amico per un annoamico per un anno...pag. 11 andiamo a programmare pag. 12 open day pag. 13...
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AMICO per un annoAMICO per un annoanno XIV numero 1 gennaio 2017
giornalino realizzato dagli alunnidella Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primariadella Direzione Didattica di Solofra distribuzione gratuita
sommario
pag. 1 Adozione a Distanzapag. 2 Solidarietàpag. 3 Autunno... colori... formepag. 4 Halloweenpag. 5 Un mondo di auguripag. 6e7 Natalepag. 8 Tutti a Teatropag. 9 Tombolata in bibliotecapag. 10 Un’amicizia a Natalepag. 11 Andiamo a Programmarepag. 12 Open Daypag. 13 Scrittori all’operapag. 14 e 15 Antichi mestieri a Solofrapag. 16 Il primo incotro per il progetto continuitàpag. 17 Visita alla Chimepag. 18 Una splendida giornata
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L’ARCOBALENO
L’arcobaleno appare come
per magia dopo un tempo-
rale. Mentre stanno scen-
dendo le ultime gocce di
pioggia arriva il SOLE più
brillante che mai ed ecco ,
dalla parte opposta al sole
l’arco straordinario.
L’ARCOBALENO nei suoi sette colori ROSSO, ARANCIO, GIALLO, VERDE,
AZZURRO, BLU, INDACO E VIOLETTO.
L’arcobaleno è una meraviglia della natura e sarebbe bello colorare
così tutto IL MONDO
Santiago Neil John, Aldren Atienza , Correa Kristel e Justine Laluna:Questi sono i nomi dei bambini che da anni ormai la nostra scuola adotta a distanza con la collaborazione di insegnanti, alunni e genitori.Partecipiamo al progetto: “UNA MANO AIUTA L”ALTRA” adozione a distanza dei Padri Canossiani ONLUS nelle Filippine precisamente a Tondo (Manila).In questi territori si abbattono monsoni e tifoni,durante la stagione delle piogge che provocano morte non solo per la distruzione ma anche per la mancanza di cibo e scarsità di acqua potabile che ne deriva.Abbiamo spesso notizie dei nostri fratellini filippini , in occasione del Natale e della Pasqua riceviamo i loro auguri e ringraziamenti e a fine anno le loro pagelle .Grazie al nostro aiuto , oggi , NEIL JOHN è un giovanotto che frequenta le superiori mentre ALDREN, KRISTEL e JUSTINE frequentano il primo anno delle secondarie di primo grado la cui durata è di 6 anni.Le loro pagelle dimostrano che fanno tesoro del nostro aiuto impegnandosi molto nello studio.In futuro potranno loro stessi essere “adottanti”dai loro concittadini.
Santiago Neil John Aldren Atienza Correa Kristel Justine Laluna
L’AMICIZIAProvo a immaginare
un mondo senza i colori,
e lo vedo come un mondo
senza emozioni;
senza l'allegria,
nè la gioia e l'armonia,
solamente indifferenza ed apatia!
Ma l’amicizia
ha i colori dell'arcobaleno,
questa è la notizia
che colora un mondo sereno.
Se l'amicizia
ha i colori dell'arcobaleno,
dopo una pioggia
il sereno nel cielo verrà!
classe 1ª A fratta
1
LA SCUOLA COME AGENZIA EDUCATIVA, SI METTE IN GIOCO COINVOLGENDO LE FAMIGLIE, I DOCENTI E GLI
ALUNNI REALIZZANDO IL PROGETTO “ SOLIDARIETA”. ADOTTA UN BAMBINO A DISTANZA. I BAMBINI DELLA
SCUOLA DELL’ INFANZIA DI FRATTA HANNO DATO IL LORO CONTRIBUTO
infanzia Fratta
infanzia Sant’Andrea
ADOZIONI
Con il loro piccolo gesto di solidarietà i bambini della scuola dell’infanzia di Sant’Ansdrea si sentono vicini ai
bambini meno fortunati
Noi della I B di Fratta
siamo la “Classe del
Sorriso” e speriamo
tanto che con il
nostro aiuto possa-
no sorridere un po’
anche quei bimbi
più sfortunati di noi.
Classe I B Fratta
INSIEME PER SORRIDERE…
Per le Adozioni
2
Gli alunni della classe 1 A di Fratta hanno realizzato animali e fiori utilizzando foglie secche, in un gioco di forme e coloriAUTUNNO
Vien l’autunno piano piano,
cavalcando da lontano,
sulla testa un gran cappello,
foglie rosse nel mantello
porta grappoli e castagne,
nuvolette alle montagne
nei vigneti gli stornelli,
acque chiare nei ruscelli,
nelle sacche più profonde,
nebbia e freddo vi nasconde
ed ai bimbi che son buoni,
reca belli e ricchi doni.
Infanzia CasapapaInfanzia S. Andrea
3
Halloween
Nel plesso della scuola primaria di Sant'Agata quest'anno è stata allestita una aula dove vengono svolte le lezioni di
lingua inglese. In occasione delle varie festività si svolgono laboratori che vedono coinvolte tutte le classi e tutte le
discipline. Le foto di Halloween ritraggono gli alunni delle classi quarta e quinta mentre preparano la zucca-lanterna
di Halloween.4ª e 5ª S. Agata
La neve
Cade la neve
cade dal cielo
danza lieve
come un velo .
Copre tutto
col suo manto
ecco il mondo tutto bianco .
Il giardino innevato
é uno spettacolo incantato.
E felice noi ragazzi
ci divertiamo a far pupazzi!
Si divertono i bambini
con le orme dei piedini .
Zitta zitta
lieve lieve
cade giù la bianca neve .
Classe lV A Fratta
Tempo Pieno
i n v e r n o
Infanzia S. Agata sez. A
Ma cosa accade?
Guardati intorno!
Alberi spogli
e breve il giorno.
Oh quanto freddo
lungo le strade
forse tra poco
la neve cade.
Con questo freddo
dentro restiamo
e un ritornello
insiem cantiamo.
3
Stringi le mie maniio stringo le tue.
Se prendiamo molte maninon saremo più in due,
uniamole con gioiaformiamo un girotondoe questo sarà il Natalepiù felice del mondo.
Scambiamoci un sorrisochiamiamoci fratelli
saranno questi i doni più magici, più belli.
Auguri
Riciclo di NataleDato che in ogni casa e in ogni classe i materia-li di riciclo sono molto più numerosi di quanto si creda, perchè non riutilizzarli per creare dei lavoretti e decora-zioni natalizie? In accor-do con il progetto Riciclo, connesso alla
necessità di recuperare il rispetto per l’ambiente, i materiali riciclati, come bottiglie di plastica, fogli di giornale, cartoncini, tappi e via dicen-do, i bambini della classe III A del plesso F r a t t a h a n n o sfruttato la loro fantasia per creare delle origi- nali decorazioni di Natale! Con i fondi delle bottiglie di plastica, pitturati e incollati tra di loro, è stata rea l izzata una ghirlanda natalizia. I rotoli finiti di carta igienica sono stati colorati e decorati per diventare s i m p a t i c i pinguini e babbo natali, che sono stati messi sull'albero di natale della classe. I lavoretti di Natale sono stati realizzati con bottiglie di
plastica e stoffa riciclati. Numerosi sono i rifiuti che ogni giorno buttiamo ma che possono essere riutilizzati per creare le decorazioni natalizie fai da te insegnando ai bam-bini l’importanza del riciclo creativo e il valore delle piccole cose.
“Un Piccolo Gesto produce Grandi Prodigi “Durante i primi giorni di Novembre è venuto a scuola Antonio ,l’operatore di Legambiente, per una interessantissima lezione sul
riciclo dei rifiuti ; come prima cosa ci ha spiegato cosa sono le “ 4 R “ (Riduci-Riutilizza-Ricicla -Recupera) e poi ci ha proposto di aderi-
re alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ,dal 19 al 27 Novembre.
Noi abbiamo accettato con entusiasmo la proposta e ci siamo impegnati per la buona riuscita dell’iniziativa.
La settimana precedente ,durante l’intervallo, abbiamo raccolto gli imballaggi delle nostre meren-
de in un bidone speciale fatto di cartone riciclato che ci aveva lasciato Antonio e ,a fine settimana,
abbiamo fotografato i rifiuti. Davvero troppi! Non pensavano che solo per la merenda si potesse-
ro accumulare così tanti imballaggi. La settimana successiva, quella dedicata alla Riduzione dei
Rifiuti,abbiamo seguito i consigli di Antonio : abbiamo chiesto alle nostre mamme di comprare
confezioni-famiglia di biscotti, pan carrè e altri alimenti adatti a
essere portati a scuola in comodi contenitori riutilizzabili ; molti bambi- ni hanno portato la frutta
fresca. Beh, che dire … a fine settimana nel bidone c’era “quasi nulla “! Che soddisfazione! Abbiamo
capito che un piccolo gesto produce grandi prodigi ed è nostra ferma intenzione continuare così
per tutto l’anno scolastico. Questa esperienza l’ abbiamo documentata su un cartellone che occupa
uno spazio ben visibile nella nostra scuola, sperando che possa essere d’ esempio per tutti.
Fratta 2ª sez. A
S.Agata 3ª A
Un Mondo di Auguri
Infanzia Casapapa
Fratta 3ª sez. A
Lavoretti
di
Natale
5
In tecnologia, gli alunni della 1ª A hanno realiz-
zato l’albero di natale con le bottiglie di plasti-
ca.
LAVORETTI DI NATALE
A scuola , per Natale , abbiamo fatto delle palline e dei cartoncini.
Ci siamo impegnati molto per svolgere questo lavoretto, che consisteva in una pallina di polisti-
rolo decorata con tovaglioli di carta, opportunamente tagliati e rifiniti con glitter e cordoncino.
Ecco come abbiamo fatto: abbiamo usato la colla vinavil per
mettere un tovagliolo di carta con decori natalizi tagliato sulla
pallina. Dopo aver fatto asciugare la parte decorata col tovagliolo
abbiamo rivestito l’altra parte della pallina con la cementina ed
abbiamo di nuovo messo ad asciuga- re la pallina .
Per completare il capolavoro abbia- mo dato un tocco di glitter,
poi abbiamo coperto le giunture col cordoncino ed abbiamo
messo un fiocco in tinta con i colori del tovagliolo per completare il tutto.
Ma non è finita qui! Abbiamo fatto un cartoncino decorato con fantasia. Inizialmente abbiamo
intagliato una grande stella al centro del cartoncino, ed intorno abbiamo decorato con glitter
il contorno. Abbiamo poi preso un pezzo di rame ed abbiamo inciso su di esso un paesaggio di
Natale , che abbiamo poi colorato con lo smalto. Infine abbiamo incollato il pezzetto di rame su
un foglietto che, messo nel cartoncino, si poteva ammirare nello spazio a forma di stella… un
pensiero ai genitori e il cartoncino è finito!
Abbiamo fatto questi lavoretti per i nostri cari genitori, per renderli felici, e far sapere quanto ci
teniamo a loro.
Francesca, OLGA,
Antonio C., ANTONIO F.Cappuccini 4ª A
Infanzia S. Andrea
6
Noi del la c lasse 4 B abbiamo real izzato un angelo con la lana. OCCORRENTE:Lana d i d ivers i color i , pal l ina di pol ist i ro lo, car ta gommata, col la , forbic i , due cerchi , ugual i , d i car tone con un’aper tura a l centro ed una laterale.
Ecco i l procedimento:• prendere del la lana e d av volger la intorno a i due cerchi d i car tone
messi v ic in i ;• quando i l cerchio è r i -c o -
per to di lana, con le forbic i , tagl iare a l l ’a l tezza del l ’unione dei due car toni ;• chiudere a l centro con un filo res istente : ed ecco i l pon-pon:• sul la pal l ina di pol ist i ro lo disegnare gl i occhi e la bocca ed attaccare pochi fi l i d i lana per i capel l i ;• r i tagl iare dal la car ta gommata le a l i• con la col la unire le a l i e la testa a l corpo (pon-pon)
I n attesa
del Natale
Gli a lunni
del le c lass i
quar ta e
quinta accanto
a l l 'a lbero di
Natale e una
del le vetrate
da loro abbel-
l i ta con sog-
gett i Natal iz i
a l l ' i n -
t e r n o
d e l l a
p r o -
p r i a
aula .infanzia S. Agata
Natale
S. Agata 4ª e 5ª
$
Pe r f a r e un a n g e l o
Fratta 4ª B
7
Ier i , 23 novembre, io e i miei compagni d i c lasse c i s iamo recat i a Salerno, a l tetro S . Demetr io per
ass istere a uno spettacolo sul bul l i smo, dal t i to lo “Facebul l ing”. I l bul l i smo, pur troppo, è un feno-
meno che da anni affligge la nostra società , soprattutto è diffuso tra bambini e ragazzi . Ad esem-
pio, quando c 'è un bambino che non va tanto bene a scuola subito qualche bul lo ne approfitta per
prender lo in gi ro. Quando s iamo entrat i in sa la , in f retta abbiamo preso posto a sedere. La sa la era
gremita di bambini e ragazzi . Dopo qualche minuto s i sono spente le luc i e lo spettacolo è in iz iato.
Le protagoniste erano due amiche del cuore : Giada e Samantha. Giada, era molto studiosa e non
amava le tecnologie e i socia l . Aveva solo un computer che i genitor i le avevano regalato per i l
suo compleanno ma le avevano proibito di chattare con sconosciut i . Samantha, invece, era una
t ipa chic, non studiava e passava ore intere su : Facebook , I nstagram, Snapchat e Twitter. Un giorno
convinse Giada ad iscr ivers i su Facebook . Appena completata l ’i scr iz ione passò 12 ore a l computer
a l l ' insaputa dei genitor i . I l g iorno dopo, fe l ic iss ima, Giada raccontò a l l 'amica che Giul io, i l p iù
bel lo del la c lasse, l ’aveva invitata ad usci re. Samantha, segretamente innamorata di questo ragaz-
zo, dal l ' invidia creò una pagina fa lsa sotto i l nome di Luca e in iz iò a contattare Giada. I n iz ia lmente
le faceva molt i compl imenti ma poi in iz iò ad offender la e a denigrar la . Ha in iz io cos ì un incubo per
Giada che la spinge a l suic idio. Samantha, sent i tas i responsabi le del malessere del l ’amica , s i reca
da un ps icologo e racconta tutta la ver i tà . Era stata dav vero catt iva . Io penso che una volte per
tutte s i deve mettere fine a questo t r iste fenomeno.
Classe V, Sant ’Andrea.
TUT TI A TEATRO! Pr ima di Natale s iamo andat i a Salerno con i l pul lman per vedere uno spettacolo teatra le dal t i to lo “Un Babbo Natale OK!”. C i s iamo tanto diver t i t i . È stata la nostra pr ima uscita di quest ’anno e, per a lcuni d i noi , anche la pr ima volta a teatro. CHE EMOZIONE! ! !
Cappuccini
1ª A e 1ª B
Classe I B Fratta
8
I l 20 Dicembre 2016 noi a lunni d i V Cappuccini s iamo andat i a l la B ibl ioteca Comunale di Solofra per diver t i rc i giocando a Tombola ins ieme agl i a lunni d i V di S .Agata .Pr ima di giocare a tombola , la s ignora Lucia , c i ha spiegato come è nato i l gioco del la Tombola . I l gioco del la Tombola der iva dal gioco del lotto. Nel 1734 sorse una disputa t ra i l Re Car lo I I I d i Borbone ( i l quale voleva legal iz-zare i l gioco del lotto) e i l Papa perché r i teneva i l lotto immorale per i fedel i che pensavano a giocare t rascurando le fest iv i tà re l igiose come i l Natale e la santa Pasqua.
Al la fine v inse i l Re ma a patto che i l gioco venisse sospeso nel le fest iv i tà natal iz ie in modo da non distrarre i l popolo dal le preghiere. I lpopolo napoletano che non voleva r inunciare a quel d iver t imento , s i organizzò in un a l t ro modo… trasformò un gioco pubbl ico in un gioco a carattere fami l iare : i 90 numeri del lotto furono racchius i in un Panar ie l lo d i v imini e furono d isegnat i i numeri su del le car te l le .A i 90 numeri furono dat i s ignificat i d ivers i . Oggi la tombola è un t ip ico gioco natal iz io basato sul l ’estraz ione dei 90 numeri per la real izzazione del l ’ ambo,terno,quaterna,c inquant ina e tombola . Nel la nostra Regione di sol i to ad ogni numero corr isponde una leggenda , una stor ia , una figura o addir i t tura un Santo, i numeri p iù not i :1 l ’ I ta l ia , 2 creatura , 3 a jatta , 5 a mano, 8“a Madonna”, 13 “Sant ’ Antonio”, 33” l l ’Anne ‘e Cr isto”, 37”o munaciel l ” 44 gatt i , 47 o mor to, 48”o muor to che par la “, 66 e duie z i te l le,
57 ‘o scar te l lato, 75Pulc inel la , 77 e diavole, 90 a pauraPr ima di cominciare abbiamo fatto una par t i ta di prova e queste erano le regole. Quando venivano pescat i i l numero 1 dovevamo cantare l ’ I nno d ’ I ta l ia ; i l numero 44
dovevamo cantare“44 gatt i ” ; i l numero che veniva pescato dopo i l 66 , rappresentava l ’età del le “due z i te l le”. A l l ’in iz io del gioco, la nostra maestra , ha fatto cadere i l Panar ie l lo con i numeri a terra , perché era bucato i l fondo! Poi l i abbiamo raccolt i e final -mente la par t i ta è in iz iata . Appena in iz iata la par t i ta , quasi tutt i hanno subito gr idato per l ’ ambo, poi dopo un po’ per i l terno…le giocate diventavano sempre più av vincent i perché tutt i volevamo vincere! Pois i è sent i to i l gr ido per la quaterna, dopo var ie estraz ioni …per la quint ina . Tutt i cominciavano ad essere molto agitat i
perché mancavano pochi numeri a l la sospirataTOMBOLA. Ecco che finalmente abbiamo sent i to l ’ur lo di l iberazione di un compagno del la nostra c lasse, i l quale ha v into un bel l ibro. Gl i abbiamo fatto un bel l ’ applauso. Content i c i s iamo spostat i verso l ’ingresso dove c ’era una bel la grotta costruita con dei l ibr i ! Questa tombolata è stata magnifica e non la dimenticheremo mai !
a cura del la V Cappuccini
Amica acquaS. Agata 1ª A
Fratta 2ª B
3
LA NE VELA NE VEI l g iorno del l ’Epi fania , non abbiamo r icevuto solo la ca lza piena di caramel le e c ioccolat in i , ma anche una sorpresa inaspettata : la neve. Appena svegl ia , mi sono af facciata a l la f inestra e ho v isto piccol i f iocchi b ianchi scendere lentamente dal c ie lo gr igio e cupo, che s i posavano del icatamente sul davanzale, sui rami degl i a lber i e sul l ’erba del mio giardino. Ero ta lmente eccitata che mi sono vest i ta in un att imo e mi sono messa a sa l te l lare come un gr i l lo, cant icchiando a l legramente. Non vedevo l ’ora di usc i re fuor i a g iocare con la neve, ma la mamma me lo ha impedito perché l ’ar ia era gel ida e mi sarei raf f reddata . Così sono r i tornata a l la f ine-stra del la mia cameretta ad ammirare i l paesaggio imbiancato. Le montagne sembravano dipinte dal la mano di un pittore e i f iocchi come far fa l l ine ghiacciate cont inuavano a scendere f i t t i f i t t i , coprendo in poco tempo tutto intorno. I l mio giar-dino sembrava r icoper to di panna montata e nel l ’ar ia era come se c i fosse qualcosa di magico. A causa del la neve i l s indaco ha indetto la chiusura del la scuola e quindi le nostre vacanze s i sono prolungate. Che bel lo !
Aless ia Maffe iClasse V, Sant ’Andrea .
Un'amiciz ia a Natale Era i l vent iquattro Dicem-bre e due sorel le di nome Desirè e Lusy aspettavano i l Natale con tanto entu-s iasmo.Si af facciarono a l la f ine-stra ,v idero i l loro giardino r icoper to da un manto di
neve, pensarono di usc i re a creare un pupazzo di neve così avrebbero potuto festeggiare i l Natale in compa-gnia .Così , poco dopo, le due sorel le cominciarono a costruire i l pupazzo, forma-rono pr ima la base poi posa-rono la testa e con dei p icco-l i bottoni real izzarono gl i occhi , con una carota i l naso , e per def in i re la bocca usarono le bucce di una mela .Inf ine pensarono di copr i r lo con una sc iarpa poiché faceva molto f reddo e lu i s tava nel g iardino.Le due bambine soddisfatte r ientrarono in casa e disse-ro a i genitor i d i aver costruito i l pupazzo di neve , la loro madre diede uno sguardo dal la f inestra e contenta
disse loro che i l pupazzo ne sarebbe stato grato .La sera del la V igi l ia d i Natale l 'atmosfera in famigl ia era a l legra e gioiosa , le due sorel le dando uno sguardo in giardino v idero che i l pupazzo era t r iste e sconsolato, era evidente che s i sent isse molto solo . A l lora chiesero a l la mamma se potessero of f r i rg l i un pezzo di tor ta , la mamma accon-sent ì e le due bambine usci rono a por targl i una grossa fetta di tor ta .I l pupazzo le r ingraziò molto , non aveva mai incontrato del le bambine così generose e fe l ice disse loro che non poteva mangiare, ma se avessero creduto nel lo Spir i to
Natal iz io, forse gl i era consent i to di par tecipare a l la festa .Le bambine r isposero in coro di s ì e a l l ' improvviso i l pupazzo di neve prese per mano le due sorel le e ins ieme cominciarono a danzare in un tenero girotondo.I l pupazzo spiegò che i l loro a l t ruismo aveva dato senso a l l 'unione che lega la magia del Natale , la loro generosità aveva scaldato i l suo cuore e per questo ne sarebbe stato sempre grato .La matt ina dopo le due bambine s i svegl iarono e di corsa andarono dal pupazzo ma di lu i non c 'era più niente, a l suo posto c 'erano due bottoni , una carota e le bucce di mela .Davant i a l la loro por ta t rovarono un bigl ietto con su scr i t to : "Grazie a l vostro Spir i to Natal iz io ho v issuto momenti meravigl ios i , v i por terò per sempre nel mio cuore , s iate fe l ic i , i l vostro amico Pupazzo di neve " .Le due bambine erano tr ist i perché non potevano giocare più con i l loro amico ma a l lo stesso tempo erano conten-te di avergl i of fer to la loro amiciz ia .Da questa stor ia abbiamo capito che " l 'amic iz ia é un vero tesoro " e se crediamo nel lo Spir i to Natal iz io tutto può succedere.
E
M
O
Z
I
O
N
I
Fratta 4ª A
S. Agata 1ª A
10
Andiamo a programmare!!!La scuola di oggi mette continuamente i docenti di fronte a nuove sfide educative
e ,per promuovere un’attività educativo-didattica realmente efficace, necessita
della continua sperimentazione di nuovi modi di fare scuola: una metodologia
innovativa e che in futuro , probabilmente, pervaderà lo studio di varie discipline è
quella del coding : l’acquisizione del pensiero com-
putazionale può diventare strumento privilegiato
per programmare ogni attività , scolastica prima e
lavorativa poi; si fa leva su capacità come l’intuito e
la logica per condurre gli alunni alla risoluzione di problemi concreti , la realizzazio-
ne pratica di un sapere che non sia solo sterile nozionismo ; in quest’ottica di inno-
vazione gli alunni della IC di Fratta quest’anno sono stati coinvolti , a livello speri-
mentale , in un percorso che li porterà a programmare per
imparare : le prime fasi vedono gli alunni coinvolti nella
realizzazione di percorsi motori in cui un bambino ( il programmatore) impartisce ad un
altro (il robottino) le indicazioni per raggiungere un punto determinato; i comandi sono
quelli della tastiera di un computer; gradualmente la difficoltà del percorso aumenta ed
ogni bambino sarà in grado di raggiungere obiettivi sempre
più complessi ; in una seconda fase il percorso viene riporta-
to su carta e successivamente al computer ; la finalità è
quella di formare una generazione capace di programmare
azioni efficaci al raggiungimento di obiettivi in ogni ambito
lavorativo; i bambini si sono approcciati alla nuova attività
con entusiasmo ed hanno dimostrato fin dall’inizio un forte interesse e una grande
motivazione ad apprendere. Siamo solo all’inizio ….ma i presupposti sono
buoni…..allora …andiamo a programmare!!
A cura della classe 1 C
Intervistatore: Intervistatore: Come si chiamavano i tuoi genitori ?Come si chiamavano i tuoi genitori ?
Mameli: Mameli: I miei genitori si chiamavano Chiara e Enzo.I miei genitori si chiamavano Chiara e Enzo.
I: I: Avevi sorelle o fratelli ?Avevi sorelle o fratelli ?
M: NM: No , sono figlio unico.o , sono figlio unico.
I: I: Sei stato felice della tua fama?Sei stato felice della tua fama?
M: M: All ‘inizio si , ma dopo un po’ no.All ‘inizio si , ma dopo un po’ no.
I: I: Perché ?Perché ?
M: M: Perché volevano foto con me,autografi ogni giorno , e questo Perché volevano foto con me,autografi ogni giorno , e questo
non mi piaceva.non mi piaceva.
I: I: Da piccolo , qual era il tuo sogno nel cassetto ?Da piccolo , qual era il tuo sogno nel cassetto ?
M: M: Il mio sogno nel cassetto era diventare un poeta.Il mio sogno nel cassetto era diventare un poeta.
I: I: Sei felice di averlo realizzato ?Sei felice di averlo realizzato ?
M: M: Si , sono molto contento.Si , sono molto contento.
I: I: Da piccolo avevi amici che non ti apprezzavano ?Da piccolo avevi amici che non ti apprezzavano ?
M: M: Si , ne avevo uno, si chiamava Lorenzo .Si , ne avevo uno, si chiamava Lorenzo .
I: I: Hai una ragazza ?Hai una ragazza ?
M: M: No ,non ce l’ ho.No ,non ce l’ ho.
I: I: Ma c’ è qualche ragazza che ti piace ?Ma c’ è qualche ragazza che ti piace ?
M: M: Si , ma è già fidanzata.Si , ma è già fidanzata.
I: I: Hai tatuaggi ?Hai tatuaggi ?
M: M: Si , uno dietro alla schiena.Si , uno dietro alla schiena.
I: I: E cosa ?E cosa ?
M: M: Mi sono fatto tatuare una poesia che ho scritto io da piccolo .Mi sono fatto tatuare una poesia che ho scritto io da piccolo .
I: I: Ma avevi una ragazza ?Ma avevi una ragazza ?
M: M: Si ,si chiamava Giulia , però è morta.Si ,si chiamava Giulia , però è morta.
I: I: E come ?E come ?
M: M: E’ stata investita da una carrozza.E’ stata investita da una carrozza.
Interviste a confronto: Goffredo MameliInterviste a confronto: Goffredo Mameli
Intervistato da Anna Maria De ChiaraIntervistato da Anna Maria De Chiara
I: Signor Goffredo qual è il componimento I: Signor Goffredo qual è il componimento
che le ha dato più soddisfazione?che le ha dato più soddisfazione?
G: Beh, sicuramente è il “Canto degli Italiani”.G: Beh, sicuramente è il “Canto degli Italiani”.
I: Se posso,può darci un anticipo del film I: Se posso,può darci un anticipo del film
che stanno registrando sulla sua vita?che stanno registrando sulla sua vita?
G: Certo, beh io ho una preferenza G: Certo, beh io ho una preferenza
sull'attore,vorrei che mi interpretasse sull'attore,vorrei che mi interpretasse
Fiorello!Fiorello!
I: Come erano i suoi allievi quando insegnaI: Come erano i suoi allievi quando insegna-
va?va?
G: Sicuramente, eravamo tutti giovani pieni G: Sicuramente, eravamo tutti giovani pieni
di vita e cercai di inculcare in loro il patriottidi vita e cercai di inculcare in loro il patriotti-
smo e il rispetto. Ed è stato un bel periodo smo e il rispetto. Ed è stato un bel periodo
della mia vita!della mia vita!
I: Come ha vissuto il suo arruolamento?I: Come ha vissuto il suo arruolamento?
G: Sicuramente è stato un privilegio comG: Sicuramente è stato un privilegio com-
battere al fianco di Giuseppe Garibaldi. battere al fianco di Giuseppe Garibaldi.
Purtroppo durante l'assedio di Roma mi Purtroppo durante l'assedio di Roma mi
sono ferito alla gamba sinistra.sono ferito alla gamba sinistra.
I: Grazie della sua intervista e andate a I: Grazie della sua intervista e andate a
vedere il suo film dal 13 dicembre nelle sale; vedere il suo film dal 13 dicembre nelle sale;
vuole dire qualcosa ai ragazzi?vuole dire qualcosa ai ragazzi?
G: Ciao ragazzi, buona musica e imparate il G: Ciao ragazzi, buona musica e imparate il
Canto degli Italiani in onore di chi ha comCanto degli Italiani in onore di chi ha com-
battuto e ha perso la vita per la vostra battuto e ha perso la vita per la vostra
libertà!libertà!
Giorgia Giorgia
Giannattasio 5 B FrattaGiannattasio 5 B Fratta
11
Sabato 14 gennaio si è svolta , nei
locali del plesso Fratta, la prima
delle tre giornate dedicate alla
continuità e all’ac- coglienza dei
nuovi iscritti alla scuola primaria ;
coinvolte tutte le classi prime dei
vari plessi del nostro Istituto ( Pri-
maria di Cappuccini, Fratta,
Sant’Agata, Sant’Andrea) unita-
mente ai genitori e agli alunni
dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia ; numerosi i laboratori realizzati : alcuni dedicati alla
tematica delle emozioni, affrontata da molteplici punti di vista, altri a metodologie didattiche
innovative, come il coding o il metodo analogico di Camillo Bortolato ; i bambini della scuola
primaria hanno anche potuto sperimentare il tutoraggio nei confronti dei compagni più piccoli;
per tutti è stata un’occasione di apertura e di confronto .
“La scuola incontra i genitori”
Emozioni
Infanzia S. Andrea
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FURTO IN CASA VIVIANIUn giorno la famiglia Viviani parte per un viaggio in Spagna e affida la propria casa alla signora delle pulizie Linda e al giardiniere Leo. Una mattina Linda esce per andare dal dottore avendo il figlio malato e nella villa rimane solo Leo. Al suo rientro Linda nota qualcosa di strano: un quadro alla parete che pende, si avvicina e vede la cassaforte aperta e per terra tracce di erba e terriccio. Si allar- ma e chiede spiegazioni a Leo, ma lui con un certo disinteresse dice che non ha visto e non sa niente. Linda, persona molto precisa, capisce che c’è stato un furto e che i soldi sono spariti.Chiama la polizia che arriva subito e inizia ad indagare. I poliziotti interro-gano i vicini ma tutti hanno un alibi e nessuno di loro ha visto entrare qual-cuno in casa. Si spostano nella villa e trovano un paio di occhiali, poi notano che sul pavimento c’è dell’erba.Inizia l’interrogatorio agli unici inquili- ni della casa: Linda risponde con chia-rezza, mentre Leo si innervosisce e sbianca. La polizia li invita a firmare la denuncia, ma Leo balbettando dice che non lo può fare perché non ha gli occhiali. Allora il poliziotto glieli mostra e lui scoppia in un pianto liberatorio e confessa la sua colpa, anche il motivo per cui l’aveva fatto: era sottopagato. Il poliziotto si innervosisce e gli fa capire che invece di derubarli doveva parlare con i signori Viviani. Capita la lezione Leo si pente e restituisce i soldi. Diventa un uomo diverso, più sincero e leale verso tutti, ma soprattutto con i signori Viviani che lo perdonano.
5 A S. Agata
Diamo un nome alle emozio-
ni!!! I bambini della scuola
dell’infanzia del plesso FRATTA
hanno spiccato il volo con il
metodo analogico di Camillo
Bortolato. Tante attività
motorie, giochi in palestra,
giochi con gli strumenti, tom-
bola, attività grafico-
pittoriche…..
Ibambini provano grandi
emozioni ma imparano a
conoscerle anche attraverso di
noi!!!!
STUPORE, GIOIA, SORPRESA E
MERAVIGLIA!
Emozioni
infanzia Fratta
Scrittori all’0pera
LO SPECCHIO
Ciao io sono Annalisa e ho nove anni. Io e la mia famiglia ci siamo da poco trasferiti nella nuova abitazione, ma in questa casa, dove ora viviamo, succedono un sacco di cose strane. Per esempio, ieri mattina, sono andata in bagno a pettinarmi perché dovevo andare a scuola. All’ improvviso, mentre mi pettinavo, sono inciampata e…. PUF! Sono caduta nello specchio! nMi sono ritrovata dall’ altra parte, era tutto stranissimo: c’ erano elastici, cerchietti e mollette fluttuanti e anche qualche capello! Ad un certo punto ho visto mamma davanti allo specchio, mi sembrava molto nervosa, infatti stava sgridando mia sorella perché stava facendo tardi a scuola. Stavo quasi per dimenticare, che anche io dovevo andare a scuola!!! Mamma mi stava chiamando, non sapevo più cosa dovevo fare! Poi ho avuto un’ idea, mi sono appoggiata allo specchio e ho dato una spinta forte. Ero uscita. Mamma, quando mi ha vista, si è arrabbiata e mi ha chiesto dove ero stata. Io le ho risposto che ero finita nello specchio, ma lei non mi ha creduta e ha detto che erano tutte sciocchezze ; anche mia sorella ha cominciato a prendermi in giro dicendo: “ha ha ha! Tanto è tutto finto, è inutile che dici le bugie!” Ebbene, stamattina mia sorella mi doveva accompagnare a scuola ma, mentre si truccava è caduta nello specchio ed ha cominciato ad urlare: “Vieni qui e aiutami!”. Ma io sono andata via e prima di andarmene le ho detto: ”Tanto è tutto finto!” HA! Ha! Ha!.....
4ª A Cappuccini
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Antichi Mestieri a SolofraQuest'anno tutte le classi quarte della Scuola Primaria di Fratta sono impegnate in un Progetto con Lega
Ambiente sugli antichi mestieri di Solofra .I ragazzi volontari appartenen-ti a questa associazione sono venuti a scuola e abbiamo iniziato il percor-so.In classe ,insieme alle nostre insegnanti, abbiamo ricercato tante notizie importanti così abbiamo scoperto che Solofra ha antichissime tradizioni artigiane che l'hanno resa famosa sia in Italia che all'estero.Tra i tanti mestieri , l'arte più antica é quella della concia della pelle praticata da diversi millenni .Attraverso inter-viste fatte ai nostri nonni o parenti anziani abbiamo scoper-to che il procedimento della
concia é cambiato molto ,adesso le macchine hanno velocizzato tantis-simo tutte le operazioni. Addirittura prima per l'ultima fase ,il lavoro si spostava dalla bottega nelle abitazioni,nei bassi,nei magazzini dove lavorava l'intera famiglia. Un'altro mestiere ,sempre legato alla concia della pelle ,é quello dei carcarari. Essi si occupavano della produzione della calce presso le cave dei Turci, della Scorza e di San Marco dove avevano fatto degli speciali forni detti carcare. Era un'attività familiare dove lavoravano anche le donne infatti esse trasportavano le pietre dalla montagna alla carcara nelle "cupelle" sulla testa e quando erano pronte alle concerie .Un altro antico mestiere che proveniva da Napoli era quello del battiloro e battargento.Gli artigiani solofrani per battere i metalli preziosi e renderli lamine sottilissime usavano gli strati della pelle .Oggi possiamo ammirare nella Collegiata il cassettonato, l'organo e il pulpito completamen-te ricoperti di sottilissimi fogli di oro,frutto di tanta lavoro e abilità .
4 A Fratta tempo pieno
ATTREZZI DI CONCERIA
Per l’attività della concia si richiedevano particolari attrezzi. Oltre alle vasche
, che servivano a sciogliere la calce, utile per la concia c’erano vari tipi di
tavole di legno .
Uno era il Cavalletto , un banco inclinato con due piedi corti per appoggio.
C’era il Telaio , un attrezzo formato da assi di legno su cui venivano stese ed
inchiodate le pelli per l’asciugatura.
Il Palo, una tavola verticale messa su di un’ altra orizzontale , all’estremità
della quale era conficcata una lama di acciaio,ricurva, che ridava morbidez-
za alla pelle asciugata.
Il Quadro ,poi, serviva per misurare le pelli finite, costituito da un telaio rettan-
golare di legno e da una rete di quadrati formati da fili di ferro.
Importante era lo Stenditoio per stendere le pelli,formato da travi di legno
che serviva per asciugare le
pelli.
Tutta questa operazione veniva
fatta in un locale areato ,detto
torre.
Ricostruzione di un ambiente conciario.
Sulla sinistra un tavolo da lavoro , in fondo una Tina e una Caldaia,
al centro un tipo di palo e di cavalletto . In primo piano una fossa
seminterrata , vari stigli ( attrezzi più piccoli) in mano agli operai.
5°A T.P FRATTA
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Da qualche mese le quarte di tutto il circolo stanno svolgendo alcune attività relative ad un progetto sugli antichi mestieri di Solofra . Abbiamo incontrato Carla Nizzolino, che fa parte del A.M.T, la quale ci ha parlato di Solofra nell’ antichita’ e della sua storia. Abbiamo scoperto che i Sanniti furono il primo popolo che venne a Solofra . Erano guerrieri e pastori e percio’ la popola-zione viveva soprattutto di pastorizia. Fin dai tempi remoti alcuni mestieri venivano praticati a Solofra, grazie anche ad alcune caratteristiche e risorse che ricavavano dal territorio: c’erano i CONCIATORI, i quali lavoravano le pelli che poi in seguito venivano trasformate in capi d’ abbi-gliamento, scarpe, decori per arredamenti e in altri oggetti utili; c’erano gli SCALPELLINI, che usavano pietre locali e le modellavano ricavando oggetti utili all’edilizia, statue e fontane bellis-sime . Abbiamo scoperto che c’erano I CARCARARI, i quali portavano le pietre a “cuocere” alle carcare, ricavando la calce che serviva a togliere i peli dalle pelli . Accan-to ad essic’erano i FALEGNAMI, che lavoravano il legno e lo trasportava-no in paese,i FORNACIAI, che costruivano oggetti di terracotta che servi-vano nelle costruzioni di case e concerie e I BATTILORO e i BATTARGEN-TO i quali facevano diventare l’oro o l’argento sottile battendolo tra due
pezzi di pelle, Ottenendo lamine sottilissime che utilizzavano per decorare cornici, libri, soffitti, mobili, finimenti e pelli pregiate. Abbiamo conosciuto il mestiere dell’ ARROTINO che limava coltelli, forbici, attrezzi da lavoro, in modo che tagliassero e funzionassero sempre bene.Infine abbiamo ascoltato la testimonianza di Lidia, la mamma di Giannaflavia, la nostra com-pagna, la quale ci ha raccontato la sua esperienza di bambina che aiutava la sua nonna a svolgere il mestiere di MATERASSAIA. Lidia ci ha portato la lana, le fettucce e alcuni aghi molto lunghi e ci ha mostrato come riempiva il materasso di lana ricavata dalle pecore e comefaceva i cuscini, quello del materassaio era un mestiere delicato ed importante perché i materassi si rinnovavano ogni anno, per consentire di averli sempre morbidi e puliti; in genere si usavano quattro materassi singoli e si conservavano con cura perché venivano poi donati ai figli. Lidia poi ci ha parlato del mestiere del CARDATORE, che con una macchina scioglieva i nodi che si formavano nella lana col tempo. Oltre a questi mestieri si facevano altri lavori che erano utili alla comunita’ e che , pian piano, hanno fatto della nostra piccola citta’ un centro laborioso e rinomato nella concia delle pelli.Li scopriremo attraverso letture e testimonianze e ve ne parleremo prossimamente.
4° A Cappuccini
Antichi Mestieri a Solofra
4 B
Fratta
Arrotino
Battiloro
Scalpellino
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Visita in conceria
Il primo incontro per il progetto continuitàIl 15 Novembre, con la mia classe, ci siamo recati alla scuola di Fratta per il primo incontro del progetto conti-
nuità. Lì siamo stati accolti dalla dottoressa Garavaglia, rappresentante dell’ UNIC, l’unione nazionale dei
conciatori, che ci ha spiegato la storia della concia e ci ha mostrato delle diapositive delle varie fasi della lavo-
razione della pelle, visto che Solofra è uno dei più importanti poli conciari in Italia. Infatti nel nostro paese ci
sono molte concerie che danno lavoro a molte famiglie. Durante l’incontro ci ha mostrato e fatto toccare con
mano molti tipi di pelli conciate, dalla pelle di lucertola a quella di squalo, usata per rivestire l’interno delle
navi. In fine ci ha invitato a realizzare un giocattolo in pelle per partecipare ad un concorso indetto dall’UNIC.
Per me questa giornata è stata molto interessante e ho imparato tante cose che non conoscevo su questo antico mestiere. Helena D’Urso
classe V, Sant’Andrea
La V B in conceria: gli alunni hanno avuto modo di osser-
vare tutte le fasi di lavorazione della pelle.
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Noi della V A a Tempo Pieno. della D.D. di Solofra abbiamo avuto il piacere di visitare il laboratorio chimico
“CHIME” per il progetto continuità. Ci ha accolto ilSig. Carmine che ci ha spiegato tutto il processo di lavora-
zione della pelle. Dal suo arrivo nelle nostre fabbriche dal Medio Oriente e dall'Africa pronta per essere lavo-
rata. Messa dapprima nei “bottali” per essere colorata e ammorbidita, poi asciutta e colorata ulteriormente.
Ci hanno mostrato i vari trattamenti che subisce la pelle con alcuni prodotti al cromo, al vegetale e con la
concia ecologica per un basso impatto ambientale. Abbiamo osservato il cambiamento a seconda del tipo
di luce che emanava un particolare macchinario. Il tutto è stato molto interessante perché abbiamo potuto
capire il lavoro che c’è dietro ogni accessorio di pelle.
Fratta 5ª B
GIOCHI IN PELLE
Nel realizzare i giochi in pelle ,abbiamo lavorato in gruppo, ogni gruppo ha scelto quale gioco realizzare. Insieme abbiamo deciso di realizzare un veliero, un soldatino, un aereo ed un camion dei rifiuti. La prima fase è stata quella di costruire il gioco scelto con materiale di recupero: cartone, bottiglie di plastica, ecc.Poi abbiamo scelto i colori delle pelli che volevamo utilizzare per ricoprire il gioco.Infine con forbici, righello e colla ci siamo messi al lavoro e, dopo svariate difficoltà ( tutte risolte, per fortuna), e tanto impegno, abbiamo completa-to il nostro giocattolo.SIAMO VERAMENTE SODDI-SFATTI.
ECCO UNO DEI PROGETTI:
Visita alla Chime17
Una Splendida Giornata
Oggi siamo contenti di andare a scuola perché andremo in Piazza
San Michele dove ci sarà la RAI che farà delle riprese, che andranno in
onda nel TG regionale delle quattordici. Questa mattina ci siamo
svegliati molto presto perché avevamo paura di fare tardi a scuola.
Quando siamo arrivati davanti al cancello della scuola non c’era
ancora nessuno ad aspettare: poi finalmente è suonata la campa-
nella. Entrati in classe abbiamo iniziato la lezione . Poi, velocemente,
prepariamo un cartello con la scritta "DIREZIONE DIDATTICA SOLO-
FRA” con il simbo-
lo della scuola. Alle
nove le maestre Raffaela e Ortensia ci hanno accompagnato in
piazza San Michele. Siamo tutti molto eccitati, non vediamo l’ora di
essere ripresi dalle telecamere e di vedere
da vicino come si effettuano delle riprese
televisive.
Finalmente arriviamo in Piazza S. Michele,
c’è già tanta gente: chi guarda, chi si affret-
ta a preparare i diversi prodotti locali su
alcuni tavoli.
"Arrivano quelli della RAI, li ho visti!" Da un furgone scendono tre
persone: Rino, il presentatore, il cameraman ed un aiutante.
Mentre aspettiamo che iniziano le riprese ci mettiamo a cantare
una canzone intitolata E’ la notte di Natale e Rino dice: "Bella
canzone, per iniziare canterete questa!” Poi ci spostiamo nella
Chiesa di San Michele, Don Mario ci fa disporre intorno al presepe
cinquecentesco dedicato alla lavorazione della pelle e ci racco-
manda di sorridere quando ci riprendono.
Successivamente hanno ripreso i prodotti dell’industria conciaria:
giubbini e borse in pelle, pelli lavorate in modo particolare che sembravano stoffe, merletti.
Infine hanno mostrato i cibi caratteristici come il muglitiello, i funghi, il mallone, senza trala-
sciare i dolci tipici come il panettone, gli struffoli, i mostaccioli, i roccocò.
Il servizio si conclude con riprese fatte dall’alto: la nostra città appare ancora più bella con la
sua cornice di monti che sembrano essere stati messi lì a protezione di noi solofrani. Alla fine
quando Rino ha detto:" linea allo studio" , sono terminate le riprese; è arrivato anche Michele
e ci siamo fatti una bellissima foto ricordo! Poi il signore del bar Romano ha detto: " Potete
prendere i dolci", allora tutti ci siamo letteralmente tuffati , per gustare quelle delizie. Lo scopo di questo servizio televi-
sivo è quello di far conoscere le bellezze della nostra città come la Collegiata di San Michele, decorata con dipinti di
Francesco Guarino, il Palazzo Ducale, la fontana dei Quattro Leoni e i Giardini di Santa Chiara.
A conclusione di questa giornata si può dire che è stata faticosa, ma anche divertente e molto interessante.
CHE SPLENDIDA GIORNATA!!!
Gli alunni della 4° e 5° B di Fratta
Gli alunni della IV B utilizzando carta e scatole di cartone hanno realizzato queste splendide ziggurat