achill. tat. ii 37, 2s. - classics.unibo.it

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ACHILL. TAT. II 37, 2s. Menelao, convinto assertore della superiority dell'eros efebico nei confronti dell'amore per le donne, ha citato come esempio Ganimede, il quale - rispetto ad Alcmena, Danae, Semcle e alle altre amanti di Zeus - avrebbe ottenuto l'esclusivo privilegio di essere assunto in cielo. A tale argomentazione, Clitofonte ribatte dichiarando di considerare tutt'altro che invidiabile la sorte del giovinetto frigio, accolto nell'Olimpo si, ma per svolgervi umili mansioni di servitore: fipdaGn, peipaKioD OpDydc, dvnjyayev eic odpavodc xdv Opdya- xd be KaXXoc xcov yDvaiKcov aircov xdv Aia Kaxfjyayev ec; odpavod ... oivoxoeiTco pev ravDpT)5T|c, pexd Se xcbv Gecov "Hpa rctvexco,iva eyn, peipaKtov SIOKOVOV yDvrj. eXeco Se ODTOD Kai xf|v dprcayTJv dpvic erc' ODTOV KaTepn, copiioTi^c, d be dvdprcaaxoc yevdpevoc \)Ppi£exai Kai eoiKev XDpavvoDpevcp. Kai xo Geapd eaxiv aia%iaxov, peipaKiov ec; OVD^COV Kpepdpevov. «Si innamoro di un ragazzo frigio e lo porto su nei cieli; ma la bellezza delle donne fece scendere dal cielo lo stesso Zeus [...]. Faccia pure il coppiere, Ganimede, ma assieme agli dei beva Era, affinche sia una donna ad avere un ragazzo al suo servizio! Provo pieta anche per come avvenne il suo ratto: un uccello da preda calo su di lui, ed egli, rapito in alto, subisce violenza ed assomiglia ad uno che sia sottoposto alle angherie di un tiranno. Elo spettacolo e sommamente indecoroso: un ragaz- zetto appeso agli artigli!» Cosi il Vilborg \ che accoglie nel testo il tradito xopavvoDpevco: l'attendibilita di tale lezione e, tuttavia, alquanto controversa, come dimostrano i vari tentativi di emendamento riportati in apparato dallo stesso editore svedcse 2 . In particolare, lo Jacobs 3 osservava: «Pro XDpavvoDpevcp significantius desidero vocabulum. An fuit: Kai eoiKev eaxaopo)pevcp? Hoc Clitophonti Geapa aiaxiaxov, foedum et 1 Achilles Tatius. Leucippe and Clitophon, edited by E. Vilborg, Stockholm 1955, 46s. 2 Oltre ad eaTaupcopevco (Jacobs), per cui si veda infra, il Vilborg segnala Turcavoupevco (Morel) e Kcpauvoupevco (Lumb). Per quel che riguarda Turcavoupevco, plausibile dal punto di vista paleografico, e da rilevare che il verbo Tu(p)rcav6opai, attestato unicamente in Hippiatr. 71 nel significato di «to be stretched tight like a drum» (LSJ 9 1834), non sembra particolarmente adatto al nostro contesto; quanto a Kepauvoupevco, appenanecessario sottolineare che la 'folgore' di Zeus era solita causare effetti ben piu rovinosi di quelli che gli artigli dell'aquila potevano produrre su Ganimede (si pensi, ad esempio, alia terrificante descrizione di Tifeo KcpauvcoGcic in Hes. Th. 859ss.). 3 Achillis Talii Alexandrini de Leucippes et Clitophontis amoribus libri oclo [...} recensuit [...] F. Jacobs, Lipsiae 1821, 599.

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Page 1: ACHILL. TAT. II 37, 2s. - classics.unibo.it

ACHILL. TAT. II 37, 2s.

Menelao, convinto assertore della superiority dell'eros efebico nei confronti dell'amore per le donne, ha citato come esempio Ganimede, il quale - rispetto ad Alcmena, Danae, Semcle e alle altre amanti di Zeus - avrebbe ottenuto l'esclusivo privilegio di essere assunto in cielo. A tale argomentazione, Clitofonte ribatte dichiarando di considerare tutt'altro che invidiabile la sorte del giovinetto frigio, accolto nell'Olimpo si, ma per svolgervi umili mansioni di servitore:

fipdaGn, peipaKioD OpDydc, dvnjyayev eic odpavodc xdv Opdya- xd be KaXXoc xcov yDvaiKcov aircov xdv Aia Kaxfjyayev ec; odpavod ... oivoxoeiTco pev ravDpT)5T|c, pexd Se xcbv Gecov "Hpa rctvexco,iva eyn, peipaKtov SIOKOVOV

yDvrj. eXeco Se ODTOD Kai xf|v dprcayTJv dpvic erc' ODTOV KaTepn, copiioTi^c, d be dvdprcaaxoc yevdpevoc \)Ppi£exai Kai eoiKev XDpavvoDpevcp. Kai xo Geapd eaxiv aia%iaxov, peipaKiov ec; OVD^COV Kpepdpevov.

«Si innamoro di un ragazzo frigio e lo porto su nei cieli; ma la bellezza delle donne fece scendere dal cielo lo stesso Zeus [...]. Faccia pure il coppiere, Ganimede, ma assieme agli dei beva Era, affinche sia una donna ad avere un ragazzo al suo servizio! Provo pieta anche per come avvenne il suo ratto: un uccello da preda calo su di lui, ed egli, rapito in alto, subisce violenza ed assomiglia a d u n o c h e s i a s o t t o p o s t o a l l e a n g h e r i e d i u n t i r a n n o . E l o spettacolo e sommamente indecoroso: un ragaz-zetto appeso agli artigli!»

Cosi il Vilborg \ che accoglie nel testo il tradito xopavvoDpevco: l'attendibilita di tale lezione e, tuttavia, alquanto controversa, come dimostrano i vari tentativi di emendamento riportati in apparato dallo stesso editore svedcse 2. In particolare, lo Jacobs 3 osservava: «Pro XDpavvoDpevcp significantius desidero vocabulum. An fuit: Kai eoiKev eaxaopo)pevcp? Hoc Clitophonti Geapa aiaxiaxov, foedum et

1 Achilles Tatius. Leucippe and Clitophon, edited by E. Vilborg, Stockholm 1955, 46s. 2 Oltre ad eaTaupcopevco (Jacobs), per cui si veda infra, il Vilborg segnala Turcavoupevco

(Morel) e Kcpauvoupevco (Lumb). Per quel che riguarda Turcavoupevco, plausibile dal punto di vista paleografico, e da rilevare che il verbo Tu(p)rcav6opai, attestato unicamente in Hippiatr. 71 nel significato di «to be stretched tight like a drum» (LSJ9 1834), non sembra particolarmente adatto al nostro contesto; quanto a Kepauvoupevco, appenanecessario sottolineare che la 'folgore' di Zeus era solita causare effetti ben piu rovinosi di quelli che gli artigli dell'aquila potevano produrre su Ganimede (si pensi, ad esempio, alia terrificante descrizione di Tifeo KcpauvcoGcic in Hes. Th. 859ss.).

3 Achillis Talii Alexandrini de Leucippes et Clitophontis amoribus libri oclo [...} recensuit

[...] F. Jacobs, Lipsiae 1821, 599.

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indignum spectaculum, pucr ex aquilae unguibus tamquam in cruce pendens». I] congetturalc eoTODpcopevq) e accolto nell'cdizione di Hercher4, nonche in quella del Gaselee 5, per il quale la «brilliant emendation by Jacobs» e da ritenersi sicura.

In realta, nel nostro contesto TDpavvoDpevo) apparc perfettamente funzionale, non solo perche si accorda con la misercvole immagine di un Ganimede pratica-mente ridotto in schiavitu, ma anche perche la violenza 'tirannica' risulta tradi-zionalmcnte legata alle vicende, storiche e mitiche, degli amori pederastici. Gia il Wilhelm 6, in base al confronto con un significativo passo degli Amores pseudo-lucianei (ove, come nel brano di Achille Tazio, ha luogo un vivace dibattito tra Callicratida, irriducibile fautore dell'epcoc rcaiSiKoc, e Caricle, appassionato estimatore delle grazie muliebri) 7, riteneva fosse da preferirsi la lezione tradita: «Dagegen diirfte das uberlicferte XDpavvoDpevcp [...] mit Riicksicht auf eine Stelle wie Lucian "Epcoxec c. 20 p. 420 (Kai xic dpa rcpcoxoc d<{)GaXpoic xd dppev elSev coc GTJXD, SDOIV Gdrepov T| TopavviKcoc P i a a d p e v o c T| rceiaac rcavoDpycoc;) vor der Lesart eaTaDpo)pevo) [...] den Vorzug verdienen» 8.

II parallelo segnalato dal Wilhelm non costituisce, peraltro, un caso isolate Particolare interesse prescnta un luogo deXYAmatorius plutarchco (anch'esso in-centrato su un'animata diatriba fra paladini dell'amore maschile e sostenitori della unione tra uomini c donne, specialmente tra coniugi), ove si ricorda coma vari famosi tiranni furono uccisi o spodestati ad opera di epaaxai cui avevano tentato di insidiare i rispettivi epcopevoi (cap. 16, 760b-c): dKODexe ydp o n Kai 'Api-aroyeixcov d 'AGn,vaioc Kai 'AvxiXecov d Mexarcovxivoc Kai MeXdvircrcoc 6 'AKpayavxivoc OD 8ie(j)epovxo xoic xopdvvoic rcdvxa xd rcpdypaxa XDpaivo-pevoDC Kai rcapoivowxac dpcovxec* ercei be XODC epcopevooc adxcov erceipcov, coarcep iepoic dadXoic Kai dGiKXOic dpdvovxec T|ct)ei5T|aav eaDTCov 9. Delle tre storie menzionate da Plutarco, e possibile che le ultime due (di Antilcone e Ippa-rino, nonche di Melanippo e Caritone) siano da considcrarsi, almeno nei dettagli, alia stregua di leggende, create sulla falsariga dell'eccczionale evento storico

4 Erotici Scriptores Graeci, recogn. R. Hercher, I, Lipsiae 1858, 86. ' Achilles Tatius, wilh an English translation by S. Gaselee, London-Cambridge (Mass.)

1917, 126. 6 F. Wilhelm, Zu Achilles Tatius, «RhM» LVII (1902) 67.

Per un inquadramento storicodetterario degli Amores, dialogo scritto probabilmcnte tra la fine del III e gli inizi del IV secolo d.C. da un imitatore di Luciano, rinvio a Luciano. Queslioni d'amore, introduzione di E. Degani, traduzione c note di E. Cavallini, Padova 1990 (in corso di stampa).

8 Nel passo degli Amores citato dal Wilhelm, chi parla e ovviamcnte Caricle. 9 Per la nota vicenda di Aristogitone e Armodio, uccisori di Ipparco figlio del tiranno

Pisistrato, si veda infra. In maniera analoga il tiranno di Eraclea (o di Metaponto?), che avanzava pretese sul giovane Ipparino, amato da Antilcone, fu ucciso da quest'ultimo (cf. Parthen. Erot. 24); mentre per le stesse ragioni un'altra coppia omosessuale, formata da Melanippo e Caritone, attento alia vita del tiranno Falaride di Agrigenlo (cf. Aelian. VII II 4: si veda in proposito F. Buffiere, Eros adolescent. La pederastie dans la Grece antique, Paris 1980, 107ss.).

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rappresentato dall'eroico gesto di Aristogitone e Armodio 10. La vicenda dei due tirannicidi atcniesi e diffusamentc narrata da Tucidide (VI 54-58), il quale afferma che l'audace imprcsa di questi awenne Si' epo)xiKT)v c;DVTDxiav (54,1) e che tocco ad Ipparco, anziche al fratello Ippia, acquistarsi per il futuro anche la fama di tiranno, dopo essere divenuto famoso a causa della propria dolorosa vicenda (55,4). La storia di Aristogitone e Armodio divicne, con Plat. Symp. 182b, simbolo del legame fra amore pederastico, dpeTTJ c lotta contro la tirannide: secondo il filosofo, laddove si instauri un regime di XDpavvic, l'cros cfebico, che suole ingenerarc ncgli animi (j)povT)pa.Ta peyd.Xa, c oggetto di dura rcpressione, in quanto virtualc insidia per il potcre dei despoti, come ebbero appunto a sperimentarc i Pisistratidi. A sua volta Aristotele (Pol. V 10, 1311 ab) , riferendosi all'uccisione di Ipparco, osserva che molti atti di ribcllione avvennero Sid TO eic xd acopa aiaz"0vai xcov povd.pxcov uvdc n . II coraggio infuso da Eros nei due giovani atcniesi sara ancora oggetto di ammirazione da parte di Massimo di Tiro (XXIV 2), mentre il valore di Melanippo e Caritone sara ricordato da Ateneo (XIII 602b).

Nella tradizione greca, dunque, la figura del 'tiranno' si innesta nella sfera deH'cros cfebico in chiave fatalmcnte negativa 12, come cmblcma di quella DPpic che non puo assolutamcnte conciliarsi con un gencre d'amore che comporta anzi-tutto affetto e tencrezza 13. Scnonche, dal punto di vista di un etcrosessuale convinto come il Caricle di [Luc.] Amor. 20 (secondo il quale, si e visto, chi per primo oso insidiare un altro maschio agi TDpavviKcoc Piaaapevoc), owero come il nostro Clitofonte, e la stessa pederastia a configurarsi come qualcosa di negativo e violento (quindi, 'tirannico'). Nel passo in csame, pertanto, l'cspressione TDpavvoDpevo), riferita a Ganimede, appare tutt'altro che inopportuna o insignificantc: il vocabolo TDpavveco 14 si riallaccia infatti ad una lunga e consolidata tradizione,

10 Frequente, nella tradizione antica, e il fenomeno della 'duplicazione' , in forza del quale, da un fatto storico, deriva un facsimile immaginario che si colloca in una sede cronologica assai distante dall'archetipo (casi emblematici sono, soprattutto, rcperibili nell'ambito della storia romana).

11 Nel IV secolo a .C , l'cpisodio della fine di Ipparco era ormai divenuto proverbiale, se e vero che il sofista Bione (citato da Plut. Amal. 24, 770b) definiva ironicamente «Armodio e Aristogitone» i peli dei bei ragazzi, poiche grazie a questi gli amanti si liberavano di una KaXq Topocvvic.

12 Eccezionale il caso di Ierone di Siracusa, che, ncll'omonima opera di Senofonte, dichiara di rifuggirc da ogni forma di picx nel suo amore per il giovane Dailoco (cf. Hier. I 33-34). Sulla '"Opposi/.ione 'polare' fra tiranno/tirannidc e amore, tirannide ephilia-> si sofferma, recentemente, C. Petrocelli, La stola e il silenzio, Palermo 1989, 16ss.

13 In epoca classica, si riteneva che solo i rapporti omosessuali implicassero autentici sentimenti di <t>iX(a, e che i rapporti eterosessuali fosscro finalizzati esclusivamente alia pro-creazione o w e r o al puro piacere fisico (emblemalico, in tal senso. Plat. Symp. 180d-l 82a). La cultura ellcnistico-romana tende a rivalutare il rapporto con la donna e in particolare l'unione coniugale (sui cui pregi si sofferma, tra l'altro, il citato Amatorius plutarcheo).

M Si noti che nello stesso Achill. Tat. VI 20, 3 Tupavveco ricorre due volte (in forma attiva c passiva) a designarc violen/a sessuale pcrpctrata su una donna.

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rispetto alia quale, tuttavia, assume una sottile intonazione polemica. In contrasto con le teorie di Platone, per il quale l'amore fra maschi era fonte di 4>povTJpaTa peydXa e quindi di sentimenti antitirannici, il personaggio di Achille Tazio con-sidera oggetto di 'tiranniche' angherie perfino l'amasio di Zeus: recuperando, in qualche modo, quell'antichissima concezione deH'omosessualita come violenza che. testimoniata dal mito di Laio e Crisippo 15, era stata ampiamente superata gia al tempo dei poemi omerici, con l'inseparabile coppia Achille-Patroclo.

ELLONORA CAVALLINI

15 Secondo il mito, il primo esempio di amore maschile rivolto ad un giovane sarebbe stato quello di Laio, re di Tebe, per il figlio di Pelope, Crisippo. Essendo stato respinto dall'amato, Laio fece ricorso al rapimento e alia violenza, provocando cosi il suicidio del giovane. La tragica vicenda - in cui la pederastia e prescntata come un fatto nuovo e trasgressivo - era al centro del dramma euripideo Crisippo, nel quale il poeta, contrario aH'omoscssualita, doveva esprimere il proprio biasimo nei confronti di talc costume, ai suoi tempi ormai diffuso e largamente acccttato (cf. in proposito E. Degani, Democrazia ateniese e sviluppo del dramma attico. La tragedia, in Storia e civilta dei Greci, III, Milano 1979, 308).