alchimia indiana

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1.1.1 Studi dedicati all’Alchimia Occidentale. Inoltre, procedendo nella trattazione dello stato dell’arte degli studi sull’alchimia tibetana, ho ritenuto opportuno accennare ad alcune delle nuove tendenze storiografiche delle ultime due decadi che riguardano lo studio dell’alchimia in altre culture al fine di compararne gli sviluppi. compararne gli sviluppi con quelli presentati dagli studi dedicati ad altre tradizioni alchemiche. La diversificazione sempre più accentuata degli studi sull’alchimia occidentale nell’ultimo ventennio ha prodotto una “Nuova Storiografia” alchemica fatta di micro-storiografie contestualizzate e sempre più specialistiche. Tale tendenza storiografica si configura sostanzialmente come la rinuncia alla compilazione di grandiosi lavori sulla storia dell’alchimia e della chimica universale, al fine di elaborare considerazioni mirate in base all’analisi di specifiche tematiche. 1 Accanto agli studi di carattere revisionista volti alla rivalutazione scientifica della trasmutazione alchemica, ivi considerata un tassello indispensabile del progresso 1 Martinos-Torres, 2011: 215-37.

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Page 1: alchimia indiana

1.1.1 Studi dedicati all’Alchimia Occidentale.

Inoltre, procedendo nella trattazione dello stato dell’arte degli studi sull’alchimia tibetana, ho ritenuto opportuno accennare ad alcune delle nuove tendenze storiografiche delle ultime due decadi che riguardano lo studio dell’alchimia in altre culture al fine di compararne gli sviluppi.

compararne gli sviluppi con quelli presentati dagli studi dedicati ad altre tradizioni alchemiche.

La diversificazione sempre più accentuata degli studi sull’alchimia occidentale nell’ultimo ventennio ha prodotto una “Nuova Storiografia” alchemica fatta di micro-storiografie contestualizzate e sempre più specialistiche. Tale tendenza storiografica si configura sostanzialmente come la rinuncia alla compilazione di grandiosi lavori sulla storia dell’alchimia e della chimica universale, al fine di elaborare considerazioni mirate in base all’analisi di specifiche tematiche. 1

Accanto agli studi di carattere revisionista volti alla rivalutazione scientifica della trasmutazione alchemica, ivi considerata un tassello indispensabile del progresso scientifico,2ricorrono studi sulla natura speculativa ed esoterica dell’alchimia.

1 Martinos-Torres, 2011: 215-37. 2 Questi i filoni interpretativi principali del pensiero alchemico: visione empirico- scientifica dell’alchimia, l’interpretazione spirituale e la lettura psicoanalitica. Per un’idea dell’approccio scientifico come presentato dalla Nuova Storiografia Alchemica inaugurata dagli scritti di Newman e Principe, vedasi per esempio Newman e Principe, 2001: 345-431; Principe in Isis 2011, 102: 305-312; Newman W. R. in Isis 2011, 102: 313-321. Mircea Eliade analizza il fenomeno alchemico quale parte del comportamento religioso. Cfr. Eliade, 1978; Jung sostiene che la trasmutazione alchemica e il suo linguaggio oscuro velino processi psicologici articolati in forme condivise dal subconscio collettivo. Cfr. Massimiello, 1989.

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Gli specialisti hanno dedicato il loro lavoro al pensiero e alle opere di autori specifici, trattato delle idee alchemiche relative a epoche specifiche focalizzandosi sul rapporto tra l’alchimia e medicina, scandagliando il rapporto tra alchimia ed ermetismo3, cabala4, magia e profezia5; studiato l’alchimia mediante archeometria e focalizzandosi, quindi, sulla cultura materiale e il lavoro di laboratorio.6

Non mancano interessanti studi di carattere filologico, traduzioni e edizioni critiche d’importanti manoscritti alchemici, opere volte alla ricostruzione storica della trasmissione dei testi e del sapere alchemico. In particolare gli studi di Matteo Martelli su importanti manoscritti alchemici greci e sulle origini vicino orientali dell’alchimia greco-egizia offrono interessanti spunti .7

1.1.2 Studi Dedicati All’Alchimia e alla Farmacologia Indiana.

Tra gli studi più rilevanti e influenti degli ultimi decenni, va annoverato lo studio di David G. White (White, 1996) sulle tradizioni alchemiche dei siddha (kaulasiddha, rasasiddha e nathasiddha) dell’India medioevale. White descrive la storia, i miti, le idee e i generi l’alchimia (alchimia magica, alchimia tantrica, hathayoga e dhatuvada) indiana in relazioni ad altre tradizioni (yoga, medicina, astrologia, geografia religiosa, folclore) attraverso diverse fonti testuali (veda, tantra, rasaśāstra, liste di rasasiddha) soffermandosi in particolare nell’analisi del “Rasārṇava”, che egli considera risalire al secolo XI. Il lavoro include un’analisi dettagliata del laboratorio alchemico e compara i processi omologhi dell’alchimia interna a quelli descritti nella trasmutazione alchemica del mercurio.

Per quanto concerne le tecniche farmacologiche per la purificazione del mercurio, va annoverato lo studio di Baghvan Dash e Lalit Kashyap (Dash e Kashyap,1994) dedicato alla iatrochimica nell’ayurveda. Questo testo si basa

3 Pereira, 2000:115-20.4 Forshaw, 2013: 361-5 Per un’analisi del rapporto tra alchimia e profezia nel medioevo latino (XII-XIV sec.) cfr. Crisciani, 2008:4-24.6 Martinos-Torres, 2005: 14-28.7 Martelli, 2009:5-22. Martelli-Valente, 2013:275-96. Martelli –Rumor, 2014:37-62.

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sul “Ayurveda Saukhyaṃ” di Ṭoḍarānanda. Partendo da una cornice iniziale nella quale sono fornite indicazioni sul background storico filosofico del rasaśāstra ossia dei trattati medici incentrati sulla preparazione di medicamenti contenenti mercurio e altri minerali e metalli, il testo segue lo Saukhyaṃ e descrive i differenti processi di detossificazione, i preparati e i crogioli. Dagmar Wujastik prende in esame l’uso del mercurio nella letteratura medica indiana, a partire dai primi accenni presenti nei classici della letteratura medica (“Carakasaṃhitā”, “Suśrutasaṃhitā”, “Aṣṭāṅgahṛdayasaṃhitā”) fino ad arrivare ad opere del XIX secolo. In particolare si sofferma nell’analisi del “Bhāvaprakāśa” di Bhāvamiśra, opera farmacologica del XVI secolo, periodo storico in cui l’uso del mercurio nell’ayurveda diventa standard e sul e il “Bhaiṣajyaratnāvalī” di Govindadāsa, opera scritta a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, che dedica un intero capitolo alla trattazione del mercurio.8

8 Wujastik, 2013: 1-26.