a p p n i u n t i
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Centro Stampa Politecnico di Torino
NUMERO: 554 DATA: 13/06/2013
A P P U N T I
STUDENTE: Micali
MATERIA: Nozioni di Economia
Prof. Ciccarelli
Corso Luigi Einaudi, 55 - Torino
NUMERO: 1326A - ANNO: 2015
A P P U N T I
STUDENTE: Pizzamiglio Cristiano
MATERIA: Meccanica del Volo - Esercitazioni + Tobak Schiff + FVC - Prof.ssa F. Quagliotti - a.a. 2015 - 2016
Appunti universitari
Tesi di laurea
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AT T E N Z I O N E: Q U E S T I A P P U N T I S O N O FAT T I D A S T U D E N T I E N O N S O N O S TAT I V I S I O N AT I D A L D O C E N T E . I L N O M E D E L P R O F E S S O R E , S E R V E S O L O P E R I D E N T I F I C A R E I L C O R S O .
NOZIONI DI ECONOMIA
Ciccarelli Paolo
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Le imposte possono essere distinte in due principali categorie:
• Imposte DIRETTE: sono le imposte sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o delle società (IRES, IRAP)
• Imposte INDIRETTE: sono le imposte sul consumo (IVA) oltre alle imposte di registro, di bollo, ecc.
Il debito in presenza di deficit continua a crescere. LE PRINCIPALI TEORIE ECONOMICHE
• Adam Smith (Scozia, 1723 -‐ 1790): “MANO INVISIBILE” l’economia si regola da sola, non ha bisogno di alcun intervento esterno, domanda e offerta si equilibrano da sole; lavoro = valorizzazione del bene; passaggio dall’economia feudale a quella moderna = non produco solo più per autoconsumo (feudi) ma per il consumo di altri (vendere); ricchezza prodotta attraverso il lavoro; valore d’uso ≠ valore di scambio (es acqua); La divisione del lavoro permette l'incremento della produttività del lavoro, come illustrato dal celebre esempio della "manifattura di spilli": se un individuo deve, da solo, fabbricare spilli partendo dall'estrazione dal suolo della materia prima fino alla realizzazione di ogni singola fase artigianale, riuscirà difficilmente a produrre quantità elevate di spilli in poco tempo, se gli do solo il filo metallico farà più in fretta;
• David Ricardo (Londra, 1772 -‐ 1823): lavoro presente ≠ lavoro passato (macchine che producono beni di consumo) à apre il concetto di CAPITALE; lavoro à merce; “vale la pena che i paesi si specializzino, non in quei beni dove hanno vantaggio economico ma dove hai un vantaggio competitivo” (es. panno – vino di Portogallo-‐Inghilterra) à TEORIA DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI à commercio internazionale à LIBERISMO; libera concorrenza;
• Juan Baptiste Say (Lione, 1767 – Parigi, 1832): “legge di Say” = “l’offerta crea sempre la sua domanda”, domanda ed offerta si eguagliano sempre; non ci può mai essere carenza di domanda; i mercati raggiungono sempre da soli l’equilibrio à no interventi dello stato;
• Karl Marx (Treviri, 1818 -‐ Londra 1883): CONFLITTO DI CLASSE; ALIENAZIONE dell’operaio “diventa più povero quanto è maggiore la ricchezza che egli produce”; moneta = misura del valore; valore di mercato del mio bene = capitale + lavoro + altro; il plusvalore si trasforma in capitale se investito; teoria soggettiva del valore: il prezzo di un frigorifero in Norvegia e nel Sahara è diverso anche se il costo di produzione è lo stesso, dipende dai consumatori e non dal costo della produzione;
• Vilfredo Pareto (Parigi, 1848-‐ 1923): applica l’analisi matematica all’economia; la “collina del piacere”;
• Joseph Schumpeter (Austria, 1883-‐ 1950): studia le dinamiche che portano allo sviluppo; motore dell’economia = ruolo dell’imprenditore; Le nuove combinazioni dei fattori produttivi per : a) nuovi prodotti; b) nuove
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CON SCAMBI TUTI E DUE RIESCONO A CONSUMARE DI PIU’ DI QUELLO CHE PRODUCONO (punto sopra la retta). Nel commercio internazionale conviene commerciare: il PIL dei paesi più poveri cresce di più perché beneficiano del commercio internazionale. I MERCATI FINANZIARI E LA LORO RELAZIONE CON L’ECONOMIA REALE Mercato finanziario = luogo dove s’incontrano domanda ed offerta. Se c’è un monopolio c’è una distorsione del prezzo di mercato (è maggiore perché pochi lo possiedono) à l’ANTITRUST controlla la concorrenza. Reati di aggiotaggio = rialzo o ribasso fraudolento dei prezzi Il prezzo di equilibrio è la migliore stima del valore reale di un bene. I MERCATI FINANZIARI SONO MERCATI IN CUI SI SCAMBIANO STRUMENTI FINANZIARI (titoli di stato, azioni, obbligazioni, derivati). Mercati a pronti à il pagamento avviene al momento dello scambio Mercato a termine à il pagamento avviene dopo un tempo stabilito
VALORE DI MERCATO DI UN’AZIENDA = N_AZIONI*PREZZO_AZIONI STRUMENTI FINANZIARI = azioni, obbligazioni, titoli di stato, derivati, certificati, warrant
• AZIONI = quota pari ad 1/N del CAPITALE SOCIALE DELL’AZIENDA, dove N = n° di azioni totali; CAPITALE SOCIALE = ΣN_AZIONI * VALORE_AZIONI; VALORE REALE ≠ (può essere diverso) VALORE SUL MERCATO;
• OBBLIGAZIONI = TITOLI DI DEBITO CHE LE SOCIETA’ EMETTONO E
PREVEDONO IL RIMBORSO DEL CAPITALE ALLA SCADENZA CON UN TASSO DI INTERESSE; ho una garanzia di restituzione del capitale dopo un determinato intervallo di tempo a differenza delle azioni che NON si sa quando vengono restituite; fatte per avere liquidi;
• TITOLI DI STATO = OBBLIGAZIONI DELLO STATO (mercato diverso da
quello delle aziende);
• CERTIFICATI = insieme di azioni di aziende diverse à pacchetto finanziario;
• WARRANT (“ordine”) = opzione a comperare ad un determinato tempo
una determinata azione; ASPETTATIVA = differenza tra il valore di mercato che mi attendo alla scadenza ed il prezzo di mercato attuale; l’azienda invoglia a mettere liquidità;
• DERIVATI = differenza tra il prezzo di mercato al raccolto e il prezzo
stabilito al contratto in precedenza (“commodities” es tabacco); sono molto rischiosi perché posso guadagnare o perdere infinitamente; si utilizzavano a scopi di copertura mentre adesso a scopi speculativi; SOTTOSTANTE = oggetto del contratto derivato (nell’es. tabacco);
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RELAZIONE TRA PREZZO E RICAVI TOTALI (RT):
RT = Pequilibrio * Q Quindi un aumento del prezzo dovrebbe far aumentare i ricavi totali ma diminuisce anche la quantità di merce venduta à TUTTO DIPENDE DALL’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA!!! L’OFFERTA si definisce:
• ELASTICA: se la variazione dell’offerta è più che proporzionale alla variazione del prezzo (ε > 1); varia molto al variare del prezzo; se ε=∞ domanda perfettamente elastica à retta ORIZZONTALE;
• RIGIDA: se la variazione dell’offerta è meno che proporzionale alla variazione del prezzo(ε < 1); varia poco al variare del prezzo (es. beni necessari, acqua pane, …) se ε=0 domanda perfettamente rigida à domanda VERTICALE
PRIVAT EQUITY = fondi di soggetti che raccolgono capitale e questi vanno a comperare quote di aziende con determinate prospettive di reddito (dopo aver fatto uno scouting); cerco di comprare la % dell’azienda a basso prezzo e poi dopo 5 anni rivendere la % avendo migliorato e quindi aumentato il valore dell’azienda, il mio guadagno è dato dalla differenza di % e dipende dalla mia capacità di migliorare un’azienda. EQUITY = CAPITALE PROPRIO + CAPITALE DI TERZI = VALORE PATRIMONIALE
DELL’AZIENDA COVENANT = accordo che intercorre tra un'impresa e i suoi finanziatori, che mira a tutelare questi ultimi dai possibili danni derivanti da una gestione eccessivamente rischiosa dei finanziamenti concessi. L'accordo prevede clausole vincolanti per l'impresa, pena il ritiro dei finanziamenti o la loro rinegoziazione a condizioni meno favorevoli. Titolo liquido = tanta gente che compra, tanta che vende. Aggiotaggio = rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio. La CONSOB è l’istituzione che vigila sulle transazioni. BORSA (controllata dalla CONSOB) avviene lo scambio di titoli à BANCA D’ITALIA: prima ho il “Clearing” (si chiarisce chi ha comprato e chi ha venduto), poi “Settlement” (conclusione, trasferimento soldi/azione), infine “Custody”(archiviazione del titolo).
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Lo stato patrimoniale rappresenta la situazione del patrimonio di un’azienda in uno specifico momento della sua esistenza; è diviso in due parti chiamati ATTIVO e PASSIVO. Nell’attivo dello stato patrimoniale troviamo tutti gli investimenti necessari all’azienda per svolgere al meglio la propria attività, il MAGAZZINO, la liquidità e i crediti disponibili. Nel passivo dello stato patrimoniale, ci sono i mezzi di cui l’azienda si è dotata per finanziare gli investimenti; ad esso sono imputati il capitale sociale, le riserve, l’utile o la perdita dell’esercizio come pure i debiti a breve, medio e lungo termine. Il conto economico è la rappresentazione del risultato economico di esercizio. In esso possono essere distinti i COSTI e i RICAVI. I ricavi si riferiscono alle vendite dei propri beni, agli interessi attivi o i fitti attivi. I costi si riferiscono invece agli acquisti, alle spese, alle imposte e alle tasse.
SP = FOTOGRAFIA DEI BENI ALLA DATA DI RIFERIMENTO CE = FILM DELLA GESTIONE DURANTE IL PERIODO DI RIFERIMENTO
Se faccio una fotografia: SP: registra i conti quando vengono pagati à REGISTRA LA CASSA CE: registra i conti quando si presentano à REGISTRA LA COMPETENZA
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AMMORTAMENTO (nel passivo di SP, mentre nell’attivo metto il totale delle macchine ad es, e nei “dare” di CE) L'ammortamento è un procedimento con il quale un costo pluriennale viene ripartito tra gli esercizi di vita utile del bene, facendolo partecipare per quote alla determinazione del reddito dei singoli esercizi. Infatti, quando un'azienda acquista un bene destinato a essere utilizzato per più anni, ad esempio un macchinario, il relativo costo sostenuto viene ripartito in funzione del numero di anni per l'acquisto in tante quote quanti sono gli esercizi nei quali il macchinario sarà presumibilmente impiegato. Se così non fosse il costo verrebbe imputato interamente nell'esercizio in cui viene acquistato disattendendo il principio della competenza economica dei componenti reddituali. Quindi l'ammortamento è il piano di restituzione graduale di un debito mediante il pagamento periodico di rate. LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO (es) OBBIETTIVO DELL’ECONOMIA NEOCLASSICA Il profitto (π) è definito dalla differenza tra i RICAVI TOTALI (RT) e i COSTI TOTALI (CT).
π = RT – CT
RT e CT sono funzione della quantità (Q) per i neoclassici.
Dopo una certa Q, P diminuisce à RT diminuisce
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CMe = CT(q)/q
Se q tende a zero à la curva tende ad ∞ Man mano che produco di più CMe decresce (perché riesco a spalmare su una qtà maggiore di beni i CF) à ECONOMIA DI SCALA Dopo il punto di minimo se q aumenta, CMe aumenta (se q aumenta CV aumenta, ciò succede quando sono al limite della capacità produttiva (es. straordinari notturni, problemi alle macchine,…), spalmo i CF su più beni ma i CV aumentano più velocemente) à DISECONOMIA DI SCALA
CM = dCT(q)/dq
CM interseca Cme nel suo punto di minimo I CM sono sempre variabili poiché non includono i CF
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π/q = RT/q – CT/q = ricavo medio – costo medio
essendo ricavo medio = prezzo = P
π/q = P – CM Se avessi si RM = CM ma P < CM à non sto massimizzando il profitto ma sto diminuendo le perdite. In caso di CONCORRENZA PERFETTA avrei la curva di domanda perfettamente elastica (retta orizzontale) che interseca il punto di intersezione tra RM e CM (max profitto) à P = RM = CM In caso di CONCORRENZA IMPERFETTA avrei la curva D con un’elasticità finita e quindi inclinata negativamente e P > RM = CM In caso di MONOPOLIO l’unica azienda produttrice fissa il prezzo ad un valore più alto del costo marginale. P > RM = CM Questo è il mercato che massimizza il profitto dell’impresa e minimizza il benessere dei consumatori. Nel monopolio non esiste libertà d’ingresso nel mercato. LA MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE AZIENDALE (1) Integrazione verticale = l’azienda vende macchine, poi compra l’azienda che produce cruscotti. Integrazione orizzontale = vendo pizze surgelate e vedo che ho delle sinergie con i processi dei croissant surgelati e compro un’azienda che li produce.
• BILANCIO: BILANCIO D’ESERCIZIO è quel documento di primaria importanza che rappresenta la situazione economica, finanziaria e patrimoniale di UNA SOLA impresa; BILANCIO CONSOLIDATO ha le stesse funzioni del bilancio di esercizio, ma espone la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un Gruppo di imprese; il bilancio consolidato di un’azienda AB non è la somma delle attività e delle passività dei due bilanci (A e B) ma avrò l’attivo di A e il passivo di B; AVVIAMENTO = pago il “pacchetto clienti” dell’azienda, LO TROVO NELL’ATTIVO DELLO STATO PATRIMONIALE; tre blocchi in un bilancio:
o passività o PATRIMONIO NETTO (EQUITY) = CAPITALE SOCIALE -‐ PERDITA D’ESERCIZIO (UTILE) o debiti
ATTIVO = PASSIVO + DEBITI
Il PATRIMONIO NETTO va nel passivo dell’ SP (Stato Patrimoniale).
AMMOORTAMENTI = vedi pag. 11
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valori superiori a 2 l'impresa è da considerarsi sottocapitalizzata (capitale proprio insufficiente), per cui occorre effettuare un processo di ricapitalizzazione (aumento del capitale di rischio, cioè emissione di azioni).
• EBITDA (“Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) = MISURA LA CAPACITA’ DI UN’AZIENDA DI CREARE VALORE; rappresenta semplicemente l'utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali. Questo indicatore, risulta utile per comparare i risultati di diverse aziende che operano in uno stesso settore attraverso i multipli comparati (utili in fase di decisione del prezzo in un'offerta pubblica iniziale). È spesso utilizzato poiché l'EBITDA è molto simile al valore dei flussi di cassa prodotti da un’azienda, e quindi fornisce l'indicazione più significativa al fine di valutarne il valore. Può essere inoltre utilizzato per calcolare il risultato operativo di un'azienda, partendo dall'utile lordo, togliendo le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell'azienda. Se i costi saranno maggiori dei ricavi, si avrà una perdita, rispettivamente se figureranno dei ricavi maggiori dei costi, si avrà un utile.
• MOL (“Margine Operativo Lordo”) = costo di produzione del bene L’AZIENDA (es) L'azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Deve soddisfare i bisogni del mercato.
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• DI CAPITALI: i soci nominano un organo amministrativo (una o più persone)
o SRL: società responsabilità limitata
dei soci o SPA: società per azioni
Se SNC fallisce mi prendono anche le case Se SRL fallisce non possono prendermi le case, ma le società di capitali hanno costi più alti di gestione! Caratteristiche delle società di capitale:
• Obbligo di sottoscrizione di un certo capitale sociale (SRL:10.000€; SPA: 120.000€);
• Organo amministrativo (Amministratore Unico o Consiglio di Amministrazione, CdA) distinto dalla proprietà della società; il CdA può nominare tra i suoi componenti un Amministratore Delegato (AD);
• Presenza di un organo di controllo, il collegio sindacale (non per le SRL di piccole dimensioni);
• Obbligo di redazione di un bilancio annuale di esercizio (composto da Stato patrimoniale, Conto Economico e Rendiconto Finanziario) redatto dall’organo amministrativo ed approvato dall’assemblea dei soci;
Maggiore è il capitale sociale della società, maggiormente solida si presenterà agli azionisti. SRL: n° di soci limitato, molte volte i soci sono anche amministratori; SPA: n° di soci più ampio, può non essere quotato in borsa (strumento per finanziarsi);
• Vantaggi: possibilità di accedere al mercato finanziario, altro mezzo per finanziarsi;
• Svantaggi: una parte del capitale sociale è libero (è in borsa) e quindi non controllato dai soci che perdono una quota di controllo;
Per ogni decisione tutti i soci si dovrebbero riunire à si ha l’AMMINISTRATORE DELEGATO (AD) che deve far parte del Consiglio di Amministrazione (CdA); i poteri del AD sono decisi dal CdA e ciò che deve fare viene portato alla camera di commercio. CONTABILITA’ E BILANCIO D’ESERCIZIO (es) Il bilancio dell’esercizio è un documento che viene prodotto per legge una volta all’anno (di solito al 31/12 e lo si approva entro 4 mesi) e descrive la situazione patrimoniale ed economica della gestione. E’ composto da due documenti principali:
• LO STATO PATRIMONIALE • IL CONTO ECONOMICO
la responsabilità dei soci nei debiti è limitata alla quota che avevano messo
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PATRIMONIO NETTO (EQUITY) = CAPITALE SOCIALE – PERDITA D’ESERCIZIO (UTILE)
• CAPITALE SOCIALE = ΣN_AZIONI * VALORE_AZIONI (soldi che hanno
messo gli azionisti); • UTILE = ciò che l’azienda guadagna di anno in anno e che non viene
distribuito agli azionisti; PN e i debiti sono fondi di finanziamento Se compro un impianto a 100000€, non metto l’intera cifra nei passivi ma se penso di usarlo 10 anni metto 10000€ à AMMORTAMENTO (vedi pag.11). Se compro 1000 PC e ne vendo solo 500 nei costi metto solo 500 PC perché gli altri ce li ho ancora à COMPETENZA L’applicazione del principio di competenza può comportare situazioni in cui la manifestazione numeraria di un costo può non coincidere con la competenza di quel costo. Esempi:
• Beni acquistati nell’esercizio ma non rivenduti o trasformati nell’esercizio;
• Beni ad utilità pluriennale, ovvero acquistati nell’esercizio ma capaci di produrre reddito per più esercizi (beni strumentali);
• Accantonamento del TFR dei dipendenti (matura anno per anno ma viene erogato al termine del rapporto di lavoro);
TFR (Trattamento di Fine Rapporto) = importo che devo dare al dipendente quando viene licenziato o va in pensione; quindi ogni anno devo metterlo nei costi anche se i soldi escono a fine rapporto di lavoro. Libro cespiti = riassume i beni materiali dell’azienda La PARTITA DOPPIA è il sistema utilizzato universalmente per gestire la contabilità delle aziende. Si fonda sul presupposto che ogni tipo di operazione aziendale, senza alcuna eccezione, può essere descritta con due distinti eventi contabili. A seconda delle scritture i due eventi possono essere:
• Uno economico ed uno patrimoniale • Entrambi patrimoniali
L’utile di esercizio può essere accantonato a riserva o distribuito ai soci. Fondo svalutazione crediti = tiene conto che qualche mio debitore non mi paghi Differisco tra debiti/crediti che scadono nell’anno da quelli futuri per dare maggiore trasparenza finanziaria poiché se ad es. ho 8 mln di debiti causati dal mutuo, se devo pagare tutto nell’anno è un conto mentre se invece quest’anno ne devo pagare solo 400000 e gli altri negli anni futuri ci si trova in una situazione migliore.
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Serve a valutare come l’azienda affronterà il futuro, a far fronte alle attese degli azionisti e dei mercati. Ti permette di avere una certa credibilità quando rappresenti quello che vuoi fare in futuro; lo fai per volere soldi dagli azionisti, dalle banche o per far aumentare le azioni se voglio venderle.
• Deve esser condiviso dai management e dagli azionisti • È il documento cardine della gestione dell’azienda • Documento programmatico • Sono anche segreti (es. prodotti Apple futuri)
Parte dai PUNTI DI FORZA dell’azienda. Poi troviamo i punti di debolezza (es. non ho il circolante, oppure devo rinnovare l’azienda, …). Infine linee d’intervento organizzativo (es. investo nella tecnologia, apro fabbrica in Cina, …). Parte dagli anni passati (5 anni fa) fino a cinque anni futuri. MATRICE BCG
• STAR: sono prodotti/attività caratterizzati da un'alta quota di mercato in mercati in forte crescita. Richiedono investimenti per continuare a crescere, per poi trasformarsi in cash cow;
• CASH COW: sono prodotti/attività con un'alta quota di mercato in mercati a bassa crescita;
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Una distinta base è organizzata gerarchicamente, e si rappresenta come un albero, con la forma simile ad un albero genealogico, con in testa il prodotto finito, ed a scendere nei vari livelli si trovano i semilavorati e le materie prime. LA VALUTAZIONE DELLE IMPRESE
• PERCHE’ E’ OPPURTUNO VALUTARE IL VALORE DI UN’IMPRESA?
o Non c’è corrispondenza biunivoca tra profitto e valore; il valore di un’azienda non si misura con il profitto. Es. azienda con zero profitto negli ultimi 5 anni ma ha un brevetto che in futuro avrà successo à zero profitto ma tanto valore; il valore varia anche se ad es. un’azienda è a basso impatto ambientale;
VALORE = CAPACITA’ DI GENERARE PROFITTO IN FUTURO
o STAKEHOLDER VS AZIONISTA
Sono molto simili ma nella prima categoria rientrano i soggetti influenti nei confronti di un’iniziativa economica (progetto, azienda); quindi oltre agli azionisti, clienti, fornitori, banche, ecc. Gli azionisti sono i proprietari della società!
o Book Value = quanto vale quel bene (es. la casa l’ho comprata a 300000€, e questo valore non cambia);
o Market Value = quanto vale quel bene sul mercato (es. la casa l’avevo comprata a 300000€ ma sul mercato la vendo a 500000€);
o Due modi per creare valore: VALORE VERO, VALORE FINANZIARIO (capacità futura di generare flussi di liquidità);
o Non basta creare il valore ma bisogna anche gestirlo; occorre investire sulla parte produttiva, ottimizzare la struttura finanziaria di un’impresa;
o INGEGNERIA FINANZIARIA Due modi per creare valore:
§ “spezzatino”: divido un’azienda in tanti pezzi e la somma dei pezzi vale di più dell’azienda primaria;
§ L’azienda A compra l’azienda B e si evidenziano le sinergie; es. A vale 10 B, vale 5 à A + B = 20 à ho creato valore per 5; Ho due tipi di sinergie:
a) sinergie di costo: avrò uno anzi che due CdA, una direzione, un ufficio, …, quindi risparmio nei costi di amministrazione;
b) sinergie di ricavo: A fa tomaie, B suole à A + B = scarpa à aumento il valore;
• I METODI DI VALUTAZIONE
o Criterio patrimoniale: guardo il patrimonio in banca dell’azienda, conto
la cassa e valuto gli immobili; o Criterio reddituale: valuto quanto reddito mi può generare in futuro;
usato per aziende con alto valore prospettico ma valore patrimoniale pressoché nullo;
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una media ponderata tra il costo del capitale proprio ed il costo del debito, con "pesi" rappresentati dai mezzi propri e dai debiti finanziari complessivi. La formula è la seguente:
𝑊𝐴𝐶𝐶 = 𝐾𝑒𝐸
𝐷 + 𝐸 + 𝐾𝑑 1− 𝑡 𝐷
𝐷 + 𝐸 dove: WACC = Weighted Average Cost of Capital Ke = costo del capitale proprio
E = patrimonio netto (Equity) D = indebitamento (Debit) Kd = costo dell'indebitamento t = aliquota fiscale sulle imposte sui redditi.
Come si noterà, il WACC può essere scisso in due componenti, il costo dell'equity ed il costo dell'indebitamento, ognuna ponderata con i rispettivi "pesi". Uso il WACC e non il tasso d’interesse poiché il primo è differente per ogni azienda. IL TASSO D’INTERESSE SERVE PER RENDERE EQUIVALENTE LA SOMMA DI DENARO D’OGGI A QUELLA IN UN LUNGO PERIODO.
§ Il costo dell’equity: risulta essere la componente più complessa da calcolare. Le difficoltà nella stima del costo dei mezzi propri risiedono nel fatto che non si tratta di un dato certo, come ad esempio gli interessi passivi corrisposti sul debito, ma di un "costo-‐opportunità" (l'opportunità di investire diversamente).
§ Il costo dell’indebitamento: può essere definito come il tasso che l'azienda pagherebbe nelle attuali condizioni di mercato per ottenere un nuovo finanziamento a medio-‐lungo termine. Se l'azienda ha ottenuto recentemente un finanziamento a medio-‐lungo termine, si potrebbe utilizzare il tasso del finanziamento ottenuto.
§ Il peso del capitale proprio e dell'indebitamento: variabili che rientrano nel calcolo del WACC
• LA CATENA DEL VALORE (modello di Porter)
Modello che permette di descrivere la struttura di un’organizzazione come un insieme limitato di processi. Secondo questo modello un’organizzazione è vista come un insieme di 9 processi, di cui 5 primari e 4 di supporto.
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Differenza amministratore delegato (AD) / presidente: presidente è colui che è eletto dal CdA e presiede le riunioni, l’AD è un organo delegato dal CdA che ha il pieno controllo della gestione della società.
ANALISI DI BILANCIO (es.)
L’analisi di bilancio ha l’obiettivo di riassumere in “indici” le caratteristiche del bilancio di esercizio al fine di comprendere se un’azienda si trovi in una situazione di equilibrio economico, di equilibrio finanziario e di equilibrio patrimoniale (definizioni pag.18).
L’EQUILIBRIO ECONOMICO può essere valutato con l’indice ROE (Return on Equity):
𝑅𝑂𝐸 = 𝑈𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑁𝑒𝑡𝑡𝑜
PN = VALORE DELL’AZIENDA (vedi 15) Se ho un PN = 1mln di €, ROE deve essere almeno al pari dei titoli di Stato (≈ 8%). Nell’esempio visto ROE = 0,5 à 50% à OK L’EQUILIBRIO FINANZIARIO può essere valutato con l’INDICE DI DISPONIBILITA’ (se è > 1 sono tranquillo):
𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡à = 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡à 𝑎 𝑏𝑟𝑒𝑣𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑒𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖𝑡à 𝑎 𝑏𝑟𝑒𝑣𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑒
Attività a breve: liquidità (cioè includo la disponibilità finanziaria, crediti a breve termine .
Passività a breve: debiti a breve termine
L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE può essere valutato con l’INDICE DI INDIPENDENZA FINANZIARIA (IIF):
𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑒 𝐷𝑖 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝐹𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑟𝑖𝑎 =𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑁𝑒𝑡𝑡𝑜
𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖𝑡à
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I punti sopra la retta sono più efficienti poiché a parità di costi hanno più ricavi, quelli sotto sono meno capaci. Chi sta sopra potrebbe dichiarare meno; ecco perché gli studi di settore sono stati criticati perché penalizzano le aziende sotto la retta (pensano che evadano).
R = a + bC
R = ricavi
a = ordinata all’origine ( = 0 in tutti gli studi di settore)
b = coefficiente angolare
C = costi
Se la retta passa per l’origine significa che non considero i costi fissi il che è sbagliato. Nella realtà l’ordinata all’origine è negativa.
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