pontida...2015/11/01 · di immagini del monastero o di opere d’arte, nel 2013 si è man-tenuta...
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come siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiati
25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino 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parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale11 gennaio
Festa deibattezzatinel 2014
GENNAIO - 1
“Lo sport come stile di vita”
Premiatoil Minibasket
Parrocchia dei Ss. Giacomo Ap. e Giorgio M.24030 PONTIDA (BG) - Tel. 035.795.025
Anno 25 - Nuova SerieN. 1
Gennaio 2015
PONTIDA: Bollettino della Parrocchia dei Ss. Giacomo Ap. e Giorgio M. - Registrazione Tribunale di Bergamo n. 3 del5.2.99. Direttore Responsabile: Giovanzana M. Luisa. - Direzione e Redazione: Parrocchia dei Ss. Giacomo Ap. e GiorgioM. - Piazza Giuramento, 155 - 24030 Pontida (BG). Stampa: Tipografi a dell’Isola s.n.c. - Terno d’Isola (BG)
L’AMMINISTRATORE PARROCCHIALE RICEVEpresso l’ARCHIVIO PARROCCHIALE Domenica dalle 16.00 alle 17.30
oppure su appuntamento: tel. 035.795.025 - 035.43.85.427
IL VICEPARROCO È PRESENTE: Tutti i giorni in Oratorio dalle 16.00 alle 18.30
IL CENTRO DI PRIMO ASCOLTO È APERTO:Martedì dalle 16.00 alle 18.00 - Venerdì dalle 9.00 alle 11.00
Numeri telefonici utili:
Monastero: 035.795.025
Oratorio: 035.795.211
Centro di Primo Ascoltoe Coinvolgimento: 335.1669047
Asilo “E. Locatelli”: 035.795.343
Caderizzi: 035.796.024
ORARIO SANTE MESSE:
FERIALI in Basilica: 6.20 S. Messa e Lodi 8.00 a S. Pio X: 8.00 escluso il Mercoledì a Valmora: 8.30 solo il Mercoledì Caderizzi: 16.00 escluso il Sabato e prefestivi
FESTIVE in Basilica: 6.45 Lodi e S. Messa 9.30 18.00 S. Messa cantata in gregoriano a Valmora: 8.15 a S. Pio X: 9.00 Caderizzi: 16.30 Odiago: 17.00 solo Natale e Pasqua
PREFESTIVE in Basilica: 20.00 a Odiago: 17.00 escluso Natale e Pasqua
SOMMARIO
“Pontida” compie 25 anni! 3
Don Tonino Bello 5
Centro di Aiuto alla Vita 8
Onoriamo i nostri Santi 10
Apostolato della preghiera 11
A spasso nel tempo... 12
La clown terapia ti abbraccia!!! 14
L’angolo della lettura 15
È avvenuto... 16
Festa Parrocchiale delle Famiglie 20
Corso base di computer!!! 22
Restauro delle campanedella chiesa di S. Pio X 23
Effetà! 24
Catechesi di Don Davide Rota 24
Le storie della nonna 25
Per cucinare insieme... 26
Gioca con noi! 27
Note d’archivio 28
Festa dei battezzati nel 2014 28
Calendario Gennaio 2015 31
Festa di San Mauro 32
Sante Quarant’ore 32
22 5 º BollettinoParrocchiale
COORDINATE DI VIAGGIO
3 2 5 ºBollettinoParrocchiale
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come siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiaticome siamo cambiati
25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino parrocchiale25º bollettino 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Festa deibattezzatinel 2014
GENNAIO - 1
“Lo sport come stile di vita”
Premiatoil Minibasket
“Pontida”compie 25 anni !Correva l’anno 1990, quando si iniziò a pensare di poter
confezionare un mensile tutto nostro in sostituzione di quell’inserto de L’Angelo in Famiglia costituito di poche pagine e con ridotte possibilità di esprimere il vissuto della comunità. Da un lato si perdeva l’inserimento in una rivista di maggiore respiro, non strettamente legata all’ambito locale, ma c’era l’im-portante opportunità di partire dal vissuto della nostra comunità, e di entrare nelle famiglie dei pontidesi con uno strumento di stampa più vicino alle esigenze locali.Fu così che dal gennaio 1991 venne alla luce “Pontida”. Quali gli intenti e quali i propositi? Riprendo una parte dell’articolo di apertura dell’allora Abate e Parroco D. Giustino Farnedi: “ab-biamo pensato infatti, un gruppo di collaboratori più direttamente im-pegnati, di tentare l’avventura di un nuovo mensile, nuovo nel formato e nell’impostazione, creato ed edito in maniera autonoma da noi, per risparmiare qualcosa sui costi sempre più insostenibili, ma soprattutto per cercare di realizzare un nostro impegno editoriale originale, espressione della nostra comunità parrocchiale e monastica”. L’entusiasmo fu tanto e ci si mise al lavoro alacremente, confe-zionando un bollettino che offriva rifl essioni, approfondimenti, la liturgia domenicale, il calendario mensile parrocchiale, le note di archivio e l’annuncio di vari eventi previsti in programma. Il lavoro fu in generale ben apprezzato.Una caratteristica iniziale fu quella di nascere come periodico mensile della comunità parrocchiale e monastica. Espressione di due realtà che da un certo punto di vista si fondono, ma che sono ben distinte nella loro modalità di espressione della vita di fede. Questa collaborazione ha visto momenti di sbilanciamento da un lato o dall’altro, con alcuni anni in cui fu più la comunità monastica ad esprimersi sul periodico e, di fatto, a mantenerlo in vita. Ora, già da alcuni anni si è ripreso il coinvolgimento massiccio dell’ambito parrocchiale, fi no ad una scelta maturata da circa due anni di defi nire il nostro periodico Pontida come bollettino parrocchiale. Questo non preclude una presenza della comunità monastica, ma di fatto segna un taglio editoriale di-verso e più vicino alla vita della parrocchia. Ricordate la prima copertina? Nella copertina di questo mese le abbiamo ripro-dotte tutte. Fino al 2012, la copertina era la medesima per tutto l’anno e molto legata ad uno stile monastico con la riproduzione di immagini del monastero o di opere d’arte, nel 2013 si è man-tenuta l’impostazione cambiando le immagini pittoriche ogni mese, nel 2014 si è scelto di rendere più attraente la copertina
richiamando in essa il tema princi-pale del bollettino e il riferimento ad alcuni interessanti articoli.Ma torniamo alla domanda iniziale: Quali gli intenti e quali i propositi? Riprendendo l’articolo sopra citato apparso sul primo numero scopria-
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mo che negli intenti “Pontida” do-veva “contenere una parte generale in cui saremo attenti all’insegnamento della Chiesa e del Papa, daremo informazioni delle direttive del Vescovo e della diocesi di Bergamo [...] saremo poi attenti alle vicende del vicariato di Ponte-Mapello [...] vi saranno poi le rubriche tradizio-nali che segnano la nostra vita parroc-chiale”.Un piano editoriale interessante che per molti anni è stato mante-nuto pur con l’introduzione di varie rubriche: “L’Osservatorio”, “Il Cre-do”, “Un santo al mese”, tanto per citarne alcune. L’evoluzione della stampa ha permesso anche di dare maggiore spazio alle immagini, alle fotografi e degli eventi pontidesi di
carattere religioso fi nché si decise di far nascere una vera e pro-pria fotocronaca dal titolo “È avvenuto”. Da ricordare anche il passaggio dal bianco e nero al colore avvenuto gradualmente.Da circa un anno si è formata una redazione che mensilmente si ritrova per “disegnare” il numero in uscita e quello imme-diatamente successivo, e cerca di coinvolgere alcuni fedeli nella stesura degli articoli. Sono cambiate anche le rubriche nel tenta-tivo di offrire spunti diversi di rifl essione o di lettura del vissuto della comunità o dell’ambiente ecclesiale in cui siamo collocati. Ma siamo sempre alla ricerca di nuove idee e di nuovi giovani collaboratori. Il desiderio è quello di offrire uno strumento sempre più fresco e vivo, e piacerebbe molto alla redazione conoscere i desideri dei propri lettori.Rimane sempre attiva la mail bollettino@parrocchiadipontida.it oppure basta comunicare le proprie idee scrivendo in parrocchia o parlando con i membri della redazione, quando si incontrano. Attendiamo fi duciosi nuove proposte!
D. Giordano
TESTIMONI
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Don Tonino BelloVescovo e Profeta
Antonio Bello, sin dalla sua nomina, il 1° ago-sto 1982, a Vescovo della diocesi di Molfet-
ta, Giovinazzo e Terlizzi, e dal 30 settembre suc-cessivo anche della diocesi di Ruvo, con atto di sincera umiltà, rinunciò a quelli che considerava “segni di potere”. Per questa ragione volle che venisse chiamato semplicemente “Don Tonino”. Egli guardò sempre ad una Chiesa “in fi eri” (da costruire insieme per il futuro di essa). In questo senso fu qualifi cato e viene ritenuto un “profe-ta”. Invero “profeta” nella Chiesa è colui, che, avendo familiarità interiore con il pensiero ed il messaggio biblico, possiede un’acquisita capacità a cogliere, prima degli altri, le attese e necessarie evoluzioni di cui abbisogna il “popolo di Dio” e le strutture organizzative della Comunità cri-stiana. È stato detto che il profeta “ha la capacità di cogliere, negli avvenimenti dell’attualità, “la fi ligrana” non visibile ad altri, che consente di cogliere in anticipo l’incalzare dell’alba sin dal-la prima stella del mattino”. Nelle sue “sortite” sui vari temi connessi a quello della instauran-
da pace, apertamente violata e/o contraddetta, Don Tonino ripropose l’allocazione di tali ar-gomenti nell’ambito dell’annuncio evangelico. Così agendo, egli opera con le necessarie mo-dalità di tipo profetico nella scia di precedenti epoche. Cosicché una delle qualifi cazioni a lui attribuita è quella di “profeta della pace”.Don Tonino, rifacendosi all’insegnamento di Gesù, contenuto nel “discorso delle Beatitudini”, nel quale il “Dio fatto Uomo” qualifi ca Beati “gli operatori di pace”, operò con la parola e l’azione personale, che mai delegò ad altri. Il suo invito evangelico era quello di incamminarsi tutti uniti e concordi verso la costruzione di una conviven-za armoniosa e solidale umana, nel contempo spirituale e civile, fra gli uomini dei nostri paesi, delle nostre comunità e delle nostre coscienze. Don Tonino è “profeta della pace” perché per lui essa non va solo voluta e idealizzata ma “va por-tata nella storia quotidiana nel mondo”. Oggi, infatti, non possono che defi nirsi “profetiche” le sue visioni e le sue azioni in merito. Don Toni-no, come dimostrano le sue concrete iniziative di “Pastore” ed “Uomo di Dio”, fu sempre esem-plarmente coerente con queste sue rifl essioni e convinzioni. Vale citare solo un esempio.Nel 1991 fu colpito dalla malattia incurabile per antonomasia. Nella malattia convisse con essa con serenità, non omettendo o tralasciando al-cunché del suo ministero. Il tumore che lo colpì produceva dolori tremendi che avrebbero sfi an-cato il corpo e debilitato lo spirito di chiunque. Don Tonino, invece, non lo diede mai a vedere. Si era nel periodo della guerra civile tra i paesi dell’ex-Jugoslavia. Le milizie serbe assediavano la città di Sarajevo, capitale delle ex-Regioni del-la Bosnia ed Erzegovina. Da tempo Don Tonino Bello si era fatto ispiratore di una “marcia per la pace”, che prevedeva per il 7 e 8 dicembre 1992, dopo il tragitto per i circa 500 volontari da
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Ancona alla costa dalmata, una marcia a piedi fi n dentro la città di Sarajevo. All’approssimarsi della data programmata si evidenziavano le crescenti diffi coltà: i manifestanti sarebbero stati costante-mente tenuti sotto tiro dai cecchini serbi, con grave pregiudizio per la loro incolumità. A ciò, adesso, si aggiungevano le precarie condizioni di salute del vescovo. Invece la mattina del 7 sul molo del porto di Ancona erano presenti tutti e si partì regolarmente. L’arrivo nella città assediata fu caratterizzata da maltempo e nebbia, che neu-tralizzarono i cecchini. A conclusione, in maniera osannante, della celebrazione, Don Tonino parlò di “nebbia della Madonna”! Evidentemente non faceva solo riferimento alla data dell’8 dicembre!Questa è solo una delle azioni concrete, tramite le quali Don Tonino si fece attuatore effettivo della beatitudine evangelica degli “operatori di pace” e delle sue poliedriche implicazioni. In questo senso vanno lette le sue prese di posizio-ne, oltre che per il citato confl itto armato della ex-Jugoslavia, anche per quello della “guerra del Golfo”. In quest’ultima vicenda venne addi-rittura accusato di “incitamento ed istigazione alla diserzione”. Si citano ancora quelle sui temi del disarmo, della promozione dei diritti uma-ni, della “economia di giustizia”, della “teologia della pace”, della “non violenza”, del “dialogo ecumenico ed interreligioso”. Per queste e per altre sue scelte egli divenne inevitabilmente agli occhi dei detentori del potere ed in genere dei cultori della politica “un vescovo scomodo”.Altra qualifi cazione del suo essere profeta è quella di “profeta della Chiesa del grembiule”, come Don Tonino stesso amava defi nire la co-munità ecclesiale nata dal Concilio Vaticano II. “Una comunità dei poveri, degli ultimi”. Nel coniare una così pittoresca espressione, che “forse a qualcuno può sembrare irriverente, Don Tonino dichiarava di ispirarsi all’evangeli-ca pagina della “lavanda dei piedi”, durante “la Messa solenne celebrata da Gesù nella notte del giovedì Santo”. Egli esplicitava così il suo pen-siero: “ (Quel) Vangelo non parla né di casule, né di amitti, né di stole, né di piviali. Parla solo di questo panno rozzo, che il Maestro si cinse ai fi anchi con un gesto squisitamente sacerdotale”. Poi Don Tonino si chiede: “Chi sa che non sia
il caso di completare il guardaroba delle nostre sacrestie con l’aggiunta di un grembiule ai pre-ziosi arredi sacri”. Con la defi nizione di “Chiesa del grembiule” il vescovo intendeva riferirsi ad un’ipotizzata Chiesa povera, semplice, umana, facile. “È la Chiesa che sostituisce i segni del potere con il potere dei segni”. Don Tonino di conseguenza si fa “profeta della Chiesa dell’a-more e della speranza”, che non esclude nessu-no e in cui nessuno si sente escluso. La povertà che lui predice non è retorica ed astratta. È una povertà che lui stesso incarna nello stile di vita di ogni giorno e che rappresenta la misura di ogni sua azione. Si consideri che non tiene per sé nemmeno la congrua di vescovo, che dona ai poveri ed a chi ha bisogno. Egli si fa promotore della fondazione di una sezione della Caritas in tutte le parrocchie.Con assoluta coerenza coniugava la funzione teologica connessa con il dover essere la Chiesa locale “Madre e Maestra” con la sua profetizza-ta “Chiesa del grembiule”, del servizio reso ad ogni persona che avesse avuto bisogno di lui. Era il divino comandamento dell’Amore, dell’Amo-re integrale verso Dio e verso gli uomini, che infi ammava il suo essere Pastore della Comunità ecclesiale affi datagli da Dio. È per quest’Amore che il vescovo, “profeta della Chiesa più umana” nella sua abitazione del palazzo vescovile acco-glieva gli sfrattati, così come chi non avesse un tetto per trascorrere anche solo una notte. Lui volle, esplicitamente, che la sua abitazione fosse sempre “in ascolto delle necessità umane e spiri-tuali di quanti di quella comunità, di cui l’aveva fatto Padre il Santo Spirito, bussassero alla por-ta”. La porta si apriva anche per coloro che ma-nifestavano il desiderio di parlare “col padre” per comunicare sia sofferenze che gioie, entrambe da condividere. In tal modo nacque e si sviluppò la sua “Chiesa del volto”, che vuol dire incontro ed accoglienza dell’altro, non come un nume-ro, bensì come l’immagine terrena del fi glio di Dio, fattosi Uomo. Don Tonino così esplicitava il suo concetto a tal proposito: “Davanti a Dio non diventiamo mai un numero ma rimaniamo sempre volto”… “Ogni incontro è sempre una scoperta perché ogni volto è diverso con la sua precipua identità irripetibile, esclusiva, unica.
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Quando ancora diceva di vibrare perennemente mille progetti non ancora fi niti per mille ideali da concretizzare e quindi col cuore gonfi o di passio-ne, fu fermato, inesorabilmente, il 20 aprile 1993 dall’indomabile cancro. Aveva solo 58 anni. Eppure i suoi anni di missione “vararono nei suoi limiti spa-ziali, temporali e comunicativi” la nave della “Chiesa postconciliare”, di cui ne diventò “il Profeta”. Il 27 novembre 2007 la Congregazione per le Cause dei Santi ne ha avviato il processo di Beatifi cazione. Il 28 aprile 2014 sul periodico “Famiglia Cristiana”, il cardinale Vincenzo Palma, postulatore della causa di Beatifi cazione di Mons. Oscar Romero, annunciava di aver proposto che alla Beatifi cazione del “Marti-re” fosse abbinata quella di Don Tonino Bello.Nella chiusa di queste poche “pennellate”sulla fi -gura e sulla vita di Don Tonino Bello, si annota che egli si esprimeva in un linguaggio che assumeva tonalità, immagini e modalità, quasi poetiche, che coinvolgevano e conquistavano le coscienze della gente. Il suo pensiero, il suo farsi uno con l’amore che era incarnato in lui, brillavano e scintillavano gli occhi suoi di quella “luce” che captava l’attenzio-ne dell’uditore, incantandolo. Anche per questo egli amava la poesia. Si confi dò con Padre David Maria Turoldo in questo modo: “Dio sa quanto bisogno di poesia avverto per potermi riscattare,come uomo e come vescovo, dal grigiore del quotidiano”. Al suo fraterno amico sottolineò: “Un certo dispiacere lo trasformerò in preghiera, come tu trasformi in poe-sia l’affanno delle cose e l’asprezza del quotidiano”.È doveroso, pertanto, aggiungere una breve perso-nale composizione poetica.
Antonino Randazzo
A Don ToninoProfetaProfetaProfeta
Or fu mezzo secolo nel terreno fertile del Paraclito
conciliari Padri seppellirono un seme. Tu ti facesti Profeta del
Suo germoglio, anticipandone la fi oritura.
Oggi sui rami, che s’appalesavano sterili e privi di vitale linfa, alla pupilla, già incredula, prime gemme appaiono.Ma tu, novello Mosè,non ne vedrai fi oritura.
Tu sei scomparsooltre l’umano orizzonte.
Così come tu volesti,lungi dalle luci lusinghieredella ribalta, nel riverbero
di mille ideali.
PER RIFLETTERE…
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Centro diAiuto alla Vita
Il Centro di Aiuto alla Vita è un’asso-ciazione senza fi ne di lucro costituita il
22/12/1980.La data di nascita del C.A.V. è legata alla ri-sposta concreta del Movimento per la Vita di Bergamo, nato nell’estate dello stesso anno, in occasione della raccolta delle fi rme per il re-ferendum abrogativo della legge 194/78, ossia della legge che ha introdotto nel nostro Paese la possibilità di interrompere volontariamente la gravidanza. Vale la pena di rammentare che l’art. 4 della menzionata legge prevede che la donna possa praticare l’interruzione della gravidanza uni-camente in presenza di circostanze precise, escludendo quindi espressamente che l’aborto possa fungere da mezzo per il controllo delle nascite.La norma stabilisce infatti che: “per l’interru-zione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il par-to o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fi sica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni eco-nomiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsione di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico (…) o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla Regione, o a un medico di sua fi ducia”.È evidente quindi come la legge, seppur nata con l’intento di salvaguardare la salute della donna, sia in realtà portatrice di pensieri pro-fondamente contrari al Vangelo e al sommo Amore per la vita che da esso trasuda. Il Centro di Aiuto alla Vita nasce quindi per dare risposte concrete e spesso contro corren-te rispetto al pensiero socialmente imperante
della maternità quale diritto della donna a ge-nerare e/o a sopprimere il bambino che por-ta in grembo, frequentemente percepito non come individuo autonomo e perfetto, bensì come mera appendice del corpo femminile, come tale in balia della volontà della donna.L’ideale del Centro di Aiuto alla Vita è quello di una società nuova nella quale la vita dell’uo-mo sia rispettata, salvaguardata e protetta dal concepimento sino alla morte naturale.La missione dell’organizzazione è in via prin-cipale quella di garantire ad ogni concepito il pieno diritto di nascere anagrafi camente (e non di vivere, in quanto il concepito già vive!) e a tal fi ne si propone di fornire aiuto diretto e concreto alla maternità e alla paternità diffi -cile, tramite aiuti economici (Progetto Gem-ma, ossia l’adozione a distanza di una mamma e del bambino per diciotto mesi) e in natura (donazione di abitini e di oggettistica per l’in-fanzia).Lo volontà di difendere la vita in ogni sua forma e aspetto, a maggior ragione quando indifesa, fervorosamente invocata dagli ultimi Pontefi ci, è stata anche recentemente afferma-ta con forza da Papa Francesco, nella esorta-zione apostolica, Evangelii Gaudium: “La difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo svi-luppo”.E ancora: “Non è progressista pretendere di risol-vere i problemi eliminando una vita umana. Però è anche vero che abbiamo fatto poco per accompagnare adeguatamente le donne che si trovano in situazioni molto dure, dove l’aborto si presenta loro come una rapida soluzione alle loro profonde angustie, parti-colarmente quando la vita che cresce in loro è sorta
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come conseguenza di una violenza o in un contesto di estrema povertà. Chi può non capire tali situa-zioni così dolorose?”.È con questi valori che le volontarie del CAV operano, affi ancandosi alla donna, ascoltan-dola, donando la propria amicizia, solidarietà e condivisione dei suoi problemi e delle sue sofferenze, e mettendola al corrente degli aiuti concreti, psicologici e di amicizia che le ope-ratrici sono in grado di donare.Il Centro di Aiuto alla Vita si propone inoltre di formare un’opinione pubblica favorevole all’accoglienza della vita umana dal concepi-mento, sino alla morte naturale e alla difesa della dignità dell’uomo in ogni sua estrinse-cazione e di contribuire ad elaborare proposte per le politiche sociali ed ecclesiali. Oltre alla sede di Bergamo, via Conventino n. 8, aperta il lunedì, il mercoledì ed il venerdì, il Centro di Aiuto alla Vita è presente tramite le sue operatrici volontarie una volta alla set-timana anche presso l’ospedale Papa Giovanni
XXIII e, sempre una volta alla settimana, pres-so il Consultorio ASL di Via Borgo Palazzo, in appositi spazi dedicati all’ascolto della donna che deciderà in ogni caso e in assoluta liber-tà se far nascere il proprio bambino, acquisite però tutte le informazioni sulle opportunità che la società offre per la tutela della vita na-scente.Da gennaio a ottobre 2014 il Centro di Aiu-to alla Vita ha contribuito alla nascita di 230 bambini e attualmente sta seguendo 408 ge-stanti e 247 mamme.Per tutto questo è stato fondamentale l’aiu-to di numerosi benefattori, tra cui la nostra Parrocchia che ha contribuito sia tramite rac-colte in denaro che attraverso la consegna di indumenti per bambini, generosamente cedu-ti da molti parrocchiani al Centro di Primo Ascolto.Il ringraziamento giunto in Parrocchia dalla Presidente del Cav, signora Anna Rava Daini, è quindi per tutti noi.
VITA CRISTIANA
102 5 º BollettinoParrocchiale
Onoriamoi nostri Santi
In latino il termine santo (sanctus) signifi ca separato, distinto e, come tale, si riferisce
principalmente a Dio, che - come puro spiri-to - è interamente separato da questo mondo materiale e perciò noi gli diciamo nel Glo-ria della Messa: “Tu solo Santo”. Ma noi sap-piamo che questa sua santità Dio l’ha voluta comunicare anche all’uomo, creandolo a sua immagine e somiglianza. Adamo però colla sua disobbedienza perse questa santità ed essa venne ridonata agli uomini soltanto attraverso il sacrifi cio di Cristo, Figlio di Dio ma vero uomo. Proprio attraverso la sua umanità, Cri-sto può rendere partecipi tutti gli altri uomini della sua divina perfezione, la quale consiste in una pienezza d’amore verso Dio e verso i fratelli. È infatti questo il comando che Gesù ci ha dato: Amatevi come io vi ho amato! Tutti quei cristiani, che, già santifi cati mediante il Battesimo, si sono sforzati lungo la loro vita di mettere in pratica il comando di Cristo, han-no raggiunto la perfezione della carità, cioè la santità.Diceva infatti sant’Agostino che è la carità a separare i santi dal mondo. Ecco perciò che il termine santo, cioè separato, distinto ritorna ad essere applicato non più solo a Dio, ma an-
Il mese di gennaio si caratterizza nella nostra parrocchia per la celebrazione del cosiddetto Triduo dei Morti, che da noi si preferisce chiamare Triduo di San Mauro, in quanto il suo momento forte sta nella festa del 15 gennaio, con cui si onora il primo discepolo di san Benedetto, mentre ormai hanno perso importanza le due celebrazioni successive di san Marcello papa (16 gennaio) e di sant’An-tonio abate (17 gennaio), due santi venerati come patroni delle stalle e del bestiame agricolo: il loro culto non è più sentito a Pontida, perché il paese si è trasformato da agricolo in industriale. Ma in che consiste il culto dei Santi e qual è il suo fondamento? Proviamo a rispondere a queste domande nella forma più semplice.
che a tutti quelli che, seguendo l’esempio di Cristo, sono vissuti come amici di Dio. Que-sta è infatti la più esatta defi nizione dei santi: sono gli “amici di Dio”, che perciò hanno un potere speciale sul suo cuore e con la loro in-tercessione possono ottenere a noi favori spi-rituali e materiali.Quest’idea degli amici di Dio come interces-sori per quanti vivono ancora su questa terra, era già viva nel popolo d’Israele, che nei mo-menti di grave tribolazione si rivolgeva a Dio, supplicandolo in nome dei Patriarchi (Abra-mo, Isacco e Giacobbe, dei quali sapeva quan-to fossero graditi al Signore e perciò quanto fossero potenti a intercedere presso di lui.Dopo la venuta di Gesù Cristo, è evidente che la mediazione degli antichi patriarchi presso Dio ha perso ogni valore, superata in tutto da quella del Figlio di Dio, l’uomo Cristo Gesù, di cui san Paolo dice espressamente che egli è l’u-nico mediatore fra Dio e gli uomini. Dunque non ha più senso rivolgersi ai Santi? Sì invece, perché Gesù ha voluto associare a sé i suoi ami-ci già fi n dalla sua vita terrena. Chi non ricorda che alle nozze di Cana, la Madonna con la sua supplica ottenne da Gesù il miracolo del cam-biamento dell’acqua in vino? Alcuni miracoli
11 2 5 ºBollettinoParrocchiale
del Vangelo furono operati da Gesù proprio per intervento degli apostoli, che s’interposero fra lui e chi chiedeva il suo aiuto. Si ricordi il caso della donna Cananea e del cieco di Gerico. Agli stessi Apostoli Gesù poi disse nel discorso dell’ultima cena: “Qualunque cosa voi chiede-rete al Padre nel mio nome, io la farò perché il Padre sia glorifi cato nel Figlio”.Dunque Gesù ha voluto associare i suoi disce-poli ed amici all’opera della salvezza, facendoli intercessori come lui presso il Padre.Ciò che vale per gli Apostoli, vale anche per tutti quelli che dopo di loro, hanno voluto seguire Gesù sulla strada del sacrifi cio, come fecero i martiri dei primi secoli del Cristiane-simo, oppure hanno seguito Gesù nell’opera dell’evangelizzazione e dell’edifi cazione della Chiesa, come i primi pastori e dottori, maestri della fede del popolo di Dio.A loro vanno associati i primi monaci ed ere-miti, che - come sant’Antonio abate nel de-serto dell’Egitto - hanno fatto della loro vita una continua immolazione nella preghiera e nella penitenza, riparando i peccati del popolo di Dio. Sullo stesso cammino hanno prosegui-
to le sante vergini e i grandi santi fondatori degli Ordini Religiosi come Benedetto, Fran-cesco e Domenico.Sono poi venuti i grandi santi sacerdoti im-pegnati nella difesa della fede contro le ere-sie o nell’espansione missionaria della Chiesa, come san Gaetano, sant’Ignazio di Loyola e san Francesco Saverio.Il loro grande esempio è stato imitato da quei santi che nella generazione immediatamente successiva hanno fondato istituti religiosi de-diti alle opere di misericordia o all’educazione della gioventù povera: è il caso di san Camillo de Lellis, eroico assistente degli ammalati, o di san Giuseppe Calasanzio, maestro dei fi gli del popolo. Dopo di loro la Chiesa ha assistito al crescere di una vera fi umana di santi sacer-doti, religiosi e missionari, che è impossibile enumerare. Dopo aver alleviato su questa terra le sofferenze e le miserie dei loro fratelli, ora intervengono presso Dio in cielo affi nché la grazia di Cristo risani le anime ed i corpi, così che la missione di Gesù, che è passato facendo del bene a tutti, duri fi no alla fi ne dei secoli.
Don Giovanni Spinelli
APOSTOLATO DELLA PREGHIERA - GENNAIO 2015Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrifi cio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
Universale:Perché gli appartenenti alle diverse tradizioni religiose
e tutti gli uomini di buona volontà collaborino alla promozione della pace.
Per l’evangelizzazione:Perché in questo anno dedicato alla Vita consacrata
i religiosi e le religiose ritrovino la gioia della sequela di Cristoe si adoperino con zelo al servizio dei poveri.
Dei Vescovi:Perché coloro che hanno ricevuto il Battesimo,
ma non ne vivono le esigenze, scoprano la gioia della fede.
A spasso nel tempo…… ricordando i 25 anni del no stro bollettino parrocchiale
GennaioNevica: l’aria brulica di bianco;la terra è bianca, neve sopra neve;gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco,cade del bianco con un tonfo lieve.E le ventate soffi ano di schiantoe per le vie mulina la bufera;passano bimbi; un balbettio di pianto;passa una madre; passa una preghiera!
Giovanni Pascoli
8 gennaio 1993Festa della dedicazionedella Chiesa di Valmora
1 gennaio 2004Immersi nel paradiso di neve del Monte Spluga, i giovani dell’Oratorio
festeggiano l’inizio del nuovo anno…quando in quel di Pontida tutti li credono dispersi
12 gennaio 2014Durante la S. Messa delle ore 9.30, Barachetti Eugenio e Macculi Antonio
sono stati istituiti Ministri Straordinari della Comunione
A spasso nel tempo…… ricordando i 25 anni del no stro bollettino parrocchiale
Un proverbio al mese…“A gennaio l’Epifania tutte le feste le porta via,
poi arriva San Benedetto che ne riporta un bel sacchetto”.
12 gennaio 2014
11 gennaio 2007Dopo una
lunga infermitàsi è spento
Don Amedeo,nato a Losanna
il 24 novembre 1913
15 gennaio 2010Apertura del centenario del ritorno dei Monaci a Pontida.
Il centenario è stato aperto con la solenne Celebrazione Eucaristicapresieduta dal Padre Abate di Montecassino, Don Pietro Vittorelli
IN COMUNITÀ
142 5 º BollettinoParrocchiale
La clown terapiati abbraccia!!!
Un anno fa, in un periodo diffi cile della mia vita, anzi, nel periodo più diffi cile
della mia vita, ho fatto una scelta: ho scelto di seguire ciò che recita il titolo di un famoso li-bro “Va’ dove ti porta il cuore”.I cuori sanno essere molto ostinati quando ci si mettono e il mio, in quel periodo di grandi si-lenzi, continuava a ripetermi: “C’è da fare! C’è da fare!”. Poi un giorno, su un giornale, vedo una foto bellissima, tanti visi felici, sorridenti con un naso rosso incollato sul naso. Si parla di clownte-rapia. Ecco... Era la risposta al mio cercare.“Quando curi una malattia puoi vincere o per-dere, quando ti prendi cura di una persona vinci sempre” così dice la celebre frase del medico e clown Patch Adams nato nel 1945 a Washing-ton D.C., la cui esperienza umana, dopo aver vissuto in prima persona e da malato la real-tà di un ospedale psichiatrico, passa attraverso
una laurea in medicina per giungere alla fon-dazione nel 1971 del Gesundheit Institute: una casa-ospedale ma anche una sorta di comunità medica olistica, che oltre ad un approccio tera-peutico alternativo offre anche le proprie pre-stazioni in maniera gratuita.“Il riso fa buon sangue!”, può essere quindi il motto della clownterapia.Anche a Bergamo, da oltre un decennio, è pre-sente un’equipe di specialisti del sorriso. Siamo circa cento soci, che prestano volontariamente e gratuitamente la propria opera presso le strut-ture ospedaliere, le case di riposo, le strutture per disabili da Bergamo a Crema, passando per Alzano Lombardo e Treviglio.Il clown è uno strumento per esprimere amo-re: non sorride soltanto nei reparti ospedalieri pediatrici, ma è presente anche in reparti come l’ostetricia, la cardiologia e l’oncologia con be-nefi ci provati anche per quanto riguarda adulti, anziani e disabili.L’associazione “Duturclaun Onlus” ha importa-to il metodo del Dr. Patch (ossia cerotto), im-prontato prevalentemente sulla terapia del sor-riso quale utile mezzo per migliorare lo stato di salute e le condizioni del malato.La vita è così... Qualcuno se ne va... Tu resti... Ma se tieni aperta la porta del cuore e ti guardi attorno ci sono tante persone che hanno biso-gno di te, di un abbraccio, di una carezza, di un sorriso.Nella mia mente risuonano queste parole: “Ciò che avete fatto loro è come se l’aveste fatto a me”.La speranza è la fede stessa che aiuta tutti noi a trovare la forza di risollevarci dal dolore e com-prendere quello altrui, regalando un sorriso dopo una lacrima.Questo per dirvi che anche Pontida ha un suo rappresentante nella clownterapia: indovinate chi è...!!!
L’ANGOLO DELLA LETTURA
15 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Bella e Gustavodi Zita Dazzi, Il Castoro, marzo 2014
Età di lettura: da 12 anni
15 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Quattro individui che si annusano a lungo pri-
ma di diventare amici, quat-tro storie differenti, due amo-ri diversi ma immensamente grandi. Mondi distanti che si sfi orano per caso sulle pan-chine di un parco.Su questo scenario incontria-mo Nino e Petra, due ragaz-zi in procinto di affrontare il primo anno di liceo e che ne approfi ttano per vivere a più non posso quella che forse considerano l’ultima esta-te di assoluta spensieratezza. Mentre sono alle prese con i programmi per le vacanze, le uscite con gli amici, gli in-contri al parco e in piscina, la loro vita incrocia il cam-mino di un’altra persona.Si tratta di Gustavo, un po-vero barbone che dalla vita, a differenza dei due ragazzini, ha avuto ben poco. Nulla gli rimane, se non un quaderno che porta con sé e Bella. Sì,
poi c’è Bella, un cucciolo che gli fa compagnia nei momen-ti più tristi e che da quando è nel suo destino, diventa quasi la sua unica ragione di vita. Bella, salvata piccolissima, è infi nitamente ed eterna-mente grata, silenziosa al pri-mo cenno, attenta e custode dell’amico col quale condivi-de le giornate, le notti, la sua vita, il poco cibo. Instancabile
ascoltatrice, sempre pronta a lunghe camminate come a giornate sedute su una pan-china. Ad un certo punto, però, l’uomo all’improvviso scompare, non lasciando in-differenti Nino e Petra che… bè il resto non vogliamo an-ticiparlo per non togliervi il piacere della lettura.Il nucleo della storia nelle sue linee generali è stato ispira-to da una vicenda accaduta veramente. Era l’inverno di qualche anno fa, a Milano: un uomo solo che viene ridotto in fi n di vita… Un romanzo intenso che intreccia varie tematiche molto importanti. Una storia comunque fresca, che può accompagnarci in ogni momento, appassionan-te e attuale sul valore dell’a-micizia, dell’accoglienza e della solidarietà, consi-gliato a tutti, ma soprattutto a ragazzi e giovani.
Gloria
È AVVENUTO...
162 5 º BollettinoParrocchiale
Presso l’Auditorium S. Alberto, alle 20.30si è svolta la quinta edizione de “Lo sport come stile di vita”,
organizzata dall’Assessorato allo Sportin collaborazione con l’Associazione Giovani Pontida.
Ospiti della serata condotta dalla giornalista Simona Befanisono stati l’ex ciclista professionista Marco Pinotti,
l’allenatore di calcio Lino Mutti e l’ex pallavolista Katarzyna Gujska.I tre ospiti, di fronte a un Auditorium gremitohanno risposto con entusiasmo alle domande
preparate dai ragazzi di terza media.Durante la serata sono stati consegnati il premio
“Società Sportiva dell’anno” al Minibasket del Circolo dell’Oratorioe una parte del ricavato della 7a Pontida Fest
destinato a un progetto di acquaticitàdestinato ad alcuni ragazzi con diffi coltà del nostro paese.
Lunedì
24novembre
17 2 5 ºBollettinoParrocchiale
CONSORZIOFIDI FRAIMPRESEARTIGIANE
DELLAPROVINCIA
DI BERGAMO
182 5 º BollettinoParrocchiale
Sabato
29novembre
Col canto dei Vespri siamo entrati nel Tempo di Avvento;in preparazione al Natale,anche quest’anno un gruppo di volontariha allestito in Basilica il Presepe presso l’Altare di S. Benedetto;il GEP, invece, ha preparato la capanna ai piedi dello scalone:un sentito ringraziamento a tutti!
19 2 5 ºBollettinoParrocchiale19 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Lunedì
8dicembre
Durante la S. Messa delle 9.30sono stati accolti
nel gruppo dei chierichettiquattro bambini della nostra Parrocchia:
Chiara Belli, Giorgia Carozzi,Benedetta Locatelli e Pietro Vavassori;
il rito è stato caratterizzatodalla preghiera di benedizione del P. Abatee dalla vestizione a cui hanno partecipato
anche le mamme.
202 5 º BollettinoParrocchiale
Martedì
9dicembre
Anche quest’anno il gruppo adolescenti di seconda e terza superiorein occasione delle festività natalizieha voluto condividere alcuni momenti di gioiacon gli ospiti di Villa san Mauro,aiutando a preparare gli addobbi natalizie animando una allegra tombolata.
Iscriversi in Oratorioentro giovedì 22 gennaio.
Festa Parrocchiale delle Famiglie“Anniversari di Matrimonio”
Domenica25 gennaio 2015
Durante la S. Messa delle 9.30rinnoveremo le promesse
del vostro matrimonio.
21 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Venerdì
12dicembre
Alle ore 19.00, partendo da S. Anna,S. Lucia ha sfi lato per le vie della Contrada
fi no a giungere in Oratorioper un piccolo intrattenimento
insieme ai tanti bambiniche hanno partecipato con i loro genitori
a questa serata così speciale!
222 5 º BollettinoParrocchiale
Domenica
14dicembre
Alle ore 16.30 il Coro della nostra Basilicasi è esibito in un Concertoin preparazione alla Festa di Natale.
Si imparerà a muovere i primi passi al computer: accensione del PC,scrittura di un documento word, stampa, navigazione in internet, invio mail e tanto altro..
Il corso avrà una durata di 12 lezioni (1 ora e mezza per lezione), al costo di soli 75 €!
Per maggiori INFO: Dario: 3478499394 (sera) • Oratorio: 035795211
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!
L’oratorio di Pontidaorganizza...
Corso basedi computer!!!
Il corso inizierà il 12 febbraio 2015 alle ore 20.30 e continuerà per 12 giovedì;Avrà luogo presso il laboratorio delle scuole medie di Pontida, in via Vittorio Veneto, 64.
23 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Restauro delle campanedella chiesa di S. Pio X
Da ormai alcuni anni le campane del campanile della Chiesa di S. Pio X ne-
cessitavano di una manutenzione straordina-ria. Infatti durante il 2014 una campana alla volta ha smesso di funzionare. Due erano state bloccate, dopo un sopraluogo, per motivi di sicurezza: la parte in legno, necessaria per iso-lare le diverse vibrazioni del ferro e del bron-zo, era ormai in grave stato di forte degrado (come si nota nella fotografi a). Fatto un primo intervento per mettere in si-curezza tutte le cinque campane, sono emer-si seri problemi di natura elettrica e relativi all’usura dei motori (vedi l’altra foto con i vecchi e i nuovi motori). Insieme al Consi-glio degli Affari Economici abbiamo pensa-to di intervenire in modo radicale per non
242 5 º BollettinoParrocchiale
Venerdì 30 gennaioore 20.30 - Sala S. Croce
Catechesi diDon Davide Rota
“Una comunitàper tutte le età
della vita”
spendere inutilmente il de-naro in una serie di piccoli interventi che, di fatto, rin-viano il problema.I due interventi hanno ri-chiesto una spesa di circa 21.500,00 Euro. Con ti-more e conoscendo la dif-fi coltà di questo periodo, oso chiedervi, se fosse nella vostra possibilità, di poter elargire un’offerta per con-tribuire a detta spesa. L’of-ferta potete lasciarla nelle apposite cassette che trova-te in tutte le chiese tramite la busta allegata a questo numero del bollettino Pon-tida oppure in un’altra bu-sta scrivendo sopra: “offerta campane S. Pio X”.Ringrazio il sig. Zani Gia-como che ha seguito con costanza i vari interventi, e ringrazio la ditta Rubagotti di Brescia che ha eseguito con competenza l’inter-vento che ha permesso alle cinque campane di S. Pio X di tornare a suonare a per-fezione. Il desiderio è stato quello di far sentire la vici-nanza dell’intera Parrocchia a questa porzione di essa che è situata in zona di S. Pio X. Il suono della cam-pana richiama la preghiera che sale al cielo dai fedeli riuniti intorno all’altare di Cristo. Che questo suono risvegli il desiderio di ritro-varsi intorno al Bambino Gesù, nostro Salvatore, per renderGli grazie! Buone festività!
D. Giordano
LE STORIE DELLA NONNA
25 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Elmer l’elefantevariopintodi D. Mckee
C’era una volta un branco d’elefanti. Ele-fanti giovani, vecchi, alti, grassi o magri.
Elefanti come questo, quello o quell’altro, tut-ti differenti e felici e dello stesso colore. Tutti all’infuori di Elmer. Elmer era diverso. Elmer era multicolore. Elmer era giallo, arancione, rosso, rosa, porpora, blu, verde, bianco e nero. Elmer non era color elefante.Era Elmer che intratteneva il branco. Talvolta scherzava con gli altri elefanti, e qualche volta erano gli altri a scherzare con lui. Ma dovunque ci fosse un sorriso era Elmer che l’aveva acceso.Una notte Elmer non riuscì a addormentarsi perché aveva un pensiero sciocco: era stanco di essere diverso. “Non si è mai sentito di un ele-fante multicolore!” pensava. “Ecco perché tutti mi ridono intorno”. All’alba, prima che gli altri si svegliassero, Elmer scivolò via. Gironzolando nella giungla, Elmer incontrò molti animali. Tutti dicevano: “Buongiorno, Elmer”. E ogni volta Elmer faceva un sorriso e rispondeva: “Buongiorno”. Dopo una lunga passeggiata El-mer trovò quello che stava cercando: un grande arbusto, un grande arbusto pieno di bacche, un grande arbusto pieno di bacche color elefante. Elmer afferrò l’arbusto con la proboscide e lo scosse, lo scosse fi no a far cadere a terra tutte le bacche. Quando il terreno fu coperto di bacche, Elmer ci si rotolò in mezzo. Poi, con la probo-scide multicolore, afferrò grappoli e grappoli di bacche e se li strofi nò addosso fi no a far sparire ogni traccia di giallo, di arancione, di rosso, di rosa, di porpora, di verde, di blu, di bianco e di nero. E alla fi ne Elmer sembrava un qualsiasi elefante color elefante. Elmer s’incamminò per tornare al suo branco. E sulla via incontrò i molti animali. Questa volta
ogni animale disse: “Buongiorno, elefante”. E ogni volta Elmer sorrise dicendo: “Buongior-no”. Era felice di non essere stato riconosciu-to. Quando Elmer raggiunse il branco, tutti gli elefanti dormicchiavano e nessuno si accorse di Elmer che si infi lò in mezzo a loro. Dopo un po’ Elmer si accorse che c’era qualcosa che non andava. Ma cosa? Si guardò in giro: la so-lita giungla, il solito cielo splendente, le solite nuvole che tornavano di quando in quando e infi ne i soliti, proprio i soliti elefanti. Elmer li guardò. Gli elefanti se ne stavano fermi fermi. Elmer non li aveva mai visti tanto seri prima d’allora. E più guardava quei seri, silenziosi, im-mobili elefanti, più aveva molta voglia di ridere. Alla fi ne non ne poté più. Alzò la proboscide e urlò a perdifi ato: BUM!Colti di sorpresa gli elefanti saltarono in qua e in là, in su e in giù, e caddero da tutte le parti. E videro Elmer che scoppiava dalle risate. “Elmer” dissero. “Quello deve essere Elmer”. E quindi anche gli altri elefanti si misero a ridere, e risero come non avevano mai riso prima. Cominciò a piovere e la pioggia lavò Elmer che ritornò variopinto. E gli elefanti risero anche più forte. “Oh, Elmer” disse un vecchio del branco. “Ci hai sempre fatto ridere, ma questa risata è la più bella di tutte. Non ci hai messo molto a tor-nare variopinto”. “Dobbiamo festeggiare que-sto giorno ogni anno” disse un altro elefante. “Questo sarà il giorno di Elmer. Tutti gli ele-fanti si tingeranno con i colori di Elmer, mentre Elmer si farà color elefante”. Questo è proprio quello che fanno gli elefanti. Un giorno all’an-no si tingono da capo a piede e sfi lano in parata. Quel giorno, se ti capita di vedere un elefante color elefante, sai che si chiama Elmer.
PER CUCINARE INSIEME…
262 5 º BollettinoParrocchiale
Preparazione
Mescolate 4 cucchiai di latte con il lievito e 100 gr di farina, impastate fi no ad ottenere una pallina dalla consistenza elastica, mettete in una ciotolina e lasciate lievitare circa 1 ora, fi no a quando raddoppia di volume, chiuso con un telo o della pellicola.Amalgamate i restanti 300 gr di farina con le uova, lo zucchero, un pizzico di sale, un poco di latte e la scorza del limone. Mescolate bene, quindi aggiungete il burro ammorbidito; solo se necessario unite altro latte, fi no ad ottenere la giusta consistenza, cioè una palla elastica ma non appiccicosa.Impastate velocemente e unite la pasta lievitata.Amalgamate bene fi no a ottenere un compo-sto liscio e mettete a lievitare altre 2 ore.Poi sistemate l’impasto in una teglia da ciam-bella (se lo volete, nascondete all’interno un confettino). Fate lievitare ancora un’ora, quin-di cuocere in forno caldo a 180° per 10 mi-nuti, poi abbassare la temperatura a 160°C e cuocere per altri 30/35 minuti. Tirare fuori dal forno e fare raffreddare. Decorare la ciambella con una glassa ottenuta mescolando lo zucche-ro a velo con l’albume ed amalgamando bene e completando con le fette di frutta candita. Fare solidifi care e servire a fette. E buon appetito!!!
La ciam belladella befana
Ingredienti
➻ 400 gr di farina bianca ➻ 3 uova ➻ 100 gr di burro ammorbidito ➻ 100 gr di zucchero semolato ➻ 10 gr di lievito di birra liofi lizzato ➻ 250 ml di latte (circa) ➻ scorzette di limone o arancia non trattati ➻ sale un pizzico ➻ 1 confetto
Per decorare
➻ frutta candita mista ➻ 1 albume ➻ 200 gr di zucchero a velo
Ecco un dolce pensato per l’Epifania, la ciambella della befana, ma non aspettatevi la solita. Si tratta di un pan brioche, molto semplice, soffi ce e profumato: è una ciambella lievitata,
preparata quindi con il lievito di birra, liofi lizzato come previsto nella ricetta ma intercambiabile con quello fresco, farcita, una volta cotta, con una glassa di zucchero e decorata con della frutta candita. La particolarità di questo dolce sta nel fatto che all’interno dell’impasto andrà inserito un confetto: chi lo troverà riceverà fortuna per il nuovo anno (se non si romperà un dente…).
Gioca con noi!
27 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Lo spazio dedicato ai più piccoli!!!Gioca con noi!
Trova le 10 differenze…di quale parabola si tratta? Ridiamoci su!
Che fregatura!Qual è la cosa più stupida al mondo?Il cerino, perché riesci sempre a fre-garlo!E la cosa più intelligente?Sempre il cerino, perché fregato una volta, non lo freghi più!
In tramIl Signor Rossi un giorno sale sul tram e dice alla prima persona che incontra: “Mi scusi, mi cederebbe il posto, visto che sono vecchio e malandato?”.“Volentieri, ma non posso!”.“Come: non posso? Dica piuttosto: non voglio, sono un maleducato che non rispetta gli anziani!”.“Ma quale maleducato… io sono l’autista!”.
Safari nella giunglaCosa fanno gli elefanti nella giungla dalle due alle tre?Lezioni di paracadutismo.E come mai i coccodrilli sono piatti?Perché passeggiano nella giungla dalle due alle tre!
Siamo arrivati alla frutta!Perché la frutta prende sempre la me-daglia di bronzo?Perché arriva sempre dopo il primo e il secondo!
Note d’archivioNote d’archivio
282 5 º BollettinoParrocchiale
La nostra comunità cristiana cresce col dono del Battesimo
Negri Mattiadi Roberto e Torri Monia
7 dicembre 2014
Engaddi Nicoladi Bernardo e Valcamonico Serena7 dicembre 2014
Rota Samueldi Paolo e Salvi Jennifer7 dicembre 2014
Domenica 11 gennaio 2015
FESTA DEI BATTEZZATINEL 2014
Ore 9.30: S. MessaOre 10.30: Momento di Festa
Note d’archivioNote d’archivio
29 2 5 ºBollettinoParrocchiale
Sono rinati a vita nuova in Cristo
DONADONILUIGI
di anni 8128 novembre 2014
Si sono uniti in matrimonio
Ceccagno Rolandoe Ghezzi Virginia Maria6 dicembre 2014
ARSUFFIGIANTITO
di anni 8510 dicembre 2014
DONIZETTIMARIA
ved. Lambrucchidi anni 78
5 dicembre 2014
DONIZETTIMARIOdi anni 7311 dicembre 2014
PIER VIRGILIOLOSA
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Gennaio123456789
10111213141516
GIOMaria SS.Madre di Dio
VENSs. Basilio eGregorio, v. e dott.
SABSS. Nome di Gesù
DOMII di Natale
SABS. Antonio, ab.
LUNS. Emiliana, rel.
MAREpifaniadel Signore
MERS. Raimondode Peñafort, sac.
GIOS. Massimo, m.
DOMII per annum
LUNS. Mario, m.
MARS. Sebastiano, m.
MERS. Agnese, v. e m.
GIOS. Vincenzo,diac. e m.
VENS. Paola ElisabettaCerioli, rel.
VENS. Giuliano, m.
SABS. Francescodi Sales, v. e dott.
DOMIII per annum
2015
DOMBattesimodel Signore
LUNSs. Roberto, Albericoe Stefano, ab.
SABS. Gregoriodi Nissa, v.
LUNS. Remigio
MARSs. Timoteo e Tito, v.
171819202122232425262728293031
MARS. Ilario, v. e dott.
MERDedicazioneCattedrale
GIOSs. Mauroe Placido
VENS. Marcello, papa
MERS. Tommaso d’Aquino,sac. e dott.
GIOS. Valerio, v.
VENS. Martina, v.
SABS. Giovanni Bosco,sac.
Giornata mondiale per la paceOre 15.00: Vespri solenni e canto del Veni CreatorOre 18.00: S. Messa animata dal Coro Val S. Martino
Primo Venerdì del mese
AVIS: donazione
Caritas: raccolta vivere
Ore 15.00: Vespri solenni e processione con Gesù BambinoOre 16.00: Spettacolo teatrale in AuditoriumOre 18.00: S. Messa con annuncio del giorno di Pasqua
Ore 16.00:S. Rosario e S. Messa a S. Anna
Ore 20.45:Incontro “Famiglie in cammino”
Festa parrocchiale dei neo-battezzatiOre 16.00: S. Battesimi
Ore 20.45:Consiglio Pastorale Parrocchiale
S. Comunione agli ammalati
Festa
Sante Quarantore:Adorazione Eucaristica
Sante Quarantore:Adorazione Eucaristica
Inizio dell’Ottavario per l’unità dei cristianiGiornata missionaria parrocchialeOre 11.00: S. Messa per Alpini e pranzo sociale
Riunione delle Associazioni
Ore 20.45:Formazione genitori confessandi
Fine dell’Ottavario per l’unità dei cristianiGiornata mondiale dei malati di lebbraFesta parrocchiale delle famiglie:Anniversari di Matrimonio
Giornata Eucaristica
Ore 20.45:Formazione genitori cresimandi
Ore 20.30: Catechesi “Una comunità per tutte le età della vita”
G������ 15 �������Ore 6.30: Lodi
Ore 7.00 - 8.00 - 9.00: S. Messa
Ore 10.30: S. Messa solenne presieduta dall’Abate Francesco Trolese, del Monastero di S. Giustina di Padova
Ore 15.00: Vespri e panegirico
Ore 18.00: S. Messa
Ore 20.00: S. Messa
15 gennaio 201515 gennaio 201515 gennaio 201515 gennaio 201515 gennaio 201515 gennaio 201515 gennaio 201515 gennaio 2015 Festa diSan Mauro
16 - 17 gennaioSante
Quarant’oreAdorazione Eucaristica
dalle 8.30 alle 11.00(10.00-11.00: Adorazione guidata)
dalle 15.30 alle 20.00(15.30-16.30: Adorazione per anziani)
Ore 20.00: S. Messa
Venerdì 16 gennaio20.45-22.00
Adorazione perragazzi del catechismo,
catechisti evolontari della Parrocchia
Sabato 17 gennaio20.45-22.00
Adorazione pertutte le famiglie
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