alimentazione dei servizi di sicurezza
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ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA
Appunti a cura dell’Ing. Emanuela Pazzola
Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici
A.A. 2005/2006
Facoltà d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari
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CAPITOLO 15. ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA
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CAPITOLO 15
ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA Per alimentazione dei servizi di sicurezza, più brevemente alimentazione di
sicurezza, si intende l’alimentazione che ha lo scopo di garantire i servizi
necessari alla sicurezza delle persone, in caso di mancanza di alimentazione
ordinaria.
Se i servizi di cui si vuole salvaguardare il funzionamento riguardano invece
fini diversi dalla sicurezza delle persone, ad esempio la continuità della produzione
in caso di mancanza dell’alimentazione ordinaria, si parlerà di alimentazione di
riserva.
L’alimentazione di sicurezza e quella di riserva vengono genericamente
denominate alimentazione d’emergenza.
Il mantenimento dell’alimentazione d’emergenza è reso possibile
dall’utilizzazione dei cosiddetti gruppi di continuità, capaci di alimentare un carico
quando risulti interrotta la fornitura di energia elettrica dalla rete pubblica. I gruppi
di continuità possono essere classificati nelle seguenti due categorie:
1. Gruppi con generatori rotanti. Questi sono costituiti generalmente da un gruppo elettrogeno con
motore Diesel, che può entrare in funzione dopo 5 ÷ 10 s
dall’interruzione dalla rete.
In condizioni normali, il motore elettrico riceve energia
dall’alimentazione ordinaria e tiene in rotazione il generatore ed un
volano. Al venir meno dell’alimentazione ordinaria, il volano mantiene
in rotazione il generatore per il tempo necessario al motore Diesel
per avviarsi e raggiungere il regime.
2. Batterie di accumulatori . Nel funzionamento normale l’utenza riceve alimentazione dalla rete e
la batteria di accumulatori è mantenuta in carica in parallelo ad essa;
quando si interrompe l’alimentazione, l’energia accumulata dalla
batteria viene trasferita al carico attraverso un convertitore (inverter)
in grado di trasformare la tensione continua in alternata di valore pari
a quello della rete. Lo schema elettrico è quello illustrato in fig. 1.
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Fig. 1 Schema elettrico di un gruppo di continuità con batterie di accumulatori
In cui:
• R: raddrizzatore;
• I: convertitore.
La fig. 2 mostra lo schema di un tipo di gruppo di continuità statico
piuttosto diffuso, noto come UPS (Uninterrumpible Power Sistem) in
cui è prevista la possibilità di alimentazione diretta dalla rete, mentre
la commutazione è resa rapidissima dall’uso di un commutatore
statico.
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Fig. 2 Schema elettrico di un UPS
Confrontando le due categorie di sistemi per l’alimentazione d’emergenza
risulta che:
o i gruppi statici hanno tempi d‘intervento inferiori rispetto ai gruppi con generatori
rotanti ma,
o il contenuto armonico dell’onda raddrizzata dagli inverter costituisce un
potenziale elemento di disturbo per le apparecchiature alimentate.
o l’autonomia dei gruppi statici di continuità dipende essenzialmente dalla
capacità della batteria di accumulatori: un’autonomia elevata è sempre
associata a dimensioni, peso e costo ragguardevoli, inoltre
o i gruppi realizzati con generatori rotanti sono rumorosi e inquinanti e
necessitano di un sistema sicuro per lo scarico dei fumi all’esterno,
o entrambi i sistemi richiedono una manutenzione ordinaria programmata perché
sia garantito l’intervento sicuro.