA MOTORIO E ESECUZIONE REALE

Page 19: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

STRUTTURAZIONE DELLE NUOTATE

APPRENDIMENTI PARZIALI DI ABILITA’ SEMPLICI

ACQUISIZIONE IN FORMA GREZZA

CURA DEGLI ASPETTI BASE DEL MOVIMENTO

CONTINUITA’

RITMO

AMPIEZZA

COMBINAZIONE DELLE ABILITA’ SEMPLICI IN ABILITA’ COMPLESSE

Page 20: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

REQUISITI DELLA TECNICA

PLASTICITA’

ADATTABILITA’

TRASFERIBILITA’

Page 21: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DIDATTICA

LE ESERCITAZIONI PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO

ESERCIZI DI PERFEZIONAMENTO

ESERCIZI DI SPECIALIZZAZIONE

Page 22: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DORSOIl dorso è considerato il più

facile degli stili e il suo insegnamento non presenta

grandi difficoltà. Ciò è principalmente dovuto

al fatto che gli allievi non sono costretti ad

immergere il viso in acqua, risolvendo così non solo i

problemi tecnici dovuti alla respirazione, ma anche ai

problemi psicologici.

Page 23: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DORSOApproccio in posizione

dorsale, flessione delle anche e delle gambe,

protrazione arti superiori per rompere lo schema

patologico.

Si otterrà uno pseudo-dorso con movimento pari e

simmetrico delle braccia a dorso.

Page 24: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 25: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 26: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 27: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Metodo ANALITICOL’istruttore con il metodo analitico si articolerà attraverso questa successione di

azioni motorie:

• corpo raggruppato, mani sul bordo vasca e piedi appoggiati alla parete, spinta e galleggiamento con le braccia lungo i fianchi

• dalla stessa posizione spinta e galleggiamento con le braccia in alto

• stesso esercizio, con le braccia lungo i fianchi e battuta gambe

• stesso esercizio, braccia in alto e battuta gambe

• stesso esercizio, ma dopo la spinta iniziale, con la battuta gambe anche un accenno di bracciata

• stesso esercizio completando l’accenno di bracciata con un tentativo di bracciate alternate

• stesso esercizio effettuando delle bracciate alternate partendo dalla posizione di braccia lungo i fianchi

• stesso esercizio, effettuando delle bracciate non alternate ma simultanee (dorso doppio o germanico)

• nuotare lo stile completo

Page 28: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegici - DORSOArti inferiori

• Non scendono sott’acqua come negli altri stili Tronco

• Raggiunge la superficie quando la velocità è soddisfacenteArti superiori

• Controllo del polso limitato• Presa delle mani scarsa• Prediligono la doppia bracciata• Braccia distese qualora il tricipite non sia funzionale• Pausa laterale da assestamento

Respirazione• Facilitata in quanto non necessita di nessuna torsione o elevazione del

capo

Page 29: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegici - DORSO

Partenze• Difficilmente riescono a tenere entrambe le mani

ai maniglioni• La prima bracciata è quasi sempre doppia• Preferire un spinta minore

Virate• L’angolo d’entrata dovrà essere il più grande

possibile• La mano spingendo sul bordo direzionerà il corpo

Page 30: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Paraplegico - DORSO

Arti inferiori • Vedi tetra

Tronco• Il controllo dipende dal livello della lesione• Difficoltà di mantenere l’equilibrio dinamico

Arti superiori• Bracciata alternata• Per le lesioni alte la pausa laterale è presente in

forma minore rispetto ai tetra• Pausa assente per le lesioni basse

Page 31: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Paraplegico - DORSO

Respirazione• Nessun problema particolare

Partenza• Ambedue le mani afferrano la barra

Virata• Rimangono sul dorso mantenendo un angolo di entrata

ampio• Chi ha il controllo totale del tronco può girarsi e

riprendere, dopo la spinta con la mano, la posizione sul dorso

Page 32: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Cerebrolesi - DorsoArti inferiori

• Quando è presente, il movimento risulta essere rigido, poco ritmico, ha difficoltà a tenere addotte le gambe

Tronco

• Spesso presenta rigidità e si allontana dalla superficie dell’acqua

Arti superiori

• Le patologie più gravi utilizzano la doppia bracciata

• Gli emiplegici dopo alcuni cicli di bracciate abbandonano l’alternato e passano ad una nuotata ibrida tendente alla doppia bracciata

Page 33: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Cerebrolesi - Dorso

Respirazione• Nessun problema specifico

Partenza• La spinta delle gambe varia a seconda della gravità dell’handicap, può

essere assenteVirata

• Di vario tipoNote

• In queste patologie molti movimenti sono superflui se non addirittura controproducenti, con dispersione significativa di energie. La difficoltà di controllare l’azione motoria dovuta dalla posizione supina non facilita una buona esecuzione

Page 34: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati- DORSO

Arti inferiori

• Doppia amputazione:

quando i monconi hanno una lunghezza tale da non poter permettere una significante propulsione, si adoperano ai fini dell’equilibrio

• Singola amputazione:

Tendono a flettere notevolmente l’arto sano

La spinta tende a direzionarsi lateralmente rispetto alla verticale, trascinando con se le anche

Page 35: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati - DORSOTronco

• Condizionato notevolmente dagli arti inferioriArti superiori

• Singola amputazione: il moncone anche se è corto facilita il rollioil braccio sano avrà un’azione molto potente a discapito della frequenza.

• Doppia amputazione:movimento meno efficace per la mancanza di entrambi le mani

Respirazione• Nessun elemento significativo

Partenza• Varia a seconda dei casi

Virata• Varia a seconda dei casi

Page 36: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

RANA

Nello stile a rana, gambe e braccia hanno movimenti simmetrici e simultanei, simili a quelli compiuti dall’anfibio da cui lo stile prende appunto il nome.

La rana è il primo ed il più antico degli stili agonistici, ciò è dovuto forse al fatto che la rana è una nuotata istintiva insita nell'uomo.

Page 37: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

RANA

Arti superiori: rottura dello schema patologico con protrazione degli arti superiori in avanti. Al confronto agli

altri stili il corpo assume una posizione meno orizzontale rispetto alla superficie dell’acqua, perché il bacino per agevolare il movimento

delle gambe tende ad affondare rispetto alla linea delle spalle,

comunque nel movimento della massima estensione delle gambe il

corpo ritrova la sua posizione orizzontale.

Page 38: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 39: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 40: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 41: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegici - RANA• Sia per la posizione delle gambe, che è

tale che le stesse che scendono notevolmente sott’acqua, sia per la scarsa propulsione delle braccia, limitata dal regolamento tecnico che non prevede spinta, la rara è di difficile esecuzione.

• La velocità di spostamento è ridottissima per cui è una nuotata poco fluida e più faticosa .

• La respirazione, coatta e vincolata, è spesso anticipata, vanificando in parte l’azione propulsiva della bracciata.

Page 42: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Paraplegici - RANA

• La respirazione è migliore rispetto ai tetra e viene inserita, spesso, ogni due bracciate.

• Quando le gambe sono distese si localizzano dei dolori a livello della lesione midollare o delle placche chirurgiche.

Page 43: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Cerebrolesi - RANA

• Alcuni atleti riescono ad eseguire la nuotata con una buona tecnica rispetto al dorso ed allo stile libero perché i movimenti degli arti sono simmetrici.

• L’assenza della fase di spinta, rende la nuotata più semplice.

Page 44: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati - RANA

Arti Inferiori• Di norma prediligono altri stili

Arti superiori• Nel caso di doppia amputazione

sopra il gomito, preferiscono questo stile (sono in classe SB7 insieme agli L4-L5)

Page 45: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Il corpo assume una posizione prona, il più possibile distesa, per

offrire minor resistenza all'avanzamento.

E’ la tecnica di nuotata nelle gare a stile

IL CRAWL

E’ una nuotata asimmetrica

I movimenti degli arti sono opposti.

I cicli sono caratterizzati da un percorso in acqua

ed uno in aria.

Page 46: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

IL CRAWL

L’apprendimento dello stile libero rappresenta una non facile conquista in caso di lesioni di una certà gravità.

Solo alcuni tetraplegici o tetraspastici particolarmente adattati all’ambiente acquatico riescono ad attuare quella serie di movimenti coordinati che portano alla bracciata stile libero con respirazione laterale.

Page 47: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 48: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 49: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegico- STILE LIBERO

Arti inferiori

• Propulsione assente• Scendono notevolmente al di sotto della

superficie d’acqua• Tutto il lavoro è a carico della

muscolatura degli arti superiori, già peraltro deficitaria

• Andature a basse velocità

Page 50: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tronco• Segue di norma gli arti inferiori con

le anche al di sotto dell’acqua• Non permette il rollio• L’assetto “verticalizzato” del corpo

crea grosse difficoltà alle braccia ad uscire dall’acqua alla fine della spinta

• La distanza tra la posizione della mano a fine spinta e la superficie dell’acqua è significativa

Tetraplegico- STILE LIBERO

Page 51: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegico- STILE LIBERO

Arti superiori• Solo chi ha un buon tricipite può

adoperarsi in questo stile• Le limitazioni maggiori si riscontrano

nella mancanza di controllo delle mani e del polso

• Difficoltà a mantenere disteso il braccio in avanti quando l’altro inizia la fase aerea

Page 52: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegico- STILE LIBERO

Respirazione• Difficoltà ad inserirla all’interno della

coordinazione degli arti superioriPartenza

• Dall’acqua, una mano sul bordo o agganciata alla barra, il braccio contrapposto viene disteso verso avanti

Virata• L’angolo di entrata deve essere più

grande possibile (no capovolta)

Page 53: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegico- STILE LIBEROElementi di nota

• L’atleta “sente” con difficoltà la posizione di tutto il corpo in acqua

• La mano agisce con movimenti grossolani e non precisi

• Difficoltà di ritmo• Utilizzare dei braccioli sgonfi poco sopra

le ginocchia, al fine di agevolare il galleggiamento

• Le palette sono utili per una migliore percezione della presa e di tutta la fase subacquea

Page 54: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Paraplegico – STILE LIBERO

Arti inferiori• Nelle lesioni fino a D8, (classe S5) le gambe

assumono la tipica posizione a V• Nelle lesioni più basse le gambe pur

ondeggiando sono abbastanza in superficieTronco

• La presenza dei dorsali alti permette l’esecuzione di una buona respirazione

Arti superiori• La difficoltà maggiore è nell’esecuzione di una

bracciata alternata costante. L’esecuzione è comunque più precisa rispetto ai tetra ed ha la possibilità di cambiare il ritmo.

Page 55: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Paraplegico – STILE LIBERO

Partenza• Dall’acqua o anche da seduto dal

bloccoVirata

• No capovolta• Possono ridurre l’angolo d’entrata

per un maggior controllo del tronco, riducendo il tempo necessario a virare

Page 56: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 57: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Cerebroleso – STILE LIBERO

Difficoltà di coordinazione: Tra i singoli arti Tra gli arti superiori ed inferiori Tra gli arti e la respirazioneDifficoltà a cambiare il ritmoDifficoltà ad eseguire movimenti in

velocitàDifficoltà ad eseguire movimenti blandi

Page 58: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Cerebroleso – STILE LIBEROPartenze

Feet start dall’acquaClassica dall’acqua Tuffo

Virate• Semplice• Capovolta

Page 59: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati – STILE LIBEROArti inferiori

Singola amputazione:• moncone corto = gambata delfinata, la spinta tende a

direzionarsi lateralmente rispetto la verticale, trascinando con se le anche

• moncone lungo = possibilità di movimenti alternati

Doppia amputazione: • la mancanza di entrambi i piedi rende la propulsione

meno efficace

Page 60: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

AMPUTATI ARTI INFERIORI

Di solitoUna battuta di gambe per ogni cambio di direzione degli arti

superioriPer stabilizzare ed equilibrare la

posizione del corpo

Page 61: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati – STILE LIBEROTRONCO

• Condizionato maggiormente in caso di amputazione singola dell’arto inferiore

ARTI SUPERIORISingola amputazione: • il moncone anche se è corto facilita il rollio• Il braccio sano avrà un’azione molto potente a discapito

della frequenzaDoppia amputazione:• la propulsione è direttamente proporzionale alla

lunghezza dei monconi• movimento meno preciso per la mancanza di entrambe

le mani

• quando le braccia sono entrambe corte vengono utilizzate soprattutto come appoggio per la respirazione

Page 62: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati – STILE LIBERO

Respirazione• Le difficoltà maggiori si evidenziano nei casi di

amputazioni degli arti superioriPartenze

Singola amputazione A.I.:• la partenza è dal bloccoDoppia amputazione A.I.:• Dall’acqua• Caduta dal blocco (monconi delle cosce lunghi)

VirateNell’amputazione bilaterale degli A.S. le difficoltà maggiori

sonoevidenziate nella fase di torsione del tronco

Page 63: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

DELFINO

La nuotata a farfalla deriva dalla nuotata a rana. La farfalla (doppia bracciata contemporanea con gambe a rana) si differenzia dalla nuotata a delfino nella battuta di gambe, in cui il movimento avviene in modo contemporaneo e simmetrico, dall'alto in basso e ritorno.

Il delfino è una nuotata dove tecnica, ritmo, potenza e sensibilità motoria si fondono nel creare un movimento ondulatorio, tipico dell'anfibio da cui prende il nome, che consente lo spostamento del corpo.

Page 64: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 65: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 66: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,
Page 67: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Tetraplegico - FARFALLA

La difficoltà maggiore è legata al sollevamento di entrambe le braccia. In fase subacquea alcuni spingono lateralmente, salvo che nella respirazione, dove la bracciata è direzionata verso il basso al fine di aumentare l’appoggio.Se le gambe scendono troppo a fondo è improbabile l’esecuzione di questo stile.

Page 68: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Paraplegico – FARAFALLA

Si accentuano le problematiche riscontrate nella rana durante la respirazione, infatti al movimento di estensione del capo si aggiunge anche la verticalizzazione del busto durante la spinta delle braccia, non sopportata dal movimento delle gambe, in quanto assente.

Page 69: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Cerebroleso- FARFALLA

Non di facile esecuzione problemi generali di mobilità, i movimenti degli arti risultano difficilmente simmetrici e la difficoltà maggiore è legata alla rigidità del tronco che non permette un movimento di tipo ondulatorio.

Page 70: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Amputati - FARFALLA

Arti inferiori• Singola amputazione:

di buona attuazione• Doppia amputazione alta:

problemi di stabilità e di entrata in acqua con eccessiva resistenza d’onda

Arti superiori• Difficoltà nella respirazione

Page 71: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

ECCEZIONI AL REGOLAMENTO

Partenza• assistenza di un volontario (fino S4)

Dorso• partenza con una sola mano sulla

barra del blocco di partenzaStile Libero

• Nessuna eccezione

Page 72: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

ECCEZIONI AL REGOLAMENTO

Farfalla• Si deve avere sempre la sensazione che muova

simultaneamente gli arti, anche quando ciò non avviene. • In caso di mancanza di entrambi gli arti superiori, il

nuotatore deve toccare con qualsiasi parte superiore del corpo.

• Bracciata asimmetrica dopo la partenza e la virata per chi non può spingere con gli A.I.

• difficoltà nelle classi S11 e S12 a portare avanti le braccia simultaneamente perché nuotano vicino alla corda, la squalifica viene inflitta solo se vi si spingono sopra.

• Ci possono essere delle difficoltà a toccare il muro simultaneamente, anche per gli S11 e S12.

Page 73: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

ECCEZIONI AL REGOLAMENTO

Rana• Bracciata asimmetrica dopo la partenza e

la virata per chi non può spingere con gli A.I.

• Possibile mancata torsione dei piedi• Si deve avere sempre la sensazione che

muova simultaneamente gli arti • Prestare attenzione che il capo rompa la

superficie dell’acqua, in ogni ciclo di bracciate, anche se la respirazione viene inserita ad ogni due

Ciechi• Obbligo di utilizzo degli occhialetti oscurati

completamente per gli S11

Page 74: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

FORZA

CAPACITÀ DI SUPERARE ATTIVAMENTE DELLE RESISTENZE

OVVIAMENTE LA FORZA DIPENDERÀ DALLE

CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL MUSCOLO E DA QUELLE

DEL SISTEMA NERVOSO CHE NE

DEFINISCE E DECIDE IL FUNZIONAMENTO.

FORZA

OPPURE DI OPPORVISI

Page 75: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

ATTIVITA’ FISICALa forza estrinsecata dai muscoli scheletrici determina un aumento del

COSTO ENERGETICO L'attività può variare in relazione alla durata,

all'intensità, alla frequenza, al numero di gruppi muscolari interessati, determinando

UN DIFFERENTE DISPENDIO ENERGETICO

Page 76: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

METABOLISMO ENERGETICOinsieme dei processi che trasformano gli alimenti

in energia, disponibile per tutti gli sforzi che un organismo sostiene.

Lo scopo di ogni sportivo è quello di far funzionare al meglio questi processi per l'accrescimento della

performance.

Page 77: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

La molecola ENERGETICAL'uomo ha a disposizione diversi

meccanismi per trasformare gli alimenti in energia.

In comune questi meccanismi hanno il fatto che la molecola ultima delle trasformazioni

è l'ATP (adenosintrifosfato)

che è l'unica direttamente utilizzabile dalle fibre muscolari e da tutti i tessuti o processi

che richiedono energia.

Page 78: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

MECCANISMI ENERGETICISchematicamente sono cinque i principali meccanismi energetici:

a) meccanismo anaerobico alattacido (del creatinfosfato) in cui si produce energia in assenza di ossigeno, utilizzando processi molto rapidi, ma che non possono durare a lungo (tipicamente una decina di secondi). Viene usato per scatti, salti, attività di potenza come il sollevamento pesi.

b) meccanismo anaerobico lattacido in cui si produce energia in assenza di ossigeno. Viene usato negli sforzi brevi, ma sufficientemente lunghi da produrre un affanno nella respirazione, per esempio una corsa di un chilometro. Si arriva a una situazione di crisi (dovuta all'accumulo di lattato nel sangue) che costringe il soggetto a diminuire la velocità per ritornare in equilibrio. GLICOLISI ANAEROBICA 1 MOLECOLA DI GLUCOSIO = A 2 DI ATP.

c) meccanismo aerobico glicidico in cui in presenza di ossigeno si bruciano prevalentemente carboidrati. È usato negli sforzi intensi in cui comunque si raggiunge un certo equilibrio e non si accumula lattato.GLICOLISI AEROBICA 1 MOLECOLA DI GLUCOSIO = 36 DI ATP.

d) meccanismo aerobico lipidico in cui in presenza di ossigeno si bruciano prevalentemente lipidi (grassi). È usato in sforzi di modesta intensità (come il jogging parlando tranquillamente) o in sforzi prolungati, dove affianca il meccanismo precedente (come nella maratona)

e) meccanismo proteico in cui si bruciano le proteine per ottenere energia. Come il precedente è un meccanismo che viene usato per ottenere energia quando i carboidrati scarseggiano e diventa tanto più importante quanto lo sforzo è prolungato (per esempio diverse ore). In questo caso si può dire che i muscoli vengono "smontati" per produrre energia.

Page 79: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

MECCANISMI

   Sistema alattacido

Sistema lattacido

Sistema aerobico

Capacità scarsa discreta massima

Potenza massima mediamedio-bassa

Durata 10-15'' 2-3' diverse ore

Page 80: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

LA R E S I S T E N Z ALA R E S I S T E N Z A

CAPACITA’ DI RESISTERE ALLA FATICA IN ESERCIZI DI VARIO TIPO

Page 81: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

CLASSIFICAZIONE

GENERALE

SULLA BASE DELLA SPECIFICITA’ DELL’ESERCIZIO DI GARA

SPECIALE

Page 82: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

CLASSIFICAZIONE

RESISTENZA AEROBICA

Energia necessaria allo sforzo è Prodotta prevalentementa da

Meccanismi Aerobici

IN BASE AI MECCANISMI ENERGETICI

RESISTENZA ANAEROBICA

Energia necessaria allo sforzo è Prodotta dai

Meccanismi Glicolitici

Page 83: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

La resistenza e il grado di impegno organico e muscolare nel tempo

 • RESISTENZA ALLA VELOCITA': intervento quasi esclusivo del

meccanismo anaerobico lattacido e anaerobico alattacido (a secondo della durata e dell'intensità) in esercitazioni con gesti rapidi di intensità massimale o sub-massimale. Capacità detta di "resistence" con durata possibile tra i 15-45 secondi.

• RESISTENZA DI BREVE DURATA: attività con predominante impegno del meccanismo anaerobico-lattacido. Richiede un buon sviluppo della resistenza alla forza e della resistenza alla velocità. Il lavoro può essere protratto per 45-120 secondi circa.

• RESISTENZA DI MEDIA DURATA: coinvolge sia il meccanismo aerobico che anaerobico lattacido. Il lavoro può durare tra 2-10 minuti circa.

• RESISTENZA DI LUNGA DURATA: attività aerobica con prevalente impegno degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio. Il tempo di durata dell'impegno organico e muscolare supera i 10 minuti per proseguire anche 2-3 ore. Dote di "endurance" con risposta cardiaca tra 140-160 pulsazioni al minuto.

Page 84: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Suddivisione della Resistenza di lunga durata

• - Resistenza di lunga durata I (10-35 minuti circa): il carburante utilizzato è essenzialmente il glicogeno muscolare mentre il consumo dei grassi è molto limitato. Le tensioni muscolari superano la soglia anaerobica. Quindi viene prodotto anche acido lattico che condiziona l’intensità e la durata del lavoro.

•    • - Resistenza di lunga durata II (35-90 minuti circa): viene

utilizzata una miscela di grassi e glicidi, con prevalenza di questi ultimi. Le tensioni muscolari sono prossime alla soglia anaerobica.

•    • - Resistenza di lunga durata III (da 90 a 360 minuti circa):

l’utilizzo dei grassi è prevalente. Le tensioni muscolari si allontanano dalla soglia anaerobica e le caratteristiche psicologiche e motivazionali assumono un ruolo importante nella prosecuzione dell’attività.

•    • - Resistenza di lunga durata IV (oltre 360 minuti circa):

L’energia viene fornita quasi esclusivamente dai grassi. Le tensioni muscolari sono basse e le caratteristiche psicologiche e motivazionali assumono un ruolo predominante.

Page 85: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

MECCANISMI

ENERGETICI

IMPEGNO ORGANICO E

MUSCOLARE NEL TEMPO

MECCANISMI

ENERGETICI

ATP+CP

10’’ 12 ‘’

R. BR. DURATA

45’’ - 120’’

100 FARF.CERASUOLO S8

100 SL POIANI

100 DORSO SERPICO

GL. ANAEROBICA

AN. LATTACIDO

R.V.

10’’ – 45’’

50 FARF MORELLI – S6

50 SL CAMELLINI – S11

50 SL CATENA – S6

R. MEDIA DURATA

2’ – 10’

150 MX BONACINI SM4

200 SL PICCOLI S3

200 SL MAZZONE S4

200 MX EFREM SM5

400 SL SERPICO S11

400 SL CAMELLINI S11

GL. AEROBICA

Page 86: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

LA VALUTAZIONE FUNZIONALE

NEGLI SPORT DI RESISTENZA • VO2 max è una condizione indispensabile per una buona performance di alto livello, ma

questo da solo non è che la base per costruire prestazioni di valore assoluto. In ultima analisi ‘il VO2 max è una misura globale ed integrata di tutti quei meccanismi che presiedono al trasporto dell’O2 fino alla sua utilizzazione all’interno dei mitocondri della cellula muscolare.’ (Di Prampero).

• Il VO2 si esprime o in valori assoluti (litri/minuto) o relativi al peso corporeo (ml/kg/min.) e varia da 0.250 l/min. (3.5 ml/kg/min.) a riposo fino a valori massimi di 5-6 l/min. (80-90 ml/kg/min.). 

• • Il VO2 max si misura con l’ergospirometria cioè la rilevazione delle concentrazioni di O2 e

CO2 nell’aria espirata durante una prova massimale. Si può effettuare su cicloergometro, su nastro trasportatore o su un ergometro che simuli il gesto tecnico specifico.

• Sul campo, se non si possiedono misuratori portatili sofisticati e costosi  si possono utilizzare metodiche indirette di rilevazione della frequenza cardiaca in prove submassimali a VO2 conosciuto con estrapolazione a valori massimali, oppure utilizzare test, come quello di Cooper, in cui l’atleta deve correre alla massima velocità possibile per 12 minuti: in base alla distanza percorsa avremo una classe di merito ed una stima approssimativa dei valori di VO2 max.

Page 87: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Per capire cos'è il massimo consumo di ossigeno si consideri un soggetto che inizia a correre. Se parte da una condizione di riposo, si mettono in moto

meccanismi energetici più rapidi di quelli aerobici (cioè quelli che utilizzano l'ossigeno) per sopperire all'iniziale carenza energetica, vista la lentezza dei meccanismi aerobici. Vengono usati meccanismi ATP-CP (creatinfosfati) e glicolisi (cioè carboidrati bruciati senza l'uso dell'ossigeno); dopo qualche

minuto (da due a quattro a seconda dell'allenamento del soggetto) i meccanismi aerobici si sono adeguati alla richiesta energetica e inizia lo stato d'equilibrio. Durante questo stato l'atleta consuma ossigeno e tale consumo è

costante. Se lo sforzo aumenta (come si può rilevare facendo correre il soggetto su un tapis roulant con inclinazioni crescenti della pendenza) aumenta anche il consumo d'ossigeno. A un certo punto il meccanismo

aerobico non sarà in grado di fornire l'energia richiesta e inizierà la produzione di acido lattico. Il consumo d'ossigeno dell'atleta aumenterà

comunque ancora finché a un aumento della richiesta energetica non ci sarà più incremento: l'atleta ha raggiunto il massimo consumo d'ossigeno

(VO2max). Si verifica (Pèronnet) che l'atleta è in grado di prolungare lo sforzo in condizioni di VO2max per circa 7' e che la situazione corrisponde a

concentrazioni di lattato nel sangue che vanno da 5 a 8 mmol (convenzionalmente 6,5).

In termini più pratici:

il massimo consumo d'ossigeno corrisponde alla massima potenza aerobica.

Page 88: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

Ricordiamo comunque che l’accumulo di acido lattico, se superiore a certe concentrazioni, rappresenta certamente un limite alla prestazione aerobica, ma i massimi valori di potenza aerobica non possono essere raggiunti se non è presente una certa quantità di acido lattico che ha i seguenti effetti:

• AUMENTO DEL RILASCIO DI O2 DA PARTE DELLA EMOGLOBINA (Hb)Il rilascio di O2 dalla Hb avviene per carichi di lavoro:

sotto la soglia: per diminuzione della pressione di O2 sopra la soglia: per spostamento della curva della Hb dipendente

dall’aumento degli ioni H+ (effetto BOHR) causato dall’acido lattico •

EMOCONCENTRAZIONE DA AUMENTO DELL’OSMOLARITA’ L’aumento di concentrazione dell’acido lattico all’interno della cellula causa un’aumentata osmolarità del comparto intra-cellulare.A compenso acqua affluisce dagli spazi extra-cellulari e quindi anche dal plasma, dove si verifica un emoconcentrazione con una maggiore disponibilità di O2.

•VASODILATAZIONE LOCALE DA ACIDOSI L’acidosi causata dal lattato ha un effetto vasodilatatore nei vasi sanguigni dei muscoli che lo producono.Questa vasodilatazione favorisce un migliore apporto ematico e quindi un aumento del consumo di O2.

Page 89: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

• VO2max e allenamento - L'allenamento permette di aumentare la percentuale del massimo volume di ossigeno (cioè l'intensità dello sforzo) alla quale si forma l'acido lattico: per un soggetto non allenato è circa il 55%, mentre per un soggetto allenato è il 75-80%. Si deve inoltre rilevare che i valori di 2 e 4 mmol/l sono del tutto convenzionali, potendo variare da atleta ad atleta: ciò che è importante è comprendere il concetto che portano con sé, cioè l'esistenza di un intervallo dove, mantenendo lo sforzo costante, la concentrazione di lattato non varia.

Page 90: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

• VO2max e sistema respiratorio - Contrariamente a quanto pensa la maggior parte dei runner, non esiste una differenza significativa negli indici funzionali respiratori fra atleti di fondo e soggetti normali. Per amor di precisione devo osservare che alcuni studi hanno messo in evidenza che in atleti molto allenati per sforzi vicini al massimo consumo d'ossigeno (cioè molto intensi) non c'è una completa arterializzazione del sangue venoso, cioè la ventilazione polmonare limita la massima potenza aerobica. Ciò però sembra più una conseguenza dell'allenamento dei sistemi cardiovascolare e muscolare, spinti alle massime prestazioni, piuttosto che un cattivo adattamento di quello respiratorio che sostanzialmente con l'allenamento "resta quello che è".

Page 91: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

GLICOLISI

Termine indicante il processo biochimico di scissione del glicogeno in glucosio che si attua per intervento di vari enzimi. la risultante del processo sono due molecole di acido piruvico

che possono essere "catturate" dal mitocondrio, in regime aerobico, e produrre 38 molecole di ATP per la contrazione muscolare. Oppure in

regime anaerobico trasformarsi in acido lattico liberando una notevole quantità di energia utile

per la resintesi dell'ATP in assenza di O2. 

Page 92: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

34 atleti divi in 3 gruppi13 ATLETI Gruppo I, CLASSI I - II

10 ATLETI GRUPPO II, CLASSI III – IV

ATLETI DI LIVELLO

11 ATLETI III GRUPPO, CLASSI V – VI

Giovani atleti

Page 93: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

SUPERFICIE O PROFONDITA’IL VALORE DELLA FT1 E’ MAGGIORE NELLE FASI DI SCIVOLAMENTO IN SUPERFICIE RISPETTO A QUELLO

DI SCIVOLAMENTO ALLA PROFONDITA’ DI 0.50 M.

PERCHE’ LA RESISTENZA LEGATA ALL’ATTRITO DELLE PARTICELLE D’ACQUA SU UNA SUPERFICIE

MAGGIORE DI UN CORPO TOTALMENTE IMMERSO E’ INFERIORE ALLA RESISTENZA D’ONDA CREATA IN

SUPERFICIE DALLA FORMA DEL CORPO STESSO

Page 94: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,

MASCHI E FEMMINELE NUOTATRICI HANNO FATTO REGISTRARE

VALORI FT1 INFERIORI AI MASCHI A TUTTE LE VELOCITA’ STUDIATE.

TALE DIFFERENZA POTREBBE DIPENDERE DALLE CARATTERISTICHE

ANTROPOMETRICHE, COPPIA DI ROTAZIONE, LEGATA

ALL’AFFONDAMENTO DEGLI ARTI INFERIORI, DIPENDENTE DALLA DENSITA’

CORPOREA.

Page 95: A P A Da più di ventanni in molti Paesi europei ed extraeuropei si parla della possibilità di adattare tutte le forme più conosciute della motricità,