accademia delle imprese n 3
DESCRIPTION
Accademia delle Imprese N 3TRANSCRIPT
Anno 3 - N. 01 MARZO 2010
Come si appannauna donna trascurata.Appassisce come un
fiore inaridito.”Corrado Alvaro”
ACCADEMIA DELLE IMPRESE EUROPEA
VIA PALMI, 7 (INT. 10)
89132 REGGIO CALABRIA
TELEFAX 0965.920797
WWW.ACCADEMIAIMPRESE.IT
DIRETTORE RESPONSABILEGIUSEPPE ARIOBAZZANIRESPONSABILE COMUNICAZIONE:
MANUELA IATÌ
RESPONSABILE UFFICIO STAMPA:MASSIMO CALABRÒ
HANNO COLLABORATO:
MARIA GRAZIA AIELLO
ANDREA CANALE
AGOSTINO ANGELO CROCÈ
GABRIELLA MEDURI
FRANCESCA PACE
ANNAMARIA POLIMENI
ROSSELLA ZINDATO
AMMINISTRAZIONE
IVANA ARIOBAZZANI
FEDERICA SPANÒ
IMPAGINAZIONE E STAMPA
INMEDIA SRL - RC
DIREZIONE COMMERCIALE
ANNUNZIATO MARINO
REG. TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA N.12/90
Pag. 3 “Cabina di regia” per lo sviluppo delle PMI Giuseppe Ariobazzani
Pag. 4 Master n Management del Commercio Internazionale Ivana AriobazzaniPag. 6 Cremona…. la longevità delle sue imprese Valentina CattivelliPag. 9 L’Italia ed i mercati Internazionali Carlo CapriaPag. 10 La crisi del Porto di Gioia Tauro Giuseppe Bova
Pag. 12 Speciale Aspromonte Jonico
Pag. 22 Sicurezza sul lavoro Andrea MorelloPag. 24 Si chiede al mondo del credito, negli USA come in Europa, di tornare su percorsi virtuosi 2010: LA SVOLTA Vittorio FrattiniPag. 26 Pensare anzitutto in piccolo Giovanni Maria Porcelli Pag. 30 Innovazione, Azienda Calabria Lavoro, successi presenti e futuri! Daniela De Blasio
Pag. 32 Olio Extravergine di Oliva Giuseppe IeracePag. 35 De.C.O., Denominazione Comunale d’Origine Rosario Previtera
Pag. 38 L’inserimento lavorativo dei giovani a rischio Andrea CanalePag. 40 Reinserimento delle donne madri detenute nel mondo del lavoro Angela Tibullo
Pag. 42 Economy Award in Montecarlo Alessia GiordanoPag. 46 Link School of english Malta
Pag. 48 Centro Leonardo: la Psicologia dell’età evolutiva Cristina Potente
Pag. 52 Lo Stoccafisso tra storia e ricette Francesca Marrara
Pag. 54 Donne, sport e famiglia Piera CatanosoPag. 56 Franco Battiato Gabriella Meduri
SOCIALE E TEMPO LIBERO
SALUTE E BENESSERE
ECONOMIA E LAVORO
ATTUALITÀ
EDITORIALE
TURISMO E CULTURA
SPORT E SPETTACOLO
SPECIALE ASPROMONTE
AMBIENTE E AGRICOLTURA
L e piccole imprese sono la spina dorsale ed il primo banco di prova
dell’economia locale ed europea. Rappresentano, oggi, più del 95%
delle imprese e forniscono circa il 60-70% dell’occupazione, tuttavia,
sono le prime a risentire dei cambiamenti del contesto ambientale ed
economico, subendo l’eccessiva burocrazia e la complessa, quanto
indiscriminata, classificazione delle categorie artigianali. La condizione
aziendale può e deve essere migliorata attraverso azioni volte a stimolare
la cultura e l’idea progettuale dell’imprenditoria, incentivando misure che
consentano di consolidare lo spirito innovativo e professionale e far sì,
che tutte le esigenze siano tenute in seria considerazione dagli apparati
politici. Il valore delle piccole imprese è efficace per lo sviluppo sociale,
economico ed ambientale, per questo motivo, è fondamentale istituire,
in ambito regionale, una cabina di regia intersettoriale, volta a rafforzare
l’animo imprenditoriale e che consenta agli stessi imprenditori di essere
pronti a superare ogni ostacolo e ad affrontare quelle sfide necessarie
per competere sui mercati nazionali ed internazionali. Una cabina di regia
capace di monitorare, sviluppare e proporre agli organi legislativi norme
fiscali ed amministrative favorevoli all’attività dell’impresa. E’ necessario
pertanto, avviare ogni azione in grado di assicurare l’accesso ai mercati
a condizioni agevolate e meno burocratizzate, potenziare l’accesso alla
formazione, alla ricerca e alla tecnologia per consentire un arricchimento
del Know-How e conquistare un valore aggiunto per l’azienda. Una cabina
di regia a sostegno delle azioni intese a creare raggruppamenti e reti
d’aziende, e a sostenere la cooperazione per incrementare e facilitare
gli scambi di beni, servizi ed informazioni. L’Accademia si impegna a
perseguire questi obiettivi, applicando il sistema del coordinamento
tra le realtà imprenditoriali, mettendo in campo un consorzio virtuale,
superando così di fatto, quella cultura originale sì, ma ormai superata,
del contadino; ci aspettiamo impegno e concretezza della classe politica,
a tutti i livelli, fino ad oggi molto precaria.
Giuseppe AriobazzaniPresidente Accademia delle Imprese Europea
ED
ITO
RIA
LE
“Cabina di regia”per lo sviluppo delle PMI
Attualità4
MASTER IN MANAGEMENTDEL COMMERCIO INTERNAZIONALE
I PROFILI PROFESSIONALI PER DARE
“FUTURO ALLE IMPRESE”
L’Accademia delle Imprese Europea, l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria e la Provincia di Reggio Calabria puntano sull’Export-Managerper aprire nuove frontiere a favore delle micro-imprese.
Ivana Ariobazzani
Attualità 5
I l master di primo livello in Management del Commercio Internazionale,
sarà rivolto ai laureati che intendono conseguire una specializzazione per
un loro successivo inserimento nel mercato del lavoro. L’idea progettuale è
quella di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e dei loro prodotti
attraverso la formazione di una nuova figura professionale, l’export-manager,
con forti competenze tecniche e manageriali e la capacità di operare nel
mercato globale. L’ampliamento dei confini geografici e la necessità da parte
del trade di fronteggiare un livello di pressione competitiva crescente, richiede
al top management una reale differenziazione rispetto al mercato tradizionale,
attivando sistemi e strategie più avanzati, al fine di avviare processi di interna-
zionalizzazione e di conseguente sviluppo imprenditoriale.
Si propone di formare specialisti nell’ambito della new – economy, in grado
di gestire gli steps dell’internazionalizzazione. Il Master sarà realizzato
dall’Accademia delle Imprese Europea in collaborazione con l’Università per
Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, con il patrocinio ed il sostegno
dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria. Il Master ha durata
annuale per un totale di 60 crediti formativi (CFU), pari a 1500 ore complessive
e viene svolto presso la sede dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria.
Il numero di allievi del Master è fissato in un minimo di 15 e un massimo di
25 unità. Il piano di studio prevede una struttura interdisciplinare centrata
sulle macroaree del diritto, dell’economia e della finanza.
Il master, con un approccio estremamente operativo, affronta passo dopo
passo tutte le fasi, dall’elaborazione della strategia all’implementazione,
che costituiscono un passaggio obbligato per quelle aziende che
decidono di attivare azioni di import-export.
DA SX VERSO DX
Marcello Condorelli:porta voce Presidenza ProvinciaAngelo Vecchio Ruggeri:Rappr. Università Dante AlighieriGiuseppe Morabito:Presidente Prov. Reggio CalabriaGiuseppe Ariobazzani:Pres. Accademia delle imprese EuropeaNicola Vicari:Resp. Progetto Master
Provincia di Reggio Calabria - Salone Biblioteca - Presentazione Master
Cremona….la longevità delle sue imprese
D ell’atomismo del tessuto imprenditoriale cremonese molto si è scritto, perché sistema di produzione
e di valori condiviso a più livelli territoriali. In esso, tuttavia, sono rinvenibili delle peculiarità date
dalla presenza di istituzioni o di agenzie operanti nel territorio di riferimento, che di fatto, ne garantiscono
la conservazione e la valorizzazione ed offrono ragione di inclusività sociale, capace di ridurre i rischi
di polarizzazione della struttura sociale ed economica, di stimolare l’interiorizzazione degli obiettivi
produttivi da parte di tutte le componenti aziendali. Politiche cross-cutting e forti di un multilevel
approach sono sempre più necessarie, anche se dispendiose, e da valutare, data la loro varietà o il
mutato indirizzo (dal sostegno degli agricoltori a quello dei luoghi).
Ma, una semplice indagine dimensionale consente di accertare che tali operatori altro non sono che le
grandi imprese che, da sole, concorrono alla determinazione di oltre un terzo del prodotto interno
provinciale ed all’ assorbimento di gran parte della manodopera locale. Delle 5 grandi imprese localizzate
nel territorio cremonese, 4 operano nel settore agroalimentare e, cosa alquanto curiosa, sono ultracen-
tenarie. La loro fondazione risale ai primi del 900 se non addirittura agli ultimi decenni dell’800. Le
ragioni di tali longevità sono diverse, dalla rigidità della domanda finale alla tensione alla innovazione,
Attualità6
Valentina Cattivelli
Cremona….dall’attenzione crescente alle esigenze dei consumatori alla valorizzazione del capitale umano. La
competizione è stata condotta mediante la valorizzazione di fattori competitivi, esogeni ed endogeni,
oltre alla continua ricerca di politiche di promozione della propria qualità e della propria immagine,
diventando, così, nodi di rete ed immediata immagine della città, luogo di produzione della conoscenza,
di dispiegamento di flussi e di output intangibili. In aggiunta, hanno considerato la ruralità, non come
elemento di declino, ma come fattore di sviluppo. Tuttavia, sembra che il link “region of origin” non sia
biunivoco. Se tali imprese hanno di fatto considerato il territorio provinciale quale fattore di sviluppo,
non altrettanto ne hanno promosso la visibilità.
AURICCHIO nasce nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano (NA) come Società Corrente fondata da
Gennaro Auricchio, inventore del “Caglio Speciale”, o come si diceva, del “Segreto” di don Gennaro,
ma dopo poco, si stabilisce nel cremonese a causa della sempre crescente domanda di latte e delle
difficoltà di trasporto. La proprietà è sempre stata cremonese ed in mano alla famiglia omonima.
Oggi l'azienda offre una delle gamme più complete di formaggi, dal Provolone, ai principali DOP italiani,
ai pecorini freschi e stagionati sino alle ricotte, tutti prodotti con metodi artigianali, basati sulle più
tradizionali ricette, ma con la garanzia di un controllo igienico impostato secondo le più moderne
disposizioni. Nel 1997 acquisisce dalla Nestlè Italia la divisione prodotti ovini della Locatelli, costituita
dallo stabilimento di Macomer (Nuoro) per la produzione del Pecorino
Romano, della Ricotta Fresca, della Ricotta Salata (Sardis) e delle caciotte
(Saracino, Auretta e Caciotta del Pirata). Questo importante investimento
permette all’AURICCHIO di portare al suo interno tutto il ciclo di lavorazione
del latte ovino, diventando un’azienda casearia completa con una gamma
di formaggi unica sul mercato.
Presente nel mercato nordamericano, Auricchio gode di ampia visibilità
nazionale, data la presenza di numerosi spot sulle principali reti televisive.
Non altrettanta notorietà è data dall’indagine Mediobanca 2008 che la
colloca, per performance economiche, al 1036esimo posto nella classifica
delle migliori imprese manifatturiere, in calo di 50 posizioni rispetto al
2008. La perdita di posizioni è dovuta al calo dei principali indicatori
economici.
174 anni e non sentirli: così la Sperlari, impresa leader nella produzione
del torrone, delle caramelle e della mostarda e parte del gruppo dolciario
LEAF, si candida ad un posto tra le imprese più antiche di Italia.
Era il 1836 quando Enea Sperlari avviò a Cremona un negozio di
specialità tipiche dolciarie della città come torrone e mostarda, ed ebbe
talmente successo, che i suoi prodotti divennero presto popolari anche al
di fuori del territorio locale, sbarcando persino negli Stati Uniti presso le comunità di immigrati italiani.
Nel 1950, la produzione cominciò ad annoverare anche le caramelle che, per la prima volta, vennero
considerate un gradito alimento da regalare. Divenne famoso il cofanetto Sperlari.
Ogni anno Sperlari utilizza, per la produzione di torrone e torroncini, più di un miliardo di mandorle e
nocciole e vende circa 6 milioni di stecche di torrone; altresì organizza la celeberrima Festa del Torrone
che ogni anno raccoglie a novembre centinaia di turisti golosi da tutta Italia attirati da attrattive quali la
stecca di torrone più lunga del mondo con i suoi 115 metri di lunghezza (pari a quelli del Torrazzo,
simbolo della città) o la riproduzione dell’orologio astronomico affisso sulla stessa torre campanaria del
peso di 2.000 kg. I suoi dati economici rilevano una situazione finanziaria in chiaroscuro: positivo per
quanto attiene il fatturato, negativo per quanto riguarda l’indebitamento.
L’Oleificio Zucchi è l’impresa più longeva di Cremona. La sua storia ha inizio in un frantoio a
Quanti sanno che AURICChIo, SPERLARI, oLEIfICIo ZUCChI e LAttERIA SoRESInAsono imprese, oltre che centenarie, anche cremonesi?
Attualità 7
Cremona….
Attualità8
Sant’Angelo Lodigiano che gli Zucchi utilizzavano fin dalla metà del 1700, ma solo nel 1810 se ne ha
la prima traccia ufficiale; nel registro parrocchiale di San Fiorano compariva l’indicazione dell’impegno
di questa famiglia nella attività artigianale di trattazione dell’olio. Solo nel
1920 si ha il trasferimento nel cremonese e l’avvio di una fase di espansione
che non ha avuto rallentamenti, dall’inclusione nel circuito della grande
distribuzione con Stanga nel 1950 all’apertura degli stabilimenti nell’est
Europa alla fine degli anni 90. Le risultanze della sua attività sono alquanto
buone tanto da collocare l’impresa circa a metà della classifica stilata da
Mediobanca. Preoccupa il calo del fatturato, ma incoraggia l’aumento del
margine operativo e il mantenimento di alti livelli occupazionali.
“Voglio vivere cosi..” recitava uno degli ultimi spot della Latteria Soresina.
Situata nel paese di Soresina (il paese dove la leggenda narra sia soprav-
vissuta Sol la regina dalla epidemia di peste), costituita per volontà di 19
produttori agricoli per sopravvivere alla concorrenza estera, l’impresa diviene
ben presto realtà consolidata nel panorama agroalimentare italiano, anche
grazie al coinvolgimento di esperti provenienti da varie regioni italiane.
Impegnata nelle commesse per l’esercito nei periodi bellici, la Latteria
sopravvive alla crisi del settore primario grazie agli sforzi impiegati per
l’elevazione degli standard qualitativi della gamma sempre più ampia dei
prodotti, alla forte campagna di promozione pubblicitaria ed alla sottos-
crizione di importanti accordi di partnership con imprese appartenenti alla
medesima filiera. I suoi dati economici essenziali sono incoraggianti. Ottimo
il giudizio di Mediobanca, buona la tenuta occupazione.
Scriveva Verdi ad alcuni suoi amici: “Cosa vi può essere di bello e di buono a Cremona?? (…), i torroni,
la mostarda ed il Torrazzo. Ora, occorrerebbe integrare l’affermazione aggiungendo quanto appreso
dalle vicende di tutte le imprese indicate, piene di impegno, di passione e di vita, di quella stessa storia
che è parte integrante ed indispensabile della stessa città.
Società Auricchio Leaf (Sperlari) Oleificio Zucchi Latteria Soresina
Settore di attività Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare Agroalimentare
Specializzazione produttiva Prodotti lattiero caseari Dolciumi Oli per alimentazione Prodotti lattiero caseari
Anno di fondazione 1877 1836 1810
Anno di costituzione 1982 1993 1946
1900
Classifica Mediobanca 1036/1523 Non compresa 879/1523 736/1523
Fatturato 119.713 195.515 150.392 186.572
Valore aggiunto 19.497 nd 15.256 28.321
Margine operativo netto 3.051 2.530 8.292
6.570
Capitale netto 20.983 25.000 14.437 23.004
Debiti finanziari 25.461 85.081 32.415 90.658
N.dipendenti 314
nd 2.170 341
* i dati sono espressi in migliaia di Euro
* i dati finanziari si riferiscono al 2008 Fonte: Centro Studi Mediobanca
L a complessità del sistema economico italiano ha determinato
nel corso degli anni un continuo, articolato e complesso
intervento del Governo a favore dello sviluppo delle nostre
aziende ed in particolare delle Piccole e Medie Imprese. Queste
rappresentano il vero tessuto vitale dell’economia del nostro
Paese data la loro capacità di innovarsi, di adattarsi velocemente
alle esigenze del mercato, la loro flessibilità e creatività. Il
mercato italiano è oggi uno dei principali snodi dei traffici
internazionali di beni e prodotti. Con i partner comunitari, le
economie dell’America del Nord e i grandi colossi asiatici (Cina,
India e Giappone) rappresenta infatti l’asse portante del
commercio estero mondiale: l’Italia è tra i primi dieci Paesi che
registrano i più alti tassi di scambio su scala internazionale, con
un giro di affari di circa 500 miliardi di dollari. Del totale delle
attività produttive, sono ben 181.056 imprese che effettuano
operazioni di export, con un trend annuo in continua crescita. In
tale contesto una funzione indubbiamente trainante per il
processo di sviluppo del sistema economico italiano è quella dei
Distretti Industriali. Oggi la Federazione dei Distretti ufficializzata
il 23 febbraio 2009 ha allargato il concetto del distretto ed ha
ridisegnato la mappa dell’Italia distrettuale dandosi una nuova
governance. Basta distretto con territorio delineato, ma Italia
suddivisa in Quattro Macro Distretti, ora diventati Cluster classi-
ficati secondo le 4 A del Made in Italy: abbigliamento moda,
cuoio, calzature; alimentare-agroindustriale-ittico; automazione
meccanica; arredo casa. Settori questi che hanno dimostrato
tutta la loro grande competitività e stanno tenendo bene. Ogni
Cluster abbraccerà più regioni e potrà andare dal nord al sud in
quanto adesso il suo riferimento non è più il territorio bensì il
comparto industriale di pertinenza. Il processo di internaziona-
lizzazione vede le aziende andare all’estero non tanto e non solo
per il basso costo del lavoro ma, soprattutto, per sviluppare
l’impresa e per entrare in mercati che sarebbero difficilmente
conquistabili rimanendo nell’area di origine. Gli imprenditori
possono quindi confidare nel sistema Paese perché, aldilà della
crisi in atto, l’Italia ha dei punti di forza inconfutabili, che la
candidano nell’Europa e insieme all’Europa a superare la crisi
prime degli altri uscendone più forte di prima.
Carlo CapriaPresidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per lo SviluppoDelle Economie Territoriali
L’IT
ALI
A
ED I
MER
CATI
INTE
RN
AZI
ON
ALI
Attualità 9
Attualità10
Q uando si fa riferimento ad una politica
economica ed infrastrutturale che guarda al
futuro, s’immagina un macroterritorio di respiro,
almeno regionale, dove la classe dirigente e politica
è fortemente impegnata a far valere l’eccellenza dei
propri servizi, ma anche la propria capacità di
recuperare risorse di bilancio, non attraverso la
tassazione dei cittadini, ma mediante lo stimolo di
attività produttive che incrementino le lavorazioni,
le fatturazioni e l’infrastrutturazione produttiva del
contesto. Per capire bene cosa accade intorno a
noi, soprattutto quando le Amministrazioni Regionali
funzionano, basta sottolineare la partecipazione
diretta della Regione Lombardia ad alcune società
strategiche per lo sviluppo: penso agli Interporti
milanesi o le Ferrovie Nord Milano, o ancora alla
Società aeroportuale di Malpensa, e penso alla
Regione Piemonte che ha realizzato l’area di retro
porto degli approdi liguri, si tratta di gruppi che
hanno la capacità, attraverso la gestione dei loro
servizi, di generare risorse che vengono
regolarmente reinvestite in nuovi progetti di
modernizzazione.
In Europa un porto internazionale di transhipment
come Rotterdam, capace di movimentare 11 milioni
di teus tra containers e casse mobili, concorre al
LA CRISI DEL
PORTO DI GIOIA TAUROE IL PROGETTO CRIL
Giuseppe BovaCoordinatore Progetto CRIL
Attualità 11
bilancio del proprio Paese con un gettito del 25% delle entrate
ordinarie ed occupa ben 110.000 addetti che operano nel settore
della logistica portuale. Così accade anche in altre analoghe
realtà portuali in tutto il mondo. Gioia
Tauro, nel panorama della portualità
nazionale, è stato un’occasione irripe-
tibile e straordinaria. Pur conculcato
nelle sue legittime aspirazioni di
crescita da Ministri dei trasporti
portatori degli interessi localistici del
Nord (Genova, La Spezia, Livorno, ma
anche Trieste), il porto di Gioia Tauro
ha fatto valere da subito le sue caratte-
ristiche vincenti (una posizione
centrale e strategica nel Mediterraneo,
una banchina eccezionale, fondali
adeguati, attrezzature efficaci) che gli
hanno consentito di affermarsi come
primo punto di approdo dell’area
mediterranea.
Il problema oggettivo da porsi era uno
solo: sostenere la grande e nascente
competitività di altri porti attrezzati, specie di quelli spagnoli di
Algeciras, Tarranaga, Valencia e Barcellona, ma anche quelli di
Porto Said, Damietta e Tangeri sulla sponda africana. L’ipotesi
accreditata da esperti manager della portualità considera, ancora
oggi, fondamentale la riduzione dei costi di ancoraggio ed una
adeguata infrastutturazione (interporti attrezzati, rete ferroviaria
con l’impiego di materiale rotabile di nuova generazione, aree di
stoccaggio e lavorazione dei prodotti, attivazione dei servizi
doganali, attivazione di processi industriali) per garantire lo
sviluppo di una piattaforma logistica e di un servizio veloce di
trasporto e smistamento ferroviario con direzione Sud-Europa e
viceversa.L’interpretazione di queste esigenze e la promozione
delle conseguenti iniziative (progettazione e realizzazione delle
infrastrutture e dei servizi) è e resta un compito affidato alla
politica nazionale e regionale, e sono proprio queste istituzioni
che devono avere un occhio attento anche alla capacità di
proposta che viene dal territorio.
Ciò che deve essere chiaro a tutti è che i miracoli non si ripetono
due volte, e soprattutto nel settore delle relazioni commerciali ciò
che decide la fortuna o l’affossamento di una struttura è il
mercato, una implicazione nientaffatto caritatevole, per cui,
senza la realizzazione dei necessari interventi di moderniz-
zazione e adeguamento strutturale, gli esiti non possono essere
che infausti (basta guardare a Termini Imerese).
In questo contesto ciò che appare capace di incidere
sensibilmente in termini di sviluppo e di cambiamento è il progetto
per la realizzazione di una società di
trasporto ferroviario delle merci proposto da
Calabria Railway Intermodal Logistic
(CRIL).
La Società che condivide la partecipazione
della Società di Sviluppo Ferroviario,
dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro e
Messina, della Camera di Commercio e del
Comune di Reggio Calabria, in accordo con
Ansaldo Breda implementerà la costruzione
di Locomotive multitensione presso le
OMECA e carri ferroviari ad assetto variabile
e promuoverà il trasporto delle merci da e
per l’Europa con costi for temente
competitivi.
A regime le OMECA vedranno crescere l’occupazione di ben 222
unità, mentre la CRIL occuperà tra Reggio Calabria e Gioia Tauro
ben 500 addetti.
Ed a chi succederà nel ruolo di responsabilità una precisa
indicazione: la politica portuale non si fa coprendo una casella
del potere con la nomina di un sottosegretario quale che sia e,
spesso, lontano dalla conoscenza dei problemi reali. Si fa
avvalendosi di uno staff di esperti capaci di fare programmazione
strategica e di preparare interventi da sostenere anche con i
fondi europei, perché questa è la sola politica che può dare
risultati e recuperare il tempo perduto.
tutto ciò è una risposta concreta alla domandadi servizi e di logistica per Gioia tauro e rappresenteràuna svolta efficace in termini di competitivitàalle esigenze di trasporto ferroviarioche altri porti non possono permettersi.
Speciale12
I l tema del marketing territoriale ha assunto
di recente una notevole rilevanza nella
discussione sulle politiche di sviluppo e
promozione territoriale. Nei sistemi economici
moderni si va sempre più diffondendo il concetto
di area territoriale quale spazio economico e
sociale d’attrazione, con un proprio complesso
sistema di offerta (infrastrutture, risorse, servizi)
rivolto a potenziali investitori, quale attore dello
sviluppo alla ricerca di vantaggi competitivi
sostenibili. La profonda modificazione dello
scenario economico, caratterizzato dalla
globalizzazione e dalla diffusione delle nuove
tecnologie, ha prodotto una crescente pressione
competitiva sui diversi “aggregati economici”,
dai sistemi paese fino alle singole imprese.
Anche al livello di aree territoriali, la caduta
di molti limiti che ostacolavano il movimento
ed il trasferimento delle persone, dei capitali
e delle imprese ha reso più forte ed esplicita
la necessità di affrontare con un approccio
manageriale le problematiche di gestione e di
sviluppo del territorio.
La radicata consapevolezza della competizione
esistente tra territori è divenuta oggetto di
sempre maggiori attenzioni da parte dei policy
makers, delle istituzioni, dei diversi operatori
economici anche in Italia. Con l’accezione
marketing territoriale sono state, storicamente,
individuate una serie di pratiche molto diverse fra
loro a seconda degli obiettivi posti e dell’ambito
settoriale e territoriale di riferimento. In linea generale si può definire il marketing territoriale come uno strumento utilizzato nell’ambito
delle politiche di sviluppo locale per rendere “attraente” un territorio, promuoverne i punti di forza e per definire l’orientamento
l’armonia dei contrastiAspromonte
JonicoSpesso, in tutti i campi, l’ innovazione non consiste tanto nella scoperta di qualcosa che nessuno aveva mai visto prima, quanto nella combinazione inedita di fattori noti.
MARkETING TERRITORIALEESTERNO
Speciale 13
strategico di un’area geografica. L’obiettivo generale del piano marketing è la valorizzazione del patrimonio naturale, storico-culturale,
ambientale, turistico ed enogastronomico del PIAR Aspromonte Orientale attraverso iniziative e strumenti tesi a realizzare e
promuovere un sistema integrato di offerta territoriale.
La strategia che ipotizzata per ottenere il massimo della visibilità, attrattività e fruibilità del territorio del PIAR Aspromonte Orientale
parte della constatazione che è necessario costruire una visione univoca, integrata e sistemica di questo territorio, che trascenda le
specificità dei Comuni che ne fanno parte.
PIANO INTEGRATO ARIA RURALEIl PIAR Aspromonte Orientale abbraccia l’area a sud destinata al PIT Locride: nasce lungo la fascia Jonica della Provincia reggina per
svilupparsi verso l’interno confluendo nel Parco Nazionale dell’Aspromonte; tale territorio comprende 18 comuni: Africo, Antonimina,
Ardore, Benestare, Bianco, Bovalino, Bruzzano, Caraffa del Bianco, Careri, Casignana, Ciminà, Ferruzzano, Platì, Portigliola, Samo,
San Luca, Sant’Agata del Bianco, Sant’Ilario. In generale l’economia
locale è basata sulle attività rurali, come l’agricoltura, la zootecnia,
l’artigianato e l’agriturismo. Ma non è da sottovalutare, in termini di
ricchezza dell’area, il vasto patrimonio storico-artistico, archeologico e
culturale, risalente soprattutto all’epoca greca, bizantina e romana, alla
dominazione normanna e alle invasioni saracene. L’elevata ruralità delle
aree, le calamità naturali e il fenomeno migratorio hanno condotto ad
un notevole indebolimento del tessuto sociale ed economico, rimasto in
gran parte ancorato alle attività tradizionali: lo spopolamento dovuto al
massiccio trasferimento della popolazione attiva dai centri interni verso
la fascia litoranea, ha comportato il cambiamento dell’economia e della cultura locale, con conseguente degrado dei centri storici
collinari. La superficie complessiva è di oltre 1.500 kmq.
“l’analisi dei bisogni dei clienti e dei mercati interni ed esterni, volta a costruire, mantenere e rafforzare
rapporti di scambio vantaggiosi con gli stakeholder (marketing territoriale interno) e con i “pubblici” esterni
di riferimento (marketing territoriale esterno), allo scopo di aumentare il valore del territorio e delle imprese
e l’attrattività degli stessi, attivando il circolo virtuoso soddisfazione-attrattività-valore”
Comune di San Luca
Firma del Protocollo d’intesa tra l’Accademia delle Imprese Europea, il Comune di San Luca e la Comunità Montana Aspromonte Orientale
Speciale14
Africo
Deriva dalla ”fusione” di due paesi un tempo distinti, Africo e la sua frazione
Casalinuovo. Le condizioni determinanti per la costruzione del nuovo paese sono
state le rovinose alluvioni del 1951 che devastarono quasi tutto il centro di Africo
Vecchio e Casalinuovo e costrinsero gli abitanti ad abbandonare il paese. In seguito
il paese venne ricostruito nel comune di Bianco. L’attuale Africo sorge a circa 12
metri sul livello del mare in una conca pianeggiante circondato da colline, quasi
sulla foce del fiume La Verde. Il paese è attraversato dalla statale 106 Jonica e si
trova tra i centri di Ferruzzano e di Bianco a circa 74 Km da Reggio Calabria.
Antonimina
Sorge nei pressi di Locri (a Km. 8,5). Fondata intorno al 1400, riveste oggi una certa importanza per le sorgenti di acque clorurate che
vi sgorgano, conosciute come "Acque sante locresi", e che sono largamente utilizzate presso le omonime Terme. Le Terme del Consorzio
Termale Antonimina-Locri erano conosciute fin dall'antichita' ma la creazione della moderna struttura termale risale al 1870.
Careri
Sorta intorno alla metà del XVI secolo in seguito alla distruzione dell’antica
Pandore - rasa al suoloda violente scosse sismiche - e al conseguente
spostamento dei suoi abitanti, il centro fu oggetto di contese feudali fino alla
costituzione del Comune, che avvenne nel 1836. Il paese fu devastato dai
sismi del 1783 e del 1908 e dalle alluvioni del 1951, che determinarono la
nascita della frazione di Natile nuovo, che raccoglie la maggior parte della
popolazione.
Speciale 15
Aspromonte Jonico l’armonia dei contrasti
Ciminà
Il centro abitato del comune di Ciminà è ubicato a circa 312 metri sul livello
del mare, e sorge su una collina tra la fiumara di Condoianni e la fiumara
Gelsi Bianchi. Il comune è nella provincia di Reggio Calabria e dista circa
110 km dal capoluogo. Ad esso si accede dalla SS 106 jonica tramite la
provinciale Ciminà-S.Ilario Jonio, oppure dalla SS 106 tramite la provinciale
che collega Bombile e Cirella. Il panorama che si può ammirare lungo la strada
è da mozzafiato: la fiumara, la valle, la montagna, il Tre Pizzi (950 mt.) e
Montalto (1998mt.); lasciandosi alle spalle il mare. Il territorio molto vasto ha
una superficie di 48.77 kmq.
Platì
Di origine feudale, caratterizzato dalla posizione geografica montana (in una vallata al centro dell'Aspromonte orientale) e da
un'economia agricolo-pastorale, presenta notevoli squilibri nella distribuzione della ricchezza. Nel 1951 il centro fu colpito dalla
violenta alluvione che devastò l'Aspromonte orientale e causò la devastazione di una buona parte del paese e la morte di 19 abitanti.
Negli anni a seguire le famiglie nobili e borghesi del paese furono costrette dai locali ad abbandonare il centro consegnandolo, di
fatto, in mano alle famiglie appartenenti alla n'drangheta che tutt'oggi vi abitano.
Samo
Si vuole sia stato edificato dai Samii di Grecia giunti fortunosamente sulle coste.
Onde si disse che fosse nato Pitagora. Nel Quattrocento era segnato col nome
di Crepacore, mutato presto in Precacore. Capoluogo di una baronia tenuta dai
Marullo di Condoianni (1496-1554), dai quali passò agli Squarciafico (1554-1569),
per ritornare agli stessi marullo (1569-1588), e poi passare ai Tranfo.
Attualità16
San Luca
Il comune di San Luca è il più
esteso della provincia, dopo
quello della città capoluogo. Ha
una superficie di 10.400 ettari
ed il suo territorio si estende da
quota 250 a quota 1.670 metri
s.l.m. la cittadina fu fondata nel
1592 dagli abitanti dell’antica
Potamia sulla cima di un
monte quasi inaccessibile, che
a causa di un grave dissesto idrogeologico e di forti scosse di terremoto, è stato abbandonato. San
Luca, nel 1596, fu ceduta dalla vedova di Sigismondo di Loffredo, Beatrice Ursini, a Carlo Papalia
detto Gambacorta, per 17.000 ducati. Trascorso neanche un secolo, dal trasferimento di proprietà, a
causa dei debiti, i Papalia, furono costretti a rivendere il feudo di San Luca, al Marchese Alessandro
Clementi, di origine spagnola per 23.000 ducati. Sant'Agata del Bianco. Distrutta quasi comple-
tamente dai terremoti del 1783 e del 1908, la sua storia è strettamente legata a quella di Samo, di cui
fu feudo, prima di rendersi indipendente nel 1806 ed essere proclamata Comune nel 1811. Succes-
sivamente, di nuovo aggregata a Samo per un breve periodo, divenne definitivamente autonoma nel
1946. Da vedere i resti di un antico palazzo feudale con un prezioso portale in pietra bugnata con
arco a tutto sesto, risalente al 400, e la chiesa di Sant’Agata, seppur ampiamente rifatta. Sant’Agata
del Bianco ha dato i natali al filosofo Angelo Grillo (1805-1875), al vescovo Francesco Antonio Grillo
(1744-1804) ed allo scrittore Saverio Strati (1924).
Santuario di Polsi
Santuario di Polsi, notissimo centro di culto mariano, meta di
pellegrinaggi per migliaia di fedeli da tutte le parti del mondo. Situato
a circa 10 chilometri dal centro abitato, a circa 820 mt. s.l.d.m., di
origini basiliane ma arricchito dalle donazioni del conte Ruggero
il Normanno nel 1114, il santuario fu abbandonato dai monaci
bizantini allorquando nel 1481, fu abolito il rito greco. Fu distrutto
dal terremoto del 1682 e riedificato nel periodo tra il 1730 e il 1737.
Conserva al suo interno la statua della Madonna della Montagna e
numerose opere d’arte. Il flusso di turisti e pellegrini si concentra,
in particolare, nel periodo che va dal 24 Agosto al 3 Settembre, i
giorni della festa dedicata alla Madonna. Il rito del pellegrinaggio
al santuario viene celebrato dai fedeli in un clima di particolare
intensità emotiva: i pellegrini
percorrono il tragitto a piedi nudi o in ginocchio intonando canzoni
dedicate alla Madonna della Montagna.
Se dovrai scrivere alla mia casa,Dio salvi mia madre e mio padre,
la tua lettera sarà credutamia e sarà benvenuta.
Così la morte entreràe il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mammache io sia morto solo.
Dille che il suo figliolopiù grande, è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa,Dio salvi mia madre e mio padre,
non vorranno saperese sono morto da forte.
Vorranno sapere se la mortesia scesa improvvisamente.
Dì loro che la mia fronteè stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieveil colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Dì loro che avevo godutotanto prima di partire,
che non c’era segreto sconosciutoche mi restasse a scoprire;che avevo bevuto, bevuto
tanta acqua limpida, tanta,e che avevo mangiato con letizia,che andavo incontro al mio fato
quasi a cogliere una primizia per addolcire il palato.
Dì loro che c’era gran solepel campo, e tanto grano
che mi pareva il mio piano;che c’era tante cicale
che cantavano; e a mezzo giornopareva che noi stessimo a falciare,
con gioia, gli uomini intorno.
Dì loro che dopo la morteè passato un gran carro
tutto quanto per me;che un uomo, alzando il mio forte
petto, avea detto: Non c’èuomo più bello preso dalla morte.
Che mi seppellirono con tantatanta carne di madri in compagnia
sotto un bosco d’uliviche non intristiscono mai;
che c’è vicina una viaove passano i vivi
cantando con allegria.
Se dovrai scrivere alla mia casa,Dio salvi mia madre e mio padre,
la tua lettera sarà credutamia e sarà benvenuta.
Così la morte entreràe il fratellino la festeggerà.
Corrado Alvaro
Speciale 17
Aspromonte Jonico l’armonia dei contrasti
LE PRODUZIONI LOCALILa provincia di Reggio Calabria presenta numerosi prodotti tipici e produzioni caratteristiche – tra i quali vini, olii, bevande
alcoliche, distillati e liquori, formaggi, prodotti vegetali trasformati,
preparazioni di pesce - e citarli tutti sarebbe impresa ardua. L’elenco dei
Prodotti Agroalimentari Tradizionali regionali riconosciuti dal Ministero
delle Politiche Agrarie e Forestali con un apposito albo sono ben 271
per la Calabria. Le altre infinite tipologie e varietà di preparazioni e di
prodotti freschi, trasformati (e quindi cucinati), realizzati sul territorio
provinciale, possono essere definiti “prodotti caratteristici”.
Vino Greco di Bianco:La zona di produzione del vino Greco di Bianco è relativa ai territori comunali
di Bianco, Casignana in Provincia di Reggio Calabria, nel versante ionico,
nella cosidetta area grecanica. Greco di Bianco ( D.O.C. ): È stato il primo
vino DOC riconosciuto in provincia di Reggio Calabria. È prodotto nel
Comune di Bianco e in parte di quello di Casignana. La leggenda fa risalire
questo vino al VII° sec. a.C., quando un colono greco portò i primi tralci
della vite sbarcando nell’odierno Capo Bruzzano, nel territorio comunale di
Bianco. L’uva, prima di essere spremuta viene appassita su graticci di canne
fino a quando non si è registrato un calo minimo del 35%. Non può essere
commercializzato prima di un anno dalla vendemmia.
Il formaggio:Il più importante nella tradizione locale è il pecorino, in genere di latte misto
ovino e caprino; eccellenti sono le ricotte prodotte nella zona, soprattutto tra
l'epifania e pasqua. Tutta la provincia di Reggio Calabria si caratterizza anche
per il microclima particolarmente dolce, unico al mondo che consente la
coltura del bergamotto: agrume di forma sferica, giallo, con un peso medio di
circa 100 g. Lungo i letti delle fiumare e sulle colline, tra le altre coltivazioni si
stagliano i campi profumati di questo meravi-
glioso agrume, soprannominato "Oro Verde",
dal quale si estrae l'essenza base naturale
della più raffinata produzione profumiera
mondiale, l’olio essenziale è usato anche
in campo alimentare come aromatizzante
di liquori, tè, caramelle, canditi, gelati e
bibite. Il nome bergamotto deriva dal turco
Beg-armudi, pero del signore, per la sua somiglianza con la pera bergamotta, il primo bergamotteto
di cui si ha notizia venne impiantato vicino al capoluogo calabrese nel 1750.
Le produzioni tipiche non solo caratterizzanofortemente questa terra, ma, soprattutto,rappresentano una fonte di ricchezza di grande rispetto.
Speciale18
Aspromonte Jonico l’armonia dei contrasti
I Salumi:I salumi di Calabria hanno origini che quasi certamente
risalgono al periodo della colonizzazione greca delle
coste joniche ed ai fasti culturali ed artistici della
Magna Grecia. Non esistono, però, documentazioni
certe riguardo alla tradizione legata alla lavorazione
delle carni suine fino al 1600: i diversi testi fanno
comunque capire quanto già allora fosse diversi-
ficata l’utilizzazione della carne suina in prodotti
finiti di diversa natura. La produzione di insaccati ha
conservato nel tempo le caratteristiche della tradizione
gastronomica calabrese che affonda le sue radici nella
civiltà contadina di questa terra fiera ed orgogliosa.
Tante antiche tradizioni, legate ai ritmi e ai momenti
dell’annata agraria, sono ora quasi scomparse, come
anche la razza suina “nera di Calabria”, ma la tipicità
delle produzioni calabresi rimane. Sono impiegati suini
nati e/o allevati in Calabria (esclusi verri e scrofe) e le
fasi di preparazione e lavorazione devono aver luogo
nel territorio calabrese.
Olio extra vergine di oliva:Con la denominazione si indica uno dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali Italiani della provincia di Reggio Calabria Il territorio di
produzione è il comprensorio della Locride nella fascia Jonica Reggina,
compreso tra Bruzzano e Monasterace, per un numero di 39 Comuni
della Provincia di Reggio Calabria, con estensione a Nord, fino a
Badolato, in 3 Comuni della limitrofa Provincia di Catanzaro. I Comuni
interessati alla produzione, in Provincia di Reggio Calabria sono:
Agnana Calabra, Antonimina, Ardore, Benestare, Bianco, Bivongi,
Bovalino, Bruzzano Zeffirio, Camini, Canolo, Caraffa del Bianco,
Careri, Casignana, Caulonia, Ciminà, Ferruzzano, Gerace, Gioiosa
Jonica, Grotteria, Locri, Mammola, Marina di Gioiosa Ionica, Martone,
Monasterace, Pazzano, Placanica, Platì, Portigliola, Riace, Roccella
Jonica, Sant'Agata del Bianco, San Giovanni di Gerace, San Luca,
Sant'Ilario dello Ionio, Samo, Siderno, Staiti,Stignano, Stilo.
Speciale 19
Parco NazionaleD’ASPROMONTE
PAESAGGIO
L ’istituzione del Parco Nazionale dell’As-
promonte prevista da una legge del 1989
- con la quale si intendeva creare una grande
area protetta autonoma dal Parco Nazionale
della Calabria (istituito nel 1968) - e formalizzata
dalla Legge Quadro sulle aree protette (n. 394
del 1991), si realizzò concretamente nel 1994
quando, con D.P.R. datato 14 gennaio, fu
istituito l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Il Parco Nazionale dell’Aspromonte si estende
per 65.647,46 ettari e comprende il territorio di
37 comuni della provincia di Reggio Calabria.
L’Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle “Alpi
Calabresi”, termine con il quale i geologi indicano il
complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre
e dall’Aspromonte, per evidenziare il fatto che queste
montagne, formate da rocce cristalline - princi-
palmente graniti - hanno un’origine ed una geologia
diverse dall’Appennino vero e proprio, che invece è
di origine sedimentaria a predominanza calcarea e
termina a sud con il Pollino e l’Orsomarso.
Visto nel suo insieme, l’Aspromonte si presenta
come una piramide rocciosa, al centro della
quale si trova la cuspide più alta del massiccio,
il Montalto o Monte Cocuzzo (m 1.956),
dalla cui cima si gode un panorama impres-
sionante nella sua spettacolarità, che consente
Il nome “Aspromonte”, che significa “candido, bianco”,risale alle popolazioni greche della costa ionica che ammiravano le candide formazioni montuose del massiccio.
Speciale20
di estendere lo sguardo fino alla costa tirrena, allo Stretto
di Messina, alle Isole Eolie, all’Etna e alla costa ionica.
Una caratteristica dell’Aspromonte è rappresentata dall’esistenza
delle fiumare, corsi d’acqua senza una vera e propria sorgente,
nutriti da innumerevoli ruscelli e in certi casi alimentati
da impressionanti cascate che, come i ruscelli, si formano
nelle parti più elevate del massiccio a causa delle precipi-
tazioni meteorologiche. Un esempio di straordinaria bellezza
è offerto dalle cascate del Maesano, che confluiscono nella
fiumara Amendolea. Per la brevità del loro percorso e la forte
inclinazione delle montagne, le fiumare hanno una consid-
erevole capacità di erosione e, incidendo profondamente
le pendici delle montagne, danno origine a veri e propri
canyons, dove l’acqua scorre impetuosamente anche d’estate.
Uno spettacolo particolare, inoltre, è offerto dalle numerose
“pietre”, grandi conglomerati rocciosi la cui forma originale è il
risultato dell’azione dell’acqua e del vento.
Famosa è la Valle delle Grandi Pietre, vicino al centro di San
Luca, dove spiccano alcuni monoliti con dei profili eccezionali,
che hanno stimolato da sempre la fantasia della popolazione.
Nelle vicinanze di Bova, invece, si trovano la Roccia del Drago e
le cosiddette Caldaie del Latte, che hanno dato origine a diverse
leggende popolari.
FLORAGrazie alla diversità dei suoi ambienti, il Parco Nazionale
dell’Aspromonte offre un habitat ideale per un ricchissimo
patrimonio floristico.
Nella fascia costiera si trovano estese piantagioni di
ulivi, aranci, limoni e mandarini. Esclusivamente sul
versante ionico, sempre a quote basse, viene coltivato il
bergamotto, noto per l’essenza che si ricava dai suoi frutti.
Speciale 21
A bassa quota, le zone non coltivate sono coperte da una
vasta e variegata macchia mediterranea. Qui crescono
la ginestra, il cisto, la fillirea, il corbezzolo, il lentisco, il
mirto, l’erica arborea, il ginepro fenicio e l’euforbia arborea.
I corsi delle fiumare sono fiancheggiati dall’ontano nero, dal
pioppo nero e dal salicone, mentre nei loro greti crescono
l’oleandro e la tamerice.
FAUNAIl clima mediterraneo e vaste aree ricoperte da una fitta
vegetazione e scarsamente frequentate dall’uomo costituiscono
l’ambiente ideale per molte specie di animali.
La presenza dei lupi è accertata nella parte centro-orientale
del massiccio, dove alcuni esemplari sono giunti probabilmente
dalla Sila al seguito di branchi di cinghiali e dove, grazie alla
ridotta presenza dell’uomo, hanno trovato un habitat favorevole.
La lontra, la cui presenza è molto rara, che fa parte della famiglia
dei mustelidi, alla quale appartengono anche il tasso, la faina,
la puzzola, la martora e la donnola, ma, al contrario di questi
animali, la lontra trova il suo habitat ideale nell’acqua. Ulteriori
mammiferi carnivori che popolano i
boschi del Parco sono il tasso, la volpe,
la faina e la donnola. Come in altre
zone boscose italiane, il cinghiale è
molto diffuso nel territorio del Parco.
Altri piccoli mammiferi che vivono nei
boschi dell’Aspromonte sono il driomio e
il ghiro.
Un altro esemplare raro, di cui, sul
territorio dell’Aspromonte, restano solo
poche coppie, è il Gufo Reale il più
grande rapace notturno d’Europa, ,
che raggiunge un’apertura alare fino
a 180 cm e un peso di circa 3 kg.
Nei boschi dell’Aspromonte vive anche
l’astore, un rapace diurno che arriva a
misurare 50-60 cm di lunghezza e caccia
scoiattoli, lepri, conigli e uccelli (gazze,
corvi, piccioni).
Nel cielo dell’Aspromonte si possono ammirare ancora il
falco pellegrino e altre specie più comuni di rapaci, come lo
sparviero, il gheppio, la poiana, l’allocco e il barbagianni.
Tra gli altri uccelli è innanzitutto da segnalare la rarissima
coturnice, il picchio nero e il falco pecchiaiolo,
L’Aspromonte è anche un vero e proprio paradiso per gli ornitologi. La più importante rarità ornitologica presente nel territorio del Parco è l’aquila del Bonelli estinta nel resto della penisola italiana; di questa speciesopravvivono una o due coppie sulle vette del Parco.
Economia e Lavoro22
DECREto LEGISLAtIvo n. 81 DEL 2008APPLIChIAMOLO!!
SICUREZZASUL LAvORO
L e continue notizie delle morti bianche, purché dolorose, non riescono a sfatare la mentalità di non
prevenire e rispettare le regole ma, si continua ad applicare le norme inerenti alla tutela ed alla sicurezza,
dopo tale sventure. Il lavoro, quando esso si ha, è alla base del vivere sociale, è la linfa che permette di
poter sostenere la famiglia e visto le numerose norme che lo riguardano, dovrebbe essere non pericoloso
per i lavoratori.
Il famoso Dlgs n° 626 dell’11 settembre 1994,
meglio conosciuto come Legge Antinfortunistica
è stato sostituito, inglobato, modificato dal Testo
Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, il DLgs
n° 81 del 2008.
Tale Decreto ha avuto il via, grazie alla Legge n °
123 del 3 agosto 2007, inerente alle misure in tema
della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al
Governo per il riassetto e la riforma della normativa
( G.U.: n° 185 del 10/08/2007). La nascita del Dlgs 81/2008, oltre ad aver recepito ed inglobato tutte le
norme sul lavoro (quasi tutte, alcune specifiche rimangono in vigore ma in stretta correlazione con esso)
diventando il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, è stata guidata dai criteri fissati dalla Legge
123/2007, la quale, in soli 12 articoli, ha portato alla realizzazione di tale decreto.
Alcuni criteri della Legge 123/2007, come quelli riportati dall’articolo 1, il quale cita:” Il Governo è delegato
ad adottare, entro nove mesi dell’entrata in vigore della presente legge ( 25/08/2007) uno o più decreti
in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro…omissis….; dall’articolo 2 …omissis;
dall’articolo 3 il quale pone l’accento sulle modifiche del DLgs 626/1994 ( Legge Antinfortunistica ) ed altri
criteri citati nei successivi articoli. Il DLgs 81/2008 ha abrogato molteplici interventi succedutesi in un arco
di tempo abbastanza ampio ( circa 70 anni), per ridisegnare il tutto in attività di sistema, volto a tutelare la
normativa della sicurezza. Esso ha rafforzato la cultura della prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro, ha
Il mondo del lavoro è stato sempre oggetto di discussioni di carattere socio-politico, vedi la
lotta al lavoro nero ed alla disoccupazione ma, ancor di più, è stato e lo è ancora, oggetto di
discussione per quanto concerne l’aspetto della tutela della salute e della sicurezza.
Andrea Morello
Economia e Lavoro 23
promosso un comportamento responsabile da parte di
tutto il personale, coinvolto i lavoratori ed i loro rappre-
sentanti nelle principali fasi di gestione della sicurezza,
mirato alla riduzione degli infortuni e delle malattie profes-
sionali, dotato di modelli di organizzazione e di gestione
per garantire la salute e la sicurezza e tant’altro.
Il DLgs 81/2008 viene applicato nei confronti di tutti i
settori di attività private e pubbliche.
La sua entrata in vigore (il 15 maggio 2008) è stata
caratterizzata da diverse modifiche fra cui quella
importante determinata dal DLgs 106 del 9 agosto 2009,
il quale ha apportato una consistente ed ampia revisione,
in particolare sull’impianto sanzionatorio sia penale,
sia amministrativo; responsabilizzare maggiormente
la figura del Preposto; lo stress da lavoro correlato;
la delega di funzioni ed altro. L’applicazione del Testo
Unico porterebbe ad un netto miglioramento dell’attività
lavorativa, sia per quanto concerne il ruolo del Datore di
Lavoro, sia per quanto riguarda il Lavoratore, nonché,
non meno importante, determinerebbe uno svolgimento
della prestazione lavorativa in sicurezza e tutela della
salute. L’esclusività del sopracitato Testo Unico, secondo
un mio modesto parere, sta nella potenzialità di sinergia
fra Datore di Lavoro e Lavoratore, previo il rispetto da
parte di entrambi delle norme stabilite dal T.U.
Il Datore di Lavoro dovrebbe garantire dei luoghi di lavoro
consoni alle specifiche attività lavorative (Titolo II – Capo
I articoli dal 62 al 67 ed Allegato IV), la fornitura di tutti
i DPI previsti da quella specifica prestazione lavorativa
(Titolo III – Capo II articolo dal 74 all’87 ed Allegato VIII
e dal DL 475/1992) e tutto ciò gli compete, mentre il
lavoratore, oltre a dover partecipare a tutti i corsi di
formazione, compreso quello sul Testo Unico ( art. 21
comma 2 lett. b.), deve essere a conoscenza di ciò
che può e non può fare a causa, per esempio, della
mancanza dei requisiti. Nel concludere questa breve e
generale analisi , con la speranza di poter ritornare su
tale argomento che ha molteplici ed importanti aspetti,
sostengo che: “La sicurezza del lavoratore deve essere
garantita innanzi tutto dallo stesso lavoratore, che deve
svolgere la sua mansione, ove egli abbia i requisiti e
la formazione per poterla fare, in maniera conforme a
tutte le norme ed a tutte le procedure volte a garantire
la propria e l’altrui sicurezza nello svolgimento di
qualsiasi prestazione lavorativa”.
Economia e Lavoro24
L'anno che ci apprestiamo a salutare non è stato certamente dei più semplici da affrontare.
I l 2009 ha visto notevoli turbolenze che hanno investito in forma globalizzata
tutti i settori della società. La nota crisi finanziaria, poi trasferitasi inevita-
bilmente sull'economia reale, ne è stata parte determinante, appesantendo
peraltro anche situazioni già originariamente difficili. Il nostro Paese sembra
stia superando il guado meglio degli altri.
Un atto di fede, in periodo natalizio, siamo disposti a farlo, ma ci sembra
intellettualmente onesto attendere delle conferme. Le banche sono state e
saranno indubbiamente protagoniste di primo piano, a monte come a valle in
questo complesso scenario. La finanza internazionale, con variegati livelli di
responsabilità, ha messo in discussione un sistema la cui permeabilità delle
regole ha consentito un dirottamento dell'istituzionale core business delle
banche verso attività che mal si conciliavano con lo sviluppo dell'economia
reale. Oggi si chiede al "mondo" del credito, negli USA come in Europa di
tornare su percorsi virtuosi, di ridiventare a pieno titolo la vera spina dorsale
della ripresa economica, sostenendo gli investimenti delle imprese come quelli
delle famiglie. Pur riconoscendo alla politica italiana, nei suoi diversi ruoli istitu-
zionali, una apprezzabile attenzione affinché, sia sul versante interno che su
quello internazionale, vi sia una tangibile inversione di tendenza, molti sono gli
ostacoli che, a nostro avviso, elevati da chi, forse o senza forse, ha interessi
contrapposti, ne rallentano sensibilmente il processo. Il Sindacato comples-
sivamente inteso, con i dovuti distinguo che la storia di ogni formazione ha
notoriamente consolidato, ha fatto la sua parte a tutti livelli di responsabilità, ai
tavoli romani, dove ha contribuito
con il Governo all'assunzione di decisioni certamente non facili, in un clima
economico/ politico che non poteva, e non può sicuramente definirsi sereno,
SI ChIEDE AL MONDO DEL CREDITO,NEGLI USA COME IN EUROPA,DI TORNARE SU PERCORSI vIRTUOSI
2010: LA SvOLTA
Vittorio FrattiniSegretario Nazionale
SINFUB Banco di Napoli
2010
2010
Economia e Lavoro 25
così come nelle singole aziende, nelle singole unità operative, a tutela dei
lavoratori monitorando le varie realtà territoriali la cui difficoltà di gestione
supera spesse volte i livelli fisiologici.
Il SINFUB nel 2009 ha visto la celebrazione del suo XII Congresso Nazionale
svoltosi a Fiuggi nello scorso mese di Giugno nel corso del quale sono state
individuate, tra l'altro, delle linee guida che le Banche, nella consapevolezza
delle proprie responsabilità nei confronti dell'economia reale, dovrebbero
adottare prioritariamente allo scopo di porre in essere politiche e comportamenti
radicalmente nuovi nella erogazione del credito In particolare, il SINFUB ritiene
che la politica delle aziende debba essere orientata all'aumento dei
ricavi e non, come sovente accade, alla riduzione del costo del lavoro attuata
prevalentemente attraverso tagli retributivi e occupazionali e, in definitiva, a
scapito esclusivamente dei lavoratori.
L'anno 2010 vedrà il SINFUB sempre più impegnato sui tavoli delle trattative ad
ogni livello, nazionale ed aziendale, anche con la neo costituita RSA della nuova
Società di servizi del Gruppo, denominata Intesa Sanpaolo Group Services
(ISGS), apprestandosi a fronteggiare le vecchie e nuove problematiche che
investono i lavoratori così come il resto della società civile. Il Sindacato , nel
confermare anche per il 2010 il fattivo impegno nell'ambito dei nuovi scenari
che volta per volta andranno a determinarsi augura, unitamente a "La Nuova
Banca", un anno di concreta svolta con l'auspicio di una definitiva uscita dal
tunnel della crisi così da poter vedere la luce di una nuova alba per il mondo
del lavoro.
Economia e Lavoro26
I l crescente disorientamento economico che ha investito l’economia globale nell’ultimo anno, ha
comportato un clima di instabilità e di indecisione dei mercati finanziari che non ha fatto che rinsaldare
la consapevolezza, che, nel XXI secolo, chi governa è l’Economia.
La crisi della finanza dei maggiori Paesi industrializzati del mondo era facilmente prevedibile. Un po’ più
difficile era indovinare l’anno in cui sarebbe esplosa e la dimensione. La cosiddetta “Crisi economica
globale” più che riportare la mente a tragici precedenti, ricordo ormai di un’era che cambia, così come
cambiano i suoi protagonisti, riporta con i piedi per terra, dimostrando la fragilità e la complessità del
sistema economico mondiale.
Nel panorama del post-crisi o presunta tale, davanti ai ricatti dei colossi dell’industria che minacciano licenzi-amenti di migliaia di lavoratori, è chiaro a tutti che il vero motore pulsante dell’economia che va tutelato è l’esercito delle “PICCOLE E MEDIE IMPRESE” (PMI).Per “Impresa” si intende “Qualsiasi entità, indipendente dalla sua forma
giuridica, che svolga un’attività economica”.
In un mercato unico, senza frontiere interne, come quello europeo, è essenziale
che le misure a favore delle PMI siano basate su una definizione comune.
La difformità dei criteri utilizzati per definire le PMI e, di conseguenza, la
molteplicità di definizioni utilizzate a livello unitario e a livello nazionale,
sarebbe potuta diventare fonte di incoerenza. Già dal 1996, quindi, la
Commissione europea, ha voluto sottolineare la necessità di definire le PMI
in modo preciso ed unitario. A tal fine sono intervenute, a partire dal 1º
gennaio 2005, le Raccomandazioni dell'Unione Europea 361 e 1442, che
forniscono una definizione precisa e chiara di Piccola-Media Impresa grazie
all’adozione di quattro criteri per l'identificazione di questa categoria: il
numero dei dipendenti, il fatturato, il totale di bilancio e l’indipendenza.
La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese
PensareanzItutto
in piccolo
Think small firstGiovanni Maria Porcelli
Commercialista eConsulente del Lavoro
Economia e Lavoro 27
(PMI) è costituita da entità che occupano meno di 250 persone,
il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il
cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. Tra
queste, si definisce “piccola impresa” quella che occupa meno
di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio
annuo non superiori a 10 milioni di euro, “microimpresa” quella
che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo
oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro.
Le PMI stanno acquisendo sempre più importanza nel panorama
economico e sociale europeo, in veste di creatrici di occupazione
e di protagoniste del benessere delle comunità locali e regionali.
La Commissione Europea, pertanto, promuove lo «Small Business
Act», cioè la messa a punto di un quadro strategico globale per
l’UE e i suoi Stati membri. Lo «Small Business Act» si basa sulla
convinzione che l’imprenditorialità e gli imprenditori debbano
essere incoraggiati e ricompensati e che sviluppare politiche favorevoli alle PMI deve diventare la norma. Alla luce delle sfide che
gli imprenditori si trovano a sostenere, la nuova
strategia della Comunità Economica Europea
applica il principio del “Think small first” (Pensare
anzitutto in piccolo) per agevolarne l’esistenza
nell’ambiente imprenditoriale; gli obiettivi sono:
ridurre i costi amministrativi, semplificare e
accelerare le procedure, migliorare l’accesso al
mercato, aumentare la competitività, garantire
l’aggiornamento costante e sensibilizzare le
amministrazioni pubbliche ad adeguarne il
proprio intervento.
Per conseguire tali obiettivi, il principio «pensare
anzitutto in piccolo» deve essere ancorato in
modo irreversibile nei processi decisionali, dalla
de finizione dei regolamenti alla fornitura dei
servizi pubblici, garantendo in tal modo che le
norme rispecchino la maggioranza degli utenti,
rimuovendo, quindi, gli ostacoli superflui che
intralciano la creazione e la crescita delle imprese
Ora è venuto il momento di porre
risolutamente le esigenze delle PMI al
primo posto della politica comunitaria.
Lo “SMALL BUSINESS ACT” per l’Europa
fa emergere tutta l’influenza dell’Europa a
favore delle PMI – nello sfruttare tutte le
risorse dell’Europa per aiutare le piccole
imprese nelle loro attività quotidiane,
spianando la strada a quelle che intendono
creare più posti di lavoro e crescere in
Europa e anche aldilà dei sui confini.Günther VerheugenVicepresidente della Commissione europea,
responsabile per le imprese e l’industria
Economia e Lavoro28
e correggendo quelle disfunzioni del mercato che
le bloccano.
L’Europa propone un partenariato tra gli Stati
membri. Un complesso di principi comuni
che dovrebbe guidare le politiche sia a livello
comunitario sia a livello nazionale. Un pacchetto
ambizioso di nuovi provvedimenti, tra cui quattro
proposte di legge, che si stanno traducendo in
azioni concrete per i singoli Stati. L’Unione europea
per facilitarne la creazione e lo sviluppo, interviene
a sostegno dell’accesso al credito da parte quasi
20 milioni di piccole e medie imprese europee
che non sempre riescono a interfacciarsi con gli
istituti di credito, tramite il programma quadro
per la competitività e l’innovazione 2007-2013
(PQCI). Tutti questi strumenti finanziari sono
gestiti per conto della Commissione dal Gruppo
Banca Europea per gli Investimenti (BEI), in
particolare mediante il Fondo europeo per gli
investimenti (FEI), e sono distribuititi alle PMI da
intermediari finanziari negli Stati membri. In questo modo si garantisce che i fondi siano disponibili a livello locale, il più vicino
possibile al contesto d’azione delle singole attività imprenditoriali.
Con l’adozione della Carta europea per le piccole imprese, gli Stati membri hanno preso l’impegno di sviluppare un contesto
imprenditoriale favorevole alle PMI. Un’azione decisa a livello comunitario consentirà ai vari paesi di apprendere reciprocamente
dalle proprie esperienze nella progettazione e nell’applicazione delle politiche, in modo da poter capire cosa ha funzionato altrove e
Economia e Lavoro 29
utilizzare le pratiche migliori adeguandole alla situazione particolare. La Commissione fa da apripista nel
processo di riduzione della burocrazia che pesa sulle spalle delle aziende e sta rivedendo la legislazione
comunitaria per eliminare i requisiti amministrativi divenuti superflui. L’esecutivo è inoltre all’opera per
spingere gli Stati membri a comportarsi analogamente, ritenendo possibile ridurre del 25% in tutta
l’UE i costi amministrativi attualmente sostenuti dalle PMI sia a livello locale che regionale. Il principio
“pensare anzitutto in piccolo” richiede che gli interessi delle piccole e medie imprese vengano tenuti
in considerazione non solo nell’intervenire in loro aiuto, ma fin dalle prime fasi dell’elaborazione delle
politiche, e richiede che i legislatori riconoscano che le norme pensate per aziende di grandi dimensioni
potrebbero non sempre essere adatte per chi, anche se piccolo, rappresenta il vero cuore pulsante
dell’economia europea.
Lo “SMALL BUSINESS ACT” è
un’iniziativa a favore di un’Europa degli
imprenditori con meno pastoie burocratiche
e più agevolazioni per i 23 milioni di
PMI europee. Si prefigge di aiutare le
PMI a prosperare e di fornire alle migliori
un trampolino di lancio per assicurarsi
prestazioni eccellenti. Lo “Small Business
Act” è il pilastro per l’attuazione della
strategia di Lisbona per la crescita e
l’occupazione. Ne conseguiranno: una
pubblica amministrazione più ricettiva,
meno pagamenti tardivi delle fatture,
un maggiore accesso ai finanziamenti,
all’innovazione e alla formazione, aliquote
IVA più basse per i servizi forniti a livello
locale e un migliore accesso agli appalti
pubblici. Il pacchetto consentirà altresì
alle PMI di accedere allo Statuto di società
privata europea per eliminare le pratiche
burocratiche e aumentare la trasparenza.
José Manuel Barroso
(Presidente della Commissione europea)
Economia e Lavoro30
A zienda Calabria Lavoro è l’ente in house della Regione Calabria che si
occupa brillantemente delle politiche attive del lavoro.
Azienda Calabria Lavoro agisce con propria autonomia organizzativa, amminis-
trativa, contabile e patrimoniale. Ciò consente di operare con i caratteri
d'imprenditorialità che ottimizzano i tempi e le risorse a disposizione, supportando
concretamente la Giunta Regionale della Calabria nelle azioni che riguardano il
lavoro. Ad Azienda Calabria Lavoro vengono sviluppate anche alcune sperimen-
tazioni, come la Promozione di tirocini formativi, che hanno già visto la realiz-
zazione di quarantacinque percorsi sperimentali di alta formazione, di cui quindici
con la finalità di favorire la crescita delle maestranze specializzate nei settori del
restauro, del recupero edilizio e della bioarchitettura con l’impiego di materiali
dell’industria locale, e altri trenta percorsi formativi a favore dei minori a rischio,
in collaborazione con la sezione del Tribunale dei minori di Reggio Calabria.
Su questa scia, considerati i risultati apprezzabili, nel corso del 2010 s’intende proseguire nella promozione
di tale strumento per favorire l’inserimento/reinserimento lavorativo soprattutto dei giovani e delle donne,
nel tessuto produttivo calabrese.
I dati estratti ed elaborati dall’Osservatorio
Regionale del Mercato del Lavoro, attivato presso
l’Ente, danno la possibilità di analizzare tutto
l’andamento del mondo del lavoro in Calabria
anche alla luce dell’ attuale crisi economica e con
la possibilità per gli organi regionali di attivare le
misure di sostegno al reddito appropriate. Inoltre,
Azienda Calabria Lavoro, grazie anche all’esperienza maturata con la gestione di importanti progetti, sta
sviluppando un sistema sperimentale di incrocio domanda/offerta di lavoro con il quale realizzare un
modello efficace per la promozione dell’occupazione e dell’occupabilità per tutto il territorio, dimostrando
come e a quale livello la Calabria può diventare un laboratorio di modelli di sviluppo trasferibili in altri
contesti e territori anche a livello europeo ed euro-mediterraneo nei contenuti, nei processi e nelle
metodologie. Anche per questo motivo, Azienda Calabria Lavoro sta portando avanti il progetto di comuni-
cazione denominato “MediterraneoSviluppo”. Il progetto si basa su una premessa fondamentale: “La
Comunicazione crea il lavoro”. In altri termini, solo grazie ad un’efficace e ad un’efficiente rete di comuni-
cazione è possibile generare rapporti stabili di partnership al fine di garantire lo sviluppo socio-economico,
politico-culturale di tutta l’area.
E’ stato sviluppato e pubblicato un portale euro mediterraneo, potenziale punto di riferimento e
opportunità per tutte le imprese, i liberi professionisti, gli studenti del bacino, finalizzato alla creazione di
nuove opportunità occupazionali grazie anche al sistema di incrocio domanda/offerta di lavoro. Dunque,
l’informazione e la comunicazione pubblica, nonché l’informatizzazione delle procedure, la trasparenza
amministrativa e l’interazione diretta con la gente, per Azienda Calabria Lavoro rappresentano un
innovazioneazienda Calabria lavoro
successi presenti e futuri!
intervista a:DANIELA DE BLASIO
DIRETTORE GENERALEAZIENDA CALABRIA LAVORO
Azienda Calabria Lavoro gestisceil Sistema Informativo del Lavoro che consente,
grazie a dati certi, di incidere sugli sviluppi delle politiche del lavoro e dell’occupazione.
Economia e Lavoro 31
mezzo in grado di creare la giusta sinergia tra l’Ente e i cittadini, base e motore pulsante dello sviluppo
socio-culturale. La comunicazione, la cooperazione e la sinergia tra le Istituzioni possono determinare
il progresso e l’occupazione attraverso il trasferimento di informazioni e conoscenze sulle politiche del
lavoro. Una comunicazione non più forzata dall’alto (ente) verso il basso (cittadini), ma comunicazione
in cui l’istituzione ed i cittadini interloquiscono ed interagiscono per collaborare verso lo sviluppo. Ed è in
questa direzione che il Portale web Istituzionale si muove: completo, funzionale, accessibile e fruibile per
la distribuzione di contenuti, informazioni e servizi, implementato con nuove e moderne funzionalità.
Il portale istituzionale offre la possibilità al singolo utente di conoscere a 360° il mercato del lavoro in
Calabria con notizie in tempo reale, attraverso AziendaCalabriaLavoroNews, una testata giornalistica
telematica specializzata nel settore lavoro visualizzabile gratuitamente e raggiungibile anche dai dispositivi
mobili. L’utente avrà la possibilità di scaricare contenuti e pubblicazioni mirate. Inoltre, potrà interagire
con l’Ente, compilando il proprio curriculum vitae on-line, potrà iscriversi alle varie iniziative messe a
disposizione da Azienda e contestualmente visualizzare o ricercare, in base alle proprie professionalità,
nuovi sbocchi occupazionali, anche attraverso l’acquisizione di competenze specifiche fornite dai corsi
di formazione professionale, opportunamente selezionate dallo staff di Azienda. E’ stato anche attivato lo
Sportello di consulenza legale del lavoro che mette a disposizione esperti nel settore, pronti a rispondere
ad ogni quesito. Il portale istituzionale è anche utilizzato per veicolare i dati del lavoro in Calabria attraverso
l’Osservatorio del mercato del lavoro.
AZIENDA CALABRIA LAVORO, continuiamo a lavorare per progettare il futuro delle politiche attive del lavoro nella nostra regione.
Ambiente e Agricoltura32
L ’olio di oliva è da sempre ritenuto parte
integrante del patrimonio storico, culturale ed
economico di molti popoli. Definito un “concentrato
di salute”, è un alimento naturale, apprezzato da
sempre sul piano gastronomico per le sue ricono-
sciute grandi proprietà nutrizionali, terapeutiche
e edonistiche. L’olio di oliva rappresenta uno dei
prodotti fondamentali della dieta mediterranea, la
quale può ormai considerarsi un vero e proprio
modello di vita sul piano dell’alimentazione. Il
consumo di olio di oliva fa parte di uno stile di vita
cui tutti vogliono fare riferimento, poiché sinonimo
di salute, bellezza e quindi di benessere. E’ un
prodotto così prezioso per originalità ed importanza
economica, che può essere definito “l’oro verde”
di molte popolazioni e in particolare dei paesi
del bacino del Mediterraneo. Più di altri prodotti,
l’olio di oliva contribuisce al prestigio del comparto
agroalimentare italiano nel mondo, pertanto, va
considerato come un elemento promozionale della
cultura e delle capacità imprenditoriali italiane
all’estero. Tra gli obiettivi che oggi ci si deve porre,
l’aspetto qualitativo dell’olio è fondamentale, al
fine di consentire la compensazione degli elevati
costi di produzione e la competitività del prodotto
italiano in un mercato sempre più agguerrito. Le
prospettive dell’olivicoltura e dell’olio estratto dai
suoi frutti sono legate alle capacità che avranno gli
imprenditori olivicoli di produrre al meglio ciò che
intendono offrire ai consumatori. Per raggiungere
livelli qualitativi superiori, sarà opportuno che la
ricerca agronomica e quella industriale lavorino
sempre di più in modo interdisciplinare e sinergico.
Occorrerà, quindi, che siano approfondite le
Salute e frodi Giuseppe Ierace
Agronomo
olio extravergine di oliva
conoscenze dei rapporti intercorrenti tra tecniche
agronomiche e tecnologie di trasformazione.
E’inoltre indispensabile qualificare e tipicizzare
il prodotto olio, allo scopo di valorizzare le sue
caratteristiche peculiari e di favorire scelte oculate
da parte del consumatore. A tal fine, il ricono-
scimento Comunitario degli oli DOP (Denomi-
nazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione
Geografica Protetta) e Biologico, rappresenta
uno strumento molto utile per la valorizzazione
dell’olio, la conquista di nuovi mercati e la tutela del
consumatore. Il costo dell’olio di oliva rispetto agli
altri oli alimentari è sicuramente e notevolmente
superiore. Tale differenza di prezzo ha rappre-
sentato negli anni una tentazione per i sofisti-
catori che, miscelando l’olio di oliva con oli meno
pregiati e quindi meno costosi, hanno conseguito
illeciti ma consistenti guadagni. Tra le frodi, la più
usuale è quella di miscelare oli di semi con olio di
oliva e farlo passare per olio extravergine d’oliva.
In qualche caso è stato accertato che olio di semi
colorato artificialmente con clorofilla e betacarotene
veniva venduto per olio extravergine. Un’altra
frode commerciale di difficile individuazione,
ma sempre più diffusa, è quella di spacciare per
olio extra vergine di oliva oli che all’origine erano
stati qualificati lampanti o maleodoranti. Questi,
infatti, opportunamente trattati e con l’aggiunta di
modeste quantità di oli vergini di oliva, acquistano,
sotto l’aspetto chimico, parametri propri dell’olio
extravergine.
Per far fronte a quest’allarme il Comitato di
Gestione olio di oliva della Commissione Europea
ha deciso di approvare la modifica al Regolamento
1019/02 riguardante l’etichettatura dell’olio di oliva.
Conseguenza di ciò è che finalmente in Europa
non sarà più possibile spacciare come “Made in
Italy” l’extravergine ottenuto da miscugli di olio
spremuto da olive spagnole, greche o tunisine,
senza alcuna informazione chiara e trasparente
per il consumatore. Sarà condizione obbligatoria
indicare in etichetta l’origine delle olive utilizzate
per produrre l’olio extravergine di oliva in tutti
i paesi europei, per garantire la trasparenza di
acquisto dei consumatori comunitari e combattere
le truffe. Infine, la norma per l’indicazione di origine
in etichetta, consente di verificare la reale origine
delle olive trasformate e quindi, anche di valorizzare
gli oliveti italiani che possono vantare 250 milioni
di piante, molte delle quali secolari o coltivate in
zone dove contribuiscono ad arricchire il paesaggio
rurale e l’ambiente.
Basta quindi con i boicottaggi ai dannidegli imprenditori agricoli e al“Made in Italy”, basta con gli inganniai danni dei consumatori!
33
PRONTI AD AFFRONTARENUOVE SFIDE.
In un sistema globale che ha sempre più bisogno di comunicare,cresce l’esigenza di strategie ben precise per raggiungere i propri obiettivi.
Schieriamo per Voi le nostre competenze.
INMEDIA srl // Via Calveri, 45 // Reggio Calabria // +39 0965 033628 // www.inmediarc.com
Ambiente e Agricoltura 35
L e Denominazioni comunali furono una originale intuizione di Luigi Veronelli, il quale credeva
fermamente nella possibilità dei piccoli comuni di poter valorizzare quelle produzioni di nicchia, ma
anche quelle tradizioni originali e quelle forme artigianali uniche e davvero rappresentative di un territorio,
al di fuori dagli schemi imposti dai regolamenti comunitari per i prodotti tipici, ovvero per quei prodotti a
marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (Specialità
Tradizionale Garantita). Oggi, gli attuali “eredi” dell’idea veronelliana delle produzioni a denominazione
di origine comunale continuano nell’opera meritoria di diffusione e promozione di quell’’intimo legame
tra territorio e risorse produttive, anche a fini turistici, tramite iniziative atte a promuovere le numerose
“Denominazioni comunali” italiane; un ricco ed eterogeneo giacimento enogastronomico diffuso, per il
quale si potrebbe costruire un’interessante rete omogenea di promozione, sulla scorta del concetto di
Rosario PreviteraAgronomo
Dirigente del Settore 3Sviluppo rurale
Dipartimento Agricoltura,Foreste e Forestazione
Regione Calabria
De.C.O.Denominazione Comunale d’Origine
marketing territoriale
Ambiente e Agricoltura36
“glocal”: valorizzare le produzioni locali con gli
strumenti propri della globalizzazione.
L’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani) lanciò anni orsono il marchio della Denomi-
nazione Comunale di Origine (De.C.O.) con
l’intento di offrire uno strumento condiviso e diffuso
basato essenzialmente sul concetto di “origine”,
naturalmente nel rispetto della specifica normativa
nazionale e comunitaria. Probabilmente, una non
approfondita analisi di tale normativa, ovvero della
sua compatibilità con l’idea della denominazione
comunale di origine, determinò alcune proble-
matiche (anche rispetto alle posizioni del Ministero
competente) che indussero ad abbandonare il
progetto. Progetto che, in parte, viene oggi portato
avanti da diverse associazioni ed esperti del settore
italiani, i quali hanno preferito, a scanso di equivoci,
parlare semplicemente di De.Co.: Denominazione
Comunale.
Una disamina tecnica della legislazione in materia,
rispetto alle limitazioni normative previste dal
Reg. CE 510/06 sulle denominazioni di origine
riconosciute dalla UE (IGP, DOP, STG), rispetto
ad alcune sentenze, anche recenti, della corte
di giustizia europea, rispetto alla possibilità di
individuare ed equiparare alcune Denominazioni
comunali con i poco noti Prodotti ad Indicazione
Semplice comunitari, rispetto alla legislazione
nazionale in merito ad alcuni specifici ruoli e
compiti delle amministrazioni comunali proprio
per la valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni
locali, apre certamente nuovi scenari per la rivalu-
tazione della Denominazione Comunale di Origine
in quanto tale.
Ambiente e Agricoltura 37
Nel momento in cui si individua un prodotto peculiare
di un definito territorio comunale, la cui origine
geografica è strategica, e lo si vuole valorizzare
tramite il marchio De.C.O., è fondamentale fissare
alcuni limiti per non contrastare minimamente con la
specifica normativa comunitaria e nazionale vigente.
Innanzitutto il prodotto (ed il relativo marchio) deve
essere dichiarato tale, ovvero a Denominazione
Comunale di Origine a prescindere dalle sue caratte-
ristiche qualitative ed organolettiche: il suo marchio
(ed il suo eventuale disciplinare di produzione)
deve indicare solamente che esso proviene da una
specifica area geografica. E’ importante, poi, che
non si cada nell’errore (purtroppo molto comune)
che il prodotto venga definito o dichiarato “tipico”:
esse deve essere individuato semplicemente quale
prodotto “caratteristico” oppure “locale”. Infine, il
suo marchio “De.C.O.” deve essere inteso come
una “private label”, ovvero come un comune
marchio collettivo di riconoscimento privato, col
quale il sindaco attesta (e non “certifica”; la certifi-
cazione è un compito spettante agli enti preposti),
previo controllo, che quel prodotto proviene dal
territorio comunale e che, eventualmente, rispetta
un disciplinare privato di produzione, lavorazione,
commercializzazione e di uso del marchio.
Il prodotto a marchio De.C.O., comunque, può
essere il presupposto per l’ottenimento successivo
di un marchio riconosciuto per i “prodotti tipici”
veri e propri: IGP, DOP, STG.
Ma, il prodotto De.C.o. ha una sua valenza
importante nell’ambito delle micro filiere e delle
produzioni di nicchia. Esso può contribuire,
alla stessa stregua del prodotto tipico, a
diventare fattore di attrazione e di promozione
per il Comune di riferimento, divenendo così
elemento base del marketing territoriale di
interi comprensori.
E’ quanto accaduto in Calabria, ad esempio, con
la Prugna di Terranova De.C.O. (www.prugnediter-
ranova.it). Una prugna tradizionale, detta “prùna di
fràti”, poiché forse introdotta nel ‘500 dai monaci
benedettini, che nel piccolo comune di Terranova
Sappo Minulio (RC), è stata valorizzata opportu-
namente. Grazie alla realizzazione di un disciplinare
e di un regolamento per l’utilizzo del marchio
“Prugna di Terranova De.C.O.”, contestualmente
alla costituzione di una cooperativa agricola che
ne cura la raccolta e la concentrazione dell’offerta
ed al supporto dell’Università che ne ha curato la
caratterizzazione e la sperimentazione, il prodotto
è riuscito a penetrare il mercato estivo (la Prugna
di Terranova si raccoglie da luglio a settembre);
addirittura, con la “Confettura extra di Prugne di
Terranova De.C.O.”, che ha ampliato il calendario
di commercializzazione, il prodotto è riuscito a
giungere, e quindi a promuovere il territorio, fino
in Svezia. Un territorio già conosciuto per motivi di
turismo religioso grazie all’antico crocifisso ligneo
taumaturgico, ma che punta sullo sviluppo integrato
grazie al turismo gastronomico attraverso la valoriz-
zazione del prodotto “Prugna di Terranova” ed agli
eventi e manifestazioni ad esso correlati, i quali
costituiscono, nel loro insieme, ulteriore motivo di
attrattiva.
E’ un caso emblematico, come diversi esistenti in
Italia e riguardanti produzioni di nicchia tra le più
disparate, spesso provenienti da piccoli comuni e
borghi caratteristici, ma la cui opportuna valoriz-
zazione deve avere un comune obiettivo: rendere
innovativi e remunerativi prodotti tradizionali,
rappresentativi di territori dalle antiche origini che
meritano di essere conosciuti.
De.C
.O.
I l Protocollo Pr.I.Mi (Protocollo Inserimento
Minori), sottoscritto presso la Prefettura di Reggio
Calabria nell’aprile del 2008, vede oggi realizzato il
percorso di inserimento socio-lavorativo a favore
di minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità
Giudiziaria e a rischio di disagio sociale.
L’impegno dell’Accademia delle Imprese Europea è
volto a favorire, per ogni ragazzo, la concretizzazione
del percorso di formazione umano e professionale,
inteso come maturazione di una autonomia e come
esito di un percorso di appropriazione di un’identità
sociale, nonché come efficace strumento per la
trasmissione di saperi e competenze realmente
spendibili nel mercato del lavoro.
In sostanza, tale percorso è stato favorito dall’avvio
di un processo formativo volto a realizzare un
orientamento a favore dei ragazzi, che ha previsto
l’inserimento lavorativo in aziende del territorio
reggino mediante gli strumenti dello stage e del
tirocinio formativo finanziato da Azienda Calabria
Lavoro, che sta quindi garantendo, per ciascun
tirocinante, 15 in tutto, una borsa lavoro mensile
per sei mesi e la copertura assicurativa contro gli
infortuni sul lavoro.
Il lavoro sociale che si è quindi attivato, grazie
all’azione dell’Ufficio Servizio Sociale Minori (USSM)
di Reggio Calabria e dell’Accademia Inserimento
Lavorativo (ASIL) persegue l’obiettivo di evitare per
il ragazzo l’avvio di carriere devianti e di promuovere
processi di crescita e di sviluppo. Perché, se è vero
gIovAnI A rIschIoAndrea Canale
L’inserimento lavorativo dei
Sociale e Tempo Libero38
che il servizio sociale è focalizzato sul problem-
solving e sul cambiamento, e considera il concetto
di empowerment come prassi intenzionale del
suo agire specializzato, allora questo progetto
traduce in maniera concreta questa filosofia di
intervento, perché offre ai ragazzi, l’opportunità
di intraprendere un serio percorso di inclusione
sociale basato sulla formazione, sull’orientamento
professionale e sull’inserimento lavorativo.
Il fattore strategico dell’intervento a loro favore è
rappresentato dalla progettazione del loro futuro
formativo e dalla valorizzazione dell�occupabilità,
inteso come motore di sviluppo della respons-
abilità personale e sociale, in relazione anche ai
loro trattamenti giudiziari. Allora crediamo che
è veramente finito il tempo del clangore e dei
proclami, che rimangono poi vuote manifestazioni
autoreferenziali senza nessuna speranza di incidere
profondamente in un tessuto sociale lacerato come
il nostro. Crediamo che è il tempo della realiz-
zazione dei fatti concreti, è il tempo dell’azione,
dalla quale nessuno di noi deve e può esimersi per
il ruolo di responsabilità che ricopre.
Vi parlerò brevemente dell’avvenimento che ha
segnato significativamente la mia vita in questi ultimi
mesi. Si tratta di un’esperienza lavorativa, frutto di
un’inaspettata catena di eventi, che mi ha portato
a collaborare con l’Accademia delle Imprese
Europea, nella figura del suo Presidente Giuseppe
Ariobazzani, con Azienda Calabria Lavoro e con
il Centro Elaborazioni Dati del Sig. Paviglianiti
Vincenzo, dove attualmente pratico il mio tirocinio
formativo. Una collaborazione non solo formale ma
soprattutto umana, fatta di rispetto e alta profes-
sionalità. Sono ormai passati poco più di 4 mesi
dal mio, chiamiamolo, “debutto nel mondo del
lavoro”. Il tutto è stato preceduto da un accurato
iter di ricerche fatte dal Sig. Ariobazzani e il suo
team di collaboratori, i quali non si sono limitati
al semplice “trovare lavoro”, ma hanno unito le
mie competenze, conoscenze e attitudini per
inserirmi in quell’appropriato contesto lavorativo
che mi desse la possibilità di mettere a frutto le
mie capacità e gli studi da me fatti.
Dopo ciò, ho intrapreso con entusiasmo questa
nuova esperienza che pian piano si è tramutata
in sfida, e cioè concretizzare i miei studi, ma
soprattutto dimostrare a me stesso e agli altri che
il “giovane”, se supportato, può, anzi, affronta con
sicurezza il disagio che la nostra generazione ha
nell’approcciarsi a contratti e rapporti lavorativi.
Il clima che ho trovato sul luogo di lavoro è stato
una sorpresa, un perfetto equilibrio tra profes-
sionalità, competizione, rispetto, e tante sane e
buone risate! Non mi sono stati affidati compiti
superficiali, come spesso si vede fare quando si
parla di “tirocinio”, ma sono stato letteralmente
catapultato senza mezze misure nel mondo della
ragioneria, tra fatture, imposte, modelli 730, F24 e
via dicendo; tutte cose che fanno accapponare la
pelle a tutti! E forse è stato proprio tutto questo a
stimolare in me la voglia di mettermi in gioco e di
affrontare questa nuova sfida.
Sicuramente non mi sono stati dati compiti per i
quali servirebbe una qualifica e un’esperienza
decennale, ma pian piano mi sta venendo offerta
la possibilità di arricchire il mio bagaglio profes-
sionale, in modo tale da creare una base solida per
quell’attività lavorativa che un giorno, se Dio vuole,
darà sostentamento alla mia famiglia.
Questi 4 mesi sono trascorsi in piena serenità,
grazie anche al continuo dialogo e alla disponibilità
del Sig. Paviglianiti Vincenzo, datore di lavoro e del
Sig. Ariobazzani Giuseppe, che oltre la mia famiglia,
seguono costantemente questo percorso che mi è
stato offerto.
Considerazioni di unMINORE IN DIFFICOLTà
Sociale e Tempo Libero 39
Sociale e Tempo Libero40
Q uando si parla di detenzione, spesso, si
ignora la componente femminile, poiché essa
rappresenta effettivamente un�esigua minoranza
all�interno delle carceri. Le donne ristrette in
carcere costituiscono una percentuale minima
dell�intera popolazione detenuta, circa il 4 %
e, i reati commessi generalmente dalle donne
si connotano come reati con un basso tasso di
pericolosità sociale. L� immagine della donna
come criminale e come detenuta risulta difficile
da registrare, in parte perché il mondo della
devianza femminile è abbastanza sconosciuto, in
parte perché l�idea di donna detenuta differisce
sensibilmente dall�immaginario collettivo che si ha
del mondo femminile. Oggi, la maggior parte della
popolazione detenuta femminile fa parte di frange
marginali della società, con bassi livelli di scolar-
izzazione, basso status socio- economico, e una
vita relazionale povera. Purtroppo, la detenzione
allenta i legami e incide negativamente su questo
quadro iniziale, già difficile e critico, con cui le
donne sono costrette a rapportarsi. Proprio per
questo motivo, creare reti di sostegno diventa
elemento fondamentale per un buon reinserimento
nel tessuto sociale e il progetto che l’Accademia
vuole realizzare si rivolge, quindi, alle donne
detenute che, attraverso un percorso terapeutico di
recupero, acquistano fiducia nelle proprie capacità
e, soprattutto, acquistano competenze specifiche
in diversi ambiti professionali, al fine di utilizzare,
Reinserimento delle
DONNE MADRI detenute nel mondo del lavoro
Angela TibulloCriminologa
Sociale e Tempo Libero 41
un domani, nel mercato del lavoro la loro profes-
sionalità e competenza. Nello specifico, il progetto
si concretizza nella creazione di uno sportello
come percorso terapeutico di recupero; nella
creazione di un laboratorio di taglio e cucito; nella
realizzazione di un laboratorio di estetica e, infine,
nella produzione di un laboratorio di acconciatore.
L�universo femminile, oggi, è costretto a scontrarsi
con una concezione poco rispettosa della dignità
e dei diritti delle donne; di fatto, c�è ancora in tutti
gli ambienti sociali, ed in particolare nell�ambiente
lavorativo, una discrepanza notevole tra
l’uguaglianza formale e l’uguaglianza sostanziale,
entrambe sancite dalla Costituzione nell’art. 3.
Questo quadro si fa particolarmente difficile quando
a doversi relazionare con l’universo maschile sono
le donne detenute o ex detenute che hanno ormai
scontato le loro pene e cercano di crearsi una
nuova vita attraverso il lavoro e l’impegno in una
specifica professione. In questo quadro, già difficile
per le donne in generale, l�unico modo per poter
ottenere quella uguaglianza sostanziale, che troppo
spesso è messa in sordina, è quello di acquisire
competenze, conoscenze e capacità specifiche,
che mirino ad ottenere dei risultati visibili e concreti
nell’ambiente lavorativo. Per queste ragioni, il
Progetto “che l’Accademia � vuole realizzare si
sviluppa su un duplice binario: da un parte mira
ad affrontare i problemi più generici delle detenute
relativi alla riabilitazione e alla creazioni di relazioni
sociali tra individui; dall�altro affronta problemi più
specifici rivolti all�inserimento nel mondo del lavoro
delle donne detenute ormai riabilitate, che hanno
acquisito competenze e professionalità specifiche.
Scopo principale è quello di sviluppare la creatività
artistica, la capacità di interagire delle detenute,
di integrare il recupero della donna detenuta
con strumenti specifici dell�educazione alla non
violenza. Proprio quest�ultima fa parte integrante
del processo di cambiamento e comprende a
lungo termine valori, attitudini, comportamenti
e metodologie fondati sulla cooperazione e la
comunicazione. Come variabile strategica per
vincere, attraverso il fattore innovazione, la disoccu-
pazione, si è pensato di attivare un corso di taglio
e cucito, indispensabile per capovolgere l�aspetto
della deviazione attraverso la messa in campo di
strumenti idonei a favorire la creazione di nuovi
individui. I risultati che il progetto vuole realizzare
posso essere distinti in risultati generici e risultati
specifici: i primi sono mirati a
migliorare la qualità della vita delle
donne, eliminando qualsiasi tipo di
discriminazione che possa ledere
la personalità e la dignità delle
detenute, attraverso la creazione
di reti di relazione con altri
individui; attraverso l�acquisizione
delle proprie capacità; attraverso
la consapevolezza delle proprie
competenze professionali. Risultati
specifici, invece, sono mirati ad
introdurre sul mercato del lavoro
le detenute che, a seguito della
formazione ottenuta durante il
periodo di detenzione, hanno
acquisito competenze specifiche
nel settore tessile, ed in particolare
nel taglio e cucito, e nell� ambito
della cura della persona.
Il progetto è rivolto alle donnedetenute e mira principalmente aridurre i problemi socio- economicie relazionali che le donne affrontanoanche dopo la riabilitazione.
Turismo e Cultura42
E C O N O M Y A W A R D I N
ROMA - PRINCIPATO DI MONACO - CANNES
Montecarlocittà di
First EditionIn occasione del decimo anno di pubblicazione
della rivista “Events & Stars Magazine”, è stata
organizzata a Monte Carlo una manifestazione di
grande successo, alla quale hanno preso parte
rappresentanti di aziende, consorzi, enti pubblici,
nonché professionisti ed artigiani dei vari comparti.
Entusiasti, i numerosi ospiti hanno espresso il
desiderio che l’evento venga ripetuto al fine di
presentare le loro aziende in una ambientazione
internazionale quale è il Principato di Monaco.
Sull’onda di tale successo, la struttura editoriale
di “Events & Stars Magazine” istituisce il premio
“Economy award in Monte Carlo” che verrà
assegnato durante il convegno cui, anche
quest’anno, prenderanno parte importanti
personalità del mondo dell’economia, della cultura,
dell’impresa e dello spettacolo.
Il Ministro del Turismo presenzierà alla manifes-
tazione nella prestigiosa cornice del Principato.
È prevista inoltre la presenza di autorità italiane e
monegasche.
L’evento, rivolto alle aziende italiane dei diversi
settori, rappresenterà un’occasione importante
per la conoscenza delle creazioni italiane. Ogni
azienda che parteciperà all’evento presenterà la sua
produzione in un ampio contesto di “interscambio”
davanti a personalità in grado di orientare il gusto
e le tendenze in settori di prodotti particolarmente
raffinati, testimoni concreti della cultura, dell’arte e
del gusto degli imprenditori italiani.
Ogni partecipante alla manifestazione avrà a
disposizione “una vetrina” di grande prestigio nata
con lo specifico obiettivo di facilitare una forma
innovativa di “marketing” della propria produzione
Alessia Giordano
Turismo e Cultura 43
industriale o artigianale in un ambiente esclusivo
dove i prestigiosi “opinion leaders”presenti
potranno apprezzare e diffondere la raffinatezza,
lo stile e la qualità dei prodotti d’èlite delle
tipicità italiane. L’azione di marketing, di sicuro
successo, si sviluppa nel Principato di Monaco
con una serie di eventi collaterali e pranzi di gala
che favoriranno la “socializzazione” anche delle
“idee”, al fine di incentivare processi creativi di
trasmissione di valore ai clienti ed a orientare
i rapporti con essi in modo che diano benefici
all’impresa (AMA Board).
Le aziende che prenderanno parte all’evento
verranno presentate e valutate per categoria da
una giuria apposita; composta dal Presidente
Alfonso Migliaccio, giornalista e direttore di
"Events & Stars Magazine"; dal Dr. Renato Ricci,
Presidente CONSULDATA; dal Dr. Nicola Squitieri,
giornalista, Presidente Associazione Guido Dorso
e direttore di "Civiltà d'Europa"; Lello Esposito,
scultore e Pierre-Yves Canton ed infine dal
Direttore Generale Cruisenfly, Monte- Carlo.
Durante la consegna dei premi, saranno presenti
imprenditori e diverse personalità di rilievo, tra
cui Cesare Poma, Industrie alimentari; Raffaele
Russo, imprenditore ristorazione; Valerie Mercier,
Unione Banche Svizzere; Katherine Menesini,
Barclay's Bank; Pierre-Yves Canton, Direttore
Generale Cruisenfly; Filippo D'Amato, Direttore
MSC Crociere; Olga Pratico, manager Fairmont
Hotel Canada; Studio Giuseppe Gianni, consulenza
aziendale.
La Manifestazione si svolgerà dal 22 al 24 Aprile
in uno dei più eleganti alberghi monegaschi, il
Monte- Carlo Bay.
Il Comitato promotore del Premio ha organizzato
un incontro di lavoro con noti esponenti del
mondo dell’economia, del commercio e del
credito che operano nel Principato, realizzando
in particolare un incontro con autorevoli profes-
sionisti monegaschi, esperti dei settori amminis-
trativo e fiscale, che illustreranno le normative di
riferimento attualmente vigenti a Monte- Carlo.
L’evento propone quindi alle aziende partecipanti
non soltanto opportunità di utili contatti per meglio
commercializzare i propri prodotti, ma anche quella
di conoscere direttamente la realtà economica e
commerciale del Principato.
Alla presenza di autorevoli convitati, durante la
cena di gala, sarà consegnato il Premio “Economy
award in Monte Carlo” un trofeo opera dello scultore
Lello Esposito noto sia in Europa che in America.
Per coloro che volessero prendere parte alle
numerose conventions è stata predisposta una
segreteria organizzativa a Roma e nel Principato alla
quale è possibile accedere utilizzando la seguente
e-mail [email protected].
C.E.E.P. EXPORTCentro Europeo Espositivo Permanente
C.E.E.P. Export nasce dalla stretta collabo-razione operativa fra professionisti del commercio che hanno maturato significative esperienze nel campo delle relazioni d’affari internazionali, specialisti che hanno lavorato per aziende leader in molteplici campi merceologici con ruoli manageriali e di alta responsabilità strategica.
C.E.E.P. Export is the successful result of the active cooperation
between trade professionals with extensive experience in the
field of international business relationships and specialists
with enhanced strategic responsibility who have worked in
management positions for leading companies in numerous goods
sectors.
The professional skills of the Expo managers are supported and
enhanced by the expertise of accountants, lawyers and other
trade specialists who create a real integrated and synergetic
team offering complete and comprehensive solutions to satisfy all
Italian product internationalisation needs. C.E.E.P. Export’s pool
of professionals promotes contacts and presentations between
buyers and sellers, adding all those assurances that today are
indispensable to ensure absolute peace of mind in international
business relations and operations.
Le professionalità degli Expomanager sono coadiuvate e valorizzate dalla competenza di commercialisti, avvocati e altri specialisti del commercio che formano così un vero e proprio team integrato e sinergico, in grado di offrire risposte complete e risolutive per tutte le necessità connesse all’internazionalizzazione dei prodotti italiani Il pool di professionisti di C.E.E.P. Export opera per favorire i contatti e la conoscenza fra chi compra e chi vende, aggiungendo tutte quelle certezze che oggi sono indispensabili per la tranquillità operativa delle relazioni d’affari internazionali.
L’Accademia delle Imprese Europeae il CEEP-EXPORT per l’internazionalizzazione delle Imprese
Il know-How del team viene costantemente implementato dall’esperienza “sul campo” e aggiornato, soprattutto a livello normativo-fiscale, per offrire consigli e progetti d’azione precisi, sicuri e risolutivi. C.E.E.P. Export opera come un vero e proprio partner commerciale, mettendo a disposizione tutto il suo know-how nel settore delle relazioni internazionali.
L’attività di C.E.E.P Export è partico-larmente importante per le piccole e medie imprese, siano esse fornitrici o buyer, che possono trovare una gamma di servizi completa, ideale per le loro richieste e necessità commerciali.
Le strutture espositive gestite direttamente da C.E.E.P Export permettono alle imprese italiane di presentare in modo ideale i loro campioni ai possibili compratori interna-zionali. La logistica degli showroom è infatti sapientemente organizzata per favorire la tranquillità e l’efficacia del “contatto”. I buyer esteri, provenienti da tutto il mondo ed in particolare dai mercati emergenti, vengono adeguatamente assistiti e guidati; in tal senso C.E.E.P Export si dimostra un riferimento affidabile che testimonia esso stesso la validità di quanto proposto
The team’s know-how is constantly implemented through experience “in
the field” and updated, particularly with regard to standards and fiscal
regimes, to provide tips as well as precise, reliable and solution-oriented
plans of action.
C.E.E.P. Export acts as a real commercial partner, providing you with all its
know-how in the international relations sector.
C.E.E.P. Export is particularly important for small
and medium enterprises, whether they are suppliers
or buyers, which can rely on a complete range of
ideal services to meet their commercial requests and
requirements.
Italian companies can present their samples to potential
international buyers in the ideal environment: the showrooms
managed directly by C.E.E.P. Export. In fact, the logistics of
these showrooms is efficiently organised to make the “contact”
as relaxing and effective as possible. Foreign buyers from
around the world and, in particular, from emerging markets,
are provided with comprehensive assistance and qualified
guidance. To this regard, C.E.E.P. Export is a reliable reference
and a real testimonial for the value of the products proposed.
Turismo e Cultura46
E stablished in 1992, Link School of English
is a private School located in Swieqi, a quiet
residential area ideal for educational purposes and
close to St. Julian’s. We pride ourselves in giving
individual attention to each and every student.
Our main premises, open all year round, is well
equipped with fully air-conditioned classrooms,
video room, study room, games room, free WIFI,
free internet cafe and a lovely garden with patios.
Throughout the Summer months we also operate
from our satellite branch, the Junior University,
equipped with fifty classrooms, canteen, gym,
audio visual room, computer room, theatre as well
as indoor and outdoor sports facilities. Students
are assigned to classrooms according to their age,
level and nationality in order to ensure the best
learning environment.
All our teachers are experienced and qualified
to international standards: B. Educ, Cambridge
CELTA and DELTA, Trinity College TESOL, LCCI and
other reputable TEFL qualifications. They use
the latest teaching methodologies, emphasising
on communicative skills and the most effective
learning strategies. Every year, we award our best
teacher with the ‘Teacher of the Year Award' after
continuous positive feedback from students.
Being an official Exam Centre within the
EU, students may attend preparatory courses
before sitting for exams. Certificates are issued
under standards established by the Council of
MALTALINk SChOOLOF ENGLISh
Turismo e Cultura 47
Europe (Common European Framework). Students
may also attend Exam Preparation Courses for FCE,
CAE, IELTS & TOEFL. Academic Year Courses are
also available. We are licensed by the Malta Ministry
of Education and the Malta Tourism Authority and
accredited by ALTO & WYSTC. In 2005 we were
instrumental in supporting the daily scheduling
of flights from Reggio to Malta. Our mission is to
stimulate students' acquired knowledge in English by
giving them the opportunity to participate fully in
class with a strong emphasis on improving the four
major skills namely Reading, Writing, Listening and
Speaking. Activities
Beyond the classroom and
full immersion in the English
language, our Social Manager
provides an optional seasonal
programme. During the
summer months various
activities such as excursions
on leisure cruisers or yachts,
tours to Gozo and Comino are
available daily. Treasure hunts,
barbecues including volleyball
competitions and tug of war are
held on a weekly basis.
Tours to all important historical
places are organised also in
winter focusing on Prehistoric
Temples, Palaces, Museums
and other sites not to be missed.
Each time one participates in
our cultural tours, our Leisure Manager presents
a questionnaire, and towards the termination of
the scholastic year our team of teachers select the
most animated entry, and present the winner with a
complimentary four week stay in our School.
M alta, with its long and chequered history, has much to offer to lovers
of art, architecture, history and archaeology. With clear blue skies and
warm unpolluted sea, long hot summers and mild winters, picturesque villages,
attractive natural harbours and sandy beaches, the island is an ideal resort for
sun seeking visitors and a paradise for swimmers. Whether cruising around
the island in warm summer days, simply wandering through narrow streets,
or enjoying picnics in fields of yellow flowers, one is fascinated by the simple
beauty of the country. With an area of 246km2, Malta is the largest of a group
of islands which lie approximately 93Km from Sicily. Located in the centre
of the Mediterranean, Malta’s position has been the key factor in its history.
Malta inherited its wealth of colourful culture and its unique character from the
various nations, which throughout centuries dominated the Mediterranean. You
cannot but be enchanted by the grandeur of the prehistoric temples, ancient
catacombs and the well preserved Auberges, its many churches, palaces and
defensive fortifications built by the Knights of St. John.
The sister island Gozo, is a gem and may be reached by ferry - a 20 minute trip
from Malta. Another tiny island called Comino, a spot of land between Malta
and Gozo, is only inhabited by a handful of people.
Having been a British colony for over 160 years, Malta today has become
synonymous with the English language, which together with Maltese, is the
official language. English is spoken everywhere and by practically everyone, so
out of the classroom your English education continues. You will hear English
spoken in cafes, shops, tourist resorts, beaches, and most places associated
with social and commercial activities. This characteristic environment automa-
tically helps students to immerse in the language. Besides having access to the
English media, whether through newspapers, periodicals, radio or television
programmes, students will savour Malta’s warm hearted charm.
MALTA
Salute e Benessere48
I l progetto del Centro Leonardo ha anche lo scopo di divulgare informazioni e formazioni sulle proble-
matiche dell’età evolutiva alle agenzie educative presenti sul territorio. Fin dall’inizio, in un ottica
ecologica per cui lo sviluppo umano è inteso
all’interno di un contesto e di relazioni tra i vari
microsistemi, il Centro ha promosso interventi
“di rete”, intendendo con questo termine una
dimensione progettuale al cui centro viene
posto il minore e intorno la famiglia, l’istituzione
scolastica e gli operatori sanitari che condividono
la stessa direzione: la promozione del benessere
del bambino. Condividendo lo spostamento in
psicologia della salute dal modello biomedico al
modello biopsicosociale, il Centro Leonardo si
fa portatore di un cambiamento di prospettiva
nell’approccio alle problematiche del paziente,
non più come offerta di proposte terapeutiche improntate al rimedio del “male”, ma come ricerca e
valorizzazione della positività, nella forma di risorse di cui il paziente dispone e di potenziamento della sua
capacità di fronteggiare gli eventi stressanti della vita. Ha cercato di fare di questo concetto la sua mission,
ossia promuovere il benessere del bambino: a scuola, proponendo progetti di ricerca-azione, in cui i
docenti vengono formati su metodi educativi efficaci ed evidence-based da mettere poi concretamente
in atto; in famiglia, con progetti terapeutici di sostegno alla genitorialità per condividere “fattori protettivi”
che consentano di superare i momenti di crisi che possono incontrare sul loro cammino e con seminari
informativi per genitori per guidarli fin dai primi mesi di vita del bambino a crescere il figlio sviluppando un
Il Centro Leonardo è un centro privato che opera nel campo
della psicologia dell’età evolutiva. Il progetto del
Centro Leonardo nasce a Genova nel 2006 e fa il suo punto
di forza del lavoro d’equipe, in considerazione
dell’eterogenità dei contesti educativi, nell’ottica di un
intervento multidisciplinare e basato su competenze
differenziate; infatti si avvale della collaborazione di
diverse figure professionali, quali psicologi, logopedisti,
neuropsichiatra infantile e educatori.
CenTro leonardo:la psicologia dell’età evolutivaA GENOvA
Cristina Potente
Salute e Benessere 49
Il Centro fa propria l’idea di una prevenzione che si possa orientare come percorso
di cambiamento e di sviluppo rispetto a condizioni disfunzionali conclamate e all’interno della
previsione di possibili condizioni di rischio, che riguardano i bambini, gli adolescenti
e i loro contesti educativi.
legame di attaccamento sicuro. La prevenzione, primaria o secondaria che sia, va ricollocata all’interno della
promozione della salute e del miglioramento della qualità della vita.
Dal 2006 vengono portati avanti nei contesti scolastici progetti di prevenzione, quali screening dei Disturbi di
Apprendimento, la cui prevalenza è stimata intorno all’8-10% della popolazione. In letteratura è dimostrato
come tali interventi siano tanto più efficaci quanto più precocemente vengono effettuati e quanto prima
vengono evidenziati gli aspetti deficitari nell’apprendimento, che troppo spesso sono invece misconosciuti e
interpretati in termini di svogliatezza, disinteresse od opposizione da parte del bambino. Prevenzione anche
rispetto al fenomeno del bullismo, la cui natura
complessa e relazionale richiede la realizzazione di
progetti di intervento a più livelli rivolti alla scuola, al
gruppo-classe e ai singoli individui. Troppo spesso
la scuola rischia di diventare un luogo di sofferenza
e gli stessi insegnanti sono impotenti a gestire un
comportamento disfunzionale di un loro alunno, si
sentono soli e senza strumenti. Il Centro Leonardo
coopera con la scuola per la messa a punto di
progetti condivisi basati su strategie didattiche
innovative, dal cooperative learning, metodo che
ha molto successo all’estero e che sta iniziando
ad essere usato anche in Italia, al peer tutoring,
e soprattutto all’uso delle nuove tecnologie per
imparare con più facilità e in modo più stimolante.
A questo fine è nata dal 2009 una stretta collabo-
razione con la Cogmed Inc. una società svedese
che ha creato un software riabilitativo, il Cogmed
Working Memory Training, innovativo ed in costante
espansione in molti stati del mondo, a partire dagli Stati Uniti, fino al Giappone, al Regno Unito ed adesso
anche in Italia. Nel 2001, ricercatori presso il rinomato Istituto Karolinska di Stoccolma in Svezia hanno
scoperto che la memoria di lavoro, a lungo ritenuta non modificabile, può essere notevolmente migliorata
attraverso l’esercizio mirato. Lo studio ha inoltre dimostrato che questi miglioramenti comportano vantaggi
anche nella vita quotidiana. Gli esercizi utilizzati in questa ricerca d’avanguardia sono in seguito divenuti
parte del Cogmed Working Memory Training, un programma che ha dimostrato con successo di poter
potenziare la memoria di lavoro di migliaia di bambini e adulti in tutto il mondo. Importanti Università
hanno convalidato l’efficacia del Cogmed Working Memory Training con un vasto campione di popolazione,
compresi i bambini e gli adulti con problemi di attenzione e le vittime di ictus e traumi cerebrali. Un recente
studio su un campione di 100 adulti, senza difficoltà di attenzione e appartenenti a diverse fasce di età, ha
mostrato come il Cogmed Working Memory Training potenzi notevolmente l’attenzione, portando benefici
nelle vita quotidiana.In un ambiente di lavoro che è sempre più ricco di informazioni, i professionisti sentono
la necessità di rimanere in pista, dando la giusta priorità agli impegni e superando le distrazioni costanti che
rallentano la produttività.
Il Centro Leonardo è il primo centro di psicologia in Italia qualificato da Cogmed a poter offrire ai propri
pazienti questo trattamento computerizzato innovativo ed efficace.
(per maggiori informazioni visitare i siti www.centroleonardo.net e www.cogmed.com).
inmediarc.com
È una libera associazione di donne e di uomini che si ispira ai
principi della solidarietà umana. Apartitica e apolitica, non ha
fini di lucro, ed ha per oggetto l’impegno di avviare processi di
conoscenza, identità e trasformazione che attengono alla realtà
umana, sociale e ambientale per determinare l’affermazione di
una cultura nonviolenta, delle pari opportunità e della legalità,
come meglio specificato nello statuto. Gli iscritti e le iscritte
a MDL condividono i valori della libertà e dell’uguaglianza,
dell’equità e della giustizia, del lavoro, della solidarietà sociale,
della pace contro ogni tipo di violenza cha sia fisica, morale o
verbale. Operano per affermare tutti i diritti di cittadinanza
promuovendo uno sviluppo umano sostenibile e una società
interetnica e interculturale.
Credere nella forza del bene...
Qualunque società, progetto o brand,è fatto di persone.
e le persone sono ciò che decretail successo o l’insucceso di un’iniziativa.
Scegliere i compagni di cordata giusti quando scali una montagna: è
fondamentale. (ma chi ha voglia di fare si sceglie da solo)
Ci sono due strade che possiamo percorrere. La prima è pensare che tutto ciò
sia per il meglio, forse non immediatamente, ma che alla fine si imporrà il
bene. La seconda è essere certi che tutto sia essenzialmente bene perchè non
esiste nulla al di fuori di colui che è bene. E’ solo questione di mantenersi saldi
ancora per un pò, senza lasciarsi sconvolgere dai fantasmni di una visione
limitata, di rimanere imperturbabili di fronte a questa tigre di carta che si
chiama mondo. Allora, riceveremo cuore per comprendere e occhi per vedere.
Allora, anche noi potremo percepire, qui, l’evidenza del bene.
Rosy CanalePresidente del Movimento
Il MOVIMENTO DONNE SAN LUCAE DELLA LOCRIDE
Nasce ”Rose” la
linea di saponette
artigianali delle
Donne di San Luca.
Salute e Benessere52
I nomi baccalà e stoccafisso, esprimono soltanto due modi diversi di trattare un unico pesce, il merluzzo,
o "gadus morrhua", della famiglia dei Gadidi, pesci ossei del sottordine degli Anacantini, trattamenti
dovuti a ben precise condizioni climatico-ambientali per la sua conservazione.
L a famiglia dei Gadidi conta ben 140 specie
raggruppate a loro volta in 15 generi. Del nostro
pesce sono ricchissime la Norvegia, l'Islanda, la
Groenlandia, il Mar Baltico e Terranova, dove
domina lì acqua pulita e molto fredda, mentre
quello volgare, è presente nel Mediterraneo, ma
con caratteristiche diverse. Quello che ci interessa,
è il Gadus Morrhua dell'ordine dei Teleostei, dal
colorito verdastro o bruno, con macchiette gialle
sul dorso e una linea laterale bianca su tutto il
corpo, dal ventre brunastro. Lungo fino ad un
metro, un metro e cinquanta, e del peso fino a
50 kg. Centro di pesca sono le isole Lofoten sulla
Costa settentrionale della Norvegia che pullulano
di migliaia di pescherecci tra dicembre e aprile.
La pesca viene effettuata con reti e ami. Per
esca vengono usati calamari, o tranci di altro
pesce. Quindi "baccalà", che baccala' non è, ma
stoccafisso: i vicentini sanno benissimo di cosa si
tratta, ma continuano e continueranno a chiamare
lo stoccafisso "baccala'". Perché? Non si tratta di
ignoranza, bensi' di ragionata e voluta difformità
terminologica dettata da una ragione fonetica.
Il nome, quindi, seppur errato, resisterà per secoli, e continua oggi, tanto da ingenerare discussioni e
non poche confusioni tra gli italiani, abituati a chiamare baccalà il merluzzo salato o fresco, e stoccafisso
il merluzzo seccato ai venti del Nord. Lo stoccafisso è un prodotto naturale con qualità assolutamente
peculiari. Il processo di essiccazione ha come conseguenza una alta concentrazione di sostanze secche
nel pesce. Dal punto di vista nutrizionale, 1 kg. di stoccafisso equivale a circa 5 kg. di pesce fresco.
Lo stoccafisso costituisce una ricca fonte di proteine, vitamina B, ferro e calcio.
Lo stoccafisso è ricco di proteine, indispensabili per il benessere dell'uomo. Inoltre, contiene vitamina
B che aiuta a prevenire molte malattie. Un altro importante componente è rappresentato dagli OMEGA
3, preziosi acidi grassi polinsaturi che aiutano a controllare la pressione sanguigna e ostacolano
l'accumulo di sostanze grasse nelle arterie, contribuendo ad abbassare il tasso del colesterolo nel sangue.
Al giorno d'oggi, nessun altro alimento conosciuto contiene una simile concentrazione di proteine. Lo
stoccafisso può essere conservato per anni, in ambienti freschi e secchi, evitando l'umidità.
Stoccafisso tra storia e ricette
lo
A cura diFrancesca Marrara
RICEttE
STOCCAFISSO ALLA MESSINESE - Regione Sicilia
ingredienti:due cipolle, 200 gr di olio, 500 gr di patate vecchie, 700 gr di stoccafisso
500 gr di pomodori, 100 gr di pinoli, 100 gr di uva passa
100 gr di capperi, alloro e sedano, 60 gr di olive bianche in salamoia
una pera dell’etna, sale e peperoncino
Tritare le cipolle e rosolarle, unire le patate sbucciate e tagliate a spicchi , lo stoccafisso
tagliato a grossi tocchi, i pomodori, pinoli, uva passa, capperi, alloro e sedano,
unire 200 gr di acqua e cuocere per 10 minuti, unire le olive bianche, 200 gr di acqua, una
pera dell’etna a spicchi, sale e peperoncino e cuocere.
STOCCAFISSO ALL’ANCONETANA - Regione Marche
ingredienti:200 gr di stoccafisso ammollato, un rametto di rosmarino, due spicchi di aglio, una carota
100 gr di olio di oliva, 500 gr di polpa di pomodori, sale e pepe, 30 gr di burro
100 gr di vino , 200 gr di latte, 500 gr di patate
lavare lo stoccafisso, diliscarlo senza squamarlo e tagliarlo a pezzi .
soffriggere la carota a pezzettini, il rosmarino, l’aglio nell’ olio per 4 minuti, aggiungere i
pomodori ,il sale e il pepe per 5 minuti mescolando, aggiungere il burro e lo stoccafisso per
20 minuti mescolando e irrorare durante la cottura con il vino e il latte, aggiungere le patate
tagliate a tocchetti e ultimare lan cottura per 15 minuti.
disporlo in un piatto da portata e servirlo con un buon vino secco rosso.
STOCCAFISSO IN UMIDO - Regione Friuli Venezia Giulia
ingredienti: 700 gr di stoccafisso, 400 gr di patate, 200 gr di cipolle, uno spicchio di aglio
100 gr di vino bianco secco, 500 gr di pelati, sale e pepe, olio q.b.
Iinfarinare lo stoccafisso bagnato e senza spine, friggere e mettere da parte, sbucciare e
tagliare a fette le patate, mettere il tutto in una pentola alternando lo stoccafisso e le patate,
coprire il tutto con leggero soffritto di cipolle, aglio, aggiungere il vino bianco e i pelati, sale e
pepe, cuocere a fuoco moderato per 40 minuti, versare su un piatto e servire con polenta.
Sport, Moda e Spettacolo54
donn
e, sp
ort e
fam
iglia
!
55Sport e Spettacolo
donneA tlete “al femminile”, con grosse responsabilità da conciliare, divise tra sport e famiglia, allenate al
sacrificio, ottengono risultati straordinari a parità degli uomini in molteplici discipline, dalla scherma
al nuoto allo sci. Hanno il dono di procreare una nuova vita e portare a termine una gravidanza autono-
mamente per natura, hanno molteplici peculiarità che le contraddistinguono e le differenziano dagli
uomini. Nell’antichità, le Olimpiadi erano prerogativa esclusiva degli uomini e alle donne non vi era
concesso partecipare. Adesso,però, arrivano al podio con grande facilità. Un altro traguardo raggiunto,
con non poca fatica, sono le molte barriere che si è riusciti ad infrangere; basti pensare, per esempio,
che oggi si vedono gareggiare donne di ogni paese
e religione. Nel corso degli anni, abbiamo assistito
ad una trasformazione della figura dell’atleta, dai
costumi castigati alla femminilità con cui un’atleta
oggi si pone e diventa, a volte, anche testimonial
di marchi famosi della moda, sfilando in passerella
con disinvoltura come se stesse disputando una
gara, cosa a lei più congeniale. I primi giochi si
svolsero ad Olimpia nel 776 a.c.
Gli atleti gareggiavano nudi perchè i vestiti erano
d’impaccio e l’Olimpiade veniva vissuto come un
momento di purificazione; alle donne, non solo
non era concesso parteciparvi, ma nemmeno
assistere alle gare. Le donne parteciparono per la
prima volta nel 1900 alle Olimpiadi di Parigi. Le
olimpiadi antiche furono sospese nel 393 d.c. per
volere dell’imperatore Teodosio. In seguito, anche
le Olimpiadi moderne ebbero due interruzioni,
nella prima e nella seconda guerra mondiale. La
bandiera olimpica raffigura cinque anelli intrecciati
in campo bianco. I colori scelti sono presenti nelle
bandiere di tutte le nazioni e la loro combinazione
simboleggia tutti i paesi, mentre l’intreccio degli
anelli rappresenta l’universalità dello spirito olimpico.
Il blu rappresenta l’Europa, il giallo l’Asia, il nero
l’Africa, il verde l’Oceania e il rosso l’America.
Piera Catanoso
Molte barriere sono state infrante anche per merito dello
sport e in molti paesi, dove vengono violati i diritti umani
delle donne, limitandone la loro libertà sia fisica che
verbale, l’olimpiade è una forma di riscatto che permette
alle donne di dimostrare una capacità di adattamento ad
ogni situazione, di ammettere i propri errori
e di rimanere con i piedi per terra.
Un grazie alle nostre atlete che sanno trasmetterci emozioni che vanno oltre la gara.
Sport e Spettacolo56
La personalità eclettica di
Franco Battiato, originale
ed influente abbraccia l’arte
in toto, attraverso la musica,
il cinema, la pittura, il teatro
e la scrittura. Di origini
siciliane (nacque a Jonia
in provincia di Catania nel
1945), rappresenta uno dei
cantautori maggiormente colti
ed avulsi dalla realtà musicale
commerciale dei nostri tempi.
Questo, però, non gli risparmiò
la lunga e faticosa ascesa che
lo portò ad essere uno degli artisti più acclamati nel
panorama musicale italiano ed internazionale. Infatti,
attorno ai diciannove anni, Battiato si trasferisce a
Milano e pubblica cinque o sei 45 giri di non conside-
revole successo. La molla del cambiamento scatta
durante l’edizione del 1968 di ”Un Disco per l’estate”,
dove Battiato si accorge di essere del tutto estraneo al
contesto che lo circonda e, con ammirabile coraggio,
rompe senza esitazione ogni
contratto che lo lega alla
casa discografica. Segue un
breve periodo di profonda
crisi personale, superato
solo con l’aiuto di due nuovi
fortissimi interessi che da lì
in poi caratterizzeranno il suo
modo di essere e di concepire
l’arte musicale: il sufismo
dei mistici mediorientali e la musica elettronica.
La sua carriera viene caratterizzata nel corso del
tempo da periodi diversi tra di loro, come quello di
protesta, quello romantico le cui produzioni erano di
più facile consumo perché più immediate, fino ad
arrivare a quello sperimentale e d’avanguardia. Tutto
un percorso il suo che vuole essere indice del fatto
che la sua persona, come la sua musica, seguono
una continua ed infinita evoluzione.
Il grande successo arrivò intorno agli
anni ’80 con “l’era del cinghiale bianco”
quando, dopo varie sperimentazioni
artistiche, approdò alla musica colta
e alla musica pop. Determinanti per il
suo percorso artistico sono state, e lo
sono ancora, le collaborazioni di altre
personalità influenti come la cantante
lirica Giuni Russo e il violinista Giusto
Pio. Battiato considera fondamentale
per la sua evoluzione personale ed artistica i confronti
e le influenze provenienti da ogni singolo campo. La
sua arte, infatti, spazia a 360°, non trascurando alcun
particolare, perché, anche ogni minimo dettaglio,
apparentemente irrilevante, cela in sé la base per
l’evoluzione. Il suo essere è alla costante ricerca della
perfezione, del miglioramento attraverso una profonda
meditazione, un’attenta analisi di sé e della realtà
circostante. Questo percorso si evince in particolar
modo dalla sua ultima biografia, scritta insieme a
Daniele Bossari, “Battiato, io chi sono?” Si tratta di un
libro dove, dal colloquio tra Battiato e Bossari, emerge
il desiderio della purificazione dalla mondanità e da
ciò che è materiale attraverso il ricongiungimento con
un’entità spirituale. Esempio concreto di questa sua
costante ricerca sono la maggior parte dei testi delle
sue canzoni, in particolare “E ti vengo a cercare”;
un testo che, ad una lettura superficiale, potrebbe
sembrare una semplice, banale e commerciale
canzone d’amore. In realtà, il suo significato è molto
più arcano e spirituale.
I suoi testi non vanno letti ma osservati; le sue canzoni
non vanno sentite ma ascoltate. Bisogna essere un
attento e acuto interprete per comprendere in fondo i
suoi messaggi perché Battiato ama giocare con l’arte
e con le parole per poter disattendere il pubblico.
Oltre a rappresentare una figura eclettica, Battiato
è per natura una persona solitaria ed ermetica.
Poche volte lo si sente parlare di sé, poche sono
le sue apparizioni in televisione. Diffidente rispetto
ai giornalisti, teme la superficialità, rompe costan-
temente gli schemi, i canoni ed è perennemente
in movimento, fisicamente, spiritualmente e artisti-
camente; sembra essere quasi inarrivabile ed inavvici-
nabile. E’ una personalità completa che poco intende
comunicare di sé ma che, attraverso i suoi testi
riesce a trasmettere un’infinità di saggezza, perché
per Battiato, non è attraverso la parola espressa
verbalmente, ma mediante la parola musicata che si
tramandano la cultura e l’essenza del reale.
FrancoBattiato
Gabriella Meduri
www.accademiaimprese.it
La G.S.A. srl opera nel settore delle pulizie e sanificazioni civili, industriali ed ospedaliere
ed è presente con proprie sedi operative in gran parte del territorio nazionale ed
internazionale, dirette dalla sede centrale di Reggio Calabria.
La G.S.A. srl si pone quale unico interlocutore, per Enti pubblici e privati ed è in grado di
rispondere con professionalità alle moderne esigenze di mercato.
CI PRENDIAMO CURADEI VOSTRI AMBIENTI.
www.gsasrl.it
Via Giudecca, 47
89100 REGGIO CALABRIA
Tel. +39 0965.26290
fax +39 0965.332909e-mail: [email protected]
Odos D. Eginitou, 8
11528 Atene (Grecia)
ph. +30 210 639 3178e-mail: [email protected]
Azienda Certificata:UNI EN ISO 9001:2000 • UNI EN ISO 14001:2004 • SA 8000:2008 • OHSAS18001