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TRANSIZIONI
rI M PO RTAN ZA D E LTATTACCO P REVE NTIVOE DELLA DIFESA PREVENTIVA
dì Maurizio Viscidi* e Marco Scorpa**
fase offensiva tutti devono pensare ad attaccare e durante la fase difen-
siva tutti devono pensare a difendere.
Abbiamo studiato le migliori squadre mondiali, abbiamo analizzato i
tempi di transizione e soprattutto abbiamo osservato come awengono
i pericoli tattici. Pensiamo che le squadre di alto livello tattico, mentre at-
taccano, con alcuni giocatori debbano già difendere e viceversa mentre
difendono, con alcuni giocatori debbano già predisporre l'attacco!
Molte squadre, dal punto divista difensivo hanno capito l' importanza del
concetto ditransizione cercando di azerare il tempo di passaggio da una
fase all 'altra (possesso/non possesso). Questa capacità si puo ulterior-
*Allenotore professionisto Uefo Pro, Colloborltote tecnico Nnzionole A e Coordinotore tec-nico Nwionoli gi ovon ili**}sservatore Nozionale A. Docente oi corsi Uefo C del Settore Tecnko FIG(
Premessa
ll concetto di transizione è stato
accettato (da pochi anni) dal
mondo dei tecnici, è stata rico-
nosciuta l' importanza di avere
dei veloci cambi di fase. 5i è svi-
luppata una didanica per alle-
nare le transizioni e soprattutto
per far tendere allo zero il
tempo di passaggio dalla fase
offensiva a quella difensiva e vi-
ceversa; pero dobbiamo ulte-
riormente progredire e cercare
di migliorare tatticamente
anche questa fase.
ll calcio moderno è sempre più
veloce, e ci siamo chiesti se fosse possibile essere ulteriormente piùr veloci
nel cambio fase. .. e la risoosta è sì!
Ma come si puo essere più veloci? Facciamo un esempio nell'atletica:vo-
gliamo vincere i 100 metri ma siamo più lenti dei nostri avversan, come
possiamo fare? Facendo una falsa partenza o ancor meglio partendo piir
vicini al traguardo degli avversari. Ma nell'atletica saremmo squalificati!
Fortunatamente nel calcio possiamo fare una "falsa partenza" o partire
più vicini al nostro traguardo, come...? Anticipando la fase successiva at-
traverso gli attacchi e le chiusure preventivel
Domanda
Vogliamo porvi una domanda:è possibile o corretto secondo voi attac-
care durante la fase difensiva e difendere durante la fase offensiva?
Molti sostengono che nel calcio moderno, collettivo e totale, durante la
Maurizio Viscidi e Marco Scaroa
E
E
mente sviluppare predisponendo e anticipando la fase successiva.
Sideve sfatare il principio secondo cui nella fase offensiva bisogna smar-
carsi con tutti i giocatori e nella fase difensiva marcare con tutti i gioca-
tori. ll calcio moderno è collettivq nel quale tutti i giocatori devono essere
attivi con e senza la palla, ma all'interno della stessa fase non tutti de-
vono avere lo stesso tipo dicomportamento (attaccare o difendere).
Tutto questo è possibile insegnando e allenando le squadre e igiocatori
al concetto di DIFESA PREVENTIVA e ATTACCO PREVENTIVO.
Molte squadre sono organizate e attente nell'attuare le chiusure preven-
tive su palla inattiva a favore (vedifig,A) ma poi risultano meno attente
nella difesa preventiva durante la fase dinamica del gioco. Proprio dalla
cura e importanza di non subire ripartenze nelle situazioni di gioco da
fermo deve nascere l'esigenza diessere altrettanto preventivi nelgioco di-
namico.
fis.A
Concetto geometrico di linea palla
Per comprendere ed attuare i comportamenti preventivi si deve sempre
partire dal concetto di linea della palla. I giocatori si troveranno inevita-
bilmente in due situazioni:
1. sotto linea palla
2. sopra linea palla
Nella fase difensiva igiocatori"preventivi"sono quellisopra la linea della
palla, perché, non potendo geometricamente difendere, si predispon-
gono anticipatamente all'attacco successivo,
Nella fase offensiva i giocatori "preventivi" sono quelli sotto la linea della
palla, che nel momento in cui non sono coinvolti nella costruzione del
gioco, si predispongono alla marcatura e copertura preventiva.
IL CICLO DEL GIOCO
FASE OFFENSIVA
FASE DIFENSIVA
Nel disegno sopra si vede come durante la fase offensiva sidebba preve-
dere la copertura e chiusura preventiva, poi in seguito ad una perdita di
palla siva verso la fase difensiva e itempiditransizione devono essere mi-
nimi.
Associato alla fase difensiva cè l'attacco preventivo perché dobbiamo
predisporre igiocatori sopra la linea della palla.
Recuperata la palla andremo in transizione positiva alcambio difase age-
volati dallo smarcamento preventivo.
Questo ciclo ininterrotto difasi, o meglio questa continua alternanza di
fasi, determina la continuità e la velocità delgioco. È su questitempiche
sideve lavorare per"arrivare primi sulla palla'!
Questa interpretazione del concetto preventivo del gioco in cui una parte
difende e una si predispone all'attacco e viceversa non deve far ricadere
nell'errore di un calcio vecchio e specialistico nel quale alcuni giocatori
hanno solo compiti difensivie ahrisolo compiti offensivi, ma va riportata
in una visione moderna in cui i giocatori devono essere sempre in posi-
zione attiva e anticipata con o senza palla,
Diamo ora una definizione e facciamo alcuni esempi per spiegare meglio
i concetti.
Per capire meglio l'importanza dell'attacco preventivo vorremmo partire
spiegando il concetto di difesa preventiva.
DIFESA PREVENTIVA: significa ptedisporre anticipatamente alcuni
giocatoriad un'azione difensiva quando la squadra è in fase dipos-
sesso palla. Questi giocatori, se non sono collegati e utili a sostegno
del poftatore di palla, cercano di impedire la ripartenza alla squadra
awersaila attravefso una chiusura pleventiva.
Pertanto non è sufficiente tendere allo zero la fase di transizione ma di-
venta importante anticipare questo tempo. In fase di possesso palla ci
sono situazioni nelle quali alcunigiocatori devono predisporsi alla fase di-
fensiva attraverso posizionamenti di copertura/marcatura in modo pre-
ventivo. Lo scopo e quello, in caso di perdita della palla, di bloccare gli
awersari che stanno sopra la linea e impedirgli di ripartire velocemente
in verticale,
Questo atteggiamento di marcatura/copertura siattua con igiocatori che
sitrovano sotto la linea della palla quando non sono collegabili da un
passaggio, cioè quando un loro eventuale smarcamento non sarebbe
utile per poter ricevere in quanto troppo distanti.
DIFESA PREVENTIVA
QUANDO: la squadra è in fase di possesso.
CHI: con i giocatori che in fase di possesso sono sotto la linea della
palla ma non sono collegabili da un passaggio discarico.
COME e DOVE: con marcature/coperture preventive sull'avversario,
Quando smarcarsia sostegno e quando marcare pfeventivamente
Come si vede nell'esempio in figura 1, se la palla è in possesso del gioca-
tore numero 2 terzino destro, il difensore centrale numero 5 resta smar-
cato a sostegno perché può essere utile per ricevere un retropassaggio di
scarico.
Invece in figura 2 se la palla è in possesso del numero 7, cisarà il numero
2 a sostegno mentre il difensore centrale andrà in marcatura preventiva
per non far ripartire il numero 9 rosso qualora la squadra azurra perda
oalla.
Difesa a 3 centrali: un vantaggio nelle chiusure preventive
Abbiamo notato che nell'ultimo periodo gli allenatori delle squadre ita-
liane tendono a schierare le difese a tre; questa tendenza può essere spie-
gata anche per la più facile attuazione delle chiusure preventive da parte
dei tre difensori centrali,
Come si vede nella figura 3, con palla alterzino numero 2, itre difensori
centrali stanno a sostegno e non marcano preventivamente gli avversari
ross i9e l0 .
Quando (vedi figura 4) la palla arriva al numero 9 che sta concludendo
l'azione, i tre difensori centrali sono già in chiusura preventiva. 5i nota
come il numero 3 può andare molto fuori linea in verticale lasciando il
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o
I
reparto perché gli ahri 2 difensori in superiorità numerica chiudono la
punta centrale.
Nella difesa a 4, invece, i due difensori centrali per fare reparto faticano a
scalare nella chiusura preventiva come sivede nella figura 5.
L'eccessiva superiorità numedca in fase difensiva
Spesso si commette l'enore di credere che tanti giocatori sotto la linea
della palla siano efficacie cidiano buone coperture. In realtà è solo un at-
teggiamento "pessimistico orientato" e non una risposta logica e situa-
zionale al gioco. Come sivede nella figura 6, la squadra tiene 5 giocatori
a copertura per una situazione che presenta solo 2 attaccanti. Questo
squilibrio, oltre a scollegare la squadra, spesso comporta un atteggia-
mento dieccessiva copertura e di paura a scalare in avanti.
Nella figura 7 si può notare una più corretta risposta situazionale in ter-
mini di chiusura preventiva che consente di alzare il baricentro e di non
avere uno spreco digiocatorisotto la linea della palla.
Possiamo concludere dicendo che la difesa preventiva è una conetta ri-
sposta situazionale atta a prevenire le ripartenze awersarie. È in grado di
infondere maggior sicureza a chiattacca perché sa diessere ben coperto
alle spalle, e non è un atteggiamento pessimistico che porta a tenere
bloccati igiocatori.
5e la difesa preventiva si può considerare un aspetto tattico ormai appli-
cato in maniera costante, meno si può dire per l'attacco preventivo che
è ancora poco conosciuto e che può dare enormi vantaggi a chi lo inse-
gna e soprattutto a chi lo mette in pratica.
La disponibilità: il primo problema dellhttacco preventivo
La vera difficoltà degli attacchi preventivi non è tattica ma la disponibi-
lità mentale;infattigliattaccanti, o meglio i giocatorisopra la linea della
palla, faticano a predisporsi/smarcarsi in modo preventivo. Purtroppo
questi giocatori spesso "assistono" alla partita e usano i momenti in cui
TRANSIZIONI
sono sopra la linea della palla per rifiatare e così ogni volta che cè. un
cambio di fase non sono pronti. Per loro giocare un calcio,,tutto-campo
e tutto-tempo"è difficilissimo, ecco perché solo una didattica e una con-
tinua insistenza del mister su questi aspetti può modificare i comporta-
mentitattici.
ATTACCO PREVENTIVO: significa predispone alcuni giocatori ad
unhzione offensiva quando la squadla è ancora impegnata nella
fase difensiva. Questi giocatori, attraverso il loro posizionamento
anticipato sopra la linea della palla, hanno lbbiettivo di rendere ef-
ficace il contrattaGco a seguito di una transizione positiva.
Come per la difesa preventiva, anche nelcaso dell'attacco preventivo non
è più sufficiente tendere allo zero iltempo della transizione, ma bisogna
predisporsialla fase offensiva in modo anticipato per creare diffìcohà alle
difese awersarie e non dar loro il tempo e il modo di effettuare le chiu-
ATTACCO PREVENTIVO
QUANDO:la squadra è in fase di non possesso e igiocatorisono rag-
giungibilida un passaggio nel momento della riconquista palla.
CHI:dai giocatoriche in fase di non possesso sono sopra la linea della
palla e non sono più geometricamente utilial suo recupero.
COME e DOVE: con smarcamenti dove non cè l'avversario o dove si
puo metterlo in difficoltà.
sure preventive, Quindi tutto si basa sui concetti di mossa e contromossa.
Possiamo affermare che gli smarcamenti preventivi sono il prerequisito
per attaccare in ripartenza/contropiede, e siccome le statistiche dicono
che i gol su azione manovrata sono molti meno rispetto ai gol da ripar-
tenza, capiamo bene quanto sia importante allenare glismarcamentipre-
ventividei nostrigiocatorisopra la linea della palla.
Ma quali possono esserej rnoyi_mgq[ipig e1ffigg] per eseguire uno smar-
camento preventivo?Vi elenchiamo alcune semplici ma effìcaci proposte:
Ricercare lo smarcamento fuori linea
Ricordiamo che il difensore prende una posizione di marcatura che sta
all'interno deltriangolo palla-porta-awersario;inoltre, all'interno dique-
sto spazio cercherà di collocarsi fra avversario e porta e di vedere con-
temporaneamente awersario e palla (vedifigura B),
Quando parliamo di smarcamento fuori linea (del difensore) intendiamo
andarsi a collocare preventivamente in una zona che per motividiverti-
calità (ad esempio molto cortie vicino al portatore) o per motivi dioriz-
zontalità (ad esempio molto larghirispetto ad un centrale)creano disagio
ai difensori. Questo disagio si ottiene quando il difensore deve scegliere
se fare reparto con i compagni, oppure se fare una scivolata accentuata
in marcatura preventiva. Tutte le volte che rompiamo questo binomio
copro e marco contemporaneamente, avremo fatto un buon smarca-
mento preventivo.
Quindise l'ideale sarebbe smarcarsi in una zona libera (cosa non sempre
è possibile) almeno dobbiamo insegnare ai nostri attaccanti di rompere
le linee di copertura reciproca che attuano i difensoriawersari.
1. Smarcarsi nello spazio lasciato vuoto da un inserimento di un di-
fensore
Nell'esempio riportato in figura 8, sivede che a seguito della sovrapposi-
zione delterzino sinistro numero 3 rosso,la fascia resta scoperta. La punta
blu numero l0 invece di smarcarsi in posizione centrale favorendo i difen-
sori, va a cercare uno smarcamento preventivo fuori linea orizzontale, È
evidente che se il numero 6 rosso va in chiusura preventiva non riesce
più a fare reparto con il numero 5 e quindi la condizione marcare e fare
reparto va in crisi. Vedrete nei filmati/fotogrammi allegati alla seconda
parte diquesto articolo come molte volte questo semplice smarcamento
preventivo risulti efficaci per ripartire.
Nella figura 8a vediamo lo stesso principio applicato allo smarcamento
alle spalle deldifensore centrale numero 6 rosso. La punta numero 9 blu
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E
quando viene superata dal 2 contro 1 va a smarcarsi preventivamente
nello spazio libero lasciato dal difensore che entra in costruzione.
2. Smarcarcinella propria metà campo
Andare molto vicini al portatore di palla e soprattutto cercare di creare un
fuori linea verticale è molto utile per portare un attacco preventivo. Se
osserviamo la figura 9, vediamo che la punta centrale azurra numero 9
accorcia molto in zona palla, questo smarcamento preventivo dà origine
a due enormivantaggi: primq se la palla viene giocata sui piedi a rice-
vere di9, sarà impossibile subire un anticipo e anche un intercettamento
perché la distanza è brevissima; secondo, se il passaggio sarà in profon-
dità non cè il rischio delfuorigioco perché si parte dalla propria metà
campo e potrà essere più preciso il lancio. Invece troppe volte le punte
non sismarcano preventivamente e stanno lontane e quindidiventa dif-
ficile ripartire.
3. Smarcarsi in coppia rompendo le linee dicopertura
Abbiamo spiegato prima come il difensore zonista cerchi sempre di rap-
portarsi in funzione dei parametri:
- palla
- porta
- compagn0- awersario
Questo comportamento si riassume con prese di posizione che garanti-
scano contemporaneamente la marcatura dell'awersario dizona e la co-
pertura dei compagni di reparto. Per mettere in crisi questo
posizionamento difensivo quando sigioca con due punte non conviene
fare come in figura 10, infattii2 difensoricentrali rossi riescono a mar-
care gli awersarie sicoprono a vicenda.
Conviene invece smarcarsipreventivamente come in figura 11, nella
quale notiamo che la punta vicina numero 9 blu sta in verticale ad impe-
gnare ildifensore mentre la punta lontana numero 11 blu accorcia molto
verso la palla. A questo punto il difensore centrale rosso numero 6 o de-
cide di coprire il compagno numero 5, oppure decide di scivolare in mar-
catura sull'avversario numero 11. In ogni caso abbiamo efficacemente
rotto l'equilibrio difensivo awersario e sarà facile ripartire.
Tipologie di attacco preventivo
Stabilito il principio fondamentale di un attacco preventívo, smarcarsi du-
rante la fase difensiva sopra la linea della palla in uno spazio libero o co-
munque in modo da rompere le linee di copertura di una difesa
awersaria, può essere utile addentrarsi in alcune tipologie situazionalie
analizare il comportamento da tenere.
Attacchi preventivi diretti: sono attacchi che si
sviluppano con la verticalizazione diretta verso
il giocatore che va in profondità attaccando su-
bito lo spazio alle spalle della linea difensiva..
Sono i classici contrattacchi, affinché riescano è
meglio partire dalla propria metà campo e avere
una palla aperta nel momento della riconquista.
Attacchi preventivi indiretti: sono attacchi che
hanno il loro sviluppo in avanti ma con più pas-
saggi intermedi;ad esempio un giocatore viene
incontro, riceve sui piedi, per poi scaricare per un
altro compagno. Questi sviluppi permettono
una veloce risalita della squadra, sono possibili
anche se i giocatori sopra palla sono marcati,
anzi, il portare fuori zona l'avversario in marca-
tura è un prerequisito. lJimportante è stare cortie soprattutto accompa-
gnare l'azione con i giocatori che erano sotto palla attraverso una veloce
transizione. Sono consigliabili quando la palla è chiusa, questa è una ti-
pologia di ripartenza piùr collettiva rispetto all'attacco diretto.
Attacchi preventivi aperti: si definiscono così perché nel momento della
riconquista la palla è "aperta'i cioè non pressata e quindi giocabile in
avantie anche in profondità come per gli attacchi diretti.
Attacchi preventivi chiusi: si definiscono così perché nel momento della
transizione la palla è chiusa (cioè pressata), quindi non cè lo spazio per
la giocata in avanti. In questo caso gliattaccanti sopra la linea della palla,
dopo aver trovato il miglior posizionamento, devono evitare di andare in
profondità. Owiamente in questa situazione gli attaccantidovranno es-
sere bravi a sviluppare un attacco indiretto evitando diandare in fuori-
Nel prossimo numero ciaddentreremo nello studio deifilmatie poi pro-
porremo alcune esercitazioni situazionali per allenare e insegnare gli at-
tacchi e di conseguenza le chiusure preventive.
tine pilmo parte/continuo
gr0c0,
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Maurizio Vhcidi nel corso di una lezione tenuta a Covercian0
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