accademia italiana della cucina istituzione culturale della repubblica italiana
DESCRIPTION
Accademia Italiana della Cucina Istituzione Culturale della Repubblica Italiana. TRADIZIONE E INNOVAZIONE nella cucina italiana. Paolo Petroni Presidente Centro Studi Accademia italiana della Cucina. Milano, 23 giugno 2010 Circolo della Stampa. PARTE SECONDA. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
Accademia Italiana della Cucina
Istituzione Culturale della Repubblica Italiana
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
nella cucina italiana
Milano, 23 giugno 2010Circolo della Stampa
Paolo PetroniPresidente Centro Studi
Accademia italiana della Cucina
PARTE SECONDA
Tradizione e innovazione nei
ristoranti
La prima ricerca nel mondo della ristorazione più significativa
• Oggi solo i cuochi più avveduti dispongono di quelle conoscenze e di quelle attrezzature indispensabili per creare i presupposti di una cucina in continuo divenire.
• Da qui è nato il desiderio dell’Accademia Italiana della Cucina di conoscere lo stato dell’arte della cucina italiana attraverso le opinioni degli attori più significativi della nostra gastronomia.
• Oggi solo i cuochi più avveduti dispongono di quelle conoscenze e di quelle attrezzature indispensabili per creare i presupposti di una cucina in continuo divenire.
• Da qui è nato il desiderio dell’Accademia Italiana della Cucina di conoscere lo stato dell’arte della cucina italiana attraverso le opinioni degli attori più significativi della nostra gastronomia.
www.accademiaitalianacucina.it
La prima ricerca nel mondo della ristorazione più significativa
• Abbiamo selezionato 20 ristoratori che, a nostro giudizio, ben rappresentano, anche territorialmente, i valori della cucina italiana d’oggi.
• Abbiamo cercato di inserire caratteri e personalità diverse, filosofie imprenditoriali diverse, modi di porsi con la clientela diversi.
• Desideriamo precisare che la nostra selezione prescinde da ogni giudizio qualitativo dei locali, essere stati inclusi o esclusi dal nostro campione non ha quindi alcun significato valutativo.
• Abbiamo selezionato 20 ristoratori che, a nostro giudizio, ben rappresentano, anche territorialmente, i valori della cucina italiana d’oggi.
• Abbiamo cercato di inserire caratteri e personalità diverse, filosofie imprenditoriali diverse, modi di porsi con la clientela diversi.
• Desideriamo precisare che la nostra selezione prescinde da ogni giudizio qualitativo dei locali, essere stati inclusi o esclusi dal nostro campione non ha quindi alcun significato valutativo.
www.accademiaitalianacucina.it
Personale addetto
www.accademiaitalianacucina.it
I Coperti
www.accademiaitalianacucina.it
Rapporto coperti/addetti
www.accademiaitalianacucina.it
Costo medio(vini esclusi)
www.accademiaitalianacucina.it
La Cucina Offerta
RISTORANTE TIPO DI CUCINA
Al Sorriso sia tradizionale che innovativa
Cracco sia tradizionale che innovativa
Il Luogo di Aimo e Nadia sia tradizionale che innovativa
Gualtiero Marchesi molto innovativa
Miramonti l'Altro sia tradizionale che innovativa
Ambasciata molto tradizionale
Dal Pescatore - Santini sia tradizionale che innovativa
Le Calandre molto tradizionale
Perbellini sia tradizionale che innovativa
Osteria La Francescana sia tradizionale che innovativa
San Domenico sia tradizionale che innovativa
La Frasca sia tradizionale che innovativa
Enoteca Pinchiorri sia tradizionale che innovativa
Caino sia tradizionale che innovativa
Madonnina del Pescatore sia tradizionale che innovativa
La Pergola abbastanza innovativa
Don Alfonso 1890 sia tradizionale che innovativa
Taverna del Capitano sia tradizionale che innovativa
La Locanda di Alia sia tradizionale che innovativa
Duomo sia tradizionale che innovativa
Opinioni libere
Queste risposte sembrano davvero dar ragione a chi rifiuta queste conformiste etichette: il cuoco respinge la fatale dicotomia e preferisce passare a definizioni più articolate e spesso più sfumate. Ecco allora che molto più interessanti e illuminanti appaiono le opinioni libere e spontanee dei singoli intervistati, con definizioni che suscitano ammirazione e totale condivisione. •Aperta al futuro•Classica moderna•Grande rispetto della tradizione•Il futuro attraverso il passato•Il lusso della semplicità•La memoria dei sapori•Ricerca del dettaglio•Ricerca esasperata della qualità•Rispetto della materia prima•Semplice e riconoscibile•Solare
Queste risposte sembrano davvero dar ragione a chi rifiuta queste conformiste etichette: il cuoco respinge la fatale dicotomia e preferisce passare a definizioni più articolate e spesso più sfumate. Ecco allora che molto più interessanti e illuminanti appaiono le opinioni libere e spontanee dei singoli intervistati, con definizioni che suscitano ammirazione e totale condivisione. •Aperta al futuro•Classica moderna•Grande rispetto della tradizione•Il futuro attraverso il passato•Il lusso della semplicità•La memoria dei sapori•Ricerca del dettaglio•Ricerca esasperata della qualità•Rispetto della materia prima•Semplice e riconoscibile•Solare
www.accademiaitalianacucina.it
I metodi di cottura
Premesso che la tanto chiacchierata e discussa (sui media) cucina molecolare non pare trovare sponda in nessuno dei ristoranti da noi esaminati, buona parte dell’innovazione sembra trarre origine dalle attrezzature di cucina e dai moderni metodi di cottura.•Bene dice Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri: “Le tecniche moderne non sono sinonimo di stregoneria o alchimia ma, piuttosto, degli aiuti per rispettare di più il cibo”.•Anche Alfonso Iaccarino concorda quando dice che impiega “tutto quanto aiuta a difendere le materie prime”.
Premesso che la tanto chiacchierata e discussa (sui media) cucina molecolare non pare trovare sponda in nessuno dei ristoranti da noi esaminati, buona parte dell’innovazione sembra trarre origine dalle attrezzature di cucina e dai moderni metodi di cottura.•Bene dice Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri: “Le tecniche moderne non sono sinonimo di stregoneria o alchimia ma, piuttosto, degli aiuti per rispettare di più il cibo”.•Anche Alfonso Iaccarino concorda quando dice che impiega “tutto quanto aiuta a difendere le materie prime”.
www.accademiaitalianacucina.it
Metodi di cottura
www.accademiaitalianacucina.it
Il Gastrovac e serve a far cambiare sapore ai cibi. E non solo a funghi che sanno più di funghi o a carote cotte dal gusto crudo, ma anche a funghi che sanno di carne, mele di menta e ananas di cocco.
Il Roner, permette di cuocere a bagnomaria a temperatura controllata e con l’acqua in movimento per garantire una temperatura identica in tutto il recipiente. Consente di controllare con la massima precisione la cottura sottovuoto a bassa temperatura, tra 5°C e 100°C.
Metodi di cottura
Il Pacojet consente di “pacossare” i generi alimentari. Ovvero: tritare, trasformare in purè, mousse e paté generi alimentari diversi, mantecare ed emulsionare sorbetti e gelati da base surgelata. Il tutto in un unica operazione!
Il sifone per spume è uno strumento nato dalla creatività di Ferran Adrià che per primo ha usato un sifone da soda per trasformare una purea in mousse.
www.accademiaitalianacucina.it
Cucina molecolare
Le Texturas di Ferran Adrià sono prodotti per i professionisti della cucina, che aiutano a sferificare, gelatinare, emulsionare o aerare, addensare e rendere frizzanti o croccanti alimenti non dotati nel loro stato naturale di queste caratteristiche.
www.accademiaitalianacucina.it
Sperimentazione dei piatti
Un grande cuoco è sempre alla continua ricerca di nuove emozioni in cucina, il successo non lo appaga, lo stimola! Dice Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri: “Si deve sempre elaborare, il piatto deve essere analizzato nei dettagli, ma non si deve esagerare per non perdere l’entusiasmo”.
E Moreno Cedroni, della Madonnina del Pescatore, aggiunge: “La sperimentazione bisogna marcarla stretta, i risultati non sono sempre esaltanti, ma l’idea è stata provata, questa è la cosa importante”.
Non tutti i piatti sperimentati finiscono poi i carta; in media sembra che circa la metà delle prove abbia successo, ma qui le differenze tra i vari locali esaminati sono notevoli, come anche l’atteggiamento verso la prova del piatto con la clientela.
Un grande cuoco è sempre alla continua ricerca di nuove emozioni in cucina, il successo non lo appaga, lo stimola! Dice Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri: “Si deve sempre elaborare, il piatto deve essere analizzato nei dettagli, ma non si deve esagerare per non perdere l’entusiasmo”.
E Moreno Cedroni, della Madonnina del Pescatore, aggiunge: “La sperimentazione bisogna marcarla stretta, i risultati non sono sempre esaltanti, ma l’idea è stata provata, questa è la cosa importante”.
Non tutti i piatti sperimentati finiscono poi i carta; in media sembra che circa la metà delle prove abbia successo, ma qui le differenze tra i vari locali esaminati sono notevoli, come anche l’atteggiamento verso la prova del piatto con la clientela.
www.accademiaitalianacucina.it
Gli ingredienti
Le preferenze dei più vanno ai prodotti tipici del territorio e anche gli acquisti vengono fatti il più possibile nei mercati vicini; non manca chi ha un orto, un terreno in proprio o amici fidati che riforniscono pesci e derrate varie.
Ma per altri la vicinanza non ha molta importanza: “Ovunque, in giro per il mondo” dice Carlo Cracco, “… nel pianeta Terra” soggiunge Massimiliano Alajmo, “Ovunque, bastano che siano buoni” concorda Gualtiero Marchesi.
Non sono molti i prodotti specifici che caratterizzano la cucina, ma qualche curiosità emerge: i ricci di mare per Carlo Cracco, il burro per Philippe Levéille del Miramonti L’Altro, la mostarda di frutta per l’Ambasciata, il baccalà e il quinto quarto per Caino.
Le preferenze dei più vanno ai prodotti tipici del territorio e anche gli acquisti vengono fatti il più possibile nei mercati vicini; non manca chi ha un orto, un terreno in proprio o amici fidati che riforniscono pesci e derrate varie.
Ma per altri la vicinanza non ha molta importanza: “Ovunque, in giro per il mondo” dice Carlo Cracco, “… nel pianeta Terra” soggiunge Massimiliano Alajmo, “Ovunque, bastano che siano buoni” concorda Gualtiero Marchesi.
Non sono molti i prodotti specifici che caratterizzano la cucina, ma qualche curiosità emerge: i ricci di mare per Carlo Cracco, il burro per Philippe Levéille del Miramonti L’Altro, la mostarda di frutta per l’Ambasciata, il baccalà e il quinto quarto per Caino.
www.accademiaitalianacucina.it
Le visite ai colleghi
• La creatività è un fatto personale, è un dono che uno ha o non ha, ma talvolta per capire “dove va il mondo” non è male fare un giro, specialmente all’estero, per verificare cosa fanno “i grandi” in merito ad ingredienti e tecniche di cottura.
• Resta un fatto che 13 ristoratori, sui 20 intervistati, hanno affermato, in buona sostanza, che non visitano gli altri colleghi, mentre alcuni lo fanno soprattutto “non per ispirarsi” ma per “capire” e scambiare opinioni.
• La creatività è un fatto personale, è un dono che uno ha o non ha, ma talvolta per capire “dove va il mondo” non è male fare un giro, specialmente all’estero, per verificare cosa fanno “i grandi” in merito ad ingredienti e tecniche di cottura.
• Resta un fatto che 13 ristoratori, sui 20 intervistati, hanno affermato, in buona sostanza, che non visitano gli altri colleghi, mentre alcuni lo fanno soprattutto “non per ispirarsi” ma per “capire” e scambiare opinioni.
www.accademiaitalianacucina.it
Una domanda molto delicata, calata in un mondo piuttosto concorrenziale, chiedeva di indicare (a parte il proprio nome) i primi 3 cuochi che attualmente onorano la cucina italiana.7 ristoratori su 20 hanno preferito non rispondere!Gli altri, nell’insieme, hanno dato 35 indicazioni per 17 cuochi.Il più citato in assoluto (9 risposte) è stato Gualtiero Marchesi, seguono Nadia Santini (&), Ezio Santin (3), Fulvio Pierangelini (3) e Alfonso Jaccarino (2). Gli altri 12 sono tutti con una sola citazione.
Una domanda molto delicata, calata in un mondo piuttosto concorrenziale, chiedeva di indicare (a parte il proprio nome) i primi 3 cuochi che attualmente onorano la cucina italiana.7 ristoratori su 20 hanno preferito non rispondere!Gli altri, nell’insieme, hanno dato 35 indicazioni per 17 cuochi.Il più citato in assoluto (9 risposte) è stato Gualtiero Marchesi, seguono Nadia Santini (&), Ezio Santin (3), Fulvio Pierangelini (3) e Alfonso Jaccarino (2). Gli altri 12 sono tutti con una sola citazione.
I GRANDI MAESTRI
www.accademiaitalianacucina.it
Gli altri chef citati
• Aimo MoroniIl Luogo di Aimo e Nadia• Antonio CannavacciuoloVilla Crespi • Ciccio SultanoDuomo• Carlo CraccoCracco• Davide ScabinCombal.Zero• Gennaro EspositoLa Torre del Saracino• Gianfranco VissaniVissani• Massimiliano AlajmoLe Calandre• Massimo BotturaOsteria La Francescana• Niko RomitoReale• Pino CuttaiaLa Madia• Rocco IannonePappacarbone
• Aimo MoroniIl Luogo di Aimo e Nadia• Antonio CannavacciuoloVilla Crespi • Ciccio SultanoDuomo• Carlo CraccoCracco• Davide ScabinCombal.Zero• Gennaro EspositoLa Torre del Saracino• Gianfranco VissaniVissani• Massimiliano AlajmoLe Calandre• Massimo BotturaOsteria La Francescana• Niko RomitoReale• Pino CuttaiaLa Madia• Rocco IannonePappacarbone
www.accademiaitalianacucina.it
CONCLUSIONI
www.accademiaitalianacucina.it
A proposito della definizione di tradizione e innovazione che abbiamo introdotto all’inizio di questo capitolo, ci piace concludere con le parole di tre dei ristoratori intervistati:
"Se la tradizione è un'innovazione ben riuscita, reinterpretarla è una strada per replicare il successo senza fossilizzarlo"(Carlo Cracco).
“La ricerca del bello, del buono e dell'autentico è sempre più accanita. Questo si chiama semplicemente evoluzione e cultura, dove non esiste la parola “fine”. (Annie Feolde, Enoteca Pinchiorri).
"La tradizione è la vita che continua”. Trasmettiamo tutto ciò alle nuove generazioni (Eduardo de Filippo, citato da Alfonso Caputo, Taverna del Capitano).
LA SCHEDA
Città MilanoIndirizzo Via Montecuccoli, 6Telefono 02 416886Email [email protected] 35/40Costo medio (vini esclusi) 120 - 130
Anno fondazione 1962Titolare Famiglia Moroni
ChefAimo Moroni, Alessandro Negrini, Fabio Pisani
Personale in cucina 9Personale in sala 6
Piatto simbolo
spaghetti di grano duro Senatore Cappelli al cipollotto e peperoncino
Valutazione Michelin **Valutazione L'Espresso 17,5/20Valutazione Gambero Rosso 88/100Valutazione Accademia Magnifico
IL LUOGO DI AIMO E NADIA
www.accademiaitalianacucina.it
• Sarebbe bene fare una riflessione su cosa si intende per cucina italiana. Non ha più molto significato indicare come cucina italiana solo quella che rispetta i canoni codificati delle cucine regionali.
• Bisognerebbe, forse, pensare a come i sapori dei nostri territori possano essere riproposti in modo nuovo, senza che questo sia letto necessariamente come una perdita del passato, bensì come la possibilità per questa cucina di sopravvivere, con una sua nuova identità, nel futuro.
• Sarebbe bene fare una riflessione su cosa si intende per cucina italiana. Non ha più molto significato indicare come cucina italiana solo quella che rispetta i canoni codificati delle cucine regionali.
• Bisognerebbe, forse, pensare a come i sapori dei nostri territori possano essere riproposti in modo nuovo, senza che questo sia letto necessariamente come una perdita del passato, bensì come la possibilità per questa cucina di sopravvivere, con una sua nuova identità, nel futuro.
Le parole di Aimo Moroni
www.accademiaitalianacucina.it
LA SCHEDA
www.accademiaitalianacucina.it
Città MilanoIndirizzo Via Victor Hugo, 4Telefono 02 876774Email [email protected] 60Costo medio (vini esclusi) 120 - 150
Anno fondazione 2000Titolare Carlo CraccoChef Carlo Cracco, Matteo BaronettoPersonale in cucina 12Personale in sala 9Piatto simbolo L'uovo
Valutazione Michelin **Valutazione L'Espresso 18,5/20Valutazione Gambero Rosso 89/100Valutazione Accademia Magnifico
CRACCO
• La cucina italiana sta vivendo un momento molto buono, con gran fermento a livello di cuochi, ristoranti ecc. non solo in patria ma anche all’estero.
• Difficilmente altri Paesi riescono ad avere un congruo numero di chef ad alto livello, come avviene in Italia. Purtroppo, oggigiorno, esistono troppi locali che si fingono o si improvvisano ristoranti, senza avere un minimo di cultura gastronomica, sarebbe necessario un discorso di tutela della “denominazione di ristorante” che lo differenzi dalla trattoria, osteria, pizzeria, ecc.
• La cucina italiana sta vivendo un momento molto buono, con gran fermento a livello di cuochi, ristoranti ecc. non solo in patria ma anche all’estero.
• Difficilmente altri Paesi riescono ad avere un congruo numero di chef ad alto livello, come avviene in Italia. Purtroppo, oggigiorno, esistono troppi locali che si fingono o si improvvisano ristoranti, senza avere un minimo di cultura gastronomica, sarebbe necessario un discorso di tutela della “denominazione di ristorante” che lo differenzi dalla trattoria, osteria, pizzeria, ecc.
Le parole di Carlo Cracco
www.accademiaitalianacucina.it
Presidenza Centro Studi Accademia italiana della Cucina