accademia delle imprese n 3

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Anno 3 - N. 01 MARZO 2010 Come si appanna una donna trascurata. Appassisce come un fiore inaridito. ”Corrado Alvaro”

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Accademia delle Imprese N 3

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Page 1: Accademia delle Imprese N 3

Anno 3 - N. 01 MARZO 2010

Come si appannauna donna trascurata.Appassisce come un

fiore inaridito.”Corrado Alvaro”

Page 2: Accademia delle Imprese N 3
Page 3: Accademia delle Imprese N 3

ACCADEMIA DELLE IMPRESE EUROPEA

VIA PALMI, 7 (INT. 10)

89132 REGGIO CALABRIA

TELEFAX 0965.920797

WWW.ACCADEMIAIMPRESE.IT

[email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEGIUSEPPE ARIOBAZZANIRESPONSABILE COMUNICAZIONE:

MANUELA IATÌ

RESPONSABILE UFFICIO STAMPA:MASSIMO CALABRÒ

HANNO COLLABORATO:

MARIA GRAZIA AIELLO

ANDREA CANALE

AGOSTINO ANGELO CROCÈ

GABRIELLA MEDURI

FRANCESCA PACE

ANNAMARIA POLIMENI

ROSSELLA ZINDATO

AMMINISTRAZIONE

IVANA ARIOBAZZANI

FEDERICA SPANÒ

IMPAGINAZIONE E STAMPA

INMEDIA SRL - RC

DIREZIONE COMMERCIALE

ANNUNZIATO MARINO

REG. TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA N.12/90

Page 4: Accademia delle Imprese N 3

Pag. 3 “Cabina di regia” per lo sviluppo delle PMI Giuseppe Ariobazzani

Pag. 4 Master n Management del Commercio Internazionale Ivana AriobazzaniPag. 6 Cremona…. la longevità delle sue imprese Valentina CattivelliPag. 9 L’Italia ed i mercati Internazionali Carlo CapriaPag. 10 La crisi del Porto di Gioia Tauro Giuseppe Bova

Pag. 12 Speciale Aspromonte Jonico

Pag. 22 Sicurezza sul lavoro Andrea MorelloPag. 24 Si chiede al mondo del credito, negli USA come in Europa, di tornare su percorsi virtuosi 2010: LA SVOLTA Vittorio FrattiniPag. 26 Pensare anzitutto in piccolo Giovanni Maria Porcelli Pag. 30 Innovazione, Azienda Calabria Lavoro, successi presenti e futuri! Daniela De Blasio

Pag. 32 Olio Extravergine di Oliva Giuseppe IeracePag. 35 De.C.O., Denominazione Comunale d’Origine Rosario Previtera

Pag. 38 L’inserimento lavorativo dei giovani a rischio Andrea CanalePag. 40 Reinserimento delle donne madri detenute nel mondo del lavoro Angela Tibullo

Pag. 42 Economy Award in Montecarlo Alessia GiordanoPag. 46 Link School of english Malta

Pag. 48 Centro Leonardo: la Psicologia dell’età evolutiva Cristina Potente

Pag. 52 Lo Stoccafisso tra storia e ricette Francesca Marrara

Pag. 54 Donne, sport e famiglia Piera CatanosoPag. 56 Franco Battiato Gabriella Meduri

SOCIALE E TEMPO LIBERO

SALUTE E BENESSERE

ECONOMIA E LAVORO

ATTUALITÀ

EDITORIALE

TURISMO E CULTURA

SPORT E SPETTACOLO

SPECIALE ASPROMONTE

AMBIENTE E AGRICOLTURA

Page 5: Accademia delle Imprese N 3

L e piccole imprese sono la spina dorsale ed il primo banco di prova

dell’economia locale ed europea. Rappresentano, oggi, più del 95%

delle imprese e forniscono circa il 60-70% dell’occupazione, tuttavia,

sono le prime a risentire dei cambiamenti del contesto ambientale ed

economico, subendo l’eccessiva burocrazia e la complessa, quanto

indiscriminata, classificazione delle categorie artigianali. La condizione

aziendale può e deve essere migliorata attraverso azioni volte a stimolare

la cultura e l’idea progettuale dell’imprenditoria, incentivando misure che

consentano di consolidare lo spirito innovativo e professionale e far sì,

che tutte le esigenze siano tenute in seria considerazione dagli apparati

politici. Il valore delle piccole imprese è efficace per lo sviluppo sociale,

economico ed ambientale, per questo motivo, è fondamentale istituire,

in ambito regionale, una cabina di regia intersettoriale, volta a rafforzare

l’animo imprenditoriale e che consenta agli stessi imprenditori di essere

pronti a superare ogni ostacolo e ad affrontare quelle sfide necessarie

per competere sui mercati nazionali ed internazionali. Una cabina di regia

capace di monitorare, sviluppare e proporre agli organi legislativi norme

fiscali ed amministrative favorevoli all’attività dell’impresa. E’ necessario

pertanto, avviare ogni azione in grado di assicurare l’accesso ai mercati

a condizioni agevolate e meno burocratizzate, potenziare l’accesso alla

formazione, alla ricerca e alla tecnologia per consentire un arricchimento

del Know-How e conquistare un valore aggiunto per l’azienda. Una cabina

di regia a sostegno delle azioni intese a creare raggruppamenti e reti

d’aziende, e a sostenere la cooperazione per incrementare e facilitare

gli scambi di beni, servizi ed informazioni. L’Accademia si impegna a

perseguire questi obiettivi, applicando il sistema del coordinamento

tra le realtà imprenditoriali, mettendo in campo un consorzio virtuale,

superando così di fatto, quella cultura originale sì, ma ormai superata,

del contadino; ci aspettiamo impegno e concretezza della classe politica,

a tutti i livelli, fino ad oggi molto precaria.

Giuseppe AriobazzaniPresidente Accademia delle Imprese Europea

ED

ITO

RIA

LE

“Cabina di regia”per lo sviluppo delle PMI

Page 6: Accademia delle Imprese N 3

Attualità4

MASTER IN MANAGEMENTDEL COMMERCIO INTERNAZIONALE

I PROFILI PROFESSIONALI PER DARE

“FUTURO ALLE IMPRESE”

L’Accademia delle Imprese Europea, l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria e la Provincia di Reggio Calabria puntano sull’Export-Managerper aprire nuove frontiere a favore delle micro-imprese.

Ivana Ariobazzani

Page 7: Accademia delle Imprese N 3

Attualità 5

I l master di primo livello in Management del Commercio Internazionale,

sarà rivolto ai laureati che intendono conseguire una specializzazione per

un loro successivo inserimento nel mercato del lavoro. L’idea progettuale è

quella di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e dei loro prodotti

attraverso la formazione di una nuova figura professionale, l’export-manager,

con forti competenze tecniche e manageriali e la capacità di operare nel

mercato globale. L’ampliamento dei confini geografici e la necessità da parte

del trade di fronteggiare un livello di pressione competitiva crescente, richiede

al top management una reale differenziazione rispetto al mercato tradizionale,

attivando sistemi e strategie più avanzati, al fine di avviare processi di interna-

zionalizzazione e di conseguente sviluppo imprenditoriale.

Si propone di formare specialisti nell’ambito della new – economy, in grado

di gestire gli steps dell’internazionalizzazione. Il Master sarà realizzato

dall’Accademia delle Imprese Europea in collaborazione con l’Università per

Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, con il patrocinio ed il sostegno

dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria. Il Master ha durata

annuale per un totale di 60 crediti formativi (CFU), pari a 1500 ore complessive

e viene svolto presso la sede dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria.

Il numero di allievi del Master è fissato in un minimo di 15 e un massimo di

25 unità. Il piano di studio prevede una struttura interdisciplinare centrata

sulle macroaree del diritto, dell’economia e della finanza.

Il master, con un approccio estremamente operativo, affronta passo dopo

passo tutte le fasi, dall’elaborazione della strategia all’implementazione,

che costituiscono un passaggio obbligato per quelle aziende che

decidono di attivare azioni di import-export.

DA SX VERSO DX

Marcello Condorelli:porta voce Presidenza ProvinciaAngelo Vecchio Ruggeri:Rappr. Università Dante AlighieriGiuseppe Morabito:Presidente Prov. Reggio CalabriaGiuseppe Ariobazzani:Pres. Accademia delle imprese EuropeaNicola Vicari:Resp. Progetto Master

Provincia di Reggio Calabria - Salone Biblioteca - Presentazione Master

Page 8: Accademia delle Imprese N 3

Cremona….la longevità delle sue imprese

D ell’atomismo del tessuto imprenditoriale cremonese molto si è scritto, perché sistema di produzione

e di valori condiviso a più livelli territoriali. In esso, tuttavia, sono rinvenibili delle peculiarità date

dalla presenza di istituzioni o di agenzie operanti nel territorio di riferimento, che di fatto, ne garantiscono

la conservazione e la valorizzazione ed offrono ragione di inclusività sociale, capace di ridurre i rischi

di polarizzazione della struttura sociale ed economica, di stimolare l’interiorizzazione degli obiettivi

produttivi da parte di tutte le componenti aziendali. Politiche cross-cutting e forti di un multilevel

approach sono sempre più necessarie, anche se dispendiose, e da valutare, data la loro varietà o il

mutato indirizzo (dal sostegno degli agricoltori a quello dei luoghi).

Ma, una semplice indagine dimensionale consente di accertare che tali operatori altro non sono che le

grandi imprese che, da sole, concorrono alla determinazione di oltre un terzo del prodotto interno

provinciale ed all’ assorbimento di gran parte della manodopera locale. Delle 5 grandi imprese localizzate

nel territorio cremonese, 4 operano nel settore agroalimentare e, cosa alquanto curiosa, sono ultracen-

tenarie. La loro fondazione risale ai primi del 900 se non addirittura agli ultimi decenni dell’800. Le

ragioni di tali longevità sono diverse, dalla rigidità della domanda finale alla tensione alla innovazione,

Attualità6

Valentina Cattivelli

Page 9: Accademia delle Imprese N 3

Cremona….dall’attenzione crescente alle esigenze dei consumatori alla valorizzazione del capitale umano. La

competizione è stata condotta mediante la valorizzazione di fattori competitivi, esogeni ed endogeni,

oltre alla continua ricerca di politiche di promozione della propria qualità e della propria immagine,

diventando, così, nodi di rete ed immediata immagine della città, luogo di produzione della conoscenza,

di dispiegamento di flussi e di output intangibili. In aggiunta, hanno considerato la ruralità, non come

elemento di declino, ma come fattore di sviluppo. Tuttavia, sembra che il link “region of origin” non sia

biunivoco. Se tali imprese hanno di fatto considerato il territorio provinciale quale fattore di sviluppo,

non altrettanto ne hanno promosso la visibilità.

AURICCHIO nasce nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano (NA) come Società Corrente fondata da

Gennaro Auricchio, inventore del “Caglio Speciale”, o come si diceva, del “Segreto” di don Gennaro,

ma dopo poco, si stabilisce nel cremonese a causa della sempre crescente domanda di latte e delle

difficoltà di trasporto. La proprietà è sempre stata cremonese ed in mano alla famiglia omonima.

Oggi l'azienda offre una delle gamme più complete di formaggi, dal Provolone, ai principali DOP italiani,

ai pecorini freschi e stagionati sino alle ricotte, tutti prodotti con metodi artigianali, basati sulle più

tradizionali ricette, ma con la garanzia di un controllo igienico impostato secondo le più moderne

disposizioni. Nel 1997 acquisisce dalla Nestlè Italia la divisione prodotti ovini della Locatelli, costituita

dallo stabilimento di Macomer (Nuoro) per la produzione del Pecorino

Romano, della Ricotta Fresca, della Ricotta Salata (Sardis) e delle caciotte

(Saracino, Auretta e Caciotta del Pirata). Questo importante investimento

permette all’AURICCHIO di portare al suo interno tutto il ciclo di lavorazione

del latte ovino, diventando un’azienda casearia completa con una gamma

di formaggi unica sul mercato.

Presente nel mercato nordamericano, Auricchio gode di ampia visibilità

nazionale, data la presenza di numerosi spot sulle principali reti televisive.

Non altrettanta notorietà è data dall’indagine Mediobanca 2008 che la

colloca, per performance economiche, al 1036esimo posto nella classifica

delle migliori imprese manifatturiere, in calo di 50 posizioni rispetto al

2008. La perdita di posizioni è dovuta al calo dei principali indicatori

economici.

174 anni e non sentirli: così la Sperlari, impresa leader nella produzione

del torrone, delle caramelle e della mostarda e parte del gruppo dolciario

LEAF, si candida ad un posto tra le imprese più antiche di Italia.

Era il 1836 quando Enea Sperlari avviò a Cremona un negozio di

specialità tipiche dolciarie della città come torrone e mostarda, ed ebbe

talmente successo, che i suoi prodotti divennero presto popolari anche al

di fuori del territorio locale, sbarcando persino negli Stati Uniti presso le comunità di immigrati italiani.

Nel 1950, la produzione cominciò ad annoverare anche le caramelle che, per la prima volta, vennero

considerate un gradito alimento da regalare. Divenne famoso il cofanetto Sperlari.

Ogni anno Sperlari utilizza, per la produzione di torrone e torroncini, più di un miliardo di mandorle e

nocciole e vende circa 6 milioni di stecche di torrone; altresì organizza la celeberrima Festa del Torrone

che ogni anno raccoglie a novembre centinaia di turisti golosi da tutta Italia attirati da attrattive quali la

stecca di torrone più lunga del mondo con i suoi 115 metri di lunghezza (pari a quelli del Torrazzo,

simbolo della città) o la riproduzione dell’orologio astronomico affisso sulla stessa torre campanaria del

peso di 2.000 kg. I suoi dati economici rilevano una situazione finanziaria in chiaroscuro: positivo per

quanto attiene il fatturato, negativo per quanto riguarda l’indebitamento.

L’Oleificio Zucchi è l’impresa più longeva di Cremona. La sua storia ha inizio in un frantoio a

Quanti sanno che AURICChIo, SPERLARI, oLEIfICIo ZUCChI e LAttERIA SoRESInAsono imprese, oltre che centenarie, anche cremonesi?

Attualità 7

Page 10: Accademia delle Imprese N 3

Cremona….

Attualità8

Sant’Angelo Lodigiano che gli Zucchi utilizzavano fin dalla metà del 1700, ma solo nel 1810 se ne ha

la prima traccia ufficiale; nel registro parrocchiale di San Fiorano compariva l’indicazione dell’impegno

di questa famiglia nella attività artigianale di trattazione dell’olio. Solo nel

1920 si ha il trasferimento nel cremonese e l’avvio di una fase di espansione

che non ha avuto rallentamenti, dall’inclusione nel circuito della grande

distribuzione con Stanga nel 1950 all’apertura degli stabilimenti nell’est

Europa alla fine degli anni 90. Le risultanze della sua attività sono alquanto

buone tanto da collocare l’impresa circa a metà della classifica stilata da

Mediobanca. Preoccupa il calo del fatturato, ma incoraggia l’aumento del

margine operativo e il mantenimento di alti livelli occupazionali.

“Voglio vivere cosi..” recitava uno degli ultimi spot della Latteria Soresina.

Situata nel paese di Soresina (il paese dove la leggenda narra sia soprav-

vissuta Sol la regina dalla epidemia di peste), costituita per volontà di 19

produttori agricoli per sopravvivere alla concorrenza estera, l’impresa diviene

ben presto realtà consolidata nel panorama agroalimentare italiano, anche

grazie al coinvolgimento di esperti provenienti da varie regioni italiane.

Impegnata nelle commesse per l’esercito nei periodi bellici, la Latteria

sopravvive alla crisi del settore primario grazie agli sforzi impiegati per

l’elevazione degli standard qualitativi della gamma sempre più ampia dei

prodotti, alla forte campagna di promozione pubblicitaria ed alla sottos-

crizione di importanti accordi di partnership con imprese appartenenti alla

medesima filiera. I suoi dati economici essenziali sono incoraggianti. Ottimo

il giudizio di Mediobanca, buona la tenuta occupazione.

Scriveva Verdi ad alcuni suoi amici: “Cosa vi può essere di bello e di buono a Cremona?? (…), i torroni,

la mostarda ed il Torrazzo. Ora, occorrerebbe integrare l’affermazione aggiungendo quanto appreso

dalle vicende di tutte le imprese indicate, piene di impegno, di passione e di vita, di quella stessa storia

che è parte integrante ed indispensabile della stessa città.

Società Auricchio Leaf (Sperlari) Oleificio Zucchi Latteria Soresina

Settore di attività Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare

Specializzazione produttiva Prodotti lattiero caseari Dolciumi Oli per alimentazione Prodotti lattiero caseari

Anno di fondazione 1877 1836 1810

Anno di costituzione 1982 1993 1946

1900

Classifica Mediobanca 1036/1523 Non compresa 879/1523 736/1523

Fatturato 119.713 195.515 150.392 186.572

Valore aggiunto 19.497 nd 15.256 28.321

Margine operativo netto 3.051 2.530 8.292

6.570

Capitale netto 20.983 25.000 14.437 23.004

Debiti finanziari 25.461 85.081 32.415 90.658

N.dipendenti 314

nd 2.170 341

* i dati sono espressi in migliaia di Euro

* i dati finanziari si riferiscono al 2008 Fonte: Centro Studi Mediobanca

Page 11: Accademia delle Imprese N 3

L a complessità del sistema economico italiano ha determinato

nel corso degli anni un continuo, articolato e complesso

intervento del Governo a favore dello sviluppo delle nostre

aziende ed in particolare delle Piccole e Medie Imprese. Queste

rappresentano il vero tessuto vitale dell’economia del nostro

Paese data la loro capacità di innovarsi, di adattarsi velocemente

alle esigenze del mercato, la loro flessibilità e creatività. Il

mercato italiano è oggi uno dei principali snodi dei traffici

internazionali di beni e prodotti. Con i partner comunitari, le

economie dell’America del Nord e i grandi colossi asiatici (Cina,

India e Giappone) rappresenta infatti l’asse portante del

commercio estero mondiale: l’Italia è tra i primi dieci Paesi che

registrano i più alti tassi di scambio su scala internazionale, con

un giro di affari di circa 500 miliardi di dollari. Del totale delle

attività produttive, sono ben 181.056 imprese che effettuano

operazioni di export, con un trend annuo in continua crescita. In

tale contesto una funzione indubbiamente trainante per il

processo di sviluppo del sistema economico italiano è quella dei

Distretti Industriali. Oggi la Federazione dei Distretti ufficializzata

il 23 febbraio 2009 ha allargato il concetto del distretto ed ha

ridisegnato la mappa dell’Italia distrettuale dandosi una nuova

governance. Basta distretto con territorio delineato, ma Italia

suddivisa in Quattro Macro Distretti, ora diventati Cluster classi-

ficati secondo le 4 A del Made in Italy: abbigliamento moda,

cuoio, calzature; alimentare-agroindustriale-ittico; automazione

meccanica; arredo casa. Settori questi che hanno dimostrato

tutta la loro grande competitività e stanno tenendo bene. Ogni

Cluster abbraccerà più regioni e potrà andare dal nord al sud in

quanto adesso il suo riferimento non è più il territorio bensì il

comparto industriale di pertinenza. Il processo di internaziona-

lizzazione vede le aziende andare all’estero non tanto e non solo

per il basso costo del lavoro ma, soprattutto, per sviluppare

l’impresa e per entrare in mercati che sarebbero difficilmente

conquistabili rimanendo nell’area di origine. Gli imprenditori

possono quindi confidare nel sistema Paese perché, aldilà della

crisi in atto, l’Italia ha dei punti di forza inconfutabili, che la

candidano nell’Europa e insieme all’Europa a superare la crisi

prime degli altri uscendone più forte di prima.

Carlo CapriaPresidenza del Consiglio dei Ministri

Dipartimento per lo SviluppoDelle Economie Territoriali

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Attualità 9

Page 12: Accademia delle Imprese N 3

Attualità10

Q uando si fa riferimento ad una politica

economica ed infrastrutturale che guarda al

futuro, s’immagina un macroterritorio di respiro,

almeno regionale, dove la classe dirigente e politica

è fortemente impegnata a far valere l’eccellenza dei

propri servizi, ma anche la propria capacità di

recuperare risorse di bilancio, non attraverso la

tassazione dei cittadini, ma mediante lo stimolo di

attività produttive che incrementino le lavorazioni,

le fatturazioni e l’infrastrutturazione produttiva del

contesto. Per capire bene cosa accade intorno a

noi, soprattutto quando le Amministrazioni Regionali

funzionano, basta sottolineare la partecipazione

diretta della Regione Lombardia ad alcune società

strategiche per lo sviluppo: penso agli Interporti

milanesi o le Ferrovie Nord Milano, o ancora alla

Società aeroportuale di Malpensa, e penso alla

Regione Piemonte che ha realizzato l’area di retro

porto degli approdi liguri, si tratta di gruppi che

hanno la capacità, attraverso la gestione dei loro

servizi, di generare risorse che vengono

regolarmente reinvestite in nuovi progetti di

modernizzazione.

In Europa un porto internazionale di transhipment

come Rotterdam, capace di movimentare 11 milioni

di teus tra containers e casse mobili, concorre al

LA CRISI DEL

PORTO DI GIOIA TAUROE IL PROGETTO CRIL

Giuseppe BovaCoordinatore Progetto CRIL

Page 13: Accademia delle Imprese N 3

Attualità 11

bilancio del proprio Paese con un gettito del 25% delle entrate

ordinarie ed occupa ben 110.000 addetti che operano nel settore

della logistica portuale. Così accade anche in altre analoghe

realtà portuali in tutto il mondo. Gioia

Tauro, nel panorama della portualità

nazionale, è stato un’occasione irripe-

tibile e straordinaria. Pur conculcato

nelle sue legittime aspirazioni di

crescita da Ministri dei trasporti

portatori degli interessi localistici del

Nord (Genova, La Spezia, Livorno, ma

anche Trieste), il porto di Gioia Tauro

ha fatto valere da subito le sue caratte-

ristiche vincenti (una posizione

centrale e strategica nel Mediterraneo,

una banchina eccezionale, fondali

adeguati, attrezzature efficaci) che gli

hanno consentito di affermarsi come

primo punto di approdo dell’area

mediterranea.

Il problema oggettivo da porsi era uno

solo: sostenere la grande e nascente

competitività di altri porti attrezzati, specie di quelli spagnoli di

Algeciras, Tarranaga, Valencia e Barcellona, ma anche quelli di

Porto Said, Damietta e Tangeri sulla sponda africana. L’ipotesi

accreditata da esperti manager della portualità considera, ancora

oggi, fondamentale la riduzione dei costi di ancoraggio ed una

adeguata infrastutturazione (interporti attrezzati, rete ferroviaria

con l’impiego di materiale rotabile di nuova generazione, aree di

stoccaggio e lavorazione dei prodotti, attivazione dei servizi

doganali, attivazione di processi industriali) per garantire lo

sviluppo di una piattaforma logistica e di un servizio veloce di

trasporto e smistamento ferroviario con direzione Sud-Europa e

viceversa.L’interpretazione di queste esigenze e la promozione

delle conseguenti iniziative (progettazione e realizzazione delle

infrastrutture e dei servizi) è e resta un compito affidato alla

politica nazionale e regionale, e sono proprio queste istituzioni

che devono avere un occhio attento anche alla capacità di

proposta che viene dal territorio.

Ciò che deve essere chiaro a tutti è che i miracoli non si ripetono

due volte, e soprattutto nel settore delle relazioni commerciali ciò

che decide la fortuna o l’affossamento di una struttura è il

mercato, una implicazione nientaffatto caritatevole, per cui,

senza la realizzazione dei necessari interventi di moderniz-

zazione e adeguamento strutturale, gli esiti non possono essere

che infausti (basta guardare a Termini Imerese).

In questo contesto ciò che appare capace di incidere

sensibilmente in termini di sviluppo e di cambiamento è il progetto

per la realizzazione di una società di

trasporto ferroviario delle merci proposto da

Calabria Railway Intermodal Logistic

(CRIL).

La Società che condivide la partecipazione

della Società di Sviluppo Ferroviario,

dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro e

Messina, della Camera di Commercio e del

Comune di Reggio Calabria, in accordo con

Ansaldo Breda implementerà la costruzione

di Locomotive multitensione presso le

OMECA e carri ferroviari ad assetto variabile

e promuoverà il trasporto delle merci da e

per l’Europa con costi for temente

competitivi.

A regime le OMECA vedranno crescere l’occupazione di ben 222

unità, mentre la CRIL occuperà tra Reggio Calabria e Gioia Tauro

ben 500 addetti.

Ed a chi succederà nel ruolo di responsabilità una precisa

indicazione: la politica portuale non si fa coprendo una casella

del potere con la nomina di un sottosegretario quale che sia e,

spesso, lontano dalla conoscenza dei problemi reali. Si fa

avvalendosi di uno staff di esperti capaci di fare programmazione

strategica e di preparare interventi da sostenere anche con i

fondi europei, perché questa è la sola politica che può dare

risultati e recuperare il tempo perduto.

tutto ciò è una risposta concreta alla domandadi servizi e di logistica per Gioia tauro e rappresenteràuna svolta efficace in termini di competitivitàalle esigenze di trasporto ferroviarioche altri porti non possono permettersi.

Page 14: Accademia delle Imprese N 3

Speciale12

I l tema del marketing territoriale ha assunto

di recente una notevole rilevanza nella

discussione sulle politiche di sviluppo e

promozione territoriale. Nei sistemi economici

moderni si va sempre più diffondendo il concetto

di area territoriale quale spazio economico e

sociale d’attrazione, con un proprio complesso

sistema di offerta (infrastrutture, risorse, servizi)

rivolto a potenziali investitori, quale attore dello

sviluppo alla ricerca di vantaggi competitivi

sostenibili. La profonda modificazione dello

scenario economico, caratterizzato dalla

globalizzazione e dalla diffusione delle nuove

tecnologie, ha prodotto una crescente pressione

competitiva sui diversi “aggregati economici”,

dai sistemi paese fino alle singole imprese.

Anche al livello di aree territoriali, la caduta

di molti limiti che ostacolavano il movimento

ed il trasferimento delle persone, dei capitali

e delle imprese ha reso più forte ed esplicita

la necessità di affrontare con un approccio

manageriale le problematiche di gestione e di

sviluppo del territorio.

La radicata consapevolezza della competizione

esistente tra territori è divenuta oggetto di

sempre maggiori attenzioni da parte dei policy

makers, delle istituzioni, dei diversi operatori

economici anche in Italia. Con l’accezione

marketing territoriale sono state, storicamente,

individuate una serie di pratiche molto diverse fra

loro a seconda degli obiettivi posti e dell’ambito

settoriale e territoriale di riferimento. In linea generale si può definire il marketing territoriale come uno strumento utilizzato nell’ambito

delle politiche di sviluppo locale per rendere “attraente” un territorio, promuoverne i punti di forza e per definire l’orientamento

l’armonia dei contrastiAspromonte

JonicoSpesso, in tutti i campi, l’ innovazione non consiste tanto nella scoperta di qualcosa che nessuno aveva mai visto prima, quanto nella combinazione inedita di fattori noti.

MARkETING TERRITORIALEESTERNO

Page 15: Accademia delle Imprese N 3

Speciale 13

strategico di un’area geografica. L’obiettivo generale del piano marketing è la valorizzazione del patrimonio naturale, storico-culturale,

ambientale, turistico ed enogastronomico del PIAR Aspromonte Orientale attraverso iniziative e strumenti tesi a realizzare e

promuovere un sistema integrato di offerta territoriale.

La strategia che ipotizzata per ottenere il massimo della visibilità, attrattività e fruibilità del territorio del PIAR Aspromonte Orientale

parte della constatazione che è necessario costruire una visione univoca, integrata e sistemica di questo territorio, che trascenda le

specificità dei Comuni che ne fanno parte.

PIANO INTEGRATO ARIA RURALEIl PIAR Aspromonte Orientale abbraccia l’area a sud destinata al PIT Locride: nasce lungo la fascia Jonica della Provincia reggina per

svilupparsi verso l’interno confluendo nel Parco Nazionale dell’Aspromonte; tale territorio comprende 18 comuni: Africo, Antonimina,

Ardore, Benestare, Bianco, Bovalino, Bruzzano, Caraffa del Bianco, Careri, Casignana, Ciminà, Ferruzzano, Platì, Portigliola, Samo,

San Luca, Sant’Agata del Bianco, Sant’Ilario. In generale l’economia

locale è basata sulle attività rurali, come l’agricoltura, la zootecnia,

l’artigianato e l’agriturismo. Ma non è da sottovalutare, in termini di

ricchezza dell’area, il vasto patrimonio storico-artistico, archeologico e

culturale, risalente soprattutto all’epoca greca, bizantina e romana, alla

dominazione normanna e alle invasioni saracene. L’elevata ruralità delle

aree, le calamità naturali e il fenomeno migratorio hanno condotto ad

un notevole indebolimento del tessuto sociale ed economico, rimasto in

gran parte ancorato alle attività tradizionali: lo spopolamento dovuto al

massiccio trasferimento della popolazione attiva dai centri interni verso

la fascia litoranea, ha comportato il cambiamento dell’economia e della cultura locale, con conseguente degrado dei centri storici

collinari. La superficie complessiva è di oltre 1.500 kmq.

“l’analisi dei bisogni dei clienti e dei mercati interni ed esterni, volta a costruire, mantenere e rafforzare

rapporti di scambio vantaggiosi con gli stakeholder (marketing territoriale interno) e con i “pubblici” esterni

di riferimento (marketing territoriale esterno), allo scopo di aumentare il valore del territorio e delle imprese

e l’attrattività degli stessi, attivando il circolo virtuoso soddisfazione-attrattività-valore”

Comune di San Luca

Firma del Protocollo d’intesa tra l’Accademia delle Imprese Europea, il Comune di San Luca e la Comunità Montana Aspromonte Orientale

Page 16: Accademia delle Imprese N 3

Speciale14

Africo

Deriva dalla ”fusione” di due paesi un tempo distinti, Africo e la sua frazione

Casalinuovo. Le condizioni determinanti per la costruzione del nuovo paese sono

state le rovinose alluvioni del 1951 che devastarono quasi tutto il centro di Africo

Vecchio e Casalinuovo e costrinsero gli abitanti ad abbandonare il paese. In seguito

il paese venne ricostruito nel comune di Bianco. L’attuale Africo sorge a circa 12

metri sul livello del mare in una conca pianeggiante circondato da colline, quasi

sulla foce del fiume La Verde. Il paese è attraversato dalla statale 106 Jonica e si

trova tra i centri di Ferruzzano e di Bianco a circa 74 Km da Reggio Calabria.

Antonimina

Sorge nei pressi di Locri (a Km. 8,5). Fondata intorno al 1400, riveste oggi una certa importanza per le sorgenti di acque clorurate che

vi sgorgano, conosciute come "Acque sante locresi", e che sono largamente utilizzate presso le omonime Terme. Le Terme del Consorzio

Termale Antonimina-Locri erano conosciute fin dall'antichita' ma la creazione della moderna struttura termale risale al 1870.

Careri

Sorta intorno alla metà del XVI secolo in seguito alla distruzione dell’antica

Pandore - rasa al suoloda violente scosse sismiche - e al conseguente

spostamento dei suoi abitanti, il centro fu oggetto di contese feudali fino alla

costituzione del Comune, che avvenne nel 1836. Il paese fu devastato dai

sismi del 1783 e del 1908 e dalle alluvioni del 1951, che determinarono la

nascita della frazione di Natile nuovo, che raccoglie la maggior parte della

popolazione.

Page 17: Accademia delle Imprese N 3

Speciale 15

Aspromonte Jonico l’armonia dei contrasti

Ciminà

Il centro abitato del comune di Ciminà è ubicato a circa 312 metri sul livello

del mare, e sorge su una collina tra la fiumara di Condoianni e la fiumara

Gelsi Bianchi. Il comune è nella provincia di Reggio Calabria e dista circa

110 km dal capoluogo. Ad esso si accede dalla SS 106 jonica tramite la

provinciale Ciminà-S.Ilario Jonio, oppure dalla SS 106 tramite la provinciale

che collega Bombile e Cirella. Il panorama che si può ammirare lungo la strada

è da mozzafiato: la fiumara, la valle, la montagna, il Tre Pizzi (950 mt.) e

Montalto (1998mt.); lasciandosi alle spalle il mare. Il territorio molto vasto ha

una superficie di 48.77 kmq.

Platì

Di origine feudale, caratterizzato dalla posizione geografica montana (in una vallata al centro dell'Aspromonte orientale) e da

un'economia agricolo-pastorale, presenta notevoli squilibri nella distribuzione della ricchezza. Nel 1951 il centro fu colpito dalla

violenta alluvione che devastò l'Aspromonte orientale e causò la devastazione di una buona parte del paese e la morte di 19 abitanti.

Negli anni a seguire le famiglie nobili e borghesi del paese furono costrette dai locali ad abbandonare il centro consegnandolo, di

fatto, in mano alle famiglie appartenenti alla n'drangheta che tutt'oggi vi abitano.

Samo

Si vuole sia stato edificato dai Samii di Grecia giunti fortunosamente sulle coste.

Onde si disse che fosse nato Pitagora. Nel Quattrocento era segnato col nome

di Crepacore, mutato presto in Precacore. Capoluogo di una baronia tenuta dai

Marullo di Condoianni (1496-1554), dai quali passò agli Squarciafico (1554-1569),

per ritornare agli stessi marullo (1569-1588), e poi passare ai Tranfo.

Page 18: Accademia delle Imprese N 3

Attualità16

San Luca

Il comune di San Luca è il più

esteso della provincia, dopo

quello della città capoluogo. Ha

una superficie di 10.400 ettari

ed il suo territorio si estende da

quota 250 a quota 1.670 metri

s.l.m. la cittadina fu fondata nel

1592 dagli abitanti dell’antica

Potamia sulla cima di un

monte quasi inaccessibile, che

a causa di un grave dissesto idrogeologico e di forti scosse di terremoto, è stato abbandonato. San

Luca, nel 1596, fu ceduta dalla vedova di Sigismondo di Loffredo, Beatrice Ursini, a Carlo Papalia

detto Gambacorta, per 17.000 ducati. Trascorso neanche un secolo, dal trasferimento di proprietà, a

causa dei debiti, i Papalia, furono costretti a rivendere il feudo di San Luca, al Marchese Alessandro

Clementi, di origine spagnola per 23.000 ducati. Sant'Agata del Bianco. Distrutta quasi comple-

tamente dai terremoti del 1783 e del 1908, la sua storia è strettamente legata a quella di Samo, di cui

fu feudo, prima di rendersi indipendente nel 1806 ed essere proclamata Comune nel 1811. Succes-

sivamente, di nuovo aggregata a Samo per un breve periodo, divenne definitivamente autonoma nel

1946. Da vedere i resti di un antico palazzo feudale con un prezioso portale in pietra bugnata con

arco a tutto sesto, risalente al 400, e la chiesa di Sant’Agata, seppur ampiamente rifatta. Sant’Agata

del Bianco ha dato i natali al filosofo Angelo Grillo (1805-1875), al vescovo Francesco Antonio Grillo

(1744-1804) ed allo scrittore Saverio Strati (1924).

Santuario di Polsi

Santuario di Polsi, notissimo centro di culto mariano, meta di

pellegrinaggi per migliaia di fedeli da tutte le parti del mondo. Situato

a circa 10 chilometri dal centro abitato, a circa 820 mt. s.l.d.m., di

origini basiliane ma arricchito dalle donazioni del conte Ruggero

il Normanno nel 1114, il santuario fu abbandonato dai monaci

bizantini allorquando nel 1481, fu abolito il rito greco. Fu distrutto

dal terremoto del 1682 e riedificato nel periodo tra il 1730 e il 1737.

Conserva al suo interno la statua della Madonna della Montagna e

numerose opere d’arte. Il flusso di turisti e pellegrini si concentra,

in particolare, nel periodo che va dal 24 Agosto al 3 Settembre, i

giorni della festa dedicata alla Madonna. Il rito del pellegrinaggio

al santuario viene celebrato dai fedeli in un clima di particolare

intensità emotiva: i pellegrini

percorrono il tragitto a piedi nudi o in ginocchio intonando canzoni

dedicate alla Madonna della Montagna.

Se dovrai scrivere alla mia casa,Dio salvi mia madre e mio padre,

la tua lettera sarà credutamia e sarà benvenuta.

Così la morte entreràe il fratellino la festeggerà.

Non dire alla povera mammache io sia morto solo.

Dille che il suo figliolopiù grande, è morto con tanta

carne cristiana intorno.

Se dovrai scrivere alla mia casa,Dio salvi mia madre e mio padre,

non vorranno saperese sono morto da forte.

Vorranno sapere se la mortesia scesa improvvisamente.

Dì loro che la mia fronteè stata bruciata là dove

mi baciavano, e che fu lieveil colpo, che mi parve fosse

il bacio di tutte le sere.

Dì loro che avevo godutotanto prima di partire,

che non c’era segreto sconosciutoche mi restasse a scoprire;che avevo bevuto, bevuto

tanta acqua limpida, tanta,e che avevo mangiato con letizia,che andavo incontro al mio fato

quasi a cogliere una primizia per addolcire il palato.

Dì loro che c’era gran solepel campo, e tanto grano

che mi pareva il mio piano;che c’era tante cicale

che cantavano; e a mezzo giornopareva che noi stessimo a falciare,

con gioia, gli uomini intorno.

Dì loro che dopo la morteè passato un gran carro

tutto quanto per me;che un uomo, alzando il mio forte

petto, avea detto: Non c’èuomo più bello preso dalla morte.

Che mi seppellirono con tantatanta carne di madri in compagnia

sotto un bosco d’uliviche non intristiscono mai;

che c’è vicina una viaove passano i vivi

cantando con allegria.

Se dovrai scrivere alla mia casa,Dio salvi mia madre e mio padre,

la tua lettera sarà credutamia e sarà benvenuta.

Così la morte entreràe il fratellino la festeggerà.

Corrado Alvaro

Page 19: Accademia delle Imprese N 3

Speciale 17

Aspromonte Jonico l’armonia dei contrasti

LE PRODUZIONI LOCALILa provincia di Reggio Calabria presenta numerosi prodotti tipici e produzioni caratteristiche – tra i quali vini, olii, bevande

alcoliche, distillati e liquori, formaggi, prodotti vegetali trasformati,

preparazioni di pesce - e citarli tutti sarebbe impresa ardua. L’elenco dei

Prodotti Agroalimentari Tradizionali regionali riconosciuti dal Ministero

delle Politiche Agrarie e Forestali con un apposito albo sono ben 271

per la Calabria. Le altre infinite tipologie e varietà di preparazioni e di

prodotti freschi, trasformati (e quindi cucinati), realizzati sul territorio

provinciale, possono essere definiti “prodotti caratteristici”.

Vino Greco di Bianco:La zona di produzione del vino Greco di Bianco è relativa ai territori comunali

di Bianco, Casignana in Provincia di Reggio Calabria, nel versante ionico,

nella cosidetta area grecanica. Greco di Bianco ( D.O.C. ): È stato il primo

vino DOC riconosciuto in provincia di Reggio Calabria. È prodotto nel

Comune di Bianco e in parte di quello di Casignana. La leggenda fa risalire

questo vino al VII° sec. a.C., quando un colono greco portò i primi tralci

della vite sbarcando nell’odierno Capo Bruzzano, nel territorio comunale di

Bianco. L’uva, prima di essere spremuta viene appassita su graticci di canne

fino a quando non si è registrato un calo minimo del 35%. Non può essere

commercializzato prima di un anno dalla vendemmia.

Il formaggio:Il più importante nella tradizione locale è il pecorino, in genere di latte misto

ovino e caprino; eccellenti sono le ricotte prodotte nella zona, soprattutto tra

l'epifania e pasqua. Tutta la provincia di Reggio Calabria si caratterizza anche

per il microclima particolarmente dolce, unico al mondo che consente la

coltura del bergamotto: agrume di forma sferica, giallo, con un peso medio di

circa 100 g. Lungo i letti delle fiumare e sulle colline, tra le altre coltivazioni si

stagliano i campi profumati di questo meravi-

glioso agrume, soprannominato "Oro Verde",

dal quale si estrae l'essenza base naturale

della più raffinata produzione profumiera

mondiale, l’olio essenziale è usato anche

in campo alimentare come aromatizzante

di liquori, tè, caramelle, canditi, gelati e

bibite. Il nome bergamotto deriva dal turco

Beg-armudi, pero del signore, per la sua somiglianza con la pera bergamotta, il primo bergamotteto

di cui si ha notizia venne impiantato vicino al capoluogo calabrese nel 1750.

Le produzioni tipiche non solo caratterizzanofortemente questa terra, ma, soprattutto,rappresentano una fonte di ricchezza di grande rispetto.

Page 20: Accademia delle Imprese N 3

Speciale18

Aspromonte Jonico l’armonia dei contrasti

I Salumi:I salumi di Calabria hanno origini che quasi certamente

risalgono al periodo della colonizzazione greca delle

coste joniche ed ai fasti culturali ed artistici della

Magna Grecia. Non esistono, però, documentazioni

certe riguardo alla tradizione legata alla lavorazione

delle carni suine fino al 1600: i diversi testi fanno

comunque capire quanto già allora fosse diversi-

ficata l’utilizzazione della carne suina in prodotti

finiti di diversa natura. La produzione di insaccati ha

conservato nel tempo le caratteristiche della tradizione

gastronomica calabrese che affonda le sue radici nella

civiltà contadina di questa terra fiera ed orgogliosa.

Tante antiche tradizioni, legate ai ritmi e ai momenti

dell’annata agraria, sono ora quasi scomparse, come

anche la razza suina “nera di Calabria”, ma la tipicità

delle produzioni calabresi rimane. Sono impiegati suini

nati e/o allevati in Calabria (esclusi verri e scrofe) e le

fasi di preparazione e lavorazione devono aver luogo

nel territorio calabrese.

Olio extra vergine di oliva:Con la denominazione si indica uno dei Prodotti Agroalimentari

Tradizionali Italiani della provincia di Reggio Calabria Il territorio di

produzione è il comprensorio della Locride nella fascia Jonica Reggina,

compreso tra Bruzzano e Monasterace, per un numero di 39 Comuni

della Provincia di Reggio Calabria, con estensione a Nord, fino a

Badolato, in 3 Comuni della limitrofa Provincia di Catanzaro. I Comuni

interessati alla produzione, in Provincia di Reggio Calabria sono:

Agnana Calabra, Antonimina, Ardore, Benestare, Bianco, Bivongi,

Bovalino, Bruzzano Zeffirio, Camini, Canolo, Caraffa del Bianco,

Careri, Casignana, Caulonia, Ciminà, Ferruzzano, Gerace, Gioiosa

Jonica, Grotteria, Locri, Mammola, Marina di Gioiosa Ionica, Martone,

Monasterace, Pazzano, Placanica, Platì, Portigliola, Riace, Roccella

Jonica, Sant'Agata del Bianco, San Giovanni di Gerace, San Luca,

Sant'Ilario dello Ionio, Samo, Siderno, Staiti,Stignano, Stilo.

Page 21: Accademia delle Imprese N 3

Speciale 19

Parco NazionaleD’ASPROMONTE

PAESAGGIO

L ’istituzione del Parco Nazionale dell’As-

promonte prevista da una legge del 1989

- con la quale si intendeva creare una grande

area protetta autonoma dal Parco Nazionale

della Calabria (istituito nel 1968) - e formalizzata

dalla Legge Quadro sulle aree protette (n. 394

del 1991), si realizzò concretamente nel 1994

quando, con D.P.R. datato 14 gennaio, fu

istituito l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte si estende

per 65.647,46 ettari e comprende il territorio di

37 comuni della provincia di Reggio Calabria.

L’Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle “Alpi

Calabresi”, termine con il quale i geologi indicano il

complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre

e dall’Aspromonte, per evidenziare il fatto che queste

montagne, formate da rocce cristalline - princi-

palmente graniti - hanno un’origine ed una geologia

diverse dall’Appennino vero e proprio, che invece è

di origine sedimentaria a predominanza calcarea e

termina a sud con il Pollino e l’Orsomarso.

Visto nel suo insieme, l’Aspromonte si presenta

come una piramide rocciosa, al centro della

quale si trova la cuspide più alta del massiccio,

il Montalto o Monte Cocuzzo (m 1.956),

dalla cui cima si gode un panorama impres-

sionante nella sua spettacolarità, che consente

Il nome “Aspromonte”, che significa “candido, bianco”,risale alle popolazioni greche della costa ionica che ammiravano le candide formazioni montuose del massiccio.

Page 22: Accademia delle Imprese N 3

Speciale20

di estendere lo sguardo fino alla costa tirrena, allo Stretto

di Messina, alle Isole Eolie, all’Etna e alla costa ionica.

Una caratteristica dell’Aspromonte è rappresentata dall’esistenza

delle fiumare, corsi d’acqua senza una vera e propria sorgente,

nutriti da innumerevoli ruscelli e in certi casi alimentati

da impressionanti cascate che, come i ruscelli, si formano

nelle parti più elevate del massiccio a causa delle precipi-

tazioni meteorologiche. Un esempio di straordinaria bellezza

è offerto dalle cascate del Maesano, che confluiscono nella

fiumara Amendolea. Per la brevità del loro percorso e la forte

inclinazione delle montagne, le fiumare hanno una consid-

erevole capacità di erosione e, incidendo profondamente

le pendici delle montagne, danno origine a veri e propri

canyons, dove l’acqua scorre impetuosamente anche d’estate.

Uno spettacolo particolare, inoltre, è offerto dalle numerose

“pietre”, grandi conglomerati rocciosi la cui forma originale è il

risultato dell’azione dell’acqua e del vento.

Famosa è la Valle delle Grandi Pietre, vicino al centro di San

Luca, dove spiccano alcuni monoliti con dei profili eccezionali,

che hanno stimolato da sempre la fantasia della popolazione.

Nelle vicinanze di Bova, invece, si trovano la Roccia del Drago e

le cosiddette Caldaie del Latte, che hanno dato origine a diverse

leggende popolari.

FLORAGrazie alla diversità dei suoi ambienti, il Parco Nazionale

dell’Aspromonte offre un habitat ideale per un ricchissimo

patrimonio floristico.

Nella fascia costiera si trovano estese piantagioni di

ulivi, aranci, limoni e mandarini. Esclusivamente sul

versante ionico, sempre a quote basse, viene coltivato il

bergamotto, noto per l’essenza che si ricava dai suoi frutti.

Page 23: Accademia delle Imprese N 3

Speciale 21

A bassa quota, le zone non coltivate sono coperte da una

vasta e variegata macchia mediterranea. Qui crescono

la ginestra, il cisto, la fillirea, il corbezzolo, il lentisco, il

mirto, l’erica arborea, il ginepro fenicio e l’euforbia arborea.

I corsi delle fiumare sono fiancheggiati dall’ontano nero, dal

pioppo nero e dal salicone, mentre nei loro greti crescono

l’oleandro e la tamerice.

FAUNAIl clima mediterraneo e vaste aree ricoperte da una fitta

vegetazione e scarsamente frequentate dall’uomo costituiscono

l’ambiente ideale per molte specie di animali.

La presenza dei lupi è accertata nella parte centro-orientale

del massiccio, dove alcuni esemplari sono giunti probabilmente

dalla Sila al seguito di branchi di cinghiali e dove, grazie alla

ridotta presenza dell’uomo, hanno trovato un habitat favorevole.

La lontra, la cui presenza è molto rara, che fa parte della famiglia

dei mustelidi, alla quale appartengono anche il tasso, la faina,

la puzzola, la martora e la donnola, ma, al contrario di questi

animali, la lontra trova il suo habitat ideale nell’acqua. Ulteriori

mammiferi carnivori che popolano i

boschi del Parco sono il tasso, la volpe,

la faina e la donnola. Come in altre

zone boscose italiane, il cinghiale è

molto diffuso nel territorio del Parco.

Altri piccoli mammiferi che vivono nei

boschi dell’Aspromonte sono il driomio e

il ghiro.

Un altro esemplare raro, di cui, sul

territorio dell’Aspromonte, restano solo

poche coppie, è il Gufo Reale il più

grande rapace notturno d’Europa, ,

che raggiunge un’apertura alare fino

a 180 cm e un peso di circa 3 kg.

Nei boschi dell’Aspromonte vive anche

l’astore, un rapace diurno che arriva a

misurare 50-60 cm di lunghezza e caccia

scoiattoli, lepri, conigli e uccelli (gazze,

corvi, piccioni).

Nel cielo dell’Aspromonte si possono ammirare ancora il

falco pellegrino e altre specie più comuni di rapaci, come lo

sparviero, il gheppio, la poiana, l’allocco e il barbagianni.

Tra gli altri uccelli è innanzitutto da segnalare la rarissima

coturnice, il picchio nero e il falco pecchiaiolo,

L’Aspromonte è anche un vero e proprio paradiso per gli ornitologi. La più importante rarità ornitologica presente nel territorio del Parco è l’aquila del Bonelli estinta nel resto della penisola italiana; di questa speciesopravvivono una o due coppie sulle vette del Parco.

Page 24: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro22

DECREto LEGISLAtIvo n. 81 DEL 2008APPLIChIAMOLO!!

SICUREZZASUL LAvORO

L e continue notizie delle morti bianche, purché dolorose, non riescono a sfatare la mentalità di non

prevenire e rispettare le regole ma, si continua ad applicare le norme inerenti alla tutela ed alla sicurezza,

dopo tale sventure. Il lavoro, quando esso si ha, è alla base del vivere sociale, è la linfa che permette di

poter sostenere la famiglia e visto le numerose norme che lo riguardano, dovrebbe essere non pericoloso

per i lavoratori.

Il famoso Dlgs n° 626 dell’11 settembre 1994,

meglio conosciuto come Legge Antinfortunistica

è stato sostituito, inglobato, modificato dal Testo

Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, il DLgs

n° 81 del 2008.

Tale Decreto ha avuto il via, grazie alla Legge n °

123 del 3 agosto 2007, inerente alle misure in tema

della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al

Governo per il riassetto e la riforma della normativa

( G.U.: n° 185 del 10/08/2007). La nascita del Dlgs 81/2008, oltre ad aver recepito ed inglobato tutte le

norme sul lavoro (quasi tutte, alcune specifiche rimangono in vigore ma in stretta correlazione con esso)

diventando il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, è stata guidata dai criteri fissati dalla Legge

123/2007, la quale, in soli 12 articoli, ha portato alla realizzazione di tale decreto.

Alcuni criteri della Legge 123/2007, come quelli riportati dall’articolo 1, il quale cita:” Il Governo è delegato

ad adottare, entro nove mesi dell’entrata in vigore della presente legge ( 25/08/2007) uno o più decreti

in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro…omissis….; dall’articolo 2 …omissis;

dall’articolo 3 il quale pone l’accento sulle modifiche del DLgs 626/1994 ( Legge Antinfortunistica ) ed altri

criteri citati nei successivi articoli. Il DLgs 81/2008 ha abrogato molteplici interventi succedutesi in un arco

di tempo abbastanza ampio ( circa 70 anni), per ridisegnare il tutto in attività di sistema, volto a tutelare la

normativa della sicurezza. Esso ha rafforzato la cultura della prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro, ha

Il mondo del lavoro è stato sempre oggetto di discussioni di carattere socio-politico, vedi la

lotta al lavoro nero ed alla disoccupazione ma, ancor di più, è stato e lo è ancora, oggetto di

discussione per quanto concerne l’aspetto della tutela della salute e della sicurezza.

Andrea Morello

Page 25: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro 23

promosso un comportamento responsabile da parte di

tutto il personale, coinvolto i lavoratori ed i loro rappre-

sentanti nelle principali fasi di gestione della sicurezza,

mirato alla riduzione degli infortuni e delle malattie profes-

sionali, dotato di modelli di organizzazione e di gestione

per garantire la salute e la sicurezza e tant’altro.

Il DLgs 81/2008 viene applicato nei confronti di tutti i

settori di attività private e pubbliche.

La sua entrata in vigore (il 15 maggio 2008) è stata

caratterizzata da diverse modifiche fra cui quella

importante determinata dal DLgs 106 del 9 agosto 2009,

il quale ha apportato una consistente ed ampia revisione,

in particolare sull’impianto sanzionatorio sia penale,

sia amministrativo; responsabilizzare maggiormente

la figura del Preposto; lo stress da lavoro correlato;

la delega di funzioni ed altro. L’applicazione del Testo

Unico porterebbe ad un netto miglioramento dell’attività

lavorativa, sia per quanto concerne il ruolo del Datore di

Lavoro, sia per quanto riguarda il Lavoratore, nonché,

non meno importante, determinerebbe uno svolgimento

della prestazione lavorativa in sicurezza e tutela della

salute. L’esclusività del sopracitato Testo Unico, secondo

un mio modesto parere, sta nella potenzialità di sinergia

fra Datore di Lavoro e Lavoratore, previo il rispetto da

parte di entrambi delle norme stabilite dal T.U.

Il Datore di Lavoro dovrebbe garantire dei luoghi di lavoro

consoni alle specifiche attività lavorative (Titolo II – Capo

I articoli dal 62 al 67 ed Allegato IV), la fornitura di tutti

i DPI previsti da quella specifica prestazione lavorativa

(Titolo III – Capo II articolo dal 74 all’87 ed Allegato VIII

e dal DL 475/1992) e tutto ciò gli compete, mentre il

lavoratore, oltre a dover partecipare a tutti i corsi di

formazione, compreso quello sul Testo Unico ( art. 21

comma 2 lett. b.), deve essere a conoscenza di ciò

che può e non può fare a causa, per esempio, della

mancanza dei requisiti. Nel concludere questa breve e

generale analisi , con la speranza di poter ritornare su

tale argomento che ha molteplici ed importanti aspetti,

sostengo che: “La sicurezza del lavoratore deve essere

garantita innanzi tutto dallo stesso lavoratore, che deve

svolgere la sua mansione, ove egli abbia i requisiti e

la formazione per poterla fare, in maniera conforme a

tutte le norme ed a tutte le procedure volte a garantire

la propria e l’altrui sicurezza nello svolgimento di

qualsiasi prestazione lavorativa”.

Page 26: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro24

L'anno che ci apprestiamo a salutare non è stato certamente dei più semplici da affrontare.

I l 2009 ha visto notevoli turbolenze che hanno investito in forma globalizzata

tutti i settori della società. La nota crisi finanziaria, poi trasferitasi inevita-

bilmente sull'economia reale, ne è stata parte determinante, appesantendo

peraltro anche situazioni già originariamente difficili. Il nostro Paese sembra

stia superando il guado meglio degli altri.

Un atto di fede, in periodo natalizio, siamo disposti a farlo, ma ci sembra

intellettualmente onesto attendere delle conferme. Le banche sono state e

saranno indubbiamente protagoniste di primo piano, a monte come a valle in

questo complesso scenario. La finanza internazionale, con variegati livelli di

responsabilità, ha messo in discussione un sistema la cui permeabilità delle

regole ha consentito un dirottamento dell'istituzionale core business delle

banche verso attività che mal si conciliavano con lo sviluppo dell'economia

reale. Oggi si chiede al "mondo" del credito, negli USA come in Europa di

tornare su percorsi virtuosi, di ridiventare a pieno titolo la vera spina dorsale

della ripresa economica, sostenendo gli investimenti delle imprese come quelli

delle famiglie. Pur riconoscendo alla politica italiana, nei suoi diversi ruoli istitu-

zionali, una apprezzabile attenzione affinché, sia sul versante interno che su

quello internazionale, vi sia una tangibile inversione di tendenza, molti sono gli

ostacoli che, a nostro avviso, elevati da chi, forse o senza forse, ha interessi

contrapposti, ne rallentano sensibilmente il processo. Il Sindacato comples-

sivamente inteso, con i dovuti distinguo che la storia di ogni formazione ha

notoriamente consolidato, ha fatto la sua parte a tutti livelli di responsabilità, ai

tavoli romani, dove ha contribuito

con il Governo all'assunzione di decisioni certamente non facili, in un clima

economico/ politico che non poteva, e non può sicuramente definirsi sereno,

SI ChIEDE AL MONDO DEL CREDITO,NEGLI USA COME IN EUROPA,DI TORNARE SU PERCORSI vIRTUOSI

2010: LA SvOLTA

Vittorio FrattiniSegretario Nazionale

SINFUB Banco di Napoli

2010

Page 27: Accademia delle Imprese N 3

2010

Economia e Lavoro 25

così come nelle singole aziende, nelle singole unità operative, a tutela dei

lavoratori monitorando le varie realtà territoriali la cui difficoltà di gestione

supera spesse volte i livelli fisiologici.

Il SINFUB nel 2009 ha visto la celebrazione del suo XII Congresso Nazionale

svoltosi a Fiuggi nello scorso mese di Giugno nel corso del quale sono state

individuate, tra l'altro, delle linee guida che le Banche, nella consapevolezza

delle proprie responsabilità nei confronti dell'economia reale, dovrebbero

adottare prioritariamente allo scopo di porre in essere politiche e comportamenti

radicalmente nuovi nella erogazione del credito In particolare, il SINFUB ritiene

che la politica delle aziende debba essere orientata all'aumento dei

ricavi e non, come sovente accade, alla riduzione del costo del lavoro attuata

prevalentemente attraverso tagli retributivi e occupazionali e, in definitiva, a

scapito esclusivamente dei lavoratori.

L'anno 2010 vedrà il SINFUB sempre più impegnato sui tavoli delle trattative ad

ogni livello, nazionale ed aziendale, anche con la neo costituita RSA della nuova

Società di servizi del Gruppo, denominata Intesa Sanpaolo Group Services

(ISGS), apprestandosi a fronteggiare le vecchie e nuove problematiche che

investono i lavoratori così come il resto della società civile. Il Sindacato , nel

confermare anche per il 2010 il fattivo impegno nell'ambito dei nuovi scenari

che volta per volta andranno a determinarsi augura, unitamente a "La Nuova

Banca", un anno di concreta svolta con l'auspicio di una definitiva uscita dal

tunnel della crisi così da poter vedere la luce di una nuova alba per il mondo

del lavoro.

Page 28: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro26

I l crescente disorientamento economico che ha investito l’economia globale nell’ultimo anno, ha

comportato un clima di instabilità e di indecisione dei mercati finanziari che non ha fatto che rinsaldare

la consapevolezza, che, nel XXI secolo, chi governa è l’Economia.

La crisi della finanza dei maggiori Paesi industrializzati del mondo era facilmente prevedibile. Un po’ più

difficile era indovinare l’anno in cui sarebbe esplosa e la dimensione. La cosiddetta “Crisi economica

globale” più che riportare la mente a tragici precedenti, ricordo ormai di un’era che cambia, così come

cambiano i suoi protagonisti, riporta con i piedi per terra, dimostrando la fragilità e la complessità del

sistema economico mondiale.

Nel panorama del post-crisi o presunta tale, davanti ai ricatti dei colossi dell’industria che minacciano licenzi-amenti di migliaia di lavoratori, è chiaro a tutti che il vero motore pulsante dell’economia che va tutelato è l’esercito delle “PICCOLE E MEDIE IMPRESE” (PMI).Per “Impresa” si intende “Qualsiasi entità, indipendente dalla sua forma

giuridica, che svolga un’attività economica”.

In un mercato unico, senza frontiere interne, come quello europeo, è essenziale

che le misure a favore delle PMI siano basate su una definizione comune.

La difformità dei criteri utilizzati per definire le PMI e, di conseguenza, la

molteplicità di definizioni utilizzate a livello unitario e a livello nazionale,

sarebbe potuta diventare fonte di incoerenza. Già dal 1996, quindi, la

Commissione europea, ha voluto sottolineare la necessità di definire le PMI

in modo preciso ed unitario. A tal fine sono intervenute, a partire dal 1º

gennaio 2005, le Raccomandazioni dell'Unione Europea 361 e 1442, che

forniscono una definizione precisa e chiara di Piccola-Media Impresa grazie

all’adozione di quattro criteri per l'identificazione di questa categoria: il

numero dei dipendenti, il fatturato, il totale di bilancio e l’indipendenza.

La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese

PensareanzItutto

in piccolo

Think small firstGiovanni Maria Porcelli

Commercialista eConsulente del Lavoro

Page 29: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro 27

(PMI) è costituita da entità che occupano meno di 250 persone,

il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il

cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. Tra

queste, si definisce “piccola impresa” quella che occupa meno

di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio

annuo non superiori a 10 milioni di euro, “microimpresa” quella

che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo

oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro.

Le PMI stanno acquisendo sempre più importanza nel panorama

economico e sociale europeo, in veste di creatrici di occupazione

e di protagoniste del benessere delle comunità locali e regionali.

La Commissione Europea, pertanto, promuove lo «Small Business

Act», cioè la messa a punto di un quadro strategico globale per

l’UE e i suoi Stati membri. Lo «Small Business Act» si basa sulla

convinzione che l’imprenditorialità e gli imprenditori debbano

essere incoraggiati e ricompensati e che sviluppare politiche favorevoli alle PMI deve diventare la norma. Alla luce delle sfide che

gli imprenditori si trovano a sostenere, la nuova

strategia della Comunità Economica Europea

applica il principio del “Think small first” (Pensare

anzitutto in piccolo) per agevolarne l’esistenza

nell’ambiente imprenditoriale; gli obiettivi sono:

ridurre i costi amministrativi, semplificare e

accelerare le procedure, migliorare l’accesso al

mercato, aumentare la competitività, garantire

l’aggiornamento costante e sensibilizzare le

amministrazioni pubbliche ad adeguarne il

proprio intervento.

Per conseguire tali obiettivi, il principio «pensare

anzitutto in piccolo» deve essere ancorato in

modo irreversibile nei processi decisionali, dalla

de finizione dei regolamenti alla fornitura dei

servizi pubblici, garantendo in tal modo che le

norme rispecchino la maggioranza degli utenti,

rimuovendo, quindi, gli ostacoli superflui che

intralciano la creazione e la crescita delle imprese

Ora è venuto il momento di porre

risolutamente le esigenze delle PMI al

primo posto della politica comunitaria.

Lo “SMALL BUSINESS ACT” per l’Europa

fa emergere tutta l’influenza dell’Europa a

favore delle PMI – nello sfruttare tutte le

risorse dell’Europa per aiutare le piccole

imprese nelle loro attività quotidiane,

spianando la strada a quelle che intendono

creare più posti di lavoro e crescere in

Europa e anche aldilà dei sui confini.Günther VerheugenVicepresidente della Commissione europea,

responsabile per le imprese e l’industria

Page 30: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro28

e correggendo quelle disfunzioni del mercato che

le bloccano.

L’Europa propone un partenariato tra gli Stati

membri. Un complesso di principi comuni

che dovrebbe guidare le politiche sia a livello

comunitario sia a livello nazionale. Un pacchetto

ambizioso di nuovi provvedimenti, tra cui quattro

proposte di legge, che si stanno traducendo in

azioni concrete per i singoli Stati. L’Unione europea

per facilitarne la creazione e lo sviluppo, interviene

a sostegno dell’accesso al credito da parte quasi

20 milioni di piccole e medie imprese europee

che non sempre riescono a interfacciarsi con gli

istituti di credito, tramite il programma quadro

per la competitività e l’innovazione 2007-2013

(PQCI). Tutti questi strumenti finanziari sono

gestiti per conto della Commissione dal Gruppo

Banca Europea per gli Investimenti (BEI), in

particolare mediante il Fondo europeo per gli

investimenti (FEI), e sono distribuititi alle PMI da

intermediari finanziari negli Stati membri. In questo modo si garantisce che i fondi siano disponibili a livello locale, il più vicino

possibile al contesto d’azione delle singole attività imprenditoriali.

Con l’adozione della Carta europea per le piccole imprese, gli Stati membri hanno preso l’impegno di sviluppare un contesto

imprenditoriale favorevole alle PMI. Un’azione decisa a livello comunitario consentirà ai vari paesi di apprendere reciprocamente

dalle proprie esperienze nella progettazione e nell’applicazione delle politiche, in modo da poter capire cosa ha funzionato altrove e

Page 31: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro 29

utilizzare le pratiche migliori adeguandole alla situazione particolare. La Commissione fa da apripista nel

processo di riduzione della burocrazia che pesa sulle spalle delle aziende e sta rivedendo la legislazione

comunitaria per eliminare i requisiti amministrativi divenuti superflui. L’esecutivo è inoltre all’opera per

spingere gli Stati membri a comportarsi analogamente, ritenendo possibile ridurre del 25% in tutta

l’UE i costi amministrativi attualmente sostenuti dalle PMI sia a livello locale che regionale. Il principio

“pensare anzitutto in piccolo” richiede che gli interessi delle piccole e medie imprese vengano tenuti

in considerazione non solo nell’intervenire in loro aiuto, ma fin dalle prime fasi dell’elaborazione delle

politiche, e richiede che i legislatori riconoscano che le norme pensate per aziende di grandi dimensioni

potrebbero non sempre essere adatte per chi, anche se piccolo, rappresenta il vero cuore pulsante

dell’economia europea.

Lo “SMALL BUSINESS ACT” è

un’iniziativa a favore di un’Europa degli

imprenditori con meno pastoie burocratiche

e più agevolazioni per i 23 milioni di

PMI europee. Si prefigge di aiutare le

PMI a prosperare e di fornire alle migliori

un trampolino di lancio per assicurarsi

prestazioni eccellenti. Lo “Small Business

Act” è il pilastro per l’attuazione della

strategia di Lisbona per la crescita e

l’occupazione. Ne conseguiranno: una

pubblica amministrazione più ricettiva,

meno pagamenti tardivi delle fatture,

un maggiore accesso ai finanziamenti,

all’innovazione e alla formazione, aliquote

IVA più basse per i servizi forniti a livello

locale e un migliore accesso agli appalti

pubblici. Il pacchetto consentirà altresì

alle PMI di accedere allo Statuto di società

privata europea per eliminare le pratiche

burocratiche e aumentare la trasparenza.

José Manuel Barroso

(Presidente della Commissione europea)

Page 32: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro30

A zienda Calabria Lavoro è l’ente in house della Regione Calabria che si

occupa brillantemente delle politiche attive del lavoro.

Azienda Calabria Lavoro agisce con propria autonomia organizzativa, amminis-

trativa, contabile e patrimoniale. Ciò consente di operare con i caratteri

d'imprenditorialità che ottimizzano i tempi e le risorse a disposizione, supportando

concretamente la Giunta Regionale della Calabria nelle azioni che riguardano il

lavoro. Ad Azienda Calabria Lavoro vengono sviluppate anche alcune sperimen-

tazioni, come la Promozione di tirocini formativi, che hanno già visto la realiz-

zazione di quarantacinque percorsi sperimentali di alta formazione, di cui quindici

con la finalità di favorire la crescita delle maestranze specializzate nei settori del

restauro, del recupero edilizio e della bioarchitettura con l’impiego di materiali

dell’industria locale, e altri trenta percorsi formativi a favore dei minori a rischio,

in collaborazione con la sezione del Tribunale dei minori di Reggio Calabria.

Su questa scia, considerati i risultati apprezzabili, nel corso del 2010 s’intende proseguire nella promozione

di tale strumento per favorire l’inserimento/reinserimento lavorativo soprattutto dei giovani e delle donne,

nel tessuto produttivo calabrese.

I dati estratti ed elaborati dall’Osservatorio

Regionale del Mercato del Lavoro, attivato presso

l’Ente, danno la possibilità di analizzare tutto

l’andamento del mondo del lavoro in Calabria

anche alla luce dell’ attuale crisi economica e con

la possibilità per gli organi regionali di attivare le

misure di sostegno al reddito appropriate. Inoltre,

Azienda Calabria Lavoro, grazie anche all’esperienza maturata con la gestione di importanti progetti, sta

sviluppando un sistema sperimentale di incrocio domanda/offerta di lavoro con il quale realizzare un

modello efficace per la promozione dell’occupazione e dell’occupabilità per tutto il territorio, dimostrando

come e a quale livello la Calabria può diventare un laboratorio di modelli di sviluppo trasferibili in altri

contesti e territori anche a livello europeo ed euro-mediterraneo nei contenuti, nei processi e nelle

metodologie. Anche per questo motivo, Azienda Calabria Lavoro sta portando avanti il progetto di comuni-

cazione denominato “MediterraneoSviluppo”. Il progetto si basa su una premessa fondamentale: “La

Comunicazione crea il lavoro”. In altri termini, solo grazie ad un’efficace e ad un’efficiente rete di comuni-

cazione è possibile generare rapporti stabili di partnership al fine di garantire lo sviluppo socio-economico,

politico-culturale di tutta l’area.

E’ stato sviluppato e pubblicato un portale euro mediterraneo, potenziale punto di riferimento e

opportunità per tutte le imprese, i liberi professionisti, gli studenti del bacino, finalizzato alla creazione di

nuove opportunità occupazionali grazie anche al sistema di incrocio domanda/offerta di lavoro. Dunque,

l’informazione e la comunicazione pubblica, nonché l’informatizzazione delle procedure, la trasparenza

amministrativa e l’interazione diretta con la gente, per Azienda Calabria Lavoro rappresentano un

innovazioneazienda Calabria lavoro

successi presenti e futuri!

intervista a:DANIELA DE BLASIO

DIRETTORE GENERALEAZIENDA CALABRIA LAVORO

Azienda Calabria Lavoro gestisceil Sistema Informativo del Lavoro che consente,

grazie a dati certi, di incidere sugli sviluppi delle politiche del lavoro e dell’occupazione.

Page 33: Accademia delle Imprese N 3

Economia e Lavoro 31

mezzo in grado di creare la giusta sinergia tra l’Ente e i cittadini, base e motore pulsante dello sviluppo

socio-culturale. La comunicazione, la cooperazione e la sinergia tra le Istituzioni possono determinare

il progresso e l’occupazione attraverso il trasferimento di informazioni e conoscenze sulle politiche del

lavoro. Una comunicazione non più forzata dall’alto (ente) verso il basso (cittadini), ma comunicazione

in cui l’istituzione ed i cittadini interloquiscono ed interagiscono per collaborare verso lo sviluppo. Ed è in

questa direzione che il Portale web Istituzionale si muove: completo, funzionale, accessibile e fruibile per

la distribuzione di contenuti, informazioni e servizi, implementato con nuove e moderne funzionalità.

Il portale istituzionale offre la possibilità al singolo utente di conoscere a 360° il mercato del lavoro in

Calabria con notizie in tempo reale, attraverso AziendaCalabriaLavoroNews, una testata giornalistica

telematica specializzata nel settore lavoro visualizzabile gratuitamente e raggiungibile anche dai dispositivi

mobili. L’utente avrà la possibilità di scaricare contenuti e pubblicazioni mirate. Inoltre, potrà interagire

con l’Ente, compilando il proprio curriculum vitae on-line, potrà iscriversi alle varie iniziative messe a

disposizione da Azienda e contestualmente visualizzare o ricercare, in base alle proprie professionalità,

nuovi sbocchi occupazionali, anche attraverso l’acquisizione di competenze specifiche fornite dai corsi

di formazione professionale, opportunamente selezionate dallo staff di Azienda. E’ stato anche attivato lo

Sportello di consulenza legale del lavoro che mette a disposizione esperti nel settore, pronti a rispondere

ad ogni quesito. Il portale istituzionale è anche utilizzato per veicolare i dati del lavoro in Calabria attraverso

l’Osservatorio del mercato del lavoro.

AZIENDA CALABRIA LAVORO, continuiamo a lavorare per progettare il futuro delle politiche attive del lavoro nella nostra regione.

Page 34: Accademia delle Imprese N 3

Ambiente e Agricoltura32

L ’olio di oliva è da sempre ritenuto parte

integrante del patrimonio storico, culturale ed

economico di molti popoli. Definito un “concentrato

di salute”, è un alimento naturale, apprezzato da

sempre sul piano gastronomico per le sue ricono-

sciute grandi proprietà nutrizionali, terapeutiche

e edonistiche. L’olio di oliva rappresenta uno dei

prodotti fondamentali della dieta mediterranea, la

quale può ormai considerarsi un vero e proprio

modello di vita sul piano dell’alimentazione. Il

consumo di olio di oliva fa parte di uno stile di vita

cui tutti vogliono fare riferimento, poiché sinonimo

di salute, bellezza e quindi di benessere. E’ un

prodotto così prezioso per originalità ed importanza

economica, che può essere definito “l’oro verde”

di molte popolazioni e in particolare dei paesi

del bacino del Mediterraneo. Più di altri prodotti,

l’olio di oliva contribuisce al prestigio del comparto

agroalimentare italiano nel mondo, pertanto, va

considerato come un elemento promozionale della

cultura e delle capacità imprenditoriali italiane

all’estero. Tra gli obiettivi che oggi ci si deve porre,

l’aspetto qualitativo dell’olio è fondamentale, al

fine di consentire la compensazione degli elevati

costi di produzione e la competitività del prodotto

italiano in un mercato sempre più agguerrito. Le

prospettive dell’olivicoltura e dell’olio estratto dai

suoi frutti sono legate alle capacità che avranno gli

imprenditori olivicoli di produrre al meglio ciò che

intendono offrire ai consumatori. Per raggiungere

livelli qualitativi superiori, sarà opportuno che la

ricerca agronomica e quella industriale lavorino

sempre di più in modo interdisciplinare e sinergico.

Occorrerà, quindi, che siano approfondite le

Salute e frodi Giuseppe Ierace

Agronomo

olio extravergine di oliva

Page 35: Accademia delle Imprese N 3

conoscenze dei rapporti intercorrenti tra tecniche

agronomiche e tecnologie di trasformazione.

E’inoltre indispensabile qualificare e tipicizzare

il prodotto olio, allo scopo di valorizzare le sue

caratteristiche peculiari e di favorire scelte oculate

da parte del consumatore. A tal fine, il ricono-

scimento Comunitario degli oli DOP (Denomi-

nazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione

Geografica Protetta) e Biologico, rappresenta

uno strumento molto utile per la valorizzazione

dell’olio, la conquista di nuovi mercati e la tutela del

consumatore. Il costo dell’olio di oliva rispetto agli

altri oli alimentari è sicuramente e notevolmente

superiore. Tale differenza di prezzo ha rappre-

sentato negli anni una tentazione per i sofisti-

catori che, miscelando l’olio di oliva con oli meno

pregiati e quindi meno costosi, hanno conseguito

illeciti ma consistenti guadagni. Tra le frodi, la più

usuale è quella di miscelare oli di semi con olio di

oliva e farlo passare per olio extravergine d’oliva.

In qualche caso è stato accertato che olio di semi

colorato artificialmente con clorofilla e betacarotene

veniva venduto per olio extravergine. Un’altra

frode commerciale di difficile individuazione,

ma sempre più diffusa, è quella di spacciare per

olio extra vergine di oliva oli che all’origine erano

stati qualificati lampanti o maleodoranti. Questi,

infatti, opportunamente trattati e con l’aggiunta di

modeste quantità di oli vergini di oliva, acquistano,

sotto l’aspetto chimico, parametri propri dell’olio

extravergine.

Per far fronte a quest’allarme il Comitato di

Gestione olio di oliva della Commissione Europea

ha deciso di approvare la modifica al Regolamento

1019/02 riguardante l’etichettatura dell’olio di oliva.

Conseguenza di ciò è che finalmente in Europa

non sarà più possibile spacciare come “Made in

Italy” l’extravergine ottenuto da miscugli di olio

spremuto da olive spagnole, greche o tunisine,

senza alcuna informazione chiara e trasparente

per il consumatore. Sarà condizione obbligatoria

indicare in etichetta l’origine delle olive utilizzate

per produrre l’olio extravergine di oliva in tutti

i paesi europei, per garantire la trasparenza di

acquisto dei consumatori comunitari e combattere

le truffe. Infine, la norma per l’indicazione di origine

in etichetta, consente di verificare la reale origine

delle olive trasformate e quindi, anche di valorizzare

gli oliveti italiani che possono vantare 250 milioni

di piante, molte delle quali secolari o coltivate in

zone dove contribuiscono ad arricchire il paesaggio

rurale e l’ambiente.

Basta quindi con i boicottaggi ai dannidegli imprenditori agricoli e al“Made in Italy”, basta con gli inganniai danni dei consumatori!

33

Page 36: Accademia delle Imprese N 3

PRONTI AD AFFRONTARENUOVE SFIDE.

In un sistema globale che ha sempre più bisogno di comunicare,cresce l’esigenza di strategie ben precise per raggiungere i propri obiettivi.

Schieriamo per Voi le nostre competenze.

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Page 37: Accademia delle Imprese N 3

Ambiente e Agricoltura 35

L e Denominazioni comunali furono una originale intuizione di Luigi Veronelli, il quale credeva

fermamente nella possibilità dei piccoli comuni di poter valorizzare quelle produzioni di nicchia, ma

anche quelle tradizioni originali e quelle forme artigianali uniche e davvero rappresentative di un territorio,

al di fuori dagli schemi imposti dai regolamenti comunitari per i prodotti tipici, ovvero per quei prodotti a

marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (Specialità

Tradizionale Garantita). Oggi, gli attuali “eredi” dell’idea veronelliana delle produzioni a denominazione

di origine comunale continuano nell’opera meritoria di diffusione e promozione di quell’’intimo legame

tra territorio e risorse produttive, anche a fini turistici, tramite iniziative atte a promuovere le numerose

“Denominazioni comunali” italiane; un ricco ed eterogeneo giacimento enogastronomico diffuso, per il

quale si potrebbe costruire un’interessante rete omogenea di promozione, sulla scorta del concetto di

Rosario PreviteraAgronomo

Dirigente del Settore 3Sviluppo rurale

Dipartimento Agricoltura,Foreste e Forestazione

Regione Calabria

De.C.O.Denominazione Comunale d’Origine

marketing territoriale

Page 38: Accademia delle Imprese N 3

Ambiente e Agricoltura36

“glocal”: valorizzare le produzioni locali con gli

strumenti propri della globalizzazione.

L’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni

Italiani) lanciò anni orsono il marchio della Denomi-

nazione Comunale di Origine (De.C.O.) con

l’intento di offrire uno strumento condiviso e diffuso

basato essenzialmente sul concetto di “origine”,

naturalmente nel rispetto della specifica normativa

nazionale e comunitaria. Probabilmente, una non

approfondita analisi di tale normativa, ovvero della

sua compatibilità con l’idea della denominazione

comunale di origine, determinò alcune proble-

matiche (anche rispetto alle posizioni del Ministero

competente) che indussero ad abbandonare il

progetto. Progetto che, in parte, viene oggi portato

avanti da diverse associazioni ed esperti del settore

italiani, i quali hanno preferito, a scanso di equivoci,

parlare semplicemente di De.Co.: Denominazione

Comunale.

Una disamina tecnica della legislazione in materia,

rispetto alle limitazioni normative previste dal

Reg. CE 510/06 sulle denominazioni di origine

riconosciute dalla UE (IGP, DOP, STG), rispetto

ad alcune sentenze, anche recenti, della corte

di giustizia europea, rispetto alla possibilità di

individuare ed equiparare alcune Denominazioni

comunali con i poco noti Prodotti ad Indicazione

Semplice comunitari, rispetto alla legislazione

nazionale in merito ad alcuni specifici ruoli e

compiti delle amministrazioni comunali proprio

per la valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni

locali, apre certamente nuovi scenari per la rivalu-

tazione della Denominazione Comunale di Origine

in quanto tale.

Page 39: Accademia delle Imprese N 3

Ambiente e Agricoltura 37

Nel momento in cui si individua un prodotto peculiare

di un definito territorio comunale, la cui origine

geografica è strategica, e lo si vuole valorizzare

tramite il marchio De.C.O., è fondamentale fissare

alcuni limiti per non contrastare minimamente con la

specifica normativa comunitaria e nazionale vigente.

Innanzitutto il prodotto (ed il relativo marchio) deve

essere dichiarato tale, ovvero a Denominazione

Comunale di Origine a prescindere dalle sue caratte-

ristiche qualitative ed organolettiche: il suo marchio

(ed il suo eventuale disciplinare di produzione)

deve indicare solamente che esso proviene da una

specifica area geografica. E’ importante, poi, che

non si cada nell’errore (purtroppo molto comune)

che il prodotto venga definito o dichiarato “tipico”:

esse deve essere individuato semplicemente quale

prodotto “caratteristico” oppure “locale”. Infine, il

suo marchio “De.C.O.” deve essere inteso come

una “private label”, ovvero come un comune

marchio collettivo di riconoscimento privato, col

quale il sindaco attesta (e non “certifica”; la certifi-

cazione è un compito spettante agli enti preposti),

previo controllo, che quel prodotto proviene dal

territorio comunale e che, eventualmente, rispetta

un disciplinare privato di produzione, lavorazione,

commercializzazione e di uso del marchio.

Il prodotto a marchio De.C.O., comunque, può

essere il presupposto per l’ottenimento successivo

di un marchio riconosciuto per i “prodotti tipici”

veri e propri: IGP, DOP, STG.

Ma, il prodotto De.C.o. ha una sua valenza

importante nell’ambito delle micro filiere e delle

produzioni di nicchia. Esso può contribuire,

alla stessa stregua del prodotto tipico, a

diventare fattore di attrazione e di promozione

per il Comune di riferimento, divenendo così

elemento base del marketing territoriale di

interi comprensori.

E’ quanto accaduto in Calabria, ad esempio, con

la Prugna di Terranova De.C.O. (www.prugnediter-

ranova.it). Una prugna tradizionale, detta “prùna di

fràti”, poiché forse introdotta nel ‘500 dai monaci

benedettini, che nel piccolo comune di Terranova

Sappo Minulio (RC), è stata valorizzata opportu-

namente. Grazie alla realizzazione di un disciplinare

e di un regolamento per l’utilizzo del marchio

“Prugna di Terranova De.C.O.”, contestualmente

alla costituzione di una cooperativa agricola che

ne cura la raccolta e la concentrazione dell’offerta

ed al supporto dell’Università che ne ha curato la

caratterizzazione e la sperimentazione, il prodotto

è riuscito a penetrare il mercato estivo (la Prugna

di Terranova si raccoglie da luglio a settembre);

addirittura, con la “Confettura extra di Prugne di

Terranova De.C.O.”, che ha ampliato il calendario

di commercializzazione, il prodotto è riuscito a

giungere, e quindi a promuovere il territorio, fino

in Svezia. Un territorio già conosciuto per motivi di

turismo religioso grazie all’antico crocifisso ligneo

taumaturgico, ma che punta sullo sviluppo integrato

grazie al turismo gastronomico attraverso la valoriz-

zazione del prodotto “Prugna di Terranova” ed agli

eventi e manifestazioni ad esso correlati, i quali

costituiscono, nel loro insieme, ulteriore motivo di

attrattiva.

E’ un caso emblematico, come diversi esistenti in

Italia e riguardanti produzioni di nicchia tra le più

disparate, spesso provenienti da piccoli comuni e

borghi caratteristici, ma la cui opportuna valoriz-

zazione deve avere un comune obiettivo: rendere

innovativi e remunerativi prodotti tradizionali,

rappresentativi di territori dalle antiche origini che

meritano di essere conosciuti.

De.C

.O.

Page 40: Accademia delle Imprese N 3

I l Protocollo Pr.I.Mi (Protocollo Inserimento

Minori), sottoscritto presso la Prefettura di Reggio

Calabria nell’aprile del 2008, vede oggi realizzato il

percorso di inserimento socio-lavorativo a favore

di minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità

Giudiziaria e a rischio di disagio sociale.

L’impegno dell’Accademia delle Imprese Europea è

volto a favorire, per ogni ragazzo, la concretizzazione

del percorso di formazione umano e professionale,

inteso come maturazione di una autonomia e come

esito di un percorso di appropriazione di un’identità

sociale, nonché come efficace strumento per la

trasmissione di saperi e competenze realmente

spendibili nel mercato del lavoro.

In sostanza, tale percorso è stato favorito dall’avvio

di un processo formativo volto a realizzare un

orientamento a favore dei ragazzi, che ha previsto

l’inserimento lavorativo in aziende del territorio

reggino mediante gli strumenti dello stage e del

tirocinio formativo finanziato da Azienda Calabria

Lavoro, che sta quindi garantendo, per ciascun

tirocinante, 15 in tutto, una borsa lavoro mensile

per sei mesi e la copertura assicurativa contro gli

infortuni sul lavoro.

Il lavoro sociale che si è quindi attivato, grazie

all’azione dell’Ufficio Servizio Sociale Minori (USSM)

di Reggio Calabria e dell’Accademia Inserimento

Lavorativo (ASIL) persegue l’obiettivo di evitare per

il ragazzo l’avvio di carriere devianti e di promuovere

processi di crescita e di sviluppo. Perché, se è vero

gIovAnI A rIschIoAndrea Canale

L’inserimento lavorativo dei

Sociale e Tempo Libero38

Page 41: Accademia delle Imprese N 3

che il servizio sociale è focalizzato sul problem-

solving e sul cambiamento, e considera il concetto

di empowerment come prassi intenzionale del

suo agire specializzato, allora questo progetto

traduce in maniera concreta questa filosofia di

intervento, perché offre ai ragazzi, l’opportunità

di intraprendere un serio percorso di inclusione

sociale basato sulla formazione, sull’orientamento

professionale e sull’inserimento lavorativo.

Il fattore strategico dell’intervento a loro favore è

rappresentato dalla progettazione del loro futuro

formativo e dalla valorizzazione dell�occupabilità,

inteso come motore di sviluppo della respons-

abilità personale e sociale, in relazione anche ai

loro trattamenti giudiziari. Allora crediamo che

è veramente finito il tempo del clangore e dei

proclami, che rimangono poi vuote manifestazioni

autoreferenziali senza nessuna speranza di incidere

profondamente in un tessuto sociale lacerato come

il nostro. Crediamo che è il tempo della realiz-

zazione dei fatti concreti, è il tempo dell’azione,

dalla quale nessuno di noi deve e può esimersi per

il ruolo di responsabilità che ricopre.

Vi parlerò brevemente dell’avvenimento che ha

segnato significativamente la mia vita in questi ultimi

mesi. Si tratta di un’esperienza lavorativa, frutto di

un’inaspettata catena di eventi, che mi ha portato

a collaborare con l’Accademia delle Imprese

Europea, nella figura del suo Presidente Giuseppe

Ariobazzani, con Azienda Calabria Lavoro e con

il Centro Elaborazioni Dati del Sig. Paviglianiti

Vincenzo, dove attualmente pratico il mio tirocinio

formativo. Una collaborazione non solo formale ma

soprattutto umana, fatta di rispetto e alta profes-

sionalità. Sono ormai passati poco più di 4 mesi

dal mio, chiamiamolo, “debutto nel mondo del

lavoro”. Il tutto è stato preceduto da un accurato

iter di ricerche fatte dal Sig. Ariobazzani e il suo

team di collaboratori, i quali non si sono limitati

al semplice “trovare lavoro”, ma hanno unito le

mie competenze, conoscenze e attitudini per

inserirmi in quell’appropriato contesto lavorativo

che mi desse la possibilità di mettere a frutto le

mie capacità e gli studi da me fatti.

Dopo ciò, ho intrapreso con entusiasmo questa

nuova esperienza che pian piano si è tramutata

in sfida, e cioè concretizzare i miei studi, ma

soprattutto dimostrare a me stesso e agli altri che

il “giovane”, se supportato, può, anzi, affronta con

sicurezza il disagio che la nostra generazione ha

nell’approcciarsi a contratti e rapporti lavorativi.

Il clima che ho trovato sul luogo di lavoro è stato

una sorpresa, un perfetto equilibrio tra profes-

sionalità, competizione, rispetto, e tante sane e

buone risate! Non mi sono stati affidati compiti

superficiali, come spesso si vede fare quando si

parla di “tirocinio”, ma sono stato letteralmente

catapultato senza mezze misure nel mondo della

ragioneria, tra fatture, imposte, modelli 730, F24 e

via dicendo; tutte cose che fanno accapponare la

pelle a tutti! E forse è stato proprio tutto questo a

stimolare in me la voglia di mettermi in gioco e di

affrontare questa nuova sfida.

Sicuramente non mi sono stati dati compiti per i

quali servirebbe una qualifica e un’esperienza

decennale, ma pian piano mi sta venendo offerta

la possibilità di arricchire il mio bagaglio profes-

sionale, in modo tale da creare una base solida per

quell’attività lavorativa che un giorno, se Dio vuole,

darà sostentamento alla mia famiglia.

Questi 4 mesi sono trascorsi in piena serenità,

grazie anche al continuo dialogo e alla disponibilità

del Sig. Paviglianiti Vincenzo, datore di lavoro e del

Sig. Ariobazzani Giuseppe, che oltre la mia famiglia,

seguono costantemente questo percorso che mi è

stato offerto.

Considerazioni di unMINORE IN DIFFICOLTà

Sociale e Tempo Libero 39

Page 42: Accademia delle Imprese N 3

Sociale e Tempo Libero40

Q uando si parla di detenzione, spesso, si

ignora la componente femminile, poiché essa

rappresenta effettivamente un�esigua minoranza

all�interno delle carceri. Le donne ristrette in

carcere costituiscono una percentuale minima

dell�intera popolazione detenuta, circa il 4 %

e, i reati commessi generalmente dalle donne

si connotano come reati con un basso tasso di

pericolosità sociale. L� immagine della donna

come criminale e come detenuta risulta difficile

da registrare, in parte perché il mondo della

devianza femminile è abbastanza sconosciuto, in

parte perché l�idea di donna detenuta differisce

sensibilmente dall�immaginario collettivo che si ha

del mondo femminile. Oggi, la maggior parte della

popolazione detenuta femminile fa parte di frange

marginali della società, con bassi livelli di scolar-

izzazione, basso status socio- economico, e una

vita relazionale povera. Purtroppo, la detenzione

allenta i legami e incide negativamente su questo

quadro iniziale, già difficile e critico, con cui le

donne sono costrette a rapportarsi. Proprio per

questo motivo, creare reti di sostegno diventa

elemento fondamentale per un buon reinserimento

nel tessuto sociale e il progetto che l’Accademia

vuole realizzare si rivolge, quindi, alle donne

detenute che, attraverso un percorso terapeutico di

recupero, acquistano fiducia nelle proprie capacità

e, soprattutto, acquistano competenze specifiche

in diversi ambiti professionali, al fine di utilizzare,

Reinserimento delle

DONNE MADRI detenute nel mondo del lavoro

Angela TibulloCriminologa

Page 43: Accademia delle Imprese N 3

Sociale e Tempo Libero 41

un domani, nel mercato del lavoro la loro profes-

sionalità e competenza. Nello specifico, il progetto

si concretizza nella creazione di uno sportello

come percorso terapeutico di recupero; nella

creazione di un laboratorio di taglio e cucito; nella

realizzazione di un laboratorio di estetica e, infine,

nella produzione di un laboratorio di acconciatore.

L�universo femminile, oggi, è costretto a scontrarsi

con una concezione poco rispettosa della dignità

e dei diritti delle donne; di fatto, c�è ancora in tutti

gli ambienti sociali, ed in particolare nell�ambiente

lavorativo, una discrepanza notevole tra

l’uguaglianza formale e l’uguaglianza sostanziale,

entrambe sancite dalla Costituzione nell’art. 3.

Questo quadro si fa particolarmente difficile quando

a doversi relazionare con l’universo maschile sono

le donne detenute o ex detenute che hanno ormai

scontato le loro pene e cercano di crearsi una

nuova vita attraverso il lavoro e l’impegno in una

specifica professione. In questo quadro, già difficile

per le donne in generale, l�unico modo per poter

ottenere quella uguaglianza sostanziale, che troppo

spesso è messa in sordina, è quello di acquisire

competenze, conoscenze e capacità specifiche,

che mirino ad ottenere dei risultati visibili e concreti

nell’ambiente lavorativo. Per queste ragioni, il

Progetto “che l’Accademia � vuole realizzare si

sviluppa su un duplice binario: da un parte mira

ad affrontare i problemi più generici delle detenute

relativi alla riabilitazione e alla creazioni di relazioni

sociali tra individui; dall�altro affronta problemi più

specifici rivolti all�inserimento nel mondo del lavoro

delle donne detenute ormai riabilitate, che hanno

acquisito competenze e professionalità specifiche.

Scopo principale è quello di sviluppare la creatività

artistica, la capacità di interagire delle detenute,

di integrare il recupero della donna detenuta

con strumenti specifici dell�educazione alla non

violenza. Proprio quest�ultima fa parte integrante

del processo di cambiamento e comprende a

lungo termine valori, attitudini, comportamenti

e metodologie fondati sulla cooperazione e la

comunicazione. Come variabile strategica per

vincere, attraverso il fattore innovazione, la disoccu-

pazione, si è pensato di attivare un corso di taglio

e cucito, indispensabile per capovolgere l�aspetto

della deviazione attraverso la messa in campo di

strumenti idonei a favorire la creazione di nuovi

individui. I risultati che il progetto vuole realizzare

posso essere distinti in risultati generici e risultati

specifici: i primi sono mirati a

migliorare la qualità della vita delle

donne, eliminando qualsiasi tipo di

discriminazione che possa ledere

la personalità e la dignità delle

detenute, attraverso la creazione

di reti di relazione con altri

individui; attraverso l�acquisizione

delle proprie capacità; attraverso

la consapevolezza delle proprie

competenze professionali. Risultati

specifici, invece, sono mirati ad

introdurre sul mercato del lavoro

le detenute che, a seguito della

formazione ottenuta durante il

periodo di detenzione, hanno

acquisito competenze specifiche

nel settore tessile, ed in particolare

nel taglio e cucito, e nell� ambito

della cura della persona.

Il progetto è rivolto alle donnedetenute e mira principalmente aridurre i problemi socio- economicie relazionali che le donne affrontanoanche dopo la riabilitazione.

Page 44: Accademia delle Imprese N 3

Turismo e Cultura42

E C O N O M Y A W A R D I N

ROMA - PRINCIPATO DI MONACO - CANNES

Montecarlocittà di

First EditionIn occasione del decimo anno di pubblicazione

della rivista “Events & Stars Magazine”, è stata

organizzata a Monte Carlo una manifestazione di

grande successo, alla quale hanno preso parte

rappresentanti di aziende, consorzi, enti pubblici,

nonché professionisti ed artigiani dei vari comparti.

Entusiasti, i numerosi ospiti hanno espresso il

desiderio che l’evento venga ripetuto al fine di

presentare le loro aziende in una ambientazione

internazionale quale è il Principato di Monaco.

Sull’onda di tale successo, la struttura editoriale

di “Events & Stars Magazine” istituisce il premio

“Economy award in Monte Carlo” che verrà

assegnato durante il convegno cui, anche

quest’anno, prenderanno parte importanti

personalità del mondo dell’economia, della cultura,

dell’impresa e dello spettacolo.

Il Ministro del Turismo presenzierà alla manifes-

tazione nella prestigiosa cornice del Principato.

È prevista inoltre la presenza di autorità italiane e

monegasche.

L’evento, rivolto alle aziende italiane dei diversi

settori, rappresenterà un’occasione importante

per la conoscenza delle creazioni italiane. Ogni

azienda che parteciperà all’evento presenterà la sua

produzione in un ampio contesto di “interscambio”

davanti a personalità in grado di orientare il gusto

e le tendenze in settori di prodotti particolarmente

raffinati, testimoni concreti della cultura, dell’arte e

del gusto degli imprenditori italiani.

Ogni partecipante alla manifestazione avrà a

disposizione “una vetrina” di grande prestigio nata

con lo specifico obiettivo di facilitare una forma

innovativa di “marketing” della propria produzione

Alessia Giordano

Page 45: Accademia delle Imprese N 3

Turismo e Cultura 43

industriale o artigianale in un ambiente esclusivo

dove i prestigiosi “opinion leaders”presenti

potranno apprezzare e diffondere la raffinatezza,

lo stile e la qualità dei prodotti d’èlite delle

tipicità italiane. L’azione di marketing, di sicuro

successo, si sviluppa nel Principato di Monaco

con una serie di eventi collaterali e pranzi di gala

che favoriranno la “socializzazione” anche delle

“idee”, al fine di incentivare processi creativi di

trasmissione di valore ai clienti ed a orientare

i rapporti con essi in modo che diano benefici

all’impresa (AMA Board).

Le aziende che prenderanno parte all’evento

verranno presentate e valutate per categoria da

una giuria apposita; composta dal Presidente

Alfonso Migliaccio, giornalista e direttore di

"Events & Stars Magazine"; dal Dr. Renato Ricci,

Presidente CONSULDATA; dal Dr. Nicola Squitieri,

giornalista, Presidente Associazione Guido Dorso

e direttore di "Civiltà d'Europa"; Lello Esposito,

scultore e Pierre-Yves Canton ed infine dal

Direttore Generale Cruisenfly, Monte- Carlo.

Durante la consegna dei premi, saranno presenti

imprenditori e diverse personalità di rilievo, tra

cui Cesare Poma, Industrie alimentari; Raffaele

Russo, imprenditore ristorazione; Valerie Mercier,

Unione Banche Svizzere; Katherine Menesini,

Barclay's Bank; Pierre-Yves Canton, Direttore

Generale Cruisenfly; Filippo D'Amato, Direttore

MSC Crociere; Olga Pratico, manager Fairmont

Hotel Canada; Studio Giuseppe Gianni, consulenza

aziendale.

La Manifestazione si svolgerà dal 22 al 24 Aprile

in uno dei più eleganti alberghi monegaschi, il

Monte- Carlo Bay.

Il Comitato promotore del Premio ha organizzato

un incontro di lavoro con noti esponenti del

mondo dell’economia, del commercio e del

credito che operano nel Principato, realizzando

in particolare un incontro con autorevoli profes-

sionisti monegaschi, esperti dei settori amminis-

trativo e fiscale, che illustreranno le normative di

riferimento attualmente vigenti a Monte- Carlo.

L’evento propone quindi alle aziende partecipanti

non soltanto opportunità di utili contatti per meglio

commercializzare i propri prodotti, ma anche quella

di conoscere direttamente la realtà economica e

commerciale del Principato.

Alla presenza di autorevoli convitati, durante la

cena di gala, sarà consegnato il Premio “Economy

award in Monte Carlo” un trofeo opera dello scultore

Lello Esposito noto sia in Europa che in America.

Per coloro che volessero prendere parte alle

numerose conventions è stata predisposta una

segreteria organizzativa a Roma e nel Principato alla

quale è possibile accedere utilizzando la seguente

e-mail [email protected].

Page 46: Accademia delle Imprese N 3

C.E.E.P. EXPORTCentro Europeo Espositivo Permanente

C.E.E.P. Export nasce dalla stretta collabo-razione operativa fra professionisti del commercio che hanno maturato significative esperienze nel campo delle relazioni d’affari internazionali, specialisti che hanno lavorato per aziende leader in molteplici campi merceologici con ruoli manageriali e di alta responsabilità strategica.

C.E.E.P. Export is the successful result of the active cooperation

between trade professionals with extensive experience in the

field of international business relationships and specialists

with enhanced strategic responsibility who have worked in

management positions for leading companies in numerous goods

sectors.

The professional skills of the Expo managers are supported and

enhanced by the expertise of accountants, lawyers and other

trade specialists who create a real integrated and synergetic

team offering complete and comprehensive solutions to satisfy all

Italian product internationalisation needs. C.E.E.P. Export’s pool

of professionals promotes contacts and presentations between

buyers and sellers, adding all those assurances that today are

indispensable to ensure absolute peace of mind in international

business relations and operations.

Le professionalità degli Expomanager sono coadiuvate e valorizzate dalla competenza di commercialisti, avvocati e altri specialisti del commercio che formano così un vero e proprio team integrato e sinergico, in grado di offrire risposte complete e risolutive per tutte le necessità connesse all’internazionalizzazione dei prodotti italiani Il pool di professionisti di C.E.E.P. Export opera per favorire i contatti e la conoscenza fra chi compra e chi vende, aggiungendo tutte quelle certezze che oggi sono indispensabili per la tranquillità operativa delle relazioni d’affari internazionali.

Page 47: Accademia delle Imprese N 3

L’Accademia delle Imprese Europeae il CEEP-EXPORT per l’internazionalizzazione delle Imprese

Il know-How del team viene costantemente implementato dall’esperienza “sul campo” e aggiornato, soprattutto a livello normativo-fiscale, per offrire consigli e progetti d’azione precisi, sicuri e risolutivi. C.E.E.P. Export opera come un vero e proprio partner commerciale, mettendo a disposizione tutto il suo know-how nel settore delle relazioni internazionali.

L’attività di C.E.E.P Export è partico-larmente importante per le piccole e medie imprese, siano esse fornitrici o buyer, che possono trovare una gamma di servizi completa, ideale per le loro richieste e necessità commerciali.

Le strutture espositive gestite direttamente da C.E.E.P Export permettono alle imprese italiane di presentare in modo ideale i loro campioni ai possibili compratori interna-zionali. La logistica degli showroom è infatti sapientemente organizzata per favorire la tranquillità e l’efficacia del “contatto”. I buyer esteri, provenienti da tutto il mondo ed in particolare dai mercati emergenti, vengono adeguatamente assistiti e guidati; in tal senso C.E.E.P Export si dimostra un riferimento affidabile che testimonia esso stesso la validità di quanto proposto

The team’s know-how is constantly implemented through experience “in

the field” and updated, particularly with regard to standards and fiscal

regimes, to provide tips as well as precise, reliable and solution-oriented

plans of action.

C.E.E.P. Export acts as a real commercial partner, providing you with all its

know-how in the international relations sector.

C.E.E.P. Export is particularly important for small

and medium enterprises, whether they are suppliers

or buyers, which can rely on a complete range of

ideal services to meet their commercial requests and

requirements.

Italian companies can present their samples to potential

international buyers in the ideal environment: the showrooms

managed directly by C.E.E.P. Export. In fact, the logistics of

these showrooms is efficiently organised to make the “contact”

as relaxing and effective as possible. Foreign buyers from

around the world and, in particular, from emerging markets,

are provided with comprehensive assistance and qualified

guidance. To this regard, C.E.E.P. Export is a reliable reference

and a real testimonial for the value of the products proposed.

Page 48: Accademia delle Imprese N 3

Turismo e Cultura46

E stablished in 1992, Link School of English

is a private School located in Swieqi, a quiet

residential area ideal for educational purposes and

close to St. Julian’s. We pride ourselves in giving

individual attention to each and every student.

Our main premises, open all year round, is well

equipped with fully air-conditioned classrooms,

video room, study room, games room, free WIFI,

free internet cafe and a lovely garden with patios.

Throughout the Summer months we also operate

from our satellite branch, the Junior University,

equipped with fifty classrooms, canteen, gym,

audio visual room, computer room, theatre as well

as indoor and outdoor sports facilities. Students

are assigned to classrooms according to their age,

level and nationality in order to ensure the best

learning environment.

All our teachers are experienced and qualified

to international standards: B. Educ, Cambridge

CELTA and DELTA, Trinity College TESOL, LCCI and

other reputable TEFL qualifications. They use

the latest teaching methodologies, emphasising

on communicative skills and the most effective

learning strategies. Every year, we award our best

teacher with the ‘Teacher of the Year Award' after

continuous positive feedback from students.

Being an official Exam Centre within the

EU, students may attend preparatory courses

before sitting for exams. Certificates are issued

under standards established by the Council of

MALTALINk SChOOLOF ENGLISh

Page 49: Accademia delle Imprese N 3

Turismo e Cultura 47

Europe (Common European Framework). Students

may also attend Exam Preparation Courses for FCE,

CAE, IELTS & TOEFL. Academic Year Courses are

also available. We are licensed by the Malta Ministry

of Education and the Malta Tourism Authority and

accredited by ALTO & WYSTC. In 2005 we were

instrumental in supporting the daily scheduling

of flights from Reggio to Malta. Our mission is to

stimulate students' acquired knowledge in English by

giving them the opportunity to participate fully in

class with a strong emphasis on improving the four

major skills namely Reading, Writing, Listening and

Speaking. Activities

Beyond the classroom and

full immersion in the English

language, our Social Manager

provides an optional seasonal

programme. During the

summer months various

activities such as excursions

on leisure cruisers or yachts,

tours to Gozo and Comino are

available daily. Treasure hunts,

barbecues including volleyball

competitions and tug of war are

held on a weekly basis.

Tours to all important historical

places are organised also in

winter focusing on Prehistoric

Temples, Palaces, Museums

and other sites not to be missed.

Each time one participates in

our cultural tours, our Leisure Manager presents

a questionnaire, and towards the termination of

the scholastic year our team of teachers select the

most animated entry, and present the winner with a

complimentary four week stay in our School.

M alta, with its long and chequered history, has much to offer to lovers

of art, architecture, history and archaeology. With clear blue skies and

warm unpolluted sea, long hot summers and mild winters, picturesque villages,

attractive natural harbours and sandy beaches, the island is an ideal resort for

sun seeking visitors and a paradise for swimmers. Whether cruising around

the island in warm summer days, simply wandering through narrow streets,

or enjoying picnics in fields of yellow flowers, one is fascinated by the simple

beauty of the country. With an area of 246km2, Malta is the largest of a group

of islands which lie approximately 93Km from Sicily. Located in the centre

of the Mediterranean, Malta’s position has been the key factor in its history.

Malta inherited its wealth of colourful culture and its unique character from the

various nations, which throughout centuries dominated the Mediterranean. You

cannot but be enchanted by the grandeur of the prehistoric temples, ancient

catacombs and the well preserved Auberges, its many churches, palaces and

defensive fortifications built by the Knights of St. John.

The sister island Gozo, is a gem and may be reached by ferry - a 20 minute trip

from Malta. Another tiny island called Comino, a spot of land between Malta

and Gozo, is only inhabited by a handful of people.

Having been a British colony for over 160 years, Malta today has become

synonymous with the English language, which together with Maltese, is the

official language. English is spoken everywhere and by practically everyone, so

out of the classroom your English education continues. You will hear English

spoken in cafes, shops, tourist resorts, beaches, and most places associated

with social and commercial activities. This characteristic environment automa-

tically helps students to immerse in the language. Besides having access to the

English media, whether through newspapers, periodicals, radio or television

programmes, students will savour Malta’s warm hearted charm.

MALTA

Page 50: Accademia delle Imprese N 3

Salute e Benessere48

I l progetto del Centro Leonardo ha anche lo scopo di divulgare informazioni e formazioni sulle proble-

matiche dell’età evolutiva alle agenzie educative presenti sul territorio. Fin dall’inizio, in un ottica

ecologica per cui lo sviluppo umano è inteso

all’interno di un contesto e di relazioni tra i vari

microsistemi, il Centro ha promosso interventi

“di rete”, intendendo con questo termine una

dimensione progettuale al cui centro viene

posto il minore e intorno la famiglia, l’istituzione

scolastica e gli operatori sanitari che condividono

la stessa direzione: la promozione del benessere

del bambino. Condividendo lo spostamento in

psicologia della salute dal modello biomedico al

modello biopsicosociale, il Centro Leonardo si

fa portatore di un cambiamento di prospettiva

nell’approccio alle problematiche del paziente,

non più come offerta di proposte terapeutiche improntate al rimedio del “male”, ma come ricerca e

valorizzazione della positività, nella forma di risorse di cui il paziente dispone e di potenziamento della sua

capacità di fronteggiare gli eventi stressanti della vita. Ha cercato di fare di questo concetto la sua mission,

ossia promuovere il benessere del bambino: a scuola, proponendo progetti di ricerca-azione, in cui i

docenti vengono formati su metodi educativi efficaci ed evidence-based da mettere poi concretamente

in atto; in famiglia, con progetti terapeutici di sostegno alla genitorialità per condividere “fattori protettivi”

che consentano di superare i momenti di crisi che possono incontrare sul loro cammino e con seminari

informativi per genitori per guidarli fin dai primi mesi di vita del bambino a crescere il figlio sviluppando un

Il Centro Leonardo è un centro privato che opera nel campo

della psicologia dell’età evolutiva. Il progetto del

Centro Leonardo nasce a Genova nel 2006 e fa il suo punto

di forza del lavoro d’equipe, in considerazione

dell’eterogenità dei contesti educativi, nell’ottica di un

intervento multidisciplinare e basato su competenze

differenziate; infatti si avvale della collaborazione di

diverse figure professionali, quali psicologi, logopedisti,

neuropsichiatra infantile e educatori.

CenTro leonardo:la psicologia dell’età evolutivaA GENOvA

Cristina Potente

Page 51: Accademia delle Imprese N 3

Salute e Benessere 49

Il Centro fa propria l’idea di una prevenzione che si possa orientare come percorso

di cambiamento e di sviluppo rispetto a condizioni disfunzionali conclamate e all’interno della

previsione di possibili condizioni di rischio, che riguardano i bambini, gli adolescenti

e i loro contesti educativi.

legame di attaccamento sicuro. La prevenzione, primaria o secondaria che sia, va ricollocata all’interno della

promozione della salute e del miglioramento della qualità della vita.

Dal 2006 vengono portati avanti nei contesti scolastici progetti di prevenzione, quali screening dei Disturbi di

Apprendimento, la cui prevalenza è stimata intorno all’8-10% della popolazione. In letteratura è dimostrato

come tali interventi siano tanto più efficaci quanto più precocemente vengono effettuati e quanto prima

vengono evidenziati gli aspetti deficitari nell’apprendimento, che troppo spesso sono invece misconosciuti e

interpretati in termini di svogliatezza, disinteresse od opposizione da parte del bambino. Prevenzione anche

rispetto al fenomeno del bullismo, la cui natura

complessa e relazionale richiede la realizzazione di

progetti di intervento a più livelli rivolti alla scuola, al

gruppo-classe e ai singoli individui. Troppo spesso

la scuola rischia di diventare un luogo di sofferenza

e gli stessi insegnanti sono impotenti a gestire un

comportamento disfunzionale di un loro alunno, si

sentono soli e senza strumenti. Il Centro Leonardo

coopera con la scuola per la messa a punto di

progetti condivisi basati su strategie didattiche

innovative, dal cooperative learning, metodo che

ha molto successo all’estero e che sta iniziando

ad essere usato anche in Italia, al peer tutoring,

e soprattutto all’uso delle nuove tecnologie per

imparare con più facilità e in modo più stimolante.

A questo fine è nata dal 2009 una stretta collabo-

razione con la Cogmed Inc. una società svedese

che ha creato un software riabilitativo, il Cogmed

Working Memory Training, innovativo ed in costante

espansione in molti stati del mondo, a partire dagli Stati Uniti, fino al Giappone, al Regno Unito ed adesso

anche in Italia. Nel 2001, ricercatori presso il rinomato Istituto Karolinska di Stoccolma in Svezia hanno

scoperto che la memoria di lavoro, a lungo ritenuta non modificabile, può essere notevolmente migliorata

attraverso l’esercizio mirato. Lo studio ha inoltre dimostrato che questi miglioramenti comportano vantaggi

anche nella vita quotidiana. Gli esercizi utilizzati in questa ricerca d’avanguardia sono in seguito divenuti

parte del Cogmed Working Memory Training, un programma che ha dimostrato con successo di poter

potenziare la memoria di lavoro di migliaia di bambini e adulti in tutto il mondo. Importanti Università

hanno convalidato l’efficacia del Cogmed Working Memory Training con un vasto campione di popolazione,

compresi i bambini e gli adulti con problemi di attenzione e le vittime di ictus e traumi cerebrali. Un recente

studio su un campione di 100 adulti, senza difficoltà di attenzione e appartenenti a diverse fasce di età, ha

mostrato come il Cogmed Working Memory Training potenzi notevolmente l’attenzione, portando benefici

nelle vita quotidiana.In un ambiente di lavoro che è sempre più ricco di informazioni, i professionisti sentono

la necessità di rimanere in pista, dando la giusta priorità agli impegni e superando le distrazioni costanti che

rallentano la produttività.

Il Centro Leonardo è il primo centro di psicologia in Italia qualificato da Cogmed a poter offrire ai propri

pazienti questo trattamento computerizzato innovativo ed efficace.

(per maggiori informazioni visitare i siti www.centroleonardo.net e www.cogmed.com).

Page 52: Accademia delle Imprese N 3

inmediarc.com

Page 53: Accademia delle Imprese N 3

È una libera associazione di donne e di uomini che si ispira ai

principi della solidarietà umana. Apartitica e apolitica, non ha

fini di lucro, ed ha per oggetto l’impegno di avviare processi di

conoscenza, identità e trasformazione che attengono alla realtà

umana, sociale e ambientale per determinare l’affermazione di

una cultura nonviolenta, delle pari opportunità e della legalità,

come meglio specificato nello statuto. Gli iscritti e le iscritte

a MDL condividono i valori della libertà e dell’uguaglianza,

dell’equità e della giustizia, del lavoro, della solidarietà sociale,

della pace contro ogni tipo di violenza cha sia fisica, morale o

verbale. Operano per affermare tutti i diritti di cittadinanza

promuovendo uno sviluppo umano sostenibile e una società

interetnica e interculturale.

Credere nella forza del bene...

Qualunque società, progetto o brand,è fatto di persone.

e le persone sono ciò che decretail successo o l’insucceso di un’iniziativa.

Scegliere i compagni di cordata giusti quando scali una montagna: è

fondamentale. (ma chi ha voglia di fare si sceglie da solo)

Ci sono due strade che possiamo percorrere. La prima è pensare che tutto ciò

sia per il meglio, forse non immediatamente, ma che alla fine si imporrà il

bene. La seconda è essere certi che tutto sia essenzialmente bene perchè non

esiste nulla al di fuori di colui che è bene. E’ solo questione di mantenersi saldi

ancora per un pò, senza lasciarsi sconvolgere dai fantasmni di una visione

limitata, di rimanere imperturbabili di fronte a questa tigre di carta che si

chiama mondo. Allora, riceveremo cuore per comprendere e occhi per vedere.

Allora, anche noi potremo percepire, qui, l’evidenza del bene.

Rosy CanalePresidente del Movimento

Il MOVIMENTO DONNE SAN LUCAE DELLA LOCRIDE

Nasce ”Rose” la

linea di saponette

artigianali delle

Donne di San Luca.

Page 54: Accademia delle Imprese N 3

Salute e Benessere52

I nomi baccalà e stoccafisso, esprimono soltanto due modi diversi di trattare un unico pesce, il merluzzo,

o "gadus morrhua", della famiglia dei Gadidi, pesci ossei del sottordine degli Anacantini, trattamenti

dovuti a ben precise condizioni climatico-ambientali per la sua conservazione.

L a famiglia dei Gadidi conta ben 140 specie

raggruppate a loro volta in 15 generi. Del nostro

pesce sono ricchissime la Norvegia, l'Islanda, la

Groenlandia, il Mar Baltico e Terranova, dove

domina lì acqua pulita e molto fredda, mentre

quello volgare, è presente nel Mediterraneo, ma

con caratteristiche diverse. Quello che ci interessa,

è il Gadus Morrhua dell'ordine dei Teleostei, dal

colorito verdastro o bruno, con macchiette gialle

sul dorso e una linea laterale bianca su tutto il

corpo, dal ventre brunastro. Lungo fino ad un

metro, un metro e cinquanta, e del peso fino a

50 kg. Centro di pesca sono le isole Lofoten sulla

Costa settentrionale della Norvegia che pullulano

di migliaia di pescherecci tra dicembre e aprile.

La pesca viene effettuata con reti e ami. Per

esca vengono usati calamari, o tranci di altro

pesce. Quindi "baccalà", che baccala' non è, ma

stoccafisso: i vicentini sanno benissimo di cosa si

tratta, ma continuano e continueranno a chiamare

lo stoccafisso "baccala'". Perché? Non si tratta di

ignoranza, bensi' di ragionata e voluta difformità

terminologica dettata da una ragione fonetica.

Il nome, quindi, seppur errato, resisterà per secoli, e continua oggi, tanto da ingenerare discussioni e

non poche confusioni tra gli italiani, abituati a chiamare baccalà il merluzzo salato o fresco, e stoccafisso

il merluzzo seccato ai venti del Nord. Lo stoccafisso è un prodotto naturale con qualità assolutamente

peculiari. Il processo di essiccazione ha come conseguenza una alta concentrazione di sostanze secche

nel pesce. Dal punto di vista nutrizionale, 1 kg. di stoccafisso equivale a circa 5 kg. di pesce fresco.

Lo stoccafisso costituisce una ricca fonte di proteine, vitamina B, ferro e calcio.

Lo stoccafisso è ricco di proteine, indispensabili per il benessere dell'uomo. Inoltre, contiene vitamina

B che aiuta a prevenire molte malattie. Un altro importante componente è rappresentato dagli OMEGA

3, preziosi acidi grassi polinsaturi che aiutano a controllare la pressione sanguigna e ostacolano

l'accumulo di sostanze grasse nelle arterie, contribuendo ad abbassare il tasso del colesterolo nel sangue.

Al giorno d'oggi, nessun altro alimento conosciuto contiene una simile concentrazione di proteine. Lo

stoccafisso può essere conservato per anni, in ambienti freschi e secchi, evitando l'umidità.

Stoccafisso tra storia e ricette

lo

A cura diFrancesca Marrara

Page 55: Accademia delle Imprese N 3

RICEttE

STOCCAFISSO ALLA MESSINESE - Regione Sicilia

ingredienti:due cipolle, 200 gr di olio, 500 gr di patate vecchie, 700 gr di stoccafisso

500 gr di pomodori, 100 gr di pinoli, 100 gr di uva passa

100 gr di capperi, alloro e sedano, 60 gr di olive bianche in salamoia

una pera dell’etna, sale e peperoncino

Tritare le cipolle e rosolarle, unire le patate sbucciate e tagliate a spicchi , lo stoccafisso

tagliato a grossi tocchi, i pomodori, pinoli, uva passa, capperi, alloro e sedano,

unire 200 gr di acqua e cuocere per 10 minuti, unire le olive bianche, 200 gr di acqua, una

pera dell’etna a spicchi, sale e peperoncino e cuocere.

STOCCAFISSO ALL’ANCONETANA - Regione Marche

ingredienti:200 gr di stoccafisso ammollato, un rametto di rosmarino, due spicchi di aglio, una carota

100 gr di olio di oliva, 500 gr di polpa di pomodori, sale e pepe, 30 gr di burro

100 gr di vino , 200 gr di latte, 500 gr di patate

lavare lo stoccafisso, diliscarlo senza squamarlo e tagliarlo a pezzi .

soffriggere la carota a pezzettini, il rosmarino, l’aglio nell’ olio per 4 minuti, aggiungere i

pomodori ,il sale e il pepe per 5 minuti mescolando, aggiungere il burro e lo stoccafisso per

20 minuti mescolando e irrorare durante la cottura con il vino e il latte, aggiungere le patate

tagliate a tocchetti e ultimare lan cottura per 15 minuti.

disporlo in un piatto da portata e servirlo con un buon vino secco rosso.

STOCCAFISSO IN UMIDO - Regione Friuli Venezia Giulia

ingredienti: 700 gr di stoccafisso, 400 gr di patate, 200 gr di cipolle, uno spicchio di aglio

100 gr di vino bianco secco, 500 gr di pelati, sale e pepe, olio q.b.

Iinfarinare lo stoccafisso bagnato e senza spine, friggere e mettere da parte, sbucciare e

tagliare a fette le patate, mettere il tutto in una pentola alternando lo stoccafisso e le patate,

coprire il tutto con leggero soffritto di cipolle, aglio, aggiungere il vino bianco e i pelati, sale e

pepe, cuocere a fuoco moderato per 40 minuti, versare su un piatto e servire con polenta.

Page 56: Accademia delle Imprese N 3

Sport, Moda e Spettacolo54

donn

e, sp

ort e

fam

iglia

!

Page 57: Accademia delle Imprese N 3

55Sport e Spettacolo

donneA tlete “al femminile”, con grosse responsabilità da conciliare, divise tra sport e famiglia, allenate al

sacrificio, ottengono risultati straordinari a parità degli uomini in molteplici discipline, dalla scherma

al nuoto allo sci. Hanno il dono di procreare una nuova vita e portare a termine una gravidanza autono-

mamente per natura, hanno molteplici peculiarità che le contraddistinguono e le differenziano dagli

uomini. Nell’antichità, le Olimpiadi erano prerogativa esclusiva degli uomini e alle donne non vi era

concesso partecipare. Adesso,però, arrivano al podio con grande facilità. Un altro traguardo raggiunto,

con non poca fatica, sono le molte barriere che si è riusciti ad infrangere; basti pensare, per esempio,

che oggi si vedono gareggiare donne di ogni paese

e religione. Nel corso degli anni, abbiamo assistito

ad una trasformazione della figura dell’atleta, dai

costumi castigati alla femminilità con cui un’atleta

oggi si pone e diventa, a volte, anche testimonial

di marchi famosi della moda, sfilando in passerella

con disinvoltura come se stesse disputando una

gara, cosa a lei più congeniale. I primi giochi si

svolsero ad Olimpia nel 776 a.c.

Gli atleti gareggiavano nudi perchè i vestiti erano

d’impaccio e l’Olimpiade veniva vissuto come un

momento di purificazione; alle donne, non solo

non era concesso parteciparvi, ma nemmeno

assistere alle gare. Le donne parteciparono per la

prima volta nel 1900 alle Olimpiadi di Parigi. Le

olimpiadi antiche furono sospese nel 393 d.c. per

volere dell’imperatore Teodosio. In seguito, anche

le Olimpiadi moderne ebbero due interruzioni,

nella prima e nella seconda guerra mondiale. La

bandiera olimpica raffigura cinque anelli intrecciati

in campo bianco. I colori scelti sono presenti nelle

bandiere di tutte le nazioni e la loro combinazione

simboleggia tutti i paesi, mentre l’intreccio degli

anelli rappresenta l’universalità dello spirito olimpico.

Il blu rappresenta l’Europa, il giallo l’Asia, il nero

l’Africa, il verde l’Oceania e il rosso l’America.

Piera Catanoso

Molte barriere sono state infrante anche per merito dello

sport e in molti paesi, dove vengono violati i diritti umani

delle donne, limitandone la loro libertà sia fisica che

verbale, l’olimpiade è una forma di riscatto che permette

alle donne di dimostrare una capacità di adattamento ad

ogni situazione, di ammettere i propri errori

e di rimanere con i piedi per terra.

Un grazie alle nostre atlete che sanno trasmetterci emozioni che vanno oltre la gara.

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Sport e Spettacolo56

La personalità eclettica di

Franco Battiato, originale

ed influente abbraccia l’arte

in toto, attraverso la musica,

il cinema, la pittura, il teatro

e la scrittura. Di origini

siciliane (nacque a Jonia

in provincia di Catania nel

1945), rappresenta uno dei

cantautori maggiormente colti

ed avulsi dalla realtà musicale

commerciale dei nostri tempi.

Questo, però, non gli risparmiò

la lunga e faticosa ascesa che

lo portò ad essere uno degli artisti più acclamati nel

panorama musicale italiano ed internazionale. Infatti,

attorno ai diciannove anni, Battiato si trasferisce a

Milano e pubblica cinque o sei 45 giri di non conside-

revole successo. La molla del cambiamento scatta

durante l’edizione del 1968 di ”Un Disco per l’estate”,

dove Battiato si accorge di essere del tutto estraneo al

contesto che lo circonda e, con ammirabile coraggio,

rompe senza esitazione ogni

contratto che lo lega alla

casa discografica. Segue un

breve periodo di profonda

crisi personale, superato

solo con l’aiuto di due nuovi

fortissimi interessi che da lì

in poi caratterizzeranno il suo

modo di essere e di concepire

l’arte musicale: il sufismo

dei mistici mediorientali e la musica elettronica.

La sua carriera viene caratterizzata nel corso del

tempo da periodi diversi tra di loro, come quello di

protesta, quello romantico le cui produzioni erano di

più facile consumo perché più immediate, fino ad

arrivare a quello sperimentale e d’avanguardia. Tutto

un percorso il suo che vuole essere indice del fatto

che la sua persona, come la sua musica, seguono

una continua ed infinita evoluzione.

Il grande successo arrivò intorno agli

anni ’80 con “l’era del cinghiale bianco”

quando, dopo varie sperimentazioni

artistiche, approdò alla musica colta

e alla musica pop. Determinanti per il

suo percorso artistico sono state, e lo

sono ancora, le collaborazioni di altre

personalità influenti come la cantante

lirica Giuni Russo e il violinista Giusto

Pio. Battiato considera fondamentale

per la sua evoluzione personale ed artistica i confronti

e le influenze provenienti da ogni singolo campo. La

sua arte, infatti, spazia a 360°, non trascurando alcun

particolare, perché, anche ogni minimo dettaglio,

apparentemente irrilevante, cela in sé la base per

l’evoluzione. Il suo essere è alla costante ricerca della

perfezione, del miglioramento attraverso una profonda

meditazione, un’attenta analisi di sé e della realtà

circostante. Questo percorso si evince in particolar

modo dalla sua ultima biografia, scritta insieme a

Daniele Bossari, “Battiato, io chi sono?” Si tratta di un

libro dove, dal colloquio tra Battiato e Bossari, emerge

il desiderio della purificazione dalla mondanità e da

ciò che è materiale attraverso il ricongiungimento con

un’entità spirituale. Esempio concreto di questa sua

costante ricerca sono la maggior parte dei testi delle

sue canzoni, in particolare “E ti vengo a cercare”;

un testo che, ad una lettura superficiale, potrebbe

sembrare una semplice, banale e commerciale

canzone d’amore. In realtà, il suo significato è molto

più arcano e spirituale.

I suoi testi non vanno letti ma osservati; le sue canzoni

non vanno sentite ma ascoltate. Bisogna essere un

attento e acuto interprete per comprendere in fondo i

suoi messaggi perché Battiato ama giocare con l’arte

e con le parole per poter disattendere il pubblico.

Oltre a rappresentare una figura eclettica, Battiato

è per natura una persona solitaria ed ermetica.

Poche volte lo si sente parlare di sé, poche sono

le sue apparizioni in televisione. Diffidente rispetto

ai giornalisti, teme la superficialità, rompe costan-

temente gli schemi, i canoni ed è perennemente

in movimento, fisicamente, spiritualmente e artisti-

camente; sembra essere quasi inarrivabile ed inavvici-

nabile. E’ una personalità completa che poco intende

comunicare di sé ma che, attraverso i suoi testi

riesce a trasmettere un’infinità di saggezza, perché

per Battiato, non è attraverso la parola espressa

verbalmente, ma mediante la parola musicata che si

tramandano la cultura e l’essenza del reale.

FrancoBattiato

Gabriella Meduri

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