agenzia scalabriniana per la cooperazione allo sviluppo - bilancio sociale 2010

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 Bilancio Sociale  2010

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Il Bilancio Sociale per l'anno 2010 delle attività dell'Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo.

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BilancioSociale 2010

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CONSIGLIO DIRETTIVO ASCS 

Presidente: Rossi BeniaminoVicepresidente: Colossi DomenicoSegretario: Zonta BernardoConsiglieri: Durigon Sergio - Maffioletti Mario

COLLEGIO DEI GARANTI

Parolin Gaetano - Bortolato Ampelio - Toffari Mario

TEAM OPERATIVO ASCS

Settore Progetti di Sviluppo: Santopadre AlessandraSettore Volontariato Internazionale: Selleri EmanueleSettore Amministrazione: Studio L.A.Settore Promozione - Advertising: Selleri Enrico

SEDI OPERATIVE

Bassano del Grappa • Via Scalabrini 3 - 36061 Bassano del Grappa (VI)

Brescia Centro • Via Triumplina 268 - 25163 Brescia

Brescia Nord • Gruppo Missionario di Muratello (Sig. Ilario Fanelli) Via Ventura 1 - 25075 Nave (BS)

Loreto • Via Marconi 94 - 60025 Loreto (AN)

Piacenza • Via Francesco Torta 14 - 29100 Piacenza

Ravenna • Via Gerolamo Rossi 45 - 48100 Ravenna

Reggio Calabria•

 Via Cairoli 18 - 89127 Reggio CalabriaRoma • Via Monte Ruggero 63 - 00139 Roma

Siponto • Via M. David 16 - 71040 Siponto (FO)

Villabassa • Piandimaia - 39039 Villabassa (BZ)

Cape Town (Sud Africa) • SCCT - 43/47 Commercial Street - 7925 Cape Town

Nampula (Mozambico)

 

CONSIGLIO DIRETTIVO ASCS 

residente: Rossi BeniaminoVicepresidente: Colossi Domenicoegretario: Zonta Bernardo

Consiglieri: Durigon Sergio - Maffioletti Mario

COLLEGIO DEI GAR NTI

arolin Gaetano - Bortolato Ampelio - Toffari Mario

EAM OPER TIVO

 

ASCS

Settore Progetti di Sviluppo: Santopadre Alessandraettore Volontariato Internazionale: Selleri Emanueleettore Amministrazione: Studio L.A.

Settore Promozione - Advertising: Selleri Enrico

SEDI OPERA

 

TIVE

 

assano del Grappa • ia Scalabrini 3 - 36061 Bassano del Grappa (VI)

rescia Centro • ia Triumplina 268 - 25163 Brescia

rescia Nord • Gruppo Missionario di Muratello (Sig. Ilario Fanelli) Via Ventura 1 - 25075 Nave (BS)

oreto • Via Marconi 94 - 60025 Loreto (AN)

iacenza • Via Francesco Torta 14 - 29100 Piacenza

avenna • ia ero amo ossi - avenna

Reggio Calabria•

ia Cairoli 18 - 89127 Reggio Calabria

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Il Bilancio Sociale pag. 4

ASCS: la Mission pag. 4

SIMN - Scalabrinian International Migration Network pag. 6

MIM - Meeting Internazionale sulle Migrazioni pag. 7

ProgettiAFRICA- Cape Town (Sud Africa) pag. 10- Nampula (Mozambico) pag. 12

HAITI- Croix-de-Bouquets (Port-au-Prince) pag. 16

AMERICA LATINA- Buenos Aires, Jujuy, Mendoza (Argentina) pag. 20- Bogotá (Colombia) pag. 20- Cúcuta e Tibú (Colombia) pag. 22- La Paz (Bolivia) pag. 23

 Il Volontariato Internazionale pag. 25

Bilancio ASCS 2009-2010 pag. 32

ASCS e TV2000 pag. 33

Una valigia per la ASCS! pag. 33

ASCS Onlus

c.f. 03133600241

Sede legale:Piazza del Carmine 2 20121 Milano

Tel. +39 02.45476033Fax +39 02.86462828

E-mail: [email protected] internet: www.ascs.it

PER EFFETTUARE UNA DONAZIONE

Conto Corrente Postale N° 62388863Associazione ASCS Agenzia Scalabriniana Cooperazione Sviluppo Onlus

Conto bancarioAgenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS – Onlus)

Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – San Paolo IMIIBAN: IT90 D062 2560 1601 0000 0000 476

BIC: IBS PIT 2P

Indice

 

ASCS: la Mission 

SIMN - Scalabrinian Inter

MIM - Meeting Internazio

ProgettiAFRICA- Cape Tow (Sud- Nampula (

 

Moza

HAITI- Croix-de- ouque

AMERICA L TINA- Buenos Aires, Juj- Bogotá (Colombi- Cúcuta e Tibú (C- La Paz (Bolivia)

o ato Inte

 

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B ancio AS S 200

 

9-201

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Un  v li a per la

 

ASCS!

Asso iazion

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L’Agenzia Scalabriniana ha sei anni di vita. Nel 2009 ha presentato il suo primo“bilancio sociale” ed ora presenta quello del 2010, l’anno del terremoto di Haiti.

Secondo una definizione classica, “il Bilancio Sociale è uno strumento con il qualeun’organizzazione pubblica o privata dà conto a tutti i portatori di interesse del propriooperato, rendendo trasparenti e comprensibili, all’interno ed all’esterno, i programmi, leattività dei risultati raggiunti, secondo modalità non evidenti nelle tradizionali proceduredi rendicontazione”.

Vogliamo, così, illustrare i progetti che la ASCS sta sostenendo nei vari Paesi neiquali è stata chiamata ad operare nelle posizioni di “frontiera migratoria” dellaCongregazione scalabriniana.Oltre alle cifre del bilancio, che, pur essendo importanti, rischiano di risultare aride eimpersonali, il lettore potrà cogliere le foto dei beneficiari della nostra azione, essere

sollecitato dalla descrizione delle attività svolte e di quelle in cantiere, ma ancheconoscere i protagonisti, operatori a tempo pieno e volontari, che la ASCS ha messo esta mettendo a disposizione nei vari progetti, inviandoli “in missione”.

La missione è cresciuta in questi anni ed ha coinvolto tante persone che si sono lasciate“sedurre” come volontari ed operatori, ma ha anche sollecitato Enti ed istituzionepubbliche e private, che hanno sostenuto i singoli progetti qui presentati, senzadimenticare che la loro realizzazione è frutto anche della generosità di tanti donatoriche in Italia, in Europa ed anche altrove hanno creduto nel nostro lavoro.

Nel “bilancio sociale” di quest’anno 2010 non poteva mancare una documentazionedelle drammatiche vicende del terremoto che ha sconvolto la terra di Haiti ed ha messoin ginocchio un intero popolo. Sta nascendo una speranza per il futuro nell’incontro trala solidarietà internazionale, che ha coinvolto anche la ASCS, e la voglia di rinascitae di ricostruzione del popolo haitiano.

Febbraio 2011

Il Comitato Direttivo ASCS

Il Team Operativo ASCS

 ASCS: la MissionLa Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione

allo Sviluppo (ASCS – Onlus), fondata nelmese di febbraio e costituita nel mese di giugno2004, ha Sede legale a Bassano del Grappa(Vicenza) in Via Scalabrini 3.

La ASCS è il braccio operativo nel settoresociale, culturale e della cooperazione e sviluppodella Regione Giovanni Battista Scalabrini dei

missionari scalabriniani che operano in Europa ed in Africa.Essa è stata costituita per svolgere un servizio tecnico alle posizioni missionariescalabriniane, che operano nel campo migratorio e della mobilità umana (migranti

Il Bilancio Sociale

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economici, sfollati, rifugiati e profughi, marittimi) nei vari continenti: in particolare adHaiti (Port-au-Prince), Colombia (Bogotá, Cúcuta e Tibú), Argentina (Buenos Aires,Jujuy, Mendoza), Bolivia (La Paz), Sud Africa (Cape Town) e Mozambico (Nampula).

L’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS), non ha progettipropri da esportare nei Paesi in via di sviluppo, ma collabora con i missionariscalabriniani che chiedono il suo aiuto ed intervento per iniziare e/o consolidareprogetti assistenziali, sociali, educativi, culturali e di sviluppo là dove essi operano. Sitratta, quindi, di progetti che hanno una loro sostenibilità, proprio perché pensati eprogettati in loco, partendo dai bisogni reali delle popolazioni, e perché continuerannoil loro cammino, basandosi sulle forze e sulle realtà locali.

La ASCS realizza questo scopo principalmente attraverso tre tipi di intervento:

1. attraverso uno specifico Ufficio di Cooperazione e Sviluppo, dà il suo apporto perla formulazione dei progetti, per la ricerca di finanziamenti pubblici e/o privati, per larendicontazione dei progetti realizzati agli enti ed istituzioni che li hanno finanziati.In questo ambito, la ASCS mette a disposizione alcuni operatori a tempo pieno,che, alle dirette dipendenze dei responsabili scalabriniani locali, sono in grado direalizzare i progetti che hanno ottenuto un finanziamento, al fine di favorire la nascitae/o il consolidamento di team locali di gestione, in modo da permettere la sostenibilitàdegli interventi e dei progetti stessi.

2. Attraverso un apposito Ufficio di Volontariato Internazionale, la ASCS, fin dalla sua

nascita ha realizzato Corsi di formazione al volontariato internazionale scalabriniano,al fine di formare, inviare ed accompagnare volontari internazionali, che svolgono unservizio di appoggio e di aiuto nei vari progetti gestiti dalle missioni scalabrinianelocali.

3. La ASCS svolge un’azione di sensibilizzazione e di informazione sulle problematicheche riguardano la cooperazione e lo sviluppo, soprattutto in Europa (Italia inparticolare): a questo scopo viene organizzato da vari anni il Meeting Internazionale

delle Migrazioni (MIM) e, nel 2010 la Summer School, in collaborazione con il SIMI(Scalabrini International Migration Institute) e il dipartimento di sociologia dell’UniversitàCattolica di Milano.

L’azione di sensibilizzazione ed informazione, attraverso varie manifestazioni, è anchein funzione della ricerca di fondi per le opere missionarie scalabriniane e per lapromozione del volontariato internazionale.

La ASCS svolge questo suo compito di servizio in stretta collaborazione con le istituzioniscalabriniane: non solo con la Regione Beato Giovanni Battista Scalabrini che l’hapromossa, ma anche con la Direzione generale dei missionari scalabriniani e con loScalabrini International Migration Network (SIMN) e con le varie Direzioni Provincialidella Congregazione scalabriniana.

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Per incidere in campo internazionale e per coordinare le attività di cooperazionee di sviluppo della Congregazione scalabriniana, si è deciso, a partire dal 1998,di organizzare una “rete” delle differenti realtà di carattere assistenziale, sociale

e culturale che, nella loro storia più che centenaria i missionari scalabriniani, avevarealizzato in favore delle migrazioni nei vari Paesi dove essi erano venuti man manooperando. La Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS) èstata una delle associazioni fondatrici di tale “Network” internazionale scalabrinianosulle migrazioni (SIMN), che ha iniziato ad operare nel 2005, anno del Centenariodella morte di Giovanni Battista Scalabrini.

La SIMN, organismo della Congregazione, promosso dalla Direzione generale e dallaAssemblea dei Superiori Maggiori, ha due ambiti di azione e di intervento:

1. nell’ambito della rappresentanza la SIMN è accreditata presso vari gremi edistituzioni dell’ONU, finalizzando un’azione di lobbing ed advocacy: ciò le permette diintervenire nei dibattiti internazionali sulle tematiche delle migrazioni e della mobilitàumana, in difesa dei diritti dei migranti e nella promozione di politiche più umane esolidali. In contatto con le organizzazioni internazionali, la SIMN promuove iniziativedi sensibilizzazione e di informazione sulle migrazioni.Nell’opera di rappresentanza la SIMN si avvale della collaborazione della rete deiCentri di Studio Scalabriniani (New York, São Paulo, Buenos Aires, Roma, Parigi,Basilea, Cape Town e Manila).Le sedi operative della SIMN nell’ambito della rappresentanza sono New York e

Ginevra.

2. Nell’ambito dello sviluppo, la SIMN coordina le attività di cooperazione e disviluppo delle varie istituzioni scalabriniane “eleggibili” (che possono accedere afinanziamenti pubblici e/o privati), che sono tra di loro collegate a livello provincialeo di area.Dal 2005 si è proceduto all’organizzazione delle reti provinciali e/o regionali e diarea coordinando e collegando le varie realtà scalabriniane locali di questo ambito,nonché le attività da loro svolte: dal 2010 sono diventati operativi sette Uffici regionalie/o provinciali di Sviluppo. La ASCS ed altre istituzioni scalabriniane eleggibili inEuropa ed in Africa sono confluite nell’Ufficio regionale di Sviluppo (SIMN EUROPE),

con sede a Bruxelles (Rue Capital Crespel 23 – 1050 Bruxelles).Le sedi operative internazionali della SIMN nell’ambito dello sviluppo sono New Yorke Bruxelles.

WEB PAGE: www.simn-cs.net - www.forummigracionypaz.org

E-MAIL: [email protected] - [email protected]

SIMN - Scalabrinian International Migration Network 

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Il Meeting di Loreto è un’iniziativanata nel 1998, a seguito dellaBeatificazione di Giovanni Battista

Scalabrini (1997), da un gruppo dilaici di Roma, come momento di riflessione politica sui fenomeni migratori in Italia, conil sostegno della Direzione generale e della Provincia scalabriniana Sacro Cuore. Talegruppo di interesse, trasformatosi in Onlus (“Nessun luogo è lontano”), proseguirà lasua attività, in collaborazione con la Regione Beato Giovanni Battista Scalabrini, finoalla quarta edizione del Meeting.Le successive edizioni, denominate Meeting Internazionale sulle Migrazioni (MIM),assumono un carattere sempre più europeo ed internazionale e sono promosse daimissionari e laici scalabriniani, attraverso un team locale ed una “consulta nazionale”,sotto la responsabilità della Regione scalabriniana.La Regione scalabriniana, a partire dal 2005 fino al 2008, ha affidato direttamente

alla Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione alla Sviluppo (ASCS) la gestionedelle successive edizioni del Meeting. Per la loro realizzazione, si è aperta lacollaborazione con i Centri di Studio scalabriniani e con altri Enti ed istituzioni nelcampo delle migrazioni, quali la Fondazione Giovanni Agnelli di Torino, l’ISMU diMilano, il CESPI di Roma e l’Associazione Adriatico Mediterranea di Ancona. A partiredalla sesta edizione, sono stati stampati, col contributo della Provincia di Ancona, gliATTI dei vari Meeting fino alla decima edizione.

Dall’elenco delle tematiche trattate nel corso delle undici edizioni, emerge unapanoramica, di volte in volta aggiornata, che tocca un ampio spettro delle problematiche

migratorie sotto l’aspetto socio politico, così da fare del MIM un appuntamento semprepiù importante ed incisivo del dibattito migratorio a livello italiano, europeo edinternazionale.

• 1998: Nessun luogo è lontano• 1999: 2° Meeting sull’integrazione• 2000: Europa: la memoria ed il futuro• 2001: Europa: dialogo tra le culture, una sfida• 2002: Migrazioni in Europa: cittadini o forza lavoro?• 2003: Globalizzazione e migrazioni in Europa• 2004: Migranti, cittadini delle nuova Europa: mobilità e diritti 

• 2005: Figli di stranieri o figli di nessuno?• 2006: Il peso politico dei migranti: per una democrazia di tutti e per tutti • 2007: Emigrazione, Immigrazioni e Sviluppo• 2008: Da mare frontiera a mare cerniera: le migrazioni e la società mediterranea del futuro

Con la undicesima edizione si conclude, un percorso interessante ed intenso, che, purmantenendo una sua linea, ha cercato di trasformarsi ed adattarsi ai cambiamentiche il fenomeno migratorio, nei suoi continui sviluppi, impone a chi vuole affrontarlocon serietà e pacatezza, al di là delle mode e delle strumentalizzazioni politichecontingenti.

Nel 2010 per l’azione di sensibilizzazione e formazione alle tematiche migratorie,si è iniziata una nuova tappa: in collaborazione con il SIMI (Scalabrini InternationalMigration Institute) e il dipartimento di sociologia dell’Università Cattolica di Milano, ènata la Summer School, una settimana di approfondimento a livello universitario, chesi svolge con corsi stanziali a Loreto.

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 AFRICA

Progetti

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La ricchezza economica del paese e la sua relativa stabilità politica permettono alSud Africa di giocare un ruolo chiave nello sviluppo dell’intero continente africano. Leincrementate risorse finanziarie hanno reso possibile lo sviluppo e il perfezionamento

del sistema governativo, l’aumento delle capacità nel provvedere ai bisogni dellapopolazione e il miglioramento dei servizi offerti.Per queste ragioni, il paese è diventato meta di migliaia di migranti economici,richiedenti asilo e rifugiati provenienti da ogni nazione in Africa.

La ASCS sostiene le attività ed iniziative dello Scalabrini Centre of Cape Town (SCCT),una n.p.o. di diritto sudafricano, che ha come compito di gestire il lavoro socio culturalescalabriniano a Cape Town.Lo SCCT è presieduto da P. Mario Tessarotto ed animato da P. Gerardo Garcia Ponce,con il sostegno dei Padri, Michele De Salvia, Ivando Bettin e Giovanni Meneghetti.

Lo staff operativo è coordinato dalla Direttrice, Miranda Madikane, responsabile ditutto il lavoro dello SCCT.

Dalla sua fondazione nel 2002, lo SCCT ha offerto accoglienza e assistenza a circa35.000 migranti e rifugiati: è sua “missione” adoperarsi affinché la povertà sia alleviata,promuovendo lo sviluppo nella regione del Western Cape e offrendo assistenza airifugiati e ai loro bambini. L’obiettivo finale è quello di promuovere ed incrementarel’integrazione tra la comunità locale e i rifugiati, estinguendo conseguentemente ogniforma di xenofobia.

1. La Lawrence House

La Lawrence House è oggi una Children’s Home, riconosciuta e registrata presso ilDepartment of Social Development of Western Cape. È autorizzata ad ospitare alungo termine minori rifugiati (25 posti letto).Essa opera nel tentativo di recuperare la dimensione dell’infanzia di questi bambini,attraverso il lavoro quotidiano, ma anche grazie al supporto di un team di psicologi.Purtroppo i traumi subiti da molti di questi minori non possono essere curati con il soloamore e dedizione dello staff della Lawrence House, ma hanno bisogno di un continuolavoro con esperti, psicologi, psichiatri, insegnanti e dottori.Così, la Lawrence House ha perfezionato il suo sistema di accoglienza, lavora

continuamente nel miglioramento dei servizi prestati, si è inserita nel contesto socialee dispone di uno staff multietnico e multi linguistico, per dare esempio e promuovere ilvalore della convivenza e condivisione nella diversità.

Operatori ASCS:

Giulia Treves – Romina Meneghetti

2. Progetto De Doorns

Da alcuni anni si contano centinaia di migliaia di rifugiati dallo Zimbabwe: il Sud Africa

ha vissuto una vera e propria “emergenza”. Lo Scalabrini Centre ha partecipato findall’inizio, inserendosi nelle attività che la città di Cape Town ha cercato di organizzareper fare fronte all’emergenza ed alle manifestazioni di xenofobia che erano esplosecontro i rifugiati.Nel corso del 2010 è maturato un progetto specifico nei vigneti alla periferia di

AFRICA

Cape Town (Sud Africa)

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Cape Town (località De Doorns), proprio per l’inserimento dei rifugiatinel territorio e per promuovere una clima di convivenza e di coesionesociale.

Operatore ASCS:

Sergio Carciotto

3. Scalabrini Centre (Commercial Street)I frequentatori e fruitori dei servizi del Centro sono aumentati negliultimi anni: si calcola la frequenza di circa 1.000 persone al mese. Sonoaumentati, sia quantitativamente che qualitativamente, gli operatoriimpiegati a tempo pieno ed i volontari a tempo parziale.

Le attività riguardano i settori dell’assistenza, dello sviluppo e dellaorganizzazione di iniziative profit.Segnaliamo:- Welcoming Program (programma di prima accoglienza);- Employment Help Desk (ufficio di ricerca di lavoro);- Sewing Laboratory (laboratorio di sartoria),- Digital Literacy (scuola di computer che ha ottenuto il riconoscimentostatale);- Soup Kitchen (tavola calda per rifugiati);- Voyage Ensemble (mostra d’arte di artisti sudafricani e rifugiati),- corsi di lingua inglese per i rifugiati;- programma di aiuto per malati di AIDS;- Scalabrini Guest House (struttura di accoglienza turistica per lasostenibilità dell’opera).

Volontari ASCS:

Clara da Schio – Marco Buson – Stefano Biagiotti

Fondi Raccolti 2010:

CEI € 75.000Provincia autonoma di Trento € 40.000Regione Veneto €12.000Societé de la chapelle italienne € 30.000Donazioni € 21.100

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La presenza scalabriniana in Mozambico ha avuto inizio nel mese di ottobre 2005nel campo profughi di Maratane (nei presi di Nampula) per gli oltre 6.000 rifugiatiruandesi, burundesi e congolesi ed i circa 10.000 mozambicani.

La nuova posizione scalabriniana (Parrocchia San Francesco Saverio di Nampula) èstata costituita nell’aprile 2010: Parroco è P. Rodenei Sierpinski, che svolge anche lafunzione di direttore della Commissione Migratoria della archidiocesi di Nampula,ed è coadiuvato da P. Arlain Pierre.

Nella nuova posizione missionaria gli Scalabriniani vogliono rafforzare alcunisettori di intervento.

1. Completamento del Centro comunitario di Maratane, all’interno dell’ex Campoprofughi. nel quale si stanno sviluppando servizi, come salute e educazione,complementari al sistema pubblico mozambicano, al fine di migliorare la qualitàdegli stessi e la vita della popolazione beneficiaria, formata da rifugiati e damozambicani.

2. Progetto nutrizionale

Il progetto prevede di intervenire sulla parte maggiormente vulnerabile della

comunità di Maratane (in particolare bambini e donne) attraverso un programmanutrizionale volto a prevenire, curare e sensibilizzare, a vari livelli, i beneficiari edaumentare la loro qualità di vita.Esso si articola in cinque fasi, strettamente collegate tra di loro:

• prima fase: contrasto alla denutrizione (dai 30 ai 50 casi gravi) nel campo diMaratane soprattutto per i bambini della popolazione locale makuwa (già inatto dal mese di luglio 2010 e che continuerà anche nel corso del 2011);• seconda fase: prevenzione con i bambini che frequentano l’asilo del campoprofughi (250-300 bambini, sia rifugiati che della popolazione locale);• terza fase: azione di assistenza e di prevenzione nei villaggi che compongono

la parrocchia congiunta con la trivellazione di altri tre pozzi per l’acquapotabile per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie (da realizzare nelcorso del 2011);• quarta fase: intervento nel settore della produzione agricola (selezione dellesementi e delle culture) e dell’allevamento;• quinta fase: studio delle possibilità di commercializzazione e di conservazionee realizzazione di catene commerciali e di strutture conservative (dalla fine del2011 e nel corso del 2012).

3. Progetto “imparare giocando”Al fine di migliorare il livello cognitivo, emozionale e di socializzazione dei fanciulli,ragazzi e giovani, è stato programmato un programma ludico pedagogico cheprevede l’aiuto post scolastico, ma anche interventi di sostegno in materie di base,in attività di ricerca ed artistiche e sportive, come pure l’animazione secondo la

AFRICA

Nampula (Mozambico)

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metodologia della formazione in situazioni di emergenza.Sono previsti anche corsi di lingue (francese e inglese), corsi dicomputer, in collaborazione con alcune realtà associative locali.

Operatori ASCS:

Pierre Baracyetse dal 2005Matteo Baggio – Deborah Zen, dal 2011

Fondi raccolti 2010:

Rotary Club Montegranaro € 4.000Donazioni di privati € 18.400

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HAITI

Progetti

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La “Mission de Saint Charles – Haïti”, situata a Lilavois 48 nel municipio di Croix-de-Bouquets, è stata fondata nel 1995 dai Padri scalabriniani, che si erano impegnatinella promozione vocazionale in funzione dell’apostolato per gli haitiani emigrati.

La missione (considerata il cuore della Chiesa cattolica in Haiti) occupa un terreno dicirca 10 ettari, sul quale sono stati insediati il Seminario di Saint Charles, il Centrodella Conferenza Episcopale Haitiana, un Centro giovanile per incontri dell’azionecattolica locale, ma, data la situazione precaria della popolazione locale, anche unaScuola e una Clinica - poliambulatorio. Il tutto è stato costruito e viene gestito dellaComunità scalabriniana di Haiti, formata attualmente da cinque sacerdoti (tre haitianie due italiani).

Dopo il sisma del gennaio 2010 il Centro giovanile e altre zone della missione sonostate adibite ad ospitare il Seminario Maggiore Diocesano, che conta oltre 300studenti, dopo il crollo dei precedenti edifici.Dal novembre 2010 l’Archidiocesi di Port-au-Prince ha affidato alla ComunitàScalabriniana l’accompagnamento pastorale e sociale della popolazione che si stainstallando nelle tendopoli che stanno sorgendo nel municipio Croix-de-Bouquets, inparticolare del Campo ufficiale dellONU di Corrai e di Onaville e le tendopoli abusivenelle zone Jerusalem e Canaan.

La missione è punto di riferimento, sostegno logistico e luogo di confronto e diazione per le attività educative e ricreative rivolte ai giovani del territorio: azionecattolica haitiana, orfanotrofi, seminari di altre congregazioni, come pure ONGed organizzazioni internazionali, trovano nella Missione Scalabriniana un punto diriferimento, orientamento e supporto.Da segnalare le generose donazioni per la “emergenza Haiti”, pervenute alla ASCS,

da parte della Conferenza Episcopale Italiana, della Regione Lombardia e dellaRegione Toscana, come pure quella di altre istituzioni e da privati.Se gran parte dell’emergenza sanitaria è stata supportata dalla clinica universitariadi Memphis, che da anni sostiene la clinica – poliambulatori, non vanno dimenticati ivolontari medici e paramedici che sono intervenuti, anche grazie alla ASCS.

I SERVIZI ATTUALI DELLA “MISSION DE SAINT CHARLES”

La Congregazione scalabriniana, oltre alla gestione del proprio seminario (con unadozzina di giovani in formazione) e delle strutture presenti all’interno della missione,quali il Centro Conferenza Episcopale Haitiana ed il Seminario Diocesano, già da prima

del terremoto erogava alla popolazione locale due servizi fondamentali: educazione(scuola) e salute (clinica – poliambulatorio).

Attualmente, i servizi offerti dalla Missione sono i seguenti:

1. Attenzione medica• Offre un servizio di triage quotidiano ad oltre 200 persone che frequentano ilpoliambulatorio, delle quali il 70% è composto da bambini con le rispettive mamme.• Clinica con 50 posti letto di lunga degenza, per un servizio di riabilitazione ed unservizio medico specifico per le protesi in fase di allestimento: questo servizio, iniziatosubito dopo il terremoto, si sta esaurendo.

• Programma nutrizionale: un servizio per i bambini da 0 ai 5 anni che soffrono dimalnutrizione. I casi, che vengono individuati dal pediatra ed ammessi al programma,devono presentarsi con cadenza settimanale al centro medico, dove ricevono un aiutoalimentare (in particolare latte, vitamine e sale ferroso per i bambini affetti di anemia).Su questo capitolo si stanno concentrando gli sforzi per cercare un sostegno stabile daparte di alcune istituzioni, italiane in particolare.

HAITI

Croix-de-Bouquets (Port-au-Prince)

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2. Offerta educativa• La scuola primaria, che accoglie ora circa 600 bambini (doppioturno), è gratuita e riconosciuta dallo Stato. Essa è frequentata da

bambini provenienti da famiglie povere del quartiere: per il nuovoanno scolastico (2010-2011), si è registrato un aumento delle richiestedi iscrizioni del 50%. Per combattere i problemi di malnutrizione dellefamiglie e dei bambini, si è sviluppato il “servizio mensa”: servizioquest’ultimo che si prevede di migliorare nei prossimi mesi con lamessa in funzione di una infrastruttura adatta (cucina e sala mensa).Nel 2010 la scuola ha ottenuto il sostegno diretto della Caritas diBergamo e per l’anno 2010-2011 il sostegno della Caritas Italiana di€ 88.000 tramite la ASCS.• Centro di animazione culturale: il progetto prevede la costruzionedi un Centro formato da una sala biblioteca, una sala computer edi sale studio/incontro, con l’aggiunta di spazi sportivi all’aperto. Lafinalità è quella di offrire ai bambini, ai ragazzi ed ai giovani delquartiere un sostegno scolastico, una animazione culturale (teatrale emusicale), nonché la possibilità di svolgere attività sportive. La CaritasItaliana sta finanziato queste attività con € 30.000.

3. Cooperativa di costruzioneUna fondazione haitiana (“Fondation Haïtienne pour le relèvement et le développement ” - FHRD), sollecitata dai Padri scalabriniani, con ilsostegno finanziario da parte della Caritas Italiana (€ 98.000) haacquistato due nuovi terreni, per un totale di oltre un ettaro, per lacostruzione di moduli abitativi per le famiglie più bisognose e l’impianto

di un’attività produttiva di blocchetti di cemento (macchina fornitadalla ditta Desmet Ballestra S.p.A.) e di blocchetti di cemento per lapavimentazione (macchina fornita dalla Fondazione Fondiaria SAI).

4. Altre attività piccole imprese produttiveGli Scalabriniani hanno iniziato la programmazione di ulteriori piccoleattività produttive come quella del pane, della pasta, del saponemedicale e della trasformazione di prodotti locali come il cacao o learachidi. In particolare, il panificio (macchinari forniti dalla FondazioneMarcegaglia) è in fase avanzata di realizzazione.Sta, quindi, prendendo corpo un progetto articolato per offrire ai nuovi

insediamenti abitativi (sia ufficiali che abusivi), oltre ai servizi medici,educativi e di animazione culturale, anche opportunità lavorative (postidi lavoro) e la produzione di prodotti a buon mercato che possanofacilitare la loro vita quotidiana.

Operatori ASCS:Mirco Camilletti – Bartolomeo PizzaVolontari ASCS:Barbara Andreuzzi

Fondi raccolti 2010:

Regione Lombardia € 35.000Regione Toscana € 10.000CEI € 100.000Caritas Italiana € 216.000Donazioni € 125.000

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 AMERICALATINA

Progetti

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Il progetto sul “contrasto alla tratta e traffico di minori” si svolge grazie ad unfinanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, nella a San Pedro de Jujuy, enella Quiaca al confine tra l’Argentina e la Bolivia. In questa zona arrivano ogni anno

molte famiglie che emigrano dalla Bolivia in cerca di un lavoro nelle raccolte agricole,soprattutto canna da zucchero e tabacco.È in questa realtà che i Padri Scalabriniani hanno iniziato un grande impegno didifesa dei diritti dei bambini, che, per le loro condizioni di vita, sono i più vulnerabilie indifesi. Questi bambini, con i loro genitori, emigrano secondo le stagioni dei raccoltida una regione all’altra, interrompendo, così, il ciclo educativo. Sebbene l’educazioneè un diritto universale dei bambini e nessuna scuola può respingerli, il problema sorgea fine anno quando i bambini irregolari non possono ricevere la pagella o il titolo distudio. Tutto questo comporta molto spesso l’abbandono scolare.Una delle principali attività è quella di garantire loro il diritto all’identità per ottenereil permesso di soggiorno, necessario per poter essere ammessi e frequentare la scuola.

Non avere una carta d’identità molto spesso fa si che questi bambini siano consideraticome “figli di nessuno”, “invisibili” davanti alla società e più vulnerabili. Per questoda più di due anni i Padri (Marco Tosin e Mario Santillo), in collaborazione con laASCS, stanno portando avanti nelle scuole, anche grazie all’impegno di gruppi divolontari, un’importante campagna di sensibilizzazione per prevenire il traffico dibambini. Tra le attività di questo progetto, è stato pubblico, con la partecipazionedel CEMLA (Centro di Studio degli scalabriniani a Buenos Aires) un dvd da proiettarenelle scuole e un manuale per maestri dal titolo: “noi bambini/e non siamo in vendita”,che raccoglie attività da svolgere nelle aule scolastiche. E’ in uscita un’agenda perbambini da diffondere nelle scuole per l’anno scolastico 2011 (che incomincia nel

mese di marzo).

Fondi raccolti nel 2010;

CEI € 22.000Donazioni € 1.000

AMERICA LATINA

Buenos Aires, Jujuy e Mendoza (Argentina)

In Colombia si combatte senza tregua uno dei conflitti più lunghi della storiacontemporanea: esplosa per contrapposizioni politiche nel lontano 1948, la guerracivile colombiana è oggi soprattutto una lotta per accaparrarsi il controllo sugli immensiguadagni generati dalla produzione di cocaina (la Colombia è il primo produttoremondiale), ed eroina (primo produttore tra i paesi sud americani), ma anche e sullericchezze del sottosuolo. Questo terribile conflitto armato dura da più di 60 anni epare insanabile, per molti aspetti irrisolvibile. Protagonisti dello scontro sono le milizieribelli di estrema sinistra, le organizzazioni paramilitari di estrema destra e l’esercitogovernativo. Le vittime civili si contano a migliaia ogni anno, così come i rapimenti o le

mutilazioni provocate dalle mine antipersona diffuse in larga parte del territorio.Negli ultimi anni si è aggiunta una nuova emergenza, quella dei rifugiati politici: laColombia storicamente non è mai stata meta di grandi flussi di rifugiati, però negli ultimitre anni si è riscontrato un aumento considerevole del numero di persone richiedentiasilo.

AMERICA LATINA

Bogotá (Colombia)

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Progetto “CESCAMI”Come appoggio al lavoro che svolge il Segretariato Nazionale diPastorale Sociale nell’area rifugiati e constatando la mancanza

in Bogotá di un adeguato accompagnamento ai richiedenti asilo,i Missionari di San Carlo – Scalabriniani - hanno deciso di iniziareuna attività tendente a rendere meno difficile e meno penosa laloro permanenza in città attraverso un “Centro di documentazione,informazione, accoglienza e accompagnamento ai rifugiati” che serveanche da punto di riferimento per i desplazados arrivati in città e chenecessitano di aiuto nell’ambito amministrativo.Il progetto vuole offrire alcuni servizi di base:- possibilità di vitto e alloggio a una ventina di richiedenti asilo politicocon un accompagnamento nell’apprendimento della lingua spagnola;

- un servizio di interpretariato inglese - spagnolo;- accompagnamento spirituale nel contesto multi religioso;- aiuto all’inserimento socio-culturale.

Operatore ASCS:

Lucia Funicelli

Fondi raccolti 2010:

CEI € 30.000

Progetto “NIDO DEL GUFO”Il “NIDO DEL GUFO” è una ONG colombiana che promuove attivitàdi formazione parascolastica e di animazione del quartiere Lisboa:il Centro, costruito accanto alla Parrocchia scalabriniana Beato JuanBautista Scalabrini, è il punto di riferimento di attività di animazionedei bambini e ragazzi del quartiere e, progressivamente, è diventataanche il centro di animazione per donne, giovani ed anziani.

Fondi raccolti 2010:

Donazioni € 4.408

La Parrocchia scalabriniana del quartiere Lisboa (formato dadesplazados) gestisce una mensa ed altre opere di tipo assistenzialee sociale (cadsa per anziani, centro di animazione, dispensariomedico).

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La città di Cúcuta, situata alla frontiera con il Venezuela, conta oggi con unapopolazione ufficiale di oltre 600.000 persone: sommate alle persone non ufficialmenteresidenti e a quelle della zona metropolitana. Gli abitanti superano 1 milione di unità

e rappresentano più del 50% della popolazione totale del Norte de Santander. Dallato economico essa é considerata, in termini di scambi commerciali, la prima frontieraterrestre della Colombia e una delle più grandi del Sud America: la caratteristica dicittà di frontiera fa si che la principale fonte di reddito degli abitanti é il commercio:se nella realtà solo una minoranza degli abitanti vive del commercio legale, mentre lamaggioranza dei cittadini vive di commercio illegale con il Venezuela.

A Cucuta gli scalabriniani (attraverso la COOPEJUBASCA – Cooperativa Juan BauptistaScalabrini) svolge le sue attività in 8 quartieri, formati in gran parte da desplazados. IPadri scalabriniani, oltre all’assistenza pastorale, hanno sviluppato una vera e propriarete di attività scolastico educative e di progetti di sviluppo per una comunità che

conta oltre 60.000 abitanti.Responsabile delle attività educative e sociali è P. Francesco Bortignon.

Elenco sommario delle iniziative:• Educazione: la “Istitución Educativa Cristo Rey” conta oltre 4500 alunni (dall’asilonido fino all’ultimo anno di scuola superiore). L’offerta educativa viene integrata conprogetti ludico ricreativi per oltre 200 bambini e con un’assistenza medica di base.• Alimentazione: gestione di 6 mense scolastiche che offre 1600 pasti giornalieri.A• Primo intervento ai desplazados che arrivano in città grazie al “Centro di Migrazione”e alla creazione di un nuovi quartieri, con la costruzione di case e dei servizi sanitariannessi.

• Corsi professionali, come sartoria, lavorazione dell’argilla e informatica per igiovani degli ultimi anni di scuola superiore e per gli adulti desplazados. Nel corsodel 2010 sono state formate oltre 450 persone.• Progetti produttivi, creati dalla Missione, quali un’azienda agricola per i consumiinterni del quartiere ed una sartoria per produrre uniformi scolastiche a basso costoper gli alunni dei collegi.

A Tibú, la città più importante del Catacumbo (regione petrolifera ad altaconcentrazione di instabilità sociale e politica), la Coopejubasca, è presente da soloquattro anni, grazie a Padre Roberto Maestrelli, e svolge le sue attività in 9 quartieridifferenti per un totale di 1.400 famiglie delle quali il 70% vivono in condizioni di

estrema povertà.Tra le iniziative principali sono da ricordare:• Educazione: una scuola aperta nel 2007 per circa 200 bambini fuori del sistemaeducativo a causa della mancanza di risorse economiche.• Alimentazione: gestione di 3 mense per un totale di 500 beneficiari in prevalenzabambini, anziani e donne.

La ASCS collabora fin dall’inizio (2003) con la Coopejubasca sia nell’invio di volontariinternazionali, e di Operatori, come pure nel sostegno ai progetti scolastici e formatividella Cooperativa stessa.

Operatore ASCS:

Leonardo Contreras

Fondi raccolti 2010:

CEI € 40.000

AMERICA LATINA

Cúcuta e Tibú (Colombia)

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Il primo febbraio 2010 è iniziato ufficialmente il progetto “Apthapi”(condivisione): dopo mesi di preparazione e di analisi della situazione,ha preso il via il progetto pensato e scritto dalla ASCS insieme alla

Parrocchia scalabriniana, Señor de la Paz, e alla comunità locale.L’impatto è stato notevole perché la partecipazione da parte della gentealle varie attività è stata fin da subito molto numerosa. La missione deiPadri Scalabriniani si sviluppa nella zona nord della città di La Paz: unazona di grande povertà dove i servizi di base sono assenti e dove laparte di popolazione più a rischio (le donne ed i bambini) ha pochissimeopportunità di sviluppo. In questa zona della missione si sono iniziate inambienti più o meno precari delle varie cappelline della Parrocchia convarie attività: le iniziative principali si sono concentrate principalmentenel scolastico, del quale hanno usufruito circa 600 bambini tra i 5 e i 13anni, al quale sono stati aggiunti servizi relativi al sostegno psicologicoper i bambini ed i genitori, l’orientamento legale e la promozione di

attività extra-curriculari.

Il progetto prevede lo svolgimento di varie attività in tre ambitiprincipali:

1.Sostegno alla casa del migranteLa Casa del Migrante, opera già operante da anni, a servizio deimigranti interni dei migranti provenienti da vari paesi dei 5 continenti(ospita anche rifugiati e richiedenti di asilo). Nel 2010 sono stateospitate circa 300 persone: circa la metà sono migranti interni bolivianiche arrivano a La Paz soprattutto per motivi di salute (in gran parte del

territorio boliviano non vi sono strutture ospedaliere adeguate), o persvolgere le pratiche burocratiche relative all’espatrio.

2. Centri polifunzionaliIl vasto territorio della Parrocchia comprendente cinque quartieri dovesono state costruite quattro cappelle. Usufruendo di questi ambienti sonostati aperti tre centri polifunzionali (la sede principale della parrocchiae le cappelle di San Lorenzo e Cristo Rey).In questi centri, con animatori locali, coordinati dall’Operatore ASCS,Emanuele Selleri, si è prestato il sostegno scolastico per bambini eadolescenti, integrato dal psicologico per bambini adolescenti e famiglie,un servizio di consultazione e prestito libri (tre piccole biblioteche),

corsi di computer per tutti e attività extra- curriculari per bambini edadolescenti.

3. Attività professionaliA partire dal mese di giugno 2010 grazie al finanziamento CEI, chepermesso l’acquisto di dieci computer, si sono iniziati i Corsi di informatica:in questi mesi hanno usufruito di questa iniziativa oltre ottanta tra ragazzied adulti; c’è una lunga lista di attesa di giovani che presto inizierannoquesto percorso.Sono state realizzate mini attività formative ed imprenditoriali: panetteria,telai per la produzione di tessuti tipici boliviani (finanziamento belga).

Operatori ASCS:Emanuele Selleri (2010) – Marta Tosin (2011)

Fondi raccolti 2010:CEI € 15.000Donazioni € 7.600

AMERICA LATINA

La Paz (Bolivia)

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VOLONTARIATO

INTERNAZIONALE

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Oggi il volontariato è un’esperienza umana e sociale riconosciuta e che impegna nelnostro territorio persone e associazioni di diversa cultura e ispirazione. La “Cartadei valori del volontariato”, stilata dal mondo del volontariato italiano, al termine

dell’Anno internazionale dei Volontari proposto dall’O.N.U., qualifica come volontario“la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempoe le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera.Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed ef ficaci ai bisognidei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni”.Partendo da presupposti culturali diversi, il volontario agisce, in forma individuale oassociata, per il bene comune e un mondo migliore.

L’esperienza dei giovani nel volontariato ha, innanzitutto, un valore in sé,caratterizzandosi come scelta etica di altruismo, di responsabilità e di partecipazioneche riconduce ai valori di senso: il volontariato costituisce un orizzonte di senso che

lascia un segno nella vita futura delle persone.Un’esperienza di volontariato costituisce anche un’occasione formativa indiscutibilealla luce delle esigenze attuali del mercato del lavoro. I mutamenti nel mondo delleprofessioni richiedono oggi persone che siano duttili, che abbiano i requisiti di base,formazione culturale e non solo tecniche, ma anche formazione civile, sociale, mezziespressivi, capacità di comunicazione. Ovvero le qualità umane, il saper lavorare con glialtri, l’attitudine all’ascolto, il lavorare per progetti, e altre ancora che sono competenzetrasversali a qualunque professione e che sono materia di esercizio costante nel mondodel volontariato. D’altra parte, se si supera il pregiudizio che la competenza discendaesclusivamente dalla formazione scolastica, ci si rende conto come i giovani acquisiscanoattraverso il tempo libero e le diverse forme di partecipazione associativa altri tipi di

competenze che possono essere investite per determinate professioni o lavori (come iservizi alle persone o alle imprese).Un’organizzazione di volontariato, nella misura in cui opera con la competenzadell’animazione, può diventare anche il volano per trovare un lavoro nuovo nelle pieghedelle economie locali. Infatti, le tre parole chiave del volontario “sapere”, “saperfare”, “saper essere”, possono significare anche questo: conoscere il cambiamento,interpretarlo e investire in nuove competenze per nuove professioni. Il volontariato haquesto ruolo quando riesce a scoprire bisogni e ad individuare soluzioni ai bisogni,quando affianca le diverse generazioni in impegni comuni favorendo lo scambio dicompetenze, quando fornisce stimoli alla formazione culturale e professionale e allavalorizzazione delle persone e dei beni.Il volontariato è una palestra di esercizio di valori etici, una opportunità per coinvolgere

e far partecipare attivamente i giovani, ma è anche una opportunità per orientarli

ad un impiego, predisponendo ed incentivando occasioni, idee, percorsi e struttureper nuovi sbocchi professionali.

Il volontario ha una duplice missione: “promotore della cultura e della prassi dellasolidarietà e di agente del mutamento sociale”. Tale missione si specifica principalmentein due ruoli: la dimensione attiva, attraverso la gratuita presenza nel quotidiano; ladimensione politica, quale soggetto sociale che partecipa alla rimozione degli ostacoliche generano svantaggio, esclusione, degrado e perdita di coesione sociale.

Il volontariato è esperienza di solidarietà ed una pratica di sussidiarietà: opera perla crescita della comunità locale, nazionale e internazionale, per il sostegno dei suoimembri più deboli o in stato di disagio e per il superamento delle situazioni di degrado.Solidale è ogni azione che consente la fruizione dei diritti, la qualità della vita pertutti, il superamento di comportamenti discriminatori e di svantaggi di tipo economico e

Il volontario:ambasciatore di solidarietà

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sociale, la valorizzazione delle culture, dell’ambiente e del territorio. Nel volontariatola solidarietà si fonda sulla giustizia.

Il volontariato è responsabile partecipazione ed è pratica di cittadinanza solidale: essosi impegna per rimuovere le cause delle diseguaglianze economiche, culturali, sociali,religiose e politiche e concorre all’allargamento, tutela e fruizione dei beni comuni.Non si ferma all’opera di denuncia ma avanza proposte e progetti coinvolgendoquanto più possibile la popolazione nella costruzione di una società più vivibile.

Il volontariato ha una funzione culturale, ponendosi come coscienza critica e punto didiffusione dei valori della pace, della non violenza, della libertà, della legalità, dellatolleranza e facendosi promotore, innanzitutto con la propria testimonianza, di stili divita caratterizzati dal senso della responsabilità, dell’accoglienza, della solidarietàe della giustizia sociale. Si impegna perché tali valori diventino patrimonio comune di

tutti e delle istituzioni.

Il volontariato svolge un ruolo politico: partecipa attivamente ai processi dellavita sociale, favorendo la crescita del sistema democratico; soprattutto con le sueorganizzazioni sollecita la conoscenza ed il rispetto dei diritti, rileva i bisogni e ifattori di emarginazione e degrado, propone idee e progetti, individua e sperimentasoluzioni e servizi, concorre a programmare e a valutare le politiche sociali in paridignità con le istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilità primaria della rispostaai diritti delle persone.

Gli operatori ASCSI volontari ASCS, dopo il loro periodo di servizio presso le varie posizioni missionariescalabriniane, rientrano a casa e, in base alla loro esperienza, maturano le loro scelteed i loro impegni nel quotidiano delle loro esistenze.Alcuni di essi chiedono di poter continuare nel servizio: a loro viene proposto di inserirsiin un progetto che sia coperto da un finanziamento pubblico o privato, di svolgereun servizio di responsabilità e di gestione. Diventano, così, “operatori”, titolari di un“contratto a progetto” da parte della ASCS, secondo la legislazione italiana.Essi, pur vincolati con la ASCS, svolgono il loro servizio all’interno di progetti gestitidirettamente dalle singole posizioni scalabriniane, dipendendo, nello svolgimento delloro servizio, dalle strutture direttive e gestionali locali.

Nel corso del 2010 hanno operato come “operatori ASCS”:- Baggio Matteo: Lawrence House a Cape Town - SCCT;- Baracyetse Pierre: a Nampula - Mozambico;- Camilletti Mirco: sei mesi a Cape Town - SCCT; cinque mesi a Nampula - Mozambico;- Contreras Leonardo: progetto EDUCO a Cucuta;- Funicelli Lucia: progetto CESCANI a Bogotà;- Meneghetti Romina: Lawrence House a Cape Town - SCCT;- Selleri Enrico: settore Advertising - Italia,- Selleri Emanuele: progetto “Apthapi” a La Paz;- Treves Giulia: Lawrence House a Cape Town - SCCT.

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Nell’anno 2011 sono ingaggiati come “operatori ASCS”:- Baggio Matteo: Nampula - Mozambico;- Baracyetse Pierre: Nampula - Mozambico;

- Camilletti Mirco: Croix-de-Bouquets - Haiti ;- Carciotto Sergio: Scalabrini Centre a Cape Town - SCCT;- Funicelli Lucia: Progetto CESCAMI a Bogotà;- Meneghetti Romina: Lawrence House Cape Town - SCCT;- Pizza Bartolomeo: Croix-de-Bouquets - Haiti;- Selleri Enrico: settore Advertising - Italia;- Selleri Emanuele: settore volontariato - Italia;- Tosin Marta: La Paz - Bolivia,- Treves Giulia: Lawrence House a Cape Town - SCCT;- Zen Deborah: Nampula - Mozambico.

Testimonianze di volontari

Haiti spera....Un proverbio ad Haiti dice “molte mani fanno il peso più leggero”. Molte mani chelavorano, molte mani che sfamano, che si afferrano, che confortano. Forse ad essere unacomunità, un insieme solidale e fraterno, gli haitiani lo hanno imparato tanto tempo fa. Lohanno imparato quando, da schiavi sono stati portati su quest’isola caraibica a lavorare

i campi e quando, sempre da schiavi, hanno preso in mano la loro storia invocando lalibertà e diventando la prima repubblica nera del mondo.Ora, dopo che anni di disastri politici li hanno ridotti alla povertà, che la natura si èaccanita ancora una volta su quest’isola, distruggendo con il terremoto la loro città - coni suoi simboli - e le loro fragili case ed esistenze, loro sono lì, dietro i baracchini ai bordidelle strade, nei mercatini, nelle botteghe a cercare una loro dignitosa normalità.Questo dovrebbe essere il reportage del viaggio che io e mio fratello Roberto abbiamofatto come volontari in agosto, nella missione dei Padri Scalabriniani a Port-au-Prince.Inizia così, perché è stata dirompente la sensazione di umanità e di coraggio che mi hatrasmesso Haiti. Teniamolo presente: questo è un paese dove non è facile vivere. Non loera prima del terremoto, non lo è adesso. Proviamo per un istante a immaginarci senza

una casa confortevole, una bella tv, senza i nostri vestiti e le scarpe comode, senza lemacchine in garage e le strade asfaltate. Ecco, e questa è solo immaginazione.Molte mani fanno il peso più leggero anche tra i bambini che ho conosciuto al campoestivo della missione. Ho visto bambini di dieci, undici anni accudire i più piccolini, prenderliper mano se piangevano, tenerli in braccio addormentati. E non erano necessariamentefratelli/sorelle. Certo, litigano anche loro, come tutti i bambini, ma in 3 settimane li hovisti molto più spesso rincorrersi e giocare insieme. Erano più di 200, scelti tra i circa400 che nel periodo invernale frequentano la scuola dei Padri Scalabriniani. Il campoè stato organizzato da un gruppo di psicologi ed educatori dell’Università Cattolica diMilano, nell’ambito di un intervento psico-sociale post emergenza per i bambini vittime delterremoto. La mattina prevedeva attività in classe, concordate con i professori (haitiani).

Il pomeriggio sport e gioco libero nel grande campo da calcio. E per i bambini era unspremuta incontenibile di vitalità. Nemmeno il caldo torrido li sfiancava, nemmeno ilpranzo sullo stomaco. “Ballon ballon” invocavano tirandoti per la maglietta mentre tu,con un carico di hula hoop addosso (e bambini aggrappati), cercavi di raggiungere ilcampo da calcio. Li ho visti correre dietro al pallone, far roteare mille volte i cerchi diplastica, saltare alla corda. Sono forti, sorridenti, tenaci. Li ho visti con le braccia alzate

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al cielo per afferrare la macchina fotografica, splendido oggetto deldesiderio. Chi la “vinceva” scappava via e tornava qualche minuto dopocon un reportage fotografico un po’ sbilenco da mostrare. Li ho visti

saltare in groppa ai militari brasiliani dell’ONU e fare la coda per il girodi campo in “carro armato”. Ho sentito le loro manine addosso tantevolte, sui miei capelli “troppo fini ma belli”, sul viso, tra le mani. Credodi aver sperimentato, qui più che altrove, quanto Watzlawick dice aproposito della comunicazione, che non è fatta solo di parole ma anchee soprattutto di “non parole”: ok, non ce la siamo potuta raccontare,ma gli abbracci e i sorrisi che ci siamo scambiati hanno oltrepassatole barriere linguistiche (il mio francese pressoché inesistente!) per diremolte, molte cose.

La mia Haiti è stata questa, sono stati i bambini, innanzitutto, ma anche

quel poco che ho visto le volte che siamo usciti dalla missione. La casadi Padre Charles e i suoi bambini di strada, la Port-au Prince devastata,con le macerie ancora là dove le ha lasciate il terremoto, con i fiumi dipersone che camminano lungo le strade, le grandi tendopoli e le baracchedi plastica e lamiera. Il quartiere degli artisti del metallo a Croix deBouquet, le strade sterrate e polverose, i viaggi in macchina scomodi.La mia Haiti è stata anche quella che ho ascoltato dalla viva voce di chi,in quel Paese, ci sta e ci lavora da anni. Padre Giuseppe, che ha fattodella missione una piccola a semplice oasi di pace in mezzo alla miseria.Nelle settimane in cui ci ho vissuto, ho imparato che è innanzitutto unluogo di accoglienza. Lo è per i seminaristi che ci vengono a studiare,

per i medici che lavorano nella Clinica, per i bambini che frequentano lascuola, i volontari, e chiunque abbia un motivo per starci. “Qui ognunodeve fare quello che sente di poter fare meglio” è una delle prime coseche mi ha detto quando siamo arrivati.Haiti è anche nelle parole di Suor Anna, missionaria delle Salesiane didon Bosco, friulana come me, nell’isola da 55 anni. Ed è nelle storie dellepersone che ho incontrato: funzionari ONU, militari brasiliani, carabinieriitaliani. Non è facile farsi un’idea chiara di questo paese, compendiodi vicende storico-politiche disordinate e di tragedie naturali. Un altroproverbio haitiano dice che “la matita del Buondio non ha la gomma”:cioè che quanto è stato scritto in cielo deve accadere comunque, quaggiù,

e non può essere cambiato. Sono un popolo molto spirituale, gli haitiani,e anche fatalista, quasi rassegnato a subire una dif ficoltà dietro l’altra.Ma spero che, oltre alle loro, molte altre mani possano darsi da fare perrendere il peso più leggero.

Ringrazio Francesca, Emma, Elvira, Giorgia, Elie, Giacomo dell’UniversitàCattolica di Milano. Li ringrazio per avermi “adottato” e coinvoltonella splendida esperienza con i bambini di Haiti. Ringrazio Alessandroe Riccardo. Anna e Davide, operatori della Caritas Italiana e i loropiccoli Tobia e Giona, per la bella lezione di coraggio. E ovviamentePadre Giuseppe, per il grande cuore e per le volte che si è fermato

con noi a chiacchierare di questo Paese, regalandomi i suoi raccontidi vita. Ringrazio Padre Beniamino, presidente di ASCS e Alessandra,responsabile dei progetti di cooperazione, per avermi dato l’opportunitàdi vivere questa esperienza senza farmi troppe domande, e dandomisubito tanta fiducia.

Alessandra Picciolo

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Su il sipario a Città del Capo…A cinque anni dall’apertura della casa famiglia Lawrence House a Città del Capo, eccoun grande evento per celebrare il suo quinto compleanno. Si tratta di un musical per diregrazie a tutti i volontari, le famiglie e gli amici che hanno sempre aiutato e sostenuto davicino e da lontano i nostri bambini e le nostre attività.Ci sono voluti mesi, trovandosi tra noi volontari a dar vita ad una storia adatta ad esprimere le abilità dei nostri piccoli attori, mesi di prove con i bambini e i ragazzi perdar forma ed armonia al tutto ed anche un tocco di vera professionalità. Abbiamo vistola nostra casa diventare un porto di mare di veri attori ed insegnanti di teatro corsiin aiuto per la preparazione, coreografi, scenografi, una sarta e tanti altri amici chehanno sostenuto noi volontari e ragazzi, nei momenti di forza e di stanchezza, durante il

cammino verso il debutto.

Arrivare alla serata della prima del nostro Musical, intitolato ‘Mad World’, è stato pernoi volontari da un anno in Lawrence House, il frutto di un intenso lavoro fatto e vissutocon i ragazzi. Inizialmente non è stato semplice ed immediato avvicinarsi ai ragazzi, alloro modo di approcciare le cose, proporre loro qualcosa di diverso ed impegnativo, unpo’ per la nostra iniziale insicurezza con la lingua inglese, un po’ per le abitudini diversee i ritmi sfenati della vita quotidiana, che dif ficilmente regalavano abbastanza tempolibero per pensare e creare.Il percorso fatto con i ragazzi è stata una vera e propria sfida e conquista e ha fattoscoprire inaspettati talenti. Metterci alla prova noi volontari assieme ai bambini, ci ha

dato la possibilità di conoscerli in modo molto profondo e in maniera del tutto diversa ed originale.

Il giorno del debutto, il 17 luglio 2010, è stata una giornata di nodi alla gola e lacrimeagli occhi per le enormi soddisfazioni e per il grande lavoro che tante mani messe assiemesono riuscite a realizzare. I portavoce sono stati proprio i nostri bambini e ragazzi, dai 6ai 18 anni, che si sono messi alla prova come attori, ballerini, cantanti e musicisti.Il calore del pubblico numeroso, con la presenza dei nostri padri Scalabriniani, il VescovoLawrence, perfino la console italiana, regalava ai ragazzi risate ed applausi continui: ilMusical è stato un’esplosione di gioia e di carica per tutti.

Dopo questa prima esperienza, anche se noi volontari abbiamo terminato il nostro serviziolo scorso agosto, speriamo che i bambini abbiano ancora la possibilità di rimettersi ingioco per dimostrare le loro doti nascoste che la normale vita quotidiana dif ficilmenteavrebbe potuto far emergere in ognuno dei 28 bambini e ragazze della Lawrence Housee della nostra seconda casa per maschi adolescenti.I mondiali 2010 in Sud Africa per noi sono stati questi: tante nazionalità diverse, bambinioriginari dell’Angola, Ruanda, Congo, Zimbabwe, Namibia e volontari italiani, tedeschi,olandesi, sudafricani, tutti in gioco per una partita importante, fans e sostenitori sonogiunti da tutte le parti, tutti per uno stesso goal. Rendere protagonisti i nostri ragazzi,facendoli sentire ‘stars’ di una serata di condivisione, questo era il nostro obiettivo, unsegno di gratitudine per tutti coloro che hanno collaborato in questi anni con i bambini,il personale e i volontari della Lawrence House a Città del Capo.

Deborah Zen

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Il sostegno a distanza

IL SIGNIFICATO DELL’INIZIATIVA

L’esperienza del “sostegno a distanza” nasce da motivazioni etichee dalla consapevolezza dell’esistenza di ingiustizie sociali nelmondo.Il progetto “sostegno a distanza” vuole sensibilizzare e coinvolgerepersone, famiglie, scuole e comunità, che con la loro disponibilità,attraverso una donazione, possono aiutare a concretizzare quanto ciproponiamo nei progetti educativi nei confronti dei minori. In attesa

che istituzioni e governi promuovano ed attuino valide strategie perun’economia di giustizia fra i popoli, la “cultura del dare” suscita inmolti la convinzione che si può fare qualcosa e subito.

Il “sostegno a distanza” proposto dalla ASCS non riguarda unbambino specifico: la donazione aiuta tutti i minori accolti nellastruttura alla quale si fa la donazione.Questo tipo di intervento mira a cambiare il contesto sociale edeconomico in modo concreto e duraturo, offrendo a tutti i minoril’opportunità di una crescita umana nella struttura di accoglienza,evitando privilegi e discriminazioni. Questo ponte di solidarietà

tra persone, culture e mondi lontani diventa per il sostenitore unaforma di coinvolgimento e di apertura verso l’altro, una presa dicoscienza delle problematiche dei Paesi in via di sviluppo, unostimolo a un cambiamento del proprio stile di vita.Le offerte vengono inviate nel paese a cui sono destinate attraversoi partner locali che garantiscono il loro corretto utilizzo per:• favorire lo sviluppo dei bambini e dei giovani provvedendoall’alimentazione, al sostegno scolastico, alle eventuali cure sanitarie,all’erogazione di borse di studio, all’organizzazione di spazi umanidi educazione, gioco e formazione;• sostenere le famiglie in difficoltà.

L’impegno economico risulta diversificato a seconda dei vari Paesie delle strutture nelle quali sono inseriti i minori. Per questo viinvitiamo ad informarsi consultando il sito: www.ascs.it.

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ENTRATE

Proventi da terzi (enti e privati)

Proventi da raccolta fondi

Haiti

Colombia

Venezuela (Muratello)

Sud Africa (Cape Town)

Bolivia

Argentina

Altri proventi

TOTALE entrate

Saldo positivo

EURO

421.357,85

  905.321,87

536.841,06

34.708,50

229.843,19

80.930,00

22.499,12

22.500,00

18.764,73

€ 1.367.445,05

378.628,37

Conti Economici 2010*

Conti Economici 2009

ENTRATE

Da soci ed associati

Contributi ed Enti pubblici

Contributi privati

Proventi finanziari

Proventi straordinari

TOTALE entrate

Saldo positivo

EURO

800,00

189.254,27

455.065,48

419,54

13.910,83

€ 659.450,12

2.432,03

USCITE

Spese di funzionamento

Merce (attrezzature)

Servizi (assicurazioni, viaggi, consulenze)

Personale

Contributi ai progetti

Oneri vari

TOTALE entrate

EURO

12.442,57

15.530,38

91.275,00

46.752,92

489.947,44

1.070,04

€ 657.018,35

USCITE

Oneri di attività tipiche

(spese funzionamento, personale e servizi)

Oneri da raccolta fondi

Haiti

Colombia

Venezuela (Muratello)

Sud Africa (Cape Town)

Bolivia

Argentina

Altri oneri

TOTALE uscite

EURO

112.796,41

  862.269,27

464.470,60

80.936,78

90.253,29

169.733,43

30.134,87

26.731,30

13.760,00

€ 988.816,68

* Il forte avanzo dei conti economici del 2010 è dovuto il gran parte alla raccolta fondi per il Venezuela edHaiti, arrivati ai nostri conti bancari e postali alla fine dell’anno 2010 e che sono destinati a lavori e progettiin corso, che verranno eseguiti nei primi mesi del 2011.

Bilancio ASCS 2009-2010

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Nel corso del 2010 si è

consolidato il rapporto tra la

ASCS e TV2000.

Decine gli interventi dei

missionari, operatori e volontari

nei programmi e nei telegiornali dell’emittente televisiva

della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel mese di aprile una troupe di TV2000 si è recata a

Cape Town per realizzare un documentario interamente

dedicato alla postazione scalabriniana sudafricana e

all’opera della ASCS in sostegno della missione.

“Sudafrica. Un sogno chiamato arcobaleno” è il titolo

del documentario curato dal giornalista Maurizio Di

Schino, della durata di 45’.

 ASCS e TV2000

Nel mese di marzo 2011, l’azienda italiana

Segue, che opera nel mercato degli accessori

moda, ha sostenuto la ASCS e i suoi progetti ad

Haiti, con una campagna di sensibilizzazione in

oltre trecento punti vendita in tutta Italia.

  A sinistra: flyer dell’iniziativa realizzato dalla ASCS e

distribuito nei punti vendita Segue.

Nella pagina seguente: locandina promozionale ideata e

diffusa dall’azienda Segue.

UNA VALIGIA PER LA ASCS!

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BILANCIO SOCIALE 2010

a cura di Enrico Selleri

Finito di stampare ad agosto 2011presso la tipografia Kappadue Arti Grafiche - Ramon di Loria (TV)

CONCEPT

Silvia Stieven

RESPONSABILE DI EDIZIONE

Beniamino Rossi

FOTOGRAFIE

Archivio ASCS

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