adeste36 domenica 06 settembre 201c

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In sinergia con Fondazione. Migrantes

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In sinergia con Fondazione. Migrantes

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ADESTE n°36/ ANNO 4°-06.09.2015

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Perché è importante parteci-pare alla messa domenicale?

Sento spesso dire: "Cosa vado a fare a messa? Dicono sem-pre le stesse cose, le ho sentite tante volte". Vi siete mai chiesti perché una squadra di calcio reputa fondamentale un incontro set-timanale dei suoi componenti? Qualcuno dirà "Ovvio. Per arrivare a dei buo-ni risultati bisogna allenarsi in maniera seria e costante." Bene, ma allora per-ché non lasciamo ad ogni componente della squadra il compito di allenarsi autonoma-mente, tanto quello che deve fare lo sa be-ne, sono sempre le stesse cose. Allora qualcuno ribat-te: "Ma guarda che l'allenamento non è solo correre e fare esercizi fisici. Ci si trova anche perché l'allenatore vede il grado di prepara-zione dei suoi atleti e interviene con i consigli più adatti affinché possano migliorare. E poi, ritrovandosi insieme, i giocatori si confronta-no e anche chi è più scarso degli altri può ve-nir rinfrancato e incoraggiato dalla squadra". Alla stessa maniera, la Messa è un momen-to di incontro dove l'allenatore (Dio) ci vede e ci consiglia attraverso il Vangelo l'atteg-giamento migliore per affrontare le difficol-tà della vita.

Non solo, ma trovandosi con altre persone che magari hanno più esperienza di noi, è possibi-le trovare conforto e magari supporto per af-

frontare situazioni che ci sembrano insormontabili, specie nell'ambito dell'e-ducazione dei figli. Chiaramente questo può avvenire SOLO se fre-quentiamo diligentemente la nostra parrocchia (e non solo la prima chiesa che trovo per strada dove rischio di essere uno dei tanti che "ascolta" la mes-

sa) e dedico un pò di tempo, magari dopo la cerimonia, per soffermarmi con qualche parrocchiano amico o, magari, con un sa-cerdote. Allora, come mai agevoliamo al massimo i nostri figli affinché si impegnino negli allena-menti sportivi accompagnandoli anche perso-nalmente alle partite settimanali per incitarli a migliorarsi, mentre non li incoraggiamo affat-to in una crescita spirituale che si acquisisce fondamentalmente con la partecipazione all'al-lenamento settimanale rappresentato dalla san-ta messa? Se fossimo tutti noi convinti di questo, innan-zitutto parteciperemmo in prima persona per-ché certi del supporto spirituale che ci può da-re e che può rinfrancarci da tutte le avversità che incontriamo nella vita di ogni giorno. In secondo luogo, i nostri figli, che non sono stupidi e perce-piscono l'entu-siasmo dei ge-nitori nello svolgimento di un qualsiasi im-pegno, sarebbe-ro ben predi-sposti a percor-rere un percorso di fede serio, che potrebbe magari aiutarli nel momento che entrano nella bellissima e difficile età dell'adolescenza.

La Messa Della Domenica un ottimo campo di allenamento

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La bellezza di aprirsi a Dio e agli altri

P ortarono a Gesù un sordomuto. Un uo-mo imprigionato nel silenzio, che non può comunicare, chiuso. Eppure privile-giato: non ha nessun meri-

to per ciò che gli sta per accadere, ma ha degli amici, una piccola co-munità di gente che gli vuol bene e lo porta davanti a Gesù. Il sordo-muto, icona di ognuno che venga alla fede, racconta così il percorso

di guarigione per ogni credente. Allora Gesù lo prese in disparte, lontano dalla folla. È la pri-ma azione. Io e te soli, sembra dire. Ora sono totalmente per te, ora conti solo tu. Li immagino occhi negli occhi, e Gesù che prende quel volto fra le sue mani. E seguono gesti molto corporei e delicati: Gesù pose le dita sugli orecchi del sordo. Non il braccio o la mano, ma le dita, come l'artista che modella delicatamente il volto che ha plasma-to. Come una carezza. Poi con la saliva toccò la sua lingua. Gesto intimo, coinvolgente: ti do qualcosa di mio, qualcosa che sta nella bocca dell'uomo, insieme al respiro e alla parola, sim-boli dello Spirito. Gesù, all'opera con il corpo dell'uomo, mostra che i nostri corpi sono labora-torio del Regno, luogo santo di incontro con il Signore. Guardando quindi verso il cielo... gli disse: Effatà, cioè: Apriti! Come si apre una porta all'ospite, una finestra al sole, le braccia all'amore. Apriti, come si apre uno scrigno prezioso. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite, che

possano diventare feritoie, attraverso le quali passi il vento della vita. Il primo passo per guarire, è abbandonare le chiusure, le rigidità, i blocchi, aprirsi: Effatà. Esci dalla tua solitudine, dove ti pare di essere al sicuro, e che invece non solo è pericolosa, è molto di più, è mortale. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. Prima gli orecchi. Simbolo eloquen-te: sa parlare solo chi sa ascoltare. Gli altri parlano, ma mentre lo fanno innalzano barriere di incomprensione. Pri-mo servizio da rendere a Dio e all'uomo è l'ascolto. Senza, non c'è parola vera. Nella Bibbia leggiamo di una preghiera così bella da incan-tare il Signore. Di questa sola è detto che il Signore rimane affascinato. Nella notte che precede l'incoronazione, il gio-

vane Salomone chiede a Dio: «Donami un cuore docile, un cuore che ascolta!» E Dio rispon-de, felice: «Poiché non mi hai chiesto ricchezza, né potenza, né lunga vita, tutto questo avrai insieme al dono di un cuore che ascolta!» Dono da chiedere sempre. Instancabilmente, per il sordomuto che è in noi: donaci, Signore un cuore che ascolta. Perché è solo con il cuore che si ascolta, e nasceranno parole profumate di vita e di cielo

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Or mai da 15 anni, gio-

vani pellegrini celebrano la me-moria di Iuliu Ma-niu, partecipando al pellegrinaggio annuale che inizia dalla Tomba Sim-bolo di Bădăcin, nella quale do-vrebbe riposare Iuliu Maniu (politico rumeno perseguitato dal regime, morto in carcere il 5 Febbraio 1953), e termina a Sighet, dove invece le ossa di Maniu riposano nella fossa comune insieme a tanti altri: vescovi greco-cattolici, romano-cattolici, preti e di-gnitari pubblici.

Quest'anno, i partecipanti sono stato quasi 100 ed hanno trascorso i giorni lontano dal-le comodità quoti-diane, camminan-do e pregando per tutti coloro che sono stati vittime della dittatura co-munista.

Il pellegrinaggio a piedi, si è svolto dal 22 agosto al 1 ° settembre ed ha coperto una distanza di 165 km con una media di 27 km. al giorno. Per molti giovani partecipanti, questa esperienza è stata anche una sfida e per alcuni ha rappresentato anche il cam-biamento del proprio modo di essere e di pensare. Come ogni anno il punto di partenza è stato il paese di Bădăcin, dove c’è la casa memoriale di Iuliu Maniu, Il canmino è prose-guito fino Sighet, diviso in diverse tappe: i paesi di Bocsa, Cehu Sil-vaniei, Ulmeni, Mireşu Mare, Baia Mare, Sise-sti, Harnicesti, Giulesti, Vadu Iza, e infine, la città di Si-ghet, passando dal Cimitero dei Poveri dove nella fossa comune venivano sepolti i corpi dei prigionieri morti nel carcere a seguito delle sevizie. Il 29 agosto, memoria della Decollazione di San Giovanni Battista, si è celebrata la messa commemorati-va per tutti i martiri. Il pellegrinaggio è stato organizzato per la prima volta nel 2000 da don Florian Gui della Congregazione di S.Luigi Orione e vicario episcopale greco-cattolico di Ora-dea. Insieme a quest’ultimo, fra gli altri, hanno partecipato anche don Alessandro ed i seminaristi del Monastero San Luigi Orione di Iasi.

160 Km. a piedi per ricordare le vittime del comunismo

IL CARCERE DI SIGHET

dalla costruzione fino ai giorni nostri

I l carcere di Sighet è stato costruito dall'ammini-

strazione ungherese nel 1897 come prigione per

i deli& comuni. Dopo il 1945 a Sighet comincia-

rono ad essere rimpatria* gli ex-prigionieri e gli ex-

deporta* dall'Unione Sovie*ca. Nell'agosto

del 1948 diventò luogo di detenzione per un gruppi

di studen*, allievi e contadini del Maramureş, dei

quali una parte tu4'oggi vive ancora a Sighet.

Nei giorni 5 e 6 di maggio del 1950 furono porta* al

penitenziario di Sighet più di cento dignitari di tu4o il

Paese (ex-ministri, accademici, economis*, militari,

storici, giornalis*, poli*ci), alcuni dei quali condanna-

* a pene pesan*, altri neppure giudica*. La maggior

parte di loro aveva più di 60 anni. Nell'o4obre-

novembre 1950 furono trasporta* a Sighet anche

una cinquan*na di vescovi e pre* greco-ca4olici e

romano-ca4olici.

Il penitenziario era considerato una unità di lavoro

speciale, conosciuta con il nome di colonia Danubio;

in realtà, si tra4ava di un luogo di sterminio per l'alta

società del Paese e allo stesso tempo un luogo sicu-

ro, da dove non si poteva fuggire, essendo la fron*e-

ra con l'Unione Sovie*ca situata a meno di 2 chilo-

metri.

I prigionieri erano tenu* in condizioni insalubri, nu-

tri* miserabilmente, ed era impedito loro di sdraiarsi

di giorno sui le& delle piccole celle prive di riscalda-

mento. Era vietato persino guardare fuori dalle fine-

stre; in un secondo tempo, alle finestre furono fissa-

te serrande, per poter limitare la visuale al solo cielo.

Coloro che si ribellavano alle dure regole venivano

puni* con l'isolamento nella nera e nella nebbiosa,

celle senza luce in cui i prigionieri venivano lega* con

catene e costre& a restare in piedi per ore.

Nel 1955, come conseguenza degli accordi

sul Convenzione di Ginevra e dell'ingresso della Ro-

mania comunista nell'ONU, venne concessa una gra-

zia. Una parte dei detenu* poli*ci delle prigioni ro-

mene furono libera*, un'altra parte trasferi* in altri

luoghi, a volte condanna* agli arres* domiciliari. A

Sighet, degli iniziali 200 detenu* ben 54 erano però

già mor*. Sighet ridiventò un carcere normale; tu4a-

via, anche negli anni seguen* vi apparvero detenu*

poli*ci, spesso di passaggio nell'ospedale psichiatrico

della ci4à.

Nel 1977 la prigione venne abbandonata. Solo

nel 1995 la Fondazione Accademia Civica si prese in

carico la ristru4urazione delle rovine dell'ex-carcere,

in vista della sua trasformazioni in memoriale.

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ALCUNE FOTO DEL PELLEGRINAGGIOALCUNE FOTO DEL PELLEGRINAGGIOALCUNE FOTO DEL PELLEGRINAGGIOALCUNE FOTO DEL PELLEGRINAGGIO

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Camilian Demetrescu, nome d'arte di Paul Constantin Demetrescu pittore, scultore, scrittore e studioso di storia dell'arte romeno. Demetrescu, era nato a Busteni, in Romania, il 18 Novembre 1924, ed è morto in Italia a Gallese il 6 Maggio 2012 all’età di 88 anni.

Dissidente ed esule politico in Italia dal 1969, la sua pittura si e' svolta nel campo dell'astrattismo, fino al momento della sua conversione al cattolicesimo, che ha mutato anche le forme della sua espressione artistica. L'impatto con Roma dopo la fuga nel 'mondo libero' e' stato determinante per Demetrescu. Scopre un mondo nuovo di pensatori e libri vietati in patria dal regime comunista, come Rene' Guenon, Spengler, Maritain, Urs von Balthasar, saggi che considera profondi sul te-ma della condizione umana contemporanea. Incontra intellettuali romeni di fama europea, fuggiti dopo la guerra, come lo scrittore Vintila Horia, insignito del Premio Goncourt 1960 per il romanzo Dio e' nato in Esilio, sulla vita di Ovidio, esule a Tomi, sul Pontus Euxinus (il Mar Nero) in Dacia. Sara' un'amicizia che segnera' profondamente la sua coscienza e la sua for-

mazione artistica. In questo nuovo contesto culturale maturera' lenta-mente, durante gli anni del periodo astratto, il cambiamento della sua arte. Dopo quattro anni lascia Roma (nel 1973) e si trasferisce in campagna, a Gallese (VT) dove restaura assieme alla sua famiglia e con le sue mani una pieve romanica del XII secolo (1977) dedicata ai SS. Giacomo e Filippo, che lo stesso anno viene riconsacrata. La sua arte, come la sua vita, subisce una svolta. In seguito ad un profondo cambiamento interiore e ad un incontro nel 1979, nell'ultima mostra d'arte astratta a Parigi, con Mircea Eliade, abbandona l'astrattismo e si dedica ad un'arte ispirata al sacro. Attratto dall'iconografia medie-vale gira l'Europa romanica con carta e matita, per “alfabetizzarsi'' (come confessa l'artista) nel linguaggio dei simboli. D'ora in poi i suoi lavori, sculture e dipinti, hanno uno spiccato carat-tere etico-religioso. Proprio la chiesa ro-manica di San Giacomo, che lui e la sua famiglia hanno voluto salvare dal degra-

do e dall'abbandono, è ora la sua dimora, nella sepoltura che lui stesso aveva realizzato, circondata dalle sue opere d'arte.

Camilian Demetrescu con una delle due opere

donate per il Museo memoriale di Sighet.

Titolo di questa opera: Resurrezione.

CAMILIAN DEMETRESCU PITTORE,SCULTORE,SCRITTORE

Dalla fuga dal comunismo alla maturazione spirituale e fama in Italia e in Europa

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M aria deriva quasi certa-mente dall’aramaico e significa “amata da Dio”. Senza concorso

d’uomo concepisce Gesù, annunziato dall’arcangelo Gabriele, che la proclama la“piena di grazia”(cfr. Lc 1,26-38). Visita la parente Elisabetta, moglie di Zaccaria, da sei mesi incinta di Giovanni Battista. Da quest'incontro ha origine il Magnificatche esprime la gioia sua e della discendenza di Abramo. Per osserva-re l’editto di Augusto di censimento per tutto l’Impero Romano, parte di nuovo con lo sposo per la Giudea, e a Betlemme in una grotta da alla luce Gesù. Otto gior-ni dopo Maria e Giuseppe si recano al tempio di Ge-rusalemme per consacrare il Neonato. Qui incon-trano Simeone, sacerdote pio e giusto, il quale predice a Maria, alludendo alla Passione di Gesù, che una spa-da le avrebbe trafitto l’anima, “perché siano svelati i pensieri di molti cuori”(cfr. Lc 2,33ss). Il re Erode, che vuole uccidere Gesù, costringe la famiglia a fug-gire in Egitto, dove questa r imane fino alla mor te del tiranno. Invece di tornare a Betlemme, territorio del tiranno Archelao, figlio e successore di Erode, Giuseppe conduce il Santo Bambino e sua Madre a Nazareth, compresa nella giur isdizione del tetr arca Antipa (cfr. Mt 2,13-23). Ogni anno Maria si reca al

tempio di Gerusalemme dalla Galilea. Gesù ha do-dici anni quando una volta Ella lo smarr isce, dopo affannosa ricerca lo ritrova nel tempio dove sta discu-tendo tra i dottori della Legge (cfr. Lc 2,41-52). Dopo lunghi anni trascorsi nella vita domestica umile e tran-quilla la rivediamo a Cana di Galilea, ad un banchetto nuziale, dove sollecita Gesù a compiere il famoso pro-digio del vino. Il Redentore è ormai trentenne. Segue Gesù nella predicazione con altre pie donne e i di-scepoli, confusa tra la folla (cfr . Gv 2,12; Lc 11,27-28; Mt 12,46-50), finché la ritroviamo sul Calvario, dove agonizzante di dolore riceve Giovanni per figlio ed è affidata a questo come Madre (cfr. Gv 19,25-27). La sua ultima comparsa è nel Cenacolo di Gerusa-lemme, raccolta in preghiera insieme con gli Apostoli quale Madre del primo nucleo della Chiesa nascente (cfr. At 1,14). Per le circostanze della sua vita dopo la morte di Cristo e della sua morte, i libri del Nuovo Testamento tacciono. La letteratura apocrifa, dal Il al VII secolo invece è ricca di dettagli biografici. Solo dal Protovangelo di Giacomo sappiamo che i geni-tori di Maria si chiamano Gioacchino ed Anna.

LA MADONNA Notizie biografiche (dai canoni ufficiali)

In alcune zone

dell’Occidente era certamente commemorata prima

della metà del VII secolo; il calendario di S. Villibrordo

(704 circa) con*ene una voce per questa

festa, come anche il Mar*rologio Geroni-

miano d’Auxerre (600 circa). Alla fine,

tu4avia, fu importata a Roma durante il

pon*ficato di papa S. Sergio I (687-701; 8

set.), che ordinò di celebrare a Roma

qua4ro feste della Madonna (la Na*vità,

l’Annunciazione, Hypapante o Purifica-

zione, e l’Assunzione), con una proces-

sione.

Non è chiaro il mo*vo per cui fu scelto

questo giorno par*colare, che in ogni

caso non fu ado4ato universalmente, per commemo-

rare la Na*vità. Non si conoscono le circostanze della

nascita di Maria; i genitori, conosciu* tradizionalmen-

te con il nome di Gioacchino e Anna (26 lug.), non

sono cita* nella Bibbia. Come Sara, moglie di Abra-

mo, la madre di Samuele pure di nome Anna, Zacca-

ria e Elisabe4a, e altri nella Bibbia, che già età avan-

zata ebbero un figlio illustre, non avevano figli.

Secondo i vangeli apocrifi, Gioacchino si ri*rò nel de-

serto per piangere il suo des*no(il luogo è iden*fica-

to da qualcuno con Wadi Yabis, a est del Giordano,

dove si trova ancora il monastero di S. Giorgio, dedi-

cato a Maria, che ha subito mol* restauri), e apprese

da un sogno o da una visione che avrebbero avuto

una figlia. Il luogo della nascita di Maria è altre4anto

sconosciuto; un’an*ca tradizione

acce4ata in Occidente, afferma che si tra4ava di Na-

zareth, ma un’altra favorisce l’ipotesi

che si tra4asse di Gerusalemme, indi-

cando addiri4ura dis*ntamente i din-

torni dello specchio d’acqua di Betsai-

da, dove una cripta so4o la chiesa di S.

Anna è a4ualmente considerata come

il sito della nascita.

A sostegno di questa versione, esisto-

no prove dell’esistenza di un piccolo

oratorio in quel luogo dai primi anni

del III secolo e forse dalla fine del II.

Una basilica dedicata a Maria fu edifi-

cata sopra quest’oratorio nel V secolo, forse dall’im-

peratrice Eudossia (348-460), distru4a dai persiani

nel VII secolo, e poi velocemente ricostruita; il calen-

dario giorgiano di Gerusalemme del VII-VIII secolo

cita due importan* feste delle Madonna, l’Annuncia-

zione il 25 marzo, e la Na*vità l’8 se4embre. Nella

sua forma a4uale la chiesa risale al tempo delle cro-

ciate, quando il nome fu cambiato da S. Maria a S.

Anna. Alla fine, naturalmente, simili de4agli, in ogni

caso interessan*, non riguardano il mo*vo di questa

commemorazione.

8 SETTEMBRE8 SETTEMBRE8 SETTEMBRE8 SETTEMBRE

NATIVITA’ DI MARIANATIVITA’ DI MARIANATIVITA’ DI MARIANATIVITA’ DI MARIA Notizie storicheNotizie storicheNotizie storicheNotizie storiche

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1. INIZIA A TRASCORRERE IL TEMPO CON LE 1. INIZIA A TRASCORRERE IL TEMPO CON LE 1. INIZIA A TRASCORRERE IL TEMPO CON LE 1. INIZIA A TRASCORRERE IL TEMPO CON LE PERSONE GIUSTEPERSONE GIUSTEPERSONE GIUSTEPERSONE GIUSTE Sono le persone che ami, che ti amano e ti apprez-zano e che ti spingono a migliorare in modo saluta-re e stimolante. Sono quelle persone che ti fanno sentire più vivo e ti accettano in modo incondizio-

nato. 2. INIZIA AD AFFRONTARE I TUOI PROBLEMI CON CORAGGIO2. INIZIA AD AFFRONTARE I TUOI PROBLEMI CON CORAGGIO2. INIZIA AD AFFRONTARE I TUOI PROBLEMI CON CORAGGIO2. INIZIA AD AFFRONTARE I TUOI PROBLEMI CON CORAGGIO Non sono i tuoi problemi a definirti, ma come reagisci e ti riprendi da loro. I problemi non scompari-ranno se non agisci. Fai quello che puoi, quando puoi, e riconosci ciò che hai fatto. È una questione di compiere passi da bambino nella giusta direzione, centimetro per centimetro. Questi centimetri contano, sommati a lungo termine fanno dei metri e dei chilometri. 3. INIZIA AD ESSERE ONESTO SOPRATTUTTO CON TE STESSO3. INIZIA AD ESSERE ONESTO SOPRATTUTTO CON TE STESSO3. INIZIA AD ESSERE ONESTO SOPRATTUTTO CON TE STESSO3. INIZIA AD ESSERE ONESTO SOPRATTUTTO CON TE STESSO Sii onesto su ciò che va bene e su quello che invece ha bisogno di essere modificato. Sii onesto su ciò che vuoi raggiungere e su chi vuoi diventare. Sii onesto in tutti gli aspetti della tua vita, sempre, per-ché sei l'unica persona sulla quale potrai sempre contare. Cerca la verità nella tua anima, per sapere davvero chi sei. Se lo farai, avrai una migliore comprensione di dove sei ora e di come sei arrivato qui, e sarai preparato meglio a capire dove vuoi andare e come arrivarci. 4. INIZIA A FARE DELLA TUA FELICITÀ4. INIZIA A FARE DELLA TUA FELICITÀ4. INIZIA A FARE DELLA TUA FELICITÀ4. INIZIA A FARE DELLA TUA FELICITÀ UNA PRIORITÀUNA PRIORITÀUNA PRIORITÀUNA PRIORITÀ Le tue necessità contano. Se non ti valorizzi, non ti curi e non ti difendi, ti stai sabotando. Ricordati che è possibile curare le tue necessità e allo stesso tempo le persone che ti circondano. E quando le tue necessità vengono soddisfatte, probabilmente sarai molto più capace di aiutare chi ha bisogno di te. 5. INIZIA AD ESSERE TE STESSO, IN MODO AUTENTICO E ORGOGLIOSO5. INIZIA AD ESSERE TE STESSO, IN MODO AUTENTICO E ORGOGLIOSO5. INIZIA AD ESSERE TE STESSO, IN MODO AUTENTICO E ORGOGLIOSO5. INIZIA AD ESSERE TE STESSO, IN MODO AUTENTICO E ORGOGLIOSO Cercare di essere una qualsiasi altra persona è uno spreco della persona che sei. Sii te stesso. Abbraccia la persona che è dentro di te, che ha idee, forza e bellezza come nessuno. Sii la persona che sai di es-sere – la versione migliore di te – a modo tuo. Al di sopra di tutto, sii fedele a te stesso, e se il tuo cuore non vuole fare qualcosa allora non farlo. 6. INIZIA A PRESTARE ATTENZIONE E A VIVERE NEL PRESENTE6. INIZIA A PRESTARE ATTENZIONE E A VIVERE NEL PRESENTE6. INIZIA A PRESTARE ATTENZIONE E A VIVERE NEL PRESENTE6. INIZIA A PRESTARE ATTENZIONE E A VIVERE NEL PRESENTE L'“adesso” è un miracolo. Adesso è l'unico momento che ti è garantito. Adesso è la vita. Smetti allora di pensare a come saranno ottime le cose in futuro. Smetti di pensare a cosa hai fatto o hai smesso di pensare in passato. Impara a concentrarti sul “qui e ora” e a sperimentare la vita mentre si sta svol-gendo. Apprezza il mondo per la bellezza che possiede in questo momento. 7. INIZIA A VALORIZZARE LE LEZIONI CHE TI HANNO INSEGNATO I TUOI ERRORI7. INIZIA A VALORIZZARE LE LEZIONI CHE TI HANNO INSEGNATO I TUOI ERRORI7. INIZIA A VALORIZZARE LE LEZIONI CHE TI HANNO INSEGNATO I TUOI ERRORI7. INIZIA A VALORIZZARE LE LEZIONI CHE TI HANNO INSEGNATO I TUOI ERRORI Sbagliare non è negativo. Gli errori sono i gradi del progresso. Se non sbagli di tanto in tanto, non ti stai sforzando abbastanza e non stai imparando. Assumiti dei rischi, inciampa, cadi e poi rialzati e ri-prova. Apprezza il fatto che ti stai sforzando, che stai imparando, crescendo e migliorando. Le con-quiste significative arrivano quasi invariabilmente alla fine di un lungo cammino di fallimenti. Uno degli “errori” che temi può essere solo l'anello per il tuo maggior successo nella vita. 8. INIZIA AD ESSERE PIÙ8. INIZIA AD ESSERE PIÙ8. INIZIA AD ESSERE PIÙ8. INIZIA AD ESSERE PIÙ GENTILE CON TE STESSOGENTILE CON TE STESSOGENTILE CON TE STESSOGENTILE CON TE STESSO Se avessi un amico che parla con te come a volte tu parli con te stesso, per quanto tempo permettere-sti che questa persona sia tua amica? Il modo in cui ti tratti stabilisce lo standard per gli altri. Devi amare chi sei, o nessuno lo farà.

PRIMA PARTE

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continua

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C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore no-stro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spi-rito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sul-la morte, anche noi siamo chiama-ti a morire al peccato per risorge-re alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. Breve ausa di riflessione

C e A: Confesso a Dio onnipo-tente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, paro-le, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandis-sima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli an-geli, i santi e voi fratelli, di pre-gare per me il Signore Dio no-stro. C. Dio Onnipotente abbia mi-sericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eter-na. A. Amen. C. Signore pietà. A. Signore pietà. C. Cristo pietà. A. Cristo pietà. C. Signore pietà. A. Signore pietà. C. Dio Onnipotente abbia mi-sericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eter-na. A. Amen. GLORIA A DIO NELL’ALTO CIELI e pace in terra agli uomi-ni di buona volontà. Noi ti lodia-mo, ti benediciamo, ti adoria-mo, ti glorifichiamo, ti rendia-mo grazie per la tua gloria im-mensa, Signore Dio, Re del cie-lo, Dio Padre onnipotente. Si-gnore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, tu che to-gli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i pecca-

ti del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla de-stra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Ge-sù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA C. Padre, chi ci hai donato il Sal-vatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l'eredità eterna. Per il nostro Si-gnore... A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Dal libro del Profeta Isaia Dite agli smarriti di cuore: Corag-gio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricom-pensa divina. Egli viene a salvar-vi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orec-chi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d'acqua. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE R./Loda il Signore, anima mia. Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli op-pressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. R/ Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è ca-duto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri.R/ Egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di ge-nerazione in generazione. R/

Seconda Lettura Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Si-gnore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vo-stre riunioni, entri qualcuno con

un anello d'oro al dito, vestito lus-suosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lus-suosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», op-pure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discrimi-nazioni e non siete giudici dai giudizi Perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Re-gno, promesso a quelli che lo amano? Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio

Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di in-fermità nel popolo. . R. Alleluia.

† Vangelo Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Si-dòne, venne verso il mare di Gali-lea in pieno territorio della De-càpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciol-se il nodo della sua lingua e par-lava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Parola del Si-gnore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti)

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose vi-sibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, uni-genito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non crea-to, della stessa sostanza del Pa-dre; per mezzo di lui tutte le co-

LITURGIA EUCARISTICA

LETTURE : Is 35,4-7 Sal 145 Gc 2,1-5 Mc 7,31-37

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se sono state create. Per noi uo-mini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarna-to nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scrittu-re, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudica-re i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spiri-to Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha par-lato per mezzo dei profeti. Cre-do la Chiesa, una santa cattoli-ca e apostolica. Professo un so-lo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI

C. Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo e nessuno è estraneo alla sua provvidenza. Preghiamo insieme e diciamo: R. Sostieni e guida, o Padre, il nostro cammino. Per la santa Chiesa, perché, guidata dallo Spirito del Signore, sappia riconoscere nella vita di tutti i giorni i segni della presenza di Dio, preghiamo. R. Per i nostri pastori, perché mediante il ministero e la santità personale siano educatori e padri nella fede, preghiamo. R. Per tutti noi rinati nel Batte-simo, perché il Signore ci preser-vi dal peccato e ci faccia crescere nell'esperienza viva del suo Spiri-to, preghiamo. R. Per l'uomo che lavora, per-ché l'impegno quotidiano neces-sario al sostentamento della fami-glie giovi anche a rendere più giusti e cordiali i rapporti tra tutti i membri della società, preghia-mo. R. C. Radunati nella tua casa, o Signore, ricordiamo e celebriamo la tua misericordia; fà che l'uma-nità intera possa riconoscere l'ef-ficacia della tua salvezza nella fa-ticosa gestazione di un mondo nuovo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle,

perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci dispo-niamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chie-sa. (in piedi)

SULLE OFFERTE C. O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua gran-dezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA

C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. E' veramente giusto bene-dirti e ringraziarti, Padre santo, sorgente della verità e della vita, perchè in questo giorno di festa ci hai convocato nella tua casa. Oggi la tua famiglia, riunita nell'ascolto della parola e nella comunione dell'unico pane spezzato, fa me-moria del Signore risorto nell'at-tesa della domenica senza tra-monto, quando l'umanità intera entrerà nel tuo riposo. Allora noi vedremo il tuo volto e loderemo senza fine la tua misericordia. Con questa gioiosa speranza, uni-ti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l'inno della tua glo-ria: Santo, Santo, Santo…... DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Si-gnore, proclamiamo la tua risurre-zione nell’attesa della tua venuta.. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cri-sto, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, ven-ga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i no-

stri debiti come noi li rimettia-mo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma libe-raci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua mi-sericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni tur-bamento, nell'attesa che si com-pia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la poten-za e la gloria nei secoli

R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sem-pre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono de-gno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una pa-rola e io sarò salvato.

DOPO LA COMUNIONE C O padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della paro-la e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a pro-gredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipoten-te, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio

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B������: Preasfantul Mantuitor (Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balce-scu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./fax: 021-314.18.57, don Roberto Poli-meni, Tel:0770953530

mail: [email protected]; [email protected]; Tel 0040 756066967. Trasmessa in diretta su www.telestartv.ro Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.

*°* I��+: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica ore 9,30, Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 Mail: [email protected]

Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp

*°* C6�7: Chiesa romano-cattolica dei Pia-risti. Strada Universitatii nr. 5, conosciu-ta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: [email protected] Domenica alle ore 12,00

*°* A69� I�6+�: Domenica ore 11:00 nella Chie-sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262

*°* T+;+�<���: Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi-na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Mail:[email protected]

*°*

Attentato alle Torri gemelle: Alle 8,46 (le 14.46 in Italia) un volo dell’American Airlines 11 finisce la sua corsa contro la Torre nord del World Trade Center, tra il 93° e il 99° piano di uno dei più alti edifi-ci mai costruiti. Tre minuti dopo sugli schermi della CNN, con cui sono collegate le tv di tutto il mondo, si vede la parte alta dell’edificio circondato da una nuvola di fumo nero che impedisce i soccorsi dall’alto. Lo scenario si fa sempre più agghiacciante, con le prime persone che per la disperazione si gettano nel vuoto dagli ultimi piani. Mentre in strada cominciano a mobilitarsi i soccorsi, i media iniziano a parlare di attenta-to terroristico. Diciassette minuti dopo la prima esplosione, si vede in diretta un secondo aereo, 175 United Airlines, schiantarsi tra il 77° e l’85° piano della Torre sud. Nei titoli di tutti tg compare la scritta «America under attack». Scatta la procedura d’emergenza per mette-re in salvo il Presidente George W.Bush e il divieto di sorvolo su tutto il territorio nazio-nale. Nel frattempo un terzo aereo colpisce un’ala del Pentagono e un quarto, grazie all’eroica ribellione dei passeggeri, precipita nelle campagne della Pennsylvania. L’apocalisse si completa con il crollo delle due torri tra le 10 e le 10,28, ora di New York. Il cielo di Manhattan si oscura e per i vigili del fuoco diventa arduo soccorre-re i sopravvissuti. Ci vorranno settimane per accertare il numero delle vittime. Alla fine si stimerà che su oltre 17mila persone che quella mattina erano al lavoro nelle Torri gemelle, circa duemila avevano perso la vita, portando a 3mila il numero totale dei morti, comprensivo dei passeggeri e degli equipaggi dei quattro aerei utilizzati per gli attentati. Diciannove in tutto i dirottatori (in maggioranza originari dell’Arabia Saudita) che soltanto dopo le prime indagini si scopriranno essere da tempo oggetto di attenzione da parte dell’FBI. Seguiranno anni di polemiche, sospetti, tesi complot-tistiche al centro di inchieste giornalistiche e documentari cinematografici, tra cui quello che farà più discutere sa-rà Fahrenheit 9/11 diMichael Moore. L’11 settembre 2001 resterà una cesura epocale nella storia dell’umanità per i contraccolpi che si avranno nell’eco-nomia, nella guerra al terrorismo e soprattutto rispetto alle più stringenti misure di sicurezza che da qui in poi saranno adottate negli aeroporti. Sul luogo delle Torri gemelle verrà allestito un sacrario, meta di una ceri-monia in memoria delle vittime tenuta ogni anno. Nell’aprile del 2006 si deciderà, tra dubbi e polemiche, la costruzione di un nuovo edificio, la Freedom Tower, da inaugurare entro il 2014.

I SANTI DELLA

SETTIMANA

DOM.06DOM.06DOM.06DOM.06 S.ZaccariaS.ZaccariaS.ZaccariaS.Zaccaria

LUN. 07LUN. 07LUN. 07LUN. 07 S.GratoS.GratoS.GratoS.Grato

MART.08MART.08MART.08MART.08 Natività della B.V. MariaNatività della B.V. MariaNatività della B.V. MariaNatività della B.V. Maria

MERC.09MERC.09MERC.09MERC.09 S. Pietro ClaverS. Pietro ClaverS. Pietro ClaverS. Pietro Claver

GIOV.10GIOV.10GIOV.10GIOV.10 S. Nicola da TolentinoS. Nicola da TolentinoS. Nicola da TolentinoS. Nicola da Tolentino

VEN.11 VEN.11 VEN.11 VEN.11 SS. Proto e GiacintoSS. Proto e GiacintoSS. Proto e GiacintoSS. Proto e Giacinto

SAB. 12SAB. 12SAB. 12SAB. 12 Santissimo Nome di MariaSantissimo Nome di MariaSantissimo Nome di MariaSantissimo Nome di Maria

11 Settembre Attentato alle Torri Gemelle

INSOLITO COPRICAPO…...