accessori extrema ratio primo corso · 2017. 10. 10. · gruppo delle forze speciali italiane. come...
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Un pezzo di storia rivede la luce, con la massima fedeltàma con i benefici dell’evoluzione
di Roberto Allara
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ACCESSORI
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1943, furono gli alti comandi a fallire, non gli ufficiali subalterni, i sottufficiali e la truppa. Ma merito anche di un addestramento durissimo. Quando, visitando il Museo Navale di La Spezia, si vede un Capitano di Va-scello eseguire in scioltezza un nodo di matafione su un pennone, vuol dire che in Accademia Navale sull’adde-stramento non scherzavano neanche un po’. Capitano di Vascello, per chi non avesse dimestichezza con i gradi della Marina, è il grado corrispondente, nell’esercito, a Colonnello. E’ quindi il grado con il quale si ottiene la dirigenza: ci si può giungere abbastanza giovani, ma certo non freschi d’Accademia e di addestramento sulla Amerigo Vespucci.Nelle tradizioni di eccellenza della nostra Marina Mi-litare ci sono gli Incursori, già Decima Flottiglia MAS e ora Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Te-sei” forse più noto con l’acronimo di Comsubin.
Correva l’anno 1952, esattamente sessant’an-ni fa. La Marina Militare addestrava il Gruppo Operativo Incursori, uno di quei Corpi speciali che ancor oggi destano ammirazione nel mon-do. Noi forse non ci facciamo caso perché siamo pur-troppo, presi da immotivata esterofilia, abituati a deni-grare tutto quanto è nostrano. Ma in giro per il mondo, dove ci sono missioni militari alle quali le nostre Forze Armate prendono parte, il soldato italiano gode di al-tissima stima. Stretto da una multiforme serie di caveat mossi dalla pavidità del politicante di turno, rinserrato nella gabbia del politicamente corretto, costretto a ri-schiare la vita da norme talvolta emanate da soldati da scrivania, il militare italiano si fa onore nel mondo. Me-rito di una lunga tradizione di iniziative individuali, per-ché non bisogna dimenticare che nella seconda guerra mondiale, e specialmente nei dintorni dell’8 Settembre
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Il manico è in dischi di cuoio come nel modello d’epoca
La sigla della Marina Militarenon poteva mancare
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Insieme al Nono, al GIS e al 17° Stormo costituisce il gruppo delle Forze Speciali italiane. Come arrivano, questi Corpi speciali, alla situazione di eccellenza? In due mosse: scartando i Rambo e praticando un adde-stramento durissimo. Ne escono persone con i piedi solidamente piantati per terra, anche se questa espres-sione sembrerebbe adattarsi con difficoltà a paraca-dutisti e sommozzatori, che non si sentono Superman ma sono in grado di affrontare compiti, estremamente gravosi, che la maggior parte delle persone potrebbe giudicare impossibili. Va da sé che superare il corso di addestramento non è da tutti. Molti rinunciano e qual-cuno che non vorrebbe rinunciare proprio non ce la fa. Per chi lo supera, c’è un oggetto ricordo che diventa un pezzo d’equipaggiamento: in questo caso un coltello da campo. Si definisce pugnale, benché sia a filo singolo e grazie a Dio non sia pugnale nemmeno per la legge italiana, già sufficientemente restrittiva di suo, perché c’è una lunga tradizione che va dagli Arditi alla PAI, tutti Corpi armati (anche) di pugnale, ma è un coltello per usi generali, come si addice a chi, operando come In-cursore, si troverà molte volte ad affrontare situazioni non programmate, sia per gli imprevisti sia perché sem-plicemente non programmabili. Un coltello migliora le
possibilità di sopravvivenza, è l’arma bianca d’emer-genza, è l’attrezzo che serve per costruirsi un riparo, può servire a scavare nella terra per seppellire qualcosa che non deve essere trovato. Il coltello che Extrema Ratio riproduce è un pezzo di storia che torna alla luce, replicato fedelmente anche nell’aspetto del fodero, che rimanda agli anni dell’immediato dopoguerra. Ma non è lo stesso coltello, perché all’interno del fodero c’è un elemento in polimero che garantisce una lunga dura-ta, forato al fondo al pari del cuoio per consentire lo scolo dell’acqua. Non lo è perché la metallurgia è mi-gliorata e qui l’acciaio è l’N690 al Cobalto, ed anche perché qui la struttura è smontabile e se i dischi di cuoio dovessero allentarsi c’è una vite da stringere per sistemare nuovamente il manico. Una copia fe-dele, storica, con tutti i miglioramenti dell’evoluzio-ne tecnologica nei sessant’anni trascorsi. Non si può proprio chiedere di più. n
Scheda tecnica
Costruttore: Extrema Ratio,
www.extremaratioknivesdivision.eu Tel. 0574 584639
Modello: Primo Corso
Lunghezza lama: 17,0 cm
Lunghezza impugnatura: 11,5 cm
Lunghezza totale: 28,5 cm
Materiale lama: acciaio N690 al cobalto temprato a 58 HRc
Spessore lama: 5,0 mm
Materiale impugnatura: dischi in cuoio ed ottone
Materiale fodero: cuoio marrone
Peso: 277 gr
Prezzo al pubblico suggerito: 395 Euro
Un inserto in polimero protegge il cuoio.È anch’esso aperto inferiormente
per far scolare l’acqua
Anche il fodero ricalca quasi integralmente il modello
d’epoca, ma migliorandolo
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