· il potere delle parole 85 capitolo 4 le emozioni ... oggi sono direttrice della scuola di...
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Titolo
HAI RAGIONE Come guidare la mente verso la tua evoluzio-
ne
Autore
Cinzia Scimìa
Sito internet
www.cinziascimia.com
Indice
Introduzione 6
Capitolo 1
Le 3 false convinzioni 26
Chi ha successo è fortunato 26
Il mondo è malevolo 30
Il successo è raggiunto dalle persone 40
egoiste o disonesteI 3 fattori che influenzano la mente 45
Capitolo 2
Sei sicuro di avere una sola mente? 52
La mente intellettuale 53 La mente emotiva 54
La mente istintiva 56
La mente motoria 57
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Crea il tuo Guardiano interiore 59
Capitolo 3
Ripulisci il tuo linguaggio 70
La rappresentazione soggettiva della realtà 71 Il potere delle parole 85
Capitolo 4
Le emozioni 103
Le 3 false convinzioni 103
Le emozioni negative fanno parte di me 104
Le emozioni negative sono nobili 110 Le emozioni non si possono controllare 113
Strategia emotiva 115
L’apertura del cuore 127
Capitolo 5
Dalla conoscenza alla saggezza 146
La pancia e il senso d’identità 146
!3
L’azione 149
Capitolo 6
Le zanzare 169
Seleziona il tuo gruppo dei pari 177
Capitolo 7
Conoscenza e essere 187
Le persone che rinunciano alla conoscenza 190 Le persone che acquisiscono solo conoscenza 197
Le persone che allineano conoscenza ed essere 200
Capitolo 8
Le età dell’anima 212
L’anima neonata 219 L’anima bambina 222
L’anima giovane 225
L’anima matura 232 L’anima vecchia 241
L’anima trascendente 253
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Introduzione
So bene che per il mio libro avrei dovuto scegliere un titolo più strategico e markettaro, del tipo: “Di-
venta il Numero 1 in 7 giorni”, “La formula segreta della felicità eterna” o qualche accattivante
english concept che attrae i più, ma la mia parte più
evoluta me l’ha impedito. Consapevole di non es-sere per tutti, ho preferito rivolgermi alle anime,
anziché ai tanti piccoli ego che sfrecciano come
schegge impazzite di qua e di là, ipnotizzati dalla formula magica del guru di turno che dichiara di
avere la verità in tasca.
Come se l’evoluzione fosse una ricetta bella e
pronta nelle mani di qualcun altro!
I tanti ego impazziti lottano per diventare “qualcu-
no” e finiscono per perdere se stessi. Accade anche
a te quando ti sforzi di costruirti l’immagine vin-
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cente che la società si aspetta da te: “Devi avere
soldi”, “Devi conquistare un ruolo di prestigio”, “Devi avere potere”, “Devi essere ammirato”,
“Devi sposarti e fare figli”… devi, devi e ancora devi!
Vittima dell’ipnosi di massa, sei spinto a fare le stesse cose che vedi fare dagli altri, per essere ac-
cettato ed ammirato quanto loro. E, dopo averlo fat-
to, ti ritrovi a vivere uno di questi due scenari pos-sibili:
1. Non riesci a costruirti la tua immagine vin-cente e diventi frustrato ed invidioso. Trascorri
la tua vita in un perenne stato di rabbia repressa,
scaricando il tuo senso di fallimento su te stesso e sugli altri.
2. Riesci a costruire la tua immagine vincente ma ti senti inaspettatamente vuoto e infelice
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perché ti rendi improvvisamente conto di aver
tradito te stesso, soltanto per conformarti alle aspettative degli altri. Il senso di colpa non ti la-
scia in pace e ti ricorda ogni giorno che stai vi-vendo una vita che non ti appartiene davvero.
Entrambe le conseguenze risalgono allo stesso pro-blema che affligge il 90% delle persone: il conflitto
tra gli obiettivi sociali (dell’ego) e l’evoluzione
personale (dell’anima).
Quando lotti per raggiungere gli obiettivi sociali, è
il tuo ego che ti guida, spinto da una sola motiva-zione: ottenere l’approvazione degli altri ed evitare
di essere giudicato come debole, fallito o escluso.
Quando segui l’evoluzione personale, invece, è la
tua anima che ti guida, spinto dall’unica motivazio-
ne che accomuna tutti gli esseri umani: evolvere = volgere fuori.
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“Si ma sono concetti filosofici... io ho bisogno di cose concrete per stare bene e realizzarmi!”
Sono d’accordo con te. Immagina di essere caduto
in un pozzo profondo da cui devi uscire per poterti
salvare. Il pozzo è pieno di spazzatura gettata da tutte le persone che sono passate di lì. Come fai ad
uscirne se è strapieno di spazzatura che ti impedi-
sce il passaggio e blocca l’uscita?
Se invece il pozzo è libero, hai lo spazio sufficiente
per muoverti e per vedere l’uscita... hai solo biso-gno di capire come fare per risalire. Ti aggrappi alle
pareti e risali il pozzo con le mani? Usi una corda?
Urli sperando che passi qualcuno? Hai bisogno di una strategia.
Questo libro è la tua strategia per risalire dal pozzo e salvarti.
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Non è filosofia, è vita. La tua vita.
Quando segui la tua evoluzione, non devi lottare per arrivare a qualcosa, devi semplicemente lascia-
re che venga fuori quello che è già presente in te.
Capisci? Non devi andare da A a B, ma vai da A ad A~ (a più infinito). Non è un processo lineare, ben-
sì evolutivo.
“Beh, se devo rimanere in A, è semplice. Basta che
sia me stesso.”
Si, in teoria è semplice, in pratica meno.
Perché?
Perché l’educazione e le aspettative sociali ti hanno
plasmato e creato una falsa identità. Tu credi di es-
sere te, ma non lo sei. Per diventare te, hai bisogno
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di toglierti prima la maschera e liberarti di tutta la
spazzatura presente nel pozzo della tua mente.
Solo dopo averla liberata puoi goderti finalmente la luminosa potenza della tua anima.
E-volvere significa volgere fuori, sviluppare ciò che è presente in te e in nessun altro.
In queste pagine, non troverai la ricetta magica per diventare il Numero 1 in 7 giorni e sai perché?
Perché Numero 1 lo sei già.
Se non sei ancora riuscito ad evolverti, cioè a venir
fuori, è semplicemente perché ti manca uno degli
step del processo che collega la tua mente alla tua anima.
Un processo che è iniziato nel momento in cui ti sei
posto almeno una di queste domande:
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Perché non riesco ad ottenere risultati?
Sono incapace o il mondo ce l’ha con me?
Cos’hanno gli altri che io non ho? Perché non ho voglia di fare niente?
Qual è la mia strada?
Chi sono veramente e cosa voglio?
Come avrai modo di scoprire nelle prossime pagi-ne, se ti sei posto almeno una di queste domande, è
perché dentro di te c’è qualcosa che ti sta spingen-
do verso un nuovo livello. Non sai ancora bene cosa sia questo qualcosa, da dove provenga e cosa
voglia da te precisamente… ma sai che c’è.
È una spinta, un’energia, una chiamata che spesso
tendi a ad azzittire perché la tua ragione non riesce
a comprenderla completamente e perché, spesso, ti fa provare brutte sensazioni.
Può farti sentire confuso, può farti provare una fe-
roce rabbia nei confronti del mondo e delle persone
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che ti circondano o farti sentire immobilizzato, in-
compreso, perso e senza una chiara direzione da seguire.
Nessuno ti capisce.
Sei solo con te stesso.
Le stesse sensazioni che ho sentito anch'io 8 anni
fa, mentre stavo portando a termine la mia tanto de-
siderata laurea in filosofia. Ricordo molto bene che, nonostante i successi (i 30 e lode conquistati ad
ogni esame), non mi sentivo affatto bene nell’ulti-
mo anno universitario. Mi svegliavo senza energie, soffrivo di attacchi di ansia e, nel momento in cui
mi fermavo a pensare al mio futuro, lo vedevo let-
teralmente nero, senza una direzione e uno scopo.
Cosa mi stava succedendo?
Ero molto brava, amavo lo studio della filosofia,
avevo buoni amici con cui condividere le esperien-
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ze ed avevo una relazione sentimentale che durava
da qualche anno. Eppure, appena sveglia, non ve-devo l’ora di andare nuovamente a dormire per non
sentire quel senso di pesantezza che mi opprimeva durante il giorno. Volevo a tutti i costi liberarmi
di quell’angosciante sensazione. Non sono mai sta-
ta un tipo che tende a lamentarsi e a chiedere aiuto, quindi fingevo che andasse tutto bene, convinta che
sarei uscita da quella situazione con le mie sole
forze. Anche perché, nel momento in cui provavo a sfogarmi con qualche amica o con il mio fidanzato,
le risposte che ricevevo erano sempre le stesse:
Dai su, è solo un momento!
Ti senti così solo perché non hai nessun problema
serio! Io allora che dovrei dire che… (bla, bla, bla)
O, nel migliore dei casi:
Tranquilla, tutto passa, ci sono io con te.
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Bellissime parole, per carità, ma in nessun modo
riuscivano ad alleviare quella mia mostruosa sensa-zione di oppressione. Non era colpa loro se non riu-
scivano a comprendermi, semplicemente, non ave-vano gli strumenti per farlo.
Così, quegli strumenti sono andata a prendermeli.
Andai in libreria e, casualmente, apparve davanti ai
miei occhi un libro di crescita personale: Come mi-gliorare il proprio stato mentale, fisico e finanzia-
rio di A. Robbins . Pensai: “Ecco, quello che fa per 1
me! Sarà un segno?” Preso, comprato e divorato in 3 giorni. L’autore parlava di un mondo che ignora-
vo completamente. Parlava di crescita personale, di
gestione delle emozioni, di valori, di priorità, di strategie… spiegava come fare per sentirsi bene e
vivere al meglio la propria vita.
Anthony Robbins, Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, fi1 -nanziario, Bompiani, Milano 1991.
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Magia? No.
Motivazione, in stile Se vuoi puoi? No.
Semplicemente, studio e applicazione di strate-gie che funzionano a livello mentale, emotivo e
comportamentale.
Mi illuminai! Mi resi conto che stare bene o stare male non era un caso, ma dipendeva da me. Lo
schiaffo in faccia che mi ci voleva!
Divenni sempre più curiosa e affamata e mi chiesi: “Come faccio a saperne di più? Dove si impara tut-
to ciò?”.
Mentre leggevo e mi ponevo queste nuove doman-
de, ecco che una sigla balzò ai miei occhi: PNL, la
scienza dell’eccellenza. “PNL, mai sentita… e co-s’è?” Iniziai a smanettare su Google per scoprire
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cosa fosse e trovai un corso di 4 ore gratuite sulla
Programmazione Neuro-Linguistica.
Scelsi la data, compilai il modulo di iscrizione e mi avventurai in questa nuova esplorazione! Risultato?
Mi innamorai così tanto di questa nuova disciplina
che, in quel preciso momento, decisi di diventarne un’esperta, qualsiasi investimento di tempo, energie
e soldi, avrebbe comportato.
E così è stato.
Mi sono formata in PNL e Coaching con i migliori
Trainer di fama nazionale e internazionale: R.Band-ler (fondatore della PNL), John e Kathleen La Val-
le, Alessio Roberti, Antonella Rizzuto, Marco Mar-
tone, Savino Tupputi e Alessandro Mora.
Per diventare Trainer of NLP™ (riconosciuta dalla
Society of NLP) sono volata direttamente ad Or-
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lando, in Florida, sola, con la mia bella valigetta e
il mio obiettivo ben chiaro in mente.
Ho continuato ad integrare la mia formazione con altri preziosissimi strumenti di crescita personale,
tra cui l’Enneagramma, il Reiki e il FACS (facial
action coding sistema) per la lettura del linguaggio del corpo e delle micro-espressioni facciali perché,
nel tempo, mi sono resa conto che il corpo e l’ener-
gia sono di gran lunga più sinceri delle parole! In questo modo, riesco a connettere meravigliosa-
mente mente, cuore, corpo ed energia in un sistema
ben integrato, per tirar fuori il meglio da ogni per-sona e guidarla nel suo percorso evolutivo.
Oggi sono Direttrice della scuola di formazione Coaching PNL & Training, Trainer di Programma-
zione Neuro-Linguistica, certificata dalla Society of
NLP™ e scrittrice.
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Ciò che ha acceso la mia evoluzione è stato un li-
bro, una preziosa conoscenza che ha innescato la mia crescita su più livelli; una conoscenza che, ora,
non posso far a meno di condividere con te!
La scintilla dell’evoluzione è la conoscenza. Ecco perché non puoi far a meno di partire dalla
mente.
La mente ha un potere enorme ed è in grado di farti
scendere nei più bassi e oscuri labirinti o di farti
scorgere le più luminose altezze, accelerando espo-nenzialmente la tua evoluzione.
Cosa fa la differenza? Il modo in cui riesci a guidarla.
“La maggior parte degli individui non utilizza atti-vamente e deliberatamente il proprio cervello. Il
cervello è come una macchina alla quale manchi un
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interruttore con la posizione di “spento”. Se non gli
si dà qualcosa da fare, non fa altro che continuare a girare, e alla fine si annoia. Se mettete una persona
in una camera di deprivazione sensoriale, dove non c’è possibilità di avere esperienze esterne, essa ini-
zierà a generare esperienze interne. Se il cervello se
ne sta lì senza far niente, comincerà a fare qualco-sa, e non pare che gli importi molto che cosa. A voi
può importare, ma a lui no. (…) La maggior parte
delle persone sono prigioniere del loro stesso cer-vello. È come se fossero incatenate all’ultimo sedi-
le dell’autobus, con qualcun altro al volante.” 2
Se non acquisisci dei validi strumenti, non sarai
mai in grado di insegnare alla tua mente come gui-
darti verso la direzione che desideri o ad un nuovo livello che, in questo momento, non credi nemme-
no possa esistere.
R. Bandler, Usare il cervello per cambiare, Astrolabio, Roma 1986.2
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Se non conosci, continui a vivere nell’ignoranza e a
dare la colpa dei tuoi fallimenti agli altri, al destino, alla sfortuna o alle circostanze. Vivere nell’igno-
ranza significa bendarti gli occhi, camminare sperando di non inciampare e dare la colpa agli altri
nel momento in cui cadi.
La verità è che sei caduto non perché qualcuno ti ha messo un ostacolo davanti ai piedi ma perché sei tu
che hai scelto di camminare bendato!
Il 99% dei malesseri emotivi, fisici, relazionali
ed economici sono dovuti all’ignoranza. Il para-
dosso è che proprio perché le persone lo ignorano, non se ne assumono la responsabilità e continuano
a prendersela con tutto e tutti, tranne che con se
stessi.
Lo so perché lo vedo ogni giorno, perché tante per-
sone, tra cui conoscenti e amici, si lamentano di tutto ciò che non va: “Sto distrutta, questo lavoro
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mi uccide!”; “Non ho mai tempo per me”; “Gli altri
mi fanno sempre arrabbiare”; “La mia relazione non va”; “Non ho soldi”; “Va tutto storto”… chi
più ne ha, più ne metta. Continuano a lamentarsi, ma non fanno nulla per cambiare. Perché?
Perché non credono di essere loro la causa dei problemi! Hai presente il film Il sesto senso?
Loro non sanno di essere morti…
It’s the same.
Infatti quando il più delle volte cerco di metterli davanti a questa responsabilità, ecco che mi dicono:
“Si Cinzia, belle parole… ma le parole non servono
a risolvere i problemi!” Allora penso tra me e me: “Ti sta bene, Cinzia! Non puoi avere la pretesa di
aiutare tutti. Può essere aiutato solo chi vuole es-
sere aiutato! In fondo, anche tu tempo fa scaricavi sempre la responsabilità sugli altri e non ascoltavi
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nessuno, finché non hai scelto tu di metterti in dis-
cussione e iniziare a cambiare…”
Cosi, dopo un tête-à-tête con la mia saggia vocina interiore, sorrido e rispondo loro: “Hai ragione,
probabilmente non posso capire, ti auguro che tutto
vada per il meglio.”
“Le parole non servono a niente…” la frase contin-
ua a risuonarmi nella testa. Davvero le persone at-tribuiscono così poco peso alle parole? Beh sì…
non gli danno peso, perché ignorano il loro potere,
non sanno che sono il riflesso della mente e il prin-cipale strumento per cambiare se stessi e il loro
mondo.
Tu, invece, avendo tra le mani questo libro, hai
scelto di conoscere, di toglierti la benda e di percor-
rere la tua strada con gli occhi ben aperti, con la
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saggia consapevolezza che ogni tuo passo dipende
solo ed esclusivamente da te.
Non ne sei ancora sicuro? C’è ancora una parte dentro di te ancora convinta che non sei il solo re-
sponsabile di ciò che ti succede e di ciò che riesci
ad ottenere?
Bene, non a caso ho iniziato il primo capitolo di
questo libro smascherando i pericolosi nemici nascosti nella tua mente.
Scopri quali sono e liberatene. Prima che sia troppo tardi.
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Capitolo 1
LE 3 FALSE CONVINZIONI
Chi ha successo è fortunato
Secondo te, le persone che credono e affermano:
“Chi ha successo è fortunato!” sono le stesse per-
sone che sono riuscite a realizzarsi? Se avessero davvero ottenuto il successo desidera-
to, non potrebbero avere nella loro mente questa
falsa credenza, perché saprebbero perfettamente che il successo non dipende dalla fortuna, alme-
no non dalla fortuna comunemente intesa.
Pensaci, quando capita anche a te di sentire nella tua testa quella vocina che ti dice: “È tutto una que-
stione di fortuna” oppure “È inutile che ti impegni,
tanto non dipende da me”, non è proprio nei mo-menti in cui ti senti maggiormente scoraggiato?
Quando stai attraversando un periodo “no” o sem-
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plicemente una fase di cambiamento e non sei an-
cora riuscito ad assaporare il successo desiderato?
Chi ha successo non potrebbe mai affermare che è una questione di fortuna, perché sa esattamente
quanta fatica, impegno e volontà ci ha messo per
arrivare fin lì! Sa che il suo successo non si identi-fica solo con la piccola punta dell’iceberg visibile
ai più, ma è il risultato di quella parte più profonda
che esiste, nonostante sia invisibile agli occhi di chi guarda.
“Walt Disney ricevette un NO da 321 banche prima di trovare finalmente qualcuno che dicesse di
sì al suo sogno; i Beatles furono respinti da 10 case
discografiche prima che la EMI facesse loro un contratto; Thomas Edison si dice abbia fatto circa
2000 tentativi prima di inventare la lampadina, e
quando un giornalista gli chiese: “Come si sente ad aver fallito 2000 volte nel fare una lampadina?”, la
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risposta di Edison fu: “Io non ho fallito 2000 volte
nel fare una lampadina. Ho trovato 1999 modi in cui non va fatta una lampadina .” 3
Nel momento in cui una persona di successo si sen-te dire: “Beato te, sei stato fortunato!”, sai cosa
pensa, oltre a sentire il suo stomaco contrarsi?
“Come fai a credere questo? Io ho sudato per
arrivare qui! Ho commesso tanti errori, ho superato tanti ostacoli, ho combattuto contro la sfiducia di
tante persone che non credevano in me, ho creduto
sempre e solo in me stesso, anche quando tutto mi remava contro e, in apparenza, non era visibile al-
cun motivo per continuare sulla mia strada. E tu mi
dici che sono stato fortunato? Tu che non muovi un solo passo verso ciò che vuoi e che non fai altro
che lamentarti?”.
Brendan Nichols, Lavorare di meno per guadagnare di più, Armenia, 3
Milano 2009.
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Se stai pensando: “Sì, va bene, ma la fortuna co-munque influisce in qualche modo. Esiste chi è più
fortunato e chi è più sfortunato!”, non posso che es-sere d’accordo con te.
Ovviamente non mi riferisco a chi nasce in un con-
testo in cui non ha neanche la possibilità di soddi-sfare i suoi bisogni primari – questo richiederebbe
una trattazione a parte – ma a coloro che, pur es-
sendo nel medesimo contesto e pur avendo poten-zialmente le stesse possibilità, ottengono risultati
diversi.
Un aforisma del filosofo Seneca recita:
La fortuna non esiste: esiste il momento in cui
il talento incontra l’occasione.
Chi ha successo è una persona fortunata nella misu-
ra in cui riesce a creare e a cavalcare un’onda favo-revole e a far sì che quell’onda, seppur con alti e
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bassi, duri nel tempo, accompagnandola nel viaggio
della sua vita. La fortuna è l’effetto della sincronizzazione! Ѐ il
magico incontro tra ciò che vuoi e ciò che l’Uni-verso ti fa ottenere. Un incontro che inizia dalla tua
mente, attraversa il tuo corpo e si manifesta nella
realtà circostante. Un incontro che può venir ostacolato dalla seconda
credenza limitante della mente perdente…
Il mondo è malevolo
Le persone che credono nella fortuna sono le stesse
che credono in un mondo malevolo, governato dal-
la legge di Murphy:
Se qualcosa può andar male, lo farà. E sai qual è la cosa più paradossale? Che nel mo-
mento in cui lo credi, sarà esattamente così. E non
perché il mondo sia effettivamente malevolo, al
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contrario, proprio perché è benevolo e ti corrispon-
de esattamente ciò che credi!
La nuova fisica quantistica dimostra chiaramente che la vecchia fisica newtoniana, fondata sul mate-
rialismo, sul riduzionismo e sul determinismo, non
funziona più. Non funziona più per il semplice fatto che noi non siamo materia, ma energia.
L’atomo è un campo di energia che pulsa e noi non
siamo altro che un accumulo di energia illuminata da fotoni. Noi siamo riflessi di luce! Non è fantasti-
co?
Immagina di essere un’antenna e che, ovunque tu
sia, non puoi far a meno di essere circondato da
onde energetiche di diversa frequenza. Con la tua mente, le tue emozioni e la tua energia, hai il potere
di sintonizzarti esattamente sulla frequenza d’onda
che è allineata ai tuoi pensieri.
�30
Se i tuoi pensieri hanno una bassa frequenza, ovve-
ro sono pensieri associati ad emozioni di ansia, di tristezza, di invidia, di mancanza o di paura, essi si
sintonizzeranno sulla corrispondente bassa fre-quenza della realtà, attraendo circostanze che van-
no a giustificare e a rinforzare quegli stessi pensieri
ed emozioni negative.
Ti faccio un esempio: sei fortemente convinto che in amore sei sfortunato, che le persone sono false e
che alla fine ti lasceranno, spezzandoti il cuore.
Cosa credi che succederà?
Succederà esattamente ciò di cui sei convinto: in-contrerai persone che ti prenderanno in giro e che,
alla fine, ti lasceranno, spezzandoti il cuore.
Ma questo accadrà, non perché “in amore sei sfor-tunato” - anche perché non credo tu abbia avuto la
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possibilità di innamorarti di tutte le persone esisten-
ti sul pianeta terra - ma perché queste tue convin-zioni hanno condizionato le tue emozioni, le tue
emozioni i tuoi comportamenti e i tuoi comporta-menti la tua realtà.
A causa di questi pensieri, ti sei sintonizzato pro-
prio sulla frequenza d’onda indesiderata ma, al tempo stesso, ricercata e attratta dai tuoi pensieri e
hai sperimentato situazioni che hanno confermato
la tua convinzione iniziale: in amore sono sfortuna-to.
La fortuna non dipende da una forza esterna,
ma dalla tua capacità interna di sintonizzarti
sulla frequenza d’onda fortunata.
Un altro esempio: credi che, a causa della situazio-
ne economica attuale o di quelle persone più “for-tunate”, non riuscirai a trovare il lavoro dei tuoi so-
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gni, un lavoro che ti piace e che sia all’altezza dei
tuoi desideri e delle tue capacità.
Indovina un po’ cosa succederà?
Succederà proprio quello che è presente nella tua
mente, ora! Molto probabilmente non troverai lavoro o troverai
solo lavori che non ti piacciono e che sono al di
sotto delle tue potenzialità. Qualsiasi sia la tua profezia auto-avverante, questa
continuerà a ripetersi finché non cambierai i tuoi
pensieri, sintonizzandoli sulla tua frequenza d’onda fortunata.
Stai pensando che tutto questo è troppo… magico o troppo semplice?
Bene, hai centrato il punto!
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Le cose semplici sono le più straordinarie e
soltanto i saggi riescono a vederle.
I saggi, non i sapienti. C’è una bella differenza! La maggior parte delle persone è sapiente, non sag-
gia. Si illude di sapere e, invece non sa nulla, per-
ché la sua conoscenza è sempre presa in prestito da altri, che siano persone o libri. È imprigionata nelle
proprie rigide convinzioni e non riesce ad aprirsi, a
mettersi in discussione e a fare esperienza della vita.
I sapienti amano le difficoltà! In particolare noi Occidentali, super acculturati, tecnologici e scien-
tifizzati, siamo convinti che qualcosa, per fun-
zionare, debba essere complicata, lunga e difficile. Perché abbiamo bisogno di crederlo? Per dare nu-
trimento all’ego. Altrimenti, se fosse tutto così
semplice, cosa abbiamo studiato a fare? Come potremmo sentirci potenti, se non districando un
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problema complesso? Come potremmo esibire la
nostra vanità, se non riempiendo la nostra mente e sfoggiandola agli altri con articolate disquisizioni?
A dispetto del nostro ego, la realtà è che le cose
sono semplici. Il paradosso è che, per poter arrivare
a comprenderle, occorre un iniziale sforzo conosci-tivo da parte della mente. Solo dopo aver acquisito
e assorbito le più preziose conoscenze potrai riusci-
re a cogliere le cose più semplici, l’essenza di quel-le cose, di quel potere e di quelle idee che erano
presenti, da sempre, all’interno di te.
Funzioniamo così.
La maggior parte delle persone afferma con grande convinzione che crede solo in quello che vede, non
rendendosi conto, invece, che è esattamente l’in-
verso:
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Vede solo ciò che crede!
Sai quante cose esistono al mondo? Quanti modi di
vedere e di vivere il mondo? Quanti approcci e teo-rie diverse per interagire con esso?
Non ti basterebbero 1000 vite per poter sperimenta-
re tutti i mondi possibili. Ma la cosa affascinante è che questi mondi sono tutti presenti lì fuori e tu
puoi scegliere di affacciarti alla tua finestrella e di
focalizzarti su quello che preferisci.
Sai di avere nelle tue mani il telecomando della
vita: non puoi eliminare un programma, non puoi distruggerlo, ma puoi scegliere di ignorarlo, di
cambiarlo e di sintonizzarti su quello che più ti pia-
ce! Quando guardi la televisione e stanno trasmettendo
un programma che non ti piace, cosa fai? Chiami la
Mediaset, Netflix o Sky per denunciare l’esistenza di quel programma, polemizzando ad oltranza af-
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finché venga eliminato o, semplicemente, premi il
pulsante per cambiare canale?
So che può sembrarti strano, ma è così che funzio-na anche nella vita “reale”. Ti sei mai chiesto per-
ché le persone che si lamentano maggiormente,
sono quelle che sperimentano più guai? Di solito proviamo un senso di compassione quando accade
e ci viene da dire: “Ma che sfiga, capita tutto a te?!
Giggino passa guai!” o, al contrario, “Che fortuna! A te va sempre tutto liscio!” Ecco, la fortuna non
c’entra nulla. Ѐ semplicemente una questione di
energia. La realtà è molto coerente, per questo se dentro di te c’è del negativo, ci sarà anche fuori di
te e se, invece, c’è del positivo, ci sarà anche fuori
di te.
Ѐ come se l’Universo si domandasse: “Di cosa ha bisogno questa persona? Se si sta concentrando su
questi pensieri e su queste emozioni, probabilmente
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è questo ciò che vuole. Bene, facciamoglielo trova-
re!” L’Universo non utilizza il nostro stesso codice linguistico, non è in grado di interpretare le singole
parole, quindi si affida alla qualità di energia che emetti e seleziona tutto ciò che è compatibile con
essa. Pertanto, è molto difficile che otterrai grandi
cose se sei focalizzato sulle piccole; che troverai il bello se sei focalizzato sul brutto; che troverai le
soluzioni se sei sintonizzato sui problemi; che tro-
verai l’amore se sei sintonizzato sulla pura e sulla mancanza… e così via.
Anche a me accade. Quando mi capita la cosiddetta “giornata storta”, mi accorgo subito che sono pro-
prio io che la sto creando! Così, prendo consapevo-
lezza di cosa sta accadendo dentro di me e di cosa sto facendo per farla andare in quel modo e la
oriento diversamente, sintonizzandomi sulla fre-
quenza che voglio.
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Tutto nel mondo è energia. Devi semplicemente
scegliere con quale energia preferisci stare.
Ѐ molto semplice, un po’ meno è capire come fare per arrivare a questa semplicità!
Prima di scoprirlo, vediamo qual è l’ultima falsa convinzione che può ostacolare la tua evoluzione.
Il successo è raggiunto dalle persone
egoiste o disoneste
Sono tante le persone intrappolate in questa terza
convinzione limitante, che credono di non meritare troppo, che il successo è delle persone arroganti e
poco umili e che, seppur riesci ad ottenerlo, prima
o poi ti si ritorcerà contro, quasi come se esistesse un karma pronto a punirti per la tua felicità.
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Prima di tutto, bisogna chiarire il significato di suc-
cesso. Avere successo non significa necessariamen-te avere una posizione sociale prestigiosa, una col-
lezione di auto di lusso o un conto in banca a sei zeri. Questi sono solo gli effetti finali e tangibili del
successo e sono tanto diversi quanto lo sono le per-
sone che lo perseguono, in relazione ai loro intimi bisogni e desideri.
Successo è il participio passato del verbo succe-dere: accadere, venire dopo. Pertanto, il successo è
semplicemente ciò che tu fai succedere, dopo aver
guidato la tua mente verso la tua evoluzione.
Se non evolvi come persona, se non diventi prima
ricco interiormente, difficilmente lo diventerai an-che esternamente (a meno che non lo diventi il-
lecitamente o discendi da una famiglia ricca).
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“Le entrate superano raramente lo sviluppo perso-
nale” 4
Puoi avere successo, anche in termini sociali ed
economici, solo dopo aver agito sulla tua evoluzione, solo dopo aver volto fuori ciò che sei
davvero. Stando così le cose, anche una mamma che ha in-
tenzione di dare una buona educazione ai propri
figli e riesce a farlo, ha successo.
Il fatto che il successo sia associato soltanto a uo-
mini egoisti e disonesti è collegato ad una convin-zione prodotta dall’educazione e dall’ambiente in
cui siamo cresciuti.
Un giorno, una cliente, durante una sessione di
coaching, mi ha detto: “Sì, so che potrei farlo, che
Jim Rohn, Sette strategie per la ricchezza e la felicità. I preziosi consi4 -gli del più grande business philosopher d’America, Gribaudi, Torino 2012.
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sarei felice se lo facessi, ma mi è sempre stato in-
segnato che bisogna accontentarsi nella vita, mo-strando gratitudine per ciò che si ha.”
È vero, è vitale provare, ogni giorno, gratitudine per ciò che si ha. La mia domanda è: “Chi dice che
l’umiltà sia un valore?” e, soprattutto: “Dov’è scrit-
to che non puoi esser grato per quello che hai e, al tempo stesso, aspirare, in ogni momento, a ciò che
ti rende maggiormente felice?”
Ѐ il sistema in cui vivi che ti fa credere questo!
Ѐ una questione di logica ed è la storia che lo inse-
gna: per motivi organizzativi ed economici, i prin-cipali poteri che gestiscono la società hanno biso-
gno di controllare le masse, perché, senza tale con-
trollo, essi non potrebbero far sì che tutti rispettino le loro direttive.
Immagina se ogni persona diventasse davvero libe-
ra e padrona di sé, se non rispettasse il comune ci-clo di nascita, educazione, studio, famiglia, figli,
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lavoro, sacrificio, pensione e morte; se rispondesse
solo ai suoi bisogni, eliminando ogni forma di giu-dizio… cosa succederebbe?
Ci sarebbe un’esplosione di gioia e di vitalità che porterebbe alla rottura del sistema e di quell’ordine
da sempre prestabilito. I pochi uomini al potere non
riuscirebbero più a controllare le masse e non riu-scirebbero più ad imporre le proprie leggi, le pro-
prie credenze e il proprio sistema valoriale.
Proprio così, anche il proprio sistema valoriale.
Tu credi che le tue convinzioni e i tuoi valori siano esclusivamente un tuo prodotto? Che sei davvero tu
ad averle scelte consapevolmente?
In realtà, esistono delle potenti influenze che ricevi da quando sei ancora nel ventre materno e che con-
dizionano il tuo modo di pensare, di essere e di
comportarti. Quali sono?
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I 3 fattori che influenzano la mente
So che non è bello prendere consapevolezza che i tuoi pensieri, le tue emozioni, le tue azioni, le tue
convinzioni e le tue decisioni sono fortemente con-
dizionate da fattori esterni a te, ma prima ne prendi atto, prima puoi liberartene!
I principali fattori che influenzano la tua mente sono tre:
Genetica: ciò che ti è stato trasmesso con il DNA, dai tuoi genitori e dai tuoi antenati.
Ambiente: il luogo in cui sei nato, la cultura in cui sei vissuto e il contesto in cui ti sei formato.
Educazione: tutto ciò che ti è stato trasmesso dalla
famiglia e dalla tua comunità d’appartenenza, at-
traverso le istituzioni scolastiche, sociali e politi-
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che.
Questi tre fattori vanno a costruire, tassello dopo tassello, la tua personalità. La personalità
non intesa nel senso comune del termine – quale
forza morale e caratteriale – bensì la maschera che indossi ogni giorno, con cui reciti e che ti serve per
essere accettato da te stesso, dagli altri e dalla so-
cietà in cui vivi.
Riprendendo le parole del grande ed illuminato fi-
losofo Gurdjieff, la personalità è tutto ciò che non è tuo , che hai imparato ed interiorizzato dall’ester5 -
no; tutto ciò che hai appreso per imitazione e che si
è sedimentato in te sotto forma di pensieri, sensa-zioni e comportamenti.
P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrola5 -bio, Roma 1976.
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I primi programmi – mentali, emotivi e compor-
tamentali - li hai appresi dai tuoi genitori, nei primi 7 anni di età!
Hai presente quando hai una reazione emotiva esa-gerata e non sai spiegarti il perché? O quando ri-
produci in modo automatico lo stesso comporta-
mento di tua madre o di tuo padre? Accade perché i tuoi genitori, sin da piccolissimo,
hanno iniziato a programmarti: ti hanno insegnato
quanto loro stessi hanno imparato e ti hanno inse-gnato non solo cosa fare e cosa non fare, ma
anche come sentirti nell’affrontare le diverse situa-
zioni della vita: arrabbiato, in colpa, ferito, positi-vo, spaventato, forte, non all’altezza della situazio-
ne etc.
Fino ai 7 anni, vivi in uno stato ipnotico, non hai
ancora la capacità di giudizio che ti permette di di-
stinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, pertanto apprendi tutto per imitazione. Assorbi
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come una spugna tutto ciò che vedi, ascolti e senti
dai tuoi genitori. Imiti le loro parole, le loro emo-zioni e i loro atteggiamenti e li registri inconsape-
volmente nella tua mente inconscia che tenderà a riprodurli anche in età adulta.
Ciò significa che sei predeterminato e non hai alcu-na speranza di cambiare? Assolutamente no.
Significa che puoi iniziare ad agire sul 5% della tua mente conscia per prendere consapevolezza di ciò
che ti appartiene davvero e per cambiare quei pro-
grammi automatici che sono registrati e gestiti dal 95% dalla tua mente inconscia.
A quel punto, riuscirai a scoprire ciò che si nascon-de sotto lo strato superficiale della tua personalità.
Inizierai a scoprire la tua essenza. Tutto ciò che
tu sei davvero, quella parte più profonda che con-
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tiene i tuoi desideri, i tuoi gusti, ciò che ti piace e
ciò che non ti piace.
Prima che iniziasse la nostra programmazione, noi eravamo solo essenza. Osserva i bambini piccoli e
ascolta il loro linguaggio, ti accorgerai che manife-
stano apertamente i loro sentimenti, dicendo: “Que-sto mi piace! Questo non mi piace!”; “Tu sei bella,
tu sei brutta!”; “Voglio questo! Non voglio
quello!” – magari facendoci fare anche delle brutte figure con parenti e conoscenti - senza preoccuparsi
delle conseguenze, senza alcun giudizio, senza nes-
suna paura e senza le gabbie della razionalità che immobilizzano noi adulti. Non dicono: “Sì, vorrei,
ma…”, dicono: “Io voglio!”, utilizzano il verbo vo-
lere alla 1° persona singolare, l’unica espressione linguistica capace di farti ottenere davvero ciò che
vuoi.
I bambini non hanno filtri. Giocano, ridono, imma-ginano, desiderano qualsiasi cosa viene loro in
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mente, senza pensare che è troppo, che non è pos-
sibile, che è giusto, che è sbagliato o che è difficile. Lo vogliono e basta. Lo desiderano e lo comunica-
no a loro stessi e agli altri.
Qualche giorno fa ero in casa a giocare con la mia
cuginetta di quattro anni e la osservavo mentre, piena di gioia e di entusiasmo, suonava il piano. La
cosa interessante è che il piano non era funzionan-
te, non emetteva alcun suono, ma a lei non impor-tava assolutamente. Lei sentiva lo stesso quella me-
ravigliosa melodia nella sua testa, la immaginava,
la cantava e la riproduceva con le sue piccole dita sul pianoforte, chiedendo a me di indovinarla.
In quel momento non ho pensato al fatto che il pia-
no non funzionasse, che era sciocco suonare dei ta-sti senza che questi emettessero alcuna melodia,
ma ho pensato a quanto fosse limitante il solo pen-
sarlo. Perché lasciare che quell’interferenza esterna
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influisse in maniera negativa sui nostri pensieri e
sulle nostre emozioni, rovinando il nostro gioco?
Ogni giorno possiamo sintonizzarci sulla melodia che più ci piace, possiamo giocare al nostro gioco,
ignorando o modificando la realtà che ci circonda.
Siamo noi a scegliere cosa vedere, cosa sentire e cosa riprodurre e siamo sempre noi a scegliere se
lasciarci o meno influenzare dalla realtà esterna.
La brutta notizia è che l’educazione, l’ambiente e
gli schemi mentali vanno ad oscurare la tua essen-
za, ti fanno dimenticare quelle efficaci strategie mentali, emotive e comportamentali che applicavi
in modo così naturale quand’eri piccolo. La bella
notizia è che puoi recuperarle e iniziare a metterle in pratica grazie ad un lavoro di ri-programma-
zione che parte dalla mente!
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